Le foreste nella Federazione Russa

Transcript

Le foreste nella Federazione Russa
Le foreste nella Federazione Russa
Sergio Baffoni
Maggio 2001
Il sistema forestale russo
Il crollo del sistema sovietico, l'incertezza economica e la frammentazione dell'apparato burocratico
centralizzato e della struttura integrata di produzione economica, hanno aperto la strada alla
massiccia penetrazione delle compagnie multinazionali asiatiche. Per accedere alle ricche risorse
forestali della regione del Far-East (Primorye, Vladivostok), diverse compagnie giapponesi, hanno
concluso contratti di joint-venture con le autorità locali , e possono operare indisturbate nella
regione, aiutate dalla tacita complicità delle autorità che dovrebbero proteggere le foreste.
regione più impervie dove la sopravvivenza sarebbe più ardua. Il distretto
In Russia si trova un quinto delle foreste mondiali. Esse si estendono per 763 milioni di ettari. La
riserva totale di legno è stimata sui 75 miliardi mi metri cubici di legno. La produzione si concentra
nelle aree più facilmente raggiungibili e dove il legno è di migliore qualità. Secondo i dati ufficiali,
il volume del legno estratto legalmente è di 732.000 metri cubici l'anno.
Pratiche di sfruttamento sostenibile non sono sviluppate: al contrario, l'attività di disboscamento
distrugge interi ecosistemi, sgretolando l'ambiente di specie rare e popolazioni native.
Le foreste della Russia Europea
L'ultima grande foreste primaria d'Europa combina dai tratti di foreste millenarie della Scandinavia,
con le attigue foreste della Russia europea (fino alle pendici occidentali degli Urali). Queste selve
boreali rappresentano l'ultima grande foresta europea sostanzialmente intatta e non disturbata dalle
attività industriali Queste foreste hanno assicurato per millenni la sopravvivenza a numerosi
animali e piante: orsi, scoiattoli volanti, aquile e gufi (questi ultimi ora gravemente minacciati).
Le antiche foreste boreali europee sono anche patria di decine di migliaia di popoli indigeni, come i
pastori di renne Saami delle regioni settentrionali di Svezia, Finlandia, Norvegia e nella regione
russa di Murmansk. Esse rappresentano inoltre la base delle culture tradizionali Komi e Nenets (o
Samoyeds) che vivono nella regione di Arkhangelsk e nella Repubblica Komi della Russia europea.
I governi europei hanno fatto poco per assicurare la protezione delle piccole aree residuali di foresta
che si trovano nei loro territori. In Finlandia è la stessa amministrazione dei parchi a distruggere le
ultime foreste millenarie del paese, mentre la vorace industria della carta finlandese a incrementato
le importazioni di legno dalle vicine foreste della Russia. I paesi europei sono responsabili della
distruzione di almeno 15.000 ettari di foreste primarie russe ogni anno, per rifornirsi di legno e
cellulosa. Da parte sua, il governo russo è responsabile per la restante distruzione.
Le esportazioni dalla Russia Europea
Secondo i dati ufficiali, l'esportazione di prodotti in legno nel 2000 si aggirava intorno ai 4 miliardi
di dollari (pari a circa 40-50 milioni di metri cubi di legno o equivalente-legno).
Secondo le statistiche disponibili per il 1999, circa 22 sui 41 milioni di metri cubi (in equivalentelegno) esportati annualmente dalla Russia, sono sono stati destinati ai paesi dell'Unione Europea e.
Altri 7 milioni sono stati importati dal Giappone e 4.5 verso la Cina.
Tra i paesi europei i principali importatori sono Finlandia (11,2 milioni di metri cubi), Svezia (3,2),
Germania (1,5), Gran Bretagna (1.0) e Italia (1.0).
Paese
Finlandia
Giappone
Cina
Svezia
Corea del
Sud
Germania
Gran
Bretagna
Italia
Turchia
Egitto
Olanda
Belgio
Norvegia
Kazakhstan
Estonia
Resto Europa
Altro
Volume (in milioni m 3)
11.2
7.0
4.5
3.2
1.6
1.5
1.0
1.0
0.8
0.8
0.8
0.7
0.7
0.6
0.6
1.7
2.5
Totale
41.0
(Fonte: Taiga Rescue Network, 1999)
Nell'estate 2001 è stata resa disponibile una mappa satellitare della Russia europea, per individuare
le aree di foresta incontaminata per aree superiori ai 50.000 ettari, che sono considerate da tutte le
associazioni ambientaliste come prioritarie per la conservazione, e su cui si concentra la richiesta di
un a moratoria.
