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UN MALE DA ESTIRPARE ANCHE ATTRAVERSO LA CULTURA
L'inchiesta ­ 3
LA NOSTRA INCHIESTA PARTITA DALLE RICHIESTE DEI LETTORI
«Chistu giurnal nun o'
Il
reato
del
voto
di
scambio
Ovvero come tenere per gli attributi un intero paese
vulimme è contro a' camòrra»
Capita di sentirsi dire anche
questo. In un locale pubblico, da
uno degli avventori evidentemente caldeggiato dagli altri
astanti. Non scriverò qual è il
paese, per non infangare la
maggioranza dei cittadini che la
pensano diversamente, perché in
tanti anni di vita di questa
splendida realtà editoriale ne
abbiamo viste e sentite davvero
di cotte e di crude. Questo però
non significa non dover parlare
di una tale triste condizione che
ci vede, ancora una volta, additati come un male perché parliamo di camorra. Da sempre
abbiamo cercato di focalizzare
l'attenzione su determinati punti
ed ora la nostra opera di sensibilizzazione e di riflessione culturale comincia a dare i primi frutti
ed indirettamente ci indica
ancora una volta la via maestra. La cosa non è passata
inosservata e se qualcuno si
innervosisce a tal punto da non
volere in mano il nostro
Punto! (scusate il gioco di
parole) siamo orgogliosi di
poterlo dire. Continueremo
com’è ovvio a parlare di malavita, a spiegare i fatti che accadono in una bella e desolata
terra che ci vede figli proprio
come i camorristi. Terra le cui
stesse vie però, ci vedono
nettamente lontani. Così vicini
eppure distanti anni luce. Il
nostro impegno nelle piazze,
nelle scuole (ultimo in ordine
di tempo nel Marano Spot Festival, in memoria di Siani, per
la legalità e contro la camorra)
raccontando che esistono modi
diversi di poter vivere la pro-
pria esistenza, senza buttarla
magari in un agguato poco più
che trentenni.
Vorrei solo portare a conoscenza tutti i lettori che l’unico
modo di debellare realmente
questo male che attanaglia la
nostra vita in questa terra
chiamata Italia è di parlarne
ma in modo giusto. Questo
perché non diventino una sorta
di "brand" come sta avvenendo per certi aspetti per la
"Terra dei fuochi" ma si possa
spiegare senza paura di avere
una aggressione, informando
le persone in particolare le
nuove generazioni affinché
possano capire quanto di sbagliato, di contro natura ci sia
nel fare il camorrista.
Carmine Sgariglia
MARANO - DOPO LUNGHE CONSULTAZIONI
La "nuova" Giunta: una new entry
e la ridistribuzione delle deleghe
Il Sindaco Liccardo:"Integrazione necessaria
per garantire il corretto funzionamento dell'organo esecutivo"
Marano di Napoli, 22 ottobre
2014 - Con Decreto Sindacale
n. 16 del 22 ottobre 2014, il
primo cittadino ha disposto
l'integrazione della Giunta
Comunale con la nomina dell'Assessore Salvatore De Stefano al quale sono state assegnate le seguenti deleghe:
Politiche Sociali, Sport, Cultura e Spettacolo; contestualmente De Stefano decade
dalla carica di consigliere comunale.
Vengono inoltre assegnate
all'Assessore Eliodoro Belmare le seguenti deleghe: Patrimonio, Lavori Pubblici,
Polizia Municipale e Viabilità,
Energia Rinnovabile.
All'Assessore Teresa Giaccio,
Vice Sindaco, restano attribuite le deleghe al Cimitero, Politiche
Giovanili,
Pari
Opportunità, Avvocatura, ed
all'Assessore Paolo Longoni
quelle al Bilancio e Finanze e
Programmazione Economica.
Le restanti deleghe, comprese
quelle alla Legalità e Trasparenza, restano attribuite al
Sindaco.
"Le integrazioni arrivano dopo
l'approvazione del Bilancio
proprio per evitare strumentalizzazioni. La redistribuzione
delle deleghe era stata ampiamente annunciata durante i
mesi scorsi- commenta il
Sindaco Angelo Liccardo - A
seguito delle dimissioni degli
"Non ti preoccupare me la vedo
io, tu ora votami poi ci assettiamo e vediamo come fare".
Questa potrebbe essere una frase tipica di chi cerca il classico
voto di scambio. Molti lettori ci
hanno chiesto di spiegare cosa
sia. Evidentemente qui cerchiamo ci accontentarli.
Sia chiaro fin da subito: non
voglio parlare di una cittadina in
particolare (anche perché se
avessi prove tangibili sarei già
andato dai Carabinieri) ma di
una condizione che può caratterizzare la questione politica
e la vita di migliaia di cittadini.
A riguardo vi parlerò di una mia
teoria che condivido volentieri
con tutti coloro che, spesso, mi
chiedono del perchè del voto di
scambio e di quali possono essere le sue conseguenze. Il voto
di scambio conosciuto già dai
romani come "crimen ambitus"
come riporta Wikipedia è "il
voto dato a un candidato in
cambio di favori leciti o illeciti,
ovvero quando l'elettore non
agisca motivato da scelte politiche disinteressate, ma corrotte
da un tornaconto o una promessa da parte del candidato o
di chi lo rappresenta"
Interessante notare come si parli
espressamente di promessa e
quindi laddove qualsiasi candidato abbia avallato un passaggio
del genere, ha commesso illegalità (si va in galera se dimostrato) al di là che la cosa si sia
poi concretizzata o meno.
Un aspetto che a mio parere
spesso sfugge all’elettore lusingato è che, seppur difficile da
dimostrare, appare chiaro che
una cittadina in cui sia stato
presente il voto di scambio esso
ne può produrre risultati visibili
in taluni casi. Ripeto non per
forza sto parlando di una città in
particolare. Qui siamo, per così
dire, in ambito accademico
quindi supporremo di trovarci
nella fantomatica città di
Scambiopoli (non nel senso hot
del termine). Facciamo dei casi,
allora, giusto per giocare un po’.
Puta caso la società "Banda
Bassotti Spa" (nome inventato
fatti e riferimenti reali sono puramente casuali) si ritrova tra le
maggiori società che lavorano
per chiamata diretta e guarda
caso durante la campagna
elettorale gli amministratori
della "Banda Bassotti Spa" erano accanto ai candidati che
hanno vinto come dimostrano
svariate foto di cene, pizze e
compagnia bella. Nulla di strano? Facciamo allora un altro
esempio. La mancata cura delle
strutture pubbliche. Riflettiamo
bene: se la famiglia "Piazzamelochetivoto" ha parecchi voti ed
il "Cetto La Qualunque" del
paese te lo piazza nella
spazzatura (è n’esempio) come
dietro una scrivania (è n’altro
esempio) perché il loro pargoletto dovrebbe fare il suo dovere? Come potrà chi di preposto
dalla legge, ad esempio il
Sindaco di Scambiopoli, dirgli
qualcosa visto che ha già avuto
il suo bel corrispettivo in voti e
praticamente ha le mani legate?
Vogliamo poi parlare della riscossione dei tributi tipo IMU?
Perché se so che quella famiglia
ha una caterva di voti dovrei riscuotere coattivamente le tasse,
magari dopo che la campagna
elettorale ci ha visti ben vicini?
Ragazzi dai, con che faccia
possiamo mai chiedere che sia
rispettata la legalità a Scambiopoli se accordi illegali hanno
fatto eleggere questa o quella
amministrazione? Questo però
porta da un lato alla perdita di
cura della cittadina di
Scambiopoli che appare
abbandonata e dall’altro ad un
esborso ulteriore di gabelle da
parte dei soliti cittadini. Moltiplicate la cosa per più casi sparsi
qua e là (oppure calatevi in
realtà più grandi tipo metropoli)
e capirete come una cittadina
intera è presa per gli attributi e
legata al palo in modo del tutto
auto-inconsapevole. Una "selfiecoglionata" di proporzioni
immani, un tumore difficilissimo da estirpare. È questo solo
l’inizio rassicuratevi, se ci
pensate c’è ben di peggio non
potendo nemmeno immaginare
dove si possa fermare la fantasia
in questi casi. Spero di aver
chiarito in modo efficace, non
dico esaustivo, il concetto di
voto di scambio e delle sue
conseguenze. Fermo restando
che se leggendo avete avuto
delle strane visioni, simili a déjà
vu, ora sapete magari a chi o
cosa dare la colpa. Fatti e riferimenti sono puramente casuali,
ovviamente.
Carmine Sgariglia
MENTRE ANDIAMO IN STAMPA ARRIVA LA NOTIZIA
assessori Giuseppina Pennino
e Gaetano Orlando, che
ringrazio nuovamente per
l'ottimo lavoro svolto, era necessario procedere alle nuove
nomine per garantire il
corretto funzionamento dell'organo esecutivo, sia con la
nomina immediata di un assessore, sia con la parziale redistribuzione delle deleghe.
Oltre al lavoro fin qui svolto,
si avverte l’opportunità di un
rilancio dell’attività amministrativa per conseguire gli
ulteriori risultati di cui, comunque, si sono già poste le
basi nell’azione di questo primo anno di amministrazione
con importantissimi risultati.
Dal confronto di questi mesi
con le forze della maggioranza- continua il primo cittadino- è emersa la volontà di
continuare sulla strada intrapresa del risanamento economico dell'Ente, che vale la
pena ricordarlo ammonta ad
oltre 50 milioni di euro. Un
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avrebbe fatto desistere in tanti.
A nostro modo di vedere è un
atto di responsabilità rimanere
al governo della città e rimediare ai danni delle vecchie
amministrazioni, evitare che
l'Ente arrivasse al dissesto
economico. In questo nuovo
percorso politico, avviato un
anno fa, non mancano le idee
e le risorse umane per portare
a termine progetti fondamentali, quali ad esempio le
riqualificazioni cittadine previste dal programma PIU Europa che daranno un nuovo
volto alla città. Andiamo
avanti - conclude il Sindacocon la certezza di essere in
grado di programmare il futuro di questa città e di incidere
sul territorio, sicuri che al
termine del mandato conferitomi dai cittadini, questa città
sarà uscita dal torpore delle
sabbie mobili in cui l'ho trovata e avrà compiuto numerosi passi avanti".
U.S. Pina Greco
De Magistris di nuovo Sindaco
Il Tar accoglie le ragioni del Primo Cittadino e lo reintegra
Il Taraccogliendo le richieste di De
Magistris ne reintegra appieno le
funzioni di Sindaco della città di
Napoli. De Magistris smette quindi
le vesti di "Sindaco di strada" e
passa di nuovo a Palazzo San
Giacomo. Appare interessante valutare, però, questa sorta di esperimento politico magari non proprio
voluto, viste le cause che lo hanno
scatenato ma che potrebbe rappresentare un caso di studio accademico. Dopo la sentenza che lo ha
visto sospeso dalla poltrona di
Sindaco, Luigi De Magistris ha
trovato un modo tutto nuovo di
approcciarsi alla città che rappresenta, almeno valutando il risultato
elettorale. "Farò il Sindaco di strada" disse qualche settimana fa e
così è stato. Al di là della questione
legale e della motivazione che ha
spinto questa condizione di cui
abbiamo abbondantemente parlato
in questi giorni di polemica infuocata, è interessante porre l’accento
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su questa nuova tecnica politica.
De Magistris ha fatto politica itinerante, osservando i problemi di una
metropoli direttamente laddove essi si trovano e rendendosi conto di
persona della qualità della vita e
delle vicissitudini dei propri cittadini. Qualcuno obietterà che questo
dovrebbe essere il modo di fare di
qualunque rappresentante politico
ma, pensandoci bene, quanti veramente possono dire di aver fatto
una esperienza del genere? Questo
ci fa capire il perché dello scollamento che esiste tra i parlamentari
(non tutti magari ma la maggioranza di sicuro) e la realtà vissuta
dai proprio elettori che spesso si
chiedono dove essi vivano. La
"strada" indicata da De Magistris
potrebbe essere, quindi, percorribile datanti rappresentanti.
Carmine Sgariglia
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4 ­ Ambiente
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SECONDA MOBILITAZIONE GENERALE A NAPOLI
Roghi:
uniamoci
perspegnerli
Tante le promesse disattese ancora una volta:
i roghi ci sono ancora e la gente ne respira i veleni
La seconda mobilitazione generale per tenere alta l’attenzione sulla Terra dei fuochi. Il
secondo appuntamento per dire
no ai tumori, alle malattie neonatali, ai roghi tossici che stanno
devastando territorio e cittadini.
Soprattutto la seconda mobilitazione per chiedere per l’ennesima volta allo Stato ed al
Governo italiano di intervenire
in modo serio per risolvere
questa catastrofe.
Molti hanno aderito, un fiume
in piena come si diceva anche
per la prima dell’anno scorso.
Cosa è stato fatto da allora? Se
sfogliate anche solamente per
pochi minuti le pagine di questo
giornale o del nostro portale
avrete la risposta: nulla.
Di fatto le problematiche sono
sempre le stesse. Ciò che chiediamo è il diritto ad una vita sana. Di poter crescere i nostri
figli ed accudire la nostra famiglia senza il fardello della preoccupazione di scappare
lontano, via dai roghi e dalle
discariche, via dal termodistruttore e dal cancro. Siamo
tutti contaminati, al di là delle
assurde ed offensive uscite di
qualche ministro.
Ed è qui che mi chiedo ancora
una volta come sia possibile
Bagnoli, Sodano:
«Lo Stato non ha investito
un euro nelle bonifiche»
Dal decreto Sblocca Italia emergono dettagli che paventano
uno scenario paradossale per il futuro dell'ex Italsider
trovare una soluzione se chi te la
deve dare pensa che ci stiamo
ammalando per uno scorretto
stile di vita? Come possono i
ministri cercare una soluzione di
un problema se, a loro dire, il
problema non esiste?
Queste da un lato le contraddizioni che, più o meno volutamente, ci fanno precipitare
nell’ennesimo cul-de-sac. Eppure bisogna trovare la pazienza
e la forza per non cadere nella
tentazione di considerare lo
Stato nemico. Lo Stato siamo
noi, quindi attraverso la nostra
opera, attraverso le manifestazioni e la lotta possiamo e
dobbiamo portare i nostri rappresentanti sulla corretta via
perché noi vittime innocenti
siamo anche l’ultimo baluardo
nostro e di questa terra.
