Echi-3-2016 - Parrocchia di Agordo

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Echi-3-2016 - Parrocchia di Agordo
Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003
(conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL
Anno LXXXII - n. 4-5 - Agosto-Ottobre 2016
www.agordo.diocesi.it
Taxe perçue - Tassa riscossa
32100 BELLUNO - ITALIA
BIMESTRALE DELLA PIEVE ARCIDIACONALE DI SANTA MARIA DI AGORDO
È stato davvero un bel settembre. Ci sono stati giorni in
cui un cielo terso avvolgeva
dal mattino alla sera - e anche
di notte - il cielo della nostra
valle: contorni nitidissimi, luce
abbagliante, colori vivaci, distanze che sembravano ridursi
tra noi e le montagne, i prati,
le colline… Si respirava aria
di novità, si sentiva crescere la
voglia di fare, quasi per rispondere all’aria frizzante che, come
una bambina impertinente, ti
pizzica le guance e ti mantiene
sveglio… E io guardavo queste
meraviglie che abbracciavano
la Conca in maniera così poderosa da sembrare un augurio
particolare in vista dell’autunno
che segna il riprendere delle
attività: augurio di freschezza,
di vivacità, di limpidezza, di
gioia, di vita.
Grazie, Signore, per la novità
che portano le stagioni: sempre
uguali eppure sempre diverse.
Esse ci invitano a osservare lo
scorrere del tempo cogliendo i
Foto di Barbara Benvegnù
Da settembre
a... novembre
Sommario
La prima Assemblea
" 2
Spigolando in Archivio
" 3
Comunità in cammino.. " 5
Pastorale giovanile
" 6
I nostri capitelli
" 8
La visita del vescovo
"10
La pagina foraniale
"11
Il racconto di Cielo blu
"13
Il “Centro Sollievo”
“ 14
Solidarietà/Volontariato “ 15
Dal Comune...
"19
Cronachetta Agordina
"20
I 50 anni del Coro Agordo "21
Dedicato a... Mariannina "25
Una donna al CAI
“ 27
Il ritorno di Mario Dorigo "31
L’alluvione del ’66
“ 32
Dal mondo scuola
" 34
Felicitazioni e auguri
"41
L’Enrosadira di don Carlo "43
In memoria/Anagrafe " 44-48
Foto di Federico Costa
grandi doni che tu, nel tempo,
ci fai.
Grazie, Signore, per le persone che qui vivono o fin qui
giungono, spesso sempre le
stesse, eppure anch’esse ogni
giorno nuove perché la tua presenza in loro, le rende così: un
dono sempre nuovo posto sulla
nostra strada per camminare
insieme verso di te.
Grazie, Signore, per le attività
che in questa Comunità ci hai
permesso, ci permetti e ci permetterai di fare. Noi vorremmo
che chi ci incontra, avvertisse
la tua stessa presenza e potesse
sentirsi rinnovato e fresco, simile al settembre di cui ci hai
fatto dono!
Quando “Echi” entrerà nelle
nostre case sarà già novembre
inoltrato, che abbiamo aperto
con la solennità dei Santi e la
commemorazione dei defunti.
Il Papa emerito, Benedetto, in
un libro recente, ad una precisa
domanda, risponde: “Bisogna
prepararsi alla morte. Non nel
senso di compiere certi atti,
ma di vivere preparandosi a
superare l’ultimo esame di
fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarci
davanti a Lui e ai Santi, agli
amici e ai nemici. Ad accettare,
diciamo, la finitezza di questa
vita… Pensando sempre che la
fine si avvicina. Cercando di
prepararci a quel momento e
soprattutto tenendolo sempre
presente. L’importante non è
immaginarselo, ma vivere nella
consapevolezza che tutta la vita
tende a questo incontro”.
E se ci preparassimo a quello
che è il momento più certo della
nostra vita, cercando di essere
limpidi e belli, nuovi e frizzanti
come il settembre che abbiamo
vissuto? Pensiamoci mentre
ci rechiamo sulle tombe dei
nostri cari: non è un momento
da vivere come “convenzione
sociale” (non si può non farlo!),
ma come riflessione personale
e comunitaria su quell’“incontro ultimo e definitivo” per
realizzare il quale la morte è il
passaggio obbligato.
Ho voluto mettere insieme il
mese di settembre apparsomi in
tutta la sua vitalità e freschezza,
col mese di novembre, nella
nostra mente forse più piatto
e oscuro. Perché? Perché sono
le due facce della nostra vita
che è unica! E ce l’abbiamo
- solo questa! - per prepararci
alla Vita vera, a quella Felicità
“settembrina” che sarà eterna!
Pensiamoci.
Don Giorgio
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Echi di Agordo
La prima Assemblea Parrocchiale:
RICERCA DI SINODALITA’
Abbiamo vissuto, il 25 settembre scorso, l’esperienza
dell’Assemblea parrocchiale,
tenutasi in chiesa e presieduta
dall’Arcidiacono. Il tema, ben
evidenziato da un cartellone
allestito dai giovani, era: “Per
un nuovo cammino insieme”.
È stata la prima esperienza e
ci è parsa positiva.
Anzitutto per il lavoro che
l’ha preparata, che ha coinvolto diverse persone del Consiglio pastorale; poi per l’uso
che è stato fatto della “cassetta
delle idee” (dove sono stati
inseriti 28 messaggi, riflessioni, desideri, puntualizzazioni,
critiche – materiale utile per
la discussione all’interno del
Consiglio pastorale). Infine
per la partecipazione: circa
un centinaio di persone che ha
pregato insieme, ha ascoltato
le relazioni e gli interventi
effettuati in Assemblea.
L’Eucaristia domenicale ha
concluso la mattinata che ha
avuto un’appendice nel rinfresco preparato a sottolineare
che l’incontro tra persone nel
nome dell’unica fede, deve
essere sempre improntato alla
gioia e alla condivisione.
Per l’occasione è stata
offerta anche una “T-shirt”
con l’immagine dell’Arcidiaconale e il motto del Vescovo
Renato “Va’dai miei fratelli”,
a ricordarci che la Chiesa o è
missionaria o rischia di inaridirsi e chiudersi in se stessa.
L’auspicio è che questo
momento assembleare possa
diventare tappa annuale nel
cammino di crescita della nostra comunità parrocchiale.
Pare giusto pubblicare, in
estrema sintesi, il contenuto
degli interventi scritti trovati
nella “cassetta delle idee”
posta in chiesa. Sono stati
depositati 28 interventi. Due,
via e-mail.
***
1. Emerge il problema
della partecipazione scarsa
alla Messa: viene chiesto di
studiare se non sia possibile
vivacizzare le celebrazioni
anche per favorire la partecipazione delle famiglie con
i figli; questo, soprattutto nel
settore dei canti pensando
alla presenza di un gruppo di
persone che, partecipando al
canto, aiutino e incoraggino
altri a farlo. Viene suggerito
di trovare il modo di provare
le confessioni per i bambini e
i ragazzi (maggiore disponibilità) e il sacramento dell’Unzione degli infermi (maggiore
conoscenza).
Viene chiesto che possa
essere garantita maggior-
Ci si augura che il Gruppo
“Famiglie in Parrocchia”
possa vedere altre coppie inserirsi per questa esperienza
di incontri mensili arricchenti
dal punto di vista umano e
cristiano.
C’è lo sfogo amaro di
un giovane che si è sentito
emarginato dai suoi coetanei,
che non si sente attratto dalle
liturgie che vengono celebrate
(canti in particolare), che auspica maggiore accoglienza al
Centro parrocchiale.
Un altro giovane chiede di
affrontare seriamente proprio
con i giovani il tema dell’eutanasia, dopo il fatto della “morte dolce” data ad un ragazzo
in Belgio.
***
...si respirava aria di novità, si sentiva crescere la voglia di fare, quasi
per rispondere all’aria frizzante... (foto di Barbara Benvegnù)
canti nuovi (oltre a quelli
proposti dal foglietto domenicale), magari prima delle
Messe. Qualcuno suggerisce
anche alcuni cambiamenti di
orari sia per le Messe che per
il rosario che normalmente si
recita per i defunti. Ci sono
degli auspici che riguardano
mente l’assistenza religiosa
all’Ospedale. A questo proposito si comunica che è in dirittura d’arrivo una soluzione
concordata col vescovo e un
sacerdote della zona.
***
2. Per quanto riguarda la
carità, viene espresso il bisogno che venga istituito in
parrocchia un centro “caritas”.
Qualcuno auspica maggiore
vicinanza agli anziani e persone colpite da lutti e crescita
tra tutti di atteggiamenti di
comprensione e amicizia.
***
3. Per l’ambito educativoformativo, viene auspicata
attenzione ai giovani con la
collaborazione dei genitori
e l’utilizzo pieno del Centro
parrocchiale; nuovo impulso
alla catechesi, coinvolgendo
i genitori.
Una piccola chiosa: la cosa
importante era che chi avesse
avuto qualcosa da dire, in bene
o in male, lo potesse fare. Ed
è stato fatto. Mi permetto solo
una osservazione che vale per
ogni situazione, anche per la
vita di una parrocchia: le cose
negative si superano non rifugiandosi altrove, ma cercando
di cambiare le cose dall’interno. Spero che l’Assemblea che
stiamo celebrando ci aiuti in
questo cammino.
Riporto la conclusione di
una riflessione giunta via
e-mail, che mi pare molto
significativa: “…importanti,
nella vita della Chiesa, ma
non solo, sono le persone. Le
attività, le realizzazioni sono
opportunità che aiutano nella
ricerca di Dio, ma al centro
ci sono sempre le persone
in cammino che – se siamo
attenti – ci fanno trovare un
‘pezzetto’ di Dio”.
A tutti noi l’augurio di saperci impegnare davvero per “un
nuovo cammino insieme”.
L’Arcidiacono
Echi di Agordo
Ci sembra interessante ma
anche doveroso ricordare l’Arcidiacono Giacomo Antonio
Businelli (in alcuni documenti
anche Businello), che durante
il suo percorso ecclesiastico
nell’Agordino, tra le tante
vicende personali, con la sua
decisione del 2 aprile1775, ha
sovvertito la storia della Pieve
di Agordo che da secoli, ma
sicuramente dal 1484, data
dell’ultima revisione dello Statuto Ecclesiastico, era gestita da
tre comparroci.
Don Giacomo proveniente
da Spilimbergo (nato nel 1734,
ordinato sacerdote nel 1758),
fu prima parroco di Tiser
(1770-1774), poi comparroco
(1774-1775) e quindi parroco
(1775-1786) con il titolo di
san Michele di La Valle e infine Arcidiacono (1786-1807)
con il titolo di Santa Maria di
Agordo.
La comparrocchialità era
nata per soddisfare le esigenze di una Pieve importante
e consisteva nel servizio dei
sacerdoti delle tre chiese più
prossime (Agordo, La Valle,
Voltago) che esercitavano e
celebravano nell’Arcidiaconale a turno settimanale (perciò
detto servizio ebdomadario).
Dovevano abitare ad Agordo.
Era imposto un cerimoniale
da seguire come, ad esempio,
l’ordine nelle processioni, il
posto nel presbiterio durante
le cerimonie delle festività
principali e altro ancora.
Le chiese più lontane (Gosaldo, Tiser, Frassenè, ecc.) proprio perché le persone avevano
più difficoltà a raggiungere la
Pieve, lentamente nel tempo,
erano state rese autonome, con
un sacerdote proprio in loco.
L’Arcidiacono aveva il titolo
di Rettore della chiesa di S.
Maria di Agordo, un sacerdote
era Rettore della chiesa dei
Santi Vittore e Corona alias san
Tomaso di Voltago e infine un
terzo era il Rettore della chiesa
di San Michele a La Valle.
Questo tipo di servizio verso
il 1740 fu osteggiato dall’arcidiacono (Carlo Bottaini) perché
si vedeva defraudato di parte del
suo Beneficio a favore degli altri
due, che oltre a ciò avevano a
loro vantaggio pure il Beneficio
proveniente dalle parrocchie cui
erano titolari. Tale situazione
creò un contenzioso che durò
molti anni.
Anche gli abitanti di La Valle
nel 1773 rivolgono suppliche
perché vogliono il sacerdote
in paese, ma anche il nuovo
Ottobre 2016
3
a cura di GABRIELE BERNARDI
La fine della Comparrocchialità con
l’Arcidiacono Giacomo
Antonio Businelli
fondamentale tappa della vita ecclesiale di Agordo
Parroco Businelli, fa resistenza
e si apre una lite. La vertenza
si conclude finalmente con un
accordo che prevede di portare
la residenza in parrocchia, nella
canonica costruita allo scopo.
Il 2 aprile 1775 il parroco, costretto dal parere del Consiglio
Giovanni Felice Menegazzi, 24°
arcidiacono di Agordo dal 1807
al 1834.
di Agordo e dal decreto dogale,
cede alle insistenze e si trasferisce a La Valle, lasciando la
“casa in Agordo, chiamata la
Canonica posta nella Piazza
della Pieve vicino alla fontana”,
con piena soddisfazione della
popolazione.
Con questo atto cessa ogni
vincolo di comparrocchialità
con la Pieve di Agordo e la
chiesa di san Michele Arcangelo di La Valle diviene libera
e indipendente. La Parrochia
di Voltago risolve l’annoso
problema nel 1786.
In seguito alla rinuncia del
Beneficio Arcidiaconale fatta
da Alleandro Castrodardo,
il giorno 11 maggio 1786 il
Vescovo elegge Arcidiacono
di Agordo don Giacomo Businelli. Per festeggiarlo “Fù fatto
Campanò con il Campanon, e
fù accompagnato con Tamburri
e Trombe in casa Crotta dove
era alloggiato”. Probabile che
questa abitazione fosse la stessa
che aveva lasciato nel 1775, una
dipendenza di Casa Crotta.
Il 17 giugno 1801 il Businelli,
per motivi personali, rinuncia
al titolo; ma dopo le insistenze
del Consiglio della Comunità
agordina accolte dal Vescovo
che le fa proprie, l’arcidiacono
ritorna sui suoi passi, cede alla
volontà di tutti, ritira la rinuncia
e di nuovo accetta l’incarico.
Mansione che svolgerà nel
migliore dei modi.
Purtroppo nel luglio del
1806 l’arcidiacono non sta
bene, ha difficoltà nei contatti
interpersonali, trascura le sue
competenze, crea dei disagi
anche nell’ambito del bilancio
economico della Canonica. Il
Vescovo Luigi Zuppani è preoccupato, non sa come risolvere
(segue a pag. 4)
Ottobre 2016
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(segue da pag. 3)
il delicato problema.
L’imperativo è che l’arcidiacono non deve più essere
lasciato solo. Mons. Zuppani
chiede aiuto! Anche la Municipalità di Agordo è preoccupata e
incarica il Vescovo di prendere
gli opportuni provvedimenti. Il
presule tenta tutte le possibili
soluzioni, purtroppo dall’ospedale dove era sicuro di avere
aiuto riceve una risposta negativa. La direzione ospedaliera
La fine della Comparrocchialità
tempo, trova subito la soluzione
incaricando ad economo il Curato di Gosaldo don Giovanni
Felice Menegazzi. Ecco come lo
raccomanda all’Autorità: “...La
sua prudenza, la sua Dottrina, il
suo Zelo, e le altre sue qualità
non oscurate da certi vizi troppo
Comuni sono note a tutti; siccome a me lo rendono caro, così
sono persuaso che lo rendano
accennato nella casa del sig.r
Mattei, che se vi fosse qualche
differenza intorno alla spesa ciò
non deve impedire la esecuzione
del progetto...”.
Il contratto con il signor
Mattei fu concluso valutando
il compenso in £ 6:- al giorno,
che verrà offerto dalla Municipalità Agordina, alla quale il
vescovo, il 1° settembre, così
esprime la sua soddisfazione e
Archidiaconorum sepulcra - La tomba degli arcidiaconi nel cimitero di Agordo.
ha bisogno di garanzie per il
quotidiano mantenimento e
non può fornire un’assistenza
continua poiché il malato è bisognoso oltre che di cure anche
di essere sempre “guardato”.
Neppure la soluzione di collocarlo nei conventi è fattibile in
quanto gli edifici sono occupati
dalle truppe e rimane appena lo
spazio per i religiosi.
Mentre il vescovo dispera di
poter trovare una casa privata
che accolga l’infelice, ecco
profilarsi una possibile soluzione (22 agosto). Arriva la
notizia “...dal sig.r Arciprete
Scarpis... che il sig,r Antonio
Mattei è disposto a riceverlo
a casa sua e somministrargli il
necessario vitto per quel tanto
che sarà giudicato conveniente
e giusto...”.
Nel frattempo, mons. Zuppani
é sollecitato dalla Municipalità
a non dimenticare neppure la
critica situazione venutasi a
creare per mancanza di assistenza spirituale nella Comunità,
dovuta all’assenza dell’arcidiacono. Il vescovo non perde
Echi di Agordo
ancora grato a tutta codesta popolazione. Io però caldamente
lo raccomando a codesta benemerita Municipalità. Il primo
atto con cui essa dimostrerà la
sua compiacenza al sig.r Economo, senza il quale ne egli,
ne nessun altro assumerebbe il
governo della Parrocchia deve
esser quello di render libera la
Canonica, collocando il sig.r
Arcidiacono come di sopra ho
gratitudine: “...Sono contentissimo di aver provveduto l’infelice Arcidiacono di un buon
Ospite, la Canonica di un buon
Economo, la Parrocchia di un
buon Pastore... Coi sentimenti
più sinceri di riconoscenza, di
stima, di rispetto mi pregio di
protestarmi L.Zuppani - Vicario
Capitolare”.
Finalmente, l’arcidiacono
viene accolto fraternamente
nella famiglia di Antonio Mattei
abitante ad Agordo in Contrada
dei Signori al n° 61. La famiglia
è formata da 4 individui, Antonio (1768), la moglie Giovanna
Bagini (1773) sposata il 7 ottobre 1791, il sacerdote Giuseppe
Bagini fu Marco (19.3.1744) e
la domestica del prete Lucia
Buttol (30.8.1756). Giovanna è
la nipote di don Giuseppe.
A favorire la soluzione probabilmente è il legame di affezionata amicizia tra don Giacomo
e don Giuseppe Bagini che a
quel tempo (dal 1783) era prima Mansionario, poi economo
spirituale e Cooperatore Curato
a Rivamonte.
L’arcidiacono Businelli, dopo
un anno di sofferenze e tribolazioni, ma amorevolmente
assistito, il 1° luglio1807 muore
e come si legge nel VI° libro
dei Morti dal 1799 al 1816, il
“2 luglio 1807 il Rev.ndo D.
Giacomo Antonio Businello
Arcidiacono di questa Matrice
d’anni 73 c.a. Munito de’ Santissimi Sacramenti Jeri passò
all’eternità, e licenziato il di
Lui Cadavere dall’uff.o Civile,
oggi fu sepolto nel Tumulo
dei Sacerdoti coll’assistenza
del Rev.ndo p. Pietro Toneguti
Parroco della Valle, ed il Rev.
ndo Clero, e Chierici”.
Al suo posto, il 13 dicembre del 1807, verrà nominato
arcidiacono Giovanni Felice
Menegazzi.
G.B.
Bibliografia:
- F.Tamis, Storia dell’Agordino, II°
- Archivio Storico Belluno Feltre
Cadore - Anno VI° 1934
- Bibl. Arch. St. Arcid. - doc. vari
L’arcidiacono Businelli, dopo un anno di sofferenze e tribolazioni, ma amorevolmente assistito, il 1°
luglio1807 muore come si legge nel VI° libro dei Morti dal 1799 al 1816.
Ottobre 2016
Echi di Agordo
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COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO
Incontri di catechismo
per i nostri ragazzi:
La “Giornata della Speranza”
ISCRITTI:
Agli incontri di catechismo partecipano quest’anno circa
un centinaio di ragazzi della Scuola Primaria.
GIORNO: Mercoledì
LUOGO: Centro parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio”
ORARI:
Gruppi della seconda classe: ore 16.00 - 17.00
A. Suor Francesca Chemello
B. Renata Laveder
Gruppi della terza classe: ore 16.00 - 17.00
A. Daniela Farenzena - Nicola Savio
B. Daniela Santomaso
C. Suor Cristina Trivellato
Gruppi della quarta classe: ore 15.00 - 16.00
(Prima Confessione)
A. Chiara Marcon
B. Erika Costa - Anna Parissenti
C. Irene Costa
Gruppi della quinta classe: ore 15.00 - 16.00
(Cresima ed Eucaristia)
A. Maria Case
B. Maria Teresa Cirronis
C. Giuseppina Gaz
Domenica 18 settembre
abbiamo celebrato l’ormai
tradizionale “Giornata della
Speranza”.
Durante la Messa parrocchiale, animata dal Coro “A.
Dalmistro” di Coste di Maser
(TV) (v. foto sotto), una dozzina
di anziani della nostra parrocchia ha ricevuto l’Unzione
degli Infermi, Sacramento della
speranza cristiana.
Era presente anche un nutrito
gruppo di sorelle e barellieri
dell’Unitalsi che accompa-
gnano annualmente i malati a
Lourdes.
Don Giorgio ha invitato i presenti a guardare le cose negative
della vita con gli occhi stessi di
Dio, da veri “figli della luce”
in modo da non perdere mai la
serenità e la gioia interiore.
Al termine della Messa, un
ricordo da Lourdes da parte
dell’Arcidiacono che ha anche
offerto - a nome dell’Unitalsi
- una boccetta di acqua proveniente dalla sorgente della
Grotta di Massabielle.
Non c’è catechismo:
- il 2 novembre
- Durante le vacanze di Natale
- Mercoledì delle Ceneri
- Durante le vacanze di Pasqua
- Qualora, di mercoledì, non ci fosse scuola
Il nostro
benvenuto
a
Don Luciano
Todesco
Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, da alcune
settimane è tra noi il sabato pomeriggio per seguire i ragazzi
e i giovani.
La domenica, sarà a disposizione per la celebrazione delle
Messe dove gli verrà chiesto.
Ha accettato volentieri e gli
auguriamo buon lavoro.
GRUPPO
DOPO-CRESIMA:
Ci saranno due Gruppi “Dopo-Cresima” guidati da una coppia di sposi e da alcuni giovani, seguiti da don Luciano.
Il primo gruppo, guidato dalla coppia di sposi Stefano
ed Eleonora, si riunirà quindicinalmente, il venerdì, dalle
17.30 alle 19.00, al Centro parrocchiale.
Per l’altro gruppo che continuerà il percorso degli anni
scorsi e guidato da acluni giovani, non sono ancora state
fissate le date.
Ottobre 2016
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Echi di Agordo
COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO
L’avventura dei campeggi 2016
Pomi d’ottone
e manici di zucchine
Nella prima mattinata del 18
giugno e in quella del 3 luglio,
cominciano i turni (prima quello
delle elementari, poi quello delle
medie) del nuovo anno di campeggio organizzato dalla Pastorale Giovanile Agordina.
I bambini erano così impazienti
di cominciare o ricominciare
questa fantastica avventura, che
hanno iniziato ad arrivare ancor
prima dell’orario concordato con
i genitori (anch’essi impazienti
di affidarci i loro pargoletti): ma
questo non ha spaventato noi
animatori che, già pronti dal
giorno prima, abbiamo iniziato ad
accogliere i veterani del campeggio e a conoscere invece i bambini
alla prima esperienza attraverso
giochi, chiacchiere e risate.
Quest’anno il campeggio si è
svolto non più, come da molti
anni a questa parte, a Casera
Copàda (luogo che però continua
a rimanere nel nostro cuore),
bensì a Gosaldo, nelle sue frazioni di Masoch per le elementari
e Piole per le medie. La novità
di quest’anno è stata lasciare le
tende per tornare ad alloggiare
in camerate, in due belle e ben
fornite strutture di proprietà di
parrocchie venete.
Tutte le nostre giornate sono
trascorse, sia per i ragazzi che
per noi animatori, all’insegna
del divertimento, attraverso i vari
giochi che abbiamo proposto, da
quelli classici come commando
(sempre molto apprezzato e che
trasmette molte emozioni) ad altri
più nuovi, a quelli improvvisati nei
vari momenti liberi; all’insegna
dello sport, come la ginnastica e
i balli mattutini, la gita e la caccia
al tesoro; all’insegna del servizio,
con la sistemazione delle camere,
la preparazione del refettorio e la
pulizia dei bagni.
Non dimentichiamo inoltre la
buona, anzi ottima, cucina delle
...quest’anno il campeggio si è svolto non più, come da molti anni
a questa parte, a Casera Copàda , ma a Gosaldo, nelle sue frazioni
di Masoch per le elementari e Piole per le medie.
...non dimentichiamo l’ottima
cucina delle nostre cuoche ma
nemmeno la spiritualità vissuta
attraverso le messe celebrate
da Don Fabiano, che anche
quest’anno ci ha guidato, accompagnato e supportato...
nostre cuoche (Mariuccia, Carla,
Maria, Laura,Adriana) e cuochi
(Tanco, Luigino, Ivano), che
hanno saputo far gioire i nostri
palati, ed infine, ma non meno
importante, la spiritualità vissuta
attraverso le messe celebrate
da Don Fabiano, che anche
quest’anno ci ha guidato, accompagnato e supportato in questo
campeggio, anche attraverso le
preghiere recitate prima dei pasti
e prima di andare a dormire.
