Diapositiva 1 - istituto comprensivo statale cantu` 2
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Diapositiva 1 - istituto comprensivo statale cantu` 2
APPRENDIMENTO COOPERATIVO E METACOGNIZIONE per una integrazione sostenibile: metodologia o atteggiamento pedagogico? Cantù, 13 marzo 2012 - Formazione CTRH Insegnante Nicola Molteni Docente specializzato scuola primaria N. Molteni - docente specializzato 1 APPRENDIMENTO COOPERATIVO = INTEGRAZIONE SOSTENIBILE NON SOLO rivolta ad alunni diversamente abili o borderline, ma a TUTTI gli alunni presenti in classe Rispetto dell’INDIVIDUALITA’ di ciascun soggetto INTEGRAZIONE delle differenti caratteristiche : conoscenze, abilità, competenze Miglioramento delle COMPETENZE INDIVIDUALI N. Molteni - docente specializzato 2 Strategie per favorire l’apprendimento e l’interazione sociale PEER TUTORING: • ripropone modello insegnate/alunno: un elemento conosce la soluzione del compito • lavoro a coppia • ruoli di tutor e tutee • attività in classe • docente come fornitore di compiti PEER COLLABORATION: • ripropone modello dell’apprendimento cooperativo • lavoro a coppia o in piccolo gruppo • attività in classe • risoluzione del compito non conosciuta, ricerca collaborativa di strategie ENTRAMBE LE MODALITA’ FAVORISCONO L’INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO N. Molteni - docente specializzato 3 FUNZIONE DEL DOCENTE L’apprendimento cooperativo permette di RIPENSARE alla FUNZIONE del docente da TRASMETTITORE “SAPERE” 1. SUPPORTA la classe 2. PROPONE metodi 3. MONITORA processo e prodotto 4. ATTUA raccordi con altri docenti 5. RIPROGRAMMA interventi N. Molteni - docente specializzato a ORGANIZZATORE 4 FINALITA’ PER L’ALUNNO 1. Favorisce INTERDIPENDENZA positiva e costruttiva: il successo del gruppo dipende dall’impegno in prima persona 2. Favorisce l’assunzione di UN RUOLO all’interno del gruppo 3. Favorisce l’attivazione di ATTIVITA’ COOPERATIVE per il raggiungimento di: - obiettivi cognitivi (riferiti ai contenuti delle discipline coinvolte) - obiettivi sociali 4. Favorisce l’aumento dell’AUTOSTIMA e della AUTOCONSAPEVOLEZZA DI SE’ N. Molteni - docente specializzato 5 IL RUOLO DEI GRUPPI 1. Composizione: 4 o 5, eterogenei (sesso, competenze). Modificabile dopo lo svolgimento di una unità di apprendimento: OGNUNO LAVORA CON TUTTI 2. Compito: individuare ruoli da svolgere nell’esecuzione del lavoro ( per l’alunno diversamente abile individuare un ruolo specifico assegnato anche agli altri gruppi) 3. Obiettivo del gruppo: assolvere al compito di apprendimento (obiettivo cognitivo) e acquisire abilità sociali 4. Valutazione: autovalutazione sul processo da parte degli alunni; valutazione sul processo e sul prodotto da parte del docente Valutazione di gruppo e individuale . La valutazione individuale potrà avvenire a seguito di verifica orale o scritta 5. Riflessione metacognitiva: discussione e verbalizzazione delle difficoltà incontrate a livello di relazione e relative decisioni condivise N. Molteni - docente specializzato 6 ESEMPI DI ABILITA’ SOCIALI: a. Abilità prerequisite per la vita di classe (McGINNIS): - ascoltare - chiedere aiuto - ignorare le distrazioni - rivolgere domande b. Abilità di gestione delle emozioni: - conoscere le proprie emozioni - comunicare le proprie emozioni - cogliere le emozioni altrui - capire le emozioni altrui c. Abilità per controllare l’aggressività - dar prova di autocontrollo - chiedere un’autorizzazione - non lasciarsi coinvolgere nei litigi - problem-solving N. Molteni - docente specializzato 7 INDICAZIONI OPERATIVE • il gruppo deve aver chiaro il compito da svolgere e gli obiettivi • occorre definire in maniera precisa i tempi di lavoro • le regole da rispettare devono essere esplicitate e visibili (scritte) • ogni opinione od obiezione deve essere esplicitata con un perché • si devono rispettare i ruoli distribuiti nel gruppo • va individuato