Carmine Sgariglia
CONTINUA INDISTURBATA L'OPERA DEI CRIMINALI
Licola mare,
rogo tossico nella
pineta
di
interesse
regionale
Scenario da inferno dantesco: fumo nero e fiamme alte che
hanno attecchito alcuni alberi e pezzi di macchia mediterranea
Ancora un rogo tossico, questa
volta in via Licola Mare nei
pressi della Pineta di interesse
regionale completamente recintata. A fornirci dettagli
dell'accaduto è Lucia De Cicco
de "L'E.C.O. della Fascia costiera" che, avvistando il rogo
ritornando da Napoli dalla
tangenziale tanto che credevano
che fosse sulla spiaggia perché è
diventata di nuovo carica di rifiuti, hanno deciso di seguirne le
tracce. Quello che si para
innanzi agli occhi dei testimoni
ancora una volta è uno scenario
da inferno dantesco: fumo nero
e fiamme alte che hanno
attecchito anche alcuni alberi
della Pineta e pezzi di macchia
mediterranea.
A bruciare praticamente rifiuti
di ogni tipologia: carcasse di
frigoriferi, ingombranti, raee,
vernici e bombolette spray tanto
che Lucia De Cicco ci ha spiegato, in un messaggio, di aver
sentito anche le tipiche esplosioni di queste ultime.
Come si può notare dalla foto il
combustibile del rogo che ha
rilasciato nell'aria un fumo nero
che appestava il cielo, è stato,
come al solito, sapientemente
LA POLEMICA
Dure critiche del Sindaco di
Napoli facente funzione
Tommaso Sodano sul decreto
Slocca Italia in particolare per
la questione di Bagnoli. In una
nota stampa diramata ha così
commentato: "L'art. 33 del
decreto legge cosiddetto
Sblocca Italia, in corso di
approvazione alla Camera dei
Deputati, e su cui il Governo
ha posto la fiducia, rischia di
essere un modello negativo per
la riqualificazione di tutti i siti
di interesse nazionale, oltre a
trasformarsi in un pericoloso
apripista antidemocratico a
danno degli enti locali. Oggi si
tratta del sin di Bagnoli e del
Comune di Napoli, domani
potrebbe trattarsi di qualsiasi
area da bonificare e di
qualsiasi amministrazione locale. Un provvedimento di
evidente natura anticostituzionale, che esautora il Comune
dalle sue prerogative per affidare l'intero piano urbanistico
dell'area ad un soggetto terzo,
anche privato, rispetto a cui gli
enti locali possono far valere
solo un mero parere consultivo. Nella Conferenza dei
Servizi, infatti, qualora il Comune facesse valere un parere
contrario e non venisse raggiunta una intesa, passati 30
giorni, il progetto verrebbe
comunque approvato in deroga dal Consiglio dei Ministri.
Altro tema critico è quello
delle bonifiche e della copertura finanziaria: il programma di rigenerazione
urbana, recita il testo, è da
attuarsi con le risorse umane,
Sopra: L'ex Italsider di Bagnoli
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Tradotto significa che lo Stato,
pur trattandosi di un sito di
interesse nazionale, non ha
investito un euro nelle bonifiche. Siamo al paradosso: il
Governo esautora il Comune
delle sue competenze in materia urbanistica, distorcendo gli
equilibri democratici stabiliti
dalla Costituzione, e poi scarica invece le sue responsabilità
in materia ambientale, di fatto
lasciando intendere che la bonifica sia realizzata al prezzo
di una speculazione edilizia.
Risulta infine un contentino
inaccettabile l'emendamento
che concede al Comune la
possibilità di presentare una
sua proposta, poiché questa
stessa è comunque vincolata al
prioritario riguardo alle finalità
del redigendo programma di
rigenerazione urbana e alla sua
sostenibilità economico-finanziaria' ed è subordinata al
placet del Governo e del
soggetto attuatore. Sullo stesso
tema della definizione del sin,
poi, appare sospetta la scelta di
considerare il perimetro originale, che comprendeva una
vastissima area di Bagnoli,
invece dell'ultima perimetrazione, la quale individuava
come sin la sola area ex industriale. Si tratta di una decisione con cui il Governo di fatto
contraddice se stesso e apre ad
una speculazione edilizia
un'area ancora più vasta di
quella oggetto di bonifica,
perché si passa da 200 a circa
1000 ettari".
Sodano evidentemente ha
messo la luce sulle ombre del
decreto che, di fatto, lascia
ancora pochi se non pochissimi spiragli a quella tanto sospirata bonifica che da decenni
stiamo attendendo. La zona cdi
cui stiamo parlando è una delle
più belle al mondo e potrebbe
essere una incredibile occasione di rilancio turistico naturalistica per Napoli oppure
l’ennesima occasione persa.
Carmine Sgariglia
CONTROLLO (E RIPRISTINO) DEL TERRITORIO
Tommaso Sodano: completamente
ripulita la Rotonda Nazario Sauro
Le operazioni sono durate circa tre giorni ed
hanno restituito un altro pezzo della città alla popolazione
Sopra: Le operazioni di spegnimento - Foto: Lucia De Cicco
accatastato da mani esperte in
modo da incendiare con maggiore semplicità in due diversi
focolai. Il tutto a pochi passi da
Piazza Cristoforo Colombo.
Davanti a tutto questo i nostri
amici hanno provveduto a chiamare i Vigili del Fuoco arrivati
circa venti minuti dopo. Ancora
una volta il controllo del territorio da parte degli organi competenti più vicini ai cittadini (Po-
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frattempo la Pineta, un
importantissimo polmone verde, è stato violato nonostante la
sbarra che impedisce il passaggio.
Ormai le bufale dette a Roma
sulla Terra dei Fuochi ogni
giorno vanno in fumo insieme
ai rifiuti tossici.
Vincenzo Perfetto
In tre giorni, grazie al lavoro
coordinato del Servizio Tutela
del Mare del Comune di Napoli con l'Autorità Portuale, la
Capitaneria di Porto e la Polizia Municipale, è stata effettuata una radicale pulizia
della rotonda di Nazario Sauro.
Rimossi non solo rifiuti,
suppellettili e materiale vario
ma anche alcune installazioni
abusivamente realizzate. Sono
state inoltre eliminate le erbacce dalle pareti sottostanti la
rotonda e ripulite le scogliere
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COMMERCIANTI E CITTADINI SUL PIEDE DI GUERRA
Strisce blu: la verità mai raccontata
La politica sapeva. Come al solito alla cittadinanza solo spiegazioni di circostanza
Abbiamo potuto visionare la delibera di Giunta del Comune di Qualiano avente oggetto: "Misure integrative e correttive del piano di
sosta a pagamento"; vi direi di andarla a cercare sull'albo pretorio on
line, ma non la troverete: ci ho già provato. In ogni caso all'interno di
essa vi è spiegato perché sta accadendo una baraonda in città a causa
del rimescolamento delle strisce che contrassegnano i vari tipi di sosta.
Andiamo per ordine. Partiamo dai presenti alla riunione di Giunta: Il
Sindaco De Luca, il Vice Sindaco Castaldo che ha proposto le variazioni alla sosta, l'Assessore Biancaccio e l'Assessore Cerqua. Assenti
l'Assessore Odierno e l'Assessore Morgera.
Ovviamente, come in ogni Delibera di Giunta che si rispetti non
mancano i pareri tecnici favorevoli dei dirigenti in questa fattispecie,
siccome si tratta di sosta, del Dirigente della Polizia Municipale e del
Responsabile del settore finanziario.
Perché in città è scoppiata la polemica? Beh presto svelato dando una
rapida occhiata alla delibera ci si rende subito conto che al primo foglio della proposta, avanzata come detto in precedenza dal Vice
Sindaco Castaldo, si da atto che riporto testualmente: "[...] in fase di
collaudo, ovvero alla vigilia dell'inizio del servizio, giusto verbale di
sopralluogo con prot. n. 6229 del 29.05.2014 la DBL Appalti, nella
persona del legale rappresentante, evidenziava che nonostante attuata
con l'Ordinanza n. 11/2013 del Responsabile della Polizia Municipale, dai sopralluoghi effettuati ai fini del collaudo, gli stalli bleu realizzati erano comunque n. 857, ovvero inferiori al numero stabiliti in
fase di gara di n. 193 stalli bleu."
Ad onor del vero bisogna dire anche che dalla data in entrata in vigore della sosta a pagamento l'Amministrazione comunale in
accordo con le categorie dei commercianti e con la ditta appaltatrice
la possibilità di monitorare la fase di avvio al fine di apportare
correttivi.
Tutta via l'attuale proposta va a considerare lo studio di fattibilità e
l'articolo 4 del capitolato speciale d'appalto approvato della Delibera
di Giunta comunale n°41 del 29/03/2012 che prevedevano riportando testualmente: “[...] la possibilità di gli orari di sosta, le aree
individuate, senza diminuzione di stalli complessivi, ovvero di aumentare le aree di cui al medesimo articolo, […] potranno aumentare
fino ad un massimo del 25%.”
Al punto successivo si riporta ad un altra ordinanza la n°11 del
11/12/2013 attraverso la quale si provvedeva "ad estendere le strisce
blu anche nelle strade spazi prossimi a quelli già previsti."
LA FRECCIATINA DI VASTARELLA
Qualiano ­ 5
PARROCCHIA S. STEFANO
La Madonna di
Pompei in visita
Dal 5 al 9 novembre prossimo
Questo lascia intendere che già si conosceva l'epilogo della vicenda
nel 2013; si conosceva fin dal 2012 che il numero degli stalli a pagamento avrebbe potuto subire un aumento se ve ne fosse stato bisogno. Perché, allora, i cittadini devono sempre essere tenuti all'oscuro
o ragguagliati con informazioni frammentarie e difficili da reperire?
Soprattutto, perché questa Delibera di Giunta non c'è sull'Albo Pretorio online? Ci sarebbe piaciuto fornire una informazione totale
sull'argomento.
Il documento da noi visionato porta l'elenco dettagliato di tutti gli
stalli che in questi giorni sono stati trasformati o segnalati come nuovi, come ad esempio nello spazio a destra della Chiesa di S. Stefano
in prossimità del campanile sono state predisposti stalli tutti blu con
uno giallo ed altri due dello stesso colore in prossimità del monumento dei caduti. In Via C. D. Morgera gli stalli bianchi restano, ma
con la sosta limitata ad un ora. Resta da capire chi la farà rispettare.
Via Camaldoli vedrà 3 stalli a pagamento in prossimità di Manna,
mentre Piazza Kennedy dall'incrocio con Via Conte Sifola in direzione Giugliano sarà divieto di sosta e fermata. Questo solo per citarne alcuni ma vi assicuriamo che i posti a pagamento in più
dovranno essere 193 che sommati agli 857 già predisposti saranno
1050. Sarebbe bello se gli stalli bianchi con durata di un ora, gialli e
rosa fossero nelle immediate vicinanze di quelli blu in modo tale da
non doverli andare a cercare scorrazzando per tutta la città producendo ulteriore inquinamento ambientale.
Vincenzo Perfetto
VILLA COMUNALE - PAZIENZA INFINITA
Il monumento in memoria di Falcone
Farfalle
senza
ali
e Borsellino nascosto da un albero
Eravamo un paese agricolo ora cosa siamo?
Tutta la struttura versa in una condizione a dir poco inaccettabile
Qne day, one mariposita fly in the garden, cuando, derependa, tasboom, ostia contra la flora. «Oh – said the mariposita – cuanto tonta
soy, I forgot to open my alitas». Un giorno, una farfallina volava nel
giardino, quando all'improvviso, tas-boom, cozzò contro le piante e
cadde a terra. «Oh – disse la farfallina – quanto sciocca sono, ho dimenticato di aprire le mie alette».
Era una poesiola un po' becera che ci insegnarono delle ragazze spagnole quando eravamo in campeggio a Barcellona ed è anche il
cappello introduttivo di questo articoletto intitolato "Farfalle senza
ali". Eravamo un paese agreste, quello dei "panarielli" sotto al
braccio alle 4 di mattina che ritornavano pieni dei frutti di quel
raccolto, col sudore della fronte, con gli scarponi sporchi che lasciavamo fuori l'uscio di casa ed i vestiti impolverati: uscivamo nelle
albe di primavera nell'ora in cui anche le farfalle nascevano. Eravamo quelli là... "Quelli tra spazio e realtà" (parafrasando Ligabue).
Oggi la realtà è che i semi piantati nelle nostre terre crescono qui...
ma maturano nelle tasche dei potenti che hanno trasformato le nostre
campagne in bombe ecologiche che stanno iniziando ad esplodere
una ad una, foglia dopo foglia, balla dopo balla. Bonificare? Sì, facile, basta prendere un attimo una mega fetta di territorio anche a pochi
km da Qualiano, spostarlo e scavare per trovare il primo strato di rifiuti solidi urbani, ripulire tutto e scavare più in profondità circa 18 –
20 metri e raggiungere quella miniera d'oro che sfiora le nostre falde
acquifere, tanto poi beviamo l'acqua che fa fare tanta plì plì, mentre
quella dei nostri rubinetti sa tanto di puppù e chi la beve non esce
più... Non esce più dagli ospedali oncologici, stracolmi ormai di
trenta-quarante-cinquantenni (e dove saranno più le nonnine di 90 –
100 anni) o meglio usciranno sì, ma non con li propri piedi; usciranno con i piedi davanti risucchiati da quel male ormai endemico
chiamato "cancro" simile a volte a quell'altro animale chiamato
"piovra". E tra cancro e piovra noi e i nostri figli siamo ormai farfalle
che una volta nascevano la mattina per morire di sera (ciclo della vita), mentre oggi non giungono al calar del sole, ma nascono sì, ma
spesso senza ali, strane, amorfe o addirittura non nascono né nasceranno più... Le farfalle dalle ali tappate, quelle siamo noi, senza né
spazio, l'aria pura, né la realtà di cui tutti parlano ma nessuno
affronta... farfalle senza ali.
Antonio Vastarella
Era solo questione di tempo prima che i
cittadini di Qualiano segnalassero alla nostra attenzione la scabrosa condizione in
cui versa la Villa Comunale in via Palumbo. Quanto abbiamo trovato dopo il
sopralluogo per prendere visione dello
stato dei luoghi è veramente incredibile.
Non è possibile che nel 2014 un'Amministrazione possa permettere tali condizioni
di degrado, a nostro avviso, al limite della
abigilità: la pavimentazione divelta in
alcuni punti può costituire un insidia per
chi ci passeggia sopra; strutture interne
fatiscenti nessuna cura del verde e dopo ciò
che è accaduto per la rimozione dei contenitori Raee sembra una struttura
bombardata. Dulcis in fundo, un monumento alle Vittime delle Mafie, posto
dall'Associazione Archimede a testimoniare una Qualiano che non c'è più perché decaduta nel pressapochismo, nell'ignoranza
e nella manifesta inciviltà, nascosto da un
albero sapientemente piantato ad hoc.
