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info&news dal mondo del business
news letter informativa NOVECONSULTING
MAGGIO 2014
ETIOPIA :
UN PAESE IN GRANDE
SVILUPPO
pag. 3-4
ECONOMIA:
NUMERI E PROGRAMMI
DA PAESE IN FORTE
CRESCITA
pag. 5-6
COLLETTIVA ITALIANA
CLUBITALIAEXPO
ORGANIZZATA DA
NOVE CONSULTING &
AMBASCIATA ITALIANA
Addis Abeba
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mensile
DOSSIER SPECIALE
AGRIBUSINESS
LE OPPORTUNITA’
DI EXPORT PER LE PMI
ITALIANE
pag. 7-8
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info&news dal mondo del business
maggio 2014
secondo me...
di Fabio Santoni
Founder&Managing Director NOVECONSULTING
Crisi e mercati in stallo, quelli tradizionali, creano costanti
problemi a tutte le imprese italiane, che tra tasse, costi produttivi
e del lavoro incredibili, stanno soffrendo e stentano a
sopravvivere.
Ma questo è il momento di avere coraggio, di scegliere strade
diverse, di osare, con i piedi per terra, ma di osare e cercare
mercati e soluzioni diverse da quelle finora perseguite.
E l’Etiopia può senza dubbio rappresentare una meta da
esaminare e su cui porre attenzione.
Un paese stabile, che cresce continuamente, che evolve e
cambia praticamente senza sosta, che si confronta con le realtà
dell’area africana con estrema capacità e successo, che si
«mescola» al resto del mondo grazie alla presenza, nella
capitale in particolare, di numerose comunità di stranieri.
Programmi ambiziosi, da sempre, quelli del Governo Etiope, che
vanno dal divenire il principale produttore di energia da fonti
alternative in Africa ( le dighe e le centrali idroelettriche realizzate
anche con il contributo italiano della Salini) alla voglia di produrre
localmente molto di quanto, fino ad ora, si è costretti ad
importare, ma che sarebbe sicuramente producibile in loco.
L’Etiopia, che conosco da 14 anni, la mia prima visita risale al
2000, è davvero molto cambiata; le tante aziende pubbliche
stanno lasciando il posto anche all’inziativa privata ( non solo
straniera, ma anche locale), nei settori chiave come la pelle, il
caffè, l’agroindustria, le concerie, il tessile e l’abbigliamento, il
turismo; ho sempre identificato la strategia dell’Etiopia come
quella della sua eccellente compagnia aerea, l’Ethiopian
Airlines, che ha fatto di Addis Abeba l’hub migliore per l’Africa;
ecco, così come la compagnia aerea è in grado di collegare il
mondo (si non esagero, poichè davvero quasi tutto il mondo
vede presente un volo Ethiopian), e rendere Addis il polo di
attrazione e di «smistamento» dei passeggeri per tutte le
destinazioni africane, così l’intero paese pare voglia ambire a
rappresentare quel crocevia di crescita, riferimento e «best
practice» che serva da contatto con tutto il resto dell’Africa e del
mondo.
Certo, ancora oggi tanta è la strada da fare: migliorare le
infrastrutture è senza dubbio una necessità, preparare i
managers/imprenditori a creare aziende e farle funzionare sulla
scena locale ed internazionale, far comprendere che la
tecnologia (in ogni comparto produttivo) è la base del successo
di una impresa ( e non è un caso che i settori traino abbiamo
sempre utilizzato tecnologie appropriate e «moderne»), creare
quella mentalità di «rispetto» del fornitore e quella serietà nei
rapporti d’affari che ancora (capita spesso) non è consuetudine,
supportare anche finanziariamente le iniziative che possono
davvero rappresentare un volano di sviluppo.
Ma devo ammetterlo, in questi 14 anni, l’Etiopia mi ha sorpreso e
piacevolmente stupito, ogni volta, ed ha reso sempre
interessante ogni mio viaggio d’affari.
Peccato, in ultimo, non aver mai avuto il tempo per visitarla dal
punto di vista turistico, perchè da quello che ho potuto sapere, il
paese offre mete turistiche veramente incantevoli ed
interessanti; a quanto dicono, vale la pena di considerare
l’Etiopia anche per questo.
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Addis Abeba
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un po’ di storia...
