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Arianna Lenzi 3 (pdf, it, 209 KB, 5/11/15)
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BRESCIAOGGI
Mercoledì 25 Giugno 2014
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LACITTÀDEI CANTIERI. Icommerciantidi viaZarae viaCorsica risentonogiàdella chiusuradi viaDalmazia,silamentano dellosmog edel caos esipreparano al peggio
LavoriTav, negoziantipronti allaguerra
Uncartellostradale indicala deviazione in viaDalmazia FOTOLIVE
La tabaccaia: «Cosìsi impedisce
aiclientianchedifermarsi»
Ilfiorista: «Crisisenza fine,e ora
cimettono ancheallagogna»
Arianna Lenzi
I commercianti di via Zara e
via Corsica risentono già della
chiusura di via Dalmazia, e sono di umore nero. Anche ieri
le lunghe code, le vetture che
procedevano a passo d'uomo e
i fumi dei motori hanno reso
l'aria irrespirabile. «Sono state ventiquattro ore di panico confessa Mariagrazia Damasco, proprietaria della tabaccheria “MM" al civico 30 di via
Corsica -. Tra urla, clacson impazziti e smog non so come faremo a resistere altri mesi». E
un traffico simile sicuramente
non invoglia la clientela a fermarsi nei nogozi di fiducia.
«Quindici minuti per risalire
via Corsica è un'esagerazione,
e capisco che i clienti preferiscano dirigersi altrove, pur di
non perdere ore fra un semaforo e l'altro», aggiunge. Consapevole che il passaggio continuo di vetture non rappresenta una vetrina ma «è una perdita, perchè i clienti non riescono più a parcheggiare e sicuramente gli automobilisti
di passaggio non scendono
dall'auto in corsa per acquistare le sigarette».
UNA SITUAZIONE di grave disagio, quella creata dal cantiere
della Tav, destinata a peggiorare quando i lavori arriveranno
in via Corsica, chiudendola al
traffico per 322 giorni.
«Ma a noi commercianti chi
Automobiliincolonnate inviaZara. Ancheiericaos e trafficoper lachiusuradi viaDalmazia
Ilpessimismo
ècondiviso
dairesidenti:
«Iltrafficodura
finoalle20.30
Èassurdo»
Aluglioprevista
unariunione
allaCascina
ParcoGalloper
cercaresoluzioni
concrete
ci pensa? - incalzano dalla storica macelleria Zagnagnoli,
preoccupati che i mesi a venire mettano in difficoltà l'esercizio commerciale -. A causa
della chiusura di via Dalmazia
i clienti non avranno più modo di fermarsi facilmente davanti al nostro negozio. Se prima non esisteva uno spazio
per la sosta breve e dovevano
rassegnarsi a parcheggiare in
divieto per una manciata di
minuti, ora non possono più
nemmeno farlo, per via del
traffico costante».
Pessimismo diffuso e condiviso non solo dagli altri commercianti delle vie limitrofe,
toccati dal problema, ma anche dai residenti. «Dopo la
chiusura di sei mesi per via dei
lavori all'impianto di teleriscaldamento in via Corsica ci
mancava solo la Tav - confessa
piccata Barbara Bellavita, che
da anni abita all’inizio della
via -. È impensabile che una situazione simile vada avanti
per mesi: il traffico dura oltre
le 20.30, è impossibile muoversi senza perdere le ore. Assurdo».
NONOSTANTE al bar "Tiffany"
dicano che «le critiche sono
inutili, tanto i lavori procederanno ugualmente, siano i bresciani contrari o favorevoli», i
commercianti di via Corsica e
via Zara non hanno intenzione di arrendersi così facilmente. «Ogni anno paghiamo fior
fior di tasse per il nostro dirit-
to ad esercitare la professione
- aggiunge ancora la tabaccaia
Damasco, invitando i suoi colleghi a prendere coscienza del
problema e a far sentire la propria voce -. Per il mese di luglio
abbiamo in programma una
riunione alla Cascina Parco
Gallo, nella speranza di poter
fare qualcosa di concreto per
risolvere questa situazione».
Favorevoli o meno alla costruzione dei binari dell'alta
velocità i proprietari dei negozi concordano tutti su una cosa, e cioè la mancanza di tutele
per chi rischia di perdere il lavoro a causa di decisioni «prese dall'alto».
«Il Comune dovrebbe essere
in prima linea per il bene dei
commercianti da anni presenti sul territorio, che nonostante le difficoltà hanno deciso di
non rinunciare al proprio esercizio - ribadiscono dalla macelleria Zagnagnoli e dalla cartolibreria al civico 40 -. Ma nella
realtà dei fatti questo non accade, perchè nulla è stato fatto
per aiutarci in questo periodo
difficile».
