vademecum esame di stato I prova scritta

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vademecum esame di stato I prova scritta
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE
Schulamtsleiterin
Sovrintendente scolastica
Prot. Nr. 17.sovr./32.00/295687
Ai Dirigenti scolastici
Alle Dirigenti scolastiche Istituti di istruzione
secondaria di II grado
Bolzano, 15 maggio 2014
Ai Coordinatori /Alle Coordinatrici delle classi
terminali
Redatto da: isp. Felis Andrea
Ai/Alle Docenti di Lettere
VADEMECUM ESAME DI STATO – I PROVA SCRITTA
SFONDO NORMATIVO: Considerato che ad oggi la fonte normativa per la correzione e la valutazione della
prima prova scritta è rappresentata dal Decreto ministeriale 23 aprile 2003, n. 41 , è necessario che la
Commissione ed il Presidente garantiscano il rispetto delle linee di indirizzo previste a livello nazionale e
provinciale ( in aggiunta: Decreto Ministeriale 23 aprile 2003, n. 139; Decreto del Presidente della
Provincia di Bolzano 7 aprile 2005, n. 14; Decreto Ministeriale 18 settembre 1998, n. 358).
PREMESSA: La mission della Commissione è quella di accertare la padronanza linguistica nonché le
capacità espressive, logico linguistiche e critiche del candidato, consentendo la libera espressione
della personale creatività (DPP n.14/2005); la particolare realtà del nostro territorio, e della scuola di lingua
italiana nello specifico, rappresentano aspetti di cui tenere conto per una corretta ed equilibrata operazione
di valutazione. La convivenza di più gruppi linguistici, la mobilità - sostenuta e regolamentata - da una scuola
di un gruppo linguistico ad un altro, il forte incremento della presenza di studenti provenienti da altre parti
del mondo nella scuola di lingua italiana, producono effetti anche sul piano dei parametri di valutazione
relativi al tema della padronanza linguistica, proprietà e correttezza, in quanto non sempre si tratta di
italiano lingua nativa , e a volte si tratta di lingua di recente acquisizione. A fianco di ciò, occorre tenere conto
della possibile presenza di ragazze/i dell'altro gruppo linguistico maggioritario della provincia, che stanno
effettuando il prosieguo dell'esperienza di mobilità “Un anno in L2”.
Ferme restando le prerogative di autonomia decisionale in ambito valutativo della Commissione, è premura
dell'Amministrazione ricordare come l'elemento linguistico non possa ritenersi ostativo al positivo
raggiungimento di obiettivi formativi e competenze culturali cui il nostro territorio guarda come elemento
di ricchezza aggiuntiva, che si incrementa migliorando il livello di frequentazione fra le diverse comunità
linguistiche presenti nella provincia di Bolzano.
L'Intendenza scolastica italiana ha pertanto istituito un gruppo di lavoro tecnico (docenti, esperti, ispettori)
che ha approfondito e discusso il tema in oggetto, ed ha prodotto alcune linee di indirizzo – strumenti di
lavoro per i Presidenti e le Commissioni.
Di qui il seguente Vademecum, che funge da strumento per il Presidente e la Commissione esaminatrice
per svolgere il proprio compito istituzionale in modo equilibrato, corretto, e coerente di fronte agli indirizzi
generali dell'Amministrazione della scuola della provincia di Bolzano.
Il vademecum ha pertanto lo scopo di affiancare le attività di verifica e valutazione della I prova scritta,
fornendo alcuni indicatori che possono meglio orientare le equilibrate scelte della commissione stessa .
VADEMECUM
1.
La norma prevede che nella produzione dell'elaborato il candidato deve dimostrare correttezza e
proprietà nell'uso della lingua:l'idea di perfezione non ha spazio nella riflessione linguistica contemporanea e
neppure negli standard europei, e quindi correttezza e proprietà sono concetti che è utile modulare
tenendo adeguatamente conto dei percorsi individuali linguistici e scolastici effettuati dai candidati.
