Diapositiva 1 - EBAP Sicurezza

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Diapositiva 1 - EBAP Sicurezza
GLI ORGANISMI PARITETICI
L’esperienza Piemontese, le nuove prospettive
Il seminario intende ripercorrere le esperienze
condotte dal Comitato Paritetico Regionale
dell’Artigianato del Piemonte e delle sue
articolazioni territoriali, evidenziando positività e criticità.
Riteniamo questa la premessa necessaria per affrontare
con conoscenza e coerenza i nuovi compiti affidati
agli organismi paritetici dal nuovo testo unico
sulla sicurezza e salute sul lavoro.
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La direttiva della CEE del 1989, relativa alla partecipazione
e consultazione dei lavoratori in materia di sicurezza sul
lavoro, viene recepita dal D.Lgs. 626 del 1994 con
l’individuazione di una nuova figura, quella del:
Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza
(RLS), figura che nelle imprese con meno di 15
dipendenti può essere individuata a livello
territoriale (RLSt).
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Mutuando la consolidata esperienza del comparto edile,
l’articolo 20 del D. Lgs 626 istituisce, a livello territoriale,
gli organismi paritetici:
“costituiti tra le organizzazioni sindacali dei datori di
lavoro e dei lavoratori, con funzioni di orientamento e di
promozione di iniziative formative nei confronti dei
lavoratori.
Tali organismi sono inoltre prima istanza di riferimento in
merito a controversie sorte sull'applicazione dei diritti di
rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalle
norme vigenti.”
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L’accordo nazionale:
Dopo mesi di incontri fra le parti sociali, le
Confederazioni dell’Artigianato: Confartigianato, CNA,
CASA, CLAAI e le Confederazioni dei Sindacati dei
Lavoratori: CGIL, CISL, UIL
siglano, il 3 settembre 1996, l’accordo nazionale.
Accordo che definisce puntualmente le articolazioni e le
funzioni degli organismi paritetici.
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Contenuti dell’accordo - gli OPTA
Nei territori, identificabili con gli ambiti provinciali, sono
costituiti gli Organismi Paritetici Territoriali dell'Artigianato
(OPTA)
I compiti affidati a questi livelli organizzativi sono riassunti:
 Nella promozione della prevenzione con azioni
finalizzate a specifici comparti produttivi.
 Nella conoscenza ed analisi dei dati infortunistici e
delle malattie professionali relativamente al loro ambito
territoriale.
 Sono le sedi in cui vengono definite le esigenze formative
anche sulla base delle analisi dei bacini di utenza in
rapporto con enti ed osservatori di categoria.
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 Svolgono il monitoraggio dei servizi offerti dalle
organizzazioni Artigiane in merito all'assistenza e
consulenza in materia di sicurezza sul lavoro.
 Si rapportano con gli organismi di vigilanza per
consentire agli stessi una attenta valutazione delle
specificità di ogni singolo comparto produttivo.
 Raccolgono gli elenchi delle figure della sicurezza
presenti nelle aziende.
 Sono prima istanza di riferimento
in merito a controversie sorte
sull'applicazione dei diritti di
rappresentanza, informazione e
formazione.
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Contenuti dell’accordo - i CPRA
A livello regionale sono costituiti i Comitati Paritetici
Regionali dell’Artigianato
(CPRA)
Per questi livelli l'accordo nazionale prevede funzioni e
compiti quali:
 Promuovere e coordinare l'attività degli OPTA.
 Individuare in ambito regionale i fabbisogni formativi ed
informativi.
 Raccogliere ed archiviare le esperienze territoriali di
prevenzione, al fine di diffonderle.
 Raccogliere i nominativi dei rappresentanti la sicurezza.
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Contenuti dell’accordo - i CPRA
 Programmare e promuovere le iniziative formative dei
componenti gli OPTA e dei rappresentanti la sicurezza.
 Proporre moduli formativi dedicati ai lavoratori ed ai
datori di lavoro.
 Interloquire con le istituzioni per promuovere e
qualificarne le azioni, ad esempio interventi a sostegno
della qualificazione, interventi che adottino criteri
omogenei dei servizi di vigilanza e nei regolamenti.
