Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
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Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
• Consigli di lettura pag. 6 • Quella sentinella della memoria in Val Veny pag. 19 • A Courmayeur, tra ali di folla, la fiamma Olimpica Anno 15 - N. 69 - Maggio 2006 pag. 24 • Foire de la Paquerette pag. 25 69 Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur Bimestrale della Biblioteca di Courmayeur Autorizzazione Tribunale di Aosta n. 2 - 91 Sommario ANNO 15 - N. 69 - MAGGIO 2006 Direttore responsabile Luca Mercanti Hanno collaborato a questo numero: Marco Brunet Rosanna Guédoz Freddy Jader Maria Vittoria Manetti Giuseppe Mendicino Chiara Michelotti Cesare Patella Remigia Rey Lorenzo Revel Felice Rolla Guy de Saint Pierre Elio Smorto Silvana Verta Samuel Vuiller Gli alunni della classe III B scuola elementare I bambini della scuola dell’infanzia “Luisa Proment” Editing e stampa Tipografia Marcoz - Morgex Copertina Gioia Pisani Direzione e redazione Biblioteca comunale Tel. e fax 0165.831351 E-mail: [email protected] Di questo numero sono state stampate 1200 copie LA TSAPLETTA si riserva la facoltà di modificare i testi, pur salvaguardandone il contenuto sostanziale, ogni riduzione è considerata opportuna per esigenze tecniche e di spazio. 2 Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Biblioteca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4 Curiosità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 16 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 23 Ricordi Varie . . Come eravamo Attualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 24 Sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 26 Dal Comune . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 27 Cucina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 31 . . . . 50°ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEL GRUPPO FOLKLORISTICO Editoriale "LES BADOCHYS" L e vacanze di Natale, prive di precipitazioni nevose e con freddo polare, non avevano lasciato grandi speranze per il proseguio della stagione invernale. Infatti a gennaio il calo di presenze è stato vertiginoso, come, d’altronde, nel resto della regione. Con le Olimpiadi di Torino 2006 forse si sperava in un’eco maggiore. Alla quasi totale assenza dei turisti italiani, ha fatto comunque da contraltare il gradito ritorno degli stranieri. Senza di loro i locali pubblici della cittadina sarebbero stati praticamente privi di avventori. Poi, finalmente, la neve è arrivata. E anche molto abbondante, tanto da far pensare subito a un prolungamento della stagione. Ironia della sorte, però, per la Val Ferret e le sue attività commerciali, di neve ne è caduta anche troppa, tanto costringere alla chiusura l’accesso alla valle per diversi giorni. Certo, si dirà che non si può sempre avere l’uovo e la gallina. Sono d’accordo: bisogna anche sapersi accontentare. C’è sempre un però. E riguarda il calo delle presenze dei turisti italiani. Un fatto grave, che deve far riflettere sulle motivazioni di questa sgradita novità. E veniamo alla nota lieta: le vacanze pasquali. La clemenza del tempo (le previsioni meteo non promettevano nulla di buono) ha invogliato i turisti a recarsi in montagna. A Pasquetta, in occasione della decima edizione della Foire de la Paquerette, davvero tanta la gente per le vie del centro, con presenze in aumento rispetto al passato. Sintetizzando, posso dire che se l’avvio della stagione era stato piuttosto incerto, la fine ha fatto tornare il sorriso agli operatori turistici i quali, dopo un giusto periodo di riposo, saranno pronti per l’estate, con la speranza che possa essere il periodo del rilancio di Courmayeur. 21 MAGGIO 2006 Vi aspettiamo tutti per festeggiarecon noi ! Sfilata, S. Messa, spettacolo , aperitivo e pranzo aperto a tutti al Planet. Vi comunicheremo al più presto modalità e prezzo. Concorso vetrine a tema: invitiamo tutti i commercianti ad allestire le loro vetrine per l'occasione. Premiazione al Jardin de l'Ange dopo la Messa. Per informazione tel. 347-4347707 QUELLA FILA DI CASSONETTI E IMMONDIZIA V orrei segnalare la sconcertante accoglienza che Courmayeur offre a chi ci arriva da Verrand: una fila di cassonetti per l’immondizia in bella mostra. Un anno fa una palizzata li accoglieva mascherandoli, ora la palizzata è scomparsa e i cassonetti sono ricomparsi. Ma non è solo un insulto visivo; c’è ancora chi va a piedi e, forse l’amministrazione comunale se ne è dimenticata, chi va a piedi spingendo una carrozzina o una carrozzella: per costoro l’unica possibilità è di occupare la sede stradale. Perché sia ora che quando esisteva la palizzata non è previsto un sia pur sottile passaggio pedonale dal lato del piazzale Agip. Nel giugno 2004 (c’era la palizzata) ho fatto presente il problema al Sindaco, che mi accennò a difficoltà di tipo legale con la proprietà dell’area, assicurandomi però che si sarebbe provveduto. E’ proprio impossibile? Dobbiamo rassegnarci? Un’ultima osservazione: all’estremità opposta del piazzale, verso il centro, l’imbocco del marciapiede è spesso ostruito da auto posteggiate. Che ne dice il Comune di qualche striscia di vernice bianca che informi gli automobilisti dell’esistenza dei pedoni e del loro diritto a camminare? Freddy JADER, Bergamo LUTTO La redazione della Tsapletta si unisce al dolore della famiglia Lorenzi per l’improvvisa scomparsa del caro Elio. Un sentito abbraccio soprattutto a Massimiliano (Zillo), storico collaboratore di questo periodico. Luca MERCANTI 3 Biblioteca LA RUBRICA DEL BUON LETTORE Per questo numero della Tsapletta ho proposto agli alunni della classe IIIB delle scuole elementari quale libro, preso in prestito in biblioteca in questi mesi, avessero amato di più, e così è nata: LA RUBRICA DEL BUON LETTORE Diletta Gaglianone consiglia: “Che fifa sul Kilimangiaro” di Stilton Geronimo Un fredda sera di ottobre Geronimo, un topo intellettuale, aveva inserito l’ultimo pezzo di un puzzle complicatissimo quando il tavolo vibrò… era l’amico Iena! Un minuto dopo il calore della casa di Geronimo era solo un ricordo…Geronimo insieme al suo amico Iena scalavano il Kilimangiaro! La scalata è stata piena di imprevisti e di difficoltà, ma sono stati tutti superati e la bandiera di Topazia ha potuto 4 essere piantata sulla vetta. Mi è piaciuto perché fa ridere ed è appassionante. Davide Cardia e Viola Calosi vi consigliano: “Il tesoro più bello” di Janosch Questo libro mi è piaciuto tanto perché c’è un orso e una tigre che vogliono trovare il tesoro perché sono poveri. Partono per un lungo viaggio, ma scoprono che il tesoro più bello è l’amicizia. Questo libro lo consiglio perché è un po’ triste, ma molto emozionante. (Cardia Davide) Questo libro parla di un orso e una tigre che sono andati alla ricerca del “Tesoro più bello”. Dopo tanto tempo la tigre e l’orso hanno capito che il tesoro più bello è l’amicizia. (Viola Calosi) Daniele Stumbo consiglia: “Favole di Esopo” Un leone al suo risveglio vede un topo che è terrorizzato, ma balbetta: “Vogliamo essere amici? Io ti posso aiutare” Quando i cacciatori intrappolano il leone, esso ruggisce e il topo rosicchia le corde per liberarlo. La favola ci insegna che un animale piccolo e debole può aiutare uno forte e grande. Arianna Devizzi consiglia: “Nel regno della fantasia” di Stilton Geronimo Questo libro che ho letto lo consiglio a tutti i bambini a cui piace leggere. Geronimo Stilton va nel regno della fantasia perché ha trovato nella soffitta un carillon della Regina delle Fate e un messaggio scritto in alfabeto fantastico. Deve prima però attraversare tutto il regno della fantasia, affronterà tanti pericoli e troverà nuove amicizie. Ci sarà anche Scribacchius Scribacchius, un rospo letterato che gli farà da guida. Biblioteca Inoltre nel libro ci sono per ogni regno puzze e profumi che voi potrete annusare. Questo libro mi è piaciuto tanto perché alla fine Geronimo e i suoi amici sono riusciti a salvare la Regina delle Fate. Anthony Truchet consiglia: “Un dono di Natale” di Herriot James Il libro mi è piaciuto perché parla di due gatti e una signora che si chiama Pickering che si prendeva cura di Debbie il gatto. Un giorno Debbie le portò in casa il suo micino perché lei stava malissimo e sperava così che qualcuno si prendesse cura del suo cucciolo. Da quel giorno la signora Pickering allevò il piccolo di Debbie. Il libro è commovente per chi ama gli animali. Maria Elena Perrone consiglia: “L’amore come il formaggio” di Geronimo Stilton Il libro parla di Geronimo che incontrò una ratta di nome Rattella Dolceratto. Rattella Dolceratto cercava un’anima gemella e allora si innamorò a prima vista di Geronimo. Rattella lo iscrisse ad una gara di ballo e ballarono il valzer davanti a tutti. Rattella sorrideva, invece Geronimo era moscio e si vergognava di ballare davanti alla gente. Mi è piaciuto perché Rattella si innamorò di Geronimo Stilton. Marco Panizzi consiglia: “Io corro, tu nuoti, egli vola” E’ bello perché racconta degli animali: chi corre, chi vola e chi nuota. Ti spiega anche la catena alimentare, ad esempio: il ghepardo mangia la gazzella, la gazzella mangia l’erba. Lo consiglio perché spiega le caratteristiche degli animali. Nicholas Datrino consiglia: “Moby Dick” di Melville Herman Questo libro racconta una storia di un signore che si chiama Ismaele e va a fare una guerra contro la balena bianca. Ismaele viaggia e fa avventure pericolose perché caccia la balena quando fa brutto tempo e quando c’è il mare mosso. Ma sapete perché la balena è pericolosa? Perché gli uomini le danno la caccia con le lance sparate da cannoni e allora la balena per difendersi deve attaccare. Purtroppo Moby Dick muore perché la colpiscono. Lo consiglio questo libro perché è emozionante. Igor Baraudin consiglia: “Fauna delle alpi” di Bocca Massimo, Grimod Ivana, Ramires Luciano E’ interessante perché parla degli animali delle alpi e lo consiglio a tutti quelli a cui piacciono gli animali. Spiega a che altitudine vivono gli animali nelle vari stagioni, quando nascono i loro piccoli, che verso fanno, cosa mangiano e tante altre cose interessanti. Sono anche riprodotte le loro impronte. Lo consiglio perché dopo che lo hai letto hai imparato tanto sulla vita della fauna del nostro ambiente. 5 Biblioteca CONSIGLI DI LETTURA IL CANTICO DI UN ANZIANO “LA STORIA DELL’AMORE” Krauss Nicole Il libro si apre con la presentazione di Leopold Gursky, un triste ebreo ottantenne, la cui paura più grande è morire da solo, il suo pensiero più assiduo è chi sarà l’ultima persona a vederlo vivo, la sua ossessione andarsene senza lasciare traccia di sé. Ma Gursky non sa che da qualche parte è considerato uno scrittore famoso, grazie a un libro in yiddish scritto troppi anni prima, intitolato “la storia dell’amore” e dedicato all’unica vera emozione della sua vita: Alma. Il libro è stato infatti pubblicato in America Latina dall’amico Zvi Litvinoff. Altro personaggio è Alma Singer, una ragazza newyorkese che deve il suo nome proprio a quel libro, e che un giorno decide di mettersi sulle tracce della donna che lo ha ispirato. Solo nel proseguire della narrazione si comprende il messaggio che l’autrice vuole trasmetterci, cioè che l’amore è comunque al centro della vita di tutti. Nicole Krauss è nata nel 1974 a New Yok, dove vive. Oltre a Storia dell’amore ha pubblicato il romanzo d’esordio Man Walks into a Room. 6 “LE COSE NON DETTE” Dunmore Helen Isabel e Nina, due sorelle con due vite del tutto diverse. Nina è fotografa freelance e vive a Londra, mentre Isabel si è sposata e vive in campagna. Quando Isabel dà alla luce il primo figlio, Nina la raggiunge per aiutarla a prendersi cura del piccolo Anthony. Qui paure, rancori e ricordi riaffiorano, accentuati dalla terribile somiglianza fra il neonato e il fratello morto venticinque anni prima.. Veloce e costruito con grande abilità, il romanzo seduce il lettore fino alla rivelazione finale di una realtà sconvolgente che lo accompagnerà ben oltre l’aver terminato di leggere l’ultima pagina. Benedetti quelli che mi guardano con simpatia. Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco. Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità. Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti. Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza. Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti. Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto. Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo. Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine. Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza. Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita. Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio. Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù. Helen Dunmore è nata nello Yorkshire e vive a Bristol. E’ autrice di romanzi, racconti, libri per bambini e poesie. MESSAGGIO PER In biblioteca potete inoltre trovare numerose novità editoriali, tra le quali: C Ho voglia di te - Moccia Federico Predatore - Patricia Cornwell Una preghiera esaudita - Steel Danielle Vento Nero - Cussler Clive La pensione di Eva - Camilleri Gridare amore al centro del mondo Katayama Kyoichi NELLA ara Nella noi ti aspettiamo sempre, ci mancano i tuoi pensieri e le belle cose che sai raccontare, sei fantastica, torna fra noi, posso dirti qualcosa di spiritoso? ...Si...”Datti una mossa perché il tuo posto sulla Tsapletta è rimasto vuoto!” Ciao Nella pensaci. Un abbraccio da tutti noi. Remigia Biblioteca ARRIVA LA SEZIONE VIDEO! D opo un po’ di attesa finalmente in biblioteca arrivano i primi films! Ora in biblioteca è possibile prendere in prestito anche i films, in formato dvd. Occorre semplicemente effettuare l’iscrizione al servizio, e poi ogni utente può prendere in prestito 2 film per un tempo massimo di una settimana. Ed ecco alcuni titoli: Films per bambini: Harry Potter e la pietra filosofale Harry Potter e la camera dei segreti Babe va in città Scrooge e il canto di Natale Scooby-doo Commedie: Chocolat Billy Elliot Il mio grande grosso matrimonio greco Notting Hill La finestra di fronte La musica del cuore La vita è bella La stanza di Marwin Vajont Il postino Thriller: Vanilla Sky I fiumi di porpora Drammatici: Era mio padre Anna and the King …tanti altri titoli vi aspettano in biblioteca. Ènr’amì que no-z-a quiéttòu Sé sèn lo son dé la hiotse qu ésé per dén la campagne tòoudzen Salue énr ‘ommo qué a son veladzo La voulù di bièn Lèi son lé-z-alpen è lé couscri Son cheu a tè accompagné tan dé-z-ami Téi eihòou onéto semplo è t’aye tan d’umiltòou Giulio mersi pé l’ésemplo que té no-z-a quiéttòou No sayen dé la gravétòou dé ta maladì N’éireyèn pa preste a te véire partì Ara dé amon lé Réstano-zé protzo éiguia-no-zé 26 juillé 2005, Dolenna Franco Savoye 7 Biblioteca LA BIBLIOTECA DI COURMAYEUR PARTNER PREZIOSO DEI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Quello che ci piace di più con lui è suonare i tamburi, quelli grandi e quelli piccoli. Ma volete sapere tutta la verità?. Noi abbiamo un altro segreto che si chiama: Zia Nancy. Zia Nancy è la mamma di Ale e la zia di Ilaria, e ogni settimana viene a scuola per insegnarci a danzare. Zia Nancy è una brava ballerina; con noi è molto dolce e gentile e ci fa ridere e divertire tanto. Con lei abbiamo imparato la tarantella, la piroetta, i salti e altre danze divertenti. Siamo molto contenti che Massimo ha invitato Enrico e Nancy, ma sappiamo che dobbiamo dire un grande grazie alla biblioteca di Courmayeur che ci ha fatto questo bel regalo. Grazie da tutti i bambini. P.S. Noi in biblioteca da Chiara ci siamo andati ed è un posto bellissimo e divertente e con tanti libri meravigliosi. Ciao, siamo i bambini della Scuola dell’Infanzia “Luisa Proment” di Courmayeur. Lo sapete che noi abbiamo un segreto? Ve lo diciamo, ma voi non ditelo a nessuno… Dovete sapere che noi sappiamo suonare dei tamburi, delle clave, dei jambé, degli a-go-go, delle maracas e poi sappiamo anche cantare una canzone che dice: “Fatu Yo, Si Dja Dja La No, Fatu Yo, Si Dja Dja Yo. Fatu Fatu Fatù, Fatu Cle Mandy O, Fatu Yo, Si Dja Dja La No” Sapete chi ce lo ha insegnato? Un signore che si chiama Enrico Bandito, e suona con i TamTando. Enrico è un ragazzo che suona tamburi, è alto, ha i capelli neri, riccioloni, legati a coda come quelli del maestro. Enrico ha la faccia un po’ nera. Enrico è simpatico e buono con noi e ci fa divertire. 8 Biblioteca R iempie il cuore di gioia e tenerezza osservare la prontezza e il coinvolgimento che dimostrano questi bambini non appena spiego loro che dobbiamo scrivere un articolo per un giornale. Hanno fra i 3 e i 5 anni, non sanno cosa sia un articolo e hanno idee vaghe sul giornale, ma eccoli pronti, in cerchio, con le loro idee e proposte. Io non ho fatto altro che sistemare i loro concetti in frasi. I bambini hanno curiosità e disponibilità da vendere, e non potevano che rispondere positivamente alle proposte che anche questo anno la biblioteca di Courmayeur ha voluto offrirci. Tutti i lunedì, per 10 incontri, abbiamo fatto uno strano e spettacolare viaggio… Su un aereo, che viaggiava sulle ali immense della fantasia, volavamo a lungo attraversando paesi, città e paesaggi diversi, senza paura di violare spazi aerei altrui ( e di questi tempi non è poco…) e senza sentire l’eco delle guerre che rimbombano da là sotto (…ma questo sarebbe un altro discorso…) fino ad arrivare nel centro dell’Africa. E una volta qui? Beh, qui cominciava una festa che ci divertiva, ci coinvolgeva e ci insegnava anche qualcosa. Una festa fatta di tamburi di ogni dimensione e sonorità, oggetti strani che scoprivamo essere strumenti per produrre strani rumori, percussioni che potevano anche diventare musica. Tanta musica colorata di suoni e personaggi nuovi, come la piccola Fatù e la sua canzone. I ritmi di sva- riati paesi dell’Africa ci incuriosivano e coinvolgevano, ed ecco i bambini e anche noi insegnanti alle prese con delicate e complesse percussioni, ritmi fatti di battiti e silenzi, di danze e passi a tempo di musica. …come andavano i nostri ritmi, e se abbiamo imparato a suonare vi chiedete? Beh… dobbiamo dire che molte volte abbiamo fatto un gran rumore, un fracasso che assomigliava poco a quello che Enrico pazientemente ci chiedeva; ma guardando quei visi e quei sorrisi sui volti, quelle manine inesperte concentrate su strani batacchi e tamburi, le risate improvvise e le danze di gruppo, ebbene, se si stava davvero attenti e si ascoltava con le orecchie del cuore si poteva sentire un gran ritmo, un gran battito suonare all’unisono, il battito di quei cuoricini tutti insieme offerti alla gioia e alla serenità, un battito che tutti i bambini dovrebbero avere il diritto di sentire, dalla scuola del Monte Bianco fino a quella della piccola Fatù nel centro dell’Africa. E mentre salutavamo e ringraziavamo 9 Biblioteca Enrico, già con un po’ di nostalgia, ecco un altro regalo della Biblioteca… arriva Nancy Rivaroli! Non credo ci sia bisogno di presentarla. Nel nostro paese è già conosciuta ed apprezzata per la sua Accademia di danza, ma alle prese con bambini di appena 4 anni come se la cava? Inutile dirlo, subito tutti contagiati dalla Febbre del Sabato Sera, anzi scusate, dalla “Febbre del Giovedì Mattina”… Ecco infatti alle 9,30 di ogni giovedì per 10 incontri, 16 bambini pronti ed entusiasti di sgambettare fra esercizi di postura e movimento e vere e proprie danze coreografate dalla dolce e disponibile Nancy (o Zia Nancy come è stata ribattezzata suo malgrado). Certo a volte è un po’ difficile coordinarsi e si perde facilmente l’equilibrio, ma che bello imparare a ballare, e sognare grandi applausi, come quando,alla fine della lezione,Nancy ci fa fare inchini e saluti come le grandi vedette della danza e come veri ballerini professionisti. E per i bambini che non partecipano al corso di danza? Niente paura, da qualche settimana sono arrivati i rinforzi, perché questa biblioteca, dobbiamo proprio dirlo, deve volerci 10 un gran bene e ha voluto farci tutti contenti. Infatti per i bambini più grandi di 5 anni, con logica di continuità, Antonella Trippini prosegue il lavoro cominciato con questo gruppo ormai tre anni fa. Un percorso di educazione musicale competente e attento ai bisogni ed alle capacità dei nostri piccoli allievi. Ogni martedì per otto incontri, tutti i bambini che restano nelle loro aule tendono incuriositi l’orecchio per ascoltare i loro compagni di 5 anni che in salone giocano con la musica, con le filastrocche, le storielle e le canzoncine che Antonella insegna loro e che tanto li divertono. La nostra scuola, e gli insegnanti, a questo punto, non possono che rivolgere un ringraziamento davvero speciale a Nancy, a Enrico, ad Antonella, ma soprattutto alla biblioteca di Courmayeur che si è mostrata così generosa e disponibile offrendoci, quest anno come quelli passati, gli interventi di questi esperti esterni. Un’attenzione ed un impegno che fa onore, crediamo, a tutto il comitato di gestione, al municipio e a chiunque collabori affinché la biblioteca di Courmayeur sia un partner così importante per chi, come noi, si occupa con amore e dedizione quotidiana dell’educazione e dell’infanzia in generale,credendo che nella comunione delle persone e delle energie si possa e si debba offrire sempre il meglio ai nostri bambini. Grazie di vero cuore. I Bambini della Scuola dell’infanzia “Luisa Proment” La coordinatrice e gli insegnanti. Curiosità STAGIONI E SEGNI ZOODIACALI Dopo una piccola pausa riprendiamo la nostra rubrica sui segni zodiacali siamo infatti alla terza e penultima, in questo numero parleremo della primavera e dei suoi segni. PRIMAVERA Il periodo primaverile è tradizionalmente quella della nuova crescita. Mentre la terra e l’aria si riscaldano, il calore del sole scioglie il ghiaccio e la neve dell’inverno. Le piogge primaverili si uniscono ai fiumi gonfi per portare acqua alla terra e far nascere nuova vita. La primavera comprende tre segni astrologici: l’Ariete, segno cardinale del fuoco, il Toro segno fisso di terra, e i Gemelli, segno mobile d’aria. Questo periodo attivo dello sviluppo umano, che abbraccia nascita, infanzia, giovinezza e adolescenza, evidenzia molti degli stessi processi di crescita, differenziazione e sviluppo che avvengono in natura nel periodo primaverile. Parlando in generale, i nati nel periodo primaverile manifestano un grande entusiasmo per la vita: se danno avvio a dei progetti, lo fanno con prodigiosa energia e hanno una notevole capacità di adattamento e sopravvivenza. Le persone del periodo primaverile, spesso più estroverse che introverse, tendono a imporsi sull’ambiente circostante, anche se non sempre avvertono quel senso del dovere e quella tenacia che dovrebbero spingerli a rimanere ancorati a una sola attività. I nati in primavera amano condividere con gli altri quello che pensano, creano e producono, e necessitano, molto più dei nati in altre stagioni, di un apprezzamento pressochè costante e dell’approvazione altrui. Il desiderio di libertà caratterizza molti di questi individui, che in effetti possono reagire male alle restrizioni imposte; essi hanno bidogno di crescere, espandersi e lasciare il loro segno nel mondo. ARIETE 21 MARZO -20 APRILE ELEMENTO: Fuoco PIANETA: Marte SIMBOLO: Ariete MOTTO: Io sono L’Ariete è il primo e il più essenziale dei dodici segni dello zodiaco, poiché rappresenta l’inizio di tutte le cose. Come primo segno, rappresenta anche la primitività della natura e perciò non si presta a essere selezionato e analizzato, e resiste a ogni tentativo di spiegazione. Esso indica l’”io” e la volontà nella loro forma più pura,senza mescolanze o complicazioni. Governato dal potente ed energico Marte, l’Ariete è fiero, prodigioso e dinamico. Ciò che vuole è esistere per se stesso, piuttosto che cercare di comprendersi attraverso una oggettiva comparazione con gli altri. Come bambini, gli Arieti tendono a essere spontanei, franchi e aperti, ma anche accentratori e ostinati; ancora innocenti; apprendono il mondo con timore e meraviglia. In generale, gli Arieti non cercano l’approvazione altrui per sostenere il proprio io, ma pretendono piuttosto che gli altri prestino attenzione, poiché ritengono di poter offrire molto. Il dubbio interiore è veleno per loro, ma se non comprendono l’importanza dell’introspezione corrono il rischio di crollare quando viene minata la grande sicurezza che hanno di sé. Gli Arieti mostrano spesso un forte desiderio di dominare e di essere i primi. Alcuni, però, mancano della necessaria capacità di leadership o delle competenze tecniche per farlo. Nella migliore delle ipotesi, gli Arieti possono essere veramente degli originali e idealistici pionieri. Personaggi famosi nati sotto il segno dell’Ariete: Dario Fo (24/03/1926): Sempre affiancato dalla moglie Franca Rame ha organizzato, con lei corsi di arte drammatica fin dagli anni Cinquanta. Ha diretto l’opera Il barbiere di Siviglia e il varietà per la Tv Trasmissione forzata. Giacomo Casanova (1725-1798) avventuriero dalle incredibili risorse umane e dalle spiccate dote di seduttore viaggiò a lungo per l’Europa, esercitando le più svariate attività: