la stampa

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«JANE THE VIRGIN»
LE STORIE
Savona, ora in colonia
la tecnologia è bandita
Pianosa, l’Eden del vino
nell’isola dei detenuti
Michele Costantini
Roberto Fiori
A PAGINA 16
A PAGINA 16
“Così racconto
le adolescenti
incinte in tv”
Adriana Marmiroli A PAGINA 28
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016 1 ANNO 150 N. 174 1 1,70 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
L’intervista: “Le diseguaglianze? Si affrontano con Jobs Act e diritti”. Il premier ascoltato in un’inchiesta per insider trading
MATURITÀ
Renzi: “Pd, raccogli la sfida”
L’ultimo rito
di passaggio
che ci resta
Mi chiedono di fare autocritica, ma io rilancio. Il sì al referendum è il vero atto anti-sistema
ALESSANDRO D’AVENIA
Non mi spavento.
Al mio partito
farò un discorso
chiaro: se hanno
proposte le avanzino.
Ma se pensano alle
mie dimissioni o a un
ritorno ai ”caminetti”,
alle correnti,
resteranno delusi
Le riforme
riducono le
poltrone e tagliano i
costi. Magari i senatori
M5S voteranno no per
conservare il loro
posto: ma non vedo
perché gli elettori di
Grillo non
dovrebbero dire sì
FEDERICO GEREMICCA
ROMA
l suo ufficio: «Eccolo, spesso
mi tocca passarci le giornate». La stanza dove dorme,
metà studio-salotto e metà camera da letto: «Non sbirciate, c’è
disordine...». La mitica Sala Verde, quella dei mega-incontri (ormai storia passata...) con sindacati e parti sociali: «Bella, no?». E
poi la stanza nella quale c’è il telefono bianco sul quale è solito
chiamarlo Barack Obama.
I
CONTINUA ALLE PAGINE 2 E 3
ARTE POP: MIGLIAIA DI PERSONE IN CODA SUI MOLI DI CHRISTO. PER DIRE: “IO C’ERO”
Il referendum sull’adesione all’Ue
Brexit, per i sondaggi Ecco come si cammina sull’acqua
Londra resta in Europa
I sì avanti di 4 punti
o da poco subito
una metamorfosi, ma non per
nuove penne e nuove ali: queste sono sparite e, al loro posto, spero ormai d’avere un
paio di gambe per camminare
pazientemente sulla terra».
Così scriveva in una lettera il
poeta inglese John Keats l’11
luglio 1819. Si riferiva all’approfondirsi, nella sua vita interiore, dei motivi che dettavano versi nuovi al suo far poesia. Mancavano meno di due
anni alla sua prematura morte per tubercolosi, ma la sua
biografia spirituale bruciava
le tappe come accade a tutti
coloro che sanno di aver poco
tempo per dare frutto.
«H
CONTINUA A PAGINA 21
WIKIPEDIANI
Il segreto
del sapere
condiviso
Cameron in bilico, emergono nuovi leader
«Remain», cioè restare
nell’Ue, avanti con il 52%. Questo l’esito del referendum sulla Brexit secondo il sondaggio
condotto dall’istituto YouGov.
Sono milioni i britannici che
ieri si sono recati alle urne per
esprimersi sull’uscita o meno
di Londra dall’Europa.
1
Riccio, Rizzo, Simoni
e Zatterin ALLE PAGINE 8 E 9
COLLOQUIO
Ankara a Roma:
Agenda comune
sul Mediterraneo
Il ministro Celik: collaboriamo
su Isis, migranti e Libia
La Turchia rimarrà laica
Francesca Sforza A PAGINA 13
Kissinger:
“Trattiamo
con Putin”
emo che sarò abbastanza isolato». Me lo dice
con un filo di ironia Henry
Kissinger, appoggiandosi al
suo bastone, mentre si prepara a parlare di Russia in
un recente foro euro-atlantico. Il vecchio protagonista
della politica estera americana, e ancora oggi fine saggista sulle questioni internazionali, non ama certamente lo Zar di Mosca, Vladimir Putin.
dopo la galleria scende dal lato sinistro su Iseo e
dall’altro verso Pilzone e Sulzano. I posti auto sono
a Iseo e dintorni ma, come c’è scritto fin da Milano
sui cartelli luminosi in autostrada, «i parcheggi per
Floating Piers sono tutti chiusi per saturazione».
n piazza Italia svolazzano le
tende di un ex albergo che
sembra riemerso dagli Anni
70. Jukebox funzionante, fantasie optical, caldi divanoni in
pelle. È qui che in questi giorni
si radunano i wikipediani, gli
editori volontari dell’enciclopedia online più famosa del
globo. Sfilano cappelli da
cowboy, hijab, barbe hipster. Si
intrecciano volti e valigie con
cartellini di Taiwan, Australia,
Iran, Americhe. Da quassù il
mondo - che da tempo si vede
di rado, anche i milanesi più fedeli oramai fanno vacanze più
esotiche - sembra improvvisamente piccolo.
CONTINUA A PAGINA 11
CONTINUA A PAGINA 10
I
«T
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MASSIMO GRAMELLINI
1 Qualcuno ci sa dire perché due bambine possono venire
9 771122 176126
INVIATA A ESINO LARIO
MARTA DASSÙ
Buongiorno
60624
ELISABETTA PAGANI
date in affido a una coppia per quattro anni - dicesi quattro e poi strappate ai loro affetti e a se stesse, separate e assegnate in adozione a genitori diversi? L’affido è amore totale,
è dare senza conservare null’altro che stupendi e lancinanti
ricordi. Ma questa storia non va vista solo dalla parte degli
adulti, i coniugi Tiziana Cardile e Mauro Ferri. Se la si guarda dalla parte delle bambine, Sabrina e Bianca, diventa ancora più atroce. La nuova legge pensata nell’interesse dei
minori privilegia l’adozione di chi ha già i bimbi in affido.
Qualcuno ci sa dire perché non è stata applicata? Perché
Ferri e Cardile hanno fatto richiesta in ritardo, è la risposta
dei servizi sociali, quando non c’era più tempo per valutarne l’idoneità. Ma l’idoneità era valutabile in un nanosecon-
FILIPPO VENEZIA/ANSA
Folla di persone in fila per «The Floating Piers», l’installazione di Christo sul Lago d’Iseo
FLAVIO CORAZZA
INVIATO A ISEO
cena numero uno, sette del mattino. Chi ha
avuto la forza di alzarsi quando la luna era ancora alta, si imbatte nel posto di blocco più
grande della provincia di Brescia: la rotonda che
S
Lo strappo
do, a meno di volere affermare che per quattro anni Sabrina e Bianca erano state lasciate nelle mani di persone inadeguate. Il risultato è che due bambine cresciute insieme in
un clima d’amore vengono sottratte a quel clima «per il loro
bene», staccate l’una dall’altra e assegnate ad altre coppie
«idonee», comparse all’improvviso dopo anni di vuoto.
Fioccano già le critiche per la decisione senza precedenti
di Ferri e Caprile, che hanno reso pubblico il loro strazio in un
post su Facebook nella speranza che un giorno le figlie mancate lo leggano e si mettano in contatto con loro e tra loro. Ma
bisognerebbe abitare quei cuori feriti per giudicare. La burocrazia lo ha fatto. Ha giudicato e stabilito, disfatto e ricomposto affetti e memorie condivise. Qualcuno ci sa dire perché?
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
IL PARTITO
Nell’ultimo anno il Pd è finito sui
giornali soprattutto per questioni
interne: ora, se qualcuno pensa
che si possano conquistare voti
con la costante presa di distanza dal
segretario o dall’attività di governo,
pensa una cosa stramba davvero
1L’INTERVISTA
Premier e segretario
Matteo Renzi, 41 anni,
è presidente del Consiglio
dal 22 febbraio del 2014
e leader del Pd eletto alle
primarie del dicembre 2013.
D’ALEMA
Spero che a Bruxelles i nostri amici
socialisti europei non si siano accorti
del fatto che tra il primo e il secondo
turno faceva telefonate invitando
intellettuali a dare una mano alla
candidata che a Roma si opponeva
al candidato del suo partito
LA SINISTRA
LE COMUNALI
Per me è di sinistra la politica
europea che abbiamo fatto,
la linea sull’immigrazione e
lo stop all’intervento in Libia.
Abbiamo fatto la legge sui
diritti civili, sul terzo settore,
sull’autismo, sulla corruzione
Si è votato in 1500 Comuni e
in 20 hanno vinto i 5 Stelle.
In 7-800 Comuni abbiamo
vinto noi e negli altri, non
pochi, l’ha spuntata il
centrodestra. Ma il dato
politico è che perde la Lega
MATTEO RENZI
“Non torno al Pd delle correnti
Se vogliono cacciarmi, ci provino”
Il premier: “Il sì al referendum è la scelta più anti-establishment possibile
Il Jobs Act crea posti, è di sinistra. I gufi? Ormai ho rinunciato alle battute”
FEDERICO GEREMICCA
ROMA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ora di pranzo e Matteo
Renzi passeggia sotto i
soffitti a volta del terzo
piano di Palazzo Chigi accompagnando in una sorta di «visita
guidata» Maurizio Molinari, direttore de «La Stampa». Appare in buona forma, nonostante
tutto. Fa sport e nuota ogni mattina. E anche l’umore non è male, nonostante tutto.
«Mi viene da sorridere - conferma - a guardare la piccola folla che pensa di scendere dal carro del presunto sconfitto, con la
stessa rapidità con la quale ci
era salita», dice con la solita ironia. Ma sarebbe sbagliato immaginarlo superficialmente indifferente al voto (traumatico)
dei ballottaggi di domenica
scorsa. Il Pd, che riunisce oggi
la Direzione, sembra una pentola in ebollizione: e attorno al segretario-premier - fuori e dentro il suo partito - sono in molti a
intonare il de profundis, imma-
È
ginandone l’imminente caduta.
«È normale - dice -. Non mi sorprendo e non mi spavento. Ma al
mio partito, domani (oggi per
chi legge, ndr) farò un discorso
chiaro: un discorso che somiglierà ad una sfida».
Il senso sarà: se hanno proposte le avanzino. Ma se qualcuno pensa alle sue dimissioni
o ad un ritorno alla stagione dei
«caminetti» tra capicorrente,
resterà deluso: «Se vogliono quello - dice hanno una via dritta:
trovarsi un nuovo segretario. Il Congresso
non è lontano, possono
provarci». Né intende
accettare la lettura del
voto che va per la maggiore: e
cioè che il Pd arretra e perde in
ragione di una politica di governo troppo poco di sinistra. È
un’idea che Matteo Renzi rifiuta. Così come non crede che siano state certe alleanze con Verdini a penalizzare il Pd oppure
l’impostazione (personalistica,
dicono) data al referendum costituzionale, del quale - per al-
tro - offre una lettura nuova.
«Votare sì - spiega il premier è la scelta più anti-establishment possibile, oggi: infatti, significa ridurre le poltrone alla
politica e tagliarne notevolmente i costi. Magari i senatori Cinque Stelle voteranno no per
conservare il posto: ma non vedo perché gli elettori di Grillo
non dovrebbero dire sì. E in
ogni caso - conclude - finita la
nostra discussione interna io riprendo il giro
d’Italia per far campagna sul referendum,
che era e resta la madre
di tutte le battaglie e di
tutte le riforme».
Dunque è inutile attendersi correzioni di linea e di toni
dopo la sconfitta ai ballottaggi?
«Intanto a me pare impossibile
un giudizio uniforme e omogeneo
sui due turni a livello nazionale.
Se ci limitiamo ai ballottaggi, naturalmente, la lettura è chiara:
una vittoria dei Cinque Stelle
evidente, innegabile e netta. Ma
il voto non è stato solo questo».
E cos’altro è stato?
«Si è votato in 1.500 comuni e in
20 hanno vinto i Cinque Stelle.
In 7-800 comuni abbiamo vinto
noi e negli altri, non pochi, l’ha
spuntata il centrodestra, che
dunque c’è. Il dato politico è che
ha perso la Lega, mentre noi
l’abbiamo spuntata in quella che
era definita la battaglia-simbolo:
Milano. Non è che solo perché lì
abbiamo vinto allora quel voto
diventa irrilevante... Ma capisco
che la sorpresa negativa di Torino abbia cambiato il racconto
possibile: che ora è totalmente
impostato su un’altra linea, e
cioè la crisi del Pd».
Per il quale lei invece non vede
difficoltà?
«Di questo discuteremo appunto
in Direzione, dove io porrò un
problema che è anche di metodo.
Nell’ultimo anno, infatti, il Pd è finito sui giornali soprattutto per
questioni interne: ora, se qualcuno pensa che si possano conquistare voti con una costante presa
di distanze dal segretario o dall’attività di governo, pensa una
cosa stramba davvero».
Non può certo pretendere che
tacciano e obbediscano. Per altro, dal punto di vista della minoranza interna al suo partito, il
reato di cui è accusato è grave:
aver spostato a destra l’asse del
Pd e del governo. E questo è
quel che avreste pagato nel voto
di domenica.
«Il Jobs Act è la cosa più di sinistra fatta negli ultimi anni, perché permette ai giovani di avere
un lavoro a tempo indeterminato, che significa un mutuo, uscire di casa, affrancarsi. Ci sono
455 mila posti di lavoro in più da
quando io sono presidente del
Consiglio, è troppo poco, ma il
numero è enorme. Aggiungo:
per me è di sinistra la politica
europea che abbiamo fatto, una
linea apprezzata sull’immigrazione e lo stop a chi immaginava
avventure militari in Libia... Noi
abbiamo fatto la legge sui diritti
civili, sul terzo settore, sull’autismo, sulla corruzione... Se alla
fine mi si spiega che tutto questo
non è di sinistra, io non so più
che cosa dire».
Però è questo quel che le contestano, no?
1
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Primo Piano .3
.
Sopra un momento dell’intervista
rilasciata da Matteo Renzi a Maurizio
Molinari, direttore de “La Stampa”, e
Federico Geremicca
IL REFERENDUM
Avrà la tempistica prevista
dalla Cassazione. Punto
e basta. Di che parliamo?
Non sono in ballo io, ma il
futuro del Paese. Confermo
tutto quel che ho detto
accadrà in caso di sconfitta
- STEFANO COSTANTINO/LAPRESSE
«Sì. Ma il punto vero è che, comprensibilmente o meno, dentro
l’anima profonda del gruppo dirigente che oggi sta nella minoranza c’è sempre il sentimento
di una sorta di usurpazione: come se io mi fossi autoproclamato segretario o capo del governo, ignorando che ho vinto le
primarie e che è stato il mio
partito a chiedermi di fare il
presidente del Consiglio».
Nemmeno la criticatissima alleanza con Verdini può
esser oggetto di correzioni? Non è anche
questa una virata a destra?
«E secondo lei la Valente
si allea a Napoli con Ala
e la conseguenza è che
Fassino - sindaco bravissimo perde il ballottaggio a Torino?
Sono argomentazioni che non
stanno in piedi. Servono a montare polemiche non solo inutili
ma perfino dannose. Se noi stessi
trasmettiamo agli elettori
un’idea di inaffidabilità del Pd,
mi pare complesso poi riuscire a
vincere delle elezioni».
Magari queste polemiche sono
giustificate dall’altra accusa che
le viene mossa: aver abbandonato il Partito democratico al
suo destino, non curando l’organizzazione sui territori.
«È dieci anni che il Pd discute di
se stesso, della forma partito,
con chi lo vuole solido e chi lo
vuole liquido. Io non ho toccato
nulla di quel che ho trovato, ho
fatto campagna elettorale ovunque, sono tutte le domeniche alla
scuola di partito... Il punto è:
qual è l’alternativa al modello organizzativo attuale? Io porrò il
problema in Direzione in modo
molto franco. Abbiamo una rete
sul territorio eccezionale: ma
questa rete va usata, e non sem-
pre avviene. Non solo: questo
partito, in passato, aveva smesso
di funzionare ed era diventato
ostaggio delle correnti nazionali,
per cui il luogo della sintesi erano i “caminetti”. Dunque: finché
io faccio il segretario del Pd, “caminetti” non se ne fanno. Volete
il partito delle correnti? Allora
cacciate me».
D’Alema, in verità, denuncia anche un altro rischio: che siano gli
elettori ad andarsene. Infatti sostiene che lei stia rottamando anche loro...
«D’Alema è stato appena rieletto, anche con il
nostro aiuto, presidente della Federazione
che unisce tutte le fondazioni del socialismo
europeo. Ecco, io spero che a
Bruxelles i nostri amici socialisti europei non si siano accorti
del fatto che, in piena campagna
elettorale, tra il primo e il secondo turno faceva telefonate invitando intellettuali e uomini di
cultura a dare una mano alla
candidata che a Roma si opponeva al candidato del suo partito. Una candidata, per altro, immortalata dietro i banchetti no
euro. Lasciamo stare... Ma se
questo è il modello di Pd
che hanno in testa, un
partito che logora il suo
segretario, facciano pure: io intanto parlo al
Paese».
Romano Prodi le pone
invece un’altra questione: quella delle crescenti disuguaglianze. È un tema che crede
di aver sottovalutato come capo
del governo e, più ancora, come
segretario del Partito democratico? In fondo, è una delle cose
che le vengono rimproverate
«da sinistra», no?
«Quello della lotta alle disegua-
glianze è un tema enorme, e certo non solo italiano. Pensi alla
campagna elettorale americana,
per esempio. Trump affronta la
questione in maniera demagogica, Sanders l’ha fatto con proposte più classiche. E il Pd come intende affrontarla per provare a
risolverla? Io penso con il Jobs
Act e i nuovi diritti e strumenti
che stiamo introducendo: non
con il reddito di cittadinanza e
uno stipendio assicurato a tutti.
Si potrà non esser d’accordo, ma io credo alla
società delle opportunità e non a quella della
rendita. Ma certo se
ogni volta che interveniamo e facciamo qualcosa veniamo tacciati
come amici delle lobby, oggi i petrolieri e domani le banche, per
dire, si torna al solito punto»
La sua sembra una linea di chiusura totale. Non cambierà nulla,
dunque, nel Pd? Impossibile,
per esempio, pensare a una gestione unitaria o a un vicesegretario unico?
«La gestione è giù unitaria, la segreteria è già unitaria. Vogliamo
cambiare? Io non ho preclusioni.
Ma è importante l’analisi di partenza: non siamo nella
situazione di tracollo
del Pd che viene descritta sui giornali o in
Transatlantico. Certo,
abbiamo perso comuni
importantissimi, come
Roma e Torino, abbiamo preso un colpo e brucia, fa
male. Ma succede di perdere delle amministrative, non si può
sempre vincere dappertutto. E
dalle sconfitte si può imparare,
comunque, se si vuole».
E a chi chiede un segretario che
si occupi a tempo pieno del Pd
cosa risponde?
«Che lo Statuto non lo prevede.
Vogliono cambiare lo Statuto?
Qualcuno si alzi, lo dica e spieghi
qual è il modello alternativo che
propone».
Insomma, lei non sembra preoccupato dall’esito del voto. Non
lo considera un campanello d’allarme, anche in vista del referendum costituzionale?
«Il referendum non c’entra niente con le amministrative: ma approvare quella riforma è la condizione per la quale l’Italia
può giocare la partita
del futuro. Non sono in
ballo io, ma davvero il
domani del Paese. Anche se, naturalmente,
confermo tutto quel che
ho detto accadrà in caso
di sconfitta».
Ma è vero che intende farlo slittare un po’ per permettere al
fronte del sì di spiegare meglio
le sue ragioni?
«E perché? Tempo ce ne è. Il referendum avrà la tempistica prevista dalla Cassazione. Punto e
basta. Di che parliamo?».
Quindi, avanti tutta come prima? Come se niente fosse successo? Nessun aggiustamento
né sul piano dell’azione di governo né sulla linea del
partito? C’è perfino chi
le chiede di cambiare
atteggiamento, meno
arroganza, battute,
presunzione...
«Le ho appena detto che
dalle sconfitte si può imparare molto. Io non dico facciamo finta di niente: dico discutiamo sul serio però, senza analisi
strumentali e superficiali. Io accetto la sfida della riflessione, ma
che sia in profondità. Non darò
qualcosina a qualcuno, un dipartimento, un nuovo incarico di responsabilità, così che dicano “ha
capito la lezione”. Io in Direzione
dirò al Pd: discutiamo, ma poi
tutti al lavoro sul territorio, nelle
città, dietro ai banchetti. È una
sfida».
E per quanto riguarda i suoi atteggiamenti un po’ guasconi?
All’inizio forse piacevano, ora
sembrano addirittura danneggiarla...
«Io una riflessione su di me e su
come sono percepito la devo fare.
Il fatto non mi sconvolge né mi
preoccupa, perché penso sia fisiologico - dopo due anni - che
uno che governa si prenda gli insulti. Una volta Obama mi ha detto una cosa divertente: fino a che
sei al governo ti giudicano sulla
base delle loro aspettative, ma
quando ci sono le elezioni ti valutano sul piano delle alternative...
Sì, vedo un rischio di personalizzazione: ma da parte delle opposizioni contro di me. In alcune
persone vedo non solo personalizzazione, ma addirittura odio.
Sei considerato il responsabile di
ogni male, insomma. Devo cambiare qualcosa? Certamente ho
qualcosa da cambiare anch’io.
Magari nei toni, nello stile, vedremo...».
Magari smetterla con i gufi e i
professionisti delle tartine potrebbe comunque aiutare, no?
«Ma io ho cambiato su questo.
Ho smesso di insistere su questi
aspetti, e non so è stato un bene o
un male... Però ormai rinuncio alle battute. Detto questo, ammetto che se guardassi alcune tv e
leggessi alcuni giornali, nemmeno io voterei per me, tante sono
le critiche... Questo è un Paese
dove, del tutto legittimamente,
uno che si è messo a governare
per cambiare le cose viene attaccato in continuazione. Ci sta.
Certo, farei volentieri a meno di
certo fuoco amico».
Torniamo alla polemica interna?
«Solo perché l’accusa di non
aver fatto e di non fare politiche
di sinistra non la digerisco. Ne
voglio discutere, voglio sentire
le loro proposte. Ma ripeto: seriamente. Il senso di quest’intervista potrebbe essere: il Pd
viene sfidato in positivo dal suo
segretario. E li avviso: se vogliono passare le giornate a
continuare ad attaccarmi, facciano pure. Ma io, da dopo
Brexit ed il Consiglio
europeo, me ne andrò
in giro per il Paese a fare iniziative per il referendum costituzionale.
Quella riforma è la madre di tutte le battaglie.
Peserà sul futuro dell’Italia. Potrà assicurare stabilità. E glielo dico oggi, proprio
nel giorno in cui nell’Italia dei
63 governi dal dopoguerra ad
oggi, il mio diventa il quinto per
longevità. Il quinto, dopo appena 28 mesi. Ed è evidente che
qualcosa non va».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1L’INTERVISTA
TIBERIO BARCHIELLI
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Maggioranza battuta in Senato
Alfano non tiene i suoi senatori
Centristi divisi sul governo. E Verdini manda un “pizzino” al premier
9
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
senatori
Dell’area
centrista
hanno
votato
ieri assieme
all’opposizione
mettendo
in minoranza
la coalizione
di governo
Con il partito diviso tra chi vuole tornare con Berlusconi e chi
rimanere anche in futuro con
Renzi, che garanzie può dare
Alfano al premier? Il presidente
del Consiglio, già alle prese con
una sinistra interna pronta a
non votare più la fiducia, di fatto non ha più la maggioranza al
Senato. Ieri un esempio concreto: governo battuto in aula su
un emendamento di Fi in materia di lotta al terrorismo. Una
questione non vitale per Palazzo Chigi (l’emendamento degli
azzurri aumenta le pene per chi
si macchia del reato di terrorismo nucleare). Ma il problema
è che a votare con l’opposizione
sono stati 9 senatori Ncd dei 16
presenti: 15 erano assenti. Solo
5 hanno votato l’emendamento
del governo e 2 si sono astenuti.
Contro pure i senatori di Ala.
«Il primo pizzino di Verdini a
Renzi», dice sarcastico Brunetta. Insomma Palazzo Madama
torna ad essere il vulcano sul
quale è seduto Renzi ma anche
Alfano che non riesce a tenere
unito il gruppo dei senatori guidato da Schifani pronto a passare all’appoggio esterno.
È il primo passo per il ritorno
all’ovile berlusconiano. Schifani
parlerà esplicitamente alla riunione del gruppo giovedì prossimo. Sarà l’appuntamento dove le divisioni del piccolo partito di Alfano verranno squadernate. Lo stesso accadrà contemporaneamente al gruppo
della Camera dove ci sono coloro che mai torneranno nel centrodestra, come Cicchitto e Pizzolante. Quest’ultimo accusa il
partito (in particolare Lupi, an-
che lui in transito verso il centrodestra) di avere sbagliato
tutto, di essere rimasti nella
«terra di nessuno». Pizzolante
vorrebbe la nascita di una nuova forza alleata stabilmente con
Renzi. «Se nelle prossime settimane non ci sarà un chiarimento, lascio il partito», annuncia il
deputato di Rimini che in questa città ha dato vita a una lista
civica a sostegno del candidato
Pd, ottenendo il 15%. Per lui
questo è l’esempio da seguire.
Al Senato, per motivi opposti, un piede fuori ce l’hanno
Schifani e alcuni senatori come
E scoppia il caso delle dimissioni di Orfini a Roma
La vera novità politica è una
minaccia, stavolta più rumorosa e potenzialmente foriera
di timori per il premier, rispetto alle altre già tentate
senza successo in passato: è
una sorta di sciopero delle fiducie al governo Renzi quello
che la minoranza Pd prefigura nella sua contro-direzione
riunita al Nazareno. Uno
sciopero che bisognerà vedere quale seguito avrà di fronte alla prospettiva di far cadere l’esecutivo sotto il fuoco
amico, tanto che Gianni Cuperlo subito frena e prende le
distanze dai seguaci di Bersani. Ma il dado è tratto per
loro: se il premier non ascolterà la sequela di richieste
che mirano a commissariarlo, condizionando le politiche
del governo, i dissidenti della
sinistra di Camera e Senato
non voteranno più «tutte
quelle fiducie in bianco sui
provvedimenti una dietro
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
FABIO CIMAGLIA / LAPRESSE
Ora la sinistra Pd minaccia
lo sciopero delle fiducie
l’altra», assicurano i compagni
in Transatlantico prima di andare a conclave.
Del resto, lo dice chiaro e
tondo Roberto Speranza, che
della minoranza Pd è uno dei
due leader, nella sua prolusione all’affollato summit al riparo dal caldo torrido sotto i soffitti a cassettoni della sede del
Pd. «Chiediamo un cambio
profondo, da oggi diciamo basta. Sulle questioni sociali bisogna invertire la rotta e non
c’è più voto di fiducia che tenga. Non siamo più disponibili a
sostenere provvedimenti che
aggravano le fratture sociali».
E allora ecco il lungo cahiers de
doléances della sinistra, che
per carità premette di «non voler fare il processo a nessuno»,
ma che «c’è stata una sconfitta
molto dura» e occorre cambiare le politiche di governo. «In
questi mesi abbiamo spesso
votato cose che non ci convincevano. Ad esempio per togliere la tassa sulla casa in maniera indistinta, anche ai miliar-
Verdini si frega le mani: il suo
valore aggiunto al Senato (e
non nelle urne) diventa oro. Alfano consiglia di portare a termine la riforma costituzionale e
il referendum. Ha bisogno di
convincere Renzi a cambiare
l’Italicum con il premio di maggioranza alla coalizione: così
potrà schierare il nuovo soggetto politico centrista accanto alle bandiere del Pd. «E chi vuole
tornare con Berlusconi, accanto a Salvini e Meloni, si accodi.
Auguri», dice il sottosegretario
Giuseppe Castiglione.
Angelino Alfano, leader Ncd: il suo partito è diviso tra Renzi e il ritorno da Berlusconi
Il rischio di una caduta del governo
CARLO BERTINI
ROMA
Azzolini ed Esposito, ma anche
il sottosegretario Gentile.
Esposito parla di «irrilevanza
elettorale del partito». «Lupi ha
annunciato che dopo il referendum Ncd uscirà dal governo.
Ma non vorrei che questi annunci fossero soltanto un pretesto per guadagnare tempo. Ad
ottobre - ricorda Esposito - si
dovrà votare la finanziaria. Cosa farà Ncd? L’approvazione del
bilancio dello Stato sarà una
scusa ulteriore?».
Cosa farà Alfano? Come potrà garantire al premier la maggioranza in queste condizioni?
dari». E si spertica il giovane
Speranza, mentre in sala
ascoltano Errani, Bersani e
compagni, a dire che questa
«non è la solita polemica interna, che il Pd deve ripartire dal-
la vita reale delle persone mostrando di aver capito la lezione». La liturgia da ex Pci viene
rievocata da Vasco Errani, che
era dato in predicato per entrare in segreteria, e che nega
ogni gioco di poltrone, «sono
tutte sciocchezze, non si gioca
con le figurine Panini. Se il Pd
non apre una fase nuova, andiamo a sbattere e subisce un
colpo pesante tutto il paese».
L’ex braccio destro di Bersani
chiede un’azione di igiene «reciproca, basta vecchio-nuovo»,
rifiuta il bollino di «sabotatori»
che qualcuno vuole appiccicare. Esordisce come si faceva
una volta con un «concordo in
pieno con la relazione di Speranza». Che aveva parlato di
L’ANNUNCIO
Unità, Staino direttore
«Ci metterò l’anima
e il cuore di Bobo»
1 «Sì, è vero: mi è stata chiesta
ANSA
la disponibilità a dirigere l’Unità e
io l’ho data con grande entusiasmo, più di pancia che di testa...»:
così ha detto Sergio Staino, il disegnatore padre di «Bobo». «Non
ho ancora parlato con Renzi e
quindi la cosa è ancora tutta da
vedere. Però è vero che mi è stata
chiesta la disponibilità. L’Unità è
un giornale che ha bisogno di
cuore e anima. E Bobo ne ha tanto», ha detto ancora Staino.
misure di contrasto alla povertà, degli errori sulla scuola, dei
timori su sanità e pensioni. Invitando Renzi a mettere da
parte «l’arroganza del ciaone»
ad essere più «umile sul referendum» e a celebrare «il funerale del partito della nazione».
E se Cuperlo evoca non solo
l’analisi sul mancato voto delle
periferie, ma chiede di aprire
anche la discussione sull’Italicum, i renziani prevedono una
qualche apertura del premier
oggi in Direzione. «Noi abbiamo pensato l’Italicum in un
momento diverso - ammette
Emanuele Fiano - e credo che
Renzi farà una riflessione seria
e aperta su tutto questo».
Anche se oggi la carne al
fuoco sarà tanta, sulla batosta
romana sono esplose le tensioni tra correnti sul presidente e
commissario del Pd romano,
Matteo Orfini. Invitato a dimettersi da commissario da
Marianna Madia, con un’intemerata che ha dato la stura a
richieste analoghe dei bersaniani e di alcuni ex presidenti
di municipi. E che ha prodotto
una reprimenda del vicesegretario Guerini, fatto inedito nell’era renziana: «Io tengo sempre scolpita a mente una frase
di Alda Merini che dice: “Mi
piace chi sceglie con cura le parole da non dire”. Consiglierei
a tutti più sobrietà nelle dichiarazioni». Oggi Orfini non si
presenterà dimissionario: il
suo mandato scade a ottobre e
sarà il congresso a decidere.
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Taccuino
MARCELLO
SORGI
Un partito
in evidente
crisi
di nervi
atteo Renzi non ci
ha pensato neppure
un momento, dopo
la sconfitta elettorale, ad
aprire una trattativa con gli
avversari interni che subito
hanno cercato di approfittarne. Ma se serviva una
conferma alla scelta della linea dura, alla vigilia della direzione di oggi ne è arrivata
più di una. La minoranza
bersaniana ha convocato
un’assemblea nella quale ha
ufficializzato la richiesta,
già avanzata dall’ex-segretario, di una marcata svolta a
sinistra nelle politiche del
governo, ha posto la questione della separazione tra la
leadership del partito e il
ruolo di presidente del consiglio e ha annunciato, per
bocca dell’ex-capogruppo
dei deputati Speranza, che
sulle «questioni sociali» i
parlamentari anti-renziani
potrebbero non votare più la
fiducia.
Un altro psicodramma si
svolgeva nel frattempo tra i
«giovani turchi», la corrente
del presidente del partito,
nonché commissario del Pd
romano, Matteo Orfini, di
cui la ministra della Funzione pubblica Marianna Madia ha chiesto le dimissioni,
giudicando fallimentare la
sua gestione della crisi Democrat post-Marino e definendolo un «tappo» alla liberazione di nuove energie interne nel partito romano.
Conseguenze: reazioni indignate degli amici di Orfini e
intervento pompieristico
del vicesegretario Guerini,
dall’effetto quasi nullo, se
non quello di far capire che il
pugnale di Madia non era
stato armato da Renzi.
Di fronte a un partito in
preda a un’evidente crisi di
nervi, dopo il disastro di Roma e Torino e la perdita di
metà dei novanta comuni
che amministrava prima del
19 giugno, Renzi si prepara
dunque a riproporre l’analisi
della sconfitta già espressa a
caldo dopo i risultati (non è
un problema di linea politica, ma di cambiamento insufficiente rispetto alle novità proposte dai 5 stelle), e a
tenersi a distanza dalle beghe precongressuali tra le
correnti, che per la verità
creano qualche problema
anche nella maggioranza
che sorregge la segreteria.
Si prepara un piccolo rimpasto al vertice del Pd, ma sarà
ancora Renzi a decidere chi
entra e chi esce. E se la minoranza davvero vuol far cadere il governo, si accomodi:
si accorgerà che non è così
facile metterne su un altro.
M
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Primo Piano .5
.
LA POLITICA DOPO I BALLOTTAGGI
A ROMA
A TORINO
MASSIMO PERCOSSI/ANSA
MARCO ALPOZZI/LAPRESSE
Virginia la diffidente
Chiara la secchiona
alle prese con Suburra e la sfida al “Sistema”
Ma alla fine si emoziona affacciandosi sui Fori
MATTIA FELTRI
ROMA
Noi dietro le transenne e lei di
là, a sorridere per le quattro
cosucce su cui dettaglia: la
squadra si farà il 7 luglio in
Consiglio comunale, darò tutta me stessa, il codice etico
non vale per gli assessori, e
infine la questione politicamente più fondante: sindaco o
sindaca? «Chiamatemi Virginia». Che bell’inizio alla Herman Melville! E lei dovrebbe
dunque essere Ismaele e quella che si apre un’altra epopea
del bene contro il male. E siccome noi siamo il male - uno
dei tanti mali - restiamo dietro alle transenne e niente cerimonia di insediamento: nel
palazzo del Campidoglio ci
entra da sola, alle sei e mezzo
di sera, accompagnata dal capo dei vigili e dal capo dell’avvocatura comunale, Eccellenze che nella mitologia grillina
sfumano nel losco. Tutto questo imbarazzo era stato quasi
commovente la sera prima,
mercoledì, alla Pontificia università di San Giovanni in Laterano quando Virginia aveva
indossato per la prima volta
la fascia tricolore. E dov’era
capitata! Pareva la scena iniziale di Suburra, ministri, parlamentari, alti prelati, generaloni ricoperti di medaglie e
mostrine, tutti a sfiorarsi le
guance e tendersi la mano.
Una specie di Bilderberg da
terrazza pronta all’aperitivo.
E lì, per diffidenza o semplice disagio, Virginia se n’era
rimasta discosta, inizialmente salutata soltanto dalle ministre Beatrice Lorenzin e
Marianna Madia. Ieri ne è
scaturita una polemica da
ballatoio su Maria Elena Boschi, se avesse salutato o meno l’ultima arrivata (nel finale
l’ha fatto, e le due si sono
guardate come Mohammed
Alì e George Foreman prima
di Rumble in the Jungle). Ma
l’episodio è la perfetta introduzione alla caccia a Moby Dick appena aperta. Il Movimento gusta la gloria e prevede l’immensa grana e non si fida di nessuno, neanche dei
suoi eletti che, a cominciare
dal sindaco, sono sottoposti al
contratto secondo cui dovranno sganciare 150 mila euro in
caso di dissidenza (sempre che
trovino un giudice sufficientemente creativo). Ecco perché
gli assessori saranno esentati:
non se ne trovava uno così dissennato da accettare simili regole. Il medesimo contratto
vuole anche che «le proposte di
atti di alta amministrazione e le
questioni giuridicamente complesse verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico legale a cura dello staff coordinato dai garanti del M5s».
Dunque le scelte dei consiglieri,
gli atti amministrativi e le questioni giuridiche escono dal
Campidoglio (che ha un’avvocatura con una trentina di professionisti, per altro con altissimi tassi di assenteismo) e passano al mitico staff, zona Casaleggio associati. Si prevede
spargimento di sangue soprattutto se è vero, come si dice, che
per evitare noie i cinque stelle
porteranno in procura ogni bilancio, ogni appalto, ogni concessione non gli quadri. E vale
anche per le due municipalizzate più estrose, quella della nettezza urbana e quella dei trasporti, dove gli sprechi sono tali
da sconfinare nell’umorismo.
Ma qui siamo al pronostico,
niente più.
Infatti Virginia, come si accennava all’inizio, ha esordito
in Campidoglio per le foto di
benvenuto soltanto ieri sera, in
conclusione di 24 ore durante le
quali le sono toccati tutti i santuari, religiosi e laici, della vita
pubblica. La messa a San Giovanni in Laterano mercoledì sera, la visita alla Sinagoga ieri all’ora di pranzo, di prima mattina la commemorazione del magistrato Mario Amato, ammazzato dai neofascisti nel 1980, e
nel pomeriggio al Mausoleo ardeatino, autentico sacrario della democrazia. Stare a fianco
del presidente del Senato, Piero Grasso, variamente accusato di golpismo dai colleghi senatori grillini, o del procuratore
Francesco Pignatone, i cui uffici hanno aperto un’indagine
sulle consulenze di Raggi con la
Asl di Civitavecchia, sono cose
che capitano quando si diventa
sindaci. E ne capiteranno molte
altre, ma per fortuna non tutto
è fastidio e sospetto. Infatti poi
Virginia ha compiuto l’atto più
dolce di ogni primo cittadino
romano: è salita sul magnifico
balcone sospeso sui Fori e dopo
pochi secondi si è portata le
mani alla bocca. «Virgi’, te sei
emozionata?», ha gridato un fotografo. Lei ha annuito con gli
occhi lucidi, e sorriso al Fato.
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Prima uscita con la fascia su delega di Fassino
BEPPE MINELLO
TORINO
Da lunedì due Torino si guatano. Ma non sono quella dimenticata delle periferie e quella
privilegiata del centro e della
collina come la storia un tanto
al chilo tramanderà ai posteri
per spiegare il ribaltone elettorale. A studiarsi, sono la Torino che comandava, quella
dell’ormai famoso «Sistema»
e quella uscita dalle urne che
vuole comandare. Sono i dirigenti, i grand commis, i volti
noti che da sempre ruotano
nelle stanze del potere, 60 dei
quali, su un totale di 115 poltrone, sono in scadenza e attendono di sapere quale sarà
il loro futuro.
Nel Palazzo Civico che in
questi giorni è terra di nessuno, perché Fassino è ancora
formalmente sindaco fino al
30 giugno, giorno fissato per
la proclamazione degli eletti,
dominano gli scatoloni per liberare gli uffici di staffisti e
collaboratori. Le truppe grilline, invece, dopo il corteo un
po’ becero che domenica notte al grido di «Onestà, onestà»
ha marciato da casa Appendino alla conquista del Municipio, hanno scelto il basso profilo. Come, e più di loro sta facendo, per carattere ed educazione, Chiara Appendino la
Di Maio convoca i nuovi eletti
e impone fedeltà al Movimento
MARIA CORBI
ROMA
Fedeltà al movimento. Luigi
Di Maio nella sua veste di candidato premier per il Movimento, convoca i sindaci grillini, di nuova e vecchia nomina (tranne l’infedele Pizzarotti, che da Parma si lamenta
dell’esclusione) e detta la linea che suona così: non pensate di fare di testa vostra (come ha fatto Pizzarotti a Parma per essere chiari). Dai territori che governate parte la
lunga marcia verso palazzo
Chigi e qualunque passo falso
può riportarci indietro. Insomma nel Monopoli del potere i
pentastellati sono determinati
a vincere e ad arrivare al 2018, o
magari prima, con la forza trainante che li ha portati alla vittoria alle amministrative di domenica scorsa. Quindi nasce
una task force che da Roma
porta alle regioni e ai comuni,
una vera e propria «cabina di
regia» in Parlamento collegata
ai sindaci pentastellati. Ma guai
a dire che questa scelta ricorda
tanto l’auricolare tra Ambra e
Gianni Boncompagni a «Non è
la Rai».
Ieri con Luigi Di Maio ce ne
erano 27 di eletti, tra vecchi e
nuovi, contando le assenze giustificate delle super prime cittadine di Roma e Torino.
In un primo momento si era
pensato a un’ampliamento del
direttorio, invece si è scelto per
il gruppo di coordinamento in
seno al Parlamento ma che vede coinvolti anche consiglieri
quale, ieri, per la prima volta,
ha potuto indossare la fascia
tricolore in virtù del non scontato gesto di Piero Fassino che
l’ha «delegata» a rappresentarlo alla cerimonia del Farò di San
Giovanni, patrono della città.
La prima uscita perchè, anche
avesse potuto, non avrebbe
avuto scelta: da domenica Chiara Appendino vive ingurgitando Tachipirina e antibiotici per
debellare l’influenza trasmessagli dalla figlia Sara di 5 mesi.
La neo sindaca però, non poteva mancare all’evento scaramanticamente più importante:
l’accensione, appunto, nella
centralissima piazza Castello di
un enorme falò sormontato dalla sagoma di un toro, simbolo
della città, la cui inevitabile caduta rappresenta un segnale di
buon auspicio se avviene verso
la stazione di Porta Nuova, cattivo verso Palazzo Reale. Tranquilli, l’esperienza dei fuochisti
di Palazzo è proverbiale e il Farò è caduto verso la stazione.
Da secchiona qual è, Chiara
Appendino s’è preparata diligentemente per l’appuntamento serale preceduto, nel tardo
pomeriggio, dalla sfilata di duemila figuranti in abiti settecenteschi e dallo scambio dei pani,
simbolo di abbondanza, con
Gianduja e Giacometta, le maschere torinesi. Dunque, alle
regionali. Un modo di lavorare
più rapido ed efficiente, un legame tra il potere centrale e quello locale, spiegano dal Movimento. Anche se la ratio di questa impalcatura non è solo questa, e affonda nella necessità di
rendere i neo eletti e più legati
alla triade Casaleggio-Grillo-Di
Maio.
E Pizzarotti, l’escluso, da Facebook si lamenta: «Non posso
non vivere con grande rammarico il fatto che la nostra esperienza venga ritenuta non utile
da condividere e raccontare,
qualcosa da non valorizzare,
nonostante in questi 4 anni il
nostro lavoro abbia portato a
diversi riconoscimenti prestigiosi in vari settori».
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9.30 il primo impegno di Appendino è stato quello di incontrare funzionari e dirigenti del
Cerimoniale. Incontro interrotto da una comitiva di bambini di
Estate Ragazzi, uno dei punti
forti delle politiche giovanili
delle giunte di centrosinistra
per tenere occupati i piccoli torinesi orfani della scuola e arrivati, ieri, per visitare la Sala
Rossa. È finita con l’Appendino,
cuore di mamma, a spiegare
che «lì sta la maggioranza, là
l’opposizione dove sono stata io
in questi ultimi 5 anni». Un saluto via internet ai dipendenti e
poi passeggiata in centro. Un
«ciao» per tutti («E’ così dall’inizio della campagna elettorale» sorride la sindaca), selfie
e abbracci come se piovessero.
Ecco, al di là degli interrogativi alimentati, per ora, dai giornali e che angustiano la Torino
che comandava, in ambasce per
Fondazioni in procinto di essere cancellate, varianti urbanistiche pericolanti e lucrosi incarichi che si allontanano, la
prima novità rappresentata da
Appendino è lo sbalorditivo
rapporto con i torinesi che se
proprio devono sollevare una
critica guardano la sua acconciatura refrattaria a ogni intervento del coiffeur e ai volutamente rassicuranti tailleur da
«madamina». Ma per il resto
siamo 3-0 nei confronti di Fassino. Un paragone ingeneroso,
perché ognuno ha il carattere
che ha ed è ovvio che non basta
la simpatia, vera o astutamente
cercata, per amministrare una
metropoli. Però, aiuta.
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Jena
Autocritiche
Oggi alla direzione Pd andrà
in scena la prima e
sincera autocritica di Renzi:
«Avete sbagliato tutto».
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6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
IL DOMANI DEL MOVIMENTO
il caso
RAPHAËL ZANOTTI
I numeri
129
proposte
Lo staff di Rousseau ha selezionato 129 proposte e ne ha scartate 120, tra
quelle arrivate,
perché incostituzionali o incoerenti con il programma M5S
95,3%
Uomini
Sono praticamente tutte di
uomini le proposte arrivate alla
piattaforma.
Solo 6 quelle
presentate dalle
donne: su famiglia, scuola,
detenuti e taxi
45
anni
L’età media dei
proponenti è di
45 anni e mezzo.
Il proponente
più giovane
è uno studente
di 19 anni,
quello più anziano è un pensionato di 77
accordo, leggere in
calce a una proposta
di legge sul vincolo di
mandato: «Basta accendere la
tv e guardare in faccia soggetti
tipo Alfano e Verdini» come
motivazione non sarà istituzionalmente ineccepibile. Come
può far sorridere quel cittadino
che ha proposto di rendere obbligatorio il voto e alla voce
«esperienza», che indica il tipo
di competenze di chi propone la
legge, ha scritto «da fare». Però
Rousseau, la piattaforma di democrazia diretta lanciata del
Movimento 5 Stelle, è un esperimento politico di tutto interesse. E sbaglierebbero alcuni a
sottolinearne certe ingenuità
senza valutarne la spinta pionieristica e la sensazione, quanto veritiera lo scopriremo poi,
che ha il cittadino di poter dire
la sua, senza mediazioni.
D’
impiegati
La metà dei
proponenti fa
l’impiegato.
Molto diffusi
anche i dipendenti pubblici,
mentre si contano anche due
poliziotti e un
carabiniere
La piattaforma per le
proposte di
legge del
Movimento
5 Stelle è
stata lanciata
un mese fa
e ha prodotto
le prime 129
proposte
«dal basso»
ALESSANDRO DI MEO/ANSA
Come funziona
Rousseau è stata lanciata un
mese fa e ieri ha rilasciato le prime 129 proposte. Non sono tutte
quelle pervenute: 120 sono state
respinte dallo staff della piattaforma perché incostituzionali,
incoerenti con il programma 5
Stelle, incomplete o senza l’indicazione di fonti di finanziamento realistiche (almeno «indicative», recita lo staff, che altrimenti avrebbe dovuto sforbiciare in maniera eccessiva).
Le proposte sono state pubblicate perché gli iscritti le valutino. Saranno poi votate (5 voti per 5 proposte) e le prime due
saranno prese in carico dai portavoce e presentate in Parlamento.
Il nemico burocrazia
65
Dal basso
A una prima analisi, Rousseau
offre uno spaccato della società
che un domani potrà essere
usato anche dal Movimento per
annusare «dove tira il vento».
Uno dei temi più trattati è, per
esempio, la burocrazia. Dallo
snellimento per i commercianti, all’inasprimento delle sanzioni per i funzionari che sbagliano, la questione è sentita.
C’è chi pare avere approfondite
conoscenze sull’argomento e
propone digitalizzazioni dei
timbri e modifiche sulle leggi
dei concorsi pubblici, ma c’è an-
Case chiuse e legge anti Verdini
arriva la democrazia diretta 5stelle
Ecco le prime proposte dei cittadini sulla piattaforma Rousseau
5
voti
Le proposte
verranno
sottoposte
alla votazione
degli iscritti e
le due più
votate verranno affidate ai
portavoce
perché vengano presentate
in Parlamento
che chi senza alcuna remora dichiara alla voce esperienza:
«Un cittadino che s’informa».
Dalle etichette degli imballaggi, agli incentivi sull’acquisto
di bici, a scrivere sono insegnanti, disoccupati, liberi professionisti. C’è chi propone la
«modifica del comma 1 dell’art.
57 Dpr 131/1986 (TU delle disposizioni concernenti l’imposta di registro) e chi, a mo’ di
contrappasso, propone leggi
chiare: «Qualsiasi proposta di
legge deve essere scritta, postulato, riportata nella sua interezza di formulazione di senso
compiuto, in lingua italiana».
8558
finanziatori
La piattaforma digitale
Rousseau è
stata messa in
piedi grazie al
finanziamento di 8558
persone. Il
finanziamento medio è
stato di 32
euro a testa
Voto di scambio
Il mese di attività di Rousseau
ha coinciso con la tornata elettorale. E questo probabilmente
ha spinto alcuni a proporre leg-
Esce un libro sui suoi colloqui in azienda
“Semplificazione e cura”
il Casaleggio manager
JACOPO IACOBONI
ROMA
C’è sempre stato un che di
sincretistico, e dunque di
contraddittorio - più o meno
strumentalmente - nel pensiero di Gianroberto Casaleggio. Sì, pensiero, perché in
pochi altri casi un manager
d’azienda è stato, anche, un
intellettuale dotato di un
pensiero, e poche altre volte
un politico, e un partito nell’epoca postideologica, hanno avuto una Weltanschauung così studiata a tavolino.
È qui l’interesse della figura
di Casaleggio, ma anche la
radice delle ambiguità e
spregiudicatezze della sua
creatura: il M5S.
Lo si vede bene da un libro
che la Casaleggio associati
sta facendo uscire (online per
la casa editrice digitale dell’azienda, e su carta da Chiarelettere, prossimamente, a luglio), e La Stampa è in grado di
raccontare. Il libro è intitolato
«Gianroberto Casaleggio. Il
suo pensiero in aforismi», e
consta di una raccolta di frasi e
riflessioni di Casaleggio, o di
sue citazioni, storiche, filosofiche, letterarie, dai libri che
amava. Molte cose sono già
edite, e raccolte da libri anche
antichi; ma la parte più significativa concettualmente è costituita dalle frasi del tutto inedite, che vengono citate con la
dizione «colloqui in Casaleggio
associati», e dunque, la strategia, l’indottrinamento, avvenuto in azienda: con soci, dipendenti, parlamentari di
Gianroberto
Casaleggio
Un libro
sull’imprenditore fondatore del Movimento 5S
MARCO ALPOZZI/LAPRESSE
spicco del Movimento. I due
curatori del libro sono Maurizio Benzi e Luca Eleuteri, i due
storici soci di Casaleggio; viene poi ripubblicato il discorso
che il figlio Davide pronunciò
al funerale del padre. Perché
dicevamo di un pensiero che
spesso stride con le pratiche
del Movimento? Casaleggio,
scrive il libro, ha sempre insegnato ai suoi che «i mezzi sono
il fine», esatto rovesciamento
de «il fine giustifica i mezzi», o
della «politica come prosecuzione della guerra con altri
mezzi». Eppure è anche quello
che insegnava ai suoi a semplificare al massimo, e a ogni costo, i problemi, quando scioglierli diventava difficile; anche in modi spregiudicati assai: «Se qualcosa si pone tra
me e l’obiettivo, lo sposto». Oppure: «Per raggiungere un
obiettivo bisogna crederci, tal-
gi contro il voto di scambio. Addirittura introducendo la figura
dell’agente provocatore nei
partiti, come se fossero gruppi
di trafficanti di droga. Oppure
indicando con precisione estrema il sistema di sostituzione
delle schede, con pagamento di
50 euro a originale. Roba da
procura della Repubblica, più
che da piattaforma web. E chissà che i due poliziotti e il maresciallo dei carabinieri, che pure
hanno visto prendere in considerazione le loro proposte (su
armi non d’ordinanza e gare automobilistiche su strada), non
traggano ispirazione per qualche indagine sul campo.
Importante è anche il tema
delle tasse. E della tutela dei datori di lavoro, soprattutto in termini di fondi di garanzia. C’è chi
vola alto (regolarizzazione del
referendum deliberativo) e chi
fa lobbying (videosorveglianza
negli asili proposta da un installatore di impianti di videosorveglianza). C’è il disoccupato che
è stato fregato da una vendita
piramidale e propone pene più
severe, chi ha perso un pezzo di
terra per usucapione e ne propone la modifica e l’immancabile riapertura delle case chiuse
(proposta anche femminile).
Proposte serie e ingenuità, certo. Ma quando un 67enne pensionato propone di unificare
Pra e Aci e confessa candidamente: «Non ho le competenze
necessarie per impostare la legge. Però se venisse elaborata,
potrei dare il mio contributo»,
forse è un esperimento che mostra un attivismo inusuale, da
tenere d’occhio.
volta in modo irrazionale. In
questo modo la possibilità di
successo aumenta».
«C’è troppa complessità diceva spesso il cofondatore
del Movimento dinanzi a qualche intoppo, aziendale o politico - bisogna semplificare», ci
racconta l’uomo più intelligente che abbia lavorato con lui,
che lo ribattezzò «il Samurai».
Casaleggio era un maniaco del
dettaglio, almeno in azienda:
«La differenza tra un professionista e un dilettante si vede
dai dettagli. Cura sempre tutti
i dettagli del lavoro che svolgi». Ma è sorprendente poi la
quantità di personaggi poco
attenti alla cura e ai dettagli
che ha finito per premiare, in
politica, spesso a scapito dei
più bravi. «Bisogna eliminare
le cause che producono pensieri negativi», si legge nel libro; ma la comunicazione del
movimento è poi tutta costruita su tecniche antiche di disinformazia: il negative thinking,
o la demonization del carattere del nemico, la distruzione
virale degli avversari senza
nessun riguardo per la verità.
C’è un grande integralismo,
in queste lezioni di Casaleggio
ai suoi ragazzi: «Al minimo
dubbio, nessun dubbio». C’è il
manager orientato a destra:
«Se un venditore dice che le cose vanno male per colpa del
mercato, allora vuol dire che
anche quando andranno bene
sarà a causa del mercato. Dunque lui è inutile». C’è il capo,
anche brutale: «Non esistono
scuse. Esistono solo fallimenti». C’è il nemico del giornalismo che è però cultore della
propaganda: «Se si fanno grandi battaglie ma non si comunicano è come non farle». Casaleggio dice di aver abbandonato la religione - che frequentò
da piccolo, per la fantascienza.
Era convinto che «la Singularity è un punto dove il progresso
tecnologico accelera oltre la
capacità di comprendere e
prevedere degli esseri umani».
Qualcosa come il Punto Omega
di Teilhard de Chardin. Il luogo
in cui le macchine avranno
preso il sopravvento, e forse
non ci sarà più la brillante classe dirigente creata da Casaleggio, le Lombardi e i Di Maio,
ma neanche più noi.
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1
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Primo Piano .7
.
L’INCHIESTA
1 Ripetuti
interventi sulla
macchina amministrativa
«disordinati» e
dai risultati
incerti, soprattutto sul fronte
dello «sfoltimento» di enti e
Authority. Una
stretta sui travet che ormai è
arrivata al limite
anche se i risultati in termini di
riduzione della
spesa sono stati
notevoli e la
spending rimane «cruciale»,
con margini
soprattutto sul
fronte degli
acquisti. E una
crescita che
procede ancora
a passo troppo
lento. È il quadro tracciato
dalla Corte dei
Conti in occasione del giudizio di parifica
dei conti pubblici. Il presidente Raffaele
Squitieri ha
comunque
sottolineato che
la fase acuta
dell’emergenza
si è finalmente
conclusa.
Insider trading sul decreto banche
Pignatone sente Renzi come teste
L’indagine dopo una segnalazione Consob su acquisti anomali. Coinvolto Carlo De Benedetti
GIANLUCA PAOLUCCI
Il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, ha sentito nelle settimane scorse il premier Matteo
Renzi come persona informata sui fatti in relazione all’ipotesi di insider trading per il
decreto sulle banche popolari
e i movimenti di Borsa nei
giorni precedenti l’approvazione del decreto da parte del
governo. Secondo quanto ricostruito, al premier sarebbe
stato chiesto delle modalità di
formazione del decreto e se ritiene che l’informazione sia
potuta circolare al di fuori della ristretta cerchia dell’esecutivo nei giorni precedenti la
sua approvazione, nel gennaio
del 2015.
ANSA
La trasformazione in spa
Il decreto del governo ha imposto la trasformazione in società per azioni delle Banche
Popolari cooperative, al di sopra una certa soglia di attivi.
Per effetto del decreto hanno
dovuto trasformarsi in spa
una serie di banche popolari
quotate in Borsa come Ubi
Banca, Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Popolare dell’Emilia Romagna. Il
decreto ha riguardato anche
istituti non quotati come la
Banca Popolare di Vicenza e
La sede della Consob
Veneto Banca, poi travolte dagli scandali.
Dopo il decreto la Consob
ha avviato una serie di accertamenti sui movimenti borsistici dei titoli coinvolti, alla luce di una serie di anomalie forte rialzo di alcuni dei titoli
coinvolti con contemporaneo
aumento dei volumi scambiati
-. L’esito degli accertamenti è
stato quindi trasmesso alla
procura, che ha aperto un fa-
2015
gennaio
È la data in
cui venne
approvato il
decreto sulle
banche
popolari
Si ipotizza
una fuga
di notizie
scicolo e sentito una serie di
persone, tra le quali appunto il
premier Renzi, che sarebbe
stato sentito alla fine di maggio.
La segnalazione di Vegas
Il presidente della Consob,
Giuseppe Vegas, già nel febbraio dello scorso anno aveva
segnalato in una relazione alla
Commissione finanze della
Camera dei movimenti ano-
57%
rialzo
La crescita
anomala delle
quotazioni
delle banche
popolari
portò
a plusvalenze
per 10 milioni
di euro
mali rilevati, con alcuni operatori che avevano effettuato
forti acquisti nei giorni precedenti il decreto del 16 gennaio
2015 e rivenduto nei giorni
successi, quantificando i profitti complessivi in circa 10 milioni di euro. Sempre secondo
la ricostruzione di Vegas, le
prime indiscrezioni sul decreto avevano iniziato a circolare
il 3 gennaio, mentre i titoli
coinvolti avevano fatto registrare nel periodo tra il 3 gennaio e il 9 febbraio rialzi compresi tra l’8% di Ubi Banca al
57% di Popolare dell’Etruria.
Nei mesi scorsi era emerso il
coinvolgimento nell’indagine
di Carlo De Benedetti, che
avrebbe acquistato azioni tramite una società personale, la
Romed, investendo circa sei
milioni di euro con una plusvalenza di 600 mila euro.
Nel marzo del 2015 la stessa
Consob aveva sentito il finanziere Davide Serra, a capo del
fondo Algebris e indicato come vicino a Renzi. Serra, il cui
nome era emerso nelle cronache come uno dei possibili «indiziati» delle manovre sui titoli delle banche popolari, ha
sempre smentito di aver realizzato plusvalenze con le
azioni coinvolte nei giorni interessati dall’indagine della
Consob.
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IL RAPPORTO NOMISMA
Prima della sottoscrizione leggere la nota informativa e le condizioni della promozione riportate sul sito www.cremaecioccolato.org
Corte dei Conti
«Sfoltire enti
e Authority »
Mutui, in difficoltà
una famiglia su quattro
GIUSEPPE BOTTERO
TORINO
C’era una volta l’Italia del
mattone, quella in cui la prima
casa di proprietà era quasi un
obbligo e la seconda misurava
il livello di benessere delle famiglie. Era un Paese in cui ci si
presentava in banca giovani
per uscirne con una sfilza di
rate da saldare. La passione
per l’immobiliare non s’è
spenta anche se, nonostante
la «ripresina» del 2015 (+6,5%
rispetto al 2014), scalda sempre meno. Soprattutto perché
rispettare le scadenze del prestito è diventato più difficile,
praticamente un’impresa, almeno per una famiglia su 4.
A raccontare il rapporto
complicato tra il Paese e le case è uno studio della società di
consulenza Nomisma, che fotografa un clima di «sostanziale congelamento». Se un
anno fa due milioni e mezzo di
famiglie erano interessate all’acquisto, oggi la cifra è scesa
a due milioni: dal 12,2% all’8,8%. Va giù pure la percentuale - dal 4,2% al 3,3%- di chi
ha già iniziato a guardarsi attorno. Questione di sfiducia le famiglie che non riescono a
risparmiare sono passate dal
31,9% al 37 per cento - e anche
di rubinetti che restano chiusi. Delle 724 mila famiglie che
nell’ultimo anno hanno chiesto un mutuo alle banche, dice
Nomisma, solo 190 mila sono
uscite dalla filiale con un contratto. La ciambella di salva-
taggio, ancora una volta, sono i
genitori, gli stessi che nei mesi
scorsi hanno guidato la ripartenza del mercato immobiliare:
ad aumentare, infatti, sono stati
gli acquisti di «seconde case
per uso del nucleo familiare»,
dunque destinate ai figli.
È l’effetto di un’Italia uscita
stravolta dalla lunga crisi economica: i giovani, spiega il rapporto, sono la categoria sociale
che più delle altre ha pagato le
conseguenze della recessione.
Il tasso di disoccupazione nella
fascia compresa tra i 18 e i 29
anni fatica a scendere sotto il
30%, i salari si muovono all’indietro. Per i cinquantenni, il barometro segna un clima più sereno: sono riusciti a mantenere
il proprio livello di reddito, o addirittura ad aumentarlo. Per
colmare il divario, prosegue
Nomisma, si mette in moto una
sorta di welfare generazionale.
Chi è riuscito a comprare
non se la sta passando benissimo. La percentuale di famiglie
in ritardo con il pagamento di
una o più rate del mutuo è balzata dal 14,4% al 22,8% in un anno. Per gli istituti di credito è
l’ennesimo campanello di allarme, visto che per anni, a zavorrare i bilanci sono state soprattutto le imprese. La fatica a sostenere spese di importo considerevole si riflette sulle intenzioni di ristrutturazione per il
prossimo anno: Nomisma evidenzia come solo una famiglia
su quattro intenda procedere.
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8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Inglesi ai seggi sotto la pioggia
Per i sondaggi vince il sì all’Europa
Sezioni chiuse ed elettori bloccati per il maltempo. Alta l’affluenza in Scozia
Nella notte lo scrutinio. Il Remain in vantaggio di 4 punti nei primi dati diffusi
ALESSANDRA RIZZO
LONDRA
Grillo
si smarca
dal suo
alleato
Farage
L’immagine di Churchill, espressione indomita, osserva i londinesi che percorrono di fretta le strade della capitale. «Brits don’t
quit», i britannici non mollano.
«Vote In» invita il poster elettorale che è spuntato qua e là negli ultimi giorni. Nella Londra ricca e
multiculturale molti avranno dato retta al vecchio Winston. A
Hackney, vecchio quartiere
working-class oggi pieno di gastropub e baretti, e una delle zone
più filoeuropee del Paese, gli elettori si sono messi in fila ordinatamente dalla mattina. «Dobbiamo
restare uniti», dice Martin, concierge in uno degli alberghi di
Kensington, altra area allergica
alla Brexit. «La quantità di soldi,
energia e tempo spesi per il referendum si potevano impiegare in
altro modo, ma è un esercizio di
democrazia, suppongo».