A memoria d'uomo, da quando è stato posato, nessuna Amministrazione ha mai
portato una corona commemorativa e questo è una vergogna difficile da lavare
ammesso che se ne abbia la forza. Negli
ultimi giorni tra i cittadini si è diffusa la
notizia fondata di una sorta di "privatizzazione" imminente che ha portato nei giorni
scorsi ad una protesta portata avanti dal
alcuni cittadini ed esponenti della "Casa
del Popolo" di Qualiano. Nell'avviso, che
può essere visionato nella sezione avvisi
dell'Albo Pretorio on line, si legge che
L'Amministrazione nella persona del
Sopra: Dietro questa pianta c'è il monumento in memoria delle Vittime delle Mafie
Sindaco darà preferenza a società ed
imprese individuali i cui responsabili
abbiano un età di 35 anni.
Chi si aggiudicherà la Villa dovrà provvedere a tutta la manutenzione, guardiania,
apertura e chiusura etc. In altri Comuni che
hanno seguito la stessa prassi nell'elenco
dei partecipanti avevano inserito anche le
associazioni, con particolare riguardo a
quelle antimafia. A Qualiano è prevista la
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produzione e consegna dei certificati di carichi pendenti e dell'estratto del casellario
giudiziario e il certificato antimafia. Troviamo tuttavia scandaloso, come altrove,
che il Comune pur avendo dipendenti in
grado di poter gestire la villa e fare manutenzione la voglia affidare a terzi che
avranno da essa un lucro.
Vincenzo Perfetto
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Anno IV n° 1 2 del 201 4 www.puntomagazine.it - freepress
VILLARICCA - L'IMPIANTO PASSA DA 50 A 500 METRI CUBI AL GIORNO
MUGNANO, MERCATO ITTICO
Il decreto n° 1415 del 09/10/2014 formalizza di fatto
la variazione di capacità dell'impianto di 10 volte
Potrebbe produrre più di trecento posti di lavoro
e fiumi di soldi ma funziona solo parzialmente
Cava Riconta e l'ampliamento Ancora 6 mesi di proroga
Cava Riconta, passata alla storia
per la foto più significativa di
sempre: il geyser di percolato
fotografato da un Carabiniere
che era sul posto per il servizio
d'ordine, sarà ampliata. Ad anni
di distanza ecco spuntare un
ampliamento che dovrà ospitare
il solo percolato, cioè la parte
più nauseabonda della frazione
umida dei rifiuti. Tutti pensavano che, dopo aver assorbito
quello dell'ultima emergenza
rifiuti, fossero esaurite le mire
espansionistiche di coloro che
gestiscono i rifiuti in Campania
su cava Riconta ma, purtroppo
non è così. Sono anni che nel
nostro territorio non si parla che
di nuove discariche, ampliamenti, inceneritori. Soluzioni
alternative dalla politica? No
non funziona in questo modo,
non dalle nostre parti: le soluzioni alternative devono essere
fornire i cittadini ed ecco, allora,
tavoli di consultazione, convegni sul tema, scienziati che mostrano altre vie possibili, mentre
la politica che è pagata per
fornire le soluzioni nel bene dei
cittadini resta a guardare per poi
far di testa sua. Allora ecco
spuntare l'ampliamento di Cava
Riconta che viene formalizzato
dalla Regione Campania con il
Decreto n. 1415 del 09/10/2014
e la fa passare da 50 metri cubi
al giorno a 500 metri cubi al
giorno, il tutto avviene nel silenzio più assordante da parte
delle istituzioni che non hanno
mosso praticamente un dito o
forse non lo hanno mosso
abbastanza. A testimonianza di
ciò, il cons. Mastrantuono in
una lunga nota stampa cerca di
incitare il suo partito, il PD, a
tutti i livelli (provinciale, regionale e nazionale), a prendere
una posizione di contrarietà a
quanto sta accadendo. Il nodo
che andrebbe sciolto riguarda la
pioggia perché già adesso con
l'afflusso delle acque meteoriche
l'impianto va in emergenza.
Cosa accadrà ospitando 10 volte
il volume attuale?
Vincenzo Perfetto
L'OPERA PRIMA DEL REGISTA GARGIULO
"Nel nome del Padre"
Il film è stato presentato alla
biblioteca comunale di Villaricca
Ampio spazio per il cast durante la manifestazione
Il sindaco Gaudieri: "Adottiamo questa pellicola"
22 ottobre. Grande partecipazione alla biblioteca comunale
di Villaricca per la presentazione del film. "Nel nome del Padre". L’opera prima del regista
Gabri Gargiulo, con produzione
esecutiva di Vincenzo Ferraro,
ha generato sentito dibattito
nell’ambito dell’appuntamento
culturale "Un caffè con l’autore". Un progetto cinematografico ambizioso che ha come
scopo quello di infondere speranza al popolo napoletano,
raccontando la storia di un boss
che decide di allontanarsi dal
Sistema per dare una svolta alla
propria vita.
Presente in sala il sindaco di
Villaricca Francesco Gaudieri
che ha dichiarato: "Abbiamo
deciso di adottare la pellicola. A
produzione finita conferiremo il
Patrocinio Morale della nostra
comunità a questo lavoro cinematografico".
Il film sarà girato nei prossimi
cinque mesi ed uscirà nella metà
del 2015. Ha come protagonista
Diego, un giovane integrato nel
mondo della camorra. Diego è
addentrato sin da piccolo nella
malavita. Incarcerato, conoscerà
in cella l’imprenditore
Trinchillo che lo aiuterà a rimettere luce sulla propria strada.
"Non dipingeremo il camorrista
come un eroe – ha dichiarato il
regista Gargiulo. La sce-
I.T.G.
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Appuntamento con Biagio Cacciaputoti alle
ore 9:30, come al solito è la sua simpatia a
rompere il ghiaccio, mi accompagna per una
rapida visita a tutta la struttura che sarebbe veramente impressionante se funzionasse tutta,
ma putroppo non è così. Oggi a funzionare,
per i prossimi sei mesi di proroga, è solo la
parte relativa alla vendita all'ingrosso con ben
trenta dipendenti che tengono la struttura in
uno stato d'ordine e di efficienza che non ha
precedenti. Basti solo pensare che il classico
tanfo di pesce, tipico di strutture di questo genere, non si sente minimamente. Con Cacciapuoti facciamo il giro ed arriviamo all'area
fiera interna al mercato, ma mai andata in
funzione: una struttura del valore di centinaia
di migliaia di euro, abbandonata senza un fine,
mentre potrebbe essere destinata alla vendita
al dettaglio con numerosi posti vendita. Non
solo, potrebbe addirittura ospitare le eccellenze
della nostra zona, allontanando definitivamente ed una volta per tutta l'etichetta di pro-
dotti inquinati o nocivi il tutto montato sul core
business del pesce. Nella visione di Cacciapuoti addirittura le degustazioni. Passeggiando
per gli esterni noto un girdino curato ed una
struttura tutta chiusta con un buco che lascia
intravedere una discesa. Chiedo a Biagio
Cacciapuoti spiegazioni. Senza perdere tempo
mi spiega che tutto sotto il parcheggio e la
struttura vi sono celle di mantenimento del
pesce anche di 450 metri quadri e montacarichi che lo farebbero arrivare direttamete nella
zona della vendita, ovviamente se tutto
funzionasse. Un'altra stranezza che mi colpisce
è la vicinanza della un centro per i rifiuti che
confina con la struttura. Mi viene spiegato che
si tratta della SAGI service Srl, che ha ricevuto
lo spazio dal Comune. Ci chiediamo con quale
criterio è stato destinato nelle immediate vicinanze di un luogo dove si vendono prodotti
destinati al consumo umano. Alcuni mezzi in
passato hanno perso carburante e percolato.
Vincenzo Perfetto
SERATA ALL'INSEGNA DEL SOCIALE
Mugnano,
allagrande lagiornata
dedicataalle associazioni
La soddisfazione dei ragazzi di Impeto Giovanile
neggiatrice del film Barbara
Romano ha invece affermato:
"Per il soggetto ci siamo ispirati
a storie vere. Abbiamo cucito i
personaggi sugli stessi attori".
"Nel nome del Padre" è un lavoro in autoproduzione. Dalla
pellicola traspare l’ansia di redenzione da parte di un territorio con identità perduta. “Ci
sono luci ed ombre sullo sfondo
– ha detto l’attore protagonista
Giò Ferraro – il sistema camorristico che intrappola la nostra società lascia spazio a
piccole luci che danno ancora
speranza". Vincenzo Ferraro,
produttore esecutivo del progetto, ha voluto spendere alcune
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parole sulle eccellenze del territorio a nord di Napoli e sulla
valorizzazione che ne viene
fatta. "Questo territorio è ricco
di eccellenze – ha detto Ferraro
– bisogna premiarle. Le nostre
location si concentreranno
sull’hinterland napoletano".
Evidenza anche per le musiche
del film che, in qualche modo,
rispecchiano la profondità del
soggetto. "Le musiche saranno
tutte originali – ha detto il
compositore Gianluca Esposito
– l’audio è importante. Voglio
esprimere le emozioni giuste
per gli spettatori attraverso la
musica".
Nota stampa
Piazza gremita e tanto entusiasmo. La giornata dedicata
interamente alle Associazioni, e gestita dall’Associazione
IMPETO GIOVANILE, si è
conclusa in grande stile con
l’esibizione delle più importanti e rinomate scuole di
danza del territorio Mugnanese.
Per l’evento il Comune ha
predisposto l’istituzione dell’isola pedonale vista l’enorme affluenza. Sul palco si
sono esibiti gli artisti di Last
Ballet, Charlin Dance, Ever
Green, Fuego Latino, ASA
Mister Brown, Happy Life,
Movida e Centro Danza Julios. L’Associazione IMPETO GIOVANILE continua,
così, il suo impegno sul
territorio dopo la riqualificazione della Villetta Comunale
San Lorenzo, oramai sano
punto di incontro dei giovani
e delle famiglie di Mugnano.
"Questo evento è riuscito a
creare un momento di sinergia ed aggregazione tra le
Villa Ida
numerose realtà, troppo poco
valorizzate, del territorio di
Mugnano – commenta entusiasta Michele Di Napoli, referente dell’Associazione a
Mugnano – continuiamo il
nostro lavoro ed il nostro
impegno per i giovani e la
città di Mugnano che iniziammo quest’estate nella
Villetta Comunale San Lorenzo, la città sta rispondendo
con entusiasmo"
Comunicato Stampa
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Anno IV n° 1 2 del 201 4 www.puntomagazine.it - freepress
CONCLUSA LA SETTIMANA DI EVENTI DEL MARANO RAGAZZI SPOT FESTIVAL
Vincono ragazzi e legalità
Il Punto! tra i media partners con il lab di giornalismo
Annunciati nel corso della serata finale i vincitori del concorso
Ed anche quest'anno l'esperienza del Marano Ragazzi Spot Festival è giunta al termine. Numerosi
gli eventi susseguitisi nel corso della kermesse
culminanti nella serata conclusiva di Sabato in cui
sono stati premiati i migliori spot pervenuti nelle
varie categorie.
Per la categoria Scuole primarie il Premio Aquilone è andato all'IC "Aldo Moro" di Buccinasco che
ha realizzato il video dal titolo "Insieme a scuola".
All'interno della categoria scuole medie premiato
l'istituto "Aldo Moro" di Cerro al Lambro con il
video "Nella tana del web".
Per gli istituti superiori premiato il video realizzato
dal liceo "Tommaso D'Oria" e dall'istituto "Leonardo da Vinci" di Corate Brianza.
Per la categoria "30 secondi" premiato il video"Love me to love" dell'IIs "Vaccarini" di Crotone.
Il premio speciale di Libera è andato all'istituto
"Italo Calvino" di Catania che ha trionfato con il
video"Cosa Nostra". Il premio della giuria è stato
assegnato all'ICS "Guglielmino" di Acicatena, in
concorso con il video "Mi sono fidanzato". La
presidente della giuria ha assegnato il suo premio
al video "Identitá" realizzato dalla scuola primaria
"Villa Torchi" di Bologna.
Premiati nelle categorie videocomPONimenti spot
e videocomPONimenti cortometraggi i lavori dal
titolo "La dignità non ha prezzo" e "Ad occhi
chiusi" realizzati rispettivamente dal Liceo
"Manzoni" di Caserta e dall'IIS "Gorjux-Tridente"di Bari. Il premio palcoscenico Pon è stato
assegnato all'IIS "Pertini-Santoni" di Crotone che
ha partecipato al festival con il video "Chiacchierando di noi".
Nel corso della serata è intervento anche il Coro
giovanile del teatro San Carlo diretto dal maestro
Carlo Morelli, che ha nuovamente dimostrato
quanto la musica sia un linguaggio universale.
Rosario D'Uonno nel suo intervento conclusivo ha
ribadito che sono le persone a fare il Festival e non
i luoghi. La nostra redazione, che quest'anno per la
prima si è accostata a questo fantastico mondo, ha
avuto modo di riscontrarlo in modo pratico: il Festival è fatto dall'impegno di tanti, che mettono a
disposizione il loro tempo, la loro passione e la loro
voglia di cambiamento. A tutti questi partigiani
della resistenza dei valori va il nostro grazie. Al
prossimo Marano Ragazzi Spot Festival.
Imma Pepino
MARANO, NUOVA INIZIATIVA DEL LABORATORIO POLITICO KAMO
"Riprendiamoci le periferie"
Un lavoro territoriale interessante e di forte impatto sociale
Il campetto di via piave, a Marano, è solo uno dei
tanti spazi abbandonati dell'area nord, lasciato nel
degrado da anni! Non è difficile immaginare la
sua "storia", molto comune da queste parti (e non
solo), dove gli spazi pubblici vengono prima realizzati e, dopo men che non si dica, lasciati
nell'incuria totale. Anche per queste ragioni le nostre periferie sono vissute sempre meno e troppo
spesso i più giovani sono costretti a spostarsi in
città oppure a passare il tempo nei grandi centri
commerciali che, non a caso, sono diventati
l'attrazione principale da queste parti. Abbiamo,
così, deciso, di riqualificare quel campetto,
sottrarlo al degrado a cui era destinato, in modo
che diventi simbolo di una collettività che si riprende i propri spazi. E lo abbiamo fatto, innanzitutto, dandogli un nome "Campetto Socrates" (il
calciatore brasiliano che ha lottato contro la
dittatura del suo paese), perché ci auguriamo che
diventi uno spazio dove potersi incontrare,
confrontare, organizzare attività sociali e sportive;
lo abbiamo fatto costruendo delle porte da calcio,
tracciando le strisce da campo, in modo da prepararlo al torneo di street soccer del giorno seguente.
