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Oggetto: interrogazione Illustre Sig. Presidente, desidero portare alla Vostra attenzione la vicenda che tocca la Comunità di Molteno e le comunità limitrofe e a tal fine propongo una serie di interrogazioni di particolare urgenza e alle quali chiedo cortesemente che venga data risposta in aula da parte dell'organo esecutivo. Voglio sottoporre alla vostra attenzione il grave stato di preoccupazione che i cittadini e l’Amministrazione Comunale di Molteno, oltreché delle vicine comunità, vivono in questo momento per la presentazione in Provincia di una domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale della Ditta Redaelli S.p.A. arrivata alla quarta conferenza di servizi nei nostri uffici, senza ancora una risposta definitiva. La Ditta Redaelli S.p.A. dal 2004 in località Raviola possiede un capannone di circa mq. 5.000 dove ricovera i propri mezzi, autocarri e cassoni scarrabili, per svolgere il servizio di sola raccolta dei rifiuti urbani con una autorizzazione dell’anno 2004 ottenuta tramite procedura di Sportello Unico e stipula di una convenzione con precisi vincoli: Solo rimessaggio automezzi; Solo cassoni intercambiabili; Impermeabilizzazione del suolo; Vorrei adesso illustrare la cronistoria della pratica: Il 13 marzo 2013 la Ditta Redaelli S.p.A. svolge richiesta di A.I.A. al Comune, alla Provincia, all’ARPA e all’ATO per avere il permesso di installare nel proprio capannone un nuovo impianto per il deposito e trattamento di rifiuti industriali pericolosi e non, delle seguenti tipologie: Eternit Amianto libero Fanghi pericolosi Liquidi tossici pericolosi Liquidi infiammabili Vernici Il 24 ottobre 2013 nella prima Conferenza di Servizi, esaminati i documenti, viene dato un parere sospensivo con la richiesta di documentazione integrativa. Il 17 giugno 2014 viene indetta la seconda Conferenza di Servizi e il Comune esprime parere contrario con una serie di motivazioni di carattere urbanistico e ambientale. La Conferenza esprime ancora un parere sospensivo, con richiesta di ulteriore documentazione integrativa per superare gli ostacoli. Nel parere contrario espresso dal Sindaco di Molteno si dice che, fatti salvi i pareri dell'Azienda Sanitaria Locale e dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Lombardia, il Comune di Molteno rileva la forte criticità dell'ubicazione dell'azienda rispetto al tessuto residenziale preesistente. Di fatto la vicinanza di numerose abitazioni rispetto all'insediamento produttivo potrebbe provocare interferenze tra le esigenze dell'azienda e quelle dei residenti. Va inoltre rilevato che la modifica del tipo di attività crea un incremento del transito di mezzi pesanti in una zona già pesantemente congestionata dal traffico a causa della mancanza di infrastrutture viarie adeguate. A livello ambientale si segnala che l'insediamento produttivo per il quale si chiede il deposito di rifiuti pericolosi (oli esausti, vernici, ecc,) è ubicato in prossimità del torrente Bevera, corso d'acqua che a valle dello stabilimento attraversa l'abitato residenziale di Molteno. Si segnala che lo stesso torrente è più volte esondato allagando aree vicine e limitrofe all'insediamento anche in tempi recenti. Nel contempo i Cittadini danno vita ad un Comitato Ambientale “Brianza Viva” contrario all’intervento anche mediante raccolta di numerose firme (non meno di 500) che affiancato dalla Associazione locale “L’Arco”, ai Circoli “Ilaria Alpi” e a “Lega Ambiente” organizzano una serie di conferenze e dibattiti dove la popolazione manifesta apertamente preoccupazione e contrarietà all’insediamento dell’impianto. Il 25 marzo 2015 si giunge alla terza Conferenza di Servizi e il Sindaco di Molteno ancora una volta deposita il parere contrario motivato rilevando che il comparto produttivo oggetto di istanza di A.I.A. risulta incompatibile con il PGT adottato ed in corso di approvazione. La Conferenza ancora una volta esprime parere sospensivo, non contrario, con la richiesta di ulteriore documentazione integrativa per superare gli ostacoli. Il 30 marzo 2015 è stato approvato il PGT che conferma le norme adottate e quindi è confermata l’incompatibilità della richiesta dell’azienda. Siamo giunti ad oggi in attesa della quarta Conferenza! Ma come si spiega questa perseveranza della Conferenza? In ragione di questa insistenza, quali sono i motivi per cui la Conferenza rinvia per quattro volte la domanda di AIA e disattenda la contrarietà della Amministrazione Comunale di Molteno e dei suoi Cittadini ? Sia chiaro che, da parte della comunità di Molteno, non vi è alcuna contrarietà alla libera iniziativa dell’impresa Piergiorgio Redaelli S.p.A. né alle lavorazioni di trattamento dei