giocatore, diplomatico, speculatore... riuscì perfino ad evadere dal famoso carcere dei Piombi. Adolf Hitler ( 1889-1945) Uomo politico tedesco, più che famoso, famigerato. Ricordato in tutto il mondo con il nome di Führer, con il quale si proclamò capo del terzo Reich tedesco, instaurò la dittatura e un regime di terrore. TORO 21 APRILE - 21 MAGGIO ELEMENTO: Terra PIANETA: venere SIMBOLO: Toro MOTTO: I ho Il toro è il secondo segno dello zodiaco e rappresenta la crescita e lo sviluppo. E’ il primo segno di terra e come tale mostra lo spirito personificato e in 11 Curiosità grado di mettere radici. Governato da Venere, il Toro persegue un ideale di armonia e cerca di abbellire il proprio ambiente. Egli è profondamente legato al mondo materiale e perciò considera fondamentale per la sua esistenza il possesso materiale e la sicurezza economica. Dato che il Toro è un segno fisso, e per di più di terra, viene generalmente dipinto come testardo e combattivo, ma per amore dell’armonia può anche diventare sorprendemente flessibile. I Tori mostrano un grande interesse per tutte le questione fisiche, dal sesso al cibo e agli sport. Per quanto sviluppare e dare forma ai progetti sia uno dei loro punti di forza, i Tori non ambiscono a stare costantemente in attività; essi in realtà amano molto il riposo e la comodità. Spesso sono degli acuti osservatori, preziosi consiglieri che sanno vedere in profondità le attività degli altri. Ai Tori piace far parte di una squadra, ma vogliono conservare una certa quota di autonomia; gli impulsi dominanti e individualisti che li contraddistinguono rendono loro difficile mantenere a lungo il ruolo di discepolo. Personaggi famosi nati sotto il segno del toro: Rita Levi Montalcini 22/04/1909) ha rivoluzionato in trent’anni di studi i concetti generali del sistema nervoso. Ha scoperto la proteina NGF che è la chiave del sistema immunitario. Per le sue ricerche ha ottenuto il premio nobel per la medicina nel 1986. Raimondo Vianello (07/05/1922) simpaticissimo uomo di spettacolo, al fianco della moglie Sandra Mondani, da anni porta avanti il programma televisivo Casa Vianello. Gradite anche le sue apparizioni “da solo” in Pressing, trasmissione sportiva, che evidenzia la sua passione per il gioco del calcio Claudio Baglioni ( 16/05/1951) Il suo più grande successo è una pietra miliare della storia della canzone italiana “Questo piccolo grande amore” del 12 1972, cui sono seguite tante altre canzoni legate sia all’amore che a temi sociali. GEMELLI 22 MAGGIO - 21 GIUGNO ELEMENTO: Aria PIANETA: mercurio SIMBOLO: I gemelli MOTTO: Io comunico I Gemelli sono il terzo segno dello zodiaco e rappresentano la prontezza di pensiero e la facilità di comunicazione. Si tratta del primo segno d’aria, caratterizzato da un orientamento mentale, e perciò è come una sorta di vivace intelletto che arriva a stabilire un contatto con altri punti di vista emergenti. Governato da Mercurio, il segno dei Gemelli ha a che fare con lo stretto rapporto esistente tra il pensiero e l’espressione verbale, ed è associato alla visione dei particolari piuttosto che alle ampie vedute o ai quadri d’insieme. Generalmente i Gemelli hanno grandi energie nervose da bruciare. In essi si fa sentire l’influenza di Mercurio, il pianeta della velocità che governa il loro segno. Mercurio era l’alato messaggero degli dei, che con il suo volo stabiliva sempre nuovi primati di velocità. Nei Gemelli la sua energia si riflette nell’attrazione verso quelle attività che danno un senso di esaltazione. Tutte le forme di viaggio li attraggono, da quelli in bicicletta o sui pattini a quelli in macchina e in motocicletta; tuttavia si stancano facilmente e, di fronte alla prospettiva di un lungo tragitto, preferiscono non di rado smette- re o cambiare direzione. Ai Gemelli piace far parte di un gruppo. Essi tendono a ravvivare qualunque situazione sociale con l’abbondante flusso di idee e la facilità di espressione che li caratterizza; non sempre però, accettano di buon grado le responsabilità connesse all’appartenenza a un gruppo. Sono spesso accusati di essere volubili e anche superficiali, ma dal loro punto di vista non è peccato cambiare idea. Personaggi famosi nati sotto il segno dei Gemelli: Mike Buongiorno ( 26/05/1924) uno dei più popolari presentatori della televisione, instancabile e grande professionista: Ha condotto per la RAI: Lascia o raddoppia?; Rischiatutto; Scommettiamo?; Flash, Superflash ecc... fino al fortunatissimo gioco di canale 5 “La ruota della fortuna”. Marilyn Monroe (1926-1962) Nome d’arte dell’attrice statunitense Norma Jean Baker, che ha costituito il mito sexy degli anni Cinquanta, ammaliando il pubblico maschile col suo sguardo penetrante. Apprezzatissima anche per le sue doti di commendiante di alto livello, cha hanno portato al successo film come: Niagara (1952), Quando la moglie è in vacanza (1955), Fermata d’autobus (1956). Nella sua breve vita ebbe due mariti Joe Di Maggio e Arthur Miller. Anna Frank (1929-1945) il suo umanissimo Diario è stato letto da tutti e tradotto in molte lingue. Giovane ebrea tedesca, durante l’occupazione nazista visse nascosta ad Amsterdam con la famiglia (1942-1944) per poi essere deportata a Bergen-Belsen, dove morì. I testi sopra riportati sono tratti dal libro “Personology. Il linguaggio segreto delle date di nascita” - Gary Goldschneider, Joost Elffers - edizioni Piemme. Curiosità LA STORIA SCONOSCIUTA L ’esistenza di un immenso paese aldilà dell’Oceano era già nota ai Greci dell’Antichità e ai Fenici. Nel secondo secolo della nostra era Tolomeo, nella sua “Geografia”, racconta che il capitano greco Alessandro, nel I secolo dopo Cristo, lasciato il Chersoneso Aureo, (l’attuale Indocina), attraversò il Pacifico e, dopo un viaggio lungo e faticoso, raggiunse l’America del Sud. I Vichinghi dall’VIII all’XI secolo effettuarono spedizioni marittime sull’Atlantico. Quelli norvegesi dopo la scoperta della Groenlandia fatta da Eric il Rosso verso il 985 scesero lungo la costa degli attuali USA e fondarono il Massachusset che faceva parte del Vinland, da Terra Nova all’America del Nord compresa. I Vichinghi danesi si stabilirono nell’America del Sud verso l’anno 1000 occupando la Colombia e il Cile. Gli Irlandesi, seguaci di San Colombano, proseguirono verso Sud arrivando a Cuba verso la fine del X secolo. Erano ottimi marinai e affascinarono gli indigeni per i loro abiti bianchi. Fu dato loro il nome di papa dal norreno paba per indicare i monaci irlandesi nell’antico dialetto norvegese. Il loro arrivo è databile alla fine del X secolo. Il capo vichingo Ullman, originario dello Schleswig (Germania) divenne il quinto re dei Toltechi. Più tardi andò in Venezuela fondando un impero che andava dalla Colombia al Cile. I suoi discendenti fondarono l’impero degli Inca. Ma come navigavano? Gli Irlandesi su una barca detta coracle, in uso ancora adesso, di forma ovale, costituita da una intelaiatura orizzontale di rami d’albero, ricoperti di pelli di vacca, cucite tra loro su cui spalmavano del burro. Delle traverse di legno servono da banchi per i rematori. Misura quattro, cinque metri di lunghezza per quattro di larghezza, la vela è rettangolare per cui possono navigare solo con il vento in poppa. I Bretoni invece su grandi navi di legno che Cesare chiamava pontones. Sono grandi barche di 23 metri di lunghezza per 24 di larghezza che le rendono adatte alla navigazione d’altura. I tonnari bretoni le usano ancora oggi. Un grande albero con vela quadrata e una più piccola sempre quadrata aiuta a meglio governare la nave. I drakkar dei Vichinghi erano molto snelli, con rematori, ma, col vento in poppa, potevano navigare a vela. Per il trasporto del bestiame, invece, usavano il Knörr, perché aveva una stiva ed era più adatto per l’alto mare, (sempre a vela), ma più comodo da navigare. Da quanto scritto si evince che erano in molti ad andare nelle Americhe, asiatici, europei ed africani del nord. Ne fanno fede le statuette precolombiane che rappresentano esseri umani nella vita di tutti i giorni. Ultimi, ma non meno importanti, arrivarono i Templari. Nel X secolo alcuni Vichinghi fondarono l’impero di Tiahuanaco in Perù; loro discendenti, gli Inca (che in norreno significa proprio discendenti) conoscevano il ferro e l’acciaio, avevano miniere d’oro e d’argento che sfruttavano. Una volta stabilizzato il loro impero, verso il 1150 decisero di riprendere con- tatto con l’Europa proprio a Dieppe (Normandia), vicino a un porto templare. Nel più grande segreto stabilirono un accordo per cui gli artigiani del Tempio andarono a costruire edifici in pietra a Tiahuanaco e insegnarono loro a lavorare il ferro mentre i Templari, in cambio, sfruttarono le miniere d’argento trasportando i lingotti a La Rochelle. Da qui il nome “argent” usato in Francia per indicare il denaro. Era un ottimo contratto per entrambe le parti che si rivelò ancora migliore quando, in seguito allo scioglimento dell’Ordine nel 1307, i Templari, sfuggiti al massacro, si rifugiarono in Messico salvando la loro flotta ancorata nel porto di La Rochelle: 17 navi cariche dei loro archivi e delle loro carte segrete, giunsero quindi in Messico, la loro nuova sede. Secoli dopo Colombo prima e in seguito Magellano rubarono la cosiddetta Carta di Dieppe dove veniva descritto in dettaglio il Sud America e che i Templari rifugiatisi in Portogallo al momento della strage avevano dato al re, probabilmente in cambio della vita. La storia di questi monaci guerrieri è ancora lunga, affascinante e attuale ma... è un’altra storia! Maria Vittoria MANETTI 13 Curiosità STRANO, MA P VERO robabilmente ognuno di noi nasce con il destino di scalare “una montagna”. A tutti sarà successo da giovani di avere un’ambizione nella vita. La mia era quella di arrivare ad una scoperta scientifica. Ora che ho la certezza di esserci arrivato, mi viene chiusa la porta da tutte le parti nel riconoscere quanto ho scoperto. In poche parole mi ritengo un altro Galileo. Lui andava dimostrando che la terra ruotava intorno al sole; io vado dimostrando che le condizioni metereologiche vengono portate appositamente ad un centro universale. Ebbene questo centro è Courmayeur. In 20 anni ho raccolto dati sufficienti che l’atmosfera è un Essere, cioè vita, cioè classificabile come elemento di studio biologico. Come dicevo prima questo Essere viene proprio a “parlare” in questo paese. Visto il tipo di linguaggio, potrebbe essere l’unico “nucleo naturale di controllo dell’atmosfera” (come l’ho battezzata) esistente sul nostro pianeta. Non mi viene riconosciuto che tale linguaggio si basa seguendo l’evoluzione in correlazione con l’evolversi delle fasi gravitazionali della terra attorno al sole. Il “controllo” avviene in fasce separate che durano circa un mese (matrice). Il massimo di precisione l’ho avuto nell’estate 2003, quando lo spostamento delle temperature di 0,2° da quelle cruciali alle 08 ore, 09 minuti e 20 secondi, mi dava matematicamente la variazione del tempo meteorologico due giorno prima (i metereopati ne sanno qualcosa). Un’altra osservazione che mi viene negata è che avendo catalogato tutte le temperature e pressioni cruciali, queste in determinati periodi passa- LE SALON DU LIVRE A PARIS D u 17 au 22 Mars 2006, l’immense temple de l’ésprit se trouvait sous les auspices de la “FRANCOPHONIE” la quelle dans beaucoup de pays, ne serait-ce que notre petite Vallée, n’est plus que de façade, mais inutile de se moquer de notre Vallé, puisque à ce sujet, le ministre Canadien qui représente cette dite “Francophonie” ne sait pas un mot de Français. ô rage, ô désespoir, ce serait écrié l’illustre Voltaire. Mais c’est toujours avec vif plaisir, pour nous valdôtains de Paris, d’y rencontrer comme chaque année notre mini stand, lequel était bien achalandé, de par la diversité de ses ouvrages, en notre bonne langue Française de Savoie, et aussi de nombreux ouvrages en Italiene, afin d’officialiser notre bilinguisme, et aussi noutro dzen patoué. On y trouvait les “cahiers du Ru” de Pierre Lexert, Le messager valdôtain mais comment se fait-il que la revue de notre Comité des Tradition Valdôtaines “le Flambeau” brille par son absence, sauf l’année dernière. L’accueil de ce stand organisé par l’Asséssorat de l’Éducation et de la culture, fut des plus sympathiques de par les personnes qui le représentaient, à savoir, Gorioz Daria - Vagneur Sabina - et l’ami Giordano Bruno qui surgissait comme spectre de ses flammes purificatrices, ceci soi-dit en plaisantant, que nous remercions encore pour leurs chaleureux accueils. Donc à l’anné prochaine et POUDZO. Guy de SAINT-PIERRE. 