un portavoce del gruppo • i ruoli devono essere assunti a rotazione (attenzione all’alunno div. abile) • i componenti dei gruppi devono cambiare ciclicamente • dopo l’attività va aperta una discussione sugli elementi negativi e positivi (riflessione metacognitiva) N. Molteni - docente specializzato 8 COMPOSIZIONE DEI GRUPPI SCANSIONE ATTIVITA’ Gruppi di quattro elementi (varianti 3 e 5 componenti per ogni gruppo). Apprendimento cooperativo a.Lavoro individuale b.Attività di coppia c.Attività di gruppo d.Verifica individuale •Lavoro di ricerca a.Aspettative – conoscenze individuali b.Attività di gruppo c.Lavoro in coppia d.Approfondimenti individuali e.Rielaborazione di gruppo dei materiali prodotti f.Valutazione individuale dell’esperienza •Attività iniziale, di rinforzo, di conclusione TIPI DI ATTIVITA’ Esecuzione prove strutturate a.Vero o falso b.Scelta multipla c.Corrispondenza tra enunciati d.Risposte a domande aperte •Esecuzione di consegne più complesse ed articolate (problem solving) Differenziazione delle prestazioni in relazione ai contesti di attività SCELTA DEL MODELLO STRATEGIE PER RISOLVERE IL CONFLITTO E PROMUOVERE LA NEGOZIAZIONE Modello tutorale Modello cooperativo (simmetrico) Riflessione metacognitiva sull’attività svolta (tramite dialoghi con i docenti o compilazione di questionari autovalutativi) N. Molteni - docente specializzato 9 TEMPI DI LAVORO TEMPI PER OGNI ATTIVITA’ TEMPO PREVISTO SOCIALIZZAZIONE DEL LAVORO Individuale - fino a Di coppia - fino a Di gruppo - fino a Socializzazione del lavoro - fino a Segnalazione di eventuali differenze per gli difficoltà ………… ………… ………… ………… alunni in Totale Descrizione delle modalità DEFINIZIONE OBIETTIVI ESPLICITAZIONE Obiettivi disciplinari Obiettivi affettivo-relazionali Eventuale differenziazione per i soggetti in difficoltà RUOLI PREVISTI Definizione performance a.Leader b.Reporter c.Osservatore d.Provocatore e.Mediatore f.Timer g.Verbalizzatore ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE ALL’ASSUNZIONE DEI RUOLI Descrizione dei contesti di lavoro e delle prestazioni richieste (preparazione all’assunzione dei compiti) CONTROLLO DEL CLIMA E DELL’EFFICIENZA Definizione dei parametri per l’autovalutazione di gruppo Utilizzo di materiali/supporti N. Molteni - docente specializzato 10 RUOLO DEGLI INSEGNANTI PREPARAZIONE AL LAVORO Scelta degli obiettivi Formulazione chiara della consegna di lavoro Eventuali compensazione per gli alunni in difficoltà Predisposizione dei materiali di lavoro Previsione di tempi da destinare ad ogni fase Esplicitazione dei criteri per la formazione dei gruppi ATTIVITA’ IN CLASSE Illustrazione delle consegne di lavoro (fase per fase) Eventuale esemplificazione dell’attività in ambito collettivo (CHE COSA FARE E COME) Uso dei mediatori di conoscenza: a.Mediatori concreti b.Mediatori iconici c.Mediatori rappresentativi d.Mediatori simbolici Assunzione del ruolo di guida nelle attività di problem solving (a seguito di esplicite richieste) N. Molteni - docente specializzato 11 MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE OSSERVAZIONE DELL’ATTIVITA’ SOCIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO E DEL PROCESSO Registrazione di comportamenti individuali (definire che cosa osservare) Osservazione dei comportamenti nel gruppo (idem) Segnalazione di comportamenti differenti nei diversi contesti (individuazione variabili significative) Sollecitazione del gruppo per identificare quanto deve essere comunicato Contenuti dell’’apprendimento Materiali prodotti EFFICACIA COMUNICATIVA Individuazione degli aspetti problematici e correzione degli errori Spiegazione funzionale al superamento dell’errore RIMOZIONE DELLE DIFFICOLTA’ DI ACQUISIZIONE DI COMPETENZE Segnalazione delle diverse strategie utilizzate per affrontare il problema SVILUPPO DELLA DIVERGENZA – CREATIVITA’ – FLESSIBILITA’ Restituzione – descrizione del processo per