Come si conviene per un referendum sull’identità britannica,
oltre che sull’appartenenza all’Unione Europea, il voto si è
svolto per lo più sotto la pioggia.
Uno schieramento, il filoeuropeo Remain, è andato alle urne
con la speranza di evitare una
tempesta ben peggiore, di quelle
che si abbattono sull’economia; i
fautori della Brexit hanno invocato l’alba di un nuovo giorno
splendente, come suggerito dalla copertina del «Sun» di ieri, un
sole nascente sull’«Independen-
1 Il Movimen-
to 5 Stelle, malgrado l’alleanza
all’Eurocamera
con il leader
separatista
inglese Nigel
Farage, afferma
di «essere in
Europa» e di
non aver «nessun interesse di
abbandonarla».
«L’unico modo
per cambiare
questa “Unione” - si legge in
un post del blog
di Beppe Grillo è il costante
impegno istituzionale, per
questo il Movimento 5 Stelle si
sta battendo per
trasformare l’Ue
dall’interno»
il caso
ALBERTO SIMONI
INVIATO A LONDRA
70%
alle urne
I primi dati di affluenza
arrivano dalla Scozia e da
Bristol con una variazione
dal 70 all’80% di votanti
ce Day». Secondo un n sondaggio di YouGov diffuso alla chiusura dei seggi il fronte Remain è
in vantaggio di 4 punti sul Leave,
con 52% contro il 48%. E anche il
leader euroscettico dell’Ukip,
Nigel Farage, citato da Skynews,
dà credito a una possibile vittoria del sì all’Ue: «Sembra che
Remain sia in vantaggio». E Cameron ringrazia du Twitter gli
inglesi «che hanno votato per
mantenere la Gran Bretagna
più forte, più sicura: starà meglio in Europa». Altissima l’affluenza, che in Scozia sarebbe
oltre il 70%.
Su una cosa entrambi gli schieramenti sono d’accordo: La Gran
Bretagna non sarà più la stessa.
Una campagna elettorale come
una seduta di psicanalisi di gruppo ha costretto il Paese a guardare dentro le proprie paure: degli
immigrati, di perdere il benessere, di non contare più nel mondo
globalizzato. E, dopo l’omicidio
della deputata Jo Cox, paura di
estremismo e odio incontrollabili.
«I politici mentono, lo fanno di
HANNAH MCKAY/REUTERS
Un gruppo di «Chelsea pensioners», reduci di guerra in pensione, si dirige alle urne nel quartiere a Ovest di Londra
mestiere», dice Denis, scozzese
trapiantato a Londra che lavora
nel settore bancario. «Ho votato
Remain per via dei rischi economici, fidandomi del parere degli
esperti». I leader hanno votato
nelle prime ore della mattinata,
David Cameron, teso in volto e accompagnato dalla moglie Samantha; il «Brexiteer» Michael Gove,
ombrello con la scritta Leave in
mano; Nigel Farage emerso dal
suo seggio nel Kent come sempre
sorridente. In altre parti del Paese, intere aree erano inondate.
Per i cittadini colpiti è stata più
che altro una gran seccatura: in
alcuni quartieri di Londra automobili mezze sommerse, treni
cancellati o in ritardo, traffico
bloccato, centinaia di chiamate ai
vigili del fuoco. Anche i collegamenti con gli aeroporti di Gatwick e Stansted hanno subito ritardi. Ma ad altre aree del SudEst del Paese è andata peggio. A
Kingstone, nel Surrey, due seggi
sono stati chiusi e gli elettori dirottati altrove; a Romford, villaggio fieramente euroscettico al
confine con l’Essex, i soccorritori
hanno evacuato in gommone residenti intrappolati in casa. Ora i
britannici possono lasciarsi alle
spalle il referendum e con esso la
loro estate piovosa, magari per
passare le vacanze nell’assolata,
amata-odiata Europa.
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Il giorno della “sconfitta” di Cameron
Tre donne in corsa per scalzarlo dal partito
Ha investito tutto nel voto che ha diviso il Paese. Ora maggioranza a rischio
Downing Street hanno
preparato due discorsi,
quello che Cameron
vorrebbe leggere stamani, «restiamo in Europa» e giù con i
dettagli, le promesse di cambiamento, oppure l’altro, quello nel
quale il Primo ministro prende
atto che il suo popolo è solo britannico e non più europeo.
Comunque sia stato il verdetto della notte, se c’è qualcuno che esce dal braccio di ferro
elettorale scosso è Cameron.
Governerà ancora - a meno di
rovinosa débâcle pro Leave ma non avrà più potere, almeno
60 deputati (stima ottimistica)
gli sono contro, notava un rivale
laburista. Cameron ha investito
tutto il suo capitale politico in
questo azzardato referendum.
Chi lo ha contrastato dai banchi
dell’opposizione ricorda che il
premier non credeva che
avrebbe vinto le elezioni del
maggio 2015. «Pensava sarebbe
stato costretto a una nuova coalizione con i liberal-democratici e che questi avrebbero posto
il veto sul referendum». Era la
combinazione perfetta per
uscire dall’angolo. «Cari conservatori, ho promesso il referendum, ma i compagni di coalizione non me lo lasciano fare».
Lo schema è saltato quando i
Tory hanno avuto la maggioranza assoluta, governo monocolore e nessuna scusa per non
A
La promessa
1 Cameron promise
di convocare un referendum sulla permanenza nell’Ue nel caso
in cui avesse vinto le
elezioni del 2015. La
promessa giunse per rispondere alle richieste
del Partito dell’indipendenza (cioè l’Ukip di Nigel Farage) e di una parte dei conservatori.
Theresa
May
Del partito
conservatore,
è ministro
degli Interni
inglese
STEFAN WERMUTH/REUTERS
indire il referendum. Che non solo ha lacerato il Regno Unito, ma
ha consumato per mesi la leadership di Cameron. E fatto balzare
agli onori della scena politica
molti altri personaggi.
Come Ruth Davidson, 37 anni, scozzese, ex giornalista, lesbica e liberale, ventata di totale
freschezza in un partito che con
Cameron è stato svecchiato, ma
tiene un occhio costantemente
al passato. È leader della branca
scozzese dei conservatori che
ha portato a essere secondo partito, appena un mese fa, a
Holyrood. Gli allibratori la vedono già al posto di Cameron (come leader del partito), le quote
sono scese in un mese da 33 a 16
a uno. Martedì, nel grande di-
battito a Wembley, ha tenuto testa a Boris Johnson, che ha dimostrato di saper fare campagna elettorale come pochi. Se il
Leave non è naufragato, Boris
sarà in corsa. Altra donna che
ha preso a schiaffi Johnson è
Amber Rudd, 52enne segretario
all’Energia. «Non è l’uomo che
vorresti ti accompagnasse a casa dopo una serata», ha detto in
diretta tv. Il «Times» l’ha piazzata fra i pochi politici capaci di
spostare consensi. Theresa
May, 59 anni, ministro degli Interni dal pugno di ferro sui controlli alle frontiere e con gli illegali, è invece passata inosservata, o quasi. Eppure fra i corridoi
di Westminster, rivali e compagni di partito, sembrano punta-
re su di lei. I rivali la temono.
«Donna, tosta, conservatrice il
giusto per piacere agli euroscettici», spiega un Lord laburista.
In questa campagna è emersa
proprio perché non l’ha fatta.
Riflettori spenti, ha comunicato
l’adesione al fronte del Remain
in marzo in due parole. Poi è sparita ricomparendo il 24 aprile in
quello che è stato l’unico grande
discorso di questi mesi. Ecco cosa ha detto: «Basta nuovi ingressi nella Ue, nessuno spazio per
Serbia, Albania e Turchia che
portano crimine, corruzione e
qualche volta terrorismo; bisogna uscire dalla Convenzione
europea sui diritti umani che lega le mani al Parlamento». Il tutto mitigato da un ottimistico
Ruth
Davidson
Leader
del partito
conservatore
scozzese
Potrebbe
scalzare
Cameron
«non è che il Regno Unito non
sopravvive senza l’Europa, ma
dentro e da leader sta meglio».
Un mix fra sentimenti anti-Ue e
pragmatismo britannico che
piace al fronte euroscettico.
Ma se il referendum ha spaccato i conservatori, in casa laburista la ritrosia di Corbyn non è
piaciuta granché. La sua leadership è fragile, Sadiq Khan, sindaco di Londra, l’ha sfidato subito, all’indomani della sua vittoria elettorale del 5 maggio. «Vince chi parla di temi concreti che
interessano alla gente». È stato
il primo morso per azzannare la
leadership del Partito. Il musulmano figlio di un autista di bus
pachistano diventato il simbolo
della Londra accogliente e cosmopolita, è decisamente sulla
rampa di lancio. Progressista e
più liberal di Corbyn, ha 45 anni
e sa parlare a un Paese con molte anime. Il fronte Remain ne ha
fatto una bandiera. Gli scambi al
vetriolo nell’ultimo dibattito tv
con Johnson sono sembrati l’antipasto della sfida che verrà per
Downing Street. Previsione forse scontata. Corbyn per ora è silente, i laburisti dietro le quinte
armeggiano: Tom Watson, suo
vice si è ben distinto in questi
mesi, altri vorrebbero nuovamente Miliband alla guida del
Partito. Vedremo chi stamattina
sarà ancora in piedi.
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Sadiq Aman
Khan
Laburista,
è stato eletto
sindaco
di Londra
lo scorso
6 maggio
Amber
Rudd
Conservatrice,
è Segretaria
di Stato
per l’energia
e il clima
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Primo Piano .9
.
IL REFERENDUM SULLA BREXIT
Reportage
SANDRA RICCIO
MILANO
a nottata più lunga per
le Borse è iniziata già
poco dopo il tramonto.
A Milano, nelle sale operative
della gran parte delle banche,
da quelle più grandi a quelle
più piccole, le luci sono rimaste accese. Ai desk operativi, lì
dove si inseriscono gli ordini e
dove si vedono passare in
tempo reale i soldi delle compravendite, è rimasto un piccolo presidio di broker pronti
ad anticipare i movimenti.
Al primo piano dello storico palazzone di Banca Akros,
quarta in Italia per volumi
scambiati e primi per le attività con i grandi investitori
istituzionali, il team di oltre
100 persone sono in allerta da
giorni. La nottata è tesa e non
si è chiude occhio. Qualche
piccolo gruppetto è rimasto
sveglio al desk per seguire
più da vicino i risultati. Gli altri sono operativi da casa con
il telefono sempre a portata
di mano e le tv accese. Il rischio è altissimo. «La vittoria
del voto anti Europa provocherebbe una vera catastrofe
sui mercati con crolli anche
dell’8-10% in poche ore» racconta Giulio. Il broker ha davanti a sé sei monitor accesi
su grafici, indici, valute, oro e
news a getto continuo, ha già
visto passare altre rovinose
crisi come quella greca, il
crac di Lehman Brothers e
l’11 settembre. Per la nottata
si è preparato con caffè e tv
sparate sulle top news dell’ultimo minuto. Anche il mondo
dell’informazione è rimasto a
vegliare nella notte più lunga
per l’Europa.
Il referendum britannico
ha già prodotto un terremoto
che scuote il progetto europeo
dalle fondamenta. Le prime
indicazioni sul referendum
sono uscite già verso la mezzanotte (ora italiana). Sono gli
esiti dalle urne di Gibilterra e
di alcune isole britanniche.
Non dicono molto. Si è dovuto
aspettare le 4-5 della notte
per avere più certezze. Solo a
quell’ora il quadro è diventato
più chiaro. La prima a reagire
è stata la Borsa di Tokyo, la
più significativa tra quelle della parte del globo dove sorge
prima il sole (aperta già dalle
due italiane), dove sono scat-
L
Attesa
Alla Banca
d’affari Akros,
i broker
hanno passato una lunga
notte d’attesa
per
gli esiti del
referendum
Brexit
DREW ANGERER/GETTY/AFP
Anche alla Borsa di New York è stata una lunga notte d’attesa
SCOTT OLSON/GETTY IMAGES/AFP
Ieri i mercati avevano dato fiducia ad una vittoria del Remain
MAURIZIO MAULE/FOTOGRAMMA
La notte più lunga dei trader di Piazza Affari
“Pronti a spostare milioni in caso di disastro”
Gli operatori al lavoro fino all’alba. Fiducia delle Borse: ieri un guadagno di 190 miliardi
vedendo un esito europeista del
referendum. Il mercato dei
cambi è quello più efficiente tra
tutti, difficilmente sbaglia.
«Tutto è ancor aperto e certezze non ce ne sono» dice però
Claudio Zanoli, capo delle vendite a Banca Akros. Dalla sua
postazione domina tutta la sala
operativa. Tutto corre veloce.
Una telefonata e dall’altra parte, senza esitazione e con preci-
sione millimetrica, è pronta la
risposta a ogni domanda su dati, volumi scambiati fino a quel
momento, quotazioni, e varie ed
eventuali sui mercati. Ieri dai
desk della sala di Zanoli sono
passati 200 milioni di ordini. Un
volume di poco sotto la media di
giornata, all’insegna dell’incertezza degli investitori. «Da un
punto di vista tecnico - ragiona
Zanoli- sono scattate ricopertu-
re da parte dei grandi fondi che
erano poco esposti sulle azioni e
molti trader sono andati dietro
a questi spostamenti – dice -.
Non è stata una seduta di scommesse, quanto piuttosto di aggiustamenti». Come i trader anche gli scommettitori hanno
scommesso su una vittoria del
«Remain»: l’84% dei bookmaker
ha puntato contro la Brexit.
Bruxelles sceglie la linea dura con Londra
“Comunque vada nessuna trattativa”
traverso Donald Tusk, pensava
ieri di poter essere il primo a
esprimersi nella notte, mentre
l’apertura del mattino dovrebbe
toccare a numero uno degli eurodeputati, Martin Schulz.
Juncker non ha santificato la
festa nazionale del Granducato
e ha passato lunghe ore al telefono con le cancellerie continentali, compreso un colloquio
con Matteo Renzi. La dichiarazione messa a punto dal suo gabinetto è nata in questa girandola di contatti e potrebbe diventare un manifesto congiunto dei presidenti in cui ribadire,
in caso di Brexit, che «out is
out». Bruxelles non intende lasciare spazio alle velleità del
fronte del «no» che ragiona sulla possibilità di aprire un nuovo
negoziato, chiedendo altre
esenzioni e particolarismo.
«Sarebbe un ricatto inaccettabile», tanto più che costituirebbe un precedente molto pericoloso. Se andrà male, si chiederà
pertanto a Londra di avviare
subito il negoziato per il divor-
zio, attivando l’art. 50 dei Trattati. Chi chiede di uscire, dirà,
deve farlo e subito.
Anche nell’evenienza di un
«remain», alla commissione si
promettono parole determinate. Ci sarà sollievo, ma anche
l’espressione della volontà di limitare le concessioni da negoziare con Londra su libera circolazione e sistema sociale ai punti
definiti con Cameron. «Non ci
saranno altre trattative», si assicura. Non esterne, almeno. Perché dentro l’Ue scatterà comunque un ripensamento sulle ragioni dell’affermazione degli
scettici e dei populisti. Ci sarà
confronto fra chi vuole un salto
federale e chi spinger per lavorare sulle risposte concrete alle
paure dei cittadini, dal terrorismo all’economia. Facile che vincano i secondi. I sogni federalisti
di Altiero Spinelli, a questo punto, dovrebbero trovarsi un posto
comodo in ghiacciaia, dove sarebbero probabilmente destinati a restare per qualche anno.
Nella bozza
preparata in caso
di Leave la parola
più usata è «brutale»
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Al tredicesimo piano di Palazzo Berlaymont, là dove sono
le stanze del presidente Juncker e dei suoi più stretti collaboratori, la giornata del voto
britannico s’è consumata nella preparazione di due dichiarazioni, una per il buono e l’altra per il cattivo esito del referendum sulla Brexit. «En-
tate le prime operazioni di compravendita sulle valute (dall’euro alla sterlina) e sulle azioni
delle Borse europee. Da lì a catena sono partiti i movimenti
sul resto dei listini asiatici: alle
quattro del mattino (ora italiana) Shanghai e Hong Kong e alle sette il listino di Mumbai.
Per i mercati ieri il verdetto
era a favore di una vittoria del
«Remain», vale a dire del voto
trambe le risposte saranno dure», assicura una fonte, ma particolarmente velenosa potrebbe essere la versione con cui accogliere il risultato più temuto,
il «sì» alla Brexit. «L’aggettivo
che ho sentito pronunciare più
volte per definire la reazione in
questo caso è “brutale”», insiste l’interlocutore. Sarebbe un
testo secco e carico di rabbia,
per quanto il «bon ton» diplomatico di Bruxelles possa permettere. «Non credo - racconta
l’alto funzionario - che eviteranno di essere diretti».
Qualunque sia il risultato, il
Team-Juncker intende guardare
Londra a muso duro. Il testo
uscirà di buon’ora in una giornata colma di parole e vertici. Prima dell’apertura dei mercati è
per far restare la Gran Bretagna nella Ue. La giornata era
iniziata con un cauto rialzo. Poi
nel corso della mattinata gli acquisti sono diventati più intensi, anche sull’onda degli ultimi
sondaggi che davano in vantaggio i pro-Ue, fino a trasformarsi
in una fiammata. Milano è volata a +3,7%. La sterlina, vero barometro dell’incertezza, ha segnato i massimi dell’anno pre-
VIRGINIA MAYO/AP
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker
attesa anche una nota della Bce,
anche lei pronta a rispolverare la
formula del «whatever it takes»
usata per salvare l’euro. Sarà
questo un documento dal sapore
politicamente tecnico in ogni ca-
so. Il presidente dell’Eurotower
è atteso a Bruxelles per incontrare gli altri vertice delle istituzioni a dodici stelle, Commissione, Presidenza, Parlamento e
Consiglio Ue. Quest’ultimo, at-
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10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
IL SAPERE CONDIVISO
12a
Il primo
raduno dei
wikipediani
si è tenuto
nel 2005 a
Francoforte.
È la prima
volta che
avviene
in un paesino come
Esino Lario,
che per
l’occasione
è stato
cablato con
la fibra
ottica
I protagonisti
edizione
Walaa Abdelkhalek, 27 anni,
egiziana, assistente alla facoltà
di Arte del Cairo: è stata la
prima donna amministratrice
di Wikipedia del mondo arabo
Adam Holt, di Boston,
si definisce il «Robin Hood
di Wikipedia» perché mette
l’enciclopedia su una memory
card per portarla ad Haiti
Paesi
A Esino Lario, sul Lago di Como, mille autori dell’enciclopedia 2.0
Arrivano da tutti i continenti: “Dopo mesi sul pc finalmente ci conosciamo”
pronto soccorso arrivato dalla
Columbia Britannica, Canada.
Lui è l’autore della voce «ebola»,
l’epidemia su cui due anni fa, in
partenza per le vacanze, il mondo
intero cercava notizie. Metà della
sua giornata la dedica gratuitamente a Wikipedia (nessuno degli editori è pagato), compilando
no. Ospiti degli abitanti con un
rimborso spese o accolti nelle
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
seconde case vuote. A consegnare le chiavi, che pendono da
uassù è Esino Lario, paesiuna maxi bacheca di piazza Itano arroccato a 910 metri
lia, sono ragazzi delle scuole di
sulla sponda orientale del
Lecco. Sorriso e inglese perfetLago di Como, che, facendosi larto. «E tanto entusiasmo - aggo tra le metropoli candidate, si
giunge Linda, 17 anni, del liceo
classico Manzoni
-. È un’occasione
per uscire dal guscio e conoscere il
mondo».
Cinque continenti, 52 Paesi, arrivano da ovunque. Pochi gli
esclusi. «Due ragazzi nepalesi - alza le spalle dispiaciuta Iolanda Pensa, wikipediana,
esinese d’origine e
ricercatrice all’università di Lugano, la vera anima del raduno insieme al sindaco, e
suo cugino, Pietro
Pensa -. Hanno 20
anni, sono maschi
e senza famiglia.
Per il Nepal il profilo classico di chi,
una volta lasciato
il Paese, potrebbe
non voler tornare.
È stato impossibile ottenere il visto». Far converMATTIA VACCA PER LA STAMPA
I wikipediani si accreditano all’ufficio dell’organizzazione allestito in piazza Italia
gere in Europa
mille persone da
tutto il mondo,
è aggiudicato l’edizione 2016 di voci scientifiche. «Il senso del ra- nell’epoca dell’allerta terroriWikimania, il raduno mondiale duno è conoscerci di persona per smo, è stato un mezzo miracolo,
degli autori di Wikipedia che collaborare meglio e vedere chi spiega Iolanda Pensa, la prima
lingue
ogni anno si ritrovano in una cit- c’è dietro ai soprannomi che ab- a credere nella candidatura di
Su Wikipetà del mondo, da Hong Kong a biamo in rete». Il suo pende dal Esino per Wikimania 2016.
dia, nata nel
Città del Messico fino a Montre- cartellino che porta al collo, doc
2001, sono
al, sede del 2017. Una lista di James. Chiacchiera calorosa- Dalle metropoli al borgo
state inserigrandi città in cui è sbucato Esi- mente con Ryan Kaldari, califor- I wikipediani sono contenti e sorte più di 35
no, 760 residenti. Il nocciolo du- niano, che indossa un cordoncino presi dall’ambientazione atipica:
milioni di
ro dei wikipediani - un migliaio verde: «Lo appende chi non vuole «A Città del Messico era tutto
voci. Gli
proveniente dai cinque conti- essere fotografato». Perché, se dentro un albergo, qui si torna alautori (circa
nenti (e oggi arriva Jimmy Wa- poi dà il nome? «Mi piace rimane- lo spirito originario, la condivi10.000 i più
les, il fondatore) - fino a martedì re, in parte, anonimo».
sione di sapere ed esperienze tra
attivi)
Molti si vedono ad ogni ra- persone». La maggioranza arridorme, partecipa a conferenze e
la compiladiscute di strategie future in duno grazie al supporto delle va da grandi città. Come Walaa
no e aggiorquesto borgo di montagna, fra borse di studio della Wikipedia Abdelkhalek, 27 anni, assistente
nano gratis
trattori zeppi di fieno che si infi- Foundation o dei loro Paesi. E alla facoltà d’Arte del Cairo:
lano in stradine acciottolate e c’è pure chi festeggia il primo «Collaboro con Wikipedia dal
abitanti che, nonostante il corso anniversario di nozze. «Mia 2011, sono stata la prima donna
d’inglese fatto ad hoc per l’acco- moglie è una wikipediana» si amministratrice del mondo araglienza e tanta buona volontà, in legge sul cartellino di Avner bo» sottolinea orgogliosa. Adam
Kantor, 37 anni, di Tel Aviv: Holt è di Boston e si definisce «il
fondo preferiscono il dialetto.
«Ci siamo sposati un anno fa Robin Hood di Wiki» perché
L’identikit degli autori
all’incontro di Città del Messi- riempie una memory card di
Ma chi sono i wikipediani? Chi si co. “Wiki-wedding” l’abbiamo contenuti dell’enciclopedia e la
cela dietro le voci dell’enciclope- ribattezzato» sorride abbrac- porta ad Haiti, «dove la connesdia nata nel 2001 e che tutti con- ciando Darya, 33 anni, anche sione web scarseggia e le librerie
non esistono», per mostrare ai
sultano per verificare quando si lei israeliana.
bambini, sul One laptop per chiè combattuta una guerra o cosa
Tra b&b e case in pietra
ld, un computer portatile, cosa si
sia una certa malattia?
«Eccoci qua» sorride James Per ognuno di loro c’è un posto possa imparare su Wikipedia.
Vahid Masrour, francese, laHeilman, 36 anni, medico di in albergo o in una casa di Esi-
280
James Heilman, canadese,
medico di pronto soccorso:
ha scritto la voce «ebola».
Sua moglie traduce i contenuti
dall’inglese al giapponese
Il raduno dei wikipediani
“Così spieghiamo il mondo”
52
Gli autori
dell’enciclopedia radunati sul
Lago di
Como provengono da
oltre 50
Paesi di tutti
i continenti.
Manca,
fra gli altri,
il Nepal: a
due giovani
non è stato
concesso
il visto
Avner e Darya Kantor,
37 e 33 anni, di Tel Aviv:
si sono sposati durante
il raduno dell’anno scorso
a Città del Messico
ELISABETTA PAGANI
INVIATA A ESINO LARIO (LECCO)
Q
MATTIA VACCA PER LA STAMPA
La consegna delle chiavi degli appartamenti
MATTIA VACCA PER LA STAMPA
Gli autori dell’enciclopedia online a spasso per il paesino
vora in Ecuador nel settore
educazione ed è uno dei pochi a
ricevere uno stipendio. «In Italia gli assunti sono sei» spiega
Lorenzo Losa, il presidente.
Anche lui è volontario: «Ho iniziato nel 2004, al liceo. La prima voce compilata? La definizione di cerchio. Poi mi sono
iscritto a Matematica e, dopo le
lezioni, trasportavo su Wikipedia le nozioni apprese».
Sono milioni le persone che
almeno una volta hanno collaborato all’enciclopedia (ma
10.000 circa scrivono più di 100
voci al mese). Perché? «Perché
crediamo nella condivisione del
sapere - spiega Lane Rasberry,
36 anni, di New York, specializzato in argomenti scientifici - e
perché vogliamo essere letti.
La maggioranza di noi ha storie
simili: abbiamo iniziato con un
blog, poi il salto su Wikipedia.
Molti collaboratori occasionali,
invece, intervengono per inserire quasi in tempo reale la
morte di una persona famosa.
Spesso la notizia arriva da
Twitter, ma per scriverla aspettiamo la conferma di un giorna-
le autorevole. E ogni volta che
si pubblica un contenuto scatta
un avviso e due editori lo controllano». O lo traducono, come
fa Niharika Kohli, 23 anni, di
Delhi, nel suo caso dall’inglese
all’hindu.
L’albergo dei rifugiati
Gli indiani a Esino sono un
gruppetto, alloggiati nell’albergo che da due anni ospita 41 richiedenti asilo, soprattutto
pakistani e nigeriani. Non sanno cosa sia Wikipedia, non sono
arrivati in aereo ma con traversate lunghe più di un mese e
l’integrazione in paese non è facile. Quattro di loro parlano inglese e fanno i volontari al raduno, gli altri passano i giorni seduti nel giardino dell’hotel,
aspettando che le loro domande vengano accolte. Tra loro
Majid, musulmano sciita scappato dal Pakistan e arrivato in
Italia da Turchia e Balcani:
«Sono qui su da 4 mesi. Cosa
faccio? Mangio e dormo. E
aspetto di poter iniziare una vita in Italia».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Primo Piano .11
.
ARTE POP
Chiusura
notturna
Per
permettere
i lavori
di pulizia e
manutenzione, da stasera
fino al 3
luglio, giorno
conclusivo
di The
Floating Piers,
la passerella
sarà chiusa
dalle
ore 24
alle ore 6.00
MARCO BERTORELLO/AFP
Tutti a camminare sulle acque
L’irrinunciabile miracolo di Christo
Come per Expo: l’effetto “c’ero anch’io” porta a Iseo centinaia di migliaia di turisti
FLAVIO CORAZZA
INVIATO A ISEO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ddio, che fare? Ipotesi
A: conoscere qualcuno
che risiede da queste
parti, ed ha il prezioso tagliando rosso che consente ai residenti di andare un po’ dove pare a loro. Ipotesi B: provare a
spiegare (vista l’ora c’è ancora
poca gente in giro) a uno degli
agenti della Polstrada-vigili-uomini della protezione civileguardie provinciali che si conosce qualcuno che abita dentro
la zona rossa, anzi rossissima e
che bastano poche centinaia di
metri per lasciare l’auto nel
cortile di casa sua per proseguire a piedi. Bisogna conoscerlo
davvero e dare un cognome. La
B riesce. E mentre il sole da
arancione si fa giallo, si libera
come un sogno la provinciale
che costeggia il lago e porta alla
meta: l’Opera.
O
Scena numero due
Mezz’ora dopo. L’auto va mollata prima possibile ma non è impresa difficile: ci sono molti
parcheggi liberi dentro la zona
rossa, tanto che i commercianti
un po’ cominciano a lamentarsi. Poi gambe in spalla e via, verso la meta, che dista un chilometro e mezzo. Sì, ma in linea
d’aria. Invece i pedoni vengono
dirottati sull’Antica via Valeriana, e chilometri (e soprattutto il
dislivello) salgono. Tanto che la
signora piacentina impreca alla
Bersani: «Porca boia, potevano
ben farci fare la provinciale no».
No, ci hanno provato. Ma c’è
troppa gente e ci sono troppi bus
navetta e la strada è stretta. Dunque avanti.
Scena numero tre, otto e un
quarto. Eccoci. Dall’alto i moli
fluttuanti (Floating Piers) sembrano vuoti, sgombri, silenziosi.
Ma scendere per la via ripidissima è come avvicinarsi a San Siro
nella domenica del derby: il rumore della folla. Tanta. E te la
trovi davanti all’improvviso, proprio in pieno centro a Sulzano,
nelle due piazze. Si entra a fatica.
E da questo momento si perde il
controllo dei propri movimenti e
di sé. Intruppati, si procede lentamente come a una processione.
Scena numero quattro, nove
meno un quarto. Dalle stradine
strette del centro di Sulzano, da
dove i residenti si guardano bene
dal mostrarsi forse anche scocciati da tanto casino, si apre all’improvviso sulla destra la passerella. Superati con un po’ di pazienza - la dote principale di cui
deve dotarsi chi qui vuol venire in
uno dei dieci giorni che mancano
alla chiusura - alcuni stop forzati
che l’organizzazione impone visto che più di 22 mila piedi non
possono calpestare l’Opera, fi-
VOLO SENZA CARBURANTE
Il Solar Impulse
arrivato in Europa
1 Solar Impulse 2, l’aereo
che sta compiendo il giro del
mondo senza usare una sola
goccia di carburante, ha completato mercoledì notte la storica traversata dell’Atlantico:
dopo quasi tre giorni di volo da
New York, alle prime luci dell’alba di ieri è atterrato a Siviglia. Si tratta della quindicesima tappa di una avventura iniziata il 9 marzo 2015 ad Abu
Dhabi, la più impegnativa. «Vogliamo rappresentare il nuovo
mondo,perché il futuro è pulito», ha scritto su Twitter il pilota Bertrand Piccard.
JOSE MANUEL VIDAL/EFE/LAPRESSE
nalmente eccoci. La madre di
tutte le scene, la cinque. Lei, lui e
un passeggino con un bimbo assonnato. Lei passa, lui le sta dietro e all’improvviso in mezzo alla
calca scopre dov’è: «Ma amore lo dice a voce alta - sono cinque
chilometriiiii. Dicono che ci vogliono più di quattro ore…». Lei in
quel momento è tutti noi, e lo fulmina: «Ci abbiamo messo quattro ore per arrivare qui, vieni
avanti e non rompere i c…». Applauso virtuale dei presenti.
Fluttuare sul lago
Le altre sono scene minori: che
raccontano di emozioni irripetibili, soprattutto nel primo tratto,
quello che da Sulzano porta a
Montisola. È il pezzo in cui il lago
è più mosso, e regala un dondolio
straordinario con la vera impressione di camminare sulle acque, il
cuore del messaggio di Christo. Il
successo - paragonabile solo a
Expo Milano per numero di afflussi, quasi 100 mila a giorno - lo
si può toccare e vedere: i 70 mila
metri quadrati di corsia di feltro
giallo-ocra-marrone che riveste i
220 mila cubi sono abbastanza
usurati. L’artista consiglia di percorrere la corsia a piedi nudi, e ieri non eravamo proprio tantissimi a seguirne il consiglio. Sicuramente le cacche dei cani non erano previste, l’unto dei panini alle
melanzane che molti divorano
nella «spiaggia grande», quella
che circonda l’isola-fortezza di
San Paolo di proprietà della famiglia Beretta, neppure. Ma forse
va bene così. A Christo non spiacerà. Era e resta una festa di popolo. Ci vogliono venire tutti. Dopo le 10 del mattino la coda è impressionante, e vigili del fuoco e
protezione civile ogni tanto bagnano con getti d’acqua chi non
ha voluto alzarsi presto ed è arrivato nelle ore di punta. Non c’è alcuna alternativa a mettersi in
santa pace in coda e aspettare.
Ma la gente non protesta e l’organizzazione è impeccabile (ovvio
che è impossibile pretendere che
i cestini della spazzatura siano
sempre lindi, con l’uragano che ci
passa sopra…).
Piace soprattutto alle donne,
Floating Piers, che - almeno ieri erano presenti in larga maggioranza. Si lamentano meno dei loro mariti-compagni-amici (fa caldo, ho sete, non possiamo tornare? Perché non c’è un cavolo di
FILIPPO VENEZIA/ANSA
Molte ore di attesa sotto il sole cocente
chiosco a metà percorso? No, distesi a prendere il sole no. Non ci
si può bagnare?), sono anche più
attrezzate, e nell’ora giusta tirano fuori dalle borse il toccasana:
alle 11 il sole è alto, il riverbero
dell’acqua fortissimo e il pericolo
di scottature alto. E allora…ecco
che le passerelle sono inondate
dai profumi dolciastri delle creme da sole, e guance fronti nasi
diventano bianchi. Le mise, poi,
tutte da vedere. Cappelli di paglia
da far invidia alla Marta Marzotto dei tempi d’oro, prendisole dai
colori sgargianti, dalle 11 in poi
molte in costume. Anche se l’acqua la si può toccare solo con i
piedi e intorno a villa Beretta, dove gli spazi sono più ampi. Un difetto? Non vogliono tornare a casa senza un ricordo. E martellano senza sosta i ragazzi della sorveglianza – ce n’è uno ogni dieci
metri – per sapere se prima potranno comprare un pezzo del
feltro calpestato da centinaia di
migliaia di piedi. Chissà…
Sold out
SPADA/LAPRESSE
Sulla passerella la sensazione fisica è quella di fluttuare
SPADA/LAPRESSE
L’artista ha consigliato di camminare sui moli a piedi nudi
Chi ha visto il week end scorso
sconsiglia di avvicinarsi a Sulzano e Montisola nel fine settimana, probabilmente ha ragione.
Però se proprio non potete farne
a meno, ecco un piccolo consiglio:
i traghetti che collegano Iseo e
Sulzano a Peschiera continuano
a funzionare. E fanno tappa a
Montisola. Nel bel mezzo di Floating Piers. Da lì si può proseguire
il percorso verso l’isola di San Paolo e poi far ritorno a piedi a Sulzano. Le ultime, positive annotazioni. I prezzi: se è vero che le camere d’albergo un poco (o tanto)
sono lievitate, la bottiglietta d’acqua minerale fresca costa ancora
un euro e mezzo, il bicchiere
grande di macedonia quattro euro e mezzo e due palline di gelato
due euro e mezzo. Con i 36 gradi
di mezzogiorno, li venderebbero
anche al doppio. E chi vuole pranzare, può farlo anche con 10-12
euro a testa. Infine l’edicola: a
Sulzano in genere vende bene il
Giornale di Brescia e un po’ di
giornali nazionali. In questi giorni nella bacheca affissa all’esterno fanno bella mostra New York
Times, Suddeutsche Zeitung e
un sacco di giornali esteri. Sembra un’edicola di Manhattan, è il
giornalaio di Sulzano. Miracoli di
Christo.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12 .Estero
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Storica intesa tra Farc e Bogotà
dopo mezzo secolo di guerriglia
La pace siglata all’Avana chiude un conflitto retto da interessi e poteri
il caso
MIMMO CÁNDITO
52
anni
Il cessate il
fuoco
mette fine
alla guerra
civile tra
Bogotà e i
ribelli
È il conflitto
più longevo
dell’America
Latina
O
ggi che la guerra dei nostri giorni ha le immagini tragiche d’un Medio
Oriente in fiamme, con missili,
razzi, bombardieri, armi chimiche, e anatemi messianici, pare
un reperto fuori dal tempo
quella penna macchiata di sangue, ma anche di speranza, con
cui ieri guerriglia ed esercito
hanno firmato la pace per la
giungle colombiane di un’America Latina che sembra ancora
quella del buon colonnello
Buendía. La cerimonia si è tenuta all’Avana, crocevia ormai
di venti nuovi che soffiano nel
Sud del continente di Monroe
(che fu, ma tuttora è, di Monroe), e Raúl Castro si è fatto fotografare con le braccia amicali
sulle spalle del presidente colombiano, Juan Manuel Santos,
e del comandante delle Forze
Armate Colombiane, le Farc di
Timoleón Jiménez: un abbraccio protettore, quasi paterno
verrebbe da dire, santificato
comunque dall’Onu, dai presidenti cilena, venezuelano, norvegese, ma soprattutto – e con
qualche evidente ragione – dall’inviato speciale di Obama,
Bernardo Aronson.
"Te ne sei andato con il
nostro abbraccio. Il
tempo che ci hai dato
consola la nostra anima."
E’ mancato
Giovanni Geninat Cosatin
Lo annunciano la moglie Guerrina, il
figlio Maurizio con Laura, la sorella Rosanna Geninat Sartoris con il marito
Riccardo, i nipoti e parenti tutti. Rosario nella chiesa parrocchiale di San
Giovanni Battista di Pessinetto venerdì
24 alle ore 18. Funerali il 25 giugno
2016 ore 10 con partenza da abitazione, via Roma 81 bis, Pessinetto, ore
9,30.
- Pessinetto, 23 giugno 2016
O.F. Tibone - tel. 0123.41316
Lo Studio Sartoris and Partners con
tutti i collaboratori partecipa affettuosamente al lutto del contitolare Maurizio Geninat per la grave perdita del
caro papà
Giovanni Geninat
- Torino, 23 giugno 2016
Riccardo e Rosanna, con Stefania, la
figlioccia Roberta con Karim, Ismaele
e Giacomo, piangono lo zio GIOVI.
I cugini Loi, Molinari e Geninat, i cognati tutti, partecipano con dolore
alla inaspettata perdita.
Gli zii Walter e Franco addolorati ricordano GIOVANNI.
ALEJANDRO ERNESTO/EFE/LAPRESSE
La stretta di mano tra il presidente colombiano Santos (a sinistra) e l’ex guerrigliero
delle Farc Timoshenko (a destra). Al centro il presidente cubano Raúl Castro
260
mila
Nella
guerriglia
sono morte
260 mila
persone,
di cui 177
mila civili
Milioni
gli sfollati
E’ mancato
dott. Bruno Guaglione
di anni 91
Lo annunciano Maurizio, Patrizia, Simona, Stefano e Claudia. Funerale sabato 25 c.m. alle ore 9,30 parrocchia
S. Pellegrino Laziosi, corso Racconigi
28, Torino.
- Torino, 23 giugno 2016
Ne danno il triste annuncio la mamma
Mimma, il fratello Marco con Cristina
e la piccola Viola, parenti tutti. Un particolare ringraziamento alla Direzione
ed al personale dell’Istituto Cottolengo di Mappano e Torino, al dottor
Claudio Pascale ed alla sua équipe, a
suor Silvana ed alla professoressa Valeria Gianolio. Benedizione sabato 25
giugno alle ore 11,15 nella camera
mortuaria ospedale Cottolengo Torino
ed arrivo al cimitero Monumentale
Tempio Crematorio alle ore 11,55. Il
presente è partecipazione e ringraziamento.
- Torino, 22 giugno 2016
O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè
L’annunciano con profondo dolore i
fratelli: Franco, Marica, Giorgio, Maurizio, Elisabetta con rispettive famiglie. Funerali in Torino sabato 25 giugno ore 9 parrocchia S. Giulia. S. Rosario oggi ore 18,25 stessa parrocchia.
- Torino, 22 giugno 2016
O.F. Remondino - Mathi
Lo annuncia la moglie Mirella Melissano. S. Rosario sabato 25 ore 17,45
e Funerali lunedì 27 ore 9,30 parrocchia S. Donato.
- Torino, 23 giugno 2016
Genta dal 1848 - Torino
Ferdinando Marchi, Marco e Barbara
Marchi, Patrizio e Carla Tournour e rispettive famiglie partecipano al dolore
di Maurizio e Patrizia.
Si è spento il
rag. Ercole Svaicari
figura sempre attiva e fondamentale
di Manageritalia Torino. Tutti gli associati sono vicini alla famiglia.
- Torino, 23 giugno 2016
Ciao ERCOLE. Laura e Claudio con Barbara ed Edoardo.
Ciao ERCOLE. Arrivederci presto. Michele.
"Ciao mamma sarai sempre con me."
Angela Audisio Piovano
Con immenso dolore lo annuncia la figlia Marcella. Funerale sabato 25 giugno ore 9 parrocchia S. L. Gonzaga di
Chieri. S. Rosario venerdì 24 giugno
ore 19 stessa parrocchia.
- Chieri, 23 giugno 2016
I nipoti Lalla e Gian, Rosita, Angela e
Claudio, Pierclaudio e Patrizia, Annamaria, con le loro famiglie ricordano
con affetto la cara zia LINA e sono vicini a Marcella nel suo grande dolore.
Il tuo animo forte, dolce, colto ed altruista rimarrà sempre con noi. Ti sogniamo libera e serena. Con immenso
affetto Euro, Edoardo, Riccardo. Funerali il giorno 25 ore 9,30 parrocchia
Stimmate S. Francesco.
- Torino, 22 giugno 2016
O.F. Aeterna - Torino
E’ mancato
Cristina Tasca
dott. Maurizio Geninat
Liliana Cristina Gava
in Dinarich
Troppo presto ci ha lasciati
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Antonio Rosingana
Due carezze una per LEI ed una per
te. Cris e Luca.
E’ mancata
Cristianamente è mancato
lo politico e amministrativo di
intere regioni.
In questi cinquant’anni d’un
conflitto che è stato anche
guerra civile, ma è stato anche
guerra di interessi strategici e
sociali che andavano ben oltre
la geografia politica della Colombia, il disastro umanitario
ha contato un bilancio che condanna la rada attenzione mediatica: a oggi, nella pace annunciata, i morti ammazzati sono più di 260 mila, con 177.307
di loro che erano civili, quasi 60
Ercole Svaicari
Parco Villa Ottolenghi con i suoi Amministratori, soci e collaboratori si uniscono nel dolore del
- Torino, 23 giugno 2016
Sono cinquant’anni che in
Colombia si combatte e si ammazza, con l’esercito di Bogotà
da una parte (assistito però da
Washington, con armi, satelliti, e rangers) e, dall’altra, una
guerriglia che si muoveva e
agiva nella giunga con ancora
le forme operative che il Che
Guevara aveva proposto nell’era geologica degli anni Sessanta, e che però era un autentico esercito di guerriglieri,
arrivato a contare fino a 28 mila effettivi e a tenere il control-
mila sono i desaparecidos, e gli
sfollati hanno le stesse angosciose dimensioni – 6,9 milioni dei disgraziati senza patria e
senza futuro che oggi vediamo
vagare sui nostri teleschermi in
fuga dalle bombe di Assad e di
Putin e di Erdogan e dai tagliagole di Al-Baghdadi.
Quando si è ritirata a chiudersi nella foresta amazzonica,
nel maggio del 1964, quella delle
Farc era una guerriglia che riprendeva il programma ideologico del Che, con la lotta al latifondo dominante nel paese, una
rivoluzione sociale, e la resistenza al blocco formato dal legame tra i partiti politici ultraconservatori e la repressione
delle forze armate. Nel tempo, e
nella evoluzione che l’America
Latina è andata sperimentando, le radici contadine e marxiste della lotta si sono radicate
ma anche sclerotizzate, proponendosi quasi come il diorama
di una storia mummificata che
si intrecciava, intanto, e si inquinava, con l’espansione del
mercato della droga in Usa ed
Europa. Questa combinazione
di interessi e di poteri ha retto
la guerra guerreggiata in una
spirale contorta dove progetti
di pacificazione – e un autentico dialogo di pace – si alternavano alla ripresa delle operazioni militari sul terreno, dietro
la spinta che gli imponeva il
mercato della coca e però anche la resistenza della parte più
conservatrice della società colombiana (si arrivò anche a una
sospensione del conflitto e alla
creazione di una forza politica
ufficialmente derivata dalla
guerriglia, la Unión Patriótica,
ma lo sterminio che ne fu fatto,
con l’uccisione di più di 3.000 di
loro, chiuse questa parentesi).
Ora, la firma definitiva della
pace è prevista tra un mese.
Intanto, quella penna di sangue e di speranza resta sul tavolo dell’Avana, e aspetta, tra
fiducia e scetticismo.
Paola e Giuseppe sono vicini a Marcella e ricorderanno sempre con affetto e riconoscenza la loro zia LINA.
E’ mancata
Mariateresa Campiglia
Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18.
- Torino, 22 giugno 2016
Giubileo 011.8181
Ci ha lasciato troppo presto
Gianna Andrioletti
di anni 63
Addolorati ne danno il triste annuncio
il marito Giancarlo, la figlia Sara con
Filippo, la sorella Anna e parenti tutti.
I Funerali si svolgeranno in Caselette
sabato 25 giugno ore 14,30 nella parrocchia di San Giorgio. Il Santo Rosario nella stessa parrocchia venerdì 24
giugno ore 20,30.
- Caselette, 23 giugno 2016
Grazie GIANNA la tua grande umanità
e forza di animo rimarranno per sempre impressi nei nostri cuori. Ci mancherai molto. Fabrizio e Marina Allasia.
E’ mancato
Ermano Gulmini
anni 90
Lo piange la moglie Regina con Nino,
Maria, Umberto, Edith, Giorgio. Funerali sabato 25 giugno ore 11 nella parrocchia Gesù Buon Pastore, via Matilde Serao 30, Torino.
- Torino, 23 giugno 2016
O.F. Panetta - Tel. 011.700990
E’ mancata
Il condominio di lungo Po Machiavelli
29, l’amministratore e il custode partecipano commossi al dolore della signora Tasca Elisabetta per la scomparsa della signora CRISTINA.
Gildo Maino
Lo annuncia a Funerali avvenuti il nipote.
- Sanremo, 24 giugno 2016
E’ mancato
Aldo Mangiardi
anni 89
Lo annunciano: la figlia Ada col marito
Piero, i nipoti Daniela, Francesco, Davide e parenti tutti. I Funerali in Alpignano sabato alle ore 9 nella parrocchia San Martino.
- Alpignano, 24 giugno 2016
E’ mancato
Franco Carli
Lo annunciano i nipoti Sara Massimo
Ilaria Elena la cognata Mirella l’amica
Brunella. Funerali sabato 25 ore 9,35
Tempio Crematorio Torino.
- Torino, 24 giugno 2016
E’ mancata
Elsa Corrias
Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18.
- Settimo T.se, 23 giugno 2016
Giubileo 011.8181
E’ mancata
Clara Franco
RINGRAZIAMENTI
Bruna, Elisa e Anna con commossa
gratitudine ringraziano tutti coloro
che, in ogni modo, hanno espresso il
loro cordoglio per la perdita del caro
dott. Nino Recchia
La Messa di Trigesima sarà celebrata
venerdì 1 luglio alle ore 15,30 nella
cappella dell’ospedale San Giovanni
Bosco 7 piano piazza Donatore del
Sangue 3.
- Torino, 24 giugno 2016
ANNIVERSARI
2009
2016
Mauro Fenocchio
Ciao Mauretto caro, ci manchi ogni
giorno di più. Un bacio da mamma e
papà. La S. Messa sarà celebrata lunedì 27 giugno alle ore 18,30 nella
parrocchia Gran Madre di Dio.
1976
24 giugno
2016
Giovanna Casagrande
in Paoletti
Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18.
- Torino, 22 giugno 2016
Giubileo 011.8181
Il tuo sorriso e la tua voce sono ancora
tra noi. Giuseppe.
L’Associazione Piemontese Grossisti
Ortofrutticoli e il suo Presidente Ottavio Guala partecipano al dolore della
famiglia per la scomparsa del
Nei nostri pensieri sempre, con gli altri
famigliari.
cav. Giuseppe Bezzo
Gina Balestretti
Bruna Riccio Rapetti
La piangono: la figlia Giuliana, i nipoti
Stefano con Chiara, Timoteo, Adele e
Valentina con Michele, Alma e Tobia.
Funerali in Giaveno oggi alle ore 15,30
parrocchia San Lorenzo.
- Giaveno, 24 giugno 2016
O.F. Lussiana - tel. 011.9377188
In Sanremo è mancato all’età di 93
anni
2003
2016
ing. Giuseppe Biano
- Torino, 24 giugno 2016
1989
2016
Vivi sempre nel ricordo dei tuoi figli.
IL PIANO OBAMA
Immigrazione
La Corte Usa
blocca la riforma
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Battuta d’arresto per la riforma dell’immigrazione voluta
da Barack Obama. La Corte
suprema americana si spacca
sulla legittimità del provvedimento con quattro giudici a favore e quattro contro bloccando di fatto la riforma varata nel
2014. Restano così in vigore le
decisioni contrarie alla legge
prese di recente da tribunali di
grado inferiore. Il piano prevede la regolarizzazione fino a
quattro milioni di immigrati
clandestini, evitando loro il
rimpatrio forzato. Si tratta di
quegli irregolari che si trovano
negli Usa dal 2010, non hanno
commesso reati gravi e hanno
legami familiari nel Paese. La
legge che aveva provocato la levata di scudi dei repubblicani
contrari a ogni sanatoria, tanto
da promuovere una serie di
cause legali su casi specifici.
Come quello su cui si è pronunciata una Corte di Appello di
New Orleans, in Louisiana, posizionandosi contro la legge
Obama. Il caso era stato quindi
portato all’attenzione della
AP
Il Presidente Barack Obama
Corte Suprema lo scorso gennaio, ma nel frattempo uno dei
novi togati del massimo organo
giudiziario americano, Antonin Scalia, è deceduto. Gli otto
giudici si sono così divisi esattamente a metà allineandosi
alle rispettive posizioni liberal
e conservatrici, bloccando di
fatto la legge. «Una situazione
infelice», l’ha definita Obama
puntando il dito verso i repubblicani in Congresso che hanno
ostacolato ogni sforzo per varare una riforma complessiva
dell’immigrazione, costringendolo a ricorrere a ordinanze e
decreti. Repubblicani che - denuncia - continuano a impedire
anche la nomina del successore di Scalia. Obama ha designato il successore già da tempo, il moderato Marrick Garland. La destra non ne vuole
però sapere di risolvere la questione prima delle elezioni presidenziali di novembre. Con il
nuovo togato il verdetto sarebbe stato diverso probabilmente. «L’immigrazione non è un
qualcosa di cui bisogna avere
paura», ha detto ancora il Presidente. Il quale con un riferimento indiretto alle posizioni
di Donald Trump e della destra
più conservatrice, ha sottolineato come non serva «erigere
un muro tra noi e quelli che non
ci assomigliano o non pregano
come noi o hanno nomi diversi». Plaudono alla decisione
della Corte il Texas ed altri 25
stati Usa a guida Gop, che fin
dall’inizio hanno sfidato i decreti varati dal Presidente nelle aule di tribunale, accusandolo di aver abusato dei suoi poteri. L’immigrazione rischia così
di rimanere un’altra grande incompiuta di Obama assieme
alla riforma delle armi. E per
avere lumi sul caso oramai occorrerà attendere il nuovo inquilino della Casa Bianca.
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Intervista
FRANCESCA SFORZA
ROMA
A Roma
Ankara ringrazia
Roma per il sostegno
all’adesione nella Ue,
e si offre di essere al
fianco dell’Italia nella
complessa crisi libica
Nella sua
visita in Italia,
il ministro
Celik ha incontrato il
ministro degli
Esteri
Gentiloni
La liberalizzazione dei
visti è parte integrante
dell’accordo di marzo
Omer Çelik
Ministro della Repubblica di
Turchia per gli Affari dell’Ue
La Turchia all’Italia: “È l’ora
di un’intesa sul Mediterraneo”
.
Estero .13
FOCUS
Il Papa
nell’Armenia
dimenticata
Armenia
Il ministro degli affari Ue Çelik: “Ecco i tre punti su cui lavorare insieme”
l ministro turco per gli
Affari Europei Ömer Çelik è oggi uno degli uomini più vicini al presidente
Erdogan, ed è convinto che,
per la stabilità del Mediterraneo, sia arrivato il momento di un’alleanza strategica tra Turchia e Italia.
Non un appello generico, ma
un’intesa forte e chiara, articolata in tre punti che il ministro ha deciso di illustrarci
nel corso di una lunga conversazione alla sede diplomatica turca di Roma. Durante la sua visita in Italia,
dove ha incontrato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha espresso con chiarezza il desiderio di una futura Turchia europea. Le
difficoltà non mancano, ne è
consapevole, e per risolverle, di nuovo, crede nel ruolo
strategico dell’Italia, «Paese
da sempre sostenitore dell’adesione turca».
I
Cosa possono fare insieme Italia e Turchia?
«Abbiamo tre capitoli da gestire
insieme: la lotta contro l’Isis e le
altre organizzazioni radicali dell’Africa del Nord; la crisi migratoria, e la collaborazione all’interno dell’Ue. Si dice che ci saranno alcuni accordi tra Ue e Libia, ecco, senza l’esperienza della
Turchia è difficile che abbiano
successo, e la Turchia è sempre
al fianco della Italia. Abbiamo relazioni dal 1300, siamo i Paesi che
conoscono meglio il Mediterraneo, quindi è importante rafforzare la collaborazione».
Immagina nuove iniziative comuni?
«Abbiamo già utili tavoli di
confronto a livello di meccanismo intergovernativo, ma
possiamo dar vita a nuove iniziative che abbiano a cuore la
pace del Mediterraneo, perché la Libia non è un paese
isolato, ma parte di un’area
che noi e gli italiani conosciamo molto bene».
Cosa risponde a chi denuncia
carenze nell’implementazione
dell’accordo del 18 marzo?
«L’accordo si sta implementando, ma da solo non basta.
Bisogna includervi l’accettazione umanitaria del ricollocamento, e la liberalizzazione dei
visti. Voglio essere chiaro,
quando noi diciamo queste cose viene riportato “la Turchia
ci minaccia”. No, non è una minaccia, è un’osservazione. Se il
pacchetto non è completo, l’accordo diventa inefficace».
Crede che la Turchia un giorno
sarà europea?
«Si dice che l’Europa sia stata
fondata con l’avvicinamento
di Francia e Germania, poi si
è detto che l’allargamento
dell’Europa ai Balcani e al-
Ministro Çelik, la crisi dei migranti vede la Turchia impegnata in prima linea, cosa risponde alle critiche di organizzazioni umanitarie come
Msf e Amnesty a proposito
delle politiche di ricollocamento e di accoglienza del
suo Paese?
«La Turchia ha visto per prima le dimensioni di questa
crisi, e ha subito richiamato
l’attenzione dell’Onu su quanto stava accadendo, chiedendo la creazione di “safe” e
“no-fly-zone”, ma finché le
persone non hanno cominciato a traversare il mare mettendo a rischio le loro stesse
vite, questi richiami non sono
stati accolti. Al centro della
crisi c’è il Mediterraneo e i
due Paesi più esperti di Mediterraneo, Turchia e Italia, ne
subiscono le conseguenze più
immediate. Quindi la collaborazione tra Italia e Turchia
gioca un ruolo chiave».
l’Est sia stato possibile grazie
alla riappacificazione tra
Germania e Polonia. Sono dell’idea che l’Europa cresca come potenza dinamica solo con
gli allargamenti, e che l’avvicinamento tra Germania e
Turchia renderà l’Europa come la desideriamo davvero».
Cosa ha pensato quando il Parlamento tedesco ha approvato
la definizione di genocidio per
la catastrofe armena?
«A quei tempi accaddero cose
molto brutte e ce ne rattristiamo, era un momento di
crisi del nostro impero in cui
vari gruppi si sono comportati in modo inaccettabile, ma la
Corte europea aveva già detto che una spiegazione unilaterale non poteva essere accettata, quindi la decisione
del parlamento tedesco va
contro il diritto prima di tutto. E in un momento in cui le
relazioni devono essere strette, una decisione così, venuta
dal nulla, non contribuisce a
migliorare i rapporti».
C’è il terrorismo dell’Isis, c’è
quello del Pkk, ma c’è anche la
questione aperta dei curdi, su
cui l’opinione pubblica occidentale è molto preoccupata…
BORIS ROESSLER/DPA/AP
LIBERATI DALLA POLIZIA DOPO UNO SCONTRO A FUOCO: «NON È TERRORISMO»
Ostaggi bloccati in un cinema in Germania: ucciso l’assalitore
1 È entrato in un cinema a Viernheim, Germa-
nia, armato e a volto coperto. L’assalitore, che ha
agito da solo , è stato ucciso dalle forze speciali dopo uno scontro a fuoco. Tutti gli ostaggi sono stati
liberati illesi, dopo le prime notizie contrastanti
Personaggio
FRANCESCO OLIVO
SIVIGLIA
dei media locali, che parlavano di un numero tra i
20 e i 50 feriti. Secondo le autorità tedesche, si sarebbe trattato solo di un semplice squilibrato, non
un malvivente o estremista di qualsivoglia matrice
terroristica.
«Oggi non stiamo lottando
contro i nostri cittadini curdi
o l’identità curda; all’interno
del nostro partito abbiamo decine di deputati curdi e nel governo abbiamo ministri curdi.
Chi lotta contro il Pkk lotta
contro una organizzazione di
terroristi, non contro i curdi.
Distinguere i terrorismi è un
errore che è stato già fatto in
Afghanistan e ancora ne soffriamo le conseguenze, quindi
cerchiamo di non fare della Siria un nuovo Afghanistan».
Lei sta lavorando alla nuova costituzione turca. Sarà inserita
una formula che ribadisca la laicità dello Stato?
«Sì, ci sarà».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Latte asturiano, stalle e carciofi
Rajoy cerca il riscatto a colpi di gaffe
Il Pp in testa in Spagna, ma nessuno vuole allearsi con lui
ariano Rajoy è sempre più solo. Con tutta probabilità domenica sera il suo partito sarà
primo, il premier uscente
avrà vinto le elezioni, ma non
potrà governare. La situazione spagnola è talmente confusa che ogni previsione è un azzardo, ma stando ai fatti (seppur vaghi) nessuno è disposto
a negoziare con il Partito Popolare, finché l’attuale capo
del governo non decida di fare
un passo indietro. Il veto, in
realtà, i socialisti lo mettono
su «qualunque esponente del
Pp», come ripete il leader Pedro Sánchez, il quale però rischia di non essere più al suo
M
Operazione simpatia
Alla vigilia delle elezioni,
Mariano Rajoy cambia volto e
punta tutto sulla goffaggine e
la mancanza di carisma
posto, se le brutte previsioni venissero confermate: sorpasso
di Podemos. Il capo di Ciudadanos, il giovane centrista Albert
Rivera, ne fa, invece, un fatto
personale: «Un governo che rigeneri la politica non può essere guidato da lei».
Sarà per la solitudine, sarà
perché sta combattendo una
battaglia quasi disperata, ma
Mariano sta cambiando immagine. L’operazione simpatia parte da un presupposto: i tre sfidanti (Iglesias, Sánchez e Rivera) sono giovani e mediatici, lui
no. Così, non si sa se per calcolo
o per caso, la goffaggine del premier, la mancanza di carisma, è
diventata la sua arma. Dopo an-
ni di conferenze stampa ingessate Rajoy sta presenziando
tutti i programmi tv, meglio se
poco politici, scherzando senza
problemi sui suoi punti deboli,
come l’eloquio non fluido (i suoi
lapsus sono un genere letterario). Mercoledì sera compariva
tutto allegro allo show El Hormiguero, correndo su un tapis
roulant senza il minino fiatone.
La campagna elettorale è stata
mirata, mentre gli avversari
riempivano piazze e stadi, lui
girava per paesini sperduti, ripreso dalle telecamere mentre
raccoglieva carciofi o mettendo un microfono dentro una
stalla di mucche. «Ma quando
è successo che Rajoy è diventa-
to una Mister Bean?» si chiedeva qualche giorno fa Íñigo
Domínguez sul País.
Non sarà 2.0, ma nessuno come Rajoy è capace di ricordare
ogni singola frazione di Spagna.
Quando i cronisti azzardano
qualche domanda, la replica è
di solito una faccia volutamente
sperduta: «Cosa pensa dell’ultimo scandalo?», «lo scopro da
voi», e poi via ad abbracciare un
contadino al grido di «siamo
una grande nazione», la frase
preferita. Lì fuori tutti strepitano, la corruzione, la povertà,
l’Europa. Rajoy rassicura tutti
e brinda con il latte asturiano,
«è appena stato munto».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Qual è il senso della visita
di Francesco?
apa Francesco parte
questa mattina per il
suo quattordicesimo
viaggio internazionale, una
visita a un paese dimenticato:
l’Armenia. È stata la prima
nazione a diventare cristiana,
e ancora vive schiacciata da
un passato tremendo, il
massacro sistematico di un
milione e mezzo di persone
avvenuto cent’anni fa per
mano turca. Ma anche il
presente non manca di
insidie, per tensioni esistenti
alla frontiera con la Turchia
e, dall’altra parte, a quella
con l’Azerbaigian, per il
controllo dell’enclave del
Nagorno-Karabak. Proprio
per questo quasi la metà del
bilancio statale se va in spese
militari e il Paese, a causa
della crisi economica, soffre.
Papa Francesco è amico di
vecchia data degli armeni,
conosciuti a Buenos Aires. Il
cuore di questo suo nuovo
viaggio è innanzitutto
ecumenico: testimoniare
vicinanza e collaborazione
con la Chiesa apostolica
armena guidata dal
Catholicos Karekin II. È
significativa, a questo
proposito l’ospitalità offerta
al Pontefice nel palazzo
apostolico di Etchmiadzin, il
«Vaticano» armeno.
Tra le tappe più suggestive
del viaggio c’è la visita,
domani mattina, al
Tzitzernakaberd Memorial
Complex, il memoriale del
«Grande Male», il genocidio
del 1915. Francesco nell’aprile
dell’anno scorso volle
commemorare lo sterminio
con una celebrazione in San
Pietro. In quella occasione,
pur citando una frase
contenuta nella dichiarazione
congiunta firmata da
Giovanni Paolo II e da
Karekin II nel 2001, aveva
definito quello armeno come
«il primo genocidio del XX
secolo». Parole che avevano
provocato forti tensioni
diplomatiche tra Vaticano e
Turchia. Benedetto XVI, al
contrario di Wojtyla, non usò
mai la parola «genocidio».
Al termine del viaggio,
domenica, era stata
annunciata la firma di una
dichiarazione congiunta tra
Francesco e Karekin II. Ma il
portavoce vaticano padre
Federico Lombardi ha
spiegato che «attualmente»
non è più in programma. È
probabile che non sia stata
ancora trovata l’intesa sulle
parole da usare. Le autorità
armene speravano in una
condanna dell’atteggiamento
negazionista della Turchia.
Ma il Papa, con ciò che accade
in Medio Oriente e con il
dramma dei rifugiati, non
vuole aggiungere benzina sul
fuoco: il viaggio è religioso,
non politico. E la memoria dei
massacri avverrà innanzitutto
attraverso la preghiera.
