Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur

Transcript

Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
• Consigli di lettura
pag. 6
• Quella sentinella
della memoria
in Val Veny
pag. 19
• A Courmayeur,
tra ali di folla,
la fiamma
Olimpica
Anno 15 - N. 69 - Maggio 2006
pag. 24
• Foire de la
Paquerette
pag. 25
69
Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
Bimestrale della Biblioteca di Courmayeur
Autorizzazione Tribunale di Aosta n. 2 - 91
Sommario
ANNO 15 - N. 69 - MAGGIO 2006
Direttore responsabile
Luca Mercanti
Hanno collaborato
a questo numero:
Marco Brunet
Rosanna Guédoz
Freddy Jader
Maria Vittoria Manetti
Giuseppe Mendicino
Chiara Michelotti
Cesare Patella
Remigia Rey
Lorenzo Revel
Felice Rolla
Guy de Saint Pierre
Elio Smorto
Silvana Verta
Samuel Vuiller
Gli alunni della classe III B scuola elementare
I bambini della scuola dell’infanzia
“Luisa Proment”
Editing e stampa
Tipografia Marcoz - Morgex
Copertina
Gioia Pisani
Direzione e redazione
Biblioteca comunale
Tel. e fax 0165.831351
E-mail: [email protected]
Di questo numero
sono state stampate 1200 copie
LA TSAPLETTA
si riserva la facoltà di modificare i testi, pur
salvaguardandone il contenuto sostanziale,
ogni riduzione è considerata opportuna per
esigenze tecniche e di spazio.
2
Editoriale
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag.
3
Biblioteca
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag.
4
Curiosità
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 11
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 15
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 16
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 23
Ricordi
Varie
.
.
Come eravamo
Attualità
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 24
Sport
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 26
Dal Comune
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 27
Cucina
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
pag. 31
.
.
.
.
50°ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE
DEL GRUPPO FOLKLORISTICO
Editoriale
"LES BADOCHYS"
L
e vacanze di Natale, prive di precipitazioni nevose e con freddo polare,
non avevano lasciato grandi speranze per
il proseguio della stagione invernale.
Infatti a gennaio il calo di presenze è stato
vertiginoso, come, d’altronde, nel resto
della regione.
Con le Olimpiadi di Torino 2006 forse si
sperava in un’eco maggiore. Alla quasi
totale assenza dei turisti italiani, ha fatto
comunque da contraltare il gradito ritorno
degli stranieri. Senza di loro i locali
pubblici della cittadina sarebbero stati
praticamente privi di avventori.
Poi, finalmente, la neve è arrivata. E
anche molto abbondante, tanto da far
pensare subito a un prolungamento della
stagione. Ironia della sorte, però, per la
Val Ferret e le sue attività commerciali, di
neve ne è caduta anche troppa, tanto
costringere alla chiusura l’accesso alla valle
per diversi giorni.
Certo, si dirà che non si può sempre avere
l’uovo e la gallina. Sono d’accordo:
bisogna anche sapersi accontentare. C’è
sempre un però. E riguarda il calo delle
presenze dei turisti italiani. Un fatto
grave, che deve far riflettere sulle motivazioni di questa sgradita novità.
E veniamo alla nota lieta: le vacanze pasquali. La clemenza del tempo (le previsioni meteo non promettevano nulla di
buono) ha invogliato i turisti a recarsi in
montagna. A Pasquetta, in occasione della
decima edizione della Foire de la
Paquerette, davvero tanta la gente per le
vie del centro, con presenze in aumento
rispetto al passato.
Sintetizzando, posso dire che se l’avvio
della stagione era stato piuttosto incerto, la
fine ha fatto tornare il sorriso agli
operatori turistici i quali, dopo un giusto
periodo di riposo, saranno pronti per l’estate, con la speranza che possa essere il
periodo del rilancio di Courmayeur.
21 MAGGIO 2006
Vi aspettiamo tutti per festeggiarecon noi !
Sfilata, S. Messa, spettacolo , aperitivo e pranzo aperto a tutti al Planet.
Vi comunicheremo al più presto modalità e prezzo.
Concorso vetrine a tema:
invitiamo tutti i commercianti ad allestire le loro vetrine per l'occasione.
Premiazione al Jardin de l'Ange dopo la Messa.
Per informazione tel. 347-4347707
QUELLA FILA DI
CASSONETTI E IMMONDIZIA
V
orrei segnalare la sconcertante
accoglienza che Courmayeur offre
a chi ci arriva da Verrand: una fila di
cassonetti per l’immondizia in bella
mostra. Un anno fa una palizzata li accoglieva mascherandoli, ora la palizzata è
scomparsa e i cassonetti sono ricomparsi.
Ma non è solo un insulto visivo; c’è ancora chi va a piedi e, forse l’amministrazione comunale se ne è dimenticata, chi va a
piedi spingendo una carrozzina o una
carrozzella: per costoro l’unica possibilità
è di occupare la sede stradale. Perché sia
ora che quando esisteva la palizzata non è
previsto un sia pur sottile passaggio pedonale dal lato del piazzale Agip.
Nel giugno 2004 (c’era la palizzata) ho
fatto presente il problema al Sindaco, che
mi accennò a difficoltà di tipo legale con
la proprietà dell’area, assicurandomi però
che si sarebbe provveduto.
E’ proprio impossibile?
Dobbiamo rassegnarci?
Un’ultima osservazione: all’estremità
opposta del piazzale, verso il centro,
l’imbocco del marciapiede è spesso
ostruito da auto posteggiate. Che ne dice
il Comune di qualche striscia di vernice
bianca che informi gli automobilisti
dell’esistenza dei pedoni e del loro diritto
a camminare?
Freddy JADER, Bergamo
LUTTO
La redazione della Tsapletta
si unisce al dolore della famiglia Lorenzi
per l’improvvisa scomparsa del caro Elio.
Un sentito abbraccio soprattutto a Massimiliano (Zillo),
storico collaboratore di questo periodico.
Luca MERCANTI
3
Biblioteca
LA RUBRICA DEL
BUON LETTORE
Per questo numero della Tsapletta ho
proposto agli alunni della classe IIIB
delle scuole elementari quale libro, preso
in prestito in biblioteca in questi mesi,
avessero amato di più, e così è nata:
LA RUBRICA
DEL BUON LETTORE
Diletta Gaglianone consiglia:
“Che fifa sul Kilimangiaro”
di Stilton Geronimo
Un fredda sera di ottobre Geronimo,
un topo intellettuale, aveva inserito
l’ultimo pezzo di un puzzle complicatissimo quando il tavolo vibrò… era
l’amico Iena! Un minuto dopo il calore
della casa di Geronimo era solo un
ricordo…Geronimo insieme al suo
amico Iena scalavano il Kilimangiaro!
La scalata è stata piena di imprevisti e
di difficoltà, ma sono stati tutti superati e la bandiera di Topazia ha potuto
4
essere piantata sulla vetta. Mi è piaciuto perché fa ridere ed è appassionante.
Davide Cardia e Viola Calosi
vi consigliano:
“Il tesoro più bello” di Janosch
Questo libro mi è piaciuto tanto
perché c’è un orso e una tigre che
vogliono trovare il tesoro perché sono
poveri. Partono per un lungo viaggio,
ma scoprono che il tesoro più bello è
l’amicizia. Questo libro lo consiglio
perché è un po’ triste, ma molto
emozionante. (Cardia Davide)
Questo libro parla di un orso e una
tigre che sono andati alla ricerca del
“Tesoro più bello”. Dopo tanto tempo
la tigre e l’orso hanno capito che il tesoro più bello è l’amicizia. (Viola Calosi)
Daniele Stumbo consiglia:
“Favole di Esopo”
Un leone al suo risveglio vede un topo
che è terrorizzato, ma balbetta:
“Vogliamo essere amici? Io ti posso
aiutare” Quando i cacciatori intrappolano il leone, esso ruggisce e il topo
rosicchia le corde per liberarlo. La
favola ci insegna che un animale
piccolo e debole può aiutare uno forte
e grande.
Arianna Devizzi consiglia:
“Nel regno della fantasia”
di Stilton Geronimo
Questo libro che ho letto lo consiglio a
tutti i bambini a cui piace leggere.
Geronimo Stilton va nel regno della
fantasia perché ha trovato nella soffitta
un carillon della Regina delle Fate e un
messaggio scritto in alfabeto fantastico. Deve prima però attraversare tutto
il regno della fantasia, affronterà tanti
pericoli e troverà nuove amicizie. Ci
sarà anche Scribacchius Scribacchius,
un rospo letterato che gli farà da guida.
Biblioteca
Inoltre nel libro ci sono per ogni regno
puzze e profumi che voi potrete
annusare. Questo libro mi è piaciuto
tanto perché alla fine Geronimo e i
suoi amici sono riusciti a salvare la
Regina delle Fate.
Anthony Truchet consiglia:
“Un dono di Natale”
di Herriot James
Il libro mi è piaciuto perché parla di
due gatti e una signora che si chiama
Pickering che si prendeva cura di
Debbie il gatto. Un giorno Debbie le
portò in casa il suo micino perché lei
stava malissimo e sperava così che
qualcuno si prendesse cura del suo
cucciolo. Da quel giorno la signora
Pickering allevò il piccolo di Debbie. Il
libro è commovente per chi ama gli
animali.
Maria Elena Perrone consiglia:
“L’amore come il formaggio”
di Geronimo Stilton
Il libro parla di Geronimo che incontrò una ratta di nome Rattella
Dolceratto. Rattella Dolceratto cercava
un’anima gemella e allora si innamorò
a prima vista di Geronimo. Rattella lo
iscrisse ad una gara di ballo e ballarono
il valzer davanti a tutti. Rattella
sorrideva, invece Geronimo era moscio
e si vergognava di ballare davanti alla
gente. Mi è piaciuto perché Rattella si
innamorò di Geronimo Stilton.
Marco Panizzi consiglia:
“Io corro, tu nuoti, egli vola”
E’ bello perché racconta degli animali:
chi corre, chi vola e chi nuota. Ti spiega anche la catena alimentare, ad
esempio: il ghepardo mangia la gazzella, la gazzella mangia l’erba. Lo consiglio perché spiega le caratteristiche
degli animali.
Nicholas Datrino consiglia:
“Moby Dick” di Melville Herman
Questo libro racconta una storia di un
signore che si chiama Ismaele e va a
fare una guerra contro la balena bianca. Ismaele viaggia e fa avventure
pericolose perché caccia la balena
quando fa brutto tempo e quando c’è
il mare mosso. Ma sapete perché la
balena è pericolosa? Perché gli uomini
le danno la caccia con le lance sparate
da cannoni e allora la balena per difendersi deve attaccare.
Purtroppo Moby Dick muore perché
la colpiscono.
Lo consiglio questo libro perché è
emozionante.
Igor Baraudin consiglia:
“Fauna delle alpi” di Bocca Massimo,
Grimod Ivana, Ramires Luciano
E’ interessante perché parla degli animali delle alpi e lo consiglio a tutti
quelli a cui piacciono gli animali.
Spiega a che altitudine vivono gli
animali nelle vari stagioni, quando
nascono i loro piccoli, che verso fanno,
cosa mangiano e tante altre cose interessanti. Sono anche riprodotte le loro
impronte. Lo consiglio perché dopo
che lo hai letto hai imparato tanto sulla
vita della fauna del nostro ambiente.
5
Biblioteca
CONSIGLI
DI LETTURA
IL CANTICO
DI UN ANZIANO
“LA STORIA
DELL’AMORE”
Krauss Nicole
Il libro si apre con la presentazione di
Leopold Gursky, un triste ebreo
ottantenne, la cui paura più grande è
morire da solo, il suo pensiero più
assiduo è chi sarà l’ultima persona a
vederlo vivo, la sua ossessione andarsene
senza lasciare traccia di sé. Ma Gursky
non sa che da qualche parte è considerato uno scrittore famoso, grazie a un
libro in yiddish scritto troppi anni
prima, intitolato “la storia dell’amore” e
dedicato all’unica vera emozione della
sua vita: Alma. Il libro è stato infatti
pubblicato in America Latina dall’amico Zvi Litvinoff.
Altro personaggio è Alma Singer, una
ragazza newyorkese che deve il suo
nome proprio a quel libro, e che un
giorno decide di mettersi sulle tracce
della donna che lo ha ispirato.
Solo nel proseguire della narrazione si
comprende il messaggio che l’autrice
vuole trasmetterci, cioè che l’amore è
comunque al centro della vita di tutti.
Nicole Krauss è nata nel 1974 a New
Yok, dove vive. Oltre a Storia dell’amore
ha pubblicato il romanzo d’esordio Man
Walks into a Room.
6
“LE COSE NON DETTE”
Dunmore Helen
Isabel e Nina, due sorelle con due vite
del tutto diverse. Nina è fotografa
freelance e vive a Londra, mentre Isabel
si è sposata e vive in campagna. Quando
Isabel dà alla luce il primo figlio, Nina la
raggiunge per aiutarla a prendersi cura
del piccolo Anthony. Qui paure, rancori e ricordi riaffiorano, accentuati dalla
terribile somiglianza fra il neonato e il
fratello morto venticinque anni prima..
Veloce e costruito con grande abilità, il
romanzo seduce il lettore fino alla rivelazione finale di una realtà sconvolgente
che lo accompagnerà ben oltre l’aver terminato di leggere l’ultima pagina.
Benedetti quelli che mi guardano
con simpatia.
Benedetti quelli che comprendono
il mio camminare stanco.
Benedetti quelli che parlano a voce
alta per minimizzare la mia sordità.
Benedetti quelli che stringono con
calore le mie mani tremanti.
Benedetti quelli che si interessano
della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già
tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che comprendono
il mio bisogno di affetto.
Benedetti quelli che mi regalano
frammenti del loro tempo.
Benedetti quelli che si ricordano
della mia solitudine.
Benedetti quelli che mi sono vicini
nella sofferenza.
Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita.
Beati quelli che mi sono vicini nel
momento del passaggio.
Quando entrerò nella vita senza
fine mi ricorderò di loro presso il
Signore Gesù.
