MURTATELA - IL PITTORE DEI VICOLI E DEL MARE

Transcript

MURTATELA - IL PITTORE DEI VICOLI E DEL MARE
MU RTATE LA
IL PITTORE
DEI VICOLI
E DEL MARE
Progetto a cura dell’Area Comunicazione di Confartigianato Imprese Ancona
Testi: Paola Mengarelli e Michela Sbaffo - Grafica: PantaRei comunicazione - Stampa: Agostinelli Grafiche
TRA I COLORI DI MURTATELA
La Confartigianato ha scelto di
rendere omaggio ad un grande Anconetano, Enrico Saviotti unanimamente conosciuto con lo pseudonimo “Murtatela” un artista, un
uomo che nei segni e nei colori delle tele ha raccontato il suo amore
per la città, per la sua gente, per gli
scorci più suggestivi.
Impressi nei quadri gli angoli più
particolari e più veri di Ancona: le
reti al porto nello scintillio delle
luci mattutine, i “vigoli” dimenticati dall’incedere dell’urbanizzazione. La meraviglia dei particolari che si animano sulle tele per
mano di chi ha saputo guardare
alla città dorica con gli occhi sempre curiosi come solo un grande
artista sa fare.
Enrico “Murtatela” Saviotti con le
sue opere, a buon diritto da considerarsi patrimonio collettivo della
città, e con l’attività del frequentatissimo suo “Vigolo”, che richiamò
artisti e personalità, ha lasciato
un segno importante nella scena
culturale e artistica Anconetana
del post terremoto, così desiderosa
di vita e colori.
La Confartigianato, nel rendere
omaggio a un artista e un Anconetano così illustre, tiene fede al suo
intento di promozione del patrimonio artistico e culturale locale,
obiettivo centrale del suo progetto
“La Via Maestra”, che, realizzato in
collaborazione con la Camera di
Commercio di Ancona, ha come
scopo la valorizzazione delle eccel-
lenze che coniugano artigianato e
arte, per conferire con iniziative ed
eventi visibilità a un settore che è
nostro prezioso patrimonio storico e non può e non deve esser sopraffatto dalle logiche di mercato
e massificazione. “Murtatela” rappresenta una delle eccellenze del
panorama dorico e non solo e come
tale a lui va il nostro tributo.
Confartigianato esprime la propria gratitudine a Mario Saviotti,
figlio di Enrico, che ha collaborato alla riuscita di questo ricordo e
ringrazia tutti gli Anconetani che
hanno gentilmente concesso in
prestito per la durata della esposizione alla Mole le opere di Murtatela in proprio possesso.
Valdimiro Belvederesi
Giorgio Cataldi
Presidente Provinciale
Confartigianato Imprese Ancona
Segretario Provinciale
Confartigianato Imprese Ancona
3
Gli Anconetani
sono come le crocette.
Sì, i frutti di mare:
sono tenacemente chiusi,
ma quando si aprono
sono meravigliosi,
teneri, buoni.
Murtatela
4
Mio padre amava Ancona con tutto
il cuore. Le sue tele sono la dichiarazione di un profondo sentimento
verso la città dorica. Ed è bello vedere oggi come la città tutta rende
omaggio alla sua memoria intitolandogli un tributo in una delle
cornici più suggestive, la Mole Vanvitelliana, sede storica di mostre e
rassegne di primo livello.
Una iniziativa che vuole ricordare
non solo il talento di un artista ma
anche la forte impronta umana di
“Murtatela”, di mio padre, un Anconetano fiero delle sue origini, innamorato corrisposto della sua città,
che ha animato la vita culturale dorica in un momento difficile quale il
post terremoto e ha fatto conoscere
la bellezza di Ancona fin oltre l’Oceano, nella lontana New York.
L’esposizione alla Mole dedicata
a mio padre è figlia del forte sentimento di amicizia che legava gli
Anconetani a “Murtatela”.
Tanti di loro mi hanno chiesto di
realizzarla e grazie alla Confartigianato questo sogno condiviso è
diventato realtà. Ringrazio il Presidente Valdimiro Belvederesi per
aver creduto sin dall’inizio in questa iniziativa. Sua è stata l’idea di
chiedere agli stessi Anconetani di
collaborare alla mostra prestando le
opere in loro possesso. Le tele di mio
padre del resto sono in tutta la città.
Con il contributo operativo della
Confartigianato abbiamo potuto
radunare queste opere, dare vita
alla esposizione e a questa pubblicazione che intende ricordare con
parole e immagini la vita e l’arte di
mio padre.
