Quanti figli di un dio minore
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Quanti figli di un dio minore
Il Giornale di Castelnuovo Periodico di informazioni, opinioni e approfondimenti della Garfagnana Redazione via traversa Vecchiacchi, 17 - 55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lucca). Email: [email protected] - www.ilgiornaledicastelnuovo.it Anno II - Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 IO G AG OM Direzione via Terme di Traiano, 25 - 00053 Civitavecchia (Roma) Registrazione n. 871/07 del 19/12/2007 presso il Tribunale di Lucca Tanti e troppi i segnali di arroganza del potere nei confronti dei cittadini Quanti figli di un dio minore Diciamo la verità: dopo tangentopoli e gli squallidi scandali degli ultimi anni pensavamo che certe frasi e certi gesti non li avremmo più visti e sentiti. E comunque non nella “civile” Castelnuovo. Invece, dopo la Giornata del Senso Civico, la nostra redazione ha ricevuto alcune imbarazzanti note che riguardano fatti e fatterelli cittadini, accaduti nelle ultime settimane. Non voci – intendiamoci – ma fatti ben documentati e suffragati da diverse e dirette testimonianze. Ora la nostra intenzione era di lasciar decantare queste voci, ma il passo indietro è stato doveroso e repentino. Infatti il nostro compito è anche e soprattutto quello di sottolineare che in democrazia non esistono “figli maggiori e figli minori”; e che l’arroganza del potere appartiene a paesi dove sovente la forza è atto reso legittimo dal potere di Tutti bocciati! Ricordate la lettera aperta che due turisti di passaggio avevano inviato ad un giornale locale durante l'estate passata, denunciando il degrado urbano che, a loro parere, affligge il nostro capoluogo? Nella lettera si parlava di scarsa attenzione alla pulizia delle strade, macchine parcheggiate in seconda fila e mancanza di cura delle aree verdi. Tutto questo, a loro dire, classificava Castelnuovo come inadeguata ad essere meta turistica. Ebbene il nostro Giornale ha lanciato un sondaggio per chiedere ai lettori il loro parere su questa denuncia. Dei 488 votanti che hanno risposto alla domanda: "Pensi che la nostra cittadina possa soddisfare le attese dei turisti che vi soggiornano?", ben 300 lettori hanno escluso categoricamente questa possibilità. Altri 140 voti hanno lasciato qualche chance a Castelnuovo di divenire, dopo opportuni miglioramenti, idonea al soggiorno turisitico, e solo 48 si sono espressi con parere favorevole su questa possibilità. Come è ben facile calcolare oltre il 90% dei votanti si dichiarano insoddisfatti del livello di accoglienza ed ospitalità di Castelnuovo. La percentuale è altissima, lascia poco spazio a dubbi di sorta. Cosa manca dunque per poter raggiungere livelli se non di eccellenza, almeno di sufficienza? Non è semplice interpretare il pensiero dei lettori dall'espressione di una preferenza nei confronti di un sondaggio. Forse manca la pulizia, la sicurezza per le strade, i marciapiedi, o parcheggi, o forse nuove opere d'arte, maggiore pulizia o più cassonetti, rinnovare l'arredo urbano o dipingere le facciate? Forse tutto questo insieme. Ebbene noi registriamo il malessere e l’esito negativo del sondaggio e lo giriamo a chi di dovere. Rimane certo che 440 lettori hanno dato, nel bene e nel male, un responso negativo su Castelnuovo e la sua vocazione turistica. Gabriele Coli fuoco. Dunque gridare ai quattro venti “non sapete chi sono io” oppure “mio padre è”, e ancora parcheggiare l’auto sistematicamente nel posto destinato ai portatori di handicap, o avere biglietti gratuiti a manifestazioni, non appartiene ad una società civile, ma ad un sistema arrogante, ignorante e pericoloso. E il pericolo maggiore si annida proprio nella mente e nel braccio di quei “figli di un dio minore” che sollevano proteste che cadono nel limbo del silenzio. Che alzano la mano e che costantemente ricevono bacchettate. Ma cosa fare? Come si può difendere il cittadino di fronte a questi atti violenti? E’ necessario ricostruire i ruoli e sorvegliare il sistema affinché simili fattacci non si ripetano. In concreto è importante chiedere ai prossimi candidati per le amministrative un tavolo di confronto bime- strale con i cittadini per ascoltare tutte le voci. Il palazzo non è aperto solo a pochi intimi, ma appartiene a tutto il popolo. E comunque dal confronto aperto e limpido alla fine non si può che trarre giovamento. E l’arroganza lasciamola a chi è destinato a vivere nelle miseria umana e culturale. Adieu monsieur. Andrea Giannasi Una poesia di Brecht esposta in Piazza Umberto apre un caso Basta odiare Qualche giorno fa un negoziante di Piazza Umberto ha esposto sulla vetrina un manifesto con sopra una poesia di Bertold Brecht. In breve è nata una polemica e il manifesto è stato staccato. Il fatto è grave se osservato da ogni angolazione possibile e vi spiego il perchè. Facciamo un passo indietro. Il poeta e drammaturgo tedesco Bertold Brecht, quando ancora i cannoni tuonavano su Berlino, scrisse questa poesia nota in tutto il mondo: Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare. In questi pochi versi i pro- dromi della distruzione delle democrazie. Della libertà e dell’espressione. Tutti dunque dovremmo se ci consideriamo civili sostenere questa poesia e condividerne i contenuti. Ma qui al pettine giunge il nodo e la genesi della polemica di Piazza Umberto. Si deve, per correttezza storica e perchè siamo in Italia dove il vento della guerra civile soffia più forte che mai, aggiungere forse due strofe al lavoro di Brecht. Poi vennero i fascisti a prendere gli antifascisti, e tacqui per paura. Poi vennero certi partigiani a prendere i fascisti, e mi voltai dall'altra parte perchè erano i nemici. Questo il punto. In Italia viviamo ancora il dualismo prodotto dalla guerra civile. Fascisti e comunisti contrapposti in un duello iniziato nel 1919 e non ancora chiuso. Su questo dovremmo lavorare come società civile: sulla cancellazione dell'odio per una parte. E costruire il dialogo perchè questo e solo questo è possibile. Ma torniamo al messaggio della lettera senza troppi preamboli; quello che dobbiamo salvaguardare, da ogni possibile attacco, è la nostra dignità, la nostra libertà; la forza democratica di una società civile difende i diversi (oggi non solo zingari e omosessuali, ma anche i comunisti o i fascisti o chi la pensa diversamente dal volgo collettivo) perchè sa che dalla diversità si cresce. Dunque far tesoro del messaggio di Brecht (che in Italia dovrebbe avere queste due strofe aggiunte) e costruire - invece di proseguire nella distruzione, nella diffamazione, nel dileggio, nella dialettica violenta - una società che dialoga e si confronta. Ma saremo in grado di superare gli errori del passato e di non ricadere vittime dell’odio di parte? Vista da Piazza Umberto la strada sembra ancora lunga. Il direttore Pagina 2 Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 Il Giornale di Castelnuovo Alcune considerazioni sulla giornata ariostesca e le sue statue La nuova “dentiera” ed altre storie Lasciamo perdere le polemiche e gli atti di discutibile profilo - comunque se ne può sempre parlare apertamente - che sono emerse durante la preparazione delle giornate dell’Ariosto, con persone che hanno affisso cartelli riportanti l’esplicita affermazione circa la necessità di parcheggi e non di statue ed altre (o le stesse ?) che hanno pensato fosse utile alla discussione proporre Water closet come