 Effettuare il monitoraggio sulla applicazione della
normativa a livello regionale.
 Comporre controversie non risolte a livello degli OPTA.
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Contenuti dell’accordo - i CPRA
 Attuare a livello regionale
quanto le parti sociali
concordano ai fini della
prevenzione e miglioramento
della salute e sicurezza nelle
imprese.
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Contenuti dell’accordo - il CPNA
A livello nazionale è costituito il Comitato Paritetico
Nazionale dell’Artigianato
(CPNA) al quale sono affidate le funzioni di:
 Promozione degli organismi paritetici e loro
monitoraggio e coordinamento.
 Promozione di attività formative a favore degli organismi
paritetici.
 Raccolta e scambio di informazioni relative agli aspetti
applicativi delle normative.
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Contenuti dell’accordo - il CPNA
 Iniziative nei confronti delle pubbliche amministrazioni
ed istituzioni.
 Proposizione di linee guida e posizioni condivise in
materia di sicurezza sul lavoro.
 Proposizione di iniziative a favore delle piccole imprese
anche nel quadro delle iniziative comunitarie in materia,
comprese le iniziative formative.
 Fornire alle parti sociali valutazioni e pareri in merito alle
proposte di normativa comunitaria e nazionale.
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Contenuti dell’accordo: il CPNA
 Individuare e sottoporre a tutti i
soggetti interessati i fabbisogni
nazionali in campo di
prevenzione e sicurezza.
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Gli accordi Regionali
Successivamente all’accordo nazionale, nell’arco di sei/
sette mesi, vengono siglati gli accordi regionali, quello
Piemontese porta la data del 12 maggio 1997.
Tale accordo definisce la costituzione e composizione del
CPRA, l’articolazione territoriale degli OPTA e la loro
composizione, le procedure e la modulistica a supporto per
lavoratori, loro rappresentanti, aziende e organismi
paritetici.
Per il Piemonte le positività e le criticità che hanno
contraddistinto il lavoro degli organismi paritetici
dell’artigianato, in questi 12 anni, nascono anche dalle
scelte fatte dalle parti sociali nell’accordo del 1997.
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Composizione degli OPTA
“L’OPTA é costituito da 6 componenti effettivi di cui 3 in
rappresentanza delle OO.AA. tenuto conto delle
rappresentanze territoriali già espresse negli EBAP di
bacino e 3 in rappresentanza delle OO.SS.”
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Composizione degli OPTA
Nonostante la funzione più operativa degli OPTA, dettata
dagli accordi, la composizione degli stessi è stata
caratterizzata da una presenza di figure, quali i segretari
provinciali delle OO.AA. e delle OO.SS., con una residuale
presenza di figure con esperienze consolidate in sicurezza
e salute nei luoghi di lavoro.
E’ questo un limite che dovrà essere superato con una
maggiore presenza di esperti in materia.
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Composizione del CPRA Piemonte
“Il CPRA ha sede presso l’EBAP Regionale che ne curerà la
segreteria.”
“Il CPRA é costituito da 12
componenti di cui 6 in
rappresentanza delle OO.AA. e 6
in rappresentanza delle OO.SS.
Essi durano in carica a tempo
indeterminato.”
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Composizione del CPRA del Piemonte
“E’ facoltà di ogni singola Organizzazione provvedere alla
sostituzione dei propri rappresentanti in qualsiasi momento.
Nell’ambito di tale Organismo sono nominati 2 coordinatori
di cui uno in rappresentanza delle OO.AA. ed uno in
rappresentanza delle OO.SS.
Le Parti datoriali e sindacali nominano rispettivamente,
all’interno della propria rappresentanza, almeno 3 esperti
tecnici della materia.”
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Profili dei componenti il CPRA Piemonte
Fin dall’inizio, le Parti sociali hanno compreso l’importanza
che il CPRA fosse costituito da un mix di esperti delle
politiche sindacali e delle politiche e dei servizi relativi alla
sicurezza sul lavoro, presenti nelle rispettive Confederazioni.
