Indirizzi operativi dell`amministrazione finanziaria nell`attività di
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Indirizzi operativi dell`amministrazione finanziaria nell`attività di
Indirizzi operativi dell’amministrazione finanziaria nell’attività di accertamento Circolare 25/E/2013 AMBITI DI INTERVENTO 2 Direzione Regionale della Lombardia PIRAMIDE DELLA TAX COMPLIANCE 3 Direzione Regionale della Lombardia INDIRIZZI OPERATIVI 2013 • Rafforzamento mediante: della lotta all’evasione e all’elusione fiscale • MAPPATURA CONTRIBUENTI E ANALISI DI RISCHIO MIRATE: le macro-tipologie sono: grandi contribuenti, imprese di medie dimensioni, imprese minori e lavoratori autonomi, enti non commerciali, persone fisiche • METODOLOGIE DI INTERVENTO DIFFERENZIATE per ciascuna macro-tipologia, tenendo conto di peculiarità territoriali ed economiche • CONTRASTO FENOMENI EVASIVI ED ELUSIVI PIU’ DIFFUSI • SELEZIONI DI POSIZIONI SOGGETTIVE CON SITUAZIONI DI RISCHIO ELEVATE • MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DEI CONTROLLI: finalizzato alla definizione della pretesa tributaria 4 Direzione Regionale della Lombardia INDIRIZZI OPERATIVI 2013 “Ai fini dell’espletamento delle attività di controllo nel corso del 2013, gli specifici indirizzi forniti con le circolari n. 13/E del 2009, n. 20/E del 2010, n. 21/E del 2011 e n. 18/E del 2012 rimangono sostanzialmente confermati” Distinzione degli interventi in: ATTIVITA’ SPECIFICHE hanno per oggetto il controllo fiscale dei contribuenti distinti per macro-tipologie: grandi contribuenti, imprese di medie e minori dimensioni, lavoratori autonomi, enti non commerciali, persone fisiche. ATTIVITA’ TRASVERSALI riguardano l’oggetto dell’attività di controllo, a prescindere della tipologia di contribuente e prevedono attività in materia di: antifrode, evasione internazionale, evasione dei tributi indiretti (diversi dall’IVA), riscossione. 5 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE GRANDI CONTRIBUENTI Tutoraggio Procedimento volto ad attribuire ad ogni soggetto «osservato» un rating di pericolosità fiscale costruito sulla base di particolari indicatori legati anche al settore produttivo. • Compilazione delle schede di rischio tramite l’applicativo apposito. • Le schede dei soggetti che hanno ricevuto un profilo di rischio basso per due periodi di imposta consecutivi possono essere semplicemente aggiornate con le dichiarazioni presentate e il bilancio. • In presenza di un basso indice di rischio, il controllo può basarsi solo su un continuo monitoraggio della posizione fiscale del soggetto compendiata in una scheda individuale. • Diversamente, in presenza di un maggior rischio si renderà opportuno avviare un’indagine più approfondita. • Nel definire il profilo di rischio del contribuente, va tenuto conto del suo comportamento in termini di trasparenza e atteggiamento collaborativo. • Interpello: in sede di tutoraggio si controllerà il rispetto della soluzione interpretativa indicata dall’Agenzia. 6 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE GRANDI CONTRIBUENTI ADESIONE AL REGIME DEGLI ONERI DOCUMENTALI: INDICE DI TRASPARENZA E COLLABORAZIONE NEI RAPPORTI CON A.F.: se da un lato la comunicazione non costituisce elemento atto ad escludere la possibilità di sottoporre il soggetto a controllo, dall’altro gli Uffici dovranno motivare la selezione di posizioni da verificare in presenza di adesione al regime in parola VALUTAZIONE DOCUMENTAZIONE: esigenza di procedere in sede di controllo ad adeguata ed equilibrata valutazione, al fine di verificare la sussistenza o meno di un genuino impegno dell’impresa a rendere trasparente il processo di determinazione dei prezzi delle proprie transazioni infragruppo 7 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE GRANDI CONTRIBUENTI ATTIVITA’ A PROIEZIONE INTERNAZIONALE: • VERIFICA: adozione oneri documentali sulle operazioni rientranti nella disciplina del transfer pricing, • ACCERTAMENTO: priorità di trattazione di elementi che necessitano di ulteriore attività istruttoria (es. segnalazioni relative a fattispecie elusive o abusive o quelle riguardanti la deducibilità dei costi connessi ad operazioni con soggetti residenti in Paesi “black list”), SELEZIONE DEI CONTRIBUENTI PER CONTROLLO: orientamento su posizioni per cui sono stati riscontrati rischi di evasione/elusione di particolare rilevanza (intensità di rischio “alto” o “medio” per imprese sottoposte a tutoraggio): ad es. operazioni di arbitraggio internazionale. 