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artigiani oggi
di carlo scafa
non c'ero, non c'ero!
un'anno da dimenticare,
il lavoro diminuito drasticamente, debiti con l'erario, stipendi da pagare agli operai in arretrato, la mia
lei, il grande amorae che, visto il terremoto nella mia vita e il mio conseguente stato di agitazione,
ansia,nervosismo, ha pensato bene di andarsene...che dire...beh, meglio non dire!
non ci sono!
non ci sono con la testa, i pensieri volano via lasciando posto a sconforto e paure.
leggo di quei tanti artigiani che si sono tolti la vita perché non riuscivano a far fronte alle spese e quindi,
ai debiti accumulati per tenere in vita le loro attività...le attività, per noi dei figli... non puoi accettare di
veder morire un figlio, non puoi accettare di veder morire la tua attività, creata in un'intera vita: la tua.
Le pensi tutte...le ho pensate tutte…ci ho pensato...a cosa?...anche a morire. Già, incredibile come è facile
scivolare con la mente verso soluzioni estreme,pazzesco, io che ho sempre amato la vita, poi ho detto no,
no alle negatività,al male, si alla vita, bella, anche in tutte le sue brutture (il solo fatto di viverle vuol dire
essere vivi!), in tutte le sue meraviglie, il solo sorgere del sole, il solo vederlo, averne la possibilità: è
vivere. No! Non si può morire per il denaro, per le difficoltà economiche, il dio denaro non può portare
a distruggere ciò che Creato dall’unico vero dio: il nostro Dio!
Torna un timido sorriso, gli occhi si alzano dal guardare il pavimento, un raggio di luce finalmente li
illumina, illumina la loro vitalità, la vitalità dell’anima, la vitalità della vita, riparte la forza
dell’artigiano, quella forza che ti consente di lottare contro tutto e tutti, che ti porta a difendere la tua
creatura, a cercare soluzioni che permettano di riprendere a sperare e nella speranza c’è vita nuova.
Alzo gli occhi, e la vedo, quasi abbandonata a se stessa,la vedo ed il timido sorriso si trasforma in un
momento di gioia: una bottiglia di vino, penso: ci voleva! sull’etichetta vi è scritto che è un vino
prodotto dall’azienda Santa Margherita,il nome del suo contenuto è accattivante, sensuale : Luna dei
Feldi vigneti delle Dolomiti.
Ora, la Luna mi affascina, le Dolomiti per me, incantato ed innamorato di Dobbiaco, della val Pusteria,
perla del Creato,mi portano alla mente i posti meravigliosi vissuti nelle poche vacanze,che altro potrei
fare se non versarmi un buon bicchiere di vino e berlo dolcemente?
Fatto!...divino!...il suo aroma o forse dovrei dire profumo, mi riporta mentalmente a passeggiare sulla
riva del lago di Dobbiaco,guardare le Trote contrastare con tranquillità la corrente interna del lago, gli
ospiti del ristorantino su palafitta che mentre mangiano danno un po' di cibo ai cigni, un
incanto…dimentico tutto, problemi, ansie, paure, ormai arriva il buonumore…una cosa non
dimentico…sorrido, scoppio a ridere, da solo, si, da solo… la bottiglie era…della fuggitiva, del grande
amore!! Ahahah…e visto il suo grande amore, averla persa non è stato un male…aver trovato Santa
Margherita invece…senz’altro di..vino!
Ah!...ora, ci sono!
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