rifiuti, si mette solo in luce la totale incompatibilità dell’impianto nei luoghi previsti per lo svolgimento di tale attività. Tutto ciò detto, dobbiamo agli amministratori ed ai Cittadini risposte alle seguenti domande: 1. Per la durata dei lavori della Conferenza di Servizi, la normativa stabilisce un termine massimo di 90 giorni, salvo i casi eccezionali di sospensione (massimo 90 giorni) per la richiesta di una valutazione di impatto ambientale (art. 14 ter, co. 1, 3, 4 e 5). Ma la ditta Redaelli ha consegnato un documento nel quale sostiene di non avere necessità di VIA. Come si può allora andare avanti ancora con questa pratica da ottobre 2013 ad oggi, ovvero dopo un anno e sette mesi? 2. Dato che il principio di maggioranza nella Votazione della Conferenza subisce una deroga nell’ipotesi in cui il motivato dissenso sia espresso da una amministrazione preposta alla tutela di un interesse qualificato, quale la tutela dell’ambiente, del paesaggio, del territorio o la tutela della salute e della pubblica incolumità, non è sufficiente il parere contrario del Comune di Molteno a definire una volta per tutte la questione che tanto preoccupa tutti i cittadini di Molteno e dei comuni limitrofi? 3. Visto che il decreto del Ministero della Sanità 5 settembre 1994 ha distinto in due classi le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri che necessitano l’introduzione di particolari metodi di lavoro e/o cautele affinché il loro esercizio non possa essere nocivo alla salute del vicinato. Visto che il Sindaco, quando lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, può vietare l’attivazione dell’industria insalubre in base alle normative vigenti in materia urbanistica; visto che la normativa del Piano di Governo del Territorio (PGT) dove si intende avviare l’attività vieta nell’ATR 7 sia la volumetria che la presenza di industrie insalubri, e in dette aree non sono inoltre ammessi stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante. Per quale ragione dunque si continua a riproporre questo impianto ? 4. Visto che la eventuale approvazione di AIA, nonostante l’incompatibilità con il PGT di Molteno, sarebbe Variante Automatica di Piano, la ragione di insistere per un ennesimo rinvio, affinché si proceda a modifiche per concedere la autorizzazione allo stabilimento insalubre, non risulterebbe una chiara volontà autorizzativa della Provincia contro la volontà contraria del Comune ? 5. Considerato che ci troviamo di fronte ad una richiesta di una singola azienda che rappresenta i propri interessi commerciali che, seppur legittimi, non possono in nessun caso superare gli interessi diffusi rappresentati dall’Amministrazione Comunale e dai vari comitati, quale è la strategicità di insediare un impianto con un così alto impatto ambientale nonostante la contrarietà del Comune e della popolazione? 6. Visto che l’ASL traccia nel documento di programmazione 2015 uno scenario drammatico per la Provincia di Lecco, perché le malattie, che più sono correlate e dipendenti dallo stato ambientale, vanno individuate in quelle ricadenti nelle seguenti categorie (05) malati neoplastici di cui assistiti n. 14.182 (08) malati broncopneumatici con assistiti n. 4.153 e riguardano complessivamente 18.335 assistiti. Tutto ciò considerato, come possiamo concedere l’approvazione di un’altra industria insalubre, nonostante l’Amministrazione Comunale sia contraria? 7. Infine e non ultimo, bisogna anche considerare il problema dell’aumento del traffico pesante che si creerebbe con questo impianto, aumento che graverebbe su un’arteria stradale già fortemente critica, mi riferisco alla SP 52 in località Raviola. Questa zona è stata oggetto di numerosi accordi di programma tra Provincia e Comuni, accordi nati per l’evidente necessità di nuova viabilità ma che purtroppo non hanno portato a nulla per la mancanza di fondi Provinciali. Quindi come Provincia siamo disposti ad autorizzare nuovi impianti ulteriormente impattanti dal punto di vista viabilistico nonostante non siamo riusciti ad eseguire le opere che noi stessi abbiamo ritenuto necessarie? tutti noi, oggi, abbiamo il dovere morale e politico di testimoniare ai Cittadini di Molteno Garbagnate e Sirone che noi non siamo sordi al loro appello e dichiariamo che faremo tutto quanto in nostro potere per far luce in questa vicenda, e daremo ascolto alle loro richieste e li rassicureremo per il nostro impegno. Per tutte le sovraesposte ragioni, i cittadini di Molteno, di Sirone e di Garbagnate Monastero ci chiedono di vigilare affinché venga difeso il nostro ambiente ed il diritto alla loro salute, evitando che questo impianto sorga. Con ciò desidero aprire un dibattito franco e costruttivo. Consigliere Provinciale Elena Zambetti