Neubruchweg 2 39100 Bozen
Tel. 0471 41 13 00 Fax 0471 41 13 09
http://www.provinz.bz.it/intendenza-scolastica/
[email protected]
Via del Ronco 2 39100 Bolzano
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In particolare occorre tenere conto:
a) di candidate/i, in situazione di segnalazione DSA (L.170/2010) e di candidati in situazione BES;
b) di candidate/i, stranieri di prima generazione e/o con background migratorio recente (tre anni):
c) di candidate/i,appartenenti ad altro gruppo linguistico della provincia, che proseguono l'esperienza di
mobilità di “Un anno in L2” iscrivendosi al quinto anno nella scuola dove hanno svolto il quarto anno, o che
semplicemente optano per la scuola dell'altro gruppo linguistico.
Ferma restando la titolarità alla Commissione nella sua interezza di valutare in autonomia le prove d'esame
e la responsabilità collegiale dell'intera Commissione (art.15 comma 6 OM 13/2013) , in riferimento alla
professionalità docente (art.1, comma 2 del D.P.R. n.122/2009 ), occorre ricordare che nei tre casi
esemplificati attribuire soverchio peso al principio della correttezza morfosintattica e ortograficolessicale (voce relativa nelle griglie di valutazione) crea un oggettivo sbilanciamento nella valutazione,
che rende di fatto del tutto secondaria la valutazione degli altri elementi presenti nella normativa – e
non in secondo piano- quali “b) possesso di adeguate conoscenze relative sia all'argomento scelto che
al quadro di riferimento generale in cui esso si inserisce; c) attitudini allo sviluppo critico delle
questioni proposte e alla costruzione di un discorso organico e coerente, che sia anche espressione di
personali convincimenti”. [ Decreto ministeriale 23 aprile 2003, n. 41 ] Nel caso di candidate/i,di cui alla
lettera a), occorre tenere presente che oltre a mettere a disposizione i sussidi tecnici per lo svolgimento
della prova in presenza di disgrafia e dislessia , è necessario predisporre “anche adeguate forme di verifica e
di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato” (art.4 comma 5 L.170/2010).
Pertanto, ogni momento della valutazione deve potere essere coerente all'impianto valutativo generale
adottato dalla Commissione, ed a maggior ragione il principio della correttezza e proprietà linguistica va
modulato in modo equilibrato, che tenga cioè conto delle diverse situazioni e contesti.
2.
Si ritiene importante a questo proposito, per ricostruire efficacemente il quadro di riferimento dei
candidati , sottolineare la rilevanza del rapporto con il Consiglio di classe di provenienza delle/i
candidate/i, presente nei lavori della Commissione sia nella persona dei membri interni, che nella forma
del Documento di classe. Per apprestare uno strumento (griglia) di misurazione della valutazione
congruo, coerente ed efficace, alla luce delle considerazioni di cui al punto 1., il riferimento a quanto
utilizzato dal Consiglio di classe come strumento di valutazione in corso d'anno assume un significato
ancora più rilevante, in quanto in linea generale dovrebbe avere registrato gli aspetti di contesto linguistico.
Se necessario, può essere utile che i docenti di riferimento dell'area linguistico-letteraria (et similia) prendano
contatto diretto con le persone, e con la documentazione, del Consiglio di classe per attingere più
efficacemente alle informazioni di contesto.
Nell'ambito dello svolgimento della prima prova, le indicazioni tratte possono indurre la Commissione a
permettere - ad esempio - l'adozione di dizionari non solo monolingui in presenza di candidate/i, straniere/i
di cui alla lettera b) del precedente punto.
1
3.
La storia delle prove d'esame indica come le/i candidate/i, tendano a privilegiare la tipologia A) e B)
dell'esame di Stato , e come la tipologia B) rappresenti l'ambito privilegiato trasversale dei diversi indirizzi di
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studio. L'articolo di giornale o il saggio breve presentano poi nel dettaglio alcune consegne che dovrebbero
essere rispettate dai candidati, ma la cui formulazione è spesso più indicativa che coercitiva o iussiva. Gli
ambiti artistico-letterario, socio-economico, storico-politico e tecnico-scientifico rappresentano delle
opportunità di comunicazione in cui sarà opportuno valorizzare gli apporti individuali delle/dei ragazze/i,
ponendo in risalto le competenze e le capacità personali delle/dei candidate/i e le forme di saperi e
conoscenze anche extrascolastici.