Tutto questo contornato dal
tema e dalle scenette di quest’anno che era il cartone della
Dreamworks “La strada per El
Dorado”: ci ha fatto emozionare,
divertire e ridere molto ma soprattutto ci ha insegnato cosa vuol dire
seguire i propri sogni, quelli veri,
come hanno fatto i protagonisti
Tullio e Miguel.
Vogliamo citare soprattutto
due momenti che molto ci sono
piaciuti: il primo la serata del
secondo giorno dove nel Gosaldo’s Got Talent i bambini hanno
potuto cimentarsi in coreografie,
balli e spettacoli che molto hanno
divertito ed emozionato noi giudici, tanto che abbiamo deciso di
promuovere con verdetto unanime tutte le squadre a pieni voti.
Il secondo momento la serata
avuta col burattinaio che molto ha
divertito i bambini ma soprattutto
alcuni animatori.
Come ogni anno è venuto
anche il momento di salutarci: il
23 giugno (I turno) e l’8 luglio (II
turno), dopo il tradizionale falò
dell’ultima sera che sempre emoziona e che fa scendere qualche
lacrimuccia, e la messa di fine
campo, animati ed animatori si
sono salutati con molto affetto,
senza risparmiare da entrambi
gli schieramenti abbracci, baci e
molte lacrime.
Infine vorremmo ringraziare chi
in questo campeggio è venuto a
farci visita e a partecipare ad alcuni momenti con noi, in particolare
il sindaco di Gosaldo Giocondo e
quello di Rivamonte Valter.
Nella speranza che quest’anno
sia stato ricco ed emozionante
per i bambini e che i saluti finali
siano stati non degli addii ma
degli arrivederci, vi aspettiamo
gioiosi e con impazienza l’anno
prossimo.
Matteo e Anna
Echi di Agordo
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COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO
Confraternita
della B.V.
della Salute
La gita
pellegrinaggio
a Dossobuono
È stata dura trovare una chiesa
dedicata alla B.V. della Salute
che non fosse stata ancora oggetto di pellegrinaggio da parte
della nostra Confraternita, ma
alla fine ce l’abbiamo fatta.
La mattina di domenica 17
Aprile, una piccola folla di 54
agordini ha “invaso”, fra lo
stupore e la curiosità dei fedeli
locali, la piccola Chiesa parrocchiale di Dossobuono (VR), alle
porte del capoluogo scaligero
sulla strada per Mantova.
Il parroco dopo la messa ci
ha cordialmente salutato rivolgendo parole di gratitudine per
esserci uniti alla loro preghiera
e ci ha raccontato la storia e le
particolarità della Chiesa.
Nei pressi di Sirmione abbiamo pranzato in una sala con
spettacolare vista sul Lago di
Garda. Dopo pranzo abbiamo
effettuato in motoscafo un insolito e suggestivo periplo della
penisola di Sirmione. Il sole
giocava a nascondino con le
nuvole creando magici riflessi
e giochi di luce sull’acqua!
Al termine è seguita una visita
guidata all’antico e grazioso
borgo, molto ricco di storia,
già affollato di turisti stranieri
in cerca di primavera. Ancora
una volta la convivialità e la
preghiera collettiva sono stati
motivo di aggregazione umana
e spirituale.
***
Nel prossimo mese di novembre, per celebrare la Festa della
Beata Vergine della Salute sono
previsti due momenti:
Domenica 20 novembre
2016
FESTA DELLA BEATA
VERGINE DELLA SALUTE
- Santa Messa delle ore 10.00
nella chiesa Arcidiaconale di
Agordo per onorare la nostra
Patrona. Seguirà il pranzo
sociale durante il quale relazionerò le attività svolte e le opere
di beneficenza fatte. Spero di
incontrarvi numerose!
Lunedì 21 Novembre
giorno proprio della ricorrenza
- S.Messa nella Chiesa di
S.Agostino a Tóccol alle ore
17:30.
Invito consorelle, confratelli
e chiunque volesse unirsi a partecipare alle celebrazioni.
Le iscrizioni per il pranzo
sociale si possono effettuare
presso la cartoleria Miola entro
sabato 12 novembre 2016.
Colgo l’occasione per rin-
graziare tutte le persone che
in vario modo hanno aiutato
e aiutano la Confraternita a
rimanere viva dedicando il loro
tempo, le loro preghiere, il loro
aiuto economico.
Arrivederci a presto!
Adriana Alfonsi
XX° Pellegrinaggio a piedi
Agordo - S.Maria delle Grazie
“Nel primo chiarore del giorno,
vestite di luce e silenzio,
le cose si destan dal buio,
com’era al principio
del mondo”
(Inno lodi mattutine)
Così è iniziato il XX° pellegrinaggio alle 5 del mattino
il giorno 8 agosto ad Agordo.
Il filo conduttore, nelle brevi
riflessioni prima di recitare i
quattro rosari lungo il cammino, è stato: la MISERICORDIA.
Ogni atto della nostra vita
non è profondamente vero se
non parte dalla coscienza di
essere peccatori. È la prima
verità dell’uomo: peccatore,
cioè bisognoso. È da questo
bisogno che scatta il grido,
la domanda, come diceva
il pubblicano dal fondo del
tempio: “Dio, abbi pietà di me
peccatore” (Lc 18,13).
Papa Francesco ci dice: “…
la morale cristiana non è lo
sforzo titanico, volontaristico,
di chi decide di essere coerente
e ci riesce, una sorta di sfida
solitaria di fronte al mondo.
No, la morale cristiana è risposta, è la risposta commossa
di fronte a una misericordia
sorprendente, imprevedibile,
addirittura “ingiusta” secondo i criteri umani, di UNO
che mi conosce, conosce i
miei tradimenti e mi vuole
bene lo stesso, mi stima, mi
abbraccia, mi chiama di nuovo, spera in me, attende da
me. La morale cristiana non
è non cadere mai, ma alzarsi
sempre, grazie alla Sua mano
che ci prende”.
Daniela
Ottobre 2016
8
Echi di Agordo
COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO
Dal volontariato di Tóccol
rifatto il vecchio capitello
Alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, l’allora arcidiacono di
Agordo, monsignor Lino Mottes,
assieme al sindaco Armando
«Tama» Da Roit e all’avvocato
Nello Ronchi amante dell’arte
e della poesia, proponeva di
portare avanti un progetto per
il recupero e il restauro di tutti i
capitelli della parrocchia, ormai
usurati dallo scorrere del tempo
e dalle intemperie.
Grazie alla preziosa collaborazione degli alpini e di molti volontari l’idea, felicemente iniziata
con «l’operazione Pianizze» e il
ripristino dell’antico sacello lungo
la strada fra Agordo e Voltago,
è proseguita nel corso degli
anni con il rinnovamento di altre
testimonianze della devozione
popolare agordina come la chiesetta di San Rocco a Colvignas,
gli oratori di Paluch e Pian de
Crós e tanti altri capitelli. Idea che
è stata suggerita recentemente
anche dall’attuale arcidiacono,
monsignor Giorgio Lise, durante
la messa della festa patronale dei
santi Pietro e Paolo, e subito accolta dalla comunità di Tóccol che
ha provveduto a rifare il vecchio
crocifisso della frazione, ormai
consunto e pericolante.
Viste le pessime condizioni,
Giorgio Zasso, Eros Decima e
alcuni volontari si sono subito
attivati, chiedendo l’intervento
di due artisti del legno, e in men
che non si dica le abili mani di
Mario «Coppi»Savio ed Eugenio
«Sfèrlo» Buttol, hanno realizzato
rispettivamente la struttura lignea
in larice e la scultura in cirmolo.
Una volta ultimata, l’opera è stata
posizionata nel luogo di sempre,
sopra un grosso masso caduto
durante l’alluvione del 4 novembre 1966 e fermatosi proprio nei
pressi del crocifisso. La sera dello
scorso 18 agosto l’arcidiacono,
alla presenza del vicesindaco
Stefano Tomè, del diacono Sandro Miola e di molte persone
intervenute per l’occasione, ha
inaugurato con la benedizione il
crocifisso che da sempre vigila
sulla comunità del villaggio.
Nel ringraziare tutti, il vicesindaco, ha rivolto un ricordo
particolare al papà di Giorgio,
Giovanni Zasso («Balo»), il quale
ha curato il crocifisso per tutta
la vita, con amore e devozione.
Ma non vanno dimenticati Luigi
Rumor («Giòti»), Romano Andrich e tante altre persone che
nel corso degli anni, considerando sempre questo luogo un
importante punto di riferimento,
si sono costantemente impegnati
per il suo buon mantenimento. Il
piacevole rinfresco allestito con la
collaborazione di tutti e del sempre presente e disponibile G.S.
Le Ville, ha rallegrato la serata,
animata anche dalla presenza di
molti gioiosi bambini. Un cambio
generazionale, dunque? Forse sì,
e ben venga, seppur con un po’ di
nostalgia per chi non c’è più.
Il vecchio crocifisso, verso il
quale vi è un particolare legame
affettivo, una volta restaurato,
Tóccol 18 agosto 2016. Foto ricordo dell’inaugurazione del nuovo capitello. Da sn.: Eros Decima, don Giorgio Lise, Giorgio Zasso, Eugenio Buttol
e Barbara De Menech, circondati da una gioiosa frotta di bambini.
verrà collocato nel vicino oratorio
di Sant’Agostino, in cui si venera
pure il beato Adilio Da Ronch, discendente diretto di una famiglia
agordina emigrata in Brasile a fine
‘800, morto martire per la fede nel
1924, a soli 16 anni.
Questa chiesetta, ricostruita con tenacia nel 1862 dalla
popolazione di Tóccol riunitasi
nell’omonima Confraternita,
tutt’ora operante, è un altro
prezioso simbolo religioso della
frazione che testimonia come l’impegno e la volontà, uniti all’amore
per la propria terra, consentano di
realizzare opere che durano nel
tempo, unendo in modo indelebile
passato e presente, in virtù di
un futuro memore delle proprie
antiche tradizioni.
Barbara De Menech
Per la 18a volta
Al Cristo di Forcella Camp
50 anni fa la baita del
Gio Tromba a Binàtega
Il 30 luglio, per i 50 anni della baita dell’indimenticato Gio
tromba a Binàtega, è stato posato dal nipote Silo e pronipote
Liam (suo figlio) un nuovo capitello, con celebrazione di una S.
Messa e benedizione da parte di don Fabiano, presente anche la
figlia, mamma e nonna Grazia.
Sabato 10 settembre si è celebrata la S.Messa a Forcella Camp.
L’appuntamento, organizzato da Giorgio Favero – anche nel
ricordo della moglie Rosi – ha avuto come sempre una buona
accoglienza. Una quarantina di persone si è ritrovata, assieme
all’Arcidiacono, per la S. Messa in quella suggestiva cornice di
monti. All’omelia, don Giorgio (dopo aver portato i saluti del Vescovo Renato che in un primo momento aveva accettato di essere
presente) ha fatto riferimento alle parole del Vangelo: prendendo
lo spunto dalle rocce che circondavano il luogo in cui si celebrava
l’Eucaristia, ha invitato i presenti ad evitare le “sabbie mobili”
dell’egoismo che chiude agli altri e dell’indifferenza che spinge
a credere di poter vivere senza Dio che è, invece, la roccia sicura
a cui ancorare la nostra vita.
La foto di gruppo ha concluso una bella mattinata di serena
fraternità.
Ottobre 2016
Echi di Agordo
9
COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO
S. Rocco a Colvignas: tradizione rispettata
Si è ripeteuta puntalmente
anche quest’anno, il giorno
dopo ferragosto, la bella consuetudine dell’incontro alla
suggestiva chiesetta di San
Rocco a Colvignas di Agordo,
il quarto punto cardinale della
devozione popolare della conca
agordina assieme al Cristo delle
Pianizze, al capitello di Pian de
Crós e all’oratorio della Ss.ma
Trinità di Paluch.
Martedì16 agosto, alle 17, c’è
stato il tradizionale momento di
preghiera e amicizia e, durante
la Messa celebrata dall’arci-
Grest 2016: sempre
una bella esperienza!
Anche quest’anno nel mese di
luglio è stato organizzato il “Grest”
grazie all’impegno e alla disponibilità di alcuni ragazzi che dalle 9
alle 12, dal lunedì al venerdì delle
ultime due settimane di luglio
hanno permesso ad un inizialmente ristretto gruppo di bambine e
bambini di trascorrere insieme le
mattinate svolgendo attività istruttive e ricreative presso il Centro
Parrocchiale di Agordo.
L’importante, dicono Alessandro ed Alberto, è che i bambini
abbiano avuto la possibilità di
diacono monsignor Lise, di
ricordo degli emigranti e dei
defunti della frazione e dei villaggi vicini, con una particolare
memoria quest’anno per Alida
De Pellegrin, a lungo solerte
e generosa “sacrestana” della
chiesetta, morta prematura-
mente lo scorso anno.
Un sentito “grazie” a Celeste
Tète De Nardin che si è volontariamente offerto di sostituirla.
Al termine i convenuti si sono
trovati come sempre in allegra
compagnia con i “Bòce da
Rif”.
Ciao Bruno
...e grazie di cuore!
stare insieme e di conoscersi,
nel rispetto reciproco e nella
condivisione.
Col passare dei giorni il gruppo
si è allargato a vista d’occhio, arrivando fino a 17 bambini il giorno
dell’uscita al parco giochi come
chiusura di questo periodo.
Noi, i genitori e i ragazzi siamo
rimasti molto contenti e soddisfatti
di quanto fatto e speriamo che
negli anni futuri si possa migliorare e restare a contatto con tutti
i ragazzi.
Alessandro Deola-AlbertoZornitta
Venerdì 21 ottobre si sono celebrati in Arcidiaconale i funerali di Bruno Dalla Zuanna, che per anni ha portato fedelmente la croce nel tragitto di accompagnamento dei defunti
al cimitero.
Tanta la gente che ha voluto essere presente anche come segno
di gratitudine per quanto – come ha sottolineato l’Arcidiacono – “Bruno ha dato alla Parrocchia, con la sua semplicità e
anche con la sua fragilità”.
La Comunità intera – ricordiamo nuovamente – attende
ancora una persona generosa che sostituisca Bruno in questo
servizio.
10
Ottobre 2016
Echi di Agordo
COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO
Tanta gente alla Festa
Patronale del 29 giugno 2016
Non è andata delusa l‘attesa
che, come sempre, ha preceduto anche quest’anno nel
capoluogo la tradizionale festa
dei Ss. Pietro e Paolo, patroni di
Agordo e dell’Agordino.
È stata veramente larga la
partecipazione di gente ai
due consueti distinti momenti previsti dalla ricorrenza:
quello religioso con la solenne
concelebrazione pontificale,
nella chiesa madre di santa
Maria nascente, presieduta
dall’arcidiacono monsignor
Giorgio Lise assieme al clero
agordino, seguita dai vesperi
del pomeriggio, e quello ludico durato quattro giorni, con
tante manifestazioni musicali
ed enogastronomiche.
Quest’ultimo, oltre al favore
del bel tempo (l’immancabile
«mare de san Piéro» si è fatta
sentire solo con poche gocce
di pioggia), ha avuto la «sorpresa» del ritorno del parco
divertimenti sul grande spazio
verde del Brói, come avveniva
fino ad alcuni anni fa prima del
suo dislocamento in varie aree
del comune.
Ma chiesa gremita, nonostante il giorno feriale, anche alla
Messa, preceduta dalla processione che, al suo ingresso,
è stata accolta dalla classica
invocazione «Patroni Augurdinorum», dell’indimenticato
maestro Nino Prosdocimi,
eseguita dalla Nuova Corale,
diretta da Marina Nessenzia.
Corale che si è poi fatta
apprezzare per l’ottimo accompagnamento liturgico
fatto con canti di grande effetto
come «Vai dai miei fratelli»
dell’agordino don Sandro
Gabrieli, arciprete di Falcade,
lo splendido «Vierge Marie»
di Siougos-Zarpellon e, al
termine, con il Christus Vincit
cantato anche da tutti i fedeli.
Vari i temi di carattere religioso ma anche di attualità toccati
all’omelia da don Giorgio, che
ha invitato anzitutto a «fissare
lo sguardo su quel Gesù di cui
i nostri Patroni sono stati apostoli e testimoni», chiedendosi
se «quel Gesù, come Pietro,
saremo in grado di riconoscere
nella sua verità?, quel Gesù
sempre vivo ed eloquente
col suo messaggio, sempre
efficace con i suoi mezzi di
grazia, quel Gesù che, pur non
sempre adeguatamente amato e
testimoniato dai «suoi», spesso
osteggiato e quasi emarginato
in un mondo desideroso di
dimostrare di poter fare senza
di Lui, è Colui che risulterà
comunque alla fine l’unico
Salvatore di tutti».
Sottolineato poi che in un
contesto come il nostro «diventiamo veri testimoni quando
domandiamo al Signore che
cosa sia il bene e cosa sia il
male, dove sia l’uno e dove
sia l’altro; e non ai sondaggi
Arcidiaconale e Framónt, simboli della nostra città, fermati con indubbia ispirazione artistica dall’obbiettivo di Barbara Benvegnù.
Il momento centrale del pontificale di san Pietro; sull’altare il pastorale
e la mitria: simboli del privilegio concesso da Pio IX all’arcidiacono,
abate-mitrato di Agordo in alcune particolari ricorrenze liturgiche.
di opinione compiuti da chi
non ha forse gli occhi del tutto
limpidi e magari altri interessi
da salvaguardare», ha concluso ricordando che il cristiano,
mentre nutre grande rispetto
per le istituzioni, non teme di
criticarle quando esse si pongono in contrasto con la legge
di Dio e la dignità dell’uomo,
facendo un preciso riferimento
all’obiezione di coscienza che
«sui temi basilari riguardanti la
persona, la sua dignità e la vita
stessa, è diritto fondamentale,
fortunatamente riconosciuto
nella nostra legislazione, e di
cui nessuno ci può privare».
La gradita visita del
Vescovo Renato
Giovedì 20 ottobre il vescovo Renato ha fatto visita alla
nostra parrocchia, in maniera informale, senza alcuna solennità, secondo il proposito che lui stesso aveva manifestato
durante le celebrazione di ingresso, il 24 aprile scorso, in
Cattedrale.
Ha celebrato la Santa Messa, per l’occasione accompagnata
all’organo da Alberto Del Zenero con i canti guidati da Tecla
Zasso, e assistito da un bel gruppo di chierichetti che hanno
risposto all’invito di Silvia (la loro coordinatrice). Buona la
partecipazione della Comunità.
Il Vescovo ha esortato tutti a rinnovare quotidianamente il
cammino di fede cristiana. Al termine della Messa si è intrattenuto lungo la navata a salutare i presenti, uno ad uno. La
serata “agordina” del Vescovo si è conclusa con un proficuo
incontro con il Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
11
la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale
Marmolada, ricordando Papa Wojtyla
La preghiera per i terremotati
nella grotta della Madonna
mano i fogli che il vento voleva
strappargli: un invito per tutti ad
essere così saldi e sicuri, nella
vita di ogni giorno».
Numerose le autorità civili e
militari presenti alla cerimonia,
svoltasi prima a Punta Rocca, con
la messa, e poi a Serauta, (ha fatto
gli onori di casa Mario Vascellari,
della società Funivie Marmolada),
dove è stato benedetto il cippo
che rende omaggio al tenente
Flavio Rosso e ai suoi 15 fanti
caduti a Forcella V. Si è levata
forte qui la raccomandazione di
monsignor Lise a decidersi: «coraggiosamente per il bene, non
seguendo le scelte sciagurate
del passato - ma purtroppo anche
del presente in tante parti del
mondo - scelte che hanno portato
ad insanguinare questi luoghi di
paradiso e di pace, stroncando
tragicamente tante giovani vite
che da questa vetta vogliamo
ancora una volta affidare all’abbraccio materno di Maria».
«Lei interceda affinché non ci
venga a mancare la speranza»,
ha concluso don Lise, «e torni ad
infondere in tutti, in particolare
nei giovani, il gusto della vita e il
disgusto per tutto ciò che divide,
scarta, respinge, separa, crea
diffidenza e inimicizie, mortifica
nel corpo e nello spirito».
A La Valle Agordina
La Veglia missionaria
Marmolada 25 agosto. Punta Rocca, monsignor Giorgio Lise celebra
la Messa ai piedi della Madonna Regina delle Dolomiti.
Una preghiera per i terremotati.
È stata sicuramente l’invocazione
fatta più in alto quella recitata
da monsignor Giorgio Lise la
mattina del 25 agosto agli oltre
3 mila metri della Marmolada in
occasione dell’annuale messa
in ricordo della storica salita del
1979 di Giovanni Paolo II.
Non poteva certo mancare,
accanto anche alla memoria dei
Caduti delle guerre, il richiamo ai
recenti luttuosi fatti del terremoto che ha colpito in modo così
disastroso il centro Italia. L’arcidiacono di Agordo è salito lassù
a celebrare, a nome del vescovo
Renato, la messa nella grotta ai
piedi della Madonna Regina delle
Dolomiti, non dimenticando nella
circostanza di ricordare anche
il vescovo Ducoli, artefice della
venuta del Papa sia in Marmolada che a Canale d’Agordo,
e dell’artista bellunese Franco
Fiabane, autore della statua della
Madonna, nel primo anniversario
della morte.
«”Levavi oculos meos in montes...”. Alzo gli occhi verso i
monti..», ha detto monsignor
Lise, «…così iniziò la preghiera
dell’Angelus 37 anni fa Papa
Giovanni Paolo II, il 26 agosto
1979, dall’alto di questa cima in
una vorticosa tempesta di vento
e di neve», così continuando:
«Desidero insieme con tutta la
Chiesa alzare gli occhi a Colei,
la cui immagine sovrasta da
oggi, quale splendida corona, le
cime delle Dolomiti. Sollevino a
lei il loro sguardo pieno d’amore
e di speranza tutte le Chiese…
Lasciamo questo segno: questa
statua della Madre di Dio qui su
questa chiostra di monti, affinché
abbracci di qua tutta l’Italia. Affinché guardi in tutti i cuori degli
uomini, che da tutta questa terra
verso di lei levano lo sguardo».
Facendo leva su tali parole,
don Lise ha manifestato quindi
l’affetto di tutti i bellunesi alle popolazioni terremotate rivolgendo
una commossa preghiera per i
morti, e invitando poi a pregare
per le vittime delle guerre in corso,
affidando alla Madonna la pace
oggi ancor più urgente.
«Ricordo la violenza di quella
tempesta», ha detto ancora l’arcidiacono, «e il Santo Padre, saldo
come roccia sulla roccia, con in
Marmolada. Serauta, il ricordo dei Caduti della Grande Guerra a
Forcella V. (Foto di Dario Fontanive)
Venerdì 21 ottobre si è celebrata la Veglia foraniale Missionaria,
guidata da don Luigi Canal, Direttore del Centro Missionario. Le
riflessioni sono state tenute da Padre Pino Locati, missionario bergamasco della Congregazione religiosa dei “Padri Bianchi”. Egli ha
portato la sua testimonianza di missionario in Congo, sottolineando
il valore della carità che si traduce nella preghiera (il missionario è
prima di tutto uomo di preghiera), nella solidarietà e nella concreta,
quotidiana compassione nei confronti di chi soffre.
La Veglia ha visto una buona partecipazione di fedeli dell’Agordino ed è stata presieduta dall’Arcidiacono di Agordo.
12
Ottobre 2016
Echi di Agordo
la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale
Nel 38° dell’elezione di Papa Luciani
Inauguratoil26agostoaCanaled’Agordo
Un museo pensato
La Messa presieduta
dal cardinale Parolin anche per chi non vede
«Io penso che, dato il carattere umile di Albino Luciani,
sia lui il primo a non avere
fretta di diventare santo. Ma
ho speranza che si possa
andare avanti con una certa
celerità».
Lo ha detto il card. Pietro
Parolin, Segretario di Stato
vaticano, venerdì 26 agosto,
durante la celebrazione eucaristica che annualmente
ricorda l’elezione di Albino
Luciani al soglio pontificio e
concelebrata dal vescovo di
Belluno-Feltre mons. Renato
Marangoni e dal vescovo emerito Giuseppe Andrich (foto in
alto), assieme ad un nutrito
gruppo di sacerdoti.
All’omelia il Cardinale ha
sottolineato come Luciani
considerasse centro del cristianesimo l’amore di Dio per
le sue creature. “Papa Luciani
- ha detto - era consapevole
che se non si comprende
questa verità si rischia di ridurre il cristianesimo a pura
dottrina”.
Dopo la celebrazione, il
Card. Parolin, ha inaugurato
il museo che Canale d’Agordo
ha dedicato al suo cittadino
più illustre, divenuto Patriarca di Venezia e poi Pontefice
con il nome di Giovanni
Paolo I.