Nome
Superficie
Densità
Fuso orario
Prefisso Telefonico
Festa Nazionale
Valuta
Abitanti
Popolazione
Religione
Lingua
Repubblica Federale
Principali città
Porto di sbocco
Repubblica Federale d’Etiopia
1.127.127 km2
83 abitanti x km2
+3 UTC ( +2 Italia)
00251
5 Maggio
Birr (Ethiopian Birr) ETB
1 ETB=24/26 Euro
90milioni
Sono presenti molte differenti etnie,
tra le principali:
Oromo ( 35-40%)
Amhara ( 32-38%)
Tigrini ( 5-7%)
Sidama ( 2-9%)
Cristiana 62%
Ortodossa (43%)
Protestante ( 18%)
Cattolica ( 1%)
Musulmana 37%
La lingua ufficiale è l’Amarico ( che
ha un proprio alfabeto e modo di
scrittura), ma s i parla correntemente
anche l’Inglese.
È divisa in 9 regioni a cui si
aggiungono due città autonome:
Addis Abeba
Afar
Amhara
Benishangul-Gumaz
Dire Daua
Gambela
Harar
Oromia
Somali
Nazioni, Nazionalità e Popoli del
Sud
Tigrè
Addis Abeba ( 3,5mil di abitanti)
Dire Dawa ( 400mila abitanti)
Gondar ( 200mila abitanti)
Macellè ( 170mila abitanti)
Bahir Dar ( 167mila abitanti)
Gimma ( 160mila abitanti)
Harar ( 132mila abitanti)
Giggiga ( 98mila abitanti)
Djibouti
L'Italia, dal 1870 con l’acquisto del porto di Assab, inizia la
sua attività di espansione nel Corno d'Africa, dapprima in
Eritrea, poi verso la vicina Etiopia; ma nel 1896 con la
battaglia vinta ad Adua, l'Imperatore Etiope Menelik
respinge gli italiani e annienta le ambizioni colonialistiche
del tempo.
L'Italia torna a provarci allora nel 1935, quanto la creazione
dell'Impero di Abissinia da parte di Mussolini vide gli italiani
vincere e conquistare l'Etiopia entrando in Addis Abeba nel
1936.
Non dura molto la presenza italiana in Etiopia, poiché nel
1941 gli inglesi liberano la città e l'intero paese
restituendolo all'Imperatore Haille Selassie, che da quel
momento intraprende con vigore e determinazione una
fortissima opera di “modernizzazione” del paese,
attraverso l'introduzione di importanti riforme e di un
“liberalismo” economico che faranno diventare l'Etiopia
uno dei paesi africani più moderni e rispettati del tempo.
L'opera di Selassie fu bruscamente interrotta nel 1975,
quando deposto l'Imperatore, una dittatura militare di
stampo comunista prese il potere, guidata da Mengistu
Haile Marian, che rimase al potere fino al 1991, anno in cui
venne anche cambiato il nome del paese in Repubblica
Popolare Democratica d'Etiopia guidata da un regime
monopartitico (partito dei Lavoratori d'Etiopia).
Il periodo fu funestato da gravissime carestie e siccità (la
più grave nel biennio 1984-1985 che vide noti cantanti
americani - usa for africa - organizzare, attraverso un disco
- we are the world - una imponente raccolta fondi per
soccorrere le popolazioni), da crescenti malcontenti e
crescita delle sacche di povertà, fino a che, nel 1991 le
forze ribelli coalizzate intorno al partito FRDPE riuscirono a
cacciare Mengistu e proclamare nel 1995 le prime elezioni
mutipartitiche del paese sotto la guida del leader della
rivolta Meles Zenawi (morto nel 2012 in carica come Primo
Ministro).
Nel periodo 1998-2000 l'Etiopia di ritrova nuovamente
coinvolta in un conflitto, questa volta contro l'Eritrea (che
dal 1961 al 1991 aveva combattuto la sua guerra per
l'indipendenza contro la forzata annessione all'Etiopia
voluta da Mengistu), guerra che termina nel 2002 a seguito
di un negoziato coordinato dalle Nazioni Unite che sanciva
che la città di Badme (oggetto/pretesto della contesa) fosse
eritrea e non etiope.
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un po’ di storia...