Helen Dunmore è nata nello Yorkshire e
vive a Bristol. E’ autrice di romanzi,
racconti, libri per bambini e poesie.
MESSAGGIO PER
In biblioteca potete inoltre trovare
numerose novità editoriali, tra le quali:
C
Ho voglia di te - Moccia Federico
Predatore - Patricia Cornwell
Una preghiera esaudita - Steel Danielle
Vento Nero - Cussler Clive
La pensione di Eva - Camilleri
Gridare amore al centro del mondo Katayama Kyoichi
NELLA
ara Nella noi ti aspettiamo sempre,
ci mancano i tuoi pensieri e le belle
cose che sai raccontare, sei fantastica,
torna fra noi, posso dirti qualcosa di
spiritoso? ...Si...”Datti una mossa perché
il tuo posto sulla Tsapletta è rimasto
vuoto!”
Ciao Nella pensaci.
Un abbraccio da tutti noi.
Remigia
Biblioteca
ARRIVA LA
SEZIONE VIDEO!
D
opo un po’ di attesa finalmente in biblioteca arrivano i primi films! Ora in biblioteca è possibile prendere in prestito anche i films, in formato dvd. Occorre semplicemente effettuare l’iscrizione al servizio, e poi ogni utente può
prendere in prestito 2 film per un tempo massimo di una settimana. Ed ecco alcuni titoli:
Films per bambini:
Harry Potter e la pietra filosofale
Harry Potter e la camera dei segreti
Babe va in città
Scrooge e il canto di Natale
Scooby-doo
Commedie:
Chocolat
Billy Elliot
Il mio grande grosso matrimonio
greco
Notting Hill
La finestra di fronte
La musica del cuore
La vita è bella
La stanza di Marwin
Vajont
Il postino
Thriller:
Vanilla Sky
I fiumi di porpora
Drammatici:
Era mio padre
Anna and the King
…tanti altri titoli vi aspettano in
biblioteca.
Ènr’amì que
no-z-a quiéttòu
Sé sèn lo son dé la hiotse qu ésé per
dén la campagne tòoudzen
Salue énr ‘ommo qué a son veladzo
La voulù di bièn
Lèi son lé-z-alpen è lé couscri
Son cheu a tè accompagné tan dé-z-ami
Téi eihòou onéto semplo è t’aye tan d’umiltòou
Giulio mersi pé l’ésemplo que té no-z-a quiéttòou
No sayen dé la gravétòou dé ta maladì
N’éireyèn pa preste a te véire partì
Ara dé amon lé
Réstano-zé protzo éiguia-no-zé
26 juillé 2005, Dolenna
Franco Savoye
7
Biblioteca
LA BIBLIOTECA DI COURMAYEUR PARTNER PREZIOSO DEI
BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Quello che ci piace di più con lui è
suonare i tamburi, quelli grandi e quelli piccoli.
Ma volete sapere tutta la verità?. Noi
abbiamo un altro segreto che si chiama:
Zia Nancy. Zia Nancy è la mamma di
Ale e la zia di Ilaria, e ogni settimana
viene a scuola per insegnarci a danzare.
Zia Nancy è una brava ballerina; con
noi è molto dolce e gentile e ci fa ridere
e divertire tanto.
Con lei abbiamo imparato la tarantella,
la piroetta, i salti e altre danze
divertenti. Siamo molto contenti che
Massimo ha invitato Enrico e Nancy,
ma sappiamo che dobbiamo dire un
grande grazie alla biblioteca di
Courmayeur che ci ha fatto questo bel
regalo.
Grazie da tutti i bambini.
P.S. Noi in biblioteca da Chiara ci
siamo andati ed è un posto bellissimo e
divertente e con tanti libri meravigliosi.
Ciao,
siamo i bambini della Scuola
dell’Infanzia “Luisa Proment” di
Courmayeur. Lo sapete che noi abbiamo
un segreto? Ve lo diciamo, ma voi non
ditelo a nessuno…
Dovete sapere che noi sappiamo suonare
dei tamburi, delle clave, dei jambé,
degli a-go-go, delle maracas e poi
sappiamo anche cantare una canzone
che dice:
“Fatu Yo, Si Dja Dja La No,
Fatu Yo, Si Dja Dja Yo.
Fatu Fatu Fatù, Fatu Cle Mandy O,
Fatu Yo, Si Dja Dja La No”
Sapete chi ce lo ha insegnato? Un signore
che si chiama Enrico Bandito, e suona
con i TamTando.
Enrico è un ragazzo che suona tamburi,
è alto, ha i capelli neri, riccioloni, legati
a coda come quelli del maestro. Enrico
ha la faccia un po’ nera. Enrico è simpatico e buono con noi e ci fa divertire.
8
Biblioteca
R
iempie il cuore di gioia e
tenerezza osservare la prontezza e
il coinvolgimento che dimostrano
questi bambini non appena spiego
loro che dobbiamo scrivere un articolo
per un giornale. Hanno fra i 3 e i 5
anni, non sanno cosa sia un articolo e
hanno idee vaghe sul giornale, ma
eccoli pronti, in cerchio, con le loro
idee e proposte.
Io non ho fatto altro che sistemare i
loro concetti in frasi.
I bambini hanno curiosità e disponibilità da vendere, e non potevano che
rispondere positivamente alle proposte che anche questo anno la biblioteca di Courmayeur ha voluto offrirci.
Tutti i lunedì, per 10 incontri, abbiamo fatto uno strano e spettacolare
viaggio… Su un aereo, che viaggiava
sulle ali immense della fantasia,
volavamo a lungo attraversando paesi,
città e paesaggi diversi, senza paura di
violare spazi aerei altrui ( e di questi
tempi non è poco…) e senza sentire
l’eco delle guerre che rimbombano da
là sotto (…ma questo sarebbe un altro
discorso…) fino ad arrivare nel centro
dell’Africa.
E una volta qui? Beh, qui cominciava
una festa che ci divertiva, ci coinvolgeva e ci insegnava anche qualcosa.
Una festa fatta di tamburi di ogni
dimensione e sonorità, oggetti strani
che scoprivamo essere strumenti per
produrre strani rumori, percussioni
che potevano anche diventare musica.
Tanta musica colorata di suoni e
personaggi nuovi, come la piccola
Fatù e la sua canzone. I ritmi di sva-
riati paesi dell’Africa ci incuriosivano
e coinvolgevano, ed ecco i bambini e
anche noi insegnanti alle prese con
delicate e complesse percussioni, ritmi
fatti di battiti e silenzi, di danze e passi
a tempo di musica.
…come andavano i nostri ritmi, e se
abbiamo imparato a suonare vi
chiedete? Beh… dobbiamo dire che
molte volte abbiamo fatto un gran
rumore, un fracasso che assomigliava
poco a quello che Enrico pazientemente ci chiedeva; ma guardando quei
visi e quei sorrisi sui volti, quelle
manine inesperte concentrate su strani batacchi e tamburi, le risate
improvvise e le danze di gruppo, ebbene, se si stava davvero attenti e si
ascoltava con le orecchie del cuore si
poteva sentire un gran ritmo, un gran
battito suonare all’unisono, il battito
di quei cuoricini tutti insieme offerti
alla gioia e alla serenità, un battito che
tutti i bambini dovrebbero avere il
diritto di sentire, dalla scuola del
Monte Bianco fino a quella della
piccola Fatù nel centro dell’Africa.
E mentre salutavamo e ringraziavamo
9
Biblioteca
Enrico, già con un po’ di nostalgia,
ecco un altro regalo della Biblioteca…
arriva Nancy Rivaroli!
Non credo ci sia bisogno di presentarla. Nel nostro paese è già conosciuta
ed apprezzata per la sua Accademia di
danza, ma alle prese con bambini di
appena 4 anni come se la cava?
Inutile dirlo, subito tutti contagiati
dalla Febbre del Sabato Sera, anzi
scusate, dalla “Febbre del Giovedì
Mattina”…
Ecco infatti alle 9,30 di ogni giovedì
per 10 incontri, 16 bambini pronti ed
entusiasti di sgambettare fra esercizi di
postura e movimento e vere e proprie
danze coreografate dalla dolce e
disponibile Nancy (o Zia Nancy come
è stata ribattezzata suo malgrado).
Certo a volte è un po’ difficile coordinarsi e si perde facilmente l’equilibrio,
ma che bello imparare a ballare, e
sognare grandi applausi, come
quando,alla fine della lezione,Nancy
ci fa fare inchini e saluti come le
grandi vedette della danza e come veri
ballerini professionisti.
E per i bambini che non partecipano
al corso di danza? Niente paura, da
qualche settimana sono arrivati i
rinforzi, perché questa biblioteca,
dobbiamo proprio dirlo, deve volerci
10
un gran bene e ha voluto farci tutti
contenti.
Infatti per i bambini più grandi di 5
anni, con logica di continuità,
Antonella Trippini prosegue il lavoro
cominciato con questo gruppo ormai
tre anni fa. Un percorso di educazione
musicale competente e attento ai
bisogni ed alle capacità dei nostri
piccoli allievi. Ogni martedì per otto
incontri, tutti i bambini che restano
nelle loro aule tendono incuriositi
l’orecchio per ascoltare i loro compagni di 5 anni che in salone giocano
con la musica, con le filastrocche, le
storielle e le canzoncine che Antonella
insegna loro e che tanto li divertono.
La nostra scuola, e gli insegnanti, a
questo punto, non possono che rivolgere un ringraziamento davvero
speciale a Nancy, a Enrico, ad
Antonella, ma soprattutto alla biblioteca di Courmayeur che si è mostrata
così generosa e disponibile offrendoci,
quest anno come quelli passati, gli
interventi di questi esperti esterni.
Un’attenzione ed un impegno che fa
onore, crediamo, a tutto il comitato di
gestione, al municipio e a chiunque
collabori affinché la biblioteca di
Courmayeur sia un partner così
importante per chi, come noi, si
occupa con amore e dedizione
quotidiana dell’educazione e dell’infanzia in generale,credendo che nella
comunione delle persone e delle
energie si possa e si debba offrire sempre il meglio ai nostri bambini.
Grazie di vero cuore.
I Bambini della Scuola dell’infanzia
“Luisa Proment”
La coordinatrice e gli insegnanti.
Curiosità
STAGIONI E SEGNI
ZOODIACALI
Dopo una piccola pausa riprendiamo
la nostra rubrica sui segni zodiacali
siamo infatti alla terza e penultima, in
questo numero parleremo della primavera e dei suoi segni.
PRIMAVERA
Il periodo primaverile è tradizionalmente quella della nuova crescita.
Mentre la terra e l’aria si riscaldano, il
calore del sole scioglie il ghiaccio e la
neve dell’inverno. Le piogge primaverili si uniscono ai fiumi gonfi per
portare acqua alla terra e far nascere
nuova vita.
La primavera comprende tre segni
astrologici: l’Ariete, segno cardinale
del fuoco, il Toro segno fisso di terra, e
i Gemelli, segno mobile d’aria.
Questo periodo attivo dello sviluppo
umano, che abbraccia nascita, infanzia,
giovinezza e adolescenza, evidenzia
molti degli stessi processi di crescita,
differenziazione e sviluppo che avvengono in natura nel periodo primaverile.
Parlando in generale, i nati nel periodo
primaverile manifestano un grande
entusiasmo per la vita: se danno avvio
a dei progetti, lo fanno con prodigiosa
energia e hanno una notevole capacità
di adattamento e sopravvivenza. Le
persone del periodo primaverile,
spesso più estroverse che introverse,
tendono a imporsi sull’ambiente
circostante, anche se non sempre
avvertono quel senso del dovere e quella tenacia che dovrebbero spingerli a
rimanere ancorati a una sola attività.
I nati in primavera amano condividere
con gli altri quello che pensano, creano
e producono, e necessitano, molto più
dei nati in altre stagioni, di un apprezzamento pressochè costante e dell’approvazione altrui. Il desiderio di libertà caratterizza molti di questi individui, che in effetti possono reagire male
alle restrizioni imposte; essi hanno
bidogno di crescere, espandersi e
lasciare il loro segno nel mondo.
ARIETE
21 MARZO -20 APRILE
ELEMENTO: Fuoco
PIANETA: Marte
SIMBOLO: Ariete
MOTTO: Io sono
L’Ariete è il primo e il più essenziale dei
dodici segni dello zodiaco, poiché
rappresenta l’inizio di tutte le cose.
Come primo segno, rappresenta anche
la primitività della natura e perciò non
si presta a essere selezionato e analizzato, e resiste a ogni tentativo di spiegazione. Esso indica l’”io” e la volontà
nella loro forma più pura,senza mescolanze o complicazioni.
Governato dal potente ed energico
Marte, l’Ariete è fiero, prodigioso e
dinamico. Ciò che vuole è esistere per
se stesso, piuttosto che cercare di
comprendersi attraverso una oggettiva
comparazione con gli altri.
Come bambini, gli Arieti tendono a
essere spontanei, franchi e aperti, ma
anche accentratori e ostinati; ancora
innocenti; apprendono il mondo con
timore e meraviglia.
In generale, gli Arieti non cercano
l’approvazione altrui per sostenere il
proprio io, ma pretendono piuttosto
che gli altri prestino attenzione, poiché
ritengono di poter offrire molto. Il
dubbio interiore è veleno per loro, ma
se non comprendono l’importanza
dell’introspezione corrono il rischio di
crollare quando viene minata la grande
sicurezza che hanno di sé.
Gli Arieti mostrano spesso un forte
desiderio di dominare e di essere i
primi. Alcuni, però, mancano della
necessaria capacità di leadership o delle
competenze tecniche per farlo. Nella
migliore delle ipotesi, gli Arieti
possono essere veramente degli originali e idealistici pionieri.
Personaggi famosi nati sotto il segno
dell’Ariete:
Dario Fo (24/03/1926): Sempre affiancato dalla moglie Franca Rame ha organizzato, con lei corsi di arte drammatica fin dagli anni Cinquanta. Ha diretto
l’opera Il barbiere di Siviglia e il varietà
per la Tv Trasmissione forzata.