Nel museo sono esposti
documenti, oggetti appartenuti ad Albino Luciani, libri
e tante testimonianze sulla
sua vita. Fra queste anche
la carta d’identità di Luciani
durante gli anni veneziani in
cui, nello spazio dedicato alla
professione, è indicata quella
singolare di Patriarca.
(da “Gente Veneta”, n.33/2016)
Fra i vari incontri avuti dal
cardinale Pietro Parolin con
persone ed enti il 26 agosto
scorso a Canale d’Agordo, in
occasione dell’inaugurazione
del museo di papa Luciani, è
stato particolarmente intenso
ed emozionante quello con i
rappresentanti del Cilp, il Centro
Internazionale del Libro Parlato
di Feltre.
«Gli ho parlato della nostra
realtà feltrina», ha detto la presidente Luisa Alchini, «portando
i saluti dei trecento volontari,
sparsi sul territorio nazionale,
che sua eminenza, congratu-
donatori di voce: italiano (Marilisa Luchetta con il contributo
di Loris e Gianni Santomaso),
tedesco (Mariagrazia Zatta), inglese (Orfeo Durigon), francese
(Manuela Tagliabue), spagnolo
(Donatella Vanghi) e portoghese
madrelingua.
Al compimento di un file ha
partecipato alla registrazione
anche lo scrittore inglese Paul
Spackman, autore della biografia in inglese di papa Luciani».
Le registrazioni sono disponibili al museo su supporto con
cuffia per poter essere ascoltate
dai visitatori non vedenti lungo
Canale d’Agordo. Il cordiale colloquio della presidente del Cilp, Luisa
Manfroi (a sn.) e della coordinatrice per l’Agordino, Marilisa Luchetta (al
centro), con il cardinale segretario di stato vaticano, Pietro Parolin.
landosi per il loro impegno, ha
definito “...brava gente!”». «Il
Cilp», ha poi aggiunto l’Alchini,
«ha l’onore di essere annoverato
fra le collaborazioni del prestigioso museo Papa Luciani a
Canale d’Agordo».
Nell’allestimento della struttura, particolare attenzione è
stata infatti riservata alla disabilità e il curatore Loris Serafini
ha coinvolto personalmente la
presidente Alchini, assieme alla
coordinatrice Cilp per l’Agordino Marilisa Luchetta, con
l’obiettivo di rendere fruibile il
museo anche alle persone non
vedenti.
«La nostra associazione»,
precisa Luisa, «ha contribuito
inizialmente attraverso la registrazione delle audioguide
in cinque lingue da parte dei
il percorso.
«Grazie ad uno scambio
di opinioni con il presidente
Unione Ciechi di Belluno Stefano Pellini e lo stesso Loris
Serafini», ricorda ancora la
Alchini, «abbiamo pure pensato
di realizzare le guide al museo
in formato cartaceo con mappa
tattile e relative descrizioni in
braille.
Il fascicolo è stato testato dal
presidente UICI con altre persone non vedenti in provincia
e diventerà utile strumento di
orientamento all’interno della
struttura».
Il disabile potrà in questo
modo muoversi all’interno dei
locali in maniera autonoma e
la guida potrà essere restituita
a fine visita o trattenuta come
ricordo.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
13
Il racconto di Cielo Blu
Questa è stata per me un’estate ricca e densa di moltissime
soddisfazioni. Sono riuscita a
coltivare il mio svago preferito,
quello di camminare armoniosamente fra le montagne, condividendolo e trasmettendolo
alle persone più care che ho: i
miei figli. Morena e Valentino,
seppur piccoli, hanno raggiunto
la giusta età per conoscere e apprezzare la montagna e i luoghi
dove viviamo. Abbiamo così
fatto insieme molte gite, anche
impegnative come percorso e
sono rimasta molto contenta
dell’entusiasmo con cui hanno
affrontato i vari percorsi. Ho
cercato di portarli anche in luoghi con valenza storica affinché
possano conoscere a fondo le
radici del nostro territorio.
Una gita molto bella che
abbiamo fatto è stata al Pelmetto per vedere le impronte
dei dinosauri impresse nella
la fantasia.
Ci siamo incamminati di
buona lena sul sentiero verso
il rifugio Venezia, spiegando
ai bambini quello che dovevano sapere sulla formazione di
quelle orme.
Non abbiamo potuto non
guardarci intorno, la visione
sulla valle di Zoldo e sul Civetta, visto dall’altra parte erano
davvero poesia per i nostri occhi. Al bivio siamo saliti verso
il sasso con le impronte che si è
staccato in epoche lontane dal
monte Pelmo. Il sentiero si fa
più ripido e meno agevole, ma
ciamente nell’aria.
La giornata si è conclusa
al museo «Vittorino Cazzetta» di Selva di Cadore, una
struttura molto ben curata,
dove c’è la copia a grandezza
naturale, della lasta di roccia
delle impronte del Pelmetto
con una ricostruzione virtuale
del passaggio dei dinosauri.
Una spiegazione visiva sulla
formazione di queste impronte
ci è stata molto utile.
Questa gita mi è piaciuta molto perché è un cocktail di natura,
avventura, geologia e storia del
nostro territorio, ma soprattutto
roccia e conseguentemente il
museo «Cazzetta» di Selva di
Cadore che ci ha aiutato a capire
meglio com’è stata possibile la
formazione di queste tracce.
Era agosto e siamo partiti
al mattino, la giornata non
era meteorologicamente delle
migliori, nuvole bianche e
sospette ingombravano il cielo
e a tratti nascondevano il sole,
che quando usciva scottava e
ci donava tutto il suo calore
amico.
Abbiamo raggiunto passo
Staulanza; insieme a noi c’era
Daniele, un bambino speciale e
dolcissimo che è molto amico
dei miei figli e i suoi genitori.
Tre bambini curiosi, ansiosi di
partire, di conoscere e vedere in
prima persona queste impronte.
Il fascino che un dinosauro
emana sui bambini è sempre
grande, magico e mette in moto
la voglia di arrivare e di vedere
è stata una spinta motrice eccezionale.
Quando siamo arrivati davanti al sasso, non so se quanto
trovato corrispondesse a quanto
immaginato e sono partite a
raffica le domande dei bambini
mettendo alla prova il compito
di noi genitori di spiegare e
rendere magico e interessante
questo momento. La cosa che
mi ha colpito di più è stata la
misurazione delle impronte e la
comparazione delle stesse con
le loro manine.
Al termine della visita mi
sembravano soddisfatti e dopo
pranzo sono tornati sotto il
sasso per un’ulteriore osservazione… Al primo pomeriggio
siamo scesi, sotto un cielo
grigio che a mano a mano si
annuvolava e l’odore della
pioggia era presente massic-
perché insegna ai nostri figli a
usare la fantasia e l’immaginazione, doti importantissime,
spesso sottovalutate dalla frenesia della nostra società, che
Impronte
permettono a ognuno di noi una
qualità di vita migliore.
Ma l’escursione è stata motivo di riflessione anche per me.
Ho pensato a quanto ci viene
dal passato, alla magia di questi segni impressi nella roccia
milioni di anni fa, per testimoniare un passaggio su questa
terra di animali estinti che non
abbiamo mai conosciuto e che
per questo alimentano ancor di
più la nostra curiosità.
Mi è sorta spontanea una
domanda: «Quali saranno le
impronte che io lascerò del
mio passaggio su questa terra?»
Difficile la risposta. La vita e
l’esistenza stessa dei dinosauri
è l’esempio di come tutto su
questa terra sia di passaggio,
anche la nostra vita.
Il mio impegno affinché le
impronte che ho lasciato e
lascerò dietro di me, in eredità
ai miei figli e agli altri, possano essere tracce di positività,
rispetto, solidarietà e amore tali
da servire a rendere la nostra
realtà e il nostro mondo più
vivibile e sereno.
Blu Sky
15 agosto, festa dell’Assunta
Ottobre 2016
14
Echi di Agordo
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Con l’apporto del volontariato locale
Il “Centro Sollievo”
un progetto a favore delle persone
anziane con iniziale decadimento
cognitivo e per prevenire l’isolamento
dei nuclei familiari
Prosegue il finanziamento da
parte della Regione Veneto per
l’anno 2016-2017 del Progetto
“Sollievo”, a favore delle persone anziane affette da iniziale
decadimento cognitivo.
Le finalità del progetto sono di
prevenire il doloroso isolamento a cui spesso vanno incontro
i nuclei familiari, valorizzare
il contributo offerto dalle organizzazioni del volontariato
operanti in tale ambito oltre ad
introdurre riferimenti operativi
fondati su evidenze scientifiche
che hanno dimostrato come una
corretta stimolazione cognitiva,
tenda a ritardare l’evolversi
della malattia dementigena.
Il gestore del progetto è il
Comune di Agordo per conto
del Comitato dei Sindaci del
Distretto Socio-Sanitario n.2
– Agordo.
Partito a luglio del 2014 con
poche adesioni, oggi vede la
partecipazione di 12 anziani,
che salvo defezioni dovute a
ragioni di salute, partecipano
con continuità.
E’ un servizio che nel tempo
è cresciuto non solo per numero
di partecipanti ma anche per
provenienza territoriale: i suoi
attuali utenti sono residenti oltre
che ad Agordo, anche a La Valle
Agordina, Taibon Agordino e
Voltago Agordino.
Al centro gli anziani socializzano, si “raccontano”, svolgono
sia attività di stimolazione
cognitiva che motoria, tutto ciò
in un contesto “giocoso e armonioso” reso possibile grazie alla
proficua collaborazione con i
volontari del GAV che costantemente presenti contribuiscono,
con il loro supporto alle attività
condotte dalla psicologa dottoressa Stefania Troian, per creare
le condizioni di un clima sereno
Con le fisarmoniche di Giuliano e Franco, attività ludiche assicurate.
Don Mario, operatori socio sanitari e volontari alla bella giornata
del 30 agosto in San Lucano.
Nuovamente finanziato dalla
Regione Veneto per l’anno 2016-17
Un servizio cresciuto dal 2014
(12 utenti provenienti dalla Conca
Agordina) molto apprezzato
dai pazienti e dalle loro famiglie
Valle di San Lucano, martedì 30 agosto 2016. Il prelibato pranzo preparato dai volontari di Taibon.
e costruttivo.
Altrettanto importante è il
contributo reso dai volontari
dell’Auser che ogni martedì
assicurano il trasporto in pulmino del maggior numero di
partecipanti.
Tra le iniziative svolte si
ricorda l’uscita ad agosto,
in Valle di san Lucano, con
consumazione di un prelibato
pranzo preparato dai volontari
di Taibon, consumato presso
la struttura gentilmente messa
a disposizione da don Mario.
Allietati dalle musiche di due
allegri musicisti, Giuliano Titòt
De Colò e Franco Colleselli,
sempre disponibili con altrettanto spirito solidale.
Si ricorda che la selezione dei
profili e quindi degli utenti del
centro viene effettuata in collaborazione con l’Ambulatorio
Geriatrico di Agordo.
La sede del Centro Sollievo
è al terzo Piano del Polifunzionale in via Dozza n.1. E’ aperto
ogni martedì mattina, dalle ore
9.00 alle 12.00.
Per informazioni sul servizio
contattare il n. cellulare 340
0696666, attivo il martedì
mattina dalle ore 9.00 alle ore
12.00.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
15
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
All’Assemblea
2017
per affrontare
le nuove sfide
del volontariato
Il prossimo anno, 2017, sarà
per l’Auser un anno di rinnovo dei
direttivi di molti circoli; seguiranno
poi le assemblee congressuali
provinciali e regionali fino al congresso nazionale che si terrà a
Salerno nel mese di giugno.
L’assemblea del Circolo Auser
“el Broi’’ si svolgerà nel mese di
gennaio con l’elezione del nuovo
Consiglio direttivo.
Come sempre, alla fine di
un mandato è obbligo fare un
bilancio del proprio operato e
del gruppo che ti è stato vicino.
Aiutandosi con la memoria e in
modo particolare con i documenti, si percorrono questi anni,
ricordando chi era compagno
d’avventura e ora non c’è più,
chi per svariati motivi lungo il
percorso ha lasciato, ciò che si è
fatto e ciò che non si è riusciti a
fare. Riaffiora anche il ricordo di
quei momenti in cui, come credo
ogni volontario, si chiede: ma perché lo faccio? Serve a qualcosa
e a qualcuno il mio contributo
alla società? Visto che spesso
le istituzioni sembrano assenti
e indifferenti e si ricordano del
volontario solo quando hanno
bisogno di chiedere.
A questo interrogarsi sull’utilità
del tuo contributo al mondo del
volontariato, prevale sempre
la consapevolezza che ciò che
hai dato in modo spontaneo e
gratuito a qualcosa è servito,
un grazie sincero dalle persone
meno fortunate ne è la conferma
e ripaga il tuo impegno.
A questo si possono aggiungere alcune statistiche ricavate
dal bilancio sociale: mediamente
in un anno si percorrono 60.000
km per circa 1.500 interventi,
impiegando 3.500 ore, le persone
accompagnate sia verso strutture
sanitarie sia sul posto di lavoro
sono oltre 200.
Distribuzione dei pasti a domicilio, in collaborazione con il
G.A.V. nel basso Agordino, nella
Val Bióis con i volontari locali.
Accompagnamento alunni scuola
materna negli scuolabus in alcuni
comuni, trasporto utenti del Progetto Sollievo, piccola prevenzio-
Ricordi delle riuscitissime gite
del 2016:
ad Asiago, Capri e Napoli
dare continuità e per accettare
tali nuove sfide che la società ci
propone, la nostra associazione
è sempre aperta e anzi sollecita
nuove forze che possano continuare e dare nuova linfa.
Ricordiamo in breve le principali
attività e iniziative attuate nel corso di quest’anno. Oltre l’impegno
di volontariato verso la persona,
la consueta aperura della sede,
la festa dei compleanni, la serata
dedicata al ricordo del socio Silvano Peloso, con la proiezione
di immagini della sua raccolta
di Agordo di un tempo, la gita a
Napoli e Capri a completamento
del tour di una decina d’anni fa.
Quindi la trasferta all’arena di
Verona per una serata all’opera
assistendo all’Aida di Verdi. Settembre ha proposto una gita ad
Asiago nei luoghi della Grande
e valorizzare il contributo che
l’anziano può ancora dare alla
società, e in particolare la loro
capacità di prendersi cura di chi
ha delle difficoltà, con attività di
volontariato; ecco, penso che
l’Auser “el Broi”’ abbia sempre
cercato di seguire questa strada,
cercando di valorizzare al meglio
le forze che si sono rese disponibili sul territorio.
Il prossimo futuro porterà nuove
sfide nel mondo del volontariato
con la riforma del Terzo Settore, che prevede una revisione
organica della legislazione riguardante questo mondo. Per
Guerra, in particolare con la visita
al sacrario militare che ricorda
le decine di migliaia di caduti, e
in proposito vorrei ricordare con
gratitudine la guida, assessore
del comune, che ospitandoci in
municipio ci ha intrattenuto sulla
storia di Asiago.
Nell’ultimo scorcio dell’anno,
oltre alle attività programmate,
si dovrà preparare l’assemblea
di gennaio con il rinnovo delle
cariche, per cui questo si confida in nuove adesioni per dare
continuità al passato e vincere le
nuove sfide del futuro.
Alvio Peratoner
ne sanitaria, collaborazione con
altre ODV per raccolta fondi. Per
il comitato d’Intesa di Belluno,
la gestione degli appartamenti
del condominio Arcadia dati in
locazione a persone disagiate,
gestione non sempre facile. La
presa in carico di persone condannate come messa in prova per
servizi di pubblica utilità.
E molte altre iniziative come
conferenze, gite, apertura della
sede ecc., in questa breve sintesi
del mandato che si sta concludendo, alcune rivolte esclusivamente
ai soci, altre aperte a tutti.
Si parla spesso di incoraggiare
Omaggio a Silvano Peloso. Sabato 9 aprile, all’auditorium del Centro
parrocchiale «Vincenzo Savio», tanta gente ad assistere al filmato
«Agordo, raccontata attraverso la sua raccolta di foto e cartoline»,
a cura di Corrado Cattadori e Pietro Urpi.
16
Ottobre 2016
Echi di Agordo
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
A poco più di un anno
dall’inaugurazione, il Punto
di Scambio–Swappoint di
Agordo continua a perseguire
il desiderio di offrire a tutta
la cittadinanza un luogo dove
poter scambiare vestiti ancora
in buono/ottimo stato e promuovere quindi una cultura del
non spreco e del riuso.
Il Punto di Scambio, che ha
sede ad Agordo a fianco del
Brói, è diventato in questi mesi
anche una occasione d’incontro, sia per chi usufruisce del
Punto di Scambio, sia per il
gruppo di volontarie che si
riunisce periodicamente e si
confronta su come poter portare
avanti al meglio questa iniziativa e farla conoscere.
A volte infatti si confonde il
Punto di Scambio con un centro
che aiuta le persone in difficoltà
economica, che non possono
permettersi di spendere. Non è
questo il senso, anche se naturalmente, lo scambio – essendo
gratuito – permette alle famiglie
di risparmiare.
Ciò che le volontarie vorrebbero trasmettere è proprio il
principio del riutilizzo e dello
scambio delle cose, che una
volta era patrimonio comune
delle famiglie, ma che col consumismo degli ultimi decenni
si è perduto.
Nella prima parte dell’anno,
nel Punto di Scambio-Swappoint di Agordo le persone che
hanno usufruito del servizio
sono state 129, anche se solo
il 25% delle persone ha realizzato lo scambio vero e proprio
(cioè ha sia portato che preso).
I numeri che si ricavano dall’attività del Punto (458 accessi in
sei mesi) danno ragione a chi ha
creduto nella sua realizzazione:
il Centro Servizi Volontariato
di Belluno, che ha finanziato il
BUON COMPLEANNO,
PUNTO DI SCAMBIO
SWAPPOINT
PUNTO DI SCAMBIO- SWAPPOINT
Corso Alpini 1 - AGORDO
Aperto il sabato, dalle 16.00
alle 18.00
Cell. (in orario di apertura)
389 1371038
E-mail:
[email protected]
progetto presentato dall’associazione Volontari Agordini S.
Martino, il comune di Agordo
(che ha messo a disposizione
gratuitamente i locali) e l’Ulss 1
di Belluno attraverso il Consultorio Familiare di Agordo (che
ha lanciato l’idea e coordinato
I «Bòce da Rif», in collaborazione con il Gruppo Alpini
e il patrocinio del Comune
di Agordo, ripropongono la
tradizionale «Lucciolata» che
prevede il solito itinerario di
passeggiata a piedi Agordo-Rif.
La manifestazione è fissata per
il pomeriggio di domenica 13
novembre, con partenza alle
14.30 da piazza S. Maria e arrivo nella piazzetta di Rif, dove
i partecipanti saranno attesi da
un chiosco con castagne, vin
brulè… e tombolata per tutti
all’insegna dell’amicizia e della
beneficenza. L’intero incasso
sarà devoluto, come sempre, a
favore della Casa «Via di Natale» di Aviano. I “bòce” ricordano
in proposito che il ricavato dello
scorso anno (3.000 euro grazie
le vari fasi del progetto). Da
citare anche la psicologa Patrizia Stevanin, che ha favorito
in questi mesi la creazione ed
il consolidamento del gruppo
di volontari, aiutandolo a lavorare sull’identità e sui valori
condivisi all’interno del gruppo
stesso. Un invito particolare,
inoltre, lo facciamo ai giovani:
venite a visitare lo Swappoint!
A breve potrete trovarlo anche
su facebook!
Carlo Scussel
Presidente Associazione Volontari
Agordini San Martino
Il sempre grande cuore
dei “Bòce da Rif”
anche al contributo degli Alpini
e degli esercizi commerciali di
Agordo, Taibon e La Valle Ag.
che hanno esposto all’ interno
dei loro locali una «scatolina»
per la raccolta di eventuali
offerte e che ringraziano), è
stato regolarmente consegnato
nelle mani della signora Carmen
Gallini, direttrice dell'hospice,
da una loro delegazione questa
volta tutta al femminile: Valentina, Paola, Luana e Barbara,
come vediamo nella foto.
Ma, bisogna proprio dire, con
ammirazione, che la loro ben
nota generosità non si ferma
qui. Infatti, con il ricavato delle
frittelle e del mercatino di beneficenza della Fiera del Bestiam
2015 fatti dalle mamme di Rif,
sono stati acquistati e donati al
Centro Servizi Anziani di Agordo 28 tallonette in fibra cava
siliconata e 3 cuscini decubito
laterale, beni sanitari e riabilitativi utili per prevenire traumi
e lesioni agli ospiti.
Infine, con i proventi della
sagra del 1° maggio, purtroppo segnata dal cattivo tempo,
hanno acquistato e fatto dono
all’ Associazioni volontari
Agordini Onlus San Martino di
scaffali per il magazzino della
loro sede.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
17
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
...il pettirosso...
...in volo da sei anni verso
nuovi importanti traguardi...
Volontarie della Valle del Bióis al
mercatino Romanticaviola.
C’è un’importante novità
nell’ambito dei servizi sociosanitari agordini. L’Ulss 1 ha annunciato l’apertura all’ospedale
di Agordo di un ambulatorio
di cure palliative per pazienti
affetti da patologie evolutive
ed irreversibili.
Spiega al riguardo l’azienda
sanitaria: “A tale servizio possono rivolgersi quei pazienti
che sono eleggibili per le cure
palliative, su segnalazione dei
medici specialisti, dei colleghi
palliativisti o con prescrizione
del medico di famiglia. Sono
di fatto quei pazienti che hanno
buon grado di autonomia funzionale e motoria, ma affetti da
patologie progressive e irreversibili, non soltanto oncologiche,
la cui presa in carico esce dalla
prospettiva delle cure finalizzate
alla guarigione, ma è necessaria
a garantire una qualità di vita il
più possibile adeguata, pur nella
gravità della malattia”.
L’ambulatorio è gestito
dall’Unità Operativa di Cure
Palliative ed è attivo il mercoledì
dalle ore 10 alle 12 al pian terreno dell’ospedale di Agordo.
Come presidente di Cucchini
Agordino, ma alla pari come
assessore ai Servizi alla Persona
del Comune di Agordo, sono
molto felice. Era questa una
delle esigenze che, come amministratori, avevamo raccolto
dal basso e portato all’attenzione
dell’Ulss 1. Ci piace vedere
come in questo caso le richieste
formulate su vari livelli siano
state accolte e concretizzate.
Si è dunque completato, con
l’apertura dell’ambulatorio, il
numero di quelli previsti dalla
rete aziendale delle cure palliative che ha come obiettivo
l’estensione del servizio a tutto
il territorio dell’Ulss così come
previsto dalla normativa nazionale, dalla legge 38/2010 e dalla
legge regionale 7/2009.
Negli ambulatori messi negli
ospedali di Belluno, Pieve di
Cadore e ora anche di Agordo
i pazienti vengono accolti per
una valutazione specialistica finalizzata a tenere sotto controllo
La splendida e preziosa trapunta, generoso dono del Gruppo Filò.
i sintomi della malattia oltre che
gestire il dolore e offrire l’eventuale supporto psicologico ai
pazienti e ai loro familiari.
I cardini dell’operato del «Pettirosso» sono la formazione dei
volontari per l’assistenza e la
sensibilizzazione dei cittadini,
ma anche delle amministrazioni e delle istituzioni, per poter
creare una rete in cui nessuno si
sostituisca all’altro, ma si operi
in sinergia.
***
In tal senso è risultato estremamente positivo il convegno: “Le
cure palliative: significato, visione e organizzazione nell’Ulss
1" svoltosi il primo ottobre al
centro parrocchiale “Vincenzo
Savio” di Agordo. La mattina-
Il convegno al Centro parrocchiale “Mons.Vincenzo Savio”.
ta, rivolta principalmente alle
figure professionali coinvolte
nella rete è stata moderata dal
direttore dei Servizi Sociali e
Funzioni Territoriali dell’Ulss 1
dottor Gian Antonio Dei Tos.
A lui e a tutti i relatori va il
cordiale ringraziamento per la
disponibilità e sensibilità di
saper trasmettere ognuno con
la propria competenza le varie
tematiche tanto delicate. Gli
argomenti trattati sotto il profilo
organizzativo e di attività svolte
hanno confermato la necessità
della medicina palliativa. In realtà la medicina palliativa esprime una vera e propria filosofia di
vita che vede il malato al centro
di un percorso di cura e che è
in ascolto dei bisogni sociali,
relazionali e spirituali.
Il pomeriggio infine si è svolto
l’altrettanto importante evento
aperto alla cittadinanza dal titolo
“Il tempo prezioso del prendersi
cura” condotto dalla dottoressa
Nadia Brusasca, psicologa/
Nadia Brusasca, relatrice al
convegno del 1° ottobre.
psicoterapeuta responsabile
della psiconcologia della ASL di
Nuoro e presidente della SIPO/
Regione Sardegna.
***
Cucchini Agordino, il 24 novembre compie sei anni. Sei anni
di impegno possibile solo grazie
al grande senso di solidarietà
che anima ogni volontario e chi
offre un proprio contributo per
sostenere il sodalizio. Emozionante e preziosa la donazione
della trapunta confezionata
dalle signore del gruppo Filò
di Agordo.