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LA GUERRA DELL'ACQUA TRA EGITTO ED
ETIOPIA
E' del 2005 la riconquista delle cronache mondiali,
quando nel periodo pre e post elettorale, incidenti e
disordini creano panico nel paese ed apprensione presso
le diplomazie di mezzo mondo.
Il partito di opposizione sembra crescere in maniera
corposa tra i consensi, rompendo equilibri faticosamente
costruiti; l'allora Primo Ministro Zenawi venne accusato di
brogli ed intimidazioni, ed al proclamare dei risultati
elettorali di quella tornata (maggio 2005) dichiarando il
partito al governo nuovamente vincitore, nel paese
scoppia la protesta, molto accesa e violenta.
Gli studenti dell'Università di Addis Abeba (il più grande
ateneo africano) si schierano dalla parte dell'opposizione,
manifestano e protestano in maniera molto vibrante, ed al
reagire dell'esercito, sfortunatamente si creano scontri
che porteranno a diversi morti, molti feriti e numerosi
arresti; e tra gli arresti eccellenti si annoverava anche il
capo dell'opposizione al governo Zenawi.
Le elezioni del 2010 furono un “trionfo” per il partito di
Zenawi, ma ancora una volta ombre e dubbi sulla
regolarità delle operazioni di voto e di condotta
offuscavano il quasi suffragio ottenuto dall'allora Primo
Ministro.
Dal 2012 , dopo la morte di Zenawi, il Primo Ministro è
Haile Marian Desalegn, già vice di Zenawi e Ministro degli
Esteri.
Ler prossime elezioni del 2015 si presentano nuovamente
come un momento di grande svolta per l'equilibrio del
paese e dell'intera zona; riuscirà il partito di maggioranza
a mantenersi a capo del paese rendendo proficui gli sforzi
legati ai grandi accordi bi e multi laterali siglati negli ultimi
anni, mettendo a valore gli investimenti fatti nelle opere
infrastrutturali (prima fra tutti la grande diga sul nilo blu),
riuscendo a mostrare il raggiungimento degli obbiettivi del
Growth & Transformation Plan che puntava a rendere
l'Etiopia un paese molto più moderno e forte
economicamente ( obbiettivi che ad oggi sembrano molto
lontani dall'essere raggiunti), o forze nuove riusciranno ad
imporsi all'attenzione con uomini ed idee diverse?
28 maggio 2013, inaugurazione del lavori della
“Grand Ethiopian Renaissance” o “Diga del
Millennio” ( appaltata all'italiana Salini Costruzioni);
si riaccendono le tensioni (peraltro mai sopite) fra
Etiopia ed Egitto nate intorno alla costruzione della
più grande diga d'Africa che servirà acqua alla più
grande centrale idroelettrica del continente.
L'Egitto teme un consistente calo della disponibilità
di risorse idriche che dal fiume provengono, con le
preoccupanti conseguenze che questo porterebbe,
e fa valere accordi datati 1919 e 1959 che gli
consentono una priorità insieme al Sudan (90% di
potere sullo sfruttamento delle acque del NIlo) di
utilizzo delle acque dello storico fiume.
L'Etiopia dal canto suo, rivendica l'accordo Nile
Basin Initiative (NBI) siglato con Ruanda, Tanzania,
Kenia, Uganda e Burundi che ha posto le basi di un
dialogo interregionale e che anche sull'uso delle
acque del Nilo ( il Nilo azzurro nasce dalle montagne
Etiopiche) ha posto importanti capitoli.
Tra rassicurazioni, dialoghi, minacce ed incontri, la
tensione resta alta, le diplomazie lavorano
intensamente per scongiurare che da parte egiziana
si debba seriamente essere preoccupati del calo di
disponibilità idrica e che da parte etiopica si debba
arrestare un progetto ambizioso che mira a far
diventare il paese come uno dei principali attori della
produzione di energia idroelettrica del continente.
