"La povertà evangelica: speranza, profezia e promessa del Regno!"

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"La povertà evangelica: speranza, profezia e promessa del Regno!"
Preghiamo:
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio concedi a noi misere di fare, per la
forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace,
affinché, interiormente purificate, interiormente illuminate e accese dal fuoco dello SpiSpirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù
Cristo, e, con l'aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità
perfetta e nella Unità semplice vive regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei
secoli. Amen. (cfr. S. Francesco, Lettera a tutto l’Ordine)
Provincia
“S. Maria degli Angeli”
"La povertà evangelica:
speranza, profezia e promessa
del Regno!"
Canto di riposizione
Resta con noi, Signore, la sera,
resta con noi e avremo la pace.
Resta con noi, non ci lasciar,
la notte mai più scenderà.
Resta con noi, non ci lasciar
per le vie del mondo, Signor!
Ti porteremo ai nostri fratelli,
ti porteremo lungo le strade. Resta con noi...
SUSSIDIO PER L’ADORAZIONE COMUNITARIA
Voglio donarti queste mie mani,
voglio donarti questo mio cuore. Resta con noi….
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MESE DI NOVEMBRE 2014
...riempitevi di coraggio nel santo servizio che avete iniziato
per l'ardente desiderio del Crocifisso povero.
(Chiara d’Assisi, Lettera prima ad Agnese)
GUIDA.
…che cosa posso fare io che mi sento debole, fragile, peccatore? Dio ti dice: non avere paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio, non avere paura di
lasciarti guidare dallo Spirito Santo. Lasciamoci contagiare dalla santità di Dio. Ogni cristiano è chiamato alla santità (cfr Cost. dogm. Lumen gentium, 39-42); e la santità non consiste anzitutto nel fare cose
straordinarie, ma nel lasciare agire Dio. E’ l’incontro della nostra debolezza con la forza della sua grazia, è avere fiducia nella sua azione
che ci permette di vivere nella carità, di fare tutto con gioia e umiltà,
per la gloria di Dio e nel servizio al prossimo. C’è una celebre frase
dello scrittore francese Léon Bloy; negli ultimi momenti della sua vita
diceva: «C’è una sola tristezza nella vita, quella di non essere santi».
Non perdiamo la speranza nella santità, percorriamo tutti questa strada. Vogliamo essere santi? Il Signore ci aspetta tutti, con le braccia
aperte; ci aspetta per accompagnarci in questa strada della santità. Viviamo con gioia la nostra fede, lasciamoci amare dal Signore… chiediamo questo dono a Dio nella preghiera, per noi e per gli altri. (Papa
Francesco, Udienza generale, 2 ottobre 2013)
GUIDA. “La gioia di Maria così evidente nel Magnificat, non deriva dal suo
temperamento ma da un'esperienza spirituale. Non è Maria che è gioiosa, è la
sua fede, riconoscente e stupita. La nostra generazione è affascinata dai profeti,
forse ancor più che gli apostoli; abbiamo fame di profeti, uomini dal cuore in
fiamme, uomini certi di Dio; fame di parole autorevoli e autentiche, che fanno
essere ciò che ha da essere. Il maggior elogio che si possa fare a un predicatore non è forse quello di essere profetico? E probabilmente è giusto che sia così,
in un'epoca di tragedie sempre incombenti: che per la Chiesa di Gesù Cristo,
per il Vangelo, sia più importante una Maria gioiosa che un Giovanni Battista
che profetizza di fuoco e di scure. Il sorriso della ragazza di Nazaret forse è più
costitutivo della fede di quanto non lo siano le visioni, gli oracoli e la voce tonante di coloro che hanno scandito la storia dell'attesa. Forse è il Signore a ricordarci che serietà, tensione, urgenza, rischio sono nulla senza gioia. La gioia
di Maria fa essere la fede ciò che è: ospitalità di un Dio innamorato e affidabile.
A noi, amanti di gravità e concentrazione, Maria ricorda che la fede o è gioiosa
o non è. Il vero modo di onorare Maria non è di magnificarla, ma di magnificare il Signore con lei e come lei.” (Ermes Rocnhi) Con Maria allora anche noi
cantiamo la gioia della nostra fede: :
CANTO DEL MAGNIFICAT
Silenzio e riflessione personale
GUIDA. : Donaci amore che come il vento del mattino ripulisca il viso dalla
terra e ci addolcisca gli occhi. Donaci amore che raccolga tutte le preghiere
strappate al cuore e tutte le vie incapaci di ritrovarsi.
Diciamo insieme: Padre nostro….
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GUIDA. Preghiamo a cori alterni.
Canto di esposizione:
Tra le mani non ho niente,
spero che mi accoglierai:
chiedo solo di restare accanto a Te.