14 no dell’inverno all’estate e viceversa (tenendo presente dell’esistenza di una costante diversità termica). Questi eventi di capovolgimento portano alle glaciazioni o più precisamente a salti della temperatura di base. Da parte mia di previsione azzeccate scientificamente ce ne sono state. Rimane il fatto che il tutto si basa su variazioni plurisecolari e il sistema stesso, a volte, cambia il modo di agire. Cosciente della grandezza della scoperta, mi sono posto il quesito se era etica la sua divulgazione. Il punto a prevalere è stato: se tutti gli scienziati avessero nascosto le loro scoperte, la civiltà sarebbe di molto arretrata. Ringrazio se qualche esperto con apertura mentale notevole, avrà voglia di consultare quanto da me raccolto. Lorenzo REVEL Ricordi RICORDI E DIVAGAZIONI N el mio passeggiare nel passato più o meno recente di questo incantevole e spietato paese continuo ad incontrarmi con una figura che giganteggia dimenticata, il Signor Lorenzo Quaizier, classe 1900, Dolonei DOC, Maestro Elementare, Segretario Comunale 1922 al 1965, 43 anni al timone dell’Amministrazione Comunale!! Poi Consigliere Regionale dal 1968 al 1973. Non intendo spiegare l’importanza essenziale del Segretario Comunale in un periodo che abbraccia il ventennio fascista, la guerra, il dopo guerra e quindi l’inizio della tumultuosa trasformazione di una micro-società da contadina a turistico industriale, ve lo lascio intuire riservandomi di tornarci sopra. Vi dico solo che il Sig. Quaizier fu perfettamente all’altezza del difficile e delicato compito. Quello che mi interessa qui ricordare è la figura umana, il tratto, il modo di affrontare la vita e di dirigere la piccola macchina burocratica, sette dipendenti più un idraulico fontaniere per seguire l’acquedotto. Quest’ultimo merita un cenno particolare, era il buon Sanlorenzo, tecnico dell’acqua ed estimatore del buon vino, uno dei pochi casi che io conosca di un immigrato che finito il suo ciclo lavorativo ha abbandonato Courmayeur ed è tornato nella nativa Viarigi Monferrato, non distante da Cerrina il paese natale dell’indimenticabile Dr. Sincero. Otto dipendenti dunque, e gli abitanti erano più o meno lo stesso numero di oggi. Torniamo al nostro segretario, la prima cosa che mi viene alla mente è l’episodio che mi raccontò quando si trattava di concedere o meno i permessi di costruzione sui prati di “La Golette” lungo il torrente del Verrand. Guardando i progetti divenne tutto rosso (gli capitava sempre quando qualcosa lo agitava) e mi disse “nel 1921 ero alpino ad Aosta e nell’inverno, venuto in licenza, dovetti fare l’ultimo tratto di strada a piedi perché la valanga aveva accumulato almeno quattro metri di neve sopra il ponte. Fortunatamente dal 1921 molte sono cambiate e tra queste anche l’orientamento di venti dominanti che non caricano più la cresta del Cormet verso Courmayeur comunque...! Una curiosa abitudine era quella del Venerdì 13, ogni volta che la data si presentava il Sig. Quaizier chiamava il Vice Segretario Ettore Vauthier ed il sottoscritto e tutti e tre andavamo a prendere il caffè dalla Signora Bibina che gestiva la “Pensione La Villette”. Per quanto fosse buono il caffè, fatto rigorosamente con la macchinetta napoletana, non era per farci “fare” le carte che in quella data, secondo la cabala particolarmente propizia, ci recavamo da Lei. Certo che anche la Signora Bibina era un bel personaggio, con il volto appassito ed ispessito di un’antica beltà distrutta dal tempo tuttavia non rinunciava al carminio sulle labbra e all’ombretto attorno agli occhi. Con la voce roca della fumatrice incallita ci prediceva la buona e la cattiva ventura trattenendo nelle pieghe del viso l’ombra di un ironico sorriso quasi a mitigare le sue previsioni. Noi dipendenti ogni tanto, quando sape- vamo che per qualche ragione il Segretario era assente, dopo l’orario d’ufficio, ci riunivamo nello stanzino in fondo al corridoio dove rea sempre presente un fisco di vino, qualche catena di budin e salcicce e del pan dur, ora ci sono le fotocopiatrici, non è la stessa cosa. Più di una volta capitò che, tornando prima del previsto, il Sig. Quaizier ci sorprendesse in lieta e conviviale riunione e dopo averci ben ben strigliati perché “quelle cose in ufficio non si dovevano fare” si tratteneva ad assaggiare i budin di cui era ghiotto. C’era poi un prezioso servizio che il Segretario svolgeva a favore dei compaesani a titolo assolutamente gratuito ed era farsi carico, se richiesto, delle loro grane con l’Amministrazione Finanziaria ad Aosta. Potete ben capire l’importanza della cosa, allora a Courmayeur non c’erano commercialisti. Io spero che almeno questo non sia stato completamente dimenticato. Felice ROLLA LE SECRET DE LA TOUR Voici l’amusante histoire, nul autre pareil De l’âme de notre cher Paris, la Tour Eiffel Portant le nom, de l’ingélneru qui l’a coçue Et qui voulait qu’elle ne cesse de monter aux nues. Et c’est ainsi que l’entretenant avec André Lejeune (1) Lui demanda de garder le secret qu’il venait de lui soumettre. A’ l’origine ce devait être, je crois de trois - cent mètres (2) Mais Eiffel et ses ouvriers la voulait plus grande. Il réunit ainsi l’équipe, ceux qui voulaient encore rester. Et aux autres bien sûr, liberté totale de s’en aller. Car arrivé à la côte de 300, deux ans avaient passé, tout devait s’achever Ainsi gardant son “secret” on voulait toujours monter plus haut; Ils ne voulaient pas décrocher, ce ne fut que par la forse armée Que l’on fit descendre, ces vaillants bâtisseurs de l’universelle Tour, y plaçant sur ces trios - cents metres,un chapeau infâme. Et par la suite ce fut l’inauguation en grande pompe Les ouvriers perdus dans la foule, une dernière fois saluèrent la Tour Fatigués, pleurants, mais heureux d’avoir gardé le secret pour toujours Guy de SAINT-PIERRE (1) Ouvrier mécanicien auquel Eiffel confia le secret. (2) La Tour Eiffel domine Paris de ses 320 mètres. D’aprés une nouvelle de Dino Buzzati 15 Varie ROTARY CLUB COURMAYEUR-VALDIGNE IL FUTURO DEL ROTARY l genio del Rotary consiste nella sua capacità di rispondere con efficacia alle esigenze del momento, siano esse l’aiuto all’infanzia, il soccorso ai profughi o lo sviluppo delle campagne. A livello sia locale che internazionale, sono emerse moltissime iniziative in risposta a un ampia gamma di problemi economici, sociali e ambientali. Il volto dell’organizzazione sta cambiando grazie a vari fenomeni : l’ingresso delle donne negli anni ottanta; la crescente internazionalizzazione del suo effettivo(due terzi dei soci odierni risiedono al di fuori degli Stati Uniti); la rivoluzione tecnologica dell’ultimo decennio, che sta trasformando rapidamente il modo in cui i Rotariani comu- I nicano tra di loro e con l’organizzazione, pianificano, conducono e promuovono le loro attività. Di conseguenza, i Club si trovano sempre più spesso a cambiare gli orari e le sedi delle riunioni settimanali per consentire la partecipazione ai soci, sempre più impegnati dalle rispettive occupazioni. Le riunioni avvengono a tutte le ore del giorno e in varie sedi : ristoranti, biblioteche, musei, ricoveri per senza tetto, imbarcazioni e nel rispetto della tradizione, presso gli uffici dei soci. L’organizzazione stessa sta considerando alcuni cambiamenti di ampia portata. Il consiglio di legislazione 2001 ha approvato un progetto pilota triennale che consente a 200 Club di operare secondo uno statuto diverso da quello standard. Nello sforzo di attrarre e conservare soci, tali Club hanno cambiato la frequenza delle riunioni, modificando i requisiti di assiduità e offerto nuovi tipi di affiliazione (tra cui uno per aziende e uno per famiglie).Nell’ambito di questa iniziativa sperimentale è stato inoltre costituito il primo CYBERCLUB. Se il progetto si dimostra valido, il consiglio di legislazione 2004 potrebbe rendere permanenti molte delle proposte adottate in via temporanea dai Club partecipanti. Per ulteriori informazioni sul Rotary, visitare : www.rotarycourmayeur,org Past President Elio SMORTO UNA BELLA SERATA IN COMPAGNIA DEI CADETTI DELLA NUNZIATELLA DI NAPOLI B elli, eleganti e simpatici questi ragazzi che per una sera sono stati in nostra compagnia. Anzitutto ringraziamo il Signor Giuseppe Crespi per averli invitati e offerto loro la cena e grazie soprattutto di aver scelto la nostra sede degli alpini per questa onorata serata, onorata perché con il Signor Crespi e i cadetti c’erano con noi il Generale degli Alpini il Signor Finocchio, il Colonnello Gambero e il Colonnello Zampa, già in passato comandante delle truppe alpine di Courmayeur alla Caserma Perenni. La cena è stata perfetta, quando si mette in moto Franco Giandolini, nostro capogruppo, coi suoi collaboratori: Milliery, Jordaney, Buccella, Blus, Rey, Pennard, Gex, Spadon e Fenu e qualche assistente tutto va per il meglio. I cadetti hanno apprezzato la cena e sono state delle buone forchette e non hanno disdegnato qualche buon bicchiere di vino. Per completare la serata al lavoro sono arrivate le ragazze, qualcuna già -ANTA che ora voglio elencare: Gemma, Luciana, Adele, Luisa, Gina, 16 Anna, Remigia e Luigia che ogni volta ci fa fare bella figura con i suoi bei grembiuli bianchi coi fiori ricamati: grazie Luigia. Alla cena c’era anche Samuele tutto felice e commosso. La serata è finita bene tutti hanno apprezzato il lavoro dei cuochi alpini. Noi speriamo di averne ancora di queste serate, ci fa tornare indietro quando a Courmayeur gli alpini e i militari tutti erano di casa per la felicità delle ragazze ed io sono una di quelle come tante altre. Grazie ancora a tutti e spero di non aver dimenticato nessuno. Altrimenti perdono. Remigia Varie IL VALORE DELLA C on il 2002 è iniziato il capitolo dell’EURO e, per rendere possibile la rivalutazione di una qualsiasi somma dal 1861 ad oggi, l’ISTAT ha preparato una tavola con i coefficienti di aggiornamento del potere di acquisto della moneta, qui riprodotta dal 1861 al 1911 ogni 5 anni e di seguito anno per anno fino ad oggi (2004 in quanto la nuova tabella 2005 uscirà nei primi mesi del 2006); all’inizio di ogni anno l’ISTAT l’aggiorna e la pubblica, si può reperire tramite riviste appropriate o tramite Internet. L’utilizzazione della tabella è molto facile: per aggiornare al 2004 (cioè 01/01/2005) una cifra espressa in Lire di un determinato anno è sufficiente moltiplicare l’importo da rivalutare per il coefficiente corrispondente a quell’anno, di seguito per avere il valore attuale in EURO, dividere per 1936,27.. ESEMPIO: se si devono rivalutare 100.000 Lire del 1985 (ad oggi) è sufficiente moltiplicare questo importo per il coefficiente dell’anno 1985 e cioè fa 2,0777, ottenendo quindi un valore pari a Lire 207.770, che diviso per 1936,27 fa 107,30 EURO, valore aggiornato della moneta attuale Al contrario, se per curiosità volessimo confrontare una qualsiasi cifra di oggi espressa in EURO, al valore in Lire di un determinato anno trascorso, basterà moltiplicare per il valore dell’EURO (1936,27) e dividere per il coefficiente corrispondente a quell’anno. ESEMPIO: se si vogliono sapere a quante Lire corrispondono 550 EURO nell’anno 1953, si moltiplica per il valore dell’Euro (550 x 1936,27) e avremo il valore in Lire (1.064.948 £); questo lo divideremo per il coefficiente dell’anno 1953 e cioè 23,0769 e avremo 46.148 £ ( ? 