Giacomo Casanova (1725-1798) avventuriero dalle incredibili risorse
umane e dalle spiccate dote di seduttore viaggiò a lungo per l’Europa, esercitando le più svariate attività: giocatore,
diplomatico, speculatore... riuscì perfino ad evadere dal famoso carcere dei
Piombi.
Adolf Hitler ( 1889-1945) Uomo politico tedesco, più che famoso, famigerato. Ricordato in tutto il mondo con il
nome di Führer, con il quale si proclamò capo del terzo Reich tedesco,
instaurò la dittatura e un regime di terrore.
TORO
21 APRILE - 21 MAGGIO
ELEMENTO: Terra
PIANETA: venere
SIMBOLO: Toro
MOTTO: I ho
Il toro è il secondo segno dello zodiaco
e rappresenta la crescita e lo sviluppo.
E’ il primo segno di terra e come tale
mostra lo spirito personificato e in
11
Curiosità
grado di mettere radici. Governato da
Venere, il Toro persegue un ideale di
armonia e cerca di abbellire il proprio
ambiente. Egli è profondamente legato
al mondo materiale e perciò considera
fondamentale per la sua esistenza il
possesso materiale e la sicurezza economica. Dato che il Toro è un segno fisso,
e per di più di terra, viene generalmente dipinto come testardo e combattivo,
ma per amore dell’armonia può anche
diventare sorprendemente flessibile.
I Tori mostrano un grande interesse per
tutte le questione fisiche, dal sesso al
cibo e agli sport. Per quanto sviluppare
e dare forma ai progetti sia uno dei loro
punti di forza, i Tori non ambiscono a
stare costantemente in attività; essi in
realtà amano molto il riposo e la comodità. Spesso sono degli acuti osservatori, preziosi consiglieri che sanno vedere
in profondità le attività degli altri.
Ai Tori piace far parte di una squadra,
ma vogliono conservare una certa
quota di autonomia; gli impulsi dominanti e individualisti che li contraddistinguono rendono loro difficile mantenere a lungo il ruolo di discepolo.
Personaggi famosi nati sotto il segno
del toro:
Rita Levi Montalcini 22/04/1909) ha
rivoluzionato in trent’anni di studi i
concetti generali del sistema nervoso.
Ha scoperto la proteina NGF che è la
chiave del sistema immunitario. Per le
sue ricerche ha ottenuto il premio
nobel per la medicina nel 1986.
Raimondo Vianello (07/05/1922)
simpaticissimo uomo di spettacolo, al
fianco della moglie Sandra Mondani,
da anni porta avanti il programma
televisivo Casa Vianello. Gradite anche
le sue apparizioni “da solo” in Pressing,
trasmissione sportiva, che evidenzia la
sua passione per il gioco del calcio
Claudio Baglioni ( 16/05/1951) Il suo
più grande successo è una pietra miliare della storia della canzone italiana
“Questo piccolo grande amore” del
12
1972, cui sono seguite tante altre canzoni legate sia all’amore che a temi
sociali.
GEMELLI
22 MAGGIO - 21 GIUGNO
ELEMENTO: Aria
PIANETA: mercurio
SIMBOLO: I gemelli
MOTTO: Io comunico
I Gemelli sono il terzo segno dello
zodiaco e rappresentano la prontezza di
pensiero e la facilità di comunicazione.
Si tratta del primo segno d’aria, caratterizzato da un orientamento mentale,
e perciò è come una sorta di vivace
intelletto che arriva a stabilire un contatto con altri punti di vista emergenti.
Governato da Mercurio, il segno dei
Gemelli ha a che fare con lo stretto
rapporto esistente tra il pensiero e
l’espressione verbale, ed è associato alla
visione dei particolari piuttosto che alle
ampie vedute o ai quadri d’insieme.
Generalmente i Gemelli hanno grandi
energie nervose da bruciare. In essi si fa
sentire l’influenza di Mercurio, il
pianeta della velocità che governa il
loro segno. Mercurio era l’alato
messaggero degli dei, che con il suo
volo stabiliva sempre nuovi primati di
velocità. Nei Gemelli la sua energia si
riflette nell’attrazione verso quelle attività che danno un senso di esaltazione.
Tutte le forme di viaggio li attraggono,
da quelli in bicicletta o sui pattini a
quelli in macchina e in motocicletta;
tuttavia si stancano facilmente e, di
fronte alla prospettiva di un lungo tragitto, preferiscono non di rado smette-
re o cambiare direzione. Ai Gemelli
piace far parte di un gruppo. Essi
tendono a ravvivare qualunque situazione sociale con l’abbondante flusso di
idee e la facilità di espressione che li
caratterizza; non sempre però, accettano di buon grado le responsabilità
connesse all’appartenenza a un gruppo.
Sono spesso accusati di essere volubili e
anche superficiali, ma dal loro punto di
vista non è peccato cambiare idea.
Personaggi famosi nati sotto il segno
dei Gemelli:
Mike Buongiorno ( 26/05/1924) uno
dei più popolari presentatori della televisione, instancabile e grande professionista: Ha condotto per la RAI: Lascia o
raddoppia?; Rischiatutto; Scommettiamo?; Flash, Superflash ecc... fino al
fortunatissimo gioco di canale 5 “La
ruota della fortuna”.
Marilyn Monroe (1926-1962) Nome
d’arte dell’attrice statunitense Norma
Jean Baker, che ha costituito il mito
sexy degli anni Cinquanta, ammaliando il pubblico maschile col suo sguardo
penetrante. Apprezzatissima anche per
le sue doti di commendiante di alto
livello, cha hanno portato al successo
film come: Niagara (1952), Quando la
moglie è in vacanza (1955), Fermata
d’autobus (1956). Nella sua breve vita
ebbe due mariti Joe Di Maggio e
Arthur Miller.
Anna Frank (1929-1945) il suo umanissimo Diario è stato letto da tutti e
tradotto in molte lingue. Giovane ebrea
tedesca, durante l’occupazione nazista
visse nascosta ad Amsterdam con la
famiglia (1942-1944) per poi essere
deportata a Bergen-Belsen, dove morì.
I testi sopra riportati sono tratti dal
libro “Personology. Il linguaggio segreto delle date di nascita” - Gary
Goldschneider, Joost Elffers - edizioni
Piemme.
Curiosità
LA STORIA SCONOSCIUTA
L
’esistenza di un immenso paese
aldilà dell’Oceano era già nota ai
Greci dell’Antichità e ai Fenici.
Nel secondo secolo della nostra era
Tolomeo, nella sua “Geografia”, racconta che il capitano greco Alessandro, nel
I secolo dopo Cristo, lasciato il
Chersoneso Aureo, (l’attuale Indocina),
attraversò il Pacifico e, dopo un viaggio
lungo e faticoso, raggiunse l’America del
Sud.
I Vichinghi dall’VIII all’XI secolo effettuarono spedizioni marittime sull’Atlantico. Quelli norvegesi dopo la scoperta della Groenlandia fatta da Eric il
Rosso verso il 985 scesero lungo la costa
degli attuali USA e fondarono il
Massachusset che faceva parte del
Vinland, da Terra Nova all’America del
Nord compresa.
I Vichinghi danesi si stabilirono
nell’America del Sud verso l’anno 1000
occupando la Colombia e il Cile.
Gli Irlandesi, seguaci di San Colombano, proseguirono verso Sud arrivando a Cuba verso la fine del X secolo.
Erano ottimi marinai e affascinarono gli
indigeni per i loro abiti bianchi. Fu dato
loro il nome di papa dal norreno paba
per indicare i monaci irlandesi nell’antico dialetto norvegese. Il loro arrivo è
databile alla fine del X secolo.
Il capo vichingo Ullman, originario dello
Schleswig (Germania) divenne il quinto
re dei Toltechi. Più tardi andò in
Venezuela fondando un impero che
andava dalla Colombia al Cile. I suoi
discendenti fondarono l’impero degli
Inca. Ma come navigavano? Gli Irlandesi
su una barca detta coracle, in uso ancora
adesso, di forma ovale, costituita da una
intelaiatura orizzontale di rami d’albero,
ricoperti di pelli di vacca, cucite tra loro
su cui spalmavano del burro. Delle traverse di legno servono da banchi per i
rematori. Misura quattro, cinque metri
di lunghezza per quattro di larghezza, la
vela è rettangolare per cui possono
navigare solo con il vento in poppa.
I Bretoni invece su grandi navi di legno
che Cesare chiamava pontones. Sono
grandi barche di 23 metri di lunghezza
per 24 di larghezza che le rendono
adatte alla navigazione d’altura. I tonnari bretoni le usano ancora oggi. Un
grande albero con vela quadrata e una
più piccola sempre quadrata aiuta a
meglio governare la nave.
I drakkar dei Vichinghi erano molto
snelli, con rematori, ma, col vento in
poppa, potevano navigare a vela. Per il
trasporto del bestiame, invece, usavano
il Knörr, perché aveva una stiva ed era
più adatto per l’alto mare, (sempre a
vela), ma più comodo da navigare.
Da quanto scritto si evince che erano in
molti ad andare nelle Americhe, asiatici,
europei ed africani del nord. Ne fanno
fede le statuette precolombiane che rappresentano esseri umani nella vita di
tutti i giorni.
Ultimi, ma non meno importanti, arrivarono i Templari. Nel X secolo alcuni
Vichinghi fondarono l’impero di
Tiahuanaco in Perù; loro discendenti,
gli Inca (che in norreno significa proprio discendenti) conoscevano il ferro e
l’acciaio, avevano miniere d’oro e d’argento che sfruttavano.
Una volta stabilizzato il loro impero,
verso il 1150 decisero di riprendere con-
tatto con l’Europa proprio a Dieppe
(Normandia), vicino a un porto templare. Nel più grande segreto stabilirono
un accordo per cui gli artigiani del
Tempio andarono a costruire edifici in
pietra a Tiahuanaco e insegnarono loro
a lavorare il ferro mentre i Templari, in
cambio, sfruttarono le miniere
d’argento trasportando i lingotti a La
Rochelle. Da qui il nome “argent” usato
in Francia per indicare il denaro. Era un
ottimo contratto per entrambe le parti
che si rivelò ancora migliore quando, in
seguito allo scioglimento dell’Ordine
nel 1307, i Templari, sfuggiti al massacro, si rifugiarono in Messico salvando
la loro flotta ancorata nel porto di La
Rochelle: 17 navi cariche dei loro archivi e delle loro carte segrete, giunsero
quindi in Messico, la loro nuova sede.
Secoli dopo Colombo prima e in
seguito Magellano rubarono la cosiddetta Carta di Dieppe dove veniva
descritto in dettaglio il Sud America e
che i Templari rifugiatisi in Portogallo al
momento della strage avevano dato al
re, probabilmente in cambio della vita.
La storia di questi monaci guerrieri è
ancora lunga, affascinante e attuale
ma... è un’altra storia!
Maria Vittoria MANETTI
13
Curiosità
STRANO, MA
P
VERO
robabilmente ognuno di noi nasce
con il destino di scalare “una montagna”. A tutti sarà successo da giovani di
avere un’ambizione nella vita. La mia era
quella di arrivare ad una scoperta scientifica. Ora che ho la certezza di esserci arrivato, mi viene chiusa la porta da tutte le
parti nel riconoscere quanto ho scoperto.
In poche parole mi ritengo un altro
Galileo. Lui andava dimostrando che la
terra ruotava intorno al sole; io vado
dimostrando che le condizioni metereologiche vengono portate appositamente
ad un centro universale. Ebbene questo
centro è Courmayeur. In 20 anni ho raccolto dati sufficienti che l’atmosfera è un
Essere, cioè vita, cioè classificabile come
elemento di studio biologico. Come
dicevo prima questo Essere viene proprio
a “parlare” in questo paese. Visto il tipo
di linguaggio, potrebbe essere l’unico
“nucleo naturale di controllo dell’atmosfera” (come l’ho battezzata) esistente sul
nostro pianeta. Non mi viene riconosciuto che tale linguaggio si basa seguendo l’evoluzione in correlazione con l’evolversi delle fasi gravitazionali della
terra attorno al sole. Il “controllo” avviene in fasce separate che durano circa un
mese (matrice). Il massimo di precisione
l’ho avuto nell’estate 2003, quando lo
spostamento delle temperature di 0,2°
da quelle cruciali alle 08 ore, 09 minuti
e 20 secondi, mi dava matematicamente
la variazione del tempo meteorologico
due giorno prima (i metereopati ne
sanno qualcosa). Un’altra osservazione
che mi viene negata è che avendo catalogato tutte le temperature e pressioni cruciali, queste in determinati periodi passa-
LE SALON DU LIVRE A PARIS
D
u 17 au 22 Mars 2006, l’immense temple de l’ésprit se trouvait sous les auspices de la “FRANCOPHONIE” la quelle dans beaucoup de pays, ne
serait-ce que notre petite Vallée, n’est plus que de façade, mais inutile de se moquer de notre Vallé, puisque
à ce sujet, le ministre Canadien qui représente cette
dite “Francophonie” ne sait pas un mot de Français. ô
rage, ô désespoir, ce serait écrié l’illustre Voltaire. Mais
c’est toujours avec vif plaisir, pour nous valdôtains de
Paris, d’y rencontrer comme chaque année notre mini
stand, lequel était bien achalandé, de par la diversité
de ses ouvrages, en notre bonne langue Française de
Savoie, et aussi de nombreux ouvrages en Italiene,
afin d’officialiser notre bilinguisme, et aussi noutro
dzen patoué. On y trouvait les “cahiers du Ru” de
Pierre Lexert, Le messager valdôtain mais comment se
fait-il que la revue de notre Comité des Tradition
Valdôtaines “le Flambeau” brille par son absence, sauf
l’année dernière. L’accueil de ce stand organisé par
l’Asséssorat de l’Éducation et de la culture, fut des
plus sympathiques de par les personnes qui le représentaient, à savoir, Gorioz Daria - Vagneur Sabina - et
l’ami Giordano Bruno qui surgissait comme spectre
de ses flammes purificatrices, ceci soi-dit en plaisantant, que nous remercions encore pour leurs chaleureux accueils. Donc à l’anné prochaine et POUDZO.