l’Italia in Etiopia
Ambasciata d’Italia Addis Abeba
Ambasciatore Giuseppe Mistretta
Villa Italia – Kebena’ – P. O. Box 1105 Addis Abeba
Tel. 00251-11-1235717 Fax 00251-11-1235689
e-mail: [email protected]
Ambasciata d'Italia (Ufficio Commerciale e Stampa)
Funzionario responsabile: Dott. Matteo Pianca
Villa Italia – Kebena’ – P. O. Box 1105 Addis Abeba
Tel. 00251-11-1235717 Fax 00251-11-1235689
e-mail Commerciale: [email protected]
UTL Cooperazione Addis Abeba
Direttore Dott.Fabio Melloni
P.O. Box: 1105 Addis Abeba – ETIOPIA
Telefon +251-11-1239600/01/02
Fax: +251-11-1239603
e-mail: [email protected]
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ECOMONIA...NUMERI E AMBIZIONI DA PAESE IN CRESCTA
L’economia dell’Etiopia è ancora fortemente centralizzata e
«pubblica», con un’’iniziativa privata ancora scarsamente
diffusa e la proprietà delle grandi e medie aziende è per lo più
ancora concentrata nelle mani del governo.
Nonostante una intensa attività di «privatizzazione», ( sono 47
nel periodo 2011-2017 le aziende da privatizzare secondo i dati
della Agenzia delle Privatizzazioni Privatization and Public
Enterprises Supervising Agency www.ppesa.gov.et) molte
aziende sono rimaste invendute (scarsa appetibilità
determinata delle condizioni logistiche e tecniche in cui si
trovavano) e conseguentemente ancora gestite dal governo
attraverso i propri managers.
Ci sono, comunque imprese private, la più nota e grande delle
quali è senza dubbio il gruppo Midroc (di proprietà dello Sceicco
Mohammed Hussein Ali Al-Amoudi) che conta circa una
trentina di imprese impegnate in tutti i principali settori
dell’economia.
Altre imprese private si trovano nel campo del turismo e degli
hotels, dell’abbigliamento,degli articoli in pelle e delle calzature.
Il settore agricolo/agribusiness,
grazie principalmente
all’export di materia prima, contribuisce in maniera pesante alla
creazione di ricchezza del paese (caffè e fiori principalmente).
Ma è solo e per lo più il mercato della materia prima, che non
creando valore aggiunto, non riesce a dare quella spinta che
sarebbe necessaria a far decollare definitivamente l’economia;
Il settore tessile, della concia e pelle, della calzatura hanno
rappresentato negli ultimi 10 anni i settori che più sono cresciuti
in termini di dimensioni e di aziende, anche se la maggior parte
delle aziende resta nelle mani degli investitori stranieri.
Le politiche di crescita attuate grazie al GTP ( Growth and
Transformation Plan) mirano alla trasformazione sostanziale
del paese, attirando investitori (il trend di crescita degli IDE Investimenti Diretti Esteri- è costante e significativo, facendo
registrare nel 2013 1.270mil USD) e alla creazione ed
esplosione di un tessuto imprenditoriale e produttivo privato
locale che crei valore, ricchezza e sviluppo sociale tale da
modificare l’assetto di «paese povero» che ancora l’Etiopia
palesa.
Uno scarsissimo accesso al credito, il ciclico problema della
carenza di valuta straniera (ancora per lo più usata per
importare moltissimi beni essenziali), una non eccellente
preparazione degli aspiranti imprenditori, rallentano lo sviluppo
atteso, forse ancora troppo concentrato sugli investitori
stranieri che sullo sviluppo locale fatto dai locali.
GLI ACCORDI COMMERCIALI INTERNAZIONALI
L’Etiopia è membro del Mercato Comune dell’Africa
Orientale ed Australe ( 23 paesi Africani), ha accordi
preferenziali con l’Unione Europea e con gli Stati Uniti
con l’AGOA (African Growth&Opportunity Act)
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LA BANCA MONDIALE SOSTIENE LO SVILUPPO DEL PAESE
E’ della Banca Mondiale il segnale più forte palesato verso la
fiducia e la credibilità dello sviluppo dell’Etiopia.
La Banca infatti ha concesso un prestito di 250 milioni di
dollari per finanziare l'attuazione di un progetto di
competitività e di creazione di posti di lavoro destinato al
settore privato .
L'accordo siglato si propone di sostenere gli sforzi del
Governo di Addis Abeba verso la creazione di nuovi posti di
lavoro e di aumento della competitività del
settore
manifatturiero, in continua crescita grazie allo sviluppo di
zone industriali in Addis Abeba, e migliorare i collegamenti
con l'economia locale .
