2013_Quelli_del_2011_n5_Settembre2013
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2013_Quelli_del_2011_n5_Settembre2013
20.11 Bambini e ragazzi comunicano alla città: consolidamento e espansione dell’Agenzia di Comunicazione dei Ragazzi, orientamento all’utilizzo consapevole dei media e delle tecnologie digitali” V Piano Infanzia e Adolescenza. Progetto finanziato con Fondi ex L. 285/97 Numero doppio italiano-inglese LA RIVISTA INTERAMENTE SCRITTA DAI RAGAZZI A SCUOLA SENZA AMIANTO? • Intervista a Francesco Cappelli assessore all’istruzione REPORTAGE DAI CENTRI ESTIVI MILANO: CHE COSA SUCCEDE • ARRIVA BRAIN, LA MOSTRA SUL CERVELLO. 13 OTTOBRE: MUSEI GRATIS • APRE AL PUBBLICO VILLA LONATI (E CERCA VOLONTARI) • NELLE SCUOLE ELEZIONI PER I CONSIGLI DI ZONA DEI RAGAZZI • XIV MARCIA PER I DIRITTI DEI BAMBINI Politiche sociali e Cultura della Salute Settore Servizi per i Minori e per le famiglie Ideato e promosso da Con il patrocinio di Sostenitori 1 C iao ragazzi, mentre scrivo questo editoriale la scuola sta per cominciare e voi vi state organizzando: zaino, diario, libri ecc. Non tutti però. Un gruppo di bambini fortunati non lo fa. Non è che siano ancora in vacanza, a scuola ci vanno anche loro, ma senza la cartella. Si tratta dei 75 scolari (due prime e una seconda) della scuola elementare Thouar-Gonzaga di via Tabacchi. Da quest’anno partecipano a un progetto sperimentale del Comune che si chiama appunto A scuola senza zaino, perché i bambini troveranno già nelle classi materiali per scrivere, libri, strumenti didattici. Per saperne di più abbiamo intervistato l’assessore all’istruzione Francesco Cappelli, al quale abbiamo chiesto anche di spiegarci qual è la situazione della presenza di amianto nelle scuole (il servizio è a pag 5). Questo numero è però particolare, perché in gran parte realizzato dai bambini che hanno partecipato alle esperienze dei centri estivi: La bella estate (il campus della zona cinque, pag 6) e i Summer city camp dell’associazione Alice in città (pagg 8-19). Guardate le foto scattate dai bambini del Camp di via Rovani (durante le prove per Il mago di Oz) sono talmente belle che le abbiamo utilizzate per illustrare quasi tutto l’inserto. Quelli del 20-11. Il giornale dell’Agenzia dei Ragazzi Redazione centrale Agenzia dei ragazzi, Alzaia Naviglio Pavese 78/3, 20142 Milano T 02 54178247, F 02 54178222, [email protected] , www.agenziadeiragazzi.net Editore Arciragazzi Comitato Milanese Via Adige 11 20135 Milano Coordinamento editoriale e progetto grafico di CreaX Laura Fezzi Camilla Masciadri Impaginazione CreaX Camilla Masciadri Stampa Altavia Italia Iniziativa realizzata da Arciragazzi Comitato Milanese Responsabile e supervisore scientifico Nicola Iannaccone Hanno collaborato Simona D’Angelo, Daniela Folcio, Alice Gabrielli, Chiara Schimd Giuseppe Palermo Elisa Li Mandri Campus Bacone Coordinatrice Elena Parretti Bambini Emily Sutton 2 Campus Cinque Giornate Coordinatrice Alessia Baldini Tutor Zoe Greenslade Eimer McEvoy Bambini Kimberly E. Riccardo B. Pietro Campus Colletta Coordinatore Lorenzo Minetti Bambini Greta Bertocchi Tea Greco Miriam La Rosa Campus Faipò Gessate Coordinatrice Valentina Fossati Campus Guarneri Coordinatrice Valentine Turazzi Campus Leonardo da Vinci Coordinatrice Monica Miazza Bambini Edoardo Chieselli Sebastian Mola Giulia Mafezzoli Maurizio Cardosi Giulia Sicignano Campus Morosini Coordinatore Denis Silvello Bambini Marie Grace Ambrosino Vittoria De Martino Giulio Zhou Campus Pisacane Coordinatrice Elena Castelluccia Bambini Sasha Basta Emanuele Casella Chiara Cassamagnaghi Filippo Cataluccio Emanuele Cisneros Arianna Fogliazza Caterina Frigo Greta Genovina Federico Meazza Giacomo Rocchinotti Beatrice Sessa Cesare Zanardelli Campus Rovani Coordinatrice Federica di Rosa Laboratorio fotografico Davide Stecconi Bambini Agnese Anna Arianna Carola Fabio Federica e Federico Gaia Giulia B. e Giulia C. Lorenzo Luca Marco Matilde Niccolò Paolo Valerio Da oggi, però, tutti potete contribuire direttamente con il giornale e con il sito: se avete testi, foto, disegni che vi piacerebbe veder pubblicati mandateceli, perché vorremmo che le pagine online potessero vivere davvero. Tra l’altro scommetto che nessuno di voi sa che l’Agenzia dei ragazzi ha anche una pagina su facebook (a proposito nella pagina a fianco c’è un’intervista a Nicola Iannaccone, il presidente di Arciragazzi). Perché non andate a cliccare “mi piace”? Nel prossimo numero vi diremo quanti siamo diventati. Perché per ora l’Agenzia dei Ragazzi su facebook ha solo 17 amici e 87 mi piace. Un po’ pochino, no? Quasi quasi aggiungo anche il mio…. un attimo… Click. Fatto. Ecco, adesso sono 88. 2 3 4 5 6 7 8 8-19 10 11 12 14 16 18 19 20 | | | | | | | | | | | | | | | | Editoriale L’agenzia dei ragazzi funziona così La Milano dei bambini A scuola senza amianto e senza zaino Una giornata in campagna Speciale Summer city Camp Centri estivi in inglese. Chi li organizza, come funzionano “Quelli del 20.11” non è soltanto la prima (e unica, in Italia) rivista scritta interamente dai bambini. È parte di un progetto più ampio, che vogliamo farvi conoscere e al quale vi chiediamo di partecipare. Anche con un semplice click. “La nostra rivista nasce dall’Agenzia di comunicazione dei ragazzi, promossa da Arciragazzi di Milano nel 2000 con l’obiettivo di aiutare i più giovani a comunicare tra loro e con la città”, spiega Nicola Iannaccone, psicologo e presidente di Arciragazzi. “Oltre alle scuole, ai ragazzi, agli insegnanti, partecipano al progetto il Comune di Milano e anche enti privati, come le società milanesi Altavia e Milano Ristorazione che hanno contribuito The Wizard of Oz Welcome to Musicland Interview with Eimer and Zoe The magic potion. Behind the scenes A special speedy-date Qui sopra Camilla Masciadri, architetto nonché artdirector della nostra rivista. Books reviews from the Colletta Camp My kitchen The Magic Circus Interessanti appuntamenti A destra Nicola Iannaccone. Dalla foto non si direbbe ma è un serio psicologo, ha fondato e dirige Arciragazzi di Milano. Ha ideato e coordina il progetto “Stop al bullismo” (www.stopalbullismo.it) e pubblicato diversi libri sull’argomento. a finanziare la nostra iniziativa nel corso degli anni. L’Agenzia dei ragazzi è infatti online con il sito www.agenziadeiragazzi.net, nel quale trovate i filmati realizzati da Valerio Finessi, ed è presente anche su Facebook (mi raccomando... cliccate “mi piace”!)”