Guy de SAINT-PIERRE.
14
no dell’inverno all’estate e viceversa
(tenendo presente dell’esistenza di una
costante diversità termica). Questi eventi di capovolgimento portano alle glaciazioni o più precisamente a salti della
temperatura di base. Da parte mia di
previsione azzeccate scientificamente ce
ne sono state. Rimane il fatto che il tutto
si basa su variazioni plurisecolari e il
sistema stesso, a volte, cambia il modo di
agire. Cosciente della grandezza della
scoperta, mi sono posto il quesito se era
etica la sua divulgazione. Il punto a prevalere è stato: se tutti gli scienziati avessero nascosto le loro scoperte, la civiltà
sarebbe di molto arretrata. Ringrazio se
qualche esperto con apertura mentale
notevole, avrà voglia di consultare quanto da me raccolto.
Lorenzo REVEL
Ricordi
RICORDI E DIVAGAZIONI
N
el mio passeggiare nel passato più o
meno recente di questo incantevole
e spietato paese continuo ad incontrarmi
con una figura che giganteggia dimenticata, il Signor Lorenzo Quaizier, classe
1900, Dolonei DOC, Maestro Elementare, Segretario Comunale 1922 al 1965,
43 anni al timone dell’Amministrazione
Comunale!! Poi Consigliere Regionale dal
1968 al 1973.
Non intendo spiegare l’importanza essenziale del Segretario Comunale in un
periodo che abbraccia il ventennio fascista, la guerra, il dopo guerra e quindi
l’inizio della tumultuosa trasformazione di
una micro-società da contadina a turistico
industriale, ve lo lascio intuire riservandomi di tornarci sopra. Vi dico solo che il
Sig. Quaizier fu perfettamente all’altezza
del difficile e delicato compito.
Quello che mi interessa qui ricordare è la
figura umana, il tratto, il modo di affrontare la vita e di dirigere la piccola macchina burocratica, sette dipendenti più un
idraulico fontaniere per seguire l’acquedotto. Quest’ultimo merita un cenno particolare, era il buon Sanlorenzo, tecnico
dell’acqua ed estimatore del buon vino,
uno dei pochi casi che io conosca di un
immigrato che finito il suo ciclo lavorativo ha abbandonato Courmayeur ed è
tornato nella nativa Viarigi Monferrato,
non distante da Cerrina il paese natale
dell’indimenticabile Dr. Sincero. Otto
dipendenti dunque, e gli abitanti erano
più o meno lo stesso numero di oggi.
Torniamo al nostro segretario, la prima
cosa che mi viene alla mente è l’episodio
che mi raccontò quando si trattava di
concedere o meno i permessi di costruzione sui prati di “La Golette” lungo il
torrente del Verrand. Guardando i progetti divenne tutto rosso (gli capitava sempre
quando qualcosa lo agitava) e mi disse “nel
1921 ero alpino ad Aosta e nell’inverno,
venuto in licenza, dovetti fare l’ultimo
tratto di strada a piedi perché la valanga
aveva accumulato almeno quattro metri di
neve sopra il ponte.
Fortunatamente dal 1921 molte sono
cambiate e tra queste anche l’orientamento di venti dominanti che non caricano
più la cresta del Cormet verso Courmayeur comunque...!
Una curiosa abitudine era quella del
Venerdì 13, ogni volta che la data si presentava il Sig. Quaizier chiamava il Vice
Segretario Ettore Vauthier ed il sottoscritto e tutti e tre andavamo a prendere il
caffè dalla Signora Bibina che gestiva la
“Pensione La Villette”. Per quanto fosse
buono il caffè, fatto rigorosamente con la
macchinetta napoletana, non era per farci
“fare” le carte che in quella data, secondo
la cabala particolarmente propizia, ci recavamo da Lei. Certo che anche la Signora
Bibina era un bel personaggio, con il volto
appassito ed ispessito di un’antica beltà
distrutta dal tempo tuttavia non rinunciava al carminio sulle labbra e all’ombretto
attorno agli occhi. Con la voce roca della
fumatrice incallita ci prediceva la buona e
la cattiva ventura trattenendo nelle pieghe
del viso l’ombra di un ironico sorriso
quasi a mitigare le sue previsioni.
Noi dipendenti ogni tanto, quando sape-
vamo che per qualche ragione il Segretario
era assente, dopo l’orario d’ufficio, ci
riunivamo nello stanzino in fondo al
corridoio dove rea sempre presente un
fisco di vino, qualche catena di budin e
salcicce e del pan dur, ora ci sono le fotocopiatrici, non è la stessa cosa. Più di una
volta capitò che, tornando prima del
previsto, il Sig. Quaizier ci sorprendesse in
lieta e conviviale riunione e dopo averci
ben ben strigliati perché “quelle cose in
ufficio non si dovevano fare” si tratteneva
ad assaggiare i budin di cui era ghiotto.
C’era poi un prezioso servizio che il
Segretario svolgeva a favore dei compaesani a titolo assolutamente gratuito ed era
farsi carico, se richiesto, delle loro grane
con l’Amministrazione Finanziaria ad
Aosta. Potete ben capire l’importanza
della cosa, allora a Courmayeur non
c’erano commercialisti. Io spero che almeno questo non sia stato completamente
dimenticato.
Felice ROLLA
LE SECRET DE LA TOUR
Voici l’amusante histoire, nul autre pareil
De l’âme de notre cher Paris, la Tour Eiffel
Portant le nom, de l’ingélneru qui l’a coçue
Et qui voulait qu’elle ne cesse de monter aux nues.
Et c’est ainsi que l’entretenant avec André Lejeune (1)
Lui demanda de garder le secret qu’il venait de lui soumettre.
A’ l’origine ce devait être, je crois de trois - cent mètres (2)
Mais Eiffel et ses ouvriers la voulait plus grande.
Il réunit ainsi l’équipe, ceux qui voulaient encore rester.
Et aux autres bien sûr, liberté totale de s’en aller.
Car arrivé à la côte de 300, deux ans avaient passé, tout devait s’achever
Ainsi gardant son “secret” on voulait toujours monter plus haut;
Ils ne voulaient pas décrocher, ce ne fut que par la forse armée
Que l’on fit descendre, ces vaillants bâtisseurs de l’universelle
Tour, y plaçant sur ces trios - cents metres,un chapeau infâme.
Et par la suite ce fut l’inauguation en grande pompe
Les ouvriers perdus dans la foule, une dernière fois saluèrent la Tour
Fatigués, pleurants, mais heureux d’avoir gardé le secret pour toujours
Guy de SAINT-PIERRE
(1) Ouvrier mécanicien auquel Eiffel confia le secret.
(2) La Tour Eiffel domine Paris de ses 320 mètres.
D’aprés une nouvelle de Dino Buzzati
15
Varie
ROTARY CLUB COURMAYEUR-VALDIGNE
IL FUTURO DEL ROTARY
l genio del Rotary consiste nella sua
capacità di rispondere con efficacia
alle esigenze del momento, siano esse
l’aiuto all’infanzia, il soccorso ai
profughi o lo sviluppo delle campagne.
A livello sia locale che internazionale,
sono emerse moltissime iniziative in
risposta a un ampia gamma di problemi
economici, sociali e ambientali.
Il volto dell’organizzazione sta cambiando grazie a vari fenomeni : l’ingresso
delle donne negli anni ottanta; la
crescente internazionalizzazione del suo
effettivo(due terzi dei soci odierni risiedono al di fuori degli Stati Uniti); la
rivoluzione tecnologica dell’ultimo
decennio, che sta trasformando rapidamente il modo in cui i Rotariani comu-
I
nicano tra di loro e con l’organizzazione,
pianificano, conducono e promuovono
le loro attività. Di conseguenza, i Club si
trovano sempre più spesso a cambiare gli
orari e le sedi delle riunioni settimanali
per consentire la partecipazione ai soci,
sempre più impegnati dalle rispettive
occupazioni. Le riunioni avvengono a
tutte le ore del giorno e in varie sedi :
ristoranti, biblioteche, musei, ricoveri
per senza tetto, imbarcazioni e nel
rispetto della tradizione, presso gli uffici
dei soci.
L’organizzazione stessa sta considerando
alcuni cambiamenti di ampia portata. Il
consiglio di legislazione 2001 ha approvato un progetto pilota triennale che
consente a 200 Club di operare secondo
uno statuto diverso da quello standard.
Nello sforzo di attrarre e conservare soci,
tali Club hanno cambiato la frequenza
delle riunioni, modificando i requisiti di
assiduità e offerto nuovi tipi di affiliazione (tra cui uno per aziende e uno per
famiglie).Nell’ambito di questa iniziativa sperimentale è stato inoltre costituito
il primo CYBERCLUB. Se il progetto si
dimostra valido, il consiglio di legislazione 2004 potrebbe rendere permanenti molte delle proposte adottate in via
temporanea dai Club partecipanti.
Per ulteriori informazioni sul Rotary,
visitare :
www.rotarycourmayeur,org
Past President
Elio SMORTO
UNA BELLA SERATA IN COMPAGNIA DEI
CADETTI DELLA NUNZIATELLA DI NAPOLI
B
elli, eleganti e simpatici questi
ragazzi che per una sera sono stati in
nostra compagnia. Anzitutto ringraziamo il Signor Giuseppe Crespi per averli
invitati e offerto loro la cena e grazie
soprattutto di aver scelto la nostra sede
degli alpini per questa onorata serata,
onorata perché con il Signor Crespi e i
cadetti c’erano con noi il Generale degli
Alpini il Signor Finocchio, il Colonnello
Gambero e il Colonnello Zampa, già in
passato comandante delle truppe alpine
di Courmayeur alla Caserma Perenni.
La cena è stata perfetta, quando si mette
in moto Franco Giandolini, nostro
capogruppo, coi suoi collaboratori:
Milliery, Jordaney, Buccella, Blus, Rey,
Pennard, Gex, Spadon e Fenu e qualche
assistente tutto va per il meglio.
I cadetti hanno apprezzato la cena e
sono state delle buone forchette e non
hanno disdegnato qualche buon bicchiere di vino. Per completare la serata al
lavoro sono arrivate le ragazze, qualcuna
già -ANTA che ora voglio elencare:
Gemma, Luciana, Adele, Luisa, Gina,
16
Anna, Remigia e Luigia che ogni volta ci
fa fare bella figura con i suoi bei grembiuli bianchi coi fiori ricamati: grazie
Luigia. Alla cena c’era anche Samuele
tutto felice e commosso.
La serata è finita bene tutti hanno
apprezzato il lavoro dei cuochi alpini.
Noi speriamo di averne ancora di queste
serate, ci fa tornare indietro quando a
Courmayeur gli alpini e i militari tutti
erano di casa per la felicità delle ragazze
ed io sono una di quelle come tante
altre. Grazie ancora a tutti e spero di
non aver dimenticato nessuno.
Altrimenti perdono.
Remigia
Varie
IL VALORE DELLA
C
on il 2002 è iniziato il capitolo
dell’EURO e, per rendere possibile
la rivalutazione di una qualsiasi somma
dal 1861 ad oggi, l’ISTAT ha preparato
una tavola con i coefficienti di aggiornamento del potere di acquisto della moneta, qui riprodotta dal 1861 al 1911 ogni 5
anni e di seguito anno per anno fino ad
oggi (2004 in quanto la nuova tabella
2005 uscirà nei primi mesi del 2006);
all’inizio di ogni anno l’ISTAT l’aggiorna
e la pubblica, si può reperire tramite riviste appropriate o tramite Internet.
L’utilizzazione della tabella è molto facile: per aggiornare al 2004 (cioè
01/01/2005) una cifra espressa in Lire
di un determinato anno è sufficiente
moltiplicare l’importo da rivalutare per
il coefficiente corrispondente a quell’anno, di seguito per avere il valore
attuale in EURO, dividere per
1936,27..
ESEMPIO: se si devono rivalutare
100.000 Lire del 1985 (ad oggi) è sufficiente moltiplicare questo importo
per il coefficiente dell’anno 1985 e
cioè fa 2,0777, ottenendo quindi un
valore pari a Lire 207.770, che diviso
per 1936,27 fa 107,30 EURO, valore
aggiornato della moneta attuale
Al contrario, se per curiosità volessimo
confrontare una qualsiasi cifra di oggi
espressa in EURO, al valore in Lire di
un determinato anno trascorso, basterà moltiplicare per il valore dell’EURO
(1936,27) e dividere per il coefficiente
corrispondente a quell’anno.