Sono ricco solamente del l'amore che
mi dai; è per quelli che non l'hanno
avuto mai.
Salmo 116
Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è inganno».
Se m'accogli, mio Signore,
altro non ti chiederò:
e per sempre la tua strada la mia
Che cosa renderò al Signore
per quanto mi ha dato?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
strada resterà!
nella gioia, nel dolore, fino a
quando tu vorrai,
con la mano nella tua camminerò.
Io ti prego con il cuore, so che Tu mi
ascolterai:
rendi forte la mia fede più che mai.
Tieni accesa la mia luce fino al giorno
che tu sai; con i miei fratelli incontro a
Te verrò.
Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Preziosa agli occhi del Signore
è la morte dei suoi fedeli.
Sì, io sono il tuo servo, Signore,
io sono tuo servo, figlio della tua ancella;
hai spezzato le mie catene.
A te offrirò sacrifici di lode
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
e davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.
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GUIDA. La logica evangelica della non-efficienza, della non-spettacolarità, dei
risultati non-appariscenti è sempre sconvolgente: lo è stata per i discepoli di
Gesù e lo sarà per ogni credente, in questo pellegrinaggio terreno. Il "mondo"
non può accettare questa logica: il nostro mondo è fondato proprio sull'efficienza che, a partire da questa base, crea una serie di "psicosi" del risultato, del
"fare", dell'apparenza, dell'assicurarsi il presente e il futuro, del successo a
tutti i livelli: lavoro, affetti, affari, fama... Queste psicosi, purtroppo, non ci
sono estranee: conta chi è capace di produrre di più. Mentre il "miracolo" di
Chiara e Francesco, fedeli al Vangelo, è quello di un grande abbandono in Colui che continua a nutrire un'incredibile fiducia nei nostri confronti. Essi hanno
risposto in modo appassionato alla passione che Dio ha per l'uomo; hanno vissuto con audacia la sfida della povertà assoluta che conduce necessariamente
alla croce, all'impotenza come cammino di vita. Ogni attività missionaria sarà
dunque soggetta alla logica del seme che deve morire per portare frutto.
(Giacomo Bini OFM)
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DOPO UN ISTANTE DI SILENZIO
PREGHIAMO A CORI ALTERNI
Attaccati, vergine poverella
a Cristo tuo sposo povero
Egli per te si è fatto disprezzo,
Egli per te si è fatto peccato.
Se con Lui soffrirai,
con Lui pure regnerai
Piangerai e godrai insieme a Lui
Morirai e vivrai eternamente.
Guarda o nobile regina
Lo sposo tuo il più bello degli uomini
Egli per te si è fatto il più vile
Disprezzato percosso e ucciso.
Conserva i risultati raggiunti,
ciò che fai fallo bene.
Non fermarti e corri veloce lieta
e fiera della beatitudine.
Una cosa sola è necessaria,
questa sola io chiedo per te:
Guarda sempre il punto di partenza,
non fermarti mai.
Silenzio e riflessione personale
GUIDA.
Cantiamo insieme
Ogni uomo semplice
porta in cuore un sogno,
con amore ed umiltà potrà costruirlo;
se davvero tu saprai vivere umilmente,
più felice tu sarai anche senza niente.
Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore
una pietra dopo l’altra alto arriverai.
Nella vita semplice troverai la strada
che la calma donerà al tuo cuore puro
E le gioie semplici sono le più belle
sono quelle che alla fine
sono le più grandi.
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LETTRICE 1. Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6, 23-34)
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale
più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate
come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che
neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio
veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non
farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che
cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose
si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi
saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il
domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Breve momento di silenzio e riflessione personale
LETTRICE 2.
Mediante il consiglio evangelico della povertà sarete capaci di
riconoscere la misericordia di Dio non soltanto quale sorgente di fortezza, ma
anche come un tesoro. […]Anche se siamo affaticati, possiamo offrirgli i nostri
cuori appesantiti da peccati e debolezze; nei momenti in cui ci sentiamo più fragili, possiamo incontrare Cristo, che si fece povero affinché noi diventassimo ricchi
(cfr 2 Cor 8,9). Questo nostro bisogno fondamentale di essere perdonati e guariti è in se stesso una forma di povertà che non dovremmo mai dimenticare, nonostante tutti i progressi che faremo verso la virtù. Dovrebbe inoltre trovare espressione concreta nel vostro stile di vita, sia personale che comunitario; penso
in particolare al bisogno di evitare tutte quelle cose che possono distrarvi e causare sconcerto e scandalo negli altri. Nella vita consacrata la povertà è sia un
“muro” che una “madre”. È un “muro” perché protegge la vita consacrata, è una
“madre” perché la aiuta a crescere e la conduce nel giusto cammino. (Papa Francesco ai religiosi della Corea)
Silenzio e riflessione
personale
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