gemelli BOZZA 1 mar (Page 1)
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La tavola rotonda del Convegno “L’Hospitalitas al malato del XXI secolo”, moderata da Franco Di Mare. Sul podio, Maurizio Guizzardi. Al tavolo, da sinistra, XXXXXXXXXXXXX N. 1- MARZO 2013 Il Piano Strategico 8 Dal Policlinico ai Poli-clinics. Il Gemelli sviluppa i Poli: al centro c’è la persona Il Gemelli cambia volto attraverso un rinnovamento profondo che lo trasformerà in un luogo ad alta intensità di cura con al centro la persona. Da Policlinico a 'Policlinics', la riorganizzazione dell'offerta è già avviata, organizzata per macroaree assistenziali: il Polo Oncologico, il Polo Emergenza, il Polo Donna, il Polo Cardiovascolare, il Polo Neuroscienze. Queste macroaree, ciascuna delle quali fa capo a più Dipartimenti, tracciano la direzione dei percorsi clinico-assistenziali che renderanno più semplici per il paziente e più efficaci per la sua cura tutte le fasi, dalla diagnosi alla riabilitazione. Il percorso di cura viene seguito passo passo, con l'assistenza ai massimi livelli di qualità. Cosa significa questo per il paziente? Come si articolerà l'attività di ricovero? L’iter terapeutico si svolgerà in tre grandi fasi: quella del pre-ricovero, con individuazione dei bisogni del paziente e quindi del percorso clinico in cui sarà inserito, a seconda della patologia da curare, quella del trattamento e quella della dimissione, con garanzia di continuità assistenziale post-ricovero. Il nuovo profilo del Policlinico Gemelli è delineato in base alla riorganizzazione prevista dal Piano Strategico 2012-2016, illustrato lo scorso 11 febbraio, nel Convegno 'L'Hospitalitas al Malato del XXI secolo’, in occasione della XXI Giornata mondiale del malato. "A 50 anni dalla fondazione, il Gemelli raccoglie le sfide per sostenere il presente e governare il futuro della sanità e si rinnova con l'obiettivo di rispondere alle trasformazioni epidemiologiche, economiche e sociali dei nostri tempi, di adeguarsi ai cambiamenti dei bisogni di salute, delle aspettative e dei comportamenti dei cittadini, di modificare le reti assistenziali formali e informali", ha spiegato il Direttore del Policlinico, dott. Maurizio Guizzardi. "Prevediamo alleanze con centri di eccellenza pubblici e privati nazionali nel settore dell'assistenza - sottolinea il prof. Marco Elefanti, direttore amministrativo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - olINQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it QR code: come si usa? MARZO 2013 ANNO 1- N. 1 Scoprilo a pagina 2 Come sarà il nuovo Gemelli Il Gemelli cambia volto attraverso un rinnovamento profondo che lo trasformerà in un luogo ad alta intensità di cura con al centro la persona. Da Policlinico a 'Poli-clinics', la riorganizzazione dell'offerta è già avviata, organizzata per macroaree assistenziali: il Polo Oncologico, il Polo Emergenza, il Polo Donna, il Polo Cardiovascolare, il Polo Neuroscienze. Queste macroaree, ciascuna delle quali fa capo a più Dipartimenti, tracciano la direzione dei percorsi clinico-assistenziali che renderanno più semplici per il paziente e più efficaci per la sua cura tutte le fasi, dalla diagnosi alla riabilitazione. Il percorso di cura viene seguito passo passo, con l'assistenza ai massimi livelli di qualità. Cosa significa questo per il paziente? Come si articolerà l'attività di ricovero? L’iter terapeutico si articolerà in tre grandi fasi: quella del pre-ricovero, con individuazione dei bisogni del paziente e quindi del percorso clinico in cui sarà inserito, a seconda della patologia da curare, quella del trattamento e quella della dimissione, con garanzia di continuità assistenziale post-ricovero. Il nuovo profilo del Policlinico Gemelli è delineato in base alla riorganizzazione prevista dal Piano Strategico 20122016, illustrato lo scorso 11 febbraio, nel Convegno 'L'Hospitalitas al Malato del XXI secolo’, in occasione della XXI Giornata mondiale del malato. A PAGINA 8 Nella foto, la tavola rotonda del Convegno tre che della ricerca e della formazione e la partecipazione a network internazionali tra strutture di eccellenza, per la valutazione comparata di esiti e lo scambio di buone pratiche cliniche". "Il nuovo Policlinico - osserva il prof. Rocco Bellantone, preside della Facolta' di medicina e chirurgia della Cattolica - do- vra' diventare un 'locus amoenus', dove la cura e' possibile non solo grazie ai piu' innovativi strumenti tecnologici, ma soprattutto applicando un concetto semplice ma molte volte dimenticato: curare il paziente, curare l'uomo, curare lo spirito, secondo quella che era l'idea originaria di Padre Agostino Gemelli”. I benefici di una simile organizzazione sono molteplici. Innanzitutto l'assistenza, allineata a standard di alta qualità, che è garanzia essa stessa del miglior risultato delle cure. Nell'ambito di ciascun percorso sarà curata l'assistenza multidisciplinare, che potrà tenere conto di tutti gli aspetti della patologia del paziente. Cure efficaci, complete e ben organizzate, attraverso percorsi definiti di diagnosi e cura si traducono anche in un impiego ottimale delle risorse a disposizione. Ecco il nostro Cuore Artificiale La missione di curare L’importanza di comunicare 64 anni, cardiopatico cronico. E’ la prima persona letteralmente portata a nuova vita grazie al cuore artificiale impiantato al Policlinico “A. Gemelli”. A PAGINA 2 Maurizio Guizzardi Rocco Bellantone Mi chiamo Da Vinci, sono il robot infallibile come assistente chirurgo Direttore del Policlinico Agostino Gemelli Cure migliori e più humanitas con la nuova organizzazione Percorsi terapeutici ad hoc per le patologie complesse Un grande passo in avanti nell’assistenza, di migliore qualità e più umana. Ecco il primo, tangibile vantaggio per il paziente. Merito dei percorsi di cura ad hoc per le diverse patologie complesse: il paziente si sentirà accolto e guidato in ogni fase del percorso. Quest'ultima è una condizione fondamentale per il buon esito delle prestazioni erogate, soprattutto nel caso di anziani, che trovano difficoltà ad orientarsi fra i tanti appuntamenti, visite, esami, controlli. È un momento di scelte importanti e di grandi opportunità Questa newsletter, strumento di informazione e reciproca comunicazione del nostro Policlinico Universitario con i suoi principali interlocutori, nasce in un momento delicato nella storia del “Gemelli” che, per molti aspetti, rispecchia la fase difficile attraversata dal Paese. Ma porta con sé anche grandi opportunità e progressi tecnologici e organizzativi, a beneficio degli operatori e degli assistiti. A PAGINA 3 Preside della Facoltà Medicina e Chirurgia Università Cattolica Da alcuni mesi al Policlinico Gemelli, in sala operatoria, ha cominciato a lavorare un “robot-chirurgo”. Si chiama “Da Vinci”, nome evocativo di innova A PAGINA 5 zione e tecnologia. Un centro per recuperare la vista nei bimbi con deficit plurisensoriale Aiutare e curare in maniera specifica i bambini che fin dalla nascita hanno problemi alla vista, associati ad altri disturbi neurologici: al Gemelli finalmente è possibile. A PAGINA 7 Sì-Donna Keep in Touch Il Gemelli va a casa delle pazienti ginecologiche Il nostro ospedale è un luogo straordinario. Ma non tanto per le tecnologie eccellenti e per le grandi conoscenze. E' un posto fuori dal comune per altri motivi. Abbiamo imparato una lezione fondamentale: avere cura del paziente, cura dell'uomo, cura dello spirito. “Non credo che i farmaci servano a molto…”, dubitava S. Pio. (...) A PAGINA 3 E’ di un secolo avanti Cristo la prima celiaca della storia rivelata dal prof. Gasbarrini LE NOSTRE RUBRICHE Le novità terapeutiche per Lei A PAGINA 6 A PAGINA 4 A PAGINA 6 Guerra totale alle infezioni con il reparto virtuale A PAGINA 6 A PAGINA 5 Internet gratis per tutti con il Progetto Provincia WiFi La grande avventura del Gemelli A PAGINA 7 N. LA SANITA’ CHE FUNZIONA Il freddo salva la vita: funziona su un 15enne l’ipotermia terapeutica Grazie a una tecnica applicata per gli adulti, ma ancora non impiegata su larga scala per i bambini e gli adolescenti e' stato possibile salvare, impedendo i danni al cervello, un giovane di 15 anni che rischiava di morire per soffocamento. Trasportato in codice rosso presso il Dea del Gemelli e assistito nella Terapia intensiva pediatrica coordinata dal professor Giorgio Conti. Il giovane, deve la vita ed il pieno recupero all'ipotermia terapeutica: tecnica applicata dai medici che, attraverso un abbassamento graduale della temperatura del corpo sono riusciti a contenere al massimo i danni al cervello causati dalla mancanza temporanea di ossigeno. Iperidrosi: basta disagi con la ‘chirurgia dolce’ L'iperidrosi, la sudorazione eccessiva, è un disturbo che può davvero complicare l’esistenza, rendendo difficile una normale vita di relazione. Al Gemelli la cura definitiva è possibile per via chirurgica endoscopica, con invasività minima, in grado di garantire una elevatissima percentuale di successo. Come spiega il prof. Pierluigi Granone, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia toracica del Policlinico, in un articolo sull'European Association for Cardio-Thoracic Surgery, il nervo simpatico (che manda il comando “sudore”) non viene tagliato, ma compresso con l’utilizzo di clip in titanio, graffette che bloccano il messaggio nervoso che induce il sudore. 