(Andrea Tornielli)
P
14 .Cronache
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Violentata e uccisa a 9 anni
Cade la pista dell’amico di famiglia
Benevento, il 21enne resta indagato per stupro e omicidio volontario
ma prende corpo l’ipotesi di un altro uomo che non avrebbe agito solo
il caso
GRAZIA LONGO
ROMA
in dall’inizio ha urlato la
sua innocenza, «Non
l’ho uccisa io, per me era
come una sorella», e ora diversi elementi giocano a suo
favore. Daniel Ciocan, operaio romeno di 21 anni, resta ancora indagato per violenza
sessuale e omicidio volontario, ma l’orco che ha tolto la
vita alla piccola Maria Ungureanu, di appena 9 anni, potrebbe essere un altro. Per
giunta con un complice.
Il giallo di San Salvatore
Telesino, provincia di Benevento, è insomma ancora tutto in piedi. Con molti punti
oscuri da chiarire e alcune
certezze che si stanno imponendo all’attenzione degli inquirenti. Le indagini dei carabinieri e della procura di Benevento vanno avanti senza
sosta e ora si concentrano su
una pista alternativa. Che, tra
l’altro, non trascura l’ambiente della comunità romena.
Tre gli assi nella manica di
Daniel. Le celle telefoniche, il
Gps della sua auto e le testimonianze degli amici, confer-
S
Maria
Ungureanu
La bambina
era uscita per
raggiungere
le amiche alle
giostre ma
non è mai
tornata a casa
CIRO FUSCO/ANSA
mano la sua tesi. E cioè: dopo
aver dato un passaggio sulla
sua Polo alla bambina, l’ha lasciata poco prima delle 20 di
domenica davanti alla chiesa.
Maria è tornata a casa, dove ha
cenato velocemente con i genitori, e poi è uscita per raggiungere le amiche alle giostre.
E qui inizia il buco nero che
l’ha inghiottita. Da chi è stata
avvicinata? Chi l’ha portata
nell’agriturismo con piscina
dove è stata abusata e uccisa?
La piccola é stata gettata nella piscina ancora viva. Non
sapeva nuotare ed è morta
annegata. L’autopsia eseguita
all’ospedale Rummo di Benevento dal medico legale Monica Fonzo coadiuvata dal professore Bucceli ha riscontrato i segni della violenza sessuale. Maria aveva anche nu-
«Innocente»
Il principale
indiziato,
Daniel Ciocan,
si professa
innocente
e ci sono vari
indizi che
confermerebbero la sua
versione
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
NAPOLI, IL PICCOLO PRECIPITÒ DAL BALCONE MA SI PARLÒ DI INCIDENTE
“Antonio gettato nel vuoto dalla madre”
Il nuovo orrore nel palazzo di Caivano
Gli orchi esistono e hanno le
fattezze di chi si prende cura
di te: una madre, un padre,
un patrigno. Nel palazzo dell’orrore di Caivano, cintura
degradata di Napoli, sono
morti due bambini nel giro di
un anno. Due anni fa - giusto
oggi ricorre l’anniversario la piccola Fortuna Loffredo,
Chicca, 6 anni, è stata violentata è gettata dal balcone
dall’ottavo piano.
L’anno prima era volato
giù il fratellino di una sua
amica, Antonio Giglio, 3 anni
appena e già una vita segnata dall’inferno. Ora per quella morte (il 27 aprile 2013) è
accusata la madre, Marianna Fabozzi, la compagna di
Raimondo Caputo, l’uomo in
carcere con l’accusa di avere
violentato e ucciso la piccola
Fortuna. Un dedalo di abusi,
soprusi e morte in un unico
palazzo. La conferma della
nuova iscrizione nel registro
degli indagati, da parte della
Procura di Napoli, risale a
maggio ma si è appresa ieri
con l’interrogatorio che la
donna ha reso nel carcere di
Benevento dove è detenuta
perché accusata di concorso
nelle presunte violenze sessuali subite dalla tre figlie
minorenni, fatti contestati
allo stesso Caputo a cui sempre ieri l’autorità giudiziaria
ha notificato un avviso di
chiusura indagini.
Il palazzo degli orrori
8˚ piano
Casa dei nonni dove
Antonio Giglio cade
da una finestra a 4 anni di età
il 27 aprile 2013. Qui è vista
per l'ultima volta Fortuna
Loffredo, che era amica
di una sorella di Antonio
Solaio sottotetto
Qui Raimondo Caputo
avrebbe portato Fortuna
Loffredo per violentarla e
poi l'avrebbe gettata nel vuoto,
tra le due ali dello stabile,
il 24 giugno 2014
6˚ piano
Appartamento dove abitava
Fortuna Loffredo, 6 anni,
con la sua famiglia
7˚ piano
Abitazione di Raimondo
Caputo, della compagna
Marianna Fabozzi
e dei suoi tre figli,
tra cui Antonio Giglio
Casal
di Principe
Parco
Verde,
NAPOLI Caivano
Casoria
Antonio
muore poco
dopo il ricovero
Fortuna è trovata agonizzante da Salvatore Mucci,
residente al terzo piano, arrestato poi con la moglie
per pedofilia (fine 2014)
Terzigno
Antonio
Giglio aveva
tre anni
«Le accuse contro di me sono false, Antonio è morto per
un incidente che ancora oggi
non riesco a spiegarmi», si è
difesa l’ex compagna di Caputo, fino a pochi giorni fa indagata per la morte del figlio ma
per il reato, meno grave, di
omicidio colposo, per non aver
dunque vigilato adeguatamente sul piccolo ed evitato la
tragedia. Marianna insiste
con la tesi che il bimbo si sarebbe affacciato dalla finestra
- LA STAMPA
2
bimbi morti
Nel palazzo di
Caivano un
anno dopo
Antonio
Giglio è morta Fortuna
Loffredo, 6
anni, violentata e gettata
dal balcone
merosi graffi sulla schiena.
Finora il sospettato numero
uno era l’amico di famiglia,
Daniel, un ragazzone dall’aspetto mite. «Non voglio
creare mostri da sbattere in
prima pagina» ha più volte dichiarato il procuratore capo
Giovanni Conzo. E ora capiamo perché.
La posizione di Ciocan appare defilarsi sullo sfondo di
questo dramma atroce, mentre sulla scena si afferma un
altro uomo, e non è detto che
abbia agito da solo. «Io non
c’entro niente, se la sono presa
con me perché l’ho portata
sulla mia macchina» dice Daniel, a Benevento da 8 anni, assistito dall’avvocato Daniele
Maturo. E i genitori di Maria,
Andrea e Marius, chiedono
giustizia: «Chi sa parli. Maria
era la luce dei nostri occhi,
l’abbiamo fatta venire in Italia,
due anni fa per assicurarle un
futuro migliore e invece ce
l’hanno ammazzata. Il colpevole deve pagare».
Il loro legale di parte civile
Giovanni D’Occhio, non esclude che dietro al delitto ci sia la
firma di più persone. I carabinieri agli ordini del colonnello
Pasquale Vasaturo sono impegnati insiemi ai colleghi del Ris
di Roma (si attendono gli esiti
del Dna), del Ros e del gruppo
speciale dei profiler che hanno
il compito di tracciare un profilo psicologico dell’assassino.
Sotto la loro lente d’ingrandimento anche i disegni della
bambina, alla ricerca di segnali
di disagio o paura. Per non dimenticare la tragedia della piccola Maria, il sindaco Fabio Romano e il parroco, don Franco
Pezone, hanno organizzato per
stasera una fiaccolata. Una
processione in ricordo della
dolce chierichetta che domenica sera era rimasta delusa per
la sospensione della processione di Sant’Anselmo a causa della pioggia.
per guardare un elicottero
che passava, per poi precipitare nel vuoto.
Contro di lei c’è la testimonianza della sorella di Caputo,
Antonella, presente nell’appartamento ma non nella
stessa stanza. «Ha ucciso lei
Antonio, l’ex marito la ricattava - racconta la donna - non
voleva farle vedere la creatura, e allora lei ha detto o con
me o con nessuno». Ma in realtà la sua accusa non ha finora
trovato un riscontro. La donna infatti disse agli inquirenti
di trovarsi in cucina ma di
aver assistito all’omicidio, alla
finestra della camera da letto,
grazie alle immagini riflesse
in uno specchio. Venne eseguita una perizia tecnica che dimostrò l’impossibilità di una
simile visione e la stessa donna, in un secondo momento,
modificò la sua versione. «Cosa è cambiato oggi rispetto ad
allora? - si domanda Salvatore
Di Mezza, legale della mamma
del piccolo Antonio -. La Procura avrà in mano altri elementi che però non ci ha mostrato».
Nei giorni scorsi Raimondo
Caputo, interrogato in carcere, aveva confermato il racconto della sorella: «Antonio
Giglio fu gettato giù dalla madre, me lo disse mia sorella
che era presente». Per la piccola Fortuna, Caputo, è stato
individuato grazie alle testimonianze delle tre figlie minorenni di Marianna Fabozzi.
Per Antonio invece la situazione era più complessa, in quanto la morte fu subito inquadrata come un incidente. Nelle
scorse settimane l’avvocato
Angelo Pisani, che difende il
padre e i nonni di Fortuna, ha
chiesto alla Procura di Napoli
anche la riesumazione della
salma di Antonio per fare
chiarezza sulla vicenda.
E intanto il presidente di
Telefono Azzurro Ernesto
Caffo lancia l’allarme sul «silenzio che avvolge casi drammatici di violenza sui minori,
come quello di Caivano e di
San Salvatore Telesino. È
questo il principale nemico
da sconfiggere se vogliamo
porre un freno a questi fenomeni».
[G. LON.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ANSA
Luca Claudio
ABANO TERME
Giro di tangenti
Arrestato
il sindaco
appena rieletto
Vigeva un «sistema» collaudato di mazzette al 10% - talvolta fino al 20% - sugli appalti
pubblici nei comuni termali di
Abano e Montegrotto. Una
«regola» per la quale oggi è finito in carcere il sindaco Luca
Claudio, esponente del centrodestra, fresco di rielezione
ad Abano, che secondo la Procura di Padova sarebbe stato
ideatore e gestore di un metodo di corruzione che, se non
accettato, escludeva le imprese dalla manutenzione del
verde, dal rifacimento dei
marciapiedi, da ogni opera
decisa dal municipio.
Con Claudio, l’unico per cui
il Gip ha disposto la custodia
cautelare in cella, sono finiti
ai domiciliari anche l’ex sindaco di Montegrotto, Massimo
Bordin (dimessosi nel 2015
perché indagato nella stessa
inchiesta), e tre imprenditori:
Massimo Trevisan, ritenuto
un prestanome di Claudio, a
capo delle società in cui sarebbero transitate le tangenti
«camuffate» da consulenze,
Luciano Pistorello, attivo nella manutenzione e nei rifacimenti stradali, e Saverio
Guerrato, impegnato nel settore dell’edilizia pubblica.
A capo di un gruppo di civiche di centrodestra svincolate dai partiti, Claudio, 45 anni,
ex An, ex «La Destra», aveva
festeggiato quattro giorni fa
la vittoria al ballottaggio (su
Monica Lazzaretto, centrosinistra) con il 52,3% dei voti.
«Io sono innocente» era lo slogan che aveva fatto stampare
nei manifesti elettorali della
primavera 2016. Perchè da oltre un anno era già indagato
nell’inchiesta della Gdf sulle
presunte tangenti nella manutenzione del verde a Montegrotto.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il Lotto
Concorso N. 75 - Giovedì 23 giugno 2016
Bari
17 81 90 68 70
Cagliari
65 56 25 17 88
Firenze
69 12 35 66 24
Genova
17 59 55 28 50
Milano
57 27 65 15 8
Napoli
20 12 36 50 55
Palermo
30 68 87 71 42
Roma
36 86 29 23 47
Torino
35 23 80 73 89
Venezia
75 77 10 72 82
Nazionale
44 87 36 50 15
SUPERENALOTTO
Combinazione vincente
17 18 25
numero jolly 1
43 66 87
superstar 57
MONTEPREMI
3.899.832 €
JACKPOT
97.676.756,96 €
Nessun 6
Nessun 5 +
Ai 5 con punti 5
32.758,59 €
Ai 599 con punti 4
297,23 €
Ai 20.081 con punti 3
24,97 €
Ai 299.757 con punti 2
5,20 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
12 17 20 23 25 27 30 35 36 56
57 59 65 68 69 75 77 81 86 90
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Intervista
I NUOVI PALINSESTI TV
Trento
Prof gay discriminata
condannata la scuola
GRAZIA LONGO
ROMA
1 L’istituto paritario
Sacro Cuore di Trento è
stato condannato a risarcire con 25mila euro
una docente discriminata per il proprio
orientamento sessuale.
Lo ha deciso il giudice
del lavoro di Rovereto. I
fatti risalgono al 2014.
Durante un colloquio
con la madre superiora,
preside della scuola,
era stato chiesto all’insegnante «di smentire
voci di una convivenza
con altra donna». Lei si
era rifiutata e l’allora
responsabile le aveva
consigliato di «risolvere il problema».
Abbiamo spiegato alla bambina
che ci sono stati incontri con i
giudici. Ma abbiamo sorvolato sul
termine “adottata” perché per lei
siamo da sempre i suoi genitori
Maria
la madre adottiva
La trascrizione a Roma
Ottobre 2014: l’ex sindaco Marino
trascrive le nozze tra Maria e Ornella
VINCENZO TERSIGNI / EIDON
bambini capiscono
con naturalezza quello che molti adulti faticano ad accettare. Per nostra figlia noi siamo mamma
Maria e mamma Ornella, e
pazienza per chi invece ha
una mamma e un papà». Dietro la sentenza storica della
Cassazione che apre alla stepchild adoption (adozione del
figlio del partner) c’è questa
coppia omosessuale con una
figlia, che chiameremo Laura, di 7 anni.
Ornella, 45 anni, romana,
esperta di prodotti telematici
è la madre biologica. Maria,
53 anni, psicoterapeuta, calabrese adottata da Roma ai
tempi dell’Università, è quella adottiva. Delle due è lei la
più chiacchierona.
«I
Com’è possibile che Laura abbia tutto chiaro?
«Le faccio un esempio concreto: qualche giorno fa, per
il mio compleanno, Ornella
mi ha regalato un portafoglio,
ma io le ho chiesto di cambiarlo con uno di un altro colore. È andata in negozio
quando la commessa le ha
chiesto “è per sua madre?”,
Laura, che l’aveva accompagnata, ha risposto: “Ma no, è
per sua moglie!”».
Che cosa sa Laura dell’iter giudiziario che ha riconosciuto
l’adozione?
«Le abbiamo spiegato, con
parole semplici, che sono stati necessari degli incontri con
i giudici. Ma abbiamo sorvolato sul termine “adottata”
perché per lei noi siamo da
sempre i suoi genitori. “Siete
le mie mamme” ci dice e quindi non era il caso di urtare la
sua sensibilità. Abbiamo motivato i processi come tappe
necessarie per avere entrambi i nostri cognomi. Laura ha
cugini in Spagna, dove vige la
regola dei due cognomi e
quindi la cosa le è familiare».
Vi ha domandato perché gli
altri bambini hanno una
mamma e un papà e lei no?
«Certamente, è una curiosità
naturale. Aveva due anni e
mezzo quando ce lo ha domandato la prima volta».
E che cosa le avete risposto?
«Che noi ci eravamo innamorate e che l’abbiamo tanto desiderata al punto di andare in
Spagna dove un uomo ha donato un “semino”. Crescendo,
ci hanno aiutato molto le insegnanti, che hanno spiegato
a tutta la classe, ovviamente
con il linguaggio è la sensibilità idonee ai bambini di prima
elementare, quello che era
accaduto».
Nessuna discriminazione
quindi nei confronti di vostra
figlia?
«No, anzi la maestra ha consentito che portassimo le magliette della Famiglia Arco-
“Nostra figlia capisce più dei politici
Siamo le sue due mamme arcobaleno”
La coppia della storica sentenza della Cassazione: “Conta solo l’amore”
baleno per tutti i bambini e
Laura non ha alcuna difficoltà
a comprendere la realtà. Il nostro amore genitoriale è infinito e incondizionato. Questo è
quello che conta. Dopo di che
sa bene, con la sua ingenuità di
bambina, che ci sono coppie
con moglie e marito».
Da che cosa lo deducete?
«Le offro un altro esempio: l’altra sera guardando la partita
della Nazionale, Laura riferen-
Cronache .15
.
7
anni
L’età della
bimba per cui
i giudici hanno detto sì
alla stepchild
adoption
dosi ad un calciatore che non le
piace ha detto “com’è brutto!
Povera sua moglie”. E quando
le abbiamo fatto notare che
magari aveva un marito lei ha
replicato: “E no! Non l’ho mai
visto agli incontri delle famiglie Arcobaleno, quindi ha sicuramente una moglie”».
Sembra tutto rose e fiori. Mai
avuto problemi?
«I due anni e mezzo di processi
non sono stati semplici. Stia-
13
anni
La relazione
tra le due
donne
è iniziata
nel 2003
Il revival in Rai:
riecco Santoro,
Lerner e Ferrara
Chiude “Ballarò”
L’accoglienza non è delle più
calorose anche se nei futuri
palinsesti Rai sono tanti i ritorni che si davano per auspicati. A pochi giorni dall’ufficializzazione dei palinsesti, martedì a Milano e a
poche ore dalla freddissima
risposta del consiglio di amministrazione che ha comunque garantito «un via libera tecnico pur mantenendo forti perplessità», si scopre che tra i revival ci sono
quelli di Michele Santoro, di
Gad Lerner, e di Giuliano
Ferrara.
Il conduttore dei grandi
ascolti dovrebbe però cambiare «genere» e rete; lo si
aspetta a Raidue, orbo di
piazze e talk show ma con
una serie di docu-fiction realizzate dalla sua casa di produzione. Un’idea antica che i
vecchi vertici di Viale Mazzini avevano rimandato al mittente. Ora il via libera, con
lui in studio ma senza pubblico, a presentare i suoi filmati.
mo insieme dal 2003, per sposarci siamo dovute andare in
Spagna, come per la fecondazione assistita. L’ex sindaco
Marino ha trascritto le nostre
nozze, ma lo scoglio più grave è
stato questo dell’adozione. Un
vero peccato che la politica
non abbia risolto il problema.
Confidiamo, per il bene dei
bambini, che provveda presto».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ANSA
Michele Santoro
Nella serie recuperi entrano anche Gad Lerner che
pare abbia già firmato con
Raitre e Ferrara, non più in
video ma autore del programma condotto da Pierangelo Buttafuoco in alternanza con Mario Sechi e
Francesco Verderami ancora su Raidue. Le trattative
sono in corso ma godono dei
buoni auspici di Francesco
Merlo nella squadra di Verdelli, direttore editoriale per
l’informazione.
Per contrastare le accuse
di assenza d’innovazione, ecco che Daria Bignardi annuncia l’arrivo su Raitre di
Gianluca Semprini strappato a Sky con una nuova trasmissione per nulla simile a
«Ballarò» che chiude i battenti anche se ne prende il
posto. Sarà una sorta di faccia a faccia della durata massima di 90 minuti. Giannini
sarà recuperato in un altro
genere di programma. E ancora Concita De Gregorio
con una sua striscia, Pif che
dovrebbe raccontare i luoghi
italiani e Walter Veltroni come autore di due programmi: un varietà per Raiuno e
un altro per Rai Cultura.
L’arrivo di «Rischiatutto» farà perdere a Fabio Fazio la
sua serata del sabato mentre
quella della domenica durerà tre ore, Gabanelli e il suo
«Report» sloggiati al lunedì.
«Chi l’ha visto» che si porta
dietro il risultato record del
9% in contemporanea con la
partita dell’Italia, diventerà
anche striscia quotidiana di
25 minuti. «Gazebo» in access time non stempera la
delusione di non aver potuto
prendere Crozza nonostante i ripetuti tentativi: «Non
ce lo possiamo permettere».
[M. TAMB.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
16 .Cronache
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
LE STORIE
Le regole
Niente sms
Durante tutto
il periodo
di soggiorno
il cellulare
è vietato
All’aperto
Ci si diverte
con i giochi
all’aperto: dal
ping pong
alla pallavolo
Nel verde
Insieme
La colonia
delle
Tagliate
è immersa
nel verde,
all’interno di
una faggeta
tra le più
belle
d’Italia.
Sopra
un’immagine
delle prime
colonie
estive
I bimbi sono
stimolati
a parlare
e condividere
esperienze
Sui sentieri
In colonia si
fanno lunghe
passeggiate
lungo i
sentieri
Niente telefonino, tablet e televisore
A Savona la colonia come una volta
Valleggia, nei dieci giorni di vacanza è consentito un solo colloquio con i genitori
La tecnologia è bandita: i bambini scoprono le passeggiate tra i boschi e il pallone
1948
L’apertura
Aperta per
la prima
volta nel
1948 da don
Angelo
Genta,
storico
parroco del
paese,
la colonia
ha svezzato
più di tre
generazioni
di bambini
M ICHELE COSTANTINI
SAVONA
a colonia estiva di una
volta esiste ancora. Tutto
è come sessant’anni fa.
Manca solo il mare, anche se è a
pochi chilometri da Savona.
Una colonia nella quale i bambini non hanno il telefonino, figuriamoci il tablet. Non si guarda
neppure la televisione. I giochi,
gli orari e le abitudini sono quelle di un tempo. «Ciao mamma,
qui sto bene e mi diverto. Ho
mangiato anche il minestrone,
ed era buonissimo». Al colloquio della domenica con i genitori, l’unico previsto durante i
dieci giorni di vacanza in colonia, i bambini di oggi racconta-
L
Ritorno
alla vita
semplice
La colonia
oggi diventa
un’esperienza
di
rieducazione
alla vita
semplice,
alla comunicazione,
al piacere
di stare
insieme
no le stesse cose che raccontavano i loro padri e ancor prima i
loro nonni. Le emozioni di rivedere i genitori diventano più
forti. Si parla di cosa si è fatto,
dei nuovi amici e non manca
qualche lacrima, per la lontananza, asciugata da una carezza di mamma.
È una storia che si ripete da
68 anni alla colonia delle Tagliate della parrocchia di Valleggia.
Qui la tecnologia viene lasciata
volutamente fuori dalla porta.
Ai bimbi super tecnologici di
oggi è infatti vietato portare
con sè i telefonini, video giochi e
computer. Questa è la prima regola. Si sta insieme.
Immersi nel verde, a quasi
700 metri di altezza sul livello
del mare, all’interno di una faggeta tra le più belle d’Italia, non
c’è neanche la televisione. Per
divertirsi i bambini giocano a
palla avvelenata, ruba bandiera,
nascondino, mosca cieca. Giochi dei quali alcuni giovanissimi
non conoscono neanche il nome.
Non mancano il ping pong e il
calciobalilla. E se piove ci sono il
Monopoli, il gioco dell’oca, le
carte, la dama e gli scacchi. Si
gioca a pallavolo e a calcio, e si
fanno lunghe passeggiate lungo
i sentieri della zona. «Per dieci
giorni - spiega l’educatore Dario
Nicotra - i bambini corrono,
parlano tra loro, sorridono e si
divertono senza comunicare via
email o con gli sms. Arrivano a
tavola affamati davanti a un
piatto di minestrone e di polpettone di verdura, senza fare tante storie». Aperta per la prima
volta nel 1948 da don Angelo
Genta, storico parroco del paese, la colonia ha svezzato più di
tre generazioni di bambini. Ma
se un tempo era normale, oggi
diventa un’esperienza di rieducazione alla vita semplice, alla
comunicazione. «Proprio in
questi giorni - spiega il nuovo
parroco, don Silvester Soosai,
nato in India e subito ribattezzato dai parrocchiani don Silvestro - gli anziani della parrocchia sono andati a pulire e riordinare la colonia, per l’arrivo del
primo turno delle classi quarte
e quinte e prima media, a luglio.
Solidarietà e passione conti-
La rinascita di Pianosa
L’isola dei detenuti
diventa l’Eden del vino
La
vicenda
1
Carcere
di massima
sicurezza
Il gioiello toscano ospiterà 32 ettari di vigneto
ROBERTO FIORI
INVIATO SULL’ISOLA DI GORGONA
stato per oltre cent’anni
un inferno circondato
dall’acqua. Grazie alla
vite e al vino potrà diventare,
se non proprio un paradiso, un
luogo di rinascita naturalistica
e di rivincita sociale. E’ il destino di Pianosa, l’isola piatta dell’arcipelago toscano, colonia
penale agricola fin dai tempi
dell’Unità d’Italia e poi carcere
di massima sicurezza che
ospitava brigatisti e mafiosi.
Fu chiuso nel 1998 e oggi l’isola
è quasi completamente disabitata, fatto salvo per una trentina di detenuti in semilibertà
distaccati dal penitenziario di
Porto Azzurro per fare un po’
È
Ritorno
alle origini
Più che una
novità, la vite
a Pianosa
è un ritorno:
a fine
Ottocento,
la colonia
penale
agricola
produceva
2mila quintali
di uva
all’anno, che
i carcerati
vinificavano
di manutenzione e coltivare un
orto biologico.
L’azienda toscana Frescobaldi ha chiesto e ottenuto da Parco
nazionale, amministrazione penitenziaria e Comune di Campo
dell’Elba la possibilità di impiantare 32 ettari di vigneto in
questo grezzo e quasi inaccessibile gioiello dalla vaga forma
triangolare al largo della Toscana. L’idea è quella di replicare in
modo più ampio il fortunato
progetto enologico-sociale avviato nel 2012 sulla gemella (anche se rocciosa) Gorgona, l’unica isola penitenziaria ancora attiva in Italia dove i detenuti, guidati dagli enologi della Frescobaldi, hanno dato vita al vino
Gorgona, un prezioso bianco da
uve Vermentino e Ansonica che
si vende a 80 euro a bottiglia nelle migliori enoteche e nei ristoranti non solo italiani.
La conferma è arrivata mercoledì dal provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria della Toscana, Giuseppe Martone, durante una visita
al vigneto di Gorgona. «Firmeremo a breve l’accordo definitivo - ha detto Martone -, per consentire l’impiantamento dei primi 11 ettari entro la fine dell’anno: saranno gestiti dai detenuti,
impegnati in un lavoro regolarmente retribuito».
Più che una novità, la vite a
Pianosa è un gradito ritorno. «A
fine Ottocento, la colonia penale
agricola produceva 2mila quintali di uva all’anno, che i carcerati vinificavano in una cantina
tuttora esistente- dice il marchese Lamberto Frescobaldi -. Il
nostro sogno è di riattivarla, offrendo a chi sconta la pena l’occasione di imparare un mestiere. Con 32 ettari a disposizione,
possiamo avviare un progetto
riabilitativo in grado di autosostenersi anche a livello economico». I primi sopralluoghi tecnici sono già stati fatti: «Abbiamo identificato le zone migliori e
L’isola di
Pianosa
ospitava
brigatisti
e mafiosi.
Il carcere fu
chiuso nel ’98
2
Come
la gemella
Gorgona
Nell’isola
di Gorgona
dal 2012
i detenuti
producono
vino
di qualità
nuano ad essere i veri pilastri
della colonia». Il primo periodo
di vacanza era stata nell’estate
del 1948, con la colonia ospitata
in un vecchio edificio di Aldo
Murialdo, un benefattore che
per 18 anni ha messo a disposizione la sua proprietà. Per don
Genta i bambini del paese dovevano ritemprarsi e, come sottolineava spesso, «aumentare di
peso». Già il primo anno più di
40 bambini avevano trascorso
la loro estate tra i boschi di faggio con le suore. Poi, nel 1965, si
era iniziato a parlare di costruire una nuova colonia. Era partita un sottoscrizione, a cui aveva
partecipato anche il ministro
dell’Interno Paolo Emilio Taviani, pagando un milione di lire.
Nel 1967 la nuova colonia era già
pronta per i suoi piccoli ospiti.
Nel settembre del 1976 don Angelo Genta morì proprio mentre
era al lavoro, fra il polveroso
campo da calcio e le stanze dei
bimbi. Dopo di lui don Pino Torcello, don Giuseppe Pometto, fino a don Silvestro. Intorno alla
colonia è nata anche l’associazione «Tagliate Senza Frontiere», che punta a valorizzare legami sociali e familiari, riscoprire il piacere di stare insieme.
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stiamo facendo alcuni sondaggi
per capire quali vitigni utilizzare su un’isola dove il pianoro più
alto è di soli 29 metri e dove il
vento soffia alla forza di 60 nodi.
Punteremo su varietà bianche
come l’Ansonica e il Vermentino, ma anche su qualche rosso».
Il primo calice di «Pianosa» si
potrà bere tra cinque anni. Ma
nell’attesa, si può sorseggiare il
quasi introvabile «Gorgona»,
prodotto in non più di quattromila bottiglie. Ognuna delle
quali racconta una storia di sofferenza e di speranza. Come
quella di Chargui, tunisino di 46
anni. Gliene mancano due alla fine della pena, gli ultimi quattro
li ha trascorsi nella colonia penale e a settembre ha fatto la sua
prima vendemmia. «Ho moglie
e due figli a Napoli - racconta tra
i filari del vigneto -. Grazie a questo progetto mi sto costruendo
un futuro e un presente meno
amaro: posso dire ai miei bimbi
che papà non è solo chiuso in galera, ma è a lavorare sull’isola».
È un vino squisito, ma da
groppo in gola, il Gorgona. Lo
stesso groppo che ti prende
quando lasci l’isola con la sua
bellezza sfacciata e le sue ferite
in cerca di rimarginazione.
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
ECONOMIA
FINANZA
Il punto
della
giornata
economica
Italia
.
17
&
FTSE/MIB
+3,71%
17.966 punti
FTSE Italia
All Share
+3,39%
EuroDollaro
Cambio
1,1344
Petrolio
dollaro/barile
50,12
COMITATO NOMINE CONVOCATO PER GIOVEDÌ PROSSIMO. È GIÀ PASSATO UN MESE DAL PASSO INDIETRO DI GHIZZONI
I PM: PRESTITO ANOMALO
Unicredit, pressing di Visco
“Fate presto con il nuovo ad”
Banca Etruria
Tre indagati
per bancarotta
Il governatore di Bankitalia: la banca deve essere guidata con tutti i poteri
obiettivo abbastanza rapidamente», ha detto il presidente
Giuseppe Vita. Ma tra i soci,
che imputano a Vita i molti, imbarazzanti ritardi questa vicenda, cresce il malumore. E
viene dato per certo che una
volta risolto il tema dell’ad la
prossima poltrona a restare libera sarà quella del presidente.
Sui candidati alla guida operativa i nomi “forti” sono quelli
che circolano da settimane a
mezzo stampa. Dal capo in Italia di BofA - Merrill Lynch,
Marco Morelli, al presidente di
Banca Imi Gaetano Micciché
all’ad di Cariparma Maioli. Più
defilati il numero uno di Mediobanca Alberto Nagel e quello di
Unipol, Carlo Cimbri. Prive di
fondamento sarebbero le voci
su Corrado Passera e sull’ex
Banco Popolare Fabio Innocenzi. Visco è anche tornato a
difendere l’operato della Banca
d’Italia nella raffica di disastri
bancari che ha colpito il Paese.
Bankitalia, ha detto il governatore, ha agito e agisce nella legalità «minuto per minuto» e
l’impossibilità di rivelare i contenuti delle ispezioni trasmessi
alla magistratura è un obbligo
di legge: se si vuole cambiare si
deve rivedere la norma.
Il mega yacht Privilege Yard
non porta fortuna a Banca
Etruria. Dopo il buco da 30
milioni finito nelle sofferenze
del “vecchio” istituto, ieri una
serie di perquisizioni ordinate
dalla procura di Arezzo hanno portato alla luce un filone
dell’inchiesta sulla bancarotta dell’istituto legato proprio
al finanziamento alla società
che doveva costruire lo yacht,
con l’iscrizione al registro degli indagati dell’ex presidente
di Etruria, Giuseppe Fornasari, dell’ex consigliere Giorgio
Guerrini e di Paolo Fumi, un
funzionario dell’istituto. Secondo la ricostruzione della
procura, il finanziamento alla
Privilege Yard sarebbe stato
concesso perché in qualche
modo “promosso” da Fornasari e Guerrini. Un finanziamento definito “anomalo”
dalla procura, privo di garanzie e parte di un finanziamento in pool con altri istituti bancari. Una parte del prestito,
pari a 48 milioni di euro, annotano i pm, è finita subito alle Cayman. Mentre lo scheletro di quello che avrebbe dovuto essere lo yacht più grande del mondo giace abbandonato e pieno di ruggine nell’ex
cantiere. Mario La Via, l’ideatore del “progetto” e ad di Privilege Yard, è sotto processo a
Civitavecchia.
[G. PAO.]
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12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Scontro tra Carige e Bce
sull’aumento di capitale
dal governo a inizio anno, centrando così le richieste della
Bce. Tuttavia, anche a seguito
della causa intentata dall’attuale cda contro i vecchi vertici (Castelbarco e Montani) per
un presunto danno derivato
dalla vendita delle compagnie
di assicurazione, Apollo sembrerebbe tramontato.
La differenza di prospettiva
tra Bce e Carige è spiegabile
con l’interesse, da parte di
Francoforte, di risolvere al più
presto i problemi delle banche
europee più esposte al credito
deteriorato: la ricetta suggerita dall’istituzione finanziaria
europea è indubbiamente la
più rapida, ma contrasta con le
ambizioni di rilancio che animano il primo azionista, la famiglia Malacalza, che non
esclude aggregazioni purché a
rilancio compiuto e con maggiore potere negoziale.
GIANLUCA PAOLUCCI
MILANO
I passaggi formali già fissati
per la nomina del nuovo ad di
Unicredit sono due: il primo è
il comitato nomine già convocato per il prossimo 30 giugno,
che esaminerà la lista dei candidati presentata dal Egon
Zehnder e darà le proprie indicazioni. Il secondo sarà il
consiglio dell’11 luglio, anche
questo già fissato, che dovrà
nominare il nuovo amministratore delegato. Non è escluso però un anticipo di quest’ultima data, qualora i soci riescano a fare chiarezza e trovare un nome che soddisfi tutti.
Il pressing sia istituzionale che del mercato sui soci del
gruppo bancario sta dando
qualche frutto, ma intanto è
già passato un mese dal passo indietro dell’ad Federico
Ghizzoni. Ieri d’altronde ne
ha parlato anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. «Ho informazioni che
stanno in qualche modo determinando la rosa dentro la
quale intervenire per fare la
selezione ed è evidente che la
seguiamo con molta attenzione», ha detto il governatore, intervenendo sulla «questione assolutamente impor-
All’estero
Dow Jones
(NewYork)
+1,28%
Nasdaq
(New York)
+1,59%
Dax
(Francoforte)
+1,85%
Ftse(Londra)
+1,23%
Oro
Euro/grammo
36,0150
L’Isola, il quartiere di Milano dove ha sede Unicredit
tante» di scegliere il nuovo ad.
Intervenendo nelle commissioni Finanze di Camera e Senato in audizione, il governatore ha spiegato che «probabilmente ci vuole in tutti i gruppi
importanti una struttura di
governance che preveda interventi, nel caso in cui si debbano sostituire figure di vertice».
Secondo Visco «è evidente»
che un gruppo delle dimensioni
di Unicredit «deve essere guidato con tutti i poteri». Per il
governatore è inoltre «evidente
che noi chiediamo che il pro-
il caso
G. FERRARI E A. QUARATI
GENOVA
cesso arrivi presto a una soluzione, sulla base dell’individuazione delle persone che sono in
grado di portare la banca anche in condizioni economiche
finanziarie migliori di quelle
che vediamo». La banca, ha sottolineato Visco, «deve prendere delle decisioni rilevanti, sul
piano organizzativo e gestione.
Serve sicuramente un’amministrazione che funzioni. Confido
che questo abbia luogo in tempi
molto brevi». «Ora abbiamo accelerato la ricerca. Non è escluso che raggiungeremo il nostro
Il cda lavora a un piano di rilancio
Ai vertici
P
rima riunione ieri del
consiglio di amministrazione di Banca Carige per discutere il piano industriale da inviare il 30 giugno alla Banca centrale europea. Il piano, da quanto risulta, tirerebbe dritto sul rilancio dell’istituto genovese,
chiudendo al momento la
porta a due richieste che sarebbero arrivate dalla Bce:
aggregazione e aumento di
capitale, ipotesi, quest’ultima, che l’amministratore delegato Guido Bastianini ha
nettamente negato di avere
Guido
Bastianini,
amministratore delegato
di Banca
Carige
OLIVERIO
allo studio ed è avversata anche dai piccoli azionisti, che
hanno già fatto sapere per tramite del presidente Francesco
Salvietti che dopo due aumenti in tre anni non avrebbero più
la forza di investire ancora nell’istituto di credito. Carige starebbe dunque ultimando il
dossier di risposta alla lettera
di osservazioni di Bce da allegare al piano che sarà inviato
giovedì prossimo.
Un piano che si sviluppa
nell’arco di tre anni e che pur
rimanendo «top secret» pare
confermi comunque i contenuti delle linee guida già inviate
alla Bce a fine maggio: progressiva cessione di parte dei
3,5 miliardi di crediti deteriorati a una valutazione in linea
con il mercato, contenimento
dei costi, informatizzazione
dei servizi, deciso ma selettivo
taglio degli sportelli rispetto ai
625 attuali. Non è dato sapere
nel dettaglio l’entità dell’aumento di capitale richiesto
dalla Bce, ma a proposito di
questo tema si possono ricordare le misure prese dal fondo
americano Apollo nella proposta inoltrata al board Carige in
febbraio: acquisto del portafoglio dei crediti deteriorati al
20% del loro valore più un aumento di capitale da 550 milioni di cui 500 riservati - rigettata però dal cda, che ha giudicato inadeguato il prezzo degli
Npl (non performing loans).
Un’offerta che secondo i piani di Apollo avrebbe portato in
prospettiva all’accorpamento
con le quattro banche salvate
MILANO
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18 .Economia
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
In consiglio
IL COLOSSO DEL CREDITO TAGLIERÀ QUASI DUECENTO FILIALI IN GERMANIA
Azzurra
Caltagirone
è stata
nominata
nel board
di Banca
Generali
La scure di Deutsche Bank
Licenziati tremila dipendenti
ALESSANDRO ALVIANI
BERLINO
In Germania Deutsche
Bank chiuderà oltre un
quarto delle sue filiali e taglierà quasi 3000 posti di
lavoro a tempo pieno nell’ambito di un ampio programma finalizzato a ridurre i costi. Il primo istituto
tedesco ha confermato ieri
sera in una nota di aver raggiunto un’intesa coi rappresentanti dei lavoratori
su un pacchetto di risparmi
da tempo al centro delle
trattative. In concreto l’accordo prevede la cancellazione di 3000 posti sul mercato domestico (circa 300
in meno di quanto atteso finora). Di questi, 2500 riguardano soltanto il settore dei clienti privati e
aziendali, che conta in totale 17.000 dipendenti. Dal
momento che le cifre si riferiscono a posti a tempo pieno e che molti dipendenti
lavorano part time, alla fine
il numero degli impiegati
colpiti dalla misura dovrebbe risultare superiore. Proseguono invece i negoziati
per tagliare ulteriori 1000
posti in altre divisioni.
«Decisione dolorosa»
La riduzione dell’organico
dovrebbe avvenire evitan-
Spinta sul web
Deutsche Bank intende inoltre aprire sette nuovi centri di
consulenza e investire entro il
2020 750 milioni di euro in
prodotti digitali, puntando
dunque su un rafforzamento
dell’online banking.
Già l’anno scorso l’istituto
di Francoforte aveva annunciato un piano per tagliare
entro il 2018 9000 posti di lavoro in tutto il mondo, di cui
4000 soltanto in Germania.
L’accordo rivelato ieri è stato raggiunto dopo mesi di
trattative che avevano portato a un certo punto l’amministratore delegato, John
Cryan, a spazientirsi: le
trattative si protraggono
terribilmente a lungo, aveva
affermato a fine maggio durante una conferenza con gli
investitori.
AP
Perdita record
Il quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte
do possibilmente i licenziamenti per motivi aziendali,
ha spiegato l’istituto. La riduzione dei posti di lavoro «è
una decisione dolorosa, ma
questo passo è purtroppo
inevitabile affinché Deutsche Bank resti competitiva
sul lungo periodo», ha affermato il capo del settore retail, Christian Sewing.
Nel corso del 2017 verranno poi chiuse 188 filiali
in Germania (finora si era
parlato di 220-235), che saranno fuse con altre più
grandi. In tal modo il numero delle filiali tedesche passerà dalle attuali 723 a 535.
La riorganizzazione dovrebbe riguardare soprattutto le grandi città.
Quella degli elevati costi è
una delle principali difficoltà
ereditate da Cryan. Un anno
fa, in occasione della presentazione dei suoi primi risultati trimestrali, il Ceo di Deutsche Bank aveva definito i
«costi inaccettabilmente alti» come una delle maggiori
sfide dell’istituto, che ha
chiuso il 2015 con una perdita
record di 6,8 miliardi di euro.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
GIANCARLO FANCEL NOMINATO PRESIDENTE
Nel Cda di Banca Generali
entra Azzurra Caltagirone
Al via la polizza della salute
FRANCESCO SPINI
INVIATO A MONACO
Parte dalla Germania la rivoluzione digitale delle Generali, uno dei pilastri su cui poggia la strategia della compagnia guidata da Philippe
Donnet per diventare numero uno nel mercato delle polizze in Europa. Il 1° luglio
prende il via il programma
Vitality che, tenendo sotto
controllo il comportamento
degli assicurati («tutto su base volontaria, non siamo il
grande fratello», dicono dal
Leone), incentiva i sottoscrittori tedeschi di polizze «caso
morte» o di «invalidità professionale», a «vivere meglio
e a scegliere uno stile di vita
più sano», spiega l’ad Donnet.
È un sistema a punti che premia comportamenti più salutari (fare movimento, smet-
tere di fumare, mangiare sano)
del cliente che può così ricevere sconti crescenti presso alcuni partner commerciali e fino al 16% sui premi della polizza. Si parte dalla Germania,
dove il Leone per andare all’attacco sul primo operatore, Allianz, punta a diventare leader
per innovazione. Nel 2017 Vitality sbarcherà in Francia e Austria. Più avanti toccherà all’Italia. Intanto il Cda di Banca
Generali ha nominato presidente Giancarlo Fancel, consigliere non indipendente, chief
financial officer di Generali
Country Italia e di Generali
Italia. Il Cda ha proceduto alla
nomina per cooptazione nel
cda di Azzurra Caltagirone (vice presidente di Caltagirone) e
di Cristina Rustignoli, direttore centrale di Banca Generali.
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PIANO DI INCENTIVI IN VENT’ANNI. E I COLOSSI DELL’ENERGIA STUDIANO UNA PARTNERSHIP
Alle rinnovabili 9 miliardi di euro
Spunta un’alleanza Eni-Enel
ROMA
IMAGOECONOMICA
I BRAND DELL’ALIMENTARE IN CLASSIFICA CON I BIG DELLA TECNOLOGIA
Nutella e Parmigiano tra i marchi più famosi per gli italiani
1 Parmigiano Reggiano e Nutella si infilano tra
social network e tecnologia nella classifica dei
brand più influenti nella vita degli italiani guidata
da Google, Amazon e Facebook. È quanto rivela
una indagine Ipsos condotta a livello globale per
comprendere l’impatto delle marche sul nostro
quotidiano. Nella classifica dei primi dieci ci sono
anche Samsung , Microsoft, Ebay, Apple e Youtube.
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA SOCIETA’
“GESTIONE LAVORO SOCIETA’ COOPERATIVA”
Si porta a conoscenza che è convocata l’Assemblea della scrivente società
cooperativa per il giorno 03/07/2016 alle ore 15.00 presso la sede legale della
cooperativa sita ad Avigliana (TO) in Via Gandhi 21 per discutere e deliberare
sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Approvazione del bilancio al 31.12.2015;
2) Varie ed eventuali.
Qualora non si raggiunga il numero legale previsto per la validità delle deliberazioni il presente avviso è valido anche per la seconda convocazione fin da ora
fissata il giorno 04/07/2016 alle ore 19.30 ad Avigliana (TO) in Via Gandhi 21.
L’AMMINISTRATORE UNICO - Carcangiu Carla
Nove miliardi sul piatto delle
rinnovabili non fotovoltaiche
e una possibile collaborazione
nel campo «green» tra i due
campioni energetici nazionali, Eni ed Enel. È la «strategia
verde» dell’Italia illustrata
dal presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, insieme ai ministri dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dell’Ambiente Gian Luca Galletti, e
agli ad di Eni, Enel e Terna.
L’appuntamento è stato
prima di tutto l’occasione
per la firma del decreto rinnovabili, norma che il settore aspettava da tempo. I miliardi stanziati (una rimodulazione degli incentivi che
già gravano sulle bollette)
sono nove sull’arco di 20 anni: si tratta, ha spiegato Calenda, di circa 400 milioni all’anno distribuiti tra eolico,
idrico, geotermico, biomasse, rifiuti, solare termodinamico e rifacimenti per il
mantenimento in efficienza
della potenza, soprattutto
eolica e idrica. Il ministro ha
tenuto a sottolineare la valenza industriale del provvedimento, in particolare per il
termodinamico di cui, ha osservato, «abbiamo la tecnologia, ma non un posto dove
sia stata implementata in
Italia». Tra l’altro, ha aggiunto Galletti, «sommando
gli investimenti annunciati
sulle rinnovabili per i prossimi dieci anni, superiamo i
dieci miliardi». Critica Greenpeace, che parla di «piccolo passo in avanti», ma si
chiede «che fine ha fatto
ANSA
Una centrale eolica
l’obiettivo del 50% di energia
pulita entro fine legislatura?».
La presenza dei principali
manager pubblici è stata voluta
per raccontare in cosa consiste
«il lavoro di squadra» che l’Italia «intende fare sulle rinnovabili partendo dalle aziende». E
così l’ad dell’Eni Claudio Descalzi ha raccontato il piano sul
fotovoltaico annunciato in occasione dell’ultima assemblea,
che consiste nello sfruttamento dei terreni relativi a impianti
dismessi, bonificati ma non utilizzabili per altri scopi, che verranno messi a reddito con il fotovoltaico. L’investimento previsto è tra 700 milioni e 1 miliardo e si partirà nel 2017. Compa-
gna di viaggio di quest’avventura potrebbe essere l’Enel, che
di rinnovabili in Italia ne sa più
di tutti: il colosso petrolifero
sta infatti parlando con quello
elettrico «e con chi altro è disponibile per fare una joint
venture su questi terreni», ha
annunciato Descalzi. Positivo il
riscontro da parte dell’ad dell’Enel Francesco Starace, che
però ha parlato più che altro,
almeno per il momento, di «collaborazione». Terna, in ogni caso, come ha annunciato l’ad
Matteo Del Fante si è già messa
al lavoro per monitorare i siti
dell’Eni e collegarli alla rete di
trasmissione nazionale.
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Borsa .19
LA STAMPA
.
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
LEGENDA
AZIONI: Il prezzo di chiusura rappresenta l’ultima quotazione
dei titoli al termine della giornata di scambi. EURIBOR: è il tasso
interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro.
il punto
Panorama
GIUSEPPE BOTTERO
IL MIGLIORE
+19,45%
EEMS
IL PEGGIORE
-4,89%
Banco di Desio e Brianza rnc
1,982
0,105
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
LE BANCHE CORRONO CON UBI E BPER
LO SPRINT DI ENI E TELECOM
N
ella giornata del referendum sulla Brexit, chiusura in
fortissimo rialzo per le banche in Piazza Affari: con gli
indici generali della Borsa di Milano saliti di oltre il 3%
e gli altri listini finanziari europei che si sono mantenuti su
aumenti più contenuti, Ubi è salita del 9,9%, Unipol, Bper e
Unicredit di oltre il 7%, Banco Popolare e Mediobanca rispettivamente del 6,4 e del 6,2%. La più cauta è stata Carige, cresciuta del 2,2% finale. Oltre ai finanziari, in luce Telecom Italia
(+4,75% a 0,8275 euro), nel giorno in cui l’intervista del numero uno della francese Orange ha di nuovo riacceso i riflettori
sul settore europeo delle Tlc. Ha recuperato Eni (+3,26%), nonostante la notizia dello stop alla cessione di Versalis, nel giorno in cui l’ad, Claudio Descalzi, ha detto che è allo studio una
joint venture con Enel (+2,46%) sulle rinnovabili.
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Bonomi prepara il rilancio per Rcs
Ultime riunioni tra i soci della cordata Bonomi, in vista del termine di oggi per un rilancio dell’Opa su Rcs MediaGroup. Il numero uno di Unipol Carlo Cimbri si è recato
oggi nella sede di Mediobanca da Alberto
Nagel: «Bisogna avere pazienza», ha solo risposto circa il possibile rilancio. Qualche
ora più tardi Cimbri ha invece spiegato di
non aver incontrato da Nagel anche gli altri
alleati nell’Opa: «Ero da solo. Gli altri non li
ho visti», ha spiegato riferendosi evidentemente a Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Diego Della Valle e Andrea Bonomi. Un
rilancio sugli 0,7 euro dell’Opa annunciata il
16 maggio su Rcs è dato ormai per scontato
sul mercato, anche se nessuno ufficialmente scopre le carte. Si saprà invece oggi l’entità dell’arrotondamento. La partita tra
l’Ops di Urbano Cairo e l’Opa di International Media Holding potrebbe comunque svilupparsi di rilancio in rilancio, ed è così improbabile che Bonomi e i soci storici di Rcs
scoprano tutte le carte già oggi.
L’azienda turca Erdemir
non presenta offerte sull’Ilva
Ue e Monaco, verso l’intesa
contro l’evasione fiscale
La partecipazione del gruppo turco Erdemir
al salvataggio dell’Ilva, finora considerato in
cordata col gruppo italiano Arvedi, è sempre
più in dubbio. Dopo le dichiarazioni di Giovanni Arvedi che si era detto pronto ad andare
avanti anche da solo, oggi è arrivata la conferma del passo indietro del gruppo controllato
dal fondo pensioni dei militari. Il presidente
Ali Pandir ha detto che non verrà presentata
alcuna offerta vincolante entro il termine del
30 giugno. Il gruppo resta comunque alla finestra, mantenendo interesse a partecipare
alla procedura di vendita dell’Ilva, ma se deciderà di entrare nella partita lo farà a novembre quando saranno passati i 120 giorni concessi alla troika di esperti istituiti dall’ultimo
decreto Ilva per pronunciarsi sulla bontà dei
piani ambientali e di riconversione.
L’Ue e il Principato di Monaco hanno siglato
l’accordo il 22 febbraio 2016 per contrastare
le frodi e l’evasione fiscale. Le informazioni
che dovranno essere scambiate riguardano
i redditi quali interessi e dividendi e anche i
saldi di conto e i proventi delle vendite di attività finanziarie. La firma è prevista entro
la pausa estiva, non appena il Consiglio avrà
dato l’ok. L’accordo assicura che Monaco
applicherà misure equivalenti a quelle che
sono in vigore all’interno dell’Ue da marzo
2014. L’accordo è in linea con gli standard
globali sullo scambio automatico delle informazioni finanziarie a fini fiscali promossi
dall’Ocse nel 2014. Le amministrazioni degli
Stati membri e di Monaco potranno identificare i contribuenti interessati e valutare la
probabilità di un’evasione fiscale.
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Il Mercato Azionario del 23-06-2016
AZIONI
A
A.S. Roma
A2A
Acea
Acsm-Agam
Aedes
Aegon
Ageas
Agronomia
Ahold Kon
Alba
Alcatel Lucent
Alerion
Allianz SE
Ambienthesis
Ambromobiliare
Anima Holding
ASTM
Atlantia
Autogrill Spa
Autostrade Meridionali
Axa SA
Azimut
Prezzo
chiusura
Var. %
ultima.
0,4136
1,2020
10,8900
1,5430
0,4007
4,3580
34,9500
0,0410
19,7100
2,9000
3,4680
1,6300
141,0000
0,4000
3,1300
5,1500
10,8100
23,6400
7,5850
16,2300
21,2500
19,4900
+2,7600
+3,7100
-1,1800
+0,1900
+1,4400
+3,9100
+1,1300
-7,8700
+1,2300
+0,0000
-0,2900
-1,0900
+1,2900
+0,0000
-2,1900
+1,5800
+0,5600
+3,8200
+1,9500
+0,8100
+0,7100
+3,2900
Minimi
anno
Massimi
anno
Dati forniti da FIDA-Finanza Dati Analisi
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
0,3700
0,4939 -15,3800
0,9560
1,2870 -4,1500
10,8800 14,2500 -23,3100
1,2640
1,7170 -3,5600
0,3156
0,5195 -22,8700
3,7700
5,4650 -17,1500
32,1500 43,2700 -19,2300
0,0410
0,1412 -70,9600
18,7300 20,4900 +2,9200
2,2120
3,0980 -4,4800
2,8980
3,7760 -4,2000
1,6100
2,4480 -32,0800
126,9000 163,9000 -13,9700
0,3647
0,4620 -11,1100
3,0000
5,2705 -40,6100
4,4200
8,0200 -35,7900
8,9350 11,9200 -6,4100
22,0800 24,6500 -3,5100
6,2150
8,8200 -14,0000
16,1000 17,8900 -8,7700
18,8800 25,3900 -16,3100
15,5100 23,0600 -15,4800
161
3649
2313
118
128
0
1
29
72
62847
4
8
1520
943
18955
1898
71
2693
Edison rnc
EEMS
Enel
Enertronica
Enervit
ENGIE
ENI
ERG
Ergycapital
Eukedos
EXOR
0,6535 +1,4000 0,6110
0,1050 +19,4500 0,0603
4,0020 +2,4600 3,3980
4,5800 +1,7800 3,8380
2,4000 +0,0800 2,3600
14,7000 -0,2700 13,0600
14,5800 +3,2600 10,9300
10,3400 +0,8800 9,7250
0,0511 +5,1400 0,0450
0,9410 +1,1800 0,9300
35,3700 +5,8700 23,6100
0,7230
0,1190
4,1260
6,0800
3,1620
16,5300
14,5800
11,9016
0,0787
1,0680
42,0900
-9,6100
+5,4200
+2,8300
+19,3300
-15,2500
-11,0700
+5,6500
-13,1200
-34,9000
-11,4800
-15,9700
71
4
40044
16
43
51687
1540
8
21
8095
Pininfarina
Piquadro
Poligrafici Editoriale
Poligrafici Printing
Poste Italiane
Prelios
Premuda ord
Primi Sui Motori
Prysmian
2,1040
1,1380
0,1786
0,2460
6,7000
0,0820
0,0575
1,2120
21,6600
F Ferrari
C
D
E
Banca Carige
Banca Carige ris
Banca Generali
Banca Intermobiliare
Banca Mediolanum
Banca Monte Paschi Siena
Banca Pop. Emilia Romagna
Banca Popolare di Milano
Banca Popolare di Sondrio
Banca Profilo
Banco di Desio e Brianza
Banco di Desio e Brianza rnc
Banco di Sardegna risp
Banco Popolare
Banco Santander
Basf
Basicnet
Bastogi
Bayer
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Company
Bialetti Industrie
Biancamano
Bioera
Blue Note
BMW
BNP Paribas
Boero
Bolzoni
Bonifiche Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia r
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
0,4270
63,0000
22,3800
1,5860
7,1100
0,5435
4,6320
0,5020
2,6640
0,1818
1,8100
1,9820
6,1600
3,0300
4,1900
71,6500
3,0860
1,1960
92,8500
0,3956
0,6235
2,3560
0,3114
0,1385
0,2239
2,8600
74,1500
47,8000
18,0000
4,2740
18,5000
0,2717
0,3420
0,0490
17,6000
16,9600
9,9350
+2,2000
+0,0000
+2,9400
+1,8600
+3,7200
+3,9200
+7,6700
+5,6400
+6,3900
+2,0200
+5,2300
-4,8900
+0,9800
+6,4700
+2,2400
+0,8400
-0,7700
+0,5000
+0,3200
+0,6600
-0,0800
+0,0000
+1,6300
-2,8100
+2,9000
+0,3500
+1,3000
+2,8000
+0,0000
-0,5100
+0,0000
+0,0000
+0,0000
-3,5400
+1,9100
+2,9800
+2,7900
Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Editore
Campari
Carraro
Carrefour
Cattolica Assicurazioni
CdR Advance Capital
Cerved Information Solutions
CHL
CIA
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Conafi Prestito'
Credem
Credit Agricole
Credito Valtellinese
CSP
CTI Biopharma
1,1600
2,0100
0,8700
8,6550
1,2190
23,4200
6,1850
0,7005
7,7550
0,0185
0,1825
1,0470
0,3970
6,8650
0,3898
0,2525
6,5800
8,8050
0,5330
1,0380
0,3612
+0,0000 0,8735
-0,7900 1,7850
-1,1400 0,8065
+2,5500 6,9400
-0,6500 1,1800
+0,3400 21,8000
+1,8100 5,3800
+0,0700 0,6510
-0,1900 6,1450
+0,0000 0,0182
+0,1600 0,1790
+2,8500 0,7640
+2,4800 0,3450
+4,3300 5,1700
+3,9500 0,3164
-0,9800 0,2005
+2,4100 5,1050
+2,2600 7,6400
+3,7000 0,4619
-0,7600 0,7755
-0,6100 0,2741
Daimler
Damiani
Danieli
Danieli rnc
Danone
De' Longhi
Deutsche Bank
Deutsche Telekom
Diasorin
Digital Magics
DigiTouch
DMail Group
59,5500
0,9755
17,4000
13,0900
63,4000
23,0100
15,4800
14,7500
55,2500
4,2800
1,9740
1,1750
+0,1700
-2,3500
+2,3500
+1,2400
+1,4400
+0,8300
+1,7800
+2,0800
+0,3600
-0,2300
+0,1000
-3,2900
54,9000
0,8990
13,4000
10,8000
57,7000
18,9300
12,9800
14,2700
42,6800
4,1660
1,7980
1,1000
E.ON
Ed. L'Espresso
9,2900 +1,2500
0,8170 +0,3100
0,3700
1,2620 -66,1600
49,9000 99,9000 -24,7300
19,8800 29,1800 -23,3000
1,2710
2,2500 -28,8200
5,3150
7,7300 -2,7400
0,4361
1,2320 -55,8800
3,6660
7,0400 -34,2000
0,4152
0,9210 -45,4900
2,3100
4,1520 -35,8400
0,1760
0,2699 -32,6400
1,6010
2,7880 -34,6100
1,8590
2,5400 -21,6600
6,0000
8,2650 -25,4700
2,4500
9,5042 -68,1200
3,3580
4,6600 -9,5000
56,8000 73,0000 +1,0600
2,9500
4,8500 -36,3700
1,1120
1,6500 -24,3000
84,6500 117,0000 -20,6400
0,3698
0,4779 -17,2200
0,5425
0,7215 -10,7400
2,3100
2,8600 -1,8300
0,2305
0,3793 -17,6200
0,1385
0,2810 -50,7100
0,2176
0,3740 -38,9100
2,6500
3,1000 -3,6400
67,1000 97,9500 -24,3000
37,5000 52,5000 -8,9500
17,5000 22,3000 -19,2800
4,3060 +9,0900
3,4700
16,5900 19,1000 -2,3200
0,2900 -6,3100
0,2500
0,3900 -12,3100
0,3420
0,0879 -44,2500
0,0457
13,2800 17,8800 +7,8400
12,1000 18,2200 +2,1700
7,3500 10,5000 -2,5000
341
2
2518
241
5079
1539
2079
2083
1147
121
202
28
40
1043
58839
185
149
78
1419
22
34
5
8
4
78
112
146
10
0
39
1183
2715
390
+2,6600 28,0000
+2,0200 5,2015
-0,5000 0,2700
+3,5200 5,9150
+1,3700 3,5020
+0,0000 0,7560
+1,7500 0,3408
+0,2200 0,3680
-1,8300 0,9900
44,6000
8,5196
0,4100
7,6250
4,3880
0,8900
0,5045
0,5740
1,7790
-26,0500
-10,0700
-13,1100
-19,1000
-0,0600
-7,4300
-27,1800
-30,3600
7326
740
619
3861
91
21
191
20
14
0,5450
2,6980
Gas Plus
13,1200
Generali
3,0460
Geox
9,6600
Glenalta Food
Gruppo Ceramiche Ricchetti 0,1670
0,2166
Gruppo Waste Italia
+1,3000 0,4649
+1,8100 2,5200
+4,2900 10,9600
+1,5300 2,5800
+0,0500 9,5000
+1,2100 0,1616
-0,8700 0,1653
0,8295
3,6900
16,9200
4,0820
10,3000
0,2465
0,7350
-34,3000
-25,2600
-22,4600
-25,3800
-3,4000
-29,9500
-70,1200
31
118
19615
779
78
13
12
Fiat Chrysler Automobiles
Fincantieri
Finecobank
Fintel Energia Group
First Capital
FNM
Frendy Energy
Fullsix
1,1700
2,3600
1,0000
8,8200
1,9260
27,1500
7,3400
0,7295
7,9050
0,0338
0,2305
1,1100
0,6950
6,9200
0,4306
0,3190
6,8550
10,9100
1,0910
1,2340
1,1600
+16,0000
-14,8300
-13,0000
+8,1900
-36,7100
-13,7400
-15,7400
+0,0700
+0,7100
-45,2700
-20,8200
+7,9400
-42,8800
+8,2800
-6,3000
-18,4200
-4,0100
-19,2900
-51,1500
-2,2600
-68,7500
18
241
109
4939
56
1060
8
1488
5
17
800
35
8998
267
12
2123
579
34
104
77,9500
1,2150
20,1000
14,6900
64,3500
27,6700
22,6300
16,6100
56,2500
5,8000
2,3480
1,9900
-23,6000
-18,3700
-1,1400
-0,4600
+0,7900
-16,8400
-31,6000
-11,2000
+14,0400
-25,5700
-15,9300
-40,9500
82
691
525
3403
3045
21
27
2
7,9500
0,7050
9,6200 +3,5700
1,0300 -19,2700
0
332
HHera
I
Var. %
ultima.