. Infine Raga Radio raccoglie tutti i laboratori di informazione, i reportage, le interviste, le osservazioni, i radioracconti e la musica realizzati nelle scuole. Ai ragazzi piace fare radio (raga) “Attraverso il sito è possibile ascoltare le radio web presenti in diverse scuole di Milano”, ci spiega Matteo Villani che per Arciragazzi realizza laboratori di conduzione radiofonica. “Lavorando in radio i ragazzi diventano più sicuri, più sciolti ed efficaci nell’esposizione. Imparano a respirare a fondo prima di incominciare, a non parlare troppo in fretta, a condurre le trasmissioni senza recitare e senza pensare di aver di fronte un pubblico, ma come se si rivolgessero semplicemente a un amico. Come dei veri giornalisti, capiscono che è fondamentale avere sempre in mente a chi ci si rivolge: se il pubblico è composto da bambini e ragazzi, come nel nostro caso, invece di cominciare la trasmissione con un buon giorno o un buonasera può essere meglio iniziare con un semplice ciao”. Nelle prime fasi del laboratorio Matteo propone sempre argomenti ai quali i ragazzi sono già spontaneamente interessati: la musica, lo sport, il cinema. Poi si affrontano anche temi meno immediati. Lavorare in radio è anche un modo per raccogliere e ordinare le informazioni e per allenarsi a scrivere meglio. “I ragazzi quando vanno in onda di non improvvisano. Hanno sempre preparato prima un testo scritto, che potranno leggere quando vanno in trasmissione. Per costruirlo hanno dovuto compiere, spesso attraverso internet, il lavoro di ricerca e di elaborazione indispensabile per produrre dei testi che funzionino”. Matteo Villani educatore della cooperativa Il Torpedone gestisce il laboratorio delle radio web di Arciragazzi nelle scuole medie. È responsabile di Cross radio, la radio web del centro di aggregazione Italo di Cinisello Balsamo. www.agenziadeiragazzi.net “Sul sito trovate le novità, i reportage fotografici della varie iniziative sostenute nel tempo, l’ultimo numero del nostro giornale, 20.11, e Raga Radio, la sezione dedicata alle web radio gestite dai ragazzi”, dice Marco Gironi webmaster. “Potete contribuire anche voi ad arricchire il sito mandando foto disegni, poesie, articoli o semplici frasi. Basta cliccare sul riquadro azzurro in alto a destra, con la scritta Contattaci”. Marco Gironi lavora per una società che crea e sviluppa siti web. È il responsabile del nostro sito e collabora con Arciragazzi su tutti i progetti multimediali. 3 Le iniziative d’autunno Filo diretto con l’assessore all’istruzione Francesco Cappelli La Milano dei bambini e dei più grandi A scuola senza amianto e senza zaino Il nostro giornale da questo numero stringe un rapporto più stretto con Francesco Cappelli, assessore alla scuola e all’educazione. Oggi lo intervistiamo su un tema molto importante: la presenza di amianto nelle scuole di Milano. E su un nuovo progetto pilota. Elezioni nelle scuole: i ragazzi scelgono i loro rappresentanti nei nove Consigli di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze (CdZRR). A ottobre in ogni scuola si terrà l’elezione dei ragazzi che rappresenteranno il loro istituto per tutto l’anno scolastico all’interno del Consiglio di zona dei Ragazzi e delle Ragazze (CdzRR). I giovanissimi eletti prenderanno in esame le problematiche del loro quartiere e faranno proposte per affrontarle, lavorando a stretto contatto con le istituzioni e con i nove Consigli di Zona della città. Vuoi tenerti aggiornato su come stanno procedendo le elezioni? Clicca sul sito: www.ragazzinzonamilano.it Quest’anno mille bambini che frequentavano le elementari di via Strozzi, Puglie e Viscontini, dai primi di settembre hanno cambiato scuola. Nelle loro sedi scolastiche è stata infatti rilevata la presenza di amianto, un minerale molto presente in natura, pericoloso per la salute. L’amianto non è tossico e toccarlo non è rischioso, ma è un potente cancerogeno se viene respirato. Quando si sfalda, infatti, le sue fibre, 1300 volte più sottili di un capello, possono essere inalate insieme all’aria e annidarsi negli alveoli polmonari, dove restano per sempre. Oggi è vietato utilizzare l’amianto, ma un tempo questo minerale veniva spesso impiegato nelle costruzioni, anche negli edifici pubblici. Eurochild alla Fabbrica del vapore. Il 12 novembre a Milano, presso la Fabbrica del Vapore (in via Giulio Cesare Procaccini, 4) si terrà la conferenza plenaria di Eurochild del titolo: Costrui- re un’Europa inclusiva. Il contributo della partecipazione dei bambini. Questa associazione, fondata dalla Comunità europea, è un network di organizza- zioni e persone impegnate in tutta Europa per migliorare la qualità di vita dei bambini e dei giovanissimi. Gli obiettivi: influenzare le politiche nazionali ed europee e rafforzare la partecipazione dei ragazzi alla vita sociale. Agenzia dei ragazzi seguirà e documenterà l’evento. Un provvedimento d’urgenza “Prima dell’estate avevamo commissionato a una società specializzata una ricerca per verificare la presenza delle fibre di amianto in 350 scuole elementari e medie di proprietà del Comune, nelle quali non era mai stato effettuato alcun controllo”, ci spiega l’assessore all’istruzione Francesco Cappelli. “L’amianto è stato trovato in ottanta edifici: in sedici scuole la situazione destava maggior attenzione e in quattro (Strozzi, Puglie e Viscontini e Brocchi) andava affrontata subito, perché il rischio era di livello uno, quello che richiede una immediata risoluzione del problema”. Musei gratis per il 13 ottobre. Giornata nazionale del camminare Anche Milano ha scelto di aderire il 13 ottobre alla giornata nazionale del camminare. Non vi sarà chiusura al traffico, ma isole pedonali in varie zone accompagnate da diverse iniziative organizzate dall’amministrazione comunale e dalle associazio- ni e comitati di zona. Per l’occasione i musei civici saranno gratuiti, verranno organizzati itinerari lungo la Milano romana e molto altro ancora. In corso Buenos Aires (chiuso al traffico) vi sarà un miglio di sport con la possibilità di provare tante discipline. 4 venne approvata dall’assemblea generale ell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) la convenzione internazionale per i diritti dei bambini, che stabilisce gli obblighi degli stati e della comunità internazionale nei confronyi dei più giovani. Come ogni anno, anche in questa giornata a Milano, Arciragazzi e Unicef organizzano insieme alle scuole la marcia dei diritti dei bambini. Vuoi sapere quali sono i tuoi diritti? Digita su Google “la convenzione sui diritti dell’infanzia spiegata ai bambini”. Ci sono ancora rischi? “Tutti i controlli, in tutte le scuole, persino nelle tre che abbiamo chiuso, hanno escluso la presenza di amianto nell’aria. Siamo quindi sicuri che i bambini non possono aver respirato le fibre pericolose”, ci risponde Cappelli. Anche Davide Terradura, della società Veram, Responsabile del Rischio amianto del Comune di Milano, spiega che l’intervento ha un carattere soprattutto preventivo. “Nelle scuole più a rischio l’amianto è mescolato al cemento, dunque racchiuso all’interno di materiale compatto, il pericolo del rilascio può essere ragionevolmente escluso. Potrebbe verificarsi, Per info: www. comune.milano.it Apparirà un sito dell’Unicef con una descrizione molto semplice e chiara dei 54 articoli che la compongono. però, quando le pareti che contengono l’amianto dovessero deteriorarsi, oppure a causa di una manutenzione poco attenta. Per esempio, se i pannelli che rivestono la struttura dell’edificio venissero bucati con il trapano. Si tratta dunque di interventi importanti e necessari, anche perché quelle scuole, prefabbricati costruiti negli anni sessanta-settanta, sono strutture vecchie, giunte al termine”. Controlli periodici, almeno una volta all’anno Per la quarta scuola, la Brocchi la situazione era più controllabile, perché all’interno dei pannelli il materiale più compatto garantiva una tenuta maggiore. “Abbiamo provveduto a mettere la scuola in sicurezza. Con i medici della Asl di riferimento abbiamo scelto di evitare qualsiasi possibilità di contatto diretto fra i bambini e il cemento-amianto rivestendo le pareti con pannelli di plastica”. In tutte le ottanta scuole nelle quali è stato trovato amianto sono inoltre previsti controlli periodici almeno una volta all’anno. Terradura ha l’incarico di valutare la presenza dell’amianto oltre che nelle scuole anche in tutti gli altri edifici della città che appartengono al comune: in tutto sono mille. Milano è la prima metropoli che nel nostro paese ha fatto partire in modo così approfondito ed esteso questo tipo di censimento. Classe senza zaino In classe come in un ufficio open space. 