la presentazione - Istituto per la ricerca sociale
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L’umanizzazione dei percorsi di cura: la Fondazione Humanitas a confronto con la Fondazione Humanitas a confronto con altre esperienze 28 ottobre 2009 Emanuele Ranci Ortigosa [email protected] Diletta Cicoletti [email protected] Valentina Ghetti [email protected] Alle origini z z z Il tema dell’umanizzazione dell’ospedale ha origini lontane che potremmo far risalire all evolu ione della lontane che potremmo far risalire all’evoluzione della medicina, e dei medici e alla riqualificazione dell’ospedale come luogo di cura per tutti i malati di ogni categoria sociale i t i i l Lo stesso sviluppo della medicina porta ad un approccio parcellizzato sulla malattia o sull’organo parcellizzato sulla malattia o sull organo e ad una e ad una riduzione di attenzione e considerazione sull’uomo malato nel suo insieme Quest’approccio influenza la ricerca, l’organizzazione sanitaria, la formazione dei medici e degli altri operatori sanitari la relazione medico‐paziente sanitari, la relazione medico paziente I percorsi { { { IIn diversi contesti sociali e culturali negli ultimi decenni del secolo di i i i li l li li l i i d id l l scorso si sviluppa una critica a quest’approccio sia di ordine filosofico ed etico sia di ordine più strettamente medico, di efficacia p , della cura, con la proposizione di un approccio diverso Potremmo sommariamente distinguere un percorso sulle medical humanities proprio della cultura anglosassone (soprattutto ( americana, Jaspers, Mc Winnie, Balint e Engel), molto legata all’evoluzione all evoluzione scientifica e tecnologica, ed uno della cultura scientifica e tecnologica, ed uno della cultura europea che in Francia registra il fondamentale apporto teorico di Michel Foucault Percorsi paralleli propri di culture e pratiche sociali e professionali diverse convergono comunque su una evoluzione dalla medicina desease centred ad una medicina patient oriented con una desease centred ad una medicina patient oriented, con una tendenziale ridefinizione anche del rapporto medico‐paziente. In Italia { { In Italia il tema si propone con qualche ritardo, prima sul terreno dell’etica e della psicologia, per trovare poi graduale considerazione nella cultura e professione graduale considerazione nella cultura e professione medica, che la vive in parte come una critica alla sua dedizione al paziente. dedizione al paziente. Si attivano proposte di riflessione come il convegno sul g p p p tema e le seguenti esperienze con reparti ospedalieri che la Regione Lombardia affida a noi Irs nei primi anni ’90, progettazioni innovative di hospice per accompagnare alla fi fine vita, scuole e corsi di formazione all’umanizzazione, i l i di f i ll’ i i alcune reti fra esperienze, altri fatti significativi come il nome Humanitas scelto per questo ospedale e per questa nome Humanitas scelto per questo ospedale e per questa Fondazione In Italia { { Si perviene infine a iniziative ufficiali nazionali e regionali: Commissione Ministeriale per l’elaborazione di un nuovo modello d ll di ospedale d l per acutii ad d alto l contenuto tecnologico l i ed assistenziale (voluta dal Ministro Veronesi nel 2000): z { “Il nuovo ospedale p deve diventare … luogo g a misura d’uomo,, centrato sulla persona e sulle sue esigenze (specie se malata e quindi debole), della speranza, della guarigione, della cura (se non si può guarire), dell’accoglienza e della serenità dell’affidarsi” (Mauri, 2001) L’Umanizzazione è “la capacità di rendere i luoghi di cura e le stesse pratiche medico assistenziali ‘aperti, aperti, sicuri e senza dolore’, conciliando politiche di accoglienza, informazione e comfort con percorsi assistenziali il più possibile condivisi e partecipati con il cittadino cittadino”. (Turco, (Turco 2006). 