Il progetto, che mira al rafforzamento delle zone industriali,
fornirà alle imprese grandi e medie che producano per l’export
(sia straniere che locali) terreni e fabbricati industriali ,
compresa l'acqua , l'elettricità e mezzi di trasporto , ed un
ufficio «one-stop» per ridurre i costi di transazione di
business. Particolare attenzione sarà rivolta anche alle
piccole imprese , che fungeranno così da fornitori locali per il
settore manifatturiero , ed ai centri di formazione che saranno
coinvolti nella realizzazione dei progetti e nello sviluppo di
competenze e formazione dei lavoratori .
Sempre dalla Banca Mondiale, l'Etiopia ha ricevuto 380
milioni dollari di prestito per contribuire a migliorare la qualità
delle zone urbane attraverso l'espansione di infrastrutture e
servizi .
Il prestito è stato approvato per sostenere il Programma di
Sviluppo Urbano dell’Etiopia ( ULGDP II) in grado di
supportare 44 città .
Il piano di sviluppo Urbano si è reso necessario in
considerazione del crescente fenomeno di crescita delle
popolazioni che vivono in città, trasformando la povertà in un
fenomeno cittadino.
" Nel 2000, l’ 11 % dei poveri ha vissuto in città , e questo ato è
salito al 14 % nel 2010/11 ", ha detto Guang Chen Zhe ,
Direttore Nazionale della Banca Mondiale per l'Etiopia.
«Attraverso gli sforzi per rendere funzionanti e produttivi i
centri urbani , il progetto mira a mantenere un focus sulla
povertà urbana e migliorare l'accesso ai servizi infrastrutturali
di base , stimolare la crescita e la creazione di occupazione»,
ha aggiunto .
Il piano ambisce a colmare le lacune istituzionali e fiscali a
livello di governo locale sostenendo migliori prestazioni nella
progettazione , nella consegna e nella fornitura continua di
servizi ed anche a migliorare le prestazioni del mantenimento
delle infrastrutture e dei servizi .
ACCORDO DI SVILUPPO DEL SETTORE
PRIVATO
In linea con la crescita del paese ed il Transformation
Plan, il governo etiope ha firmato un accordo quadro di
«governance» per un'iniziativa Multi-Donor per lo
sviluppo del settore privato , lo scorso 15 Maggio .
Il documento è stato firmato dal governo Etiope ed i
donatori partner, tra cui il Dipartimento Britannico per lo
sviluppo internazionale , e le agenzie di sviluppo
italiane , svedesi e canadesi .
Questa accordo formalizza la collaborazione tra l'
International Finance Corporation ( IFC ) , il governo
etiope ed i donatori partner già operativi da quasi due
anni .
La strategia della IFC per l'Etiopia comprende il
rafforzamento degli investimenti diretti nei settori
prioritari , compreso lo sviluppo delle piccole e micro
imprese, e sostenere il governo nell’azione di
miglioramento dell clima degli investimenti .
Il Rappresentante Residente delle IFC , Amadou
Labara , ha detto che «l'obiettivo globale dell'iniziativa
Multi - Donor è quello di sostenere gli obiettivi di
crescita e trasformazione del piano dell’Etiopia ,
compresa la promozione e investimenti in interventi nel
settore privato , con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo
e aumentare l'accesso per il finanziamento .»
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FOCUS: AGRICOLTURA & AGRIBUSINESS
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IL SETTORE TRAINO DEL PAESE
L’economia dell’Etiopia si basa principalmente sul settore agricolo ed
agribusiness; questo importante settore crea infatti il 46% del PIL, occupa 85%
della popolazione e rende l’85% delle entrate per via dell’export.
E’ questo ultimo dato, che sebbene sia di fondamentale importanza per
l’economia del paese, nasconde anche il rovescio della medaglia, poiché
l’export è prevalentemente basato sulla materia prima agricola ( 44% è
rappresentato dai grani di caffè, 34% dai semi oleosi), dimostrando che le
attività di trasformazione e conseguentemente di acquisizione di valore
aggiunto sono ancora allo stato iniziale.
Il sistema agricolo è ancora largamente non meccanizzato, basato su piccoli e
medi agricoltori ( eccezion fatta per gli investitori stranieri) e poco organizzato
sia per quanto riguarda la già accennata meccanizzazione, sia per quanto
concerne la gestione del raccolto ( catena della conservazione e del freddo)
che per quanto riguarda la distribuzione.