alternative alle opere scultoree. L’amministrazione a tal riguardo ha risposto, ma la piazza ribolliva. Le argomentazioni in ballo erano corrette, si è peccato nella forma e quando in un gioco una delle parti in disputa scende così in basso ogni commento diventa inutile. Ma ribadiamo, se ne può parlare in maniera pacata confrontandosi. Piuttosto, nel presente articolo vogliamo riportare quelli che sono stati i commenti di tante persone che hanno partecipato alla giornata del Senso Civico ed hanno voluto esprimere liberamente la loro posizione sull’argomento. Con questo non si pretende di affrontare tal materia in maniera statistica, ma solo fare da cassa di risonanza, a memoria futura. Cominciamo a caso scorrendo gli appunti della giornata e troviamo utile raccontarvi che non poche persone plaudono all’iniziativa di portare sulle nostre strade opere d’arte, ritenendo la vista quotidiana di questi monumenti una forma di educazione collettiva al bello. Avere un paese bello, ordinato e pulito scoraggerebbe così coloro che hanno insite maniere incivili a sporcare o deturpare. Molti di loro tuttavia non capi- scono bene il nesso che ha Castelnuovo con Don Chischotte ed affermano che sarebbe già stato tanto lavorare bene sull’Ariosto. E comunque Cervantes tanto per essere chiari - è venuto oltre 100 anni dopo l’Ariosto scrivendo un capolavoro sulla falsa riga dell’Orlando furioso. Ma andiamo oltre. Ovviamente in campo tante le critiche che hanno, in parte ricalcato, quelle già espresse nell’assioma meno statue più parcheggi, ed in altre nell’inutilità dell’iniziativa in considerazione di altre urgenze di cui necessita Castelnuovo (tipo la pulizia delle strade e dell’alveo del fiume Serchio). Alcuni hanno riflettuto sul fatto che i soldi spesi erano stati destinati da sponsor e fondazioni solo ed esclusivamente alla realizzazione delle statue e si chiedevano quando si cominceranno a chiedere soldi, alla stessa maniera, per case popolari, posti di lavoro e servizi pubblici. E da li si è partiti con discussioni che hanno già il sapore di bilancio per l’attuale amministrazione: ci siamo annotati le posizioni di esponenti di maggioranza e minoranza che si riassumono in grandi cose fatte tra pochi soldi e priorità inderogabili contrapposte ad opportunità perse, ma questa è politica. Per finire dai nostri appunti estrapoliamo anche cose curiose come l’aver battezzato la statua marmorea di piazzetta Duomo col nome di “Dentiera” o bizzarrie come il voler ve- Successo mondiale per il sito online www.ilgiornaledicastelnuovo.it Una lente di ingrandimento sulla Garfagnana; questo è stato l'intento per il quale è nato Il Giornale di Castelnuovo. Una finestra che da ogni angolo del pianeta potesse essere aperta sulla nostra cara amata Garfagnana. Volevamo raggiungere i numerosi garfagnini che vivono e lavorano o studiano in molti paesi del mondo, ed insieme a loro dare la possibilità di scoprire questa terra anche a coloro che discendono da garfagnini oppure a tutti coloro che l'hanno visitata e ne sono rimasti innamorati e a quelli che invece vorrebbero farlo. Puntare al superamento dei confini non è un vezzo, ma un modo per promuovere la cultura autoctona in molti paesi differenti. E i numeri ci danno ragione. Negli ultimi 100 giorni abbiamo avuto circa 8.300 visitatori per un totale di 23.755 pagine visitate. Ma ciò che lascia maggiormente stupefatti e la provenienza delle visite. La maggior parte dei clic sono stati fatti da computer in Italia, ma il resto proviene da ben 32 paesi diversi. In testa alla graduatoria ci sono gli Stati Uniti con oltre 360 visitatori, seguiti dalla Francia, dalla Finlandia, dal Regno Unito, Olanda e Germania. Londra, Parigi, Berlino tra le capitali dove si è navigato sul sito. Ci sono stati accessi da paesi dell'America latina, Brasile e Argentina dove si presume che ci siano discendenti di emigranti garfaganini. Tra i paesi dove si registrano visite ci sono pure l'Australia, il Canada, l'Uruguay, la Turchia e persino Russia, Ucraina e India. La vocazione alla mondialità è un nostro pallino, perchè crediamo che gli strumenti moderni siano tali e tanti che non si può non pensare di utilizzarli per promuovere il turismo nella nostra Garfagnana. Ci crediamo molto, per questo lavoreremo in questa direzione rinnovando le nostre idee e il nostro compito e spirito propositivo. Ed ora prossimi obbiettivi Cina e Africa! dere lo spirito dell’Ariosto furioso, dalle finestre della Rocca, invocare la pioggia battente sul corteo storico, che giunto fradicio di fronte al portone ha placato così la sua secolare ira. I castelnuovesi non finiranno mai di stupirci così toscani e così garfagnini, a tal punto da renderli quasi antipatici, ma in grado di fare grandi cose. m.g. Il ringraziamento ai tanti cittadini che hanno visitato lo stand Ed ora in campo l’educazione civica Teniamo a ringraziare, dalle pagine di questo periodico, le molte persone che ci hanno sostenuto durante la Giornata del Senso Civico che il Giornale di Castelnuovo ha promosso lo scorso 4 ottobre. Siete stati in molti a farci sentire il vostro affetto ed il vostro sostegno durante le poche ore in cui abbiamo sostato nel centro di Castelnuovo con il nostro stand, le copie del Giornale a vostra disposizione e le immagini della cittadina proiettate di continuo sullo schermo. E' stato proprio questo breve filmato a suscitare in molti di voi l'interesse maggiore. Nel video venivano mostrate alcune "bruttezze" che è stato facile scovare girando brevemente per le vie di Castelnuovo: spazzatura abbandonata, scritte sui muri, arredi urbani danneggiati, immondizia gettata nel letto del fiume. Sulla scia di questo piccolo report, sono state molte le ulteriori segnalazioni che sono arrivate da chi si è fermato a parlare con noi, condividendo la nostra scelta di richiamare l'attenzione sul Senso civico che deve animare ciascuno di noi. Alcuni si sono limitati ad indicarci luoghi in Castelnuovo dove è possibile vedere danni causati dalla scelleratezza di chi pensa che le strade o i fiumi possano divenire una discarica a cielo aperto, che i muri o le facciate delle case possano essere imbrattate senza pensieri, che gli arredi delle aree verdi o pubbliche possano essere danneggiati perchè tanto ci sarà chi li riparerà, per non parlare dei rifiuti, più o meno piccoli come i mozziconi di sigaretta, che immancabilmente costellano le vie della città. Altri invece hanno cercato di articolare meglio la loro analisi individuando anche responsabilità e rimedi. La discussione è stata interessante e proficua e di questo, appunto, vi ringraziamo. L'intento, che traspare sempre anche dalle pagine di questo giornale, è quello di far crescere l'amore per il luogo in cui viviamo, dando ciascuno il nostro contributo più o meno grande. Il decreto Gelmini, negli intenti, riporterà al centro dell'attenzione della scuola primaria anche la materia dell'Educazione Civica. Al di là di quello che si può pensare dell'intero decreto Gelmini, e del quale magari ci occuperemo prossimamente, riteniamo comunque che questa maggiore attenzione verso il Senso Civico sia estremamente positiva, a patto che si traduca in un'educazione reale e concreta ai valori del buon cittadino, della convivenza e del rispetto anche dei luoghi in cui noi, come altri, viviamo, studiamo e lavoriamo ogni giorno. A presto! g.c. Il Giornale di Castelnuovo Redazione: via traversa Vecchiacchi, 17 55032 Castelnuovo di Garfagnana