2006) Audizione del Ministro della Salute Livia Turco alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Le componenti dell’umanizzazione Tutela Struttura Organizz azione e gestione Ricerca e studio Relazione UMANIZZAZIONE Nel dettaglio Strutturale Organizzativo‐ gestionale • • Modernizzazione delle strutture Qualificazione degli ambienti (arredi …) • • Case Management Case Management Revisione delle procedure di diagnosi e cura in ottica personalizzata Introduzione di figure non sanitarie (educatori psicologi Introduzione di figure non sanitarie (educatori, psicologi …) Customer satisfaction • • • Relazionale Advocacy • Formazione personale sanitario sulla relazione medico‐ Formazione personale sanitario sulla relazione medico paziente Supporto a pazienti e familiari (volontariato, sostegno psicologico ) psicologico …) • Organismi interni per la tutela dei diritti del malato • Creazione ed adesione a network con altri enti/organizzazioni che si occupano di umanizzazione ( (rete HpH) p ) Promozione di eventi pubblici, pubblicazione di esperienze … Ricerca e studio • La nostra ricerca z z z z Analisi dell’esperienza e dei caratteri della Fondazione Humanitas (interviste allo staff, ai ( , volontari, al CDA, al personale dell’ospedale) Analisi del’evoluzione dello scenario e selezione di esperienze con caratteri generali o specifiche iniziative comparabili a quelle di Fondazione Humanitas (analisi documentale e casi studio) Quale il “modello” di Fondazione Humanitas Quali suggerimenti per un suo ulteriore sviluppo PRIMA PARTE L’ESPERIENZA DI FONDAZIONE HUMANITAS La Fondazione Humanitas e l’umanizzazione La ricerca ha approfondito l’esperienza di FH ricostruendone la visione interna 30 interviste in profondità a personale dello staff interno consiglieri, interno, consiglieri volontari e personale dell dell’ICH ICH… per ricostruire ll’immagine immagine della Fondazione rispetto a Æ CIO’ CHE FA (iniziative e attività proposte) Æ COME LO FA (modalità organizzative e gestionali) e identificare il possibile “MODELLO HUMANITAS” I pilastri della FONDAZIONE 1 Condivisione Mission e buon spirito di gruppo { Ampio riconoscimento e identificazione con la mission di FH “migliorare la qualità della vita delle persone che vivono un’esperienza ospedaliera…attraverso l’ascolto il sostegno e l’attenzione dedicata…da un punto di vista relazionale, psicologico ma anche economico,…mettendo economico mettendo al centro la persona, oltre la malattia, e la sua famiglia” { Forte F t senso di appartenenza t all gruppo e identificazione con il proprio ruolo Correlazione positiva fra competenze professionali e valore etico del proprio operato I pilastri della FONDAZIONE 2 Approccio imprenditoriale e cura organizzativa { { Accurato studio della fattibilità e sostenibilità delle proposte Cura dell’impianto organizzativo “…tentativo tentativo costante di FH è quello di conciliare il più possibile cuore e testa…passione e organizzazione” I pilastri della FONDAZIONE La connessione con ll’ICH ICH 3 FH { { { ICH Rappresenta la possibilità di un “terreno di applicazione” delle proprie idee Da garanzia di d concretezza ai programmi e alle ll iniziative di FH Convergenza al vertice tra FH e ICH, ICH che ne agevola l’integrazione “punto di forza strutturale è l’essere promossa e voluta dall’ICH che, seppur entità distinta, ne garantisce una forte integrazione con l’attività ospedaliera…” I pilastri della FONDAZIONE 4 La varietà e articolazione delle proposte { Indirizzate sia al target “primario” primario di FH - pazienti e familiari - che al target “secondario” - volontari, personale