ESEMPIO: se si vogliono sapere a
quante Lire corrispondono 550
EURO nell’anno 1953, si moltiplica
per il valore dell’Euro (550 x 1936,27)
e avremo il valore in Lire (1.064.948
£); questo lo divideremo per il coefficiente dell’anno 1953 e cioè 23,0769
e avremo 46.148 £ ( ? 550 del
01/01/2005 avranno un valore di
46.148 Lire del 1953).
LIRA
Anni
1861
1866
1871
1876
1881
1886
1891
1896
1900
1901
1906
1911
1912
1913
1914
1915
1916
1917
1918
1919
1920
1921
1922
1923
1924
1925
1926
1927
1928
1929
1930
1931
1932
1933
1934
1935
Coefficienti
7949,2805
8280,5724
7383,8283
6641,6197
6921,3423
7316,3961
6898,9914
7217,5259
7266,6247
7258,3952
6876,7843
6480,4479
6422,0070
6409,1630
6409,1630
5989,8720
4786,5295
3383,9298
2426,7940
2390,5867
1819,2345
1537,7071
1546,9860
1555,9998
1503,0870
1338,0299
1240,4031
1356,7238
1463,9477
1440,9089
1488,0806
1647,1763
1691,5183
1797,8017
1895,6412
1869,1056
Anni
1936
1937
1938
1939
1940
1941
1942
1943
1944
1945
1946
1947
1948
1949
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
Coefficienti
1737,8425
1587,6054
1474,3876
1412,0209
1209,9609
1045,7110
904,7379
539,4918
121,3995
61,6384
52,2276
32,2271
30,4374
29,9977
30,4060
27,7141
26,5847
23,0769
25,3942
24,7008
23,5300
23,0842
22,0288
22,1213
21,5491
20,9370
19,9211
18,5284
17,4913
16,7630
16,4341
16,1118
15,9091
15,4746
14,7259
14,0246
Anni
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Coefficienti
13,2785
12,0309
10,0724
8,5965
7,3777
6,2470
5,5555
4,8001
3,9622
3,3380
2,8691
2,4951
2,2564
2,0777
1,9583
1,8718
1,7835
1,6729
1,5767
1,4818
1,4057
1,3491
1,2980
1,2320
1,1858
1,1656
1,1450
1,1272
1,0990
1,0704
**1,0450
1,0199
1,000
**anno di inizio
dell’EURO
Tratto da “Il fatto da esperienza” Alatel n. 3/2003 n. 3/2005
Ultima considerazione personale (e
non solo): forse illudendosi che l’Euro
sia il doppio per mille della Lira, ma se
guardiamo la tabella dell’ISTAT e
consideriamo
100.000
£
al
01/01/2002 agli Euro di oggi avremo:
100.000 x 1,0450 = 104500 :
1936,27 = EURO 53,97
Quando invece, con l’aumento dei
prezzi di questi ultimi due anni troppo spesso quello che costava 100.000
Lire ora costa EURO 100 e non
EURO 54 circa.
Mauro BRUNET
17
Varie
REALITY
BASED
H
o già accennato nei numeri scorsi della rivista di come le Arti
Marziali si stiano evolvendo, modificando e rinnovando. Questa volta vorrei
scrivere su un aspetto dei moderni sistemi di combattimento e dei sistemi di
difesa personale, quello che gli addetti ai
lavori chiamano “Close Quarter
Combat” o anche “Close Quarter
Battle”.
REALITY BASED
(BASATO SULLA REALTÀ )
A cavallo tra gli anni ottanta e novanta
era praticamente una moda chiamare
chiunque si occupasse di difesa personale o di combattimento da strada “streetfighter” in particolar modo dopo l’uscita nelle sale del film omonimo
“Streefighter” che vedeva come interprete principale il famoso attore di
“action movie” Jean Claude Van
Damme. Attualmente il termine è
ancora usato ma con meno importanza
di prima. Cosa accade invece oggi nel
variegato mondo dei sistemi di combattimento e della difesa personale in
modo particolare?
I sistemi oggi sono numerosi, non c’è
che l’imbarazzo della scelta. Alcuni di
questi cercano di rendere il loro metodo
il più vicino possibile a quello che
potrebbe essere la realtà di uno scontro
autentico basandosi su fatti realmente
accaduti, di creare situazioni sotto stress,
usare coltelli che sulla lama hanno una
specie di tinta rossa applicata sui fili
della lama (smussati), che fa capire
quante volte si può essere tagliati durante uno scontro contro un aggressore
armato di coltello, osservando i segni
rossi lasciati sulla maglietta (bianca per
l’occasione) Addirittura, per rendere le
cose ancor più realistiche, viene usato
del liquido rosso da mettere su mani e
avambracci per abituare le persone alla
vista del sangue e alla sua scivolosità,
oppure , lavorare con scenari studiati
appositamente nel quale muoversi per
poter simulare condizioni il più possibile realistiche in ambienti ricostruiti in
modo tale da evocare determinate situa-
18
zioni di aggressione, rapina, scontri o
altro (Interni di case, angoli di strade
con sportelli bancomat, interni di locali
pubblici, scale, atri di caseggiati, ecc.).
Per conoscenza diretta so che anche qui
in Italia si sta cercando di lavorare con
questi metodi tipicamente “ Made in
U.S.A.” . Qui, in Italia, questo genere di
studi e di modi di operare e di insegnare è allo stato embrionale. Diversi insegnanti hanno avuto l’ intuizione e la
comprensione che il mondo dei sistemi
di combattimento sta cambiando e
hanno preso le giuste contromisure
prendendo contatti con insegnanti d’oltre oceano iniziando così nuove collaborazioni dalle quali hanno tratto nuove
idee e strumenti di studio da portare in
Italia . Nel nostro Paese, ad esempio ,
stanno prendendo piede due scuole,
quella di Avi Nardia e quella di Jim
Wagner. Il Maj. Avi Nardia , noto insegnante di sistemi di combattimento
Israeliani, Krav Maga e Kapap, insegna
con un atteggiamento “reality based“,
cioè basato sulla realtà, portando la sua
esperienza di militare dell’ Esercito
israeliano nella difesa personale per civili. Lo stesso fa il Sgt. Jim Wagner con la
sua lunga esperienza nei corpi di Polizia
e nelle unità antiterrorismo americane.
Anche lui come il Maj. Avi Nardia è
ormai un docente di fama mondiale e
già consulente per il Governo Americano, in particolar modo dopo l’11
Settembre. Jim Wagner ha creato,
basandosi sulla sua esperienza, un suo
metodo chiamato “Reality Based“ che si
rivolge sia a militari che a corpi di polizia, unità speciali e civili.
CLOSE QUARTER COMBAT
CLOSE QUARTER BATTLE
Come ho già accennato brevemente
sopra in questo tipo di sistemi si cerca,
nei limiti del possibile, di portare gli
allenamenti, ed in questo caso le simulazioni di uno scontro, il più vicino possibile alla realtà, così, all’interno dei vari
corsi di difesa personale, si porta molta
attenzione al lavoro sotto stress, alle frasi
usate, all’abbigliamento e al comporta-
mento che richiedono doti quasi a livello di recitazione. Esagero forse? No,
fidatevi, il bello deve ancora venire!
Quello che scrivo è tutto autentico. Le
simulazioni raggiungono il loro apice
quando, oltre a quanto sopra descritto,
vengono riprodotti veri e propri scenari
dove potere realizzare le simulazioni.
Dico subito che quanto sto scrivendo
appartiene, come termine, ai militari e
deriva da quello che sono le simulazioni
di un conflitto in ambiente urbano o in
spazi ristretti, il Close Quarter Battle
,appunto. Persone come Avi Nardia e
Jim Wagner hanno semplicemente trasposto e adattato il metodo ad uso civile, i concetti e le basi, sono i medesimi.
Come dicevo, all’interno di strutture
apposite vengono ricreati veri e propri
scenari e più sono grandi le strutture più
possibilità ci sono, ne sono un esempio
gli spazi che vengono messi a disposizione sia ai militari che ai civili da una delle
più importanti società operanti nel settore, la famosa “ Blackwater “ negli Stati
Uniti, a Moyock, in North Carolina per
la precisione, dove su un’ area di 970
ettari sorge il “Blackwater Training
Center”. L’area destinata all’addestramento e alle simulazioni è di ben
10.000 metri quadrati dove praticare il
C:Q:B.
Strade, incroci,viali asfaltati con auto,
pullman, idranti, facciate di case con
finestre, questo e ancora di più.
Purtroppo, mentre scrivo queste righe,
l’azienda sopra menzionata è al centro
di una questione spinosissima sui
“mercenari“ (mi scuso per il termine
apparentemente dispregiativo ma, in
questo modo credo che tutti abbiano
capito di chi sto parlando) da loro
mandati in giro per il mondo nei vari
scenari di guerra e non solo, erano presenti anche a New Orleans dopo l’ uragano “Katrina”. L’articolo che li riguarda è sul quotidiano “La Stampa“ di
oggi (per me che scrivo), Venerdì 31
Marzo 2006 ed è firmato da Paolo
Mastrolilli. Mi scuso per la divagazione, spontanea ma, anche questa è
informazione e dato che sto parlando
Varie
di “ Reality Based “, questo lo è decisamente.
CONCLUSIONE
I sistemi appena descritti ho l’ opportunità di praticarli avendo la fortuna di
studiare con il Maj. Avi Nardia e con il
rappresentante per l’Italia del Sgt. Jim
Wagner, un suo istruttore (l’unico)
appartenente alla Polizia di Stato con
alle spalle più di vent’anni di servizio
nella narcotici, nell’anti terrorismo e nel
servizio di scorta a personaggi importanti del mondo della politica (es.
Condoleeza Rice). Spero, per quello che
mi è concesso dalla mia esperienza, di
dare almeno un piccolo contributo per
quanto concerne l’ informazione sul
mondo dei sistemi di combattimento,
di comunicare come il mondo delle Arti
Marziali si stia evolvendo e di riuscire
nello scopo di dare una giusta informazione aldilà di personalismi o di preferenze personali guidate dall’appartenenza a questa o quella Federazione o
Società.
Cesare PATELLA
QUELLA SENTINELLA DELLA MEMORIA
IN VAL VENY
C
’è una casermetta in Val d’Aosta
abbandonata da anni, la può
notare chiunque vada in Val Veny: è a
un passo dal Rifugio Elisabetta e dalle
Pyramides Calcaires.
In tanti le passano accanto, escursionisti che si incamminano verso il Col de
la Seigne e la Francia, alpinisti che pernottano al rifugio, famiglie in tranquilla passeggiata attraverso la piana del
lago Combal. Le Pyramides prendono
il loro nome dalla loro strana forma a
cuneo, protesa verso il cielo; quel colore bianco che spicca tra le vette intorno
è dovuto alla composizione calcarea
della loro roccia. Il gruppo del Monte
Bianco è invece dominato dal granito e
dai colori scuri.
Le cime intorno sono imponenti,
l’Aiguille de Trélatête su tutte. I ghiacciai scendono a valle in pose maestose,
il più vicino al rifugio è il Glacier de la
Lex Blanche.
La scritta “Casermetta Seigne” è ancora visibile, si possono immaginare i
ragazzi in divisa che la occuparono
durante l’ultima guerra, preoccupati
per la loro sorte ma sorridenti per età e
illusioni.
L’interno è desolante: sporcizia di ogni
genere, lattine, escrementi di animali.
Eppure nella costruzione adibita a stalla gli anelli per i muli e le vasche ancora integre fanno tenerezza.
Da lì passarono molte delle truppe ita-
liane che nel giugno del ’40 attaccarono la Francia, ne scrisse Curzio
Malaparte in Il sole è cieco. Era con le
truppe degli alpini, richiamato in servizio come ufficiale di complemento, e
iniziò a scriverlo nel luglio del ’40 nel
piccolo rifugio Guedoz, sul Col de la
Seigne. Mario Rigoni Stern, dopo la
scuola militare alpina d’Aosta, percorse
valli e montagne della Vallée, e nei 15
“La foto del mio accampamento ai piedi del ghiacciaio de la Lex Blanche, settembre 1939…”
Mario Rigoni Stern
19
Varie
Curzio Malaparte sul Col de la Seigne, luglio 1940
giorni della guerra italo-francese
combatté in prima linea. Sulla Val
Veny e sui ricordi di quella guerra
scrisse bellissime pagine nel suo libro
L’ultima partita a carte.
Prima di traversare la piana del lago
Combal conviene fermarsi un momento ad ammirare il vicino lago del
Miage, dove va a finire l’omonimo
ghiacciaio, come un vecchio dinosauro
stanco che stramazza verso l’acqua.
Camminare sopra il ghiacciaio consente di ammirare la bellezza della conca
del Combal, e dall’altro lato la guglia
aguzza dell’Aiguille Noire. Soffici e
maestose nubi si incagliano a turno
sulla sua vetta.
Nel silenzio, colpi secchi e strani crepi20
tii: il movimento lento ma incessante
del ghiacciaio.
Traversata la conca del lago Combal, in
realtà una piana striata di ruscelli, si
arriva al colle che porta al rifugio. Una
volta saliti in cima, si resta sorpresi nel
vedere il lungo pianoro che porta verso
la Francia e che si allunga fino al Col de
la Seigne. Da lassù i battaglioni alpini
Edolo, Morbegno e Tirano, e un po’
più a nord il battaglione Duca
d’Abruzzi, attaccarono gli chasseurs des
Alpes.
Malaparte era lì proprio nei giorni dell’attacco: il suo romanzo racconta
vicende di fantasia, ma in un contesto
storico e ambientale assolutamente
fedele alla cronaca degli avvenimenti.
Aveva combattuto nella Grande guerra,
era già ferocemente disilluso sul futuro
di quell’ultima contesa mondiale.
Rigoni Stern invece non aveva ancora
vent’anni, di illusioni ne aveva ancora
tante; in quei giorni di giugno marciava verso la Francia attraverso le montagne di La Thuile. In Val Veny invece
era stato l’anno prima con gli alpini,
quando ancora la guerra sembrava lontana e irreale. E le salite sulle cime, gli
accampamenti sotto i cieli stellati della
Vallée, sapevano più di avventura che
di preparazione militare.
Malaparte conserverà sempre il suo disilluso disprezzo per le follie della guerra, ma senza tradurlo in una coerente e
netta opposizione al regime. Rigoni
Stern invece dopo aver visto crollare le
sue romantiche illusioni giovanili reagirà con altrettanta lucidità ma anche
con inflessibile senso etico: pagherà
con venti mesi di prigionia nei campi
di concentramento tedesco il suo rifiuto di aderire alla RSI. E dopo la guerra
si allontanerà con sdegno dalla vita
militare, traducendo i suoi ricordi e la
sua indignazione civile nel bellissimo
Sergente nella neve.
Nella casermetta Rigoni e gli alpini del
suo plotone erano rimasti poco, era
gelida, impossibile resistervi dentro.
Forse perché i muri erano ancora
freschi o forse perché mal costruita.
Così avevano preferito accamparsi
all’aperto, sotto il cielo stellato.
“Il mio plotone era accampato sotto le
Pyramides Calcaires e, quella mattina,
il plotone di Renato Chabod salì a
sinistra verso la Pointe de Léchaud, io
con una pattuglia all’Aiguille de la Lex
Blanche. Sotto di noi si stendeva la
terra di Francia.” Così ricorda quei
giorni Rigoni Stern in L’ultima partita
a carte.