20 novembre: XIV marcia per i diritti dei bambini. Per tutte le info: www.agenziadeiragazzi.net Il 20 novembre è la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Si celebra infatti la data (20.11.1989) in cui L’amianto infatti era presente nei muri, sia all’interno sia all’esterno, mescolato al cemento. A giugno il comune ha chiuso le prime tre scuole. Poi, con un provvedimento d’urgenza, durante il mese di agosto ha realizzato in tempo record tutti i lavori di ristrutturazione necessari per permettere a settembre ad altri istituti di ospitare i bambini. Ognuno di quei mille bambini oggi ha una classe e un banco, ma resta il timore che negli anni precedenti gli scolari in questi tre plessi abbiamo corso dei rischi. E siamo certi che oggi siano al sicuro anche tutti gli altri studenti, quelli che ancora frequentano le scuole nelle quali la presenza dell’amianto è stata rilevata? E che cosa è stato fatto, invece, nella quarta scuola a rischio, quella di via Brocchi? Da settembre 75 bambini milanesi vanno a scuola “senza zaino”, nista. In questo l’architettura dell’aula ha una grande importanza. perché libri, quaderni e materiali in genere verranno custoditi I banchi non sono disposti in file di fronte alla cattedra, ma divisi in classe, in appositi scaffali. Si tratta di un progetto sperimen- in aree tematiche di interesse per il bambino”. Una classe senza tale del Comune che coinvolge tre classi, due prime e una se- zaino assomiglia un po’ a un efficiente ufficio open space dove conda, della primaria Thouar-Gonzaga di Milano. “Senza zaino ognuno sa ciò che deve fare, perché l’ha concordato con l’in- Aula tradizionale A scuola senza zaino non è una metafora: i bambini porteranno avanti e indietro tra segnante/capoufficio nell’incontro di inizio mattina, e lavora in casa e scuola soltanto una cartellina leggera. Perché troveranno modo autonomo anche se la maestra non sta controllando di- tutti i materiali, libri, colori, schedari, computer, nella loro aula rettamente. Si scelgono le attività, si lavora a voce bassa e cia- collocati in appositi scaffali”, spiega Francesco Cappelli. “I pro- scuno è consapevole degli obiettivi da raggiungere. Anche il grammi saranno quelli ministeriali, ma il metodo di studio, che senso di responsabilità è stimolato perché ogni bambino colla- si riallaccia al pensiero di Maria Montessori, pone al centro l’au- bora tenendo in ordine scaffali e strumenti didattici. tonomia e l’iniziativa del bambino che diventa davvero protago- 5 Classe tradizionale Il Campus La bella estate alla Cascina Gaggioli Una giornata in campagna Hanno visto i cavalli, dato da mangiare alle mucche, giocato nel verde. E I bambini del campus La bella estate hanno vissuto un’esperienza davvero speciale. Una giornata alla cascina Gaggioli, alle porte di Milano. soprattutto trascorso un’avventurosa notte in tenda. Se oi anche v mpus il ca y c a mp volete mer cit un Sum en z a ; er s i a iv r c pp ar t en is a i e d il a ll ib ue è pos s ilità. non è q A volte disponib svolge i a t s i s u e c u q ola in ga a of fr e e la scu it tà ven colastic c s e in n anche s e io c z di Ali ò la dire mm a e c a mpu s pr e p e r n m u e s e h e a ma n r c e no a d e ie id h c piace l’ po te te cit tà. qu e v i scuola .alicein w a r w t s w Se dun o v e email e nella f at ti e tramit o anch n t a io z z z ccupa in li ia o a c i o s re s à s t a it c t tare l’ Alice in le. Il i c on t a 8222). 7 1 4 le scuo p ap à d 5 / o 2 s 0 s ( e r o p n iziativa er telefo zione or g o p opria in r p o la dire la s s e e r r e p v i tt uo i pr o g e d i pr o m m pr e nitori a e g i e d u to è s e it o t t r s ’i o d p su p onsiglio ica e il c t s . la o c s de aiuto di gran I nizia qui il numero speciale dedicato ai Summer city camp, i centri estivi in lingua inglese. Questi centri sono organizzati e gestiti all’interno di alcune scuole di Milano e provincia dall’associazione culturale Arciragazzi “Alice in città”. All’interno del numero trovate anche un’intervista ad Alice Gabrielli, vice presidente di Alice in città, fatta dai bambini del campus Morosini. “Mi è piaciuto un pochino e la mia gita preferita è stata la cascina.” Andrea, 8 anni Imparare l’inglese senza accorgersene “Il campus è stato bello mi è piaciuta la piscina e la gita in cascina.” Helena, 8 anni “…che è stata molto bella e divertente e la gita più bella che abbiamo fatto con il campus è stata la piscina e i colori, il laboratorio di writing con Ivan.” Marco, 8 anni “Bello perché mi è piaciuto visitare tanti posti.” Elizabeth, 7 anni “Il campus è stato molto divertente, abbiamo fatto tante gite,per esempio siamo andati in piscina, al museo, abbiamo fatto spry art ma la gita più bella è stata la notte in cascina e ci siamo divertiti un sacco!!! Consiglio a tutti questo campus.” Ylenia, 13 anni 6 “Siamo andati in Cascina e abbiamo trovato dei gattini e abbiamo loro dato da mangiare, poi anche alle mucche, abbiamo visto anche le api nelle case e le piante nel fiume! Abbiamo mangiato la pizza (io Margherita) poi siamo andati in tenda dove l’educatrice ci ha raccontato la storia di un ragazzo con una penna che fai clic e diventa una spada. Di mattina presto siamo stati svegliati dal canto del gallo. È stato bellissimo e mi sono “Il campus è stato molto bello perché mi è piaciuto divertita tanto con gli animali!” andare in cascina mangiare lì la pizza e poi dormire Helena, 8 anni insieme in tenda!” Filippo, 9 anni Per le iscrizioni e per tutte le altre informazioni Potete consultare il sito www.aliceincitta.org. Oppure rivolgervi alla vostra scuola o alla segreteria di Alice in città (02/541782407/ 327-1649528) intorno al mese di marzo. È importante segnalare che Alice in città accoglie con gioia, cura, attenzione e professionalità l’iscrizione dei bambini con problemi particolari, malattie, disabilità. Per le famiglie in difficoltà Alice in città mette a disposizione di ogni scuola partecipante al progetto Summer city camp un certo numero di quote gratuite (in genere da una a tre) per consentire anche ai bambini con minori possibilità di poter frequentare il campo. È la scuola a segnalare le famiglie che possono beneficiarie della borsa di studio. Anche i più piccoli, che ancora non parlano una parola di inglese, possono approfittare dell’esperienza, perché in questi camp si impara per immersione: i bambini, cioè, non fanno lezione di inglese (d’estate? Ci mancherebbe altro…) ma imparano divertendosi e in un certo senso senza nemmeno accorgersene. Tutte le attività, dagli sport, ai giochi, ai laboratori creativi, sono svolte infatti in lingua inglese. A tenerle sono i tutor, cioé giovani insegnanti madrelingua, fra i 20 e i 30 anni, o ragazzi che studiano per diventarlo. Durante l’esperienza le famiglie possono offrirsi di ospitare un tutor: così anche mamma e papà e gli altri fratelli hanno l’occasione per esercitarsi nell’apprendimento dell’inglese. I campus si svolgono nel mese di giugno e nelle prime due settimane di