1- MARZO L’assistenza 2 2013 N. 1- MARZO Novità terapeutiche 7 2013 Impiantato al Gemelli il primo cuore artificiale Un centro per far recuperare la vista ai bimbi con deficit plurisensoriale Era ricoverato in rianimazione, in condizioni critiche e senza ormai nessuna possibilità di cura. A 64 anni è stato letteralmente portato a nuova vita grazie al primo cuore artificiale impiantato al Policlinico “A. Gemelli”. L'intervento è stato eseguito presso il Dipartimento di Scienze Cardiovascolari grazie alla collaborazione tra l'équipe del professor Filippo Crea e quella del professor Massimo Massetti, rispettivamente a capo della Cardiologia e della Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli. Questo primo intervento, reso indispensabile dalla patologia da cui era affetto il paziente, una cardiomiopatia dilatativa idiopatica, ormai irreversibile, ha dato il via ad un programma che prevede l'impianto di altri cuori artificiali ad altri pazienti che non sono curabili altrimenti. L’iniziativa al Gemelli è multidisciplinare e riguarda la cura dei pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca, una condizione che caratterizza, purtroppo, la fine del percorso di molte malattie come l'infarto, le disfunzioni valvolari o le malattie stesse del muscolo cardiaco. “Il Policlinico Gemelli - spiega il professor Massimo Massetti - ha pianificato un progetto ambizioso inerente il percorso clinico del paziente affetto da insufficienza cardiaca. Molti specialisti tra i quali Cardiologi, Cardiochirurghi, Anestesisti e Rianimatori, Internisti e Geriatri lavorano insieme intorno alle problematiche del paziente, esprimendo una sinergia d'eccellenza. In questo contesto è stato avviato il programma che prevede l'impianto di cuori artificiali nelle gravi insufficienze d'organo che non rispondono alle terapie convenzionali”. Il cuore artificiale impiantato, denominato Jarvik 2000, è una pompa in titanio della grandezza di una pila torcia e del peso di 90 grammi. L'energia che lo fa funzionare è fornita da una batteria esterna (dell'ingombro di un paio di telefoni cellulari mes- Aiutare e curare per tempo, in maniera specifica e mirata, i bambini che fin dalla nascita hanno problemi alla vista, associati ad altri disturbi neurologici: al Gemelli finalmente è possibile. Il nuovo Centro di diagnostica e riabilitazione visiva per bambini con deficit plurisensoriali è finalmente operativo qui al Policlinico universitario. La struttura è nata in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus. Ma qual è l'obiettivo, quali i vantaggi e come funziona il nuovo Centro? La struttura punta ad accogliere il bambino ed i suoi genitori fin dalla nascita. Un team di specialisti, che comprende neuropsichiatri infantili esperti in funzioni visive, oculisti, neonatologi ed esperti di riabilitazione per l’ipovisione, valuterà la presenza di un residuo visivo nel bambino fin dai primi giorni successivi alla nascita. Fondamentale è il coinvolgimento diretto dei genitori fin dalla diagnosi: sarà possibile cosà organizzare il percorso riabilitativo del bambino. Il confronto tra le diverse figure professionali e i genitori sarà costante, sia al momento della diagnosi che durante le visite successive. Con i genitori si identificheranno i punti di forza e le competenze da attivare e si proporranno attività da eseguire in ambito familiare, presso il Centro, sul territorio e nella scuola. La prima accoglienza viene svolta all’interno del day hospital di Neuropsichiatria Infantile, al III piano del Gemelli (percorso giallo). Per gli incontri successivi sedi indicate Gemelliinforma - Bollettino a diffusione interna per il Policlinico A. Gemelli di Roma - testata in attesa di registrazione Direttore Nicola Cerbino Board editoriale: A. Giulio De Belvis, Luca Revelli, Carla Alecci, Francesca Russo, Emiliana Stefanori Consulenza giornalistico-editoriale: Value Relations srl - Enrico Sbandi Redazione tecnico-scientifica: Alessandro Barelli, Christian Barillaro, Ettore Capoluongo, Ivo Iavicoli, Roberto Iezzi, Gaetano Lanza, Federica Mancinelli, Marco Marchetti, Mario Rigante, Carlo Rota. Stampa: Cangiano Grafica - via Palazziello 80040 Volla (Na) Il cuore artificiale Jarvik 2000 si insieme) attraverso un cavo elettrico collegato a uno spinotto fissato dietro l'orecchio. Quest'apparecchiatura è quindi poco ingombrante e facile da utilizzare, anche per i pazienti più anziani. Dopo l'impianto del cuore artificiale i pazienti possono lavorare, guidare l'auto, fare la doccia e il bagno in piena sicurezza. Dopo l'intervento chirurgico e un breve periodo di degenza post-operatoria, il paziente è stato trasferito in un centro di riabilitazione cardiologica con esperienza nei soggetti portatori di cuori artificiali. Attualmente le sue condizioni cliniche sono in netto miglioramento e nei prossimi giorni verrà dimesso per ritornare al suo domicilio in una regione del Centro Italia. Il successo per il Policlinico Gemelli è duplice: all'impianto del primo cuore artificiale, si abbina l’aver centrato l’obiettivo di riportare in Italia, dalla Francia, il cardiochirurgo Massimo Massetti, realizzato tramite una chiamata diretta della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, dopo 20 anni trascorsi all'estero e oltre 200 tra pubblicazioni e comunicazioni scientifiche alle spalle. La grande avventura del Gemelli QR code: inquadratelo col cellulare Il simbolo di forma quadrata che trovate in ciascuna pagina è un “QR code”. Inquadrato con la fotocamera del cellulare, collega direttamente alla pagina web dell’articolo a cui è associato, nel sito www.policlinicogemelli.it. Per- ché funzioni, il telefono deve potersi collegare ad internet, avere la fotocamera ed il programma (scaricabile gratis dalla rete) che riesce a “vedere” e leggere i QR code. Per maggiori informazioni: http://bit.ly/QRistruzioni E il sogno di padre Agostino divenne la città del sapere e della salute L’attore Max Giusti all’inaugurazione del Centro pediatrico di Diagnostica e Riabilitazione Visiva sono sia i locali della Neuropsichiatria Infantile, sia un ambiente dedicato presso il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti, al II piano (palazzina C, percorso rosso). Nel riquadro qui a destra, i recapiti telefonici e gli indirizzi e-mail per formulare richieste. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it Il 10 luglio 1964, a Roma, inizia ufficialmente l'attività il Policlinico universitario “Agostino Gemelli”. Nasce tre anni dopo l'inaugurazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, avvenuta il 5 novembre 1961 alla presenza di Papa Giovanni XXIII. Porre sempre l'uomo al centro delle sue azioni, sia questi studente - l'impegno formativo e scientifico - o malato - l'impegno assistenziale: questa la mission della sede di Roma dell'Università Cattolica (fondata a Milano nel 1921 e presente in Italia con cinque sedi e 12 facoltà), che in soli cinque decenni da “un sogno” perseguito con tenacia dal suo fondatore, Padre Agostino Gemelli (nella foto a sinistra), è divenuta una città del sapere e RIVOLGERSI QUI Le richieste di valutazione diagnostico-funzionale passeranno attraverso contatto telefonico o via e-mail: Centro di diagnostica e riabilitazione visiva per bambini con deficit plurisensoriali presso Policlinico A. Gemelli, Largo A. Gemelli, 8 - 00168 – Roma - III piano, percorso giallo tel. + 39 06 3551 0819 fax + 39 06 3058175 [email protected] www.iapb.it/polonazionale della salute. Facoltà di Medicina e Policlinico universitario sono un binomio inscindibile, un patrimonio per l'intera collettività locale e nazionale: un laboratorio nella didattica e nella ricerca medica, nell'organizzazione e nella gestione della sanità. Quando il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” fu costruito (tra fine anni '50 e primi anni '60) i policlinici universitari erano organizzati per “cliniche” autosufficienti, dotate di tutti i servizi di cui singolarmente avevano bisogno: con proprie sale operatorie, radiologie, laboratori di analisi. In pochi anni, il Gemelli apporterà, come sarà messo in luce nelle successive puntate, un’autentica innovazione nel sistema. 1- CONTINUA INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 1- MARZO Pianeta Donna 6 2013 Sì-Donna Keep in Touch. Il Gemelli a casa delle pazienti ginecologiche Donne in contatto con il proprio specialista via sms. Un filo diretto che regala qualità della vita e consente, al tempo stesso, il controllo in tempo reale delle condizioni cliniche delle pazienti ginecologiche: è il Progetto SI-Donna Health Kit (Keep In Touch) del Policlinico “A. Gemelli”. Il servizio, che funziona tramite messaggi sul telefono cellulare, è attivo per le pazienti oncologiche e per le donne in gravidanza seguite al Gemelli per il controllo del diabete gestazionale. Gli specialisti possono così seguire, anche a distanza, il percorso terapeutico della paziente, interpretando in tempo reale segnali di allarmi in caso di anomalie dei risultati. La paziente diventa protagonista “attiva” del suo processo assistenziale e impara a gestire la sua patologia con il continuo controllo del medico curante. Lo specialista, se dalle indicazioni che la stessa paziente gli ha inviato riscontra un quadro clinico ‘allarmante’, ha subito una precisa indicazione sul da farsi. Qualità della vita e qualità dell’assistenza avanzano sullo stesso binario, grazie al Progetto SI-Donna: in malattie complesse e croniche, come quelle oncologiche, vanno applicati protocolli terapeutici specialistici, che richiedono un controllo costante da parte dell'équipe dei curanti con la cosiddetta compliance delle pazienti, fondamentale per il buon esito dei trattamenti. Il Progetto SI-Donna risponde a queste esigenze: attraverso un dialogo opportunamente calendarizzato fra medico e paziente, tramite sms, consente di controllare scrupolosamente le terapie, di raccogliere le informazioni di rilevanza clinica in modo organico e sempre disponibili all'equipe medica (come parametri fisiologici, risultati di esami), controlla 24h le situazioni potenzialmente a rischio di peggioramenti, che se non riconosciute per tempo e opportunamente gestite possono determinare conseguenze negative per la paziente. In dettaglio, l'equipe medica definisce sul sistema informativo un calendario di messaggi che vengono inviati alla paziente tramite Sms. La risposta è ricevuta automaticamente dal sistema SI-Donna e integrata nel fascicolo sanitario elettronico della paziente. In questo modo le informazioni arrivano e sono schedate in tempo reale. “Un intervento tempestivo può migliorare la vita o anche solo migliorare la qualità della vita delle pazienti oltre che ottimizzare i costi del sistema sanitario - spiega la gineco- loga oncologa