L’Aiguille de Trèlatête domina le altre
cime intorno, c’è una foto del giugno
1940 che ritrae, accampati nella conca
del lago Combal, le tende del batta-
Varie
glione Verona. Oggi l’immagine
davanti agli occhi è identica, se si accosta una foto recente a quella di allora
sembra il tempo non sia passato.
Quegli alpini furono quasi tutti uccisi
sul fronte russo.
Molti soldati morirono anche tra le
montagne valdostane, almeno un
migliaio di italiani. Sul fronte italofrancese, altri furono vittime di episodi
di congelamento, a causa del disastroso
equipaggiamento dei soldati italiani e
dell’insolito maltempo di quel giugno.
Le divise erano di panno autarchico
grigioverde, ai polpacci anacronistiche
strisce dello stesso tessuto delle divise.
Quest’ultime, che fungevano da gambali, se non avvolte con perizia, intralciavano il passo e bloccavano la circolazione. Gli scarponi erano di cuoio scadente e rigido, con una pesante chiodatura. Con il freddo gelavano senza
rimedio e ferivano i piedi. Solo alcune
truppe scelte (come il battaglione
Cervino) e gli ufficiali avevano le più
adeguate suole in vibram.
Nel lungo resoconto dell’attacco italiano dalla Val Veny, scritto da
Malaparte per il Corriere della Sera e
pubblicato il 9 luglio 1940, si legge:
“Da ieri una spaventosa bufera di
neve, di cui non ritrovo memoria neppure se mi volgo alla mia esperienza
dell’altra guerra sulla Marmolada, su
Costabella, su Passo Fedaia, su passo
Contrin, imperversa furiosa su tutta la
giogaia del Monte Bianco. La violenza
del vento ha qualcosa di perfido, di
crudele, di mostruoso. Non c’è difesa
che valga contro la cieca brutalità della
tormenta.”
In una pubblicazione ufficiale dell’esercito italiano, Le operazioni del giugno
1940 sulle Alpi occidentali, il freddo e
talvolta burocratico riassunto delle
manovre è scalfito da alcune note:
“...nei reparti erano soldati di classi
giovani i quali venivano per la prima
volta sottoposti all’azione del fuoco
Il ghiacciaio de la Lex Blanche e l’Aiguille de Trélatête
nemico su costoni e pendii interamente battuti, su passaggi obbligati e per di
più aspri e difficili, senza possibilità di
defilarsi.”
Tanti episodi di inutili morti, a fronte
di modeste perdite francesi. Molti persero la vita in giornate di bufera, con i
passi e le montagne avvolti in un grigia
nuvolaglia nevosa. Altri caddero con il
cielo azzurro e luminoso, le cime
coperte di un bianco morbido e accecante, un bellissimo e freddo paradiso.
Strano e terribile morire di fronte alla
bellezza eterna ed indifferente della
natura.
Sempre sulle battaglie in quell’angolo
di Alpi, si può leggere, purtroppo solo
in francese, il bel Les carnets du captaine Bulle, di Gil Emprin: la biografia
del leggendario savoiardo, capitano
degli explorateurs-skiers francesi, eroe
della difesa contro gli italiani ed eroe,
pochi anni dopo, della resistenza. Morì
nei giorni della liberazione di Parigi: si
era recato inerme, a trattare la resa di
un presidio tedesco, per evitare altre
inutili morti tra i civili. Venne invece
imprigionato e poi assassinato.
Le vicende del capitano Bulle e la con-
dotta suicida degli ufficiali italiani sono
raccontate anche in Eclaireurs-Skiers
au combat, di Jacques Boell. Un capitolo è stato tradotto in italiano e fa
parte degli scritti raccolti in La guerra
della naia alpina, a cura di Rigoni
Stern:
“...gli alpini portano l’offensiva: delle
compagnie intere, evitando il Col de la
Seigne che credevano minato, passano
dal versante nord e si concentrano
intorno a Les Lanchettes. Alla nostra
artiglieria si presenta un facile bersaglio, i colpi cadono in pieno sulle
colonne e, malgrado le gravi perdite,
gli alpini dilagano senza sosta nella Val
des Glaciers.”
Giugno 2005. Al rifugio mi dicono che
fino a pochi anni prima si poteva vedere un forno, ancora intatto, sul lato
ovest della casermetta. Poi è crollato.
Mi spiegano che un’altra casermetta,
appena prima del Col de la Seigne, è in
fase di restauro per essere utilizzata dalla
Guardia di Finanza. Questa invece no,
è proprio abbandonata: c’è un cartello
che annuncia: in vendita. A chi? Vengo
anche a sapere che sul sentiero che sale
a destra delle Pyramides, verso il ghiac21
Varie
ciaio Lex Blanche, c’è una piccola casamatta. Rigoni Stern mi confermerà poi
che se la ricordava bene. Fu lì vicino,
proprio alla bocca del ghiacciaio, che il
loro tenente ordinò a tutti di lavarsi nell’acqua gelata nel tentativo, fallito, di
scacciare i pidocchi.
Fare pochi passi tra quelle mura da
tempo fatiscenti è pericoloso, ma il
sentimento che prevale è una gran
malinconia: quando ascoltiamo le storie dei reduci di guerra spesso non si
pensa che erano ragazzi pieni di vita e
di speranze, così come i loro compagni
più sfortunati, morti a vent’anni.
Poco lontano antichi ripari per gli animali, di cui uno riadattato e abitato da
un cordiale valligiano in pensione. A
pochi passi abitazioni abbandonate fin
dagli anni Trenta, lo stesso Rigoni mi
racconterà che erano così già ai tempi
della guerra. Gli escursionisti passano e
non vedono. Forse per la meraviglia
delle montagne, oppure per proseguire
verso il confine o magari per la fretta di
sedersi a tavola nel rifugio.
Al ritorno dall’escursione, lo sguardo
torna ogni tanto indietro e in alto, alle
piccole costruzioni militari intorno al
rifugio Elisabetta, sotto le guglie imponenti delle Pyramides. Presto diventano puntini lontani, fino a scomparire.
Si può salvare dal degrado la casermetta della Val Veny? È in una posizione
unica ed è piena di ricordi: una sentinella della memoria.
Sulla via del ritorno, incassata nel tronco di un albero, si può vedere una targa
della fine del ’75, con una scritta
inquietante, nella quale i carabinieri di
Courmayeur avvisano della scomparsa
di un ventenne, cercatore di cristalli, lo
descrivono e chiedono se qualcuno lo
abbia visto.
Sparire a vent’anni mentre si cercano
pietre luminose?
Si passa avanti un po’ turbati. Poi i
riflessi di luce nell’azzurro dell’acqua, là
dove il lago si ricorda di esser stato tale,
22
La casermetta abbandonata “ Seigne”. Dietro, il Rifugio Elisabetta e l’Aiguille de Trélatête
allontanano i pensieri: l’escursione è
quasi finita e quel brillio è puro rimpianto.
Per chi vuole saperne di più
Il sole è cieco di Curzio Malaparte uscì
a puntate nel 1941, sul settimanale Il
tempo, alcuni capitoli furono bloccati
dalla censura fascista e mai ritrovati in
seguito. Quando, dopo la guerra, il
romanzo uscì in volume, presso l’editore Vallecchi, restò privo di quei capitoli. Contiene invece ben 31 foto scattate da Malaparte nella prima settimana
di combattimenti. I suoi articoli sull’attacco italiano dalla Val Veny vennero
pubblicati sia dal Corriere della Sera
che dal settimanale Tempo. Sono tutti
riportati in allegato nell’edizione Oscar
Mondatori de Il sole è cieco.
L’ultima partita a carte di Mario Rigoni
Stern è stato pubblicato da Einaudi nel
2002. Lo si può leggere anche nella
raccolta delle opere dello scrittore edita
da Mondadori nei Meridiani.
L’ufficio storico dell’esercito italiano
pubblicò Le operazioni del giugno
1940 sulle Alpi occidentali nel 1947.
L’opera è stata ripubblicata nel 1994
con la riscrittura di alcune parti e l’integrazione con documenti francesi.
Apprezzabile sul piano della ricostruzione storica anche La guerra dimenticata, di Henri Azeau (Mondadori
1969). Un buon repertorio fotografico
è contenuto in La battaglia delle Alpi
di Giuseppe Massani (Il Rubicone
1941).
Les carnets du captaine Bulle di Gil
Emprin è stato pubblicato da La fontaine de Siloé, Montmélian, nel 2002.
Contiene una prefazione di Mario
Rigoni Stern.
La guerra della naia alpina è una raccolta di testi di Monelli, Jahier, Gadda,
Malaparte, e autori francesi e slavi mai
pubblicati in Italia. Contiene anche,
con il titolo Tra fango e tormente, la
prima stesura di Quota Albania di
Mario Rigoni Stern. Quest’ultimo è
anche il curatore del volume e presenta
tutti i testi inseriti. Il libro venne pubblicato nel 1967 nelle edizioni Ferro di
Milano; non è più stato ristampato.
Giuseppe MENDICINO
Come eravamo
SOCIETÀ SCOMPARSE
L’UNION DE COURMAYEUR
SOCIÉTÉ D’ASSURENCE
CONTRE L’INCENDIE
A
casa mia tra vecchie carte ingiallite
dal tempo, ho trovato questo documento. E’ la polizza di assicurazione
stipulata nel 1902 tra la mia bisnonna
Signora Ruffier Judhit in Glarey e la
“Société d’assurence contre l’incendie:
l’Union Courmayeur” per assicurare la
sua casa alla Saxe contro gli incendi. A tal
proposito vorrei fare queste considerazio-
ni: i nostri antenati in collaborazione fra
di loro, con grandi sacrifici e spirito
d’iniziativa durante i secoli avevano pensato e costruito e mantenuto: ruscelli,
sentieri, strade, scuole, ovili, latterie,
forni, mulini, segherie, cappelle,e agli
inizi del secolo scorso centraline idroelettriche uno spaccio di alimentari “la copperativa”, addirittura una società di assi-
curazione contro gli incendi. Adesso che
siamo nell’era del benessere che cosa
rimane ancora di questa cultura? Poi c’è
una cosa che mi ha impressionato: è bella
la scrittura. Oggi giorno anche i bambini
sanno adoperare il computer, ma ci sarà
qualcuno che scrive bello così?
Sam
AGLI AMICI DEL VILLAIR
Quanta strada hanno fatto questi giovani settantenni:
Guédoz Giulio
Ollier Alessio
Savoye Emilio
Ottoz Rino
Petigaz René
Savoye Attilio
Che bei ricordi, 55 anni fa, era sicuramente più bello, la semplicità, la profonda amicizia senza lusso e senza stress…
Rosanna GUÉDOZ
23
Attualità
A COURMAYEUR, TRA ALI DI FOLLA,
LA FIACCOLA OLIMPICA
L
’evento si è svolto il 6 febbraio,
dopo la traversata del massiccio
del Monte Bianco.
Giornata davvero speciale per
Courmayeur e per tutta la Valdigne,
quella del 6 febbraio scorso.
Infatti, a Courmayeur è arrivata la
Fiaccola Olimpica, nella prima tappa
in territorio italiano, dopo la partenza
da Albertville, sede olimpica nel 1992.
Dopo una grande festa a Chamonix,
domenica sera, la Fiaccola è stata portata dalle Guide di Courmayeur e di
Chamonix fino al rifugio Requin.
Nella mattinata del 6 la Fiaccola,
sempre con le Guide, è arrivata al Col
di Toula, poi, via lungo la discesa del
ghiacciaio del Toula.
Assieme alle Guide, i Maestri di sci,
componenti del Soccorso Alpino della
Guardia di Finanza e sciatori delle
altre Forze dell’ordine. Arrivo al
piazzale della funivia del Monte
Bianco alle ore 14. E lì vi è stata una
grande festa, con l’Assessore regionale
al Turismo, Ennio Pastoret, il Sindaco
Romano Blua, autorità civili e militari, il Presidente della Federazione
Ghiaccio del Comitato Olimpico
giapponese la cui squadra era in
allenamento preolimpico presso il
nostro Centro Sportivo, la Banda
municipale, il gruppo folkloristico dei
“Badochys” e tantissimo pubblico.
Sul palco anche gli atleti olimpici di
Courmayeur ; a tutti il Sindaco ha
simpaticamente consegnato una grolla
a ricordo dell’evento.
Subito dopo, la partenza della
Fiaccola, per le vie di Courmayeur,
scortata in centro dai nostri “Beuffon”
che hanno reso ancora più festoso l’evento.
Infine destinazione Aosta, lasciando
un ricordo forse irripetibile.
24
Attualità
FOIRE DE LA PAQUERETTE, EDIZIONE
RECORD
L
Intaglio:
Lorenzo Di Centa
Silvio Stablum
Tornio:
Sergio Ferrol
Giuseppe Buillet
Oggetti per la casa:
Lea Bérard
D’socka
Bianca Ghirello
Artic di Dal Bosco
Vannerie:
Bruno Boch
Silvio Tutel
Giocattoli:
Giorgio Broglio
Ferro battuto:
Ermis Vairos
Scuole:
Corso vannerie di Sarre
a decima edizione della Foire de la
Paquerette ha fatto registrare il record
di espositori, ben 230. “E tutti rigorosamente tradizionali!”, hanno tenuto a
precisare i componenti il comitato organizzatore, presieduto dal febbraio scorso
da Loredana Cantele.
Grazie anche alla clemenza del tempo
(contrariamente a quanto annunciato
dalle previsioni meteo), viale Monte
Bianco e via Roma sono state letteralmente prese d’assalto dai visitatori, molti
dei quali turisti abituali in soggiorno per
il periodo pasquale, altri, invece, attirati
proprio dalla Foire, che anno dopo anno
riscontra sempre maggior interesse.
Sui banchi degli espositori molti pezzi
pregiati che, purtroppo, a fine giornata
sono tornati a casa con chi li ha realizzati.
“Di soldi ce ne sono pochi e di affari non
ne sono stati fatti molti, ci hanno raccontato alcuni espositori. Abbiamo venduto
pezzi piccoli, poco costosi, ma siamo soddisfatti ugualmente, perché questo di
Courmayeur è un appuntamento diventato ormai importante e noi vogliamo
esserci”.