settembre per le scuole elementari e in luglio per le scuole medie. I posti sono limitati, bisogna muoversi per tempo. Alice 7 Alice Gabrielli al Campus Morosini Alice Gabrielli al Campus Morosini come mai abbia deciso di creare un’associazione che organizza campi estivi in inglese. Mi piaceva l’idea di dare vita a una scuola dove si potesse insegnare la lingua inglese nel modo in cui avrei voluto impararla io; quindi in modo libero e divertente sia per i ragazzi, sia per i tutor e per gli assistenti. Centri estivi in inglese. Chi li organizza, come funzionano English summer camps. Who organizes them, how they work L unedì 24 giugno è venuta a farci visita presso il campo estivo della scuola Morosini Alice Gabrielli. È la presidente di Alice in città, l’associazione che si occupa dell’organizzazione dei Summer city camp. Per farvi sconoscere meglio le attività dei Summer camp abbiamo posto alla nostra ospite alcune domande sulla loro organizzazione. L’intervista è stata condotta da tre bambini Giulio Zhou, Vittoria De Martino e Marie Grace Ambrosino. Ciao Alice, benvenuta! Grazie!!! Prima di tutto vogliamo chiederti: in quante scuole vengono organizzati i campi? In sei scuole a Milano, in due Sesto San Giovanni e in una a Gessate. Quanti sono in tutto i bambini che vi partecipano? Sommando i ragazzi di tutte le scuole sono circa 400. Quanti sono in ogni Summer camp gli educatori di di madrelingua inglese? In ogni scuola c’è un tutor inglese ogni 10 bambini. Chi sono gli altri adulti che si occupano dei bambini? In ogni campo è presente oltre ai tutor, un coordinatore e spesso anche un assistente. Ora la palla passa a Vittoria, che nonostante la timidezza iniziale si rivela poi entusiasta e curiosa. O n Monday June 24th, Alice Gabrielli, president of Alice in città, an association that organizes summer campus in English came to visit us at the Morosini School. After a presentation by Giulio Zhou explaining what Alice does, we asked her some questions. Giulio Zhou, Vittoria De Martino and Marie Grace Ambrosino were the interviewers. Quanto tempo viene dedicato all’insegnamento dell’inglese? Moltissimo perché tutte le attività del Summer city camp sono svolte in inglese e nessuna è più importante di un’ altra. La loro unione è un ottimo sistema per insegnare l’inglese attraverso il divertimento. Quali sono le attività più coinvolgenti? Tutte sono pensate per divertire, c’è chi preferisce attività artistiche, chi invece il laboratorio teatrale, dipende dai gusti di ogni singolo ragazzo Quanto dura ogni turno? Ogni turno dura due o tre settimane. Per ottenere risultati però è preferibile seguire il campo per tre settimane. Si impara davvero l’inglese? Sì, i ragazzi imparano davvero l’inglese, sopratutto come già detto, se partecipano ai campi per un tempo più lungo. Marie Grace Ambrosino Now it’s Vittoria’s turn to ask Alice some questions. Dopo le domande sulle attività del Summer city camp, Marie Grace chiede ad Alice qualche informazione sulla parte organizzativa. Chi si occupa della relizzazione dei campi? Fabrizio, Silvia e io organizziamo i campi, ci occupiamo inoltre di cercare le scuole che possono essere interessate e, dal momento in cui il progetto viene approvato, il Summer city camp può partire all’interno della scuola. Quanto costa partecipare? E quanto tempo prima conviene iscriversi? L’iscrizione al campo per un periodo di tre settimane costa circa 450 €. È importante iscriversi il prima possibile per non rischiare di non trovare posto. Le iscrizioni partono a marzo e si concludono verso la fine di maggio. Prima di salutare Alice Gabrielli, Giulio Zhou che è molto incuriosito da Alice in città, chiede ad Alice Hello Alice, how are you? Fine thanks. We have some questions for you Ok let’s go. How many schools are involved in the Summer city camps? The camps are organized in six schools in Milano, two in Sesto San Giovanni and one in Gessate. How many children take part in the Summer city camps? More or less 400 children. How many tutors are there for each school? Each school has one tutor for every ten children. Who else works at the camps? Each camp has one coordinator and sometimes there is also an assistant. Giulio Zhou How much time is dedicated to English? A lot, because everything at the Summer city camps is in English. No activities are more important than others, but they are all connected to help the children learn while having fun. Which activites do the children enjoy most? All activities are geared to having fun. Some children prefer art, others prefer drama workshops, it depends on personal preference. How long do the Summer city camps last? Two or three weeks - in three weeks the children learn more. Do the children really learn English? Yes they do, especially if they stay at the camp for three weeks. After the questions about the Summer city camps, Marie Grace asks some questions about organization. Who is responible for organization? Fabrizio, Silvia and I take care of organization. We select schools that could be interested in taking part, and if they accept, a Summer city camp can be organized at the school. How much does it cost to take part in a Summer city camp? And when do you have to enrol? The Camp costs 450 €s for three weeks, but the price may change from year to year. We start enrolling in March until the end of May: the sooner you enrol the better. After receiving the information we wanted, and before saying goodbye, Giulio Zhou asks Alice why she created Alice in città and the Summer city camps. Because I liked the idea of a place to learn English how I would have have liked to learn it when I was young, making it fun for the children, the tutors and the assistants. Alice Gabrielli Al campus Rovani si fa teatro (e meravigliose fotografie) C’è il mago (di Oz) nel camp Il Campus Rovani quest’estate ha messo in scena uno spettacolo tratto da Il meraviglioso mago di Oz, (The Wonderful Wizard of Oz). Il celebre romanzo per ragazzi di L. Frank Baum fu pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1900. This summer at the Rovani camp the children put on a show The Wonderful Wizard of Oz. The famous children’s story written by L. Frank Baum was published for the first time in the United States in 1900. Mini interviste agli attori Dorothy with the Scarecrow and the Tin Man / Dorothy tra l’Omino di Latta e lo Spaventapasseri Durante il centro estivo per esercitarsi nell’apprendimento dell’inglese i banbini hanno rivolto alcune domande in ligua agli attori dello spettacolo. Qui Carola (10 anni) intervista Agnese che interpreta il ruolo di Dorothy (10 anni): Come ti chiami? Mi chiamo Dorothy. Com’è Emerald City? Verde! E qual è invece il tuo colore preferito, Agnese? Il viola. Qual è l’animale preferito di Dorothy? Il cane. Dorothy ha un cane di nome Toto. E qual è il tuo animale preferito, invece? Il gatto! Mini inteviews with the actors As an exercise during the summer camp some children interviewed the actors with questions in English. Here Carola (10 ) interviews Agnese who plays Dorothy (10) in the show. What’s your name? My name is Dorothy. What is the Emerald City like? Green! And what is your favourite colour, Agnese? Purple What’s Dorothy’s favourite animal? A dog. She has a dog called Toto. And what is your favourite animal? A cat! The Lion asks Carola for courage / Il Leone chiede il coraggio a Carola 