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città. Negli ultimi anni, l’80 per
cento delle risorse municipali è
stato investito nella riqualificazione del Centro». I trecento fischiano, e la sinistra ne approfitta cavalcando il malessere portato in Consiglio da una categoria
sul piede di guerra. Ma quando
arriva l’ora di lanciare proposte,
nemmeno l’opposizione brilla.
«La crisi - sottolinea Marco Varrucciu (Idv) - si può risolvere approvando il piano particolareggiato». Si capisce subito che ai
negozianti quell’idea scivola addosso. Con gli stipendi da pagare ogni mese, i tempi dell’urbanistica non fanno presa.
LA LINEA DURA. Alle 18 tocca a
un mastino del Consorzio, Gino
Piro (suo l’emporio uomo affacciato sulla Piazza): «Noi non siaper piangere miseria.
Noi vogliamo rivendicare i nostri
diritti. Noi siamo quelli che diamo alla città stipendi e posti di
lavoro veri. Eppure veniamo abbandonati». Il parterre si scalda,
gasa. Piro va avanti:
possiamo più accettare
che le radici di Olbia città vengano distrutte». Negli intermezzi si
alternano ancora i politici. Ma i
commercianti aspettano l’altro
osso durissimo del Centrocittà.
l’ottico Gianni Ponsanu.
«Noi - tuona - ci siamo un po’
stancati di voi. Questa maggioranza la sentivamo amica. Invecontinuate a dire che non
c’entrate nulla con la crisi. Noi, al
contrario, pensiamo che sia anche colpa vostra». Quindi il tiro
mancino: «Una settimana fa,
bocciato tutte le nostre
proposte. Ma siccome vogliamo
guardarvi in faccia e sapere chi
sta con noi e chi no, votate adesso, di nuovo». A Poltu Cuadu non
succede. Ma il centrodestra capisce benissimo i messaggi dei neper nulla cifrati. E
un’ora dopo batte la ritirata. Il
Consorzio vince la partita.
ALESSANDRA CARTA
all’opposizione:
a ci ha ignorati»
nelle mani dello schieramento. Ma il tempo è passato e i Fli hanno perso la
pazienza. Ieri la decisione
di chiudere l’alleanza con
Pdl e alleati. Di certo, il peso dei futuristi potrà essere misurato dal prossimo
consiglio comunale. In teoria i quattro non sono decisivi, visto che la maggioranza è di ventotto. Ma da
quella parte le sedie vuote
non mancano mai. Quanto
basta per capire che tira
già aria di sgambetto.
Le associazioni alla Giunta
La stangata Tarsu:
«Bisogna annullare
tutte le bollette»
Se ne sono andati. Hanno verdi. Quanto è bastato
lasciato vuote le sedie del- per far schizzare alle stella sala Giunta. E lì non le le bollette. Nel 2010,
torneranno, le associazio- quindi, si studiò il condoni di categoria. «Almeno no, votato in primavera
fino a quando il Comune dal Consiglio: niente sannon dimostrerà di voler zioni e nemmeno more,
affrontare il problema più la tariffa ridotta all’80
della Tarsu (tassa sui ri- per cento. Ma nella sanafiuti) in zona industriale». toria rientravano solo le
imprese che avevano riceIL PROBLEMA. Ruota intorno alla spazzatura, la vuto gli avvisi di accertamattina finita male. Per- mento, come quelli appeché la stangata 2011 è na arrivati a Cala Saccaia.
uguale a quella 2010. Vuol dire che ci sono anAziende messe in ginoc- cora i margini di manovra
chio con bollette da brivi- per trattare l’azzeramendo. Cinque anni di impo- to delle bollette, prima che
sta da saldare, dal 2004 vengano convertite in inal 2009, e si superano i giunzioni di pagamento.
128mila euro (un anno fa Cioè prima che entri in
si arrivò al milione). Da gioco Equitalia, come è
Api Sarda, Cna, Confarti- successo dodici mesi fa. E
quando
a
gianato, Conchiedere i solfcooperative,
L’INCONTRO
di è la spa naConfcommerzionale delle
cio e ConfinIeri mattina
riscossioni, se
dustria, la richiesta è una: i rappresentanti non si paga il
«L’amminidelle aziende conto, scattano i pignorastrazione abhanno
menti.
bia il coraggio
di annullare
LA LETTERA.
abbandonato
tutti gli avvisi
Ieri, però, i
il tavolo
di
accertarappresentanmento». Non
ti delle azienaperto
solo: «A Cala
de non sono
in Municipio rimasti con le
Saccaia bisogna tornare al
mani in mavecchio regino. A summit
me, quando la Tarsu si saltato, si sono chiusi tutpagava forfettariamente, ti in una stanza e hanno
visto che le aziende pro- messo nero su bianco due
ducono soprattutto rifiuti richieste. Quelle stesse
speciali e pericolosi, non spiegate a voce agli assesquelli urbani».
sori Francesco Sanciu (Bilancio) e Giampiero PalitIL BRACCIO DI FERRO. È
entrato in agenda negli ul- ta (Commercio). C’era antimi giorni, il vertice. Un che il delegato alle Imprefaccia a faccia «chiesto se Pietrino Marras più il
con urgenza per dare ri- presidente della commissalto alla drammatica si- sione Finanze Giovanni
tuazione della zona indu- Cassitta. «Le associazioni
striale». Ovvero, gli avvisi - si legge - hanno ritenuto
di accertamento 2004- di abbandonare il tavolo
2009 spediti dal Comune come segnale di forte prea fine dicembre. Una occupazione, rimettendo
stangata. Un’altra, e le as- all’amministrazione la resociazioni di categoria di- sponsabilità di risolvere
cono basta. Epilogo nuovo rapidamente il contenziodi una querelle vecchia. so». Poi una sottolineatuPerché il Comune, da un ra: «Ci riserviamo di tuteanno, in zona industriale lare le aziende in tutte le
ha cominciato a conteg- sedi». Ovvero, la Giunta è
giare le superfici scoperte, avvisata, una pioggia di
come i parcheggi, le piaz- ricorsi è dietro l’angolo.
zole di manovra e le zone
A. C.