indurre consapevolezza dei comportamenti e dei loro significati SVILUPPO OBIETTIVI METACOGNITIVI Animazione dell’esposizione di ogni gruppo Attivazione di strategie per sostenere l’attenzione (descrizione) SOSTEGNO ALLA MOTIVAZIONE • Proposizione di criteri per valutare le proprie prestazioni: Esattezza economicità efficacia fruibilità altro (da concordare con gli alunni) SVILUPPO COMPETENZE AUTOVALUTATIVE E CRITICHE • Proposizione di mediatori diversi per affrontare le difficoltà dei soggetti con handicap N. Molteni - docente specializzato 12 Titolo: “Le civiltà mesopotamiche” (Assiri, Sumeri, Babilonesi) Disciplina: Storia Contesto Quarta classe scuola primaria. Due classi così costituite: una di 24 alunni di cui 2 disabili psichici; una di 24 alunni di cui 1 disabile dell’udito e 2 disabili psichici. Docenti coinvolti: A.D. (doc. classe) , M. N. (sostegno); C.G. (doc. classe) , B.E. (sostegno) Obiettivi cognitivi generali (per la classe) Saper usare i documenti Saper organizzare le informazioni Utilizzare strumenti concettuali Saper produrre informazioni Per gli alunni diversamente abili Saper “leggere” un documento iconico Migliorare la produzione orale Produrre una sintesi di una conoscenza o di un concetto Obiettivi cognitivi specifici (per la classe) Ricavare informazioni da documenti di diversa natura Confrontare i quadri storici delle civiltà Elaborare rappresentazioni sintetiche delle civiltà studiate Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, quadri storici. Per gli alunni diversamente abili Descrivere una serie di immagini secondo una visone d’insieme e una successione dall’alto al basso Produrre oralmente frasi composte da: soggetto, predicato, complemento Scegliere tra una serie di frasi quella che esprime meglio la descrizione di un’immagine Saper rappresentare una conoscenza o un concetto appreso appreso mediante racconti orali e disegni. N. Molteni - docente specializzato 13 Obiettivi cooperativi Saper parlare a bassa voce Sapersi ascoltare Saper cooperare per il raggiungimento di obiettivi comuni Sapersi aiutare Composizione dei gruppi A coppie, i bambini sceglieranno liberamente un compagno con cui studiare. Ruoli Lettore Relatore I ruoli verranno più volte variati nel corso dell’attività. Materiale Verrà fornito dal docente all’inizio di ogni unità di insegnamento: le pagine oggetto di studio si trovano nel sussidiario scolastico; si forniranno schemi riassuntivi e domande-guida. Criteri di valutazione Verifica di gruppo: si valuterà lo sforzo dei singoli gruppi per il raggiungimento degli “Obiettivi cooperativi”. Verifica individuale: ogni alunno dovrà dimostrare di aver interiorizzato i contenuti proposti e di saper esporre utilizzando un linguaggio specifico e chiaramente comprensibile a tutta la classe. Per quanto riguarda l’alunno disabile con evidenti difficoltà linguistiche e di organizzazione spazio-temporale, si prevede un percorso affine in cui i contenuti e le attività siano semplificati. Si prevede inoltre che riproduca immagini che verranno adeguatamente collocate su una grande linea del tempo presente in classe. Si precisa che lo studio delle civiltà mesopotamiche segue l’approfondimento della civiltà egizia, attuato attraverso un lavoro di ricerca e la visita del “museo Egizio” di Torino. N. Molteni - docente specializzato 14 Prima unità operativa Durata della lezione: 2 ore FASE 1 Spiegazione dell’insegnante 10 minuti Il docente riferisce i concetti fondamentali contenuti nel testo che gli alunni dovranno studiare (La civiltà dei Sumeri) FASE 2 Gruppo di base 45 minuti Vengono assegnate le due pagine del sussidiario che gli alunni a turno dovranno leggere almeno due volte. Dopo aver letto e compreso ogni paragrafo, dovranno riferirlo ai compagni. FASE 3 Spiegazione dell’insegnante 15 minuti L’insegnante distribuisce agli alunni uno schema riassuntivo. Spiega brevemente tutti i contenuti. Per