Al di là della ristrutturazione del campetto, la
giornata di sabato 25 ottobre è stata anche
un'occasione per i tanti giovani che vivono lì vicino di incontrarsi, diventando un momento di
aggregazione e di socialità, terminata con una
braciata popolare all'interno dei giardinetti. Domenica mattina, poi, si è svolto il torneo di street
soccer, una mattinata all'insegna del calcio popolare, che ha inaugurato il nuovo "Campetto Socrates", trasmettendo un'idea diversa di calcio, cioè
uno sport che sia della gente e per la gente, capace
di diffondere ideali come antifascismo e antirazzismo, come d'altronde recita anche il murales realizzato il giorno precedente: ama lo sport odia il
razzismo. "Riprendiamoci le periferie" è stata
un'iniziativa di forte impatto sociale, non solo
perché ha ridato un nuovo campetto alla collettività, ma soprattutto perché punta a farlo diventare
un punto di aggregazione, uno spazio dove poter
organizzare eventi sportivi e sociali, che possano
diventare momenti di confronto e socialità.
Comunicato Stampa
di Vincenzo Sgariglia
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E
#MARANORAGAZZISPOTFESTIVAL
Quando l’immagine racconta una
storia: intervista a Giancarlo Crispino
Nel corso della nostra prima esperienza al Festival
siamo stati a contatto con i professionisti che ogni anno
collaborano per la realizzazione della kermesse.
Presentiamo qui il bravissimo fotografo ufficiale
Raccontaci un po’ di questo festival, giunto
ad un traguardo importante visto che questa
è la diciassettesima edizione. Quali sono le
tue impressioni?
«Io non sono qui dalla prima edizione, partecipo
dal 2010, questa è la mia quinta edizione come
fotografo al Festival. La mia esperienza qui è
stato un mondo a parte, io mi sono laureato
l'anno scorso in psicologia e la mia tesi è sul
Festival. Il primo giorno che sono arrivato non
avevo idea, nessuno sa che cos'è. Un paio di
anni fa venne mago Zurlí che è il maestro di
mago Gentile. Gabriele (il mago Gentile, ndr) lo
chiama dicendogli di venire a dare un'occhiata a
quello che facciamo, lui arriva e trova questo
mondo. Il problema spesso di questo mondo è
che forse non riusciamo ad incidere troppo
sull'altro. Una cosa che racconta spesso Rosario
è che durante una delle prime edizioni del Festival mentre i bambini partecipavano ad un
incontro qui alla Socrate, contemporaneamente
poco distante c'era un "corso di formazione" per
camorristi su come sciogliere le persone
nell'acido. Vennero degli "esperti di formazione"
siciliani ed è una corsa inquietante che venne
poi fuori con un maxiarresto. Che cos'è il Festival? È un modo per vedere una scuola diversa,
con tutte le sue difficoltà. Io rappresento un
modo di pensare e di vivere un po' diverso,
quello della psicologia che di tanto in tanto si
scontra con quello della didattica. Quello che
ritengo un grande maestro una volta disse: "Che
cosa dovreste rispondere a un bambino che vi fa
una domanda? Non dovreste rispondergli. In
realtà il bambino non sta chiedendo quello che
dice ma sta chiedendo di dirgli che ha fatto una
domanda intelligente". Questa è una cosa che
qui si vede qualche volta».
Se dovessi scegliere uno spot tra quelli delle
varie edizioni?
«Uno di quelli che ho più nel cuore fu girato
dalla "Ludovico Ariosto" di Acerra e riguardava
le differenze, si chiava "Se diverso funziona". È
un video bellissimo di due minuti circa in cui in
varie scena si presentavano delle "non-scelte".
C'erano, per esempio, una ragazzina che si misurava delle scarpe e toglieva dallo scatolo due
scarpe destre; in televisione si vedevano "Olio e
Olio", fino ad arrivare ad uno scena in cui l’artificiere si trovava davanti alla scelta filo blu o filo
blu. Alla fine arrivava il messaggio che diceva:
"Il mondo funziona perché siamo diversi", con
una battuta finale: "Quasi sempre", visto che
c'era il regista che aveva curato il laboratorio
con i bambini seduto sull'altalena mentre un
bambino, uno di protagonisti, cercava di
spingerlo. Insomma "Il mondo funziona se siamo diversi, se proprio ci devo pensare. Forse in
seconda posizione c'è uno dei primi video che
vidi entrando al Teatro Siani, si chiamava "Senape VS Ketchup" e rivisitava la scelta sulla
sessualità sulla base della scelta delle salse. Per
cui permetteva di vedere tutta una serie di cose
che riguardano l'omofobia in una chiave un
po'piú leggera. Staccandosi un attimo dall'argomento reale, che comunque ci crea dei problemi, e rigirandolo sulla scelta dei gusti tu riesci a
vedere quanto non ha senso tutto il discorso che
facciamo noi adulti».
Com'è cambiato dal punto di vista fotografico il festival. C'è una predisposizione
maggiore nei ragazzi ad avvicinarsi alla
macchina fotografica o c'è ancora chi si nasconde e non gradisce la presenza dei flash?
«Io posso probabilmente dirti l'inverso: com'è
cambiato il mio rapporto. Quando sono entrato
cinque anni fa, eravamo grossomodo alla dodicesima edizione il mio approccio è stato molto
timido, non sapevo qual era l'attività. Di lì a
quattro anni, io sono comunque una persona che
fa parte dell'organizzazione, che conosce molti
dei ragazzi e posso dirti che non sono cambiati.
Alcuni sono più portati all'immagine e non
sempre questo è bello, nel senso che alcuni
fanno molto un discorso di immagine al di là di
quello che hanno dietro. Purtroppo la fotografia
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ha tendenzialmente questo difetto, dove c'è il rischio che sia tutto trucco e uno dei segreti che ho
dovuto imparare è che si deve giocare con i ragazzi, i bambini e anche con i docenti perché
solo in quel modo puoi andare al di là
dell'immagine e l'immagine può raccontare una
storia».
Proprio perché al Marano Ragazzi Spot Festival
ogni immagine ha dietro una storia ho chiesto a
Giancarlo di selezionare e raccontarci alcune
foto che potessero dare la dimesione di ciò che
realmente è il Festival.
«Il MRSF è soprattutto "media education":
l'esperienza di produzione multimediale nei
contesti educativi e per quanto sia anche tante
altre cose, rivedere questo scatto (che forse non a
caso è tra i primi della prima giornata) mi è
servito a ricordarlo».
«È una foto "ripescata", è sbagliata sotto tanti
aspetti. ma rappresentava un momento che
altrimenti si sarebbe perso. C'è il cerchio, ci sono
le nuove generazioni e c'è un momento per stare
insieme».
«MRSF è un festival, dove c'è un palco ed un
pubblico. La foto racconta semplicemente questo. Il MRSF è accoglienza, dove poter rivedere
i vecchi amici e dove poter conoscerne di nuovi
e soprattutto scambiare con loro esperienze ed
idee e vale per i ragazzi così come per gli adulti.
Ci sono poi altre 3 immagini cui io sono particolarmente legato, sono delle vecchie edizioni e
non di questa, ma forse possono dire qualcosa in
più. La prima racconta l'integrazione. Fu scattata
quasi per caso, due ragazzi, uno bianco e uno
nero erano al bar del Teatro Siani e me li ritrovai
quasi a sorpresa di faccia gli chiesi di aprire la
porta e scattai. La seconda fu una sorpresa che
Gabriele volle collezionare per i componenti de
"La Casa dei Conigli", era il primo anno che era
con noi. La terza è dell'anno scorso, ed è un altro
pezzo di accoglienza ma tra adulti. Quella che
Rosario abbraccia è una docente dell'ICS Aldo
Moro di Cerro al Lambro che era appena arrivata».
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MELITO - LA TERRA DEI FUOCHI CONTINUA A BRUCIARE
Roghitossicichiesto aiuto aNapoli
L'Ass. Mastropasqua annuncia una grande mobilitazione
Nessuna risposta da parte delle autorità competenti alle continue richieste di intervento per la
drammatica situazione in cui si trovano i comuni
a nord di Napoli, la cui popolazione è costretta a
respirare l'odore acre delle tonnellate di rifiuti
date alle fiamme quotidianamente.
Marina Mastropasqua, vicesindaco ed assessore
all'ambiente del Comune di Melito, annuncia
una grande mobilitazione.
"Ci rammarica tantissimo che il Comune di Napoli, nonostante i nostri ripetuti solleciti, non
abbia ancora affrontato la grave problematica su
cui da tempo stiamo richiamando l'attenzione
delle istituzioni partenopee e di tutti gli enti interessati" - dichiara la Vicesindaco nonchè Assessore all'Ambiente del Comune di Melito, Marina
Mastropasqua.
"Due settimane fa, con una lettera inviata al Comune di Napoli, abbiamo informato ancora una
volta il Sindaco facente funzioni, Tommaso So-
dano, dell'annosa questione dei roghi presso il
campo rom a ridosso della casa circondariale di
Secondigliano chiedendo una convocazione
immediata ma, nonostante i successivi ulteriori
solleciti anche telefonici, ad oggi non abbiamo
ricevuto alcun riscontro. Ci sembra che il Comune di Napoli stia oltremodo sottovalutando la
portata della vicenda, omettendo di fornire risposte alle nostre ripetute richieste. Non possiamo piu' tollerare questo atteggiamento, mi sento
di condividere appieno con i miei concittadini
una situazione di grande disagio e di grave pericolosità per la salute pubblica" - precisa la Vicesindaco annunciando: "è per questo che alla
sordità delle istituzioni partenopee, che si rifiutano di prendere in considerazione il grido di
allarme di migliaia di cittadini di tutta la provincia, pensiamo di rispondere con una grande
protesta presso Palazzo San Giacomo".
US Alessandra Romano
GIUGLIANO - QUESTIONE VILLA COMUNALE
Il M5S incontra i Commissari
Gli attivisti ne chiedono tra l'altro anche la messa in sicurezza
In data 23 ottobre 2014 alle ore
10:00 circa un gruppo di attivisti
del movimento 5 stelle Giugliano in Campania è stato ricevuto dalla commissione
straordinaria, in seguito all'istanza protocollata martedì
21.10.2014 sulla questione villa
comunale, dopo essere stata
sottoposta all'attenzione di tutti
nell'assemblea pubblica del
20.10.2014 tenutasi a piazza
Gramsci. Dal lungo dibattito è
emerso l'impegno immediato da
parte dei commissari e dell'ingegnere responsabile: 1) di
provvedere subitaneamente ai
lavori di messa in sicurezza
della villa e di ripristino di cestini per i rifiuti, panchine, oltre
che dell'impianto di illuminazione, che da svariate settimane
tiene al buio quella zona; 2) di
provvedere ad istallare un
impianto di video sorveglianza,
che sarà attuato non in tempi
brevi, in quanto servizio da
appaltare. E' emerso dal dibattito, inoltre che saranno poi
impegnate delle guardie volontarie in seguito all'istituzione
di un bando pubblico, che
avranno il ruolo di monitorare le
aree particolarmente a rischio di
atti vandalici, ivi compresa la
villa comunale. Su nostra insistenza circa l'utilizzo dei locali
presenti nella villa comunale
attualmente messi in sicurezza,
da adibire a locali per le guardie
municipali, ci è stato riferito che
gli stessi saranno utilizzati come
asilo comunale entro circa un
anno a far data da oggi. Abbiamo sottolineato l'importanza di
ridare alla villa comunale la
funzionalità adeguata per i cittadini e l'importanza di riportarla
alle sue origini come segno di
riscatto dei cittadini e della
cittadinanza tutta.
A loro eventuale proposta di
chiuderla definitivamente c'è
stata la nostra dura opposizione,
ed in merito abbiamo ribadito la
necessità di renderla subito
funzionale e da esempio per chi
a tutti i costi vuole dare un
immagine sbagliata di Giugliano e di tutti i cittadini che
combattono il vandalismo e soprattutto la violenza sotto tutti i
punti di vista. Si è convenuti
quindi che si interverrà in tempi
brevissimi per lavori di messa in
sicurezza e di ripristino dei presidi come già esaustivamente
indicato al punto 1. Inoltre nel
dibattito abbiamo sottolineato
l'importanza della manutenzione delle strade, soprattutto
quelle di periferia che mettono a
serio rischio la vita dei cittadini,
in particolar modo abbiamo evidenziato la situazione di Via
Marinone che va risolta in brevissimo tempo, anche in seguito
alle "minacce" di un gruppo di
cittadini presenti fuori la porta
dei commissari, di bloccare la
strada la settimana prossima e
creare quindi disagi se non si
agiva immediatamente. In merito alla questione la commissione ha provveduto a dare una
risposta entro tre giorni a far
data da oggi. Un ulteriore richiesta è stata fatta in merito alla
questione ricorso bando termovalorizzatore, e di come questa
commissione voleva comportarsi in merito... ci è stato riferito che entro i termini previsti
dal bando si provvederà al ricorso dopo esaminato gli estremi del bando di gara e che da
parte della commissione c'è
tutta l'intenzione di voler procedere a tutela della cittadinanza e
dei cittadini. Abbiamo sottolineato con forza la volontà del
m5s giugliano di impedire la
costruzione del termovalorizzatore e di riservarci ogni
azione con i cittadini a sostegno
del ricorso e di tutte le azioni del
caso.
M5S Giugliano in Campania
CAROTAGGI ALLA DISCARICA RESIT PER ANALIZZARE IL LIVELLO DI INQUINAMENTO
DOPO UN ARTICOLO APPARSO SU "IL MATTINO"
Continua il nostro focus su roghi, Rom, inquinamento e i lavoratori senza stipendio
dei Comuni "ricicloni"
Giugliano, Tre Ponti il silenzio delle istituzioni Melito non è il peggiore
Località 3 ponti, sito di discariche, di impianti industriali e di
un campo Rom. Forse per questo si è deciso di lasciarla al degrado e alla devastazione. Tutto
in quella zona ha cambiato
faccia persino le persone che ci
lavorano, come ad esempio gli
impiegati della GESEN che
combattono ogni giorno con i
roghi appiccati nelle immediate
vicinanze dello stabilimento, al
fine di recuperare un pugno di
denari provenienti dai metalli
liberati dal fuoco. Ha cambiato
completamente volto anche la
strada che divide a sinistra il
Campo Rom, a destra la Gesen.
Essa è praticamente pericolante,
tutti sono convinti che prima o
poi cederà sotto le continue
infiltrazioni d'acqua visibili ad
occhio nudo e continue 24 ore
su 24. Poco più avanti ancora il
cumulo di rifiuti che presto o
tardi sarà incendiato.
