Il Banco di Sardegna vola a Venezia a caccia del poker
Transcript
Il Banco di Sardegna vola a Venezia a caccia del poker
Il Banco di Sardegna vola a Venezia a caccia del poker Serie A di basket sul campo di una big ancora inespressa coach Sacchetti chiede ai suoi personalità, difesa e corsa di Mario Carta I SASSARI E' un momento delicato, per il Banco di Sardegna. Non difficile, né critico: impegnativo, piuttosto. E decisivo, in particolare. Perché dopo tre vittorie su tre, dopo il primato nella classifica della A di basket e il fresco scalpo di una big come Cantù appeso nello spogliatoio i sassaresi entrano nella chicane che decide la stagione, con due trasferte consecutive e il pacchetto di impegni di Coppa dietro l'angolo. E' la prima curva, e coach Sacchetti vuole affrontarla al massimo, per imboccare il rettilineo con tutta la potenza disponibile. «Penso a una partita per volta - dice il coach dei biancoblù presentando il match di domenica a Venezia, contro una squadra talentuosa ma in crisi, che però domani inaugura il suo «nuovo» palasport -. Il mio orizzonte futuro al massimo si allarga alle prossime due gare, quindi non guardo indietro, alla vittoria all'ultimo secondo con Cantù. A me interesa il presente, quella volta è an- data bene e la prossima chissà. Noi continueremo a cercare i giochi per vincere anche all'ultimo secondo, ma ora pensiamo solo a Venezia». Dove la Dinamo arriva gasata, pronta a far fronte a una squadra che ha bisogno di vincere. «Le motivazioni non mancano neanche a noi - prosegue il tecnico -. Arriviamo da una bella vittoria e da un atteggiamento positivo, se non dovessi vedere lo stesso spirito a Venezia vuol dire che avremo fatto non uno ma due passi indietro. Loro sono una squadra dalla struttura importante, con un roster lungo e giocatori tutti in grado di segnare dai 20 punti in su, a partire da Diawara. Quindi per noi difesa e rimbalzi dai quali nasce la corsa, soprattutto per non giocare contro la loro difesa schierata e in particolare contro Williams e Marconato». Sacchetti chiederà la corsa in particolare ai suoi lunghi, e conta sul fatto che un'ulteriore settimana di allenamento sia servita per inserire ancora meglio Thornton e Ignerski negli ingranaggi. «Stanno entrando sempre più nel gruppo ma ripeto che da loro non ci aspettiamo 25 punti a partita - dice ancora il tecnico del Banco -. Magari qualche volta li segneranno, ma soprattutto sono uomini che conoscono la pallacanestro e che sanno passare la palla, e a noi va benissimo così. Non siamo più in A2, dove avevamo due sole bocche da fuoco». La Dinamo è pronta per la prima di due trasferte difila(la prossima a Pesaro), e programma gli allenamenti per prepararsi al meglio al periodo critico di Coppa europea più campionato. «Abbiamo lavorato bene - conclude Meo Sacchetti -, con i soliti alti e bassi e con Brian che ha ancora qualche problema con la spalla, ma per il resto va tutto bene. Stiamo cercando l'intensità, e stiamo cercando di aumentarla in previsione di quando dovremo viaggiare tanto, potendoci allenare poco». i l Banco di Sardegna| vola a Venezia Bcacda del poker Ignerski elei 9a Dinamo al tiro contro AracSori di Cantù