La scelta delle Confederazioni è stata indirizzata su coloro
che nelle rispettive organizzazioni lavoravano a tempo pieno
su tali problematiche.
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Profili dei componenti il CPRA Piemonte
In particolare gli esperti di politiche sindacali coincidono
con la composizione dell’Ente Bilaterale.
Tale composizione ha permesso la positiva continuità nelle
scelte, nei progetti, nelle canalizzazioni di finanziamenti.
A supporto del proprio lavoro, all’interno del CPRA, opera
una commissione tecnica i cui componenti sono gli esperti
dello stesso CPRA ed esperti sulla sicurezza nel lavoro delle
Confederazioni artigiane e dei Sindacati dei lavoratori.
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La formazione RLSt - obiettivi
L’obiettivo primario è quello di
qualificare la figura di rappresentanza
senza trascurare le conoscenze
fondamentali relative alle norme in
materia di sicurezza sul lavoro e del
comparto artigiano.
Quindi occorrono capacità di
relazione con più soggetti, fornendo
prime risposte e indicazioni
nell’ottica propositiva di tutelare la
salute e sicurezza dei lavoratori.
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La formazione RLSt - effettuata
Il primo corso organizzato
dal CPRA di 160 ore ha
consentito di formare tutti gli
RLSt del Piemonte anche
con puntuali sopraluoghi
nelle diverse tipologie di
imprese e mestieri
caratterizzanti l’artigianato.
Sono seguiti ulteriori corsi di
aggiornamento e corsi per i
nuovi RLSt, l’ultimo in ordine
di tempo è stato realizzato
nei primi mesi del 2009.
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La formazione RLSt - effettuata
A tutti i rappresentanti territoriali è stato rilasciato
l’attestato della avvenuta formazione ed il cartellino
identificativo della loro funzione.
I limiti della formazione e nella funzione degli RLSt si
evidenziano nell’accentuato turnover degli stessi.
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Il programma formativo di 64 ore per i RLSt
Il Programma è stato progettato per fornire la
conoscenza delle norme e delle buone pratiche, ma
anche la conoscenza dell’universo artigiano e del
sistema della bilateralità.
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Il programma formativo di 64 ore per i RLSt
L’evoluzione storica della normativa, gli infortuni sul
lavoro e del ruolo dell’INAIL.
I soggetti della sicurezza, le relazione tra questi, la
rappresentanza, la consultazione e la partecipazione
dei lavoratori, l’informazione, la formazione e
l’addestramento.
Le deleghe ed i sistemi di Gestione (SGSL), la
sorveglianza sanitaria e il medico competente. Ruoli e
competenze degli organismi di vigilanza.
Le deleghe ed i sistemi di Gestione (SGSL), ruolo e
funzioni del RLST secondo l’art. 48 del Decreto 81 e
secondo i vigenti accordi nazionali e regionali.
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Il programma formativo di 64 ore per i RLSt
La funzioni degli organismi paritetici ed il loro
relazionarsi con il territorio.
La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti
secondo l’art. 37 del testo unico e gli accordi tra le parti.
I fattori di rischio fisici, chimici, biologici, e stress
lavoro correlato.
Il microclima, la movimentazione dei carichi, il lavoro
ai VDT, il rumore e le vibrazioni.
Le misure di prevenzione e protezione, i DPI.
Le cause degli infortuni, la sicurezza delle macchine
e dell’impiantistica.
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Il programma formativo di 64 ore per i RLSt
La prevenzione degli incendi e delle esplosioni, il
primo soccorso.
I rischio chimico viene affrontato secondo il nuovo
regolamento Europeo delle Sostanze Chimiche
(REACH).
Metodologia della valutazione di rischi e gli obblighi
correlati.
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La postazione lavoro degli RLSt
I contributi provenienti
direttamente dagli accordi
sulla bilateralità (EBAP
Piemonte) garantiscono che
presso tutti gli OPTA sia
presente una postazione
lavoro completa delle
attrezzature informatiche e di
arredamento per garantire agli
RLSt di sviluppare
pienamente le funzioni loro
assegnate.
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La modalità di visita degli RLSt nelle aziende
Il Rappresentante territoriale comunica per iscritto
alla componente datoriale dell’OPTA le aziende
interessate dalle visite.