Produzione
2000
Legno grezzo, milioni di m3
Segati, milioni di m3
Compensato, milioni di m3
84.9
19.0
1.5
Cellulosa, milioni di tonnellate
Carta, milioni di tonnellate
Totale entrate, miliardi di dollari:
(Fonte: Taiga Rescue Network, 1999)
2.0
3.4
7.0
nel Export nel 2000 Percentuale
dell'export sul
totale della
produzione
30.9
36.4%
7.8
41.1%
1.0
64.7%
1.7
1.1
4.0
85.0%
32.4%
57.1%
Le foreste della Russia Asiatica
Le immense foreste della Siberia sono minacciate dalle compagnie di legname asiatiche. Si calcola
che la sola Siberia rappresenti oltre il 60% delle foreste boreali e temperate del pianeta, su un
territorio pari al 44% del territorio della Russia, per un'estensione di circa 5 milioni di chilometri
quadrati (pari alla superficie degli Stati Uniti).
Le foreste siberiene rappresentano il 25% delle riserve mondiali di legname, il doppio cioè
dell'Amazzonia.
La Russia asiatica rappresenta tutta l'area orientale della Federazione Russa, e copre oltre 663
milioni di ettari (oltre due terzi degli Stati Uniti). La Foresta delle Nevi della Russia asiatica
comprende aree di foresta intatta che vanno dall'area artica della Sakha settentrionale, fino alle
regioni subtropicali che costeggiano i fiumi Amur e Ussuri. Le foreste coprono il 45% del territorio,
e vanno dalle arbustaie della tundra settentrionale, alle ricche foreste composte del sud.
Queste diversificate foreste offrono habitat a molte specie di animali e piante, tra cui il leopardo
dell'estremo oriente, l'orso dell'Himalaya, il cervo muschiato, e soprattutto la famosa tigre siberiana
(o tigre dell'Amur), uno tra gli animali più minacciati.
La regione dell'Amur-Sakhalin ospita molte più specie di piante e animali di qualsiasi altra foresta
temperata nel mondo. Molte di esse si trovano esclusivamente qui. Anche la Foresta delle Nevi
della Russia asiatica offre riparo e vita a numerosi popoli indigeni, come i Nanai della regione di
Khabarovsk.
Il taglio di alberi, insieme alle attività minerarie e ad altri interventi industriali su larga scala, mette
a repentaglio il futuro della Foresta delle Nevi della Russia asiatica. In diverse regioni le foreste
millenarie sono già state distrutte, e negli ultimi anni compagnie multinazionali del legno con una
pessima fama di distruzione nei paesi asiatici, si sono assicurate contratti di sfruttamento a lungo
termine in queste foreste. Il gigante malaysiano Rimbunan Hijau, ha appena ottenuto due contratti
che gli assicurano per 50 anni le foreste lungo il Mar del Giappone, per esportare tronchi grezzi
verso i mercati della Cina, del Giappone e della Corea del Sud.
La pressione delle compagnie del legname nella Siberia, minaccia gli ultimi 300 esemplari di tigre
siberiana e la vita delle 26 comunità indigene (come gli Udege) che vivono nelle foreste di caccia e
pesca. Compagnie multinazionali come la Hyundai e la Rinbunan Hijau, operando attraverso joint
venture locali, distruggono le foreste ormai da anni, violando le leggi e tagliando la raso. Le
popolazioni locali soffrono delle conseguenze del taglio indiscriminato lungo i fiumi,
dell'inquinamento delle acque causato dallo scarico di lubrificanti, che ha portato a diverse morie di
salmoni, loro alimento base.
Il distretto di Primorye è stato definito dall'IUCN come centro fondamentale per la diversità
vegetale (Centre of Plant Diversity). Infatti, secondo l'IUCN, nella regione vivono almeno 2.000
specie vegetali, tra cui 150 piante medicinali (questa regione è parte dell'area di distribuzione del
ginseng coreano, il più raro e prezioso). La regione ospita anche 60 aree protette, 100 riserve
naturali ed una riserva di biosfera di 3470 kilomteri quadrati.
Il taglio illegale e l'esaurimento di singole specie di maggior valore, sono fortemente incentivati
maggiore minaccia per queste ricche foreste temperate della regione sudorientale della Foresta delle
Nevi. Insieme alla crescita della domanda russa che preme sulle foreste nordorientali, rappresenta
nei prossimi 10 anni un serio rischio per la sopravvivenza di queste stupefacenti foreste.
Il taglio illegale di legno in Russia
Sebbene la Russia abbia une legislazione forestale assai rigorosa, molte delle infrazioni non sono
punibili, e il sistema di controllo e verifica è carente e antiquato. Attualmente si calcola che almeno
un 20% del legname russo venga estratto illegalmente, ma si tratta di una pratica in forte
espansione. Nel 2.000 l'amministrazione è stata in grado di condurre investigazioni su 8.253
violazioni del codice forestale, che hanno portato a 860 processi. Ma si tratta appena della punta
dell'iceberg, rispetto alle 30.000 violazioni del codice forestale, riportate dalle stese autorità.