8 9 Il Campus Bacone e il didgeridoo Welcome to Musicland! I bambini del campus Bacone quest’estate hanno visitato il Museo degli Strumenti Musicali di Milano. A raccontarci l’esperienza è Emily Sutton, 7 anni. Ecco qui il suo reportage. Il 26 giugno siamo andati al Museo degli Strumenti Musicali, dentro il Castello Sforzesco. Abbiamo preso la metropolitana, siamo entrati nel parco a fare merenda e poi siamo andati al museo. La nostra guida si chiamava Matteo e ci ha fatto vedere un sacco di strumenti. C’erano strumenti africani in pelle di coccodrillo e c’era il didgeridoo*, e anche strumenti americani primitivi. Poi ho visto delle arpe e un pianoforte dalla forma esagonale. C’erano anche degli archetti, alcuni erano piegati. Abbiamo visto il violino normale, il violoncello e la viola. C’era una strana custodia per violino fatta in Italia durante la metà del XVIII secolo, un ottavino e un contrabbasso a cinque corde. Abbiamo suonato il catinofono, uno strumento fatto con un catino, un bastone e una corda tesa: pizzicandola, la corda emetteva un suono. Poi abbiamo provato il violino e abbiamo ascoltato il suono del sassofono, prima acutissimo, poi più basso, e il suono del clavicembalo. Abbiamo anche giocato con un organo a canne: per farlo suonare, a turno dovevamo azionare due leve poste di lato. È stata una bella giornata, interessante e ricca di musica! nd! Welco m e to M us icla nt to of th e Ca m p, we we ek we st la e th g Du rin ic al In st ru m en ts. th e M us eu m of M us Gr ou p, on, fr om th e Guita r tt Su ily Em d ol s ar 7 ye . ta lk s ab ou t ou r tr ip On June 26th we went to the Museum of Musical Instruments in the Castello Sforzesco. We took the underground, entered the park, had our break eating a snack and then we started our trip into the Museum. Matteo was our guide and he showed us a lot of different instruments. There were African instruments, made of crocodile skin, a didgeridoo and we also saw ancient American instruments. Then I saw some harps and a piano which had a hexagonal shape. There were also some bows, and some of them were curved. We saw the violin, the cello and a viola. There was a strange violin case, made in Italy during the mid 18th, a piccolo and a double bass with five strings. We played an instrument called “Catinofono”, made up of a bucket, a long stick and a string: plucking the string, it produced a sound. Then we tried the violin and we listened to the sound of two instruments: the saxophone, at first very high and then deeper, and then the harpsichord. We also played with a pipe organ: to make it play, we had to move two levers that were on one side of the instrument. It was a beautiful day, interesting and full of music! *un antico strumento a fiato degli aborigeni australiani Per informazioni sulle visite al Museo degli Strumenti Musicali potete andare sul sito del Comune di Milano www.comune. milano.it e scrivere nella finestrella “cerca” Museo degli strumenti musicali. Oppure digitare www.levocidellacitta.it For further information about the Museo degli Strumenti Musicali potete andare sul sito del Comune di Milano www.comune.milano.it e scrivere nella finestrella “cerca” Museo degli strumenti musicali. Oppure digitare www.levocidellacitta.it I tutor madrelingua del campo Cinque Giornate: da Washington all’Irlanda Interview with Eimer... Il campus Cinque Giornate intervista i suoi educatori madrelingua inglese: Eimer McEvory e Zoe Greenslade. Eimer McEvoy with her “journalist” Kimberly ame n r u o y s ’ t Wha Come ti chiami? Eimer McEvoy. Da dove vieni? Sono di una piccola città a ovest dell’Irlanda, di nome Castelbar. Cosa preferisci di Milano? Adoro il clima soleggiato e lo shopping. Ti piace il cibo qui? Sì, lo adoro! Le lasagne sono il mio piatto preferito, la mia famiglia ospitante me le ha preparate. In cosa l’Irlanda è diversa da Milano? La cultura è diversa. Mangiamo cibi diversi. In Irlanda pratichiamo sport diversi, come il calcio gaelico e l’hurling. Com’è il clima in Irlanda? È molto più freddo che a Milano. Noi abbiamo un sacco di vento e di pioggia. Ti è piaciuto lavorare per tre settimane a Milano? Sì, il campo mi è piaciuto: una grande esperienza. Grazie, Eimer! Where are you from? ‘m from a small town in the West of Ireland, called “Castlebar”. What is your favourite thing about Milan? I love the sunny weather and the shopping. Do you like the food here? Yes, I love the food!!! My favourite is the Lasagna which my host family made for me. How is Ireland different to Milan? The culture is different. We eat different food and we play different sports, such as Gaelic Football and Hurling. What is the weather like in Ireland? It’s a lot colder than Milan. We have a lot of wind and rain. Did you enjoy your three weeks working in Milan? Yes! I loved the camp, it was a great experience. Thank you, Eimer! ? Riccardo B.(left) and Pietro (right) at the end of ZoÈs interview. ... and Zoe Come ti chiami? Zoe Greenslade. Da dove vieni? Sono di Washington D.C., USA. Cosa preferisci di Milano? Il caffè (ride) e i Navigli. Ti piace il cibo qui? Sì, il cibo qui è fantastico, molto meglio che in America! In cosa gli Stati Uniti sono diversi da Milano? Le persone sono diverse, gli USA sono nuovi, non ci sono vecchie costruzioni, tutti sono patriottici. I caffè sono molto più grandi! Com’è il clima in America? La città da dove provengo è anche più calda di Milano. Washington è molto umida e non c’è vento. Ti è piaciuto lavorare per tre settimane a Milano? Sì, è fantastico! I bambini italiani sono stupendi, mi è piaciuto molto! Grazie, Zoe! Where are you from? I am from Washington D.C., U.S.A. What is your favourite thing about Milan? The coffee (she laughs) and Navigli. Do you like the food here? Yes, food here is great, much better than in the U.S.A.! How is the U.S.A. different to Milan? The people are different, the U.S.A. is new, there is no old buildings, and everybody is very patriotic. The coffees are much bigger!!! What is the weather like in the U.S.A.? Where I come from it is even hotter than here, Washington is very humid and does not have wind. Did you enjoy your three weeks working in Milan? Yes, this is great! Italian kids are awesome. I liked it very much!!! Thank you, Zoe! Al campus Rovani si fa teatro (e meravigliose fotografie) Intervista all’Omino di Latta Agnese intervista Carola (L’Omino di Latta) Come ti chiami? Omino di Latta. Come sei arrivato nella terra di Oz? Seguendo la strada di mattoni gialli. E chi hai visto nella terra di Oz? Il Mago. Che canzone hai cantato durante il viaggio? Somewhere over the rainbow. Somewhere over the rainbow Da qualche parte sopra l’arcobaleno proprio lassù, c’è una terra che ho sentito una volta durante la ninna nanna da qualche parte sopra l’arcobaleno volano uccelli blu e i sogni che hai fatto, i sogni diventano davvero realtà. 