Il Rappresentante dell’Associazione conferma la
propria disponibilità entro 7 giorni dalla data di
ricevimento della comunicazione di cui sopra.
RLSt
Tecnico
Associazione
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La modalità di visita degli RLSt nelle aziende
Il RLSt procederà, nei previsti termini temporali,
nell’esercizio delle sue prerogative, anche nel caso di
mancata conferma.
Dalle esperienze condotte è emerso 1 solo caso
conflittuale. La totalità dei datori di lavoro ha
giudicato positivamente metodologia e assistenza
ricevuta.
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Diffusione informazione sulla sicurezza sul lavoro
In questi 12 anni di attività la
bilateralità artigiana piemontese
ha redatto e diffuso in tutte le
imprese del comparto artigiano
oltre 350 mila copie di materiali
(manuali, CD, calendari) relativi
alla sicurezza sul lavoro,
appositamente articolati nelle
specifiche di settore.
La distribuzione è avvenuta
attraverso i canali postali, le
strutture della bilateralità, le
organizzazioni territoriali
datoriali e sindacali.
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L’elaborazione dei materiali informativi e la loro
stampa e diffusione
La elaborazione di tutti i materiali informativi è stata
realizzata dai componenti della commissione tecnica del
CPRA. Sia la redazione che la stampa, sia l’invio che la
distribuzione degli stessi sono stati finanziati con
continuità dall’Ente bilaterale dell’artigianato
piemontese, dalla Regione Piemonte e negli ultimi 3 anni
dallo stesso INAIL Piemonte.
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Esperienze rilevanti - il GAO
Il gruppo assistenza “Olimpiadi 2006”, formato da
tecnici del Comitato paritetico per l’edilizia della
provincia di Torino e da esperti nominati dalla CPRA, ha
visitato e adottato permanentemente il metodo della
formazione diretta sul luogo di lavoro con tutte le figure
della sicurezza in cantiere.
Metodo che si è valso della esperienza di conoscenza e
di relazioni con le imprese e con i lavoratori, elementi
che hanno consentito una maggiore incisività.
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La costituzione del Comitato Misto INAIL Piemonte
Con il protocollo d’Intesa del 14 marzo 2007 tra INAIL,
Direzione Piemonte, CPRA e la Sezione ambiente e
sicurezza ERFeA (sistema della pariteticità delle piccole e
medie imprese), è stato istituito il Comitato Misto che ha
lo scopo di valutare preventivamente le priorità e la
coerenza dei progetti presentati all’INAIL.
L’azione è principalmente rivolta ai lavoratori, ai loro
rappresentanti aziendali e\o territoriali, ai datori di lavoro
(con una particolare attenzione alle realtà produttive di
piccola e piccolissima dimensione); ai datori di lavoro che
svolgono direttamente la funzione di Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione.
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La costituzione del Comitato Misto INAIL Piemonte
In questo contesto il Comitato Misto del Piemonte ritiene
che i progetti prioritariamente finanziabili dalla Direzione
dell’INAIL del Piemonte debbano rispondere ai requisiti
della bilateralità ed alle finalità definite nel capoverso
precedente e debbano altresì riferirsi allo sviluppo di
azioni di sistema, innovazione, sperimentazione di buone
pratiche e garantire la loro riproducibilità.
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I progetti sviluppati con l’INAIL Piemonte: 2007- 2008
2007 - Redazione, stampa e
distribuzione di oltre 30 mila copie del
manuale per autotrasportatori merci
2008 - Redazione, stampa e
distribuzione di 40.000 copie dei
calendari 2009 da parete e da
tavolo.
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I progetti attuati con l’INAIL Piemonte nel 2008–09
La prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici
(OCRA) in 22 aziende.
La realizzazione di 3 seminari indirizzati a specifiche
imprese per la diffusione della formazione del
regolamento europeo REACH sui prodotti chimici.
La formazione di tecnici degli organismi paritetici e
delle confederazioni datoriali e sindacali dell’artigianato
e della piccola impresa sul sistema SGSL.