del Gemelli, Antonia Testa, che sta sperimentando il sistema di messaggistica -. Grazie a SI-Donna, inviando i programmati memo sul telefonino, ricordia- mo alle nostre pazienti di assumere una certa terapia, di fare determinati esami e di comunicare i risultati al medico curante. La paziente è così sempre sotto controllo e non è mai lasciata sola”. “SI-Donna è un percorso dedicato - spiega il direttore Giovanni Scambia - ideato e sperimentato per le donne affette da patologie oncologiche, che vanno seguite nel tempo, poi esteso alla vigilanza sul diabete Maurizio Guizzardi* in gravidanza. La paziente diabetica invia il valore di glicemia rilevato dal glucometro collegato al suo telefono cellulare e conduce la gravidanza serena e in salute”. “Questa applicazione - spiega Giovanni Hoz, Direttore Sistemi Informativi - è un esempio di come i Sistemi Informativi di un ospedale moderno debbano essere sempre più aperti all'integrazione col territorio, migliorando i servizi per i pazienti e riducendo i costi della sanità”. “I sistemi informativi integrati - spiega Fabrizio Massimo Ferrara della GESI - riescono a far raggiungere l'obiettivo di garantire la continuità del percorso assistenziale per la paziente, con una contemporanea riduzione dei costi, aumento dell'efficacia delle singole prestazioni e una maggiore appropriatezza del ricovero”. Uno speciale gel prodotto dal sangue della paziente aiuta a guarire rapidamente la ferita chirurgica garantendo, con una più veloce ripresa post-operatoria, un miglioramento della qualità della vita. Il gel è una delle novità targate Policlinico Gemelli, presentate in occasione lo scorso ottobre al XX Congresso mondiale della FIGO - Federazione internazionale di Ginecologia e Ostetricia. Il comitato organizzatore italiano del Congresso, che si è svolto a Roma, ha avuto come presidente il Prof. Giovanni Scambia, che dirige il Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna, della Vita Nascente, del Bambino e dell’Adolescente del Policlinico A. Gemelli, presso il quale il gel è già stato sperimentato su alcune donne, affette da carcinoma vulvare e sottoposte a chirurgia demolitiva. Via la cisti ovarica in laparoscopia entrando dal solo foro ombelicale Cisti ovariche rimosse tramite la sola cicatrice ombelicale, grazie alla laparoscopia a singolo ac- 1- MARZO È un momento di scelte importanti e di grandi opportunità INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it Le novità terapeutiche per Lei Un gel piastrinico rimargina le ferite da intervento in oncologia N. cesso (LESS). Lo studio, presentato al Congresso FIGO dai ginecologi del Gemelli, ha riguardato un campione di 125 donne e “dimostra che la chirurgia LESS, oltre a garantire un intuitivo migliore risultato estetico, permette di diminuire il dolore post-operatorio e consente una minore ospedalizzazione ed una migliore ripresa post-chirurgica”, come spiega la dottoressa Carolina Bottoni specializzanda di Ginecologia ed Ostetricia presso il Policlinico Gemelli. Le cisti ovariche, sono formazioni di natura benigna molto comuni nelle donne in età fertile (costituiscono circa il 10-20% di tutte le patologie ginecologiche). Questa newsletter, strumento di informazione e reciproca comunicazione del nostro Policlinico Universitario con i suoi principali stakeholder (in primis, cittadini e assistiti, professionisti sanitari interni ed esterni, associazioni) nasce in un momento delicato nella storia del “Gemelli”. Questa situazione, per molti aspetti, rispecchia la situazione generale di crisi economica, sociale e valoriale che attraversa il Paese, ma è portatrice anche di grandi opportunità e progressi tecnologici e organizzativi, a beneficio degli operatori e degli assistiti. Tecnologie sempre più avanzate consentono l'impiego di procedure diagnostiche e terapeutiche meno invasive rispetto al passato, con ricoveri più brevi ed esiti più favorevoli; la telemedicina e la microrobotica permettono di portare al letto delle persone assistite, anche domiciliarmente, apparecchiature sofisticate; la maggior parte dei tumori, grazie a trattamenti più mirati e meno tossici, si sta radicalmente trasformando in malattie croniche. Il cittadino, più informato e preparato, partecipa di più rispetto al passato sui temi della salute. Queste ragioni, insieme all'invecchiamento della popolazione e alla necessità di garantire migliore assistenza con meno risorse, promuovono le strutture ospedaliere che non si pongono più solo come monadi, ma sono integrate con altre strutture e con le reti del territorio. Ospedali focalizzati sempre più sulla gestione del problema di salute grave, acuto e urgente che si integrano con gli attori dell'assistenza domiciliare e/o territoriale. Le strutture vincenti, non solo in Italia, ma in tutta Europa devono anche perseguire, monitorare e dimostrare in maniera trasparente di poter offrire i migliori standard nell'assistenza e nella gestione economica. Il Gemelli è da 50 anni per i cittadini italiani luogo elettivo di un'hospitalitas in cui l'applicazione delle migliori tecnologie e conoscenze in ambito clinico-assistenziale si combina con l'attenzione alla persona sofferente, ai suoi bisogni, non solo assistenziali. Ciò determina per assistiti, famiglie e operatori sanitari un forte senso di appartenenza, anche perché il Gemelli, come Policlinico Universitario dell'Università Cattolica, è struttura leader a livello nazionale nell'ambito della ricerca e della formazione di medici, infermieri e manager sanitari. Il Policlinico “A. Gemelli” detiene alcuni primati che presentano ulteriori margini di miglioramento nella qualità dell'assistenza: è la prima struttura ospedaliera della Regione Lazio per numero di ricoveri (circa 100mila all'anno) e per la quota di ricoveri ad alta complessità; è l'ospedale che in Italia ha la maggiore capacità di attrazione di pazienti proveniente da fuori Regione (oltre 17mila degenti extra Regione nell'anno 2011); è il più grande ospedale oncologico del Paese, con volumi e risultati riconosciuti a livello nazionale; nell'ambito del sistema sanitario della Regione Lazio, è struttura di riferimento principale (hub) in numerosi ambiti di intervento, che non riguardano solo l'assistenza ospedaliera (come la rete oncologica, cardiologica, ictus, malattie infettive e perinatale), ma anche quella territoriale (sistema di emergenza-urgenza ed elisoccorso, specialistica ambulatoriale, diagnostica di base, centro dialisi, ambulatorio del dolore e hospice). Questo è lo spirito di questa newsletter: la drammatica emergenza finanziaria della sanità, che coinvolge pesantemente anche questa struttura per motivi prevalentemente esterni ad esso, non dovrà assolutamente intaccare la speranza e le reali opportunità di cura riposte nel Policlinico “Gemelli”, che si sta sviluppando per essere sempre più “faro” per i suoi medici, e per tutti quelli che ad esso guardano come esempio di qualità per l'assistenza e l'aggiornamento. Questo è il nostro costante impegno. Buona lettura! *Direttore del Policlinico Agostino Gemelli 2013 CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it Editoriali 3 La missione di curare L’importanza di comunicare Rocco Bellantone* Il nostro ospedale è un luogo straordinario. Ma non tanto per le tecnologie eccellenti e per le grandi conoscenze. E' un posto fuori dal comune per altri motivi. Abbiamo imparato una lezione fondamentale: avere cura del paziente, cura dell'uomo, cura dello spirito. “Non credo che i farmaci servano a molto…”, dubitava S. Pio da Pietrelcina, aggiungendo subito: ”…Se al letto del malato non portate l'amore”. “E l'amore lo portate con le parole. Quelle che possono sollevare il malato. Portate Dio ai malati: e questo varrà più di qualsiasi altra cura…”. La nostra missione è: “Impegno per l'eccellenza e per l'uomo che soffre”. Considerato che ci sarà sempre un uomo che soffre e che l'eccellenza - per definizione - non ha mai un punto fermo: non sarà mai possibile fermarsi a dire quanto siamo bravi. Dobbiamo ogni giorno rimboccarci le maniche, metterci in discussione, e spingere - a fondo - il piede sull'acceleratore. Siamo qui per qualcosa di speciale, per qualcosa di molto coraggioso. Se qualcuno ha dei dubbi ricordi le parole di un nostro grande paziente, Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura”. Se qualcuno si sente depresso dalle tante difficoltà ricordi che la depressione può essere una terribile malattia del fisico ma a volte può essere una malattia ancora più terribile - dell'anima. E questa può portare alla perdita della fede. Coraggio! Qualche tempo fa il mio parroco mi spiegava come il Vangelo non sia un manuale di bon ton e nemmeno una sorta di Galateo. Il Vangelo non invita alla timidezza. Anzi. Incita con forza a schierarsi con gli umili e a difenderli con tutte le forze. Si racconta che Padre Agostino Gemelli avesse un “caratteraccio”. Qualcuno - addirittura - non lo chiamava “Magnifico Rettore” ma “Magnifico Terrore”. Ma era un giusto. E guardate cosa ha costruito per gli umili. Con il suo carattere. I suoi eredi hanno realizzato il suo sogno: in 3 anni hanno costruito un enorme Ospedale (1961-1964). Oggi è un rarissimo esempio (in Italia) di Policlinico totalmente universitario. Qui non si impara la teoria: qui si vive medicina. Qui nel 1961 c'era solo campagna. I nostri predecessori andavano a cercare i pazienti nelle borgate quando tutta Roma andava giustamente nelle magnifiche realtà universitarie ed ospedaliere già esistenti. In 50 anni siamo entrati a pieno titolo nella grande tradizione romana e svolgiamo a pieno titolo la nostra funzione di servizio pubblico: i cittadini del Lazio e dell'Italia ci scelgono come centro di eccellenza del sistema sanitario pubblico nazionale. … Mettetele in fila 1.000.000 di persone l'anno! Il paziente - per noi - non è solo un caso clinico: è un uomo malato, verso il quale il medico deve adottare un atteggiamento di sincera, autentica, reale empatia, soffrendo insieme lui, mediante una partecipazione personale nelle situazioni concrete del singolo