gli alunni disabili, vengono fornite frasi a completamento. FASE 4 Gruppo di base 30 minuti Ogni alunno dovrà utilizzare lo schema riassuntivo per ripetere i contenuti appresi. Gli alunni disabili utilizzeranno immagini e frasi completate. Seconda unità operativa Durata della lezione: 1 ora FASE 1 Spiegazione dell’insegnante 10 minuti L’insegnante distribuisce agli alunni delle domande–guida (immagini per alunni disabili) Risponde in modo completo ad ogni domanda (ciò al fine di offrire un modello di riferimento). FASE 2 Gruppo di base 30 minuti Gli alunni rispondono alle domande (o descrivono le immagini) e si interrogano a vicenda. Interrogazione a breve termine: alcuni alunni riferiscono quanto appreso utilizzando le domande-guida o, a scelta, utilizzando lo schema riassuntivo. N. Molteni - docente specializzato 15 Terza unità operativa Durata della lezione: 2 ore FASE 1 Spiegazione dell’insegnante 10 minuti Il docente riferisce i concetti fondamentali contenuti nel testo che gli alunni dovranno studiare (La civiltà dei Babilonesi) FASE 2 Gruppo di base 20 minuti Viene assegnata la pagina del sussidiario che gli alunni a turno dovranno leggere almeno due volte. Dopo aver letto e compreso ogni paragrafo dovranno riferirlo al compagno. FASE 3 Spiegazione dell’insegnante 10 minuti L’insegnante distribuisce agli alunni uno riassuntivo, comprensivo di fonti iconiche. Spiega brevemente tutti i contenuti. Per gli alunni disabili, vengono fornite frasi a completamento. FASE 4 Gruppo di base 30 minuti Ogni alunno dovrà utilizzare lo schema riassuntivo per ripetere i contenuti appresi. Gli alunni disabili utilizzeranno immagini e frasi completate. FASE 5 Spiegazione dell’insegnante 10 minuti L’insegnante chiede di trascrivere le conoscenze e i concetti fondamentali appresi (per gli alunni disabili, si richiede di disegnare le conoscenze e i concetti appresi) FASE 6 Gruppo di base 20 minuti Gli alunni confrontano le loro sintesi (disegni per alunni div. abili) e le confrontano, decidendo quelle più adatte. N. Molteni - docente specializzato schema 16 Interrogazione a breve termine: alcuni alunni riferiscono quanto appreso utilizzando le domande-guida o, a scelta, utilizzando lo schema riassuntivo. Quarta unità operativa Quest’ultima unità di insegnamento è uguale alla precedente. Si modificano i contenuti e i materiali di studio: si approfondiranno le conoscenze relative alla civiltà degli Assiri. Seguirà verifica scritta: compilazione della pag. 45 del sussidiario “Poster- in giro tra saperi 4” Ed. Giunti Scuola. Testi utilizzati per lo studio e la verifica scritta Sussidiario della scuola elementare “Poster – in giro tra i saperi 4” – Giunti Scuola Testi utilizzati dal docente (molte immagini sono state presentate alla classe come fonte iconica) I Sumeri – popoli del passato – A. Vallardi La Mesopotamia – dalla scrittura all’archeologia – Jean Bottero – Universale Electa Gallimard Dai Sumeri ai Babilonesi – I popoli della Mesopotamia – Jean Bottero – Universale Electa Gallimard La Sacra Bibbia (per la Torre di Babele) N. Molteni - docente specializzato 17 METACOGNIZIONE “PENSARE SUL PENSIERO = consapevolezza che il soggetto ha sulla propria attività di pensiero e sulla sua capacità cognitiva di regolare e influenzare tale attività”. (BROWN, 1998) METACOGNIZIONE per ALUNNI CON DISABILITA’ Si riscontra maggior difficoltà nella capacità di previsione di un risultato. Identificazione meno accurata tra problemi risolti correttamente o meno. N. Molteni - docente specializzato 18 DEFICIT ABILITA’ DI BASE / DEFICIT METACOGNITIVI DEFICIT ABILITA’ DI BASE • processi cognitivi carenti • esecuzione strategie di apprendimento carente Es.: deficit percezione visiva mancata acquisizione letto-scrittura Intervento: esecuzione di didattica speciale (programma istruzionali) sviluppo abilità di base o loro aggiramento DEFICIT METACOGNITIVI • capacità di previsione