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I progetti in corso di attuazione
Progetto pilota per la formazione in azienda di tutta
la filiera delle figure della sicurezza sul lavoro,
formazione non separata delle singole figure, ma
formazione integrata sul luogo stesso di lavoro,
indirizzato a:
Lavoratori, Preposti, RLS, RLSt, RSPP, ASPP, Medico
competente, Tecnici associazioni datoriali e sindacali,
Dirigenti, Datori di lavoro.
Progetto per l’azione di sostegno alla bilateralità
della sicurezza sul lavoro al fine di omogeneizzare ed
accrescere le competenze dei componenti degli OPTA
e delle relative segreterie.
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Gli organismi paritetici e il nuovo testo unico
L’organizzazione e l’esperienza degli organismi
paritetici per l’artigianato condotta in questi 12 anni è
sufficiente per affrontare i nuovi compiti dettati dal
D.Lgs. 81 del 2008?
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La definizione (art. 2, comma 1, lettera ee)
«organismi paritetici»: organismi costituiti a iniziativa di
una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro
comparativamente più rappresentative sul piano
nazionale, quali sedi privilegiate per:
• la programmazione di attività formative;
• l'elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini
prevenzionistici;
• lo sviluppo di azioni inerenti alla salute e alla
sicurezza sul lavoro;
• l'assistenza alle imprese finalizzata all'attuazione
degli adempimenti in materia;
• ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla
legge o dai contratti collettivi di riferimento;
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Informazione e assistenza (art. 10)
Omissis……….
gli organismi paritetici e gli enti di patronato svolgono,
anche mediante convenzioni, attività di:
• informazione,
• assistenza,
• consulenza,
• formazione,
• promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi
di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese
artigiane, delle imprese agricole e delle piccole e
medie imprese e delle rispettive associazioni dei
datori di lavoro.
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Organismi paritetici - funzioni (art. 51)
A livello territoriale sono costituiti gli organismi
paritetici.
Fatto salvo quanto previsto dalla contrattazione
collettiva, gli organismi paritetici sono prima istanza di
riferimento in merito a controversie sorte
sull'applicazione dei diritti di rappresentanza,
informazione e formazione, previsti dalle norme vigenti.
Gli organismi paritetici possono supportare le imprese
nell'individuazione di soluzioni tecniche e organizzative
dirette a garantire e migliorare la tutela della salute e
sicurezza sul lavoro.
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Organismi paritetici - funzioni (art. 51)
Gli organismi paritetici, purché dispongano di
personale con specifiche competenze tecniche in
materia di salute e sicurezza sul lavoro, possono
effettuare, nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e
nei comparti produttivi di competenza, sopralluoghi per
supportare le imprese nella individuazione di soluzioni
tecniche ed organizzative migliorative.
Gli organismi paritetici trasmettono ai Comitati
regionali per la sicurezza una relazione annuale
sull'attività svolta.
Gli organismi paritetici comunicano alle aziende i cui
lavoratori hanno indicato la loro scelta per il RLSt i
nominativi degli stessi rappresentanti.
Analoga comunicazione effettuano nei riguardi degli
organi di vigilanza territorialmente competenti.
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Che fare?
Riteniamo che per soddisfare ed accrescere funzioni e
ruoli affidate ai comitati paritetici dalla nuovo testo unico,
per non svuotare il lavoro sviluppato in questi anni anche
nei livelli locali, occorra:
Accrescere il ruolo del CPNA, superando i limiti derivati
dalla diversità di adesione al sistema delle singole
confederazioni, giungendo rapidamente ad un nuovo
accordo nazionale applicativo che tenga conto delle
positive esperienze condotte.
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Che fare?
Determinare uno sviluppo omogeneo dei CPRA e degli
OPTA, sia in termini organizzativi che di professionalità,
potenziando un sistema che può ricevere, dallo scambio
di relazioni e di esperienze, contributi simili a quelli
registrati nella pariteticità del comparto edile.
Perseguire ed applicare quanto già definito nell’accordo
nazionale ed in quelli regionali degli anni ’90.
Definire le modalità finanziarie con le quali il sistema
della pariteticità può reggersi.
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