550 del 01/01/2005 avranno un valore di 46.148 Lire del 1953). LIRA Anni 1861 1866 1871 1876 1881 1886 1891 1896 1900 1901 1906 1911 1912 1913 1914 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 1923 1924 1925 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935 Coefficienti 7949,2805 8280,5724 7383,8283 6641,6197 6921,3423 7316,3961 6898,9914 7217,5259 7266,6247 7258,3952 6876,7843 6480,4479 6422,0070 6409,1630 6409,1630 5989,8720 4786,5295 3383,9298 2426,7940 2390,5867 1819,2345 1537,7071 1546,9860 1555,9998 1503,0870 1338,0299 1240,4031 1356,7238 1463,9477 1440,9089 1488,0806 1647,1763 1691,5183 1797,8017 1895,6412 1869,1056 Anni 1936 1937 1938 1939 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 Coefficienti 1737,8425 1587,6054 1474,3876 1412,0209 1209,9609 1045,7110 904,7379 539,4918 121,3995 61,6384 52,2276 32,2271 30,4374 29,9977 30,4060 27,7141 26,5847 23,0769 25,3942 24,7008 23,5300 23,0842 22,0288 22,1213 21,5491 20,9370 19,9211 18,5284 17,4913 16,7630 16,4341 16,1118 15,9091 15,4746 14,7259 14,0246 Anni 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Coefficienti 13,2785 12,0309 10,0724 8,5965 7,3777 6,2470 5,5555 4,8001 3,9622 3,3380 2,8691 2,4951 2,2564 2,0777 1,9583 1,8718 1,7835 1,6729 1,5767 1,4818 1,4057 1,3491 1,2980 1,2320 1,1858 1,1656 1,1450 1,1272 1,0990 1,0704 **1,0450 1,0199 1,000 **anno di inizio dell’EURO Tratto da “Il fatto da esperienza” Alatel n. 3/2003 n. 3/2005 Ultima considerazione personale (e non solo): forse illudendosi che l’Euro sia il doppio per mille della Lira, ma se guardiamo la tabella dell’ISTAT e consideriamo 100.000 £ al 01/01/2002 agli Euro di oggi avremo: 100.000 x 1,0450 = 104500 : 1936,27 = EURO 53,97 Quando invece, con l’aumento dei prezzi di questi ultimi due anni troppo spesso quello che costava 100.000 Lire ora costa EURO 100 e non EURO 54 circa. Mauro BRUNET 17 Varie REALITY BASED H o già accennato nei numeri scorsi della rivista di come le Arti Marziali si stiano evolvendo, modificando e rinnovando. Questa volta vorrei scrivere su un aspetto dei moderni sistemi di combattimento e dei sistemi di difesa personale, quello che gli addetti ai lavori chiamano “Close Quarter Combat” o anche “Close Quarter Battle”. REALITY BASED (BASATO SULLA REALTÀ ) A cavallo tra gli anni ottanta e novanta era praticamente una moda chiamare chiunque si occupasse di difesa personale o di combattimento da strada “streetfighter” in particolar modo dopo l’uscita nelle sale del film omonimo “Streefighter” che vedeva come interprete principale il famoso attore di “action movie” Jean Claude Van Damme. Attualmente il termine è ancora usato ma con meno importanza di prima. Cosa accade invece oggi nel variegato mondo dei sistemi di combattimento e della difesa personale in modo particolare? I sistemi oggi sono numerosi, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Alcuni di questi cercano di rendere il loro metodo il più vicino possibile a quello che potrebbe essere la realtà di uno scontro autentico basandosi su fatti realmente accaduti, di creare situazioni sotto stress, usare coltelli che sulla lama hanno una specie di tinta rossa applicata sui fili della lama (smussati), che fa capire quante volte si può essere tagliati durante uno scontro contro un aggressore armato di coltello, osservando i segni rossi lasciati sulla maglietta (bianca per l’occasione) Addirittura, per rendere le cose ancor più realistiche, viene usato del liquido rosso da mettere su mani e avambracci per abituare le persone alla vista del sangue e alla sua scivolosità, oppure , lavorare con scenari studiati appositamente nel quale muoversi per poter simulare condizioni il più possibile realistiche in ambienti ricostruiti in modo tale da evocare determinate situa- 18 zioni di aggressione, rapina, scontri o altro (Interni di case, angoli di strade con sportelli bancomat, interni di locali pubblici, scale, atri di caseggiati, ecc.). Per conoscenza diretta so che anche qui in Italia si sta cercando di lavorare con questi metodi tipicamente “ Made in U.S.A.” . Qui, in Italia, questo genere di studi e di modi di operare e di insegnare è allo stato embrionale. Diversi insegnanti hanno avuto l’ intuizione e la comprensione che il mondo dei sistemi di combattimento sta cambiando e hanno preso le giuste contromisure prendendo contatti con insegnanti d’oltre oceano iniziando così nuove collaborazioni dalle quali hanno tratto nuove idee e strumenti di studio da portare in Italia . Nel nostro Paese, ad esempio , stanno prendendo piede due scuole, quella di Avi Nardia e quella di Jim Wagner. Il Maj. Avi Nardia , noto insegnante di sistemi di combattimento Israeliani, Krav Maga e Kapap, insegna con un atteggiamento “reality based“, cioè basato sulla realtà, portando la sua esperienza di militare dell’ Esercito israeliano nella difesa personale per civili. Lo stesso fa il Sgt. Jim Wagner con la sua lunga esperienza nei corpi di Polizia e nelle unità antiterrorismo americane. Anche lui come il Maj. Avi Nardia è ormai un docente di fama mondiale e già consulente per il Governo Americano, in particolar modo dopo l’11 Settembre. Jim Wagner ha creato, basandosi sulla sua esperienza, un suo metodo chiamato “Reality Based“ che si rivolge sia a militari che a corpi di polizia, unità speciali e civili. CLOSE QUARTER COMBAT CLOSE QUARTER BATTLE Come ho già accennato brevemente sopra in questo tipo di sistemi si cerca, nei limiti del possibile, di portare gli allenamenti, ed in questo caso le simulazioni di uno scontro, il più vicino possibile alla realtà, così, all’interno dei vari corsi di difesa personale, si porta molta attenzione al lavoro sotto stress, alle frasi usate, all’abbigliamento e al comporta- mento che richiedono doti quasi a livello di recitazione. Esagero forse? No, fidatevi, il bello deve ancora venire! Quello che scrivo è tutto autentico. Le simulazioni raggiungono il loro apice quando, oltre a quanto sopra descritto, vengono riprodotti veri e propri scenari dove potere realizzare le simulazioni. Dico subito che quanto sto scrivendo appartiene, come termine, ai militari e deriva da quello che sono le simulazioni di un conflitto in ambiente urbano o in spazi ristretti, il Close Quarter Battle ,appunto. Persone come Avi Nardia e Jim Wagner hanno semplicemente trasposto e adattato il metodo ad uso civile, i concetti e le basi, sono i medesimi. Come dicevo, all’interno di strutture apposite vengono ricreati veri e propri scenari e più sono grandi le strutture più possibilità ci sono, ne sono un esempio gli spazi che vengono messi a disposizione sia ai militari che ai civili da una delle più importanti società operanti nel settore, la famosa “ Blackwater “ negli Stati Uniti, a Moyock, in North Carolina per la precisione, dove su un’ area di 970 ettari sorge il “Blackwater Training Center”. L’area destinata all’addestramento e alle simulazioni è di ben 10.000 metri quadrati dove praticare il C:Q:B. Strade, incroci,viali asfaltati con auto, pullman, idranti, facciate di case con finestre, questo e ancora di più. Purtroppo, mentre scrivo queste righe, l’azienda sopra menzionata è al centro di una questione spinosissima sui “mercenari“ (mi scuso per il termine apparentemente dispregiativo ma, in questo modo credo che tutti abbiano capito di chi sto parlando) da loro mandati in giro per il mondo nei vari scenari di guerra e non solo, erano presenti anche a New Orleans dopo l’ uragano “Katrina”. L’articolo che li riguarda è sul quotidiano “La Stampa“ di oggi (per me che scrivo), Venerdì 31 Marzo 2006 ed è firmato da Paolo Mastrolilli. Mi scuso per la divagazione, spontanea ma, anche questa è informazione e dato che sto parlando Varie di “ Reality Based “, questo lo è decisamente. CONCLUSIONE I sistemi appena descritti ho l’ opportunità di praticarli avendo la fortuna di studiare con il Maj. Avi Nardia e con il rappresentante per l’Italia del Sgt. Jim Wagner, un suo istruttore (l’unico) appartenente alla Polizia di Stato con alle spalle più di vent’anni di servizio nella narcotici, nell’anti terrorismo e nel servizio di scorta a personaggi importanti del mondo della politica (es. Condoleeza Rice). Spero, per quello che mi è concesso dalla mia esperienza, di dare almeno un piccolo contributo per quanto concerne l’ informazione sul mondo dei sistemi di combattimento, di comunicare come il mondo delle Arti Marziali si stia evolvendo e di riuscire nello scopo di dare una giusta informazione aldilà di personalismi o di preferenze personali guidate dall’appartenenza a questa o quella Federazione o Società. Cesare PATELLA QUELLA SENTINELLA DELLA MEMORIA IN VAL VENY C ’è una casermetta in Val d’Aosta abbandonata da anni, la può notare chiunque vada in Val Veny: è a un passo dal Rifugio Elisabetta e dalle Pyramides Calcaires. In tanti le passano accanto, escursionisti che si incamminano verso il Col de la Seigne e la Francia, alpinisti che pernottano al rifugio, famiglie in tranquilla passeggiata attraverso la piana del lago Combal. Le Pyramides prendono il loro nome dalla loro strana forma a cuneo, protesa verso il cielo; quel colore bianco che spicca tra le vette intorno è dovuto alla composizione calcarea della loro roccia. Il gruppo del Monte Bianco è invece dominato dal granito e dai colori scuri. Le cime intorno sono imponenti, l’Aiguille de Trélatête su tutte. I ghiacciai scendono a valle in pose maestose, il più vicino al rifugio è il Glacier de la Lex Blanche. La scritta “Casermetta Seigne” è ancora visibile, si possono immaginare i ragazzi in divisa che la occuparono durante l’ultima guerra, preoccupati per la loro sorte ma sorridenti per età e illusioni. L’interno è desolante: sporcizia di ogni genere, lattine, escrementi di animali. Eppure nella costruzione adibita a stalla gli anelli per i muli e le vasche ancora integre fanno tenerezza. Da lì passarono molte delle truppe ita- liane che nel giugno del ’40 attaccarono la Francia, ne scrisse Curzio Malaparte in Il sole è cieco. Era con le truppe degli alpini, richiamato in servizio come ufficiale di complemento, e iniziò a scriverlo nel luglio del ’40 nel piccolo rifugio Guedoz, sul Col de la Seigne. Mario Rigoni Stern, dopo la scuola militare alpina d’Aosta, percorse valli e montagne della Vallée, e nei 15 “La foto del mio accampamento ai piedi del ghiacciaio de la Lex Blanche, settembre 1939…” Mario Rigoni Stern 19 Varie Curzio Malaparte sul Col de la Seigne, luglio 1940 giorni della guerra italo-francese combatté in prima linea. Sulla Val Veny e sui ricordi di quella guerra scrisse bellissime pagine nel suo libro L’ultima partita a carte. Prima di traversare la piana del lago Combal conviene fermarsi un momento ad ammirare il vicino lago del Miage, dove va a finire l’omonimo ghiacciaio, come un vecchio dinosauro stanco che stramazza verso l’acqua. Camminare sopra il ghiacciaio consente di ammirare la bellezza della conca del Combal, e dall’altro lato la guglia aguzza dell’Aiguille Noire. Soffici e maestose nubi si incagliano a turno sulla sua vetta. Nel silenzio, colpi secchi e strani crepi20 tii: il movimento lento ma incessante del ghiacciaio. Traversata la conca del lago Combal, in realtà una piana striata di ruscelli, si arriva al colle che porta al rifugio. Una volta saliti in cima, si resta sorpresi nel vedere il lungo pianoro che porta verso la Francia e che si allunga fino al Col de la Seigne. Da lassù i battaglioni alpini Edolo, Morbegno e Tirano, e un po’ più a nord il battaglione Duca d’Abruzzi, attaccarono gli chasseurs des Alpes. Malaparte era lì proprio nei giorni dell’attacco: il suo romanzo racconta vicende di fantasia, ma in un contesto storico e ambientale assolutamente fedele alla cronaca degli avvenimenti. Aveva combattuto nella Grande guerra, era già ferocemente disilluso sul futuro di quell’ultima contesa mondiale. Rigoni Stern invece non aveva ancora vent’anni, di illusioni ne aveva ancora tante; in quei giorni di giugno marciava verso la Francia attraverso le montagne di La Thuile. In Val Veny invece era stato l’anno prima con gli alpini, quando ancora la guerra sembrava lontana e irreale. E le salite sulle cime, gli accampamenti sotto i cieli stellati della Vallée, sapevano più di avventura che di preparazione militare. Malaparte conserverà sempre il suo disilluso disprezzo per le follie della guerra, ma senza tradurlo in una coerente e netta opposizione al regime. Rigoni Stern invece dopo aver visto crollare le sue romantiche illusioni giovanili reagirà con altrettanta lucidità ma anche con inflessibile senso etico: pagherà con venti mesi di prigionia nei campi di concentramento tedesco il suo rifiuto di aderire alla RSI. E dopo la guerra si allontanerà con sdegno dalla vita militare, traducendo i suoi ricordi e la sua indignazione civile nel bellissimo Sergente nella neve. Nella casermetta Rigoni e gli alpini del suo plotone erano rimasti poco, era gelida, impossibile resistervi dentro. Forse perché i muri erano ancora freschi o forse perché mal costruita. Così avevano preferito accamparsi all’aperto, sotto il cielo stellato. “Il mio plotone era accampato sotto le Pyramides Calcaires e, quella mattina, il plotone di Renato Chabod salì a sinistra verso la Pointe de Léchaud, io con una pattuglia all’Aiguille de la Lex Blanche. Sotto di noi si stendeva la terra di Francia.” Così ricorda quei giorni Rigoni Stern in L’ultima partita a carte. L’Aiguille de Trèlatête domina le altre cime intorno, c’è una foto del giugno 1940 che ritrae, accampati nella conca del lago Combal, le tende del batta- Varie glione Verona. Oggi l’immagine davanti agli occhi è identica, se si accosta una foto recente a quella di allora sembra il tempo non sia passato. Quegli alpini furono quasi tutti uccisi sul fronte russo. Molti soldati morirono anche tra le montagne valdostane, almeno un migliaio di italiani. Sul fronte