38,5900
6,3000
0,3600
6,6250
3,5500
0,8695
0,4471
0,4180
1,2320
G Gabetti Property Solutions
B
Mercati
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I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it
Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi
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2,4280 +1,0800
0,9415
0,0239
0,5165
0,4180
0,1854
10,9100
0,2073
2,2580
2,1200
0,1410
1,4370
10,5500
12,1000
2,4000
300,0000
34,0700
26,4100
+1,7300
+0,0000
+0,4900
+0,7700
+0,1600
+2,3500
-0,0500
+4,9300
+4,6400
+3,6800
+0,0000
+0,0900
+2,7200
-0,6600
+0,0000
+1,0400
+0,8000
0,2588 -0,0400
2,4020
2,6580
-0,9000
0,9465 +4,6100
0,6975
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3601
44
2
22
139
5
41084
70
34128
1894
1
1714
3681
26
279
2
743
430
260
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0,4728 +2,8000 0,3707
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15
0
14
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-21,0900
+1,1200
-15,8700
-22,4200
-15,7200
-2,1700
5738
39
23
22290
10
-
170,0000
10,1800
2,7000
1,5900
46,8600
0,5560
144,6000
+1,6100 144,9000 170,0000
+3,3500 8,6300 12,9000
-2,1700 2,4400
3,0100
+0,0000 1,5110
2,0840
+1,4700 43,9500 60,4000
-0,8900 0,3961
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+0,7700 134,0000 160,5000
+0,5000 0,1142
0,1640
-2,2200 2,1900
2,5000
2,7200
+1,1100 1,8550
6,0300
+1,3800 5,0000
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+2,6800 0,6700
4,0700
+5,5400 2,8660
8,8850
+6,2300 5,6050
0,1151
+0,0000 0,0960
0,2510
-1,6100 0,0481
4,6000
+0,0000 3,9100
1,5740
+0,0000 1,2900
0,3874
+4,6100 0,2398
+2,6600 12,1900 15,8400
1,0680
-1,8900 0,7140
0,1807
+0,3100 0,1220
0,2657
+0,1100 0,1839
2,1700
+0,0000 1,2480
+0,5000 149,2000 185,5000
+20,0600
-4,9800
-5,8200
-12,8800
+57,2200
+2,4500
-24,1400
-16,5900
-75,7000
+7,7500
-11,7100
-1,8900
+22,6000
+0,0000
-27,2800
-30,1400
-40,1400
-12,4400
76
25
713
16
2
4419
5565
5
8
18
120
142
3842
276
14
28
7
-
17,9800
1,7000
7,8100
6,7792
2,0720
0,5540
-32,9600
+0,2000
+9,4400
-21,9700
-48,6400
-51,6200
82
38
62
24
4
0,1540 +0,0000 0,1193
14,6400 +2,2300 14,0800
5,5400 -0,8100 5,0650
0,1991 -18,0900
16,5400 -6,1500
6,4200 -13,7100
5
1272
-0,0900 2,3040
+1,1700 20,9000
+2,5400 1,6070
+1,4200 0,2750
2,4560 -2,7600
25,5700 -2,8300
2,3260 -25,3700
0,5490 -48,0900
4322
615
15
0,1616
2,2000
2,3640
5,1400
1,3010
3,9260
6,7400
0,0960
0,0610
4,3100
1,3800
0,3587
15,8400
1,0390
0,1314
0,1845
1,2990
159,8000
12,0000
1,4730
7,3600
5,0450
1,0610
0,2680
2,3240
23,3200
1,7360
0,2850
+0,0000 12,0000
+0,0000 1,3480
-0,5400 6,4800
+1,5900 4,4457
-2,6600 1,0610
+0,0000 0,2660
R Rai Way
Ratti
RCS Mediagroup ord
Recordati
Renault
Retelit
Risanamento
Rosss
RWE
S S.S. Lazio
Safe Bag
Safilo Group
Saipem
Saipem rnc
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Salvatore Ferragamo
Sanofi
SAP
Saras
Save
SIAS
Siemens
Sintesi
Snai
Snam
Societe Generale
Softec
Sol
Stefanel
Stefanel rcv
STMicroelectronics
T TAS
TBS Group
TE Wind
Telecom Italia
Telecom Italia R
Telefonica
Tenaris
Terna
Tiscali
Tod's
Toscana Aeroporti
Total
Trevi
U UBI Banca
UniCredit
UniCredit rnc
Unilever
Unipol
UnipolSai
V Valsoia
Vianini Industria
Visibilia Editore
Vita Societa' Editoriale
Vivendi
3,8000
2,3340
0,7845
26,8400
81,2500
0,6355
0,0872
0,5810
13,6300
0,4750
0,8335
7,0450
0,4047
5,7000
2,9220
7,1600
20,0800
71,6000
70,9000
1,6730
13,3800
8,2950
96,9000
0,0213
0,7015
5,1600
36,3000
3,0500
8,6900
0,1804
145,0000
5,4300
Var. %
ultima.
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
+0,0000 1,9580
+1,6100 0,9825
-0,2200 0,1700
+0,0000 0,2210
+1,1300 5,1700
+0,6100 0,0730
-0,8600 0,0575
+0,2500 1,1906
+3,2400 16,4500
3,7000
1,3880
0,2588
0,2810
7,2000
0,2694
0,1886
3,2858
22,3400
-43,1400
-14,8800
-29,6600
-12,1400
-5,6300
-69,5600
-69,3500
-63,1100
+6,9100
64
56
23
8
8686
92
11
5
4579
-0,6800 3,7000
+0,0900 2,2500
+1,8800 0,4080
+1,5500 19,4300
+2,9100 67,1500
+0,0800 0,4267
+0,0000 0,0720
-4,2800 0,5355
+1,1100 10,1500
+0,0000
-6,0800
+0,8600
+2,7700
-1,7200
+3,4700
-1,1000
+1,7700
-0,0700
+0,2800
+2,6400
+1,6700
+0,1200
+0,0500
+1,9100
+0,2900
+1,9800
+4,8200
-0,3300
+1,6400
-0,1700
+0,0000
+2,9400
4,7860
2,5780
0,7850
27,2900
94,1000
0,6890
0,1256
0,9500
13,6300
-19,4600
-1,5200
+26,4300
+11,4200
-13,6600
+4,8700
-30,5700
-38,8400
+16,4000
1054
62
402
5506
103
157
7
-
0,5235 -7,7700
0,3919
1,1890 +4,1200
0,6000
6,4050 10,7100 -34,2200
0,9429 -57,0800
0,3014
9,5000 -2,1800
3,9000
4,0100 -27,1300
2,6200
9,5100 -24,7100
7,1600
18,2700 22,8100 -7,6800
67,3500 79,9500 -10,4400
65,5000 74,4000 -2,5400
1,9520 -6,2200
1,2900
11,2700 13,5000 +2,9200
9,8000 -15,3600
7,8150
79,0000 98,4500 +8,2700
0,0355 -39,1400
0,0165
0,8925 -21,4000
0,5290
5,5300 +6,8300
4,7220
27,4000 43,3200 -16,2000
6,3200 -51,7400
3,0500
8,6900 +5,2100
7,0800
0,2500 -24,3900
0,1420
145,0000 145,0000 +0,0000
6,2700 -13,3300
4,5900
32
12
432
4036
1
1400
11
3309
1561
744
1890
1
81
17809
6
765
16
0
4820
0,5250
1,6040
0,2800
0,8275
0,6520
9,0400
13,1000
4,8640
0,0461
54,3500
14,3700
43,5200
1,3240
-4,2000 0,3850
-1,3500 1,3000
-3,4800 0,2780
+4,7500 0,7400
+4,8200 0,6080
+0,5000 8,4350
+3,9700 8,6400
+1,7600 4,5000
+0,6600 0,0378
-1,0900 51,4500
+0,0000 12,9700
+0,5100 36,0500
+2,2400 1,1730
0,5800
1,6260
0,5390
1,1750
0,9510
10,4900
13,1000
5,0800
0,0577
73,7500
15,5000
45,0000
1,8300
+23,8200
+6,5800
-48,0000
-29,5700
-31,4400
-13,8200
+19,7400
+2,2700
-20,1000
-25,6000
-3,1000
+4,6700
-27,6500
23
67
3
10696
3791
0
15012
9644
143
1796
262
214
3,2580
2,7240
6,5450
40,6800
3,0040
1,6400
+9,9200 2,5700
+7,2400 2,2040
+1,6300 6,3950
+0,4700 36,7600
+7,7500 2,5200
+4,2600 1,4380
6,2000
5,1350
8,2900
41,4400
4,7640
2,3600
-47,4500
-46,9500
-19,7900
-0,0500
-36,9400
-30,5100
2654
15609
16
2017
4478
18,4000
1,1940
0,1142
0,0635
16,6400
+0,6000 16,8400
+0,3400 1,1500
+0,0000 0,1086
+0,0000 0,0614
+0,8500 15,2600
21,9161
1,2980
0,3668
0,0898
20,0200
-11,6200
-1,2400
-68,8700
-27,9200
-15,5800
191
36
2
1
-
0,0001
0,0050
0,0500
0,0067 -84,8500
0,0204 -66,1800
0,0574 +14,8000
0
0
0
24,0100 +2,4300 21,3500
34,5500 -30,5100
2093
STAR
Acotel Group
6,3350 +0,0800
5,7500
9,0100
-26,0400
26
Aeffe
1,1020 +1,1000
0,9450
1,4890
-25,9900
117
Aeroporto Marconi di Bologna
8,2650 +0,4300
6,1000 10,4500 +35,4900
Amplifon
8,6500 +0,4600
6,7550
War First Capital 2010-2016
War IKF 2010-2018
Y Yoox Net-A-Porter Group
Z Zucchi
Zucchi rnc
0,0010 +0,0000
0,0069 +0,0000
0,0574 +0,0000
0,0202 +0,0000
0,1410 +8,4600
0,0080
0,1150
MONETE AUREE
0,0402 -49,7500
0,2095 +22,6100
8
0
Quotazioni del 23-06-2016
Dati elaborati da Bolaffi Metalli Preziosi S.p.a.
ACQUISTO
Marengo
202,78
-
223,47
Sterlina
255,63
-
281,72
4 Ducati
480,84
-
529,91
20 $ Liberty
1.051,00
-
1.158,25
Krugerrand
1.086,88
-
1.197,78
50 Pesos
1.309,74
-
1.443,39
VENDITA
Massimi
anno
Var. %
annua.
298
8,8000
+8,1900
1933
9,7350 10,7000
10,0800 +0,0000
+2,1300
2013
Ascopiave
2,6200 +0,0000
2,0100
2,6200 +19,9600
613
Astaldi
4,0420 +2,6900
3,5500
5,6150
-28,0100
387
B&C Speakers
6,9550 +1,7600
6,2400
7,8100
-9,9100
76
Banca Finnat
0,3450 +2,3400
0,3276
0,4322
-20,1800
123
22,6100 +3,1000 20,2100 29,1100
-21,5700
1181
Banca Sistema
2,5560 +1,4300
2,2300
4,0000
-34,2300
203
Banzai
3,7000 +0,0500
3,2760
4,5700
-16,8500
149
41,4200 +0,8500 36,9400 54,1800
-23,5500
2436
Banca Ifis
BB Biotech
0,5540
-5,1300
66
Biesse
12,0200 +1,2600 10,5000 15,9200
-24,5000
321
Brembo
52,5000 +1,7400 32,7800 53,9500 +17,5000
3466
BE
0,4900 +0,0000
0,3584
CAD IT
3,7400 -0,2700
3,4000
4,3320
-9,2200
34
Cairo Communication
4,4100 +0,2300
3,3700
4,9900
-3,5000
340
13,5900 +0,2200 12,3500 14,2500
-2,2300
228
Cementir
4,1000 +4,0100
3,6780
5,9050
-30,5700
622
Centrale del Latte di Torino
2,7220 -1,0900
2,5800
3,3400
-18,2100
28
Cembre
D'Amico
0,3930 +0,3800
0,3750
0,6935
-43,3300
168
Dada
2,2960 +0,0000
1,9900
2,7320
+6,6900
38
14,2800 +1,0600 13,5200 17,1800
-12,9300
835
Dea Capital
1,1300 +1,5300
1,0671
1,2863
-12,1500
342
Digital Bros
6,8500 -2,8400
3,8860
8,1000
-7,8100
95
Ei Towers
49,5500 +1,8100 45,7500 59,5500
-16,7900
1371
EL.EN.
13,7900 +0,6600
8,9375 13,7900 +37,2100
259
Elica
1,8500 +1,4300
1,4020
1,9850
-6,8000
118
0,7205 +0,5600
0,6045
Datalogic
Emak
Engineering
0,8185
-6,3700
116
65,7000 -0,2300 55,1500 66,4500
+9,5000
823
Esprinet
5,9000 +1,2000
5,6100
8,6850
-30,6700
305
Eurotech
1,3880 -0,2900
1,1000
1,6180
-13,7900
49
Exprivia
0,6870 +1,3300
0,6075
0,8150
-9,5500
35
Falck Renewables
0,8075 +2,7400
0,7540
1,1060
-26,9900
231
Fidia
5,6950 +0,6200
4,1420
6,9250
-10,7400
29
Fiera Milano
1,7110 -0,5200
1,3570
2,3180
-26,1900
124
9,8500 13,0200 +15,9400
425
Fila
12,5800 +2,2800
Gefran
1,6360 +0,3700
1,4300
1,8500
-5,1600
23
IGD
0,7430 +0,6800
0,6320
0,8865
-16,1900
601
Ima
52,8500 +0,1900 41,2900 58,6000 +10,1300
2085
Interpump
14,7500 +2,0800 10,4500 14,8400
+3,0000
1578
Irce
1,6770 +0,4200
1,6700
2,1340
-21,4200
47
Isagro
1,2660 -0,9400
0,9040
1,5000
-15,6000
31
Isagro Azioni Sviluppo
1,0090 +1,7700
0,7255
1,1260
-2,8900
14
It Way
1,4710 -1,2800
1,1340
1,8200
-8,6300
11
9,8400 13,2900
-8,8900
368
La Doria
Landi Renzo
Marr
11,8900 +0,3400
0,7575
-38,5500
52
17,4700 +2,2200 15,8300 19,0800
-8,4400
1144
0,4575 +1,4400
0,3900
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
30-06-2016
14-07-2016
29-07-2016
08-12-2016
31-08-2016
14-09-2016
30-09-2016
14-10-2016
31-10-2016
14-11-2016
30-11-2016
14-12-2016
13-01-2017
14-02-2017
14-03-2017
13-04-2017
05-12-2017
GIORNI
PREZZO
TASSO %
7
21
36
50
69
83
99
113
130
144
160
174
204
236
264
294
323
100,0000
100,0000
100,0080
100,0090
100,0160
100,0380
100,0430
100,0550
100,1050
100,0580
100,0460
100,0800
100,0610
100,0900
100,1110
100,1000
100,1140
-0,0995
-0,1080
-0,0939
-0,1127
-0,1234
-0,1258
-0,1310
-0,1104
-0,2898
-0,1399
-0,0779
-0,1403
-0,1364
-0,1047
-0,1119
-0,0852
-0,0816
EURIBOR
PER.
TA. 360
1 mese
2 mesi
3 mesi
-0,3580 -0,3630 6 mesi
-0,3090 -0,3130 9 mesi
-0,2680 -0,2720 12 mesi
TA. 365
TA. 360
PER.
CAMBI VALUTE
QUOT.
MERCATI
Corona Ceca
Corona Danese
Corona Islandese
Corona Norvegese
Corona Svedese
Dollaro
Dollaro Australiano
Dollaro Canadese
Dollaro di Hong Kong
Dollaro N. Zelanda
Dollaro Singapore
Fiorino Ungherese
Franco Svizzero
Leu Rumeno
Lev Bulgaro
Lira Turca
Rand Sud Africano
Sterlina
Won Sud Coreano
Yen
27,0620
7,4396
137,6788
9,2993
9,3030
1,1389
1,5060
1,4517
8,8351
1,5763
1,5252
314,2800
1,0876
4,5114
1,9558
3,2692
16,4651
0,7660
1.304,4700
120,3800
X
EURO
7,3950 +0,6100
6,4200
9,5050
-22,2000
250
2,3000 +2,8600
1,3440
2,3200 +35,1400
474
Mondo TV
3,8200 +4,4900
3,5000
6,0600
-36,0700
101
METALLI PREZIOSI
Mutuionline
8,1050 +0,1900
6,6600
8,2500
+1,3800
316
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un'oncia Troy=gr.31,1035
Nice
2,2020 +0,0900
1,9030
2,5300
-10,2700
259
Openjobmetis
7,0000 +1,3000
6,5250
7,5000
-4,1100
95
Panariagroup
2,7000 -0,1500
2,5300
3,9400
-23,3000
122
4,8780 +0,6200
4,4600
Prima Industrie
Reno De Medici
Reply
Sabaf
Saes Getters
Saes Getters rnc
Sesa
13,1000 -1,5000
5,9400
-17,7400
6
8,7500 14,8200
-11,6100
138
0,3679
-14,0300
118
125,0000 +0,0000 105,0000 135,9000
-0,7100
1174
0,3163 +3,1000
0,2993
9,5000 +0,0000
8,7750 11,4800
-16,3000
108
11,7800 +0,0000
8,9850 14,0000
-8,7500
171
8,7900 +1,8000
6,7500 10,5500
-11,7000
63
3,6360 +0,6600
3,1480
3,8700
-4,3200
115
14,3100 +0,7700 12,5000 15,6800
-8,3900
223
Sogefi
1,4350 +0,5600
1,2920
2,1660
-33,7500
167
Tamburi
3,5560 +0,4500
2,5900
3,5560
+4,9600
518
TerniEnergia
0,8175 +2,1900
0,7920
1,5820
-48,3200
33
Tesmec
0,5150 +1,7800
0,4930
0,6500
-20,7700
54
TXT e-solutions
7,4000 +2,7800
7,0200
8,1300
-8,9800
94
Vittoria Assicurazioni
9,3800 +3,2500
7,7650 10,0400
-6,5700
610
Zignago Vetro
5,7100 +2,1500
5,0000
6,0650
-5,8500
493
%
3,6952 -0,0300
100
1,3442 +0,0200
10
0,7263 -0,4400
100
1,0753 -0,6000
10
1,0749 -0,4700
10
0,8780 +0,9400
1
0,6640 +0,1800
1
0,6888 +0,8200
1
0,1132 +0,9400
1
0,6344 +0,2000
1
0,6557 +0,9300
1
0,3182 -0,0400
100
0,9195 +0,4200
1
10000 2.216,6068 -0,3200
0,5113 +0,0000
1
0,3059 -0,1800
1
0,0607 -0,6800
1
1,3056 -0,2600
1
0,7666 +0,5300
1000
0,8307 +2,0100
100
Moleskine
Poligrafica S.Faustino
TA. 365
-0,1610 -0,1630
-0,0940 -0,0950
-0,0290 -0,0290
Massimo Zanetti Beverage
23-06-2016 PRECEDENTE VAR.%
DESCRIZIONE
Argento Milano (Euro/kg)
514,2070
517,4270 -0,6200
Oro Londra P.M. (Usd/oz) 1.262,1500 1.264,8500 -0,2100
36,0150
36,2830 -0,7400
Oro Milano P.M. (Euro/gr)
BORSE ESTERE
MERCATI
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
EuroParigi (Cac 40)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (FTSE 100)
Madrid (Ibex 35)
Sidney (AllOrd)
Tokyo (Nikkei 225)
Zurigo (SMI)
QUOTAZ.
VAR.%
449,8600
3.498,0400
4.465,9000
10.257,0300
20.868,3400
6.338,1000
8.885,3000
5.358,6000
16.238,3500
8.023,0500
+1,9500
+1,3100
+1,9600
+1,8500
+0,3500
+1,2300
+2,1100
+0,1700
+1,0700
+0,6400
OBBLIGAZIONI 23-06-2016
TITOLI
MONETE
Minimi
anno
Ansaldo Sts
Servizi Italia
W War Ergycapital 2016
Var. %
ultima.
Cap.
mln
Prezzo
chiusura
AZIONI
Autostrade 1.625% 12.06.2023
B.IMI USD Fix Rate 26.06.2022
B.Popolare Sub Tier 2 TV 2022
B.Popolare TF Amm.Per. 11/2020
Banca IMI TF Rublo Russo 8.30%
BNP Arb.TF 10% BRL 02.12.2017
Btp 3.25% 01.09.2046
Btp 4% 01.02.2037
Btp Italia 20.04.2023
Bund 1% 15.08.2025
Cassa D.Prestiti TM 2015-2022
Cct 01.03.2017 Ind
Cct EU Euribor+0.7% 15.12.2022
PREZZO
104,6900
102,2700
101,1400
102,4500
100,1000
98,7700
116,8700
130,2300
101,3400
108,9200
100,0800
100,1600
100,9800
TITOLI
Cct EU Euribor+1.2% 15.11.2019
Comit 1998/2028 ZC
Ctz ZC 27.02.2017
EBRD ZAR ZC Notes 30.12.2027
EIB BRL 10% Bonds 17.12.2018
EIB MXN 4% Bonds 25.02.2020
EIB SEK 2.75% Bonds 13.11.2023
EIB ZAR 6.00% Bonds 21.10.2019
EIB ZAR 7.50% Bonds 21.12.2018
EIB ZAR 8.50% Bonds 17.09.2024
G.Sachs Fixed Float 26.11.2027
GS Ten-Year USD 3.5% Call.2025
IVS Group 4.5% 15.11.2022
PREZZO
103,2700
74,5000
100,0800
38,3100
102,0000
98,2200
112,5100
93,8700
101,9100
97,8400
96,8800
101,8000
102,3500
TITOLI
Med.Lombardo 99/2019 3^Rev.Fl.
Mediob.Carattere 2023 LowTier2
Mediob.II Atto 5% 2020LowTier2
Mediob.IV Atto TV 2021 L.Tier2
Mediobanca TV Floor 2015-2025
MPS 2017 TM Cap&Floor BPosta 3
Oat 0.5% 25.05.2025
Obligaciones 1.60% 30.04.2025
RBS Ottobre 19 Royal Fisso-Var
Rep.of Italy 5.375% 15.06.2033
Rep.Polonia 3% Notes 17.3.2023
SG $100 Mln Notes 23.06.2025
Sg 7.25% Idr 375 Mld 29.1.2019
PREZZO
110,7900
113,8400
110,4000
106,8700
102,2600
101,1600
102,0200
102,4300
99,2900
121,0000
101,8000
100,4500
97,6000
20 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
LA STAMPA
Quotidiano fondato nel 1867
2
SECONDO ME
CESARE MARTINETTI
c.
Dal 1986 a «La Stampa». Inviato e corrispondente da Mosca,
Bruxelles e Parigi. Vicedirettore con Mario Calabresi. Due i
libri editi da Feltrinelli: «Il padrino di Mosca» (1995) e «L’autunno francese» (2007). Dal novembre scorso è direttore del
settimanale de «La Stampa», «Origami», in edicola il giovedì.
La politica autoreferenziale
che non affronta i problemi
contatti
Le lettere
vanno inviate a
LA STAMPA
Via Lugaro 15,
10126 Torino
E-MAIL:
[email protected]
Anna Masera
Garante del lettore:
[email protected]
FAX: 011 6568924
Perché servono
nuove elezioni
1 Il Pd perde il 50% dei
Comuni dal Nord al Sud e
Forza Italia sparisce: ne
segue che il patto del
Nazareno non esiste più.
Prima di andare alle
dimissioni Renzi dovrebbe
concordare una modifica
della riforma costituzionale
e della legge elettorale col
M5S. Il M5S non ci sta? Si
vada alle elezioni. Non si può
governare con un Paese che
ha espresso chiara sfiducia
a Renzi e portato la maggior
parte degli elettori di centro
destra a «uccidere» la loro
classe dirigente dando il
voto ai giovani grillini che
non rivendicano di certo
valori populisti e/o di destra.
GRAZIANO BURATTIN
DUE CARRARE (PD)
La rischiosa
operazione inglese
1 Leggo che la regina
Elisabetta avrebbe chiesto
delle buoni ragioni per far
parte della Ue. A parte i
pareri pro o contro, c’è una
motivazione prioritaria: che
il Regno Unito ne fa già
parte da 40 anni. Un’uscita è
un percorso mai provato.
Una rivoluzione, un
cataclisma. Proprio il Paese
che ha fatto del
compromesso e del rispetto
delle tradizioni la linea
aro Martinetti, c’è voluta la sconfitta del governo e del Pd perché si
tornasse a parlare del ruolo fondamentale dei Comuni nella crescita del Paese, ma ancora poche analisi mettono il
dito nella «piaga», che si chiama sostanziale mortificazione del ruolo di quelle
istituzioni che poi sono quelle più vicine
ai cittadini. Ormai siamo uffici periferici
dello Stato, che ci impone anche quante
scrivanie comprare.
L’80% del nostro tempo è impegnato in
attività di back-office, a trasmettere gli
stessi dati a cinque, sei enti o istituzioni
che non comunicano fra loro. Nessun
candidato sindaco ha sfiorato la questione dell’autonomia frustrata dei Comuni
durante la campagna elettorale e con cui,
però, tutti troveranno a misurarsi nelle
prossime ore, quando scopriranno che i
poteri che pensavano di avere non ci sono. Siamo passati cioè dall’enfasi (esagerata) del federalismo al sostanziale annullamento dell’autonomia. L’Anci è stata
passiva; ha fatto qualche timida protesta,
poi subito ha presentato ai Comuni il
«kit» dei servizi e dei prodotti per gestire
C
guida della sua storia politica,
ha già compiuto,
indipendentemente dal
risultato, una operazione
pericolosissima.
GIANNI
A scuola c’è bisogno
di fare geografia
1 Al ministro
dell’Istruzione piace molto la
geografia, però solamente
nelle tracce della maturità.
Anche quest’anno nelle tracce
della prova scritta di italiano
compaiono temi di carattere
geografico, economico e
politico: valore del paesaggio,
valore del confine e crescita e
sviluppo con riflessione
critica sul Pil. Temi
affascinanti e anche di stretta
attualità: temiamo però che,
come avvenuto lo scorso
anno, queste tracce siano
state sviluppate da un esiguo
numero di studenti in quanto
totalmente estranee al loro
corso di studi. Eppure il
ministro dovrebbe ormai
sapere che la geografia
economica e politica nelle
scuole superiori italiane viene
2
la nuova «complicazione», perché ormai
l’Anci è più una struttura burocratica che
deve alimentare se stessa che un «sindacato» dei Comuni. So che è un giudizio
duro, ma è aderente alla realtà.
DOTT. ANTONIO PILEGGI DIRIGENTE (A TEMPO)
DEL COMUNE DI MONSUMMANO TERME (PISTOIA)
insegnata nel solo biennio del
tecnico commerciale mentre
nei licei e negli altri istituti è
pressoché assente. Premesso
che il governo ritenga utile - lo
auspichiamo - che i giovani
italiani conoscano la
situazione ambientale,
geopolitica ed economica,
italiana e mondiale, non
sarebbe il caso di ripristinare
quantomeno la situazione
precedente al «riordino
Gelmini» reinserendo la
geografia nei trienni dei
commerciali e magari anche
nei licei?
PROF. RICCARDO CANESI
La crisi e il lavoro
nei Paesi emergenti
1 Leggendo i giornali e
ascoltando i commenti
giornalistici ho la netta
sensazione che in Italia sia in
atto la grande illusione.
Primo: tutti aspettano che la
crisi passi, come una
malattia, prendi l’antibiotico e
la malattia se ne va. Secondo:
pensano che basterà
cambiare governo e saranno
rose e fiori. Forse sfugge a
Nel weekend risponde il direttore
Si conclude oggi la settimana dedicata a ballottaggi e Brexit.
Domani e domenica a rispondere alle lettere è, come
di consueto, il direttore Maurizio Molinari. Per l’editoriale
dei lettori raccomandiamo di scrivere testi di 1.600 caratteri.
La Stampa
ITALIANA EDITRICE SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE
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LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE
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RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI DI USO REDAZIONALE (D. LGS.196/2003):
MAURIZIO MOLINARI
2
Caro Pileggi, ho dato spazio alla sua testimonianza perché ci avvicina ad una realtà
che lei giustamente denuncia come dimenticata o occultata. È questa una delle ragioni
profonde del discredito che colpisce oggi la
politica: quella di essere diventata uno spettacolo mediatico in un mondo autoreferenziale. Senza che alla fine si abbia mai l’impressione di toccare il fondo dei problemi.
Non c’è da lamentarsi se poi gli elettori scelgono con la pancia: si eleggono figure o, come usa molto dire oggi, «narrazioni» che a
loro volta produrranno altre narrazioni sull’efficacia degli eletti. E gli elettori residuali
(ormai siamo quasi al 50 per cento di astensionismo fisiologico) decideranno in base ai
risultati «percepiti». Un cortocircuito che ha
molti colpevoli e di cui tutti siamo vittime.
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LA TIRATURA DI GIOVEDÌ 23 GIUGNO 2016 È STATA DI 221.275 COPIE
TM
L’editoriale
dei
lettori
www.lastampa.it/lettere
molti o almeno a tanti che in
metà del mondo, i Paesi
emergenti, si lavora con
stipendi molto bassi rispetto
agli stipendi europei.
Risultato: molti prodotti che
prima venivano costruiti o
realizzati in Europa ora
vengono prodotti altrove.
Basta andare in un
supermercato e controllare
da dove provengono i prodotti
esposti per rendersi conto
perché in Italia e in Europa
c’è la crisi.
A mio avviso non ne
usciremo finché nei Paesi
emergenti rimarranno le
condizioni che ci sono oggi. La
grande illusione è che
cambiando governo ci
saranno migliori stipendi,
meno disoccupati. Forse non
si tiene conto che i Paesi
emergenti continueranno,
come è loro diritto, a
produrre in modo altamente
competitivo rispetto a noi
europei, che continueremo
invece a crescere molto poco.
SERGIO PAGANI
Il segretario di Stato
slovacco per l’Ue
1 Su «La Stampa» di
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mercoledì, a corredo
dell’intervista dal titolo «La
Slovacchia ha faticato tanto
per l’Ue», per errore è stata
pubblicata la foto del premier
slovacco Robert Fico al posto
di quella del segretario di
Stato slovacco per gli affari
europei Ivan Korcok.
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L’INFANZIA
VIOLATA
La cronaca ci racconta troppo spesso di bambini
torturati o violentati, nell’indifferenza degli adulti
Provo sconcerto di fronte a una collettività
inghiottita dalle sabbie mobili dell’omertà
CONCETTA LA NAIA
orrore per la vicenda della piccola Maria,
9 anni, trovata morta domenica sera nella
piscina a San Salvatore Telesino, nel Beneventano, rimanda all’inarrestabile violenza nei
confronti dei bambini. È recente il caso della piccola Fortuna di Caivano, abusata ed uccisa vicino
a Napoli.
Troppo spesso un silenzio colpevole ristagna
nei paesi teatro di delitti contro l’infanzia, spesso
crimini conosciuti e accettati; nell’entourage sociale e familiare, dove tutti si conoscono, nessuno
ha qualcosa da dire: un mondo sommerso fatto di
abusi, di ignoranza, di silenzi.
Provo sconcerto e dolore di fronte ad una collettività inghiottita dalle sabbie mobili dell’omertà, dell’indifferenza e della paura. L’infanzia ha rappresentato da sempre l’anello debole
della catena sociale. La letteratura dell’ottocento inglese ci ha dato conto della terribile condizione dei bambini dell’epoca, maltrattati e ridotti in schiavitù.
Nel corso dei secoli non è cambiato molto: anche ai nostri giorni è facile vedere volti di bimbi
anneriti dalla polvere delle miniere dove sono costretti a scendere, o addestrati a combattere
guerre sanguinose nel sud del mondo.
La Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo dell’Onu, risalente al 1924 e periodicamente riesumata, è pressoché rimasta una dichiarazione
d’intenti coperta di ragnatele. Anche nell’era contemporanea l’infanzia violata, torturata, sterminata, rimane un’orrenda ferita mai rimarginata
nelle coscienze di tutti.
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
DOVE NASCE
IL RISENTIMENTO
VERSO I POLITICI
STEFANO LEPRI
I
mmiserimento dei ceti medi,
disagio delle periferie, nuove
povertà sono parole disparate con cui cerchiamo di afferrare ciò che il terremoto elettorale
nei Comuni rivela. Ma bisogna
guardarsi da schemi frettolosi,
buoni in altri Paesi.
In Italia la crisi ha caratteristiche proprie; e il Movimento 5
stelle non somiglia a nessuna
delle forze che raccolgono la
protesta altrove.
Altrove esistono «perdenti
della globalizzazione» più facili
da identificare come categoria
sociale. Nel voto britannico di
ieri, il Nord deindustrializzato a
fronte della Londra ricca. Negli
Stati Uniti in campagna elettorale, la classe operaia bianca i
cui redditi sono fermi da forse
trent’anni, se non in regresso.
Nell’insieme dei Paesi avanzati, le disuguaglianze sociali si sono accresciute, anche gravemente. Che l’1% soltanto della gente si
sia arricchito, e il 99% no, è una
forzatura ideologica, però negli
Usa se si corregge in 10% e 90%
non si è lontani dal vero, e non va
bene. In più, l’uscita troppo lenta
dalla grande crisi toglie speranza di un futuro migliore.
L’Italia risulta, al contrario,
perdente nel suo insieme; per
motivi complessi, probabilmente
di origine soprattutto interna. Il
reddito pro capite, già stagnante
prima della crisi, è oggi del 7% inferiore a quello del 2000. Tuttavia, dai dati Istat e Banca d’Italia
non risulta un aumento della diseguaglianza media.
Bisogna osservare più in dettaglio. Significativo è il primo
dei grafici che compaiono nell’indagine Nomisma sulle famiglie pubblicata ieri. La «debole
ripresa» che risulta dagli indicatori ufficiali dell’economia i
giovani sotto i 35 anni non
l’hanno mai vista. Solo nelle fasce di età superiori si comincia
a tornare sopra i livelli di reddito del 2010.
Tra i giovani, anche chi trova
un posto fisso (ora magari con
un contratto a tutele crescenti)
guadagna assai meno, a parità di
qualifica, rispetto ai suoi simili
di 10 o 20 anni fa. Sono poi esili le
speranze di carriera. Secondo
uno studio dell’economista Michele Raitano ripreso da Nomisma, l’Italia è uno dei Paesi dove
più i figli dei ricchi restano ricchi
e i figli dei poveri restano poveri.
La disuguaglianza dunque
non è cresciuta in sé ma sempre
più si eredita; e per chi ha trent’anni il nostro è già un Paese in
rapido declino. Quasi metà dei
ragazzi di liceo sognano di trasferirsi all’estero. D’altronde in
Italia sono rari i casi di arricchimento fulmineo nella finanza o
negli affari (pur se destano
PERCHÉ L’OCCIDENTE
NON PUÒ FARE
A MENO DELLA RUSSIA
MARTA DASSÙ
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
a ritiene - come ha
detto e scritto già varie volte - che la Russia sia comunque un interlocutore indispensabile di un
mondo occidentale che dovrà gestire, nei decenni a venire, problemi assai più impegnativi: dalla competizione economica e geopolitica
con la Cina alle varie declinazioni del terrorismo jihadista. Del resto, l’evoluzione
della crisi in Siria dimostra
che la Russia è già - per
un’Europa vulnerabile e per
un’America distratta - un interlocutore importante nello
spazio mediorientale, segnato dalla crisi terminale dello
Stato arabo. Ma questa stessa Russia, partner almeno
potenziale sul fronte Sud dell’Europa, appare invece, sul
fronte Est, quale una potenza revanscista e da contenere: in particolare per Polonia
e Baltici, che puntano a rafforzare le misure già prese
dalla Nato dopo la guerra in
Crimea e la crisi Ucraina.
Partner globale da coltivare
o rivale regionale da dissuadere? Gli europei sono formalmente uniti sulla gestione del problema Russia; ma
la realtà è che Paesi come la
Germania e l’Italia sono più
«kissingeriani» di altri. La
Russia, come sempre, divide.
E gioca a dividere: per quanto Putin abbia sostenuto, nel
foro con Matteo Renzi a San
M
Pietroburgo, di auspicare una
Europa forte, la realtà degli ultimi anni è andata in senso diverso. Se non altro per l’appoggio offerto da Mosca a vari
partiti nazionalisti ed euroscettici del Vecchio Continente; tutti affascinati, non a caso,
dal «neo-autoritarismo» di
una Russia al tempo stesso
post-sovietica e nostalgica del
passato imperiale.
Tutto questo spiega il contesto, certamente non facile,
della «campagna di Russia»
avviata dal premier italiano.
Quale ospite speciale del Forum di San Pietroburgo, l’Italia aveva l’onore ma anche
l’onere di guardare al di là dei
soli interessi economici del nostro Paese, che pure esistono e
sono quanto mai rilevanti.
Matteo Renzi lo ha fatto, ricordando che la vera questione
strategica in discussione è il
futuro stesso della relazione
fra la Russia e l’Europa. La tesi
del premier italiano è che la
costruzione di una relazione di
«buon vicinato» con il nostro
vicino euro-asiatico risponda
agli interessi strategici del
Vecchio Continente e richieda
uno sforzo preciso: per la necessaria applicazione (da parte di Mosca ma anche di Kiev)
degli accordi di Minsk sull’Ucraina, per una valutazione
politica (e non solo burocratica) delle sanzioni e per la riaffermazione dei principi messi
a dura prova nello spazio grigio comune fra l’Europa e la
Russia. Costruire un dialogo
con Vladimir Putin ha senso,
del resto, solo a queste condizioni: difendere gli interessi
europei (o di larga parte di loro) senza sacrificare valori irrinunciabili (per tutti gli europei); consolidare il fronte Est
dell’Europa senza perdere di
vista il ruolo della Russia come
potenziale partner globale (Siria, Isis, forniture energetiche). Sembra una difficile quadratura del cerchio. E lo è. Ma
non è sbagliato tentare.
Renzi si è schierato così con
una scuola di pensiero internazionale abbastanza precisa,
quella che appunto potremmo
definire «kissingeriana». Ma
vi ha aggiunto una tradizione
tutta italiana: la vecchia e abbastanza rituale vocazione del
nostro Paese a proporsi come
«ponte» verso interlocutori
non facili. Perché una scelta
del genere sia utile e credibile,
e non vuotamente dichiaratoria, l’Italia deve tenere fermi
alcuni principi essenziali, riferiti anzitutto alla crisi ucraina.
Per quanti errori possano essere stati compiuti nella gestione del rapporto con la Russia, dal 1991 fino al varo della
«Eastern Partnership» - e di
errori ne sono stati compiuti
parecchi - resta che le pulsioni
di Mosca nel cosiddetto «estero vicino» non possono essere
accettate o premiate. Il «ponte» con Mosca ha senso, insomma, se l’Italia non giocherà una partita solitaria (non
sembra sia questo il caso); e se
invece servirà a chiarire i termini di una relazione fra l’Europa e la Russia che ha bisogno
scandalo gli stipendi dei capi di
certe banche in difficoltà).
Calo dei redditi e perdita di
speranze per i figli, sentiti come
fenomeno collettivo, inducono a
confessare ciò che forse prima si
celava. Una risposta come quella sulle accresciute difficoltà a
pagare i mutui casa – in un periodo di tassi di interesse al minimo! - annuncia forse un atteggiamento più aggressivo nei
confronti delle banche. Però il
bersaglio vero è un altro.
In una economia che stenta
tutta, come la nostra, si è diffusa
l’impressione che l’unica via per
fare denaro in fretta fosse sfruttare il denaro pubblico, entrando in politica o facendo affari con
i politici. Non avendo nababbi di
Wall Street o della City a fronte
delle difficoltà delle piccole imprese e degli stipendi fermi, il risentimento si è concentrato contro la «casta» dei politici.
In tutti gli altri Paesi quello
che si usa chiamare «populismo» assume alla fine caratteri
riconoscibili o di destra o di sinistra, benché diversi rispetto al
passato. Da noi no: un meccanismo della politica bloccato, percepito come benefico solo a se
stesso, genera una forza di opposizione dal programma vago
il cui unico punto irrinunciabile
è fare piazza pulita dei politici
precedenti.
Lettere e Commenti .21
.
L’ULTIMO RITO
DI PASSAGGIO
CHE CI RESTA
ALESSANDRO D’AVENIA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
di essere profondamente ripensata. Da entrambe le parti.
Per l’Europa non è un tema
certo secondario: al di là dello
schermo delle sanzioni (che
verranno ancora prorogate), il
«che fare con Mosca» divide
appunto gli europei sull’asse
Ovest/Est; e può dividere l’Atlantico. Al vertice di Varsavia
della Nato, nelle settimane
prossime, l’obiettivo sarà di evitare nuove frizioni del genere.
Per la Russia, diventare europea è sulla carta un destino:
«Al russo - scriveva Dostoevskji - l’Europa è altrettanto
cara della Russia: gli è cara
ogni pietra di essa. L’Europa
è la nostra patria, altrettanto
che la Russia». Ma il destino
va meritato, piuttosto che
conquistato. E sono indispensabili i valori, assieme agli interessi, perché quella fra Europa e Russia diventi una storia comune. Per ora non è così: a suo modo, del resto, Putin rivendica un proprio «eccezionalismo». In realtà, la
Russia è molto più debole di
quanto non voglia apparire:
l’orgoglio patriottico dello zar
del Cremlino fa da contrappeso a una condizione economica difficile, anche come effetto del declino del prezzo del
petrolio.
Che la Russia accetti i suoi
limiti - in politica interna e in
quelle che ritiene sue tradizionali aree di influenza - è
una delle condizioni per un
rapporto migliore con l’Europa. Da parte loro gli europei
devono trovare, verso la Russia, un terreno di intesa: cosa
niente affatto facile ma necessaria, per evitare un’altra fonte di fragilità strutturale del
vecchio Continente. E per
avere in Mosca l’interlocutore di cui abbiamo effettivamente bisogno.
ffermava che, dopo il fare bene, la cosa
più importante era far poesia e lo diceva
perché questo era la sua maturità, fecondità di vita e, in ultima istanza, felicità (felix
era per i latini l’albero che dà frutto, quindi fecondo e felice sono la stessa cosa).
La carenza di felicità di molti contemporanei, e i giovani in particolare (in Occidente aumenta il numero di ragazzi che hanno provato
il suicidio entro i 21 anni o che tributano la loro
devozione alle divinità della Dipendenza o del
Disagio), dipende dalla carenza di fecondità
delle vite, cioè dalla carenza di frutti e i frutti
richiedono chiarezza di destino che si fa destinazione nella pazienza delle stagioni.
Keats parla di una metamorfosi da adolescenziale Icaro che - per eccesso di speranza
tipico di quell’età – fugge dal labirinto della
vita sopravvalutando i mezzi a disposizione,
a uomo innamorato della terra, che pazientemente la solca, simile alla meravigliosa stata
scolpita da Alberto Giacometti, l’Uomo che
cammina: senza rinunciare alla tensione
verso l’alto, è infatti esageratamente slanciato, incede con piedi grandi e pesanti, come
radici di alberi.
La maturità è uno degli ultimi riti di passaggio che restano alla nostra cultura ipertecnologica, che se ne ride dei tempi della
natura e delle stagioni (quando vedo un bambino delle elementari o delle medie con il suo
smartphone ultimo modello in mano so già
che tutte le tappe sono state rimescolate e
confuse, a quale prezzo lo sapremo fra qualche anno). I riti di passaggio sono necessari,
oggi come ieri, a segnare nella carne e nello
spirito una metamorfosi, simbolicamente
rappresentata dall’esame di maturità, per
persone che di simboli significativi hanno bisogno come l’ossigeno, perché il codice binario non conosce simboli, perché non ammette profondità, ma solo superfici apparentemente profonde, ma uno schermo è uno
schermo. I nostri ragazzi sono ipernutriti
dalla tecnologia da superfici rutilanti e informazioni continue, in una specie di carta geografica inservibile, perché in scala uno ad
uno. Lo guardo e li vedo spesso spaesati e
distratti, solo quando la sera si impadronisce
dei loro corpi e delle loro anime, allora magari, in un raro momento di solitudine strappata al chiasso, scrivono una lettera in cui chiedono aiuto: che ci sto a fare qui? Perché tanta noia, anche se mi diverto tantissimo? Molti di loro arrivano all’esame e, dopo un percorso di ben 13 anni di scuola, non hanno ipotesi sulla loro destinazione. Il destino, ciò
che ci capita senza nostra scelta, non si è trasformato in destinazione, con conseguenti
sconforto, noia, paura. Solo un futuro immaginato dà senso e sangue al presente. Ma anche il futuro è un simbolo, perché lo riempiamo sempre e solo delle narrazioni che respiriamo o (se siamo ancora liberi) scegliamo.
Che cosa abbiamo fatto con questo ragazzo
per 13 anni? Il nostro dialogo con la sua vita è
stato talmente “superficiale” che della sua
vita ha imparato troppo poco, ma ci riteniamo soddisfatti perché sa applicare alcune
procedure, che continuiamo ad aggiungere
ad uno zaino troppo pieno di oggetti, ma il
cuore e la testa vuoti di progetti, se non i copioni già scritti dal così fan tutti. La nostra
scuola riesce a renderli più liberi, cioè capaci
di adesione al vero, al bello, al buono e di
mettersi in cammino in quella direzione?
L’esame di maturità è un’occasione di verifica per tutti: genitori-docenti-studenti. Sono
cresciute ai ragazzi le gambe per camminare, a
fatica e con pazienza, per le vie di questo mondo? Se non è così, li abbiamo tenuti troppo in
braccio, o li abbiamo semplicemente addestrati come si fa con gli animali, o li abbiamo illusi
con ali di cera, il tutto e subito, senza la pazienza delle stagioni, ma la rapidità della moneta e
del clic. Maturare richiede semi e stagioni, profondità e pazienza, maestri e amici, altrimenti
la pianta verrà spazzata via al primo vento della realtà, perché solo chi matura dall’interno
può cercare la luce del sole. Oggi più che mai in
cui la volatilità suicida alla Icaro (lavoro, famiglia, scuola) si traveste troppo spesso della seducente parola flessibilità , abbiamo bisogno di
gambe forti come radici di alberi e di pensieri
capaci di farci vedere la meta verso cui camminare, con tutta la pazienza necessaria. Questo
esame di maturità ci riguarda tutti.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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A
22
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
&
CULTURA
SOCIETA’
SPETTACOLI
DOMANI SU TUTTOLIBRI
Il surf della vita
L’autobiografia del premio Pulitzer William
Finnegan, sulle onde delle Hawaii. Leggere
il mare. I Buchi di Cornia. Un Cary Grant per la
stagista. Deaver, paura a New York. Thomas
Mann, ritorna il Doctor Faustus. Le confessioni
integrali di Gide. Gillo Dorfles: una vita
per le arti. La lingua di Montale e Gadda.
Diario di lettura: gli eroi greci di Guidorizzi.
PIERPAOLO MITTICA/PARALLELOZERO
GARY SHTEYNGART
GARY SHTEYNGART
a mattina vado a Cernobil insieme con un
variopinto gruppetto
di fanatici delle catastrofi. Ci
danno l’utile consiglio di non
mangiare la terra nei cinquanta chilometri della cosiddetta «Zona di alienazione», e dato che non ci sono
bagni ci dicono che possiamo
«usare i cespugli, gli alberi o
gli edifici abbandonati per fare pipì». Mentre lasciamo
Kiev vediamo l’altra faccia
dell’Ucraina, quella con un
peschereccio arrugginito in
mezzo a uno spiazzo sabbioso e belle ragazze al lato della
strada, con i polpacci che luccicano al sole, in attesa dell’autobus o di qualcosa di più
redditizio.
Un po’ di tempo prima della nostra gita, la scrittrice
bielorussa Svetlana Aleksievich ha vinto il premio Nobel
per la letteratura, anche per
aver raccontato magistralmente il disastro nucleare in
Preghiera per Cernobyl. «La
Zona ti cattura», le dice un
cacciatore. «E poi ti manca,
davvero. Una volta che ci sei
stato, poi ti manca».
L
BRIGITTE LACOMBE
Domenica a Capri
per le Conversazioni
Gary Shteyngart
è nato a San Pietroburgo
(allora Leningrado) nel
1972 ma dall’età di sette
anni vive negli Stati Uniti.
Scrittore dalla vene
satirica, ha pubblicato
Il manuale
del debuttante russo
(Mondadori),
Absurdistan,
Storia d’amore vera
e supertriste
e Mi chiamavano
piccolo fallimento
(questi ultimi da Guanda).
Domenica sarà a Capri
(ore 19, piazzetta
Tragara), ospite
dell’11a edizione
delle «Conversazioni»
il festival internazionale
ideato da Antonio Monda
e Davide Azzolini che
si svolge a Capri, Roma
e New York, quest’anno
dedicato al tema
«Diversità». Il testo
del suo reading, di cui qui
anticipiamo uno stralcio,
fa parte di un saggio
più lungo, Taking in the
Irrepressible Energy of
Kiev, Ukraine, pubblicato
da Travel+Leisure
e inedito in Italia
Cernobil, com’è bella la natura
quando rimedia ai nostri errori
Viaggio nella “Zona di alienazione”, teatro trent’anni fa
del disastro nucleare, tra case abbandonate, distese di pinete,
uccelli che cinguettano e ruscelli gorgoglianti
La volpe a tre teste
E ha ragione. La Zona di alienazione, che comprende sia
la cittadina di Cernobil sia la
città di Pripyat, è uno dei posti più affascinanti che abbia
mai visitato. Circondata da
distese di pinete, piena di una
fauna vivace - no, non vi capiterà mai di incontrare la leggendaria volpe a tre teste,
perché non esiste, ma vedrete gruppi di turisti giapponesi giocare con i cuccioli randagi - Cernobil ha il coraggio
di porre la domanda più insolente di tutte: il mondo sarà
un posto migliore quando gli
PIERPAOLO MITTICA/PARALLELOZERO
Nelle immagini di questa pagina
(da un servizio fotografico sulla
«Zona di alienazione») la città
abbandonata di Pripyat: in alto
una volpe nella piazza centrale e la
vegetazione intorno alla città con
la ruota panoramica sullo sfondo,
qui sopra l’interno di un asilo
uomini lo lasceranno a se stesso? I numerosi cinghiali, alci e
cavalli selvatici della Zona
sembrerebbero pensare di sì.
In un certo senso la Zona è
un monumento ai fallimenti
dell’Unione Sovietica. Una delle attrazioni principali è la gi-
gantesca struttura radar chiamata «Picchio russo», progettata per individuare i missili
lanciati dal Nord America subito dopo la partenza, che a
quanto pare è costata più della
stessa centrale nucleare di
Cernobil. Come da tradizione
sovietica, non ha mai funzionato realmente. Si può salire ai
primi due piani e ammirare i
ricevitori a forma di baccelli
che non hanno mai avuto la
possibilità di predire un attacco nucleare, tanto meno il disastro consumatosi solo a pochi chilometri da lì.
Quanto al reattore esploso,
è provvisoriamente coperto da
un sarcofago sovietico; ne
stanno preparando uno nuovo,
di fabbricazione europea, con
cui sostituire quello vecchio
usando un complicato sistema
di binari ferroviari. «È arrivato il momento di esporci un po’
alle radiazioni!», dice la nostra
energica guida mentre il pullman si ferma. Proprio davanti
al reattore, il mio dosimetro
mostra tracce di radiazioni
che superano di 16 volte il dosaggio consigliato - in uno dei
«punti caldi» vicino a un asilo
abbandonato l’ho visto salire
oltre le 48 - ma è un livello ancora considerato sicuro per un
periodo limitato di tempo.
Eccolo lì: un rudere grigio di
cemento con l’iconica canna di
ventilazione rossa e bianca. È
difficile capire cosa provare
quando ci si trova davanti a un
macchinario che ha quasi
spazzato via mezza Europa. A
fianco ci sono dei poliziotti annoiati che fumano.
Una Pompei ucraina
Ma la parte più interessante
della visita è la città abbandonata di Pripyat, che una volta
contava 50.000 abitanti e
adesso è una capsula del tempo della vita sovietica, e della
morte sovietica. Una delle
corsie di via Lenin, la strada
principale, è stata invasa dal
fogliame come in una giungla,
e il cartello che domina sulle
rovine della piazza principale
dice: «Lasciate che l’atomo
sia un operaio, non un soldato», slogan sovietico in difesa
dell’uso pacifico dell’energia
nucleare.
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Philip Dick aveva ragione
Cartesio
Philip Dick aveva ragione (come sospetta senza riuscire ad ammetterlo
Emmanuel Carrère in Io sono vivo,
voi siete morti, tradotto per Adelphi).
E tra poco non sarà il solo scrittore
che sopravvive in forma di androide,
grazie al robot costruito nel 2005 in
America. L’Università Nishogakusha di Tokyo annuncia infatti un
nuovo professore di letteratura per
MARIO
BAUDINO
Il poeta è morto
ma va in cattedra
come androide
il prossimo anno accademico. Sarà
Natsume Soseki, capofila del modernismo, un classico tradotto anche in
Italia (da vari editori tra i quali Neri
Pozza), morto peraltro nel 1916. Tornerà in forma di androide per celebrare il proprio centenario, terrà lezioni,
parteciperà all’inaugurazione dell’anno accademico. La macchina è stata
realizzata da un guru delle robotica,
Hiroshi Ishiguro (niente a che vedere
con il romanziere britannico) celebre
per essersi già duplicato a sua volta in
un indistinguibile androide. Terzo tra
cotanto senno.
I maghetti dello sport
A Francoforte, nel fine settimana del
23 e 24 luglio, si giocano i mondiali di
Quidditch, come i maghetti di Harry
Potter ma senza volare sulle scope.
Al torneo partecipano 25 nazionali,
.
23
dal Pakistan all’Uganda, dalla Corea
al Perù. Particolare non privo di interesse, l’allenatore della squadra britannica dichiara al Guardian di preferire Tolkien, mentre il capitano
confessa che lui, quando ha cominciato a giocare, non avevo letto nemmeno una riga della Rowling. Lo
sport da lei inventato sta diventando
autonomo perfino dai suoi libri.
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L’epopea del bandito eroe “senza odio,
senza violenza, senza armi”
In un libro di Giorgio Ballario la Vita spericolata di Albert Spaggiari,
genio di un solo colpo, a Nizza, l’unico ladro che pagò con l’ergastolo
MARCO N EIROTTI
he cos’è l’effrazione di una banca di
fronte alla fondazione di una banca?». Nella
frase di Bertolt Brecht ci sono lo spirito anarchico e scanzonato di Albert Spaggiari e
le radici di una simpatia, fin
quasi a un rispetto da eroe,
tributatigli nel tempo dal popolo francese e non soltanto.
Fotografo con un passato
da combattente in Indocina e
poi nell’Oas in Algeria, una
simpatia profonda per
l’estrema destra, nel luglio
1976, con un drappello di
complici, Spaggiari passò per
le fogne e svuotò le cassette
di sicurezza della Société
Générale di Nizza, con un
bottino intorno agli attuali
trenta milioni di euro. Su una
parete del caveau della banca
(il cui slogan era «Vi proponiamo Fort Knox») lasciò una
scritta irridente e «onesta»:
«Senza odio, senza violenza,
senza armi». Arrestato, evaso e poi latitante in contatto
con esponenti dell’eversione
nera, fu l’unico ladro condannato all’ergastolo. L’ultima
sfida senz’armi alla Francia
fu il rientro a casa della salma, portata nottetempo su
un camper, tredici anni dopo,
nel giugno 1986.
Di questo anomalo genio
d’un solo colpo, un po’ romantico e un po’ con voli da sbruffone, racconta la storia, l’animo e l’ambiente sociale e politico Giorgio Ballario, giornalista della Stampa, romanziere, cultore del giallo e del noir,
in Vita spericolata di Albert
Spaggiari (Idrovolante edi-
«C
PIERPAOLO MITTICA/PARALLELOZERO
Pensate a Pripyat come a
una Pompei preservata molto
meglio. Si cercano i più piccoli
dettagli dell’attività degli abitanti di un tempo, di vite sradicate e strappate via. Un supermercato con corsie riservate
alla birra e ai succhi di frutta
dimostra quanto fossero privilegiate le «città nucleari» come Pripyat rispetto agli ordinari paesini sovietici dove si
facevano ore di fila per una salsiccia immangiabile.
Niente di più triste
C’è una enorme piscina che mi
ha lasciato senza parole. Fino al
1996, i cosiddetti «liquidatori», i
coraggiosi operai che hanno ripulito Cernobil prevenendo
una catastrofe ancora più epocale, facevano delle pause lì per
nuotare dopo i turni estenuanti
e pericolosi al reattore. Ma non
c’è niente di più triste della
Scuola Numero Tre, la mensa
disseminata di maschere a gas
per i bambini. Avrebbero dovuto usarle in caso di attacco nucleare da parte degli Stati Uniti, ma quando il reattore lì accanto esplose non gli dissero di
indossarle, con conseguenze
devastanti. Le autorità non volevano creare il panico.
Per andarsene, bisogna sottoporsi a due rilevazioni del livello di radioattività in tutto il
corpo, sia al posto di blocco a
30 chilometri sia a quello a 10. I
risultati possibili sono due:
«pulito» o «sporco». Sono risultato pulito, ma una parte di
me sa che il cacciatore aveva
ragione. Mi mancherà questo
posto, con gli uccellini che cinguettano e i ruscelli gorgoglianti che spuntano da un paesaggio di morte. Cernobil è la
prova di quanto possa essere
bella la natura quando recupera ai nostri errori.
[Traduzione di Giulio Silvano]
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AFP
Albert Spaggiari (terzo da sinistra) fotografato nel marzo del 1977 mentre veniva condotto
dal giudice. Nato in Alta Provenza nel 1932, è morto nel 1986
zioni). Ma non redige una ordinata biografia in cronaca, gira
invece con le parole un film che
- tra scavi degli uomini d’oro,
indagini, flashback - attraversa
società e politica, costume e
tensioni, bombe e rivoltellate
che squassavano l’Italia nel secondo Novecento.
Spaggiari divenne una sorta di eroe popolare perché beffò il potere economico e quello
politico senza - come ricorda
la sua scritta nel caveau - la
minima violenza fisica contro
alcuno. Nato in Alta Provenza
nel 1932, figlio di un muratore
emigrante italiano, un’infanzia
nella Francia occupata e della
Repubblica di Vichy, quasi subito orfano di padre, vagabondo tra i collegi, il giovane avrà
esperienze soldatesche prima
in Indocina e poi in Algeria
nell’Oas, l’organizzazione paramilitare clandestina che appoggiava i coloni francesi refrattari alla fine del colonialismo. Ma non rimarrà un uomo
da battaglia, si dividerà tra letture (di narrativa o ideologiche) e fotografia.
Leggendo un romanzo poliziesco «Bert» inventa il grande
colpo, rivolgendosi al milieu
marsigliese e, per pararsi le
spalle dai professionisti, a ex
commilitoni dell’Oas. Ballario
ci accompagna con loro nelle
fogne di Nizza, nelle indagini,
dal nome spifferato alla cattura, dall’evasione saltando dalla
finestra della stanza del giudice alla latitanza nell’America
Latina e in Italia, tra l’amore
per l’affascinante figura di
Emilia De Sacco, nel rifugio
sulle Dolomiti, e i parlamentari di destra che pranzano con
un latitante e sono scandalizzati dalle «balle» dei giornali-
sti (che in realtà indagano su
bufale lanciate dallo stesso
Spaggiari).
Il romanzo giallo intorno a
uno scanzonato e romantico,
talora vanitoso, ribelle (dirà
d’aver destinato buona parte
della sua percentuale di bottino a latitanti italiani neri) è un
gioco di sfide con la vita e le
istituzioni, dove il ladro diventa narratore (ha pubblicato libri) nostalgico della sua terra.
Ed essa di lui, fino alla proposta da parte di alcuni di intitolargli lo stadio di Nizza.
Elzeviro
Riccardo
Perissich
è a capo del
think tank
«Council
for the Usa
and Italy»
come si interpretano gli intrighi internazionali, senza
illudersi che conti sbirciare
«dietro le quinte» mentre la
realtà va in scena.
I critici si sono divertiti a
cercare «il romanzo a chiave», Emma Santini come
Emma Bonino, Valente come
Perissich, l’odioso terrorista
Cesare Attolico come Cesare
Battisti, il killer rifugiato in
Brasile, ma il gioco rischia di
far perdere l’essenziale.
Riccardo Perissich, ora a
capo del think tank «Council
for the Usa and Italy», ha lavorato a lungo alla Commissione Europea, dove è arrivato con Altiero Spinelli, per
poi operare in tante aziende,
da Pirelli a Telecom. Non è
un autore di gialli che guarda
007 al cinema, scrive di trame che ha fronteggiato, negoziati di cui è stato testimone, di forze, palesi e occulte,
che ha visto in prima linea. È
questo il fascino del libro, lasciare la sensazione angosciosa che ogni violenza, ogni
tradimento, ogni doppiezza
siano possibili o, peggio, si siano davvero verificati e ritornino, intorno a noi.
I protagonisti - Valente,
Ottolenghi, Santini - condividono con l’autore cultura, generazione, aspirazioni, l’aria
disinvolta degli italiani «globali» di Bruxelles, New York,
Pechino, abili nelle cose del
mondo, ma con un certo stile,
una discreta eleganza, un
modo di fare che Perissich rivendica non come estetica
ma come etica. Un decalogo
che anche Giulio Regeni
avrebbe appreso, se la sua vita, troppo presto, non fosse
stata stroncata da «insospettabili» crudeli.
GIANNI
RIOTTA
Nel romanzo di Perissich
c’è anche Regeni
tra le vittime degli “insospettabili”
l caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato e ucciso al Cairo, ha
appassionato l’opinione pubblica, costretto la sua università, Cambridge, a un imbarazzato rifiuto a collaborare
con i magistrati italiani, creato un incidente diplomatico
con il regime di Al Sisi e indotto il professor Varese, docente a Oxford, a lamentare
l’incuria con cui lo sfortunato
giovane è stato mandato allo
sbaraglio tra gli intrighi del
Medio Oriente.
I
La notizia del colpo milionario
alla Société Générale di Nizza
sulla Stampa del 21 luglio 1976
Sarà impossibile, per chi
abbia seguito la saga tragica
di Giulio, leggere l’ultimo romanzo di Riccardo Perissich,
Gli insospettabili (Longanesi,
pp. 306, € 18,60) senza ripensare alla sua vicenda.
Anche nelle pagine di Perissich scompare un personaggio, il giornalista Dario
Ottolenghi, più maturo di
Regeni, pare ispirato a Mario Pirani leggendario inviato del Giorno e della Repubblica, e anche ne Gli insospettabili ogni gesto è doppio, fal-
so, ogni voce ambigua. Il lettore impara dal terzo thriller
di Perissich, dopo Le regole
del gioco e Il seminatore, che
non ci sono buoni e cattivi
negli affari internazionali,
solo luci e ombre che mutano
i caratteri.
Giulio Valente, un ex agente incaricato dall’affascinante Emma Santini di ritrovare
Ottolenghi, via via si innamora, rischia il peggio a sua volta pur di trovare la logica degli «Insospettabili». Lasciandolo agire, Perissich indica
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24
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
SPECIALE LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
25
Cultura e società in mostra a Firenze
Gli interni
e gli
esterni del
Museo
degli
Innocenti
di Firenze,
che oggi
riapre
dopo tre
anni
di lavori
Porte aperte al Museo degli Innocenti
Dopo tre anni di chiusura, è di nuovo visitabile il più antico istituto d’accoglienza per l’infanzia
ANDREA COMINETTI
itorna dopo tre anni di
pausa, tra le stanze
del più antico istituto
d’accoglienza per l’infanzia.
Apre oggi, a Firenze, il nuovo
Museo degli Innocenti, uno
spazio multidisciplinare
completamente ristrutturato, in cui la storia dell’ente
(dal Quattrocento fino ai
giorni nostri) s’intreccia a
quella dell’arte.
L’insieme di opere, architettura e memoria documentaria, costituisce un
patrimonio culturale unico
al mondo. Ed è proprio questa consapevolezza che ha
spinto l’Istituto a promuovere i lavori di ristruttura-
I tre percorsi
R
zione: «L’accoglienza e la bellezza sono state fin dalla fondazione parte integrante dell’opera educativa e sociale
degli Innocenti», afferma il
presidente Alessandra Maggi. Che sottolinea come, in
tutti questi anni, la loro missione, «basata sulla protezione, la tutela e la promozione
della cultura dei diritti dell’infanzia», non sia mai cambiata. Collocato nell’edificio
progettato da Filippo Brunelleschi, il Museo propone
tre percorsi tematici di visita
- storia, architettura, arte che assieme danno vita a una
narrazione unitaria. Dalle diverse «Madonne col Bambino» fino al Cortile degli Uomini e a quello delle Donne,
passando per le 140 teche
con i segni distintivi dei bambini abbandonati.