8 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE GRANDI CONTRIBUENTI – Coordinamento e supporto • In sede di selezione, coordinamento con la Guardia di Finanza. • Coordinamento con le Direzioni provinciali per soggetti che non sono grandi contribuenti in tutti i periodi di imposta. • Nel caso di stabili organizzazioni occulte o di fenomeni di esterovestizione che possono portare alla determinazione di ricavi superiori ai 100 milioni di €uro, è opportuno che le Direzioni provinciali chiedano il supporto dell’Ufficio Grandi contribuenti e comunque operino con funzionari di provata esperienza nel campo delle imprese medie di fascia alta. 9 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MEDIE DIMENSIONI • • • • • • – Coordinamento e intervento della Direzione regionale supervisione dell’analisi di rischio da parte della Direzione regionale per imprese medio-grandi con fatturato superiore ai 25 milioni di euro (v. indicazioni fornite con comunicazione di servizio n. 11 del 2011); coordinamento da parte della Direzione regionaleperimprese di medie dimensioni appartenenti a gruppi di imprese anche con attività istruttoria con nuclei misti (DP+DR); effettuazione delle attività istruttorie esterne da parte della Direzione regionale per situazioni di particolare rilevanza direttamente; immissione di personale esperto della Direzione regionale (GC) come tutor per un periodo temporale limitato; trasmissione delle schede di rischio del tutoraggio alle Direzioni provinciali per imprese che hanno perso la qualifica di Grande contribuente intensificazione del coordinamento con la Guardia di Finanza 10 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MEDIE DIMENSIONI Analisi del rischio Attività propedeutiche: • mappatura delle imprese di medie dimensioni; Fattori di rischio da privilegiare: • l’assenza di controlli negli ultimi anni; • la bassa redditività negli ultimi anni; • l’effettuazione di operazioni che impattano notevolmente sulla determinazione del reddito imponibile ai fini IRES e IRAP o dell’IVA dovuta; • la presenza del rischio di evasione in materia di IVA. 11 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MEDIE DIMENSIONI – Programmazione e attività di controllo Attività istruttoria esterna: anni d’imposta da controllare: 2010 e nel secondo semestre 2011; Attività di accertamento: • incremento del valore mediano delle maggiori imposte accertate e definite, soprattutto dell’IVA; • considerare con priorità gli elementi informativi più rilevanti e recenti e che presentano un maggior grado di sostenibilità delle pretese. 12 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI – Analisi del rischio • Sono confermate le indicazioni contenute nelle circolari degli ultimi anni, ricordando che resta di fondamentale importanza l’attività di analisi e selezione. Fattori di rischio: • soggetti con attività economiche strutturate e non marginali, che operano da più anni, • soggetti che svolgono di fatto attività economiche in maniera totalmente irregolare. 13 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI Note operative e metodologiche già diramate: • soggetti che hanno evidenziato comportamenti anomali nella gestione delle rimanenze di magazzino, • professionisti che hanno presentato aggiornamento catastale (DOCFA), pratiche di • soggetti che in qualità di gestori ed esercenti apparecchi da intrattenimento hanno omesso di dichiarare, in tutto o in parte, le somme spettanti come remunerazione della loro attività, • soggetti che hanno dichiarato importi significativi dei componenti negativi di reddito rientranti nella categoria dei “costi residuali”, 14 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI • soggetti non congrui ovvero anomali sulla base delle risultanze dei dati dichiarati ai fini degli studi di settore, • professionisti che hanno omesso di dichiarare in tutto o in parte compensi di lavoro autonomo certificati dai sostituti di imposta nei modelli 770 ovvero compensi percepiti dalle Strutture Sanitarie Private, • società non operative. 15 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI Note operative e metodologiche da diramare: • posizioni delle imprese e dei professionisti che hanno omesso di dichiarare per il periodo d’imposta 2011, in tutto o in parte, ricavi o compensi a fronte di attività di ristrutturazione o consulenza edilizia o riqualificazione energetica segnalate mediante la procedura PANDORA, • liste dei soggetti che, destinatari nel corso del 2012 delle apposite comunicazioni concernenti la rilevata esistenza di anomalie, relative al triennio 2008-2010, degli indicatori economici ricostruiti dai dati dichiarati ai fini degli studi di settore, risultano – dai dati dichiarati per il periodo d’imposta 2011 non aver mutato il comportamento ritenuto anomalo. 