italofrancese, altri furono vittime di episodi di congelamento, a causa del disastroso equipaggiamento dei soldati italiani e dell’insolito maltempo di quel giugno. Le divise erano di panno autarchico grigioverde, ai polpacci anacronistiche strisce dello stesso tessuto delle divise. Quest’ultime, che fungevano da gambali, se non avvolte con perizia, intralciavano il passo e bloccavano la circolazione. Gli scarponi erano di cuoio scadente e rigido, con una pesante chiodatura. Con il freddo gelavano senza rimedio e ferivano i piedi. Solo alcune truppe scelte (come il battaglione Cervino) e gli ufficiali avevano le più adeguate suole in vibram. Nel lungo resoconto dell’attacco italiano dalla Val Veny, scritto da Malaparte per il Corriere della Sera e pubblicato il 9 luglio 1940, si legge: “Da ieri una spaventosa bufera di neve, di cui non ritrovo memoria neppure se mi volgo alla mia esperienza dell’altra guerra sulla Marmolada, su Costabella, su Passo Fedaia, su passo Contrin, imperversa furiosa su tutta la giogaia del Monte Bianco. La violenza del vento ha qualcosa di perfido, di crudele, di mostruoso. Non c’è difesa che valga contro la cieca brutalità della tormenta.” In una pubblicazione ufficiale dell’esercito italiano, Le operazioni del giugno 1940 sulle Alpi occidentali, il freddo e talvolta burocratico riassunto delle manovre è scalfito da alcune note: “...nei reparti erano soldati di classi giovani i quali venivano per la prima volta sottoposti all’azione del fuoco Il ghiacciaio de la Lex Blanche e l’Aiguille de Trélatête nemico su costoni e pendii interamente battuti, su passaggi obbligati e per di più aspri e difficili, senza possibilità di defilarsi.” Tanti episodi di inutili morti, a fronte di modeste perdite francesi. Molti persero la vita in giornate di bufera, con i passi e le montagne avvolti in un grigia nuvolaglia nevosa. Altri caddero con il cielo azzurro e luminoso, le cime coperte di un bianco morbido e accecante, un bellissimo e freddo paradiso. Strano e terribile morire di fronte alla bellezza eterna ed indifferente della natura. Sempre sulle battaglie in quell’angolo di Alpi, si può leggere, purtroppo solo in francese, il bel Les carnets du captaine Bulle, di Gil Emprin: la biografia del leggendario savoiardo, capitano degli explorateurs-skiers francesi, eroe della difesa contro gli italiani ed eroe, pochi anni dopo, della resistenza. Morì nei giorni della liberazione di Parigi: si era recato inerme, a trattare la resa di un presidio tedesco, per evitare altre inutili morti tra i civili. Venne invece imprigionato e poi assassinato. Le vicende del capitano Bulle e la con- dotta suicida degli ufficiali italiani sono raccontate anche in Eclaireurs-Skiers au combat, di Jacques Boell. Un capitolo è stato tradotto in italiano e fa parte degli scritti raccolti in La guerra della naia alpina, a cura di Rigoni Stern: “...gli alpini portano l’offensiva: delle compagnie intere, evitando il Col de la Seigne che credevano minato, passano dal versante nord e si concentrano intorno a Les Lanchettes. Alla nostra artiglieria si presenta un facile bersaglio, i colpi cadono in pieno sulle colonne e, malgrado le gravi perdite, gli alpini dilagano senza sosta nella Val des Glaciers.” Giugno 2005. Al rifugio mi dicono che fino a pochi anni prima si poteva vedere un forno, ancora intatto, sul lato ovest della casermetta. Poi è crollato. Mi spiegano che un’altra casermetta, appena prima del Col de la Seigne, è in fase di restauro per essere utilizzata dalla Guardia di Finanza. Questa invece no, è proprio abbandonata: c’è un cartello che annuncia: in vendita. A chi? Vengo anche a sapere che sul sentiero che sale a destra delle Pyramides, verso il ghiac21 Varie ciaio Lex Blanche, c’è una piccola casamatta. Rigoni Stern mi confermerà poi che se la ricordava bene. Fu lì vicino, proprio alla bocca del ghiacciaio, che il loro tenente ordinò a tutti di lavarsi nell’acqua gelata nel tentativo, fallito, di scacciare i pidocchi. Fare pochi passi tra quelle mura da tempo fatiscenti è pericoloso, ma il sentimento che prevale è una gran malinconia: quando ascoltiamo le storie dei reduci di guerra spesso non si pensa che erano ragazzi pieni di vita e di speranze, così come i loro compagni più sfortunati, morti a vent’anni. Poco lontano antichi ripari per gli animali, di cui uno riadattato e abitato da un cordiale valligiano in pensione. A pochi passi abitazioni abbandonate fin dagli anni Trenta, lo stesso Rigoni mi racconterà che erano così già ai tempi della guerra. Gli escursionisti passano e non vedono. Forse per la meraviglia delle montagne, oppure per proseguire verso il confine o magari per la fretta di sedersi a tavola nel rifugio. Al ritorno dall’escursione, lo sguardo torna ogni tanto indietro e in alto, alle piccole costruzioni militari intorno al rifugio Elisabetta, sotto le guglie imponenti delle Pyramides. Presto diventano puntini lontani, fino a scomparire. Si può salvare dal degrado la casermetta della Val Veny? È in una posizione unica ed è piena di ricordi: una sentinella della memoria. Sulla via del ritorno, incassata nel tronco di un albero, si può vedere una targa della fine del ’75, con una scritta inquietante, nella quale i carabinieri di Courmayeur avvisano della scomparsa di un ventenne, cercatore di cristalli, lo descrivono e chiedono se qualcuno lo abbia visto. Sparire a vent’anni mentre si cercano pietre luminose? Si passa avanti un po’ turbati. Poi i riflessi di luce nell’azzurro dell’acqua, là dove il lago si ricorda di esser stato tale, 22 La casermetta abbandonata “ Seigne”. Dietro, il Rifugio Elisabetta e l’Aiguille de Trélatête allontanano i pensieri: l’escursione è quasi finita e quel brillio è puro rimpianto. Per chi vuole saperne di più Il sole è cieco di Curzio Malaparte uscì a puntate nel 1941, sul settimanale Il tempo, alcuni capitoli furono bloccati dalla censura fascista e mai ritrovati in seguito. Quando, dopo la guerra, il romanzo uscì in volume, presso l’editore Vallecchi, restò privo di quei capitoli. Contiene invece ben 31 foto scattate da Malaparte nella prima settimana di combattimenti. I suoi articoli sull’attacco italiano dalla Val Veny vennero pubblicati sia dal Corriere della Sera che dal settimanale Tempo. Sono tutti riportati in allegato nell’edizione Oscar Mondatori de Il sole è cieco. L’ultima partita a carte di Mario Rigoni Stern è stato pubblicato da Einaudi nel 2002. Lo si può leggere anche nella raccolta delle opere dello scrittore edita da Mondadori nei Meridiani. L’ufficio storico dell’esercito italiano pubblicò Le operazioni del giugno 1940 sulle Alpi occidentali nel 1947. L’opera è stata ripubblicata nel 1994 con la riscrittura di alcune parti e l’integrazione con documenti francesi. Apprezzabile sul piano della ricostruzione storica anche La guerra dimenticata, di Henri Azeau (Mondadori 1969). Un buon repertorio fotografico è contenuto in La battaglia delle Alpi di Giuseppe Massani (Il Rubicone 1941). Les carnets du captaine Bulle di Gil Emprin è stato pubblicato da La fontaine de Siloé, Montmélian, nel 2002. Contiene una prefazione di Mario Rigoni Stern. La guerra della naia alpina è una raccolta di testi di Monelli, Jahier, Gadda, Malaparte, e autori francesi e slavi mai pubblicati in Italia. Contiene anche, con il titolo Tra fango e tormente, la prima stesura di Quota Albania di Mario Rigoni Stern. Quest’ultimo è anche il curatore del volume e presenta tutti i testi inseriti. Il libro venne pubblicato nel 1967 nelle edizioni Ferro di Milano; non è più stato ristampato. Giuseppe MENDICINO Come eravamo SOCIETÀ SCOMPARSE L’UNION DE COURMAYEUR SOCIÉTÉ D’ASSURENCE CONTRE L’INCENDIE A casa mia tra vecchie carte ingiallite dal tempo, ho trovato questo documento. E’ la polizza di assicurazione stipulata nel 1902 tra la mia bisnonna Signora Ruffier Judhit in Glarey e la “Société d’assurence contre l’incendie: l’Union Courmayeur” per assicurare la sua casa alla Saxe contro gli incendi. A tal proposito vorrei fare queste considerazio- ni: i nostri antenati in collaborazione fra di loro, con grandi sacrifici e spirito d’iniziativa durante i secoli avevano pensato e costruito e mantenuto: ruscelli, sentieri, strade, scuole, ovili, latterie, forni, mulini, segherie, cappelle,e agli inizi del secolo scorso centraline idroelettriche uno spaccio di alimentari “la copperativa”, addirittura una società di assi- curazione contro gli incendi. Adesso che siamo nell’era del benessere che cosa rimane ancora di questa cultura? Poi c’è una cosa che mi ha impressionato: è bella la scrittura. Oggi giorno anche i bambini sanno adoperare il computer, ma ci sarà qualcuno che scrive bello così? Sam AGLI AMICI DEL VILLAIR Quanta strada hanno fatto questi giovani settantenni: Guédoz Giulio Ollier Alessio Savoye Emilio Ottoz Rino Petigaz René Savoye Attilio Che bei ricordi, 55 anni fa, era sicuramente più bello, la semplicità, la profonda amicizia senza lusso e senza stress… Rosanna GUÉDOZ 23 Attualità A COURMAYEUR, TRA ALI DI FOLLA, LA FIACCOLA OLIMPICA L ’evento si è svolto il 6 febbraio, dopo la traversata del massiccio del Monte Bianco. Giornata davvero speciale per Courmayeur e per tutta la Valdigne, quella del 6 febbraio scorso. Infatti, a Courmayeur è arrivata la Fiaccola Olimpica, nella prima tappa in territorio italiano, dopo la partenza da Albertville, sede olimpica nel 1992. Dopo una grande festa a Chamonix, domenica sera, la Fiaccola è stata portata dalle Guide di Courmayeur e di Chamonix fino al rifugio Requin. Nella mattinata del 6 la Fiaccola, sempre con le Guide, è arrivata al Col di Toula, poi, via lungo la discesa del ghiacciaio del Toula. Assieme alle Guide, i Maestri di sci, componenti del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e sciatori delle altre Forze dell’ordine. Arrivo al piazzale della funivia del Monte Bianco alle ore 14. E lì vi è stata una grande festa, con l’Assessore regionale al Turismo, Ennio Pastoret, il Sindaco Romano Blua, autorità civili e militari, il Presidente della Federazione Ghiaccio del Comitato Olimpico giapponese la cui squadra era in allenamento preolimpico presso il nostro Centro Sportivo, la Banda municipale, il gruppo folkloristico dei “Badochys” e tantissimo pubblico. Sul palco anche gli atleti olimpici di Courmayeur ; a tutti il Sindaco ha simpaticamente consegnato una grolla a ricordo dell’evento. Subito dopo, la partenza della Fiaccola, per le vie di Courmayeur, scortata in centro dai nostri “Beuffon” che hanno reso ancora più festoso l’evento. Infine destinazione Aosta, lasciando un ricordo forse irripetibile. 24 Attualità FOIRE DE LA PAQUERETTE, EDIZIONE RECORD L Intaglio: Lorenzo Di Centa Silvio Stablum Tornio: Sergio Ferrol Giuseppe Buillet Oggetti per la casa: Lea Bérard D’socka Bianca Ghirello Artic di Dal Bosco Vannerie: Bruno Boch Silvio Tutel Giocattoli: Giorgio Broglio Ferro battuto: Ermis Vairos Scuole: Corso vannerie di Sarre a decima edizione della Foire de la Paquerette ha fatto registrare il record di espositori, ben 230. “E tutti rigorosamente tradizionali!”, hanno tenuto a precisare i componenti il comitato organizzatore, presieduto dal febbraio scorso da Loredana Cantele. Grazie anche alla clemenza del tempo (contrariamente a quanto annunciato dalle previsioni meteo), viale Monte Bianco e via Roma sono state letteralmente prese d’assalto dai visitatori, molti dei quali turisti abituali in soggiorno per il periodo pasquale, altri, invece, attirati proprio dalla Foire, che anno dopo anno riscontra sempre maggior interesse. Sui banchi degli espositori molti pezzi pregiati che, purtroppo, a fine giornata sono tornati a casa con chi li ha realizzati. “Di soldi ce ne sono pochi e di affari non ne sono stati fatti molti, ci hanno raccontato alcuni espositori. Abbiamo venduto pezzi piccoli, poco costosi, ma siamo soddisfatti ugualmente, perché questo di Courmayeur è un appuntamento diventato ormai importante e noi vogliamo esserci”. Venti i riconoscimenti assegnati agli artigiani maggiormente meritevoli, “ma senza stilare classifiche vere e proprie -è stato precisato durante la premiazione-, poiché a noi sembra di non dover stilare graduatorie, con un primo, un secondo e un terzo posto. I più meritevoli sono messi tutti sullo stesso piano”. Vediamo allora i premiati. Scultura: Giangiuseppe Barmasse Guglielmo Pramotton Bruno Diémoz Massimo Clos Ildo Borroz Sebastiano Yon Silvio Money I premiati dell’edizione 2006 Luca MERCANTI Loredana Cantele, presidente del comitato della Foire 25 Sport LA STAGIONE D’ORO DI FEDERICA BRIGNONE N essuno, nemmeno lei stessa forse, osava