non adeguata • mancanza di generalizzazione (no applicazione strategie) Intervento: • aumentare consapevolezza su ciò che richiede il compito • insegnare strategie per eseguire un compito • monitorare le strategie Es. migliorare abilità di memoria, comprensione del testo, espressione scritta risoluzione problemi matematici N. Molteni - docente specializzato 19 LA DIDATTICA METACOGNITIVA Conoscenza e uso di strategie Migliora la prestazione nella: risoluzione di problemi pianificazione dell’attività CONOSCENZA DULLE PROPRIE CAPACITA’ COGNITIVE: attenzione memoria Sviluppa: •senso di autoefficacia •autostima •motivazione Sviluppa: senso di autoefficacia autostima motivazione N. Molteni - docente specializzato 20 Relazione tra personalità e sistema attributivo (De Beni – Pazzaglia) Situazione di successo Situazione di fallimento Impegno Soddisfazione, orgoglio Senso di colpa, vergogna Abilità Fiducia in sé, superbia Depressione, apatia, vergogna Facilità del compito Sorpresa Pietà Fortuna Sorpresa Sorpresa, pietà Aiuto di altri Gratitudine Rabbia Attribuzione N. Molteni - docente specializzato 21 Insegnamento con un approccio metacognitivo 5.Fornire feedback ragionato: 1.Fornire un organizzatore anticipato: •specificare specificare perché si deve apprendere quell’abilità 2. Descrivere e fare dimostrazione della strategia: •pensare ad alta voce (domanda e risposta) •porre domande ed aiutare il b/o a dare una risposta 4.Condurre la pratica autonoma: •spiegare il risultato •registrare il risultato •valutare il risultato •individuare gli errori •correggere correggere (facendo dimostrazione di un problema simile) •chiedere al b/o di correggersi •dare feedback positivo alla correzione •il b/o lavora da solo (giochi didattici, computer, schede autocorrezione) 3.Condurre la pratica guidata e il dialogo interattivo: •l’ins. fa domande specifiche •l’ins. fornisce indicazioni sulla procedura e sul controllo N. Molteni - docente specializzato 22 Ruolo docente metacognitivo 1. Guida il bambino con esempi di strategie, aiuti, domande 2. Invita il bambino a ripetere ad alta voce il percorso elaborato 3. Chiede al bambino di pensare nella sua mente: avvio all’autonomia 4. Chiede al bambino di elaborare una strategia personale: avvio al consolidamento 5. Chiede al bambino di elaborare piani nuovi per problemi diversi: avvio alla generalizzazione N. Molteni - docente specializzato 23 Momenti della didattica metacognitiva PRESENTAZIONE DEL PROBLEMA DOCENTE VALUTAZIONE DELLE PRECONOSCENZE DOCENTE CAPACITA’ DI CODIFICARE IL PROBLEMA ALUNNO FORMULAZIONE DEL PLANNING ALUNNO TRANSFER A PROBLEMI ANALOGHI CONSOLIDAMENTO E GENERALIZZAZIONE ALUNNO ALUNNO N. Molteni - docente specializzato 24 LE AUTOISTRUZIONI COSA SONO AUTOISTRUZIONI: procedure metacognitive finalizzate all’ acquisizione di capacità di autoverbalizzazione da parte dell’alunno. Si tende a sviluppare LINGUAGGIO INTERNO per dirigere : - l’applicazione di una strategia - il monitoraggio della strategia PER CHI - Con alunni che possiedono DEFICIT NELLE ABILITA’ LINGUISTICHE - Con alunni che hanno scarse CONOSCENZE DI BASE PERCHE’ - Migliorare CAPACITA’ DI ATTENZIONE - Migliorare CAPACITA’ ESECUTIVE - Ridurre DIPENDENZA DALL’ADULTO N. Molteni - docente specializzato 25 QUANDO - Quando gli alunni posseggono una sufficiente ABILITA’ DI LINGUAGGIO RICETTIVO NELLO SPECIFICO: - L’AUTOISTRUZIONE aiuta a utilizzare le parole adatte per REGOLARE LE AZIONI - Gli alunni processano PIU’ INFORMAZIONI per ESEGUIRE un compito - Gli alunni riescono a svolgere COMPITI PIU’ COMPLESSI, sviluppano, cioè, abilità di PROBLEM SOLVING - Gli alunni sono facilitati nello sviluppare competenze di CONTROLLO della esecuzione di un COMPITO: si chiedono come stanno procedendo e se stanno eseguendo correttamente le STRATEGIE insegnate loro. N. Molteni - docente specializzato 26 DIFFICOLTA’ ALUNNI CON RITARDO MENTALE 1. ASSOCIAZIONI SISTEMI