Gli ormai oltre mille accessi
agli ammalati effettuati dai nostri volontari, ma anche le oltre
30 attivazioni da parte dell’Ulss
1 e in particolare nel 2015
nell’Agordino, confermano la
validità e l’importanza di continuare in questa grande sfida.
Continua la presenza del
“Pettirosso” sia in varie manifestazioni per promuovere le cure
palliative come ai mercatini di
Romanticaviola a Caviola, il
Palio dei Cento ad Agordo, la
Fiera del Bestiam ad Agordo,
come anche nella collaborazione per la rappresentazione della
compagnia “Teatro che pazzia”,
diretta da Marco Sartorello a
Taibon.
Tante energie si spendono e
altrettante energie si sprigionano per nuove idee.
***
Vi aspettiamo al consueto
Concerto di Natale ad Agordo
il 23 dicembre in Chiesa Arcidiaconale e intanto invitiamo
bambini con adulti a due pomeriggi di “bricolage con il
Pettirosso”. Confezioneremo
insieme dei semplici lavoretti
natalizi. Sabato 5 novembre e
sabato 12 novembre dalle 15.00
alle 17.00 c/o sede “Pettirosso”.
Per informazioni e iscrizioni
entro il 31 ottobre: cell. 342
0813080.
In attesa... un grande grazie
di cuore a tutti!
Nadia Dell’Agnola
Ottobre 2016
18
Echi di Agordo
solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato
Per una cultura della prevenzione
La campagna
“Nastro Rosa” della LILT
L’amministrazione comunale di Agordo partecipa
alla campagna “Nastro Rosa
2016” promossa dalla Lega
Italiana per la Lotta contro i
Tumori (Sezione di Belluno),
con uno striscione nei pressi
del ponte Rova.
La “campagna nastro rosa”
promuove la cultura della
prevenzione come metodo di
vita, affinché tutte le donne
possano sottoporsi a visite
senologiche periodiche, le
invitano ad effettuare sia
l’autoesame come anche
a sottoporsi ad eventuali
adeguati controlli clinicostrumentali (visita, ecografia
e mammografia).
Il cancro al seno, prima
causa di tumore femminile,
è purtroppo sempre più in
aumento, colpisce una donna
su 10, anche le più giovani.
Oggi, grazie alle terapie innovative e tecniche acquisite
dai medici, la guaribilità del
cancro è molto alta e si riscontra comunque che un’efficace
prevenzione e diagnosi precoce comporta una guaribilità
superiore al 90%.
Care concittadine, non
abbiate paura! Procedete
all’autoesame e sottoponetevi
ai controlli di tipo preventivo.
Rispondete positivamente
all’invito dell’ULSS per lo
screening e parlatene con
il vostro medico curante in
caso di dubbi. La prevenzione
è l’unica strada efficace per
arrivare a scoprire per tempo
il tumore al seno e sconfiggere
la malattia.
La buona salute comincia
dal nostro impegno e dal rispetto verso il nostro corpo!
È stata accolta con evidente
grande soddisfazione la conferma, anche per l’anno 2016-17,
del finanziamento da parte della
Regione Veneto che consente
il proseguimento del “Progetto
Sollievo” a favore delle persone
anziane affette da iniziale decadimento cognitivo.
Si tratta sicuramente del riconoscimento della positività
dell’iniziativa, partita a luglio
del 2014 (con l’allora responsabile dei Servizi socio-sanitari
dott.ssa Tiziana Chinellato), che
con le attuali dodici presenze di
anziani si rivela come quella col
miglior risultato fra le analoghe
attivate in provincia. È al contempo un riconoscimento alla
bontà dell’azione collaborativa
portata avanti, anche in questo
ambito, dai volontari del GAV,
programma delle attività previste
sia nel servizio assistenziale che
nei reparti ospedalieri come pure
domiciliari.
Alcune cifre:
- Reparto ospedaliero: presenze
57 per 219 ore
- Reparto socio sanitario: presenze 2190 per 2555 ore
- Centro Sollievo: presenze 96
per 144 ore
- Interventi e ricorrenze: presenze 65 per 173 ore
- Accompagnamento ospiti casa
soggiorno: presenze 311 per
472 ore
- Consegna pasti a domicilio
(solo GAV): presenze 782 per
1564 ore
- Complessivamente le attività
hanno impegnato i volontari per
3501 presenze e 5127 ore
Questi dati - di inequivocabile
Nadia Dell’Agnola
Assessore Servizi alla Persona
del Comune di Agordo
L’AISM (l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla) attraverso Barbara, ringrazia di cuore tutti
gli amici agordini per la loro generosità dimostrata
domenica 9 ottobre in occasione della vendita di
mele per aiutare la ricerca contro la malattia, con
un ricavato di 235 euro.
Il grazie della “Vècia Pòpa”
ai ragazzi del CEOD
Ricordando con soddisfazione
il rinnovato grande successo
dell’edizione 2016 della tradizionale manifestazione di metà quaresima, il Comitato «Vècia Pòpa»
ha voluto continuare puntualmente
anche quest’anno la festa con gli
amici del locale gruppo Ceod.
Come avviene ormai da parecchio tempo, Giorgio Favero
La forza
e il valore del
“donare”
e i compagni del gruppo hanno
trascorso alcune ore in allegra
compagnia con i ragazzi del Centro
diurno disabili presso la sede del
Polifunzionale, per ringraziarli della
loro preziosa disponibilità prestata
ancora una volta nella decorazione
artistica dei «botói» della Vècia
Pòpa, distribuiti e apprezzati sul
Brói domenica 6 marzo.
Il Comitato «Vècia Pòpa» in festa con i ragazzi del Ceod.
L’assemblea 2016 del Gruppo Assistenza Volontaria in sala
“Framónt” del Centro Parrocchiale “mons. Vincenzo Savio”.
Gruppo Assistenza Volontaria e
dal Circolo Auser “El Brói”.
Dunque, mentre il progetto, di
cui riferiamo in altra parte del
giornale prosegue in maniera ottimale, sotto la guida competente
e appassionata della psicologa
Stefania Troian, con apprezzamento delle famiglie, è il caso
di ricordare come l’attività del
Gruppo, presieduto da Loretta
Ben, continui a sua volta nello
svolgimento di un servizio che
si dimostra sempre più di fondamentale importanza per le nostre
popolazioni.
È il caso allora di richiamare,
per sommi capi, o meglio per
aridi ma significativi numeri,
i vari interventi operativi e le
presenze dei volontari del sodalizio – che ha registrato la
felice e provvidenziale adesione
di una dozzina di nuovi soci
fra cui i due giovani Marco e
Denis – nello svolgimento del
chiarezza ed eloquenza portano
inevitabilmente ad una considerazione-constatazione: la necessità che i volontari con la loro
presenza e dedizione soddisfino
il buco nero delle istituzioni.
È infatti evidente che il volontario ha ormai assunto un ruolo
centrale, diventato indispensabile per garantire alcuni servizi
necessari per una vita dignitosa
della nostra gente di montagna.
“Consoliamoci”, afferma con
pensiero positivo la presidente
Loretta Ben, “pensando sempre
al risvolto primario e gratificante
del donare. Restano sempre validi i presupposti per continuare
a mettere in atto solidarietà e
disponibilità nel rispetto dei
programmi che ci siamo posti,
allo scopo di rendere meno difficile e meno sofferta l’esistenza
delle persone bisognose. Grazie
ai volontari e a tutti coloro che
vorranno darci una mano”.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
Notizie dal Comune
Grazie alla sempre cortese
ospitalità di “Echi”, continuiamo
a riferire dell’attività dell’Amministrazione Comunale svolta negli
ultimi mesi, suddivisa nei relativi
referati dei membri della Giunta.
Affari generali, bilancio e
urbanistica
Il Consiglio comunale dello
scorso 22 settembre ha approvato
il progetto definitivo dell’intervento
di restauro e valorizzazione dell’ex
Istituto Minerario - ala nuova 1° intervento per un importo complessivo di 5.132.000 euro. Nella stessa
data la Giunta ha approvato il
progetto esecutivo dell’intervento
di restauro e valorizzazione dell’ex
Istituto Minerario - ala storica 1°
stralcio per un importo previsto di
768.000 euro.
Lo scorso 21 ottobre nella sala
“Valmassoi” di La Valle Agordina
si è tenuto il terzo incontro previsto all’interno del ciclo di serate
informative proposto dalle amministrazioni comunali di Agordo,
La Valle, Voltago e Rivamonte
sul tema della fusione dei comuni.
Nel corso della serata il giornalista
Luigi Guglielmi ha affrontato il
tema “Cos’è l’identità e come si
può difendere”.
Servizi alla Persona (sanità e
sociale, cultura, istruzione, famiglia, giovani e servizi per l’infanzia
e l’adolescenza)
All’inizio del corrente anno
scolastico, grazie al contributo
del Consorzio BIM Piave di euro.
3.000,00, l’Amministrazione ha
potuto fornire all’Istituto Comprensivo di Agordo (Scuola Elementare
– Primaria) materiale informatico
utile alla didattica. In particolare
sono stati acquistati una lavagna
interattiva multimediale (LIM)
dotata di videoproiettore a focale
corta, sistema di diffusione e computer portatile con programma di
gestione, oltre ad altri portatili, di
cui uno in sostituzione del computer in dotazione a una LIM già
in uso, e alcuni schermi per pc
più moderni.
Per il corrente anno scolastico,
in aggiunta a quanto attivato l’anno
scorso, è stato avviato il nuovo
servizio di doposcuola rivolto anche ai ragazzi delle scuole medie
(opportunità che mancava nei
precedenti anni scolastici) che ha
già ricevuto numerose iscrizioni.
Il servizio è reso possibile dalla
convenzione con la Cooperativa
sociale La Via.
È stata ripresa l’iniziativa dei
Gruppi di Cammino di cui avevamo
già riferito in precedenza. In collaborazione con il Servizio Igiene
e Sanità Pubblica e la palestra
B-Fit Agordo è stato realizzato un
incontro informativo (venerdi 16
settembre), a cui sono seguite le
prime uscite con quasi una ventina
di partecipanti.
Sono terminati i corsi di apprendimento della lingua italiana organizzati dal CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti)
in collaborazione con Comune e
Sportello Informa immigrati, utili ad
ottenere la certificazione della lingua appresa. I corsi riprenderanno
in questi mesi, per informazioni
rivolgersi al CPIA o allo sportello
Informa immigrati.
Il primo di ottobre all’auditorium
“A. Favretti” dell’Istituto Follador si
è tenuta la presentazione del libro
“Valle Imperina. A ricordo della
plurisecolare miniera e dei suoi
minatori” di Gianfranco Mazzolli.
Il volume, di cui è stata donata al
Comune una copia in originale da
parte dell’autore, è stato realizzato con il contributo di Comune,
dell’APIM, del Gamp, della Cassa
Rurale Val di Fassa e Agordino
e della cooperativa ElSac. Il
libro, con una ricca dotazione
iconografica, risulta importante
L’accoglimento in municipio degli otto giovani partecipanti, dal
20 agosto al 3 settembre 2016, al Campo internazionale di volontariato “Paths of Dolomites in Agordo” organizzato dal Comune
in collaborazione con l’Associazione Lunaria di Roma, la Sezione
agordina del CAI e l’associazione Dolomites Heart.
19
per evitare la dispersione della
preziosa storia anche tecnica del
sito minerario.
Patrimonio e Salvaguardia
del territorio (manutenzione e
amministrazione del patrimonio
comunale e lavori pubblici)
Sono stati completati i lavori di
rifacimento anche nella piazzetta
di Tóccol, lavori che fanno parte
dell’intervento a regia dell’Unione
Montana Agordina, per complessivi 168.330 euro, finanziato con
un contributo proveniente da un
bando IPA con il quale era stata
precedentemente realizzata la
riqualificazione della piazzetta di
Prompicai. L’8 Agosto si è tenuta,
con la partecipazione dell’Ensamble “Concertino” diretta da
Svetlana Pletneva, la semplice e
partecipata cerimonia di inaugurazione di tale opera.
Inoltre, tra i lavori realizzati dalla
squadra operai dell’amministrazione segnaliamo che:
- Sono stati rinnovati i guardrail
in alcuni punti di particolare attenzione nelle strade di accesso alle
Il bel concerto dell’8 agosto per
l’inaugurazione della piazzetta
di Prompicai.
Il 5 ottobre 2016 il Comune ha
installato altri due defibrillatori, rispettivamente nella palestra delle
scuole Medie e palestrina delle
scuole Elementari. I DAE sono a
disposizione degli utilizzatori delle
palestre, scuole e associazioni.
Il costo dei DAE e delle cassette
porta DAE è stato di 2.816,98 euro.
Il Comune, a partire dal 2017,
provvederà inoltre alla manuten-
Completati i lavori che hanno dato un nuovo volto alla bella e suggestiva piazzetta di Tóccol con la storica fontana davanti al “casèlo”
e le recenti opere del progetto “Agordo, paese del graffito”.
frazioni di Piasént e Farenzena;
- È stata effettuata una sistemazione complessiva dell’area del
lavatoio di Colvignas Alto;
- Sono stati realizzati scarichi
per la raccolta e la canalizzazione
dell’acqua piovana all’asilo nido
comunale;
- Lavori di canalizzazione
dell’acqua piovana lungo la
strada che porta alla frazione di
Colvignas Alto
Referato Sviluppo Sostenibile
(turismo, associazionismo, sport,
sviluppo sostenibile, agricolturaattività primarie e mobilità).
Nel mese di giugno del 2015
sono stati dotati di defibrillatore
(DAE) l’impianto di atletica leggera-campo di calcio “I. Dorigo” e i
campi da tennis di via R. Paganini.
Le apparecchiature sono state
acquistate dall’Unione montana
agordina, che ha coordinato per
conto dei Comuni richiedenti,
acquisto e corsi di formazione.
La spesa del Comune è stata di
euro 2.000,00, in quanto l’Unione
montana, anche con il contributo
del Consorzio BIM Piave, ha sostenuto le maggiori spese e il costo
dei corsi, seguiti da 18 persone
delle associazioni che hanno in
gestione le strutture.
zione dei 4 DAE, per un costo
complessivo di 976,00 euro.
Dal 20 agosto al 3 settembre
2016 si è svolto il Campo internazionale di volontariato “Paths of
Dolomites in Agordo” organizzato
dal Comune in collaborazione con
l’Associazione Lunaria di Roma.
All’iniziativa hanno partecipato
8 giovani provenienti da varie
nazioni europee e non solo, che
in collaborazione con la Sezione
del CAI e l’associazione Dolomites Heart hanno provveduto alla
pulizia di alcuni sentieri sul territorio comunale. Il campus è stato
inoltre un’importante occasione di
scambio interculturale.
A partire dall’estate il Comune
ha aderito (con i primi punti di
interesse) al servizio denominato
“Touristoffice”, che sta trovando
impiego da parte di un numero
sempre crescente dei comuni
della provincia.
Touristoffice è un app per
smartphone, pensata per fornire
direttamente sul cellulare del
turista-utente informazioni su punti
di interesse visitabili ed eventi in
programma. La app è scaricabile
gratuitamente negli app store di
Apple e Android.
L’addetto stampa
Marco Da Roit
Ottobre 2016
20
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Le Lòpe
Anche quest’anno, Arca ha
portato a termine la campagna
di scavo archeometallurgico in
località Pian de Le Lópe - Alta
Valle del Mis, in Comune di Gosaldo: è stata la quarta indagine,
o meglio la quinta se contiamo il
primo intervento di saggi del 2012.
Ci siamo impegnati in un’attività
durata due settimane, dall’11 al
22 luglio 2016, e siamo stati diretti
dalla dott.ssa Chiara D’Incà della
Soprintendenza Archeologia del
Veneto e, sul campo, dal geoarcheologo Luca Rinaldi.
Il sito, pian piano, si sta rivelando
essere stato un antico complesso
metallurgico per la produzione di
rame, databile al 1500.
La campagna di quest’anno
fa parte di un progetto biennale
2016-2017 presentato da Arca
sia al PNDB che al Consorzio
BIM-Piave di Belluno; gli enti, visti
gli esiti concreti raggiunti nelle
precedenti quattro campagne,
hanno risposto in maniera molto
positiva a quanto progettato.
Gli obiettivi di massima da
conseguire nel biennio sono così
riassumibili:
- anni 2016 e 2017, prosecuzione dello scavo per l’individuazione
del forno, del locale dei mantici
e di altre strutture (2 settimane
all’anno), per comprendere l’articolazione della fusina anche in
vista di una sua futura valorizzazione;
- anno 2016, raccolta di campioni dei materiali da analizzare:
carbone, calce, minerale, scorie,
rame, operazione svolta da Ricercatori dell’Università di Padova Dipartimento di Geoscienze, allo
scopo di studiare i processi metallurgici del Medioevo, le datazioni
delle lavorazioni e lo studio sia del
tipo di minerale trattato che della
provenienza dello stesso;
- anno 2017, analisi di laboratorio dei materiali raccolti quest’anno; l’operazione sarà gestita dal
Dipartimento di Geoscienze - Università di Padova, con l’obiettivo
il presente
e
il futuro
già sopra esposto;
- anno 2017: esecuzione di
confronti e di disegni delle ceramiche ritrovate, studio e restauro
della moneta risalente ai primi
anni del ‘500, studio e datazione
della cultura materiale del secolo
XVI, compiti tutti da realizzare da
parte della Soprintendenza Arch.
del Veneto.
Gli interventi in atto, per essere
Delegazione della Fondazione Dolomiti Unesco in visita a le Lópe.
spezione geo-sismica, eseguita
come esercitazione da studenti
dell’Istituto Follador e finalizzata
alla ricerca dell’imbocco della
galleria sopra accennata.
***
Raccolta dei campioni da parte delle dottoresse I. Angelini e A.
Addis dalla rosta svuotata.
completati, richiederebbero anche l’individuazione, nei pressi del
sito, dell’imbocco della galleria di
ricerca mineraria effettuata negli
anni 1922-1923; dalla poca documentazione esistente, tale galleria
sembrerebbe aver intercettato
l’antica miniera che troviamo
già citata in documenti del 1700.
Auspichiamo che il Comune di
Gosaldo e il PNDB, Parco nazionale Dolomiti bellunesi possano
accordarsi nella realizzazione di
tale operazione.
Sulla sinistra orografica del torrente Campotorondo, nella zona
delle Lópe, detta Costa Fusina,
dove negli anni abbiamo portato
Il grande muro di sostegno, con massi scalpellati.
alla luce le fondamenta di un grande edificio, nella decina di giorni di
attività archeologica estiva:
- è emerso un ulteriore grande
locale, metri (7 x 7) circa;
- si è raggiunto il livello pavimentale in malta di calce del locale
adiacente alla ruota idraulica;
- si è scoperta l’esistenza di un
grande muro massiccio con la
funzione di sostegno del pendio
e della calchèra.
Mentre nel sito delle roste,
poste sulla destra orografica del
torrente,
- è stata svuotata una delle
strutture, raggiungendo così lo
strato di terre scottate costituente
l’antico suo fondo;
- inoltre, è comparso sul lato
ovest quello che resta del muro
della rosta, uno spesso muro
legato a malta con la funzione
di bordo di contenimento della
rosta stessa.
Come da progetto finanziato,
è stato realizzato il prelievo dei
campioni da analizzare da parte
del Dip di Geoscienze dell’Università di Padova, analisi che
saranno effettuate nel corso del
prossimo anno.
Prima dell’inizio della campagna 2017, per poter dare un senso
più compiuto alla nostra ricerca
archeometallurgica, incaricheremo il Dipartimento di padovano di
effettuare una serie di prospezioni
geo-magnetiche e geo-elettriche,
in special modo per individuare
l’eventuale forno fusorio. Daremo
il benvenuto anche a una pro-
Aiuto essenziale nella realizzazione dello scavo 2016 è venuto
dall’opera dei soci Guendalina
Bordin, Manuel Conedera, Mara
Dalla Vecchia, Eleonora Dai Pra,
Chiara De Biasio, Gabriele Fogliata, Enzo Galeone, Ivano Groppa,
Ivan Minella, Manlio Monestier,
Graziano Ronchi e Mafalda Rossi.
Ringraziamo in particolare il socio
dott. Ivan Minella per i rilievi topografici e fotografici effettuati sullo
scavo e per aver coinvolto, con
prestazioni determinanti, anche
sei amici archeologi: Mattia Curto,
Filippo Favilli, Alice Giacomin,
Alessandro Mazzariol, Stefania
Piedigace e Andrea Ziglio. Altri,
che hanno dato una mano nello
scavo, sono stati: Claudio Bovolato, Costantino Fontana, Maurizio
Olivotto e Zaira Venzo.
Abbiamo avuto le gradite visite
di una ventina di visitatori ai quali
si sono fornite spiegazioni sull’attività in corso. Ancor più gradita
è stata la visita della delegazione della Fondazione Dolomiti
Unesco, composta da un’altra
quindicina di persone, guidata
dal Direttore Marcella Morandini;
i partecipanti hanno così potuto
conoscere il sito delle Lópe e
riconoscerne la valenza storica e
paleoindustriale tanto da accennare ad un suo inserimento in un
futuro progetto di valorizzazione
dell’Alta Valle del Mis.
***
Cogliamo l’occasione per ringraziare ancora una volta il Bim
di Vallata, nella persona del
presidente Bruno Zanvit per il
contributo economico, il Comune
di Gosaldo, nella persona del
Sindaco Giocondo Dalle Feste
per l’importante collaborazione
prestata e, quest’anno, per l’importante finanziamento venuto
dal Parco Nazionale Dolomiti
Bellunesi.
G.F.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
21
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Quando questo numero di
Echi sarà in fase di stampa il
nostro Coro avrà vissuto l’appuntamento clou dell’anno: la
serata di festa organizzata per
il 50° di fondazione, brillantemente condotta dall’ “amico del
Coro” Dino Bridda.
Il 22 ottobre nella chiesa
arcidiaconale di Agordo (gentilmente concessa da monsignor
Giorgio Lise per l’evento) abbiamo ripercorso tramite canti
e documentazioni visive il cammino che il sodalizio ha percorso
in ben 10 lustri di attività. Sarà
un momento di condivisione e
di ricordi, a cui speriamo intervengano molti agordini, in virtù
di quanto ha rappresentato il
Coro Agordo sia sul territorio
sia in tutti gli altri luoghi dove
si è esibito. Momenti importanti
dal punto di vista musicale
ma anche storico e culturale
poiché si può tranquillamente
affermare che i canti del Coro
hanno fatto spesso da colonna
sonora agli avvenimenti nella
nostra valle siano stati essi di
gioia o di dolore.
Il Coro è stato molte volte
anche ambasciatore agordino
in Italia e all’estero, così come
è accaduto l’8 ottobre scorso
quando ha avuto l’onore di
accompagnare il comitato di
gemellaggio a Zugliano. Una
splendida giornata di amicizia
vissuta assieme ai “gemelli”
vicentini che hanno accolto
il sindaco Sisto Da Roit e la
nostra piccola “delegazione”
con grande ospitalità. L’evento
è stato coronato dalla nostra
esibizione, meravigliosamente
accompagnata dalle immagini
di Roberto Soramaè, nelle sale
di Villa Giusti. Vogliamo anche
rivolgere un particolare grazie a
Michela Paganin, presidente del
Messa per i Caduti sui monti,
celebrata nell’arcidiaconale di
Agordo domenica 30 ottobre
alle 18.30.
Il 12/13 novembre ci recheremo quindi a Biella, ospiti del
gruppo vocale VOCEVERSA
che molti lettori di “Echi” hanno avuto occasione di sentire
e apprezzare in due concerti
tenuti ad Agordo negli scorsi
anni. Orgogliosi dell’invito,
vista la fama del complesso
piemontese in ambito nazionale,
cercheremo come sempre di fare
il massimo per non sfigurare.
Anche il pullman per la
trasferta a VIENNA, il 2/4
dicembre, si è riempito subito
di amici che vogliono viaggiare
con noi verso la capitale austriaca dove ci esibiremo nelle sale
del Municipio in occasione dei
concerti dell’Avvento che vengono organizzati ogni anno. Un
altro bel momento di vita corale
e, speriamo, di divertimento
tra visite culturali e mercatini
di Natale.
Che dire per concludere?
Solo che invitiamo fin d’ora
tutti, ma proprio tutti i “vecchi”
coristi a partecipare al concerto
di Natale del 26 dicembre e a
contattare pertanto il coro per
le comunicazioni sulle prove
necessarie per un’esibizione
degna del miglior
Coro Agordo.
Roberta
Lo splendido pannello dipinto da Dunio per il 50° del Coro, svelato
e ammirato dal pubblico dell’arcidiaconale la sera del 22 ottobre,
che reca una significativa dedica del bravo autore: “...al calar del
sole si canta, in ricordo di chi ci ascolta lassù e per il piacere delle
persone di questo mondo che sanno ascoltare…”
comitato, per averci coinvolto
nell’iniziativa.