10 Dorothy and the lion/ Dorothy e il leone (by Giulia B.) Interview to the Tin Woodman The Frogs Tower /La torre delle rane (by Giulia C.) Flying Frogs /Rane Volanti (by Fabio) Frogs all together/ Rane tutte insieme (by Alicia) Agnese interviews Carola (Tin Woodman) What’s your name? Tin woodman. How did you go to the Land of Oz? I followed the yellow brick road. Who did you see in the Land of Oz? The wizard. What song did you sing on your trip? Somewhere over the rainbow. Somewhere Over The Rainbow Lyrics Somewhere over the rainbow Way up high, There’s a land that I heard of Once in a lullaby. Somewhere over the rainbow Skies are blue, And the dreams that you dare to dream Really do come true. 11 Campus Gessate: uno spettacolo La pozione magica. Dietro le quinte The magic potion. Behind the scenes I ragazzi del Summer city camp 2013 di Gessate hanno organizzato uno spettacolo per genitori e familiari dal titolo “The magic Potion” che significa “La pozione magica”. Lo spettacolo è stato organizzato da noi bambini insieme ai nostri tutors, Tom e Adrian, e alla coordinatrice Valeria. Era breve ma divertente e interamente in inglese. Lo abbiamo realizzato per l’ultimo giorno del Camp: abbiamo scritto il copione, fatto le prove e preparato i costumi. Ognuno di noi aveva un cappello da mago e una bacchetta magica, inoltre abbiamo dipinto un grande calderone fumante da attaccare davanti al sipario. “The magic Potion” racconta di alcuni giovani maghi che, per crescere in fretta, preparano una pozione magica e si trasformano in loro stessi da grandi. Una volta trasformati sono più forti, più alti e più furbi, ma non più felici; decidono allora di tornare indietro, ma la seconda pozione ha degli effetti imprevisti, e i maghi, sia giovani sia grandi, si trovano assieme, con loro grande sorpresa. Dopo aver controllato di essere tutti interi i maghi scoprono di essere felici, e concludono cantando “If you’re happy and you know it”. Ci siamo molto divertiti nella preparazione di questo spettacolo e speriamo sia piaciuto al pubblico. Gruppo dei Dragon Al campus Rovani si fa teatro (e meravigliose fotografie) T Preparazione costumi Making the costumes Gli autori The authors he 2013 Summer city camp children have organized a play for parents and relatives. The play was called “The magic Potion”, and was all in English. It was organized with our tutors, Tom and Adrian, and with our coordinator Valeria. It is a short but funny show. We prepared this play for the last day of the camp: we wrote the script, did rehearsals and prepared the costumes. Each one of us had a magic hat and a magic wand. Moreover, we painted a huge cauldron to stick in front of the curtains. This play tells the story of some young wizards that, in order to grow up, prepare a magic potion and turn into an older version of themselves. Once changed they are stronger, taller and smarter, but not happier; so they decide to go back. The second potion has some unexpected effects as both wizards, young and old, find themselves together on the scene, to their great surprise. After having checked they are all there, they are happy and end the show singing “If you’re happy and you know it”. We enjoyed preparing the play and we hope the audience liked it. The Dragons Al campus Rovani si fa teatro (e meravigliose fotografie) Portrait of a flying monkey / Ritratto di una scimmia volante Green with envy / Verde d’invidia (both by photographer) The magic shoes / Le scarpe magiche (by photographer) Red Shoes / Scarpette rosse (by Anna ) 12 13 Let’s talk al Campus Leonardo da Vinci Let’s talk at the Leonardo da Vinci’s Campus. Uno speciale Speedy date A special Speedy date Nel corso della terza settimana del Summer city camp, durante l’attività del Let’s talk, i bambini hanno risposto a una serie di domande relative alla loro esperienza al campus, sulla falsa riga degli speedy date. Edoardo Chieselli Sebastian Mola Il gruppo degli intervistatori ha cioè mantenuto sempre la propria posizione e proposto la medesima domanda ad ogni intervistato che, al contrario, esaurita la propria risposta cambiava di posto. Giulia Maffezzoli Maurizio Cardosi In the third week of the Summer city camp, during the activity called Let’s Talk, the children answered some questions about their experience at the Camp, like in a speed date. Giulia Sicignano Edoardo Chieselli The group of interviewers stayed in the same place and asked the same question to each child, and the children then changed places after replying. Sebastian Mola Giulia Maffezzoli Maurizio Cardosi Giulia Sicignano Qual è la cosa che ti è piaciuta di più del campo? Lucidalba Zito Le attività svolte nella palestra e nel cortile Giocare Le attività svolte in cortile Giocare a far canestro ripetendo alcune parole imparate nella giornata Questa attività in cui stiamo rispondendo alle domande What do you like best about this camp? Lucidalba Zito Playing in the gym and in the yard Playing The activities in the yard Trying to play basket and remember the words learned during the day This interview activity, that we are doing now E la cosa che meno ti è piaciuta? Sibilla Candeo Niente Niente, mi è piaciuto tutto Niente Fare la bandiera degli indiani Niente What do you like least about this camp? Sibilla Candeo Nothing Nothing Nothing Making the Indian flag Nothing Hai fatto nuove amicizie? Alessandro Ceretti Sì: Alessandro Rosito e Mi Sì, Maia, Vittoria, Valentina e Sibilla. Sì: Maia Sì: Alessandro Rosito, Maia e Giulia Maffezzoli Sì: Alessandro Ceretti, Jess, Maurizio, Maia, Sibilla, Sebastian, Alessandro Rosito Did you make new friends? Alessandro Ceretti Yes: Alessandro Rosito e Mi Yes: Vittoria, Maia and Sibilla Yes: Maia Yes: Maia, Alessandro Rosito, Giulia Maffezzoli Yes: Alessandro Ceretti, Jess, Maurizio, Maia, Sibilla, Sebastian, Alessandro Rosito Qual è stata l’attività più divertente? Sofia Bottini La caccia al tesoro Colorare i miei disegni L’intervallo Espressione corporea Tutto What did you enjoy most at the camp? Sofia Bottini The treasure hunt Colouring my drawing The break Sport Everything Hai imparato nuove parole? Alessandro Rosito Si: principessa, buono, cattivo, pelare, corto, alto Sì: acqua, porta, pelare Sì: scatola, macchina, divertente Sì: gatto, cane Sì: lupo, scatola cane Have you learned any new words? Alessandro Rosito Yes: princess, good, Yes: water, door, peel bad, peel, short and tall Yes: box, funny, machine Yes: dog, cat Yes: wolf, box, dog Al campus Rovani si fa teatro (e meravigliose fotografie) Oz in due parole (e un pizzico di pesia) Ci fu un grande ciclone Dorothy andò nella terra di Oz Il Leone non aveva coraggio L’Omino di Latta non aveva un cuore Lo Spaventapassaeri non aveva cervello Il Mago diede loro il coraggio, un cervello e un cuore. (Alicia, 6 anni) Così furono di nuovo felici. The Wizard of Oz Dorothy and the Tin Man / Dorothy e l’omino di latta (by Luca) 14 There was a big cyclone Dorothy went to Oz The Lion had no courage The Tin Man had no heart The Scarecrow had no brain The Wizard gave them courage, a brain and a heart. (Alicia, 6 years old) They were happy again. Melting away / Sciogliendo (by Valerio) Let’s go to the Emerald City Andiamo alla Città di Smeraldo (by Matilde) The Emerald City /La Città di Smeraldo (by Luca) 15 Cappuccetto, Frankestein e l’elefante Cappuccetto, Frankestein e l’elefante Book reviews from the Colletta Camp/ Recensioni dal Campus Colletta Cappuccetto Rosso Frankestein a scuola Cappuccetto rosso vive con sua mamma in una piccola casa vicino al bosco. Un giorno Cappuccetto Rosso deve andare a trovare la nonna che è malata; sulla strada incontra il lupo che distrae la bambina dicendole di raccogliere dei fiori, mentre lui va a mangiare la nonna. Quando la bambina arriva a casa della nonna, trova il lupo al suo posto e se la mangia in un sol boccone. Per fortuna arriva un cacciatore che uccide il lupo