In tale direzione, si ritiene utile indicare il fatto che la normativa non prevede un numero minimo di
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“A) analisi e commento, anche arricchito da note personali, di un testo letterario o non letterario, in prosa o in poesia,
corredato da indicazioni che orientino nella comprensione, nella interpretazione di insieme del passo e nella sua contestualizzazione; B)
sviluppo di un argomento scelto dal candidato tra quelli proposti all'interno di grandi ambiti di riferimento storico - politico, socioeconomico, artistico - letterario, tecnico-scientifico. L'argomento può essere svolto in una forma scelta dal candidato tra i modelli di
scrittura del saggio breve e dell'articolo di giornale “ ( OM 13/2013).
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“ CONSEGNE: Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed
esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba
essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.”, tipologia B dell'esame
di Stato 2013 (OM 13/2013).
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documenti da utilizzare, e la Commissione quindi dovrebbe operare nella stessa direzione, non
prescrivendo una regola che non è deducibile da alcun contesto normativo od operativo. Qualunque norma
di scrittura che non sia stata comunicata prima dell'inizio delle operazioni in forma propria – previa
comunicazione autenticata dal Presidente – non è da ritenersi valida ai fini dei criteri di correzione del testo
né della valutazione.
Per problemi di tipo ordinamentale e pratiche didattiche, la tipologia C) (tema storico) e la tipologia
4.
D) (tema generale) risultano poco scelte dalle/i candidate/i, anche in virtù dei suggerimenti e delle strategie
elaborate dai docenti di disciplina, che invitano a non scegliere tali tipi di elaborati . Il risultato è di un forte
appiattimento, ed il timore da parte delle/dei ragazze/i che scelgono ciononostante quelle tipologie è di
vedersi penalizzati da una opzione ritenuta “impraticabile”. Anche qui valgono le indicazioni generali di cui al
punto 3., ovvero la necessità di sostenere gli apporti individuali e le scelte operate dalle/i ragazze/i
valorizzandone gli spunti presenti; la scelta di un argomento di tipo storico non va quindi penalizzata ma
letta con l'attenzione che merita, in ordine ai contenuti che risultino sostanzialmente corretti e ai riferimenti
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generali che siano coerenti col discorso seguito .
VADEMECUM IN SINTESI: INDICAZIONI OPERATIVE
Si ritiene opportuno :
1. elaborare griglie di valutazione che non enfatizzino eccessivamente l'aspetto della correttezza e
proprietà linguistica, concetti che vanno modulati tenendo adeguatamente conto dei percorsi
individuali linguistici e scolastici effettuati dalle/i candidate/i,.
Lo squilibrio nella valutazione fra chi scrive “perfettamente” sul piano morfosintattico e chi
no diventa eccessivo, in presenza di tratti linguistici di base spesso molto diversi, e sottovaluta
pericolosamente il possesso di adeguate conoscenze relative all'argomento e lo sviluppo critico
delle questioni proposte. Le diversità non sono un ostacolo ma un carattere della realtà
scolastica.
2. leggere con attenzione il Documento di classe, anche confrontandosi con i docenti per informarsi
sul contesto di provenienza, applicando dove possibile i parametri di valutazione seguiti nel
percorso della classe
3. valorizzare gli aspetti individuali e le capacità di ciascuno deducibili dal testo, non irrigidire
l'interpretazione delle consegne con modalità formalmente non corrette, opinabili e discutibili sul
piano metodologico. Non introdurre consegne non assegnate nel titolo del tema d'esame o regole
non codificate in modo formalmente ineccepibile.
4. valorizzare le scelte operate dalla/al candidata/o, e, sul terreno della scrittura di tipo storico o
storico-artistico, adottare criteri non penalizzanti di correzione e valutazione, alla luce del
contesto didattico spesso non premiante per i ragazzi che decidono di misurarsi con tale opzione.
Cordialmente
La Sovrintendente Scolastica
dott.ssa Nicoletta Minnei
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Sarà cura dell'Amministrazione affrontare per il prossimo anno scolastico 2014-15 sul piano della
formazione il grande problema delle scritture differenti da quella letteraria-narrativa (storica, storicoartistica, filosofica ecc.).