l-ektrica is back! light year acid washed l

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l-ektrica is back! light year acid washed l
FANZINE GENNAIO/FEBBRAIO 2011
L-EKTRICA
QUATTRO
L-EKTRICA IS BACK!
LIGHT YEAR
ACID WASHED
L-EKTRICA NIGHT
THE MAGICIAN
Martedì
Ogni Martedì Every Tuesday ore 23.00
AKAB Via di Monte Testaccio 69, Roma
●
●
25
Gennaio
l-ektrica.com
●
GENNAIO/FEBBRAIO 2011
L-Ektrica DJS:
Andrea Esu & Fabrice
Visual: Infidel
Media Partner
L-Ektrica Fanzine
Grafica: Lord Z
Interviste: Matteo Quinzi
Progetto: L-Ektrica Family
l-ektrica.com
myspace.com/lektrica
facebook.com/lektrica
Web Partner
Partner Tecnico
l-EKTRICA IS BACK!
feat.
ANDREA ESU & FABRICE
Martedì
01
myspace.com/lightyear
Febbraio
banggang.com.au
LIGHT YEAR
12 Killer Dancefloor Tracks
ZZT • ZZafrica
Kolsch • Loreley
Digitalism • Blitz
DJ Tonka • Freeze
Lee Foss • U Got Me
Punks Jump Up • Blockhead
Zappe • Larry’s Exotic Blende
Cassius • Les Enfants (Gesaffelstein Remix)
Chilly Gonzales • Never Stop (Erol Alkan Re-work)
Boys Noize • Trooper (Strip Steve Remix)
Das Glow & Strip Steve • Calcium
Light Year • 5 Girls
light year
DJ SET
Martedì
08
myspace.com/weareacidwashed
Febbraio
recordmakers.com
LIVE
INterview
di Matteo Quinzi
La
vostra musica è un affascinante mix di differenti sonorità: space disco, la prima
Chicago e qualcosa che arriva direttamente dall’approccio ripetitivo, tipico
Come siete riusciti a creare questo sound così particolare e
stratificato?
house di
della scuola minimalista.
Andrew Claristidge: Prima di tutto, grazie di cuore per le belle parole. Noi siamo dei grandi appassionati
musicali. Provengo da una famiglia nella quale si ascoltava moltissima musica, di estrazione assai
differente, dai Kraftwerk ai Deep Purple. Il mio bisnonno è stato primo violino all’Opera di Toulouse.
Sono cresciuto in mezzo alle radio, ai vinili e ho visto nascere e morire la scena Hip Hop. E mi sono
lasciato “folgorare” dalla rave culture non appena è arrivata in Francia. Senza dubbio ho moltissime
influenze dalle quali sono stato “contaminato” durante l’infanzia, l’adolescenza fino ad arrivare ai
giorni d’oggi! Sono un “consumatore” di musica incallito, è quasi una malattia...
Parlateci dei vostri rapporti con la Record Makers, la prestigiosa label parigina che ha
pubblicato tutte le vostre uscite “originali” fino ad oggi, incluso il vostro ottimo debut
album omonimo dello scorso anno... Come siete entrati in contatto con loro? Chi ha
“scoperto” chi? Siete fan o amici di altri artisti o dei ragazzi della RM?
Andrew Claristidge: Ci siamo conosciuti qualche anno fa e quando abbiamo finito di registrare il
nostro album abbiamo deciso di farglielo ascoltare e loro hanno apprezzato il risultato!... Facile, no?
La Record Makers è come una famiglia! Quindi sì, siamo amici con molti degli altri artisti della label,
ma siamo anche grandi fan di alcuni di loro. Turzi e Kavinsky, solo per fare due nomi...
I
visuals, curati dal designer inglese
importante del vostro progetto.
Anthony Burrill,
sono una componente molto
Come e quando avete conosciuto Anthony? Come è
nata l’idea di iniziare a lavorare insieme?
Andrew Claristidge: Marc della Record Makers ci ha presentato Anthony, convinto che il suo lavoro
avrebbe fatto al caso nostro. Non appena ho visto le sue opere ho capito che poteva essere l’uomo
giusto per noi. Inoltre lui amava la nostra musica. È stato tutto molto “easy & fluent” visto che ci
siamo capiti al volo. Anthony è uno dei migliori graphic designer che abbia mai incontrato, oltre che
una gran bella persona.
Siete
anche degli apprezzati remixers e il vostro range di
“pazienti”
è quanto mai
eterogeneo, si passa dai Wolfmother a Sebastien Tellier, da Arnaud Rebotini a Kelis. Con
quale criterio scegliete le tracce da remixare? Qual è la vostra prima regola in un remix?