Colmo di felicità, commozione e
un pizzico di orgoglio, rinnovo i
miei ringraziamenti alla Confartigianato e alla cittadinanza tutta,
esprimendo sincera gratitudine
per i durevoli sentimenti di affetto
che la legano ancora alla memoria
di mio padre, a quasi 30 anni dalla
sua scomparsa.
Mario Saviotti
5
MURTATELA, N’ANCONETANU
DE CAPODEMONTE
Ve voio parlà d’un tipo stranu
curioso ‘na machieta, n’ancunetanu
È n’omo… nò è un ragazu
piculetu roscio…. brutarelu
ma drentru vel scigura è tantu belu!
È bonu alegru, tutu core,
lu parla cul penelu
e fa parlà un fiore!
Cusa fa? e chi cel za!
è bancarelaro, tratore, musicista, pittore…
se voi cumprà le robe bele
va in tela bancarela sua
dele 13 canele!
tutu quel che fa,
el fa’ cui fiochi
quandu vede un fiolu
je ride i ochi!
È sentimentale, utimista
gegnale…. È n’artista!
pr’un tipu cosci, la vita è bela,
n’ave capitu?
v’ho presentatu: Murtatela!
Raimonda Fiori
6
7
IL PITTORE DEI VICOLI E DEL MARE
La vita
“Sono nato a Capodimonte, nella
miseria più squallida. Ho studiato
quasi niente e per venir fuori, nella
vita, mi sono dovuto arrangiare.
Sono partito volontario, a 17 anni,
poi sono andato in Francia e quindi
ho fatto il “varietà” a Roma. Mi sono
fatto molti amici allora (Rascel, Modugno, altri): ci riunivamo spesso a
Piazza San Silvestro. Sono tornato
ad Ancona, insomma, dopo aver girato molto…”
Enrico Saviotti nasce ad Ancona il
18 luglio 1926, nel rione di Capodimonte. Suo padre, Mario, era un tassista, soprannominato “Tipo zero”,
perché girava con la Balilla Tipo
Zero; successivamente aprì una ferramenta in corso Amendola. La madre, Teresa Ambrosini, apparteneva
alla grande famiglia cosiddetta delle “nove femmine”, famosa in tutta
la città, e diede a Enrico due fratelli:
Bruno e Settimia.
8
Ancora bambino, Enrico all’età di
otto anni si cimenta in piccoli dipinti con la lampostile, primo indizio di un grande talento. Data la
difficile situazione economica della
famiglia, non può tuttavia né prendere lezioni di disegno né proseguire gli studi oltre la quinta elementare perché deve lavorare e integrare
il risicato bilancio familiare.
Negli anni Quaranta si dirige a
Roma, inseguendo un sogno artistico assieme all’amico anconetano
Sergio Garbati. Nella Capitale, entra a far parte delle famose compagnie d’avanspettacolo di Macario e
di Dapporto. Suona il contrabbasso,
recita con astri nascenti dell’epoca.
Stringe amicizie e fa spettacoli tra
gli altri con Renato Rascel, Nino
Manfredi, Domenico Modugno e
Ave Ninchi, che sono agli inizi di
una splendida carriera. Tra i vanti
che amava ricordare, l’aver recitato
sul palcoscenico con la splendida
Silvana Blasi.
Dopo la parentesi romana, nei primissimi anni Cinquanta torna ad
Ancona, e per qualche anno intraprende sulle orme del padre il mestiere del tassista.
Qui l’indole artistica torna a farsi
sentire e la passione per la pittura
gradualmente acquisisce sempre
maggior spessore.
Mentre aspetta i clienti, seduto sulla sua Lancia Appia a piazza Roma,
disegna, abbozza e dipinge quadri
ispirati alle bellezze nascoste di
Ancona e al suo vivere quotidiano.
Abbandonata la professione di tassista, si dedica al commercio e vende prodotti di abbigliamento nella
sua bancarella di corso Mazzini
presso le 13 cannelle: un lavoro che
non abbandonerà più.
Negli anni Sessanta apre “La botte
d’oro” e poi nei Settanta il “Vigolo”
in via Sottomare. Murtatela trasforma le cantine di un palazzo del
Quattrocento, utilizzate al tempo
come deposito di carbone, in un
ristorante tipico, ne personalizza
l’arredamento e lo apre a spettacoli
di intrattenimento e cabaret.