paziente. Malattia e sofferenza sono fenomeni che, compresi a fondo, vanno oltre la medicina e toccano l'essenza della condizione umana. Questo continuerà ad essere il posto dove si combatterà la sofferenza del fisico e dello spirito, dove si cercherà di evitare la morte fisica ma dove soprattutto seguendo l'esempio di un medico di eccezione, San Giuseppe Moscati, la morte non esisterà. * Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica N. NEWS IN BREVE Progetto Provincia wi-fi Gratis al Gemelli Internet per tutti Connessione gratuita a Internet nelle aree di ingresso del Policlinico e della Facoltà di Medicina dell'Università Cattolica: il Gemelli è entrato a far parte del Progetto “Provincia di Roma WiFi”. Degenti, familiari, visitatori, studenti hanno modo di accedere gratuitamente alla rete internet da pc, tablet o smartphone grazie alla installazione di 8 “hot spot” collocati al 3° e 4° piano del Policlinico Gemelli e presso gli Istituti Biologici della Facoltà di Medicina. Quella della Provincia di Roma è la più grande rete pubblica italiana di accesso gratuito a internet senza fili. L’accordo con il Policlinico Gemelli è stato stipulato con l'obiettivo di favorire una migliore accoglienza dei degenti, promuovere la cultura digitale a favore dei cittadini e consentire servizi migliori. Rapido e senza code il referto arriva via email Successo per il servizio del Gemelli di invio gratuito a mezzo e-mail dei referti ambulatoriali. Sono più di 100mila i referti consegnati via web a tutt’oggi, pari a circa il 25% del totale. A utilizzare il servizio soprattutto giovani donne. I referti, sono inviati in formato pdf, in una sorta di “busta chiusa digitale, cioé resi sicuri da una password personale di cui è a conoscenza il solo assistito. Hanno la firma digitale, assumendo in questo modo piena validità legale pari agli omologhi referti cartacei, che comunque possono essere sempre ritirati agli sportelli della Spedalità del Policlinico Gemelli attraverso le usuali procedure. 1- MARZO L’assistenza 4 2013 Guerra alle infezioni con un reparto virtuale Il Team dell’Unità di Consulenza Infettivologica Integrata Si chiama Unità di Consulenza Infettivologica Integrata: è il Reparto “virtuale” infettivologico nato al Gemelli per un controllo serrato e centralizzato delle infezioni ospedaliere. Un sistema informatico centralizzato ed un team dedicato sono pronti a gestire tutte le consulenze ordinarie sui casi di infezione che si possono presentare in qualsiasi reparto di degenza, entro 24 ore dalla richiesta. La nuova struttura è nata per ottimizzare la gestione dei pazienti con infezioni gravi frequentemente causate da germi altamente resistenti (MDR), che sempre più di frequente vengono osservati in ospedale. Il reparto virtuale, dalla denominazione "tecnica" di Unità di Consulenza Infettivologica Integrata (UdCII), consiste in un team di infettivologi deputato a gestire tutte le consulenze richieste all’Istituto di Clinica delle Malattie infettive da parte degli altri reparti del Gemelli. Lo scopo è il controllo e la gestione puntuali, rapidi e proattivi delle infezioni che si osservano in pazienti ricoverati. “L'Unità è strutturata in piena integrazione con le altre Unità dell’Istituto di Clinica delle Malattie Infettive, con il Servizio di Microbiologia, con la Direzione Rischio Clinico e Igiene, con la Direzione Sanitaria, con tutte le Unità Operative Assistenziali del Policlinico e con la Farmacia Interna”, spiega il professor Roberto Cauda, direttore dell’UOC di Malattie infettive del Gemelli. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it “L’Unità integrata - chiarisce il dr. Massimo Fantoni, che ne è il responsabile -, rappresenta, così come è strutturata, una novità nel panorama infettivologico italiano perché mette in relazione competenze e saperi diversi con la finalità di gestire l’evento acuto infettivo in stretta collaborazione con gli altri colleghi che curano lo stesso paziente per malattie, ad esempio, croniche, cercando di ridurre al minimo la necessità di trasferimenti di competenze”. Compito del “reparto virtuale” è gestire sia le consulenze ordinarie, sia quelle attive più complesse. “Le prime saranno espletate tutte entro 24 ore dalla richiesta – spiega Cauda - attraverso il sistema informatico centralizzato di richiesta e refertazione. Con un criterio di follow-up omogeneo, i pazienti saranno poi seguiti dall’infettivologo del team fino a risoluzione del quadro infettivo, realizzando appunto il concetto di “reparto virtuale”, che coinvolge tutto il Policlinico”. L’Unità gestirà anche le consulenze attive, ovvero quelle che avvengono non su chiamata del medico che ha in cura il paziente, ma sulla base di una segnalazione (alert) proveniente direttamente dal Laboratorio di Microbiologia del Gemelli, relativamente all’isolamento di alcune specie batteriche con resistenze multiple agli antibiotici, che richiedono particolare attenzione in ambito ospedaliero. Le consulenze attive sulla base degli alert del Laboratorio di Microbiologia, riguarderanno i pazienti con infezioni da germi resistenti, perché esse presentano una valenza sia clinica che epidemiologica di peculiare interesse e competenza degli infettivologi. N. 1- MARZO Innovazione al Gemelli 5 2013 Ecco come funziona il robot Da Vinci un infallibile assistente del chirurgo Da alcuni mesi al Policlinico Gemelli, in sala operatoria, ha cominciato a lavorare un “robot-chirurgo”. Si chiama “Da Vinci”, nome evocativo di innovazione e tecnologia. Finito il suo training, farà 500 interventi l'anno. Ad oggi ne ha già portati a termine con successo circa 50. Non c’è un solo tipo particolare d’intervento per il quale il chirurgo possa valersi di questo “straordinario” assistente. Da Vinci “lavora” con i chirurghi digestivi, i chirurghi endocrini, gli urologi, i ginecologi, i chirurghi toracici ed epatobiliari. Interventi di tanti tipi. Tutti con risultati eccellenti: resezioni intestinali (colon e retto) e del pancreas, asportazione di ghiandole surrenali, interventi per prolasso utero-vaginale, asportazioni radicali della prostata, dell'utero, della colecisti, del timo e perfino bypass gastrici per i grandi obesi. Sia chiaro: non è il robot che opera. E' sempre il chirurgo. La macchina - estremamente sofisticata - mette a disposizione braccia e mani elettroniche in grado di fare movimenti particolarmente fini e delicati. E riesce a raggiungere posti in cui difficilmente arriva la mano “ingombrante” del chirurgo. Anche la visione permessa dal robot è speciale, tridimensionale, molto ingrandita. Consente di controllare meglio strutture molto piccole. Le braccia del robot sono in grado di ese- INQUADRA il codice con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per ottenere la versione pdf stampabile di questa pagina, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it guire manovre comandate dal chirurgo che lavora seduto ad una consolle, con un monitor, lontano dal letto operatorio. In genere pochi metri, concettualmente anche in un altro continente. Le tecniche robot-assistite sono l'evoluzione tecnologica degli interventi laparoscopici che, attraverso sonde ed ottiche, permettono di operare attraverso accessi chirurgici molto piccoli (chirurgia mini-invasiva) in modo da garantire il minor trauma possibile e una rapida ripresa post-operatoria. Ciò si traduce in ricoveri più brevi, maggiore soddisfazione per il paziente e risparmio in termini di sanità pubblica. Ma il terreno dei costi è minato. Da Vinci costa più di 3 milioni di euro. In Italia ce ne sono 60, di cui sei nel Lazio. E a volte finiscono anche per non essere utilizzati, per problemi di budget. D'altro canto, in molti casi, il robot è in grado di offrire un migliore risultato funzionale legato alla maggiore accuratezza e precisione del gesto chirurgico. Ma non dobbiamo dimenticare che il chirurgo è un artigiano. Un medico che opera con le mani: ma anche con il cuore e con il cervello. L'obiettivo del chirurgo e del robot è lo stesso: guarire il paziente attraverso un atto necessario e utile, a volte molto difficile. Il robot sostituisce le mani, anche in maniera egregia. Ma non il cuore e il cervello. L'uomo e la macchina, insieme, possono fare la differenza. Lo rivela una ricerca dell’equipe del prof. Gasbarrini La “ragazza di Cosa” prima celiaca della storia La prima celiaca della storia risale al I sec. a. C. e si trovava alle porte di Roma. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università Cattolica di Roma. In particolare, il team di Antonio Gasbarrini, direttore della UOC di Medicina Interna e Gastroenterologia del Policlinico A. Gemelli, ha ritrovato i "geni della celiachia" nelle ossa di una nostra antenata, la cosiddetta “ragazza di Cosa” (nella foto), dal nome della località vicina ad Ansedonia, nei cui scavi ne venne rinvenuto lo scheletro. La scoperta, grazie all'estrazione e all'esame del Dna del reperto a opera dei genetisti del Centro di Antropologia Molecolare per gli studi sul Dna antico RIVOLGERSI QUI dell'Università di Tor Vergata, suggerisce che questa malattia abbia un'origine lontana e che abbia fatto parte della storia dell'uomo fin dall'introduzione del grano nella nostra alimentazione. La ricerca dell’equipe del prof. Gasbarrini è stata pubblicata sulla rivista The World Journal of Gastroenterology. AL GEMELLI LE VISITE PER L'AMBULATORIO CELIACHIA si possono richiedere allo 06.3015.4845 dal lunedi al venerdi dalle ore 12 alle ore 13.30 oppure di persona allo sportello del servizio di gastroenterologia dalla ore 9 alle 13 (ala F). Il servizio di gastroenterologia offre anche BREATH TEST prenotabili nelle modalità sopraindicate, e inoltre: - visite gastroenterologiche generali, visite per crohn e colite ulcerosa (ambulatorio IBD), ambulatorio pancreatiti, ecografie dell'intestino e addominali, prenotabili al numero 06-3015 6265 dal lun al ven ore 9-13 o di persona presso la segreteria della UOC di Medicina interna e gastroenterologia al 4L. N. NEWS IN BREVE Progetto Provincia wi-fi Gratis al Gemelli Internet per tutti Connessione gratuita a Internet nelle aree di ingresso del Policlinico e della Facoltà di Medicina dell'Università Cattolica: il Gemelli è entrato a far parte del Progetto “Provincia di Roma WiFi”. Degenti, familiari, visitatori, studenti hanno modo di accedere gratuitamente alla rete internet da pc, tablet o smartphone grazie alla installazione di 8 “hot spot” collocati al 3° e 4° piano del Policlinico Gemelli e presso gli Istituti Biologici della Facoltà di Medicina. Quella della Provincia di Roma è la più grande rete pubblica italiana di accesso gratuito a internet senza fili. L’accordo con il Policlinico Gemelli è stato stipulato con l'obiettivo di favorire una migliore accoglienza dei degenti, promuovere la cultura digitale a favore dei cittadini e consentire servizi migliori. Rapido e senza code il referto arriva via email Successo per il servizio del Gemelli di invio gratuito a mezzo e-mail dei referti ambulatoriali. Sono più di 100mila i referti consegnati via web a tutt’oggi, pari a circa il 25% del totale. A utilizzare il servizio soprattutto giovani donne. I referti, sono inviati in formato pdf, in una sorta di “busta chiusa digitale, cioé resi sicuri da una password personale di cui è a conoscenza il solo assistito. Hanno la firma digitale, assumendo in questo modo piena validità legale pari agli omologhi referti cartacei, che comunque possono essere sempre ritirati agli sportelli della Spedalità del Policlinico Gemelli attraverso le usuali procedure. 