16 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI 17 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI – Indicazioni generali • utilizzare le metodologie di controllo dirette al consumatore finale, già diramate in anni pregressi, alcune delle quali di recente oggetto di revisione, • per i lavoratori autonomi, a seguito di una attenta attività di analisi del rischio – soprattutto su un trend di più anni – si ribadisce l’opportunità di utilizzare lo strumento delle indagini finanziarie, • mantenere e sviluppare in maniera strutturata i rapporti di collaborazione e coordinamento, con la Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Monopoli, l’INPS, la SIAE e i Comuni. 18 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI – Programmazione e attività di controllo Attività di verifica: • anni d’imposta da semestre 2011, controllare: 2010 e nel secondo Accessi brevi: • riguarderanno la verifica dei dati dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore procedendo, ove possibile, al contestuale controllo: - della regolare emissione dello scontrino fiscale, - della regolarità del personale impiegato. 19 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE PERSONE FISICHE • • • • • • – Controlli formali 36 ter periodo d’imposta 2010, segnalazione posizioni da centro, anche con nuovi criteri selettivi, possibilità da parte degli Uffici di attivare il controllo nei confronti di posizioni per le quali si disponga di elementi specifici, avvio del controllo con la trasmissione centralizzata delle richieste di documentazione ex art. 36-ter, parte delle posizioni presenteranno esito perfezionato centralmente con conseguente produzione automatica ed invio delle comunicazioni di cui al comma 4 del citato art. 36-ter, nuova modalità di trasmissione/ricezione della documentazione, tramite canale telematico CIVIS per utenti Entratel e Fisconline. 20 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE PERSONE FISICHE – Accertamenti parziali automatizzati • In GIADA sono disponibili per il periodo d’imposta 2008: • per gli Uffici territoriali le liste relative al criterio “Lavoro dipendente”, • per il Centro Operativo di Pescara e gli Uffici territoriali della Direzione Provinciale di Bolzano le liste relative al criterio “Locazione Fabbricati”. 21 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE PERSONE FISICHE – Accertamenti parziali non automatizzati • Nella nuova applicazione ICONA per l’anno d’imposta 2008 saranno disponibili per la trattazione integrata ed unitaria, i seguenti criteri selettivi relativi a diverse tipologie di reddito: - redditi correlabili ai c.d. immobili fantasma, - redditi prodotti in forma associata, - redditi di partecipazione in società a responsabilità limitata che hanno optato per la trasparenza fiscale, - assegni periodici corrisposti al coniuge, - redditi di lavoro dipendente. 22 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE PERSONE FISICHE – Controlli per il sintetico • Miglioramento qualitativo dei risultati con aumento del valore mediano della maggiore imposta accertata e definita, superiore rispetto a quello ottenuto nel precedente anno, • per i controlli relativi ai redditi dall’anno di imposta 2009 soggetti alla nuova normativa: • attenzione al contradditorio necessario, • attenzione ad attivare il procedimento accertativo solo nei confronti di coloro che presentano rischio di evasione fondato su dati di spesa oggettivi, non compatibili con il reddito dichiarato. 23 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE PERSONE FISICHE – Controlli ordinari sulla base di “liste selettive” Sono a disposizioni delle Direzioni provinciali le seguenti liste selettive riferite agli anni d’imposta 2008 e 2009: • lista criterio Z per plusvalenze derivanti da vendita infraquinquennale di immobili, • lista criterio V per cessioni terreni edificabili. 24 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE ENTI NON COMMERCIALI E ALTRI REGIMI AGEVOLATIVI – Enti non commerciali • Direzione regionale: consolidamento dei tavoli tecnici avviati sul terzo settore, coordinamento con gli enti locali. • Focus non solo sulla proficuità del controllo, ma sulla rilevanza sociale degli abusi dei regimi agevolativi e sull’effetto deterrenza che si può ottenere. • In fase di selezione, necessario diversificare la platea dei soggetti controllati, facendo ricorso al nuovo applicativo, “Terzo settore”. 