Direttore Andrea Giannasi Caporedattrice Barbara Coli In redazione Andrea Settefonti Piergiorgio Leaci Gabriele Coli Fausto Tanzarella Direzione e sede legale: via Terme di Traiano, 25 Civitavecchia ROMA Gruppo editoriale Prospettiva Giannasi editore P.iva 09345201009 Stampa Tipografia A. Rosa Castelnuovo di Garfagnana www.ilgiornaledicastelnuovo.it [email protected] SOSTENETE IL GIORNALE 25,00 € per l’abbonamento ordinari o annuale 50,00 € per l’abbonamento sostenitore su conto corrente postale n. 11507530 intestato a Giannasi editore IL GIORNALE SI TROVA A Castelnuovo - Presso tutte le edicole e la libreria Pieve Fosciana - Edicola di via San Giovanni Barga - Edicola Poli (via Pascoli) Gallicano - Edicola (via Serchio) Fornaci di Barga - Edicola e libreria c/o Conad Lucca, Piazza Napoleone, Edicola Corsi Il Giornale di Castelnuovo Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 Bisogna pensare al futuro E i comuni della Garfagnana più uniti TRIBUNA POLITICA Proseguono le interviste doppie realizzate a politici e amministratori locali. In questa pagina l’intervista a Italo Bertoncini Cominciamo con una breve presentazione del suo ruolo e impegno nel consiglio comunale con un bilancio personale. Ho fatto parte del gruppo di minoranza e ritengo la mia esperienza molto positiva tanto che la consiglio vivamente soprattutto ai più giovani. In questi anni sono venuto a conoscere meglio le variegate realtà del nostro territorio, e soprattutto ho avuto modo di incontrare e conoscere moltissime persone Possiamo storicamente definire Castelnuovo come una cittadina non semplice per chi deve amministrare; molte polemiche e pochi ad essere soddisfatti. Lei che cosa si sente di affermare in merito ? Le polemiche paesane si accrescono e si acuiscono per la mancata risoluzione dei problemi di interesse collettivo. La gente si stanca e diventa critica al perdurare di situazioni non gestite correttamente che impattano sul proprio vivere quotidiano: ad esempio vedi il malfunzio- namento del sistema fognario o il traffico veicolare che investe sempre di più il rione della Madonna. A tal proposito credo che sia urgente studiare azioni risolutive in considerazione della realizzazione del polo strutturale della ex Valserchio che con le sue previste attività alimenterà il traffico proprio in quella zona e credo che un semaforo non sarà più la soluzione adeguata. Quale il progetto realizzato che merita l’applauso per questa amministrazione e quale l’eventuale urgenza non soddisfatta ? Merita un plauso la realizzazione del centro per giovani “Danilo Boschi” perché ben fatto e soprattutto necessario. Al contrario ritengo che l’attuale amministrazione abbia avuto poca considerazione per le frazioni, con le loro problematiche e soprattutto non sia riuscita e rendere più pulito e presentabile il centro cittadino. Inoltre è mancata la capacità di saper coinvolgere la popolazione nella gestione di problematiche di impatto collettivo: quali l’accoglienza delle famiglie Rom sfrattate da Viareggio Pagina 3 La rubrica di intervento civico Il dito nell’occhio o la misteriosa chiusura dell’inceneritore. Quali scelte si devono necessariamente fare oggi per avere una Castelnuovo di domani con un florido sviluppo e un solido quadro occupazionale? Oggi dobbiamo pensare al futuro migliorando l’aspetto estetico del paese, curando nei minimi particolari la pulizia e l’ordine, valorizzando quelli che sono i nostri piccoli grandi tesori territoriali: mi viene in mente, ad esempio, il restauro e l’apertura al pubblico delle antiche celle nelle cantine della Rocca con i loro preziosi graffiti. Inoltre si devono intraprendere tutte le azioni politiche possibili per attirare capitali e sostenere imprenditori delle piccole e medie imprese Ad oggi pensa che il suo impegno politico personale avrà un seguito in futuro? Come già detto sono entusiasta della mia esperienza e quindi mantengo la mia disponibilità rimettendomi al consenso ed al mandato popolare. Nei miei sogni “politici” avrei il desiderio di poter contribuire alla realizzazione di un progetto condiviso con tutti i comuni della Garfagnana per la gestione univoca di problemi fondamentali per il nostro futuro quali ad esempio la sanità pubblica. Intervista di Barbara Coli Sotto gli occhi di tutti i lavori in Piazza delle Erbe al vecchio stabile della Biblioteca Comunale. Si sta costruendo un ascensore esterno. Molti ci segnalano che tutto il ferro utilizzato per armare la struttura è arrugginito e che dunque non potrebbe e dovrebbe essere utilizzato. Certo che, secondo alcuni esperti che abbiamo consultato, non è difficile prevedere tra qualche anno un cedimento proprio della struttura interna con gravi conseguenze. Noi non siamo costruttori ma qualcuno è bene che studi la situazione. Poi una nota (ma su questa poi vi rimandiamo ai filmati che pubblicheremo sul sito www.ilgiornaledicastelnuovo.it). Dietro al nuovo campo di calcio tutti possono ben vedere il muro che delimita l’alveo del fiume con la strada interna. Andate ad osservare cosa abbiamo trovato. Più che un dito nell’occhio questo appare proprio un cazzotto. Festival del libro di Civitavecchia Successo per il nostro Giornale Più di 4000 visitatori; 500 studenti dei licei cittadini coinvolti; oltre 400 libri venduti nella bibliolibreria e tanti incontri con Michele Cucuzza, Arnaldo Colasanti, Paolo Nori, Giampaolo Simi, Cosimo Cinieri, Renato De Carmine e collegamenti con Radio 3 Rai; tutto questo è stato il Festival del libro di Civitavecchia organizzato da Andrea Giannasi e seguito dall’ufficio stampa diretto da Barbara Coli e dal Giornale di Castelnuovo. * Prezzo scontato chiavi in mano, IVA inclusa, IPT esclusa e comprensivo del contributo statale di € 700 in caso di rottamazione di un veicolo Euro 0, Euro 1 o Euro 2. D.L n. 248 del 31/12/2007 convertito in Legge n. 31 del 28/02/2008. È una nostra offerta valida fino al 31/10/2008 e solo per le vetture presenti in stock. Foto non rappresentative dei prodotti. New Twingo: emissioni CO2: 132 gr/km; consumi ( c i cl o m i s t o ) : 5 , 6 l / 1 0 0 k m . N e w C l i o : e m i s s i o n i CO2: 139 gr/km; consumi (ciclo misto): 5,9 l/100 km. New Modus Grazia: emissioni CO2: da 119 a 140 gr/km; consumo (ciclo misto): da 4,6 a 5,9 l/100 km. Pagina 4 Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 TRIBUNA POLITICA Il Giornale di Castelnuovo La strada di Monticello Proseguono le interviste doppie realizzate a politici e amministratori locali. Voci, dichiarazioni, testimonianze per mettere al centro del dibattito politico la logica del dialogo e del confronto. In questa pagina l’intervista al Prof. Pierotti Assessore alla Scuola e al Sociale Lunga 500 metri. Larga 2,15 metri. E’ la strada comunale che da Cerretoli conduce alla Località Monticello dove vivono 5 famiglie (una sola durante il periodo estivo). Al termine non esiste alcun parcheggio e la strada non è asfaltata. Quindi durante l’inverno e quando piove tutto diventa più difficile (con la neve “impossibile”). La cosa più grave è che è impossibile fare manovre lungo il percorso e nel caso di intervento di una ambulanza o di qualsiasi altro mezzo di soccorso il tutto si complicherebbe con esiti scongiurabili. A quando un intervento risolutivo, si chiedono i residenti del Comune di Castelnuovo? In primo piano il progetto di scambio culturale con Bruxelles e l’arrivo a Castelnuovo di studenti belgi Scuola e sociale: molto si è fatto Cominciamo con