1- MARZO L’assistenza 4 2013 Guerra alle infezioni con un reparto virtuale Il Team dell’Unità di Consulenza Infettivologica Integrata Si chiama Unità di Consulenza Infettivologica Integrata: è il Reparto “virtuale” infettivologico nato al Gemelli per un controllo serrato e centralizzato delle infezioni ospedaliere. Un sistema informatico centralizzato ed un team dedicato sono pronti a gestire tutte le consulenze ordinarie sui casi di infezione che si possono presentare in qualsiasi reparto di degenza, entro 24 ore dalla richiesta. La nuova struttura è nata per ottimizzare la gestione dei pazienti con infezioni gravi frequentemente causate da germi altamente resistenti (MDR), che sempre più di frequente vengono osservati in ospedale. Il reparto virtuale, dalla denominazione "tecnica" di Unità di Consulenza Infettivologica Integrata (UdCII), consiste in un team di infettivologi deputato a gestire tutte le consulenze richieste all’Istituto di Clinica delle Malattie infettive da parte degli altri reparti del Gemelli. Lo scopo è il controllo e la gestione puntuali, rapidi e proattivi delle infezioni che si osservano in pazienti ricoverati. “L'Unità è strutturata in piena integrazione con le altre Unità dell’Istituto di Clinica delle Malattie Infettive, con il Servizio di Microbiologia, con la Direzione Rischio Clinico e Igiene, con la Direzione Sanitaria, con tutte le Unità Operative Assistenziali del Policlinico e con la Farmacia Interna”, spiega il professor Roberto Cauda, direttore dell’UOC di Malattie infettive del Gemelli. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it “L’Unità integrata - chiarisce il dr. Massimo Fantoni, che ne è il responsabile -, rappresenta, così come è strutturata, una novità nel panorama infettivologico italiano perché mette in relazione competenze e saperi diversi con la finalità di gestire l’evento acuto infettivo in stretta collaborazione con gli altri colleghi che curano lo stesso paziente per malattie, ad esempio, croniche, cercando di ridurre al minimo la necessità di trasferimenti di competenze”. Compito del “reparto virtuale” è gestire sia le consulenze ordinarie, sia quelle attive più complesse. “Le prime saranno espletate tutte entro 24 ore dalla richiesta – spiega Cauda - attraverso il sistema informatico centralizzato di richiesta e refertazione. Con un criterio di follow-up omogeneo, i pazienti saranno poi seguiti dall’infettivologo del team fino a risoluzione del quadro infettivo, realizzando appunto il concetto di “reparto virtuale”, che coinvolge tutto il Policlinico”. L’Unità gestirà anche le consulenze attive, ovvero quelle che avvengono non su chiamata del medico che ha in cura il paziente, ma sulla base di una segnalazione (alert) proveniente direttamente dal Laboratorio di Microbiologia del Gemelli, relativamente all’isolamento di alcune specie batteriche con resistenze multiple agli antibiotici, che richiedono particolare attenzione in ambito ospedaliero. Le consulenze attive sulla base degli alert del Laboratorio di Microbiologia, riguarderanno i pazienti con infezioni da germi resistenti, perché esse presentano una valenza sia clinica che epidemiologica di peculiare interesse e competenza degli infettivologi. N. 1- MARZO Innovazione al Gemelli 5 2013 Ecco come funziona il robot Da Vinci un infallibile assistente del chirurgo Da alcuni mesi al Policlinico Gemelli, in sala operatoria, ha cominciato a lavorare un “robot-chirurgo”. Si chiama “Da Vinci”, nome evocativo di innovazione e tecnologia. Finito il suo training, farà 500 interventi l'anno. Ad oggi ne ha già portati a termine con successo circa 50. Non c’è un solo tipo particolare d’intervento per il quale il chirurgo possa valersi di questo “straordinario” assistente. Da Vinci “lavora” con i chirurghi digestivi, i chirurghi endocrini, gli urologi, i ginecologi, i chirurghi toracici ed epatobiliari. Interventi di tanti tipi. Tutti con risultati eccellenti: resezioni intestinali (colon e retto) e del pancreas, asportazione di ghiandole surrenali, interventi per prolasso utero-vaginale, asportazioni radicali della prostata, dell'utero, della colecisti, del timo e perfino bypass gastrici per i grandi obesi. Sia chiaro: non è il robot che opera. E' sempre il chirurgo. La macchina - estremamente sofisticata - mette a disposizione braccia e mani elettroniche in grado di fare movimenti particolarmente fini e delicati. E riesce a raggiungere posti in cui difficilmente arriva la mano “ingombrante” del chirurgo. Anche la visione permessa dal robot è speciale, tridimensionale, molto ingrandita. Consente di controllare meglio strutture molto piccole. Le braccia del robot sono in grado di ese- INQUADRA il codice con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per ottenere la versione pdf stampabile di questa pagina, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it guire manovre comandate dal chirurgo che lavora seduto ad una consolle, con un monitor, lontano dal letto operatorio. In genere pochi metri, concettualmente anche in un altro continente. Le tecniche robot-assistite sono l'evoluzione tecnologica degli interventi laparoscopici che, attraverso sonde ed ottiche, permettono di operare attraverso accessi chirurgici molto piccoli (chirurgia mini-invasiva) in modo da garantire il minor trauma possibile e una rapida ripresa post-operatoria. Ciò si traduce in ricoveri più brevi, maggiore soddisfazione per il paziente e risparmio in termini di sanità pubblica. Ma il terreno dei costi è minato. Da Vinci costa più di 3 milioni di euro. In Italia ce ne sono 60, di cui sei nel Lazio. E a volte finiscono anche per non essere utilizzati, per problemi di budget. D'altro canto, in molti casi, il robot è in grado di offrire un migliore risultato funzionale legato alla maggiore accuratezza e precisione del gesto chirurgico. Ma non dobbiamo dimenticare che il chirurgo è un artigiano. Un medico che opera con le mani: ma anche con il cuore e con il cervello. L'obiettivo del chirurgo e del robot è lo stesso: guarire il paziente attraverso un atto necessario e utile, a volte molto difficile. Il robot sostituisce le mani, anche in maniera egregia. Ma non il cuore e il cervello. L'uomo e la macchina, insieme, possono fare la differenza. Lo rivela una ricerca dell’equipe del prof. Gasbarrini La “ragazza di Cosa” prima celiaca della storia La prima celiaca della storia risale al I sec. a. C. e si trovava alle porte di Roma. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università Cattolica di Roma. In particolare, il team di Antonio Gasbarrini, direttore della UOC di Medicina Interna e Gastroenterologia del Policlinico A. Gemelli, ha ritrovato i "geni della celiachia" nelle ossa di una nostra antenata, la cosiddetta “ragazza di Cosa” (nella foto), dal nome della località vicina ad Ansedonia, nei cui scavi ne venne rinvenuto lo scheletro. La scoperta, grazie all'estrazione e all'esame del Dna del reperto a opera dei genetisti del Centro di Antropologia Molecolare per gli stu- RIVOLGERSI QUI di sul Dna antico dell'Università di Tor Vergata, suggerisce che questa malattia abbia un'origine lontana e che abbia fatto parte della storia dell'uomo fin dall'introduzione del grano nella nostra alimentazione. La ricerca dell’equipe del prof. Gasbarrini è stata pubblicata sulla rivista The World Journal of Gastroenterology. LE VISITE PER L'AMBULATORIO CELIACHIA si possono richiedere allo 06.3015.4845 dal lunedi al venerdi dalle ore 12 alle ore 13.30 oppure di persona allo sportello del servizio di gastroenterologia dalla ore 9 alle 13 (ala F). Il servizio di gastroenterologia offre anche BREATH TEST prenotabili nelle modalità sopraindicate e, inoltre, visite gastroenterologiche generali, visite per crohn e colite ulcerosa (ambulatorio IBD), ambulatorio pancreatiti, ecografie dell'intestino e addominali, prenotabili al numero 06-3015 6265 dal lun. al ven. ore 9-13 o di persona presso la segreteria della UOC di Medicina interna e gastroenterologia al 4L. Presso il Servizio Analisi Ormonali e Biologia Molecolare Clinica è possibile effettuare tutti i test sia di diagnostica immunologica di base che di tipo molecolare per lo studio del rischio di malattia celiaca. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 1- MARZO Pianeta Donna 6 2013 SI-Donna Keep in Touch. Il Gemelli a casa delle pazienti ginecologiche Donne in contatto con il proprio specialista via sms. Un filo diretto che regala qualità della vita e consente, al tempo stesso, il controllo in tempo reale delle condizioni cliniche delle pazienti ginecologiche: è il Progetto SI-Donna Health Kit (Keep In Touch) del Policlinico “A. Gemelli”. Il servizio, che funziona tramite messaggi sul telefono cellulare, è attivo per le pazienti oncologiche e per le donne in gravidanza seguite al Gemelli per il controllo del diabete gestazionale. Gli specialisti possono così seguire, anche a distanza, il percorso terapeutico della paziente, interpretando in tempo reale segnali di allarmi in caso di anomalie dei risultati. La paziente diventa protagonista “attiva” del suo processo assistenziale e impara a gestire la sua patologia con il continuo controllo del medico curante. Lo specialista, se dalle indicazioni che la stessa paziente gli ha inviato riscontra un quadro clinico ‘allarmante’, ha subito una precisa indicazione sul da farsi. Qualità della vita e qualità dell’assistenza avanzano sullo stesso binario, grazie al Progetto SI-Donna: in malattie complesse e croniche, come quelle oncologiche, vanno applicati protocolli terapeutici specialistici, che richiedono un controllo costante da parte dell'équipe dei curanti con la cosiddetta compliance delle pazienti, fondamentale per il buon esito dei trattamenti. Il Progetto SI-Donna risponde a queste esigenze: attraverso un dialogo opportunamente calendarizzato fra medico e paziente, tramite sms, consente di controllare scrupolosamente le terapie, di raccogliere le informazioni di rilevanza clinica in modo organico e sempre disponibili all'equipe medica (come parametri fisiologici, risultati di esami), controlla 24h le situazioni potenzialmente a rischio di peggioramenti, che se non riconosciute per tempo e opportunamente gestite possono determinare conseguenze negative per la paziente. In dettaglio, l'equipe medica definisce sul sistema informativo un calendario di messaggi che vengono inviati alla paziente tramite Sms. La risposta è ricevuta automaticamente dal sistema SI-Donna e integrata nel fascicolo sanitario elettronico della paziente. In questo modo le informazioni arrivano e sono schedate in tempo reale. “Un intervento tempestivo può migliorare la vita o anche solo migliorare la qualità della vita delle pazienti oltre che ottimizzare i costi del sistema sanitario - spiega la gineco- loga oncologa del Gemelli, Antonia Testa, che sta sperimentando il sistema di messaggistica -. Grazie a SI-Donna, inviando i programmati memo sul telefonino, ricordia- mo alle nostre pazienti di assumere una certa terapia, di fare determinati esami e di comunicare i risultati al medico curante. La paziente è così sempre sotto controllo e non è mai lasciata sola”. “SI-Donna è un percorso dedicato - spiega il direttore Giovanni Scambia - ideato e sperimentato per le donne affette da patologie oncologiche, che vanno seguite nel tempo, poi esteso alla vigilanza sul diabete Maurizio Guizzardi* in gravidanza. La paziente diabetica invia il valore di glicemia rilevato dal glucometro collegato al suo telefono cellulare e conduce la gravidanza serena e in salute”. “Questa applicazione - spiega Giovanni Hoz, Direttore Sistemi Informativi - è un esempio di come i Sistemi Informativi di un ospedale moderno debbano essere sempre più aperti all'integrazione col territorio, migliorando i servizi per i pazienti e riducendo i costi della sanità”. “I sistemi informativi integrati - spiega Fabrizio Massimo Ferrara della GESI - riescono a far raggiungere l'obiettivo di garantire la continuità del percorso assistenziale per la paziente, con una contemporanea riduzione dei costi, aumento dell'efficacia delle singole prestazioni e una maggiore appropriatezza del ricovero”. Uno speciale gel prodotto dal sangue della paziente aiuta a guarire rapidamente la ferita chirurgica garantendo, con una più veloce ripresa post-operatoria, un miglioramento della qualità della vita. Il gel è una delle novità targate Policlinico Gemelli, presentate in occasione lo scorso ottobre al XX Congresso mondiale della FIGO - Federazione internazionale di Ginecologia e Ostetricia. Il comitato organizzatore italiano del Congresso, che si è svolto a Roma, ha avuto come presidente il Prof. Giovanni Scambia, che dirige il Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna, della Vita Nascente, del Bambino e dell’Adolescente del Policlinico A. Gemelli, presso il quale il gel è già stato sperimentato su alcune donne, affette da carcinoma vulvare e sottoposte a chirurgia demolitiva. Via la cisti ovarica in laparoscopia entrando dal solo foro ombelicale Cisti ovariche rimosse tramite la sola cicatrice ombelicale, grazie alla laparoscopia a singolo ac- 1- MARZO È un momento di scelte importanti e di grandi opportunità INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it Le novità terapeutiche per Lei Un gel piastrinico rimargina le ferite da intervento in oncologia N. cesso (LESS). Lo studio, presentato al Congresso FIGO dai ginecologi del Gemelli, ha riguardato un campione di 125 donne e “dimostra che la chirurgia LESS, oltre a garantire un intuitivo migliore risultato estetico, permette di diminuire il dolore post-operatorio e consente una minore ospedalizzazione ed una migliore ripresa post-chirurgica”, come spiega la dottoressa Carolina Bottoni specializzanda di Ginecologia ed Ostetricia presso il Policlinico Gemelli. Le cisti ovariche, sono formazioni di natura benigna molto comuni nelle donne in età fertile (costituiscono circa il 10-20% di tutte le patologie ginecologiche). Questa newsletter, strumento di informazione e reciproca comunicazione del nostro Policlinico Universitario con i suoi principali stakeholder (in primis, cittadini e assistiti, professionisti sanitari interni ed esterni, associazioni) nasce in un momento delicato nella storia del “Gemelli”. Questa situazione, per molti aspetti, rispecchia la situazione generale di crisi economica, sociale e valoriale che attraversa il Paese, ma è portatrice anche di grandi opportunità e progressi tecnologici e organizzativi, a beneficio degli operatori e degli assistiti. Tecnologie sempre più avanzate consentono l'impiego di procedure diagnostiche e terapeutiche meno invasive rispetto al passato, con ricoveri più brevi ed esiti più favorevoli; la telemedicina e la microrobotica permettono di portare al letto delle persone assistite, anche domiciliarmente, apparecchiature sofisticate; la maggior parte dei tumori, grazie a trattamenti più mirati e meno tossici, si sta radicalmente trasformando in malattie croniche. Il cittadino, più informato e preparato, partecipa di più rispetto al passato sui temi della salute. Queste ragioni, insieme all'invecchiamento della popolazione e alla necessità di garantire migliore assistenza con meno risorse, promuovono le strutture ospedaliere che non si pongono più solo come monadi, ma sono integrate con altre strutture e con le reti del territorio. Ospedali focalizzati sempre più sulla gestione del problema di salute grave, acuto e urgente che si integrano con gli attori dell'assistenza domiciliare e/o territoriale. Le strutture vincenti, non solo in Italia, ma in tutta Europa devono anche perseguire, monitorare e dimostrare in maniera trasparente di poter offrire i migliori standard nell'assistenza e nella gestione economica. Il Gemelli è da 50 anni per i cittadini italiani luogo elettivo di un'hospitalitas in cui l'applicazione delle migliori tecnologie e conoscenze in ambito clinico-assistenziale si combina con l'attenzione alla persona sofferente, ai suoi bisogni, non solo assistenziali. Ciò determina per assistiti, famiglie e operatori sanitari un forte senso di appartenenza, anche perché il Gemelli, come Policlinico Universitario dell'Università Cattolica, è struttura leader a livello nazionale nell'ambito della ricerca e della formazione di medici, infermieri e manager sanitari. Il Policlinico “A. Gemelli” detiene alcuni primati che presentano ulteriori margini di miglioramento nella qualità dell'assistenza: è la prima struttura ospedaliera della Regione Lazio per numero di ricoveri (circa 100mila all'anno) e per la quota di ricoveri ad alta complessità; è l'ospedale che in Italia ha la maggiore capacità di attrazione di pazienti proveniente da fuori Regione (oltre 17mila degenti extra Regione nell'anno 2011); è il più grande ospedale oncologico del Paese, con volumi e risultati riconosciuti a livello nazionale; nell'ambito del sistema sanitario della Regione Lazio, è struttura di riferimento principale (hub) in numerosi ambiti di intervento, che non riguardano solo l'assistenza ospedaliera (come la rete oncologica, cardiologica, ictus, malattie infettive e perinatale), ma anche quella territoriale (sistema di emergenza-urgenza ed elisoccorso, specialistica ambulatoriale, diagnostica di base, centro dialisi, ambulatorio del dolore e hospice). Questo è lo spirito di questa newsletter: la drammatica emergenza finanziaria della sanità, che coinvolge pesantemente anche questa struttura per motivi prevalentemente esterni ad esso, non dovrà assolutamente intaccare la speranza e le reali opportunità di cura riposte nel Policlinico “Gemelli”, che si sta sviluppando per essere sempre più “faro” per i suoi medici, e per tutti quelli che ad esso guardano come esempio di qualità per l'assistenza e l'aggiornamento. Questo è il nostro costante impegno. Buona lettura! *Direttore del Policlinico Agostino Gemelli 2013 CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it Editoriali 3 La missione di curare L’importanza di comunicare Rocco Bellantone* Il nostro ospedale è un luogo straordinario. Ma non tanto per le tecnologie eccellenti e per le grandi conoscenze. E' un posto fuori dal comune per altri motivi. Abbiamo imparato una lezione fondamentale: avere cura del paziente, cura dell'uomo, cura dello spirito. “Non credo che i farmaci servano a molto…”, dubitava S. Pio da Pietrelcina, aggiungendo subito: ”…Se al letto del malato non portate l'amore”. “E l'amore lo portate con le parole. Quelle che possono sollevare il malato. Portate Dio ai malati: e questo varrà più di qualsiasi altra cura…”. La nostra missione è: “Impegno per l'eccellenza e per l'uomo che soffre”. Considerato che ci sarà sempre un