tagliandogli la pancia, salvando cosi la nonna e Cappuccetto Rosso. Mi è piaciuto molto la parte finale, dove il cacciatore uccide il lupo e libera Cappuccetto Rosso e la nonna. Tom, Susan e Al sono curiosi di sapere cosa sta facendo il Dottor Frankestein nel suo laboratorio e cercano di scoprirlo guardando dal buco della serratura. Il dottore sta costruendo una specie di “mostro” chiamato Frankie e deve scegliere che tipo di cuore dargli. Alla fine delle lezioni i bambini vanno a vedere Frankie nel laboratorio e fanno presto amicizia; un giorno però Frankie sparisce e i dottori cominciano a cercarlo per la città, trovandolo alla fine al Parco insieme a una bambina di nome Harriet. Il dottor Frankestein si avvicina a lui felice di aver ritrovato suo figlio e gli dice che è ora di tornare a casa; ma Frankie non vuole; perché ama il parco, pieno di fiori e di bambini che giocano felici. Anche il dottore alla fine è d’accordo con lui. Mi è piaciuta molto la parte in cui il dottor Frankestein deve decidere che cuore dare a Frankie, perché sceglie il cuore più dolce e spensierato di tutti, il cuore che ama i fiori, gli animali e i colori. Little Red Riding Hood Little Red Riding Hood lives with her mother in a small house near the woods. One day she goes to visit her grandmother who is ill; on the road she meets a wolf who distracts the little girl telling her to pick some flowers, while he goes to eat the grandmother. When the child arrives at her grandmother’s house, she finds the wolf in bed dressed as her grandmother and the wolf eats Little Red Riding Hood in one single bite. Luckily, a hunter passes by and kills the wolf by cutting his belly, freeing the grandmother and Little Red Riding Hood. I really liked the final part, where the hunter kills the wolf and frees them both. Miriam La Rosa L’elefante ed il bambino cattivo called Harriet. Dr. Frankenstein is very happy to have found his son, and tells him it’s time to go home, but Frankie doesn’t want to go because he loves the park, which is full of flowers and children playing happily. In the end, even the doctor agrees with him. I really liked the part where Dr. Frankenstein has to decide what kind of heart to give to Frankie, because they choose the sweetest, most carefree heart, the heart that loves flowers, animals and colors. Greta Bertocchi Questo libro racconta la storia di un elefante che incontra un bambino cattivo: l’elefante chiede al bambino se vuole andare a fare una passeggiata e il bambino, felice, dice di sì. Insieme vanno in molti posti: dal gelataio, dal salumiere, dal pizzaiolo... e in ogni posto l’elefante ruba qualcosa con la sua lunga proboscide. Alla fine i proprietari di questi negozi, molto arrabbiati, rincorrono l’elefante per tutti i furti; l’elefante corre fino alla casa del bambino e, quando tutti vi arrivano, la mamma chiede se vogliono una tazza di tè. Tutti i proprietari accettano e si siedono felici a prendere il tè, dimenticandosi dei furti. Mi è piaciuta molto la parte finale nella quale i proprietari e l’elefante fanno pace a casa del bambino; mentre non mi è piaciuto il fatto che ogni volta ripetono la scena dell’elefante che ruba e dei proprietari che lo rincorrono. The elephant runs to the baby’s home, and when everybody gets there,the baby’s mother asks them if they want a cup of tea. All the owners agree and happily sit down for tea, completely forgetting the theft. I loved the last part, where the owners and the elephant make peace in the baby’s home, but I didn’t like the fact that every time they repeat the scene where the elephant steals things and the owners chase him. Tea Greco Little Red Riding Hood Frankenstein at school The Elephant and the Bad Baby Tom, Susan and Al are curious to know what Dr. Frankenstein is doing in his laboratory, and try to find out by looking through the keyhole. The doctor is building a kind of “monster” called Frankie and he must choose what kind of heart to give him. At the end of school the children go to see Frankie in the laboratory and they soon become friends. But one day Frankie disappears and the doctors begin to look for him in the city; finally they find him in a park with a little girl This book tells the story of an elephant who meets a bad baby. The elephant asks the baby if he wants to go for a walk and the baby happily says yes. Together they go to lots of places: an ice cream parlor, a grocery store, a restaurant... and in every place the elephant steals something with its long trunk. In the end the angry owners chase the elephant for all the thefts. a cura di Gabriella Ballarin Giunti Junior, € 9,90 Frankenstein at school Gaia Ierace, Cideb Black Cat Publishing, $ 6,40 The Elephant and the Bad Baby Elfrida Vilpont, Raymond Briggs Puffin Picture Books, $ 15.50 Al campus Rovani si fa teatro (e meravigliose fotografie) The photography workshop Il laboratorio di fotografia held y Davide Stecconi condotto da Davide Stecconi “Le foto che vedete in questo servizio sono il risultato di un lavoro realizzato dai bambini, non da me”, racconta Davide Stecconi, filmaker che quest’estate ha tenuto il laboratorio di fotografia del campus Rovani. “Io ho fatto loro una breve lezione sulla fotografia ma poi sono stati i bambini a scegliere le situazioni da riprendere e a scattare. Anche nello sviluppo ho adottato solo qualche leggero ritocco, perché volevo che le immagini fossero il risultato autentico delle idee dei bambini.” “The photos in this article have been taken by the children, not by me”, says Davide Stecconi, a filmaker who this year held a photography workshop at the Rovani Camp. I gave them a short lesson on photography but the children chose the situations they wanted to photograph. As I wanted the result to reflect the children’s ideas, I only retouched the photos very slightly when I developed them. The Tin Woodman wants a heart / L’omino di latta vuole un cuore (by Agnese) The Scarecrow gets a brain / Lo spaventapasseri ottiene un cervello (by Marco) The smiling wizards/I maghi sorridenti (by Vittoria) 16 The Wicked Witch wants the Magic Shoes / La strega cattiva vuole e scarpe magiche (by Federica) 17 Una scatola magica al Campus Pisacane Una scatola magica al Campus Pisacane My Kitchen The Magic Circus Il primo giorno di campo, dopo aver cantato e ballato le nostre canzoni di campo, abbiamo conosciuto i bambini del nostro gruppo: noi eravamo “The Dancing Lions”. Tutti insieme abbiamo iniziato le attività, eravamo così curiosi! The first day of camp after singing and dancing the camp songs, we were assigned to our group, “The Dancing Lions”. All together we started the activities, and we were so curious about everything! La prima ora di arte l’abbiamo dedicata a costruire una scatola chiamata “My Kitchen”, l’ho colorata di tutti i colori dell’arcobaleno e ho scritto il mio nome decorandolo con la colla glitter. Mi piaceva tanto la mia scatola! Mi chiedevo però a che cosa sarebbe servita. La nostra tutor ci ha spiegato poi che l’avremmo utilizzata come un gioco. E così è stato… Ogni giorno, attraverso i giochi e tutte le attività, imparavamo delle nuove parole in inglese e le scrivevamo sul dei cartoncini; mi divertivo a disegnare e decorare la nuova parola. Dentro la scatola “My kitchen” c’erano During the first hour of our art workshop we built a box called “My Kitchen.” I colored my box with all