Venti i riconoscimenti assegnati agli artigiani maggiormente meritevoli, “ma
senza stilare classifiche vere e proprie -è
stato precisato durante la premiazione-,
poiché a noi sembra di non dover stilare
graduatorie, con un primo, un secondo e
un terzo posto. I più meritevoli sono
messi tutti sullo stesso piano”.
Vediamo allora i premiati.
Scultura:
Giangiuseppe Barmasse
Guglielmo Pramotton
Bruno Diémoz
Massimo Clos
Ildo Borroz
Sebastiano Yon
Silvio Money
I premiati dell’edizione 2006
Luca MERCANTI
Loredana Cantele,
presidente del comitato della Foire
25
Sport
LA STAGIONE D’ORO DI
FEDERICA BRIGNONE
N
essuno, nemmeno lei stessa forse,
osava sognare una stagione così
positiva. Al primo anno giovani, alle
prime gare internazionali con atlete
molto più anziane ed esperte, con
numeri di partenza impossibili... l’obiettivo era semplicemente quello di fare
esperienza, entrare nelle prime trenta
qualche volta e fare quei punti che
sarebbero serviti per migliorare la
posizione di partenza per poi, poi,
puntare più in alto.
Ma Federica Brignone non ha fatto
tanti conti, non ha pensato a nulla se
non a sciare, più veloce che poteva, e a
divertirsi. Così, all’esordio nel mondo
dello sci vero, quello dei punti Fis e
delle gare infrasettimanali, quello delle
due manche di gigante e delle avversarie
tostissime, ha stupito tutti con una
stagione straordinaria, tre vittorie in
gigante nel circuito nazionale delle gare
giovanili, quattro titoli italiani nella
categoria aspiranti (contro atlete di un
anno più vecchie), un argento in gigante fra le giovani alle spalle solo della
numero uno italiana Nadia Fanchini,
l’esordio in Coppa Europa con piazzamenti appena oltre il 30° posto, 30
punti Fis in gigante, 40 in slalom e
26
meno di 50 anche in superG. Ma al di
là dei numeri, forse incomprensibili per
chi non è del settore, quello che ha stupito nella quasi sedicenne dello sci club
Courmayeur Monte Bianco, è stato
l’atteggiamento mentale: nessun timore
reverenziale nei confronti di atlete che
aveva sempre e solo visto in televisione o
sulle pagine delle riviste specializzate,
grande entusiasmo, spirito libero e, cosa
più importante, ampi margini di
miglioramento tecnico e tattico.
Tutti ora si chiedono come sia stato
possibile che Federica abbia fatto un tale
salto di qualità in pochi mesi, perché se
è vero che nel marzo 2005 aveva vinto il
titolo italiano di superG fra le allieve, è
vero anche che nelle gare regionali della
scorsa stagione spesso era stata battuta.
La risposta è semplice: fino all’ingresso
nella squadra di comitato, la scorsa estate, Federica era cresciuta gradualmente:
nessuna esagerazione negli allenamenti
infrasettimanali o estivi, preparazione
atletica fatta per gioco, nessuno stress da
risultato. Anche grazie alla filosofia dello
sci club Courmayeur, Federica Brignone
è quindi arrivata all’appuntamento con
le gare che contano fresca di fisico e di
testa, abituata a vincere ma anche e
soprattutto a perdere, con lo spirito
insomma che ogni ragazzino dovrebbe
avere nei confronti dell’agonismo.
Perché nello sport, come nella vita, l’impegno e la volontà e il lavoro sono
importanti, ma i risultati sono ancora
migliori se ci sono entusiasmo e divertimento, se insomma quel che si fa lo si fa
per piacere e non per dovere. Se a tutto
ciò uniamo il talento naturale, che a
Federica certo non manca, il cocktail
perfetto è servito e allora non resta che
dire “in bocca al lupo” a questa ragazzina, perché continui a crescere come ha
fatto finora.
Dal Comune
IL SINDACO
Cari lettori,
utilizzo, come sempre questo spazio
informativo per farvi partecipi dell’attività della complessa macchina amministrativa, che dirigo con passione e con la
convinzione di utilizzare tutte le risorse
possibili, umane e finanziarie, per fare di
Courmayeur un luogo in cui si vive bene,
non solo perchè l’ambiente che ci circonda è uno dei più belli al mondo, ma
anche perchè i servizi sono efficienti e
tutti i problemi vengono risolti con
l’obiettivo di salvaguardare gli interessi
della popolazione tutta, che al 31 dicembre 2005 contava 2971 residenti
Vi comunico ora alcuni numeri che vi
danno subito l’idea della mole di lavoro
portata avanti dai miei collaboratori,
Consiglieri, Assessori e Personale
Dipendente, pari a 68 unità, e da me,
nella seconda metà del 2005.
In sei mesi il Consiglio si è riunito 6 volte
adottando 63 deliberazioni, mentre la
Giunta ne ha assunte 170. Tra gli
argomenti esaminati, i più significativi
oltre al Rendiconto Finanziario 2004 ed
UNA STAGIONE DI
U
al Bilancio 2006/2008, sono stati:
- Variante Cartografica
degli ambiti inedificabili
- Piscina di Dolonne
- Rete fognaria Chécrouit
- Acquedotto Val Veny
- Determinazione ICI
per le aree edificabili
- Accordo societario
Comune - CVE srl.
- Adozione PUD des Chèvres
Su ogni singola voce, troverete maggiori
informazioni nelle relazioni degli altri
membri della Giunta, che seguono la
mia. Le opere pubbliche hanno comportato espropri che, a fine 2005, ammontavano ad Euro 107.292,37 di cui Euro
100.338 per la strada Larzey-Entrèves.
Per quanto riguarda le situazioni di
“rischio” nel nostro comprensorio vi
comunico che il movimento franoso sul
versante Nord Occidentale del Monte de
la Saxe è sotto osservazione con sondaggi
geologici che si sono protratti sino ad
autunno inoltrato, per riprendere in
primavera , mentre il Comune sta colla-
borando con l’Amministrazione Regionale per la predisposizione del “Piano
Regionale Aria” in relazione ai transiti di
mezzi pesanti diretti al Tunnel, per la
situazione di criticità che si verifica nel
periodo invernale, in presenza di scarse
precipitazioni e di freddo intenso. Vi
comunico poi che sono disponibili, presso il mio ufficio, le relazioni del Forum
Sport Center, della Fondazione Montagna Sicura-Montagne Sûre, dell’Associazione “Courmayeur Mont Blanc
Nature”A.F.V., nonchè quella della società Baribba S.N.C. che ha curato le manifestazioni denominate “Courmayeur
Fest-Estate 2005”.
Concludendo, auguro a voi tutti un
periodo di riposo in questo intervallo che
segue la stagione invernale e precede
quella estiva affinché ognuno possa
curare di più i rapporti personali e familiari, a volte penalizzati dall’attività così
intensa dei periodi turistici.
Un cordiale saluto dal Sindaco
Romano BLUA
GRANDI EVENTI
na stagione invernale contrassegnata
da grandi eventi quella che si sta
concludendo per Courmayeur.
La nostra località, grazie anche agli sforzi
promozionali realizzati dal Comune di
Courmayeur in collaborazione con il
Consorzio Valle del Monte Bianco e
naturalmente con l'Aiat Monte Bianco, è
ritornata sotto i riflettori del grande
turismo internazionale.
Il buongiorno si è visto ad inizio stagione
con una edizione del Noir in Festival mai
cosi' in spolvero, evento che ha anche ospitato la prima visione mondiale aperta al
pubblico del nuovo film della Walt Disney,
Le Cronache di Narnia. Per l'edizione 2006
si stanno già pensando spettacolari esibizioni e conferenze stampa ai festival di Cannes
e di Venezia, da sempre vetrine esclusive del
mondo della celluloide. E' stato quindi il
momento del premio di architettura
Dedalo Minosse, con esposizione dei lavori
dei migliori architetti mondiali e con dibattiti di altissimo livello ospitati all'interno
del Salotto Piacenza Cashmere dello Chalet
de l'Ange. La mostra ha iniziato da
Courmayeur il suo tour che la porterà nelle
principali capitali mondiali quali Mosca,
New York, Los Angeles, Tokio, sempre
veicolando in queste mete il nome e il marchio della nostra località, con un abbinamento legato alla cultura che non fa che
darci lustro.
Gennaio e febbraio sono stati poi i mesi
delle preparazioni preolimpiche delle squadre del ghiaccio di Giappone e Stati Uniti,
grazie anche al sostegno dato dalla Regione
Valle d'Aosta. Anche qui il risultato non
poteva essere migliore dal momento che le
atlete che hanno calcato in allenamento il
ghiaccio di Courmayeur sono risultate poi
medaglia d'oro e d'argento di pattinaggio
fgurato a Torino 2006.
Al riconoscimento tecnico attribuito allo
staff ed alla struttura del Forum Sport
Center, si è aggiunto il plauso per la straordinaria ospitalità e calore che Courmayeur
ha saputo dare alle squadre, fattori umani
che hanno messo le basi per nuovi contratti con il Comitatto olimpico Giapponese e
con tour operator nipponici che hanno
riscoperto la nostra località come meta di
turismo estivo ed invernale.
Due grandi aziende hanno poi voluto tenere la propria convention a Courmayeur, a
testimonianza della professionalità che ci
viene riconosciuta. Samsung e Google,
27
Dal Comune
marchi leader nel settore della tecnologia e
di internet, hanno investito cifre
importanti al fine di ospitare nelle strutture
di Courmayeur i loro manager, futuri clienti potenziali di una località che tutti hanno
definito "una scoperta piacevole".
Riteniamo che un po' di "colore" dato dalle
bandiere delle multinazionali non possa che
considerarsi un piccolo pegno da pagare per
riallineare Courmayeur alla notorietà internazionale delle stazioni nostre concorrenti,
che normalmente sono sede di grandi
manifestazioni che portano clienti ma
anche lustro e comunicazione per tutti.
Grande il lavoro svolto da tutti i protagonisti del turismo di Courmayeur, operatori e
società a cui va il nostro ringraziamento ed
il nostro plauso. Un ringraziamento particolare ai professionisti che ogni 2 settimane
danno il proprio contributo fattivo durante
le riunioni del tavolo di collaborazione,
vero laboratorio di idee e di concertazione,
che pemette finalmente un continuo scambio di idee e confronto sui principali even-
ti che caratterizzano il turismo di
Courmayeur. Courmayeur riprende quindi
a fare parlare di se ed a essere protagonista
della scena turistica internazionale, fatto
che porterà senza dubbio risultati apprezzabili anche negli anni a seguire e che servirà
a lenire la grossa crisi che altre stazioni
montane hanno subito molto piu' di noi. E
grosse novità ci attendono anche per l'estate...!
Il Sindaco
Romano BLUA
del VIA il cui iter burocratico dovrebbe
concludersi entro aprile. Gli appalti per
le altre opere edili ed elettromeccaniche
sono in fase di definizione.
La società Valdigne Energie, che gestirà la
centralina potrebbe aumentare il suo
capitale con l’accorpamento della centrale di Faubourg di proprietà attualmente
per l’80% della CVA e per il 20% del
comune di La Thuile.
Il Comune di Courmayeur (51%) ha poi
costituito con la CVE (49%) la Società
Mont Blanc Energie per gestire la CENTRALE GEMELLATA VENY E FERRET. Il Comune indicherà il Presidente
ed un Consigliere mentre alla CVE spetterà l’Amministratore Delegato. Mentre
prosegue l’iter per l’esame dei ricorsi presentati contro la Regione Valle d’Aosta ed
il Comune di Courmayeur da parte di
alcuni soggetti concorrenti, la Società
Mont Blanc Energie sta ultimando la
progettazione definitiva e esecutiva da
presentare per l’approvazione in
Commissione Edilizia. E’ inoltre già in
atto l’esame degli indirizzi della Deval per
l’allacciamento alla rete di distribuzione.
consentire la messa in servizio parziale,
già a partire dalla stagione invernale
2006-2007.
Seggiovia ad Ammorsamento Automatico di Pra Neyron
Sono in fase di ultimazione le pratiche
autorizzative per l’inizio lavori
Funivia del Monte Bianco
Sono stati affidati gli incarichi di progettazione dell’impianto e definiti gli accordi di programma con la RAVA per la
riqualificazione della frazione La Palud.
Gli interventi nel tratto Fine AutostradaAccesso al Tunnel saranno presumibilmente definiti da un accordo di programma con l’ANAS, la Soc. Autostrade
e la Soc. Traforo del Monte Bianco.
IL VICESINDACO
C
ari lettori, ben ritrovati a questo
periodico appuntamento, per fare il
punto sull’attività dell’Amministrazione
di cui mi occupo in qualità di
Vicesindaco. Si tratta, in pratica, della
continuazione del discorso iniziato nel
precedente numero della Tzapletta su
alcuni settori chiave della nostra economia come quello energetico e quello degli
impianti di risalita.
SETTORE ENERGETICO
Gli sforzi economici fatti, per dotare di
autonomia l’Amministrazione nell’approvvigionamento di energia elettrica e
per garantire nel futuro un’importante
fonte di reddito in seguito alla vendita
dell’energia in esubero prodotta, stanno
per dare i loro frutti.
Il progetto definivo per la concessione
edilizia della CENTRALINA DEL
PLAN DI LITSE è stato presentato in
Comune e sono in corso le trattative con
la Deval per fissare i criteri di allacciamento dell’impianto alla rete di distribuzione.