Andrew Claristidge: Scegliamo di fare un remix quando ci rendiamo conto di avere il tempo per
realizzarlo in maniera appropriata! Scherzi a parte, ci deve piacere il brano originale o se intuiamo
del potenziale per un grande remix! La prima e unica regola per un remix è che bisogna “sublimare” il
brano. Portarlo in un’altra dimensione, ad un differente livello musicale! Senza dubbio noi proviamo
a fare dei “clubby” remix, ma a volte scaturiscono dei risultati a dir poco inaspettati.
Ad
“General Motors, Detroit, America”, un
BlackStrobe hanno trasformato in una “bomba da
dancefloor” oscura e gioiosa allo stesso tempo. Siete d’accordo sul fatto che sia il vostro
miglior brano originale finora? Parlateci della storia, titolo compreso, che si nasconde
dietro il brano...
oggi il vostro brano più conosciuto è
grande pezzo space/psichedelico che i
Andrew Claristidge: È vero, è il nostro brano più famoso ma non posso dire che sia “il migliore”
che abbiamo realizzato. Mi sento di difendere ogni canzone dell’album visto che hanno tutte
delle grandi storie alle spalle, intriganti come lo sono i brani stessi... Lascio a Richard il compito
di raccontarvi la storia dietro GMDA...
Richard D’Alpert: È un omaggio alla techno di Detroit ma anche alla città stessa. Ho iniziato a
scriverla mentre la General Motors andava in bancarotta. Parla quindi della fine di un’era, per
questo suona così nostalgica...
Parlateci
del vostro live show...
Che cosa ci dobbiamo aspettare? Vintage synth,
5° dimensione, o entrambe le cose? E invece i vostri dj-sets?
Sono preparati in “advance” o cambiano in base alle sensazioni del momento?
laptop futuristici dalla
Andrew Claristidge: Il nostro live è una combinazione di vintage synths, macchine moderne,
tastiere suonate dal vivo e Hi-end computer sequencing. Oltre ai visuals, preparati ad hoc da
Anthony. Il risultato è qualcosa di epico e potentissimo! Per quanto riguarda i dj-sets invece,
considerando che “metto dischi” da sedici anni, lasciami dire che con me in console il dancefloor
è al sicuro, i fondoschiena si agiteranno e i piedi batteranno a ritmo (ride)! Non c’è niente di
preparato, solo “pure feelings” e scambio di emozioni con la gente!
Preferite che sia la musica a
“misteriosi” come i Daft Punk o i
Residents? E cosa più importante: vedremo i vostri volti, finalmente?
Come
mai tutto questo mistero sulla vostra identità?
parlare per voi o è solo un omaggio ad altri artisti
Andrew Claristidge: Si vedrete le nostre facce! Non siamo né i Daft Punk né i Residents: loro indossano
delle maschere nettamente migliori delle nostre! Penso che la nostra musica parli per se stessa.
Anthony è la nostra “faccia”. Abbiamo deciso di non mostrare le nostre alla stampa ma non è detto
che sia una cosa definitiva. Chi può dirlo... Se dobbiamo parlare di “omaggi” è più un riferimento a
Mad Mike e ai musicisti della UR. Ma senza dubbio se si tirano in ballo i Residents non posso che
sentirmi adulato! Sono una delle mie band preferite.
Martedì
15
l-ektrica.com
L-EKTRICA CHART
n° 4
/ ANDREA ESU & FABRICE
gennaio/febbraio
Stateless • Bloodstream (Pilooski rmx)
Andy Ash • Freak
TrickskI • Point O (Chopstick & Johnjon rmx)
Villa • Beats Of Love
John Gazoo • Times Square was not Disneyworld
Tinpong • New Religion (Pete Herbert dub)
Bjorn Torske • Nitten Nitti
Green Velvet • Flash (Jamie Jones rmx)
Holy Ghost • Say My Name (The Revenge rmx)
Drrtyhaze • Superhigh (Ilya Santana rmx)
BrYan Ferry • Shameless (Pilooski rmx)
LeLe • Disco Monster (Mercury rmx)
De Signer • Suicide Girl (Crazy P rmx)
Visti Meyland • Leave Your Worries (Loudery rmx)
Discodeine • Synchronize feat. Jarvis Cocker
Febbraio
Martedì
22
myspace.com/stephenthemagician
Febbraio
soundcloud.com/themagician
INterview
di Matteo Quinzi
La scorsa estate, appena prima dell’uscita di “We can’t fly”, il debut album di
Aeroplane, hai deciso di interrompere la collaborazione con Vito De Luca, pur
sapendo che il progetto veniva considerato una delle “next big things” della
scena elettronica europea... Che cosa è successo esattamente? In quali rapporti
siete con Vito, oggi?
C’era del “bad feeling” tra di noi. Fin dall’inizio, le nostre personalità si sono dimostrate assai
differenti, più tempo passavamo insieme e maggiori erano le incomprensioni. Dopo un lungo
confronto, abbiamo deciso che uno dei due avrebbe dovuto lasciare il progetto Aeroplane.