una breve presentazione del suo ruolo/impegno nel presente consiglio comunale e con un bilancio personale fatto adesso che è quasi giunto alla sua conclusione. Sono diventato assessore all’istruzione ed in un secondo tempo al sociale su designazione del sindaco e quindi, come assessore esterno non faccio parte del Consiglio Comunale. In questi quattro anni ho dedicato buona parte del mio tempo e del mio impegno personale (visto che sono pensionato) ai problemi dell’Amministrazione, in particolare nei settori specifici del mio incarico, mi sono dedicato fin dall’inizio ai temi dell’istruzione, anche in considerazione delle mie precedenti esperienze come uomo di scuola, solo in un secondo tempo ho assunto l’incarico di assessore al sociale ed ho potuto così toccare con mano le numerose difficoltà quotidiane in cui si trova una parte non trascurabile della popolazione del nostro comune. Sono riuscito a risolvere alcuni casi, mentre purtroppo, in altre situazioni, il mio intervento non ha conseguito i risultati sperati. Possiamo definire storicamente Castelnuovo come una cittadina non semplice per chi deve amministrare, molte polemiche e pochi ad essere soddisfatti. Lei cosa si sente di affermare in merito? Castelnuovo, pur essendo un comune con circa 6000 residenti, deve spesso affrontare, per il suo ruolo centrale nella Garfagnana i problemi caratteristici di centri molto più popolosi; sulla nostra cittadina gravitano infatti molte persone, provenienti praticamente da tutta la valle per i più vari motivi (scolastici, sanitari, commerciali, ecc.), ciò che accresce a dismisura disagi quali per esempio la viabilità interna, lo smaltimento dei rifiuti, l’uso delle strutture pubbliche; questo stato di cose crea spesso del malcontento tra i nostri cittadini che sono portati a riversare sull’amministrazione comunale colpe che non sempre trovano una logica giustificazione. A chi amministra giungono poi sempre reclami e contestazioni, in genere chi è soddisfatto ci manifesta raramente la sua soddisfazione. Quale progetto realizzato che merita l’applauso per questa amministrazione e quale l’eventuale urgenza non soddisfatta? Molti progetti sono stati portati a compimento da ABBIGLIAMENTO UOMO DONNA BAMBINO questa Amministrazione e molti altri sono in via di completamento o in fase di avanzata progettazione, alcuni di questi sono sotto gli occhi di tutti e forse non varrebbe nemmeno la pena di ricordarli (teatro Alfieri, ex Plinc, nuova scuola materna in piano Pieve, ristrutturazione completa dell’asilo nido, realizzazione del nuovo parco giochi) solo per citarne alcuni. A me comunque, in qualità di assessore all’istruzione piace ricordarne uno in particolare, quello di aver fatto uno scambio culturale tra la nostra scuola media ed una scuola di Bruxelles, siamo riusciti in questo modo a mandare in Belgio una nostra classe ed a ricevere, nella nostra città dei bambini belgi. Purtroppo, mentre per certe iniziative importanti è possibile intercettare fondi da enti, istituzioni e fondazioni private, il nostro comune si trova spesso in difficoltà, vista la scarsità delle entrate finanziarie e delle risorse umane, nell’affrontare la quotidianità per cui restano indietro tanti interventi, magari anche di lieve entità e ciò provoca con una certa frequenza e forse anche giustamente, il malumore dei cittadini residenti. Quali scelte si devono necessariamente fare oggi per avere una Castelnuovo di domani con un florido sviluppo ed un solido quadro occupazionale? A questa domanda trovo veramente difficile rispondere e credo che nessuno abbia pronte ricette atte a ABBIGLIAMENTO UOMO risolvere i problemi indicati. Castelnuovo occupa una posizione marginale nella provincia, la viabilità verso Lucca, nonostante i numerosi interventi risulta ancora problematica, molte delle industrie presenti sul territorio hanno ormai da molti anni chiuso i battenti; in questi ultimi tempi si è cercato, ed in parte siamo anche riusciti a dare al nostro territorio una vocazione turistico-ambientale, bisogna, secondo me, insistere, in questo sforzo, migliorando e potenziando le strutture ricettive e cercando di aumentare le possibilità di collegamento con le zone limitrofe. Per quanto riguarda l’occupazione, in particolare quella femminile, vedo ancora tante difficoltà, non ultima quella grave del pendolarismo. Ad oggi pensa che il suo impegno politico personale avrà un seguito in futuro? Considerando la mia non più verde età vorrei lasciare il posto a qualche giovane certamente più dinamico ed entusiasta di me, comunque, se necessario, mi metterò a disposizione della collettività qualora ci fosse ancora bisogno del mio impegno. Intervista di Barbara Coli Il Giornale di Castelnuovo Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 Pagina 5 Potrebbero essere cinque le liste alle prossime amministrative, ma si tratta solo di larghe manovre politiche Tutti alla caccia del sindaco “buono” Sarà un lungo inverno politico fatto di cene e incontri formali e informali che ci porteranno alla primavera elettorale. Ma non sarà facile costruire e presentare alle urne – per tutti gli schieramenti politici – candidati e liste e, come consuetudine castelnuovese, ci troveremo solo alle ultime settimane con un quadro certo della situazione. Da alcuni giorni però molti si stanno muovendo e tanti nomi cadono sul tavolo del dibattito. Generalmente le prime candidature sono gettate per “saggiare” gli umori. Nomi bruciati al sacro fuoco della politica che strategicamente sono utili a far uscire allo scoperto gli avversari. Quindi fino ad ora sono caduti molti nomi, alcuni più o meno probabili, altri decisamente improbabili. Ma oramai il tempo stringe e da dicembre si deve iniziare la campagna elettorale. Nel Partito Democratico sembra decollare la candidatura di Andrea Tagliasacchi, dopo l’esperienza di Lucca è forse pronto a “giocarsi” Castelnuovo. Nella Casa delle Libertà girano ancora i nomi di Angiolo Masotti e Gaddo Gaddi, ma in queste settimana si dovrebbe conoscere il nome definitivo. Nel frattempo Castelnuovo attende di conoscere i nomi ma chiede anche e soprattutto un rinnovamento nei volti e nelle scelte e vuole vedere i candidati nelle liste. L’area di centrodestra ha al suo interno nomi nuovi (che già siedono in consiglio comunale), sicure esperienze e validi outsider (Giannini?) intorno ai quali è possibile architettare un’abile squadra di governo, ma rimane vivo il problema della “vittoria sicura” sull’onda del consenso nazionale. Errore di gola che potrebbe far perdere di vista l’obiettivo finale e la stabilità e unione della lista. Certo è che l’onda lunga si misurerà dopo una stagione autunnale di scioperi e di affievolimento del consenso, come naturale scorrere dell’iter governativo e dunque nel centrodestra devono scandagliare ogni possibile variante. Nel Partito Democratico invece è chiaro che si dovrebbe evitare il ricorso (seppur da Firenze giungano indicazioni differenti) alle primarie. La Margherita potrebbe candidare il sindaco uscente Sauro Bonaldi e l’assessore Lelio Lupetti (e Francesco Bertoncini?), mentre dall’area Ds potrebbe uscire, oltre a quello di Andrea Tagliasacchi anche il nome di Luigi Favari (e gabriella Posata la prima pietra della struttura che ospiterà 200 auto Il parcheggio di S.Lucia E’ stata celebrata con una cerimonia ufficiale la posa della prima pietra del parcheggio adiacente il Teatro Alfieri. Alla presenza del Senatore Marcucci, del