Li ormai il manto stradale e fuso
con i residui tossici dei rifiuti
speciali. Stessa zona poco più
avanti vi sono i siti Resit. I dipendenti del CUB (Consorzio
Unico di Bacino), da ormai 24
mesi senza stipendio, anche loro
hanno cambiato volto la voglia
di parlare e di sfogarsi è tanta e
noi li ad ascoltare con la pro-
messa di ritornarci presto.
Giunti li per caso dopo che il
Commissario De Biase ci aveva
comunicato, fuori i cancelli
della Gesen, che sarebbe stato
aperto presto un presidio
permanente che avrebbe accolto
i cittadini, che purtroppo ancora
non c'è ma è presente, però, il
personale che provvede al carotaggio per verificare fino a che
punto è giunto l'inquinamento
della zona.
Anche li è cambiato tutto, oltre
la morfologia del suolo che vede ora collinette dove non c'erano, è cambiata anche la
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composizione chimica e mineralogica del suolo: sono stati
aggiunti, infatti, cadmio, mercurio, PCB e tanto altro che prima
non c'era. Ancora una volta analisi, ancora una volta soldi spesi
ma il problema persiste e passa
da un Commissario all'altro,
dell'emergenza rifiuti prima, alle
bonifiche poi.
Nel frattempo la popolazione
continua ad ammalarsi.
Allora è proprio vero la camorra
ha cambiato il territorio, le abitudini, l'economia e la vita dei
cittadini che nessun processo o
accertamento di responsabilità
ci darà mai più indietro. I morti
a causa dell'inquinamento, come i suicidi di gente disperata
senza stipendio nessuno li pagherà, resteranno vivi solo nei
racconti di colleghi e amici.
L'oscar della mala gestione
allora a chi assegnarlo se non a
tutte le Amministrazioni Regionali susseguitesi fino ad oggi
che hanno permesso alla malavita di spadroneggiare come
meglio poteva e credeva. Per
dirla alla "hollywoodiana":
"The winner is Regione
Campania".
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Mastropasqua: «Quei dati sono vecchi»
La questione nasce il 15 ottobre
quando tra le pagine de "Il
Mattino" il più famoso quotidiano napoletano, precisamente a
pag. 35, in un articolo correlato
da foto diagramma si annovera la
città di Melito di Napoli tra le
peggiori 5 dei Comuni cosiddetti
"ricicloni". Non tarda ad arrivare
una secca risposta di precisazione
e di smentita dei dati apparsi da
parte della maggiore responsabile
del settore, ovvero dell’Assessore
Mastropasqua che così ha
commentato il fatto: "I dati riportati nell’articolo che riguardano il nostro comune sono
aggiornati allo scorso mese di
maggio, per questo motivo Melito viene erroneamente annoverata tra i Comuni ricicloni
peggiori - dichiara l’ Assessore
all’Ambiente nonché Vicesindaco, Marina Mastropasqua, che
prosegue - il servizio di raccolta
differenziata, infatti, partito nel
nostro territorio nove mesi fa , ha
toccato nel mese di maggio la
percentuale del 22,9 e fino ad
oggi non è stato possibile
provvedere all’aggiornamento in
tempo reale dei dati sul sito mysir.it (fonte per lo schema riportato sul quotidiano) a causa di
un problema di carenza di
personale. Attualmente tutto il
territorio è coperto dal servizio e
il dato ufficiale di settembre 2014
e 41,9%, percentuale, quindi, ben
lontana da quella riportata da Il
Mattino in data odierna e tale per
cui Melito merita sicuramente un
plauso e non il bollino di
"peggiore comune". Proprio ieri
(martedì 14 ottobre) con il responsabile dell’ufficio ambiente
di Melito, ho partecipato alla
bellissima iniziativa a Salerno,
sui comuni Ricicloni. Melito
ovviamente non poteva essere tra
quelli, in considerazione del fatto
che le percentuali di differenziata
di riferimento sono state quelle
relative all’anno 2013, ma oggi il
nostro Comune è tra quelli monitorati da Legambiente per il
trend indubbiamente in ascesa e
per questo il prossimo anno ci
auguriamo di salire su quel palco,
premiati nel novero dei Comuni
Ricicloni.
Per raggiungere questo obiettivo
sarà determinante l’impegno che
gli attori principali, i cittadini
melitesi, dimostreranno crescere
sempre di più per questa nobile
causa. In questa fase – spiega
Marina Mastropasqua - avvieremo un’azione ancora più forte di
sensibilizzazione sulle modalità e
i tempi corretti per il conferimento dei rifiuti ed incominceremo a sanzionare tutti i
condomini che non rispettano le
regole, secondo quanto previsto
dal nostro regolamento comunale. Aumenteremo altresì la presenza sul territorio delle guardie
ambientali e prevediamo, di qui a
breve, l’installazione delle telecamere finanziate con il decreto
"Terra dei Fuochi" che consentiranno di monitorare le porzioni
del territorio dove vengono
sversati rifiuti abusivamente.
Dopo aver completato la copertura del territorio con il servizio di raccolta differenziata, la
fase attuale è di certo quella più
delicata: da oggi punteremo di
più sulla qualità dei rifiuti, per
evitare il rischio di vanificare il
lavoro sinora svolto e di non valorizzare adeguatamente quanto
quotidianamente viene raccolto
in città. Tutto ciò – conclude
l’Assessore - a vantaggio del nostro comune e dei melitesi,
perché i risultati positivi incideranno sicuramente oltre che
sull'immagine del nostro paese
anche sulle tasche dei contribuenti, che vedranno ulteriormente ridursi la tassa sui
rifiuti."
Quindi i cittadini melitesi possono essere tranquilli e continuare a
fare il buon lavoro che stanno
facendo come sostiene il Vice
Sindaco Mastropasqua dati
(aggiornati) alla mano.
Carmine Sgariglia
Anno IV n° 1 2 del 201 4 www.puntomagazine.it - freepress
LA SENTENZA QUALCHE SETTIMANA FA
Pozzuoli ­ 11
UN EVENTO LIETO PER LA CITTADINANZA
Riapre (finalmente) lastorica
Il Tar dà ragione al
di
Lucrino
Comune di Pozzuoli contro piscinacomunale
Dopo quasi 7 anni riapre la piscina
Regione eAsl Napoli 2 Nord concomunale
di Lucrino: vasca semiolimpionica,
calore geotermico e sanificazione all'avanguardia
Annullato il trasferimento della sede Asl a Frattamaggiore
La Prima Sezione del TAR di
Napoli ha accolto il ricorso
proposto dal Comune di
Pozzuoli per l’annullamento
della deliberazione della
Giunta regionale n.30 del
7.02.2014 ed atti presupposti,
con la quale la Regione e l’Asl
Napoli 2 Nord avevano inteso
trasferire la sede legale della
medesima azienda sanitaria da
Pozzuoli a Frattamaggiore. «I
giudici amministrativi hanno
confermato che le tesi portate
avanti dal Comune non erano
pretestuose o campanilistiche,
ma si basavano sul principio
della tutela dell’interesse generale – sottolinea con soddisfazione il sindaco di
Pozzuoli, Vincenzo Figliolia –
Come avevamo più volte
sottolineato, anche a giudizio
del Tar il trasferimento della
sede amministrativa dell’Asl
Napoli 2 Nord era penalizzante per i cittadini della
zona flegreo-giuglianese, per
mancanza del requisito della
sede baricentrica rispetto al
territorio della Na2 Nord; la
nuova sede di Frattamaggiore
non era adeguatamente
strutturata e non ci sarebbe
stato alcun risparmio per la
collettività. Una vittoria su
tutti i fronti del Comune di
Pozzuoli contro la Giunta regionale e contro i vertici
dell’Asl Napoli 2 Nord».
Ecco nel dettaglio la sentenza
emessa dalla I Sezione del Tar
a seguito del ricorso presentato dal Comune per il tramite dell’avvocato Giuseppe
Sartorio.
Il Tribunale campano ha, prima di tutto, rigettato le eccezioni di carenza di
legittimazione ed interesse al
ricorso del Comune di
Pozzuoli, affermando al riguardo: «Dovendosi riconoscere in capo al Comune
ricorrente una posizione differenziata e qualificata rispetto
al potere esercitato, sia perché
la sede storica e quella
attualmente
provvisoria
dell’azienda sanitaria locale
insiste sul suo territorio, sia
perché, in quanto ente esponenziale della collettività di riferimento, rientra nei suoi
compiti quello di massimizzarne l’interesse generale,
tra cui figura senz’altro il be-
Sopra: Il Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia
neficio derivante dalla
conservazione della presenza
della sede dell’Azienda sanitaria nel proprio ambito territoriale».
Nel merito, poi, i giudici
amministrativi si sono
soffermati, più che su questioni meramente procedurali,
sulla sostanza e sui presupposti
dei provvedimenti adottati
dalla Giunta e dal Direttore
generale dell’Asl Napoli 2
Nord, affermando in totale
accoglimento delle tesi prospettate dal Comune per il tramite dell’avvocato Giuseppe
Sartorio, che «non è stato propriamente valutato il criterio
normativo del baricentro della
popolazione e che, ad avviso
del Collegio, non si risolve in
un accertamento di equidistanza o centralità riferita tout
court agli ambiti territoriali,
ma in una preferenza orientata
in favore di territori in cui
maggiore sia la concentrazione
della popolazione interessata,
misurata in ragione del diverso
valore dalla densità abitativa“;
dall’altro lato, prosegue la
sentenza, «nemmeno risulta
valutato l’elemento indicato
dalla legge regionale di preesistenza di una struttura sanitaria, sicuramente posseduta
dalla attuale sede provvisoria
di Pozzuoli, ma di cui è
incontestabilmente privo la
nuova sede di Frattamaggiore».
Ed infatti, conclude il Tar, «rispetto ai costi stimati per
l’adattamento della nuova sede
di Frattamaggiore, indicati
nella relazione istruttoria in
473.994 euro, non corrisponde
a criteri di logicità dell’azione
amministrativa l’aver scartato
la soluzione di una conferma
della sede provvisoria nel Comune di Pozzuoli, la cui
continuità consentirebbe di
evitare i nuovi costi derivanti
dalla scelta di nuova sede;
inoltre, con riguardo all’esistenza di un contenzioso in
atto tra Asl e Comune ricorrente in ordine alla proprietà dei locali in cui è ubicata
la sede provvisoria, l’attuale
stato di pendenza della
controversia e di sostanziale
incertezza circa il suo esito,
non avrebbe potuto consentire
di ritenere la certezza di un
aggravio dei costi per occupazione; infine, va aggiunto che
la situazione debitoria pregressa è comunque un aspetto
del tutto privo di rilevanza rispetto alla valutazione dei futuri costi da sostenersi per la
scelta della sede definitiva,
non avendo, sotto tale profilo,
né la Regione, né il Dg
compiuto alcun raffronto tra le
spese per l’adeguamento della
nuova sede di Frattamaggiore
e quelli conseguenti per la
conferma della sede provvisoria di Pozzuoli».
US Mauro Finocchito
Riapertura ufficiale, dopo quasi
7 anni, della piscina comunale
di Lucrino, intitolata alla
memoria del campione di
pallanuoto Enzo D’Angelo, uno
dei più forti centroboa della
pallanuoto italiana di tutti i
tempi, argento olimpico a
Montreal ’76 e scomparso
prematuramente nel febbraio
del 2008.
Questa mattina il sindaco
Vincenzo Figliolia ha compiuto
un sopralluogo nella struttura
sportiva di Lucrino che ritorna
alla città di Pozzuoli, dopo anni
di attesa.
«La riapertura della piscina
comunale, dopo una serie di
vicissitudini e di lungaggini
burocratiche, è un altro importate passo avanti verso il recupero della vivibilità cittadina –
sottolinea il sindaco Vincenzo
Figliolia – Recuperiamo una
struttura sportiva pubblica di cui
potrà beneficiare la cittadinanza,
tra l’altro con un progetto di
recupero all’avanguardia che
sfrutta l’energia geotermica».
Costruita oltre negli anni ’90, la
piscina semiolimpica con una
gradinata in grado di ospitare
fino a 100 persone, sarà aperta
tutti i giorni dal lunedì al
venerdì dalle 9 alle 22.30 e il
sabato dalle 9 alle ore 20.
Gestita dalla Asd Anfra Sport
Club, che ha vinto il bando
pubblico, la piscina prevede
corsi di nuoto e nuoto libero,
aperto a tutti.
Rivoluzionario l’impianto di
riscaldamento che sfrutterà la
geotermia. Poco distante dalla
piscina, c’è un pozzo artesiano
dal quale sarà prelevata l’acqua
calda del sottosuolo che, poi,
sarà immessa nell’impianto
abbattendo
così
quasi
totalmente i costi per le materie
prime. Ci saranno novità anche
per il trattamento dell’acqua
della vasca la sanificazione non
sarà più fatta in modo chimico,
ma attraverso l’ossigenazione.
Sono stati, inoltre, rifatti tutti gli
impianti idraulici, elettrici, i
bagni, quello d’areazione per
evitare la condensa.
US Mauro Finocchito
AMBIENTE E RACCOLTA DIFFERENZIATA
Pozzuoli premiata per
la migliore raccolta di vetro
E quest'anno sarà tra i primi Comuni Ricicloni campani
Nuovo riconoscimento per
Pozzuoli nell'ambito della
raccolta differenziata. Nel corso
della decima edizione dei Comuni Ricicloni della Campania,
svoltasi ieri a Salerno su iniziativa di Legambiente, l'amministrazione Figliolia è stata
premiata per la migliore raccolta
di vetro nel 2013. Inoltre,
sempre per il precedente anno,
Pozzuoli figura tra i primi dieci
comuni delle provincie di Napoli e Salerno, con una popolazione compresa tra le 50 mila e
le 100 mila unità, nella raccolta
differenziata dei rifiuti.
"Sono attestati che fanno piacere - dichiara l'assessore all'Ambiente Franco Cammino,
che ha ritirato ieri il premio a
Salerno - perché sono una testi-
monianza dell'impegno dei
cittadini e della loro collaborazione; inoltre, invogliano l'amministrazione a migliorare e
perfezionare il servizio. Già i
dati del 2014, infatti, viaggiano
su medie altissime. A settembre
abbiamo sfiorato l'80 per cento
nella differenziazione totale dei
rifiuti e nell'incontro di ieri mi
hanno già anticipato che
Pozzuoli, nella prossima edizione dei Comuni Ricicloni,
sarà tra i primi posti nella classifica dei comuni campani tra i
50 mila e i 100 mila abitanti".
La media annuale della raccolta,
infatti, ha già superato il 70 per
cento e il trend da qui a dicembre viene stimato in crescita
costante.