Il 16 ottobre siamo scesi a
Sassuolo (MO) alla Rassegna
Molto apprezzata in terra emiliana l’ultima trasferta del Coro Agordo.
corale organizzata della locale Corale Puccini (anch’essa
in pieni festeggiamenti per il
90° di fondazione). Abbiamo
approfittato dell’occasione per
fare un po’ di turismo “culturalsportivo”, infatti alcuni di noi
hanno avuto l’opportunità di
visitare il Museo FERRARI di
Maranello mentre un altro gruppo ha passato la mattinata nello
splendido Ducale di Sassuolo.
Nel pomeriggio un bel concerto in compagnia anche della
Corale S. Isidoro di Trento
ha concluso gli impegni della
giornata. Sicuramente una bella
uscita grazie anche ai molti amici che hanno deciso di scendere
in Emilia con noi.
Dopo la serata per il 50° saremo per la 41a volta presenti (dal
1976) alla tradizionale e attesa
Cara Amica, caro Amico,
anche tu, come noi, hai fatto la
storia del Coro Agordo e crediamo che, cantare in questo
gruppo, abbia lasciato in te una
traccia importante nella vita.
È per questo motivo che,
nell’anno del 50° di fondazione,
vorremmo invitarti ancora una
volta a rientrare nelle fila del
Coro, lunedì 26 dicembre, per
il Concerto di Natale.
Intoneremo assieme alcuni
canti e proveremo ancora le
emozioni che ci hanno legato
a questo gruppo.
Venerdì 9, martedì 13 e
venerdì 16 dicembre, alle
20.30, nella sede del Coro, ci
ritroveremo per “accordare”
le voci e provare assieme i
canti.
Ti aspettiamo.
Il tuo Coro Agordo
Info: [email protected]
direttore: [email protected]
cell. 347 8883140.
22
Ottobre 2016
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Continua con successo il viaggio
musicale del sempre giovane coro
dell’Istituto comprensivo di Agordo
Otto concerti e un interessante
viaggio di tre giorni hanno coronato l’attività dei Musici nell’ultimo
anno scolastico. Il viaggio dei
giovani cantori, accomunati dalla
passione per la musica, è stato
caratterizzato dalla visita al Vittoriale, la casa-museo voluta dallo
scrittore Gabriele D’Annunzio a
Gardone Riviera, dove stanze e
parco rievocano continuamente
la complicità che unisce in un
unico intreccio musica, poesia e
le altre arti.
Un’intensa giornata all’insegna
del canto ha poi consentito di
focalizzare l’attenzione su alcuni
brani di compositori contemporanei, per concludere il terzo giorno
con la visita ad un laboratorio di
liuteria nella città di Cremona.
Tre giorni di totale condivisione
di esperienze e di momenti di vita
in comune, sicuramente una bella
opportunità di crescita dal punto
di vista culturale e umano.
Dopo il concerto del 23 aprile
nella Chiesa Arcidiaconale di
Agordo con il Coro San Biagio di
Montorso Vicentino, una nuova
esperienza concertistica al Teatro Comunale di Belluno, dove i
Musici avevano partecipato già a
dicembre a un concerto assieme
alla Giovane Orchestra Bellunese, sotto la direzione del maestro
Matteo Andri.
Il 30 aprile il coro, diretto da Marina Nessenzia e accompagnato
dalla pianista Manuela Ben, si è
esibito in occasione della serata
di beneficenza “Cantando con il
cuore”, nella quale si sono alternati il Coro Minimo, il Gruppo Corale
Bellunese, l’Ensemble di canto
del Liceo Musicale, che hanno
donato la loro esibizione a favore
del Comitato Onlus Gocce di sole,
che si occupa di bambini colpiti da
malattie rare e in difficoltà della
provincia di Belluno.
Una serata curata nei minimi
dettagli dagli organizzatori, che
Una esemplare lezione
di arte e umanità
all’indomani del concerto hanno espresso alla Scuola il loro
apprezzamento: “[…] I ragazzi
hanno dimostrato grande preparazione, impegno, serietà ed
educazione” scrive la presidente
“e questo credo debba essere
motivo d’orgoglio per tutti, per i
ragazzi stessi, per i genitori e per i
loro docenti; la loro performance è
stata particolarmente apprezzata
sia dal pubblico che dalle altre
formazioni corali [...]”.
Queste parole confermano una
volta di più come i Musici possano essere considerati a pieno
titolo ambasciatori dell’Istituto
Comprensivo, ma facciano onore
anche all’intera comunità, dal
momento che vi sono rappresentate varie scuole della provincia,
grazie ai giovani che portano
avanti negli anni la loro passione
per il canto.
La musica d’insieme è un gioco
di squadra: oltre ad affinare la
sensibilità artistica e la competenza musicale, contribuisce a
educare all’ascolto degli altri:
dal respirare insieme, iniziare
Il 30 aprile, a Belluno, per la
serata di beneficenza “Cantando
con il cuore”, a favore del Comitato Onlus Gocce di sole, che
si occupa di bambini colpiti da
malattie rare e in difficoltà della
provincia di Belluno.
insieme, uniformare la propria
voce a quella degli altri, unirsi
in una comune interpretazione,
al saper rispettare i tempi altrui.
Possiamo affermare che questi
ragazzi stiano dimostrando di
amare il gioco di squadra e, in
questo, un merito particolare va ai
più grandi che con l’impegno continuativo e le abilità che stanno via
via scoprendo in se stessi, sono
per gli altri esempio e oggetto di
ammirazione.
A loro va un plauso particolare, ma molto apprezzabile è
anche l’impegno dei più giovani,
che hanno partecipato con entusiasmo, realizzando notevoli
progressi.
Infine un cenno merita ancora una volta il Concerto di fine
anno scolastico, evento sempre
molto atteso, che consente di
unire il percorso corale dei Musici
dall’inizio della scuola primaria
alla secondaria.
Tutti con un repertorio accuratamente ricercato e ben preparato,
dalle filastrocche e canti infantili
tradizionali dell’America Latina
dei più piccoli sotto la guida della
maestra Daniela Lena, alla polifonia sacra e profana dei più grandi,
hanno saputo entusiasmare ed
esibirsi nel reciproco apprezzamento e rispetto di ciascuno per
il lavoro altrui.
Un bel filmato conclusivo,
Un interessante viaggio di tre giorni caratterizzato dalla visita al
Vittoriale, la casa-museo dello scrittore Gabriele D’Annunzio a
Gardone Riviera.
...da ricordare
il sempre atteso
Concerto di fine
anno scolastico, che unisce il
percorso corale dei
Musici dall’inizio
della scuola primaria alla secondaria.
Al Centro parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio” tutti
con un repertorio
accuratamente
ricercato e ben
preparato, sotto la
guida della maestra Daniela Lena.
creato attingendo alle abilità dei
giovani esperti informatici, ha
rievocato i momenti più intensi
di questo anno insieme.
Un grazie ai genitori e a tutti
coloro che in vari modi hanno
collaborato, al Parroco che ha
ospitato i Musici in numerose
manifestazioni, alle insegnanti
del coro, alla pianista Manuela
Ben, alla prof.ssa Sandra De
Toffoli, al Dirigente Scolastico: il
loro supporto è stato prezioso per
poter concretizzare tante attività,
perché dietro la realizzazione di
un concerto o di un viaggio c’è
sempre un grande lavoro poco
visibile, ma indispensabile: a tutti
la riconoscenza dei Musici per le
piccole e grandi collaborazioni.
Ottobre 2016
Echi di Agordo
23
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
nuovamente la possibilità di
Agordo Musica vedere un’opera cinematografica proiettata in questo modo
La 22a edizione di che certamente appartiene al
«Musica
nell’Agordino» L’abbracciocon
passato, ma che unisce due
forme di arte che si completano
benissimo a vicenda.
Andrea Colaiacomo
“Idiecicomandamenti”diDeMille i “Gemelli” di
Zugliano
sulle note dell’organo Cipriani
Riproposta anche quest’anno
la rassegna “Musica nell’Agordino”, giunta già alla sua ventitreesima edizione e organizzata
dall’Associazione Asolo Musica e da Agordo Musica.
Tra i vari eventi proposti è da
segnalare quello del 12 agosto,
che ha visto come protagonista un film degli anni Venti e
l’organo Cipriani, nella Chiesa
Arcidiaconale di Agordo.
Come un salto nel passato,
ai tempi in cui i film non avevano il sonoro, quando l’attore
doveva avere la capacità di
recitare anche senza il mezzo
della voce, che le tecnologie
del tempo non permettevano
di registrare. Nei cinema, i
film in bianco e nero venivano
proiettati con il solo accompagnamento di alcuni musicisti,
che tramite i propri strumenti
commentavano la pellicola,
cercando di rendere con le
note la maggior espressività
possibile alle scene.
Potremmo dire che il prezzo
del biglietto comprendesse non
solo lo spettacolo cinematografico ma, in un certo senso, anche
un vero e proprio concerto.
Questo modo di intrattenimento
durò praticamente fino all’inizio degli anni Trenta, quando i
grandi film hollywoodiani con
il sonoro iniziarono ad essere
distribuiti su scala mondiale.
Abbiamo avuto però modo di
rivivere le emozioni del cinema
muto grazie a Ferruccio Bartoletti, musicista ligure specializzato proprio nell’accompagnamento di opere narrative come
film, foto o poesie. Ad Agordo
ha voluto presentare “I dieci
comandamenti”, film del 1923
del grande cineasta americano
Cecil DeMille che in questo colossal racconta le gesta bibliche
di Mosè nel libro dell’Esodo.
L’artista, con grande capacità
e servendosi del maestoso
organo Cipriani, è riuscito a
rendere il pubblico partecipe
della narrazione, adeguandosi
a momenti di drammaticità, di
suspence e a volte di grande
impatto visivo.
A conclusione del film poi è
stato anche presentato un video
di Roberto Soramaè con bellissime immagini di paesaggi
e di animali dolomitici, il tutto
sempre accompagnato dalle
note di Bartoletti.
Non da meno, sicuramente,
la straordinaria cornice dell’Arcidiaconale di Agordo che per
una sera ha preso le sembianze
di sala cinematografica.
La serata è stata organizzata
in collaborazione con il Circolo
Fotografico Agordino “Gigia
De Nardin” (anche come evento collaterale a La Torresella
2016) e dal gruppo Dialogando
Coi Film.
Sarebbe bello poter avere
Il maestro Ferruccio Bartoletti all'organo Cipriani.
Il gruppo davanti la splendida Villa Giusti che ha ospitato il concerto
del Coro Agordo e le proiezioni di Roberto Soramaè.
Il Comitato di Gemellaggio
con il patrocinio del Comune
di Agordo e il contributo del
Consorzio Bim Piave ha organizzato un evento suggestivo
nella cittadina Vicentina.
L’Amministrazione Comunale di Zugliano e la locale Proloco
hanno accolto una rappresentanza Agordina nel pomeriggio di
sabato 8 ottobre.
La comitiva ha visitato dapprima la distilleria Zonin, conosciuta in tutto il mondo per
la produzione di grappe molto
pregiate. Sono seguite le visite
guidate alla chiesa di Santa
Maria Addolorata con i suoi
antichi affreschi e alla famosa
Villa Giusti,orgoglio della
comunità Vicentina. Entrambe
raccontano un significativo
pezzo di storia della comunità
di Zugliano.
Ha riscosso molto interesse
per il gruppo la visita alla mostra
micologica inaugurata nel tardo
pomeriggio dalla Proloco.
L’intensa giornata si è conclusa con il concerto tenuto dal
Coro Agordo, che quest’anno
festeggia il cinquantennale dalla
sua fondazione, nella splendida
e antica Villa Giusti.
Il coro ha spaziato nel suo repertorio presentando al pubblico
celebri canti di montagna, di
musica leggera e popolare. Le
esibizioni, molto apprezzate dai
presenti, sono state accompagnate da magistrali documentari fotografici realizzati dal
fotografo Roberto Soramaè che
ha presentato con immagini sapientemente montate i paesaggi
e le vette Dolomitiche. Gabriella
De Nardin, membro del direttivo del comitato di gemellaggio,
ha recitato una poesia di Ugo
Neri in dialetto Bellunese che
ben si è armonizzata con i canti
del coro e le immagini scelte da
Roberto Soramaè.
I Sindaci di Zugliano, Sandro
Maculan e di Agordo, Sisto Da
Roit, hanno rinnovato la volontà
e l’impegno nel portare avanti
un gemellaggio che unisce
le due comunità dal 2 luglio
1989.
Il vincolo storico che accomuna Agordo e Zugliano risale
alla fine dell’Ottocento quando
molte donne Agordine emigrarono nella cittadina Vicentina
per lavorare nel cascamificio,
ora sede della rinomata distilleria Zanin.
Queste vicende sono state
raccontate anche in una pubblicazione che il Comitato ha
ricevuto in dono assieme ad un
lungo poemetto sul Gemellaggio composto da un amico di
Zugliano della classe 1938 per
ricordare un incontro conviviale
con i coscritti di Agordo.
Claudia Cattadori
Ottobre 2016
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Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
W i coscritti settantenni e...
Pirano . Foto di
gruppo dei settantenni del 1946 con
la colorita maglietta promozionale
di «Agordo, cuore
delle Dolomiti».
Autunno, stagione propizia per
le gite, con particolare riferimento
a quelle delle classi che, nonostante il passare degli anni non
demordono e sono sempre più
animate dal desiderio di trascorrere
un momento di serena e gioiosa
compagnia, ricordando con un
po’ di immancabile nostalgia i
trascorsi giovanili e andando a
visitare luoghi di interesse sia
storico-paesaggistico, come pure
enogastronomico.
È il caso delle due comitive
agordine che quasi contemporaneamente in questi giorni hanno
voluto festeggiare rispettivamente
il traguardo dei settanta e dei cinquanta anni.
I primi, sulla collaudata e inesauribile spinta organizzativa di
Franco Colleselli, classe 1946,
sono ritornati come dieci anni fa in
Slovenia, scegliendo però questa
volte la meta di Pirano, una delle
più belle cittadine della costa
istriana, per spegnere le fatidiche
settanta candeline. Dopo il pranzo,
ovviamente a base di pesce, sulla
via del ritorno il nutrito gruppo ha
fatto tappa a Pedavena, atteso
dalla fisarmonica del giovane Emil
per una serie di polke e valzer
Oberkrainer a ravvivare anche la
serata prima di rientrare soddisfatti
ad Agordo.
I secondi, di vent’anni più giovani, venuti al mondo nel 1966,
non potevano mancare di onorare
come si conviene il raggiunto traguardo delle nozze d’oro con la vita.
Gruppo numeroso (40 persone) e
allegro anche in questo caso, che
ha optato per il mare Adriatico di
Caorle, per un pranzo ovviamente
di pesce e tappa enologica alle
fornite cantine di villa Sandi a
Valdobbiadene.
Ma i cinquant’anni valgono
qualcosa di più e allora il gruppo
ha continuato a festeggiare con la
gita di un week-end a Barcellona,
già programmata ed effettuata dal
21 al 23 ottobre.
i cinquantenni... felicemente in gita!
Valdobbiadene.
I cinquantenni del
1966 davanti a Villa Sandi dopo la
visita alle cantine.
Il Panorama
Salendo da Belluno per la strada 203, oltrepassato Ponte Alto, ci
appare la corona dei monti che attorniano la conca di Agordo.
Ma per gustare appieno lo stupendo panorama a 360 gradi
dell’ambiente dolomitico e il paesaggio urbano della vallata bisogna
soffermarsi in corrispondenza dell’hotel Villa Imperina (già villa
Magni) o percorrere, a piedi, il marciapiede a bordo strada.
È possibile ammirare il centro di Agordo, le sue frazioni, il grande
complesso Luxottica e le altre realtà artigianali di Valcozzena…
Ottobre 2016
Echi di Agordo
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cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Maestra che ha plasmato gegestita ancora oggi dal Circolo
a
nerazioni di studenti, studiosa
culturale agordino, importante
della storia e delle tradizioni,
realtà che presiede dal 1982.
infaticabile promotrice di culAutrice di pregevoli pubblitura, donna innamorata della
cazioni di storia, folclore, tradipropria terra.
zioni ed eventi calamitosi (una
Mariannina Del Din Dall’Arricerca conservata nell’archivio
mi ha meritato sul campo la
del CNR a Padova e giunta andedica che sabato sera 9 luglio
che in Europa), Mariannina Del
il Comitato «Vècia Pòpa» le ha e forte tempra montanara, fatta con parentesi da emigrante pure Din si è battuta sempre per la
tributato in sala «don Tamis». di coraggio e di saggezza, doti in Sicilia e Lombardia, che sono salvaguardia e la catalogazione
La quarta edizione dell’ini- che le hanno dischiuso gratifi- stati accompagnati e seguiti da di documenti importanti per la
ziativa intrapresa nel 2013 (che canti orizzonti nel campo del un amore per la cultura e per la ricostruzione della storia locale.
negli anni ha premiato Loris volontariato sociale (anche sua diffusione.
Ha altresì saputo riconoscere
Santomaso, il Coro
e valorizzare coloro
Agordo e Renzo Da
che, come lei, si sono
Rif alla memoria) ha
dati da fare per difvisto la presenza di un
fondere la cultura in
pubblico numeroso e
Agordino nelle sue
la partecipazione del
varie forme.
Coro Agordo, diretto
«Un carattere decida Roberta Conedera,
so e allo stesso dolce»,
e del Coro Fodóm, diha sottolineato l’arciretto da Lorenzo Valdiacono di Agordo,
lazza, che hanno alliemonsignor Giorgio
tato la serata con i loro
Lise, che ha evidencanti. La curiosità,
ziato l’importanza
tuttavia, era tutta per
della cultura «droga
il personaggio a cui
positiva che rende
era stata riservata la
liberi». I complimenti
dedica. La rivelazione
sono giunti anche dal
è avvenuta, come di
sindaco di Agordo,
consueto, al termine
Sisto Da Roit, che ha
di un ritratto letto da
ringraziato la premiaAntonia Bortot nel Sala don Tamis, sabato 9 luglio. Mariannina Del Din Dall’Armi riceve l’omaggio del ta per il ruolo sociale e
quale, piano piano, comitato Vècia Pòpa nella serata a lei dedicata.
culturale svolto attrasono stati disseminati
verso il Circolo e la
una serie di indizi.
biblioteca. «Oltre agli
A partire dalla fondazione del amici della Vècia Pòpa e dei due
«Una vicenda umana vera», politico per breve tempo), ma
Circolo culturale agordino nel cori, devo ringraziare le mie
è stato detto di quella di Ma- soprattutto del sapere».
Sette lustri di apprezzato in- 1977, assieme a un drappello di collaboratrici», ha concluso
riannina Del Din Dall’Armi,
«un’esperienza di vita segnata segnamento alle elementari di amici di buona volontà e dalla Mariannina, «perché senza di
da dolore e difficoltà, ma anche Ornella di Livinallongo, di San conseguente istituzione della loro non avremmo raggiungo
sorretta sempre da una tenace Tomaso, di Taibon e di Agordo, biblioteca civica di Agordo, risultati tanto buoni».
“Dedicato a...” 4 edizione 2016
A Mariannina Del Din
il premio della Vècia Pòpa
orama ritrovato
...e anche qualche sgorbio edilizio. Il tutto è sublimato dalla unicità
del disegno di prati e boschi adesso nella loro livrea autunnale e
dalla maestosa bellezza dei monti. A rendere fruibile questo balcone
panoramico è stato Mario Garavana già valente tecnico minerario
e ora boscaiolo provetto il quale, su incarico della proprietà, ha
tolto la copertura arborea stramatura che, come sipario in un
teatro, nascondeva la preziosa immagine immortalata da “Agordo
foto” di Gio Cadorin. (tp)
26
Ottobre 2016
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
33a ADUNANZA
AD ANDRAZ
SAS DE BÈITA
NOTIZIE SEZIONALI
PRIMAVERA-ESTATE 2016
L’attività estiva della Sezione Agordina si è basata sugli incontri tradizionali in calendario (Adunanza e Giornata dell’Amicizia), completando
il programma sempre con buona partecipazione di soci con una serie
di uscite ben selezionate e “testate”. Tra queste si ricorda la traversata
delle Vette Feltrine, Punta Fiames, Cima Juribrutto, Vallon Bianco, l’appassionante giro dei 3 laghi nel Gruppo dei Lagorai, spesso favorite da
una meteo eccellente; altre giornate sono state rivolte alla manutenzione
dei sentieri e ai rifugi mentre a ottobre ci sono state le “Sere d’Autunno”
giunte alla 10a edizione.
Tra le novità, da segnalare il nuovo sito web operativo da giugno
www.caiagordo.it rinnovato in funzionalità e i tentativi per migliorare il
settore dell’Alpinismo Giovanile, ambito importante per il futuro ma non
privo di sofferenze e anche di malaugurate coincidenze. Infine, il cambio
di guardia alla presidenza con il subentro di Anna Magro ad Antonello
Cibien, di cui si riferisce a parte.
Avviata a dicembre 2015 a
Pieve di Livinallongo, la 33.ma
Adunanza della Sezione Agordina del CAI ha avuto luogo sabato 23 luglio presso il Castello
di Andraz, e più precisamente
al vicino Sas de Bèita, enorme
masso dolomitico sotto il cui
aggetto hanno trovato spazio
oltre un centinaio di persone.
All’incontro in “terra Fodóma” ha collaborato l’Istitut
Cultural Ladin “Cesa de Jan”
diretto da Moreno Kerer e il
Gruppo “Col di Lana”dell’Ana
(attivi soprattutto Luca Deltedesco capogruppo, Guglielmo
Gabrielli e Valerio Nagler).
Hanno partecipato alla manifestazione - che si è collocata
nelle iniziative per il centenario della Grande Guerra - il
Comune di Livinallongo (con
il sindaco Leandro Grones), il
Coro Parrocchiale (presente alla
cerimonia al Sas de Bèita) e il
Coro Fodóm per la logistica.
Individuata la data affiancandosi alla locale Sagra de S.Jaco
Intervento di Moreno Kerer per
l’Istitut Cultural Ladin “Cesa de
Jan” unitamente a Michela Lezuo del Comune di Livinallongo
e all’architetto Marino Baldin
prima della visita alla mostra
allestita nei locali del Castello.
L’uscita a Vallon Bianco, il 21 agosto.
e allontanandosi dall’affollato
inizio di agosto dell’intero
comprensorio, l’Adunanza
coordinata dallo scrivente, ha
seguito il programma tradizionale ma con due iniziative che
hanno arricchito l’intera giornata: mostra storico-fotografica
al Castello e all’Edelweiss
“Trebo” di Andraz: la prima dedicata a “L’Ospedaletto da
Autorità alloctone e locali: da sinistra:Emilio Bertan ora consigliere
centrale del Cai; Umberto Martini pastpresident del Cai nazionale; il sindaco di Livinallongo Leandro Grones e il presidente della
Sezione Agordina del CAI Antonello Cibien.
Campo 061” (tema del libretto
monografico) - in tarda mattinata ha permesso ai partecipanti
l’accesso all’antico maniero; ad
Andraz è stata invece allestita
un’altra rassegna iconografica
grazie alla disponibilità della
signora Luigina, completando
il programma pomeridiano unitamente alla visita delle lapidi
restaurate dell’ex-cimitero di
guerra.
A beneficio dell’organizzazione il contesto della cerimonia
è stato elogiato da numerosi
convenuti: uno scenario tra
i più caratteristici della serie
delle Adunanze. Invero c’era
ancora un po’ di spazio sotto il
Sas de Bèita: molti i volti dello
“zoccolo duro” del CAI agordino anche se mancava qualche
amico; per contro invece gradita
sorpresa nel trovare tra i presenti
l’ex presidente del CAI centrale
Umberto Martini e il Consigliere centrale ed ex presidente
regionale Emilio Bertan.
Grazie a tutti coloro che
c’erano.
Giorgio Fontanive
Ingresso dei convenuti al Castello
per la visita alla mostra fotografica su “L’Ospedaletto da Campo
n. 061” di Andraz, anche tema del
tradizionale libretto in questa occasione a carattere monografico.
Dimensioni del Sas de Bèita: sotto
l’aggetto i partecipanti erano ben
protetti anche se in mattinata la
meteo è stata clemente.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
27
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Storico. Per la prima volta dal 1868
Il convegno del 16 settembre
Una donna alla guida
La caserma XXII marzo 1848
della Sezione Agordina del Cai Patrimonio agordino tra storia e… futuro
È Anna Magro la quale,
prima rappresentante del gentil
sesso nella storia dei 148 anni
del prestigioso sodalizio alpino
(sorto nel 1868, primo dell’arco
dolomitico orientale, quarto in Italia dopo Torino, Aosta e Varallo),
da giovedì scorso ne ha assunto
la presidenza.
Non si tratta di un’affermazione
delle… «quote rosa», quanto
piuttosto dei regolamenti e della
burocrazia, di cui non è immune
nemmeno il volontariato del Cai,
ma che in questo caso, con tutto
il rispetto per chi l’ha preceduta,
possono essere visti in positivo
per aver portato ai vertici di una
così importante istituzione una
donna da anni attivamente impegnata nell’associazione.