25 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE ENTI NON COMMERCIALI E ALTRI REGIMI AGEVOLATIVI – ONLUS • vale tutto quanto espresso per gli Enti non commerciali, • nell’analisi del rischio si terrà conto degli elementi emersi dal controllo preventivo effettuato dalla Direzione regionale, • Onlus di diritto: priorità nell’analisi del rischio a cooperative sociali e organizzazioni di volontariato. 26 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE ENTI NON COMMERCIALI E ALTRI REGIMI AGEVOLATIVI – Società cooperative • analisi del rischio focalizzata sulla mancanza della finalità mutualistica, • analisi e selezione basate sulla conoscenza del territorio e sul settore in cui operano i soggetti, privilegiando quelli a maggiore rischio, • in particolare, focus su mancata iscrizione all’albo e su indicatori di rischio specifico (rilevanti crediti IVA, brevi periodi di attività, incoerenze negli indicatori di gestione. 27 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE ENTI NON COMMERCIALI E ALTRI REGIMI AGEVOLATIVI – Settore agricolo Analisi del rischio focalizzata prioritariamente su: – soggetti che svolgono in maniera rilevante “attività connesse”, – soggetti che svolgono, oltre all’attività agricola, rilevanti prestazioni di servizi, – soggetti con volumi d’affari incoerenti con l’estensione dei terreni, – svolgimento di attività spettacolistiche e somministrazioni di alimenti e bevande, – soggetti che fruiscono di regimi speciali IVA e che intrattengono scambi commerciali con controllate (ai fini della costituzione di crediti IVA rilevanti). 28 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ SPECIFICHE TRIBUTI INDIRETTI DIVERSI DALL’IVA – Corretta dichiarazione delle basi imponibili • Valgono le indicazioni fornite con Circolari 21/E del 2011 e 18/E del 2012, • Priorità sulla compravendita di fabbricati, per i quali è disponibile l’applicativo “STAR”, • Necessario un adeguato ricorso alle indagini finanziarie, 29 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI ANTIFRODE Il rafforzamento delle misure di contrasto alle frodi fiscali costituisce un'esigenza sempre più avvertita sia a livello nazionale che comunitario, in considerazione del fatto che tali fenomeni, oltre ad arrecare rilevanti pregiudizi ai bilanci statali e comunitari, comportano gravi violazioni della concorrenza che ostacolano il regolare funzionamento del mercato. 30 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI ANTIFRODE Occorre potenziare • l'analisi di rischio, per procedere all'individuazione delle condotte fraudolente in atto interrompendo la realizzazione degli illeciti e i conseguenti danni per l'Erario. L'attenzione sarà focalizzata sulle annualità più recenti, in ragione della tipologia dei soggetti indagati (spesso con periodo di vita estremamente breve) e della possibilità di rinvenire elementi probatori utili ad individuare i soggetti coinvolti e di rispettivi ruoli ricoperti nel disegno frodatorio; • l'esecuzione tempestiva dei controlli e l'immediata richiesta dell'adozione di misure cautelari, onde garantire l'effettivo recupero delle imposte evase; 31 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI ANTIFRODE Occorre potenziare • il coordinamento e la collaborazione con gli altri organismi di controllo impegnati sul fronte del contrasto alle frodi, nonché con le autorità giudiziarie coinvolte; • il ricorso agli strumenti di cooperazione amministrativa con gli altri Stati, per contrastare più efficacemente le condotte fraudolente che si sviluppano mediante operazioni con controparti estere. 32 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI ANTIFRODE Attività operativa • l'impegno, nell'analisi di rischio e nei conseguenti controlli, anche nel campo delle imposte dirette, risultando confermata la ricorrenza di rilevanti frodi attuate mediante schemi di pianificazione fiscale particolarmente aggressiva; • la specifica considerazione dei comportamenti finalizzati alla fraudolenta sottrazione al pagamento delle imposte, con particolare riguardo alle tecniche del fittizio e repentino trasferimento della sede dell'impresa all'estero, ovvero della fusione transfrontaliera. 33 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI ANTIFRODE Per quanto concerne il contrasto alle frodi intracomunitarie in materia di IVA, è necessario continuare a dare concreta attuazione alla norma che prevede la facoltà di escludere dall'archivio VIES i soggetti che presentano determinati profili di rischio. Attenzione particolare dovrà poi essere posta ai fenomeni di frode fiscale, realizzati mediante il meccanismo delle indebite compensazioni, nonché mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, diffusi soprattutto nel settore dei servizi alle imprese, in particolare nel campo edilizio, delle pulizie, della logistica e del facchinaggio, mediante appalti e subappalti. 