US Mauro Finocchito
IN MEMORIA DELLA STRAGE DI MONTEFORTE IRPINO
Aula studio dedicata a Silvana Del Giudice
La facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Napoli dedica un'aula alla studentessa
Il sindaco di Pozzuoli parteciperà oggi alla cerimonia di inaugurazione dell'aula studio dell'Università di Napoli dedicata a
Silvana Del Giudice, giovane
studentessa puteolana morta
nell’incidente di Monteforte
Irpino del 28 luglio 2013.
L'inaugurazione si terrà alle ore
15 presso il dipartimento di
Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Napoli Federi-
co II in via Rodinò n. 22.
L'iniziativa è stata promossa dagli organi del Dipartimento dopo la raccolta di firme organizzata dall’associazione studentesca "Viviunina" e suppor-
tata dalle altre realtà associative
presenti in facoltà. Durante
l’inaugurazione verrà presentata
la targa commemorativa in
onore di Silvana Del Giudice.
US Mauro Finocchito
Edito dall'associazione PuntoGiovani Qualiano
Anno 4° numero 12 - Chiuso il 29/10/2014
Reg. Tribunale di Napoli n° 31 del 30 marzo 2011
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Foto e Immagini Fonte: wikipedia.com
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Direttore Responsabile
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Hanno Collaborato
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Giovanni Esposito
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Imma Pepino
Aniello Picascia
Jack Satyricon
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Raffaello Scudellaro
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Stampa
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Lioni - Avellino
12 ­ Napoli
Anno IV n° 1 2 del 201 4 www.puntomagazine.it - freepress
POLEMICA TRA COMUNE E REGIONE
Aumento
del biglietto
integrato di Napoli,
Sergio Vetrella:
Sodano nasconde
la verità ai cittadini
Botta e risposta tra
Tommaso Sodano e l'Assessore
Regionale ai Trasporti: la diatriba
stavolta nasce sulla competenza
dei biglietti integrati che sono più cari
DOPO IL GRAVISSIMO ATTO DI VIOLENZA AI DANNI DI UN 14ENNE
IlLa riflessione
fallimento
di
una
Nazione
intera
a qualche settimana dall'accaduto: lo Stato è veramente esente da colpe?
Lo scorso otto ottobre è stata
vittima in un autolavaggio di
Napoli, il giovane Vincenzo di
14 anni, oggetto di un grave atto
di bullismo, durante il quale,
dopo aver subito gli scherni da
parte di tre giovani perché a loro giudizio era troppo grasso è
stato seviziato con una tubazione per aria compressa, che gli
ha causato gravi lesioni al colon. Per questi avvenimenti, secondo l’impianto accusatorio
della magistratura, risulta indagato ed agli arresti per tentato
omicidio un ventiquattrenne,
mentre gli altri due suoi
complici sono stati denunciati
per concorso nello stesso reato.
Questi episodi, dimostrano
ancora una volta l’abnorme
grado di inciviltà raggiunto da
una parte della popolazione italiana. L’improbabile tentativo di
difesa di una parte della
parentela del carnefice, che lo
giustifica dichiarando che si
trattava di un gioco finito male
e l’arrivo sui luoghi di troupe
televisive degli spettacolini italiani completano il quadro di
indecenza. Le cause di tanto
malessere sociale vanno ri-
cercate ancora una volta nel
fallimento dell’apparato amministrativo dello Stato italiano.
Perché lo Stato italiano nei lustri
della sua esistenza, tra le miriadi
di altri problemi ha fallito nel
risanamento della città di Napoli e nelle necessarie politiche
economiche e di investimento.
Lo Stato italiano ha fallito nel
risolvere i problemi post terremoto del 1980, ha fallito nel
progettare e porre in essere
ghetti come Scampia, come il
parco verde di Caivano, le case
celesti, come le case popolari di
Ponticelli, Barra, Secondigliano, Afragola solo per citarne
alcune.
Ha fallito nel decidere di
concentrarci all’interno la parte
della popolazione più abbietta
della città, alimentandone in tal
modo solo il disagio. Lo Stato
italiano ha fallito nella decadenza dell’opera istruttiva che la
scuola dovrebbe assolvere. Lo
Stato italiano ha fallito nella
mancata applicazione di regole
certe e definitive della giustizia.
Lo Stato italiano ha fallito
nell’immagine che per troppi
anni ha offerto di se stesso e nel
togliere la speranza di dignità
alla propria popolazione.
Credo che queste rovine si nascondino anche dietro gli atti di
bullismo o dietro la mancanza
di rispetto per la propria vita e
soprattutto per quella degli altri.
In poche parole, la mancanza di
educazione civica fa venir meno
i pilastri di uno Stato e se gli
apparati dello Stato non se ne
accorgono e non trovano rimedio, lo Stato stesso non ha più
ragione di esistere per la popolazione che lo vede solo come
un concorrente alla propria
personale sopravvivenza, avviando un sovversivismo che si
addice più ad una bestia che ad
un essere umano.
Aniello Picascia
LA MALATTIA STA CREANDO NON POCHE PREOCCUPAZIONI IN TUTTO IL MONDO
Cobas Cardarelli - Ebola:
laCampaniahaadottato le misure
preventive
dettate
dal
Ministero
dellaSalute?
Bisogna adottare protocolli secondo le più aggiornate linee guida internazionali
Sopra: L'Assessore Sergio Vetrella
23/10/2014 - "Dispiace dover smentire ancora una
volta le falsità del centrosinistra sulla nuova tariffa
integrata per i trasporti
pubblici, ma è giusto che i
cittadini sappiano la verità e
che ognuno si prenda le
proprie responsabilità su un
tema così importante come
quello della mobilità, che
incide sulla vita e i portafogli delle famiglie. Non è assolutamente vero - come
dice il sindaco di Napoli facente funzioni Sodano, che
forse è stato male informato
- che la competenza sui biglietti integrati è solo ed
esclusivamente regionale, e
che quindi non era nelle
possibilità del Comune
indicare una tariffa più bassa di quella di 1,50 euro per
la corsa integrata di 90 minuti per l'area urbana di Napoli".
Così l'assessore ai Trasporti
e Viabilità della Regione
Campania, Sergio Vetrella,
replica al sindaco di Napoli
facente funzioni Tommaso
Sodano.
"A ricordarlo - continua
l'assessore - è stato proprio
il Comune di Napoli in numerosi incontri preparatori,
come si evince ad esempio
dalla lettera inviataci il 16
aprile scorso dal referente
del sindaco per il trasporto
pubblico e le reti metropolitane Anna Donati. Nella
missiva, proprio la Donati ci
ricorda che l'articolo 7 della
legge regionale n. 3 del
2002 sul trasporto pubblico
locale stabilisce che la Regione indica solo i livelli tariffari massimi, e che il
livello tariffario da adottare
per ogni titolo di viaggio è
demandato agli enti locali
competenti per la stipulazione dei relativi contratti di
servizio.
Ben poteva, dunque, il Comune di Napoli - e non la
Regione - indicare una tariffa diversa da quella di
1,50 euro per il biglietto
singolo integrato, così come
per gli altri ticket dell'area
urbana del capoluogo.
Spieghi allora Sodano ai
suoi concittadini perché non
lo ha fatto, partecipando
inoltre il Comune all'approvazione unanime delle tariffe, invece di accusare chi
sta faticosamente cercando
di riparare i guasti provocati
dalla sua parte politica in un
settore così strategico.
Forse quest'aumento così
consistente serve a tentare
di coprire le cattive gestioni
del centrosinistra che hanno
portato quasi al collasso
grandi società di trasporto
come l'Anm?
Questa è la realtà dei fatti conclude l’assessore supportata da documenti
precisi e inconfutabili - come siamo soliti fare - che
qualunque cittadino può facilmente verificare anche
solo collegandosi ai miei
profili twitter e facebook,
dove pubblicheremo la
lettera della Donati, così
come facciamo con tutti i
documenti relativi alla nostra attività amministrativa.
Allo
stesso
modo,
confrontando il nuovo sistema con il vecchio, i
cittadini possono facilmente
notare i vantaggi che siamo
riusciti a offrire loro, azzerando anche le criticità e gli
sprechi di Unicocampania.
Ad esempio, gli abbonamenti mensili e annuali
aziendali, che sono quasi
tutti inferiori ai corrispondenti integrati del sistema precedente. Altro che
mistificare la realtà, come
dice Sodano!".
Nota Stampa
Senza voler creare inutili
allarmismi, visto che anche lustri luminari infettivologi hanno
affermato che "l’Italia non è un
paese particolarmente a rischio"
chiediamo alla regione Campania di attuare le misure preventive, PROTOCOLLI E
PROCEDURE MINISTERIALI già rese note ed in vigore
presso altre regioni d’Italia.
Ricordiamo che la Campania
ma in generale tutto il Sud Italia
è sempre soggetto a sbarchi da
parte di cittadini provenienti da
paesi particolarmente a rischio
di infezione dal virus ebola, crediamo che tenere altro il livello
di guardi sia importante a tutela
di tutti gli operatori sanitari
nonché i cittadini.
Pur tenendo fede a ciò che è
stato detto da competenti in
materia, "continuiamo a non fidarci" e invitiamo la Regione
Campania ad adottare tutte le
misure necessarie che il mini-
stero ha messo in atto e di
diffonderle immediatamente.
I protocolli di intervento partono dall'Organizzazione mondiale della sanità, per arrivare a
coinvolgere il Ministero della
Salute e le Regioni, fino ad
arrivare alle Asl locali.
Si invita pertanto la Regione
Campania, le Aziende Ospedaliere, le ASL di adottare
protocolli specifici secondo le
più aggiornate linee guida
internazionali. Informazione,
formazione e simulazioni per
il personale infermieristico
sulla malattia, sulle modalità
di contagio, sull’uso degli
appositi dispositivi di sicurezza, sull’individuazione degli appositi spazi e corretta
gestione delle procedure.
Si invia per opportuna conoscenza agli organi preposti e
soprattutto alla stampa cittadina perché fornisca
opportuna informazione/di-
vulgazione della presente,
onde evitare che, qualora e
malauguratamente dovessero
verificarsi anche in Campania
casi di infezione ci siano delle
responsabilità da parte degli
organi preposti alla prevenzione/protezione.
Informazione affinché ci si
renda pronti ad affrontare
eventuali situazioni di pericolo con mezzi adeguati, personale e strutture formate e
pronte onde evitare contagi a
carattere epidemico.
Napoli lì, 16/10/2
Coordinamento aziendale
Cobas p.i Sanità Cardarelli
UNA IDEA PER SCUOTERE LE COSCIENZE E RIDARE NUOVO SPLENDORE ALLA CITTÀ
Parte la campagna "Io amo Napoli"
L'Assessorato alla Comunicazione, promozione della città e made in Naples
ha lanciato la campagna di sensibilizzazione "Io amo Napoli".
Sarà presente in affissione su tuttoil territorio cittadino
attraverso i formati 6x3, 100x140, nel circuito ANM e nelle scuole
Il tema della campagna punta
all'identificazione dei cittadini
nei 9 soggetti che la
compongono, esempi di
altrettanti
comportamenti
virtuosi.
Il concetto "Io amo Napoli" si
completa con la rappresentazione di 9 azioni positive dalle
quali ogni napoletano può
sentirsi stimolato e farsene a sua
volta promotore: io amo Napoli
e faccio la raccolta differenziata;
io amo Napoli e non butto le
carte a terra; io amo Napoli e sui
mezzi pubblici
faccio il biglietto; io amo Napoli e non abbandono i rifiuti in
strada; io amo Napoli e in
scooter metto il casco; io amo
Napoli e denuncio le illegalità;
io amo Napoli e raccolgo i bisogni del mio cane; io amo Napoli e sono solidale con i più
deboli.
Ogni messaggio è accompagnato dalla frase "Napoli sei tu.
Amala, rispettala, proteggila.",
frase che sta a rafforzare
l'immedesimazione e il
coinvolgimento personale del
cittadino con 3 esortazioni positive e proattive.
La campagna "Io amo Napoli"
troverà spazio vitale anche sulle
piattaforme social attraverso
l'utilizzo dell'hashtag #ioamonapoli, che gli utenti potranno
inserire nelle condivisioni
spontanee, sia dei nove soggetti
che dei post personali.
Nota Stampa
Anno IV n° 1 2 del 201 4 www.puntomagazine.it - freepress
Spazio Autogestito ­ 13
DOPO IL SUCCESSO DELLA SECONDA EDIZIONE AL VIA LA TERZA CON NUOVE SORPRESE
Emergono i tornei amatoriali: c'è laFGM Soccer!
L'obiettivo: raggiungere standard di qualità e professionalità sempre maggiori
UN MEGA TORNEO PER TUTTI
FGM Soccer
"Liga Street":
a 16 squadre
più divertimento
La competizione da diritto
di scontrarsi con squadre mai incontrate
Nella zona di Villaricca, negli
ultimi anni sta crescendo con
insistenza un’organizzazione
sportiva: la FGM SOCCER,
che nasce nell’inverno 2013 da
parte di Gennaro e Francesco
Manco i quali, organizzando un
classico torneo di calcetto hanno
capito che forse in quest'ambito
bisognava innovarsi. Nel corso
del tempo hanno cercato di
affacciarsi alla realtà, tramutando la loro passione nel calcio
in una organizzazione in grado
di costruire e progettare tornei di
calcio professionali. La FGM
Soccer, a distanza di tempo, è
cresciuta e maturata al fine da
ideare campionati entusiasmanti
e soprattutto ricchi d’innovazioni. I principi che cerca di
trasmettere sono la serietà e
professionalità per vivere a pieno un’esperienza calcistica.
L’organizzazione è composta da
alcuni collaboratori, esperti nel
settore per guidare e gestire al
meglio una società diretta ai
suoi traguardi calcistici. L’ulti-
ma creazione da parte di FGM
Soccer, è la "Liga Street" un
campionato composto da 16
squadre, articolato in un modo
raffinato e idealistico al fine da
renderlo il top della zona; il
torneo inizierà a gennaio e le
iscrizioni saranno possibili fino
agli inizi di dicembre. Nella visione della FGM Soccer c'è
l’intenzione di progettare un
Torneo Over 30 e uno Under
20. Uno di questi ultimi partirà a
breve, mentre per quanto
concerne l'altro è realistica una
data da fissare per il mese di
febbraio. Per quanto riguarda le
competizioni attuali, la FGM
Soccer ha in corso un campionato che si disputa nelle location
tra Villaricca e Giugliano: Attualmente la capolista CATELLI HAIR GROUP, ha
battuto il record di 12 vittorie di
fila ed è entrata di diritto
nell’albo d’oro FGM Soccer. Il
suo capocannoniere ha effettuato in una sola partita 17
goal. «Il nostro obiettivo – di-
chiara l’allenatore Salvatore
Catelli - è vincere il titolo e la
"Coppa Italia" anche se manca
poco al termine. Nel calcio tutto
può accadere». Questo è l’
obiettivo prefissato da parte
della capolista, fin dalle prime
giornate del campionato. La seconda in classifica, EUROBET
CAFè, è a soli 6 punti dalla prima, nonostante un grande campionato disputato fino ad ora,
non è riuscita ad essere brillante
nel big match perdendo dei
punti fondamentali, ma potrà
sicuramente rifarsi nel prossimo
campionato.
