Le OcchioGuide: L`Infrarosso digitale

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Le OcchioGuide: L`Infrarosso digitale
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Le OcchioGuide: L'Infrarosso digitale
La fotografia all'Infrarosso
La fotografia all'Infrarosso, come vedete anche dalla figura a fianco a sinistra, riguarda la componente di luce "near
infrared" (vicino infrarosso), che a occhio nudo risulta invisibile, per il motivo che i nostri occhi e il nostro cervello, sono
strutturati in modo da captare e interpretare la luce (e i colori) compresi fra 400 e 700 nm (lunghezze d'onda della luce).
Tutti i concetti esposti nei paragrafi a fianco a sinistra, sono validi anche per le fotocamere digitali compatte di vecchia
generazione, in genere sprovviste di filtro per le componenti infrarosse. Le reflex hanno qualche problema in più essendo
di solito fornite di filtro infrarosso, ma per vedere se la nostra fotocamera digitale è in grado di catturare l'infrarosso,
basta fare una semplice prova. Fare uno scatto puntando la fotocamera sul telecomando di un televisore, o di un
impianto stereo.
Premendo un tasto qualunque del telecomando, con il LED rivolto verso la fotocamera, se appare luminoso nella ripresa,
vuol dire che la fotocamera è adatta a riprendere l'infrarosso.
Il digitale e l'infrarosso
Per la fotografia infrarosso con fotocamere digitali, il principale ostacolo è l'adozione sui sensori CCD e CMOS, di filtri
hot mirror anteposti ai sensori stessi.
Servono a bloccare le radiazioni infrarosse, evitando che degradino la qualità dell'immagine.
Questi filtri sono assenti sulle compatte di vecchia generazione, oppure di scarsa incidenza su molte reflex digitali di
qualche anno fa.
La buona notizia è che queste "vecchie" digitali, sono adatte alle riprese infrarosse, quindi chi le ha può riciclarle per
questo particolare uso, oppure chi non le possiede può acquistale a prezzi stracciati sull'usato o su E-Bay.
Per le reflex digitali, il gioco vale la candela solo se le si acquista a prezzi stracciati, provvedendo da un foto riparatore
alla rimozione del filtro IR sul sensore.
Due esempi di digitali compatte adatte alla fotografia IR, a sinistra la Nikon Coolpix 5400, a destra Olympus C-5050Z.
Concetti di base
L'applicazione di filtri infrarosso, specie di quelli con maggiore densità da 900 nm in su, impone l'uso del cavalletto e di
tempi comunque lenti, impossibili da gestire a mano libera.
Ad esempio un filtro Hoya R72 ha un fattore di assorbimento di 11 EV, questo porta a esposizioni tipiche per compatte
Olympus, come quella in figura sopra di 2 secondi a f4 di apertura.
Lo stesso filtro montato su reflex Olympus E-300, ha un esposizione tipica di 1/8 sec a f4, non è poi il caso di affidarsi
agli automatismi, l'autofocus non funziona a causa del fatto che il filtro Hoya R72 è quasi nero, l'esposizione è calcolata
non TTL, ma esternamente al CCD pricipale, quindi sia per la messa a fuoco, che per l'esposizione è obbligatoria la
modalità manuale.
Chiariamo che questi concetti riguardano, scene in esterno in pieno sole e che per le lunghe esposizioni, valgono per
tutte le fotocamere non solo Olympus.
In ogni caso i valori di esposizione, vanno valutati per aperture di diaframma fra f8 ed f11, diaframmi troppo chiusi sono
sconsigliabili.
L'immagine sopra è stata ripresa con un filtro IR a bassa densità, per questo è rimasto l'azzurro del mare, mentre la
vegetazione risulta decisamente virata al rosso.
A nostro parere, sia per un fatto di praticità, sia per i risultati ottenibili, per l' infrarosso in digitale, non sono consigliabili i
filtri con montatura filettati.
Se di misura uguale alla filettatura dell'obiettivo, potrebbero originare gravi cadute di luce ai bordi, consigliamo i filtri in
gelatina Kodak Wratten, oppure un felice caso di produzione italiana, gli INFRAREX.
Sono filtri in lastrine di Cristallo Acrilico (PMMA), che ricordano i Cokin, applicabili o con supporto oppure semplicemente
tenendoli a mano davanti all'ottica.