Il Vigolo sotto la sua ala diventa un
punto di ritrovo della vita culturale e artistica dorica oltre che rampa di lancio per i volti nuovi dello
spettacolo, come il noto imitatore
Gigi Sabani, di cui Saviotti fu “talent scout”.
Nelle sale del Vigolo Murtatela ricava una stanza per lavorare alle
sue pitture e lì continua a dipingere, il mare, i vicoli, i suoi amati
clown. Senza alcuna erudizione didattica, salvo qualche indicazione
da parte di amici pittori sulla prospettiva, lavora incessantemente,
con il carboncino, la sanguigna,
colori all’anilina.
La sua carriera artistica culmina
a New York dove espone nel 1980 e
nel 1981 una personale riportando
un grande successo.
Saviotti muore a 58 anni, il 21 febbraio 1984, dopo una lunga battaglia contro un male incurabile.
A lui la città tributa onori e dedica
alla sua memoria un largo a Tavernelle. Di lui rimane un ricordo indelebile, della sua gioiosa veracità e
dello sconfinato amore che nutriva
per la “sua” Ancona fatta di vicoli, di
mare, di poesia.
9
Il soprannome “Murtatela” (Mortadella) risale ai primi anni della sua
infanzia quando il piccolo Enrico,
povero e spinto dalla fame, chiedeva a Padre Amedeo, allora Curato
di Capodimonte, un po’ di mortadella. Il sacerdote lo accontentava
e, data la particolare predilezione
del fanciullo per il ghiotto alimento
e le lentiggini sparse per il volto, lo
soprannominò: “Murtatela”. Un nomignolo di cui Saviotti andava fiero, al punto che lo apponeva sempre in firma ai suoi quadri assieme
al nome di battesimo.
10
NIALTRI D’ANCONA
EL CHIAMAMU MURTATELA
Pitore nato, con vocazio’,
è diventatu na vera istituzio’.
Ha piturato, Ancona, per lungo e per largo,
ci’ha mesto, sempre, tanto amore e tanto garbo.
Barche, munumenti, viguli nostri,
l’ha culorati tuti, con strani inchiostri.
Nun è un Picasu e manco un Mudigliani
ma, è l’urgoio dei Ancunetani.
È picenì, ma sa fa na mucchia de mestieri
de note, canta, la matina sta in bancarela
nialtri d’Ancona el chiamamu Murtatela.
Sandra Ascoli
11
I riconoscimenti
Nel 1970 vince una medaglia d’oro
alla Mostra Collettiva di Pittura
(Invito a Gradara); un’altra medaglia d’oro nel 1964. Una sua opera,
una grande “Pesca”, è stata al Salone dei convegni del “Minerva Medica” di Torino, collocata tra le opere
di Guttuso e De Chirico.
Hanno apprezzato e acquistato
suoi quadri: Giulio Andreotti, l’imprenditore statunitense Rockefeller, gli artisti Domenico Modugno,
Renato Rascel, Ave Ninchi, solo per
citarne alcuni.
Ad Ancona le sue opere sono ovunque, nelle case dei privati, ma anche
nei Palazzi dell’Ente Regione, Provincia, Comune, Prefettura.
12
UN QUADRU DE MURTATÈLA
Un muru neru, zzozzu, scalcinatu.
De pètu ‘n altru uguale. ‘Na gran pace.
Un purtó’ scunuchiatu e sganganatu.
Curdèle a spinguló’. Ciufi d’erbace.
‘Na scalinata streta. Intel zelciatu
‘na rete inveruchiata. Dó sediace.
L’ochiu incumincia a cùre cum’un matu
sopru ‘sti muri, e nun ze fa capace:
dal scuru, al bigiu, al chiaru, sù, sù, in fondu
in do’ la luce bianca, ch’è ‘na fòla,
rinvivisce a la vita el più bel mondu.
Drent’a ‘sta luce c’è un rundó, che svola.
El còre j zzompa dietru, in girutondu.
A tutu quantu j manca la parola.
Mario Panzini
13
14
AD ANCONA UN “VIGOLO” DI
ARTE, POESIA E SPETTACOLO
“Un giorno, passeggiando per la città, ho scoperto un vicolo fantastico. C’era
un grande locale, sfruttato come deposito di carbone. Da quel giorno un vicolo è diventato il vicolo e lì si parla di arte e di musica… Ho aperto questo locale
perché amo la mia città. Ho cercato di trasformare questo vicolo in una specie di via Margutta, per capirci. E dentro il locale, ho messo un palcoscenico.