Presidente della Provincia Baccelli, ed altre personalità del mondo civile e militare, il primo cittadino di Castelnuovo Bonaldi ha fatto gli onori di casa ed ha posto la prima simbolica palettata di cemento a suggellare l’inizio dell’importante infrastruttura. Dopo la benedizione da parte di Monsignor Lazzareschi e le parole di saluto e ringraziamento delle autorità presenti, l’architetto Nannetti, progettista dell’opera, ne ha spiegato la struttura, la scelta dei materiali, le modalità del lavoro, le tempistiche. Il parcheggio sarà così realizzato in circa 18 mesi, sarà su due piani, in struttura di acciaio e potrà contenere fino a 200 auto. Un ascensore collegherà gli utenti a piano ingresso teatro e sarà realizzato un asse viario di collegamento stradale con la zona industriale. La struttura permetterà, cosa adesso impossibile, anche l’accesso di grandi scenografie direttamente dietro al palco. Oltre al supporto alle attività culturali del teatro, resta valida la grande utilità per tutta la zona del rione Santa Lucia, infatti questi posti auto saranno lasciati liberi e potranno decongestionare gli spazi stradali dalle auto in sosta. Via XX Settembre, che adesso è ridotta ad un ammasso incomposto di auto parcheggiate su ambo i lati, potrà ritornare ad essere percorribile a piedi senza rischi di investimento per i pedoni. Il parcheggio sarà anche la grande opportunità per liberare dalle auto via Marconi e realizzare un sicuro marciapiede pedonale di collegamento con la stazione ferroviaria. Barbara Coli Pedreschi?). E non si escludono altre candidature. Certo è che il centrosinistra parte da una perdita di consensi a livello nazionale, ma da un chiaro vantaggio a Castelnuovo. Vantaggio che però si giocherà tutto sul nome del possibile sindaco. Il centrosinistra deve fare i conti anche con la probabile lista della sinistra (area Rifondazione) che si sta riorganizzando dopo la debacle primaverile. Gli esponenti sono esperti e sicuramente rappresenteranno una novità nel ricominciare a fare opposizione. E se riusciranno a comunicare il programma che intendono presentare all’elettorato in maniera efficace, toglieranno voti solo al Pd. Si muovono poi almeno altre due liste civiche. Entrambe di ex democristiani che, oltre a giungere ad una candidatura propria, si muovono sulla scelta di cercare una poltrona sicura in uno dei due grandi schieramenti. Azioni di disturbo, dunque, che però potrebbero portare anche ad una sorpresa se è vero che un ex sindaco sarebbe il capolista di uno dei due schieramenti politici. Di certo è che almeno una delle due liste ha già avuto seri contatti e diversi nomi di esperienza sono in lizza. Troppo presto però per dire se veramente si tratta di operazione di “marketing politico” o di seria scelta per raggiungere la poltrona di sindaco. Ma al di là dei candidati scendiamo nel dettaglio dell’analisi del voto utilizzando gli ultimi dati nazionali di pochi mesi fa. Ovviamente si tratta di una analisi parziale e sommaria considerato che si riferiscono alle elezioni nazionali. Ebbene a Castelnuovo il Pd ha avuto il 46% dei consensi; la Casa delle Libertà il 42%; l’UDC quasi l’8% dei voti; la Sinistra il 4%. Il totale si riferisce a 3968 voti. Si evince quindi un sostanziale pareggio e una rinnovata tornata elettorale giocata sul filo di pochi voti. Sicuro è che i nomi dei candidati a sindaco mai come ad aprile 2009 giocheranno un ruolo fondamentale. l.r. L’Associazione Tumori Toscana ringrazia il Comune di Castelnuovo e il CEFA Basket L’Associazione Tumori Toscana A.T.T. ringrazia il Comune di Castelnuovo e il CEFA Basket i quali si sono fatti organizzatori della manifestazione del prossimo 26 settembre. Già nel corso dello scorso 2004 il Comune di Lucca aveva organizzato, sempre a favore dell’A.T.T., la manifestazione “un canestro per sopravvivere”, in occasione della quale furono raccolti, e devoluti all’Associazione, circa tremila Euro. Così come nel 2004, anche quest’anno i fondi raccolti verranno utilizzati dall’ A.T.T. per migliorare ed ampliare il servizio di Cure Domiciliari Oncologiche ai malati della Toscana. L’Associazione Tumori Toscana (A.T.T.), è una O.N.L.U.S. iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana che cura gratuitamente, presso il loro domicilio, i malati oncologici, con un’equipe di medici, psicologi, infermieri professionali ed operatori socio-sanitari, reperibili 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Si effettuano inoltre i servizi di fornitura di presidi sanitari e di consulenza psicologica e medica specialistica gratuita in tutta la regione Toscana. Nel 2007 le nuove richieste d’assistenza sono state 721 e attualmente, operiamo a Firenze, Prato, Siena e rispettive province assistendo quotidianamente circa 300 pazienti. L’A.T.T. è completamente auto-finanziata ed i costi, molto onerosi, sono coperti attraverso le attività organizzate con la fondamentale collaborazione dei volontari. Per aiutare l’A.T.T. è possibile effettuare un versamento sul c/c bancario n° 1700/00 - Cassa di Risparmio di Firenze - Filiale 34 – IBAN IT96M0616002835000001700C00 oppure sul c/c postale n° 12001574. Per info: Lara Massini A.T.T. - Associazione Tumori Toscana O.N.L.U.S. Tel. 055 24 66 666 www.associazionetumoritoscana.it Pagina 6 Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 La ricostruzione dei fatti dopo le polemiche sul film di Spike Lee La storia di Sant’Anna Gli eventi che appartengono alla recente storia italiana sono spesso negli ultimi anni al centro di deformanti ricostruzioni. L’ultima caso – triste perché studiato solo per far cassa ai botteghini dei cinema – è legato al film del regista americano Spike Lee dal titolo “Miracolo a Sant’Anna”. Nel tentativo di dare credito alla partecipazione dei militari di colore alla seconda guerra mondiale, il registra ha distrattamente e pericolosamente “giocato” con la storia macchiando il film di errori tanto gravi da apparire disarmanti. Ma ricostruiamo la vicenda nella sua interezza. Per meglio far entrare il lettore all’interno della vicenda madre del film – ovvero l’uccisione il 12 agosto del 1944 da parte dei tedeschi di 560 tra donne, bambini e anziani – è bene fare un piccolo passo indietro. Studiare dunque i tratti storici e le dinamiche che portarono sul campo di battaglia tedeschi, partigiani e alleati. Nella primavera del 1944 le armate alleate iniziarono una lenta ma vigorosa e costante avanzata verso il nord Italia. Una dopo l’altra caddero importanti città. Per meglio utilizzare le formazioni partigiane, nella notte tra l’8 e il 9 giugno, il Maresciallo Alexander del comando alleato inviò a tutti i patrioti un ordine nel quale doveva essere primario e perentorio l’obiettivo di uccidere i tedeschi e di distruggere i trasporti. Il comando era puramente militare non considerando dunque le conseguenze di tale ordine sulle popolazioni civili. Il problema della presenza delle numerose bande partigiane a questo punto diventò primario per il comando tedesco che rispose il 17 giugno 1944. Il comandante del Gruppo armate C in Italia, feldmaresciallo Albert Kesselring, emanò un ordine per la lotta alle bande con il quale in pratica assolveva da ogni responsabilità ogni ufficiale tedesco che, nella lotta contro i partigiani, avesse assunto metodi anche non conformi all’onore militare. Dopo questo documento, che venne ulteriormente ampliato e confermato dai comandanti della 14a armata Lemelsen e del I Corpo Fallschirmjäger