Il coniglietto, il riccio e il topolino. Dopo la brutta avventura con il

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Il coniglietto, il riccio e il topolino. Dopo la brutta avventura con il
Marpi – Mini fole
maggio 2012
Il coniglietto, il riccio e il topolino.
Dopo la brutta avventura con il leone, il topolino non si fida più di nessuno. Ha paura di
essere catturato dagli animali più grossi, ma soprattutto teme di essere preso in giro. Se ne
sta tutto il giorno nella sua tana, al buio. Esce di notte, quando pensa di non essere notato.
Se sente ridere, immagina che ridano di lui. Se vede degli animali che parlano a bassa voce,
crede che stiano criticando proprio lui.
Una sera, mentre corre da un cespuglio all’altro alla ricerca di cibo, capita vicino a un
coniglietto e a un riccio che stanno parlando … di lui.
“Ecco! – si dice – Questa è la prova che tutti ce l’hanno con me!”.
Si ferma quindi ad
ascoltare. Il coniglietto sta
dicendo: ”Prima il topino
era troppo spavaldo e
sbruffone; ora è troppo
timoroso e se ne sta
l’intera giornata nella sua
tana. E’ un esagerato!”
Il riccio risponde: “Sì, lo
so che sta isolato. Io
vorrei giocare un po’ con
lui, ma lui scappa quando
mi vede. Ora non è più
antipatico come prima e
sa che sbagliava. Ma forse
non ha ancora capito.”
“Cosa non ha capito? –
chiede curioso il
coniglietto.
“Che gli altri non stanno
lì a pensare solo a lui. E’
lui che passa tutto il
tempo con se stesso e che
deve ragionare sulle sue
verità: i suoi limiti, i suoi
desideri, i suoi difetti, le
sue capacità. Per stare
bene con sé”.
Il topolino si allontana senza farsi notare, ma si sente meglio. Sa che il mondo non ce l’ha
con lui. Ha appena imparato che dagli altri può ascoltare cose interessanti. Se vuole, poi,
può farsi degli amici.