ospedaliero, Fondazione stessa… accoglienza n. verde / convenzioni con esercizi commerciali / Bellatrix: accompagnamento speciale … animazione i i Il libro in camera / La biblioteca circolante e stabile / Giocospedale p / Incontriconcerti / Negozio/punto di incontro / Giornata ospedale aperto sostegno Programma Pegaso / Programma Arko/ Progetto Ariel/ Progetto Cassiopea / Sostegno dializzati/ Assistenza Day Hospital/ Assistenza Pronto Soccorso/ Gruppi AMA – Ictus/ Formazione familiari/ Sostegno economico/ Convenzioni per Assistenza al domicilio/Sportello di ascolto formazione Formazione volontari ( Di base –Specialistica-Permanente-Formazione referenti volontari) ricerca Borse a studenti medici e infermieri (italiani e stranieri) / Premi Sostegno a ricerche mediche I pilastri della FONDAZIONE 5 La gestione del volontariato ospedaliero { Non solo “ascolto ascolto, presenza presenza, sostegno sostegno, aiuto” aiuto verso le persone ma anche “filtro, cerniera…” con l’ospedale “il volontario è fondamentale anche per noi medici perché consente di oliare i passaggi all’interno della struttura ospedaliera” { Cura della formazione e della dimensione del gruppo “f “fare il volontario l t i quii non è solo l beneficienza” b fi i ” { Accurata struttura organizzativa di supporto (gruppi di volontari, referente del gruppo, riunioni periodiche…) Alcune aree di attenzione… 1 FH e ICH ICH: un equilibrio ilib i da d presidiare idi { { { Conciliare flessibilità richiesta dall dall’accoglienza accoglienza e dal sostegno con il necessario rigore delle procedure e dei protocolli su cui si regge la struttura t tt ospedaliera d li Implica un lavoro di presidio costante e di definizione chiara di ruoli e compiti Ha ricadute dirette anche sulla relazione tra volontariato e personale ospedaliero e sul presidio dei reciproci confini FH ICH Alcune aree di attenzione… 2 U Una possibile ibil delega d l sull tema t dell’umanizzazione? d ll’ i i ? { Molto fattori del contesto generale che spingono verso questo rischio l’orientamento verso la specializzazione e la ricerca dell’eccellenza medica Æ parcellizzazione della persona Inadeguatezza risorse rispetto ai bisogni Æ spinta verso l’efficienza produttiva Estensione delle attività ospedaliere Æ dilatazione tempi di attesa e contrazione tempi medico medico-paziente paziente { Quale connessione dell’iniziativa di FH con l’umanizzazione delle cure in capo al personale ospedaliero? Alcune aree di attenzione… 3 L ffutura La t leadership l d hi { Fortunata convergenza dirigenziale FH e ICH di oggi: come dare continuità? Le visioni sul futuro di FH { - { - Stabilizzare Consolidamento del know how costruito Estensione interna verso altri reparti e unità operative p Allargare i propri confini Esportare l’esperienza ad altri ospedali Promuovere il tema dell’umanizzazione Posizionarsi come soggetto competente La fotografia di FH + SECONDA PARTE ALTRE ESPERIENZE: UN’ANALISI COMPARATIVA Humanitas a confronto con altre esperienze { { { { { { { { { { { { { { { Rete HPH Ospedale Maggiore di Bologna – Auser Pronto Soccorso San Carlo – Servizio di Umanizzazione dell’oncologia San Paolo – Progetto DAMA Fondazione Meyer San Gerardo – Comitato Maria Letizia Verga … Ospedale Universitario di Parma – Premio Terzani 2008 Fondazione Don Gnocchi Fondazione Theodora onlus Rete dell’Assistance Publique des Hopitaux de Paris Medical Humanities Foundation (GB) Poli universitari: Sacco, San Paolo e ICH corsi di laurea in medicina e Chirurgia e in , g Scienze infermieristiche Fondazione Bertelsmann Regione Veneto: Progetto di Umanizzazione delle cure territoriali Emilia Romagna: gli hospice Humanitas a confronto con altre esperienze { Abbiamo cercato