I filtri INFRAREX sono una soluzione ottimale e non costosa per l'infrarosso digitale, costano cierca 30 Euro e qui
vedete, le tre versioni 84 RED, 84 DARK RED, 84 BLACK in ordine di densità, per l'infrarosso colore è l'84 RED il più
adatto.
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Il filtro 84 RED con densità dai 550 ai 650 nm, è il meno denso dei tre e adatto per riprese a colori.
84 DARK RED con densità 680 nm è più denso del precente, accentua l'effetto su cielo e vegetazione.
84 BLACK 700/800 nm per infrarosso b/n, la sua elevata densità blocca la luce visibile.
Un' immagine dal sito INFRAREX, il filtro 84 BLACK usato in questa fotografia, ha bloccato totalmente la luce visibile, ne
risulta un'immagine in bianco/nero, con elevato contrasto, il cielo nero con vegetazione bianca drammatizza l'effetto
infrarosso, dando un'idea di suggestiva surrealtà.
Dati di scatto: 5 secondi a f11 file RAW obiettivo 18mm
Potete acquistare questi filtri direttamente sul sito:
http://www.ludisrl.com/INFRAROSSOFILTRI2.htm
Tecniche di ripresa
La fotografia all'infrarosso in quanto tale, sfugge a canoni e tecniche di ripresa certificati, il fascino di questo particolare
modo di riprendere il mondo è in questo, è sperimentazione pura.
Con la fotografia a pellicola, questo comporta alti costi sia per il materiale di ripresa, che per quello di sviluppo e stampa.
Con l'avvento del digitale invece il problema costi è superato, si può sperimentare liberamente e tentare strade diverse,
semplicemente ripetendo lo scatto se il risultato non soddisfa.
Ma alcune piccole regole da seguire esistono, il resto verrà dalla vostra esperienza sul campo.
L'esposizione e la sensibilità vanno impostate in assenza del filtro davanti all'obiettivo, considerando il fattore di
assorbimento EV del filtro, ad esempio un filtro HOYA R72 (equivalente a un Wratten 89B o a un INFRAREX BLACK) su
Olympus C-2020Z, comporta una correzione di esposizione di 5-6 stop.
Quindi in bassa sensibilità (100 ASA), si imposta l'esposizione in manuale con diaframma chiuso a f11.
I tempi a seconda delle condizioni di luce, andranno compensati di + 5/6 stop e varieranno fra i 2,5 e i 5 secondi.
Fissata l'esposizione, si antepone il filtro all'obiettivo, regolando manualmente il bilanciamento del bianco, importante
farlo a filtro montato.
Il tempo di esposizione con i filtri infrarosso è in genere alto e comunque oltre il limite del mosso, quindi la fotocamera va
fissata sul cavalletto.
Fotocamere ed infrarosso
In figura sopra, quattro fotocamere compatte che possono essere utilizzate per la fotografia all'infrarosso, consentono il
controllo dei parametri di esposizione, sia per l'apertura del diaframma che per i tempi, necessari alle correzioni da fare
in ripresa.
Per le reflex il discorso cambia, in teoria sono il massimo per l'infrarosso, avendo i controlli completi in manuale
dell'esposizione, ma resta il vincolo del filtro infrarosso, che viene montato davanti al sensore immagine, per migliorare la
qualità della ripresa che potrebbe essere degradata dalle radiazioni solari del "near infrared".
L'unica possibilità, costosa e non reversibile, è quella della rimozione del filtro da un foto riparatore, ma a una spesa
inferiore si può acquistare specie sull'usato, una compatta di vecchia generazione ottima, non solo per l'infrarosso.
Fotografare all'infrarosso è un modo particolarissimo e insolito di riprendere la realtà che ci circonda, al di la degli aspetti
tecnici, si può dire che è una visione fiabesca del mondo, che può dare a chi ha voglia di provare e sperimentare grandi
soddisfazioni.
Si può dire che la fotografia IR, apre a chi la pratica orizzonti di vera creazione artistica, guardando le fotografie realizzate,
sembra di entrare in una dimensione parallela e surreale, scoprirete quanto è affascinante il Pianeta Infrarosso...
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