Schlemm, ogni remora che ancora poteva sussistere in alcuni soldati ed ufficiali germanici contro i civili, cadde Per questo fin dal giugno in tutta la Toscana, dall’aretino fino al massese, si consumarono decine di stragi che portarono al conteggio sommario e lacunoso alla fine del conflitto di quasi 4000 assassinati. Stragi che non ebbero sempre come motivo scatenante un’azione partigiana. Stragi che non furono sempre compiute da corpi speciali - come le SS fortemente indottrinate – ma da tutti gli ordini e gradi delle armate tedesche. E le uccisioni non ebbero solo un carattere “politico”. Va ricordato infatti che i tedeschi stavano approntando proprio a cavallo delle Alpi Apuane la Linea Verde 1 (che divenne poi sul tracciato della Verde 2, la Linea Gotica) e che nell’allestimento a cura della Todt si era ordinato a tutte le popolazioni di lasciare la zona. Inoltre c’era il problema della presenza dei partigiani che andavano annientati. Il proclama di Alexander, i continui aviolanci di armi da parte degli alleati e l’avanzata verso nord, avevano però stimolato e invigorito le azioni dei partigiani ben presenti con numerose formazioni sulle Alpi Apuane. Così il 29 luglio del 1944 fu affisso a Sant’Anna un proclama partigiano diretto alla popolazione. In questi si leggeva: “Alla Il Giornale di Castelnuovo popolazione versiliese! Dopo aver fatto dell’Italia un orrendo campo di battaglia con tutti i suoi lutti e le sue miserie, i nazisti vogliono ora completare la loro nefanda opera di distruzione con l’esodo in massa di tutta la popolazione. Fino ad ora i tedeschi avevano attuata la deportazione per il lavoro forzato per i soli uomini. Ma la belva nazista non è mai sazia. Ora vogliono perseguitare anche le donne, i vecchi ed i bambini imponendo loro con bando criminale di allontanarsi dalle proprie case, dalla propria terra per seguire fra sevizie e miserie le disfatte divisioni di Hitler verso il Brennero. Popolo della Versilia! Non obbedite agli ordini dei barbari tedeschi: le donne, i vecchi, i bambini non abbandonino le loro case e facciano resistenza passiva. Tutti gli uomini si armino con ogni mezzo dal fucile da caccia al forcone: gli eserciti della liberazione sono ormai a pochi chilometri, le formazioni partigiane sono pronte all’azione e risponderanno alle rappresaglie con le rappresaglie. Alle armi popolo versiliese. La tua libertà e la tua salvezza sono nelle tue mani. Morte al tedesco oppressore! Dal comando delle Brigate d’assalto Garibaldi. 29 luglio 1944.” La risposta non tardò. Pochi giorno dopo il 12 agosto 1944 unità della 16° divisione granatieri corazzati della Waffen SS comandata da Max Simon avvolsero la zona di Sant’Anna di Stazzema radunando e poi massacrando 560 tra uomini, donne, bambini, anziani. Fu massacro premeditato e indiscriminato al quale i partigiani poco o nulla poterono. E fu la reazione alla scelta da parte dei patrioti e della popolazione civile di resistere ai nazisti. Va ricordato, ad onore di cronaca e per meglio tracciare il profilo della Resistenza, che pochi giorni dopo sul versante della Garfagnana delle Alpi Apuane si consumò una battaglia nella quale fu distrutta la banda partigiana “Gruppo Valanga”. I partigiani il 29 agosto sul Monte Rovaio non si sottrassero al combattimento proprio per non far ricadere sulla popolazione la vendetta nazista per l’uccisione da parte dei patrioti il giorno prima, di un maresciallo degli alpini germanici. Alla fine furono 19 i caduti e tra questi il comandante Leandro Puccetti, studente di medicina all’Università di Pisa. Ma in tutto questo i militari di colore cosa c’en- trano? Poco o nulla. I soldati della 92° Divisione “Buffalo” arrivarono in Versilia il 17 agosto – e solo con il 370° reggimento -, ovvero cinque giorno dopo i fatti di Sant’Anna. Rimasero in linea fino all’aprile del 1945 diventando una delle unità peggiori della storia dell’esercito americano. Salvo qualche caso isolato la 92° divenne famosa per le continue diserzioni, fughe di fronte al nemico e nel tratto di fronte della Garfagnana, che difendeva, si consumò l’unica avanzata nazifascista del conflitto. Nella notte di Natale del 1944 su Barga fu sferrato un attacco da parte di unità tedesche che portarono alla fuga e alla dispersione delle unità della “Buffalo”. Soltanto con l’arrivo della 6° divisione Indiana si poté ristabilire una linea del fronte. Tristemente noti anche i neri disertori che per mesi si nascosero nella tenuta di San Rossore. Il comandante dell’unità Almond fu costretto a riorganizzare la 92° divisione numerose volte riarmando le unità (durante le azioni gli uomini in fuga perdevano tutto il materiale in dotazione) e rafforzando le compagnie della Polizia Militare. Su tutti i casi di diserzioni risalta l’azione del III battaglione del 366° reggimento che nella sola giornata del 10 febbraio del 1944 su 862 effettivi sul campo ebbe 507 sbandati. Del resto poco si poteva pretendere in fatto d’armi da uomini di colore comandati da ufficiali bianchi che non trattenevano segni di vivo razzismo. Insomma una unità che aveva poco credito, scarse capacità belliche e che non poteva essere utilizzata in operazioni militari di largo respiro In conclusione, come si è osservato, nell’agosto del 1944 a Sant’Anna si consumò una strage figlia del desiderio di “pulizia” nazista, che ebbe una molla scatenante in un bando partigiano e nell’ordine del Maresciallo Alexander di rilanciare l’azione dei patrioti. Un insieme di fattori che non possono essere dunque ricondotti ad un tema da trattazione romanzesca. Il film appare quindi un insieme imbarazzante di errori, falsità, dalla grave conseguenza di stimolare un dibattito politico ignorante e privo di preparazione storica. Dunque da evitare. Andrea Giannasi Il Giornale di Castelnuovo Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 Pagina 7 Cresciuto nel Cefa Basket il giovane castelnuovese, oggi allena la pallacanestro Lucca Maurizio Romani alla prova di Lucca Abbiamo incontrato Maurizio Romani, nato nel 1977, castelnovese, di professione capo allenatore della Pallacanestro Lucca, squadra che milita nel campionato nazionale serie B dilettanti. Fatto inusuale per chi ha vissuto e continua a vivere nella nostra cittadina, essere salito ad un buon livello agonistico nel basket, sport non certo fra quelli che vantano una forte tradizione a Castelnuovo. Maurizio però crede fermamente in quello che rappresenta per lui non solo una passione immensa, ma anche una concreta opportunità professionale. Cerchiamo quindi di conoscerlo meglio partendo dalle sue origini cestistiche. Dove e quando nasce la passione di Maurizio Romani per il basket? Quali sono stati i passi della sua vita sportiva, prima da giocatore e poi da allenatore, che le hanno permesso di sedere oggi sulla panchina della Pallacanestro Lucca, una piazza con grandi tradizioni ed una squadra di rilievo nazionale? Il mio avvicinamento alla pallacanestro coincide in pratica con la nascita del CEFA Basket a Castelnuovo, ho cominciato lì ad allenarmi e a giocare, in tempi che definire pionieristici è forse poco. Il mio interesse verso la pallacanestro è cresciuto a tal punto che dopo qualche anno, ancora giovanissimo, ho intrapreso anche l’attività di allenatore delle squadre giovanili, dapprima a Castelnuovo proprio con il CEFA, con il quale ho raggiunto anche i playoff con la squadra Cadetti. Ho capito ben presto che allenare poteva essere per me ben più di