esperienze comparabili per alcune dimensioni: z z La gestione e l’organizzazione delle attività di umanizzazione nei rapporto con l’ospedale i i i l’ d l La presenza e il ruolo significativo del volontariato Humanitas a confronto con altre esperienze • • • • Ospedale Maggiore di Bologna: volontariato AUSER in Pronto Soccorso San Carlo – Servizio di Umanizzazione dell’oncologia: accoglienza in day hospital oncologico e percorso di umanizzazione strutturale volontariato di LILT e umanizzazione strutturale – volontariato di LILT e AUSER San Paolo – Progetto DAMA: accoglienza in day San Paolo Progetto DAMA: accoglienza in day hospital delle persone disabili gravi – volontariato di LEDHA Fondazione Meyer: una fondazione a supporto di un nuovo ospedale specialistico pediatrico Le esperienze analizzate Strutturale Organizzativo‐ gestionale • • Modernizzazione delle strutture Modernizzazione delle strutture Qualificazione degli ambienti (arredi …) – – Fondazione Meyer Fondazione Meyer Servizio per l’umanizzazione UO oncologia dell’Az. Ospedaliera San Carlo • Introduzione di figure non sanitarie (educatori, psicologi …) Case Management Revisione delle procedure di diagnosi e cura in ottica personalizzata Customer satisfaction – Servizio per l’umanizzazione UO oncologia dell’Az. Ospedaliera San Carlo Progetto DAMA Az. Ospedaliera San Paolo Fondazione Meyer • • • • • Formazione personale sanitario sulla relazione medico‐ paziente Supporto a pazienti e familiari (volontariato, sostegno psicologico …) – – – – – Relazionale – – – Advocacy Advocacy • Organismi interni per la tutela dei diritti del malato Organismi interni per la tutela dei diritti del malato – • Creazione ed adesione a network con altri enti/organizzazioni che si occupano di umanizzazione (rete HpH) Promozione di eventi pubblici, pubblicazione di esperienze … – Ricerca e studio • Fondazione Meyer (Associazioni di genitori, AIBO) L’Auser al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna Servizio per l’umanizzazione UO oncologia dell’Az. Ospedaliera San Carlo (Auser, AVO) Progetto DAMA Az. Ospedaliera San Paolo (LEDHA) Paolo (LEDHA) Università Statale Polo Universitario Ospedale Sacco Fondazione Meyer (Associazioni di genitori, AIBO) Progetto DAMA Az. Ospedaliera San Paolo (LEDHA) Fondazione Meyer (ES. CARETOYS e organizzazione eventi come “L’arte in ospedale”) Cosa ci dicono le esperienze 1 Connessione con l’ospedale … segue … z z Quelle incontrate sono esperienze avviate e g gestite da e con soggetti esterni (LEDHA, LILT, gg ( , , AUSER) Fondazione Meyer è l’unico caso di ente nato e y voluto come strumento operativo dell’ospedale 1 … Connessione con l’ospedale … segue … F d i Fondazione Meyer M { { Nasce in concomitanza con la costruzione del nuovo ospedale, all’interno di un complessivo progetto di umanizzazione in complessivo progetto di umanizzazione in pediatria EE’ strumento strumento di supporto per l di supporto per l’ospedale: ospedale: si si occupa prevalentemente della comunicazione (interna ed esterna) e del comunicazione (interna ed esterna) e del fund raising per promuovere progetti in ospedale d l 1 … Connessione con l’ospedale … segue … Fondazione Meyer { { Fa attività di comunicazione (verso l Fa attività di comunicazione (verso l’interno interno e e verso l’esterno) e di fund raising, lasciando all’ospedale all ospedale la gestione dei progetti di la gestione dei progetti di umanizzazione. Esempi sono il laboratorio Caretoys I dottori a Esempi sono il laboratorio Caretoys, I dottori a colori, L’uso dell’arte nel Meyer, la gestione dell accoglienza dell’accoglienza 2 Articolazione e varietà delle proposte progettuali z tutte le esperienze si sviluppano in un reparto, verso una