Una storia secolare
La collezione dell’Istituto fu
organizzata ed esposta per la
prima volta nel 1890, con la realizzazione di un museo nell’antico refettorio delle donne
e nelle stanze adiacenti. Poi,
nel 1971, l’allestimento venne
trasferito nel locale sopra il
portico di facciata, un tempo
dormitorio dei fanciulli. L’idea
di un nuovo cambiamento è del
2004, quando «abbiamo ripensato in modo profondo - continua Maggi - il ruolo che l’Istituto attribuiva al proprio patrimonio storico, artistico e
culturale».
Tra le sale più interessanti
quella in cui sono raggruppati i
dieci putti di Andrea della Robbia, simbolo dell’Istituto. Che,
dopo un anno di restauro e per
la prima volta nella loro storia,
saranno visibili a distanza ravvicinata fino a novembre 2016.
Generalmente iscritti in dieci
loculi e fissati sulla facciata dell’edificio, i rilievi sono stati infatti smontati quando sono iniziati i lavori di riqualificazione,
soprattutto a causa di incrinature orizzontali che tagliavano
a metà i corpi dei bambini.
I bambini al centro
E proprio a misura di bambino
è concepita l’intera struttura,
con i testi delle didascalie dei
percorsi composti da Sara
Marconi e Beniamino Sidoti,
autori di libri per ragazzi. La
cura per il tema dell’infanzia si
ritrova anche in alcune delle
installazioni.
È il caso di «In fasce», un’illusione anamorfica dipinta a
parete. Si tratta di una riproduzione di tondi robbiani creata per gli occhi (e l’altezza) dei
bambini, che i più grandi dovranno chinarsi per vedere. In
più, oltre alle nuove installazioni, continua l’attività de La
Bottega dei Ragazzi che, dal
2006, si propone di avvicinare
i più piccoli al mondo dell’arte
e che, da settembre, troverà
spazio con i suoi laboratori
creativi anche nelle nuove
stanze del museo.
Dove e quando
Il Museo degli Innocenti si
trova a Firenze, in piazza della
Santissima Annunziata 13, ed
è aperto dal lunedì alla domenica, dalle ore 10 alle 19, con
ingresso consentito fino a 30
minuti prima della chiusura.
Accanto all’esposizione, nell’antico stenditoio dell’Istituto, c’è la caffetteria «Caffè del
Verone»; nel bookshop cataloghi, cartoline e segnalibri
che riprendono le opere principali del Museo. I biglietti base costano sette euro, cinque
quelli ridotti. Lo sconto è applicato agli over 65 e ai ragazzi dai 12 ai 18 anni.
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Storia
Arte
Architettura
È la prima sezione del museo: si inizia con la storia
dell’istituzione, legata all’assistenza in Italia e al racconto
della vita quotidiana all’interno dell’Istituto. In questa
parte di percorso, particolarmente affascinanti sono le 140
piccole teche contenenti una selezione di segni distintivi,
spesso lasciati con i bambini, per permettere un eventuale
futuro riconoscimento da parte dei genitori
La sezione è ospitata nei luoghi che, in passato, venivano
utilizzati per accogliere bambini e balie. E rappresenta
la parte più rilevante del patrimonio artistico conservato
dagli Innocenti. Tra le diverse opere esposte spiccano
quelle di Sandro Botticelli («Madonna col Bambino»),
Domenico Ghirlandaio («Adorazione dei Magi»)
e Neri di Bicci («Incoronazione»)
Il percorso racconta l’evoluzione del complesso
monumentale e delle funzioni svolte nei diversi spazi:
dal Loggiato di facciata fino al Cortile degli uomini
e a quello delle donne che rappresentano da sempre
il cuore dell’istituzione. Se oggi i tre ambienti sono
conosciuti più per la loro bellezza, un tempo erano famosi
per essere i luoghi dove vivevano i bambini abbandonati
12345367318
59A97BC38D3EFEA382 LA STAMPA 8
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
.
Società .27
A spasso fra i cipressi calvi
nel parco secolare di Miradolo
Il castello in Piemonte ospita la mostra dedicata all’architetto di giardini Porcinai
PAOLO PEJRONE
uriosa, significativa e,
forse, un po’ inquietante la vicinanza tra il
vecchio parco del Castello di
Miradolo, a San Secondo di
Pinerolo, e un grande, nuovissimo «parco acquatico» a tema preistorico: due epoche e
due mondi differenti.
E dire che, camminando
tra i viali dell’antico giardino,
l’esperienza se non della preistoria, almeno della storia può
diventare ben più verosimile e
concreta: in pochi parchi ho
visto una simile ricchezza di
alberi monumentali, enormi e
maestosi, con tronchi così
possenti e grandi da incutere
un reverenziale rispetto. Alberi che furono piantati dai
Bricherasio circa centocinquanta anni fa, antichi dunque ma non antichissimi: il
terreno di fondo valle, fertile e
ricco, e l’abbondanza di acque, incanalate in piccole bealere che attraversano tutto il
giardino (con le vecchie, belle
lose di pietra per oltrepassarli), hanno evidentemente dato
i loro benefici.
È stato un giardino a suo
tempo piantato in modo
estremamente saggio e capace, con una profonda consapevolezza di quello che le piante
sarebbero diventate negli anni a venire e senza timore di
attese e momentanei vuoti:
più che generose distanze di
impianto hanno saputo garantire una crescita libera, sana e proporzionata.
C
Alberi imponenti
Anche a voler citare soltanto
gli alberi più imponenti,
l’elenco è lungo e vario, di gusto prettamente romantico, a
cominciare dai tre mastodontici cipressi calvi, taxodium distichum, che una volta cingevano le rive di un piccolo lago, insieme al grande
tasso, agli agrifogli, ippoca-
Nel parco del Castello di Miradolo sono tanti gli alberi piantati 150 anni fa dalla famiglia Bricherasio
stani e platani dai tronchi tutti
corrugati e contorti.
Un enorme albero dei tulipani, liriodendro tulipifero, cresce
davanti al castello, ripreso un
poco più in là da altri venerabili
esemplari, con giovani piante
nate dal seme al seguito: dall’imponente sequoia americana
alla cryptomeria del Giappone o
agli enormi carpini dal legno così tormentato.
E che dire dei faggi, presenti
in gran quantità e varietà, primo tra tutti un gigantesco faggio purpureo?
Chiome così fitte ed intricate
da formare un’ alta e propria
volta che chiude la vista del cielo: al di sotto il verso ovattato di
qualche uccello e per il resto silenzio e quasi buio. Solo ogni
tanto, là dove un po’ di luce riesce a filtrare, il sottobosco di ruscus e Convallaria japonica cede il passo a vecchi gruppi di ortensie. Davvero inusuale per
l’epoca doveva poi essere il bosco di bambù che cresce lungo
le sponde di un piccolo canale
d’acqua: bambù giganti, i più alti, Phyllostachys edulis, quelli
amati dai panda.
Affascinante è la serra neogotica, oggi riportata al suo
originale splendore: pavimen-
to in terra battuta e pareti in
procinto di venir ricoperte dal
Ficus repens.
Disegno semplice
Un parco, quello di Miradolo,
dal disegno semplice e al contempo grandioso, con la vasta
radura centrale in prato, i suoi
boschetti cresciuti ad incorniciare le cime delle montagne
d’intorno e il tutto contornato
da viali bellissimi, con tigli dai
rami che ricadono fino a terra e
spalliere di bossi centenari miracolosamente sani. Un gioco
continuo di ombre e di luci improvvise, di scorci e di vedute
lontane, con il castello che, in
tutto questo verde, sembra
quasi perdersi. Un equilibrio
che si è preservato nel tempo,
nonostante le non poche offese
subite nella seconda metà del
secolo scorso, quando la proprietà fu donata ad una congregazione religiosa.
Offese che hanno riguardato
meno il parco e più il castello.
Dal 2006 Maria Luisa Cosso e la
figlia Paola Eynard, con la loro
Fondazione, hanno salvato, nel
rispetto più assoluto del luogo e
della sua storia, Miradolo dall’abbandono e ne curano il progressivo restauro con un amore
“L’Italia è un giardino”
viaggio tra storia e bellezza
ANTONELLA MARIOTTI
S
A sinistra
La Mortella
a Ischia,
a destra
i Giardini di
Boboli a Firenze
In alto,
la copertina
del libro
mondo» apre così il suo «L’Italia è un giardino», edito da Laterza e da poco sugli scaffali
delle librerie. L’elenco nell’indice, diviso in Prima e Seconda
Radice, racconta il cammino
dalla Reggia di Monza fino ai
Giardini di Pegli (Genova), attraverso i viali alberati delle
grandi residenze nobiliari, o
quelli dei grandi alberi dei giardini pubblici milanesi. Non c’è
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
regione italiana che non abbia
un hortus parola usata per descrivere la prima forma di giardino chiuso. Ma Fratus compie
un viaggio anche di scoperta,
non solo di racconto, lo descrive
nell’introduzione: «Ci sono luoghi in cui sono arrivato per caso, o per scommessa, per fiuto, i
meno giardini se vogliamo, ma
di certo non di meno valore».
Se i giardini della Reggia di
Caserta paiono all’autore un libro di mille pagine - non è che
per questo sia più interessante
di «un romanzo di cento» - il
percorso letterario arriva anche ai giardini pubblici e all’acqua. La «Seconda radice» è dedicata ai percorsi d’acqua immancabile in ogni giardino, e
per raccontare la via dell’acqua
tra gli alberi si inizia con il giardino monumentale di Valsanzibio (campagne padovane) dove
«spunta una nave di pietra. Una
facciata galleggiante avvolta dai
boschi dei monti retrostani».
Qui da Venezia si arrivava via
fiume, con una chiatta si superavano le paludi e ci si presentava
ai signori di Barbarigo. Sono
questi i giardini italiani: storia,
cultura e immensa bellezza.
Il libro di Tiziano Fratus
ono templi, architetture
di alberi, siepi di bosso,
ortensie centenarie, palme che hanno visto Goethe e
prati come velluto.
I giardini italiani stanno conoscendo la popolarità che
meritano, perché il giardino è
nato nei nostri confini dagli
antichi fazzoletti di terra dei
monasteri o delle scuole di
medicina, gli orti botanici erano una coltivazione di piante
più o meno velenose per cerusici. Tiziano Fratus, che ha
sempre amato gli alberi secolari e ne ha raccontato la vita e
la storia, adesso si è dedicato
ai giardini italiani. Ha compiuto un viaggio tra quei viali,
un viaggio storico, botanico e
poetico. «Non ho parole per
descrivere la bellezza del
e un’attenzione eccezionali.
Oggi è sede di concerti e di
mostre, come quella, bellissima, aperta fino al 30 ottobre,
dedicata al grande architetto di
giardini Pietro Porcinai, con le
riproduzioni dei suoi disegni,
alcuni stralci dei suoi scritti e
soprattutto le foto del sempre
bravissimo Dario Fusaro. Fortuna maggiore non ci sarebbe
potuta essere per questo posto:
ritornare, come era ai tempi
dell’ultima castellana, Sofia di
Bricherasio, allieva di Delleani,
un cenacolo di arte e, fortunatamente, anche di «coltura».
twitter @lamariotts
ANSA
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28 .Spettacoli
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
“La mia Jane, vergine e incinta
insegna a inseguire i sogni”
Gina Rodriguez interpreta la serie tv “Jane the Virgin” (Rai 2)
“Le madri single adolescenti non sono mai state raccontate così”
Colloquio
ADRIANA MARMIROLI
ane è vergine e incinta,
ma non è un miracolo: solo l’errore di un medico
che le ha impiantato l’ovulo
destinato a un’altra. Ciò che
conta è che una ragazza, che
aveva deciso di rimanere illibata fino al matrimonio, si trova a vivere i problemi di una
mamma single.
Molto moderna e attuale
nei contenuti se non nella fattura, da telenovela americanizzata, Jane the Virgin negli
Usa è stato un caso: la leggerezza della commedia applicata a tematiche toste, fecondazione assistita, aborto, uteri in affitto, coppie omo, sessualità prematrimoniale. Al
centro del racconto per di più
c’è la media borghesia di una
comunità – quella di lingua
spagnola - in genere abbastanza marginale su piccolo e
grande schermo, minoritaria
ma «di massa» nella società
multiculturale americana.
Disponibile sulla piattaforma Netflix, sapremo presto se
Jane the Virgin piacerà anche
in Italia: ieri è andata in onda
«Le mia responsabilità»
J
la prima puntata su Rai 2. Qualche rischio c’è: il canale torna
alla commedia assente da molti
anni (da Friends sostanzialmente), «tradendo» la propria anima maschile e poliziesca rappresentata da titoli come Ncis,
Hawaii Five-0, Blue Blood, Coliandro, Squadra Speciale Cobra
11, titoli amati anche dal pubblico femminile ma parecchio testosteronici. Dopo Jane le serie
annunciate per luglio sono The
Good Wife e Le regole del delitto
perfetto, con donne per protagoniste: una bella svolta.
Origini portoricane
Gina Rodriguez, americana di
origini portoricane, graziosa
ma non bellissima, simpatica e
cicciottella, vincitrice di un Golden Globe, è l’attrice che interpreta Jane: a sentirla, è molto
consapevole dell’impatto che
una serie come questa può avere a favore della sua gente, che
finalmente fa conoscere al di
fuori degli stereotipi. «È nuovo
il modo in cui parla di una madre single e adolescente: la prospettiva è positiva come non si
era mai vista. È buffa e drammatica, scandalosa, sexy, spensierata, rock». La serie - spiega
- racconta bene una famiglia di
latinos. «La nonna nello show
parla in spagnolo con Jane che
le risponde in inglese. Così io:
sono nata a Chicago, con i miei
parlo nella lingua in cui sono
cresciuta, e loro nella loro. Qui
puoi essere latino-americano
ma anche americano-latino».
Sono fiera di essere
latina, far conoscere
quella realtà per
come è davvero è
una delle missioni
della mia vita
Gina Rodriguez
Attrice, protagonista
di «Jane the Virgin»
In onda
«Jane the Virgin»
è disponibile
su Netflix
e va in onda
su Rai 2
il giovedì sera
Lingua a parte, il legame con
le radici è forte. «Ricco e appassionato: amo la musica,
il cibo, il senso della famiglia. Sono orgogliosa di
far parte di questa comunità, farla conoscere
“fuori” è una delle missioni della mia vita». Missione di non poche altre star,
della tv e del cinema, di origini latino-americane: «Penso – dice ancora Rodriguez che qualunque attrice abbia
l’opportunità unica di usare il
proprio mestiere a favore di
questioni sociali e politiche. Io,
per esempio, sento la responsabilità di essere di esempio per
le ragazze che desiderano realizzare i propri sogni».
Un osservazione a parte sul
tema della verginità: «È un tema su cui non do valutazioni.
Però mi sembra che la nostra
società abbia reso accettabile la
maternità in giovanissima età,
mentre ritengo che un figlio sia
meglio farlo il più tardi possibile. So anche che ci sono molte
giovani donne che si riconoscono nel personaggio della mamma di Jane: ha avuto un bimbo
giovanissima, ha scelto di tenerlo ma vorrebbe vivere la
propria vita. Non sa cosa fare,
ma sa di volerlo fare nel modo
migliore per la figlia».
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I Led Zeppelin
assolti a LA
“Stairway”
non fu plagio
Per arrivare in tribunale ci
sono voluti 45 anni, ma in poco più di una settimana è arrivato il verdetto: per comporre l’introduzione chitarristica alla celebre canzone
Stairway to Heaven (la loro
più celebre, del 1971) i Led
Zeppelin non hanno copiato
Taurus, che gli Spirit scrissero nel 1968.
Sul banco dei testimoni si
sono avvicendati i tre Led
Zeppelin superstiti (Jimmy
Page e Robert Plant, che firmarono il brano, più il bassista John Paul Jones), gli eredi
Randy California, leader de-
AFP
Robert Plant e Jimmy Page
gli Spirit, morto mel 1997 a 45
anni, musicologi, esperti di
vari aspetti del music business, per decidere infine che
non ci fossero sufficienti somiglianze tra le due canzoni
per parlare di plagio.
In un comunicato congiunto, Page e Plant hanno commentato: «Siamo felici che la
giuria abbia chiuso così i dubbi sulle origini di Stairway to
Heaven e confermato ciò che
noi sappiamo da 45 anni. Apprezziamo il sostegno avuto
dai fan e ci auguriamo di aver
messo le questioni legali alle
nostre spalle per sempre».
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1
2
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
on c’è forse personaggio più difficile
della Carmen di Bizet. Se la si rende troppo
sensuale riesce volgare, se
troppo controllata può sembrare fredda; guai a farne
un demonio, ma un tocco di
fatalismo oscuro le è innato.
Carmen grida e persegue fino all’autodistruzione il
proprio ideale di libertà ma
non è un simbolo, è donna
reale, impastata di carne e
di sangue.
N
PAOLO GALLARATI
Colonna sonora
Antonacci
brilla
in una Carmen
dalle molte luci
Scena con Anna C. Antonacci
Un bel problema, dunque, per
chi deve incarnarla sulla scena.
Anna Caterina Antonacci, protagonista al Regio di Torino, lo fa
puntando sull’eleganza di stile
vocale: il suo canto è raffinato,
senza sbavature veriste, possiede una sensualità sottile, più allusiva che esplicita. Non le giovano i costumi di Su Bühler, privi di
carattere per lei come per gli altri. Ma lo spettacolo di Matthias
Hartmann, da Zurigo, è godibile.
Nella scenografia astratta di
Volker Hintermeier, la recita-
zione dei cantanti attori si svolge, efficace, in ambienti suggeriti per lo più dalle luci: rossastre nella taverna, abbaglianti
nella scena (da immaginarsi)
della Plaza de Toros, notturne
in quella dei contrabbandieri.
Il direttore Asher Fish fa un
lavoro accurato: la trama sottile di quella musica straordinaria viene fuori nitida e trasparente, non troppo secca, e capace di suggestioni atmosferiche. Il cast è ottimo: il tenore
Dmytro Popov (Don José) ha
.
Spettacoli .29
voce fresca e generosa, il soprano Irina Lungu canta con
molta eleganza nella parte lirica di Michaëla, controfigura
angelica della femme fatale, Vito Priante è un attendibile
Escamillo. Così, sostenuto da
una direzione espressiva, lo
spettacolo riscuote meritato
successo.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
CARMEN
FINO AL 3 LUGLIO
TEATRO REGIO, TORINO
***
che quel mondo mi è entrato
nella pelle».
Si apre stasera con Mozart la 59esima
edizione del Festival dei Due Mondi di
Spoleto. La scelta è caduta su «Le nozze di
Figaro o sia La folle giornata», commedia
per musica in quattro atti di Lorenzo Da
Ponte che Rai Cultura propone in diretta
alle 19.30 su Rai5. Nell’allestimento
prodotto per Spoleto59, l’Orchestra
Giovanile Luigi Cherubini fondata da
Riccardo Muti è condotta da James
Conlon. La regia è di Giorgio Ferrara, le
scene sono di Dante Ferretti e Francesca
Lo Schiavo, i costumi dello stilista
Maurizio Galante. Parte così un’edizione
ricca di ospiti internazionali, tra i quali
Tim Robbins, Robert Wilson, Eleonora
Abbagnato, Rinaldo Alessandrini, Mario
Martone, Liliana Cavani, Emma Dante.
Tanto teatro e tanta lirica ma anche molto
balletto come è tradizione del Festival che
ospita pure diverse mostre d’arte. [M.TAMB.]
ANDREA KIM MARIANI/FESTIVAL SPOLETO
Intervista
MICHELA TAMBURRINO
INVIATA A SPOLETO
el giudizio degli esperti
Il Casellante di Andrea
Camilleri è uno dei racconti più struggentemente divertenti del ciclo così detto
mitologico. Una trilogia del ricordo e della metamorfosi, in
Sicilia. E dove sennò, terra di
contraddizioni e di paradossi,
di metafore e di incontri tra
culture. Eppure no, è Sicilia
ma è quella di Camilleri e
quella di Moni Ovadia che non
è proprio la stessa materia.
Perchè la fantasia del narratore prende i personaggi reali e li trasfigura, irride la forma arcaica e la rimpiange. Un
grande lavoro sul linguaggio e
sulla musica. L’opera, per la
N
Il Casellante di Camilleri
porta la Sicilia a Spoleto
La prima assoluta apre domani il Festival dei Due Mondi
Storia di memorie, rinascita e incontri con Moni Ovadia
Mi piace lavorare su
una lingua
trasfigurata come la
nostra, che ha subito
mille influenze
Moni Ovadia
Drammaturgo, attore,
cantante, compositore
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regia di Giuseppe Dipasquale,
sarà in scena al Festival dei Due
Mondi di Spoleto da domani.
Moni Ovadia ne è l’anima-interprete in diversi ruoli.
Ovadia, dove s’incontrano il suo
mondo e quello di Camilleri?
«S’incontrano prestissimo. Dalla Bulgaria sono arrivato a Milano che avevo tre anni, sono
cresciuto in una città che conosceva l’immigrazione interna.
Vivevamo con i miei zii in un
piccolo appartamento. Accanto
c’era una famiglia messinese,
con la nonna che ricordava il
terremoto. Il più piccolo era il
mio migliore amico, due teppisti. E la nonna ci scaricava una
sequela d’insulti meravigliosi,
urlati in una lingua magica. Il siciliano era nel mio destino. Poi
Attilio Tallarita di Butera: mi
parlava solo il siciliano e cucinava, a me capace solo di mangiare, il cibo della sua terra. Poi
Ignazio Buttitta, i canti di Rosa
Balistreri e Roberto Andò con il
quale abbiamo firmato quattro
spettacoli a quattro mani. Così
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L’avventura del Casellante viene da radici comuni o dalla
nostalgia?
«La lingua di Camilleri mi appassiona come mi interessano
tutti quei linguaggi che hanno
subito influenze e metamorfosi
che si sono trasfigurate».
La storia del racconto è mantenuta sospesa?
«Viene da lontano, epoca fascista, la violenza su una donna, oltre il sadismo contro chi porta
la metamorfosi che apre alla redenzione. Racconta molto di
noi. C’è il figlio, la guerra. Ci riporta ai bambini che arrivano
dal mare e tra brutalità insopprimibili torna la vita».
Lei cerca strade nuove per la
drammaturgia. Ma è un problema di linguaggio, di messa in
scena o di materia?
«Difficile separare. Le tre devono entrare in relazione sinergica per aprire al futuro del teatro che oggi ha un ruolo culturale e politico non sostituibile
dal cinema o dalla televisione.
Ogni attacco al teatro è un attacco alla civiltà».
La modalità di rappresentazione
non è naturalistica.
«Certo, io copro quattro ruoli,
oltre a quello del narratore che
è un po’ Camilleri, entro in altrettante posture diverse, uomo, donna, degenere nella diversità dei generi, con una sapidità picaresca aiutato da liriche
maestose e da barberia. Ai miei
70 anni costruisco un po’ di futuro con i giovani artisti in un
paese che non ama i suoi giovani e non ama i suoi anziani. Il
grande vantaggio d’invecchiare
è che non sei morto giovane.
Tutto lì. Tadeusz Kantor e Pina
Bausch sono morti nel tempo
giusto, io sono andato ai supplementari ma è da lì che a volte si
vince il campionato».
Lei porta in scena parte di una
trilogia. Le collega un ponte?
«La Sicilia di Camilleri e l’idea
che l’uomo possa ritrovarsi in
una metamorfosi nella natura».
E la forma narrativa della fiaba?
«È una speranza di magia, fantasia, poesia».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
PARTNERS - Torino
Inaugura il Mozart
dei premi Oscar
Qui a fianco,
la celebre
Piazza
del Duomo
di Spoleto,
scenario
della
«Maratona
di danza»
e dei concerti
di gala
e di chiusura;
il festival
fu fondato
nel 1958 da
Gian Carlo
Menotti,
scomparso
nel 2007
12345367318
59A97BC38D3EFEA382 LA STAMPA LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
.
Spettacoli .31
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 24 giugno 2016
Rai 1
Rai 2
6.00 Il caffè di Raiuno
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Estate
10.30 Rai Player Attualità
10.35 Cedar Cove Telefilm
11.15 Don Matteo 7 Fiction
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 Estate in diretta
15.35 Legàmi Telenovela
16.30 Tg 1
16.40 Estate in diretta Attualità Eleonora Daniele e
Salvo Sottile conducono
il rotocalco pomeridiano dedicato al grande
viaggio nell’Italia di
oggi
18.45 Reazione a catena Gioco
20.00 Telegiornale
20.30 Techetechetè 2016... Vorrei rivedere Varietà
8.40 Il nostro amico Kalle TF
9.25 Rai Player Attualità
9.30 Spaziolibero Attualità
9.40 Tg2 Insieme Estate
10.30 Summer Voyager
11.20 Il nostro amico Charly TF
12.10 La nostra amica Robbie
Telefilm
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Il Caffè degli Europei
14.00 Prossima fermata: omicidio Film-tv
15.35 Elementary Telefilm
16.15 Guardia costiera Telefilm
17.50 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità
18.05 Tg sport
18.20 Tg 2
18.50 NCIS Los Angeles TF
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.05 Lol Serie
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
12.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg 3. Tg Regione
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Piazza Affari
14.55 Tg3 Lis
15.05 La casa nella prateria TF
15.50 Sam & Sally - La collana
Fiction
16.50 Due assi per un turbo
Fiction
17.50 Geo Magazine
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 I giorni di Parigi Sport
20.35 Un posto al sole SO
21.25
La mafia uccide
solo d'estate ★★★★
21.15
La carica dei 102 ★★
21.05
Tg3 Speciale Brexit
FILM. (comm., 2000) con Glenn
FILM. (comm., 2013) con Cristia-
Close, Gérard Depardieu. Regia
di Kevin Lima. Dopo aver salvato un rifugio per cani, Crudelia De Mon si allea con il perfido stilista francese Le Pelt
ATTUALITÀ. Bianca Berlinguer
conduce uno speciale in occasione del referendum in Gran
Bretagna, che potrebbe decidere l'uscita del Paese dall'Unione Europea
na Capotondi, Pif. Regia di Pif.
La vita di Arturo, 20 anni, è da
sempre segnata dagli omicidi
di mafia
23.10 Ispettore Jury - Il cigno
della morte Film-tv
0.40 Tg 1 - Notte
1.15 Cinematografo
2.20 Sottovoce Attualità
2.35 Mille e una Notte... Musica Magazine
23.00 The good wife Telefilm
23.50 Tg2
0.05 Tezz Film
1.55 Appuntamento al cinema
2.00 Escape - Il nuovo fuggitivo Film (azione, 2005)
Rai 3
Canale 5
Italia 1
Tg 5 Prima pagina
Traffico
Tg 5 Mattina
Centovetrine Soap
opera
9.45 Le tre rose di Eva Fiction
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.10 Una vita Soap opera
14.45 Cherry Season - La stagione del cuore TN
15.45 Il segreto Telenovela
La serie ambientata
nella Spagna rurale
dell’inizio del XX secolo
16.45 Un’estate a Marrakech
Film-tv
18.45 Caduta libera smile
Game show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Paperissima sprint estate
6.55 Settimo cielo Telefilm
7.45 Una per tutte, tutte per
una Cartoni animati
8.10 Belle e Sebastien Cartoni
8.35 Georgie Cartoni animati
9.00 Sailor moon Cartoni
9.25 Chuck Telefilm
10.25 White Collar Telefilm
12.25 Studio Aperto
13.05 Sport Mediaset Sport
13.45 I Simpson Cartoni
14.35 I Griffin Telefilm
15.00 Big Bang Theory Sitcom
15.35 My name is Earl Telefilm
16.05 Due uomini e mezzo
Telefilm
16.35 Suburgatory Telefilm
17.00 Friends Telefilm
17.55 Dharma & Greg Telefilm
18.20 Camera Café
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.25 CSI Miami Telefilm
6.00
7.55
8.00
8.45
21.10
Caduta libera
Campionissimi
GAME SHOW. Puntata speciale con-
dotta da Gerry Scotti che accoglie
in studio undici tra i campioni dell’ultima edizione del programma. Tra gli ospiti, Iva Zanicchi
23.30 Supercinema Speciale
Taormina
0.10 X-Style motori Attualità
0.40 Tg 5 Notte. Meteo.it
1.30 Paperissima sprint estate
Varietà (Replica)
2.45 Tierra de Lobos Telefilm
23.30 Radici Attualità
0.25 Tg3 Attualità
0.30 Meteo 3
0.35 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità
0.45 Memex - La scienza raccontata dai protagonsti
Rete 4
La 7
6.55 Hunter Telefilm
8.55 Cuore ribelle Telenovela
9.45 Carabinieri Telefilm
10.45 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 I viaggi di Donnavventura Documentari
16.00 La stangata Film
(comm., 1973) con Paul
Newman, Robert Redford. Regia di George
Roy Hill ★★★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Dentro la notizia
19.55 Tempesta d’amore Soap
opera
20.30 Dalla vostra parte
Attualità
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.30 Omnibus Attualità
9.45 Coffee break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.20 Tagadà Attualità
16.20 Sfera Documentari
17.15 Joséphine ange gardien
Telefilm
19.00 A cena da me Talent
show Cinque sere per
conoscersi, per scoprirsi,
partendo dall’organizzazione di una cena
impeccabile e per decretare il miglior cuoco tra i
cinque concorrenti del
reality
20.00 Tg La7
20.35 Otto e mezzo Attualità
21.10
Blindspot
21.15
Quarto grado
TELEFILM. Un ladro ruba un
dipinto intitolato “Ultimatum”.
Il quadro raffigura una rosa in
fiamme, uno dei tatuaggi di
Jane. Si tratta di una trappola
per attirare e uccidere Jane
ATTUALITÀ. Gianluigi Nuzzi, con
21.10
Crozza nel Paese
delle meraviglie...
Alessandra Viero, conduce un
nuovo appuntamento del programma d’inchiesta. Anche stasera non mancheranno ricostruzioni dei casi analizzati
VARIETÀ. Stasera andrà in onda
il meglio dello show di Maurizio Crozza. Protagonista, come
sempre, la strettissima attualità del nostro Paese
23.45 Top Dj - Re-play Musicale
1.15 Suits Telefilm
2.40 Studio aperto - La giornata
2.55 Premium sport Sport
3.35 Yu-Gi-Oh! Cartoni
animati
0.30 Stalker Attualità
2.40 Ieri e oggi in tv - Vai con
la sigla Varietà
3.45 Culastrisce nobile veneziano Film (comm.,
1976) con Marcello
Mastroianni ★★
23.00 Tutti pazzi per Mary Film
(comm., 1998) con
Cameron Diaz, Matt Dillon. Regia di Bobby Farrelly, Peter Farrelly ★★
1.25 Otto e mezzo (Replica)
2.00 A cena da me Talent (R)
digitale terrestre
RAI 4
21
13.40 Star Trek
Enterprise Serie
15.10 Fairy Tail Telefilm
15.40 Numbers Serie
17.55 Rai News - Giorno
Notiziario
18.00 Rai Player
Magazine
18.10 Flashpoint Serie
19.40 Scandal Serie
21.10 Blitz Film
22.50 Ray Donovan Serie
23.35 Fargo Serie
0.50 Fargo Serie
1.35 Rai News - Notte
RAI 5
23
16.25 Sinatra All Or
Nothing At All
18.25 Rai News - Giorno
18.30 Memo L’agenda
Culturale Rubrica
19.20 Le Nozze di Figaro
Musicale
23.20 Terza Pagina
Rubrica
23.50 Nick Cave - 20000
Days On Earth Film
1.25 Rai News - Notte
1.30 Lynard Skynard Pronounced
Lehnerd Skinerd
RAI STORIA 54
20.30 Il giorno e la storia Documentari
20.45 Il tempo e la storia. I bambini soldato Documentari
20.45 Il tempo e la storia. I bambini soldato Documentari
21.30 L’Italia della
Repubblica L’alba della
Repubblica
22.30 Donne Guerra e
Pace-La guerra
che viviamo
RAI MOVIE
16.20 Il richiamo della
foresta Film
17.50 Rai News - Giorno
Notiziario
17.55 Rai Player
Magazine
18.05 Il rompiballe Film
19.40 Scusa se è poco
Film
21.15 Green Card Matrimonio di
convenienza Film
23.05 Merantau Film
0.55 Rai News - Notte
Notiziario
film
18.50 Elizabethtown Orlando
Bloom decide di farla
finita, ma suo padre
muore all’improvviso
SKY PASSION
19.00 Agente 007 - L’uomo
dalla pistola d’oro
Un’organizzazione
manda il killer
Scaramanga a uccidere
James Bond (Moore)
SKY HITS
19.05 Il risolutore Gli agenti
Vin Diesel e Larenz Tate
alle prese con uno spietato boss dei narcos SKY
MAX
19.10 Natale in India Per evitare il processo, l’ingegnere De Sica cerca
d’incastrare il giudice
Boldi SKY COMEDY
19.15 Il tango della gelosia
Per ingelosire il marito,
Monica Vitti inventa
una relazione con il
guardaspalle SKY
CLASSICS
19.20 Pongo - Il cane milionario Protagonista un
simpatico e ricchissimo
Jack Russell SKY CINEMA
FAMILY
19.25 San Pietro e le Basiliche
Papali di Roma 3D SKY
CINEMA 1
21.00 Sky Cine News - Jem e
le Holograms SKY
CINEMA 1
Alice in Wonderland
Alice torna nel Paese
delle Meraviglie per
aiutare i suoi abitanti
in rivolta SKY CINEMA
FAMILY
serie tv
17.05 I Griffin FOX
17.30 Criminal Minds
FOX
17.35 American Dad FOX
17.45 Castle FOX LIFE
18.00 American Dad FOX
18.20 Criminal Minds FOX
CLASSICS
18.30 I Simpson FOX
18.35 Ci pensa Mainardi
PASSION
The Uninvited Uscita
da un istituto psichiatrico, Anna scopre che il
padre si è fidanzato SKY
MAX
21.10 Casino Royale James
Bond è sulle tracce di
alcuni finanzieri che
riciclano denaro sporco
SKY HITS
Dio esiste e vive a
Bruxelles Film surreale
in cui Dio è un vero e
proprio personaggio
che vive a Bruxelles SKY
CINEMA 1
22.35 L’amore bugiardo Gone Girl Dal bestseller di Gillian Flynn.
Protagonisti Ben
Affleck e Rosamund
Pike SKY MAX
FOX
LIFE
DISCOVERY CHANNEL
SKY UNO
19.00 Megafabbriche Boeing 747 NATIONAL
GEOGRAPHIC
DISCOVERY CHANNEL
SKY
UNO
19.20 SOS veterinario
DISCOVERY CHANNEL
19.55 Seconda guerra: soldati speciali NATIONAL
GEOGRAPHIC
20.00 Dago in the Sky - Io
sono la mia fiction
ARTE
Acquari di famiglia
FOX
LIFE
20.10 Mom FOX
20.35 2 Broke Girls FOX
21.00 Rosewood FOX CRIME
Revenge FOX LIFE
The Grinder FOX
21.25 The Grinder FOX
21.50 Revenge FOX LIFE
Life in Pieces FOX
21.55 Rosewood FOX CRIME
22.15 Life in Pieces FOX
22.45 The Catch FOX LIFE
Scream Queens FOX
22.50 NCIS FOX CRIME
23.35 Happiness FOX LIFE
2 Broke Girls FOX
23.45 NCIS FOX CRIME
Mom FOX
0.30 Chiara Maci
VitadaFoodblogger
CIELO
TV8
26
16.15 Case in rendita
17.15 Buying & Selling
18.15 Fratelli in affari
Varietà
19.15 Affari al buio Texas Documentari
20.15 Affari di famiglia
Documentari
21.15 Le età di Lulù Film
23.15 La seduzione Film
1.00 Priscilla - My
Crazy Life
2.00 Mio figlio il pornoattore
Documentari
8
13.15 Vanity Fair
Confidential
14.15 Non nuocere Film
16.00 Scandali ad
Hollywood
17.00 Eredità da star
18.00 Hell’s Kitchen Usa
19.00 Il tocco dello chef
19.15 House of Gag
Varietà
21.15 Una scatenata
dozzina Film
23.15 Ghost Rider Film
1.30 Eredità da star
Documentari
REAL TIME
DISCOVERY CHANNEL
20.20 America’s Next Top
Model SKY UNO
20.30 Natalia Ginzburg Storia di una voce
ARTE
20.55 Prigionieri di viaggio
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.00 Amici per le bielle
DISCOVERY CHANNEL
21.10 Into Eternity: A Film
for The Future ARTE
America’s Next Top
Model SKY UNO
21.50 L’impero della droga
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.55 Diesel Brothers
DISCOVERY CHANNEL
22.00 America’s Next Top
Model SKY UNO
22.30 I Tesori dell’Antico
Egitto ARTE
31
12.50 Alta infedeltà
14.45 Bake Off Italia:
dolci in forno
Varietà
17.10 Quattro matrimoni
19.10 Il mio grosso
grasso matrimonio gipsy US
20.10 Take Me Out: esci
con me Varietà
21.10 Il boss delle torte
22.10 Il boss delle torte:
vacanze in famiglia
intrattenimento
19.35 Come è fatto
FOX
LIFE
FOX LIFE
13.15 Goodbye & Amen
(L’uomo Della Cia)
Film
15.30 Cuando Calienta
El Sol... Vamos
Alla Plaia Film
17.25 Oh, Serafina! Film
19.20 Supercar Telefilm
20.05 Walker Texas
Ranger Telefilm
21.00 Bruc. La Leggenda
Film
22.55 Il Bounty Film
1.30 Tai-Pan Film
3.40 Furia gialla Film
19.05 Come è fatto
CRIME
19.15 NCIS FOX CRIME
19.20 How I Met Your
Mother FOX
19.45 How I Met Your
Mother FOX
20.05 NCIS FOX CRIME
Grey’s Anatomy
22
18.50 Giardini da incubo
CRIME
19.00 I Simpson FOX
19.10 Grey’s Anatomy
IRIS
18.40 Marchio di fabbrica
Obiettivo mortale Un
cronista senza scrupoli
mette il naso in un
complicato intrigo
internazionale SKY
Chiedimi se sono felice
Aldo, Giovanni e
Giacomo vorrebbero
interpretare il Cyrano
de Bergerac SKY COMEDY
Ritorno al Marigold
Hotel Dev Patel e
Maggie Smith volano
negli States per realizzare un sogno SKY
24
DMAX
15.55 A mani nude nella
palude
16.50 Niente da dichiarare - 1^TV
17.45 Megatraslochi
18.35 Affare fatto!
19.30 Si salvi chi può!
Varietà
20.20 Affari a quattro
ruote
21.10 Supertruckers:
trasporti eccezionali - 1^TV
22.00 Gli eroi dell’asfalto
serie tv
film
18.10 Intrigo internazionale
Cary Grant viene scambiato per un personaggio inventato dal controspionaggio PREMIUM
UNIVERSAL
19.20 Wanted - Scegli il tuo
destino La trasformazione di un uomo
comune in un ardito
giustiziere: Wesley
Gibson PREMIUM CINEMA
ENERGY
19.25 La guerra di Charlie
Wilson Storia vera di
Charlie Wilson (Tom
Hanks), il deputato
americano degli anni
‘80 PREMIUM CINEMA
19.30 Step Up Un piccolo criminale è costretto ad
iscriversi a una scuola di
ballo. Musicale PREMIUM
CINEMA EMOTION
19.35 Il professore matto Il
professor Eddie
Murphy, 180 chili di
peso, si trasforma in
Buddy Love PREMIUM
COMEDY
20.40 Filler Studio Universal
— A Noi Piace Corto
PREMIUM UNIVERSAL
21.15 La teoria del tutto
Università di
Cambridge 1963.
Stephen e Jane si
incontrano ed è colpo
di fulmine PREMIUM
CINEMA
D.A.R.Y.L. Un bambino
abbandonato viene
adottato da una coppia. Ma nasconde un
segreto PREMIUM
UNIVERSAL
A piedi nudi Figlio di
una ricca famiglia un
giovane uomo incontra
l’ingenua Daisy PREMIUM
CINEMA EMOTION
The Day After
Tomorrow - L’alba del
giorno dopo Il climatologo Dennis Quaid scopre che la Terra va
verso una nuova era
glaciale PREMIUM CINEMA
ENERGY
C’è chi dice no Max,
Samuele e Irma si trovano ad affrontare un
male comune: i raccomandati PREMIUM
COMEDY
22.45 Now Is Good Tessa ha
17 anni e ama la vita.
Ma le hanno diagnosticato una malattia terminale PREMIUM CINEMA
EMOTION
23.00 A scuola con papà Un
grasso e ricco industriale si iscrive a scuola con
il figlio per aiutarlo
PREMIUM UNIVERSAL
23.20 L.A. Apocalypse Apocalisse a Los
Angeles PREMIUM
CINEMA ENERGY
Perdiamoci di vista In
un programma capita
Asia Argento che smaschera in diretta Carlo
Verdone PREMIUM
COMEDY
52
16.25 30 Rock JOI
16.30 Supernatural ACTION
16.40 Orange Is The New
Black STORIES
The Glades TOP CRIME
16.50 30 Rock JOI
17.15 2 Broke Girls JOI
17.25 Supernatural ACTION
17.35 Flikken - Coppia in
giallo TOP CRIME
17.40 Dr. House - Medical
division STORIES
2 Broke Girls JOI
18.10 The middle JOI
18.15 Fringe ACTION
18.30 Flikken - Coppia in
giallo TOP CRIME
18.35 Dr. House - Medical
division STORIES
The middle JOI
18.55 Mom JOI
19.05 Undercover ACTION
19.15 Quelli di Joi JOI
19.25 Person Of Interest TOP
CRIME
19.30 Royal Pains STORIES
Una mamma per
amica JOI
20.10 Undercover ACTION
20.20 Royal Pains STORIES
Due uomini e 1/2 JOI
Person Of Interest TOP
CRIME
20.50 Due uomini e 1/2
21.10 Major Crimes TOP
JOI
CRIME
21.15 Chicago Med STORIES
2 Broke Girls JOI
Chicago Fire ACTION
21.40 L Super Fun Night JOI
22.00 Major Crimes TOP
CRIME
32
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
SPORT
5678 1234
PROGRAMMI
IN TV
ore 12
Zona 12 Pm
Europei
(Rai Sport 1)
ore 13,30
Il Caffè
degli Europei
(Raidue)
ore 19
Zona 19 Pm
Europei
(Rai Sport 1)
ore 20,10
I giorni di Parigi
(Raitre)
ore 21
Paris Nuit Live
(Sky Sport 1)
Verso la rinuncia
Direttore tecnico
Lippi in forse
GUGLIELMO BUCCHERI
INVIATO A MONTPELLIER
GIOCA COSI’
Palla a noi, la fatica agli altri.
Per la Spagna questa è
l’equazione preferita, un passaggio quasi obbligato per
diventare, e restare, grandi.
Così è stato nel 2008 e nel
2012 (titoli europei) e nel
2010 (titolo mondiale), così
non è accaduto due anni fa in
Brasile (fuori nella prima fase) e così sarà, forse, lunedì
quando le Furie Rosse sfideranno gli azzurri a Parigi.
Morata protagonista
Gioco collettivo, improvvise
De Gea
4-3-3
De Gea
Sergio Ramos
Iniesta
Sergio
Ramos
Piqué
Palle
recuperate
Piqué
Jordi
Alba
Juanfran
Nolito
Busquets
Iniesta
Busquets
Juanfran
19
Busquets
HANNO GIOCATO
Morata
Il fattore Iniesta
La versione francese della
Spagna sfugge alle ultime e i
numeri lo dimostrano. Il cuore è sempre lo stesso, il ritmo
no: c’è l’intramontabile Iniesta in regia, manca l’intensità e la leggerezza dei tempi
migliori. Già, Iniesta. L’uomo
della provvidenza ha perso
per strada il gemello diverso
Xavi, ma sembra aver riacquistato quelle qualità che
ne hanno fatto il centro del
pallone mondiale: Iniesta recupera palla, crea occasioni,
non sbaglia un passaggio, innesca i compagni con lanci
millimetrici. È lui là in mezzo
ad accendere o abbassare i
giri del motore ed è lui ad alzare la testa per cercare l’intesa con i folletti Silva e Nolito. Tutto secondo copione,
dunque. Ma con una piccola,
e significativa, deviazione:
questa Spagna non è nuova
negli interpreti, o quantomeno lo è parzialmente, ma ha
scelto di avanzare anche
senza il pallone incollato ai
piedi. Un flash? Piquè è al
primo posto nella classifica
di squadra dedicata ai lanci
lunghi, precisi e positivi (ben
13 fino ad ora), una figura
molto simile a quella del nostro Bonucci. Xavi era l’interprete perfetto per dare
un senso immarcabile alla
ragnatela di passaggi: tocchi
corti e veloci, velocissimi,
persi con l’uscita di scena di
quell’attore, Xavi appunto,
che costringe la Spagna a
qualche variazione sul tema.
I TOP
270’ su 270’
Fabregas
Silva
Lanci
positivi
13
Piqué
Fonte:
LA STAMPA
VERSO L’OTTAVO DI FINALE DI SAINT-DENIS
Lotta
di classe
Lunedì l’Italia troverà una Spagna che sta
cambiando: stessa qualità e gusto
del palleggio, meno ritmo e più lanci lunghi
verticalizzazioni: tutto vero, in
verità un po’ meno. Oggi fra le
Furie Rosse vive di luce propria l’esterno d’attacco Nolito,
arrivato in nazionale solo un
anno e mezzo fa e, adesso, re
delle sponde e delle invenzioni. L’anno prossimo Nolito lascerà il Celta Vigo per il Manchester City, intanto si diverte
a creare scompiglio in tandem
con Silva e al servizio di Morata. L’ormai ex juventino ha le
polveri asciutte, tira da ogni
dove, fa gol: questo è, per lui, il
più affascinante teatro della
giovane carriera e non lo sta
macchiando, anzi. Morata più
Silva (a destra) e Nolito (a sinistra): la difesa azzurra non po-
Pilastri
Iniesta, 32
anni, e Piqué,
29, cardini del
centrocampo
e della difesa
della Spagna
campione
in carica
dal 2008
trà distrarsi nemmeno un secondo e dovrà stare all’erta
sulle incursioni da dietro di
Fabregas e dello stesso Iniesta, favorite dai movimenti ad
elastico di Morata. Agli spagnoli piace dare sempre la
sensazione di voler entrare in
porta con la sfera come compagna, un rischio calcolato,
ma che per avere fortuna deve
compiersi a mille all’ora.
Sei sempre presenti
Palla a noi, la fatica agli altri.
La Spagna pensa così, da almeno dieci anni. Il modo di
stare in campo, così come
quello di pensare le proprie
trame, è lo stesso. Sei sono i
ragazzi di Del Bosque che non
si sono persi neanche un secondo di questo Europeo e che
non si perderanno l’Italia insieme a chi ha tirato il fiato solo per dieci, venti minuti. La
Spagna ha un gruppo di titolari ed uno di riserve come è giusto che sia e come ha anche
l’Italia per buona pace di Conte: i titolari hanno le idee chiare, sulla loro traduzione in
campo, però, i dubbi non mancano. Grandi si diventa e si resta, ma non per sempre: se vedremo la versione francese
degli spagnoli c’è da ben sperare.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Del Bosque e le crepe del tiki taka
Il ct pigliatutto si scopre discusso
trebbe anticipare l’atteso giudizio della Corte Federale della Figc e
decidere di fare un
passo indietro rinunciando al ruolo di direttore tecnico. I giudici federali sono riuniti
per esprimersi sulla
compatibilità o meno
di Lippi candidato al
nuovo ruolo in Figc
con la figura del figlio
Davide procuratore
sportivo. Intanto, Conte aspetta di capire le
condizioni di Candreva dal risultato di nuovi esami clinici: l’esterno è in dubbio per la
[G. BUC.]
Spagna.
Tra polemiche interne, un portiere inviso al tifo e scelte
non condivise l’identità della Roja sembra smarrirsi
GIULIA ZONCA
INVIATA A PARIGI
Saggezza e dubbi: i 65 anni di
Vicente Del Bosque si portano dietro esperienza e critiche in questo Europeo dove la
Spagna cerca di resistere al
tempo. Spazzati via, come
l’Italia, dall’ultimo Mondiale,
a differenza degli Azzurri non
hanno voluto cambiare guida.
Troppa paura di rompere gli
equilibri e ora sono ancorati
(o zavorrati, non si sa) al
«viejismo», uno schema filosofico.
Del Bosque non ha nulla da
Personaggio
1 Marcello Lippi po-
dimostrare, ha vinto un Europeo e un Mondiale con la nazionale, ha vinto la Champions con
il Real Madrid, ha vinto sempre
e ovunque e può serenamente
fregarsene dello scetticismo
che all’improvviso gli gira intorno. Solo che la Spagna lo ha
scelto per restare grande, un
progetto di fedeltà a un passato
troppo recente per essere finito. Lo hanno tenuto per non
cambiare e ora gli imputano un
tradimento: il golpe al tiki taka.
Il caso De Gea
L’idea di gioco resta, anche se
un po’ contaminata, quella di
squadra molto meno. La Spagna si sentiva pura, ideale. La
nazione è entrata in crisi nel
2007 e da allora l’unico punto
di riferimento, il solo specchio
degno, è stato la Roja: manifesto di integrità, di bel gioco e di
bei pensieri. A esaltare il tutto
proprio Del Bosque che nel
2010 ha iniziato il Mondiale del
trionfo con una sconfitta figlia
di una faida e ha trasformato
due bande in un’anima. Prima
c’erano Real Madrid e Barcellona su fronti opposti, ora c’è
Ramos che salta sulle spalle di
Piqué con scambio di twitter
quasi romantici. Ma in questi 6
ANSA
Due titoli
Vicente
Del Bosque,
65 anni, è ct
della Spagna
da luglio 2008
Ha vinto
il Mondiale
2010
ed Euro 2012
anni un po’ di talento è evaporato, Xavi non c’è più, al posto
del «falso nueve» c’è un concretissimo Morata che segna eppure snatura un po’ il gioco di
cui si erano innamorati gli spagnoli. Soprattutto c’è De Gea,
più o meno visto come l’invasore dai tifosi e protetto dentro lo
spogliatoio proprio da Del Bo-
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
33
Copa America: finale Argentina-Cile Eurofioretto, Italia d’argento
MotoGp: anche Rossi sfida la Spagna Volley: azzurri in campo a Roma
La Copa America del Centenario si concluderà con
la stessa finale del 2015 e persa ai rigori
dall’Argentina. Sarà infatti di nuovo il Cile ad
affrontare Messi e compagni, dopo il 2-0 sulla
Colombia nella semifinale di Chicago, interrotta
alla fine del primo tempo per due ore e mezza
circa a causa di un nubifragio.
Anche in MotoGp è Italia contro Spagna, o meglio
Valentino contro Spagna. Ad Assen (dove ha già
vinto 9 volte) Rossi ha nel mirino Marquez e
Lorenzo e sul calcio dice: «Sono loro i favoriti sulla
carta, ma tutto può succedere. Già contro il Belgio
ci avevano dati per spacciati». Oggi prime prove
alle 9.55 e 14.05 (SkySport MotoGp).
Italia d’argento nel fioretto maschile a squadre agli
Europei di Torun: Baldini, Cassarà, Garozzo e Avola
si sono fermati solo in finale di fronte alla Russia
(45-42), guidata dal tecnico italiano Cerioni. Oggi
(diretta tv RaiSport 2 alle 18) tocca al Dream Team di
fioretto femminile (con la Errigo che insegue il bis
del titolo individuale) e agli spadisti.
I TOP DI SQUADRA
Tiri totali
9
RENDIMENTO
GENERALE
Iniesta
86%
palle utili
giocate
lanci
positivi
Morata
Occasioni
create
12
93%
di passaggi
positivi
Silva
9
Sponde
7 Nolito
occasioni
create
15 palle
recuperate
61%
giocate
sulle fasce
198
44
verticalizzazioni
lanci
La World League del volley fa tappa al
PalaLottomatica di Roma: oggi primo di tre giorni
di sfide con Belgio-Usa (ore 17) e soprattutto
Italia-Australia (20, Rai Sport 1). Gli azzurri di
Blengini cercano successi decisivi per volare alla
Final Six di Cracovia. Grand Prix donne: alle 13,30
ad Ankara Italia-Brasile (Rai Sport 1).
Toni, voglia di rivincita
“Loro segnano sempre
ma noi abbiamo Buffon”
In campo nel 2008: “Fu un passaggio di consegne”
4 ,67 tiri nello specchio a gara
utili
31 giocate
in area avversaria
10 tiri da dentro l’area
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A MONTPELLIER
Dove l’Italia Mondiale finì e la
Spagna cominciò, il 22 giugno
2008, quarti di finale dell’Europeo, c’era Luca Toni: «Eliminati ai calci di rigore: altrimenti, saremmo andati fino
in fondo. Fu un passaggio di
consegne, un incrocio del destino». Quello che si può far
sterzare lunedì a Saint-Denis, di nuovo: Italia-Spagna.
Luca Toni
Centravanti azzurro
negli Europei 2008
Che idea s’è fatto degli azzurri?
«Forse sì. Anzi, di sicuro, perché decide sempre il campo.
Se ha battuto la Spagna, significa che in questo momento è più forte».
Chi leverebbe alla Spagna?
«Sergio Ramos».
Perché?
«È un fuoriclasse. Davanti,
togli uno o metti un altro
cambia poco, sono comunque
forti, dietro invece ci sono lui
e Piqué. La Spagna un gol te lo
fa e quindi dovremo segnare
anche noi».
Le piace Morata?
«Un sacco, da sempre, anche
quando non segnava tanto,
perché faceva fare gol agli altri:
se hai uno che salta l’uomo è
tanta roba».
L’Italia invece, da Toni a Totti,
non ha più star: perché?
«È una questione di generazioni e di qualità. Quando c’ero io,
Gilardino, Del Piero, le punte
azzurre andavano oltre i 15-20
gol, io pure a 30. E giocavamo
in grandi squadre: anche dal
punto di vista caratteriale eri
abituato a una certa pressione».
Mondiale
Luca Toni,
con Casillas
alle spalle,
nel quarto
di finale
dell’Europeo
2008 perso
ai rigori. Ha
giocato
in azzurro
dal 2004
al 2009
Per lui 47
presenze,
16 gol
e il Mondiale
vinto nel 2006
Adesso?
Imbattibilità persa
Il portiere scelto al posto dell’ormai pensionabile Casillas è
una macchia sulla fierezza locale. Il suo nome è finito dentro
lo scandalo a luci rosse legato al
pornografo Torbe, nessun reato a suo carico ma un giro losco
che ha lasciato il tifo schifato.
Per loro premiare il giocatore
con la maglia da titolare è un affronto, per Del Bosque una necessità visto che il veterano
Iker, al suo fianco in tanti trionfi, non dà più sicurezza. Una
volta compromessa la camiseta è caduta pure l’imbattibilità
e se la Spagna ha ceduto allo
psicodramma dopo una sconfitta che ha complicato la strada senza compromettere nulla,
è perché non si sentono più diversi. Hanno voluto questo ct
per preservare l’identità, lui
non la può garantire e apre le
porte all’inquietudine. In realtà
il tecnico punta sempre su uo-
mini sicuri, ha schierato la stessa formazione in tre partite, ha
usato in tutto 17 nomi su 23 e ha
pure concesso le libertà che è
solito dare per avere in cambio
responsabilità. Solo che pure
questa formula non regge come
prima.
Non ha deciso il rigorista,
«sarebbe una imposizione e invece deve andare chi se la sente», peccato che contro la Croazia se la sentissero in due: Iniesta e Ramos che ha preso per
primo la palla e ha sbagliato.
Come se non bastasse, Pedro
ha rotto la clausola del ritiro, i
guai non dovrebbero uscire da
lì, secondo la sopravvalutata
convinzione che i gruppi uniti
non lasciano trapelare nulla.
Pedro invece si è seduto in conferenza stampa e ha detto placido: «Restare per non vedere
mai il campo non ha senso».
Del Bosque incassa, le crepe
del tiki taka sono minime, bisogna vedere a che velocità si
muovono e se il «viejismo» è un
collante o un veleno.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’Italia ha il record di ammoniti nei gironi
Troppo giallo tra gli azzurri
In 10 sono a rischio squalifica
to», ha detto il ct. E ancora: «Finora abbiamo avuto molte ammonizioni: l’Irlanda ha giocato
una gara molto maschia, eppure ha avuto solo due gialli. Boh».
DALL’INVIATO A MONTPELLIER
Più che vedo rosso (la Spagna), vedo giallo (i cartellini):
l’Italia è infatti la squadra dell’Europeo con più ammonizioni rimediate nel girone, dieci,
rischiando ora così di arrivare
amputata agli eventuali quarti. Nessun’altra nazionale è
messa peggio e la più vicina, la
Croazia, ne ha due in meno.
L’arbitro ci ha dipinto di giallo
anche nell’ultima sfida con
l’Irlanda, che pure contava
più per loro che per noi. E ad
Antonio Conte non è andata
giù: «L’ammonizione a Barzagli se la poteva evitare: è stata
gratuita e a scoppio ritarda-
Leonardo
Bonucci,
29 anni,
difensore:
60 volte
azzurro
Il guaio è che il conto dei cartellini verrà riazzerato solo a partire dai quarti che, quindi, l’Italia potrebbe dover giocare senza pezzi importanti. Sempre
che batta la Spagna, s’intende.
E pure qui sta il problema se,
come ammetteva Bonucci l’altra sera, giocare con la diffida
condiziona: mica si potrà tirare
indietro il piede contro gli spagnoli. Con la taglia del secondo
giallo c’è l’intera difesa: Buffon,
Cosa dice a Buffon, Barzagli e
De Rossi, superstiti del Mondiale?
«Magari farete un altro Mondiale, ma non un Europeo:
sfruttate l’ultima occasione che
avete per vincerlo». (sorriso).
Che effetto le fa l’Italia in tv?
«Mi emoziona l’inno: mi rivedo
negli occhi dei giocatori».
Fa il tifo?
«Certo, anche se non corro per
la strada, sennò mi danno del
matto. Però vorrei davvero che
vincesse l’Italia, per il nostro
calcio, come speravo nella Juve
in Champions. Parlo già da dirigente?».
Barzagli, Bonucci, Chiellini, più
Sirigu. Ma è minato anche il
centrocampo, con i gialli presi
da da Thiago Motta e De Rossi.
Qualche pericolo pure tra gli attaccanti, con Insigne, Eder e
Zaza, che nella specialità è un
habitué. Eliminati i campioni
d’Europa, ma uscendo dalla sfida con la rosa depennata, l’Italia si troverebbe in difficoltà nei
quarti, contro una tra Germania e Slovacchia: la prima, probabilmente.
Il tabellone squilibrato
La diffida che condiziona
In bilico
no in campo. Senza Barzagli,
Bonucci e Chiellini hai voglia a
insegnare».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
AP
sque che ha ancora troppa considerazione per essere sorpassato.
«Perché la nostra ha tutte le
qualità e un fuoriclasse dietro. Un portiere è meglio di un
attaccante, perché se non
prendi gol anche mentalmente è pazzesco: e se hai Buffon
dietro, gol non lo prendi. Gli
altri sono un mix perfetto:
Barzagli è veloce, pulito, dà
meno nell’occhio, ma per me è
un fenomeno, e Bonucci è un
Pirlo che gioca in difesa, basta
guardare il gol che ha fatto fare a Giaccherini. Chiellini imposta meno, ma se lo metti
sull’uomo, uno come lui al
mondo non ce n’è».
Ai miei ex compagni
dico di sfruttare
l’occasione: è il loro
ultimo Europeo
«Cinquanta e cinquanta. Credo che l’Italia debba tornare
a essere una squadra forte,
che fa paura agli altri, Spagna
compresa. Che siano gli altri
a chiedersi: quante possibilità abbiamo contro l’Italia?».
Sarebbe stato peggio avere la
Croazia?
Restiamo da cintura nera in difesa: perché?
Conte è il vero fuoriclasse?
Luca Toni, 47 presenze, 16 gol
e un Mondiale in azzurro, stavolta quante chance abbiamo?
«Una squadra tosta, molto
forte dal punto di vista difensivo: oltre al blocco Juve, ci
sono centrocampisti e attaccanti che aiutano molto. Poi è
chiaro che ogni tanto devi
provare a fare gol e, quindi, ti
dovrai anche sbilanciare».
«In tutte le più forti squadre
della serie A, Juve a parte, non
c’è un italiano. Se poi i nostri
sono scarsi o sono i dirigenti
che non puntano sui giovani, è
un confine sottile. Detto ciò, se
sei bravo vieni fuori».
«È bravo, perché ha dato
un’identità alla squadra, anche
se poi sono i giocatori che van-
Intervista
12
.
Guerriero
Anche
Daniele De
Rossi, 32 anni
e 105
presenze,
è in diffida
E qui veniamo al secondo tema
di discussione da queste parti,
quel tabellone degli ottavi palesemente squilibrato. A destra,
dove c’è l’Italia e tutte le altre
grandi, mancano solo Djokovic
e Federer: «È strano giocare
contro la Spagna dopo aver vinto il girone - ha sorriso ironico
Conte - e poi, se batti loro, c’è la
Germania. E poi, ancora la
Francia. Un percorso problematico. Però ci sta, sono i rego[M. NER.]
lamenti».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
34 .Sport
.
56781234
il caso
NICCOLÒ ZANCAN
INVIATO A LIONE
Giovanni Trapattoni, se lo ricorda quel mani di Henry? «E
beh, sì, certo! Lui ha sempre
ammesso di averla toccata.
L’hanno visto tutti. Ma non mi
va di parlare dei giocatori. Perché nella vicenda di quella partita al Saint Denis i giocatori
della Francia sono gli ultimi responsabili. Lì contava l’arbitro
e contava lo sponsor: tutte cose che poi sono emerse nelle
carte. Contavano i soldi. Era
una questione politica. Contava il fatto che la Francia non
poteva essere esclusa dai Mondiali per ragioni economiche e
di potere. Mentre noi, la piccola Irlanda, tutto sommato… ».
La cosa speciale è che
Henry stesso ammise
subito l’irregolarità
e continuò a farlo
nei giorni seguenti
Prima del mio arrivo
l’Irlanda quasi non
esisteva, ho cercato
i giocatori, è bello
vederli titolari ora
Il risarcimento di Blatter
Il re dei sorteggi ci ha visto
lungo. Non poteva scegliere
una partita migliore per dare
alla storia una seconda possibilità. Domenica la piccola Irlanda si ritroverà di nuovo al
cospetto della potente Francia, per una replica di quella
partita che fu al centro di tutti
gli scandali. Un perfetto
esempio di cos’era la Fifa di
Sepp Blatter. Proprio lui, ancora un anno fa, avrebbe provato a chiudere «l’incidente»
proponendo 5 milioni di risarcimento sottobanco, una specie di tangente per dimenticare il passato, almeno secondo
quanto dichiarato dal presidente della federcalcio irlandese John Delaney alla televisione RTE.