un semplice passatempo. Infatti nel 2001, poiché Castelnuovo non poteva darmi la possibilità di un’espe- rienza più probante, sono approdato alla Libertas Lucca, conquistando di stagione in stagione incarichi sempre più di rilievo in ambito giovanile. Contemporaneamente studiavo all’università, facoltà di giurisprudenza, anche con buoni risultati. Ma è il 2005 l’anno della svolta. Mi sono detto che valeva la pena tentare di pensare al basket come una professione vera e propria, e mi sono trasferito a Siena, una piazza importante, assumendo la guida delle formazioni giovanili della Virtus. Sono stati anni importanti, con traguardi raggiunti e molte soddisfazioni anche a titolo personale, tra cui anche un premio come miglior allenatore nel prestigioso torneo Malaguti di Bologna, nel gennaio 2008. Da luglio poi il ritorno a Lucca, questa volta non più come allenatore delle giovanili ma come head coach della prima squadra. Lucca città ha vissuto sportivamente un'estate molto triste, non parliamo poi di quella nera della Federazione Italiana Pallacanestro, attualmente commissariata. Come ha trovato l'ambiente della Pallacanestro Lucca, e con che ambizioni affrontate la stagione? La Pallacanestro Lucca ha vissuto un’estate sulla falsariga delle squadre di calcio della Lucchese e del Castelnuovo. Solo un intervento della proprietà ha permesso in extremis di ripianare il bilancio e di iscrivere la squadra al campionato. In quel momento mi è giunta la proposta di prendere in mano la squadra come capo allenatore, e sono stato ben felice di accettare, ben sapendo che la squadra avrà un solo obbiettivo: quello di salvarsi. Ho scommesso su me stesso. Il budget è estremamente limitato se comparato alle squadre migliori della categoria, molti giocatori sono giovani ma l’entusiasmo è molto, anche al palazzetto. Il mio lavoro è volto a dare un’identità alla squadra, a fornirle i mezzi necessari per poter gareggiare alla pari con le avversarie. Ci siamo ben riusciti nella prima giornata, sconfiggendo il Montevarchi, nostro diretto antagonista. E pazienza se nella seconda giornata è arrivata la sconfitta a Roma, non sono queste le avversarie su cui fare la corsa. Purtroppo in questo momento sono i tanti infortuni che condizionano le nostre prestazioni, alcuni giocatori sono costretti a mettersi la canottiera anche se avrebbero bisogno più che altro di terapie e riposo. Ma la fiducia non manca. Quale è il suo pensiero riguardo alla pratica del basket in Garfagnana? Potremo mai sperare di vedere un nostro atleta giocare ai massimi livelli nazionali ed internazionali? La mia risposta alla seconda domanda è secca ed immediata. No, per il momento, forse tra dieci o quindici anni questo sarà possibile. La ragione è semplice, campioni è vero si nasce, ma c’è bisogno comunque di un ambiente che ti dia la possibilità di crescere con gradualità imparando pian piano prima a divertirsi con il basket e poi a giocare sempre meglio. E per fare questo c’è bisogno di una struttura di settore giovanile che Castelnuovo oggi non ha e non può permettersi. Quello che ho fatto per anni a Siena, non è replicabile stante le condizioni attuali a Castelnuovo per il momento. E’ vero, alcuni dei ragazzi che ho allenato, oggi riescono a giocare in categorie superiori con buoni risultati, ma ancora non c’è un giocatore ai massimi livelli nazionali che provenga dal CEFA Basket. E’ necessario, a mio parere, partire dalla propaganda nelle scuole per avvicinare i ragazzini al basket. E’ un’esperienza che ho fatto in passato, affiancando i maestri nella scuola primaria e facendo giocare i bambini a basket, e credo che sia il veicolo migliore che si possa utilizzare. Si comincia già a respirare aria di campagna elettorale a Castelnuovo. Che cosa chiederebbe ai futuri candidati rispetto alla valorizzazione della pratica sportiva a Castelnuovo? Strutture, strutture, strutture. Questa è la parola chiave, gli impianti per giocare a basket sono pochi e non certo di qualità eccelsa a Castelnuovo. Mancano gli spazi fisici, e di conseguenza le palestre sono superaffollate non solo da chi gioca a basket ma anche dai praticanti degli altri sport. Non è giusto che si debba a volte entrare in rotta di collisione con altre realtà sportive giovanili e amatoriali per l’utilizzo delle palestre. Nel recente passato le palestre sono state chiuse, giustamente perché vecchie e non più a norma, ma non ne sono state costruite di nuove. Così si scoraggia chi vuole dedicarsi allo sport, non certo lo si incentiva. Solo nell’ultimo anno si è costruito un bell’impianto nel complesso scolastico delle superiori. Speriamo che venga sfruttato e mantenuto al meglio. Per finire un auspicio di Maurizio Romani rispetto a se stesso ed alla propria carriera. Per quanto riguarda la Pallacanestro Lucca l’augurio è di veder crescere i ragazzi con la mentalità giusta, lottando partita per partita con il massimo impegno senza scoraggiarsi di fronte alle inevitabili cadute. Per quanto mi riguarda la mia filosofia è vivere giorno per giorno, non può essere altrimenti per la professione di allenatore. Non nascondo che il mio mestiere comporta delle difficoltà, ad esempio ricevo lo stipendio per 10 mesi e non per tutto l’anno come un normale dipendente. Oggi sai che sei sul campo, ma domani non ne hai la certezza, questo vale per tutti i miei colleghi. Ho fiducia tuttavia in quello che faccio e credo di poter crescere con il tempo. E noi siamo sicuri che la sua determinazione permetterà a Maurizio Romani di poter raggiungere obbiettivi importanti nella sua carriera. Intervista di Gabriele Coli SPAZIO PROMOZIONALE I servizi della Misericordia Ecco i servizi svolti dalla Misericordia di Castelnuovo. Servizio di trasporto di emergenza/urgenza e trasporto ordinario; servizio prelievi ematici a domicilio nel territorio della Garfagnana e della Media Valle del Serchio; servizio prelievi ematici ambulatoriali nei Comuni di Fosciandora, Vagli Sotto, Careggine, Coreglia Antelminelli, Minucciano, Castiglione di Garfagnana e Villa Collemandina; servizio di consegna farmaci al domicilio; servizio di telesoccorso (attualmente sono stati installati oltre 60 apparecchiature di telesoccorso al domicilio di anziani residenti nei Comuni della Garfagnana); servizio di Sorveglianza attiva alla persona anziana nel periodo invernale e, a partire dal 2008, nel periodo estivo. Si tratta di un servizio che garantisce, soprattutto nei momenti in cui le condizioni metereologiche sono particolarmente difficili, l'assistenza agli anziani attraverso interventi quali: consegna della spesa al domicilio, di farmaci, accompagnamento dell'anziano dal medico di medicina generale o dallo specialista, aiuto in attività domestiche come la rimessa di legna. Centro Diurno per soggetti affetti da demenza senile ed alzheimer (la struttura è denominata"Domus Aurea"). L'attività al Centro ha avuto inizio il 16 giugno 2008. Servizio di trasporto disabili. Realizzazione Orto Sociale "Fragole, pomodori & company - Saperi diversi e antichi sapori" diretto alla produzione di prodotti biologici tipici della nostra Valle. L'obiettivo del progetto è quello di offrire ai ragazzi diversamente abili un'attività occupazionale oltre che un supporto concreto alle famiglie. BAZAR di Tiziano Innocenti via della Stazione - Castelnuovo di Garfagnana Tel. 338/2985326 Pagina 8 Numero 11 - Ottobre/Novembre 2008 Il Giornale di Castelnuovo CULTURA DELLA GARFAGNANA - Ricordiamo la scomparsa