Il consiglio direttivo della sezione, con sede in Piazzale Marconi
ad Agordo, nella seduta di giovedì
28 settembre, ha provveduto
infatti allo storico cambio di presidente. Antonello Cibien, che un
anno e mezzo fa aveva accettato
per senso di responsabilità di
iniziare il terzo mandato al timone
del club, si è fatto da parte. La sua
apprezzata azione ha fra l’altro
permesso in questi ultimi mesi
di fare esperienza a coloro che
per la prima volta erano entrati
in consiglio e ora, pur rimanendo
consigliere e protagonista nella
vita della sezione, ha deciso di
passare la mano.
Ed è toccato proprio a uno di
questi consiglieri prendere il suo
posto: Anna Magro, da tempo
colonna portante della sezione,
sempre presente alle manifestazioni e accompagnatrice nelle
escursioni.
Sarà dunque con lei al comando che la Sezione agordina del
Cai, guidata in passato da figure
mitiche quali Cesare Tomè e Ar-
mando «Tama» Da Roit, nel 2018
festeggerà i 150 anni di storia.
Non nasconde una grande
emozione la nuova presidente:
«…questa investitura dimostra
che anche ad Agordo siamo montanari aperti. Arrivo a questo ruolo
dopo un periodo di rodaggio prima
fuori del consiglio, poi dentro. Chi
mi conosce sa che in qualunque
veste ho sempre cercato di dare
una mano perché in questa sezione ho trovato un ambiente fatto
di persone splendide con cui ho
lavorato benissimo».
Ma Anna Magro non si nasconde la responsabilità che l’aspetta,
ma nemmeno un legittimo orgoglio. «Credo che tutti coloro che
fanno parte di questa sezione»,
ha aggiunto, «debbano sentirsi
orgogliosi. Certo, sento su di me
il peso dell’eredità: quella dei 148
anni di storia e quella di chi mi ha
preceduto».
La sua è stata una scelta sulla
quale il direttivo non ha avuto
dubbi. «Si tratta di un avvicendamento naturale», precisa l’ex
presidente Cibien, «un anno e
mezzo fa avevo deciso di lasciare.
Poi nel Consiglio non era emersa
alcuna disponibilità a ricoprire il
ruolo per cui avevo allora accettato ritenendolo un atto di doveroso
rispetto nei confronti dei 1200 soci
della sezione».
Una decisione di grande responsabilità quella di Cibien,
molto apprezzata dall’assemblea,
che però non si conciliava con
le direttive del Cai centrale per il
quale non sono ammessi più di
due mandati consecutivi.
«Devo ringraziare un’altra
volta», dice Cibien, «tutti coloro
che in questi anni mi hanno aiutato e so che adesso saranno di
sostegno anche ad Anna. Credo
che lei sia la persona giusta per
l’esperienza maturata in questi
anni e giovedì ha ricevuto dal
Consiglio intero un pieno appoggio. Fare il presidente della
Sezione agordina del Cai è motivo
di grande orgoglio, ma comporta
sicuramente anche tanta responsabilità e impegno»
La presenza di tantissima
gente che ha gremito l’auditorium
del centro parrocchiale «Mons.
Vincenzo Savio» di Agordo,
partecipando al convegno su
«La caserma XXII marzo 1848.
Patrimonio agordino tra storia e…
futuro», ha confermato l’attualità
e l’interesse di una questione da
tempo aperta.
Molto positive le impressioni e i
giudizi raccolti alla fine delle due
ore dell’incontro promosso dal
Gruppo Politico Conca Agordina
in occasione del Centenario della
Grande Guerra e nel 150° della
ricorrenza del plebiscito dell’unione dell’Agordino all’allora Regno
d’Italia (21 ottobre 1866).
«Il ricordo di avvenimenti così
importanti», ha detto al termine
il coordinatore del gruppo e
moderatore Cesare Dal Bo, «e
la storia della nostra caserma
hanno toccato un tasto sensibile
risvegliando interessi sopiti ma
non cancellati». Presentando
l’incontro e i relatori, Dal Bo ha
ricordato come «la presenza degli
Alpini nelle caserme distribuite
nel nostro territorio abbia sempre rappresentato un corredo
naturale così come i boschi e le
montagne che ci circondano».
Una simbiosi, si può dire, che
per più di un secolo e mezzo ha
accompagnato varie generazioni.
«Col groppo in gola e nel cuore»,
ha aggiunto, «abbiamo assistito al
progressivo abbandono di questa
caserma (realizzata nel 1882
dai sacrifici della popolazione di
Agordo e dismessa nel 1996 ndr)
e soprattutto al suo triste deperire
nel tempo come oggetto decretato
ormai inutile (qualche analogia
col nostro amato ospedale forse
c’è, ma speriamo ardentemente
che ciò non accada)». «Ma dietro
questi muri ormai scrostati» ha
concluso, «c’è una storia che
non si può e non si deve dimenticare perché è vita vissuta, parte
integrante del nostro patrimonio
storico, culturale, sociale, economico»..
L’attuale situazione di degrado
della caserma XXII marzo 1848.
Si sono quindi susseguiti gli
interventi di quattro qualificati relatori, seguiti con grande attenzione
e partecipazione anche emotiva
dal pubblico.
Giuseppe Colferai ha proposto,
con l’ausilio di un prezioso corredo di immagini, scorci di storia
relativi all’Agordino tra la fine
della 3a Guerra di Indipendenza
e la 1a Guerra Mondiale. Roberto
Mezzacasa, autore di varie pubblicazioni in particolare sulle due
ultime guerre mondiali, ha offerto
una sintesi del libro «La Linea
Gialla» ovvero la linea di difesa
alpina che transitava anche per
le nostre montagne. Il colonnello
in pensione Antonio Zanetti, coautore de «La linea Gialla», nonché di un libro sulla Caserma XXII
Marzo in collaborazione con Gino
Sorio, ha spiegato con aneddoti e
curiosità il motivo del nome. Della
storia infrastrutturale della caserma ha parlato infine Rino Sorio,
docente di storia e filosofia al liceo
di Belluno, svelando notizie interessanti che testimoniano la ferma
volontà degli Agordini nel volere
le truppe alpine in questi luoghi
e le vicende non facili e brevi che
hanno portato alla costruzione e
al successivo ampliamento della
caserma stessa.
All’evento hanno anche collaborato, mettendo a disposizione
materiale fotografico e di archivio
come Giovanni Da Prà, Giorgio
Fontanive, Alessandro Savio,
Aldo Zender, Loris Santomaso
(anche per la dizione di alcuni
brani) e Mauro Ipsa che ha coordinato grafica e regia nell’assemblare il tutto.
Il pubblico presente al convegno sull’ex caserma degli alpini all’auditorium del Centro parrocchiale.
Ottobre 2016
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Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
La prima domenica di settembre
Sempre tanta amicizia
a Malga Framónt
Tanta gente, soprattutto tante
famiglie e la splendida giornata. Sono questi gli ingredienti
che hanno salutato il felice
ritorno, domenica 4 settembre,
del tradizionale appuntamento
della «Giornata dell’amicizia»
ai 1575 m di malga Framónt,
incantevole luogo, incastonato
fra le pendici di Moiazza e
Framónt, scelto ormai da tanti
anni come ideale per rafforzare
le amicizie vere quali quelle
nate sui monti che legano persone diverse nella condivisione
della passione e dell’amore per
i monti.
L’incontro è iniziato, come
sempre, con i saluto dei rappresentanti degli enti organizzatori:
Antonello Cibien per la sezione
Agordina del Cai, Gabriele Riva
per il Coro Agordo e Lauro Caio
Gavaz per il Gruppo Alpini
Agordo-Rivamonte-Taibon,
nonché della famiglia Frigimelica che gestisce la malga, di
proprietà del comune di Agordo,
che offre sempre la sua collaborazione.
L’evento di quest’anno ha riservato due gradite sorprese per
la scelta della sezione del Cai
di dare un significativo riconoscimento a due figure di spicco
dell’alpinismo agordino e dolomitico del secolo scorso: Oddone “Tópo” Zasso, 87 anni ancora
ben portati, che fu fra l’altro per
25 anni alla guida della squadra
Malga Framónt domenica 4 settembre. Il presidente della sezione
agordina del Cai, Antonello Cibien (a destra) e l’alpinista Walter Levis consegnano a Oddone «Tópo» Zasso un pannello scolpito da Tita
Bressan.
Umberto Benvegnù, a dx, ascolta il ricordo della sua impresa fatto da
Eugenio Bien, prima di ricevere dall’accademico del Cai Stefano Santomaso, la foto con il tracciato della sua via aperta in Moiazza nel 1971.
Malga Framónt. Un momento della Messa all’aperto celebrata da
monsignor Giorgio Lise, accompagnata dal Coro Agordo.
Una delle ultime immagini di Bernardino «Gato» Viel, popolare e
simpatico pastore della malga.
del soccorso alpino di Agordo,
e Umberto Benvegnù, classe
1941, fortissimo scalatore degli
anni ’60-’70, iniziatore in quel
periodo dell’attività alpinistica
di tanti giovani agordini.
È toccato alla «memoria storica», oltre che a sua volta
provetto alpinista, Eugenio
Bien il compito di fare un breve
excursus dell’attività dei due
mettendo in particolare evidenza due imprese di eccezionale
valore, realizzate entrambe «in
libera»: la via «Topo», aperta
nell’estate 1953 da Oddone
Zasso con Gianni Bongiana su
una parete a nord tra la 1a e la
2a Torre del Camp in Moiazza
e quella tracciata da Umberto
Benvegnù, sul finire della sua
attività alpinistica, in cordata
col compianto Carlo Andrich, il
4 luglio 1971 sulla parete sudovest della Moiazza sud.
A ricordo di tali imprese è stato
consegnato al primo un pannello
ligneo opera dello scultore Tita
Bressan e al secondo una bella
fotografia riproducente la parete
con il tracciato della via.
Prima dell’appetitoso «rancio» all’aperto, preparato e
servito dagli alpini, la Messa
celebrata dall’arcidiacono monsignor Giorgio Lise e accompagnata dai canti del Coro Agordo,
diretto da Roberta Conedera.
Durante il rito c’è stato un
commosso ricordo per Bernardino «Gato» Viel, simpatica figura
di pastore e montanaro, morto lo
scorso 8 maggio, che fu presente
per più di venti stagioni come
collaboratore a malga Framónt.
Da parte sua don Giorgio ha
proposto di «allargare» questa
festa e renderla «Festa dell’Amicizia e Giornata per la cura del
Creato» per tutto il territorio
agordino. «Questo perché», ha
detto «il 1° settembre si celebra
a livello mondiale proprio la
«Giornata di preghiera per la
cura del Creato» e la «Festa
dell’Amicizia» cade sempre la
prima domenica di settembre».
Affidando ai presenti l’idea
dell’iniziativa, l’arcidiacono ha
suggerito di pensare, nel caso
fosse accolta, a un «qualcosa»
che caratterizzi anche sotto questo aspetto la giornata.
La festa si è conclusa con
una pesca benefica organizzata
dall’alpino Giorgio Favero.
SUL PALMO
DELLA SUA MANO
La strada
ti venga sempre dinanzi,
e il vento soffi alle tue spalle
e la rugiada bagni l’erba
su cui poggi passi.
E il sorriso brilli sul tuo volto
e il cielo ti copra
di benedizioni.
Possa una mano amica
tergere le tue lacrime
nel momento del dolore.
Possa il Signore Iddio
tenerti sul palmo della mano
fino al nostro prossimo
incontro.
(Antica benedizione gaelica).
Echi di Agordo
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cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Un prestigioso riconoscimento
alla quasi trentennale attività del
Gamp Dolomiti, il Gruppo agordino mineralogico e paleontologico.
Ogni anno, l’ultimo fine settimana
di ottobre, si svolge a Monaco
di Baviera la più grande Fiera di
minerali, fossili, gemme e gioielli
d’Europa, la «Mineralientage
Messe München». Una rassegna
di portata internazionale, che
combina infatti al suo interno
quattro mondi di notevole fascino:
«Mineralworld», «Gemworld»,
«Stoneworld» e «Fossilworld».
Oltre 1.200 espositori, provenienti da più di 60 nazioni, presenteranno minerali, gemme, pietre
grezze, fossili, cristalli, meteoriti,
Il GAMP e i minerali agordini
in vetrina alla Fiera di Monaco
pubblico tutte le varietà dei minerali agordini facenti parte sia
della collezione del Gruppo che
di quelle private dei soci, nonché
le varie pubblicazioni edite dal
Gamp, tra le quali, sicuramente
la più interessante per la locazione bavarese è quella relativa
al celebre mineralogista tedesco
Friedrich Mohs (che morì ad
Agordo il 29 settembre 1839).
Ma ci saranno pure dei piccoli
e natura: essenziale, quindi, per lo
sviluppo turistico dell’area, approfittare di queste opportunità.
Senza trascurare l’aspetto
socio-culturale di tale occasione
che, oltre a far stringere contatti
con altre realtà e associazioni interessate ai minerali e fossili, offrirà
alla rappresentanza agordina la
possibilità di far conoscere l’Istituto Minerario e la sua ultracentenaria attività didattica e le bellezze
e peculiarità della vallata agordina
«cuore delle Dolomiti».
«Senza dimenticare», rileva
giustamente Alfieri, «che molti appassionati sono anche interessati
alla storia della ricerca mineraria e
questo appuntamento può essere
un notevole volano pubblicitario
sia per Valle Imperina che per
l’area del Fursil».
La squadra che a fine mese si
recherà in Baviera sarà dunque
composta da quattro soci del
Gamp, guidati dal vicepresidente
Maurizio Alfieri, dai docenti del
«Follador» Dino Preloran e Tommaso Avoscan e dall’assessore
alla cultura del Comune di Agordo,
Nadia Dell’Agnola che, conoscendo bene la lingua tedesca, sarà
di sicuro aiuto nelle pubbliche
relazioni.
I piccoli appassionati
di minerali e fossili
Uno splendido cristallo di aragonite di Valle Imperina che sarà
esposto fra gli altri a Monaco.
gioielli, accessori, macchine e
strumenti per il taglio, conchiglie,
coralli, sussidi didattici e letteratura di settore. È un evento sempre
atteso non solo da commercianti e
collezionisti, ma anche da un numeroso pubblico di appassionati
e curiosi. Inoltre, la fiera prevede
un vasto programma di momenti
collaterali dedicati ai bambini e le
mostre speciali annuali con reperti
provenienti dai più rinomati musei
di storia naturale del mondo.
Ebbene, dopo un paziente
lavoro di pubbliche relazioni con
gli organizzatori della manifestazione, durato quasi un anno, il
Gamp è riuscito a ottenere per
l’edizione 2016 un importante
spazio espositivo all’interno della
fiera. Verranno così mostrate al
La copertina del prezioso libro su
Friedrich Mohs edito dal Gamp.
campioni di minerali agordini da
regalare ai bambini a ricordo del
Gruppo e dell’Agordino
Come riferisce il geologo
Maurizio Alfieri, vicepresidente
del Gamp, «al fine di rendere
più importante e significativa la
presenza agordina a Monaco,
è stato chiesto l’appoggio e la
condivisione dell’evento all’Istituto
minerario «U.Follador» e l’insegnante Dino Preloran, socio e
consigliere del Gruppo, si è subito
reso disponibile, attivandosi con
il dirigente scolastico in modo da
reperire tutto il materiale necessario per la manifestazione». «Oltre
ad alcuni campioni di minerali e
fossili», dice Alfieri, «verranno
esposte le vecchie attrezzature
per il lavoro in miniera come quelle
per il rilevamento topografico,
fiore all’occhiello della scuola, e
un manichino con l’antico vestito
da parata dei minatori di Valle
Imperina».
L’attività del Gruppo sarà illustrata anche attraverso un elegante dépliant con belle illustrazioni
a colori e testi rigorosamente in
lingua tedesca.
Al prestigio della spedizione
contribuirà anche l’Amministrazione comunale di Agordo, con
un proprio rappresentante e il
supporto di pubblicazioni e materiale informativo della vallata agordina che porterà un significativo
contributo alla valorizzazione e
conoscenza dell’intero comprensorio. Nei tre giorni di apertura
al pubblico, la mostra sarà infatti
un’importante vetrina non solo per
gli specialisti del settore, ma per
tutti gli appassionati di montagna
Ancora un buon successo per la
«Giornata scambio per bambini»,
la manifestazione organizzata
del GAMP, domenica 16 ottobre.
Giunto alla terza edizione, l’appuntamento si è svolto al polo
scolastico «Follador» di Tamonich e ha coinvolto una ventina
di bambini tra i gli 8 e i 12 anni
accompagnati dai propri genitori.
La metà di loro si è allestita in
proprio, con l’aiuto degli esperti
presenti, un banchetto sul quale
hanno esposto dei piccoli campioni
di minerali e fossili, provenienti sia
dalle loro piccole collezioni che
altri donati dal Gruppo.
Molto impegnati, per tutta la
giornata, nello scambiarsi i pezzi,
i bambini si sono dimostrati anche
molto interessati agli altri due
momenti proposti nella mattinata:
una piccola lezione sui fossili delle
Dolomiti, tenuta dal geologo Maurizio Alfieri, vice presidente del
Gamp e un’altra nei laboratori di
petrografia dell’Istituto, condotta
dall’insegnante Dino Preloran.
L’incontro è stato fortemente
voluto dal Consiglio direttivo del
gruppo per sollecitare i bambini
all’apprendimento del mondo dei
minerali e dei fossili in modo da
creare sin dalla giovane età un
nucleo di giovani appassionati
che potranno in un futuro essere
nuova linfa anche per l’attività
del gruppo.
Un vivace banchetto allestito dai bambini alla terza Giornata di
scambio di minerali e fossili all’Istituto «Follador», seguiti dall’insegnante Dino Preloran a sn. e da alcuni genitori.
30
Ottobre 2016
Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Un evento nato per recuperare
un’antica tradizione e che negli
anni è stato capace di innovarsi
e arricchirsi conservando la sua
anima. A diciassette anni dal suo
esordio, avvenuto nell’ottobre
2000, la «Fiera del Bestiam»
continua a essere «una manifestazione di sostanza». Questo
il commento più appropriato
sentito fra la gene alla fine di
una giornata - quella di sabato
8 ottobre - lunga, impegnativa,
ma ricca di soddisfazioni per il
Comitato che assieme al Comune di Agordo, alla Pro loco e
al Gruppo alpini ha organizzato
come sempre in modo impeccabile la 17a edizione.
Soddisfazione per il buon
esito della festa visibile sul volto
di Damiano Soppelsa che, con
Roberto Chissalè e Renato Da
Ronch, nel 2000 lanciò l’idea
della fiera: «Siamo contenti»,
ha detto a fine serata, «perché
il tempo ci ha aiutato, c’è stato
un grande afflusso di persone e
soprattutto perché hanno comprato i prodotti locali esposti.
E questo ritengo sia davvero
l’aspetto più significativo della
nostra iniziativa».
Considerazione del resto avallata dai tanti commenti positivi
raccolti dallo stesso Soppelsa fra
gli operatori che hanno proposto
la loro merce sotto il tendone
allestito sul Broi di Agordo. «Vengono qui sempre volentieri»,
continua, «perché trovano gente
che apprezza tutti quei prodotti
a chilometro zero che portano il
marchio del territorio locale».
Non sono comunque mancate
le abituali attrazioni: le mucche, le capre, il maiale di cui
bisognava indovinare il peso. Il
Un successo lungo 17 anni
La FIERA DEL BESTIAM
Fiera del bestiam 2016.
Tanta gente anche quest’anno sul Brói, nonostante le non ideali condizioni del tempo.
Il recinto delle capre, sempre oggetto di grande attrazione.
Dimostrazione degli «Amighi dei veci mistieri» di Sedico.
Il tradizionale piatto di Carla & Figli della «polènta e tocà da bóia».
Successo
confermato...
anche per la rassegna enogastronomica «Formai e vin», prologo
alla 17a edizione della «Fiera
del bestiam». La sera di giovedì
6, nelle cantina di Palazzo De’
Manzoni, c’è stato il pienone di
gente all’apertura della manifestazione promossa dal Comitato
Fiera del Bestiam, dal Comune di
Agordo, da Ad Agordo Pro loco
e dal Gruppo alpini. Nel sempre
suggestivo scenario di villa CrottaDe’ Manzoni, gli intervenuti hanno
Molta gente pure nelle cantine di palazzo De’ Manzoni per l’apertura
della rassegna «Formài e vin»
mondo dell’artigianato locale ha
mostrato le proprie creazioni:
su tutte le maschere in legno («i
òlt da Riva») realizzate da Tita
Bressan che ha fatto incetta di
complimenti. Nino Belòt ha ripetuto quel rito speciale e sempre
affascinante della «scòta», la
lavorazione del latte. Gli «Amighi
dei veci mistieri» di Sedico hanno spiegato come dal granoturco
si arrivi alla farina attraverso la
sgranatura e poi al classico piatto del «tocà da bóia» preparato
da Carla e figli, mentre le donne
da Rif sono state nuovamente
artefici delle gustosissime «frìtole» andate subito a ruba. Infine,
Remo Corona, che ha fatto conoscere l’incredibile e affascinante
mondo delle api.
Soppelsa è convinto che:
«questa manifestazione, che
conclude il ciclo di eventi legato
al recupero delle tradizioni agricole agordine, offra alla gente la
sostanza di questo mondo». Un
segnale evidente, lanciato da
Agordo per la 17a volta, proprio
nel momento in cui la città pare si
appresti ad accogliere un nuovo
supermercato nell’ex Caserma
degli alpini.
Ma dalla Fiera del bestiam
giunge anche il messaggio che
«insieme» si possono fare manifestazioni di successo. «Infatti»,
conclude Soppelsa, «negli anni
la Fiera si è arricchita di eventi
collaterali: grazie alla Pro loco,
«Formài e vin» (rassegna con
abbinamento di formaggi locali a
vini del Triveneto) è cresciuta e
la cortesia di Luca Matteucci De’
Manzoni ci ha dato una location
di assoluto prestigio, mettendo a
disposizione i locali della splendida Villa veneta Crotta».
potuto degustare i tanti e pregiati
formaggi dei produttori agordini
abbinati a vini di importanti cantine del Triveneto, assaggi che
sono stati poi proposti anche dai
numerosi esercenti della città che
avevano aderito all’iniziative.
Contemporaneamente, negli
stessi locali, si è pure inaugurata
la mostra sugli «Òlt da Riva»
(antiche caratteristiche maschere in legno) dello scultore di
Rivamonte Tita Bressan, visitata
e apprezzata da tanti anche il
giorno seguente, e si è tenuto, a
cura dell’esperta Serena Turrin,
un interessante incontro su frutti,
piante e radici, infusi e grappe
«Spirito» di montagna.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
31
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Consegnata ai familiari la piastrina di
Mario Dorigo, alpino
disperso in Russia nel 1943
È stata una cerimonia commovente e carica di emozione,
quella svoltasi il 29 giugno scorso in sala «Luciani» della chiesa
arcidiaconale. Un momento
significativo che, pur nella sua
raccolta semplicità, ha racchiuso
in sé un prezioso patrimonio di
testimonianza di valori socioumanitari nel ricordo dell’alpino
Mario Dorigo, un figlio di Agordo caduto per la Patria nei terribili tragici giorni della ritirata di
Russia del 1943.
«Il pensiero della nostra famiglia va a tutte le nonne Pina del
mondo che oggigiorno stanno
aspettando il loro Mario, nella
speranza che ogni Mario possa
ritornare a casa». È stato sicuramente quello segnato dalle
parole della giovane pronipote
Jessica Miola il momento più
20 agosto dello stesso anno parte
per la Russia. L’ultima cartolina
è del dicembre 1942. «La nonna
Pina», ha detto ancora Jessica,
«visse nella speranza del ritorno
di Mario. La lunga agonia di
una madre sfinita». Lo scorso
29 giugno, il lungo viaggio del
giovane Mario Dorigo, figlio di
Camillo e Giuseppina Benvegnù,
si è concluso. È tornato simbolicamente a casa grazie ad Antonio
Respighi, un alpino del gruppo
di Abbiategrasso (Mi) che, in
seguito a un viaggio in Russia,
ha ritrovato il 16 aprile scorso
a Miciurinsk (370 chilometri da
Mosca) il piastrino del soldato
agordino. Miciurinsk: uno dei
principali campi di prigionia
sovietici dove secondo i dati ufficiali morirono 4178 prigionieri
di guerra.
La consegna del quadro contenente la piastrina di Mario Dorigo ai
nipoti, da parte del sindaco Da Roit, con il presidente della sezione
Ana di Belluno, Dal Borgo e il capo gruppo di Agordo, Gavaz.
Zasso?