sognare una stagione così positiva. Al primo anno giovani, alle prime gare internazionali con atlete molto più anziane ed esperte, con numeri di partenza impossibili... l’obiettivo era semplicemente quello di fare esperienza, entrare nelle prime trenta qualche volta e fare quei punti che sarebbero serviti per migliorare la posizione di partenza per poi, poi, puntare più in alto. Ma Federica Brignone non ha fatto tanti conti, non ha pensato a nulla se non a sciare, più veloce che poteva, e a divertirsi. Così, all’esordio nel mondo dello sci vero, quello dei punti Fis e delle gare infrasettimanali, quello delle due manche di gigante e delle avversarie tostissime, ha stupito tutti con una stagione straordinaria, tre vittorie in gigante nel circuito nazionale delle gare giovanili, quattro titoli italiani nella categoria aspiranti (contro atlete di un anno più vecchie), un argento in gigante fra le giovani alle spalle solo della numero uno italiana Nadia Fanchini, l’esordio in Coppa Europa con piazzamenti appena oltre il 30° posto, 30 punti Fis in gigante, 40 in slalom e 26 meno di 50 anche in superG. Ma al di là dei numeri, forse incomprensibili per chi non è del settore, quello che ha stupito nella quasi sedicenne dello sci club Courmayeur Monte Bianco, è stato l’atteggiamento mentale: nessun timore reverenziale nei confronti di atlete che aveva sempre e solo visto in televisione o sulle pagine delle riviste specializzate, grande entusiasmo, spirito libero e, cosa più importante, ampi margini di miglioramento tecnico e tattico. Tutti ora si chiedono come sia stato possibile che Federica abbia fatto un tale salto di qualità in pochi mesi, perché se è vero che nel marzo 2005 aveva vinto il titolo italiano di superG fra le allieve, è vero anche che nelle gare regionali della scorsa stagione spesso era stata battuta. La risposta è semplice: fino all’ingresso nella squadra di comitato, la scorsa estate, Federica era cresciuta gradualmente: nessuna esagerazione negli allenamenti infrasettimanali o estivi, preparazione atletica fatta per gioco, nessuno stress da risultato. Anche grazie alla filosofia dello sci club Courmayeur, Federica Brignone è quindi arrivata all’appuntamento con le gare che contano fresca di fisico e di testa, abituata a vincere ma anche e soprattutto a perdere, con lo spirito insomma che ogni ragazzino dovrebbe avere nei confronti dell’agonismo. Perché nello sport, come nella vita, l’impegno e la volontà e il lavoro sono importanti, ma i risultati sono ancora migliori se ci sono entusiasmo e divertimento, se insomma quel che si fa lo si fa per piacere e non per dovere. Se a tutto ciò uniamo il talento naturale, che a Federica certo non manca, il cocktail perfetto è servito e allora non resta che dire “in bocca al lupo” a questa ragazzina, perché continui a crescere come ha fatto finora. Dal Comune IL SINDACO Cari lettori, utilizzo, come sempre questo spazio informativo per farvi partecipi dell’attività della complessa macchina amministrativa, che dirigo con passione e con la convinzione di utilizzare tutte le risorse possibili, umane e finanziarie, per fare di Courmayeur un luogo in cui si vive bene, non solo perchè l’ambiente che ci circonda è uno dei più belli al mondo, ma anche perchè i servizi sono efficienti e tutti i problemi vengono risolti con l’obiettivo di salvaguardare gli interessi della popolazione tutta, che al 31 dicembre 2005 contava 2971 residenti Vi comunico ora alcuni numeri che vi danno subito l’idea della mole di lavoro portata avanti dai miei collaboratori, Consiglieri, Assessori e Personale Dipendente, pari a 68 unità, e da me, nella seconda metà del 2005. In sei mesi il Consiglio si è riunito 6 volte adottando 63 deliberazioni, mentre la Giunta ne ha assunte 170. Tra gli argomenti esaminati, i più significativi oltre al Rendiconto Finanziario 2004 ed UNA STAGIONE DI U al Bilancio 2006/2008, sono stati: - Variante Cartografica degli ambiti inedificabili - Piscina di Dolonne - Rete fognaria Chécrouit - Acquedotto Val Veny - Determinazione ICI per le aree edificabili - Accordo societario Comune - CVE srl. - Adozione PUD des Chèvres Su ogni singola voce, troverete maggiori informazioni nelle relazioni degli altri membri della Giunta, che seguono la mia. Le opere pubbliche hanno comportato espropri che, a fine 2005, ammontavano ad Euro 107.292,37 di cui Euro 100.338 per la strada Larzey-Entrèves. Per quanto riguarda le situazioni di “rischio” nel nostro comprensorio vi comunico che il movimento franoso sul versante Nord Occidentale del Monte de la Saxe è sotto osservazione con sondaggi geologici che si sono protratti sino ad autunno inoltrato, per riprendere in primavera , mentre il Comune sta colla- borando con l’Amministrazione Regionale per la predisposizione del “Piano Regionale Aria” in relazione ai transiti di mezzi pesanti diretti al Tunnel, per la situazione di criticità che si verifica nel periodo invernale, in presenza di scarse precipitazioni e di freddo intenso. Vi comunico poi che sono disponibili, presso il mio ufficio, le relazioni del Forum Sport Center, della Fondazione Montagna Sicura-Montagne Sûre, dell’Associazione “Courmayeur Mont Blanc Nature”A.F.V., nonchè quella della società Baribba S.N.C. che ha curato le manifestazioni denominate “Courmayeur Fest-Estate 2005”. Concludendo, auguro a voi tutti un periodo di riposo in questo intervallo che segue la stagione invernale e precede quella estiva affinché ognuno possa curare di più i rapporti personali e familiari, a volte penalizzati dall’attività così intensa dei periodi turistici. Un cordiale saluto dal Sindaco Romano BLUA GRANDI EVENTI na stagione invernale contrassegnata da grandi eventi quella che si sta concludendo per Courmayeur. La nostra località, grazie anche agli sforzi promozionali realizzati dal Comune di Courmayeur in collaborazione con il Consorzio Valle del Monte Bianco e naturalmente con l'Aiat Monte Bianco, è ritornata sotto i riflettori del grande turismo internazionale. Il buongiorno si è visto ad inizio stagione con una edizione del Noir in Festival mai cosi' in spolvero, evento che ha anche ospitato la prima visione mondiale aperta al pubblico del nuovo film della Walt Disney, Le Cronache di Narnia. Per l'edizione 2006 si stanno già pensando spettacolari esibizioni e conferenze stampa ai festival di Cannes e di Venezia, da sempre vetrine esclusive del mondo della celluloide. E' stato quindi il momento del premio di architettura Dedalo Minosse, con esposizione dei lavori dei migliori architetti mondiali e con dibattiti di altissimo livello ospitati all'interno del Salotto Piacenza Cashmere dello Chalet de l'Ange. La mostra ha iniziato da Courmayeur il suo tour che la porterà nelle principali capitali mondiali quali Mosca, New York, Los Angeles, Tokio, sempre veicolando in queste mete il nome e il marchio della nostra località, con un abbinamento legato alla cultura che non fa che darci lustro. Gennaio e febbraio sono stati poi i mesi delle preparazioni preolimpiche delle squadre del ghiaccio di Giappone e Stati Uniti, grazie anche al sostegno dato dalla Regione Valle d'Aosta. Anche qui il risultato non poteva essere migliore dal momento che le atlete che hanno calcato in allenamento il ghiaccio di Courmayeur sono risultate poi medaglia d'oro e d'argento di pattinaggio fgurato a Torino 2006. Al riconoscimento tecnico attribuito allo staff ed alla struttura del Forum Sport Center, si è aggiunto il plauso per la straordinaria ospitalità e calore che Courmayeur ha saputo dare alle squadre, fattori umani che hanno messo le basi per nuovi contratti con il Comitatto olimpico Giapponese e con tour operator nipponici che hanno riscoperto la nostra località come meta di turismo estivo ed invernale. Due grandi aziende hanno poi voluto tenere la propria convention a Courmayeur, a testimonianza della professionalità che ci viene riconosciuta. Samsung e Google, 27 Dal Comune marchi leader nel settore della tecnologia e di internet, hanno investito cifre importanti al fine di ospitare nelle strutture di Courmayeur i loro manager, futuri clienti potenziali di una località che tutti hanno definito "una scoperta piacevole". Riteniamo che un po' di "colore" dato dalle bandiere delle multinazionali non possa che considerarsi un piccolo pegno da pagare per riallineare Courmayeur alla notorietà internazionale delle stazioni nostre concorrenti, che normalmente sono sede di grandi manifestazioni che portano clienti ma anche lustro e comunicazione per tutti. Grande il lavoro svolto da tutti i protagonisti del turismo di Courmayeur, operatori e società a cui va il nostro ringraziamento ed il nostro plauso. Un ringraziamento particolare ai professionisti che ogni 2 settimane danno il proprio contributo fattivo durante le riunioni del tavolo di collaborazione, vero laboratorio di idee e di concertazione, che pemette finalmente un continuo scambio di idee e confronto sui principali even- ti che caratterizzano il turismo di Courmayeur. Courmayeur riprende quindi a fare parlare di se ed a essere protagonista della scena turistica internazionale, fatto che porterà senza dubbio risultati apprezzabili anche negli anni a seguire e che servirà a lenire la grossa crisi che altre stazioni montane hanno subito molto piu' di noi. E grosse novità ci attendono anche per l'estate...! Il Sindaco Romano BLUA del VIA il cui iter burocratico dovrebbe concludersi entro aprile. Gli appalti per le altre opere edili ed elettromeccaniche sono in fase di definizione. La società Valdigne Energie, che gestirà la centralina potrebbe aumentare il suo capitale con l’accorpamento della centrale di Faubourg di proprietà attualmente per l’80% della CVA e per il 20% del comune di La Thuile. Il Comune di Courmayeur (51%) ha poi costituito con la CVE (49%) la Società Mont Blanc Energie per gestire la CENTRALE GEMELLATA VENY E FERRET. Il Comune indicherà il Presidente ed un Consigliere mentre alla CVE spetterà l’Amministratore Delegato. Mentre prosegue l’iter per l’esame dei ricorsi presentati contro la Regione Valle d’Aosta ed il Comune di Courmayeur da parte di alcuni soggetti concorrenti, la Società Mont Blanc Energie sta ultimando la progettazione definitiva e esecutiva da presentare per l’approvazione in Commissione Edilizia. E’ inoltre già in atto l’esame degli indirizzi della Deval per l’allacciamento alla rete di distribuzione. consentire la messa in servizio parziale, già a partire dalla stagione invernale 2006-2007. Seggiovia ad Ammorsamento Automatico di Pra Neyron Sono in fase di ultimazione le pratiche autorizzative per l’inizio lavori Funivia del Monte Bianco Sono stati affidati gli incarichi di progettazione dell’impianto e definiti gli accordi di programma con la RAVA per la riqualificazione della frazione La Palud. Gli interventi nel tratto Fine AutostradaAccesso al Tunnel saranno presumibilmente definiti da un accordo di programma con l’ANAS, la Soc. Autostrade e la Soc. Traforo del Monte Bianco. IL VICESINDACO C ari lettori, ben ritrovati a questo periodico appuntamento, per fare il punto sull’attività dell’Amministrazione di cui mi occupo in qualità di Vicesindaco. Si tratta, in pratica, della continuazione del discorso iniziato nel precedente numero della Tzapletta su alcuni settori chiave della nostra economia come quello energetico e quello degli impianti di risalita. SETTORE ENERGETICO Gli sforzi economici fatti, per dotare di autonomia l’Amministrazione nell’approvvigionamento di energia elettrica e per garantire nel futuro un’importante fonte di reddito in seguito alla vendita dell’energia in esubero prodotta, stanno per dare i loro frutti. Il progetto definivo per la concessione edilizia della CENTRALINA DEL PLAN DI LITSE è stato presentato in Comune e sono in corso le trattative con la Deval per fissare i criteri di allacciamento dell’impianto alla rete di distribuzione. Per la CENTRALINA DI LA THUILE, viste le onerose richieste dell’ANAS per la posa della condotta forzata in alcuni tratti della statale 26, si è deciso, come vi avevo già anticipato, di creare un percorso in galleria dall’opera di presa sino alla centrale di produzione. Il progetto è stato presentato in Regione per l’ottenimento 28 IMPIANTI DI ARROCCAMENTO Telecabina Dolonne La Società Codelfa, aggiudicataria delle opere civili, ha provveduto a delimitare i cantieri; con la bella stagione inizieranno i lavori veri e propri che dovrebbero CHECROUIT E VAL VENY, OPERE IGIENICHE Rete Fognaria della Val Veny Questa opera strategica per il comprensorio sta per concludersi. Finita l’ossatura principale, sono in atto gli