di un gentleman di vecchio stampo Odino Facchini l’autista del Re Il 30 settembre, all’età di 88 anni, si è spento serenamente Odino Facchini. Se ne andato così, circondato dalle cure e dall’affetto dei suoi cari; senza alcun clamore, con quella dignità che ha contraddistinto tutta la sua vita. Odino era molto noto in tutta la Garfagnana, non solo per aver fondato la ditta di famiglia ma anche e soprattutto per essere stato l’autista di re Vittorio Emanuele III. Odino non amava raccontare la sua storia personale, era sempre piuttosto riservato e schivo, nonostante che di storia ne avesse avuta da raccontare molta. Odino nacque a Castelnuovo di Garfagnana il 20 maggio 1920 e fin da giovane iniziò a lavorare come meccanico nell’officina di famiglia. Presto arrivò anche per lui la chiamata alla leva militare e da lì, quasi per caso, iniziò un’avventura un po’ diversa dagli altri Nel novembre 1943, Odino si trovava a Brindisi per svolgere il servizio militare nel 82° Reggimento Autieri, iniziato nel settembre del 1941; quando, una mattina, grazie alla sua esperienza professionale presso l’officina di famiglia, si trovò a soccorrere l’auto del Re che era rimasta in panne. Vittorio Emanuele III fu favorevolmente impressionato della preparazione e della capacità del giovane Castelnuovese tanto che gli chiese di diventare il suo fedele autista. Da allora l’autiere Odino, seguì il sovrano in tutti i suoi spostamenti sul territorio italiano. Da Brindisi, dove il re vi trascorse cinque mesi e mezzo, nell’aprile del 1944 si trasferì a Napoli, poi a Raito presso Vietri, dove il sovrano soggiornò nella villa di un nobile locale per motivi di sicurezza. Odino nel frattempo ebbe modo di diventare l’uomo di fiducia della famiglia reale grazie non solo alle sue capacità ma anche alla sua onestà e discrezione. Li seguiva in ogni loro spostamento sia per le occasioni private che in quelle mondane. Ebbe modo di veder salire sull’auto ufficiale da lui condotta, una Fiat 2008 Torpedo nero, numerose personalità. Nel maggio del 1946 quando il re dovette lasciare l’Italia alla volta di Alessandria di Egitto in esilio, egli insistette affinché Odino andasse con loro. Odino preferì tornare dalla sua famiglia a Castelnuovo per riprendere il lavoro di meccanico all’interno della loro officina. In realtà ciò che trovò fu una vera desolazione, la guerra aveva distrutto anche lo stabile nel quale vi erano tutti gli attrezzi di lavoro. Odino non si arrese e con impegno riuscì a risollevare e a potenziare la sua attività che ancora oggi è il futuro dei suoi figli e dei suoi nipoti. Per l’onorevole servizio che lui svolse, come autista, del re Vittorio Emanuele III, appena due anni fa, in occasione del 60° an- niversario della Repubblica italiana, Odino fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Il riconoscimento, che fu sostenuto e promosso dall’Associazione Autieri d’Italia sez. Castelnuovo di Garfagnana, gli fu consegnato dal Prefetto di Lucca Carmelo Aronica alla presenza delle massime autorità civili e militari di tutta la Provincia. E proprio i suoi colleghi Autieri lo hanno voluto scortare nel suo ultimo viaggio accompagnandolo in corteo fino al Duomo, nel quale si sono tenute le esequie e poi trasportandolo in spalla in segno di fraterna amicizia. Odino era fiero di mostrare ad amici e conoscenti le foto di quel 2 giugno 2006 e la piccola spilla, donatagli in quell’occasione, che portava sempre appesa alla sua giacca, la quale, assieme all’inseparabile cappello, gli donavano quello stile da gentlemen inglese. Odino era davvero un gentlemen, una persona di vecchio stampo, di quelle alle quali una stretta di mano e una parola data bastavano per contrarre una promessa indelebile. I suoi cari e tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo non dimenticheranno il suo esempio di onestà e rettitudine ma soprattutto il sorriso di un uomo che ha saputo apprezzare il sapore della vita. Silvia Cavani Da S. Michele “selve bandite” La vecchie comunità tenevano alla tutela del patrimonio agricolo forestale Negli antichi anni la popolazione di Castelnuovo ed in generale di tutta la Garfagnana viveva prevalentemente dei prodotti della terra, di conseguenza l’uso di essa era regolato dallo Statuto delle varie Comunità. Usando prevalentemente la forma dei divieti ogni famiglia conosceva le modalità di godimento dei beni agricolo forestali: ad esempio l'uso del pascolo e del legnatico. In queste antiche regole non erano tanto specificate le modalità di utilizzo dei boschi, all'apparenza usuali e scontate, ma si tendeva a sottolineare la conservazione del bene bosco come risorsa presente e futura di tutta la comunità. Allora si proibiva alle persone di tagliare legna senza autorizzazione e si “bandivano” tutte le selve protette affinché, dopo il taglio recente, potessero arrivare a maturazione senza essere danneggiate. Le norme riguardavano anche il divieto di pascolo di pecore o bestie grosse in campi coltivati e seminativi, in selve "guardate", in prati falciabili, in arboreti e vigneti. Non si poteva dare inizio allo sfalcio dei prati prima del giorno di San Giovanni e dal giorno di San Michele Arcangelo le selve erano bandite e nessuna bestia dovesse esservi lasciata, per tutelare e permettere a chi di diritto la raccolta delle castagne. Dallo statuto storico della comunità di Gorfigliano si stabiliva, ad esempio, che chi avesse violato tali norme dovesse avere pena di bolognini sei (qualcosa come la retribuzione di un contadino per 5 o 6 giorni di lavoro). Alcune di queste norme di utilizzo a cui abbiamo brevemente accennato si sono tramandate nel tempo come usanza ben consolidata, ma negli ultimi anni qualcosa è drasticamente cambiato. I campi e le selve abbandonate, rovi e macchie di acacie che prendono il sopravvento su quella parte di territorio che una volta sosteneva a stento il bisogno alimentare di tutta la comunità valligiana. I pochi agricoltori rimasti lanciano bollettini di guerra tra norme, vincoli e raccolti distrutti, in passaggi notturni, da parte di caprioli, daini, cinghiali ed istrici. I produttori di miele registrano la morte di migliaia di api per cause ancora tutte da chiarire, molte delle vecchie mulattiere sono oramai impercorribili e le castagne cadono a terra nel crescente disinteresse generale. Così la natura sembra ribellarsi e riprendersi ciò che aveva concesso all’uomo per secoli. Di questi tempi pochi si fermano a guardare un castagno a vedere i suoi frutti come manna dal cielo in tempo di guerra. Per questo Il Giornale di Castelnuovo ricorda a tutti che la cultura alimentare si fa soprattutto nei campi. PONTI NEL TEMPO ALTA VERSILIA GARFAGNANA VALLE DEL SERCHIO NOVEMBRE Domenica 23 a Villa Basilica (Lucca) La via della carta: la tradizione della lavorazione a mano della carta. Sabato 29 e domenica 30 a Bagni di Lucca (Lucca) La tradizione del presepio e delle figurine di gesso nel centro commerciale naturale di Bagni di Lucca. DICEMBRE PONTI NEL TEMPO Per informazioni Sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 dicembre a Castelnuovo Numero Verde: 800-533999 di Garfagnana (Lucca) La Città della Castagna. III Concorso Gastronomico Nazionale: "Marroni, castagne, Email: [email protected] e farina di castagne in cuicna: I Dolci" Sito web: www.pontineltempo.it E luned’ 8 dicembre torna il TRENO DEI SAPORI in occasione dell'evento "Castelnuovo Città della Castagna" ALTA VERSILIA GARFAGNANA VALLE DEL SERCHIO