Ognuno può salirvi e esprimersi…”
Siamo negli anni Settanta, dopo
l’ansia e la distruzione portate dal
terremoto ad Ancona c’è voglia di
musica, colori, divertimento.
Murtatela si imbatte in un locale
abbandonato, un deposito di carbone nelle cantine di un palazzo
del ‘400. Dal nulla, lo trasforma in
un ristorante, arredato secondo il
suo personale gusto, corredato da
un palcoscenico a disposizione di
cabarettisti e di chi vuole mettere
in mostra la propria arte. Il “Vigolo”
è una fucina pulsante di creatività.
In breve tempo diventa il punto di
riferimento della vita culturale e
della movida dorica. L’attrice Ave
Ninchi vi recita versi in vernacolo.
Dal palcoscenico di Murtatela nasce il talento di Gigi Sabani.
Saviotti anima la comunità intervenendo in prima persona alle serate
e organizzando oltre agli spettacoli
anche concorsi di poesia e di pittura, come l’apprezzatissimo “I Vigoli
in cornice” competizione artistica
a cui periodicamente prendevano
parte più di cento pittori.
15
EL VIGOLO
Vi asòrto tuti quanti a pjá ‘l bichiere
e a festegiá’ a Richeto Mortatèla,
la quale ci hano dato el gran piacere
di ciuciáce el vi’ roscio e la ciambèla.
Viène, Richeto! e smòve qul zedere!
me pari ‘n gavitèlo in ciampanèla!
Ti aringraziamo tuti per ‘ste sere
di cui la qual scoperta è propio bèla.
A qui si aspèra ch’è la volta bona,
ostia! nun far le robe co’ ‘l beligolo
come ci fano j altri a qui in Ancona.
Io sento che in tel Porto, in te ‘sto spigolo,
ci hai rigalata, viva la madòna,
’n’ arieta vechia e fresca: “El Vigolo”.
Mario Panzini
16
AL VIGULU
N’tel primu incontru tra pueti e autori dialetali
Nà truvata gegnale e propiu bela,
è quela dè truvace tuti quì
da Enrico Saviotti (Murtatela)
che cunoscio da quand’era picenì.
È estrosu, brilante, è un bon pitore,
cià tant’idee n’tel cervelu ch’è na giostra
è sucevule, bonu, cià n’gran core,
el Vigulu el chiama Ancona Nostra.
N’trà queste, n’cora n’antra qualità,
e el digu adesu, dopu avè cenatu,
è bravu n’cora per fà da magnà,
pure sì nun è lù ch’à cucinatu.
Adè ai cumensali, e a tuti i pueti ancunetani
chiedu per Murtatela, un batimani.
Angelo Nevio Dubini
17
UN ANCONETANO
A NEW YORK
“Noialtri c’avemo i vigoli.
New York è tutto un vigolone.”
Per due volte Enrico “Murtatela”
Saviotti espone a New York, USA.
Lo chiama negli Stati Uniti Armando Amanini, ex campione italiano
di boxe, anconetano, cresciuto a
Capodimonte insieme all’artista.
L’amico vuole far conoscere il talento di Saviotti agli americani e i
“vigoli” di Ancona tracciati nei suoi
quadri. A maggio del 1980 Murtatela si presenta al pubblico con una
selezione di opere promettendo di
tornare con una rassegna più corposa. Così fa nel 1981 quando espone, dal 21 gennaio al 6 febbraio, alla
Felicie Gallery di Manhattan, 141
East 56th St.
18
Ha successo. Per lui si aprono nuove strade e la prospettiva molto
concreta di una carriera oltreoceano ricca di fama e denaro. Ma l’amore per Ancona ha il sopravvento
e Saviotti sceglie di restare nella
sua città: “Del resto – diceva – io
l’America l’ho trovata da un pezzo”.
“Io sono nato ad Ancona e sono rimasto sedotto dalla mia regione.
Forse un giorno potrei espatriare,
ma non resisterei al richiamo dei
miei colli, delle cupole, dei campanili,
del porto, dei vicoli.
Quale più solenne, forte, tenera e
dolce terra delle Marche? Un paese
pieno di storia, di stradine, di navi,
di mare e di cielo, di campanili che
suonano a gloria…”
19
ADIO MURTATELA!
20
Ogi el nutiziario marchigiano
cià dato ‘na nutizia pogo bela:
è morto un caro vero anconetano,
... è morto Murtatèla!