VERBALE E MOTORIO 2. ATTENZIONE ALLE CARATTERISTICHE DI UNO STIMOLO 3. MEMORIA A BREVE TERMINE 4. RIEVOCAZIONE MNESTICA: organizzare materiale di studio 5. USARE STRATEGIE MNESTICHE DI RIPETIZIONE N. Molteni - docente specializzato 27 AUTOISTRUZIONE E RITARDO MENTALE 1. Agli alunni con RITARDO MENTALE può essere insegnato ad AUTOISTRUIRSI 2. Gli alunni con R.M. diventano più ATTENTI: attenzione focale 3. Gli alunni con R.M. risolvono con maggior abilità i PROBLEMI 4. Gli alunni con R.M. diventano più abili nel VERBALIZZARE le strategie di problem solving GLI ALUNNI CON R.M. IMPARANO A DARSI SUGGERIMENTI VERBALI RILEVANTI CHE GLI CONSENTONO DI FOCALIZZARE L’ATTENZIONE, ELABORARE LE INFORMAZIONI, REGOLARE IL COMPORTAMENTO MOTORIO N. Molteni - docente specializzato 28 ESEMPLIFICAZIONI AUTOISTRUZIONE E MATEMATICA: insegnamento con programmi di insegnamento speciale e con autoistruzione verbale Programma di insegnamento speciale: apprendimento discriminativo senza errori (ADSE) OBIETTIVO: imparare ad eseguire sottrazioni con il minuendo mancante Situazione problematica iniziale: …- =5 Fasi di insegnamento: 1. Porre attenzione sullo stimolo discriminativo (numero mancante e segno meno) 2. Associare allo stimolo discriminativo un disegno (manico padella) 3. Associare disegno padella ad azione richiesta (addizione) 4. Eliminare gradualmente il prompt (aiuto) N. Molteni - docente specializzato 29 1. Penna rossa (aiuto pieno) 3= 5 2. Penna rossa e verde (aiuto pieno) 3= 5 3. Penna rossa e verde (aiuto ridotto) 3= 5 4. Penna rossa e verde (aiuto ridotto) 3= 5 5. Penna rossa (aiuto ridotto) N. Molteni - docente specializzato 3= 5 30 Programma di autoistruzione OBIETTIVO: imparare ad eseguire sottrazioni con il minuendo mancante Situazione problematica iniziale: …- 3 =5 Fasi di insegnamento: 1. Porre attenzione sullo stimolo discriminativo (numero mancante e segno meno) 2. Modeling (modellamento) da parte del docente: dimostrazione delle verbalizzazioni Passi istruzionali: 1. Leggo il problema: un numero meno 3 è uguale a 5 2. Il risultato è uguale a 5 3. Il segno dell’operazione indica una sottrazione. 4. Il numero che manca è più alto di tutti gli altri 5. Per trovare il numero che manca devo sommare il 5 al 3 6. 5 + 3 = 8 . Il numero che manca è 8 N. Molteni - docente specializzato 31 Programma di autoistruzione OBIETTIVO: imparare ad eseguire addizioni con addendo mancante Situazione problematica iniziale: 7 + …… = 12 Passi istruzionali: 1. Leggo il problema: 7 più un numero è uguale a 12 2. E’ un problema di addizione: faccio un cerchio attorno al segno più 3. Metto 7 gessetti sopra il numero 7 4. Metto altri gessetti sopra i puntini, partendo da 8 5. Conto i gessetti sopra i puntini: sono 5 6. Ci sono 5 gessetti sopra i puntini: scrivo il numero 5 sopra i puntini 7. Il numero che sommato a 7 da’ 12 è 5 N. Molteni - docente specializzato 32 • Una volta risolta una tipologia di problema, bisogna assegnare agli alunni altri problemi analoghi. • Si invitano gli alunni ad applicare le autoistruzioni apprese. • Viene utilizzato il rinforzo sociale (lode) durante le verbalizzazioni corrette. • Inizialmente il docente può fornire suggerimenti per aiutare il bambino. • Successivamente, suggerimenti e rinforzatori sociali vengono attenuati ed Eliminati • Quando l’alunno presenta una certa abilità nel darsi autoistruzioni apprese, si presentano situazioni problematiche nuove o situazioni a cui deve applicare autoistruzioni non conosciute L’AUTOISTRUZIONE FORNISCE INDICAZIONI CHIARE E DETTAGLIATE, PASSO DOPO PASSO, PER AFFRONTARE UN COMPITO N. Molteni - docente specializzato 33 Questionario di ingresso a. Prima di risolvere un problema (X) LEGGO IL TESTO UNA SOLA VOLTA ( ) LEGGO IL TESTO PIU’ VOLTE ( ) LEGGO IL TESTO E LO RIPETO b. Quando risolvo un problema: ( ) NON COMMETTO ERRORI ( ) COMMETTO POCHI ERRORI (X) COMMETTO MOLTI ERRORI c.Dopo aver risolto