Nacque nel mondo un sole Sussidio liturgico per San Francesco

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Nacque nel mondo un sole Sussidio liturgico per San Francesco
Cristo che per amore ha offerto la sua vita fino alla morte di
Croce. Come la povertà, la castità e le altre virtù, anche
l’obbedienza è un’offerta “d’amore” a Dio, libera adesione al Suo
disegno che pone la nostra vita al suo servizio, il rinnegamento
Gioventù Francescana
della propria volontà per amore di Dio, proprio come ha fatto
Campania e Basilicata
Cristo “Sia fatta la tua volontà, non come voglio io ma come vuoi
tu” (Mt 26,42). Dunque questa armonia di volontà umana e divina,
diviene libertà; diviene, come dice Francesco, “un’amorosa
Venne al mondo un Sole
obbedienza”. Un tema su cui ciascuno di noi, in questi giorni di
preparazione alla festa del Serafico Padre, dovrebbe fermarsi a
riflettere.
Gioia
Amore
… per pregare …
O Signore, come il tuo Figlio Gesù aiutaci e formaci alla scuola
Obbedienza
dell’obbedienza, insegnaci a compiere in ogni istante della
nostra vita la tua volontà, perché Tu permetti che si realizzi ogni
nostro desiderio. Ti chiediamo la virtù dell’obbedienza, che non
Sussidio per la preghiera personale
ci faccia sentire inferiori o scoraggiati rispetto agli altri, ma
in preparazione alla
un’obbedienza di figli, fatta di amore, di umiltà, di compassione,
senza ripensamenti o tentennamenti. Ti offriamo questa nostra
richiesta, accoglila, e fa che si realizzi sempre più nella nostra
Solennità del Serafico Padre
San Francesco d’Assisi
vita il tuo disegno di amore, che ci fa sperimentare la gioia di
essere tuoi veri figli.
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L’OBBEDIENZA
Cari gifrini,
mancano davvero pochi giorni alla Solennità di San Francesco e
Dalle Fonti Francescane
noi abbiamo pensato proprio a voi!
In altra circostanza, Francesco si trovava seduto in mezzo ai
Coscienti che è la preghiera che cementifica il nostro cammino,
compagni, e disse sospirando: “a malapena c'è in tutto il mondo
vogliamo vivere questi giorni di preparazione anche all’insegna
qualche religioso, che obbedisca perfettamente al suo superiore”.
della preghiera personale!
Sorpresi, i compagni gli chiesero: “spiegaci, Padre, quale sia la
Nelle pagine seguenti troverete degli spunti di riflessione, dai
perfetta e somma obbedienza”. Ed egli raffigurò il vero obbediente
quali ciascuno può liberamente attingere.
in un corpo morto: “Prendi un corpo esanime e ponilo dove ti
Certi della protezione del Mite Poverello di Assisi, uniti nella
piace: vedrai che non rifiuta se mosso, non mormora ovunque sia
preghiera, come lui ci ha insegnato, affidiamoci per questo
posto, non reclama se viene allontanato. Se lo poni sulla cattedra,
nuovo anno fraterno oramai alle porte!
non guarderà in alto ma in basso. Se viene collocato nella
porpora, sembrerà doppiamente pallido. Questi - esclamò - è il
vero obbediente: colui che non giudica perché sia rimosso, non si
Un abbraccio fraterno!
cura dove sia messo, non insiste per essere trasferito. Innalzato ad
una carica, mantiene l'umiltà che gli è abituale. Più è onorato e
più si reputa indegno”.
La Fraternità di Servizio per la Liturgia
… per riflettere …
L’obbedienza consacra il cuore dell’uomo al servizio di Dio, essa
rappresenta l’ “Amen” del credente, la scelta di aderire alla sua
volontà. Per Francesco obbedire significa vivere a imitazione di
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soffrire come stai soffrendo a causa delle stigmate, della
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ribellione dei Ministri, dell’infermità agli occhi?” E ancora una
LA GIOIA
volta Francesco, questa volta con voce forte, grida: “no, non è
abbastanza, non è abbastanza, non è abbastanza”. E conclude:
“Scrivi e ricorda nel tuo cuore, Frate Leone, Dio è il mai
Dalle Fonti Francescane
abbastanza”.