Tutti i campionati organizzati
dalla FGM Soccer sono ricchi
di servizi: dagli arbitri federali
per assicurare il controllo delle
partite e per mantenere la correttezza in campo, alle interviste
riportate su youtube; previsti
anche servizi fotografici; Divise
per distinguere le varie squadre.
Tutte le news e gli aggiornamenti saranno pubblicati sul sito
web e i risultati in tempo reale
su facebook. Per tutti i tornei
sono previste ricche premiazioni
con trofei individuali e di
gruppo. La FGM Soccer cerca
di rendere al massimo un’esperienza fantastica per tutti i
partecipanti al fine di rendere
tutti soddisfatti del servizio
offerto. Per i prossimi campionati la FGM Soccer si sposterà
nella struttura dello SPORT
VILLAGE in via Consolare
Campania (Villaricca) per offrire il piacere di un manto erboso
eccellente per qualsiasi partecipante. La FGM Soccer crede
fermamente nelle proprie capacità ambiziose sia manageriali
che amministrative. Attraverso
queste e aiutata dalla voglia di
mettersi in gioco, Gennaro
Manco, curatore della FGM
Soccer, con il suo esempio
vuole fornire un piccolo segnale
da parte dei giovani che hanno
ancora la voglia di lottare e soprattutto di emergere nella società circostante.
StaffFGM Soccer
IL NOME DELLA COMPETIZIONE CHIARISCE L'ETÀ
FGM Soccer "Sport Dad Village"
ovvero
torneo
Over
30
L'organizzazione spiega le ragioni: «La scelta delle classi d'età è stata obbligatoria
per la struttura fisica dei partecipanti e per le aspettative di gioco»
Il torneo FGM Soccer "Sport
Dad Village" è un torneo che
propone numerose novità sia
nella struttura del campionato
attraverso l'adozione di trofei
particolati e sia nell’ambito
organizzativo, rendendo più
professionale il prodotto finale.
Anche in questo torneo la parte
della direzione in campo sarà
curata da arbitri federali in possesso del brevetto FIGC.
FGM Soccer "Sport Dad Village" è una competizione rivolta a
tutte le persone dai 30 anni a 50
anni al massimo; la scelta della
classe di età deriva in primis
dalla struttura fisica diversa e
perché in questa fascia d'età vi
sono aspettative diverse di gioco. Il torneo durerà dalla fine di
ottobre all'inizio di marzo con
pausa natalizia. Tale torneo darà
accesso, con modalita di eliminazione diretta, ai trofei: "Premier Cup" per le prima 4 in
classifica; "Second Cup" per le
squadre che occuperanno dal 5°
all'8° posto in classica. Il
campionato è "Sport Dad Village", organizzato in andata e ritorno, permette di accedere alle
coppe con modalità eliminazione diretta: PREMIER CUP
per le prime 4 squadre qualificate, SECOND CUP per le
squadre che si classificano dalla
5° posizione fino alla 8°. I team
che hanno conquistato i due
trofei precedenti entreranno di
diritto, con modalità di partita
secca alla "Super Coppa FGM
Soccer". Questa edizione si
svolgerà in collaborazione con
la struttura posrtiva SPORT
VILLAGE. Abbiamo deciso di
comporre questa tipologia per
stimolare e far vivere un'emozione a più squadre per la
vincita di un trofeo collettivo.
Parteciperanno alla 1° Edizione
"Sport Dad Village" tutte le
persone che hanno un minimo
di età 30 e un massimo di 50.
Questa edizione si svolgerà in
collaborazione con i campi
SPORT VILLAGE.
StaffFGM Soccer
La durata approssimativa del
torneo va dalla metà di
gennaio alla fine di novembre
con sosta pasquale e estive
(Agosto). Liga Street è una
competizione innovativa a sedici squadre che da l'opportunità di incontrare al termine di
essa altri team mai incontrati
prima. FGM Soccer Liga
Street da diritto all'accesso ad
altri trofei, nel corso dei quali
i team che partecipano a Liga
Street si scontreranno con
squadre di un altro torneo.
I trofei di quest'ambito sono:
FGM LEAGUE per le squadre nelle prime 4 posizioni in
classifica; FGM SECOND
LEAGUE per le squadre che
si classificano dalla 5° posi-
zione compresa fino alla 8°
compresa; GOLDEN CUP
per le squadre dalla 9° posizione compresa alla 12° posizione compresa.
Oltre a queste competizioni ve
ne sono altre con la modalità
partita diretta e sono le seguenti: SUPERCOPPA FGM
Soccer qualificazione riservata alle vincenti FGM
LEAGUE E FGM SECOND
LEAGUE. La FGM Soccer
ha deciso di optare per queste
modalità al fine di rendere più
avvincenti e maggiormente
emozionanti le competizioni,
attraverso la conquista di un
trofeo collettivo.
StaffFGM Soccer
ECCO COSA PROPONE L'ORGANIZZAZIONE
I servizi offerti
dalla FGM Soccer
Interviste, fotografie, pagelle
e commenti ed uno show
con discussione sulla giornata
Interviste prima e dopo la partita
Servizio fotografico di ogni partita
FGM Showmania: processo e discussione sugli eventi della
giornata. Il tutto avverrà nella struttura del torneo
Giornale settimanale online (su richiesta)
Pagelle e Commenti: sarano pubblicate su puntomagazine.it
Top e Flop della giornata
Saluto della mano
Classifiche, calendario, tabelle
Pagina e contatto facebook
Canale Youtube dedicato (FGM CHANNEL)
Divisa Ufficiale FGM SOCCER
Palloni FGM SOCCER (le competizione si differenziano con il
un pallone ufficiale)
Promo FGM SOCCER
Premiazione e Inaugurazione
14 ­ Rubriche ­ Cultura
Anno IV n° 1 2 del 201 4 www.puntomagazine.it - freepress
MadnessofNetzkabel
Piccolenozionidiunfollenerdsucomeesserenerd
The Evil Within: il maestro Shinji Mikami padre del mitico Resident Evil ci fa vivere il Male dentro
Il mese di ottobre è stato molto
interessante per quanto riguarda
le uscite nei negozi di nuovi videogiochi. Ad esempio: verso le
prime settimane di questo mese
sono usciti Forza Horizon 2 e
DriveClub, rispettivamente in
esclusiva per Xbox One (e
Xbox 360), mentre l’altro per
PlayStation 4; si tratta di due
giochi di guida arcade che ultimamente hanno scatenato un
putiferio: chi dice che è meglio
Forza Horizon 2, chi DriveClub,
ma alla fine entrambi vincono
su alcuni punti e perdono su
altri… insomma, un’altra guerra
videoludica. Inoltre, sempre in
esclusiva per Xbox One, è
uscito SunsetOverdrive, un titolo che ha diviso la critica tra
chi lo ama alla follia, o chi lo
odia come la peste... personalmente, non lo trovo né tanto
bello, né tanto brutto, ma riesce
a farti divertire parecchio. Però,
direi che senza alcun’ombra di
dubbio, il titolo più importante
uscito questo mese è The
EvilWithin, un videogioco
survival horror creato dal maestro Shinji Mikami, il padre di
ResidentEvil…
insomma,
torniamo a parlare di videogiochi horror. Shinji Mikami, dopo
aver lavorato a ResidentEvil 4
lascia la Capcom e si mette a
lavorare in proprio, fondato lo
studio Tango Gameworks, così,
dopo svariati anni, decide di
sviluppare un nuovo survival
horror, ovvero The EvilWithin… o, come preferisco chiamarlo io, "ResidentEvil 5 uscito
bene". The EvilWithin mi ha
sorpreso positivamente sin da
primi minuti di gioco: le
ambientazione sono cupe e
disturbanti all’ennesima potenza, il sistema di gioco è
strutturato alla perfezione, ricalcando fedelmente quello di
ResidentEvil 4, il comparto sono è strepitoso, e i nemici sono
davvero ostici. Poi, bisogna tener conto dei vari easteregg
presenti nel gioco (che, per chi
non lo sapesse, gli eastereggs,
che vuol dire "uova di Pasqua"
in inglese, non sono altro che
delle "sorprese" presenti
all’interno di un gioco, atte a richiamare certe eventi o certe situazione presenti in un altro
gioco o, più in generale, che non
c’entrano nulla col gioco stesso). Ad esempio: in The
EvilWithinpossiamo vedere
all’inizio del capitolo 2 una
scena dove incontriamo il nostro primo zombie, la stessa
identica scienza la si trova
all’inizio di ResidentEvil per la
prima PlayStation; oppure nel
capitolo 9 troviamo la stessa
identica villa presente, sempre,
in ResidentEvil; nel capitolo 8
ci troveremo a dover combattere
contro degli zombi identici a
quelli di ResidentEvil 4 (dopotutto, il videogioco lo ha creato
sempre Mikami); e poi, nel
capitolo 6 incontreremo il Keeper, un mostro che assomiglia
un po’ al caro Pyramid Head di
Silent Hill 2. Insomma, gli eastereggs sono tanti e vari e tutto
ciò va a creare un’atmposfera
unica e bellissima, degna di un
vero survival horror. Purtroppo
però, The EvilWithin, come
praticamente tutti i videogiochi
presenti sulla faccia del pianeta,
ha i suoi difetti, come la realizzazione tecnica, che non è poi
così eccelsa: ci sono svariati
bug, molto spesso le texture
vengono caricate lentamente e
in alcun fasi di giochi i nemici
sono talmente svegli da
accorgersi immediatamente
della nostra presenza, mentre in
altre fasi sembrano dei perfetti
cerebrolesi, inoltre la perfetta
atmosfera che si va a creare
giocando, durante alcune fasi di
gioco va scemando, per colpa di
qualche piccolo momento
morto. Nel complesso, a parte
questi piccoli difetti, The
EvilWithin è un gioco da avere,
soprattutto per chi ha amato
ResidentEvil 4. Se, come me,
per anni vi siete lamentati del
fatto che i survival horror stesserò cadendo sempre più
nell’oblio, grazie a questo nuovo titolo che porta la firma del
maestro Mikamipotremmo ri-
crederci e, intanto che aspettiamo le uscite videoludiche di
novembre, potremmo finalmente tornare a giocare a un
videogioco che ci farà divertire
e impaurire allo stesso tempo...
Madness of Netzkabel
Biennaled'ArteContemporaneadiSalerno
Susy Manzo ci racconta la sua esperienza espositiva partendo dalla sua opera "Giochiamo a pettinare le bambole...?"
Che cosa rappresenta la tua
opera "Giochiamo a pettinare
le bambole..?"?
«"Giochiamo a pettinare le
bambole..?" è un’opera che fa
parte del mio progetto "giochi di
ruolo".
Questo progetto, al quale sto
lavorando dal 2012, è il risultato
di un’attenta riflessione sui
messaggi stereotipati racchiusi
nelle filastrocche, nei canti popolari e nei giochi rivolti ai
bambini.
In "Giochiamo a pettinare la
bambole…?" ho voluto ricordare quella che era la tipica
domanda di richiesta di gioco
tra bambine, un gioco "tipicamente femminile", dove il
"ruolo" era (ed è tutt’ora) ben
delineato ed assegnato. Un gioco da bambine quello di pettinare e cambiare vestiti alle
bambole, esattamente come
fanno le mamme con i propri
figli. Un gioco come tirocinio
alla vita futura.
Ma…pettinare le bambole, si
scoprirà crescendo, non è solo
perdere tempo a lisciare lunghi
capelli…»
Che cosa ti ha dato questa
esperienza espositiva alla
Biennale di Salerno?
«Posso dire che mi ha sicuramente dato la possibilità di presentare il mio lavoro e la mia
ricerca,
un’occasione
importante per ogni artista che
abbia il desiderio e la volontà di
aprirsi alla comunicazione e al
confronto. Spero che questa
esperienza possa portare ad una
più profonda e consapevole
apertura al dialogo interculturale, fondamentale e basilare
obiettivo della Biennale di Salerno».
Oltre alla possibilità di pro-
porsi alle selezioni della
Biennale con un'opera a "tema libero", era possibile presentarsi seguendo il tema
"Danni di Donne - Una, nessuna e centomila", dedicato
alla violenza sulle donne.
Pensi che l'arte possa rappresentare uno strumento sociale
attraverso cui affrontare le
problematiche dei nostri
tempi e fornire un rifugio o un
conforto a chi è stato vittima
di abusi e violenze?
«Sì! Sono pienamente convinta
che l’arte possa rappresentare
un valido strumento sociale, un
fondamentale mezzo per sensibilizzare ed invitare alla riflessione l’opinione pubblica di
fronte alle svariate problematiche culturali, sociali e
ambientali che appartengono
alla nostra società».
Per lungo tempo hai lavorato
principalmente ad opere
pittoriche, ora sembri dedicarti con piacere ad opere
materiche e alle sculture. Cosa ti ha portato a sperimentare queste nuove forme
creative e quali potenzialità
espressive hai riscontrato in
loro?
«Sperimentare nuovi mezzi
espressivi penso appartenga al
naturale processo di ricerca
dell’artista. È un passaggio
affascinante e stimolante a livello creativo e comunicativo.
Ho dedicato questo mio ultimo
anno lavorativo alla ricerca di
materiali che potessero in
qualche modo meglio rappresentare la delicatezza della poetica del mio lavoro.
I disegni con crete e matite colorate su carta vellum, gli intagli
su cartoncino, eseguiti con la
tecnica del papercutting, e la
modellazione dell’argilla, sono
la risposta a questa "esplorazione" e, con grande soddisfazione,
credo di aver raggiunto il mio
obiettivo».
Annalisa Ferraro
IRaccontidiPenelope,"Iltramontotrasversava..."
Il ritorno della nostra scrittrice: la seconda parte di una struggente storia che sta accanendo tanti nostri lettori
Continua dal numero precedente...
La loro era una vita tranquilla.
Arturo artiere ippico, la moglie
massaia di esigue pretese e
Giacomino di soli due anni più
giovane della sorella. Si cenava
nel religioso silenzio ma al
termine del pasto si conversava
sulle attuabili
aspettative
dell’umile famiglia.