A parte i grandi investitori ( indiani, cinesi, turchi, olandesi- nel comparto
floricoltura-) che hanno creato, agevolati dai piani ed incentivi del governo,
grandi ed organizzate «farms», il comparto necessita di una grande azione
organizzativa tecnica e gestionale.
Meccanizzazione, approvvigionamento di sementi e fertilizzanti, sistemi di
raccolta e conservazione ( la catena del freddo è pressochè inesistente),
irrigazione e gestione dell’acqua, trasformazione dei prodotti, energia
alternativa (solare ed eolica) rappresentano il cuore delle azioni necessarie da
intraprendere, molte delle quali sono «focus» dei vari progetti finanziati dalla
Comunità Europea, Banca Mondiale, Cooperazione allo Sviluppo e Banca
Africana di Sviluppo, e rappresentano anche il cuore delle opportunità per le
imprese italiane che nel settore possono trovare spazi per vendere tecnologia,
expertise e formazione.
Con 52milioni di ettari di ottima terra a disposizione e condizioni meteo
eccellenti, il settore può realmente e concretamente contribuire allo sviluppo
sociale ed economico del paese, obbiettivo che anche il GTP ha messo in testa
alle priorità, puntando a creare produzione locale ( e conseguenti pagamenti in
valuta straniera che causa le cicleche problematiche relative) per evitare di
importare molto di quanto nel paese si consuma e che invece potrebbe non
solo essere prodotto localmente,ma addirittura costituire una eccellente
piattaforma per migliorare l’export e la piattaforma di valore dei prodotti
esportati.
Creare valore aggiunto attraverso il passaggio da semplici esportatori di
materia prima a competitivi esportatori di prodotti semilavorati o finiti; questa è
la sfida che l’Etiopia ha raccolto e sta cercando di attuare.
FIERA
AGRIFEX ETHIOPIA
Addis Abeba - Etiopia
19-23Giugno 2014
7° Salone dell’Agricoltura
della meccanizzazione Agricola
e della trasformazione
Agro Ecology & Agricoltura Biologica
Macchine ed attrezzature Agricole
Acquacoltura
Biofuel
Fertilizzanti
Floricoltura
Frutta e agrumi
Serre e orticoltura
Bestiame, Animali da latte & piccoli
ruminanti
Piante sementi e materiali di moltiplicazione
Protezione dei vegetali
Trattamento dopo raccolta
Avicoltura
Sviluppo rurale
Veterinaria & Alimentazione
Irrigazione & gestione acque
Vi offriamo:
- organizzazione dello spazio espositivo
in stand preallestito con esposizione vs materiale promozionale
- invio mailing di invito agli operatori locali pubblici e privati
- organizzazione incontro di presentazione con Ministero
Agricoltura Etiope e Agenzia per lo Sviluppo Agricolo
( in collaborazione con Ambasciata Italiana in Etiopia)
- organizzazione di una conferenza stampa di presentazione
con giornali e Tv locali
( in collaborazione con Ambasciata Italiana in Etiopia)
- assistenza nel post fiera attraverso nostro ufficio locale
- sviluppo commerciale vostri prodotti sul paese.
I COSTI: 650,00€ + IVA
info:
[email protected]
I PRINCIPALI PRODOTTI
Caffè-cotone-the-zucchero-spezie/aromi-semi oleosi- tabacco- arancebanane-mango-mele-pesca-papaya-avocado-uva-lime-carote-cavolopatate-pomodori- sedani- cetrioli- aglio-melanzane.
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FOCUS: AGRICOLTURA & AGRIBUSINESS
L’IMPORTANZA E LA NECESSITA’ DI CREARE E
SVILUPPARE UN SETTORE PRIVATO
Lo stato dell’arte è semplice e limpido: la maggior parte delle
imprese del settore ( coltivazione, raccolta, conservazione,
trasformazione e commercializzazione) sono di proprietà
pubblica o di proprietà di investitori stranieri.
Il GTP ha previsto di privatizzare fino al 2015 almeno 23
aziende pubbliche del comparto almeno 4 aziende del settore
agrotrasformazione, ma i risultati attesi sono ancora ben lontani
dall’essere raggiunti.