«Si guardino i frati dal mostrarsi tristi di fuori e rannuvolati come
gli
… per riflettere …
“Amare
tanto” è cosa da Dio, e da veri figli di Dio. E penso che
ipocriti,
ma
si
mostrino
lieti
nel
Signore,
ilari
e
convenientemente graziosi» (2Cel 128). Una volta, avendo notato
ogni volta che una creatura ama tanto, in quel momento sta
che un suo compagno aveva un volto triste, gli disse: “Il servo di
facendo una cosa divina, in quel momento è generata figlia di
Dio non deve mostrarsi agli altri triste e rabbuiato, ma sempre
Dio, incarnazione del suo progetto. “Ha tanto amato il mondo”:
sereno. Ai tuoi peccati, riflettici nella tua stanza alla presenza di
parole da ripetere all'infinito, monotonia divina, da incidere sulla
Dio piangi e gemi. Ma quando ritorni dai frati, lascia la tristezza e
carne del cuore, da custodire come leit - motiv, ritornello che
conformati agli altri”.
contiene l'essenziale, ogni volta che un dubbio torna a stendere
… per riflettere …
il suo velo sul cuore. Ha tanto amato il mondo da dare: amare
non è una emozione, comporta un dare, generosamente,
illogicamente, dissennatamente dare. E Dio non può dare nulla
di meno di se stesso.
La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro
che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da
Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore,
dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.
… per pregare …
Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed
Padre, Tu che sei fonte inesauribile d’Amore, insegnaci oggi la
bellezza di un amore che senza pretendere nulla in cambio che
donarsi pienamente, un amore come quello di Francesco per
cui ciò che ha dato non è mai abbastanza.
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opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che
scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di
piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita
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interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli
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altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio,
L’AMORE
non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita
l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo
rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in
Dalle Fonti Francescane
persone risentite, scontente, senza vita. Questa non è la scelta di
… Un giorno frate Leone, il fedele “segretario” del Poverello,
una vita degna e piena, questo non è il desiderio di Dio per noi,
sempre attento a quanto accadeva nella vita del Padre e Fratello
questa non è la vita nello Spirito che sgorga dal cuore di Cristo
Francesco, a pochi metri da questa Basilica, lo sente piangere e,
risorto. Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si
anche se con difficoltà, riesce a sentire quelle conosciute parole
trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù
dello Stigmatizzato dalla Verna: “l’amore non è amato”, “l’amore
Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare
non è amato”. Con molto rispetto, come quello di chi entra nel
da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per
santuario della più profonda intimità di un uomo di Dio, Leone
cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui,
domanda: “Perché piangi, Frate Francesco?” Francesco non
perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore».
risponde, soltanto continua a dire: “l’amore non è amato,
l’amore non è amato”. Leone, forse per consolarlo, ma
sicuramente anche convinto di quello che diceva, interrupe il
… per pregare …
pianto di Francesco e gli disse: “ma Francesco, non ti sembra
O Signore insegnaci a vivere la nostra quotidianità con gioia
che hai fatto abbastanza per Gesù lasciando tuo padre e tua
interiore ed esteriore. Anche nei momenti tristi, in cui a vincere
madre, i tuoi amici e un futuro di gloria? E Francesco risponde:
è lo sconforto, dacci la forza di testimoniare Te con vera letizia.
“no, non è abbastanza”. “Ma Francesco - continua a dire Leone -
La Tua misericordia, Signore, ci doni la gioia della salvezza sia
non ti sembra aver fatto abbastanza togliendoti i vestiti davanti a
nella tribolazione che nella prosperità.
tutti, chiedendo l’elemosina per le strade della tua città,
abbracciando un lebbroso in modo da essere considerato un
pazzo?” “no, non è abbastanza”, risponde ancora Francesco. Per
la terza volta Leone insiste: “Francesco, non ti sembra sufficiente
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