Il lavoro e l’incasso per i mesi
futuri restano un'incognita anche per Giovanni Sala di «Europa Fiori», che con la chiusura al traffico di via Corsica potrebbe perdere le occasioni annuali di guadagno, da San Valentino a Natale. «Per questa
crisi sembra non esserci una fine, e ora a rendere vano il nostro impegno arriva anche il
cantiere della Tav - sottolinea
ancora -. I commercianti della
zona sono stati messi alla gogna. Dove sta la giustizia in
questo?». •
DalComune
Sostituiti
icartelli
troppopiccoli
ViaDalmazia chiusa iningresso
verso lacittà continua a essere
uninestricabileingorgo.La
situazioneè davverocritica,e
nonsarà qualche accorgimento
tecnicoa risolverla. Masarà
megliodiniente,e si corre ai
ripari.Dastamattima i cartelli
sarannopiùgrandi e visibili.
Lunedìgli automobilisti
avevano ignorano le deviazioni
sulle rotatoriedi via
Orzinuovi/Salgari e al
semaforoall’incrociocon via
DonBosco.Ieri lasituazione si
è ripetuta.Il senso unicoinvia
Dalmaziadurerà 11mesi, e per
evitarele code sarà necessario
arrivareal ring attraverso il
cavalcavia Kennedy.
ICARTELLI LOsegnalano, ma
sonopiccoli e moltinonli
vedono. Proseguono e si
trovano imbottigliatiinvia
Zara,a quelpunto obbligata
perfinire inviaCorsicaa passo
d’uomoe da lì inpiazzale
Repubblica.L’assessoreai
Lavoripubblici ValterMuchetti
confermache isegnali di
deviazione sonostati collocati
«esattamenteneipuntiindicati
dall’ordinanzadelComune». Ma
ammette cheeranotroppo
piccoli:«Perquestoli abbiamo
sostituiti». MI.VA.
© RIPRODUZIONERISERVATA
© RIPRODUZIONERISERVATA
IMBOTTIGLIATI NELTRAFFICO. Chi telefona,chiinvia messaggi, chiancora dàun’occhiata algiornale appoggiatosulsedile del passeggero
In codacome durantel’esodo dimezza estate
Negli orari di punta
raggiungere piazzale
Repubblica richiede
più di mezz’ora
C’è chi impreca contro il tempo che scorre inesorabile e fa
accumulare ritardo, chi sbuffa
per scaricare la tensione, chi
chiude gli occhi immaginandosi già in vacanza, da qualsiasi parte fuorché rinchiuso nella propria automobile, imbottigliato nel traffico. I più fatalisti ne approfittano per telefonare, inviare messaggi, dare
un’occhiata al giornale appoggiato sul sedile del passegge-
ro. Qualche disperato chiede
al navigatore di indicargli inesistenti strade alternative.
A prescindere dall’infinita varietà di reazioni, per quasi tutti gli automobilisti che, arrivando da via Orzinuovi, dalla
Quinzanese e dalla Tangenziale sud, hanno percorso ieri
mattina via Dalmazia, il cartello giallo che informa della
chiusura del sottopassaggio
ferroviario e dell’obbligo di
svolta a destra in via Zara è parso un brutto scherzo del destino. Pochissimi, data l’esperienza negativa di lunedì, hanno
saputo dell’inizio dei cantieri
per la costruzione della linea
ad alta velocità e del conseguente blocco della circolazione in direzione nord. Dalle otto di ieri mattina, come un torrente fatto improvvisamente
deviare che va a sfociare in un
fiume già in piena (la trafficatissima via Corsica), autisti e
passeggeri sono stati sorpresi
da un incolonnamento inaspettato, soprattutto ora che
le scuole sono terminate. In
quest’orario di punta. raggiungere piazzale Repubblica richiede più di mezz’ora.
I GIOVANI ALLA GUIDA sono più
impazienti, premono sull’acceleratore non appena si crea un
vuoto di qualche metro con la
vettura che li precede: «Non
sapevo nulla di questi lavori confessa un giovane elettricista diretto al centro di smistamento postale ,distante soltanto pochi metri dallo sbarramento -. Per qualche giorno ci
si adatta, ma se è così fino a
marzo, allora è una tragedia».
Decisamente più pacato è invece il commento di un pensionato, che sembra quasi godersi la «passeggiata» in automobile: «È l’unica strada che posso percorrere, quindi mi rassegno - spiega -. Se si vuole l’opera finita, i lavori sono necessari e bisogna aver pazienza».
Unagentedellapolizia localeregola iltrafficoin viaCorsica
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L’autobus della linea 7 arriva
alla fermata all’incrocio tra
via Zara e via Piemonte con 12
minuti di ritardo. Più indietro, lungo via Dalmazia, è tutta una fila di torpedoni blu in
arrivo dai paesi, che cercano
invano raggiungere la Stazione. Quasi nessuno si lascia però andare a scene poco civili e
persino i clacson strombettano con scarsa convinzione. Soltanto qualche motorino indisciplinato cerca una scorciatoia correndo sul marciapiede.
Nel quartiere, sulle facciate
delle case, sulle centraline
Enel, sopra i cassonetti e le
pensiline campeggiano da
tempo scritte «No Tav». Ma la
linea Tav si farà. E in attesa dei
promessi benefici, la città fa i
conti con i primi disagi. • D.V.
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