3,2 milioni di piccoli agricoltori che coltivano, insieme agli
investitori non locali, circa 3 milioni di ettari di terreno, ma sono
ancora liberi ed «a disposizione» ancora 74,4 milioni di ettari di
terre coltivabili in tutto il paese.
Il settore privato ha registrato, negli ultimi 5 anni, una crescita di
rilievo, ma ancora non sufficente, poiché problemi
infrastrutturali, energetici, di finanziamento, di formazione
rallentano un naturale sviluppo del settore.
Ma è proprio sul settore privato che sia il paese (con i suoi piani
di sviluppo) che i grandi donatori stanno concentrando le
risorse e le attenzioni; la creazione di cooperative di produttori e
di trasformatori, la creazione di gruppi e centrali d’acquisto e di
distribuzione saranno la chiave per ottenere quello sviluppo
socio economico che è possibile raggiungere.
Ed è il settore privato che deve diventare il «focus» delle
imprese italiane, trasferendo tecnologia, proponendo soluzioni,
creando managements, insegnando tecniche e sistemi
produttivi e di conservazione, affiancando le neo aziende negli
start-up; qui l’Italia può e deve fare la parte del leone, può e
deve presentarsi al paese con la forza e le capacità che hanno
fatto si che il nostro agroalimentare fosse tra i più apprezzati nel
mondo, con la consapevolezza di cosa è necessario fare per lo
sviluppo del settore.
E’ solo attraverso la crescita del settore privato che l’Etiopia può
ambire ad avere prodotti per il mercato interno e per l’export in
linea con la sicurezza alimentare necessaria e la qualità
richiesta dai mercati in tutto il mondo.
CHIUDERE E DARE VALORE ALLE FILIERE:
IL CASO ALLEVAMENTO E PELLE
E’ senza dubbio un «case history» di successo per l’Etiopia,
quello del settore allevamento/pelle; con una quantità di
bestiame che la rende il maggior paese Africano ed il decimo del
mondo ( dati 2011 parlano di circa 100milioni di capi tra ovini,
bovini, capre e cammelli), l’Etiopia ha anche saputo entrare nel
settore della concia e della produzione di articoli e capi in pelle
con numeri e qualità di tutto rispetto.
Le concerie sono quasi tutte all’avanguardia ed esportano molto
di quanto producono, i produttori di capi in pelle realizzano
prodotti che sono apprezzati ed esportati non solo in Africa, i
produttori di scarpe, altrettanto capaci di produrre qualità ed
esportare un buon «made in ethiopia».
Unico neo? La produzione e lavorazione delle carni, che ancora
non è all’altezza sia tecnologica che sanitaria di garantire quella
sicurezza alimentare obbligatoria nel 2014.
COME LE AZIENDE ITALIANE POSSONO
CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO DEL SETTORE
Se al mondo esiste un paese capace di insegnare
come creare valore aggiunto dalle risorse a
disposizione e creare un sistema di PMI efficienti e
capaci di affrontare con successo il mercato interno e
l’export con prodotti validi, questo è senza dubbio
l’Italia, e soprattutto attraverso le competenze delle
nostre imprese, PMI in particolare, siamo certamente
in grado di essere un modello di riferimento per tutti,
soprattutto per un paese come l’Etiopia che necessita
nella sua fase di sviluppo delle nostre competenze.
Il settore delle meccanizzazione agricola è la base da
cui partire, laddove le nostre aziende produttrici di
macchine agricole possono offrire macchinari dalle
eccellenti performance e dalla qualità tecnica e
versatilità senza confronti
Tutto il comparto della conservazione ci vede sicuri
protagonisti, con aziende che sono in grado di creare
soluzione e catene del freddo che garantiscano la vita
del prodotto e la qualità
Trasformare i frutti del lavoro sul campo, è poi una
delle nostre armi migliori; l’industria delle macchine ed
impianti per la trasformazione ha creato quelle realtà
produttive che nel mondo tutti ci invidiano.
Allevamento e «produzione carne» in sicurezza;
abbiamo realtà ed aziende in grado di soddisfare
qualunque tipologia di necessità e taglia di impianto.
Nel settore avicolo, le nostre aziende hanno creato
sistemi che sono diventati per efficienza e qualità un
esempio nel mondo
La gestione del «patrimonio acqua» poi, fin dai tempi
più antichi ci vede protagonisti di indiscusse
competenze e capacità, creando sistemi,
attrezzature, prodotti e soluzioni in grado di dare
all’acqua il giusto importante e fondamentale valore
che ha.