allacciamenti con priorità per campeggi ed esercizi pubblici. Gli agglomerati di Pré de Pascal, Dzergnes, Plan Veny e l’area del Pic-Nic saranno allacciati quanto prima. Rete Fognaria dello Chécrouit E’ in fase di ultimazione il progetto definitivo, sulla base delle osservazioni pervenute in seguito alla visione del progetto preliminare e a considerazioni tecnicoeconomiche. Dal Comune PIANO REGOLATORE Il Comune di Courmayeur è stato uno dei pochi, gli altri sono Aosta e Nus, ad aver rispettato i tempi di consegna del Piano Regolatore, integrandolo con ulteriori bozze ed elaborati richiesti dall’Urbanistica e dall’Assessorato Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche. L’Amministrazione ha poi richiesto e ottenuto, di dare decorrenza dei termini di legge previsti per l’esame della bozza del PRGC. Queste precisazioni sul Piano Regolatore sono necessarie per smentire quegli organi di stampa che, con grande clamore, scrissero che il Piano di Courmayeur era stato bocciato. Come potete apprendere l’esame del Piano è in atto e le osserva- zioni degli Uffici Regionali devono ancora pervenire. Cari lettori vi ringrazio per l’attenzione e rimango a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti. Il Vicesindaco Ennio MOCHET OPERE PUBBLICHE Cari lettori, la stagione invernale è finita e con essa termina il periodo di sospensione dei lavori sulle varie infrastrutture in corso, altri ancora inizieranno dopo le gare di appalto, ma andiamo per ordine. CINEMA E TEATRO E’ stato riaperto il cantiere per preparare la copertura della struttura, per proseguire con l’impiantistica e la ristrutturazione del vecchio parcheggio sottostante che contiamo di avere disponibile per il prossimo inverno. PARCHEGGIO DI VIA MARCONI Proseguiranno i lavori di scavo e di posizionamento dei tiranti alle varie quote da dopo Pasqua. PIAZZALE MONTE BIANCO L’intervento di riqualificazione urbanistica e riassetto della viabilità sarà realizzato entro fine anno e prevede: il riposizionamento della rotonda interna con riallineamento delle relative corsie entrata-uscita della Statale, nonché una corsia di decelerazione e d’ingresso più lunga per i mezzi provenienti da Aosta; il prolungamento del marciapiede della Statale, interrotto all’altezza dell’hôtel Walser, con i percorsi pedonali all’interno di Piazzale Monte Bianco; l’ottimizzazione della svolta verso la Statale dei mezzi provenienti da Dolonne senza interferenza con la rotonda; la riorganizzazione dell’area d’interscambio davanti il Centro Congressi per i bus ed i taxi con relative banchine ecc...; l’illuminazione di tutta l’area compreso il tratto della Statale, eliminando la torrefaro. Il 17 dicembre 2005, ad un anno dall’apertura, il nuovo parcheggio coperto ha realizzato 135.000,00 euro di introiti di cui 44.000,00 per abbonamenti e 91.000,00 da rotativi. ACQUEDOTTO INTERCOMUNALE L’impresa Thiene Costruzione si è aggiudicata l’appalto per un importo di Euro 2.303.426,00 ed i lavori inizieranno come priorità con la costruzione della vasca di accumulo a Plan de la Fleur di Plan Gorret. FOGNATURE I lavori riprenderanno a inizio maggio sulla strada Villair-Plan Gorret con inevitabili disagi per circa un mese. Sono comunque già stati presi accordi e precauzioni per limitarli il più possibile. ENTRÈVES, S.S. 26 Il progetto prevede quanto è necessario per l’attraversamento in sicurezza dei pedoni sulla Strada Statale 26, nonché il marciapiede di collegamento la strada Larzey-Entrèves, relativa illuminazione, fermate bus e ricovero cassonetti ed attivazione del sottopasso esistente lato Dora di Ferret. E’ un intervento di 330.000,00 euro per il quale l’ANAS, tramite apposita convenzione col Comune ed a seguito dell’approvazione del contratto di programma triennale 2006-2008 da parte del Ministero delle Infrastrutture, si accollerà una spesa pari a Euro 169.000,00 e la Direzione lavori. SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE E’ in fase di preparazione il bando di gara per un importo di lavori di euro 1.279.000,00 con relativo cronoprogramma concordato con l’Istituzione scolastica, tale da interferire il meno possibile con il calendario scolastico. PROGETTO INTERREG Nell’ambito dell’aggiornamento del piano di bacino di traffico regionale, il Comune di Courmayeur si è inserito con una serie di proposte mirate a tarare il trasporto pubblico nel paese e per la Valdigne secondo le vere esigenze di mobilità, riscontrate oggettivamente, per lo spostamento dell’utenza turistica sia invernale (per lo sci) sia estiva (per le Valli) di chi lavora a Courmayeur e abita nei Comuni vicini. In questo periodo, inoltre, si sovrappongono una serie di appalti di manutenzione annuali, quali gli asfalti, la segnaletica, le manutenzioni su strade, marciapiedi e manufatti, il verde ornamentale, i fiori, i sentieri, lo sfalcio dell’erba e quanto occorre per mantenere il paese nel nodo più decoroso possibile. L’Assessore ai Lavori Pubblici e Viabilità Antonio GROSSO 29 Dal Comune ASSESSORATO AL Cari lettori, posso, a questo punto, fare un bilancio dell’attività, che ha impegnato il mio Assessorato nella seconda metà del 2005. Si tratta di numeri, forse un po’ aridi, ma necessari al funzionamento della macchina comunale. VARIAZIONI DI BILANCIO Sono quattro, destinate ad aumentare la dotazione per gli interventi previsti, ad integrazione dei programmi presentati nella relazione programmatica. In seguito all’attività di controllo, sono stati recuperati 180.000 Euro di ICI e della TARSU; le somme introitate sono state utilizzate per il pagamento di canoni demaniali e nella copertura di spese di manutenzione ordinaria. Per maggiori concessioni edilizie sono stati introitati Euro 105.000, mentre da risparmi del servizio finanziario si sono resi disponibili Euro 60.000. Le somme a disposizione, in parte sono state destinate alla copertura dei maggiori costi di riscaldamento e per il resto all’acquisto di un battipista in dotazione alle piste di fondo della Val Ferret. Maggiori trasferimenti regionali FOSPI per le scuole pari a Euro 182.500 oltre a Euro 42.500 da proventi per concessioni edilizie e ad un risparmio alla voce personale di Euro 50.000 hanno consentito di BILANCIO fare interventi straordinari di manutenzione sulle scuole e sugli impianti sportivi. Proventi da oneri di urbanizzazione pari ad Euro 170.000 più 54.000 Euro per accertamenti di parte corrente hanno reso possibile la sottoscrizione del capitale della Società Mont Blanc Energie e manutenzione straordinaria strade. REGOLAMENTI Approvazione da parte del Consiglio Comunale della relazione redatta dall’Ufficio Tecnico del Comune per l’individuazione del valore delle aree edificabili e le riduzioni per gli ambiti non edificabili (dal 50% al 99,9%). E’ stato poi modificato, sempre in materia di ICI il regolamento per l’applicazione dell’imposta, con particolare attenzione alle pertinenze dei fabbricati. Norme già ampiamente descritte in un precedente articolo della Tsapletta. SMALTIMENTO RIFIUTI E TARSU Si è deciso di modificare la planimetria inerente l’individuazione delle zone di espletamento del servizio di raccolta rifiuti, prevedendo, per la loro particolare localizzazione, i rifugi Elena ed Elisabetta. E’ stato poi approvato un nuovo regolamento che fissa la Tassa sui rifiuti in base alla effettiva superficie suscettibile di pro- durre rifiuti, eccettuate le superfici che producono rifiuti speciali. Si è poi stabilito che la superficie ai fini TARSU non può essere inferiore all’80% della superficie catastale. PUBBLICITÀ E AFFISSIONI E’ in vigore un nuovo regolamento, che disciplina l’imposta comunale sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni. INTERREG Per quanto riguarda la ricerca di finanziamenti il nostro Comune partecipa a vari progetti Interreg Alcotra 2000-2006: -progetto SITRALP per l’integrazione dei trasporti tra Savoia e Valle d’Aosta; -progetto IIIA Museo Transfrontaliero; -progetto Randò sans Frontières e Rifacimento della casermetta del Col della Seigne . Concludo, comunicandovi che il Sito Istituzionale del Comune è finalmente attivo e che digitando: www.comune.courmayeur.ao.it potrete entrare in comunicazione con chiunque dell’amministrazione e perché no, inviare suggerimenti. Vi saluto e vi ringrazio per l’attenzione. L’Assessore Egidio BIONDI 5 PER MILLE: UN’OPPORTUNITÀ PER IL SOCIALE! La legge finanziaria dello Stato per il 2006 ha previsto la possibilità di destinare una quota pari al 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche a scopi di solidarietà sociale. Tra le attività finanziabili vi sono anche le attività di carattere sociale svolte dal Comune di residenza del contribuente. La destinazione del 5 per mille non determina in alcun modo maggior imposta da pagare e non è alternativa a quella relativa all’8 per mille. Possono quindi essere espresse entrambe le scelte. Per effettuare la scelta è sufficiente apporre la propria firma nel riquadro “Attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente”. In alternativa, il Cittadino può destinare il proprio 5 per mille al sostegno del volontariato delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni. In tal caso, dovrà indicare il Codice Fiscale dell’ente beneficiario. La scelta può essere fatta da tutti i contribuenti che presentano una qualche dichiarazione dei redditi e anche da coloro che non presentando dichiarazione dei redditi, esercitando l’opzione mediante firma nello spazio presente sul proprio modello CUD e presentandolo presso gli uffici abilitati (Poste e Banche). Qualunque sia la scelta, riteniamo comunque importante che venga compiuta, come esercizio di partecipazione democratica. L’Amministrazione comunale 30 Cucina LE RICETTE DEI NOSTRI CHEF E' Piero Savoye del ristorante''Baita Ermitage'' a proporre in questo spazio riservato ai nostri ristoratori due nuove ricette.La prima è una zuppa con spinaci selvatici (vercuino) e fontina. La seconda è un dolce con mele valdostane e vin blanc de Morgex. ZUPPA DELL'EREMITA FRITTELLINE DI MELE VALDOSTANE SU ZABAIONE AL VIN BLANC DE MORGEX Ingredienti per 4 persone: 1 cipolla 3 etti di spinaci selvatici 12 fette pane nero 3 etti di fontina brodo di carne sale e pepe burro parmigiano grattugiato. Preparazione: rosolare la cipolla finemente tritata, aggiungere gli spinaci e cuocerli lasciandoli croccanti. Aggiungere sale e pepe q.b. Imbrunire il burro e passare le fette di pane in padella. Disporle in una terrina da forno con bordi, aggiungervi gli spinaci e la fontina e formare due strati in questo modo. Bagnare il tutto con brodo di carne, spolverizzare con abbondante parmigiano. Passare in forno a gratinare a 250° per 15 minuti circa. Buon appetito... Ingredienti: 1/2 kg di mele valdostane dolci 50 gr. di zucchero, 1 bicchierino di rum buccia di limone grattugiata cannella e vanillina succo di 1 limone, pangrattato zucchero di canna e al velo, 2 uova Per lo zabaione: 3 tuorli d’uovo, 50 gr. di zucchero 125 gr. di blanc de Morgex Preparazione: sbucciare le mele,privarle del torsolo e tagliarle a bastoncini di 2 cm di spessore. Marinarle per 1 ora col succo di limone, la buccia, il rum,1 cucchiaino di cannella e 1 pizzico di vanillina e lo zucchero. Preparare lo zabaione montando a bagnomaria i tuorli con lo zucchero e il vino; farlo raffreddare. Sgocciolare le mele dalla marinata, infarinarle, passarle nelle uova sbattute e nel pangrattato. Friggerle nell' olio, spolverarle di zucchero al velo e adagiarle sullo zabaione. Budino di Ricotta Ingredienti: Ricotta romana freschissima: gr. 500 Zucchero semolato: gr. 100 - 5 uova - Cannella in polvere Qualche scorzetta di arancia e cedro canditi - Un limone - Rum - Farina bianca - Un po’ di burro 1 cucchiaio di panna non montata Passare al setaccio la ricotta , lasciandola cadere in una capace ciotola, unirvi un uovo intero e quattro tuorli, amalgamandoli perfettamente; incorporarvi un pugnetto di farina, lo zucchero semolato (meno due cucchiaiate) e un pizzico di cannella. Tagliare a dadini i canditi e grattugiare la scorza di limone; unire tutto l’impasto profumandolo con due piccoli bicchierini di rum. Montare a neve i quattro albumi ed unire anch’essi al composto, mescolando delicatamente. Ungere uno stampo a pareti lisce, spolverizzarlo di farina e versarvi il composto preparato ( non dovrà superare la metà dello stampo). Cuocere il dolce in forno a calore moderato (160°) per circa 30 minuti. Lasciarlo raffreddare e spolverizzarlo con il rimanente zucchero unendo ad esso un pizzico di cannella. Il budino di ricotta viene servito sia caldo che freddo.. Silvana VERTA 31