Realt e illusioni

Transcript

Realt e illusioni
Realtà e illusioni
M° Fiordineve Cozzi Stage Lauria- Celebrazione dei 30 Anni di Pratica 2008
La mia scelta personale dell'aikido nasce da adolescente,e in 30 anni non conosce sosta, anno dopo
anno si sposta sempre più al centro della mia esistenza fino alla scelta professionale. L’impegno
quotidiano, la pratica con i bambini dai 5 anni fino allievi ultra sessantenni, il suo studio
espressivo, mi induce sempre più in una mia ricerca personale che spazia in molteplici argomenti.
La pratica dell'aikido rappresenta da sempre la mia naturale AUTOESPRESSIONE. Non ho scelto
io l'aikido, è lui che ha scelto me. Ecco perchè i progetti sulla mia vita, fatte dai miei genitori che
come tanti genitori che cercano di vivere attraverso i loro figli sono falliti. Avrebbero desiderato un
medico, questo avrebbe appagato le proprie proiezioni infantili, ma relegato la mia autoespressione
a vivere ai margini di una esistenza che non era la mia, ma solo il risultato di una illusione, di una
proiezione dell’io come direbbe Freud.Alcun non riescono a scrollarsi di dosso la propria esistenza
di PLASTICA diceva tempo fa una mia amica.
Molte persone vivono quotidianamente in compagnia di un Io ben strutturato, ancorato tenacemente
alle proiezione della proprie illusioni infantili, fatte di nevrosi, di fobie ed a volte di disturbi
psicosomatici, vittime impotenti di situazioni traumatizzanti, retaggio di una infanzia disperata a cui
bambini di ieri non potevano ribellarsi, e che adulti inconsapevoli di oggi negano. L’aikido può in
virtù della propria saggezza aiutare molti, ma proprio come gli strumenti di un chirurgo necessitano
di Menti e di Mani abili.
La pratica dell'aikido deve essere sempre ben centrata e non svolazzante, l'insegnante deve mostare
non Mostrarsi, trasmettere senza interporre il proprio ego, che spesso si regge sul'illusione di un
mancata realizzazione del se o nella propria autoespressione. Non solo siamo accecati dalle
illusioni, ma siamo anche attaccati alle immagini dell'io che esse contengono.Essendovi aggrappati,
non abbiamo i piedi per terra e non possiamo scoprire la nostra vera identità. Vi sono certe verità
che ritengo siano fondate nella realtà, come:
- l'importanza di una buona respirazione,
- il valore della libertà dalle tensioni muscolari croniche,
- il bisogno di identificarsi con il proprio corpo,
- il potenziale creativo del piacere e così via.
Può dire ad esempio che un dato modo di pensare e un dato comportamento sono basati più
sull'illusione che sulla realtà. È chiaro che spesso alcune persone non vedono la vita in modo
realistico "individuo perfetto" è senz'altro un'illusione, dato che la natura umana è quello che è ben
lungi dall'essere perfetta. Il crollo delle illusioni sfocia sempre nella depressione,' che dà al soggetto
la possibilità di portare allo scoperto le proprie illusioni e di rifondare il suo modo di pensare e il
suo comportamento su di una base più solida. La condizione disperata dello schizoide lo costringe a
creare delle illusioni che lo sostengano nella sua lotta per la sopravvivenza.
In una situazione in cui ci si sente incapaci di cambiare o di sfuggire a una realtà minacciosa, il
ricorso alle illusioni impedisce all'individuo di abbandonarsi alla disperazione totale. Ogni
individuo schizoide ha le proprie illusioni segrete, che culla nella speranza di realizzarle.
Avendo la sensazione che la sua natura umana sia stata rifiutata egli svilupperà l'illusione di essere
superiore agli esseri umani normali in virtù di qualche qualità speciale. Il più nobile degli altri
uomini; lei è più pura delle altre donne. Spesso queste illusioni sono contraddette dalla reale
esperienza di vita. Quando l'illusione acquista potere esige di essere realizzata, costringendo
l'individuo a entrare in conflitto con la realtà, conflitto che sfocia in un comportamento disperato.