Annalisa aveva solo otto anni,
ne avanzavano ancora due per
accostarsi al secondo sacramento cattolico cristiano;
eppure, quella sera impose
l’argomento esibendo a tutti una
rivista da cui aveva già scelto
una abito candido e smerlettato.
Zio Luigi cugino di papà era di
casa; anch’egli quella sera già
appena all’uscio fu coinvolto
dall’entusiasmo di Lisa nel
brandire il periodico come se
l’abito fosse già suo.
I cugini condividevano un podere e due paddock dove ad
alternanza si facevano pascolare
i cavalli dell’uno o dell’altro
dopo averli lavorati e spesso in
armonia suggellata da un buon
bicchiere di vino se ne argomentava la gestione.
I tempo voracemente trangugiò
atri due anni della loro cauta e
monotematica vita fin quando il
clamore dei preparativi per la
festa di Lisa diruppe nella routine; mamma Claudia a fior di
candela ogni sera arricchiva di
qualche punto il tessuto ed al
mattino la figlioletta gioiva di
indossarlo per le prove e la già
notevole vivacità di Lisa si
esaltava a tutti i preamboli dovuti all’efficiente esito dello
evento.
Alla vigilia della festa per tutta
la notte sovrana regnò l’emozione ed ancor prima dell’alba
con la partecipazione di tutti i
tavolo si arricchirono del prestigio di tovaglie di antica manifattura, bicchieri decorati e
caratteristici utensili cotti a fuoco. Il tutto impreziosito dalla
cornice di bocciuoli penduli dal
roseto retrostante. Il banchetto
avrebbe avuto luogo nella tenuta di zia Rominda, madre del
cugino Luigi.
Il candore del tessuto esaltava i
bronzei colori di Lisa, la grazia
dell’acconciatura incorniciava i
delicati tratti; Arturo sopraffatto
dall’emozione guardandola
pensava somigliasse ad una
piccola Madonna.
Il rintocco del campanile invitò
i comunicanti all’ingresso della
chiesetta abarbicata alla montagna. Una soave melodia divulgò
sino a valle. Per letizia dei festeggiati solo 30 min di sermone
essenziale ed incisivo cosicchè i
piccoli poterono darsi ai giochi
ed i grandi al buffet. Il clima
benevolo di maggio favorì il
buon esito della festa allietata da
un saltimbanco ed ad ogni
scatto della polaroid istantanea
la collettiva autocritica fomentava l’allegria. L’ultimo
scatto immortalava la famiglia
sorridente con Lisa contesa tra
l’abbraccio di zio Luigi e papà
Arturo.
Già dal successivo mattino gli
impegni e la routine arginavano
l’euforia.
L’anno scolastico si era concluso e come da sempre ogni dì’
estivo Lisa accompagnava il
padre alle scuderie, Giacomino
si accodava ma insieme erano
incontenibili; il pover’uomo
doveva lavorare, indi zio Luigi
col presupposto che un dì il
piccolo avrebbe ereditato il mestiere lo intratteneva nella sua
scuderia coinvolgendolo nelle
semplici mansioni.
Trascorsa tutta l’estate l’autunno opacizzò i colori dei fiori
nei campi ma anche l’armonia
familiare. Eran trascorsi così
pochi mesi dalla cerimonia che
li aveva visti gioiosamente uniti
eppure ora persino alle foto il
contorno ingiallito dal malumore.
L’innovazione scolastica, il silenzio religioso e perpetuo oltre
tempo di cena, gli stentati sorrisi
del padre, l’angoscia sul volto
della madre; conferivano a Lisa
un marasma di turbamento e
senso di oppressione. Di domenica dopo la SS Messa talvolta
si andava all’ippodromo ad assistere alle corse ma lesinava
l’entusiasmo persino a veder in
pista le bestie che si erano curate ed addestrate con zelante
premura; Soledad e Perla
inspiegabilmente poi, Luigi ed
Arturo da tribune opposte.
Il giovedì era giorno di mercato;
mamma Claudia concesse a Lisa una licenza scolastica
conducendola a fare piccole
compere. Lei era una bimba
solare, si entusiasmava di tutto:
le bancarelle luminose, le voci
dei mercanti, …. Ummm…
l’odore di graffe calde! L’innocenza le precludeva i segnali
della contrarietà. - "Mamma..
mamma, la zia.. . la zia" Strattonando la mano materna
verso zia Rominda che proterva
schernì nipote e pronipote. La
piccola offesa s’imbronciò. "Cara la zia è molto anziana,
non ci ha notate”- La rassicurò
la madre; ma non la persuase.
A casa madre e figlia disbrigarono le faccende e da consuetu-
dine alle h 19 era bandita la cena. Da qualche dì il sorriso di
Arturo non lo precedeva al
rientro; Lisa pensava sarebbe
stata un'altra fredda serata. Sbagliava! Sarebbe stata pure
peggio! Di lì a breve l’ombra
dell’imponente sagoma di uno
sconosciuto oscurò quasi del
tutto l’andito di casa; la silente
figura compensava quella esile
ma più animata di zio Luigi che
da dietro annaspava ed imprecava. Vedendoli Arturo perentorio intimò alla famiglia
l’allontanamento.
Nessuno
obiettò.
To be continued...
Daria Micucci
Anno IV n° 1 2 del 201 4 www.puntomagazine.it - freepress
di DOTT. STEFANO SGARIGLIA
Naturopata
Master in Esperto
nell’elaborazione di diete
Chi non ha mai sofferto di dolori articolari? Sicuramente sono
in pochi a non aver mai avuto
un mal di schiena, un torcicollo,
un ginocchio dolente e gonfio,
un gomito dolorante. Con il
freddo e i cambiamenti climatici
chi ne soffre sa che il problema
si riacutizza. Cerchiamo di
capire la causa e individuare
alcuni rimedi naturali.
Le ossa e le articolazioni formano il nostro scheletro che ha
la finalità di sostenerci e di proteggere i tessuti molli del nostro
corpo. Le articolazioni hanno la
funzione di originare il movimento e sono composte dai legamenti, dalla cartilagine, dai
menischi, dalle membrane articolari e molto altro. I disturbi
che affliggono l'apparato locomotore vengono detti reumatismi o più comunemente dolori
articolari. Tra le malattie di origine reumatiche vi sono l'artrosi,
l'artrite ed i dolori muscolari
(che hanno svariate cause).
In Italia un abitante su dieci
soffre di disturbi osteoarticolari
(quindi parliamo di sei milioni
di persone); di solito i soggetti
hanno più di 60 anni ma sempre
più spesso si riscontrano casi
anche in soggetti più giovani. I
fattori che accomunano tutte le
patologie articolari sono dolore,
infiammazione, gonfiore limitazioni funzionali.
In determinate situazioni vi è un
aumento della percezione del
dolore quali:
di DOTT. GIOVANNI E SPOSITO
Membro UNAE - ANFOS
Docente accreditato
CEI- ISPESL - UNAE
Egregi Lettori Gentili Lettrici;
Iniziamo la seconda puntata
sull’aggiornamento per Datori
di lavoro-Operatori-DirigentiPreposti, le seguenti note vanno
approfondite con incontri seminari di aggiornamento frontali.
L’Evoluzione storica della
normativa riguardante la Sicurezza sul Lavoro
La normativa riguardante la Sicurezza sul Lavoro ha subito
una continua evoluzione in
senso migliorativo. Questo processo di crescita è stato determinato da una progressiva
presa di coscienza individuale e
Rubriche ­ 15
Dolori articolari e rimedi naturali
Sono tantissime le persone che soffrono di questi disturbi: conosciamone meglio le cause
- i già citati cambiamenti climatici: vento, umidità, sbalzi
termici
- una intensa e prolungata attività sportiva che può provocare
un'usura precoce delle strutture
osteoarticolari
- l’obesità e il sovrappeso sollecitano eccessivamente anca, ginocchio e colonna vertebrale
- la sedentarietà: si verifica dolore anche al minimo movimento poiché le articolazioni
sono troppo poco sollecitate
- lo stress causa tensione che
porta alla rigidità muscolare
- gli squilibri ormonali come la
menopausa, con carenza di
estrogeni, può determinare nella
donna l'insorgere di artrosi e
osteoporosi.
Uno dei rimedi naturali più
efficaci per lenire il dolore articolare è quello di applicare fonti
di calore sulla parte lesa. Si può
usare una borsa dell'acqua calda, una copertina elettrica o
impacchi sulle articolazioni in
questione. É importante precisare che quando l'articolazione è
infiammata, dovremo mettere
qualcosa di freddo e non di
caldo. Per questo sarebbe bene
usare borse del ghiaccio . Uno
degli alimenti che possono aiutare maggiormente a ridurre i
dolori articolari è l'ananas fresco, perché contiene un enzima
chiamato bromelina che riduce i
processi infiammatori. In
commercio sono anche presenti
integratoriabasediananas.
La pianta di ortica utilizzata
sotto forma di infuso per spugnaggi sulla parte dolente, dà
dei buoni risultati per alleviare il
dolore. Inoltre ha proprietá diuretiche che aiutano a eliminare i
liquidi delle articolazioni infiammate, se assunto come tisana. Il succo di mora, conosciuto per le sue proprietá
antiinfiammatorie fin dall'antichitá può essere un altro modo
per combattere il dolore articolare. Bere infusi di zenzero
quotidianamente o assumerlo
sotto forma di comode compresse puó essere molto efficace
a coloro che soffrono di dolori
articolari, si tratta di una antinfiammatorio naturale, con una
forte azione analgesica e aiuta a
migliorare la circolazione sanguigna. La stessa funzione è
svolta dalla curcuma che associa le proprietà analgesiche a
quelle più spiccate antiossidanti.
Non bisogna dimenticare l'esercizio fisico che contribuisce a
ridurre i dolori articolari per il
fatto di migliorare la mobilitá e
l'elasticitá, sempre che non si
tratti di attivitá eccessive o
troppo stressanti.
Tra le piante che mostrano notevoli azioni lenitive segnaliamo
l’ artiglio del diavolo (harpagophytum procumbens), pianta
originaria dell' Africa, e il ribes
nero. Utilizzato come estratto
secco o come macerato glicerinato 1 DH, é adatto nelle manifestazioni sia acute che
croniche.
La spirea olmaria è la classica
"aspirina vegetale" utilizzata
popolarmente nelle manifestazioni dolorose di varia natura,
stati febbrili e influenzali e cefalea.
Anche la corteccia del fusto e
delle radici di uncaria, sotto
forma di estratto secco standardizzato è molto utilizzata per
le sue proprietà lenitive oltre a
presentare una notevole efficacia come immunostimolante,
cicatrizzante e antivirale.
Per curare gli ematomi, le
distorsioni, le contusioni, le ecchimosi non vi è un rimedio più
efficace dell’arnica, usato sotto
forma di gel, creme e pomate
per uso esterno è davvero un
toccasana.
La medicina indiana ci segnala
un'altra pianta molto utilizzata
in caso di artrite reumatoide,
reumatismo infiammatorio cronico, reumatismo periarticolare,
tendiniti e borsiti: è la boswellia.
A volte i dolori osteoarticolari
possono essere causati anche da
un deficit di mineralizzazione
delle ossa (osteoporosi). In
questo caso si possono usare
piante dalle spiccate proprietà
rimineralizzanti come il bamboo e l’equiseto.
Per i problemi di consumazione
della cartilagine dovuta ad un
logorio da intensa attività fisica
o ad una degenerazione per senilità, la cartilagine di squalo e il
MSM (MetilSulfonilMetano)
svolgono un’azione con degli
ottimi risultati.
Sicurezzaelettrica, storiadellanormativa
Il secondo appuntamento per capire a fondo quali siano gli obblighi del Datore di Lavoro
collettiva dei lavoratori e dalla
presa d’atto dell’insostenibilità
del costante aumento dei costi
sociali legati agli infortuni. Si è
così passati dall’iniziale concezione dell’infortunio visto come
fatto casuale dovuto al destino o
alla fortuna/fatalità dei primi del
secolo scorso, alla sicurezza
intesa come "Dovere del Lavoratore di non farsi male", dividendo di fatto, in modo
discriminatorio, i lavoratori fra
coloro che erano e coloro che
non erano predisposti, per loro
intrinseca abilità, ad informarsi.
Successivamente, intorno agli
anni 50, la sicurezza viene
affermata per norma giuridica in
termini di Diritto/dovere quindi
con il presupposto della sua rivendicazione (diritto a lavorare
in un ambiente reso sicuro
attraverso l’applicazione di
apposite norme). La fase più
alta è quella che stiamo vivendo
introdotta dalla legislazionene
comunitaria che concepisce la
sicurezza come benessere e come valore etico ed estetico, ossia come valore insito nel
costume sociale, quindi
incentrato sull’uomo. ne consegue che la sicurezza è affrontata
con un approccio scientifico che
presuppone:
1. Programmazione
2. Valutazione
3. Partecipazione
4. Consultazione.
Facendo inizialmente una Analisi seguita da idonea Progettazione. L’obiettivo deve essere
un continuo miglioramento dei
risultati attraverso puntuali
azioni correttive delle criticità
emergenti nell’attività lavorativa.
Notizie da UNAE: ecco i nuovi corsi
La nostra segreteria tecnica comunica che sono stati emessi i sotto indicati provvedimenti
Ministero dell’Interno - Decreto
15 luglio 2014. Approvazione
della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, l'installazione e
l'esercizio delle macchine
elettriche fisse con presenza di
liquidi isolanti combustibili in
quantità superiore ad 1 m³.
(G.U. 5 agosto 2014, n. 180).
Modelli semplificati per la redazione del piano operativo di
sicurezza (POS), del piano di
sicurezza e di coordinamento
(PSC) e del fascicolo dell'opera
(FO) nonché del piano di sicurezza sostitutivo (PSS). (G.U.
serie Generale, n. 212 del 12
settembre 2014).
Conferenza regioni e province
autonome. Accordo 12 giugno
2014. Standard formativo per
l’attività di installazione e manutenzione straordinaria di
impianti energetici alimentati da
fonti rinnovabili (FER) - ai sensi
d.lgs. 28/2011.
Delibera AEEG 07-08-2014
421/2014/R/eel - Ulteriori
interventi relativi agli impianti
di generazione distribuita finalizzati a garantire la sicurezza
del sistema elettrico nazionale.
Segnaliamo inoltre che è in
corso di pubblicazione la:
Guida CEI 99-4 (ex III ed. Guida CEI 11-35) - Guida per
l'esecuzione di cabine elettriche
MT/BT del cliente/utente finale.
Quanto prima verranno fornite
maggiori indicazioni e approfondimenti con eventuali presentazioni per convegni e o
informativa agli associati ed a
chi è interessato. Contattateci
Attraverso redazione per quesiti
edApplicazioni.
Dott. G. Esposito
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