Era il 18 novembre 2009,
Parigi. Si giocava la gara di ritorno dello spareggio per l’accesso ai mondiali sudafricani.
L’Irlanda stava vincendo con
gol di Robbie Keane, meritava
il passaggio. Il Trap soffriva e
fischiava in panchina, ormai
vicino all’ennesima impresa
della sua carriera. Ma alla fine del primo tempo supplementare, era il minuto 103,
una punizione calciata da Malouda arrivò dalle parti di
Thierry Henry detto Titì. Il
quale, prima la accomodò con
il braccio, poi la sistemò meglio con la mano, infine la mi-
Il fallo di mano di Henry (assist a Gallas) nel ritorno dello spareggio per i Mondiali 2010: 1-1 dts dopo l’1-0 dell’andata
Francia-Irlanda, chi si rivede
Vendetta a portata di mano
Nel 2009 il fallo di Henry negò il pass Mondiale ai verdi, ora di fronte negli ottavi
Trapattoni, l’ex ct beffato: “Contavano i soldi, era una questione politica”
15
partite
La Francia
è imbattuta
nelle ultime
15 gare
in casa
tra Europei
e Mondiali
(13 vittorie)
se al centro per il colpo di testa
di Gallas che valse la qualificazione francese. E subito, già in
diretta televisiva, si sollevò
un’ondata di proteste. Perché
era tutto chiaro, fin dall’inizio.
«C’era già la tecnologia ma non
vollero usarla», ricorda Trapattoni. La cosa speciale è che
Henry stesso ammise subito
l’irregolarità, e continuò a farlo
anche nei giorni seguenti: «È
30 giugno
Marsiglia, ore 21
VINCENTE 37
45
VINCENTE 39
DOMANI Lens, ore 21
Raiuno, Sky Sport 1
- LA STAMPA
CROAZIA
39
PORTOGALLO
6 luglio VINCENTE 45
49
Lione
ore 21 VINCENTE 46
DOMANI Parigi,
ore 18, Sky Sport 1
GALLES
38
NORD IRLANDA
1 luglio
Lille, ore 21
VINCENTE 38
46
VINCENTE 42
26 giugno Tolosa, ore 21
Raiuno, Sky Sport 1
UNGHERIA
BELGIO
42
OTTAVI
QUARTI
GERMANIA
43
SLOVACCHIA
FINALE
VINCENTE 43
47
VINCENTE 42
42
27 giugno St. Denis, ore 18
Raiuno, Sky Sport 1
FRANCIA
IRLANDA
SEMIFINALI
2 luglio
Bordeaux, ore 21
26 giugno Lille,
ore 18, Sky Sport 1
ITALIA
SPAGNA
1°-2° POSTO
10 luglio VINCENTE 49
St. Denis
ore 21 VINCENTE 50
40
26 giugno Lione,
ore 15, Sky Sport 1
7 luglio VINCENTE 47
50
Marsiglia
ore 21 VINCENTE 48
3 luglio
St. Denis, ore 21
VINCENTE 40
48
VINCENTE 44
MARCATORI
3 Bale (GAL); Morata (SPA)
INGHILTERRA 44
Marcelo (Brasile) autorete
ISLANDA
FRA);
2 Stancu (ROM); Payet (FRA);
Autoreti
Lukaku (BEL); Perisic (CRO);
27 giugno Nizza, ore 21 Clark (IRL);
Nani, Ronaldo (POR); Dzsudzsák (UNG)
Sævarsson (ISL)
Raiuno, Sky Sport 1
1 Giroud, Griezmann (FRA); Schär, Mehmedi (SVI); Robson-Kanu, Ramsey, Taylor (GAL);
gol Duda, Weiss, Hamsik (SVK); Dier, Vardy, Sturridge (ING); Berezutski, Glusakov (RUS);
Modric, Rakitic, Kalinic (CRO); Milik, Blaszczykowski (POL);
Mustai, Schweinsteiger, Gomez (GER); Piqué, Nolito (SPA); Hoolahan, Brady (IRL);
Giaccherini, Pellè, Eder (ITA); Szalai, Stieber, Gera (UNG);
Bjarnason, Sigurdsson, Bödvarsson, Traustason (ISL); McAuley, McGinn (NIR);
Skoda, Necid (CZE); Witsel, Nainggolan (BEL); Sadiku (ALB);
Burak Yilmaz, Ozan Tufan (TUR); Schöpf (AUT)
stato un gesto istintivo, ma non
mi piace qualificarmi così».
Eppure così è andata. Almeno
fino a domenica, quando si giocherà la rivincita. I social network
già ribollono di commenti. I tifosi
irlandesi sono dotati di una certa
ironia. «La vendetta è a portata di
mano», ripetono in una delle battute più ricorrenti. E molti invocano Titì in persona come commentatore della partita.
DAMIANO BASSO
INVIATO A PARIGI
Galles-Irlanda del Nord sarà
arbitrata da… un inglese,
Martin Atkinson. E così il
derby è completo. Gareth Bale appena l’ha saputo ha reagito con il sorriso: «Meglio,
sarà tutto ancora più familiare. Si è aggiunta un’altra faccia nota a questa sfida. Già conosciamo diversi nordirlandesi visto che giocano in Premier, con Atkinson ci sembrerà ancora di più di disputare
una gara di campionato. Lui
poi arbitra anche all’inglese».
E le statistiche lo confermano. Atkinson non ama spezzettare il gioco e ha mostrato
un’alta soglia di tolleranza
verso lo spirito agonistico. In
questa stagione ha diretto 45
partite, inclusa JuventusBayern 2-2 di Champions League. Il suo bilancio disciplinare segnala 3 rigori, 163 ammonizioni e nessuna espulsione diretta. Se non è un record, poco ci manca. L’unico
cartellino rosso, per somma
di ammonizioni, l’ha mostrato a Simpson del Leicester
nella partita contro l’Arsenal.
In campo domani
Anche l’Irlanda del Nord ha
preso bene questa designazione. Così il ct O’Neill: «C’è
Atkinson? Non avremo problemi a farci capire… parliamo tutti la stessa lingua. An-
2
vittorie
Per l’Irlanda
agli Europei,
con l’Italia
e con l’Inghilterra nell’88
Prima
volta oltre
il girone
Domenica la rivincita
Il Trap la guarderà? «Sicuro dice Giovanni Trapattoni - senza voler nulla togliere ai meriti
dell’allenatore O’Neill, prima
del mio arrivo la nazionale irlandese non esisteva quasi. Sono andato a cercare i giocatori
uno ad uno in giro per il mondo,
ed è bello ritrovarli adesso titolari in campo. Sono giocatori
puntigliosi, orgogliosi, daranno
Ct della nazionale
irlandese dal 2008 al 2013
il massimo, la sentiranno quella
sfida. Ma certo che dall’altra
parte, dalla parte della Francia,
qualche qualità in più c’è».
Insomma, la padrona di casa, la favorita, la squadra di
Payet e Pogba, la Francia che
cerca un’occasione di unione e
riscatto dopo un anno drammatico, ora è chiamata alla rivincita contro la piccola Irlanda. Anche se tanto piccola in
realtà non è, come ha appena
sperimentato sulla sua pelle
l’Italia. Appuntamento domenica a Lione alle tre di pomeriggio. Solo lo stadio sarà diverso. E quel Keane che aveva
segnato il gol della qualificazione rubata, si accomoderà in
panchina e farà da memoria
storica. Impossibile non ripensare al fallo di mano che
salvò la Francia. «Non ho mai
ricevuto favori di quel genere
in vita mia», dice Giovanni
Trapattoni.
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Galles-Nord Irlanda tutto
in famiglia: arbitra un inglese
Scelto Atkinson. Bale: “Meglio, è una faccia nota”
di Webb). In Francia ha debuttato in Germania-Ucraina. E
poi ha diretto Ungheria-Portogallo di martedì, non senza
qualche polemica preliminare.
Anche dall’esito di quella partita, infatti, poteva dipendere il
nome dell’avversaria dell’Inghilterra nei sedicesimi, visto
che si trattava proprio della seconda classificata di quel girone. Ma alla fine il designatore
Collina ha deciso di non sostituirlo. E la vittoria dell’Islanda
ha sciolto gli eventuali dubbi ai
dietrologi rimasti.
Personaggio
37
Scandalo in mondovisione
FASE FINALE
DOMANI St. Etienne,
ore 15 Sky Sport 1
SVIZZERA
POLONIA
Giovanni Trapattoni
AFP
AFP
Martin Atkinson, 45 anni, arbitro Fifa dal 2006
che calcistica». Atkinson è nato a Bradford 45 anni fa, debutto in Premier League nel 2004,
arbitro Fifa dal 2006. Curiosità, era lui l’arbitro di SerbiaAlbania a Belgrado, quella del
drone. E’ alla prima esperienza da primo arbitro in un torneo internazionale (a Euro
2012 c’era, ma come assistente
Non avremo problemi
a farci capire, parliamo
tutti la stessa lingua
Anche calcistica
Michael O’Neill
Ct dell’Irlanda
del Nord
Gli altri fischietti
Questa volta invece non c’è
nessun collegamento diretto
visto che Galles e Irlanda del
Nord si trovano nella parte sinistra del tabellone e l’Inghilterra nella destra. L’Uefa ha comunicato i nomi anche degli altri arbitri per gli ottavi di domani: Svizzera-Polonia è affidata all’inglese Clattenburg,
Croazia-Portogallo allo spagnolo Velasco Carballo.
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
56781234
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Euro 2016, stavolta fa gol la Ue
Fuori tutte le extracomunitarie
Almeno nel calcio la moneta unica si prende la rivincita: eliminata solo l’Austria
La storia
Euroscettici, attenzione! Il
verdetto dei gironi eliminatori
di Euro 2016 è che, se si tiene
l’anima e il cuore lontani da
Bruxelles, non si vince. È un
fatto simbolico, una chiacchiera da bar, ma è facile osservare
che nei paesi dove c’è la moneta unica, e si legifera insieme
sotto la bandiera a dodici stelle, anche il motore dell’universo del pallone gira meglio. Basta contare gli esclusi. Salta
fuori che, dopo le prime tre
partite, tutte le formazioni delle capitali senza legami con
l’Ue sono state eliminate. L’Albania, che vorrebbe aderire,
non ce l’ha fatta per poco.
Ucraina e Turchia sono cadute, come la Russia, nemica giurata del patto comunitario. Visto così, almeno sui campi di
calcio, per l’Europa bistrattata
dai populisti e indipendentisti,
il torneo francese si annuncia
foriero di trionfi.
EUROZONA
Portogallo
Polonia
Qualificati:
Belgio
Croazia
Svizzera
Germania
Galles
Slovacchia
Irlanda del Nord
ALTRO
Italia
Ungheria
(no eurozona, no Ue,
no Schengen)
Spagna
Inghilterra
Tutti eliminati:
Francia
Eliminati:
Albania
Romania
Russia
Eliminati:
Repubblica Ceca
Ucraina
Austria
Svezia
Turchia
gol
Realizzati
nella fase
a gironi
di Euro
2016
(36 partite),
24 nei primi
tempi
e 45
nei secondi
La bandiera
dell’Unione
europea
sventola
(per ora)
sul torneo:
quasi tutte
qualificate
AP
NON UE MA DENTRO
SCHENGEN
Qualificati:
69
Dodici
stelle
UNIONE EUROPEA
Qualificati:
Irlanda
Tiene bene l’euroclub
Ha tenuto bene il club dell’euro. Sono partiti per l’Esagono
in nove su diciannove che sono, lasciando indietro soprattutto i Paesi Bassi. Non era un
buon presagio, a dir la verità,
anche se Malta, Cipro e Lussemburgo non avrebbero avuto chance nemmeno se fossero
entrati nell’area del real brasiliano. Sono comunque andati
avanti in otto e tutto lascia
pensare che il vincitore possa
essere in questo pacchetto che
comprende, fra gli altri, Spagna, Germania, Francia, Italia, e Belgio. L’unica squadra
che paga in euro i giocatori ed
è stata espulsa è l’Austria, incidentalmente il sistema più euroscettico, che per poco non
Sport .35
.
ha eletto un presidente sostenuto dalla destra radicale.
Via gli alleati scomodi
Sono soci dell’Unione la Polonia,
la Croazia e l’Ungheria. Promosse. Mentre c’è del simbolismo evidente nel fatto che tutte le équipe
provenienti dall’euro-riluttante
Regno Unito che si sono guadagnate il biglietto per attraversare
la Manica hanno superato il turno, ovvero Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Non ce l’hanno
fatta Romania, Cechia e Svezia,
da sempre alleati scomodi per chi
crede nell’integrazione e nel mer-
1,92
reti a gara
Finora a Euro
2016 è stato
segnato
un gol ogni
47 minuti
di gioco,
media
in netto calo
rispetto
al 2012 (2,5)
LA STAMPA
Islanda
cato unico in cui merci e cittadini
viaggiano libere. Sarà casuale?
Potrebbe non esserlo - sempre a voler scrivere con la tastiera spruzzata di leggerezza - il destino che ha permesso a Svizzera e Islanda di centrare la qualificazione. Non sono nell’Ue e non
vogliono esserci, però sono connesse via Schengen. Sono Paesi
europeizzati, a modo loro. Potevano restar fuori, bastava un tiro
storto e la gloria sarebbe andata
altrove. Però non è successo.
Stavolta, a fare gol, è stata
l’Unione europea.
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36 .Sport
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
PRESO PER 9 MILIONI IL BOMBER DELL’ULTIMA B
Retroscena
Lapadula, colpo Milan
Ma lo stop con i cinesi
può costare venti milioni
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
a tela granata: tanti puntini da colorare. Ma il risultato finale, considerato il materiale, potrebbe essere
un Euro Toro: un’opera d’arte
insomma. È quello che spera in
primis Urbano Cairo, pronto
ad annunciare i primi colpi dopo una fase di apparente stallo.
A cominciare da Adem Ljajic e
Iago Falque dalla Roma, doppio prezioso arrivo che non ha
negato neanche il patron granata, pizzicato a Roma in visita
all’ «amico Giovanni Malagò»,
il presidente del Coni sfuggitogli l’altro giorno a Torino per
impegni inderogabili. «Sono
abituato a fare le cose e poi ad
annunciarle - le parole del patron granata -. Ci stiamo lavorando, sono ottimista. D’altronde il nostro mercato è cominciato da poco, stiamo ragionando su diversi obiettivi per
fare gli interventi giusti e poter
consegnare al tecnico un gruppo all’altezza. Competitivo».
L
Nel giro dei più forti
Per il Toro e Mihajlovic il modo migliore per cancellare l’ultima amara stagione è rientrare nel giro dei più forti, di
quelli che giocano le competizioni internazionali. Un traguardo che il club non sotterra più sotto la sabbia come un
inconfessabile gioco proibito.
«L’Europa? Se facciamo investimenti importanti è perché
crediamo di fare delle buone
cose - ancora Cairo - L’importante è lavorare bene perché
l’obiettivo finale dipende da
questi mesi, da come ci comportiamo sul mercato». Un tavolo che il Torino nelle ultime
Spagnolo
Iago Falque,
26 anni,
3 gol in 27
presenze
complessive
con la maglia
della Roma
LAURA BANDINELLI
MILANO
LAPRESSE
Iago Falque e Ljajic
il Toro punta sul fioretto
Cairo: “Sono ottimista”
Muscoli a centrocampo: i granata vogliono Kucka
1,9
milioni
L’ingaggio
di Ljajic
La punta
serba è di
proprietà
della Roma
stagioni ha imparato a conoscere anche nei ritmi, e a domare.
Così, dopo aver quasi chiuso la
pratica attacco con due innesti
di fioretto - a proposito, per Immobile è uscito allo scoperto il
Napoli «ma non a 11 milioni», così il patron De Laurentiis - le
prossime mosse del ds Petrachi
riguarderanno l’ingaggio di
qualche peso massimo per la
mediana, a cominciare da Juraj
Kucka del Milan, per il quale è
pronta una nuova offensiva.
Con Baselli cavallo di Troia?
Ingorgo sulla fasce
L’ingorgo oggi è sulle fasce sia in
entrata che in uscita. A destra ci
sono i pruriti di Bruno Peres, il cui
agente è tornato in Italia (evidentemente in attesa di eventi importanti), e l’assalto del Sassuolo a
Zaccaposta, che piace anche alla
Roma come alternativa al brasiliano. I granata nel frattempo seguono De Silvestri della Sampdoria e la vecchia conoscenza D’Ambrosio, ma c’è anche Thomas
Meunier del Bruges. «Costo poco,
so che Torino, Napoli e Sassuolo
mi cercano», l’auto-promozione
del nazionale belga. Invece sulla
corsia opposta non è detto che
torni il baby Antonio Barreca: il
Cagliari l’ha riscattato per 1 milione e il Toro non ha ancora deciso
se avvalersi del controriscatto.
Ha tempo fino a domani.
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Obiettivo
Juraj Kucka,
29 anni,
1 gol in 34
partite
con il Milan
Il primo colpo del Milan è il bomber della serie B Gianluca Lapadula. I rossoneri hanno bruciato
la concorrenza del Napoli pagandolo 9 milioni e questa mattina il ragazzo sosterrà le visite
mediche. Se tutto andrà bene
firmerà un contratto di 4 anni.
Un italiano, classe 1990, proveniente dal vivaio della Juve che
ha incantato a Pescara con i suoi
gol e su cui Silvio Berlusconi ha
avuto ampie rassicurazioni nonostante la serie cadetta.
La trattativa in stand-by
Se la parte sportiva del club è
riuscita a portarsi avanti con
un acquisto e qualche rinnovo,
gli altri settori faticano a lavorare. Il tempo (perso) è denaro
che se ne va e a Casa Milan la
preoccupazione cresce. Soprattutto quando tornano a circolare notizie su eventuali rinvii. La trattativa per la cessione
del Milan ai cinesi sta creando
vari disagi. La «condivisione»
forzata con i nuovi acquirenti
sta producendo blocchi e così
molti rinnovi contrattuali con
gli sponsor non possono essere
presi in considerazione. Anche
i progetti che riguardano le
Scuole Calcio sono fermi ai box.
In Medio Oriente e in Oriente
aspettano risposte, hanno lavorato per l’apertura estiva e
adesso non sanno più cosa sta
succedendo. Il Milan fino ad oggi ha perso circa 20 milioni e
nessuno al momento può assicurare che verranno recupera-
Gianluca Lapadula, 26 anni
ti. Perché anche gli sponsor vogliono delle risposte e non sono
disposti ad aspettare in eterno
nonostante gli ottimi rapporti
personali con l’ufficio marketing.
Gli sponsor non pagano
Barbara Berlusconi in verità ha
parlato con il padre del problema
e spera davvero che la situazione
si sblocchi. Ma le voci su un nuovo rinvio sono sempre più insistenti e la tensione sale. Sal Galatioto, l’advisor americano che
rappresenta il fondo cinese, sta
continuando a lavorare alla bozza del preliminare e la prossima
settimana dovrebbe tornare in
Italia. Al momento di sicuro ci sono soltanto le date dei test (4-5 luglio), il raduno (il 6) oltre alle amichevoli fissate ormai da mesi. In
attesa tre allenatori: Brocchi,
Giampaolo e De Boer. L’acquisto
di Lapadula però ha una matrice
ben precisa. Che sia il primo tassello del Milan italiano?
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Schwazer, il nuovo test
che ha fermato il tempo
Retroscena
GIULIA ZONCA
atletica dopo la scoperta del sistema russo e delle frodi interne
ha alzato il livello di allerta e
ora si spinge fino ai controlli
dentro il Quirinale. Un goffo
eccesso dettato dalla tolleranza zero, un rigore assoluto che
prova a rimpiazzare un meccanismo lasco.
È in questo contesto che bisogna mettere ordine tra le
analisi di Schwazer, i riesami
e gli accertamenti non sono figli dell’accanimento ma del
passaporto biologico che traccia gli steroidi, si muove come
quello che studia i valori del
sangue ed evidenzia le anomalie prima di cercare il riscontro, l’eventuale positività.
Si chiama «Steroidal Module»
e il marciatore italiano potrebbe essere il primo squalificato da questo sistema.
Approvato all’inizio del 2014
dall’agenzia mondiale antidoping usa proprio la tecnica del ritest per identificare
il livello di testosterone pro-
L’
Dietro la positività del marciatore il passaporto steroideo:
potrebbe essere il primo squalificato con l’inedito sistema
dotto naturalmente e tracciarne i cambiamenti.
Anche l’Uefa
Anche la Uefa ha appena approvato il sistema e introdotto il
«passaporto steroideo» in questi
Europei. Ma per creare un modello serve del tempo e qualsiasi
dubbio abbiano sollevato le analisi fatte a Schwazer il primo gennaio a Vipiteno non è nato subito.
Si è materializzato solo dopo diversi altri controlli, il numero
sufficiente a fornire un andamento e quindi a sottolineare gli
sbalzi. Dentro quelle vecchie
analisi ci hanno visto proprio
questo, un mutamento e ci hanno indagato sopra e aggiunto ricerche specifiche che non erano
state fatte in un primo tempo.
Per questo si sono dilatati i tempi
e per questo la Iaaf ha licenziato
con il via libera la documentazio-
A 10 GIORNI DAL PREOLIMPICO DI BASKET DI TORINO
Italia all’ultimo test
E Petrucci vuol
blindare il ct Messina
Esperto
Ettore
Messina,
56 anni,
vice coach
di Popovich
ai San
Antonio
Spurs,
è tornato
alla guida
della
Nazionale
MIRCO MELLONI
«È la Nazionale dei numeri
uno: i giocatori vengono fermati per strada, e il Dottor Messina è carismatico. A Mosca ricevette i complimenti anche da
Putin...». Giovanni Petrucci
gongola: a dieci giorni dal Preolimpico di Torino, l’ItalBasket
è proprio come l’aveva sognata, al completo e con il tecnico
che il presidente federale ha
sempre stimato. E ora Petrucci
vuole blindare Messina:
«Aspettiamo gli Spurs – dice il
ct, vice allenatore a San Antonio –. Da parte mia, non ci sono
dubbi legati a contratti o intenzioni. Questa Federazione colpisce per professionalità:
sponsor come Fiat e Barilla
non sono casuali».
Sognando il Maracanà
Sul calendario del tecnico, sono altre le date evidenziate: i
giorni di Torino e il 5 agosto,
con la cerimonia d’apertura
dei Giochi al Maracanà: «È il
ricordo indelebile per chi vive
un’olimpiade – aggiunge Messina -; per arrivarci, serve altruismo. E chi è più bravo deve rispettare chi non è in vetrina: se non c’è chi passa la
palla a Gallinari, perdiamo il
suo talento». L’esempio Gallinari, però, non alimenta la differenza tra l’Italia dei giocatori Nba e il resto del Mondo, anzi. «Datome, Melli e Hackett
sono cresciuti parecchio, vincendo ad alto livello in Europa.
E apprezzo Abass, un ragazzo
che ti guarda negli occhi e che
in difesa può cancellare l’avversario». A proposito di chi cerca
nuove sfide, Messina non teme
che il sogno Nba possa distrarre Alessandro Gentile: «È un
sogno positivo, Ale saprà restare concentrato sull’azzurro». E
per avvicinare il Preolimpico,
Messina ha scelto di giocare in
casa, chiedendo al Paladozza di
Bologna – teatro del primo tricolore con la Virtus – l’ispirazione per selezionare i 12.
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Domani a Bologna
Test con le Filippine
1 L’Imperial Basket-
ball City riporta la Nazionale al Paladozza di
Bologna dopo 16 anni.
Domani l’Italia sfiderà
le Filippine (ore 20.30),
domenica sera la vincente di Cina-Canada
(domani in campo alle
18). Dopo il torneo, tutto su SkySport2, Messina darà i 12 convocati
per il Preolimpico di Torino (4-9 luglio).
Per gli atleti russi puliti
Rio, varato il formulario
1 La Iaaf ha varato un formulario per
abilitare ai Giochi atleti russi che si allenano fuori dal sistema nazionale e possono presentare test anti doping indipendenti. Chi risponde ai requisiti può
andare alle Olimpiadi non sotto la bandiera russa, ma sotto quella del Cio e qui
le posizioni delle poche stelle rimaste
incontaminate si dividono. Yelena Isinbayeva, dopo aver saltato 4,90, a Volgograd ha chiarito che lei non intende
gareggiare senza la sua bandiera: «Non
siamo in guerra, non ci sono i presupposoposti e io ho una patria». Darya Klishina, due ori europei nel salto in lungo, residente in Florida, è invece pronta a far
parte di una squadra neutra.
ne su Schwazer necessario per
l’iscrizione ai Mondiali di marcia
di Roma, a inizio maggio.
Iter complicato, ma razionale del nuovo studio che è, in
qualche modo, un accanimento,
però ad ampio raggio: non nei
riguardi di un singolo atleta. Per
definire il sospetto manca però
sempre l’ultima prova, le controanalisi sul campione B. Ai
tempi di Marion Jones tornavano spesso negative, è successo
proprio alla sprinter America,
riabilitata e poi condannata addirittura al carcere. Oggi sono
più accurate, la scienza si è evoluta. Resta la possibilità dell’errore umano, la teoria del complotto è sempre più paradossale, quella della contaminazione
ha dell’incredibile, se fosse poi
solo stupidità si andrebbe oltre
ogni comprensione.
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Alex Schwazer, 31 anni
Sport .37
.
12345367318
59A97BC38D3EFEA382 LA STAMPA 9A
LA MARCIA DEI GAY IL 9 LUGLIO
Il Pride sfila per i diritti dei bimbi
Party sul palco offerto dal Regio
L’orgoglio del Pride è racchiuso nello slogan «il domani ci
appartiene» e nell’immagine
di un bimbo che gattona sotto
una coperta arcobaleno. I diritti ancora negati ai figli delle
coppie lesbiche e gay sono il
tema centrale della marcia-
Che
tempo
fa
sfilata del 9 luglio, che festeggia
il decennale del Pride piemontese. Un anniversario importante che ha germogliato un
programma extra large dove la
parte del leone la fanno la parata in orario pre serale da via
San Donato al centro aperta dal
REPORTERS
Il 2 luglio c’è la festa pro Pride
bus scoperto Torino City-sightseeing allestito con i lavori di
tutti i bambini aderenti al
workshop al Giardino Forbito,
l’happening musicale in piazza
San Carlo condotto da Platinette e ospiti Dolcenera, Levante,
Perturbazione feat Andrea Mirò, il mezzosoprano Gabriella
Sborgi e il coro del Teatro Regio (che ha anche concesso il
palco su cui si svolge il festival
della Classica), il progetto fotografico di Matteo Montaldo
esposto alla Fondazione Merz.
TORINO
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
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Facebook: La Stampa Torino B Twitter: @StampaTorino
& PROVINCIA
Situazione
Ancora una
giornata calda
ed estiva, ma
con primi
segnali di
cedimento da
questa sera e nel
fine settimana,
con il ritorno di
qualche
temporale.
12345367318
Tra rinunce e trasferimenti
IL DEBUTTO CON LA FASCIA ALLA VIGILIA DI SAN GIOVANNI. E IN PIAZZA CASTELLO SEGNALI BENAUGURANTI
La nuova
mappa
dei parroci
21° 34° Collina e San Salvario in perdita
Oggi
Condizioni
soleggiate con
addensamenti in
aumento sulle
zone montane
con temporali,
in serata
localmente su
pianure.
22° 32°
Domani
Soleggiato con
addensamenti in
estensione dalle
zone montane, e
tendenza a
rovesci e
temporali,
localmente
intensi.
RETROSCENA
La svolta
sociale della
Gran Madre
Don Paolo: «Aiuteremo
i quartieri più bisognosi»
A PAGINA 41
Il riassetto delle parrocchie torinesi si chiude con un saldo
negativo per la Collina (don
Antonio Ferrara mantiene il
Pilonetto ma si trasferisce a
Sant’Agnese) e per San Salvario (don Mauro Mergola, parrocco di piazza Saluzzo, si occuperà anche del Sacro Cuore
di Maria di via Morgari). Una
vera e propria rivoluzione a
Settimo Torinese.
Martinengo ALLE PAGINE 40 E 41
REPORTERS
DELITTO AUCHAN
Anche il Farò sta con Appendino
VITTIMA TORINESE
Beppe Minello A PAGINA 43
19° 29°
Cara Torino
Domenica
Ampie schiarite,
ma in giornata
tendenza ad
addensamenti e
locali temporali.
Dimezzata
la pena
alla complice
Frana killer
Il Comune
in bancarotta
La lettera dell’omicida
l’aveva scagionata
Pontboset, 200 anime
deve risarcire 1,8 mln
Gianni Giacomino A PAG. 49
Andrea Rossi A PAG. 49
LUIGI
LA SPINA
Ma la sindaca
non potrà
accontentare tutti
C
hiara Appendino ha già compiuto una impresa molto difficile. Se chi abita nella nostra città
aveva potuto cogliere qualche segnale
di rischio per la rielezione di Fassino a
sindaco, ben pochi, nell’opinione pubblica nazionale, pensavano a un successo così clamoroso della candidata
di “5 stelle”. Analisi dei flussi elettorali, nei giorni scorsi, hanno motivato
principalmente con quella concentrazione di voti trasversali, soprattutto
dal centrodestra, la sua vittoria.
71 anni, obbligo di firma
MASSIMILIANO PEGGIO
CONTINUA A PAGINA 43
N
on ha mai disertato
una protesta contro
il cantiere dell’Alta
Velocità, né una marcia, anche se per pochi metri. Marisa Meyer, 71 anni, valsusina doc, decana del movimento, è diventata il simbolo di una protesta che non
arretra nonostante le batoste giudiziarie, grazie ad
una fotografia rimbalzata
sui siti web e Facebook.
Raggiunta pochi giorni fa
da una misura cautelare che
la obbliga ogni giorno a met-
tere una firma nel registro dei
carabinieri di Chiomonte, Marisa Meyer è stata fotografata
mentre esce dalla caserma sorretta da un bastone.
La neo sindaca, come è preferibile
chiamarla, è di fronte, ora, a un compito forse ancor più arduo, proprio
per l’eterogeneità degli interessi, ma
anche dei sentimenti, di tutto il vasto
arco di cittadini che l’hanno eletta a
palazzo di Città. Se in campagna elettorale ha potuto raccogliere il desiderio di cambiamento, dopo quasi un lustro di amministrazioni governate dal
centrosinistra, i malumori di coloro
che si sono sentiti esclusi da quella
CONTINUA A PAGINA 45
12345367318
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
La Chiesa
che cambia
La nuova geografia dei parroci dell’area metropolitana sconta la crisi
delle vocazioni e va incontro alle linee dettate da papa Francesco
Dunque i laici assumono maggiori responsabilità e viene promossa
la collaborazione tra parrocchie. La parola d’ordine è «sinodalità»
Parroco uscente
Parroco in arrivo
SANTA CATERINA
DA SIENA
Via Sansovino
rosseto
corso G
Don Aldo Issoglio
Torino
9
corso Regina Margherita
pensionati
corso
Tanti sono i parroci che alla
fine di questo anno
pastorale hanno raggiunto
o superato i 75 anni
LA STAMPA
REPORTERS
ia
Franc
NOSTRA SIGNORA
DEL SACRO CUORE
DI GESU’
c.so Vittorio Emanue
le II
Via Germonio
Don Dario Bertocco
Don Roberto Volaterra
La sede della Curia nel complesso del Santo Volto
10
trasferimenti
In tutta la diocesi tanti sono
finora i parroci destinati a
guidare i fedeli in un nuovo
territorio
11
nomine
Nosiglia ha nominato
parroci preti che erano vice
o svolgevano altri incarichi
(che proseguiranno)
In provincia
Il riassetto della Curia
Meno parroci
Collina e S. Salvario
ne perdono uno
Verrà allargato il coinvolgimento dei laici
MARIA TERESA MARTINENGO
Don Valter
Danna
Il riassetto della Diocesi che l’arcivescovo ha delineato nelle conclusioni dell’Assemblea diocesana due settimane fa prende forma a San Giovanni. Non una rivoluzione ma un «riassetto graduale», aveva detto Nosiglia. E così è
stato. La geografia del rinnovamento, pubblicata ieri sul settimanale diocesano La Voce del
Popolo, all’apparenza non è dissimile da quanto avviene ogni anno
con i pensionamenti di parroci, i
trasferimenti e le nomine. «Ma
È il vicario
generale della
Diocesi
questa volta oltre agli avvicendamenti - spiega il vicario generale
don Valter Danna - annunciamo
due esperienze nuove, quella della Collina, l’Unità pastorale 22, e
quella di Settimo Torinese, che
testimoniano la direzione del rin-
novamento sulla scia del magistero di Papa Francesco e del
convegno di Firenze. In queste
zone si riduce il numero dei parroci, ma si riorganizzano il lavoro
pastorale e servizi come la catechesi, la pastorale giovani e quella familiare». In città una novità è
a San Salvario, dove don Silvio
Grosso con i monaci apostolici
diocesani lascia il Sacro Cuore di
Maria in via Morgari e don Mauro Mergola, parroco ai Santi Pietro e Paolo di largo Saluzzo, assume il ruolo di amministratore
parrocchiale, si occuperà cioè
SETTIMO TORINESE
SAN PIETRO IN VINCOLI
Don Giuseppe Cravero
Don Antonio Bortone
(anche a San Vincenzo de Paoli)
NICHELINO
REGINA MUNDI
Don Antonio Bortone
Don Mauro Aversano
SANTA MARIA MADRE
DELLA CHIESA
Don Domenico Cravero
Don Stefano Bertoldini
VENARIA REALE/
COLLEGNO
SANTA GIANNA
BERETTA MOLLA (Venaria)
e SACRO CUORE DI GESU’
(Savonera)
MONCALIERI
NOSTRA SIGNORA
DELLE VITTORIE
Don Aldo Salussoglia
Don Giuseppe De Stefano
anche di quella parrocchia.
Camminare insieme
C’è una parola al centro del progetto. «È “sinodalità”. Vuol dire ricorda don Danna - attivare insieme processi di cambiamento
per una Chiesa fatta da tutti noi,
tenuti ad annunciare e testimoniare il Vangelo in modo credibile
nella diversità dei ministeri, dei
carismi e delle vocazioni». Nosiglia l’aveva sottolineato: il «riassetto» che prevede che le parrocchie lavorino sempre di più insieme, risponde da un lato alla scar-
È anche questo uno degli obiettivi che si pone la Curia con
il riassetto delle parrocchie:
parroci e comunità di fedeli
devono essere più vicini
Settimo cancella una parrocchia
Arriva il vice del vescovo Fiandino
A Settimo Torinese il riassetto si concentra in alcuni
numeri: cinque parrocchie
che diventano quattro perché la piccola Mezzi Po viene
dismessa; le quattro comunità rimanenti in cui si «divide» la città (poco meno di 50
mila abitanti) con tre parroci
a disposizione, più un vice
parroco e due collaboratori,
cioè preti in pensione ma an-
cora di grande aiuto.
«A Settimo lascia il parroco
storico di San Pietro in Vincoli, don Giuseppe Cravero spiega il vicario generale, don
Valter Danna -. Così, nella linea del riassetto si è riorganizzato con due parroci per tre
parrocchie. A San Giuseppe
Artigiano, che ha da poco festeggiato i cinquant’anni di
fondazione, resta don Teresio
Scuccimarra, che assicura così il passaggio al nuovo assetto.
Vice parroco sarà un sacerdote filippino incardinato nella
diocesi di Atene, don Arthur
Jacinto Fojas. Anche don Giuseppe Cravero continuerà ad
occuparsi della comunità, ma
non risiederà in parrocchia».
sità di sacerdoti, ma dall’altro
punta al coinvolgimento sempre
più vero e allargato dei laici. «Sarà sempre più importante il ruolo
dei laici formati attraverso la
“scuola” fondata nel 2012, il Servizio di formazione degli operatori
pastorali (Sfop), con l’obiettivo,
sempre richiamato dall’arcivescovo, di superare le disparità di
prassi che confondono la gente»,
dice Danna. A livello di Unità pastorale Nosiglia chiede che le scelte in fatto di catechismo, Messe
domenicali e pastorale del lutto
(veglie, rosari, funerali) siano co-
Un nuovo senso
di comunità
Rivoluzione in diocesi
Quattro sacerdoti
più due collaboratori
per 50 mila abitanti
Sparisce Mezzi Po
Don Luca Cappiello
Don Igino Golzio
Dalla Crocetta
Alla parrocchia della Crocetta
il parroco e vescovo ausiliare
emerito don Guido Fiandino
offre a Settimo il suo vice parroco: don Stefano Bertoldini
va a guidare Santa Maria Madre della Chiesa, territorio con
14 mila abitanti. Don Antonio
Bortone, invece, lascia la parrocchia Regina Mundi di Nichelino e diventa parroco della
parrocchia più centrale di Settimo, San Vincenzo. Gli ingressi dei nuovi, qui come ovunque,
avverranno a settembre.
Lavorare insieme
«I parroci abiteranno nelle rispettive case parrocchiali - dice don Danna -, ma la novità è
REPORTERS
che faranno una programmazione comune, attività insieme. Ed è possibile che in futuro una parrocchia diventi sede
della pastorale giovanile,
un’altra della famiglia.
L’aspetto importante, qui co-
me in altre situazioni, è che si
lavori per una pastorale unitaria. L’unione di risorse umane
consente di arrivarci».
Coabitazione?
Nella riorganizzazione di Set-
timo, dunque, non accadrà ciò
che è avvenuto a San Mauro,
dove i due sacerdoti che curano le anime di tutta la cittadina
condividono la casa. Il vicario
generale spiega che «non è necessario vivere insieme. In alcuni casi funziona, in altri meno. Non ha senso insistere,
l’importante è che collaborino.
E che diventino anche un po’
interscambiabili nel momento
in cui si presenta una necessità». Poi, l’idea di fondo è che siano anche le comunità ad avvicinarsi in modo vera, sentito.
«Per esempio - dice don Danna
- in certi casi si potrebbe arrivare a promuovere un’unica
veglia pasquale».
[M. T. M.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345367318
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
.
Cronaca di Torino .41
Ç
Ç
Ç
I neo-sacerdoti diventano vice parroci
I Monaci Apostolici Diocesani in carcere
I Salesiani lasciano la Risurrezione
Don Cristiano Massa, don Francesco Santamaria e don Alberto
Vergnano, ordinati sacerdoti due settimane fa, diventano vice
parroci rispettivamente nelle due parrocchie di Vinovo, alla Beata
Vergine delle Grazie (Crocetta) e al Natale del Signore.
Don Jean Tefnin e don Guido Bolgiano Cambiano lasciano con don
Silvio Grosso la parrocchia del Sacro Cuore di Maria in via Morgari
e si trasferiscono presso la chiesa di Santa Giovanna de Chantal
per assumere un servizio diocesano di pastorale carceraria.
L’Ispettoria salesiana di Torino con il primo settembre rinuncia alla
cura pastorale della parrocchia torinese della Risurrezione del
Signore. Diventa parroco don Luca Cappiello, classe 1982, prete
diocesano (era parroco a Venaria, Santa Gianna Beretta Molla).
La staffetta con don Sandro Menzio
Don Fini: “La Gran Madre
aiuterà quartieri più poveri”
RISURREZIONE
DEL SIGNORE
Via Monte Rosa
Don Luca Cappiello
GRAN MADRE
Piazza Gran Madre di Dio
Don Alessandro Menzio
Don Paolo Fini
La svolta sociale. “E un occhio di riguardo agli universitari”
LE STORIE
Santa
Agnese
Colloquio
NOSTRA SIGNORA
DEL SS SACRAMENTO
Via Casalborgone
Don Aldo Issoglio
Don Dario Bertocco
SACRO CUORE
DI MARIA
Via Morgari
Don Silvio Grosso
MADONNA
DI FATIMA
(FIOCCARDO)
Corso Moncalieri
Don Maurilio Scavino
Don Lorenzo
Gariglio
muni a tutte le parrocchie. «I criteri diocesani devono prevalere
sulle scelte dei singoli parroci», ricorda don Danna.
Valorizzare l’esperienza
A proposito di parroci anziani, il
vicario generale spiega che «le
novità nella zona della collina, e in
particolare al Pilonetto, che don
Antonio Ferrara mantiene come
parrocchia, ma lascia come residenza diventando anche parroco
a Sant’Agnese e trasferendo lì la
sua abitazione, consentono una
nuova esperienza. Nella casa par-
SANT’AGNESE
Via Volturno
Don Gianni Marchesi
Don Arcangelo
Antonio Ferrara
SAN PIETRO
IN VINCOLI (CAVORETTO)
Don Paolo Fini
Don Maurizio
De Angeli
rocchiale vengono attrezzati 4
minialloggi destinati a sacerdoti
all’età della pensione: vivendo lì,
potranno continuare a dare un
aiuto pastorale in diversi contesti». Un’esperienza inedita di valorizzazione dell’esperienza, prima in Italia. «La casa è affidata all’organizzazione che gestisce la
Casa del Clero e che assicurerà i
pasti e il servizio di lavanderia.
Speriamo che questa proposta,
possa essere ripetuta in altri territori dove, con il riassetto, è possibile che si liberino altre case».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il vescovo Nosiglia
i banchi
affollati di
fedeli uniti,
commossi e
combattivi
per il saluto
al loro
parroco Don
Gianni
Marchesi,
pensionato
suo
malgrado
dopo 38 anni
di affannata
dedizione
alla causa.
“Il riassetto
perché i preti
sono in calo”
MARIA TERESA MARTINENGO
MAURIZIO BOSIO/REPORTERS
Torino, la comunità che non vuole
mandare in pensione il parroco
A Sant’Agnese festa e malumore per l’addio di don Gianni deciso dalla Curia
chic della precollina e i bambini
del catechismo impegnati nel
lancio di palloncini.
RAFFAELLA SILIPO
TORINO
Nella Torino nervosa e sfiduciata che si prepara al ballottaggio del 19 giugno, tra rabbia per la crisi che morde e nostalgie per il passato olimpico,
faceva uno strano effetto, domenica, entrare nella Chiesa
di Sant’Agnese, elegante zona
Crimea, e vedere i banchi affollati di fedeli uniti, commossi e combattivi per il saluto al
loro parroco don Gianni Marchesi, pensionato suo malgrado dopo 38 anni di affannata
dedizione alla causa. «Mi sono
commosso anche io - dice lui
con la voce ancora un po’ roca
dall’emozione -. Ci sono stati
persino applausi a scena aperta e qui non è che capiti spesso, sa, sono tutti piemunteis, e
lo stile prevalente è l’“esageroma nen”...».
Invece domenica hanno
esagerato: sono venuti in massa a festeggiarlo «con riconoscenza e affetto», le signore
«Sharing» parrocchiale
Il saluto
Don Gianni
Marchesi, 76
anni, saluta
la sua
comunità di
Sant’Agnese
Ma sul sagrato, oltre alla festa,
c’era anche il malumore. I parrocchiani hanno provato in tutti
i modi a tenersi don Gianni, almeno ancora per un anno, anche con una raccolta firme. Non
è possibile, ha stabilito l’Assemblea Diocesana, alle prese con
un profondo piano di riassetto,
necessario per la mancanza di
nuovi preti. Sant’Agnese potrebbe essere accorpata a due
parrocchie vicine, Gran Madre
e chiesa di Cavoretto. «Non
avremo più il nostro parroco - è
la frase ricorrente - solo un sacerdote in condivisione». Viviamo in tempi incerti, in cui vige
la legge dello «sharing», dall’auto all’ufficio, dalla bici al negozio. Forse per questo ci si aggrappa ai rari punti di riferimento che danno identità e
hanno radici sul territorio. Co-
me l’ulivo di don Gianni «piantato trent’anni fa e ora lasciato
alla cura della comunità».
E dire che gli inizi di Don
Gianni a Sant’Agnese, nel 1978,
non erano stati idilliaci. «Io venivo dalla realtà operaia del
Lingotto - ricorda lui - e avevo
una prospettiva diversa della
missione». Nemmeno quelli
erano tempi facili per la città,
alle prese con la ferocia del terrorismo e sotto assedio per il
processo alle Br. «Sono stato
severo con questa comunità ricorda Don Gianni - non sono
un diplomatico, li ho molto sgridati, ma li ho amati tantissimo».
Il cammino insieme
Dopo lo sconcerto iniziale, pian
piano il riavvicinamento. Si è
ammorbidito lui, sono cambiati
i parrocchiani: d’altronde «è come con le scarpe nuove - ricordava nell’omelia - il piede deve
adattarsi alla scarpa e la scarpa
al piede». Per Gabriella Delpero, catechista e neuropsichiatra
infantile, «proprio la sua severità, unita alla coerenza e allo spirito di sacrificio, nel lungo periodo hanno pagato. È come tra
genitori e figli: chi è indulgente
ottiene un consenso immediato,
ma alla distanza i ragazzi capiscono il valore dei no». Soprattutto, aggiunge Delpero, «se da
una parte e dall’altra c’è la capacità di autocritica, di crescere insieme».
«E allora perché Don Gianni
se ne deve andare?» ripetono a
Sant’Agnese. «Nonostante i 76
anni è vitale, disponibile, energico, ha ancora tanto da dare conclude Delpero -. Sappiamo
che altre comunità hanno questo problema, forse bisognava
solo spiegare meglio la difficoltà alla gente, molti si sentono
abbandonati». Don Gianni, da
parte sua, si dice fedele «alla
promessa di obbedienza. Non
so che farò a settembre, ma ora
mi deve scusare, inizia il cammino della Madonna».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Un cittadino mostra la carta d’identità firmata
da Ubaldo Gianotti.
Anche l’ex segretario del Pci Palmiro Togliatti
era solito siglare i documenti
con l’inchiostro verde
Nel Vercellese documenti da rifare per il vezzo del sindaco
GIUSEPPE ORRÙ
ROASIO (VERCELLI)
lacate le polemiche delle scorse settimane, superate le celebrazioni in
cui tanti fedeli hanno pianto
salutando il loro parroco di
una vita, la «rivoluzione» nell’Unità pastorale 22, dalla
Gran Madre al Fioccardo, è
compiuta. Don Paolo Fini, storico fondatore di comunità terapeutiche per tossicodipendenti e direttore della pastorale della Salute, lascia Cavoretto, diventa parroco alla
Gran Madre dove l’ex, don
Sandro Menzio, resta come
collaboratore. Il parroco del
Pilonetto, don Arcangelo Ferrara guiderà anche Sant’Agnese, mentre l’uscente
don Gianni Marchesi sarà collaboratore a Sant’Ignazio di
Loyola. Al Fioccardo entra
don Lorenzo Gariglio, l’ex, don
Maurilio Scavino, va a Racconigi. il moderatore ed amministratore della Diocesi don
Maurizio De Angeli guiderà
Cavoretto, mentre a San Vito
resta don Valerio Andriano.
È don Paolo Fini, 58 anni,
origine lucchese e grande spirito d’iniziativa, moderatore
dell’Unità, a raccontare cosa
cambierà a partire dalla Gran
Madre «che è chiesa di passaggio, turistica, ma che ha
una bella comunità cristiana
da coltivare, con un’interessante composizione sociale.
La Gran Madre sarà propositiva, parteciperà a progetti di
ampio respiro con le sue ri-
Roasio, provincia di Vercelli, cinque frazioni e 2.500 abitanti, è un paese di gente che
vive tra il Piemonte e l’Africa,
dove in molti lavorano nel settore dell’edilizia. Almeno una
trentina di roasiani hanno avuto problemi alle frontiere. C’è
chi ha perso anche un paio
d’ore ai controlli in aeroporto,
chi invece si è visto negare
l’imbarco per il rientro in patria e chi è stato sottoposto a
ulteriori accertamenti. I funzionari degli aeroporti di mezza Europa hanno strabuzzato
gli occhi davanti alla firma dell’allora sindaco Ubaldo Gianotti, fatta con una china ver-
de. «Appena atterrati a Londra - racconta un roasiano tornato da un viaggio - ai varchi
della dogana, ci hanno controllato i documenti. Io ho dato la
mia carta d’identità e sono stato invitato a sedermi in un ufficio. Il mio documento è stato
passato più volte sotto una
lampada per verificarne la validità e ho perso un paio d’ore».
Problemi simili anche in Germania e in Turchia.
Da due anni a Roasio c’è un
nuovo sindaco e Ubaldo Gianotti siede tra i banchi dell’opposizione, continua a sorridere dietro il bancone del
suo negozio di alimentari e
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Come Togliatti
La maledizione
dell’inchiostro verde
La maledizione dell’inchiostro verde ha colpito Roasio e
la sua gente giramondo, causando ore di attesa alla dogana, trattamenti da sospetti
falsari e qualche imbarco negato in aeroporto. L’ex sindaco assicura che era soltanto
un modo per smistare meglio
i documenti. Al limite del vezzo personale, come facevano
pure Palmiro Togliatti e
Ignazio Marino. Ma questa
mania di firmare gli atti pubblici, carte d’identità comprese, con la penna verde ha
causato parecchi problemi.
«Che la comunità di Sant’Agnese sia addolorata per la
partenza di don Gianni Marchesi è più che comprensibile,
in 36 anni si stabiliscono legami forti. Accade molto spesso
quando si fanno spostamenti
o quando un prete va in pensione. Ma la vita della Chiesa
ha delle necessità e delle regole» osserva l’arcivescovo,
monsignor Cesare Nosiglia.
Pochi giorni fa Nosiglia ha
presentato all’Assemblea diocesana le linee guida del piano
di riassetto della diocesi in cui
si inquadra anche il futuro
della parrocchia di Sant’Agnese. «Un piano graduale
- spiega -, ma non più rinviabile, dettato dalla carenza di vocazioni e, soprattutto, dalla
volontà di dare pienamente
corpo alla nuova Chiesa in
uscita, alla riforma che chiede
a tutte le componenti, e in
particolare ai laici, corresponsabilità, partecipazione e
missionarietà secondo la
Evangelii Gaudium e le indicazioni del convegno ecclesiale nazionale di Firenze».
Per attuare il riassetto, che
significherà anche accorpamenti di parrocchie - su 359
già 100 sono quelle senza parroco residente -, le forze vanno messe in campo con giudizio. «Ma i territori grandi come Sant’Agnese continueranno ad avere un parroco residente. Così come ce l’avrà la
vicina Gran Madre. Certo, i
parroci dovranno collaborare
e le comunità dovranno camminare di più insieme. È un
inizio ed è giusto cominciare
con sacerdoti più giovani. Dov’è lo scandalo?». Rispetto al
dispiacere della gente nel vedere il parroco di una vita allontanarsi, l’arcivescovo ricorda che «a 75 anni i preti
vanno in pensione, alla stessa
età si dimettono i cardinali e i
vescovi. Don Gianni, giunto a
76 anni, mi ha consegnato le
dimissioni, convinto di ciò che
faceva. Dopo la raccolta di firme, ci siamo riparlati e lui mi
ha ribadito la sua piena disponibilità ad andare in un’altra
parrocchia dove potrà certamente ancora rendersi utile.
Ma con meno responsabilità».
presiede la Pro loco. «Ho saputo di questo problema - dice Gianotti - che mi ha fatto
molto arrabbiare. Nell’ultimo anno ho iniziato a firmare
in nero per evitare disguidi;
molti si lamentavano perché
avevano problemi all’estero.
Diversi Paesi non accettavano neppure il timbro che prorogava la scadenza della carta d’identità da 5 a 10 anni».
All’ufficio anagrafe confermano: almeno una trentina
di roasiani hanno dovuto rifare la carta d’identità per
evitare problemi in aeroporto, fino a che è stato lo stesso
sindaco a porre fine alla «maledizione» che colpiva i viaggiatori di Roasio.
Il leader comunista Palmiro
Togliatti era solito scrivere e
firmare con una stilografica
caricata a inchiostro verde, per
stancare meno la vista affetta
da miopia e per distinguere subito i documenti già vidimati,
che si accumulavano sulla scrivania. Qualche concittadino di
Gianotti, ex sindaco di sinistra,
pensava a una forma di emulazione. «Ma no - dice Ubaldo
Gianotti - era soltanto un modo
per distinguere i documenti
firmati in originale dalle copie,
perché all’epoca i documenti si
stampavano tutti in bianco e
nero. E poi se qualcuno avesse
firmato un documento al mio
posto me ne sarei accorto; difficilmente viene in mente di firmare in verde. Mi sono sentito
dare anche del leghista per
questa mia abitudine».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Una vita
P
Don Sandro
reggeva
la Gran Madre
da 32 anni
Resterà come
collaboratore
di Don Paolo
Fini, il parroco
che
lo sostituisce
REPORTERS
sorse economiche e prima ancora con quelle professionali e
della carità». Guardando all’insieme del territorio, spiega che
«le parrocchie hanno fatto
l’analisi dei bisogni e dei servizi
che hanno oggi con l’obiettivo
di progredire. Abbiamo l’esi-
Questa è una chiesa
di passaggio ma con
una interessante
composizione sociale
Don Paolo Fini
Nuovo parroco
della Gran Madre
genza di proporre attività rivolte ai numerosissimi universitari residenti. Un’altra è quella di
agevolare le famiglie per il catechismo, dando la possibilità di
scegliere una parrocchia anche
in base agli orari favorevoli. La
vita della gente cambia, con
queste attenzioni si superano
anche certi campanilismi. E le
persone si sentono accolte».
Un impegno comune già realizzato, don Fini lo propone
come esempio: «Pilonetto, Cavoretto e Fioccardo hanno già
lavorato molto insieme per i
giovani, dalla terza media all’università. Invece di fare un
gruppo qua e uno là hanno cercato una via pastorale comune». Le presenze alla Messa
unica domenicale dei giovani
delle 18,45 al Pilonetto testimoniano il successo. «Queste
esperienze hanno un impatto
forte sulla gente e il nostro
obiettivo è quello di aggregare
nuove persone. Il cammino iniziato si allargherà ad altre
aree». Quella sociale, per
esempio. «Nell’Unità pastorale
22 i poveri sono pochi, ma c’è
molta voglia di dedicarsi agli
altri: adotteremo progetti che
favoriscano altre zone, progetti di volontariato nelle direttrici che la Chiesa torinese ha
adottato con l’Agorà del sociale: formazione, welfare e lavoro. Interlocutori, in questo senso, non sono solo i singoli o i
gruppi già vicini alla parrocchia, ma tutte le persone convinte che la cittadinanza vada
difesa davvero, che hanno un
contributo di esperienza e conoscenza da dare su determinati problemi. Questo progetto
- dice Fini - vuole dare voce alle
diversità che esistono a Torino: nel tempo in cui le diversità
sono un valore anche la Chiesa
vuole dare loro voce». [M. T. M.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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59A97BC38D3EFEA382 LA STAMPA D8
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.
Cronaca di Torino .43
REPORTERS
Con gli scolari
I doni di Gianduja
Appendino si è intrattenuta con i bambini di
Estate Ragazzi arrivati mentre era in riunione
In Municipio il tradizionale scambio di doni
con Gianduja e Giacometta
REPORTERS
Il debutto
Non ancora formalmente insediata sulla poltrona più alta di Palazzo Civico, Appendino ha
potuto indossare la fascia tricolore per la prima volta grazie alla delega concessale da Fassino
Ai festeggiamenti di San Giovanni
Al bar in piazza
Spremuta e caffè in uno dei due bar ai piedi
del monumento al Conte Verde
Chiara, la prima volta
con la fascia tricolore
Grazie a Fassino
LAPRESSE
Verso piazza Castello
Appendino ha raggiunto piazza Castello dal
Municipio sfilando in via Pietro Micca
L’ex-sindaco l’ha delegata a rappresentarlo
BEPPE MINELLO
Foto ricordo in strada
A piedi dal Municipio a Galleria San Federico,
tanti torinesi si sono fatti fotografare con lei
Il Farò è caduto dalla parte giusta, lei ha sfilato
da Palazzo Civico a piazza Castello imbottita
di medicinali e i torinesi le hanno tributato
qualcosa di più di un apprezzamento di maniera: onore, dunque, a Chiara Appendino apparsa per la prima volta in pubblico con la fascia
tricolore. Che però era «in prestito». Grazie a
Piero Fassino che l’ha «delegata» a rappresentarlo alle cerimonie di San Giovanni che continuano oggi in Duomo e stasera sul Po con lo
spettacolo pirotecnico. Fassino, infatti, è formalmente ancora primo cittadino fino al 30
giugno. Solo giovedì della prossima settimana
Chiara Appendino e i consiglieri eletti verranno formalmente insediati in Sala Rossa. E dunque, la prima uscita pubblica della prima sindaca grillina di Torino, è avvenuta nel momento simbolicamente più importante della città: i
festeggiamenti del santo patrono. Operazione
che l’ha tenuta impegnata già dal mattino. Seduta in prima fila ma silente («Non sono ancora sindaca»), Appendino ha poi presenziato alla conferenza stampa del Torino Pride, Il pomeriggio l’ha trascorso in casa a racimolare le
forze per la tirata serale iniziata alle 19,30 ricevendo Gianduja in Municipio e poi assistendo
al rogo del Farò tre ore più tardi.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Marisa Meyer
71 anni,
decana
del movimento No Tav
esce dalla
caserma
di Chiomonte
dove da
alcuni giorni è
sottoposta
alla misura
cautelare
dell’obbligo
di firma
Obbligo di firma alla “nonna” No Tav
A 71 anni va dai carabinieri col bastone
il caso
MASSIMILIANO PEGGIO
SEGUE DA PAGINA 39
Q
uella foto ora è diventata virale. Soprattutto
per il contributo della
pagina Facebook del gruppo
musicale dei 99 Posse. «Solo
un paese malato impone l’ obbligo di firma ad una signora
di 70 anni solo perché è un’ attivista •#•notav. Signora Ma-
risa noi siamo con te!» è il commento della band.
Il suo nome è finito nell’ultimo provvedimento di misure
cautelari richieste dalla procura nei confronti di 22 attivisti,
per lo più antagonisti, per gli
attacchi al cantiere del 28 giugno 2015. «La mia assistita - dice l’avvocato Danilo Ghia, anche lui veterano delle battaglie
Pronta per il Farò
Febbricitante, Appendino ha sfilato ed è stata
in piazza Castello fino alla caduta del Farò
Pasionaria
Chiomonte, la foto diventa virale sui social
legali in difesa dei No Tav - è
stata coinvolta nell’indagine
perché identificata a bordo di
un pulmino condotto da un antagonista che la stava accompagnando a casa. Lei non ha
partecipato a nessun attacco,
ma era sul veicolo perché ha
problemi di deambulazione.
Problemi che appaiono evidenti anche nella foto».
Sul furgoncino erano stati
trovati scudi, maschere e tute.
Oggetti riconducibili all’attacco, tranne un pezzo di toma,
che Marisa aveva con sé. «Le
misure cautelari - afferma
l’avvocato Ghia - andrebbero
comminate con maggiore attenzione. Nei prossimi giorni
si terrà l’udienza di convalida
REPORTERS
e chiederò di rivalutare il
provvedimento».
Marisa è di certo una pasionaria No Tav, ed è finita sotto
processo. «Sempre assolta - dice il suo legale - anche quando
era stata accusata di aver tagliato 20 centimetri di recinzione del cantiere». Tanto basta
però per essere ritenuta «soggetto potenzialmente pericolo». L’unica condanna riguarda
la «costruzione abusiva» della
famosa baita No Tav in val Clarea, su un suo terreno, la cui difesa causò guai giudiziari a
Beppe Grillo: quattro mesi di
reclusione per aver violato i sigilli posti all’edificio in sequestro. «Anche in questo caso - ricorda il legale - la condanna inflitta alla Meyer per le violazioni edilizie non è definitiva».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Interrogazione
Tesista condannata
il caso a Bruxelles
1 Eleonora Foren-
za, eurodeputata dell’Altra Europa - gruppo Gue-Ngl, annuncia
di voler presentare
un’interrogazione alla Commissione Europea dopo la condanna
di Roberta Chiroli, l’ex
studentessa dell’Università Ca’ Foscari di
Venezia, di 29 anni,
condannata nei gironi
scorsi dal tribunale di
Torino a due mesi di
reclusione per aver
partecipato a una manifestazione No Tav,
nell’ambito di una sua
ricerca sul movimento
valsusino.
12345367318
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Come diventerà
Retroscena
TOTALE CAMERE
Camere
personale
animazione
Superato
Per il presidente della
Fondazione
XX Marzo
il progettista
di Club Med
avrebbe
accolto
i consigli
dei tecnici
di Regione e
Città metropolitana
per ridurre
l’impatto
del resort
118
PERSONALE
398
Espace 5 Tridents
(camere di lusso)
Piazza interna
sciabile
d’inverno
I
20
OSPITI
MAURIZIO TROPEANO
n un mese gli uffici tecnici
della Regione e della Città
Metropolitana hanno convinto gli architetti di Club
Med a rimettere mano al progetto che punta a realizzare al
posto della pista di bob di Cesana un resort di lusso da mille posti letto. L’idea era quella
di ri-utilizzare per il 40% la pista, recuperando l’area archeologica e ri-naturalizzando il resto della montagna. Il
rendering presentato l’11
maggio, in occasione dell’annuncio della multinazionale
del turismo di un’investimento di 80 milioni in grado di
creare 400 posti di lavoro, però, metteva in evidenza la realizzazione di strutture alte 8
piani che hanno provocato la
reazione di Pro-Natura e della consigliera regionale del
M5S, Francesca Frediani. Per
velocizzare l’iter burocratico
Regione e città metropolitana
hanno creato una cabina di
regia sotto la guida del presidente della Fondazione XX
Marzo. I funzionari pubblici
hanno suggerito ai progettisti
di «mitigare» l’impatto delle
costruzioni e lunedì si capirà
se l’azione di moral suasion è
andata a buon fine. Valter
Marin, sindaco di Sestriere
presidente della Fondazione
XX Marzo è convinto di sì ma
è chiaro che il cambio di maggioranza a Torino porterà sicuramente al congelamento
dell’iter. Chiara Appendino è
diventata primo cittadino di
Torino ma sarà anche sindaco metropolitano ed è chiaro
che vorrà valutare con atten-
378
8
Regione
Rifiuti in discarica
tariffe più care
PI
AN
I
1 A partire dal 2017
Camere
personale
cucina
Camere
24, 29, 34 m2
- LA STAMPA
Il resort di Cesana avrà un impatto minore rispetto al piano originario
Club Med, ecco il progetto soft
Ma Appendino prende tempo
conferire i rifiuti in discarica costerà di più.
Ieri mattina in prima
Commissione l’assessore Alberto Valmaggia ha illustrato la proiezione la proiezione
del gettito del tributo
relativo al 2017: nel
2015 sono stati incassati 5,1 milioni che diventeranno 16,1 nel
2017. Secondo l’assessore «si tratta di una
scelta per incentivare
la raccolta differenziata. Per Forza Italia (Berruti e Vignale) si tratta
dell’ennesimo «balzello imposto dalla giunta Chiamparino».
Montanari: vogliamo vedere le carte e coinvolgere i cittadini della Valle
80
milioni
È l’investimento annunciato
da Club Med per
riqualificare la pista di bob
di Cesana
zione il dossier. Guido Montanari, prossimo assessore all’Urbanistica, spiega: «Quel
che posso dire è che esamineremo senza pregiudizi quanto è
stato avviato anche se, personalmente, sono contrario al fatto che le devastazioni del periodo olimpico possano essere utilizzati come punta di iceberg di
altri interventi urbanistici».