Il taglio illegale di legno è divenuto purtroppo una pratica comune in Russia, e a seconda delle
regioni, l'estrazione illegale di legno continua a crescere.
Si calcola che circa il 20% del legno sia estratto violando la legge di protezione forestale russa. Il
danno provocato dall'estrazione illegale è duplice: la minaccia alla biodiversità, e il calo delle
entrate in seguito alla corruzione.
Le imprese che importano legname russo non possono essere sicure che il legno da esse acquistato
sia estratto nel rispetto delle leggi.
La Russia ha una legislazione forestale molto sofisticata e, cosa ancor più importate, specifiche
metodologie di implementazione. Da un certo punto di vista, la legislazione forestale russa ha un
eccesso di normative, che regolano anche tutti quegli aspetti che in altri paesi sono lasciati a
discrezione degli operatori locali (imprese, lavoratori o istituzioni forestali locali). Il taglio illegale
di alberi in è definito dalla "Risoluzione numero 14" della Corte Suprema russa del 5 dicembre
1998: "operazione forestale illegale è il taglio di alberi, arbusti e liane senza il permesso di taglio, o
il taglio praticato con abusi rispetto alle norme che regolano il taglio, o praticato in sito diverso,
raccogliendo quantità maggiori o tagliando specie diverse di alberi"
Per la legislazione russa la soglia tra reato civile e reato penale è quantitativa: se il danno supera una
data soglia (tra i 20 e i 200 salari-base) il reato diventa penale (Art. 260 del codice penale). Ma le
procedure forestali permettono di risolvere molte pendenze attraverso il pagamento di una ammenda
(risoluzione del governo della Federazione Russa n.551 del 6 giugno 1998). Pagata l'ammenda il
reato decade. Questa scappatoia consente di fatto l'impunità ad una serie di lucrose attività illegali.
Il numero delle violazioni cresce costantemente, soprattutto dove le opzioni di guadagno sono più
alte.
Al tempo stesso le agenzie ed i corpi forestali incaricati di supervisionare le attività di taglio
operano separatamente l'una dall'altra, spesso contraddicendosi a vicenda, soprattuto per quanto
riguarda il taglio illegale.
Il taglio illegale di legno si divide in due categorie:
1. Taglio condotto senza i necessari permessi
2. Taglio di alberi gestito senza rispettare le condizioni e le norme previste.
Categorie
Taglio senza i necessari permessi (che molto spesso non viene sanzionato):
1. Taglio condotto da residenti locali per uso personale
2. aglio condotto dai residenti
3. Taglio condotto da compagnie in aree contigue a quelle autorizzate o in siti inaccessibili e poco
controllati dalle ispezioni forestali
4. Taglio condotto per attività edilizie prive di autorizzazione.
Taglio "autorizzato" ma illegale
1. Impiego dei permessi di taglio in aree in cui questo è proibito o comunque non previsto (per
esempio le aree a protezione naturale)
2. Impiego dei permessi di taglio con violazione delle procedure o delle quantità previste dalla
legge
3. Occultamento deliberato di parti della documentazione del piano di gestione, allo scopo di
tagliare in zone teoricamente proibite.
4. Errori intenzionali nell'inventario forestale
5. Tagli condotti in abuso alla legislazione forestale esistente.
Cosa e' necessario fare in Russia
1. Modificare il sistema di protezione forestale verso un sistema in cui ciascun operatore forestale
sia l'unico responsabile della gestione di una data area, ed iniziare utilizzando squadre di
ispezione piccole ma molto mobili e ben equipaggiate, operanti solo nelle aree situate lontano
dalla propria zona di residenza. Tali quadre dovrebbero essere organizzate a partire dalle aree in
cui il taglio di alberi è più intenso;
2. Proibizione di ulteriori attività economiche da parte di entità non locali (Dipartimento Federale
per le Foreste, Ministero delle Risorse Naturali), indipendentemente dalle loro buone intenzioni;
3. Intensificazione dei controlli aggiuntivi sulla documentazione di del trasporto di legno verso il
luoghi di vendita;
4. Introduzione di appositi emendamenti al codice penale e civile, atti a indurire le pene verso le
attività forestali irregolari, ed il trasporto di legno estratto illegalmente.