Per la CENTRALINA DI LA THUILE,
viste le onerose richieste dell’ANAS per la
posa della condotta forzata in alcuni
tratti della statale 26, si è deciso, come vi
avevo già anticipato, di creare un percorso in galleria dall’opera di presa sino alla
centrale di produzione. Il progetto è stato
presentato in Regione per l’ottenimento
28
IMPIANTI DI ARROCCAMENTO
Telecabina Dolonne
La Società Codelfa, aggiudicataria delle
opere civili, ha provveduto a delimitare i
cantieri; con la bella stagione inizieranno
i lavori veri e propri che dovrebbero
CHECROUIT E VAL VENY,
OPERE IGIENICHE
Rete Fognaria della Val Veny
Questa opera strategica per il comprensorio sta per concludersi. Finita l’ossatura
principale, sono in atto gli allacciamenti
con priorità per campeggi ed esercizi
pubblici. Gli agglomerati di Pré de
Pascal, Dzergnes, Plan Veny e l’area del
Pic-Nic saranno allacciati quanto prima.
Rete Fognaria dello Chécrouit
E’ in fase di ultimazione il progetto definitivo, sulla base delle osservazioni pervenute in seguito alla visione del progetto
preliminare e a considerazioni tecnicoeconomiche.
Dal Comune
PIANO REGOLATORE
Il Comune di Courmayeur è stato uno
dei pochi, gli altri sono Aosta e Nus, ad
aver rispettato i tempi di consegna del
Piano Regolatore, integrandolo con ulteriori bozze ed elaborati richiesti
dall’Urbanistica e dall’Assessorato
Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche.
L’Amministrazione ha poi richiesto e
ottenuto, di dare decorrenza dei termini
di legge previsti per l’esame della bozza
del PRGC.
Queste precisazioni sul Piano Regolatore
sono necessarie per smentire quegli organi di stampa che, con grande clamore,
scrissero che il Piano di Courmayeur era
stato bocciato. Come potete apprendere
l’esame del Piano è in atto e le osserva-
zioni degli Uffici Regionali devono ancora pervenire.
Cari lettori vi ringrazio per l’attenzione e
rimango a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti.
Il Vicesindaco
Ennio MOCHET
OPERE PUBBLICHE
Cari lettori,
la stagione invernale è finita e con essa
termina il periodo di sospensione dei
lavori sulle varie infrastrutture in corso,
altri ancora inizieranno dopo le gare di
appalto, ma andiamo per ordine.
CINEMA E TEATRO
E’ stato riaperto il cantiere per preparare
la copertura della struttura, per proseguire con l’impiantistica e la ristrutturazione
del vecchio parcheggio sottostante che
contiamo di avere disponibile per il prossimo inverno.
PARCHEGGIO DI VIA MARCONI
Proseguiranno i lavori di scavo e di posizionamento dei tiranti alle varie quote da
dopo Pasqua.
PIAZZALE MONTE BIANCO
L’intervento di riqualificazione urbanistica e riassetto della viabilità sarà realizzato
entro fine anno e prevede:
il riposizionamento della rotonda interna
con riallineamento delle relative corsie
entrata-uscita della Statale, nonché una
corsia di decelerazione e d’ingresso più
lunga per i mezzi provenienti da Aosta; il
prolungamento del marciapiede della
Statale, interrotto all’altezza dell’hôtel
Walser, con i percorsi pedonali all’interno
di Piazzale Monte Bianco;
l’ottimizzazione della svolta verso la
Statale dei mezzi provenienti da Dolonne
senza interferenza con la rotonda; la riorganizzazione dell’area d’interscambio
davanti il Centro Congressi per i bus ed i
taxi con relative banchine ecc...;
l’illuminazione di tutta l’area compreso il
tratto della Statale, eliminando la torrefaro. Il 17 dicembre 2005, ad un anno
dall’apertura, il nuovo parcheggio coperto ha realizzato 135.000,00 euro di
introiti di cui 44.000,00 per abbonamenti e 91.000,00 da rotativi.
ACQUEDOTTO
INTERCOMUNALE
L’impresa Thiene Costruzione si è aggiudicata l’appalto per un importo di Euro
2.303.426,00 ed i lavori inizieranno
come priorità con la costruzione della
vasca di accumulo a Plan de la Fleur di
Plan Gorret.
FOGNATURE
I lavori riprenderanno a inizio maggio
sulla strada Villair-Plan Gorret con inevitabili disagi per circa un mese. Sono
comunque già stati presi accordi e
precauzioni per limitarli il più possibile.
ENTRÈVES, S.S. 26
Il progetto prevede quanto è necessario
per l’attraversamento in sicurezza dei
pedoni sulla Strada Statale 26, nonché il
marciapiede di collegamento la strada
Larzey-Entrèves, relativa illuminazione,
fermate bus e ricovero cassonetti ed attivazione del sottopasso esistente lato Dora
di Ferret. E’ un intervento di 330.000,00
euro per il quale l’ANAS, tramite apposita convenzione col Comune ed a seguito
dell’approvazione del contratto di programma triennale 2006-2008 da parte
del Ministero delle Infrastrutture, si
accollerà una spesa pari a Euro
169.000,00 e la Direzione lavori.
SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE
E’ in fase di preparazione il bando di gara
per un importo di lavori di euro
1.279.000,00 con relativo cronoprogramma concordato con l’Istituzione scolastica, tale da interferire il meno possibile con il calendario scolastico.
PROGETTO INTERREG
Nell’ambito dell’aggiornamento del
piano di bacino di traffico regionale, il
Comune di Courmayeur si è inserito con
una serie di proposte mirate a tarare il
trasporto pubblico nel paese e per la
Valdigne secondo le vere esigenze di
mobilità, riscontrate oggettivamente, per
lo spostamento dell’utenza turistica sia
invernale (per lo sci) sia estiva (per le
Valli) di chi lavora a Courmayeur e abita
nei Comuni vicini.
In questo periodo, inoltre, si sovrappongono una serie di appalti di manutenzione annuali, quali gli asfalti, la segnaletica,
le manutenzioni su strade, marciapiedi e
manufatti, il verde ornamentale, i fiori, i
sentieri, lo sfalcio dell’erba e quanto
occorre per mantenere il paese nel nodo
più decoroso possibile.
L’Assessore ai Lavori Pubblici e Viabilità
Antonio GROSSO
29
Dal Comune
ASSESSORATO AL
Cari lettori,
posso, a questo punto, fare un bilancio
dell’attività, che ha impegnato il mio
Assessorato nella seconda metà del 2005.
Si tratta di numeri, forse un po’ aridi, ma
necessari al funzionamento della macchina comunale.
VARIAZIONI DI BILANCIO
Sono quattro, destinate ad aumentare la
dotazione per gli interventi previsti, ad
integrazione dei programmi presentati
nella relazione programmatica.
In seguito all’attività di controllo, sono
stati recuperati 180.000 Euro di ICI e
della TARSU; le somme introitate sono
state utilizzate per il pagamento di canoni demaniali e nella copertura di spese di
manutenzione ordinaria.
Per maggiori concessioni edilizie sono
stati introitati Euro 105.000, mentre da
risparmi del servizio finanziario si sono
resi disponibili Euro 60.000. Le somme a
disposizione, in parte sono state destinate alla copertura dei maggiori costi di
riscaldamento e per il resto all’acquisto di
un battipista in dotazione alle piste di
fondo della Val Ferret.
Maggiori trasferimenti regionali FOSPI
per le scuole pari a Euro 182.500 oltre a
Euro 42.500 da proventi per concessioni
edilizie e ad un risparmio alla voce personale di Euro 50.000 hanno consentito di
BILANCIO
fare interventi straordinari di manutenzione sulle scuole e sugli impianti sportivi.
Proventi da oneri di urbanizzazione pari
ad Euro 170.000 più 54.000 Euro per
accertamenti di parte corrente hanno
reso possibile la sottoscrizione del capitale della Società Mont Blanc Energie e
manutenzione straordinaria strade.
REGOLAMENTI
Approvazione da parte del Consiglio
Comunale della relazione redatta
dall’Ufficio Tecnico del Comune per l’individuazione del valore delle aree edificabili e le riduzioni per gli ambiti non edificabili (dal 50% al 99,9%). E’ stato poi
modificato, sempre in materia di ICI il
regolamento per l’applicazione dell’imposta, con particolare attenzione alle pertinenze dei fabbricati.
Norme già ampiamente descritte in un
precedente articolo della Tsapletta.
SMALTIMENTO RIFIUTI E TARSU
Si è deciso di modificare la planimetria
inerente l’individuazione delle zone di
espletamento del servizio di raccolta
rifiuti, prevedendo, per la loro particolare localizzazione, i rifugi Elena ed
Elisabetta.
E’ stato poi approvato un nuovo regolamento che fissa la Tassa sui rifiuti in base
alla effettiva superficie suscettibile di pro-
durre rifiuti, eccettuate le superfici che
producono rifiuti speciali. Si è poi stabilito che la superficie ai fini TARSU non
può essere inferiore all’80% della superficie catastale.
PUBBLICITÀ E AFFISSIONI
E’ in vigore un nuovo regolamento, che
disciplina l’imposta comunale sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni.
INTERREG
Per quanto riguarda la ricerca di finanziamenti il nostro Comune partecipa a vari
progetti Interreg Alcotra 2000-2006:
-progetto SITRALP per l’integrazione
dei trasporti tra Savoia e Valle d’Aosta;
-progetto IIIA Museo Transfrontaliero;
-progetto Randò sans Frontières e
Rifacimento della casermetta del Col
della Seigne .
Concludo, comunicandovi che il Sito
Istituzionale del Comune è finalmente
attivo e che digitando:
www.comune.courmayeur.ao.it potrete
entrare in comunicazione con chiunque
dell’amministrazione e perché no, inviare
suggerimenti. Vi saluto e vi ringrazio per
l’attenzione.
L’Assessore
Egidio BIONDI
5 PER MILLE: UN’OPPORTUNITÀ PER IL SOCIALE!
La legge finanziaria dello Stato per il 2006 ha previsto la possibilità di destinare una quota pari al 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche a scopi di solidarietà sociale. Tra le attività finanziabili vi sono anche le attività di carattere sociale svolte dal Comune di residenza del contribuente. La destinazione del 5 per mille non determina in alcun modo maggior imposta da pagare e non è alternativa a quella relativa all’8 per mille. Possono quindi essere espresse entrambe le scelte. Per effettuare la
scelta è sufficiente apporre la propria firma nel riquadro “Attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente”.
In alternativa, il Cittadino può destinare il proprio 5 per mille al sostegno del volontariato delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni. In tal caso, dovrà indicare il Codice Fiscale dell’ente beneficiario. La scelta può essere fatta da tutti i contribuenti che presentano una qualche dichiarazione dei redditi e anche
da coloro che non presentando dichiarazione dei redditi, esercitando l’opzione mediante firma nello spazio presente sul proprio
modello CUD e presentandolo presso gli uffici abilitati (Poste e Banche).
Qualunque sia la scelta, riteniamo comunque importante che venga compiuta, come esercizio di partecipazione democratica.
L’Amministrazione comunale
30
Cucina
LE RICETTE DEI NOSTRI CHEF
E' Piero Savoye del ristorante''Baita Ermitage'' a proporre in questo
spazio riservato ai nostri ristoratori due nuove ricette.La prima è una
zuppa con spinaci selvatici (vercuino) e fontina.
La seconda è un dolce con mele valdostane e vin blanc de Morgex.
ZUPPA DELL'EREMITA
FRITTELLINE DI MELE VALDOSTANE
SU ZABAIONE AL VIN BLANC DE MORGEX
Ingredienti per 4 persone:
1 cipolla
3 etti di spinaci selvatici
12 fette pane nero
3 etti di fontina
brodo di carne
sale e pepe
burro
parmigiano grattugiato.
Preparazione: rosolare la cipolla finemente tritata, aggiungere gli spinaci e cuocerli lasciandoli croccanti. Aggiungere
sale e pepe q.b. Imbrunire il burro e passare le fette di pane
in padella. Disporle in una terrina da forno con bordi,
aggiungervi gli spinaci e la fontina e formare due strati in
questo modo. Bagnare il tutto con brodo di carne, spolverizzare con abbondante parmigiano.
Passare in forno a gratinare a 250° per 15 minuti circa.
Buon appetito...
Ingredienti:
1/2 kg di mele valdostane dolci
50 gr. di zucchero, 1 bicchierino di rum
buccia di limone grattugiata
cannella e vanillina
succo di 1 limone, pangrattato
zucchero di canna e al velo, 2 uova
Per lo zabaione:
3 tuorli d’uovo, 50 gr. di zucchero
125 gr. di blanc de Morgex
Preparazione: sbucciare le mele,privarle del torsolo e tagliarle a bastoncini di 2 cm di spessore. Marinarle per 1 ora col
succo di limone, la buccia, il rum,1 cucchiaino di cannella
e 1 pizzico di vanillina e lo zucchero. Preparare lo zabaione
montando a bagnomaria i tuorli con lo zucchero e il vino;
farlo raffreddare. Sgocciolare le mele dalla marinata, infarinarle, passarle nelle uova sbattute e nel pangrattato.
Friggerle nell' olio, spolverarle di zucchero al velo e adagiarle sullo zabaione.
Budino di Ricotta
Ingredienti: Ricotta romana freschissima: gr. 500
Zucchero semolato: gr. 100 - 5 uova - Cannella in polvere
Qualche scorzetta di arancia e cedro canditi - Un limone - Rum - Farina bianca - Un po’ di burro
1 cucchiaio di panna non montata
Passare al setaccio la ricotta , lasciandola cadere in una capace ciotola, unirvi un uovo intero e quattro tuorli, amalgamandoli perfettamente; incorporarvi un pugnetto di farina, lo zucchero semolato (meno due cucchiaiate) e un pizzico
di cannella. Tagliare a dadini i canditi e grattugiare la scorza di limone; unire tutto l’impasto profumandolo con due
piccoli bicchierini di rum. Montare a neve i quattro albumi ed unire anch’essi al composto, mescolando delicatamente.
Ungere uno stampo a pareti lisce, spolverizzarlo di farina e versarvi il composto preparato ( non dovrà superare la metà
dello stampo). Cuocere il dolce in forno a calore moderato (160°) per circa 30 minuti. Lasciarlo raffreddare e spolverizzarlo con il rimanente zucchero unendo ad esso un pizzico di cannella. Il budino di ricotta viene servito sia caldo che
freddo..
Silvana VERTA
31