un problema (X) NON CONTROLLO ( ) CONTROLLO TUTTO IL LAVORO ( ) CONTROLLO IN PARTE d. Se il giudizio e’ positivo (max2) ( ) SONO STATO FORTUNATO ( ) SONO STATO ABILE (X) SONO STATO AIUTATO ( ) MI SONO IMPEGNATO (X) IL COMPITO ERA FACILE N. Molteni - docente specializzato 34 SCHEMA PER LA RISOLUZIONE DI UN PROBLEMA Come devo leggere un problema? In modo LENTO ed ATTENTO: di chi e cosa si parla? Come faccio per ragionare correttamente? Individuo le INFORMAZIONI ESSENZIALI (sottolineo con un colore i numeri e le parole che lo spiegano – due numeri, due colori -) Individuo la DOMANDA (sottolineo le parole che mi dicono cosa devo trovare – due domande, due colori - ) Come faccio per capire se non ragiono correttamente? Ripeto quello che MI DICE IL PROBLEMA: Ho sottolineato tutte le informazioni necessarie? N. Molteni - docente specializzato 35 Colloquio successivo alla lettura del questionario Ins. Sei convinto di non saper risolvere un problema? B/o. Sì Ins. Perché? B/o. Perché non sono capace Ins. Nessuno ti ha mai insegnato come fare? B/o. Sì, ma sono io che non capisco niente Ins. Però conosci le 4 operazioni e a volte le applichi correttamente B/o. Sì, ma perché tu mi aiuti o i problemi sono di seconda Ins. Vorresti imparare a migliorare? B/o. Sì, ma non ci riuscirò. Ins. Proviamo lo stesso? B/o. Va bene. N. Molteni - docente specializzato 36 Leggi il testo: Marco ha comperato 10 bustine dei Pokèmon e sua zia gliene regala altre 7. E’ possibile risolvere questo problema? (No) Bisognerebbe: [] allungarlo con altri dati [x] aggiungere una domanda [] completarlo con domande o dati è la stessa cosa A cosa servono le domande del testo? (Servono a far capire la soluzione) Leggi e scrivi se concordi MOLTO, ABBASTANZA, POCO Per risolvere un problema è necessario CAPIRE I DATI FARE ATTENZIONE ALLA DOMANDA SCRIVERE IN ORDINE I DATI E FARE UN BEL DISEGNO N. Molteni - docente specializzato 37 Questionario di uscita a. Prima di risolvere un problema ( ) LEGGO IL TESTO UNA SOLA VOLTA ( ) LEGGO IL TESTO PIU’ VOLTE (X) LEGGO IL TESTO E LO RIPETO b. Quando risolvo un problema: (X) NON COMMETTO ERRORI ( ) COMMETTO POCHI ERRORI ( ) COMMETTO MOLTI ERRORI c.Dopo aver risolto un problema ( ) NON CONTROLLO (X) CONTROLLO TUTTO IL LAVORO ( ) CONTROLLO IN PARTE d. Se il giudizio e’ positivo (max2) ( ) SONO STATO FORTUNATO (X) SONO STATO ABILE ( ) SONO STATO AIUTATO (X) MI SONO IMPEGNATO ( ) IL COMPITO ERA FACILE N. Molteni - docente specializzato 38 Colloquio successivo alla lettura del questionario Ins. Ora pensi di saper risolvere un problema? B/o. Sì Ins. Perché? B/o. Perché mi sono sempre impegnato e sono diventato capace. Ins. Allora pensi che tutti possono migliorare? B/o. Sì Ins. Qual è la cosa più importante quando ricerca di migliorare, secondo te? B/o. Sicuramente l’impegno N. Molteni - docente specializzato 39 SCHEMA DIAGRAMMA A FLUSSO QUANDO COME Per descrivere una serie di azioni in ………… Individuare un titolo per….. Per raccontare ………… Scrivere……… per ogni titolo Per testi : -___________________________ - __________________________ N. Molteni - docente specializzato 40 Es. Preparazione festa Es, Avventura in bicicletta PRIMO FATTO CHI E’ COSA FA DOVE COSA SUCCEDE POI COME AFFRONTA IL PROBLEMA INFINE N. Molteni - docente specializzato COME VA A FINIRE 41 SCHEMA A STELLA QUANDO COME Per descrivere persone, …………………… e ……………………………………. Individuare dei ………………….. Per esporre le conoscenze su un ..................... di vario genere Per ogni sottoargomento individuare delle ………………………………… Decidere le …………………….. di esposizione Per testi : -___________________________ - __________________________ N. Molteni - docente specializzato 42 allungato Con o senza zampe 1. Classe rettili 2. Aspetto fisico Vertebrato o invertebrato coda appuntita La lucertola 3. Habitat N. Molteni - docente specializzato 4 zampe 4. Riproduzione 43 L’uso delle tecnologie: la LIM Vantaggi