5. Una completa revisione delle procedure di valutazione dell'effettivo volume di legno raccolto
nei siti; l'attuale valutazione si basa sul Comitato Forestale dell'Unione Sovietica, un ente datato
al 1983 e costruito per una economia 'socialista' non-profit. E' inoltre necessario introdurre
nuove tecnologie di controllo remoto;
6. Completa revisione delle attuali procedure per i controlli di routine sulle operazioni di taglio;
7. Poteri più ampi assegnati alle agenzie di supervisione della gestione forestale, e ai corpi
forestali, tanto più necessario da quando tali enti sono riuniti sotto lo stesso ministero;
8. Rendere pubbliche le informazioni sulla gestione forestale e favorirne il pubblico accesso
gratuito: con l'attuale procedura è difatti assai costoso e i privati cittadini non vi possono
accedere, e d'altro canto è molti difficile capire come ottenere altre importante informazioni,
come le concessioni di licenze di taglio, l'allocazione di materiali ecc.
9. Introdurre ulteriori codici per le seguenti essenze: tutti gli abeti (oltre all'abete rosso), pino
siberiano e coreano, noce, ontano, pioppo tremolo. Questo consentirebbe un controllo più
preciso sulle esportazioni di legno, e una comparazione più efficace tra quantità di legno tagliato
e quantità di legno esportato.
Le licenze di esportazione - il caso della regione di Primorye (Far East)
Nel 1999 sono state introdotte le licenze per l'esportazioni di essenze legnose di alto valore
(nell'estremo oriente erano la quercia e il frassino). Senza tali licenze è impossibile esportare tale
legno senza il certificato appropriato e la licenza. Ma la procedura stabilita dal governo per il
rilascio delle licenze è assai permissiva, e le concede praticamente a chiunque ne faccia richiesta,
per i volumi dichiarati nella richiesta. Le autorità hanno giustificato tali procedure col timore di
Primorye , Vladimir Stegny, scriveva al Ministro dell'Economia della Federazione Russa,
denunciando come "il volume delle essenze di alto valore verso la Repubblica Popolare Cinese o il
Giappone, eccede significativamente le norme di taglio consentite dalla legge". Di fatto, le licenze
di esportazione concesse senza limiti quantitativi, non fermano in alcun modo le esportazioni di
legno illegale.
Nella regione di Primorye , tra il 15 febbraio e il 20 maggio 1999 sono state concesse licenze di
esportazione per 930.900 m3 di legno di alto valore, mentre le leggi di taglio consento
un'esportazione di appena 260.000 m3. Le esportazioni sono state effettuate da imprese della
regione di Primorye , le quali hanno dichiarato iltre 500.000 m3 di legno di tali essenze (oltre a
quelle operate sotto il codice 4403 10900). Nell'estremo oriente, l'unica essenza ad alto valore
dotata di un codice per le operazioni commerciali con l'estero è la quercia. Noce, (cork tree) e
frassino, insieme al (lime) e al pioppo tremolo ed altre essenze vengono vendute sotto lo stesso
codice di categoria, ed è impossibile stabilire con precisione quanto legno di essenze ad alto valore
è stato esportato da Primorye , così come dalle altre regioni russe.
Le licenze di esportazione concesse per grandi volumi, che eccedono le i volumi di taglio stabiliti
dalla legge, diventano di fatto un sistema per riciclare legno estratto illegalmente. Quando per
esempio una impresa che ha estratto legno illegalmente, lo registra per l'esportazione al porto di
Plastun, presso la base di Dalnerechensk, il legno diviene automaticamente legale e regolare in
seguito al rilascio della licenza di esportazione.
L'esportazione di alberi di valore dal Far East, 1999, m3
Regione di Primorye
Rosleskhoz
RF SCC
1888000
523000
Regione diKhabarovsk
Amministrazione regionale RF SCC
iltre 300000
135000
Paesi importatori
Giappone *
Cina
336000
352000
RF SCC - Russian Federation State Customs Committee
* I dati si riferiscono solo alle essenze di alto valore
Conclusione
L'esperienza degli ultimi anni purtroppo conferma come il taglio illegale sia divenuto orami pratica
corrente. Nel giugno 2000 in un sito di taglio nel distretto di Dalnegorsk, nella regione di Primorye,
una ispezione condotta da Greenpeace ha potuto constatare operazioni di taglio al di fuori dell'area
della concessione. Si trattava di un'area lontana dal centro abitato, e i tagliaboschi abbattevano i
pochi esemplari presenti di pino coreano, sebbene essi stessi affermavano di non essere autorizzati a
tagliare questa specie di albero. Gli stessi tagliaboschi stavano commettendo diverse altre violazioni
del codice, come abbattere alberi ai bordi dei corsi d'acqua, ma nessuno di essi riteneva di fare
qualcosa di sbagliato: "abbattere pino coreano è illegale, ma non fa male a nessuno", era la risposta
più corrente.
Purtroppo l'approccio delle agenzie che dovrebbero supervisionare le operazioni di taglio non è
diverso.