tipologia di pazienti, o un bisogno specifico (molto spesso nella fase ifi ( lt ll f dell’accoglienza …). Non abbiamo trovato esperienze multisettore e multiprogettuali come esperienze multisettore e multiprogettuali come Fondazione Humanitas Auser Bologna San Paolo – San Paolo Progetto Progetto DAMA San Carlo – San Carlo Servizio Servizio di Umanizzazione Pronto Soccorso Accoglienza e Accoglienza e supporto al triage da parte del volontariato Servizio Assistenza Medica Disabili Medica Disabili Accoglienza ed assistenza in day hospital ed eventuale gestione della diagnosi UO Oncologica Accoglienza e Accoglienza e receptionist al day hospital oncologico e supporto alle famiglie e alle équipe di operatori sanitari. 3 Il volontariato z z z Appartenenza Associazioni esterne: specifiche (categorie d’utenza) eccetto l’AVO, ma non ospedaliere Associazioni interne: Amici del Meyer sostiene il fund raising. Selezione { LEDHA: genitori o ex genitori di disabili LEDHA genitori o ex genitori di disabili { AUSER di Bologna: per lo più ex infermieri { LILT: familiari o ex pazienti (non solo) Formazione { E’ gestita dalle singole organizzazioni di appartenenza, se non per la parte di conoscenza della struttura ospedaliera non per la parte di conoscenza della struttura ospedaliera. Fa eccezione in parte il Progetto DAMA, perché i medici si dedicano in parte alla formazione dei volontari. 4 I confini … segue … z z Il problema del rispetto dei confini dell’intervento del volontariato accanto a quello del personale q p sanitario è vissuto da tutti trasversale E’ un punto d’attenzione importante ‐ Quali dispositivi possono contenere questo rischio? t t i hi ? 4 … I confini { Alcuni dispositivi sono: l d z z z Come Fondazione Humanitas agisce in termini di f formazione e organizzazione della presenza del i i i d ll d l volontariato in ospedale, così anche Fonda ione Me er coordina la presen a e q indi Fondazione Meyer coordina la presenza e quindi l’intervento in ospedale delle associazioni che si occupano di assistenza ai bambini (come AIBO) per occupano di assistenza ai bambini (come AIBO) per tutelare il progetto pedagogico complessivo dell’ospedale (Meyer) e P.U.O. del San Carlo: alcuni volontari partecipano alle équipe multidisciplinari con gli operatori sanitari 5 Approccio imprenditoriale z z z Meyer verso l’esterno per cercare fondi e costruire progetti con/per l’ospedale in base ad un progetto strategico condiviso in tema di umanizzazione di i i di i i Il Progetto DAMA ha sviluppato una consolidata rete interna all’ospedale per far sì che le persone disabili gravi abbiano p p p g accesso a tutti i reparti passando dal progetto DAMA. Una rete esterna con l’idea di governare meglio l’accesso in ospedale conoscendo le persone e gli enti altri presenti sul ospedale conoscendo le persone e gli enti altri presenti sul territorio (CDD, RSD ma anche MMG). L’attività di tessitura della rete (interna o esterna) è molto i impegnativa anche perché molte sono le regole strutturali in ti h hé lt l l t tt li i ospedale (procedure, protocolli, tempi) 6 La comunicazione z z LLe esperienze che lavorano sull’umanizzazione non i h l ll’ i i si conoscono tra di loro, né sono così note in generale rendendo difficile anche lo scambio di generale, rendendo difficile anche lo scambio di buone pratiche o esperienze interessanti e utili e rendendo così difficile una valutazione complessiva di quanto si sta facendo in tema di umanizzazione negli ospedali italiani. E’ difficile una valorizzazione dell’esperienza anche perché ci troviamo in una fase in cui conta di più ciò che si vede e i prodotti dell’umanizzazione ciò che si vede, e i prodotti dell umanizzazione non non sono un prodotto i cui