34 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI ANTIFRODE • L'esperienza ha mostrato come detti fenomeni sono prevalentemente connotati dall'uso di particolari forme giuridiche (in particolare enti cooperativi), preordinatamente costituite per creare le condizioni formali atte a rendere particolarmente difficile l'accertamento di responsabilità amministrative e penali connesse ai comportamenti fraudolenti. • In molti casi, si tratta di organizzazioni che costituiscono ad hoc enti intestati a meri prestanome, che utilizzano rilevante forza lavoro, che non adempiono ai più elementari obblighi fiscali (o, se vi adempiono, lo fanno sono formalmente) e che restano in vita non più di due anni, salvo essere "sostituiti" da nuovi enti nell'assunzione della manodopera e nella realizzazione delle medesime pratiche fraudolente. 35 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL’EVASIONE INTERNAZIONALE – Fittizio trasferimento della residenza fiscale • analisi del rischio tramite il nuovo applicativo SONORE, • collaborazione con i comuni ai fini dell’identificazione dei soggetti persone fisiche e dell’acquisizione di elementi probatori. 36 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL’EVASIONE INTERNAZIONALE – Illecito trasferimento e/o detenzione all’estero di attività produttive di reddito • Monitoraggio fiscale: controllo dei movimenti di capitale da e verso l’estero (cfr. circolare 21/E del 2011). • Partecipazione attiva ai piani di intervento elaborati a livello nazionale dall’UCIFI. • Focus sull’interposizione fittizia di strutture estere tramite le informazioni ricevute dall’UCIFI e l’Anagrafe Tributaria riguardo a redditi corrisposti a soggetti italiani da soggetti esteri a rischio (trust, residenti in paradisi fiscali, ecc.). • Omessa dichiarazione di redditi di fonte estera: attività su percorsi selezionati dall’UCIFI. 37 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ A PROIEZIONE INTERNAZIONALE – Attività • Ricorso alla richiesta di informazioni ad amministrazioni estere per approfondire elementi che facciano supporre occultamento di redditi esteri o trasferimento di base imponibile, • incentivare lo scambio spontaneo di informazioni in uscita, soprattutto in materia di IVA (l’Italia risulta carente nel quadro europeo), • incentivare i controlli simultanei e la collaborazione tra funzionari a livello europeo, • nuova direttiva (2011/16/UE) in vigore dal 1° gennaio 2013 impone tempi di risposta brevi (sei mesi). E’ necessario pianificare le attività necessarie per garantire una risposta nei termini alle richieste provenienti da altri paesi. 38 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ A PROIEZIONE INTERNAZIONALE – Ruling • attività di controllo in presenza di Ruling: solo in relazione a questioni diverse da quelle oggetto dell’accordo, per gli anni in cui esso è in vigore, • Attività di controllo del rispetto dell’accordo di Ruling spetta all’Ufficio Ruling internazionale. – Doppia imposizione • Direzioni provinciali e Direzione regionale devono effettuare attività di raccordo fra quanto accertato e gli esiti delle procedure a livello internazionale. 39 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI ATTIVITÀ A PROIEZIONE INTERNAZIONALE – Riscossione • colmare lo squilibrio fra quanto richiesto da amministrazioni estere e quanto riscosso in Italia, • l’ufficio di collegamento presso l’Ufficio Cooperazione operativa trasmette le domande di assistenza alla riscossione, • aumentare l'impegno, in collaborazione con gli Agenti della riscossione, per attivare tempestivamente la mutua assistenza al fine di chiedere il recupero di un credito erariale nazionale (nonché l'adozione di misure cautelari) allo Stato di residenza del debitore dell'imposta italiana. 40 Direzione Regionale della Lombardia ATTIVITÀ TRASVERSALI RISCOSSIONE Si conferma l'esigenza di assicurare, coordinandosi con gli agenti della riscossione: • il contrasto delle condotte volte alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte; • il tempestivo esame: delle comunicazioni e dei documenti trasmessi dagli agenti della riscossione in materia di sospensione legale della riscossione, delle istanze di sospensione, delle richieste di annullamento in sede di autotutela; • la trattazione e la definizione delle proposte di transazione fiscale ex art. 182-ter e art. 182-bis della Legge Fallimentare. 41 Direzione Regionale della Lombardia