Secondo Montanari si tratta di
un «modello vecchio di pensare
alla valorizzazione della montagna che punta sulle grandi
opere invece che sul recupero
delle borgate». Questo, però, è
un punto di vista personale
mentre come amministratore
seguirà due stelle polari. La
prima: «Il rispetto di tutte le
norme urbanistiche compresa
la variante strutturale e la valutazione di impatto ambienta-
le». La seconda: «Per realizzare un simile intervento devono
essere coinvolte le popolazioni
locali». E comunque «ogni riflessione si potrà fare solo in
presenza di un progetto vero
che ad oggi non c’è».
La riunione della cabina di
regia di lunedì servirà per capire lo stato di avanzamento del
progetto di Club Med. Marin
spiega: «Credo che sul tavolo
arriverà un progetto diverso da
quello inizialmente presentato
che terrà conto delle esigenze
ambientali e paesaggistiche del
territorio». E aggiunge: «E’ un
intervento di riqualificazione
che porterà investimenti e occupazione. Si deve agire con
buon senso perché la sfida è fare un bel progetto senza perdere questa opportunità».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345367318
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
.
Cronaca di Torino .45
Il rapporto Symbola-Unioncamere. Salone del libro, rinviata l’assemblea
“Torino più ricca grazie alla cultura”
La nostra città è terza in Italia per valore aggiunto e occupazione nel settore creatività
LETIZIA TORTELLO
Cultura uguale ricchezza e
posti di lavoro. Torino è sul
podio d’Italia per produttività
generata dal settore della creatività. A decretare la terza
posizione della nostra città,
dietro Milano e Roma, è la
Fondazione Symbola, ente romano guidato da Ermete Realacci, deputato Pd, che ha realizzato un rapporto sulla geografia economica della cultura insieme ad Unioncamere.
Lo studio «Io sono cultural’Italia della qualità e della
bellezza sfida la crisi» ci incorona nell’Olimpo delle province che traggono più profitto
dagli investimenti culturali,
anche in termini di turismo: il
9,1% della ricchezza totale
prodotta dall’hinterland torinese e dell’occupazione collegata alle industrie creative è
legato alla cultura. La ricerca
è stata presentata ieri al Mibact, alla presenza del ministro Franceschini.
E sembra un po’ un colpo
di coda d’orgoglio su Torino,
dopo che sono state perse le
elezioni. Come a dire: aveva
ragione Fassino che gli investimenti nel settore turistico
e culturale erano un asse di
sviluppo strategico della città. Sia come sia. Intanto, la ricerca dell’assessore della
Giunta Appendino procede a
tentoni e l’unica certezza è
che cambierà tutto nella gestione della politica culturale
rimasta in mano per decenni
al «Sistema Torino», così lo
chiamano i grillini.
Ma entriamo più nello specifico della ricerca di Symbola. La provincia di Milano è al
primo posto in Italia per valore aggiunto e per occupati in
Cultura (il 10,5% del totale dell’economia), a Roma la ricchezza prodotta con la cultura vale il 10% dell’economia, a
Torino il 9 e dà lavoro quasi a
un occupato su 10 (8,5). Tanto
per tradurre in termini di denaro il nostro ottimo posizionamento, basti pensare che la
Fondazione Fitzcarraldo calcola che la spesa dei turisti in
città vale circa 200 milioni. Gli
introiti generati dall’hinterland torinese nel turismo veleggiano sui 905 milioni.
Se ci allarghiamo alla regione, il Piemonte si piazza sempre terzo, dietro Lazio e Lom-
bardia: la ricchezza prodotta sere quella di staccare, invece,
dalla cultura piemontese rap- Cultura e Turismo. Tenendo un
presenta l’8,7% di quelcontrollo stretto dei
la italiana, vale 7,8
cordoni della borsa,
miliardi (il 7,1%
soprattutto sui
dell’economia
grandi eventi
piemontese).
senza ricadute
Insomma, con
sul territorio.
la cultura si
E proprio per
mangia eccoaspettare l’inÈ la spesa diretta dei
me. Soprattutsediamento di
turisti che vengono
to con il combiAppendino e la
a Torino per musei e
nato disposto
nuova linea dei 5
altre ragioni culturali
degli investimenti
Stelle, il Salone
«cultura più turidel Libro ha rinviato
smo», per cui investire
l’assemblea dei soci, progenera ricchezza a media-lunga grammata per ieri, alla prima
distanza. La direzione intrapre- metà di luglio.
sa dalle neo sindaca sembra es12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
200
milioni
Quando Appendino era all’opposizione
Dal Mao al Cinema
Tutte le battaglie
di Chiara in Comune
Retroscena
L’ultima edizione del Festival Jazz in piazza Castello
V
icepresidente della
Commissione Bilancio,
ma soprattutto spina
nel fianco dell’assessore
uscente alla Cultura, Maurizio Braccialarghe. Da consigliera comunale di opposizione, seduta in fondo a sinistra
nei banchi della Sala Rossa,
Chiara Appendino s’è fatta
sentire e con voce tonante.
Fassino l’ha definita, ironizzando, la Giovanna d’Arco del
Consiglio. Quel nomignolo le è
rimasto tatuato addosso, ma a
ben vedere, nelle interpellanze presentate dalla giovane
consigliera di minoranza erano già espresse molte delle
mire dei prossimi cinque anni.
Prima in graduatoria è la
Fondazione per la Cultura guidata da Angela La Rotella, per
cui la grillina Appendino, con
Vittorio Bertola, ha presentato
ben otto interpellanze: «Non è
necessaria una fondazione per
sponsorizzare la cultura. A chi
giova un ente che assorbe fondi
pubblici? Il Regio potrebbe svolgere lo stesso compito». Nel mirino di Appendino c’era La Rotella
in quanto vertice di una fondazione che «ha un costo complessivo
di 300 mila euro, di cui 100 mila
vanno al Segretario Genelare»,
scriveva Appendino. Che puntigliosa chiedeva conto delle ragioni per cui, a suo parere il mondo
si era capovolto: la Città era diventata sponsor dell’ente, invece
di chiedere a quest’ultimo di reperire risorse da sponsorizzazioni private. Tra le prime mosse
della neo sindaca e del Consiglio
a maggioranza 5 Stelle possiamo
star certi che la Fondazione per
la Cultura non mancherà. Un al-
tro pallino è stato il Mao: dalla ristrutturazione low cost alla nomina contestata del direttore,
Marco Biscione, classificatosi
terzo in una graduatoria poi
smentita dalla Città, scelto al posto del primo arrivato, nonostante non avesse «comprovate competenze e bibliografia orientalistica». Biscione, difeso da Brac-
A chi giova la
Fondazione per la
Cultura? Costa 300
mila euro l’anno di cui
100 mila al segretario
Chiara Appendino
Sindaca di Torino
cialarghe e dalla Asproni di Torino Musei, è tutt’ora in carica, perché la nomina, diceva l’assessore,
era stata condotta non sulla base
di un elenco (peraltro non vincolante). Ma Appendino tra i banchi dell’opposizione se l’è presa
anche con Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema, direttore anche a Venezia. E ancora, con Natale coi Fiocchi e «il
ghiaccio molto costoso, da 2000
euro al giorno» della pista di pattinaggio voluta da Braccialarghe,
e con il Kappa Future Festival
(che ha ricevuto ieri il patrocinio
della Commissione Europea), accusato di aver pagato troppo poco di suolo pubblico nel 2015. Per
l’edizione 2016, il 9 e 10 luglio, è
già tutto deciso. Vedremo quali
saranno le condizioni imposte
dai grillini per le prossime. [L. TOR.]
Le scelte
della sindaca
LUIGI
LA SPINA
SEGUE DA PAGINA 39
“narrazione di successi” sulla quale troppo ha insistito
l’ex sindaco, con effetti controproducenti per larga parte degli abitanti nelle periferie, le disparate attese che
ha suscitato Appendino potrebbero essere non facilmente soddisfatte.
Non sarà certo la composizione della sua giunta
a porle troppi problemi,
anche se l’estrazione culturale, sociale e anche politica dei suoi assessori non
presenta certo caratteri di
omogeneità. La schiacciante maggioranza sulla
quale può contare nel nuovo Consiglio comunale
esclude qualsiasi conseguenza di una, pur remota,
ipotesi di dissensi individuali e le ferree regole di
disciplina interna, del resto, non li ammettono.
Il vero problema, invece, sarà quello di dover
compiere scelte destinate
inevitabilmente a dividere
quel consenso trasversale,
appunto, che l’abile, prudente e generica campagna elettorale è riuscita a
conquistare. Da una parte,
occorre dare segnali chiari
e significativi di quella
“rottura” con il mondo di
riferimento della passata
amministrazione, come
l’attacco immediato al presidente della Compagnia
di San Paolo, Francesco
Profumo. Dall’altra, dimostrare responsabilità politica ed equilibrio istituzionale come, ad esempio, per
la sorte di quel “Parco della salute”, in un primo tempo bocciato senza appello
e, adesso, vista la reazione
di gran parte degli interessi che sarebbero colpiti
dall’annullamento del progetto, considerato senza
pregiudiziali assolute.
Il famoso “caso dell’inceneritore” di Parma, contestato dal candidato sindaco
“5 stelle” Federico Pizzarotti e, poi, realizzato una
volta eletto, è emblematico
della delicatezza di questo
passaggio da radicale forza
di opposizione a un gravoso
impegno di governo. Gli
elettori di Appendino ci
contano. Ma anche coloro
che non l’hanno votata.
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1
Un lettore scrive:
lettore che lamenta
che i politici e amministratori
non danno risposte alle lamentele su questa rubrica, consiglio di rassegnarsi, quando non
hanno scuse e non sanno cosa
rispondere si astengono oppure rispondono come il direttore
del patrimonio di Città della
Salute, in merito all’Ex Presidio Centro Rieducazione Funzionale (Crf) di strada San Vito: ho dovuto prendere il vocabolario della lingua italiana per
tradure la sua lettera. Sperava
che, con le parole forbite, il lettore si sentisse ignorante e non
avesse il coraggio di replicare.
Un altro esempio? Il governatore del Piemonte Chiamparino, il quale afferma che stanno
facendo di tutto per riprendere
i lavori. Vorrei fare presente
che l’incapacità di gestire i lavori pubblici non è un reato, ma
un grave peccato per un amministratore. Dove vi è l’apparato
pubblico, vi sono sempre pro-
2 «Al
1234456789368A3B26
1
1234567897A34B3CD64EFF667A5EA956478377946EB3CEA34419B34835464853D6364B64
7EC348354D7D443774B677356694416E6D6A4B9894DE835A5E4B3D48E77EA34
1
blemi. Nel mentre, il grattacielo
di Intesa Sanpaolo è entrato in
funzione e il palazzo Lavazza è
quasi completato. In Svizzera è
stato completato il Tunnel del
San Gottardo in anticipo di un
anno, rispettando la spesa prevista. Ma i nostri politici l’esame di
autocritica lo fanno?».
ROBERTO SCIASMI
Il Direttore Distretto
Circoscrizione 5 - AslTo2 scrive:
2 «Con riferimento alla lettera
“Prelievi, passa prima chi urla e
chi spinge”, a firma Emanuele
Baccon, comparsa su Specchio
dei Tempi del 10 giugno, il Diretto-
re del Distretto Circoscrizione 5
della Asl To2 precisa: “Non si è verificata alcuna carenza organizzativa. Le attività del Poliambulatorio di via del Ridotto iniziano alle
ore 7.45. La signora che alle 7 ha
aperto le serrande è l’addetta alle
pulizie, che fa attendere gli utenti
all’interno, per evitare di lasciarli
in attesa sul marciapiede al freddo d’inverno e al caldo d’estate. I
pazienti generalmente si servono
dei numeri con l’apparecchio elimina-code, ma per dimenticanza
del personale infermieristico,
questo la sera precedente non era
stato caricato. Pertanto la caposala, primo operatore sanitario
che ha preso servizio verso le 7.30,
ha ovviato all’inconveniente distribuendo i numeri scritti a penna. Alle 7.45 sono stati distribuiti i
numeri ordinari e alle 8 hanno regolarmente aperto 2 sportelli, uno
per i pazienti in Terapia Anticoagulante Orale (Coumadin), che
hanno una distribuzione a parte
di numeri elimina-code, e uno per
gli altri prelievi. Quindi, lo sportello per i pazienti in Tao era regolamentato. Sarà nostra cura, nel caso continuasse a verificarsi affollamento prima dell’apertura, cercare di anticipare ulteriormente
l’arrivo di almeno un operatore.
Nel caso specifico della paziente,
dal nostro sistema informatico risulta aver effettuato l’accettazione alle 8.35; il tempo di attesa tra
accettazione ed effettuazione del
prelievo è stato di 35 minuti e in
questi 35 minuti sono stati accettati anche i pazienti in attesa per
patologie certificate. Accogliamo
volentieri il suggerimento di prevedere le pazienti che eseguono
gli esami per l’agenda di gravidanza tra le priorità (peraltro sempre
garantita in caso si verifichi qualunque problema sanitario)».
CARLO ROMANO
Una lettrice scrive:
segnalare ai vigili e
2 «Vorrei
al futuro assessore alla Viabilità i
problemi che si creano in corso
Castelfidardo, tra corso Peschiera e corso Vittorio, dove il traffico
è notevolmente aumentato a seguito dell’apertura del sottopasso di piazza Statuto: non è ben segnalato fin dove la corsia a destra
sia parcheggio e dove diventi percorribile. Dunque, alcuni vi parcheggiano, creando situazioni di
pericolo. I conducenti si accorgono all’ultimo che c’è la corsia per
svoltare a sinistra. Chi deve proseguire si sposta a destra, i guidatori incivili lo fanno senza curarsi
di chi sta sopraggiungendo, causando frenate improvvise e anche tamponamenti. Forse si sarebbe dovuta prevedere, almeno
per i primi tempi, una presenza
dei vigili lungo il percorso».
PAOLA
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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59A97BC38D3EFEA382 LA STAMPA D
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
.
Cronaca di Torino .47
Impianti
concentrati
Uno studio dell’Università su «Torino 2015»
I migliori
impianti
sportivi
della città
sono collocati
tra San Paolo,
Lingotto,
Mirafiori
e Santa Rita
e questo è un
elemento
che spiega
la concentrazione dei
medi e grandi
eventi sportivi
Capitale dello sport,
un successo ma solo
per metà della città
Eventi (e ricadute) assenti nella zona Nord
Retroscena
OSCAR SERRA
li eventi legati a Torino Capitale Europea
dello Sport hanno generato un giro d’affari tra i 46
e i 50 milioni di euro. Un impatto fortissimo sull’economia locale, calcolato sulla base dei partecipanti (atleti,
staff tecnici, dirigenti, tifosi)
e di come hanno vissuto la
città, anche al di là dell’impegno agonistico: hanno dormi-
G
Centro e Crocetta
hanno ospitato tra
i 98 e i 140 eventi
sportivi, la V e la VI
tra i 4 e i 12
Davide Cirillo
Dottorando dipartimento
Economia e Statistica
to nei nostri alberghi, mangiato nei nostri ristoranti, usufruito dei servizi turistici offerti
da Torino e dei suoi trasporti.
Ma c’è chi, almeno in parte, è
rimasto ai margini di questo
circolo virtuoso. È quello che
emerge da uno studio curato
da Omero, il Centro interdipartimentale di ricerca su
Olimpiadi e Mega Eventi dell’Università di Torino, presentato alla Cavallerizza Reale.
Da una mappatura dei 587
eventi sportivi che hanno investito la città si evince che oltre l’80 per cento di essi si è
svolto tra le Circoscrizioni 1, 2,
3, 8 e 9 e, in particolare, che la
zona Nord di Torino - quella
dei quartieri Vallette, Barriera di Milano, Madonna di
Campagna, Aurora - è rimasta
quasi totalmente esclusa da
tali manifestazioni. Secondo
una stima pubblicata nella ri-
50
milioni
L’ammontare della ricaduta
economica sulla città grazie
a 837 eventi sportivi
realizzati in un anno
LAPRESSE
80
per cento
degli eventi sportivi
di «Torino 2015» si è svolto
tra le Circoscrizioni
1, 2, 3, 8 e 9
cerca «il Centro e la Crocetta
hanno ospitato tra i 98 e i 140
avvenimenti sportivi, le circoscrizioni 5 e 6 tra i 4 e i 12» afferma il professor Davide Cirillo. Le spiegazioni sono molteplici, a partire dalla concentrazione dei migliori impianti
nella zona del centro e di quell’area che si estende a SudOvest della città. A Lingotto,
per esempio, c’è il Palavela, a
Borgo San Paolo il PalaRuffini
e lo Stadio Primo Nebiolo, a
Mirafiori il PalaTazzoli, a
Santa Rita il PalaAlpitour (ex
PalaIsozaki) oltre al Palanuoto e la piscina Monumentale,
solo per fare alcuni esempi.
Complessivamente Torino
2015 ha ospitato 835 appuntamenti, di cui 98 eventi sportivi
internazionali, 107 nazionali,
16 paralimpici, 379 di carattere
locale o di avviamento allo
sport e 248 culturali. Numeri
imponenti se si considerano
anche una serie di progetti collaterali, capaci di coinvolgere
oltre 50mila persone. Attra-
verso uno stanziamento ad
hoc, il Comune ha messo in atto 96 interventi sulle palestre
scolastiche e su 38 piastre libere. Sono stati coinvolti 1.834
volontari, 11 sponsor, di cui 3 finanziari e 8 tecnici. Per fare
tutto ciò la città ha speso 1,93
milioni, mentre dai partner
privati è arrivato un contributo di 797 mila euro. Per un totale di 2,72 milioni. Attraverso
un’analisi di 88 eventi campione si è stimato che l’impatto
complessivo sull’economia locale sia stato tra i 46 e i 50 milioni di euro, con un effetto
moltiplicatore del contributo
pubblico tra i 31 e i 34 euro.
Cioè «ogni euro speso dall’amministrazione ne ha generati
tra i 31 e i 34 sull’economia lo-
cale che salgono a 72 contando
le cosiddette “spese indotte”»
spiega il professor Piervincenzo Bondonio che ha illustrato
le ricadute economiche di Torino 2015. Ma a quanto pare c’è
chi quasi non se n’è accorto.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Ogni euro speso
dall’amministrazione
ne ha generati
tra i 31 e i 34
sull’economia locale
P. Bondonio
Presidente
Centro Omero
12345367318
48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
In breve
Arrestato dai poliziotti di San Paolo
Via Nizza
Truffatore scarcerato
ritorna dalle vittime
a spillare altro denaro
Esplode bombola
in un appartamento
Paura ieri pomeriggio in
un condominio di via Nizza
342, per l’esplosione di una
bombola di Gpl all’interno di
un alloggio abitato da una famiglia di stranieri. Gli inquilino sono fuggiti in strada, in
preda al panico. Sono intervenute le squadre dei vigili del
fuoco del Lingotto: nessuno è
rimasto ferito. L’esplosione,
che ha squarciato la bombola,
ha provocato danni limitati.
Aveva già rubato 260 mila euro a due pensionati
Sudoku
Un raggiro da 260 mila euro
to “Non volevamo fare
i” la fine di Gloria”
e La denuncia di una coppia di anziani: due arresti
mapistole»
a
di
ebbe
seazzino
immancapo
ha
-
una segnalazione per i movimenti sospetti di contante. «Visto il suo passato di violenza e la
sua dipendenza da gioco e droga, avrebbe potuto diventare
incontrollabile, al punto da diventare un serio pericolo per la
coppia di anziani» hanno detto
gli investigatori.
il caso/2
G
uardano in tivù le immagini della professoressa Rosboch di Castellamonte, uccisa dopo una
truffa atroce ordita nel falso
amore dal suo ex allievo, si
di aiutarlo. Più volte ha inscenato in modo teatrale crisi nervose, agitandosi e balbettando.
Pur di farlo allontanare dalla
nostra abitazione e farlo smettere gli davamo i soldi» hanno
Ladri nella villa
smascherati da una app
Mohammed
Badr, 46 anni,
è tornato
in cella dopo
20 giorni
dalla sua
liberazione
Banconote segnate
Per incastrate l’uomo, la polizia ha fotografato i soldi
prelevati al bancomat dalla vittima dei raggiri
tornato in carcere per circonvenzione di incapace e rischia
pure l’espulsione.
L’uomo è stato scarcerato lo
scorso 3 giugno e sottoposto ad
all’obbligo di firma, che ha sempre rispettato scrupolosamente. Ma pochi giorni dopo ha ripreso contatti con la coppia.
«Mi sono pentito, ho sbagliato,
sono pronto a restituirvi tutto
quello che vi ho portato via. Ma
ho bisogno di aiuto». Con questa scusa, il 7 giugno, Mohammed è riuscito a mettere le ma-
La trappola
«Siamo disperati, non riusciamo più a vivere in modo sereno» hanno confessato in lacrime marito e moglie, pochi giorni fa. A quel punto è scattata la
La notizia dell’arresto
di Mohammed Badr, pubblicata lo scorso 9 marzo.
1
era l’ennesima scusa per spillare i risparmi della coppia, da
dilapidare poi in droga e videopoker, come il resto del denaro
sottratto nei mesi precedenti.
Adesso Mohammed Badr è
Il sudoku
ni su 1500 euro, convincendo
l’anziana donna a prelevarli dal
suo conto corrente. Il giorno
successivo altri 1500 euro. La
cosa non è passata inosservata
e i poliziotti della squadra investigativa del commissariato
hanno iniziato a tenerlo d’occhio. Così hanno scoperto i suoi
contatti quotidiani con la coppia, restia a confermare agli
genti gli incontri con quell’uomo, accecata forse dal miraggio
di rientrare in possesso dei soldi. Il 17 l’uomo è riuscito a farsi
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
2
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Junior 2
6 2
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4
6
dare 100 euro, con la promessa
di riceverne altri 150 euro sabato 18. La donna, per rispettare
l’impegno è andata al bancomat: nella saletta ha incrociato
i poliziotti che hanno fotografato le banconote. La consegna è
avvenuta poco dopo, sotto casa
dei pensionati. Appena Badr ha
intascato i soldi, gli agenti lo
hanno fermato. lui ha cercato
di scappare, passando di fronte
all’anziana donna, ma è stato
acciuffato e ammanettato.
9
7
9 4
3 1 2
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09.51
13.32
21.24
27 GIU
3
4
Nel complesso prevale ancora il sole, con
massime diurne oltre i 30 gradi, ma
tendenza a una maggiore variabilità in
giornata, con rovesci e temporali sulle
zone montane, Valle d’Aosta e tra
pomeriggio e sera anche su pianure e
colline. Addensamenti sulla costa ligure.
05.40
4 LUG
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5
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
SAVONA
IMPERIA
La soluzione
dei giochi di ieri
2
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6
31
31
31
35
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34
35
35
31
33
28
28
27
Un’onda calda dal Nord Africa si è estesa verso le regioni alpine, portando una
parentesi calda ed estiva. Questa prima ondata di caldo estivo raggiungerà il suo apice
oggi con punte di 35 gradi in pianura. In seguito una depressione sulla Francia farà
affluire aria più fresca e umida che attiverà una ripresa dell’instabilità temporalesca. Le
prima infiltrazioni di aria umida potrebbero attivare i primi temporali di calore questa
sera sulla pianura torinese.
Ha colpito alla testa una
donna e le ha strappato dal
collo la catenina. Per sfuggire
all’arresto, Anas Satib, 26 anni, ha cercato di nascondersi
in un alloggio di corso Vinzaglio, con la scusa di bere un
bicchiere d’acqua.
9
9
Ancora una giornata soleggiata ed estiva,
con maggiori addensamenti pomeridiani
sulle zone montane, associati a temporali
sui settori interni; in serata possibili
temporali di calore tra Torinese e
Canavese, localmente anche intensi. Venti
deboli variabili o brezze, da Sud-Ovest sul
Mar Ligure.
17
21
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Ruba una catenina
arrestato dai carabinieri
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Il tempo: fino a 35 gradi, poi torna qualche temporale.
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
SAVONA
IMPERIA
Corso Vinzaglio
Difficile
Junior Sudoku
Junior 1
La proprietaria di una
villa di strada del Righino ha
fatto arrestare due uomini
che stavano tentando di rubare nella sua casa. Banditi immortalati dalle telecamere
collegate a una app sul suo
cellulare. La polizia ha fermato due romeni di 22 e 27 anni.
REPORTERS
Medio
Sulla «Stampa»
«Signora c’e la polizia», ha
urlato il truffatore in faccia
alla sua vittima, accennando
una fuga in mezzo alla strada,
subito interrotta dal placcaggio degli agenti della squadra
investigativa del commissariato San Paolo. Arrestato
per la seconda volta nell’arco
di tre mesi. Mohammed Badr, marocchino di 46 anni, era
finito in carcere lo scorso
marzo con l’accusa di aver racimolato oltre 260 mila euro
raggirando una coppia di anziani torinesi. Appena è tornato in libertà, è ripartito all’attacco. «Voglio restituirvi i
soldi rubati, ma per farlo devo spedire a mio figlio, in Marocco, del denaro per sbrigare le pratiche notarili», ha
detto ai pensionati. In realtà
Crimea
L’arrestato
Difficile
FEDERICO GENTA
MASSIMILIANO PEGGIO
12 LUG 20 LUG
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LA STAMPA
.
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Cronaca di Torino .49
La cassiera uccisa a Venaria nel 2011
Sanità
Niente riposi,
infermieri
In appello 13 anni alla complice dell’omicida. Lui l’aveva scagionata con una lettera in procura
Delitto all’Auchan, pena dimezzata
NOEMI PENNA
GIANNI GIACOMINO
Alessandra Barbi Cinti, la
colf 43enne di Venaria, accusata del concorso nell’omicidio di Marina Corradino, la
barista dell’Auchan uccisa la
sera del 2 aprile 2011, sperava nell’assoluzione e in una
vita più serena. Da 25 anni di
condanna in primo grado a
niente. Quando, il giudice Fabrizio Pasi, presidente della
Corte di assise di Appello, ha
letto la sentenza di condanna a 13 anni e 4 mesi, è corsa
fuori dall’aula, si è seduta su
una panchina e ha iniziato a
singhiozzare disperata.
Le
tappe
«Con il dimezzamento della pena abbiamo compiuto un passo
avanti, anche a livello morale –
riflette l’avvocato Foti – ora resta ancora l’ultimo grado di giudizio». «Io sono sempre rimasta
in auto, Intaj mi aveva detto che
doveva incontrare degli amici»,
ha sempre sostenuto la Barbi
Cinti, per la quale il pm Manuela Pedrotta aveva chiesto l’ergastolo, sostenendo che l’imputata sapeva molto bene quello che
avrebbe fatto il suo compagno.
«Non so cosa avesse in mente
Intaj, non immaginavo certo
che volesse uccidere». Invece,
quella sera, Abdelilah Intaj ammazzò la sua ex a bruciapelo,
ma venne fermato quasi subito
da una pattuglia della polizia
municipale che stava effettuando un giro di controllo intorno
all’area commerciale.
«Turni impossibili e mancato
rispetto delle ore di riposo»:
gli infermieri della Cardiologia delle Molinette, diretta dal
professor Gaita, scrivono alla
Procura di Torino. Un esposto
per denunciare «condizioni di
lavoro estreme: carenza di
personale, mancato rispetto
dei turni di riposo, turn over
inesistente, orari sempre più
pesanti e grande difficoltà a
coprire turni in caso di malattia di un collega», aggravati
ora dalle ferie estive.
«Siamo al punto di non ritorno: o si assumono subito gli
infermieri necessari o sarà il
collasso del sistema», denuncia il sindacato Nursing Up,
promotore della denuncia alla
Procura della Repubblica e all’Ispettorato del Lavoro. «La
carenza enorme di infermieri
e Oss ha portato uno dei reparti di eccellenza della sanità
piemontese ad avere situazioni limite», rivela il segretario
regionale Claudio Delli Carri.
«Nella degenza ordinaria di
cardiologia c’è un solo un infermiere in turno e 22 posti
letto, ridotti a 18 dal 6 giugno.
Per nove posti di terapia intensiva ce ne sono due, senza
nemmeno un Oss perché questi ultimi sono stati eliminati
per carenza di organico dal
settembre del 2015». Accuse a
cui Antonio Scarmozzino, direttore sanitario della Città
della Salute, risponde dicendo
che ci stiamo già attrezzando
per risolvere la situazione. Invieremo preventivamente
una relazione alla Magistratura per dimostrare tutto quello
che è stato fatto».
«È mai possibile che non si
capisca come la carenza di infermieri abbia portato i nostri
ospedali al limite? – rincara
Roberto Aleo, segretario provinciale di Nursing Up -. Le
ore di riposo non sono una
concessione o un regalo per
chi lavora, ma un’esigenza imprescindibile». E questa è solo
la punta dell’iceberg: «Il fatto
gravissimo è che la stessa situazione si ripete in tutti gli
ospedali di tutto il Piemonte,
dove mancano di fatto mille infermieri - conclude Delli Carri
-. L’assessorato alla sanità si
deve rendere conto che si sta
mettendo a rischio la qualità
delle prestazioni ai pazienti».
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L’agguato
Marina
Corradino
viene uccisa il
2 aprile 2011
all’uscita da
lavoro con 8
colpi di
pistola
Le richieste della procura
La Corte ha così accolto le
perplessità, esternate durante la requisitoria di martedì
scorso, del sostituto procuratore generale Giulio Toscano.
Che aveva chiesto sì la condanna, ma con le attenuanti
generiche prevalenti sulle aggravanti. Aveva evidenziato
come fosse «necessario un
equilibrio del giudizio, anche
perché la condotta della Barbi Cinti non può essere equiparata a quella di Abdelilah
Intaj», il marocchino - ex fidanzato della Corradino e poi
compagno della Barbi Cinti autore del delitto, già condannato a 30 anni.
Intaj, cammuffato da vecchietto, attese la Corradino
dietro il piazzale dell’Auchan e
poi la freddò con otto colpi di
calibro 9 parabellum esplosi
da distanza ravvicinata. Per la
Barbi Cinti, il suo avvocato
Antonio Foti, aveva chiesto
l’assoluzione «per non aver
commesso il fatto». Ieri, per
lei la Corte ha escluso la premeditazione riconoscendo
l’attenuante del concorso anomalo. Insomma la 43enne di
Venaria che, per un po’ di tempo era pure stata collega della
vittima, non avrebbe mai voluto la morte della Corradino.
Magari darle una lezione sì,
ma non ucciderla. Tra l’altro
dal carcere, e poi anche in aula, Abdelilah Intaj (che dietro
le sbarre avrebbe anche tentato il suicidio) ha ritrattato
dicendo che la Barbi Cinti,
dalla quale ha avuto una figlia
esattamente nove mesi dopo il
delitto, gli avrebbe solo presentato Luigi Celli, il vigilantes di Cascine Vica accusato
Il killer
Abdelilah
Intaj, marocchino di 40
anni, viene
fermato quasi
subito, arrestato e condannato in
abbreviato
a 30 anni
L’amante
Alessandra
Barbi Cinti
in primo
grado viene
condannata a
25 anni per
aver contribuito a commettere il delitto
La lettera
Poche settimane fa Intaj
scagiona la
donna: l’ho
incastrata, mi
ha solo fatto
conoscere chi
mi ha dato
l’arma
REPORTERS
La scena del delitto, appena fuori dal supermercato Auchan di Venaria, dove la vittima lavorava come cassiera
Al carcere delle Vallette
Il progetto dell’Amiat per i detenuti
Raccolta differenziata cella a cella
1 Non proprio un porta
a porta, ma quasi. I detenuti faranno la raccolta
differenziata in cella. È il
progetto di Amiat e della
Casa Circondariale «Lorusso e Cutugno», per diffondere e incentivare la
differenziata, seminare la
cultura del riciclo e migliorare la qualità dei rifiuti. I detenuti saranno
dotati, nelle singole celle, di bidoncini dell’organico,
della plastica, del non recuperabile e della carta. Alcuni di loro saranno incaricati di passare stanza per stanza a raccogliere il materiale, per poi gettarlo nei contenitori più grandi, che dovranno essere portati fuori
per l’attesa del passaggio dell’Amiat. L’attività è stata
preparata con un’informativa e una pubblicità nelle
varie sezioni del carcere, per sensibilizzare e informare
correttamente su come effettuare una raccolta ben
fatta e su come tenere puliti i bidoni.
[L. TOR.]
di aver procurato l’arma del delitto. Quest’ultimo (difeso dall’avvocato Cristiano Michela) in
primo grado era stato condannato a tre anni, confermati.
La vittima
Marina
Corradino
L’omicida
Abdelilah Intaj
40 anni
La complice
Alessandra
Barbi Cinti
Camuffato da anziano
L’alluvione del 2000
Un torinese morto in Valle d’Aosta
Favretto fu ucciso da una frana
che travolse la sua auto
trascinandola per 150 metri
Sua moglie si salvò
Travolto sedici anni fa da una frana
Il Comune non può risarcire 1,8 milioni
il caso
ANDREA ROSSI
lla fine del 2000 la Val
d’Aosta era stremata
dal maltempo: 500
millimetri di pioggia, frazioni
distrutte dal fango, borgate
isolate. E 17 morti. Uno era di
Torino. Si chiamava Ilario Favretto: il 26 novembre la sua
auto venne travolta da una
frana staccatasi dal monte
A
sopra Pontboset, 200 abitanti
nella valle di Champorcher, e
trascinata per 150 metri a valle. Sua moglie si salvò. Lui no.
Aveva 37 anni.
Sedici anni dopo in questa
storia si intersecano la tragedia di una famiglia e il possibile
dramma di una piccola comunità. Il Tar del Piemonte ha sta-
bilito che il Comune valdostano
ha trenta giorni per versare alla famiglia di Favretto - moglie
e genitori - un milione e 800 mila euro, il risarcimento decretato al termine della causa civile dalla Corte d’appello di Torino e confermato dalla Cassazione. In caso contrario, arriverà un commissario.
Da quasi cinque anni Pontboset non paga quanto stabilito
dai giudici, che hanno considerato l’amministrazione responsabile di non aver messo in sicurezza il suo territorio. Ma il bilancio del Comune è inferiore a
900 mila euro l’anno, in gran
parte vincolati alle spese necessarie per il funzionamento.
«Stiamo tentando ogni soluzione, compreso verificare se possiamo accendere un mutuo, ma
nemmeno vendendo i beni comunali riusciremmo a mettere
insieme la cifra necessaria», rivela amaro il sindaco, Paolo
Chanoux. Nelle casse di Pontboset, in questo momento, ci sono appena 100 mila euro.
Due opposte esigenze si fronteggiano: il diritto di una famiglia vittima di una tragedia; e il
diritto dei cittadini a ricevere i
servizi pubblici necessari. I giudici del Tar non hanno però
dubbi su quale sia la priorità: le
vittime hanno la precedenza.
«La mancanza di risorse finanziarie non può costituire un
pretesto per non onorare un debito riconosciuto giudizialmente, considerato peraltro che il
Comune avrebbe potuto e potrebbe avvalersi dei rimedi di
legge per eliminare lo stato di
insolvenza e ricondurre a parametri di sana gestione la finanza e contabilità», è scritto nella
sentenza, che per il Comune vale come un ultimatum.
Se a metà luglio non verrà
pagato il risarcimento, sarà nominato un commissario ad hoc,
il direttore generale della sede
di Torino della Banca d’Italia, il
quale avrà quattro mesi per reperire le risorse da destinare alla famiglia della vittima.
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50 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Esami di maturità, lunedì la terza prova
Gioberti, la versione di greco
tradotta in classe a fine anno
Il testo di Isocrate (“Vivere secondo giustizia”) non usciva dal 1958
Retroscena
CRISTINA INSALACO
lessandro Del Vigna e
Anna Negrini sono i
primi a uscire dal Gioberti. Scendono le scale con
lo sguardo disteso, e una gioia negli occhi che un’ora dopo
inizieranno a invidiare i compagni di tutte le altre classi.
Com’è andata la seconda prova? «Bene», sorride Alessandro. Poi si sbilancia un po’ di
più: «Siamo stati fortunatissimi: nelle ultime ore di greco
A
dell’anno, avevamo tradotto
proprio questa versione in
classe, durante un’esercitazione. Quando abbiamo visto il titolo non potevamo crederci, è
stato fantastico». Uno di quei
sogni che ogni studente ha sperato si realizzasse almeno una
volta nella vita, la notte prima
degli esami. La versione di greco che centinaia di studenti
hanno tradotto ieri mattina
era «Vivere secondo giustizia»
di Isocrate, un brano tratto
dall’orazione «Sulla pace» del
356-354 a.C., che non «usciva»
dalla maturità del 1958.
Un autore che di solito si traduce al ginnasio, e che quindi
nei giorni scorsi era stato scartato dal toto nomi degli studenti. Ad eccezione della 3 Alfa del
Gioberti, che avendolo tradotto appena due settimane fa, si
era preparata anche sulla sua
vita e sul pensiero dell’autore. I
ragazzi non avevano tradotto
in classe soltanto le ultime righe dell’orazione, ma siccome
la parte più complessa era la
centrale, la tranquillità di un
buon voto ieri era stampata sui
loro volti, preoccupati ormai
soltanto per la terza prova.
«Sono serena - dice Anna Negrini -. La versione era molto
lunga, ma la ricordavo bene».
Non possono dire lo stesso
gli altri studenti, che all’uscita
dal Gioberti avevano gli sguardi
stravolti, e sdrammatizzano
per non disperarsi. «È stata un
disastro - dice Matteo Sesia -.
Isocrate non lo traduciamo da
tre anni. Non poteva andare
peggio». Le maggiori criticità
della versione sono stati «i periodi lunghi e con troppi participi
passati che facevano perdere
l’orientamento del significato»,
sostiene Elena Gazzarrini, che
di greco ha la media del nove.
Facce tirate e lunghi sospiri
all’uscita dal liceo scientifico
Volta. «Un compito difficilissimo, ci aspettavamo limiti, differenziali, invece c’era troppa logica. Non c’erano formule, bisognava ricavarle con il ragiona-
REPORTERS
Davanti al liceo
Gli studenti si confrontano al termine della seconda prova
Quando abbiamo visto
il titolo del testo
non potevamo crederci
È stato fantastico
Adesso pensiamo
alla terza prova
Alessandro Del Vigna
Studente del liceo classico
Vincenzo Gioberti
mento», dice Andrea Gron. E
c’è chi, come Serena Arpaia, ritiene che parte delle richieste
non siano mai state studiate
nella sua classe. Al Boselli i ragazzi di tutti e tre gli indirizzi
non hanno trovato particolari
difficoltà. Neanche per il caldo:
«Essendoci il Ramadan non bevo né mangio da ieri sera - ha
detto all’uscita da scuola Wess
Alfdilat -, ma non ho sofferto».
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Professore
Ex preside
del classico
Botta di Ivrea,
Ugo Cardinale
è nel comitato dei garanti
per le lingue
e le civiltà
classiche
e coordina
il gruppo
di lavoro delle
Olimpiadi
del Miur
FOTO TORRA
L’esperto: prova scritta da riformare
Attenti al “traduttese”
“L’italiano improbabile
di chi ignora il contesto”
Intervista
FABRIZIO ASSANDRI
esame di Maturità è un utile rito di
passaggio ma andrebbe riformato». Parola di
Ugo Cardinale. Ex preside del
classico Botta di Ivrea, è nel
comitato dei garanti per le lingue e le civiltà classiche e coordina il gruppo di lavoro delle Olimpiadi di Italiano del
Miur. Per il ministero, fa parte
del gruppo che propone le
tracce della prima prova.
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Cosa non va dell’esame?
«È confuso e non è chiaro
l’obiettivo delle competenze
che vogliamo accertare. Un
esempio? I documenti che si allegano alle tracce prima erano
tanti e vincolanti, ora sono pochi e non c’è l’obbligo di citarli.
Quelli di quest’anno non avevano contraddittorio, lo studente
può usarli per esorcizzare l’ansia da pagina bianca, ma non
gli è nemmeno richiesta una
loro comprensione chiara e il
rischio è di finire nei luoghi comuni. Ho delle proposte che
sottoporrò al Ministero»
Di cosa si tratta?
«Il tema andrebbe rivisto. Bisognerebbe dividerlo in due:
prima una prova di comprensione del testo, aspetto sul quale secondo i parametri Ocse-Pisa gli studenti italiani sono carenti. Immagino un brano seguito da domande, meglio un
riassunto. Poi, darei più spazio
alla creatività dei ragazzi, ampliando la tematica trattata con
commenti e argomentazioni».
Cosa pensa delle tracce proposte quest’anno?
«I temi erano belli e d’attualità.
Quella su Eco aveva richieste
complicate: un’analisi stilistica,
lessicale e sintattica del testo,
che invece si prestava a tutt’altra operazione, quella di parlare di più delle tesi dell’autore. È
stato scelto da pochi studenti».
E la seconda prova?
«Tradurre è importante, ma limitarsi a questo può far sconfinare nel “traduttese”, cioè un
testo scritto in italiano improbabile, segno che non si è capito
o non si conosce il contesto. E
questo non ha senso. I testi vanno scelti da una rosa di autori
studiati a fondo. Inoltre andrebbero seguiti e preceduti dal resto del brano, già tradotto, sempre per far capire il contesto».
Com’è cambiata la maturità al
tempo del web?
«Ritengo che le scuole dovrebbero essere schermate durante
le prove. Le soluzioni sono disponibili sui social pochi minuti
dopo l’apertura delle buste, difficile pensare che qualche studente non riesca ad accedervi».
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piazza Statuto 4; via S. M. Mazzarello 18/D; corso
Duca degli Abruzzi 66; piazza della Repubblica 21;
corso Siracusa 87; corso Orbassano 302; via Sacchi
4; via Palestrina 49; corso Belgio 97; piazza Campanella 9; piazza Freguglia 6; via Bologna 250/A; corso Traiano 86; corso Peschiera 295; via Roma 24;
piazza L. Bianco 10; via San Secondo 9; via Lancia
11/B; via Borgaro 58; via Nicola Fabrizi 11; via Castelnuovo 5;via Cigna 53. Di sera (19,30-21,30):
via Sacchi 4; via Borgaro 58. Di notte (19,30-9):
via XX Settembre 5; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Circoscrizione 5/Vallette
Domenica si giocherà la quarta edizione del
Dunk and Vibez, il torneo di street-basket 3
contro 3 secondo le classiche regole del basket
di strada, delle Vallette, uno dei quartieri più
legati alla palla a spicchi di tutta la città.
L’evento prevede due tabelloni, uno maschile e
uno femminile e una jam di graffiti.
Appuntamento per le 9,30 in via delle Verbene,
l’iscrizione a persona è di 10 euro con maglietta
inclusa. E super premi: un viaggio con tre
pernottamenti in una città europea per chi si
aggiudica la sfida. Per informazioni:
[email protected].
[P. COC.]
Circoscrizione 1/Centro
Circoscrizioni 1, 2, 4, 5, 6, 7
La Soprintendenza
“Da cambiare
l’insegna del kebab”
San Giovanni, mercati aperti
Ma i vigili non bastano
DIEGO MOLINO
Da poco più di un mese quella grossa insegna
gialla, montata con l’apertura del nuovo ristorante kebab di piazza Vittorio, ha cambiato il
colpo d’occhio di uno spicchio di portici all’angolo con via Po. Se i primi a storcere il naso sono
stati i residenti del quartiere, ora si è espressa
anche la Soprintendenza per dire che quel cartellone «deve essere rimosso, perché non è adeguato al contesto architettonico di una piazza
del centro». Un parere scaturito da un incontro
avuto con alcuni cittadini, che chiedono regole
chiare per salvaguardare il decoro della piazza.
Spiegano dagli uffici di Palazzo Chiablese:
«Quell’insegna non è mai stata autorizzata, le
dimensioni sono eccessive rispetto alla larghez-
REPORTERS
Piazza
Vittorio
Dimensioni
eccessive
e colore
troppo
sgargiante
Per questo
la Soprintendenza
ha detto no
za delle cornici della vetrina. Senza contare che
anche il colore scelto è troppo impattante».
Nelle prossime settimane dovrà essere rimossa e sarà trovata una soluzione condivisa
insieme al titolare dell’attività. Prima ancora
del kebab, l’arrivo della catena «Amsterdam
Chips» aveva già sollevato le proteste di alcuni residenti, ma in quel caso arrivarono tutte
le autorizzazioni necessarie. «È importante
che la piazza mantenga una sua identità – dice
Simonetta Chierici, presidente del comitato
di residenti –, per questo abbiamo chiesto il
confronto con la Soprintendenza».
Intanto, Ahmed El Bahrawy, titolare del
kebab di piazza Vittorio, commenta: «Quando chiesi l’autorizzazione nessuno mi diede
indicazioni sulle dimensioni né sul colore. Ho
speso 1.600 euro per quest’insegna - si rammarica - ma se dovrò cambiarla lo farò, non ci
sono problemi».
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Problemi per la riscossione del voucher e il sorteggio degli stalli
PAOLO COCCORESE
Ieri mattina, la sezione della
Polizia municipale di Santa Rita ha alzato bandiera bianca. E
ha scritto al comando di via
Bologna per annunciare che
per oggi, festa di San Giovanni
con apertura straordinaria di
venti mercati in tutti i quartieri, non avrebbero potuto assicurare i controlli dei banchi di
Santa Rita e via Dina. Ma non
solo: da via Pinchia, hanno segnalato che le consuete operazioni di sorteggio degli stalli
degli ambulanti privi di un posto fisso, compreso il ritiro dei
voucher di pagamento, non sarebbero stati assicurati per la
scarsità di uomini. Problema
comune anche per altre Circoscrizioni. Come all’ex Dieci
(Mirafiori Sud) o alla Cinque
(Borgo Vittoria, Madonna di
Campagna, Vallette e Lucento)
dove, complici i riposi e i servizi straordinari per i festeggiamenti, il Comune rischia di non
poter riscuotere le tasse.
Per chi pensa di sfruttare il
giorno di festa per farsi un giro tra i banchi rionali c’è una
bella notizia: mai come quest’anno sono così numerosi i
mercati aperti nel giorno di festa. Escluso San Salvario dove
gli operatori di piazza Madama e Nizza non lo hanno richiesto, questa mattina si potrà fare la spesa in piazza Foroni, in corso Cincinnato, in
piazza Barcellona, alla Crocetta e in altri quindici sparsi
da Nord a Sud compreso quello di corso Palestro che – unico - lavorerà fino alle 19.
La forma di commercio più
legata alla tradizione si sposa
con le necessità di una città che
fa shopping ad ogni costo: la
domenica, la notte e anche nei
giorni festivi. E anche alla crisi,
che induce molti a cogliere l’occasione di restare aperti. Ma in
Circoscrizione 5
Mai così
tanti
Questa
mattina
saranno
aperti
20 mercati
Solo corso
Palestro sarà
aperto
anche nel
pomeriggio
Comune sono iniziati i problemi quando hanno scoperto che
non ci saranno vigili a sufficienza per i controlli. Per quelli del
Centro, per Porta Palazzo e
quelli della Circoscrizione Sette (Borromini, Chieti, S. Giulia)
e della Sei (Foroni, Porpora e
Taranto), si annunciano squadre di vigili in versione ridotta.
Ma sono a rischio i controlli su
un’altra decina di mercati come
corso Cincinnato, piazza della
Vittoria e corso Grosseto. «Gli
abusivi avranno campo libero,
mentre le operazioni di spunta
rischiano di trasformarsi in
una sfida in cui comanda il più
prepotente», teme Enzo Torraco, uno degli ambulanti storici
della città da piazza Foroni. Ma
la presenza di garanzia dei vigili, oltre a evitare risse e bisticci,
serve anche per riscuotere il
pagamento dei voucher della
Cosap degli spuntisti: in media
, 15 euro ciascuno. Nei mercati
più grandi si arriva a un totale
di quasi mille euro.
Il comandante dei vigili, Alberto Gregnanini, è corso ai
ripari in serata. E ha assicurato: «Le lacune dei controlli
saranno colmante con i servizi delle pattuglie». Garantisce
che non ci saranno disguidi,
ma gli ambulanti restano
dubbiosi e in molti comandi
ribadiscono una annosa richiesta: un nuovo concorso
per rinforzare gli organici.
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Circoscrizione 3/Pozzo Strada
Lucchetto all’area giochi, non è sicura L’ultimo vandalismo: divelti i lampioni
I soldi per sistemarla non ci sono
All’ex Venchi entrano solo i residenti
Da due settimane i cancelli dell’area
giochi di piazzetta Madre Rubatto (angolo via Stradella) sono chiusi da pesanti catene e lucchetti. La Circoscrizione 5 ha deciso di impedire l’accesso a
uno dei più frequentati parco giochi di
Madonna di Campagna. «Decisione obbligata perchè non è garantito il rispetto delle norme di sicurezza», dicono dagli uffici di via Stradella. O, meglio, lo
scivolo e gli altri giochi sono in pessime
condizioni, il tappeto anti-urto della pavimentazione è da sostituire. E, giusto
per completare la collezione di brutture, anche il tombino, vicino alle panchine dove di solito siedono le mamme, è
sprofondato. Quando riaprirà? Ancora
non si sa: bisognerà attendere la nomina della nuova giunta della Cinque che
dovrà decidere dove trovare le risorse
per ristrutturare il parchetto. Secondo
le previsioni, ci vorrebbero almeno 30
mila euro. Budget che non è facile stornare dai bilanci ridotti all’osso delle
Circoscrizioni. Col rischio che la piazzetta rimanga orfana dei suoi scivoli e
altalena per parecchio tempo. [P. COC.]
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Agli atti vandalici, sotto i portici dei
palazzi della ex-Venchi Unica, ci sono
abituati. Al fatto che un gruppo di ragazzi, di pomeriggio, provasse a estirpare dal parco almeno sei lampioncini dell’illuminazione, invece, no. A testimoniare la giornata di bravate avvenuta all’inizio della settimana, oltre
al racconto di alcuni residenti, ci sono
le luminarie semi-divelte e messe in
sicurezza con il nastro per delimitare
i lavori. Ora chi abita nei condomini si
aspetta che vengano riparati ma si interroga anche sui tanti casi di vandalismo registrati in quelle parti di parco che la notte si popolano di ragazzi
della zona e che rimangono più nascosta agli occhi di percorre le strade circostanti. Principalmente il problema
è legato alle scritte sui muri: tante e
che ricoprono i portici da cui si acce-
de alle abitazioni. Per fare in modo
che il fenomeno si interrompesse gli
amministratori dei condomini hanno
messo dei cartelli in cui si vieta il
transito ai non residenti. Per ora il divieto è largamente disatteso. [F. CAL.]
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Mandate le vostre segnalazioni,
foto e video a
[email protected]
.
53
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Circoscrizione 8
Il consiglio litiga
già prima di riunirsi
Colpa della partita
Banchi
Le postazioni
di tutti gli
espositori del
mercato delle
pulci saranno
numerate
IER FRANCESCO CARACCIOLO
Se la Nazionale azzurra, agli Europei, non avesse chiuso al primo posto il suo girone, alla Circoscrizione Otto non si assisterebbe alla prima
bega tra maggioranza e opposizione prima ancora che si riunisca il Consiglio. Invece, l’Italia è
prima e giocherà contro la Spagna. Ed ecco il
motivo del contendere: la partita si disputerà
lunedì alle 18, stesso giorno e stessa ora in cui
era stato fissato il primo consiglio della nuova
Circoscrizione Otto, nata dall’unione della Otto
e della Nove. A scegliere data e orario era stata
la coalizione guidata dal Pd, che aveva anche
stabilito che la convocazione sarebbe avvenuta
in corso Corsica 55 (ex sede della Nove). Vista
la concomitanza, Noemi Petracin, la consigliera
IRENE FAMÀ
Va bene il caos, il disordine allegro di un mercato delle pulGli stand
ci. Il bello è girare, perdersi,
lasceranno
ritrovarsi, tra un vaso, una
liberi vetrine
vecchia lampada, uno scrittoe passi carrai
io antico, un libro d’arte. Quel
per non intral- che non va bene è l’anarchia,
ciare i mezzi
venditori abusivi che espondi soccorso
gono merce rubata o presa
dall’immondizia. Né è accettabile che i vigili del fuoco fatichino a farsi strada perché i
passaggi sono ostruiti o quasi.
È anche per questo che, a partire da luglio, il Balon si trasforma e si riorganizza.
Non in terra
Ad affrontare le probleDiventa
matiche dello storico mercaobbligatoria
to tematico, che affonda le
per tutti
radici a metà Ottocento, è
la plancia
l’associazione commercianti
Nessun
di zona, guidata dal nuovo
espositore
presidente Simone Gelato.
potrà avere
Dal prossimo mese ci sarà
merce in terra una stretta sugli abusivi. I
banchi saranno numerati e la
disposizione completamente
rivoluzionata, in modo da lasciare libere le vetrine e i
passi carrai. «Verrà lasciato
anche lo spazio per il passaggio dei mezzi di soccorso»,
Mappa
assicura Gelato. La questioDelle insegne
ne è ventennale: ma nessuno
segnaleranno
interveniva, e a Borgo Dora
gli accessi
ci si è sempre arrangiati coSaranno realiz- me si poteva. L’ultimo episozate mappe
dio è recente, a fine aprile:
per i turisti
per colpa della merce disposta sulle lenzuola in via Lanino, via Mameli, via Cottolengo in terra era stato ritardato l’intervento dei pompieri
in una mansarda davanti al
cortile del Maglio dove era
scoppiato un incendio.
Controllo
«Le plance su cui esporre
Raddoppia
la merce - spiega Gelato - diil controllo
ventano obbligatorie. E per
con 8 operatori chi non può acquistarle le
presenti
metteremo a disposizione
nei punti più
noi. Fino a oggi c’è stata la
problematici
completa anarchia. Gli abiti e
Passi carrai
Uno scorcio del Balon, mercato delle pulci che affonda le radici a metà Ottocento
Circoscrizione 7/Aurora
Svolta al Balon
Banchi numerati
contro gli abusivi
REPORTERS
l’oggettistica non possono essere abbandonati per terra.
Non è sicuro, è brutto a vedersi
ed è disordinato». Mettere d’accordo i
tanti operatori
del Balon del
sabato e del
Gran Balon,
ogni seconda
Tanti sono quelli
domenica del
dell’associazione
mese, non è
dei commercianti
semplice. Gli
che organizza il Balon
stand sono più
di 300. «Con il
tempo questa è diventata zona franca. Bisogna ripristinare le buone abitudini, la legalità. E far emergere la merce di qualità». Lo staff
dell’Associazione che gira tra i
80
soci
banchi sarà raddoppiato: da 4 a
8 operatori dislocati nei punti
più problematici. Con le forze
dell’ordine controlleranno anche la provenienza dei pezzi in
vendita. Novità anche nella
cartellonistica. Gli accessi al
mercato saranno segnalati in
maniera chiara. E per i tanti torinesi e turisti, che in occasione
del Balon popolano le vie di
Borgo Dora, si sta disegnando
una mappa che indichi la posizione dei diversi stand. «Dovrebbe essere tutto pronto per
luglio. Vogliamo tornare a essere un punto di riferimento per
la qualità, oltre che per la meravigliosa atmosfera che si respira in queste vie storiche».
Questione
di orario
La riunione
in corso
Corsica
era stata
fissata alla
stessa ora
dell’incontro tra Italia
e Spagna
«anziana», ha deciso di anticipare di due ore:
l’appuntamento, quindi, è spostato alle 16. «Un
grave errore: in tanti a quell’ora saranno al lavoro - dice Raffaella Pasquali, capogruppo
M5S, primo partito di opposizione - . Sarebbe
stato meglio riunirci alle 21, come avevamo proposto noi». Sulla stessa linea Alessandro Lupi,
di Forza Italia: «Solo l’orario serale avrebbe garantito la partecipazione dei cittadini, ma la
maggioranza continua a dimenticare le loro esigenze». In casa del gruppo consigliare del Pd
qualcuno mormora di una scelta legata all’indisponibilità in orario serale di più di un consigliere: «Le cose non stanno così - ribatte Petracin - .
Ritrovandoci più tardi, avremmo rischiato di
sovrapporci a eventuali supplementari o rigori
del match degli azzurri: per questo abbiamo
scelto le 16», è la sua teoria. Se si andasse ai
rigori, considerando recuperi e supplementari
(e le pause) si arriverebbe a ridosso delle 21.
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Circoscrizione 4/Parella
Circoscrizione 6/Barriera di Milano
Via le barriere alle fermate del 2
La battaglia per ora è vinta a metà
Corso Vercelli, prove di futuro
Commercianti in vetrina sul web
Finalmente le fermate del bus 2 di corso Lecce non saranno più vietate ai disabili. Dopo una petizione dei residenti
e le richieste della Circoscrizione 4 da
almeno due anni, sono partiti in questi
giorni i lavori per l’accessibilità delle
fermate su banchina: è stato fatto lo scivolo ed è stato asfaltato il tratto di sterrato su cui carrozzine e passeggini non
potevano passare. Tra piazza Rivoli e la
Pellerina ci sono dieci fermate. Due erano accessibili prima di questo intervento, costato 15 mila euro, che però non
sarà risolutivo. Solo quattro, sulle otto
restanti verranno messe a posto. «Per il
budget – spiegano da Gtt – abbiamo
suddiviso l’intervento in due tranche,
sulle ultime quattro fermate interverremo nel 2017». Restano tagliate fuori
quelle all’angolo con via Nicola Fabrizi
e con via Pilo. Una decisione che non
piace ai cittadini, pur contenti che l’intervento parta. «Poter accedere ai
mezzi dovrebbe essere un diritto - dice
Gaetano Orlandella, il residente che ha
fatto partire la petizione – per questo
bisognava completare l’opera». [F. ASS.]
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I negozianti di corso Vercelli hanno deciso di mettersi in vetrina. Ma in versione digitale, nel nuovo sito internet che
hanno lanciato nei giorni scorsi, un portale autofinanziato (www.associazionecover.it) che offre nuovi servizi ai residenti di Barriera di Milano. E segna il
primo passo verso il futuro della rinnovata associazione dei negozianti della
strada: la CoVer. «Col nuovo portale si
possono scoprire le nostre attività, seguire gli eventi, fare proposte e segnalazioni, rendere trasparente la gestione
economica e raccontare le tante possibilità di shopping che offriamo», dice il
giovane presidente dei commercianti,
David Coen. Strumento in più che mira
a rinnovare il commercio di prossimità.
«Vogliamo comunicare più efficacemente con i clienti, e anche unire i negozianti. Solo facendo squadra riusciremo
a contrastare lo strapotere dei megastore», aggiunge. I ritratti e le storie dei
singoli negozianti di Barriera (nella foto, i titolari de «L’angolo della frutta»)
vogliono anche dare «un’immagine diversa dell’intero quartiere».
[P. COC.]
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54
7
LA STAMPA
.VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Grugliasco, suicida nel parcheggio
Rivoli, questionario su raccolta rifiuti
Grugliasco, gara di lettura
Soffriva di crisi depressive la 36enne
rivaltese che ieri pomeriggio si è gettata
dal terzo piano del parking multipiano al
centro commerciale Le Gru. Un volo di
quasi 10 metri che non le ha lasciato
scampo.
[M. MAS.]
Il Comune ha avviato un’indagine sulla
qualità della raccolta rifiuti e della pulizia
urbana in città. Il questionario si può
ritirare allo Sportello polifunzionale o nei
Comitati di quartiere oppure compilarlo
online sul sito entro il 30 settembre. [P. ROM.]
«A suon di musica», questo il titolo della
lettura animata che si svolgerà oggi alle 17
nel parco Porporati in viale Echirolles a
Grugliasco nell’ambito dell’iniziativa «Nati
per leggere in giardino… per un mese da
favola», con «Officina04».
[P. ROM.]
Rivoli, 24 ore di ricerche
il caso
Rubano l’auto dove
c’è il cane operato
Lo ritrovano morto
GIUSEPPE LEGATO
MASSIMO MASSENZIO
e denunce di truffe da
parte dei cittadini sono
in calo, gli arresti aumentano, ma le stangate ai
danni degli anziani restano
una piaga sociale. Finti poliziotti, falsi avvocati, sedicenti
tecnici della luce o del gas. I
professionisti del raggiro riescono a farsi aprire la porta di
casa mostrando sorrisi rassicuranti e tesserini fasulli, poi
mandano in confusione le loro
vittime creando fantasiosi diversivi. Dai fumogeni lanciati
sotto il lavandino a un improbabile minaccia di radiazioni.
Ogni scusa è buona per spingere i «bersagli» terrorizzati
ad abbassare le difese e approfittare della loro fiducia.
L
Il finto maresciallo
Il trucco che va per la maggiore è quello del finto carabiniere. Il maresciallo «Primo» si
sta rivelando un truffatore instancabile, in grado di mettere
a segno colpi a raffica in tutta
la provincia. Due giorni fa ha
lasciato il segno a Moncalieri,
in viale Stazione, dopo aver telefonato a una pensionata di
86 anni: «Signora, suo figlio ha
avuto un incidente, sono un
maresciallo dei carabinieri.
Adesso uno di noi verrà a casa
sua e dovrà consegnare al collega 3 mila euro in contanti.
Solo così il sinistro non avrà ripercussioni in Tribunale e la
pratica verrà chiusa». La donna ha pagato e si è accorta della truffa solo quando è riuscita
a parlare con il figlio.
Altri colpi
Ieri mattina, sempre in viale
Stazione, due persone hanno
tentato un’altra stangata, ma
sono stati messi in fuga da
una giovane adolescente.
Un’altra coppia di truffatori è
invece riuscita a raggirare
un’anziana a Candiolo, in via
Torino. Questa volta hanno
utilizzato la tecnica dei finti
impiegati dell’acquedotto e
hanno convinto una pensionata a consegnare tutti i gioielli
in oro per un inesistente peri-
«Tuo figlio è
nei guai»
È questo
ormai uno
degli stratagemmi più
diffusi per
convincere gli
anziani ad
aprire la porta
e consegnare
spontaneamente i soldi,
spesso cifre
considerevoli
È morto di caldo e di sete Aladar il levriero russo di 6 anni rubato mercoledì pomeriggio nei
pressi dell’Auchan di Rivoli. Sara, la sua padrona, lo aveva adagiato con cura nella sua vecchia
Kia Ceed e poi era rientrata nella clinica veterinaria Cvt, dove il cane aveva appena subito un
intervento chirurgico alla zampa posteriore.
Aveva lasciato il motore accesso e l’aria condizionata in funzione. Giusto il tempo di prendere
le ultime cose e poi uscire, ma quando la donna
ha raggiunto il piazzale la station wagon era
sparita. Sara si è rivolta immediatamente ai carabinieri e ieri pomeriggio, verso le 14, la macchina è stata ritrovata in corso Rosselli, regolarmente parcheggiata. Purtroppo Aladar, de-
Nuovi colpi a Moncalieri e Candiolo
Fioccano le truffe
In testa il trucco
dell’incidente fasullo
E i carabinieri danno consigli per chi va in vacanza
FOTO MASSENZIO
Aladar
289
truffatori
Arrestati o denunciati dai
carabinieri del comando
provinciale di Torino nei
primi 5 mesi del 2016
colo di esplosioni. Quando la
donna si è resa conto di quello
che le era successo, era ormai
troppo tardi.