risultati si possono valutare nel breve periodo. Anche se in parte possono e b e e pe odo c e se pa te posso o essere letti attraverso la soddisfazione (o meno) dei pazienti che accedono alle cure ospedaliere. Il modello Fondazione Humanitas: cosa è esportabile? { IL VOLONTARIATO z perché è diffuso in diversi dipartimenti dell’ospedale, è parte di un progetto continuativo, consolidato nel tempo t di tt ti ti lid t lt z per come è formato e organizzato { L’ESSERE FONDAZIONE DISTINTA MA CONNESSA E INTEGRATA CON LA STRUTTURA OSPEDALIERA INTEGRATA CON LA STRUTTURA OSPEDALIERA z Con una “allenata” capacità di lettura del bisogno e di concretizzazione in termini progettuali di attività utili concretizzazione in termini progettuali di attività utili z Un organismo che lavora in connessione con l’ospedale, su temi diversi, ma sempre finalizzati ad una medicina su temi diversi, ma sempre finalizzati ad una medicina centrata sulla persona SUGGERIMENTI Il modello Fondazione Humanitas e l’approccio all’umanizzazione Struttura Tutela Organizzazione e gestione Ricerca e studio Relazione UMANIZZAZIONE di FONDAZIONE HUMANITAS Relazione Organizzazione e gestione Le visioni sul futuro di FH { ‐ ‐ { ‐ ‐ ‐ Stabilizzare Consolidamento del know how costruito Estensione interna verso altri reparti e unità operative Allargare i propri confini Esportare l’esperienza Esportare l esperienza ad altri ospedali ad altri ospedali Promuovere il tema dell’umanizzazione Posizionarsi come soggetto competente Il modello Fondazione Humanitas: cosa è esportabile? { IL VOLONTARIATO z perché è diffuso in diversi dipartimenti dell’ospedale, è parte di un progetto continuativo, consolidato nel tempo t di tt ti ti lid t lt z per come è formato e organizzato { L’ESSERE FONDAZIONE DISTINTA MA CONNESSA E INTEGRATA CON LA STRUTTURA OSPEDALIERA INTEGRATA CON LA STRUTTURA OSPEDALIERA z Con una “allenata” capacità di lettura del bisogno e di concretizzazione in termini progettuali di attività utili concretizzazione in termini progettuali di attività utili z Un organismo che lavora in connessione con l’ospedale, su temi diversi, ma sempre finalizzati ad una medicina su temi diversi, ma sempre finalizzati ad una medicina centrata sulla persona Le dimensioni dell’umanizzazione • • Modernizzazione delle strutture Qualificazione degli ambienti (arredi …) Organizzativo‐gestionale • • • • Introduzione di figure non sanitarie (educatori, psicologi …) Case Management Revisione delle procedure di diagnosi e cura in ottica personalizzata Customer satisfaction Customer satisfaction Relazionale • • Formazione personale sanitario sulla relazione medico‐paziente Supporto a pazienti e familiari (volontariato, sostegno psicologico …) Advocacy • Organismi interni per la tutela dei diritti del malato • Creazione ed adesione a network con altri enti/organizzazioni che si occupano di umanizzazione (rete HpH) Promozione di eventi pubblici, pubblicazione di esperienze … Strutturale Ricerca e studio • Alcune strade aperte Alcune strade aperte … • Ricerca e studio d • Creazione ed adesione a network con altri enti/organizzazioni che si occupano di umanizzazione (rete HpH) che si occupano di umanizzazione (rete HpH) Promozione di eventi pubblici, pubblicazione di esperienze … in p particolare funzionali a: 1. AVVIARE CONFRONTI E COSTRUIRE SINERGIE Su CUI FH p potrebbe offrire esperienze p sul fronte dell’umanizzazione relazionale e organizzativo-gestionale e attivare un confronto con chi è disposto 2. RIPROPORRE IL TEMA DELL’UMANIZZAZIONE 3. RENDERE VISIBILI LE DIVERSE ESPERIENZE …questo convegno, l’istituzione del premio e la ricerca comparativa rappresentano certamente un importante passo in questa direzione GRAZIE PER L’ATTENZIONE