«In questa Europa sorta sull’humus di tanto dolore», ha detto il
sindaco Sisto Da Roit davanti al
pubblico fra cui c’erano anche
i rappresentanti dei Comuni di
Rivamonte, Gosaldo e Voltago,
monsignor Giorgio Lise e Giovan Battista Farenzena (classe
1921, che ha fatta la guerra in
Jugoslavia e conosceva Mario
Dorigo), «sembrano rifiorire
e prendere consistenza ombre
che pensavamo definitivamente
chiuse nei cassetti della storia. Il
ritrovamento della piastrina del
soldato Mario Dorigo è un monito a non dimenticare, ad avere
rispetto della vita e pure della
morte, di migliaia di giovani, di
onorare la sofferenza, i patimenti
di migliaia di madri, padri, mogli
e figli, di non credere che la pace
sia un valore o uno status di vita
conquistato definitivamente e
perciò scontato. Ben tornato
Mario Dorigo! Mi piace credere
che tu sia tornato a casa per dirci
tutto ciò, nella speranza che tutti
noi si sappia ascoltarlo».
Con gli Alpini a Paluch
La famiglia di Mario Dorigo (il secondo in piedi da sn.) in una vecchia foto con i genitori: la mamma Giuseppina Benvegnù e il papà
Camillo e i fratelli: da sn.: Bruno, Gianni, Anna Maria, Giacomina
(fra mamma e papà), (Mario), Elsa e Clelia.
bello e toccante della cerimonia
svoltasi dopo la messa pontificale per la ricorrenza dei Santi
Pietro e Paolo, patroni di Agordo
e dell’Agordino. Una cerimonia,
coordinata da Loris Santomaso,
con la quale il piastrino di Mario
Dorigo è stato consegnato ai
famigliari 73 anni dopo.
Nella memoria di questo agordino, classe 1922, si sono fuse
la commozione del presente, la
rabbia per il passato e le speranze
per il futuro; la memoria affettuosa di un «giovane forte, pieno
di vita, di energia e di fame,
instancabile, grande aiuto per
il sostentamento della famiglia
Dorigo dove la mamma Pina è
nel frattempo rimasta vedova».
Un giovane che, però, come
molti altri, il 19 gennaio 1942
viene chiamato alle armi e che il
Anche per Angelo Dal Borgo,
presidente della Sezione Ana di
Belluno, presente assieme ad
altri alpini dei gruppi di Agordo,
Gosaldo, La Valle e Alleghe,
visibilmente commosso «oggi
Mario è tornato nel suo paese
e nella sua vallata». Un ritorno
che è stato arricchito dalla lettura di un passo de «La ritirata di
Russia» di Egisto Corradi e dalla
recita, da parte di Marta Schena,
della nota poesia di Giuliano
Penco, «Io resto qui», musicata
da Giorgio Susana, fatta ascoltare da l’ultima incisione del Coro
Agordo.
Ma perché è tornato Mario Dorigo? Per dire cosa? Per restare
un nome sulla targa donata ieri
ai nipoti Silvano e Daria Mosca, Massimo, Sandro, Marina,
Marina Dorigo, Nilva e Adriano
Gli alpini del gruppo Agordo, Taibon e Rivamonte sono «ritornati»
puntualmente a Paluch per il tradizionale incontro - il 22° - dell’ultima
domenica di luglio. Un appuntamento che si ripete dal 1995 quando
furono proprio loro, gli alpini, con la ben nota sensibilità e generosità, gli
artefici del felice restauro e recupero del prezioso capitello di Paluch che
sorge sullo sperone di roccia sovrastante Pontealto, lungo la provinciale
per Rivamonte. Risalente al 1759, l’antico oratorio, da sempre caro alla
tradizione religiosa di quei villaggi, è dedicato alla SS.ma Trinità ed è
considerato, assieme al Cristo delle Pianezze, alla chiesetta di san Rocco a Colvignas e al capitello di san Lucano di Pian de Crós ad Agordo,
uno dei quattro «punti cardinali» testimoni della fede e della devozione
popolare della conca agordina.
Dal 30 luglio 1995, giorno dell’inaugurazione, è diventata ormai simpatica consuetudine ritrovarsi in amicizia sulla piana verde del villaggio,
adeguatamente preparata e sempre cortesemente messa a disposizione
da Paolo Da Ronch. Anche domenica 31 luglio c’è stato dunque il «Ritorno a Paluch» con ritrovo alle 11 e successivo alzabandiera; quindi
alle 11,30, la Messa «alpina» celebrata dal parroco don Fabiano Del
Favero a ricordo dei benefattori e degli alpini viventi e defunti, presente
anche il presidente della sezione Ana di Belluno, Angelo Dal Borgo. È
seguito il «rancio alpino» sotto il tendone predisposto dalle penne nere,
guidate dal capo gruppo Lauro «Caio» Gavaz, nel prato circostante,
in uno scenario naturale di suggestiva bellezza, allietato da musica,
allegria e tanta amicizia.
Paluch 31 luglio. Il saluto del sindaco di Agordo, Sisto Da Roit,
prima della Messa celebrata da don Fabiano Del Favero.
Ottobre 2016
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Echi di Agordo
cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Ricordando il 4 novembre 1966...
A 50 anni dall’alluvione
siamo ancora a rischio?
Il ricordo dell’alluvione del 4
novembre 1966 è sempre presente in coloro che vissero quelle
disastrose giornate. Inevitabile
che tornasse di stretta attualità
nel 50° anno del drammatico
evento.
Molteplici pertanto le iniziative programmate un po’ ovunque
per farne memoria anche alle
giovani generazioni.
Anche ad Agordo sono state
previste varie manifestazioni,
promosse dalla locale sezione
dell’Università Adulti/Anziani,
dalla Parrocchia con il Circolo
Auser “El Brói” e dal recuperato
Gruppo di lavoro “La brentana
del ’66”, in collaborazione con
il Circolo Culturale Agordino,
la Fondazione G. Angelini di
Belluno, Ad Agordo Pro Loco,
Gruppo Alpini Agordo-Rivamonte-Taibon, col patrocinio e il
contributo dell'Unione montana
agordina e del Comune di Agordo, consistenti in conferenze,
proiezioni e tavole rotonde che
sono confluite opportunamente
in un unico cartellone di cui
diamo conto qui sotto.
- Sala “don Tamis” Agordo, martedì 25 ottobre 2016 - ore 15.00
Proiezione filmato d’epoca “L’alluvione del 4 novembre 1966 ad
Agordo e dintorni” di Italo Schena e Giuseppe Lise - Intervento
del geologo Vittorio Fenti
- Auditorium “Mons. Vincenzo Savio” Agordo, sabato 5 novembre
2016 - ore 20.30
Proiezione del medesimo filmato, con intervento del geologo Alberto Bertini
- Auditorium “Mons. Vincenzo Savio” Agordo, sabato 17 dicembre
2016 - ore 9.00
Tavola rotonda “a 50 anni dall’alluvione siamo ancora a rischio?”
Coordina: Luigi Guglielmi - giornalista
Intervengono: Luigi D’Alpaos, ordinario di idraulica Università di
Padova (em.to), Consiglio scientifico Fondazione G.Angelini; Vittorio Fenti, geologo, libero professionista; Orazio Andrich, presidente
Ordine Agronomi e Forestali della Provincia di Belluno; Ester Cason,
Fondazione G. Angelini Centro Studi sulla Montagna
- Sala “don Tamis” Agordo - sabato 17 dicembre 2016 - ore 16.00
Inaugurazione Mostra fotografica “La brentana del 66”
Apertura: dal 17 al 28 dicembre 2016 (esclusi 24 e 25, Vigilia e
Natale) dalle 16,00 alle 19,00 / Mercoledi e Domenica apertura
anche dalle 10,00 alle 12,00.
Le scuole possono prenotare la visita al di fuori degli orari previsti,
presso Biblioteca civica di Agordo Tel. 0437/640666 (Patrizio De
Ventura)
La copertina dello
storico DVD di Italo
Schena e Giuseppe Lise,
ricavato da film d’epoca
8 mm: una impressionante testimonianza
diretta - e forse unica
- delle tragiche giornate
d’inizio novembre
di 50 anni fa.
Una emblematica immagine storica delle conseguenze dell’alluvione del
‘66 anni nella zona dell'ospedale civile, rimasto privo dell’accesso.
Milleduecento visitatori per
“L’ora del Patchwork”
Non è sicuramente esagerato
affermare che uno degli eventi
di maggior successo dell’estate
ad Agordo sia stata senza dubbio la splendida mostra «L’ora
del Patchwork» allestita dal
locale «Gruppo Filò 2000» in
sala «don Tamis».
A dirlo sono state le oltre
mille e duecento firme apposte
sul registro dei visitatori nelle
due settimane di apertura (ma
molte altre sono mancate per
fretta o dimenticanza), nonché
i tanti lusinghieri commenti e
giudizi critici, formulati pure
da tantissimi turisti (o letti sul
libro delle firme), sul valore
della mostra e del lodevolissimo impegno del gruppo di
donne che da anni, nel tempo
libero e in serena compagnia,
continuano a produrre pregevoli opere d’arte. Fra questi,
particolarmente gratificante il
positivo giudizio espresso da
un’esperta del settore come
Gigliola Baldo, da vent’anni
direttrice della rinomata scuola
di ricamo di Aldeno (TN). Un
meritato riconoscimento alle
componenti del Filò 2000 che
quest’anno si sono pure distinte
per aver esposto un originale
quilt (trapunta), eseguito da
tutte le donne del gruppo sullo
spunto di un disegno dell’artista
lavallese Albino Mezzacasa,
e che si sono inoltre fatte apprezzare per lo spirito solidale
con cui hanno confezionato
una grande coperta, donata con
squisita sensibilità alla Cucchini Associazione Agordino.
Alcune donne del gruppo Filò 2000 assieme a Gigliola Baldo (prima
a sn.), direttrice della scuola di ricamo di Aldeno (TN), accanto a
una delle tante splendide opere di patchwork della mostra.
Echi di Agordo
Ottobre 2016
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cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina
Nuovo libro su Valle Imperina
Una storia di cinque secoli
di lavoro sacrifici e umanità
La copertina del libro.
I cinque secoli di Valle Imperina, con le sue antiche miniere
(probabilmente attive già in epoca romana, documentate dagli
inizi del 1400 fino alla chiusura
dell’8 settembre 1962), restano
senza dubbio una pietra miliare
nella storia economica, sociale
e culturale non solo di Agordo
e di Rivamonte, ma dell’intero
Agordino.
Un nome, quello del grande
giacimento di pirite cuprifera
alle porte di Agordo, la cui fama
assunse dimensioni europee,
continua ad essere un richiamo
di grande interesse sia per la
gente della vallata che per tanti
studiosi, ricercatori e appassionati di vicende minerarie che
vengono dall’Italia e dall’estero
a visitare i forni e le gallerie in
Valle Imperina come pure il
museo geo-mineralogico di via
5 maggio ad Agordo.
Scontata quindi la grande
partecipazione di pubblico alla
presentazione del nuovo libro
«Valle Imperina. A ricordo della
plurisecolare miniera e dei suoi
minatori», di Gianfranco Mazzolli, avvenuta sabato 1° ottobre
all’auditorium «A.Favretti»
dell’Istituto «Follador».
Il corposo volume (oltre 200
pagine con ricca dotazione
iconografica, edito da DBS),
realizzato con il contributo del
Comune di Agordo, dell’Apim
- Associazione Periti Minerari
di Agordo, del Gamp - Gruppo
Agordino Mineralogico Paleontologico, della Cassa Rurale
Val di Fassa e Agordino e della
Cooperativa ElSac, rappresenta
un’altra importante testimonianza sulla storia plurisecolare del
sito di Valle Imperina che ha
visto partecipe la nostra comunità, colmando in parte un vuoto
che, nonostante le numerose e
pregevoli pubblicazioni già prodotte, non ha mai visto trattare le
attività minerarie del sito anche
da un punto di vista prettamente
tecnico.
L’autore, nato a Monterotondo
Marittimo (Grosseto) nel 1932,
L’autore Gianfranco Mazzolli, a sn, con i collaboratori Dino Preloran, Tomaso Avoscan e Luciano Sabbedotti.
dopo aver conseguito il diploma di perito minerario all’ITI
«B.Lotti» di Massa Marittima
nel 1955, ha preso servizio nel
1957 in Valle Imperina quale responsabile dell’Ufficio tecnico
ricoprendo tale ruolo fino alla
chiusura del 1962.
Davvero prezioso e unico è
stato il contributo portato da
Mazzolli nel ricercare, catalogare e conservare la documentazione presente sia negli
archivi della miniera che presso
il Distretto minerario di Padova
e l’Archivio di Stato di Venezia,
Il pubblico intervenuto alla presentazione nell’auditorium «A.
Favretti» del «Follador».
materiale che, unitamente alla
personale rielaborazione di accuratissimi disegni tecnici ricchi
di particolari, è andato a formare
la copiosa raccolta documentale
riportata nel volume e che l’autore ha donato in originale al
Comune di Agordo.
Senza questo suo importante
contributo sarebbe andata sicuramente perduta e probabilmente mai più recuperata un’interessante e preziosa fetta di storia
tecnica riguardante il sito.
Dopo il saluto del sindaco di
Agordo, Sisto Da Roit e di quel-
lo di Rivamonte, Valter Todesco,
la presentazione dell’opera
è stata condotta da Tomaso
Avoscan, docente del «Follador» che, dopo aver riassunto
le vicende storiche che hanno
caratterizzato Valle Imperina,
ha illustrato i contenuti del testo
sottolineandone la peculiarità
rappresentata, oltre che dalla
documentazione storica, soprattutto dai grafici e dalle immagini
realizzati dall’autore con meticolosa precisione e ricchezza di
particolari.
Sono poi intervenuti Dino
Preloran, pure docente al «Follador» e l’ingegner Luciano
Sabbedotti che ha fra l’altro
ricostruito l’iter tecnico amministrativo che ha portato al
recupero di alcune strutture del
sito minerario. Entrambi hanno
fattivamente collaborato alla
realizzazione del libro di Gianfranco Mazzolli, aiutandolo
nella riorganizzazione della
copiosissima mole di materiale
raccolto e prodotto.
Ultimo ma non meno importante è stato il contributo portato
dall’architetto Antonio Pollazzon, progettista del recupero
di alcune strutture sotterranee
del sito, che ha dato notizia del
recentissimo appalto dei lavori
relativi alle opere medesime.
Al pari di altri siti minerari
presenti nelle regioni confinanti,
è infatti ormai indispensabile
poter dotare il sito di Valle
Imperina di percorsi sotterranei
fruibili dai potenziali visitatori
che riescano, finalmente, a far
decollare il luogo nella giusta
dimensione che merita.
L’incontro si è concluso con le
commosse parole di Gianfranco Mazzolli: «…possa essere
questo mio libro (dedicato alla
moglie Elda, agordina, nda), un
atto divulgativo della storia materiale di questa terra e della vita
civile, quale doveroso riconoscimento verso intere generazioni
di lavoratori».
LE FOTO
di questo numero di “Echi” sono di, o fornite da:
Federico Costa, Eliofoto Luly Della Lucia, Agordo Foto Gio Cadorin,
Dario Fontanive, Barbara Benvegnù, Gabriele Bernardi, Daniela Farenzena, Barbara De Menech, Silo Zasso, Damiano Soppelsa, Giuliana
Da Ronch, Italo Schena, Marc De Col, Franco Colleselli, Cilp Feltre,
Stefania Troian, Luana Gavaz, Roberto Favero, Marisa Santomaso,
Marco Da Roit, Manola Gnech, Andrea Colaiacomo, Claudio Sito,
Marco Fossen, Odilia Cadorin, Giorgio Fontanive, Antonello Cibien,
Stefano Santomaso, Floriana Santomaso, Cesare Benvegnù, Michela
Paganin, Giuseppe Colferai, Maurizio Alfieri, Confr.B.V. Salute, Dunio
Piccolin, Gianni Santomaso, Scuola Materna, Auser “El Brói”, Cucchini
Ass. Agordino, Giorgio Zanon, Volontari S.Martino, GAMP, ARCA,
Agordo Musica, Piergiorgio De Bastiani.
Archivio: Loris Santomaso, Dario De Nardin, Silvano Peloso.
Ottobre 2016
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Echi di Agordo
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Estate 2016
Le classi 3e e 4e
del Liceo...
Noi ragazzi dell’Istituto
“Follador” di Agordo abbiamo avuto l’opportunità di
partecipare al bando “MOVE
2.0” promosso dalla Regione
Veneto grazie a fondi europei.
È stato così che le classi 3a e
4a del Liceo Scientifico sono
state selezionate fra centinaia
di altre scuole della regione
per partecipare a un percorso
di potenziamento della lingua
inglese, interamente finanziato
dall’ente regionale.
Questo percorso prevede:
- Una formazione linguistica
extracurricolare di 40 ore presso
il nostro Istituto;
- Due settimane di soggiornostudio in Inghilterra, a Cambridge, comprensive di viaggio, 80
ore di corso di lingua, visite e
approfondimenti, con alloggio
in famiglia (accompagnati dalle
nostre prof. Gigliola Avoscan e
Manola Gnech);
- Esame finale di certificazione europea di livello B2 (FCE,
First Certificate in English).
Ci siamo quindi confrontati
con una nuova cultura, un nuovo
luogo in cui vivere e una nuova
famiglia, chi avvantaggiato da
precedenti esperienze, chi per la
prima volta. Un’occasione eccezionale di crescita dal punto
di vista linguistico e culturale
ma anche personale e umano.
La scuola, “sfortunatamente”
I soggiorni-studio
degli allievi del “Follador”
MOVE 2.0 “in viaggio
verso il futuro”
London,Trafalgar Square
per noi, è iniziata in anticipo
grazie a una media di 4-5 ore
giornaliere trascorse in una
scuola locale privata specializzata in corsi intensivi di lingua,
accompagnate dalle attività
pomeridiane più svariate. Ci
siamo destreggiati attraverso
musei, escursioni all’aperto
nelle campagne inglesi e visite
a monumenti, con ovviamente
una buona dose di tempo libero
da dedicare allo shopping e alla
scoperta della città in base agli
interessi di ciascuno. Giornate
intense che si concludevano con
una piacevole serata trascorsa
in compagnia delle nostre “host
families”.
Ma una sfida, in particolare,
ci ha accompagnato lungo tutta
questa esperienza: abituarsi alle
usanze culinarie e culturali del
luogo, abbastanza diverse dal
nostro Paese. Ovviamente è
sempre questione di fortuna
trovare una famiglia perfetta nel
cibo e nelle maniere, insomma
in linea con i nostri “standard”,
ma è proprio questo che tende
a farci sviluppare un senso di
adattamento e a farci andare
oltre l’apparenza che spesso
c’inganna. Noi stessi ci siamo
ricreduti, essendo in partenza
abbastanza titubanti e restii
all’idea.
«Ero decisamente spaventato prima di intraprendere
Punting on the river Cam
quest’avventura. Non ero per
niente sicuro di cosa avrei trovato. Già dopo alcuni giorni la
mia visione è cambiata avendo
notato la facilità di inserimento
che avevo in un altro ambiente»
Marco.
Caterina: «La cosa che più ho
apprezzato è stata la famiglia.
Avendo origine dal Bangladesh,
hanno cucinato per noi piatti
orientali e ci hanno avvicinato
alla loro cultura. I due coniugi
sono sempre stati molto gentili
e aperti, viziandoci e facendoci
sentire come delle figlie».
Anche l’aspetto urbanistico ci
ha offerto una visione diversa
dalla nostra: «Ho apprezzato
molto la grande presenza di
4^A
4^C
...due settimane
a Cambridge
(Inghilterra)
King’s College, Cambridge
(segue a pag.35)
5^C
Echi di Agordo
Ottobre 2016
35
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Per gli ottantanove bambini
della...
Si ricomincia!
...Scuola materna “Mons. Luigi
Cappello”
C’era una volta... un re!
diranno subito i nostri lettori... e invece no!
Siamo i bambini della scuola dell’Infanzia di
Agordo pronti per iniziare
un nuovo anno insieme, che
sicuramente ci riserverà tanti impegni e soddisfazioni e
delle bellissime sorprese che
affronteremo in un’atmosfera fatata e incantata come
lo è la nostra progettazione
annuale “Mi racconti una
favola?”.
Non ci resta che cominciare: “C’era una volta...”
(segue da pag.34)
Isoggiorni-studio
piste ciclabili praticamente
ovunque e il grande utilizzo che
gli abitanti fanno della bicicletta. Mi sembra un bel modo per
ridurre l’inquinamento nelle
grandi città e per muoversi con
grande velocità! Altra meraviglia erano i grandi parchi di
cui era tappezzata la città, un
bel mondo per “staccarsi” un
po’dalla monotonia dei palazzi
grigi» Davide.
«Per me il bello è stata l’immersione totale in una realtà non
solo estera, e quindi impegnativa, ma anche più grande e varia
di quella a cui siamo abituati
qui a casa.
Il fatto di essere più responsabili di noi stessi e di poter
Playing cricket in Cambridge
Ely, the Cathedral
testare una vita diversa, allarga
decisamente la nostra visione
del mondo» Enrico.
«L’esperienza mi ha reso
senz’altro più indipendente e
responsabile» Sabrina.
Pur essendo volate troppo in
fretta, queste due settimane trascorse nella bellissima e vivace
Cambridge ci hanno lasciato
dei ricordi indelebili sotto tutti
i punti di vista. Ricorderemo
quindi questo soggiorno-studio
come un’esperienza unica che
ci ha consentito di praticare “sul
campo” e quindi di affinare il
nostro inglese, ma che ci ha
anche aiutato a crescere e a
migliorarci dal punto di vista
culturale e umano. Noi abbiamo
avuto questa grande opportunità e siamo convinti di averla
sfruttata al meglio cogliendone
ogni attimo.
Un ringraziamento particolare va alle professoresse Gigliola
Avoscan e Manola Gnech che
hanno lavorato al progetto permettendoci di cogliere questa
importante opportunità e che ci
hanno accompagnato attraverso
questo percorso in Italia e in
Inghilterra.
Gli alunni delle attuali classi 4a e
5 del Liceo Scientifico “Follador”
di Agordo
a
Ottobre 2016
36
Echi di Agordo
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
(Seconda Parte - Continua da
Echi di Novembre 2015)
Un anno fa, in questo stesso
periodo, sempre fra le pagine
di Echi, vi avevo introdotto la
mia esperienza di studio in Cina
che era appena iniziata: la mia
famiglia ospitante, la città in
cui ho vissuto, come funziona il
sistema scolastico cinese.
I dieci mesi previsti dal programma di scambio culturale
che ho seguito si sono conclusi
a giugno, con il mio rientro in
Italia. È stato un periodo lungo,
ma che in realtà è passato molto
velocemente: fra la scuola molto
impegnativa, la vita quotidiana
in famiglia e i numerosi viaggi
alla scoperta della Cina, non
mi sono reso conto di quanto
rapidamente il tempo stesse
volando.
Sono soddisfatto della mia
esperienza per diversi motivi:
innanzitutto ho avuto la possibilità di vivere in una famiglia
che mi ha accolto come un figlio
e che mi ha supportato durante
tutto il percorso; ho imparato
il cinese, partendo da zero ma
studiandolo e praticandolo
quotidianamente a scuola e a
casa; ho avuto la possibilità di
viaggiare in lungo e in largo
per questo paese che custodisce
bellezze naturali e culturali.
Ho molta riconoscenza per
le persone che ho incontrato,
perché si sono dimostrate
aperte, disponibili e gentili nei
miei confronti. Per quanto mi
riguarda, ho profondo rispetto
per il popolo cinese e per il modo
in cui riescono a farti sentire
benvoluto.
Ho conosciuto la Cina e la ho
fatta mia. Un Paese di straordinarie origini, fiero ed orgoglioso
delle proprie tradizioni; Paese
che nell’ultimo secolo ha subito
Il mio anno di scuola all’estero: in Cina
Tornare a casa convinti
che è importante viaggiare
L’esperienza di un giovane studente agordino
Con mamma e sorellina cinesi.
Andrea nel cortile della scuola con la divisa e...
...il giorno di Natale a scuola.
una velocissima trasformazione
che l’ha incoronato fra le grandi
potenze mondiali, ma che purtroppo ha anche creato grossi
Veduta di Hong Kong in notturna.
squilibri sociali.
Non potrò sicuramente dimenticare le tante cose che ho
vissuto - per esempio, il 25 dicembre a scuola, gli eterni viaggi
in vecchi treni, alcuni piatti di
cui tutt’ora ignoro gli ingredienti
misteriosi - e ovviamente i tanti
legami che ho creato.
Quando sono tornato a casa
qui in Italia ho piano piano
iniziato a rendermi conto di
ciò che questa esperienza mi
ha dato:
- una consapevolezza diversa sul mondo, che sembra
grande, difficile da girare, ma
in verità oggi tutto è vicino, a
portata d’aereo, a poche ore di
viaggio;
- il concetto che siamo veramente tutti uguali: sembra una
cosa banale, è vero, ma questo
è un periodo in cui spesso si
va a sottolineare ciò che ci
differenzia rispetto a ciò che
ci accomuna. Parliamo lingue
diverse, i nostri volti hanno tratti
differenti ma in fondo abbiamo
tutti gli stessi desideri, proviamo
tutti le stesse emozioni, abbiamo
tutti qualcosa da imparare a
vicenda per migliorarci;
- l’idea che conoscersi è il
modo giusto per risolvere i conflitti, per il semplice motivo che
conoscendosi si è più disposti
ad ascoltarsi, più disponibili a
capire le ragioni dell’altro;
- la consapevolezza di quanto
siamo fortunati a vivere in Italia,
un paese che certamente non
è perfetto, che deve maturare
ancora molto, ma che si basa su
principi e ideali che non sono
garantiti in tutti i Paesi del mondo. Penso però anche a quanto
fortunati siamo noi Agordini a
vivere in un luogo come questo
dove problemi di inquinamento
o di acqua potabile non sono
all’ordine del giorno. Ricordiamoci che vivere in un ambiente
con un’elevata qualità della vita
non è cosa scontata!