Te cunusceva tuti quì in Ancona,
ma nel sapeva tuti, a prima vista,
che dietro ai modi semplici e ala bona
... c’era soto l’artista!
De ‘sta cità eri come ‘na bandiera
e t’ho sentito spesso a di’ de lia
cun qula tua schieteza più sincera:
... “Ancona è mama mia”!
Ancona tua l’hai sempre piturata
con tanta tenereza e tanto amore
come fosse per Te la dona amata
... da tené drent’al core!
Defati lia per te cià sempre avuto
un sentimento carigo d’afeto
e adesso piagne per avé perduto
... un fiolo predileto!
Guardo ‘sti quadri beli ch’hai lasciato:
un arco vechio, un muro tutu storto,
barche e barconi e cose del passato
... e un viguléto morto!
‘Ste robe fate cun qul’arte vera,
un’arte pura, semplice e geniale:
‘na vechia pésca sopra la scujera
... e un volo de cucale!
Io te rivedo a sede sopra el molo
mentre che coloravi ‘n’antra tela
e te ricordo alegro come un fiolo
... dietro la bancarela!
E in quel mumento triste e comovente
io t’ho vulutu da’ el saluto mio
e inzieme a tuta quanta qula gente
... t’avemo dito: “Adio”!!!
L. Mazzanti
21
Ancona è come una vecchia
che c’ha tanti figli.
Dà sempre tutto, ai fioli sui,
ma nessuno le dà quasi niente.
Lei, però, continua
a dare sempre a tutti.
Quant’è bona ‘sta vechia.
Per questo io je voio tantu bè.
Murtatela
22
QUANDO ARTIGIANATO E ARTE
SI INCONTRANO SULLA “VIA MAESTRA”
Esperienza, manualità, cultura.
I maestri artigiani continuano a lavorare materiali antichi come l’uomo secondo le tecniche tramandate dalla tradizione.
Confartigianato ha sempre sostenuto e promosso l’artigianato artistico, che costituisce per il nostro
Paese un enorme patrimonio culturale ed economico e rappresenta nel
mondo l’emblema del gusto, della
creatività, dell’unicità del prodotto
Made in Italy. Il nostro Paese è il più
grande distretto naturale dell’artigianato artistico nel mondo.
É di grande importanza in un contesto globalizzato come quello in
cui viviamo sottolineare la qualità
e l’unicità delle nostre produzioni, frutto della tradizione e della
capacità di creare, reinventarsi ed
innovare tipica dei nostri territori,
tipica dell’artigianato d’arte.
L’estro imprenditoriale di queste
intelligenze creative ha bisogno di
particolare attenzione collettiva.
É un dovere difendere il ruolo e l’identità dei maestri artigiani, difendere le loro botteghe, luoghi privilegiati di formazione, di trasmissione
di valori e di educazione al bello.
É perciò naturale appoggiare tutto quello che esprime, in modo
unico ed originale, la genialità, la
creatività, l’operosità e la passione
della nostra gente, traducendosi in
opere al confine con l’arte in senso
stretto. Per difendere e diffondere
questo patrimonio la Confartigianato sta portando avanti il progetto “La Via Maestra” in collaborazione con la Camera di Commercio di
Ancona. Vogliamo fare dell’eccellenza artigiana un biglietto da visita ed uno strumento promozionale
non solo delle nostre produzioni ti-
piche e tradizionali ma anche delle
nostre terre.
Il turismo infatti non “vende” solo
camere d’albergo, non eroga solo
servizi, non fornisce solo professionalità, ma vende territori in tutte le
loro complessità e peculiarità: ambiente, natura, cultura, arte.
Inserire le ‘botteghe dell’eccellenza
artigiana’ nei percorsi ed itinerari
turistici e valorizzarle in modo integrato con tutte le tipicità del territorio può realisticamente accrescere la capacità delle nostre città di
rispondere alle diverse tipologie di
domanda turistica. Occorre riscoprire e valorizzare i mestieri d’arte
della nostra Regione, che debbono
essere considerati non tanto come
testimonianza di un passato da
rimpiangere, quanto come risorsa
preziosa cui attingere per competere su mercati sempre più vasti.
23
M U RTATEL A
IL PITTORE DEI VICOLI E DEL MARE
Confartigianato Imprese Ancona
Via Fioretti 2/a - Ancona - Tel. 071 22931- Fax 071 2293230 - [email protected] - www.confartigianato.an.it -