Il perseguimento di un'illusione richiede il sacrificio dei buoni sentimenti nel presente e la persona
che vive nell'illusione è per definizione incapace di avanzare pretese di piacere. Nella sua
disperazione è disposta a rinunciare al piacere e a tenere in sospeso la vita nellasperanza che
l'avverarsi dell'illusione faccia scomparire la disperazione? "Le persone fissano degli obiettivi non
reali, poi tengono se stesse in un costante stato di disperazione cercando di realizzarli."'GLI
individui depressi hanno illusioni che interpongono una nota di irrealtà nelle loro azioni e nel loro
comportamento, al crollo di un'illusione segue invariabilmente una reazione depressiva. Se
nell'infanzia una persona ha subito una perdita o un trauma che mina i suoi sentimenti di sicurezza
e di accettazione di sé, proietterà nella sua immagine del futuro l'esigenza di un rovesciamento
delle esperienze del passato. Così l'individuo che da bambino fa esperienza del rifiuto si immagina
il futuro come una promessa di accettazione e di approvazione.
Se da bambino ha dovuto combattere con un senso di impotenza sarà naturale che la sua
mente compensi questo insulto all'io immaginandosi un futuro in cui egli sarà potente e
capace di esercitare il controllo sugli altri.
Nelle fantasie e nei sogni ad occhi aperti la mente cerca di rovesciare la realtà sfavorevole e
inaccettabile creando immagini e sogni.Perde di vista la loro origine, che si situa nell'esperienza
infantile, e sacrifica il presente alla loro realizzazione.
Queste immagini sono scopi irreali e la loro realizzazione è un obiettivo irraggiungibile .Ogni
struttura di carattere risulta da esperienze infantili che, in una certa misura, hanno minato i
"sentimenti di sicurezza e di accettazione di sé» dell'individuo.
In ogni struttura di carattere troveremo perciò immagini, illusioni o ideali dell'io che
compensano questa offesa al sé.
Quanto più il trauma è grave tanto maggiore sarà l'investimento di energia nell’ immagine o
nell'illusione, ma in tutti i casi si tratta di un investimento considerevole.
Lo schizoide: è un individuo che si è sentito rifiutato come essere umano, la a sua risposta a questo
rifiuto è stata di considerarsi superiore. È un principe travestito e non appartiene davvero ai
genitori.Un principe non può abbassarsi a fare un lavoro normale. Devo dimostrare che sono
speciale». L'individuo non è più in grado di distinguere la realtà dall'illusione.
Lo psicopatico, vive nell'illusione di avere il potere: si illude segretamente di possederlo e di
essere importantissima. Questa illusione è il suo modo di compensare l'esperienza di essere
impotente e inerme nelle mani di un genitore seduttivo e manipolativo. Ma per, realizzare l'illusione
nella propria mente egli deve sa che mostrare di essere una persona che dispone di ricchezza e di
potere. Così il potere non viene usato in maniera costruttiva, ma nell'interesse dell'immagine
dell'io."Realizzare" significa affrontare la realtà. L'illusione del potere di quello che può fare per
una persona è molto comune nella nostra cultura.
C'è una certa parte di verità nell'immagine di sé dello schizoide, che si considera un individuo fuori
dell'ordinario. Alcuni anzi diventano davvero speciali e riescono a emergere. Come tutti sappiamo,
il genio non è tanto lontano dalla pazzia.
Il carattere psicopatico aveva qualcosa che il genitore voleva; altrimenti non sarebbe stato oggetto
di seduzione e di manipolazione.
Da bambino deve esserne stato consapevole, assaporando per la prima volta il gusto del potere.
Certo, era davvero inerme, e dunque il potere era solo nella sua testa, ma ha imparato un fatto della
vita di cui poi si è servito: quando qualcuno ha bisogno di te hai potere su di lui.
Fiordineve Cozzi