Denunciare sempre
«Spesso le vittime vengono
Rivoli
sopraffatte dalla vergogna e
sono portate a non denunciare
la truffa – spiegano i carabinieri – Invece è importante segnalare sempre alle forze dell’ordine episodi di questo genere». Per evitare di essere
raggirati l’Arma consiglia: «È
bene ricordare che il controllo
delle utenze domestiche viene
preannunciato con un avviso.
È sempre preferibile non aprire agli sconosciuti e non bisogna mai consegnare soldi a
persone estranee». È importantissimo accertarsi dell’identità di chi si ha di fronte
e quando si abbiano dubbi è
meglio chiamare il 112, ma con
il cellulare. «Spesso i truffatori chiamano le vittime sul tele-
fono fisso da una cabina telefonica e non riattaccano. Cosi
quando gli anziani provano a
telefonare ai carabinieri trovano il segnale muto».
Rischio furti
Con le prime partenze per le
vacanze aumentano anche i rischi delle razzie in casa: «La
collaborazione tra vicini è fondamentale e, quando possibile,
è sempre consigliabile mettersi d’accordo per sorvegliare a
turno l’abitazione vuota. In casi di breve assenza lasciate accesa la luce o la radio, e fate sapere solo agli amici fidati che
siete partiti. Ricordate di fotografare gli oggetti preziosi».
Una doppia
sfortuna per
lui: abbandonata
l’auto dai
ladri, qualcuno ha
segnalato
quel cane
sull’auto ma
i soccorsi
sono arrivati
tardi
bilitato per l’operazione, non è riuscito a sopravvivere al terribile caldo.
«Spero che li prendano e che paghino per quello che hanno fatto, ma tanto nessuno mi restituirà il mio cane», si sfoga Sara Niccolini, la veterinaria di Susa che ha chiamato immediatamente i
carabinieri e ha cercato di rintracciare il suo levriero anche con una ricompensa di mille euro.
«La clinica dove lavoro è proprio di fianco all’Auchan e alcuni testimoni hanno visto due persone
sospette girare nel parcheggio. Sono stati certamente filmati dalle telecamere». I ladri potrebbero essere due balordi che vivono di espedienti:
quando hanno visto la macchina incustodita non
si sono lasciati sfuggire l’occasione, ma poi hanno
abbandonato la vettura dopo solo un chilometro.
«A mezzogiorno Aladar era ancora vivo, alcuni
passanti lo hanno segnalato, ma purtroppo c’è
stato qualche intoppo nelle comunicazioni. Due
ore dopo, quando i vigili sono intervenuti, non
c’era più nulla da fare».
[M. MAS.]
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Collegno
In arrivo più postazioni Un patto Comune-parrocchie
al pronto soccorso
per un welfare della solidarietà
Dopo
l’estate
Si farà
spazio per
10-12 postazioni in più
L’Asl To3 interviene per risolvere le criticità del
Pronto soccorso dell’ospedale di Rivoli. Innanzitutto con l’acquisizione del «Fast Track», ovvero
un sistema per «la presa in carico rapida durante l’accettazione del paziente in Pronto
Soccorso, con l’informatizzazione del
sistema». Non solo. Si interverrà anche sulla carenza di spazi. «Da settembre - spiega il direttore generale Flavio
Boraso -, attraverso un ampliamento
strutturale dell’area di Osservazione
Breve Intensiva (Obi), ci sarà un incremento di 10-12 postazioni, passando
così dai 14 posti letto attuali a 24-26 postazioni, organizzate secondo un modello maggiormente funzionale open-space». Interventi per una spesa di circa 400 mila euro, in
cui rientrano anche 6 o 8 posti letto monitorizzati, che si andranno ad aggiungere alle 4 postazioni di area rossa già operativi da febbraio. [P. ROM.]
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PATRIZIO ROMANO
Il Comune di Collegno e le otto
parrocchie cittadine stringono
un patto. Lo sigleranno domani,
alla presenza dell’arcivescovo
Cesare Nosiglia, firmando quella che hanno chiamato «La
Charta di san Massimo». «La
scelta del nome è importante spiega il sindaco Francesco Casciano - perché rimanda a valori come comunità, umanità, solidarietà e bene comune, che sono parte integrante dei Sermoni del santo vissuto a cavallo tra
il IV e il V secolo». Gli stessi che
oggi i firmatari vogliono riproporre nel loro progetto. Ed anche perché verrà firmata nell’omonima chiesa, che fu anche
«romitorio» del santo. L’intento
di questo «patto» è quello di
tendere ad un «welfare generativo». «Ossia - dice il sindaco chi riceve deve impegnarsi a restituire alla comunità attraverso delle azioni concrete».
Molti i punti previsti nel piano triennale della «Charta»: si
va dall’educazione alla famiglia,
dagli anziani ai giovani, dai disabili alle persone in difficoltà.
E un gruppo di lavoro si riunirà
ogni due mesi per mettere a
punto gli obiettivi. «Un modo puntualizza padre Salesio Sebold parroco della Madonna dei
Poveri e moderatore dell’Unità
pastorale - per avere un rapporto intenso e diretto con l’amministrazione, per decidere cosa
FOTO ROMANO
«Charta di
S. Massimo»
Il sindaco
Francesco
Casciano
mostra la
«Charta» che
domani verrà
siglata in
presenza di
Nosiglia
fare e valutarne gli effetti».
Quindi non solo parole, ma opere. «Anche per dare un aiuto integrato alle persone - conclude
don Claudio Campa parroco di
San Massimo - in modo che il
progetto riguardi non solo il sostegno economico, ma anche
esistenziale, superando così situazioni di solitudine».
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LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
.
55
ETROPOLI
M
Ciriè, si cerca la sedicenne in fuga
Continuano le ricerche di Letizia Saputo, la
16enne di Ciriè (foto) che si è allontanata
da casa. A lanciare l’allarme la madre della
ragazza, che sarebbe preoccupata perché
Letizia sarebbe andata via di casa con un
uomo molto più vecchio.
[G. GIA.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Telecamere
Venaria
Al terzo tentativo riesce
il furto a “Italia Independent”
I carabinieri
di Ciriè
stanno
visionando
le telecamere sotto cui
potrebbe
essere passato il misterioso
attentatore
In pochi minuti razziati capi di abbigliamento e accessori griffati
FOTO COSTANTINO SERGI
Ciriè
GIANNI GIACOMINO
Nelle ultime settimane i ladri
avevano già tentato due volte
di razziare nel deposito della
ditta «Italia Independent», il
gruppo fondato dall’imprenditore Lapo Elkann, nella zona industriale di Venaria. E,
per fortuna, non ci erano mai
riusciti. Ma non si sono dati
per vinti, nonostante il magazzino, nella zona industriale di via Emilia, ai confini con
Torino, fosse protetto da un
sofisticato sistema di allarme. E, così, il terzo colpo è andato a segno. La notte scorsa
una banda di malviventi è riuscita ad infilarsi e ad arraffare capi di abbigliamento o accessori griffati come le scarpe che sono molto ambiti e di
tendenza. Il bottino
si aggirerebbe sui
5mila euro circa.
Un giallo il lancio
di molotov nella villa
di un assicuratore
Il raid
Lapo
Elkann
fondatore
del marchio
Italia Independent
La batteria è entrata
in azione intorno alle
2 quando, nella sottile linea di periferia
che separa la Reale
con Torino, non c’era
anima viva. I ladri sono stati
spregiudicati e rapidissimi.
Prima hanno lanciato il furgone contro il cancello che permette l’accesso sul piazzale
del deposito e lo hanno sfondato. Qualche metro dopo, con la
stessa tecnica, hanno divelto il
portone del fabbricato. Una
volta all’interno hanno arraffato quello che potevano, poi
sono di nuovo saltati a bordo
del furgone e sono schizzati
via. Qualcuno che abita intorno al magazzino di «Italia Independent» è stato svegliato
dal fracasso fatto dal furgone
che sfondava i due ingressi e
ha chiamato il 112. Poco più
tardi in via Emilia sono arrivate diverse pattuglie dei carabi-
FOTO COSTANTINO SERGI
5.000
euro
È una prima
stima del
valore della
merce sparita,
tra abbigliamento, scarpe ed altri
accessori
firmati da
Lapo Elkann
nieri della Compagnia di Venaria, che hanno iniziato a raccogliere degli indizi utili per risalire agli autori del furto. Per i
militari, comandati dal maggiore Marco Porcedda, la batteria che ha effettuato il blitz
potrebbe essere la stessa che
aveva già tentato i due colpi
precedenti. Una determinazione feroce dettata, forse, da
qualcuno che ha commissionato il furto sapendo già dove
piazzare la merce.
Le indagini
In queste ore gli investigatori
stanno visionando i filmati girati dalle telecamere sistemate nella zona. Proprio dall’analisi dei fotogrammi i carabi-
nieri potrebbero riuscire ad
acquisire degli elementi in più
per le ricerche. Ma, probabilmente, i balordi sapevano anche dove erano sistemati gli
occhi elettronici e non sono finiti sotto il loro raggio di ripresa. Resta quindi molto alto
l’allarme criminalità in tutto il
Torinese dove, da un po’ di
tempo, scorrazzano delle bande di predoni. Nei giorni scorsi sono tornati a saccheggiare
anche a Lanzo dove hanno ripulito la falegnameria di
Francesco Varaia, provocando un danno di oltre 80 mila
euro tra camion e macchinari
che ha messo in ginocchio
l’imprenditore.
2
bottiglie
sono state
confezionate in modo
piuttosto
rudimentale, tanto da
non essere
esplose
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La notte scorsa qualcuno ha lanciato due molotov artigianali nel cortile della villa di un assicuratore di Ciriè. Un avvertimento? Un’intimidazione? L’uomo B. F., una settantina di anni, ai carabinieri ha detto di non avere mai ricevuto delle
minacce o delle strane richieste, insomma di non
sospettare di nessuno. Gli investigatori, al momento, hanno un’unica certezza. Chi ha fabbricato gli ordigni artigianali non è molto esperto in
materia, anche perché i due bottiglioni non sono
esplosi, nonostante l’innesco, applicato in maniera un po’ maldestra.
I carabinieri di Ciriè, coordinati dal luogotenente Diego Mannarelli, hanno sequestrato tutto
giusto per capire se ci sono degli elementi utili
alle indagini. I militari ritengono comunque che,
se qualcuno si è preso il mal di pancia di andare
fino davanti al cancello della villa dell’assicuratore, alla periferia di Ciriè, e di lanciare i pintoni
con all’interno del liquido infiammabile, un motivo lo deve pur avere. Perché rischia delle accuse
pesantissime. Per questo, nelle prossime ore, gli
inquirenti visioneranno anche i fotogrammi di
alcune telecamere che sono sistemate intorno alla zona dell’Ipercoop e ai complessi sportivi di
via Robassomero, dove potrebbe essere passato
chi ha scagliato le molotov non esplose nella tenuta di via delle Spine. Di notte, però, nessuno si
è accorto di nulla. Solo ieri mattina sono state
notate le due bottiglie. Da quel momento è partito l’allarme e sono intervenuti i militari.
Non è la prima volta che in zona qualcuno riceve «degli avvertimenti» abbastanza inquietanti. Ma l’attentato più eclatante resta comunque quello avvenuto alcuni anni fa quando qualcuno gettò nel cortile della caserma dei carabinieri di Ciriè, in centro città, una bomba a mano
che fece andare in frantumi le finestre degli uffici e dei palazzi circostanti. Il colpevole non è mai
stato scoperto.
[G. GIA.]
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Chieri, incidenti sulla statale
Leini
Contro il semaforo pericoloso
già raccolte 150 firme
Camion fuori strada
Salva e illesa la cavalla
ANTONELLA TORRA
Pericoloso, per pedoni e automobilisti. È partita una raccolta
firme a Chieri per modificare la
temporizzazione dei semafori
di via Moncalvo e via Tetti Borra, strade che si immettono su
Corso Torino, la statale che collega Torino ad Asti. A segnalare la problematica circa 150 residenti che in pochi giorni hanno sottoscritto una petizione,
presentata in Consiglio comunale dalla consigliera di opposizione Rachele Sacco. «L’iniziativa è partita l’altro giorno –
spiega la Sacco – dopo l’ennesimo incidente». Spiega la capogruppo di Forza Italia: «Chi
percorre per la prima volta le
due vie che affluiscono sulla
strada principale non si rende
conto che il verde scatta nello
stesso momento. Quindi quando si svolta in corso Torino, occorre dare la precedenza a metà incrocio ai veicoli che arrivano da destra. Un fatto di per sé
già problematico. Va poi aggiunto che via Moncalvo è usata
da molti automobilisti che arrivano da strada Roaschia, i quali
per evitare di dare la precedenza a metà incrocio e perdere il
verde, accelerano in corrispondenza del semaforo e in prossimità del passaggio pedonale».
La richiesta è far si che il
verde che scatti in modo alternato. In via Tetti Borra verso
corso Torino, successivamen-
FOTO ANTONELLA TORRA
Luci verdi
simultanee
I cittadini
chiedono che
il verde scatti
in modo
alternato,
evitando
nuovi rischi
per auto
e pedoni
te da via Moncalvo a corso Torino e infine sulla strada principale. Regolando i tempi del
giallo affinché non ci sia un intasamento del traffico. «Una
modifica piccola, credo di facile concessione – conclude la
Sacco -. Abbiamo in Comune
dei bravi tecnici, sono sicura
risolveranno il problema».
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A fine
soccorso
Andromeda
sana e salva,
coccolata
dal suo staff
Tutto è bene quel che finisce bene. Così è stato
ieri pomeriggio per Andromeda, una cavalla di 19
anni, vittima di un incidente stradale. L’equina,
dell’allevamento di Giuseppe Raggi, a Leini, era
su un camion di trasporto animali. Doveva raggiungere Torino per partecipare alla manifestazione storica di ieri
sera. Il mezzo stava percorrendo via
Lonna, una strada stretta e sterrata,
quando ha incrociato un’auto che, invece, di rallentare e passare sulla sponda
erbosa, ha causato il ribaltamento del
mezzo in un profondo fossato. L’autista
è rimasto illeso, ma Andromeda è caduta senza riuscire più ad alzarsi. Ci è
voluta tutta la pazienza di Raggi e dei suoi collaboratori e l’aiuto dei vigili del fuoco di Torino che
hanno cominciato a bagnarla per evitarle un malore causato dal caldo intenso, per convincerla a
rialzarsi e ad uscire dal camion. Per lei solo qualche escoriazione e tante carezze.
[N. BER.]
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56 .Cultura & Spettacoli
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
&
CULTURA
SPETTACOLI
Concerto d’estate a Miradolo
Replica, sabato (ore 21.30), al castello di Miradolo di «Music
for 18 musicians» di Steve Reich La riscrittura della
partitura potrà essere ascoltata soltanto in cuffia
Prenotazione è obbligatoria chiamando lo 0121502761.
Ingressi
ridotti
e raccolta
di fondi
Centro per la
fotografia
In occasione
della Festa di San
Giovanni, il
Centro italiano
per la Fotografia
(via delle Rosine
18) offre la possibilità di visitare
le mostre in
corso alla tariffa
ridotta di 6 euro.
Il Centro rimarrà
aperto dalle ore
11 alle ore 19
REPORTERS
Lo spettacolo pirotecnico (senza i tre botti d’avvio e i tre botti finali ) visibile da piazza Vittorio alle 22 concluderà la giornata di festeggiamenti per San Giovanni
Gli appuntamenti in onore del Santo patrono
Messa, tornei e fuochi d’artificio
L’ultimo San Giovanni coi botti
L’arcivescovo apre la giornata in Duomo, lo spettacolo pirotecnico sul fiume la chiude
CRISTINA INSALACO
spostiamo al Parco del Valentino, alle 15.30 c’è la sfilata delle
majorette e fanfara che da piazza Vittorio arriva al Borgo Medievale, mentre alle 16 in piazza
Vittorio parte quella delle auto
storiche che invaderà le vie del
centro, con Gianduja e Giacometta. I gessetti colorati, che
da sempre attraggono soprattutto i bambini, saranno al centro della performance pittorica
dell’artista amazzonico Juan
Orsi in piazza Vittorio.
Bersaglieri
I fanti piumati
festeggiano il
180° anniversario
di fondazione del
corpo e il 130° di
fondazione della
sezione torinese
«La Marmora».
Alle 10,30 ritrovo
in piazza Crimea,
da dove i bersaglieri partiranno
per raggiungere i
vari monumenti.
In piazza
Castello e piazza
San Carlo, verranno raccolti
fondi a favore
dell’ospedale
Regina
Margherita.
Sarà, probabilmente, l’ultima
festa di San Giovanni con i
fuochi d’artificio tradizionali,
perché dal prossimo anno
avranno il “silenziatore”, per
la felicità delle associazioni
animaliste. Lo spettacolo pirotecnico inizia alle 22.30 dal
Ponte Vittorio Emanuele, e
per almeno mezz’ora migliaia
di torinesi rimarranno con il
naso all’insù in piazza Vittorio
a meravigliarsi per le esplosioni colorate che nascono dai
Giardini Ginzburg. Ma la giornata in città è ricca di decine
di appuntamenti, per festeggiare San Giovanni con concerti, balli e tornei sportivi.
Musica all’ora del the
Alle 16 in piazza Castello c’è
l’intrattenimento dell’associazione «Around Your Soul», seguito da canti gospel del coro
«The White Gospel Group», e
alle 17.30 in piazza Carignano il
coro La Gerla si esibirà con un
concerto di canti popolari del
Piemonte. All’Auditorium Rai
con il concerto del tenore Jaun
Diego Florez con l’Orchestra
Sinfonica della Rai (ore 19),
mentre in via Po 43 il concerto è
della Brigata Taurinense.
La mattina ai mercatini
Si inizia alle 10.30 con la messa al Duomo dell’Arcivescovo
Cesare Nosiglia, anticipata
dalla musica della banda della
polizia municipale e dal quintetto di ottoni della fanfara
della brigata alpina taurinense. Ci saranno anche Gianduja e Giacometta, e i personaggi dello storico carnevale
di Ivrea. Due i mercatini: il
«mercato di Campagna Amica» in piazza Palazzo di Città
dalle 8 alle 20 con sessanta
produttori agricoli e degustazioni di insalate di riso, e il
«Vintage e Artigianato di eccellenza» in piazza Carlo Alberto dalle 10 alle 22. L’associazione torinese «Tram Storici» dalle 10 alle 13 esporrà il
celebre bus a due piani Viberti CV61 in piazza Castello, e
In attesa dei fuochi
REPORTERS
Il corteo in costumi d’epoca ieri ha sfilato lungo le vie del centro fino all’arrivo a Palazzo di Città
alla stessa ora iniziano le lezioni di canoa e canottaggio del
circolo Amici del Fiume aperte
anche ai non professionisti.
Beach volley a pranzo
E se alle 10, in corso Moncalieri
18, si dà il via al primo torneo di
beach volley chiamato «San
Giovanni 2016», in cui sedici
squadre miste si sfideranno in
gare non competitive fino alle
21, l’ultimo appuntamento della mattina è con il trenino turistico. Alle 10.30 (le corse successive sono alle 12.30, 15 e 19)
è stato organizzato un tour
gratuito tra i viali alberati e gli
scoiattoli del Valentino.
Al pomeriggio regate
Ci si può iscrivere alla regata di
canottaggio, con partenza alle
14.30 dal Parco del Valentino,
mentre ai Murazzi dalle 16 alle
19.30 le prove gratuite di kajak,
sup e paddling sul fiume. Se ci
Mentre in piazza Vittorio ci saranno balli e concerti no - stop.
Dalle 17 alle 22 si esibiranno in
ordine: i musicisti jazz Manuela Niadile e Cristian Fazari,
Miguel Angel Acosta e David
Pecetto, in occasione del decennale del festival di tango di
strada, ci saranno pizziche e
balli salentini, con esibizioni a
cura dell’associazione Vampa
de Lumera, fino al concerto alle 21.45 del coro Singtonia.
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Nord-Ovest .57
LA STAMPA
.
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
TERREALTE
Eventi
scelti
per voi
CRISTIAN PELLISSIER
CERVINIA
Farfalle
1 S’inaugurano
oggi alle 17 il Sentiero delle farfalle
e la riqualificazione dell’habitat del
Papilio alexanor
(nella foto), nell’ex cava della Cementir a Valdieri,
ai confini della Riserva Rocca San
Giovanni-Saben.
L’iniziativa è del
Parco delle Alpi
Marittime.
La nuova ferrata
1 Si inaugura
domani la strada
ferrata del Falconera, che porta al
Monte Tovo (ritrovo alle 8,30 a Casa
Serena di Varallo
Sesia). Apriranno
la salita le guide
alpine di Alagna
seguite da alpinisti e appassionati.
In Ossola
1 A Mergozzo
al porticato delle
cappelle alle 21 ci
sarà il racconto
della «Yukon artic
ultra», gara estrema con temperature fino a meno
50 gradi fatta in
Canada da Laura
Trentani e Roberto Ragazzi.
U
n anno esatto fa il
premier,
Matteo
Renzi, era a Courmayeur per tagliare il nastro dello Skyway del Monte
Bianco. «Una meraviglia
italiana», così aveva definito la funivia che conduce turisti e alpinisti fino ai 3465
metri di Punta Helbronner.
Ma sono ancora le vette a
far sognare. Questa volta
non quelle del Monte Bianco, ma del Cervino: con un
investimento che, se completato nella sua interezza,
farebbe del comprensorio
uno dei colossi mondiali.
A Cervinia ci credono e
l’obiettivo sembra alla portata di mano, grazie agli svizzeri. In questi giorni, infatti, si
muovono i primi passi concreti: sono iniziati i lavori per
costruire la nuova cabinovia
che da Trockenerr Steg arriverà fino a 3820 metri, poco
sotto il Piccolo Cervino. L’impianto sarà realizzato dalla
Leitner, la stessa società che
ha realizzato lo Skyway. Da
qui, dal Piccolo Cervino, gli
svizzeri stanno impostando
anche gli scavi per un nuovo
impianto che raggiungerebbe il Plateau Rosa, il collegamento tra Zermatt e Cervinia, la Svizzera e l’Italia, da
sogno diventerebbe realtà.
Il progetto di cui sono partiti i lavori vedrà la realizzazione di 25 cabine progettate
da Pininfarina, tutte dotate
di ampie vetrate panoramiche con 28 posti a sedere e
con una capacità di trasporto di 2000 persone all’ora per
un tragitto della durata di 9
minuti. I lavori si dovrebbero
chiudere entro la stagione invernale 2018-2019. L’intervento si sviluppa per intero
in territorio elvetico ma l’Italia ne guadagnerà. Ne è convinto e consapevole Federico
Maquignaz, il presidente della Cervino spa, la società che
gestisce gli impianti del versante italiano della Gran
Becca. «Ora hanno iniziato i
lavori per il Piccolo Cervino
ma nei loro progetti c’è anche il collegamento fino al
Plateu Rosa. In questo caso
l’intervento dovrebbe iniziare nel 2018» e per il 2020, se
non ci saranno intoppi il collegamento sarà reale. «Per la
Valle d’Aosta sarebbe come
Zermatt, primi cantieri
per lo Skyway del Cervino
Via ai lavori della telecabina disegnata da Pininfarina: salirà a 3.820 metri
Nel Biellese
Crowdfunding
per la Cestovia
1 Venticinque mila
Come sarà
In alto
da sinistra
la stazione
di arrivo
attuale
e quelle
in fase
di realizzazione, qui a
fianco il render
della stazione
a valle
avere una seconda Skyway del
Monte Bianco». Sarà possibile, a piedi, andare da Zermatt
a Cervinia, o viceversa.
Nel progetto crede anche il
sindaco di Valtournenche, Deborah Camaschella, che ne
parlò l’estate scorsa, in occasione delle celebrazioni dei 150
anni della conquista alpinistica del Cervino.«La stagione si
allungherebbe, ne guadagneremmo tutti», aveva detto. E
Montagne olimpiche
Biella
1 La Festa del-
l’aria torna a Bielmonte: il cielo all’Oasi Zegna si
prepara all’annuale invasione di
fantasiose creature volanti: domani e domenica
sul Piazzale 2 una
due giorni, organizzata dal Team
Free Vola, con
giochi, laboratori,
danze aeree e sfide acrobatiche
tra grandi aquiloni multicolori.
A lezione di storia
in vetta allo Chaberton
C
omincia da Cesana la
stagione estiva delle
Montagne olimpiche. E
da un mito: il Monte Chaberton, protagonista della tre
giorni che si apre oggi, con la
festa patronale di San Giovanni. Fino a domenica s’incrociano le tradizioni del paese: c’è
la fiera del Maggiociondolo, i
cui rami in fiore abbelliscono
le vie del centro. Da domani,
poi, esposizioni di piante e
mercatini con i prodotti tipici:
la cornice perfetta per le ini-
euro già sono in cassa
ma ne servono tre volte
tanto per smuovere il
Comune e farlo intervenire nel restauro della
Cestovia del Camino.
L’impianto di Oropa,
nel Biellese, è stato
chiuso perché non è più
in regola. Occorrono infatti degli interventi, richiesti dall’Ustif, affinchè possa tonare a
viaggiare in sicurezza.
Così il sindaco ha lanciato una sfida: un
crowdfunding che se
arriverà a quota 100
mila verrà integrato da
uno stanziamento pubblico per dare il via ai lavori che richiedono un
investimento di 400 mila euro. E il Comune,
per spenderli, vuole infatti essere sicuro che
la Cestovia stia veramente a cuore di tutti
gli abitanti del capoluogo laniero. Da quando è partita la sottoscrizione (#restauriAmmolacestovia) si sono
susseguiti eventi e manifestazioni, si sono
mobilitate le aziende, i
giovani e anche gli artisti promettendo di fare
la loro parte per salvare
un «pezzo» del Biellese
imperdibile.
[P. G.]
ziative culturali dedicate alla
fortificazione più alta d’Europa.
21 giugno 1940. I francesi
bombardano la Batteria, simbolo della storia militare della
valle: muoiono dieci giovai soldati. Domani, alle 15,30, il ricordo con una cerimonia al Monumento dei Caduti; alle 17,30 alla
caserma di via Ferragut, un documentario e una mostra raccontano la vita nella fortezza,
all’alba del ‘40.
Domenica sembrerà di incontrare quei soldati: una dele-
della stessa opinione è Maquignaz, che già si immagina un
comprensorio costantemente
aperto. Già oggi Cervinia è una
delle stazioni di punta in Europa, attira molti turisti stranieri ed è amata dai tour operator. A differenza delle stazioni
a quote più basse può garantire un innevamento praticamente costante, almeno al Plateau Rosa. «Il collegamento farebbe la differenza, per Cervi-
gazione di rievocatori italiani e
francesi si ritroverà alle 7 a
Monginevro, per salire in vetta
e partecipare alle 11,30 alla
commemorazione presso la
Batteria, quota 3130 metri.
Si può raggiungere la cima
con una passeggiata, oppure in
elicottero: l’associazione Monte
Chaberton ha previsto un servizio navetta da Claviere (prenotazioni: 348/31.61.723). I più allenati ci arriveranno correndo:
domenica ritorna la skyrace
dell’Asd Bousson Di Corsa. Il
Trofeo Chaberton 25,5 km e
2000 m D+, è rinato sulle ceneri
della classica che si svolse dal
’64 al ’92. Si parte alle 9 da Cesana, dov’è anche il traguardo:
ma prima bisogna arrampicarsi fino alla forte. Info www.trofe[L.CAR.]
omontechaberton.it
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nia e Zermatt ma sarebbe un
atout per tutta la Valle d’Aosta», aggiunge il presidente
Maquignaz. Non solo a Cervinia, un legame di questo tipo fa
gola anche oltre confine: sono
numerosi i clienti che scelgono
Zermatt ma che vogliono godere anche del versante italiano. Non solo per sciare, anche
per apprezzare i punti forti
dell’Italia, tra cui la cucina.
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Domenica a Limone
Gara in mountain-bike
sull’antica Via del Sale
I
n mountain bike sull’antica
Via del Sale. Si disputa domenica a Limone, nel Cuneese, una delle più belle gare
del settore, attraverso panorami mozzafiato, entrata da
quest’anno a far parte dei circuiti Marathon Bike Cup e
Prestigio. Quattro i tracciati:
due dedicati ai più esperti con
partenza da centro paese
(Marathon, 60 km e dislivello
di 2.500 metri, e Granfondo,
45 km e dislivello di 1.950 metri) e due più brevi (Mediofon-
do, 30 km e dislivello di 1.100
metri, e Cicloturistico, 25 km e
dislivello di 1.110 metri). Per salire nei punti più spettacolari
per il passaggio degli atleti gli
appassionati potranno utilizzare anche due impianti di risalita: la Telecabina Severino Bottero con partenza dal paese e la
seggiovia Cabanaira a Quota
1400. A margine della gara sarà
possibile anche provare fatbike, e-bike. Info sul sito
www.laviadelsale.com. [M. BO.]
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58 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov,
ven, sab, dom e festivi: 10-18. Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Andrea Gastaldi» (fino al 04/09).
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14. Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e
Resistenza», fino al 30 novembre.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or.: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,1513,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo: tutti i giorni 919. Rocca: mar-dom 11-20 . www.borgomedievaletorino.it
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883).
Mostre: «I maestri dell’Accademia Albertina. Andrea Gastaldi, le opere e i giorni», sino al 4 settembre.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 11-19, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre, «Braco Dimitrijevic», «VideotecaGAM - Piero Gilardi. May days in Turin». «Vuoi parlare alla GAM?» Dal martedì alla domenica alle 12 in punto in Arena Paolini.
La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Aperto anche il giorno gara. Per info www.juventus.com
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-dom 11-19, lun chiuso.
Mostre: «Bushi – Ninja e Samurai», «Nothing is real». Quando i Beatles incontrarono l’Oriente». La biglietteria
chiude un’ora prima. www.maotorino.it
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr.
un’ora prima della chiusura.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e
dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14.
Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 1018. Chiuso il lunedì. Mostre: «Un principe in copertina. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi» sino all’11
settembre.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da
mar a dom dalle 10 alle 18 (ult. ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15.30. Mostra «Torino e la
Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ).
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti:
lun 11-19; mer-dom 11-19. Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. Mostre: «Da Poussin agli Impressionisti. Tre secoli di pittura francese dall’Ermitage»; «Gioielli Vertiginosi. Ada Minola e le avanguardie artistiche a Torino nel secondo dopoguerra». www.palazzomadamatorino.it
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest
15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento.
TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La
Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven 10-17, sab-dom 10-19, lun chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Mostre: «Fatto
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Nirvana
P 16.20-18.10-21.45
Julieta
Nirvana
P 19.55
La pazza gioia
Ombrerosse P 16.30-18.45-21.15
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,60
Kiki & i segreti del sesso Eliseo Grande
16.30-18.45-21.00
Ma ma - Tutto andrà bene
Eliseo Blu
P 16.30-18.45-21.00
L’uomo che vide l’infinito
Eliseo Rosso P 16.30-18.45-21.00
F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio
53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari,
Aiace, over 65, under 18
L’uomo che vide l’infinito
Sala Groucho P 16.30-21.30
Passo falso
Sala Groucho P 18.30-20.00
Julieta
Sala Chico
P 16.30-20.30
La pazza gioia
Sala Chico
P 18.20
Porno & libertà
Sala Chico
P 22.20
Cinque tequila
Sala Harpo
P 16.15-19.30
Porno & libertà
Sala Harpo
P 18.00
La pazza gioia
Sala Harpo
P 21.15
Dove andiamo .59
.
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io studio, Spettacolo
delle ore 22.30; € 5,00 over 60
Riposo
P
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 8,00 int.; € 6,00 militari, under 18, universitari, Agis; € 5,00 over 65,
Spettacolo delle ore 22.30; Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00, spettacolo delle ore 22.30 € 7,00
The Conjuring - Il caso Enfield
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Mother’s Day
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Angry birds - Il film
P 15.40-17.50-20.10
Now you see me 2 - I maghi del crimine P 22.30
Tutti vogliono qualcosa
P 15.30-20.10
Conspiracy - La cospirazione
P 17.50
Warcraft - L’inizio
P 15.15-22.30
The Nice Guys
P 17.45-22.30
Alice attraverso lo specchio
P 20.05
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io studio, Spettacolo delle ore 22.30;
€ 5,00 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto; € 7,00 over 60
Conspiracy - La cospirazione
Sala 1
P 17.45
Now you see me 2 - I maghi del crimine
Sala 1
P 20.10-22.30
Kiki & i segreti del sesso Sala 2
P 17.45-20.30-22.30
Angry birds - Il film
Sala 3
P 17.45-20.30
Conspiracy - La cospirazione
Sala 3
P 22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 over 60. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60.
Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
Gli invisibili
Massimo 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Romeo e Giulietta VO Massimo 2
P 15.30 (sott.it.)
Le vacanze di Monsieur Hulot VO
Massimo 2
P 18.30-20.30 (sott.it.)
La pazza gioia
Massimo 2
P 22.15
Adama VO
Massimo 3
P 16.00 (sott.it.)
Sta per piovere
Massimo 3
P 18.00
Luce mia
Massimo 3
P 20.30
Quelques heures de printemps VO
Massimo 3
P 22.00 (sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,60
In nome di mia figlia
Nazionale 1
16.00-18.00-20.00-22.00
La casa delle estati lontane
Nazionale 2
16.00-18.00-20.00
Porno & libertà VM14 Nazionale 2
22.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00
int.; € 6,00 Militari, under 18, universitari, Io studio; € 4,50 over 60; Abb.
Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Mother’s Day
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Angry birds - Il film
P 15.30-17.50-20.10
La pazza gioia
P 22.30
The Conjuring - Il caso Enfield
P 15.00-17.30-20.00-22.30
La pazza gioia
15.30
L’uomo che vide l’infinito
17.50-20.10-22.30
Now you see me 2 - I maghi del crimine 15.00-17.30-20.00-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,60
Julieta
Sala 1
P 16.00
Tra la terra e il cielo
Sala 1
P 18.00-20.00
Segreti di famiglia
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00
Un mercoledì di maggioSala 3
P 16.00-18.00-20.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111.
The Conjuring - Il caso Enfield
Sala 1
P 16.10-19.15-22.20
Now you see me 2 - I maghi del crimine
Sala 2
P 16.05-19.00-22.00
Angry birds - Il film
Sala 3
P 16.55-19.25-22.05
Kiki & i segreti del sesso Sala 4
P 15.15-17.40-20.10-22.40
Warcraft - L’inizio
Sala 5
P 16.30-19.30-22.30
Alice attraverso lo specchio
Sala 6
P 16.50
L’uomo che vide l’infinito
Sala 6
P 19.35
Conspiracy - La cospirazione
Sala 6
P 22.15
Mother’s Day
Sala 7
P 16.45-19.40-22.25
Angry birds - Il film
Sala 8
P 15.10
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
Sala 8
P 17.35-20.05-22.35
BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ····
A CURA DI Daniele Cavalla
ANGRY BIRDS - IL FILM
Animazione. Regia di Clay Kaytis e Fergal Reilly.
Durata: 97 minuti. Le avventure di Chuck, Red e Bomb,
uccelli buffi e variopinti che popolano un’isola da sogno.
(Massaua, Reposi, Uci, The Space, Ideal)
···
LA CASA DELLE ESTATE LONTANE
··· Commedia drammatica. Regia di Shirel Amitay,
con Géraldine Nakache, Yaël Abecassis. Durata: 91 minuti. Nell’Israele del 1995 nella piccola città di Atlit, Cali ritrova le sue due sorelle, Darel e Asia, per vendere la casa
ereditatadai genitori. (Nazionale)
CINQUE TEQUILA
··· Commedia. Regia di Jack Zagha Kababie, con Luis
Bayardo e Eduardo Manzano. Durata: 93’. Arriva dal
Messico la storia di tre arzilli ottantenni che intraprendono un movimentato viaggio per esaudire l’ultimo desiderio di un loro compagno di gioco. (Due Giardini, Marx)
CONSPIRACY
··· Thriller. Regia di Shintaro Shimosawa, con Al Paci-
no e Anthony Hopkins. Durata: 106 minuti. Il rampante
avvocato Ben Cahill si ritrova coinvolto in un intricato caso tra un corrotto manager farmaceutico e uno dei soci
del suo studio legale. (Ideal, Lux, Massaua, Uci)
JULIETA
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,20 int.; € 6,50 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 6,50 Lunedì e Mercoledì; € 5,00 Matinee. Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00
Warcraft - L’inizio
P 16.35-22.00
L’uomo che vide l’infinito
P 19.30
Alice attraverso lo specchio
P 16.40-19.25
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
P 22.15
Mother’s Day
P 16.30-19.15-22.00
Passo falso
P 17.10-19.40-21.50
Pelé
P 16.30
Tutti vogliono qualcosa
P 19.05
The Conjuring - Il caso Enfield
P 21.40
Angry birds - Il film
P 16.40
The Conjuring - Il caso Enfield
P 16.30-19.05-22.10
Angry birds - Il film
P 19.30-21.50
Kiki & i segreti del sesso
P 16.45-19.25-22.00
Conspiracy - La cospirazione
P 16.50-22.15
The Nice Guys
P 19.20
Now you see me 2 - I maghi del crimine P 16.30-19.15-22.10
Jem e le Holograms
P 16.45-19.15-21.50
···· Drammatico. Regia di Pedro Almodóvar, con Emma Suarèz e Adriana Ugarte, Durata: 98 minuti. Nella
lunga lettera che scrive alla figlia, la madrilena Julieta ricorda i momenti principali della sua vita. Dal romanzo di
Alice Munro. (Ambrosio, Due Giardini, Romano, Fratelli Marx, Uci, The Space)
Cinema:Torino e altre visioni
···· Commedia drammatica. Regia di Xavier Dolan, con
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Chiusura estiva
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183.
Perfetti sconosciuti
21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo
IN NOME DI MIA FIGLIA
···· Drammatico. Regia di Vincent Garenq, con Daniel
Auteuil e Sebastian Koch. Durata: 87 minuti. Nel 1982 la
giovane figlia del francese André Bamberski muore mentre
è in vacanza in Germania con madre e patrigno: convinto
che non si sia trattato di un incidente, comincia un’indagine che si protrarrà per anni. Da una storia vera. (Nazionale)
GLI INVISIBILI
···· Drammatico. Regia di Oren Moverman, con Ri-
chard Gere e Jena Malone. Durata: 117 minuti. George è
un senzatetto che vaga per le strade di una New York indifferente e cerca rifugio al Bellevue Hospital, il maggior
centro di accoglienza per barboni di Manhattan. Dall’autore di «Oltre le regole». (Massimo)
KIKI E I SEGRETI DEL SESSO
··· Commedia. Regia di Paco León, con Natalia de Mo-
lina. Durata: 102 minuti. Cinque storie d’amore e di bizzarre fantasie sessuali. (Eliseo, Lux, The Space, Uci)
LAURENCE ANYWAYS
Melvil Poupaud e Suzanne Clément. Durata: 159 minuti.
Montréal, Canada, 1989. Lo stimato professore Laurence
confessa alla fidanzata di essere nato nel corpo sbagliato.
Dall’autore del pluripremiato «Mommy». (Classico)
MA MA TUTTO ANDRA’ BENE
··· Drammatico. Regia di Julio Medem, con Penelope
Cruz e Luis Tosar. Durata: 111 minuti. Dalla Spagna, la
storia pluripremiata in patria che descrive le vicissitudini
di una donna alle prese con una grave malattia. (Eliseo)
MOTHER’S DAY
Commedia. Regia di Garry Marshall, con Jennifer
Aniston e Julia Roberts. Durata: 118’. Dal regista del
campione d’incassi «Pretty woman», la storia di alcune
donne che si incrociano nella settimana prima della festa
della mamma. (Ambrosio, Ideal, Reposi, Uci, Space)
···
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BARDONECCHIA
IVREA
SABRINA 012299.633.
Angry birds - Il film
Conspiracy - La cospirazione
BOARO 0125641.480.
Now you see me 2 - I maghi del crimine
POLITEAMA 0125641.571.
Angry birds - Il film
18.00
21.15
BEINASCO
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111.
Angry birds - Il film
Sala 1
18.40-21.10
The Conjuring - Il caso Enfield Sala 2
19.05-22.00
Warcraft - L’inizio
Sala 3
19.35-22.20
Mother’s Day
Sala 4
19.10-21.50
Jem e le Holograms
Sala 5
17.00-19.40-22.20
Now you see me 2
Sala 6
19.20-22.15
Friend Request
Sala 7
17.45-19.55
The Nice Guys
Sala 7
22.10
Alice attraverso lo specchio
Sala 8
18.25
The Conjuring - Il caso Enfield Sala 8
21.00
Angry birds - Il film
Sala 9
17.15
Conspiracy - La cospirazione Sala 9
20.10
CHIERI
SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601.
L’uomo che vide l’infinito
21.15
COLLEGNO
CINEMA PARADISO piazza Bruno Trentin 1.
Angry birds - Il film
15.00-16.55-18.50-20.45
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
In nome di mia figlia
21.00
CONDOVE
CONDOVE piazza Martiri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Angry birds - Il film
21.00
CUORGNÈ
MARGHERITA 0124657.523.
La pazza gioia
Teatri
21.30
PIANEZZA
21.00
18.30-21.00
MONCALIERI
LUMIERE 01196.82.088.
Conspiracy - La cospirazione
Now you see me 2 - I maghi del crimine
The Conjuring - Il caso Enfield
Angry birds - Il film
NOW YOU SEE ME 2
20.20-22.25
21.00
20.15-22.25
21.00
PINEROLO
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 5,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
Mother’s Day
P 17.00-19.45-22.30
Passo falso
P 17.00-19.30-22.00
Kiki & i segreti del sesso
P 17.15-19.50-22.20
La canzone del mare
P 17.00
The Conjuring - Il caso Enfield
P 18.45-22.00
The Conjuring - Il caso Enfield
P 17.30-21.00
Ma ma - Tutto andrà bene
P 19.30
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
P 17.10-22.20
Pelé
P 17.00-19.40
Miami Beach
P 22.20
The Nice Guys
P 19.40-22.15
Now you see me 2 - I maghi del crimine P 18.30-21.30
Angry birds - Il film
P 17.00-19.30-22.00
Angry birds - Il film 3D
P 17.30
Angry birds - Il film
P 20.00
Tutti vogliono qualcosa
P 22.25
Warcraft - L’inizio
P 17.00-22.25
La pazza gioia
P 19.50
Angry birds - Il film
P 17.10
Conspiracy - La cospirazione
P 19.40-22.15
X-Men: Apocalisse
P 19.10-22.10 +
HOLLYWOOD 0121201.142.
In nome di mia figlia
MULTISALA 0121393.905.
The Conjuring - Il caso Enfield
Italia 200
Angry birds - Il film
Italia 500
RITZ 0121374.957.
Conspiracy - La cospirazione
21.00
salborgone16/I,tel.0118399929.
Sono aperte le iscrizioni allo stagediAttitudinimotivazionalitenuto da Augusto Grilli per il mese di luglio. Nel mese di giugno
saggidivariescuoledidanza,musica e teatro. Alfateatro dispone ancora di giornate per eventuali affitti . E’ in preparazione
il cartellone della prossima
27°stagione teatrale23016/2017
ALFIERI piazza Solferino 2, tel.
011 56.23.800. È iniziata la campagna abbonamenti per tutti i
cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello, con prezzi
promozionaliperchiacquistaentroil10luglio. Invenditabiglietti
singoli per la rassegna Piemonte in scena, Festival Cultura ClassicaeFestivalOperetta.Scoprialle biglietterie Torino Spettacoli il
programma della 11° edizione
del Festival “Ferie di Augusto”
a Benevagienna
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro,
tel. 011 81.04.653. Concerto ChristopherFranklindirettore,Juan
Diego Flórez tenore. Ore 19
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel.
800.235.333. Martedì 28 inizio
Woody Harrelson. Durata: 129 minuti. I Quattro Cavalieri
mettono in scena un numero sensazionale organizzato
insieme a un Fbi: obiettivo degli illusionisti, un corrotto
magnate della tecnologia. Seguito del successo internazionale di tre anni orsono. (Ideal, Reposi, Massaua, Lux,
Uci Cinemas, Eliseo, The Space)
PASSO FALSO
···· Drammatico. Regia di Yannick Saillet, con Pascal El-
P 21.00
P 20.30
21.00
PIOSSASCO
IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984.
Angry birds - Il film
20.30
SAUZE D’OULX
SAYONARA 0122859.652.
Angry birds - Il film
The Conjuring - Il caso Enfield
17.30
21.15
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
The Conjuring - Il caso Enfield
Sala 1
21.20
L’uomo che vide l’infinito Sala 2
21.30
Angry birds - Il film
Sala 3
21.10
VENARIA
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Julieta
P
Now you see me 2 - I maghi del crimine P
The Conjuring - Il caso Enfield
P
Angry birds - Il film
P
Conspiracy - La cospirazione
P
bé e Laurent Lucas. Durata: 78 minuti. Dopo essere sopravvissuto ad una missione in Afghanistan, un sergente francese, unico sopravvissuto della sua pattuglia, resta bloccato in
un deserto con un piede incastrato su una mina mentre il
nemico si avvicina. (Fratelli Marx)
LA PAZZA GIOIA
···· Commedia drammatica. Regia di Paolo Virzì, con
Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. Durata: 118
minuti. Dall’autore de «La prima cosa bella» e «Il capitale
umano», la storia dell’amicizia che nasce tra Donatella e Beatrice, in fuga dalla comunità per donne con disturbi mentale. (Ambrosio, Due Giardini, Fratelli Marx, Reposi, Massimo, Uci, The Space)
SEGRETI DI FAMIGLIA
··· Drammatico. Regia di Joachim Trier, con Isabelle
Huppert e Gabriel Byrne. Durata: 107 minuti. Un’importante mostra a New York celebra la fotografa di guerra
Isabelle Reed: per organizzare l’archivio materno, il figlio
maggiore Jonah torna nella casa di famiglia con il fratello
adolescente, Conrad, e il padre, Gene, un professore di
liceo. Scopriranno i segreti di Isabelle. (Romano)
LA SPOSA BAMBINA
20.10
22.30
20.00-22.30
20.30
22.30
···· Drammatico. Regia di Khadija Al-Salami. Durata: 99
minuti. Nello Yemen, una bambina di dieci anni entra in
un’aula di Tribunale e dice al giudice «Voglio il divorzio». Il
marito ha 30 anni. Da una storia vera. (Centrale)
THE CONJURING
··· Horror. Regia di James Wan, con Patrick Wilson e
Vera Farmiga. Durata: 133’. Seconda avventura cinematografica per gli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren; alle prese con una madre single che vive in
una casa infestata da spiriti maligni. Dall’autore di «SawL’enigmista». (Ideal, Reposi, Massaua, Uci, Space)
del 24 giugno 2016
AGIESSE - ALFA TEATRO via Ca-
··· Azione. Regia di Jon Chu, con Jesse Eisenberg e
THE NICE GUYS
vendita nuovi abbonamenti Posto fisso Teatro Carignano. Proseguono le conferme abbonamento Posto fisso Teatro Carignano e la vendita abbonamento Premium, abbonamenti - senza l’assegnazione dei posti - 7
Spettacoli a scelta, 10 Spettacoli a scelta, 12 Spettacoli a scelta,
nuovo abbonamento [TO]BIKE,
abbonamento Teatro e Danza,
abbonamenti e biglietti Torinodanza
CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel.
011 19.740.280. The Children’s
World spettacoli dal mondo per
tutti.
Arena: Oggi ore 19 Fondazione
Teatro Ragazzi e Giovani Onlus
presenta E fiaba sia!
Sala Grande: Oggi ore 21 dagli
U.S.A.SoleDefined presentaFrequency.
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel.
011 66.98.034. Sono in vendita i
biglietti per Mercoledì 5 ottobreRedBullFlyngBach.Lunedì14
e Martedì 15 novembre An evening with king crimson
ERBA corso Moncalieri 241, tel.
011 66.15.447. È iniziata la campagna abbonamenti per tutti i
cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello, con prezzi
promozionaliperchiacquistaentro il 10 luglio
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo
Colombo31bis,tel.0115805768.
È iniziata la campagna abbonamenti per tutti i cartelloni 201617neiTeatriErba,AlfierieGioiello, con prezzi promozionali per
chi acquista entro il 10 luglio. In
venditabigliettisingoliperlarassegnaPiemonteinscena,Festival
Cultura Classica e Festival Operetta
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de Le Vallette a Torino e ritorno.
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25 e domenica 26, ore 18, ore 23
ne 5, tel. 011 338.698. Martedì 5
Luglio ore 12:30 presso il Circolo dei lettori di Torino – Conferenza stampa di presentazione
del Festival Teatro & Letteratura 2016 www.tangramteatro.it
TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel.
011 30.42.808. Informazioni sull’attività di Assemblea Teatro
www.assembleateatro.com
TEATRO CARDINAL MASSAIA via
Sospello32,tel.011257.881.Giugno 2016 saggi di fine corsi Info
e prenotazioni: [email protected],tel.
011257881 e presso la cassa del
teatroinviaSospello32/c(damar
a sab ore 16-19)
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Domani ore 21, al Teatro
Agnelli in Via Paolo Sarpi 111,
Saggio di fine anno degli allievi
delCentrodanzaL’ArabaFenice,
in “Ciak si gira”
TEATROREGIO.Stagioned’Opera
2016-2017: La bohème, Sansone
e Dalila, West Side Story, La bella addormentata, Pagliacci, Katia Kabanova, Manon Lescaut,
L’incoronazione di Dario, Il flauto magico, Macbeth
MONCALIERI LIMONE FONDERIE
TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO
via Pastrengo 88, tel. 800.235.333.
Martedì 28 giugno inizio vendita
nuoviabbonamentiPostofissoTeatroCarignano.Proseguonoleconferme abbonamento Posto fisso
Teatro Carignano e la vendita abbonamento Premium, abbonamenti-senzal’assegnazionedeiposti - 7 Spettacoli a scelta, 10 Spettacoliascelta,12Spettacoliascelta,
nuovo abbonamento [TO]BIKE,
abbonamentoTeatroeDanza,abbonamentiebigliettiTorinodanza
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Il Regio itinerante, concer-
ti degli Artisti del Teatro Regio.
Ore 21 Bergolo (CN): Pentabrass
(info: tel. 0173.87016). Ore 21.15
a San Francesco al Campo (TO):
C’eraunavolta…ilCinema(info:
tel. 011.9263329). Ore 21.30 a
Verbania: SoleVoci
TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011
22.15.161.Èinallestimentolastagioneteatrale2016/2017.Inquesto periodo saggi scolastici, di
danza e recitazione
··· Azione. Regia di Shane Black, con Russell Crowe e
Ryan Gosling. Durata: 99’. Nella Los Angeles degli anni
Settanta un investigatore privato e un detective senza
scrupoli si alleano per risolvere una complicata inchiesta.
Dirige lo sceneggiatore di «Arma letale». (Uci)
THE NEON DEMON
··· Drammatico. Regia di Nicolas Winding Refn, con
Elle Fanning e Jena Malone. Durata: 110 minuti. Jesse si
trasferisce a Los Angeles in cerca di fortuna come modella: si troverà coinvolta in un gioco ambiguo e molto pericoloso. Dall’autore di «Drive». (Uci, Space)
TRA LA TERRA E IL CIELO
···· Commedia drammatica. Regia di Neeraj Ghaywan,
con Richa Chadda. Durata: 103 minuti. A Benares in India,
città sacra sulle rive del fiume, Deepak si innamora di una
ragazza che appartiene a una casta diversa dalla sua mentre
Devi, una giovane studentessa, è tormentata dal senso di
colpa per la scomparsa del suo primo amante. (Romano)
TUTTI VOGLIONO QUALCOSA
··· Commedia. Regia di Richard Linklater, con Austin
Amelio e Temple Baker. Durata: 116 minuti. Dall’autore
del caso «Boyhood», le avventure universitarie del texano Jake negli anni Ottanta. (Ideal)
UN MERCOLEDI’ DI MAGGIO
···· Commedia drammatica. Regia di Vahid Jalilvan.
Durata: 103 minuti. Un mucchio di gente viene radunata in
una piazza di Teheran da un singolare annuncio sul giornale:
la polizia interviene per dispedere la folla. (Romano)
L’UOMO CHE VIDE L’INFINITO
··· Commedia drammatica. Regia di Matt Brown, con
Dev Patel e Jeremy Irons. Durata: 108 minuti. Da una storia vera, il rapporto di amicizia che nasce a Cambridge
agli inizi del ’900 tra un genio della matematica originario dell’India e un eccentrico professore. (Uci, Reposi,
Eliseo, Marx, Centrale, Ambrosio)
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59A97BC38D3EFEA382 LA STAMPA 59A97BC38D3EFEA382 LA STAMPA 2
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OGGI TANTI GLI APPUNTAMENTI
Fuochi di San Giovanni
Torino si colora di festa
Oggi è la tradizionale festa di San Giovanni, una giornata piena di appuntamenti che inizia già dalle 10 con Gianduja e Giacometta personaggi del Carnevale, poi alle 10.30 Messa Solenne in
Duomo e distribuzione dei pani della
Carità con la partecipazione della Banda del Corpo di Polizia Municipale di
Torino e il quintetto di ottoni della
Fanfara della Brigata Alpina Taurinense. A cura della Famija Turineisa. Poi
numerose le manifestazioni in centro
città tra mercatini e giri in autobus
multipiano, e i giri in canoa dai Murazzi. Torneo di beach volley e dal pomeriggio concerti jazz, tango e canti tradizionali.
E per chiudere la giornata i tradizionali fuochi d’artificio.
GELATERIA TORRE
Granite sopraffine
per combattere il caldo
Arriva il caldo e cosa c’è di meglio che
una bella granita siciliana per darci un
po’ di conforto? A Torino una tappa d’obbligo, per i turisti e per i residenti, è la
Gelateria Torre, in corso Regio Parco 28/
A. La cremeria è, da sempre, rinomata
per il gusto inconfondibile delle sue specialità, dalle granite siciliane appunto
ai gelati artigianali fino alle brioche siciliane: il tutto preparato, esclusivamente, con ingredienti naturali, senza l’aggiunta di conservanti. Buonissimi i gelati a crema, nocciola, fior di latte, cioccolato, bacio, cassata siciliana, torroncino, fragola, limone, melone, cocco.
Ma qui tanti vengono per le granite.
Quelle originali. I gusti? Mandorla, cioccolato, caffè, pistacchio, limone, fragola, lampone, gelsi, melone, anguria, fichi, pompelmo rosa. La quantità dei gu-
sti offerti varia, naturalmente, in base
alla freschezza e alla stagione: il maggior numero di gusti è presente durante
il periodo estivo, per garantire solo il
meglio e la massima qualità.
Da maggio, tra l’altro, è scattato
l’orario estivo: apertura dalle 7 all’una,
la domenica la cremeria è in funzione,
invece, dalle 15 alle 24. Un ultimo consiglio direttamente dalla voce del signor Torre? Da non perdere le brioche
siciliane ripiene di squisito gelato, preparate artigianalmente. «Vengono sfornate più volte al giorno», spiega. Sono
una delle prelibatezze per cui il locale è
noto a Torino.
Torre è anche bar e paninoteca. Ha
una pagina Facebook, animata da molti
contributi dei clienti. Per chiamare la
gelateria il numero è 011/247.62.84
LE OCCASIONI DELLA MODA
Tessuti Pertile, l’alta qualità
è scontata fino al 70%
L’«Outlet Pertile» ha tutto quello che
vi serve per l’estate, il caldo finalmente è arrivato e sono i giorni in cui sfoggiare colori e tessuti leggeri. Se volete
vivere l’estate con naturale leggerezza, non rinunciate al piacere della
freschezza, per voi e per la vostra famiglia. All’«Outlet Pertile» trovate
l’eccellenza delle novità made in
Italy, cotoni anallergici e inodore, seta pregiata prelavata, morbide spugne e teli leggeri.
Il caldo si fa sentire? Forse è arrivato
troppo in fretta? Allora scegliamo i tessuti naturali di alta qualità che faranno
respirare la pelle e la casa, con sconti
dal 30% al 70%. Poi, se volete cambiare
le tende e dare una ventata di energia
alla casa, potrete scegliere nel vasto assortimento di tessuti per la casa che vi
propone l’Outlet.
La Tessitura Pertile di Chieri è stata
fondata nel 1954 e da allora, da ben
62 anni, produce tessuti di altissima
qualità, con filati naturali trattati artigianalmente, come cotone egiziano, seta, lino e cashmere, utilizzati
come biancheria per il letto e decorazione per la casa.
«Usiamo la seta che si può lavare in
casa perché ha subito un trattamento
di prelavaggio - spiega Myriam Pertile
-, tessuti inodori e anallergici, cotoni
pregiati che non necessitano di stiratura, ideali per chi lavora e ha poco
tempo». I prodotti della Tessitura Pertile, per le loro caratteristiche, si trovano nei negozi di stilisti italiani e internazionali con i quali esiste una
lunga tradizione di collaborazione.
In questo periodo uno sconto extra
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si presenti all’Outlet con questa pagina. Correte, non perdete l’occasione.
1
LA STAMPA
VENERDÌ 24 GIUGNO 2016
Il tempo
Caldo estivo, con qualche temporale al Sud e da domani anche al Nord
LE PREVISIONI DI OGGI
SITUAZIONE
La Penisola è interessata da
una parte da un’onda calda di
matrice Nord Africana, che
porta tempo estivo con oltre
30 gradi al Centro-Nord;
dall’altra vi è un vortice
depressionario nei pressi della
Sicilia, che mantiene una
modesta variabilità con locali
rovesci al Sud.
NORD
Condizioni soleggiate su tutte
le regioni; in giornata
addensamenti cumuliformi
sulle zone alpine, in
accentuazione su interno valli
piemontesi con rovesci e
temporali pomeridiani. In
serata possibili temporali sulla
pianura piemontese, specie sul
Torinese.
IN EUROPA
Il Sole
CENTRO
Soleggiato ovunque, specie al
mattino; nel pomeriggio
addensamenti sui rilievi
dell’Abruzzo e in estensione al
basso Lazio, con qualche
temporale isolato. Venti
deboli da Nord-Ovest, con
rinforzi moderati su Sardegna
e Adriatico. Mare poco mosso,
localmente mosso.
SUD
Sulla Sicilia variabilità tra
nubi e schiarite fin dal
mattino, con locali piogge
e rovesci; nel pomeriggio
schiarite sulle zone Nord
dell’isola. Sulle restanti
regioni del Sud più
soleggiato con
addensamenti e qualche
rovescio o temporale sulla
Campania tirrenica.
Sorge
alle ore
05.33
Culmina
alle ore
13.13
Tramonta
alle ore
20.52
Orari medi Italia
La Luna
ULTIMO
QUARTO
Si leva Cala
alle ore alle ore
09.37
23.36
27 GIU
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
Tempo .63
.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
NEBBIA
VENTO
NEVE
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
Un’ondata di caldo
estivo interessa il
continente
europeo dalla
Penisola iberica alla
Russia, sui Balcani,
Grecia, Turchia e
intorno al Mar
Nero, con più di 30
gradi. Variamente
nuvoloso e più
fresco, con piogge
e rovesci a tratti sul
Nord Europa,
inclusi il Nord della
Francia, Paesi Bassi
e Nord della
Germania.
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
In aumento.
Trento
Trieste
20 34
Aosta
Milano
21 33
17 31
24 33
23 30
Bologna
20 34
Torino
21 34
Venezia
Genova
22 28
Firenze
Ancona
20 35
Perugia
20 31
16 31
Prevale ancora il sole, ma maggiore
tendenza a temporali pomeridiani su Alpi,
Nord-Ovest e zone interne del Centro.
DEBOLI
L‘Aquila
Roma
Campobasso
21 34
DOPODOMANI
16 28
Foggia
FORTI
MOLTOFORTI
Vigilanza meteo di oggi e domani
21 36
Bari
Napoli
22 27
20 34
Alghero
MODERATE
Temporali pomeridiani sulle Alpi, specie
piemontesi; rovesci su Sicilia e in giornata
su Campania tirrenica.
16 29
Potenza
16 29
20 33
Cagliari
Catanzaro
20 36
21 31
Palermo
Reggio Calabria
20 29
21 26
Catania
19 27
Al Nord tendenza a temporali pomeridiani
tra spazi soleggiati; al Centro-Sud
soleggiato con qualche temporale su
interno Abruzzo.
Acura di www.nimbus.it
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN °C MAX °C OGGI
17
19
30
27
24
26
16
8
11
26
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17
10
13
24
33
19
24
29
26
5
21
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24
18
27
5
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13
13
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28
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13
31
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21
29
42
38
27
32
29
29
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTAMBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN °C MAX °C OGGI
19
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19
22
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21
19
19
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30
24
21
37
33
34
27
33
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
Venerdì Al mare
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
NESSUNA
Qualche temporale intenso la sera sul
Piemonte e in giornata su Sicilia e
Campania.
“Millevele” si celebra a Genova
in un caldo weekend estivo
MATTEO TIDILI
N
ella notte tra lunedì 20 e martedì
21, alle 22,34, l’estate ha fatto il
suo esordio astronomico. Il Sole
ha raggiunto il suo punto più alto rispetto all’orizzonte regalandoci il massimo
numero di ore di luce possibili nell’arco
delle 24 ore.
L’ingresso ufficiale della bella stagione è avvenuto in contemporanea alla cosiddetta «strawberry moon o «Luna di
Fragola», così chiamata la Luna piena di
giugno dai nativi americani, e ha accompagnato una progressiva stabilizzazione
meteorologica avvenuta per mano di un
robusto campo di alta pressione che si è
esteso su gran parte del Mediterraneo
fino all’Europa centrale ed orientale.
Discorso diverso solo nel sud peninsulare e sulla Sicilia, anche oggi alle
prese con una piccola bassa pressione
foriera di rovesci e temporali sparsi. Le
previsioni targate Navimeteo annunciano un week end generalmente buono: la perturbazione nel sud Italia si
sposterà verso la Grecia perdendo via
via energia mentre qualche sbuffo di
aria fresca, proveniente dal Mare del
Nord, potrà aggirare l’arco alpino e determinare localizzate note instabili nelle zone interne.
Il fine settimana trascorrerà all’insegna del clima soleggiato e caldo con temperature che raggiungeranno picchi di
35°C/36°C sulla Pianura Padana, centro
sud e Sardegna. Nelle ore pomeridiane,
specialmente nella giornata di sabato,
saranno da mettere in conto annuvolamenti sui tratti alpini, appenninici e sulle zone montuose della Sicilia con possibili scrosci di pioggia accompagnati occasionalmente da manifestazioni temporalesche. Inizialmente i venti soffie-
ranno deboli o al più moderati dai quadranti settentrionali con mari generalmente calmi o poco mossi, eccetto il Canale di Sicilia che risulterà mosso. Rinforzo della circolazione da maestrale
nella giornata di domenica che vedrà un
aumento dei moto ondoso sul settore ligure, medio alto Tirreno, mare e canale
di Sardegna che si presenteranno molto
mossi, localmente agitati. Condizioni generalmente maneggevoli sul basso Tirreno, Canale di Sicilia, Ionio e Adriatico.
Tra gli eventi nautici segnaliamo la
terza edizione della «Cyclops Route»,
tappa del campionato italiano offshore,
che si terrà nell’incantevole cornice di
Tropea. Domani, a Genova, lo Yacht
Club Italiano organizza la «Millevele»,
manifestazione che punta al divertimento, valore sportivo e rispetto del mare.
www.navimeteo.com
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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