Ambiente di apprendimento: è un ambiente dinamico all’interno del quale si apprende con gli altri: con le proprie competenze e i propri limiti. Risorsa per la classe: consente di far operare gli alunni in modo metacognitivo e cooperativo: importante il suo uso nell’aula-classe. Aiuta la didattica: favorisce il docente nella propria attività didattica, pur non essendo il suo uso indispensabile per lo svolgimento. Incentiva strategie didattiche individualizzate e di integrazione: l’interattività e la facilità d’uso consentono di rispondere ai diversi stili di apprendimento e di competenza degli alunni utilizzando diversi linguaggi e canali di comunicazione. N. Molteni - docente specializzato 44 Favorisce la didattica cooperativa: consente di proporre lavori in gruppo, assegnando il medesimo compito o compiti diversi uso di linguaggi diversi, vari materiali, organizzazione delle fasi di lavoro e dello spazio delle pagine della lavagna. Favorisce la didattica metacognitiva: attiva i processi di metacognizione degli alunni memoria di lavoro (cosa è stato già prodotto), con possibilità di riflettere sulle strategie utilizzate; monitoraggio dell’attività svolta durante e al termine; recupero delle informazioni dimenticate. Alcuni strumenti più di altri uso di schematizzazione e mappa concettuale, confrontando i vari cambiamenti dall’assetto originario; uso di immagini e video con costruzione di mappe visive e collegamenti ipertestuali. Favorisce il lavoro cooperativo a distanza: condivisione del lavoro in ambienti di lavoro Web: progetti di collaborazione o comunicazione con altre scuole. N. Molteni - docente specializzato 45 Rischi ed elementi cui prestare attenzione Utilizzo di materiali non interattivi: evitare di utilizzare la LIM secondo la classica “lezione frontale”, senza far ricorso a materiali interattivi (anche reperibili sul Web) non mostrare solo la propria lezione o far ricorso a video o immagini. Presentare lavori già completi: stimolare le competenze cognitive, metacognitive e cooperative evitando di presentare lavori, attività già complete favorire una sfida cognitiva ottimale, far ricercare materiale, far integrare materiale, farlo trasformare. Prevedere solo un livello di presentazione: evitare di predisporre solo una tipologia di materiale , spesso adatto solo a chi ha buone competenze utilizzare la risorsa sostegno per modificare testi, materiale a vari livelli (attività metacognitiva utile per la classe). N. Molteni - docente specializzato 46 Uso di molte fonti: evitare di presentare su una pagina un argomento o un concetto con tante fonti (video, immagini, testo scritto, cornici … ). Limitarsi a 2-3- fonti; non presentare un testo (usare il libro) , ma la sua sintesi o la suddivisione in paragrafi. Limitare anche l’uso della pagina bianca: difficile la sua organizzazione da parte dei soli studenti. Uso di una sola pagina di lavoro: : è importante duplicare la pagina di lavoro ogni volta che viene aggiunta qualsiasi informazione: consente di prendere visione del percorso nel suo insieme e nelle sue varie parti: memoria metacognitiva. In sintesi, la LIM consente al docente di: • coinvolgere gli alunni • favorire un approccio metacognitivo • favorire attività cooperative • utilizzare canali comunicativi diversi • adattare e riorganizzare i materiali di studio N. Molteni - docente specializzato 47 Bibliografia: Gelati M., Pedagogia speciale e integrazione, op. cit., p.58. Ianes D., Didattica speciale per l’integrazione, Erickson, Trento 2005, pp.213-224. 35.Cfr. ROLLE Ianes D. e Camerotti S (a cura di)., Il Piano educativo individualizzato – Progetto di vita Erickson (2007) Loos S., Giochi cooperativi, Gruppo Abele (1993) McGinnis E. et al., Manuale di insegnamento della abilità sociali, Erickson (1986) Sharan Yael, Apprendimento cooperativo per alunni con difficoltà di apprendimento, Junior N. Molteni - docente specializzato 48