Leggi la brochure - Sonia Bergamasco

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Teatro Grassi, dal 21 marzo al 30 aprile 2017
nuova produzione
Louise e Renée
Stefano Massini
Nato a Firenze nel 1975,
laureato in Lettere Antiche,
Stefano Massini si avvicina al
teatro nel 2000, come assistente
volontario di Luca Ronconi al
Piccolo, e prima come aiuto di
registi internazionali al Maggio
Musicale Fiorentino.
Tra i suoi testi più conosciuti:
L'odore assordante del bianco,
Credoinunsolodio, Donna non
rieducabile, 7 minuti, Lehman
Trilogy. È tradotto e
rappresentato in moltissime
lingue e paesi. È consulente
artistico del Piccolo Teatro.
Honoré de Balzac scrisse nel 1842 un romanzo
epistolare che sarebbe andato a costituire uno dei
tasselli de La commedia umana e che intitolò Memorie
di due giovani spose. All’autore francese premeva
mettere a confronto, attraverso l’espediente narrativo
di un serrato scambio di lettere, due scelte di vita
all’apparenza opposte: il matrimonio d’amore di una
donna che sceglie di non reprimere mai il proprio
temperamento passionale e il destino di una sua
amica d’infanzia, destinata a un matrimonio
combinato e a una vita infelice.
«Il testo di Balzac mi ha fatto sobbalzare.
Ancora prima di leggerlo, sono stato incuriosito
dall’architettura della narrazione: è sì un
romanzo epistolare, ma è soprattutto lo scambio
tra due donne che comunicano senza
incontrarsi, essendosi conosciute da ragazze,
anni addietro. In effetti, è come se fossero due
estranee. Niente è più sincero e spudorato del
rapporto con uno sconosciuto: in questo
paradosso, ho trovato un’affinità con un “rituale”
comunissimo ai nostri giorni, quello della chat.
Oltre all’aspetto formale, l’altro elemento per me
di grandissimo interesse è che Balzac compie
una grande inchiesta sul bigottismo, sul rapporto
con la famiglia e con la maternità e sul ruolo
della donna in questo contesto. Ma non è finita:
innesca anche una serie di interrogativi su cosa
significhi, in qualunque epoca, essere felici.
Quali sono i parametri, ammesso che possiamo
chiamarli tali, ottemperando ai quali mi posso
definire “felice”?». Stefano Massini
Se inizialmente il destino di Renée appare più triste,
nella silente rassegnazione con cui la giovane accetta
il matrimonio che la famiglia ha stabilito per lei, la
passionalità con cui Louise abbandona il convento e
prende le redini della propria vita suggerisce
all’opposto un’immagine vincente. Tuttavia, l’evolversi
degli eventi porterà ad un capovolgimento.
«Figure allo specchio, proiezione di un femminile
armato e avventuroso, Louise e Renée si
muovono nel labirinto dei sentimenti e
fronteggiano negli anni le mille cristallizzazioni
dell’amore – matrimonio, maternità, delirio,
rassegnazione, passione, gelosia – decise fin
dall’inizio a farsi autrici della propria storia, ma
Sonia Bergamasco
attrice e musicista, dopo il
debutto nell’Arlecchino “del
Buongiorno” di Giorgio Strehler,
lavora con Carmelo Bene,
Theodoros Terzopoulos e
Massimo Castri ed è regista e
interprete di spettacoli in cui
l’esperienza musicale si intreccia
più profondamente con il teatro.
Al cinema e in televisione ha
lavorato, tra gli altri, con Liliana
Cavani, Bernardo Bertolucci,
Giuseppe Bertolucci e Marco
Tullio Giordana.
© foto Alessandro Schinco
da Mémoires de deux jeunes
mariées di Honoré de Balzac
drammaturgia Stefano Massini
regia Sonia Bergamasco
con Federica Fracassi, Isabella
Ragonese
scene Marco Rossi, costumi
Gianluca Sbicca
luci Cesare Accetta
produzione Piccolo Teatro di
Milano - Teatro d’Europa
costrette a piegare per necessità l’ideale
alle ragioni della vita. Famiglia, figli e progetto
per Renée. Passione folle, isolamento e caduta
per Louise. La parola amore come arma, come
richiamo, come rivendicazione e come cura,
declinata attraverso le lettere che le due donne
si scambiano nel corso del tempo, quasi a
fondere reciprocamente i tratti alla ricerca
costante dell’individuazione di un mistero. Per
dare forma e figura a un’immagine di donna
possibile che, nell’assoluto del desiderio,
nell’unione degli estremi, potrebbe sostenere la
sfida del labirinto». Sonia Bergamasco