Le Petit Prince

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Le Petit Prince
Le schede dell’XI rassegna del
Cineforum in lingua originale del CLA
A cura di Annamaria Lamarra e Fabrizia Venuta
Titolo originale: Le Petit Prince
Titolo italiano film: Il piccolo principe
Regia: Mark Osborne
Nazione: Francia
Anno: 2015
Durata: 1 ora e 48 minuti
Genere: Animazione
Interpreti: Michael Keaton, Rachel McAdams, Mark Ruffalo, Liev Schreiber, Stanley Tucci
Sito ufficiale: www.lepetitprince-lefilm.com
Sito italiano: www.ilpiccoloprincipe-ilfilm.it
Doppiatori originali: Riley Osborne (figlio di Mark e già doppiatore in Kung fu Panda: Piccolo
Principe), Rachel McAdams (la mamma), Mackenzie Foy (la ragazzina), James Franco (la
volpe), Marion Cotillard (la rosa), Jeff Bridges (l'aviatore), Benicio del Toro (il serpente), Paul
Rudd (il re), Paul Giamatti (l'esaminatore).
Doppiatori italiani: Lorenzo D'Agata (Piccolo Principe), Paola Cortellesi (la mamma), Vittoria
Bartolomei (piccola ragazza), Stefano Accorsi (la volpe), Micaela Ramazzotti (la rosa), Toni
Servillo (l'aviatore), Alessandro Gassmann (il serpente), Alessandro Siani (il vanitoso), Giuseppe
Battiston (l'uomo d'affari), Pif (il Re).
Trama: In seguito ad un colloquio andato male per l’ammissione alla Werth Academy, la miglior
scuola della città, per di cercare di esservi ammessa, una ragazzina si trasferisce nel quartiere
della scuola con la madre. La loro nuova casa è a fianco ad un’abitazione piuttosto bizzarra e,
dopo che l'elica di un biplano sfonda il muro della loro casa mettendola a soqquadro e aver
ricevuto una lettera che narra la storia di un piccolo principe, la ragazzina, curiosa, si introduce
attraverso l'apertura generata dall'elica nella staccionata nel giardino del vicino. La ragazzina fa
amicizia con l'anziano padrone di casa, alle prese con la riparazione del suo biplano, e questi le
racconta la storia de “Il piccolo principe”, che scopre essere stato incontrato nel deserto
dall’uomo quando era giovane (ma sarà questa la verità?). Le esperienze dell'aviatore e il
racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra
l'anziano aviatore e la bambina, che affronteranno insieme una straordinaria avventura...
Commenti: Le Petit Prince” è stato presentato a Cannes nel 2015; in quella occasione sul tappeto
rosso hanno sfilato molti dei doppiatori delle diverse versioni. Per l'Italia c'erano Stefano
Accorsi (volpe), Pif (il re) e Alessandro Siani (il Vanitoso). Nel 2016 il film ha vinto il premio
César come miglior film d'animazione, ma forse il riconoscimento più grande la pellicola lo ha
avuto dall’altissimo numero di spettatori che lo hanno visto. Solo in Italia, nelle prime tre
settimane di programmazione, sono andati a vederlo 1.243.000 spettatori. È un risultato
importante perché trasporre su pellicola la magia della storia narrata da Antoine de Saint-
Exupéry nell’omonimo libro pubblicato nel 1943, non era un lavoro da tutti. Considerando che il
testo è stato tradotto in 250 lingue e ha venduto più di 145 milioni di copie in tutto il mondo, si
può capire come mai quando un gruppo di produttori francesi propose questa sfida a Mark
Osborne1, lui si sia preso del tempo per riflettere. Possiamo certamente affermare che il regista
ha assolto egregiamente questo compito, portando sul grande schermo tutta la magia, la
saggezza e il profondo significato di un’opera di rara delicatezza come “Le petit prince”. Di fatti,
man mano che la ragazzina approfondirà l’amicizia con l’anziano aviatore, scoprirà un mondo e
inizierà a vedere le cose con occhi diversi, con quelli di una bambina che ha finalmente tutto il
diritto di godersi l’infanzia, immaginare, sognare e crescere gradualmente. Il film è un
concentrato di emozioni che ci fa riflettere ma ci fa anche sognare. È un monito rivolto agli
adulti affinché si ricordino che crescere e maturare non significa dimenticare la propria infanzia,
ma che anzi bisogna portarla sempre con sé e che un genitore non deve mai accelerare la crescita
dei propri figli, facendogli talvolta perdere momenti importanti che li aiuterebbero a diventare
dei “bravi adulti”, come dice verso la fine del film l’aviatore. Osborne ci comunica tutto questo
rivolgendosi sia ai grandi che ai piccini, non annoiando nessuno e usando un linguaggio
universale che arriva dritto al cuore. Intervistato da Luca Raffaelli2 Mark Osborne ci dice che «ci
sono tante idee nel libro e nel film. Ma (…) il filo conduttore è questo: la crescita di ciascun
essere umano deve realizzarsi attraverso la libertà, quella libertà che permette di rivivere e
ricordare le proprie esperienze passate. Non possiamo fare a meno di diventare adulti, e infatti
l’aviatore (cioè Saint-Exupery) nel film è diventato vecchio, ma sa chi è stato da ragazzo. (…) La
satira? Certo che c’è: Metropolis e Brazil di Terry Gilliam, e poi già nel libro c’è l’uomo d’affari e
la critica al capitalismo». Alla riuscita del film contribuisce anche la scelta di ricorrere ad una
grafica differente per i due piani narrativi alternando le immagini generate al computer quando
si parla della storia della bambina e dell’anziano aviatore, con altre in stop motion in cui il
movimento è realizzato fotogramma per fotogramma, ossia sotto forma del classico disegno
animato a due dimensioni, quando si narrano le vicende del piccolo principe. La stop motion ci
dà l’idea della carta ritagliata e dunque delle pagine del libro che sfogliamo nel leggere questa
storia, trasportandoci in una dimensione diversa da quella quotidiana e convulsa in cui vivono la
ragazzina e l’aviatore.
Prossimo film: 10 gennaio 2017 ore 18.00: “La Isla Minima” di Alberto Rodríguez (2014).
Si ricorda che chiunque sia interessato ad essere inserito nella mailing list del cineforum in lingua
originale del CLA può ricevere notizie sui film in programmazione e sulle le iniziative correlate,
inviando una e-mail alla dott.ssa Fabrizia Venuta ([email protected]).
Tutte le informazioni sul cineforum in lingua originale del Centro Linguistico di Ateneo sono
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CLA
Recensione a cura di Fabrizia Venuta.
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regista di “Kung Fu Panda” con il quale aveva vinto nel 2009 un Oscar per il “miglior film d’animazione” dopo averne vinto
uno, con Steve Kalafer, nel 1999 per il “miglior cortometraggio d’animazione” con “More”.
2 La Repubblica (http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/il-piccolo-principe-computer-e-disegni-per-raccontare-unsogno/477364/, 02/12/2016).
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