Questi sono i settori del comparto che ci vedranno
protagonisti in Etiopia, questo quanto necessario al
paese africano per iniziare quel percorso di crescita e
sfruttamento sostenibile dei loro terreni e della loro
info:
materia prima.
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Non resta che
presentarci allora, AGRIFEX è la giusta
occasione per far conoscere agli operatori ed alle
istituzioni le nostre aziende.
8
nove
9 MAG
info&news dal mondo del business
maggio 2014
Addis Abeba
www.reliancehotelapartment.com
A MAPUTO CONFERENZA SUI SUCCESSI
ECONOMICI E LE SFIDE IN AFRICA SUBSAHARIANA
Fondo Monetario Internazionale (FMI) e Governo del
Mozambico organizzano la conferenza sul tema della
crescita economica nei paesi dell’Africa, giovedì 29 e
venerdì 30
Maggio, a Maputo. (fonte: INFOAFRICA)
FIERA INTERNAZIONALE DEL BUSINESS
YAOUNDE’ - CAMERUN - 6-14 DICEMBRE 2014
1205 Espositori
840 del Camerun
365 stranieri ( da 30 paesi)
18 padiglioni
127.500 visitatori
questi sono solo alcuni dei numeri di questo triennale
evento fieristico polo di sviluppo ed opportunità per tutta
l’Africa dell’Ovest.
AFRICA, AFRICAN ECONOMIC OUTOLOOK 2014:
L'Africa è cresciuta di circa il 4% nel 2013
L'Africa è cresciuta in media di circa il 4% nel 2013,
rispetto al 3% registrato dall'economia globale.
E’ Africa sub-sahariana a presentare i risultati migliori
con una crescita del 5% nel 2013 e in particolare
l’Africa orientale e quella occidentale, che hanno
registrato la crescita più rapida, superiore al 6%.
Per il 2014 l’Africa sub-sahariana dovrebbe
raggiungere un tasso di crescita del 5,8%.
(fonte: BANCA AFRICANA DI SVILUPPO)
A MAPUTO FORUM ISTITUZIONALE ITALIAMOZAMBICO
80 aziende, 6 associazioni imprenditoriali e 4 istituti
bancari, per un totale di 200 partecipanti; questi sono i
numeri del Forun Istituzionale Italia-Mozambico, con
l’obbiettivo di rafforzare i rapporti commeRciali tra i due
paesi. ICE, Ministero Sviluppo Economico, Ambasciata
e Confindustria hanno promosso una maggiore
presenza in Mozambico delle imprese italiane,
garantendo una più efficace assistenza e supporto.
Da ricordare che ICE ha aperto un ufficio a Maputo, la
capitale del Mozambico.
(fonte: SOLE24ORE)
NOVECONSULTING in esclusiva per l’Italia ed in
collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Camerun
organizza il ClubItaliaExpo, il padiglione italiano a
SALONPROMOTE2014.
L’edizione 2011 ha registrato la partecipazione di 35
imprese italiane.
Nel prossimo numero di 9MAG uno speciale sul Camerun
CAMERUN
MOZAMBCIO
AFRICA
AFRICA
AFRICA BRIEF NEWS
INAUGURATO IL PRIMO COLLEGAMENTO
INTERCITY YOUANDE-DOUALA
CamRail, in collaborazione con il Gruppo Bollorè, ha
inaugurato la tratta ferroviaria veloce che collegherà la
capitale Youndé con la città d’affari Douala in 3ore e 40
minuti. L’InterCity, il primo nella storia del paese,
affianca i bus elettrici nel processo di
ammodernamento del sistema trasporti del paese.
(fonte: CAMEROON-INFO)
ESTATE 2014:UNA VACANZA IMMERSI NELLA BELLEZZA DELLE DOLOMITI
Immaginate un luogo d'incanto sul limitare del bosco;
un rifugio di pace in totale armonia con la natura,
dove bellezza, accoglienza, confort e buona cucina
si fondono insieme per ragalarvi momenti di
indimenticabile relax.
HISTORIC RESIDENCE
MADONNA
dal 1897 a San Martino di Castrozza
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