uomo che soffre e che l'eccellenza - per definizione - non ha mai un punto fermo: non sarà mai possibile fermarsi a dire quanto siamo bravi. Dobbiamo ogni giorno rimboccarci le maniche, metterci in discussione, e spingere - a fondo - il piede sull'acceleratore. Siamo qui per qualcosa di speciale, per qualcosa di molto coraggioso. Se qualcuno ha dei dubbi ricordi le parole di un nostro grande paziente, Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura”. Se qualcuno si sente depresso dalle tante difficoltà ricordi che la depressione può essere una terribile malattia del fisico ma a volte può essere una malattia ancora più terribile - dell'anima. E questa può portare alla perdita della fede. Coraggio! Qualche tempo fa il mio parroco mi spiegava come il Vangelo non sia un manuale di bon ton e nemmeno una sorta di Galateo. Il Vangelo non invita alla timidezza. Anzi. Incita con forza a schierarsi con gli umili e a difenderli con tutte le forze. Si racconta che Padre Agostino Gemelli avesse un “caratteraccio”. Qualcuno - addirittura - non lo chiamava “Magnifico Rettore” ma “Magnifico Terrore”. Ma era un giusto. E guardate cosa ha costruito per gli umili. Con il suo carattere. I suoi eredi hanno realizzato il suo sogno: in 3 anni hanno costruito un enorme Ospedale (1961-1964). Oggi è un rarissimo esempio (in Italia) di Policlinico totalmente universitario. Qui non si impara la teoria: qui si vive medicina. Qui nel 1961 c'era solo campagna. I nostri predecessori andavano a cercare i pazienti nelle borgate quando tutta Roma andava giustamente nelle magnifiche realtà universitarie ed ospedaliere già esistenti. In 50 anni siamo entrati a pieno titolo nella grande tradizione romana e svolgiamo a pieno titolo la nostra funzione di servizio pubblico: i cittadini del Lazio e dell'Italia ci scelgono come centro di eccellenza del sistema sanitario pubblico nazionale. … Mettetele in fila 1.000.000 di persone l'anno! Il paziente - per noi - non è solo un caso clinico: è un uomo malato, verso il quale il medico deve adottare un atteggiamento di sincera, autentica, reale empatia, soffrendo insieme lui, mediante una partecipazione personale nelle situazioni concrete del singolo paziente. Malattia e sofferenza sono fenomeni che, compresi a fondo, vanno oltre la medicina e toccano l'essenza della condizione umana. Questo continuerà ad essere il posto dove si combatterà la sofferenza del fisico e dello spirito, dove si cercherà di evitare la morte fisica ma dove soprattutto seguendo l'esempio di un medico di eccezione, San Giuseppe Moscati, la morte non esisterà. * Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica N. LA SANITA’ CHE FUNZIONA Il freddo salva la vita: funziona su un 15enne l’ipotermia terapeutica Grazie a una tecnica applicata per gli adulti, ma ancora non impiegata su larga scala per i bambini e gli adolescenti e' stato possibile salvare, impedendo i danni al cervello, un giovane di 15 anni che rischiava di morire per soffocamento. Trasportato in codice rosso presso il Dea del Gemelli e assistito nella Terapia intensiva pediatrica coordinata dal professor Giorgio Conti. Il giovane, deve la vita ed il pieno recupero all'ipotermia terapeutica: tecnica applicata dai medici che, attraverso un abbassamento graduale della temperatura del corpo sono riusciti a contenere al massimo i danni al cervello causati dalla mancanza temporanea di ossigeno. Iperidrosi: basta disagi con la ‘chirurgia dolce’ L'iperidrosi, la sudorazione eccessiva, è un disturbo che può davvero complicare l’esistenza, rendendo difficile una normale vita di relazione. Al Gemelli la cura definitiva è possibile per via chirurgica endoscopica, con invasività minima, in grado di garantire una elevatissima percentuale di successo. Come spiega il prof. Pierluigi Granone, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia toracica del Policlinico, in un articolo sull'European Association for Cardio-Thoracic Surgery, il nervo simpatico (che manda il comando “sudore”) non viene tagliato, ma compresso con l’utilizzo di clip in titanio, graffette che bloccano il messaggio nervoso che induce il sudore. 1- MARZO L’assistenza 2 2013 N. 1- MARZO Novità terapeutiche 7 2013 Impiantato al Gemelli il primo cuore artificiale Un centro per far recuperare la vista ai bimbi con deficit plurisensoriale Era ricoverato in rianimazione, in condizioni critiche e senza ormai nessuna possibilità di cura. A 64 anni è stato letteralmente portato a nuova vita grazie al primo cuore artificiale impiantato al Policlinico “A. Gemelli”. L'intervento è stato eseguito presso il Dipartimento di Scienze Cardiovascolari grazie alla collaborazione tra l'équipe del professor Filippo Crea e quella del professor Massimo Massetti, rispettivamente a capo della Cardiologia e della Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli. Questo primo intervento, reso indispensabile dalla patologia da cui era affetto il paziente, una cardiomiopatia dilatativa idiopatica, ormai irreversibile, ha dato il via ad un programma che prevede l'impianto di altri cuori artificiali ad altri pazienti che non sono curabili altrimenti. L’iniziativa al Gemelli è multidisciplinare e riguarda la cura dei pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca, una condizione che caratterizza, purtroppo, la fine del percorso di molte malattie come l'infarto, le disfunzioni valvolari o le malattie stesse del muscolo cardiaco. “Il Policlinico Gemelli - spiega il professor Massimo Massetti - ha pianificato un progetto ambizioso inerente il percorso clinico del paziente affetto da insufficienza cardiaca. Molti specialisti tra i quali Cardiologi, Cardiochirurghi, Anestesisti e Rianimatori, Internisti e Geriatri lavorano insieme intorno alle problematiche del paziente, esprimendo una sinergia d'eccellenza. In questo contesto è stato avviato il programma che prevede l'impianto di cuori artificiali nelle gravi insufficienze d'organo che non rispondono alle terapie convenzionali”. Il cuore artificiale impiantato, denominato Jarvik 2000, è una pompa in titanio della grandezza di una pila torcia e del peso di 90 grammi. L'energia che lo fa funzionare è fornita da una batteria esterna (dell'ingombro di un paio di telefoni cellulari mes- Aiutare e curare per tempo, in maniera specifica e mirata, i bambini che fin dalla nascita hanno problemi alla vista, associati ad altri disturbi neurologici: al Gemelli finalmente è possibile. Il nuovo Centro di diagnostica e riabilitazione visiva per bambini con deficit plurisensoriali è finalmente operativo qui al Policlinico universitario. La struttura è nata in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus. Ma qual è l'obiettivo, quali i vantaggi e come funziona il nuovo Centro? La struttura punta ad accogliere il bambino ed i suoi genitori fin dalla nascita. Un team di specialisti, che comprende neuropsichiatri infantili esperti in funzioni visive, oculisti, neonatologi ed esperti di riabilitazione per l’ipovisione, valuterà la presenza di un residuo visivo nel bambino fin dai primi giorni successivi alla nascita. Fondamentale è il coinvolgimento diretto dei genitori fin dalla diagnosi: sarà possibile cosà organizzare il percorso riabilitativo del bambino. Il confronto tra le diverse figure professionali e i genitori sarà costante, sia al momento della diagnosi che durante le visite successive. Con i genitori si identificheranno i punti di forza e le competenze da attivare e si proporranno attività da eseguire in ambito familiare, presso il Centro, sul territorio e nella scuola. La prima accoglienza viene svolta all’interno del day hospital di Neuropsichiatria Infantile, al III piano del Gemelli (percorso giallo). Per gli incontri successivi sedi indicate Gemelliinforma - Bollettino a diffusione interna per il Policlinico A. Gemelli di Roma - testata in attesa di registrazione Direttore Nicola Cerbino Board editoriale: A. Giulio De Belvis, Luca Revelli, Carla Alecci, Francesca Russo, Emiliana Stefanori Consulenza giornalistico-editoriale: Value Relations srl - Enrico Sbandi Redazione tecnico-scientifica: Alessandro Barelli, Christian Barillaro, Ettore Capoluongo, Ivo Iavicoli, Roberto Iezzi, Gaetano Lanza, Federica Mancinelli, Marco Marchetti, Mario Rigante, Carlo Rota. Stampa: Cangiano Grafica - via Palazziello 80040 Volla (Na) Il cuore artificiale Jarvik 2000 si insieme) attraverso un cavo elettrico collegato a uno spinotto fissato dietro l'orecchio. Quest'apparecchiatura è quindi poco ingombrante e facile da utilizzare, anche per i pazienti più anziani. Dopo l'impianto del cuore artificiale i pazienti possono lavorare, guidare l'auto, fare la doccia e il bagno in piena sicurezza. Dopo l'intervento chirurgico e un breve periodo di degenza post-operatoria, il paziente è stato trasferito in un centro di riabilitazione cardiologica con esperienza nei soggetti portatori di cuori artificiali. Attualmente le sue condizioni cliniche sono in netto miglioramento e nei prossimi giorni verrà dimesso per ritornare al suo domicilio in una regione del Centro Italia. Il successo per il Policlinico Gemelli è duplice: all'impianto del primo cuore artificiale, si abbina l’aver centrato l’obiettivo di riportare in Italia, dalla Francia, il cardiochirurgo Massimo Massetti, realizzato tramite una chiamata diretta della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, dopo 20 anni trascorsi all'estero e oltre 200 tra pubblicazioni e comunicazioni scientifiche alle spalle. La grande avventura del Gemelli QR code: inquadratelo col cellulare Il simbolo di forma quadrata che trovate in ciascuna pagina è un “QR code”. Inquadrato con la fotocamera del cellulare, collega direttamente alla pagina web dell’articolo a cui è associato, nel sito www.policlinicogemelli.it. Per- ché funzioni, il telefono deve potersi collegare ad internet, avere la fotocamera ed il programma (scaricabile gratis dalla rete) che riesce a “vedere” e leggere i QR code. Per maggiori informazioni: http://bit.ly/QRistruzioni E il sogno di padre Agostino divenne la città del sapere e della salute L’attore Max Giusti all’inaugurazione del Centro pediatrico di Diagnostica e Riabilitazione Visiva sono sia i locali della Neuropsichiatria Infantile, sia un ambiente dedicato presso il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti, al II piano (palazzina C, percorso rosso). Nel riquadro qui a destra, i recapiti telefonici e gli indirizzi e-mail per formulare richieste. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it Il 10 luglio 1964, a Roma, inizia ufficialmente l'attività il Policlinico universitario “Agostino Gemelli”. Nasce tre anni dopo l'inaugurazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, avvenuta il 5 novembre 1961 alla presenza di Papa Giovanni XXIII. Porre sempre l'uomo al centro delle sue azioni, sia questi studente - l'impegno formativo e scientifico - o malato - l'impegno assistenziale: questa la mission della sede di Roma dell'Università Cattolica (fondata a Milano nel 1921 e presente in Italia con cinque sedi e 12 facoltà), che in soli cinque decenni da “un sogno” perseguito con tenacia dal suo fondatore, Padre Agostino Gemelli (nella foto a sinistra), è divenuta una città del sapere e RIVOLGERSI QUI Le richieste di valutazione diagnostico-funzionale passeranno attraverso contatto telefonico o via e-mail: Centro di diagnostica e riabilitazione visiva per bambini con deficit plurisensoriali presso Policlinico A. Gemelli, Largo A. Gemelli, 8 - 00168 – Roma - III piano, percorso giallo tel. + 39 06 3551 0819 fax + 39 06 3058175 [email protected] www.iapb.it/polonazionale della salute. Facoltà di Medicina e Policlinico universitario sono un binomio inscindibile, un patrimonio per l'intera collettività locale e nazionale: un laboratorio nella didattica e nella ricerca medica, nell'organizzazione e nella gestione della sanità. Quando il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” fu costruito (tra fine anni '50 e primi anni '60) i policlinici universitari erano organizzati per “cliniche” autosufficienti, dotate di tutti i servizi di cui singolarmente avevano bisogno: con proprie sale operatorie, radiologie, laboratori di analisi. In pochi anni, il Gemelli apporterà, come sarà messo in luce nelle successive puntate, un’autentica innovazione nel sistema. 1- CONTINUA La tavola rotonda del Convegno “L’Hospitalitas al malato del XXI secolo”, moderata da Franco Di Mare. Sul podio, Maurizio Guizzardi. Al tavolo, da sinistra, XXXXXXXXXXXXX N. 1- MARZO 2013 Il Piano Strategico 8 Dal Policlinico ai Poli-clinics. Il Gemelli sviluppa i Poli: al centro c’è la persona Il Gemelli cambia volto attraverso un rinnovamento profondo che lo trasformerà in un luogo ad alta intensità di cura con al centro la persona. Da Policlinico a 'Policlinics', la riorganizzazione dell'offerta è già avviata, organizzata per macroaree assistenziali: il Polo Oncologico, il Polo Emergenza, il Polo Donna, il Polo Cardiovascolare, il Polo Neuroscienze. Queste macroaree, ciascuna delle quali fa capo a più Dipartimenti, tracciano la direzione dei percorsi clinico-assistenziali che renderanno più semplici per il paziente e più efficaci per la sua cura tutte le fasi, dalla diagnosi alla riabilitazione. Il percorso di cura viene seguito passo passo, con l'assistenza ai massimi livelli di qualità. Cosa significa questo per il paziente? Come si articolerà l'attività di ricovero? L’iter terapeutico si svolgerà in tre grandi fasi: quella del pre-ricovero, con individuazione dei bisogni del paziente e quindi del percorso clinico in cui sarà inserito, a seconda della patologia da curare, quella del trattamento e quella della dimissione, con garanzia di continuità assistenziale post-ricovero. Il nuovo profilo del Policlinico Gemelli è delineato in base alla riorganizzazione prevista dal Piano Strategico 2012-2016, illustrato lo scorso 11 febbraio, nel Convegno 'L'Hospitalitas al Malato del XXI secolo’, in occasione della XXI Giornata mondiale del malato. "A 50 anni dalla fondazione, il Gemelli raccoglie le sfide per sostenere il presente e governare il futuro della sanità e si rinnova con l'obiettivo di rispondere alle trasformazioni epidemiologiche, economiche e sociali dei nostri tempi, di adeguarsi ai cambiamenti dei bisogni di salute, delle aspettative e dei comportamenti dei cittadini, di modificare le reti assistenziali formali e informali", ha spiegato il Direttore del Policlinico, dott. Maurizio Guizzardi. "Prevediamo alleanze con centri di eccellenza pubblici e privati nazionali nel settore dell'assistenza - sottolinea il prof. Marco Elefanti, direttore amministrativo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - olINQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: www.policlinicogemelli.it QR code: come si usa? MARZO 2013 ANNO 1- N. 1 Scoprilo a pagina 2 Come sarà il nuovo Gemelli Il Gemelli cambia volto attraverso un rinnovamento profondo che lo trasformerà in un luogo ad alta intensità di cura con al centro la persona. Da Policlinico a 'Poli-clinics', la riorganizzazione dell'offerta è già avviata, organizzata per macroaree assistenziali: il Polo Oncologico, il Polo Emergenza, il Polo Donna, il Polo Cardiovascolare, il Polo Neuroscienze. Queste macroaree, ciascuna delle quali fa capo a più Dipartimenti, tracciano la direzione dei percorsi clinico-assistenziali che renderanno più semplici per il paziente e più efficaci per la sua cura tutte le fasi, dalla diagnosi alla riabilitazione. Il percorso di cura viene seguito passo passo, con l'assistenza ai massimi livelli di qualità. Cosa significa questo per il paziente? Come si articolerà l'attività di ricovero? L’iter terapeutico si articolerà in tre grandi fasi: quella del pre-ricovero, con individuazione dei bisogni del paziente e quindi del percorso clinico in cui sarà inserito, a seconda della patologia da curare, quella del trattamento e quella della dimissione, con garanzia di continuità assistenziale post-ricovero. Il nuovo profilo del Policlinico Gemelli è delineato in base alla riorganizzazione prevista dal Piano Strategico 20122016, illustrato lo scorso 11 febbraio, nel Convegno 'L'Hospitalitas al Malato del XXI secolo’, in occasione della XXI Giornata mondiale del malato. A PAGINA 8 Nella foto, la tavola rotonda del Convegno tre che della ricerca e della formazione e la partecipazione a network internazionali tra strutture di eccellenza, per la valutazione comparata di esiti e lo scambio di buone pratiche cliniche". "Il nuovo Policlinico - osserva il prof. Rocco Bellantone, preside della Facolta' di medicina e chirurgia della Cattolica - do- vra' diventare un 'locus amoenus', dove la cura e' possibile non solo grazie ai piu' innovativi strumenti tecnologici, ma soprattutto applicando un concetto semplice ma molte volte dimenticato: curare il paziente, curare l'uomo, curare lo spirito, secondo quella che era l'idea originaria di Padre Agostino Gemelli”. I benefici di una simile organizzazione sono molteplici. Innanzitutto l'assistenza, allineata a standard di alta qualità, che è garanzia essa stessa del miglior risultato delle cure. Nell'ambito di ciascun percorso sarà curata l'assistenza multidisciplinare, che potrà tenere conto di tutti gli aspetti della patologia del paziente. Cure efficaci, complete e ben organizzate, attraverso percorsi definiti di diagnosi e cura si traducono anche in un impiego ottimale delle risorse a disposizione. Ecco il nostro Cuore Artificiale La missione di curare L’importanza di comunicare 64 anni, cardiopatico cronico. E’ la prima persona letteralmente portata a nuova vita grazie al cuore artificiale impiantato al Policlinico “A. Gemelli”. A PAGINA 2 Maurizio Guizzardi Rocco Bellantone Mi chiamo Da Vinci, sono il robot infallibile come assistente chirurgo Direttore del Policlinico Agostino Gemelli Cure migliori e più humanitas con la nuova organizzazione Percorsi terapeutici ad hoc per le patologie complesse Un grande passo in avanti nell’assistenza, di migliore qualità e più umana. Ecco il primo, tangibile vantaggio per il paziente. Merito dei percorsi di cura ad hoc per le diverse patologie complesse: il paziente si sentirà accolto e guidato in ogni fase del percorso. Quest'ultima è una condizione fondamentale per il buon esito delle prestazioni erogate, soprattutto nel caso di anziani, che trovano difficoltà ad orientarsi fra i tanti appuntamenti, visite, esami, controlli. È un momento di scelte importanti e di grandi opportunità Questa newsletter, strumento di informazione e reciproca comunicazione del nostro Policlinico Universitario con i suoi principali interlocutori, nasce in un momento delicato nella storia del “Gemelli” che, per molti aspetti, rispecchia la fase difficile attraversata dal Paese. Ma porta con sé anche grandi opportunità e progressi tecnologici e organizzativi, a beneficio degli operatori e degli assistiti. A PAGINA 3 Preside della Facoltà Medicina e Chirurgia Università Cattolica Da alcuni mesi al Policlinico Gemelli, in sala operatoria, ha cominciato a lavorare un “robot-chirurgo”. Si chiama “Da Vinci”, nome evocativo di innova A PAGINA 5 zione e tecnologia. Un centro per recuperare la vista nei bimbi con deficit plurisensoriale Aiutare e curare in maniera specifica i bambini che fin dalla nascita hanno problemi alla vista, associati ad altri disturbi neurologici: al Gemelli finalmente è possibile. A PAGINA 7 Sì-Donna Keep in Touch Il Gemelli va a casa delle pazienti ginecologiche Il nostro ospedale è un luogo straordinario. Ma non tanto per le tecnologie eccellenti e per le grandi conoscenze. E' un posto fuori dal comune per altri motivi. Abbiamo imparato una lezione fondamentale: avere cura del paziente, cura dell'uomo, cura dello spirito. “Non credo che i farmaci servano a molto…”, dubitava S. Pio. (...) A PAGINA 3 E’ di un secolo avanti Cristo la prima celiaca della storia rivelata dal prof. Gasbarrini LE NOSTRE RUBRICHE Le novità terapeutiche per Lei A PAGINA 6 A PAGINA 4 A PAGINA 6 Guerra totale alle infezioni con il reparto virtuale A PAGINA 6 A PAGINA 5 Internet gratis per tutti con il Progetto Provincia WiFi La grande avventura del Gemelli A PAGINA 7