the colors of the rainbow, and I wrote my name and decorated it with glitter glue. I loved my box! But after I finished I asked myself, “What am I going to do with this?” Our tutor explained to us that we were going to use it for a game. And that’s what we did! Everyday through games and activities we learned new words in English and we wrote them on cards. I enjoyed decorating and designing the new words. In “My Kitchen” box there were “lions,” “tigers,” “clowns,” “colors,” and “seasons.” It was full of surprises! leoni, tigri, clowns, colori, stagioni, era una scatola piena di sorprese. Il venerdì di ogni settimana giocavamo a fare i cuochi, cucinavamo le parole formando delle nuove frasi un po’ buffe e divertenti. Abbiamo tenuto la scatola in classe per tutto il camp e l’ultima settimana abbiamo unito le parole della nostra “My Kitchen” “cucinando” finalmente la nostra storia. Mi sono divertito tanto, e anche a casa continuerò a usare la scatola, perché è un modo diverso e divertente di imparare nuove parole. Ma adesso leggete la nostra storia intitolata “The Magic Circus”. Each week on Friday we “cooked” the words making new funny and wacky sentences. We kept the box for all of the camp and the last week we put together the words we learned and we “cooked” our history. I enjoyed this so much and I will continue to use the box because it is a different and funny way of learning new English words. And now you can read our story called “The Magic Circus”. I danced with the lion Ho ballato con i leoni I swam with the penguins Ho nuotato con i pinguini The tigers were cool Le tigri erano belle The monkeys laughed Le scimmie ridevano The lions and the tigers were on top of the elephant I leoni e le tigri erano sopra all’elefante Le tigri saltavano dal trampolino sull’elefante The tigers jumped from the trampoline onto the elephant Le foche suonavano la chitarra The seals played the guitar Ho visto un pinguino blu e arancio A destra, altre attività del Campus Pisacane: da sinistra: improvvisazione teatrale, laboratorio di pittura, giocoleria. I saw an orange and blue penguin Il leone e la scimmia sono sulla proboscide dell’elefante verde Al campus Rovani si fa teatro (e meravigliose fotografie) The lion and the monkey are on the trunk of the green elephant Theatre and wonderful pictures at the Rovani’s camp The wicked witch and the flying monkeys / La strega cattiva e le scimmie volanti (by Paolo) The Wizard gives courage to the lion / Il mago dà il coraggio al leone (by Arianna) The Tin Woodman receives a heart / L’omino di latta riceve un cuore (by Agnese) 18 One day I was at the circus and the clowns could not juggle Un giorno ero al circo e i clown non sapevano giocolare The Wizard bows / Il mago fa un inchino (by Davide) The Frogs’ banner/ Il banner delle rane (by Federico) 19 Interessanti appuntamenti Quante volte ci siamo sentiti dire frasi del tipo “che ti passa per la testa?” oppure ci siamo chiesti come ‘funzionano le emozioni o perché ci sembra di non avere abbastanza memoria. Ebbene, grazie alla mostra interattiva e sensoriale “Brain. Il cervello istruzioni per l’uso”, che apre a al Museo di Storia Naturale di Milano il 18 ottobre, alcune di queste domande potranno trovare una spiegazione. Di- rettamente dall’American Musem of Natural History di New York, Brain è una grande mostra che grazie al supporto delle neuroscienze aiuta a rivelare anche a un pubblico non specialistico i meccanismi che regolano le nostre percezioni, emozioni, opinioni e sentimenti. Si tratta una straordinaria esposizione multimediale, che offre ai visitatori un viaggio all’interno del cervello passando dai neuroni ai cinque Elisa Li Mandri III A - IC Candia, Milano sensi, dalla struttura biologica alle malattie cerebrali, dalle funzioni chimiche del cervello alle ultime scoperte nel campo della neuroscienza. Sorprende l’abilità dei curatori nel prendere un argomento così complesso e renderlo un piacevole viaggio sensoriale all’insegna della divulgazione. La mostra Brain ci conduce alla scoperta di noi stessi, affascinandoci e stupendoci sezione dopo sezione. Ottobre al Museo Archeologico Visite guidate, laboratori e giochi Il Museo Archeologico, in Corso Magenta 15, nel mese di ottobre dedica molte giornate ai bambini, con visite guidate anche nella vicina chiesa di San Maurizio. Il 13, alle ore 15, Un giorno da piccolo romano. Visita e laboratorio (gratuita, ingresso al museo a 2 € per l’adulto). Il 19, ore 14.30, Indovina chi? Santi e Storie nella chiesa di san Maurizio (7 € un bambino più un genitore). Sabato 26, ore 14,30 Speciale 313 d.C. Facciamo luce da Gerusalemme a Milano (8 € un bambino più un genitore). Non dimenticate Giovedì 31 ottobre Hallloween al Museo-clamoroso furto al Museo Egizio. Info e prenotazioni: 02 54 11 Museo di Storia Naturale, Corso Venezia 55 18 Ottobre - 13 Aprile Playmore: calcio, basket, pallavolo Una visita gioco con performance teatrale per bambini e famiglie al Castello sforzesco alle ore 19.30 (ingresso del Castello, Torre del Filarete, dove c’è la fontana). (12 € cad). Per info: www.comune.milano.it/ museoarcheologico Tanto sport in via Moscova Una buona notizia per chi ha voglia di muoversi: L’11 settembre ha aperto a Milano, in via Moscova, una nuova area sportiva. L’impianto, affidato dal comune alla società no profit Playmore, comprende: un campo di calcio a cinque in erba sintetica, un campo di basket e uno di pallavolo, un rettilineo a quattro corsie per la corsa, una pedana per il salto in lungo e un’area giochi per i bambini. D’accordo con il comune di Milano, Playmore aprirà gratuitamente il centro per l’attività delle scuole al mattino. Al pomeriggio i campi saranno disponibili su prenotazione a tariffe comunali. L’area sarà aperta tutti i giorni, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 21. La community GoKick.org offre invece la possibilità di prendere contatto con altri sportivi per unirsi come giocatori alle tante partite organizzate. Per info: www.playmore.it. In Villa Lonati, alla scoperta del peperoncino A Milano, in zona Niguarda, c’è un tesoro nascosto. Si tratta di Villa Lonati, un bellissimo edificio settecentesco circondato da un grande parco ricco di fiori e piante che grazie al progetto Comunemente verde oggi è possibile visitare. Sabato 12 e domenica 13 ottobre, dalle 10 alle 17, la villa sarà aperta al pubblico per una giornata dedicata ai peperoncini di tutto il mondo. Si potranno 20 portare e scambiare semi e Le scuole possono richiepiantine e partecipare a un dere per visite guidate gralaboratorio di fotografia tuite su appuntamento. (portate la macchina fotografica) e a visite guidate. Villa Lonati cerca L’ingresso è gratuito. inoltre volontari Villa Lonati è situata in per poter proseguire Via Zubiani n.1, vicino al meglio le proprie all’Ospedale Niguarda Ca’ attività. Granda, ed è raggiungibile con i mezzi pubblici: 4, 5, Per info e prenotazioni: 51, 83, 86, M3 Maciachini. tel. 02 88467417- È aperta al pubblico tutti i 02 88453462 mercoledì dalle 10 alle 15, ComunementeVerde@ ingresso gratuito. comune.milano.it Questo giornale è stampato su carta certificata FSC proveniente da foreste gestite in modo responsabile Le liberatorie per le immagini dei minori riprodotte sono a cura delle scuole di appartenenza degli studenti e sono da loro custodite Brain. Il cervello: istruzioni per l’uso