Visto che Vito aveva realizzato la maggior parte del lavoro in studio per l’album, entrambi
concordammo che fossi lui il più indicato a proseguire come Aeroplane in futuro.
Da quel giorno ad oggi, mi sono reso conto che sono successe tantissime cose negli ultimi due
anni... Quindi per il bene del mio equilibrio mentale e per andare avanti nella maniera più
positiva possibile, ho deciso di non investire più in questo rapporto.
Parlaci
invece del tuo nuovo progetto,
The Magician... Quale è stata la genesi
di questo nuovo step nella tua carriera musicale? E a proposito del moniker, è un
omaggio al film di Ingmar Bergman, o cosa?
Ero alla ricerca di un nuovo nome... La mia ragazza mi suggerì “The Magician” poiché mi
considera per certi versi una persona “magica”. All’inizio non ero convinto fosse il nome
giusto, visto che poteva suonare un tantino pretenzioso, soprattutto in relazione al mio
recente allontanamento dal progetto Aeroplane. Ma dopo averci riflettuto un po’, il mio
secondo livello di humor lo ha accettato! Dopo di ché è uscita fuori dalla mia mente tutta la
storia sul personaggio... Tanto da renderlo reale!
Quali sono i musicisti o gli album che ti hanno trasmesso qualcosa
magico fino ad oggi?
di veramente
Ce ne sono così tanti! Quando ero piccolo ascoltavo ciò che piaceva a mio padre: Michael
Jackson, Abba, Supertramp, Alan Parson Project e moltissime canzoni Italo Disco.
Inoltre in casa la radio era sempre accesa, ed eravamo in pieni anni ‘80...
Quegli anni sono stati la mia prima fonte d’ispirazione... Più tardi c’è stata la scena New
Beat, quella Rave e poi sono arrivati i Daft Punk a metà anni ‘90 che come dj mi hanno
completamente mandato fuori di testa!.
Dicci qualcosa in più sui “Magic Tapes”... Al momento la serie è composta da sei
volumi, tutti molto eclettici per atmosfere, sonorità e artisti selezionati... È
quello che ci dobbiamo aspettare anche dal tuo dj-set?
Mi capita di suonare alcune delle tracce incluse nei “tapes” ma per esempio non suonerò
mai una versione originale di Twin Shadow o degli Arcade Fire in un dance club. I Magic
Tapes sono più una selezione di cosa mi piace, mi ha colpito in quel momento. Sono una sorta
di personale pop/dance chart a cadenza mensile. Nei club il discorso è molto più riferito al
feeling con le persone... Faccio ballare la gente con la mia “salsa segreta”!
Hai in programma di far uscire a breve qualche traccia originale o dei remix con il
nome The Magician?
THE
MAGICIAN
DJ SET
Ho tre remix finiti, pronti per essere pubblicati. Il primo l’ho fatto per una nuova band
francese, The Aikiu. “The Red Kiss” doveva uscire lo scorso novembre ma l’uscita è stata
posticipata dalla label al 15 febbraio. Nel frattempo ne ho realizzato un altro per il nuovo
singolo di Beni, “Bubbles”. La Modular dovrebbe farlo uscire presto. Il terzo invece è per
il prossimo singolo di Lykke Li, “I Follow Rivers”.
Passando alle mie produzioni originali, ho finito il mio primo singolo e sono alla ricerca
della label “giusta”, in questi casi non bisogna avere fretta... Inoltre ho un side-project
con Yuksek, abbiamo registrato tre tracce insieme e stiamo pensando di realizzare un
mini album. Ovviamente sentirete tutti questi pezzi e i remix ad L-Ektrica!
Qual è la
“magica”?
caratteristica principale che rende una traccia o una canzone
Direi le vibrazioni o le emozioni che riesce a trasmettere, ma la più importante è che se la
melodia si fissa nella tua testa fin dal primo ascolto, quella è vera “magia”...
Quali sono le “top 5 magical tracks” del tuo dj-set in questo momento?
01. Oliver : “Walk With Me”
02. Chilly Gonzales : “You Can Dance” (Edwin Van Cleef Remix)
03. Bryan Ferry : “Shameless” (Mylo Instrumental)
04. Adele : “Rolling In The Deep” (Villa Remix)
05. Lykke Li “I Follow Rivers” (The Magician Remix)
USE YOUR POWER AND INFLUENCE TO HELP OTHER PEOPLE
NEVER TRY TO GAIN POWER FOR YOUR OWN PLEASURE OR SUPREMACY
DECEPTICONS ARE EVERYWHERE BUT TOGETHER WE CAN DEFEAT THEM
WE CANNOT BE DEFEATED BY ANGER OR HAIRED!
WE STILL TRY!
zooloft-records.blogspot.com

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