Spero di essere riuscito in
queste breve righe a darvi
un’idea dell’importanza che
questo lungo viaggio ha avuto
per me e su quanto questo tipo
di esperienze possano essere
formative.
Infine ne approfitto per ringraziare tutti quelli che si sono
interessati al mio viaggio e che
mi hanno supportato durante
l’anno. Il ringraziamento più
grande, però, va alla mia famiglia che mi ha sostenuto fin
dall’inizio e senza la quale non
sarei mai potuto partire.
Andrea Colaiacomo
Echi di Agordo
Ottobre 2016
37
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
22 ottobre: giornata indimenticabile
Il 1966 resterà nella storia di
otecnica e per tutti organizzò il
Agordo non solo per le funeste
conseguimento della Patente di
giornate di quel novembre di
guida B. Ricordiamo bene con
mezzo secolo fa, ma anche per
quale entusiasmo e impegno
un importante evento verificatosi
Lei sostenne più attività sportive
nel campo della scuola e della
(col G.S. Follador), coinvolgencultura.
do anche il CONI, offrendo a
Al termine degli esami di
tutti i giovani la possibilità di
maturità dell’anno scolastico
competere in varie discipline.
1965-66, alla vigilia del suo
Tutto fu compreso nel piano di
anno centenario (solennemente
studio e avvenne a costo zero per
celebrato il 1° ottobre 1967), il
le famiglie: un’uguale organiznostro prestigioso Istituto “Umzazione oggi non sarebbe posberto Follador” licenziava infatti “Follador”, hanno voluto ringraRicordiamo con piacere, come sibile! Ricordiamo, tra l’altro,
i primi diciotto Periti Chimici a ziare il “mitico” preside di allora, se fosse adesso, il grande viag- che Lei ci ha accompagnato ogni
conclusione dei cinque anni del l’ingegner Franco Foresi, 96enne gio di istruzione attraverso anno in chiesa per affidare tutti
corso studio della relativa sezio- tuttora vivente a Roma-Ostia, l’Europa: Innsbruck, Seefeld, alla speciale protezione di S.
ne, istituita per la prima volta nel indirizzandogli questa missiva:
Garmisch, Monaco di Baviera, Barbara. Ricorrendo anche al1961-62, accanto a quella storica
Mannheim, Francoforte, Essen, lora tempi difficili per il lavoro,
dei Minerari.
“Carissimo ingegnere, oggi Düsseldorf, Colonia, Liegi, organizzò, per i Chimici, il corso
Non poteva quindi mancare il 22 ottobre 2016, Minerari e attraversando poi Lussembur- post-diploma in Biochimica, uniricordo e la festa del felice tra- Chimici ci siamo ritrovati per go, Francia, Svizzera, lungo il co ed ambito per più anni in tutta
guardo delle “nozze d’oro” con festeggiare il 50° anno di di- Lago di Costanza, Liechtenstein, Italia (ora corso triennale di
il diploma.
ploma, conseguito presso l’Itim Vaduz, Arlberg, Innsbruck, Agor- laurea). Così si ebbe accesso ai
Il che è avvenuto sabato 22 ot- “U.Follador” di Agordo, nel do (in 7 giorni), con visite: al laboratori di analisi degli ospetobre in maniera
dali e fu un feliparticolarmente
ce risultato. Per
significativa.
tutte queste raDimenticando
gioni Le siamo
le simpatiche
profondamente
schermaglie di
riconoscenti,
rivalità di quegli
consapevoli
anni fra studenti
che Lei ha dodelle due spenato un tempo
cializzazioni,
di straordinaria
auspice ancora
eccellenza nella
una volta quello
storia del nostro
spirito partico“Follador”. Rilare e unico, che
tenendoci fortuda sempre connati di trovarci
traddistingue
insieme in queil “Follador”, i
sto giorno, con
periti Minerari e
affetto La rinChimici del lugraziamo. Con
glio 1966 hanno
grande piacere
pensato bene di
e con orgoglio
festeggiare “asdi essere stasieme” il 50° di
ti suoi alunni,
diploma.
Le auguriamo
Lo hanno fatogni bene e ci
to anzitutto con
sottoscriviamo,
una Messa e
anche a nome
una preghiera di
dei compagni
ringraziamento Sabato, 22 ottobre 2016. La foto-ricordo (di Luly Della Lucia) doverosamente scattata davanti alla sede storica che non ci sono
per un percorso del Follador di via 5 maggio, fra i periti minerari e chimici del 1966 fraternamente uniti nel 50° di diploma: più:
umano e profes- Da sx: Elio Mazzocato (m), Mirco Cesco Frare (m), Aldo De Biasio (m, accucciato), Guido Agostini
sionale, ricco (m), Ovidio De Biasio (m), Giovanni De Biasio (m), Ezio Facchin (m), Giovanni Santomaso (m), Renato Aldo Alchini,
di soddisfazio- De Toni (m), Valentino Rosson (m), Stanislao Cernuta (m), WilliamTolazzi (m), Fulvio De Col (m), Germano Anni, nel ricordo Giandomenico Cappellaro (c), Gianni Fiocco (c), Maria Rosa Costa (c), Maurizio Milone (c), Lidia drich, Mansueaffettuoso dei Conedera (c), Angelo Mezzacasa (m), Francesco Colleselli (c), Dario Santel (c), Celestino Zucal (m). to Fontanive
c o l l e g h i n e l Tra i minerari, tre morti e 6 assenti. Tra i chimici, 4 morti e 7 assenti.
(Minerari); Anfrattempo “anselmo Cagnati,
dati avanti”.
Renata Curti,
Sono stati accolti nella chiesa luglio 1966. Nel ricordo di que- museo di Monaco, alle miniere Tito De Nardin, Fabio Fontaarcidiaconale da monsignor gli anni, così preziosi per noi, il del grande bacino della Ruhr, nive (Chimici)”.
Giorgio Lise, da don Sandro pensiero va anzitutto a Lei, che all’Industria Bayer, alla miGabrieli, perito minerario da 20 ebbe allora competenza e re- niera di Micheroux, in Belgio,
Seguono quindi le firme dei
anni (arciprete di Falcade, uno sponsabilità nella gestione della all’industria Ajax, alla piccola presenti alla cerimonia che si è
dei 9 preti diplomati al Follador), scuola, la cui amministrazione Vaduz, centro strategico per conclusa con un cordiale incondai chierichetti Silvia Zasso e e organizzazione dipendeva dal l’economia europea. Un viaggio tro conviviale al ristorante “stoAlessandro Deola, periti mine- Corpo delle Miniere. Lei ci ha di informazione e formazione rico” Alla Stanga, dove fra un
rari da quattro mesi e dai canti formati con l’autorevolezza di che ci ha permesso di spalancare brindisi e l’altro si è dato libero
del coro parrocchiale di La Valle dirigente esperto, con saggezza l’orizzonte agordino, prendendo e allegro sfogo ai ricordi e alla
Agordina.
ci ha aiutati a crescere, acco- coscienza del mondo del lavoro. rievocazione degli anni felici
Ma nel ricordo degli amici gliendoci nella scuola più bella Lei completò la preparazione vissuti nelle aule del Follador,
e dei proficui anni trascorsi al del mondo!
dei Minerari con il corso di Ge- definiti “anni indimenticabili”.
Minerari e Chimici del
“Follador”abraccetto
per i 50 anni di diploma
Ottobre 2016
38
Echi di Agordo
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Periti Minerari dal 1975 e...
30 settembre. Foto-ricordo del recente annuale ritrovo dei periti minerari del Follador del 1975
all’agriturismo «La Busca» di Tiser.
Non poteva certo mancare
anche quest’anno l’appello
puntualmente lanciato da Ivan
Paganin ai colleghi periti mi-
nerari diplomati al Follador nel
1975. E anche questa volta un
bel gruppetto di amici ha risposto volentieri all’invito ricevuto
dal vecchio compagno di classe
(molti ancor oggi si trovano
lontani per lavoro o si sono
trasferiti altrove, altri sono pre-
...Periti Minerari da 20 anni
A distanza di venti anni dal
conseguimento del diploma,
dodici dei venti Periti minerari usciti dal glorioso Istituto
«Follador» alla fine dell’anno
scolastico 1995-96, si sono
recentemente ritrovati per trascorrere assieme una gioiosa
giornata all’insegna dell’amicizia e del ricordo degli anni
trascorsi nella vecchia sede di
via 5 maggio, e in particolare
nella storica aula della «caminaza» dell’ala nord.
Il felice incontro è iniziato
con il ritrovo per l’aperitivo in
piazza Libertà ad Agordo e poi,
guidato dal compagno di classe
don Sandro Gabrieli, attuale
arciprete di Falcade, il gruppo è
salito nella splendida Valfréda,
nella zona di passo San Pellegrino, dove hanno partecipato
alla Messa, celebrata da don
Sandro nella chiesetta alpina
dedicata al beato Pier Giorgio
Frassati.
La bella giornata si è poi
conclusa in spensierata convivialità al vicino ristorante
Flora Alpina, assieme ad alcuni
insegnanti di allora.
maturamente andati… avanti),
e si è ritrovato a ricordare il 41°
anniversario del conseguimento
del sudato diploma in un sempre
allegro convivio, in un clima di
sincero cameratismo condito,
fra una pietanza e l’altra, di
memorie e aneddoti sempre
simpatici e spassosi.
All’esame di maturità di
quell’anno lontano il gruppo
era sicuramente più numeroso di
quello che si è ritrovato lo scorso
30 settembre all’Agriturismo
La Busca di Tiser, qui nella
foto. Ma quel che conta è che
non demorde nel voler tenere
vivo il profondo sentimento
dell’amicizia nata sui banchi
della storica scuola di via 5
maggio. La piccola compagnia
di quest’anno era composta da:
Ivan Paganin, Claudio Sito,
Roberto Grisotto, Gianmoreno
Gambaretto, Franco Sacchet,
Luciano Fadigà, Ivano Borghese, Fausto Dall’Acqua,
Claudio Panziera, Tiziano De
Col, Giuseppe Sbardella, Mario Baldissera. Come sempre
hanno voluto condividere la
gioia del loro ritrovarsi anche
con la segreteria del Follador di
quegli anni, qui rappresentata da
Amalia e Loris.
Valfreda, 16 luglio. In piedi da sn: Alfredo Avoscan, Daniele Tissi, Diego Spinelli, Gianluca Roilo,
Ivan Groppa, Alessio De Bastiani, Marco Fossen, don Sandro Gabrieli, Rossano Gorza, Emanuel De
Cassan, Luca Sartor, Luca Chizzali e l’ingegner Tito Livio Ben.
Seduti da sn, gli insegnanti: Tomaso Avoscan, Giuliana Gualandi, Marianella Zasso, Primo Dorigo e
Antonio Smerilli.
Ottobre 2016
Echi di Agordo
39
dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della
Iniziato il nuovoAnnoAccademico
all“Università Adulti/Anziani
con un commosso riconoscente ricordo di
Bianca Maria Da Rif e Francesco Bortolini
Martedì 4 ottobre ha riaperto
i battenti per la 21a volta la Sezione di Agordo dell’Università
adulti/anziani. Il nuovo anno accademico, il primo del sesto ciclo, è iniziato come di consueto
con una prolusione introduttiva
tenuta quest’anno dal giornalista
Mario Ferruccio Belli, scrittore
e storico di comprovata fama,
già noto e apprezzato dagli
«studenti» della sezione. Nel
centenario della Grande guerra,
il tema del suo intervento è stato
«1915-18. A cento anni dalla
guerra insensata».
Nel portare il suo saluto agli
studenti e alle autorità, ringraziando l’Unione montana
agordina per la sempre gradita
ospitalità della “sala don Tamis”, il coordinatore Gabriele
Bernardi ha rivolto anzitutto un
commosso pensiero, ricordandole con affetto e gratititudine,
a due persone agordine, recentemente scomparse: Francesco
Bortolini (noto regista televisivo, autore di importanti servizi
e opere dedicati anche al nostro
territorio) e Bianca Maria
Da Rif (autorevole docente di
Studi linguistici dell'Università
di Padova) che svolsero alcune
preziose e apprezzate lezioni.
Ha poi brevemente elencato le
materie (Storia, Scienze Sociali,
Medicina, Letteratura, Filosofia,
Musica e Arte), i temi e i relatori di questo primo trimestre,
che seguiranno il programma
predisposto, ringraziando i
qualificati docenti per la loro
Bianca Maria Da Rif
Francesco Bortolini
generosa collaborazione che
continua a dar vita all’importante iniziativa socio-culturale.
La sezione ha registrato anche
quest’anno un positivo aumento
delle iscrizioni che hanno toccato quota 120.
Questo il calendario delle altre
lezioni, sempre il martedì dalle
15 alle 17 in sala don Tamis (fra
parentesi il nome del relatore).
Martedì 11 ottobre: «Guida
all’ascolto della musica: duo
«na fuoia», note di tradizione»
(Andrea Da Cortà e Anna Belli);
18 ottobre: «Navigare senza
bussola: dibattito etico» (Attilio
Menia); 25 ottobre: «Nel ricordo
dell’alluvione del 4.11.1966»
(proiezione filmato di Italo
Schena e intervento del geologo
Vittorio Fenti); 8 novembre:
«Crimini su fasce deboli: bambini e donne» (Roberta Gallego)
e «Le piante e loro benefici »
(Rossella Dal Bo); 15 novem-
bre: «Profughi: problemi in partenza e in accoglienza» (Sergio
Sacco) e «Il potere della parola»
(Lisa De Luca); 22 novembre:
Le lezioni in sala don Tamis del martedì pomeriggio.
«Ingegno migrante: profili e
vicende di personaggi bellunesi
importanti» (Dino Bridda); 29
novembre: «I miti pascoliani»
(Viviana Sogne); 6 dicembre:
«Diabete mellito: una epidemia
di malessere nella società del
benessere» (Giampaolo Ben)
e«I bisogni psicologici espressi
e non espressi della persona
fragile ricoverata in ospedale»
(Francesca De Biasi); 13 dicembre: «Anziani, attenzione
alle truffe! » (Polizia di Stato)
e «Il senso del Giubileo appena
concluso» (Giorgio Lise); 20
dicembre: «Natale nell’Arte»
(Erminio Mazzucco) e «Natale
nella Music»a (Silvia Tessari).
Scambio di auguri natalizi e di
fine anno.
Attività complementari: Laboratorio artistico (Laura Ballis,
tutti i giovedì); Laboratorio di
Informatica (Enza Dagai). Gite
d’istruzione e visite: Pieve di
Cadore, visita archeologica a
Lagole e al museo archeologico;
Sesto al Reghena (PN), visita
all’Abbazia benedettina di S.
Maria in Silvis e territorio.
Recapiti telefonici per informazioni: 0437/62416 (coordinatore) e 333 / 8638929
(segretaria).
I quattro “centini”
del “Follador-De Rossi”
Marco De Bastiani
Federica Mezzacasa
Nicola Genuin
Nadine De Biasio
Sono quattro i «centini» che hanno brillato al termine degli esami
di maturità dell’a.s. 2015-16 al «Follador-De Rossi». Gli scrutini
finali all’Istituto di istruzione secondaria di Agordo e Falcade hanno
messo in particolare evidenza quattro alunni che hanno ottenuto
il massimo dei voti. Tre al liceo scientifico di Agordo: Marco De
Bastiani che si è visto attribuire anche la lode, Federica Mezzacasa
e Nicola Genuin. Uno all’istituto chimico: Nadine De Biasio.
Ottobre 2016
40
Echi di Agordo
Le felicitazioni e gli auguri
di “Echi” a...
Al botegón, anni 50
Fra gli agordini, sportivi e non di una certa età, chi non ricorda il
Carletto Gusatto, commesso nel “botegón” di Bortolini, ma anche “el
Carléto Campèa” (il nome della frazione di Miane - TV - da cui proveniva) severo arbitro di calcio? Qui in una bella istantanea con la giovane
Luciana Bortolini e il giovane commesso Adone Santomaso.
Un quartetto
anni ’40
Non c’è dubbio che questa
bella foto, fornitaci da Odilia
Cadorin, ritrae quattro amici accomunati soprattutto dalla stessa
passione per la musica che li ha
visti, a quei tempi, protagonisti
di tante belle manifestazioni sia
strumentali che vocali.
Ricordiamoli: da sn. Giovanni
Apollonia (Nani titèla), Luigi
Fusina (Gigéto bacanét), Guido
Schena (Guido puìna) e Giovanni Zasso (Nani mónech).
Gli 80 anni di don Mario Zanon
Il 26 settembre e il 1° ottobre,
la comunità religiosa e civile di
Taibon Agordino si è stretta affettuosamente attorno al parroco
don Mario Zanon in occasione
del suo 80° genetliaco in due
significativi momenti.
Anzitutto quello di lunedì 26
settembre, giorno del compleanno, quando l’Amministrazione
comunale guidata dal sindaco
Silvia Tormen, ha conferito a
don Mario la «Cittadinanza
benemerita», nel corso di un
Consiglio comunale straordinario, presente tanta gente, fra
cui le simpatiche scolaresche
con le insegnanti e l’arcidiacono
monsignor Lise che ha elogiato
l’opera di don Mario (che “odo-
ra di pecora”) complimentandosi anche con l’Amministrazione
per il riconoscimento.
Successivamente, sabato 1°
ottobre, ad iniziativa del Coro
parrocchiale, interprete del
sentimento dell’intera Comunità di Taibon, la S. Messa nella
parrocchiale, accompagnata
dai canti del coro stesso, e concelebrata con i fratelli taibonèr
don Francesco e don Giorgio
Soccol, in una chiesa gremita
di fedeli venuti anche dalle altre
comunità in cui ha operato don
Mario. Ad Agordo si ricorda ancora con affettuosa gratitudine
la sua primizia pastorale donata
alla nostra comunità negli anni
1961-66.
Nozze d’Oro con la Chiesa
Paracadutisti sul Brói
Siamo nell’estate 1973 e ad
Agordo c’è grande animazione
per un evento decisamente insolito in quegli anni. Ma il Brói
era già allora quanto di meglio
per ospitare una manifestazione
di lancio di paracadutisti.
Da notare i teli posti al centroper segnare l’obbiettivo preciso
che i paracadutisti dovevano
cercare di centrare.
Ma interessante anche la foto
di gruppo nella quale riconosciamo Guido e l’indimenticabile Toni Guadagnini.
Domenica 25 settembre 2016
don Antonio Dal Bo ha festeggiato il 50° di ordinazione
sacerdotale concelebrando con
Mons. Giorgio Lise la S. Messa
nella chiesa arcidiaconale di
Agordo.
Figlio di Luigi e di Santina
Santomaso nata e vissuta fino
alla giovinezza nel nostro paese,
don Antonio ha così rinverdito
i legami stretti con questa terra
dove risiedono parenti e parte
dei familiari.
Già rettore del seminario minorile di Treviso e della casa vacanze della diocesi trevigiana di
Lorenzago che ospitò Papa Giovanni Paolo II, è stato parroco a
Treviso, quindi responsabile del
centro diocesano di spiritualità
“don Paolo Chiavacci”, e parroco di Fietta.
Dopo una breve pausa agordina sarà a Lourdes per un periodo
di spiritualità pregando per tutti
coloro che gli si sono affidati, disponibile con i pellegrini italiani
che si recano al santuario. Al suo
rientro in diocesi rimarrà a disposizione del Vescovo per impegni pastorali meno onerosi ma
preziosi e irrinunciabili stante il
numero sempre più contenuto
di vocazioni sacerdotali. Nella
foto: don Antonio a sn. con il
fratello Mario e la nipotina più
giovane Caterina.
Ottobre 2016
Echi di Agordo
Nozze
di Diamante
41
Le felicitazioni e gli auguri
di “Echi” a...
Giovanna Sommariva e Luciano Schena che il 18 agosto hanno festeggiato 60 anni di matrimonio
attorniati affettuosamente dai familiari: 5 figli, 4 nipoti e 3 pronipoti, non tutti nella foto.
Laurea
Selle Miriam, il 21 settembre
scorso, all’Università di Ferrara,
ha discusso con il Prof. Matteo
Bovolenta la tesi magistrale
dal titolo: “Correzione della
duplicazione dell’esone due in
linee cellulari di mioblasti DMD
tramite un sistema CRISPR/
Cas9". Ha dunque conseguito la
laurea in Scienze Biomolecolari
e dell’Evoluzione con votazione
110/110.
Nozze d’Avorio
Nozze d’Oro
Gabriella Conedera e Adone Santomaso che hanno festeggiato
il felice traguardo con le figlie Mariuccia, Anita e Daniela, nipoti
e congiunti, ricordando lo scambio di anelli del 21 ottobre di 55
anni fa benedetto nell’arcidiaconale da don Carlo De Bernard.
Michela Cambosu e Tito Livio Ben il 4 luglio scorso hanno
festeggiato le nozze d’oro a San Vittore, con una Messa celebrata da don Lino Mottes al quale son rimasti legati da affettuosa
amicizia. Hanno ricordato che 50 anni fa a Taibon il loro “sì” fu
benedetto dal compianto don Gino Del Favero del quale pure
conservano un caro ricordo.
I cinque
fratelli Agnoli
ritornati...
...nuovamente
ad Agordo
per ricordare...
Martedì 6 settembre si sono
felicemente ritrovati e riabbracciati ad Agordo i figli viventi di
Gino Agnoli e Gisella Rossi,
che molti agordini ricordano
con simpatia: Mario, giunto da
Pistoia, Emma e Anna Maria
residenti ad Agordo, Marcella e
Giulio residenti rispettivamente
a Bruxelles e a Trento.
“È stato un incontro bello”
questo il loro entusiasta commento prima di salutarsi e ritornare a casa, “in un luogo meraviglioso, tanto amato: come un
sogno che non si dimentica, e
nel ricordo costante di mamma
e papà e dei due fratelli, perduti: la piccola Anna Maria ed
Edoardo”.
Ottobre 2016
42
Le felicitazioni e gli auguri
di “Echi” a...
Le Cento Primavere di...
...Rosalia Colle nata ad Agordo il 22 luglio 1916) ha festeggiato
il suo 100° compleanno nella sua casa a Genova, circondata dagli
affetti più cari: le figlie, i generi, nipoti, pronipoti e da numerosi
amici. Nella foto è con le figlie Giorgina e Giovanna e i loro mariti
Carlo e Franco e assieme a loro manda un affettuoso saluto alle
amicizie agordine.
96 candeline
per...
Festa grande a Valchesina di
Rivamonte lo scorso 15 luglio
per il 96° compleanno di Ida
Carmela Fossen, vedova Xaiz,
classe 1920, una delle persone
più anziane del paese.
Ancora lucida di mente, ha
spento con slancio le candeline
della torta attorniata dai sette figli
(ne ha avuti nove), da una decina
di nipoti e da cinque pronipoti,
l’ultimo nato due mesi fa.
Le zucche giganti di Devid
A quanto pare, la stagione micologica avrebbe lasciato quest’anno
alquanto a desiderare, deludendo le attese del sempre nutrito mondo
dei cercatori, soprattutto per quanto riguarda il prezioso porcino, il
«Boletus Edulis». Risulta che non sia sfuggita a tale sorte neppure
una sicura esperta come la signora Carla, costretta suo malgrado
a consolarsi condividendo la delusione (con un po’ di cinica soddisfazione) con il cugino Tète, suo storico contendente di primati nella
raccolta di miceti.
A confortare nonna Carla, incorsa fra l’altro nella fastidiosa disavventura di aver sbadatamente snidato uno stuolo arrabbiato di vespe di
terra…, ci ha pensato il nipote Devid il quale, assieme a papà Daniele,
si è dedicato alla raccolta di zucche giganti, andata a buon fine come
si può notare dalla foto. Di tutto rispetto il peso delle due figlie della
famiglia delle «Cucurbitaceae»: 28 e 26,400 chilogrammi con i quali la
nonna, collaudata cuoca, potrà non solo preparare gustose pietanze,
ma anche sfidare il Tète, ammesso che voglia a sua volta gettare il
guanto, nel campo degli... ortaggi.
Echi di Agordo
Personaggi agordini:
Dino Farenzena “Subiòt”
DALLE CAPACITÀ
RABDOMANTICHE
Dino Farenzena “Subiòt” agordino dalle singolari capacità
extrasensoriali.
Nelle nostre comunità sono
spesso presenti persone che si
distinguono per particolari doti in
grado di mettersi in luce nei vari
campi delle attività umane: è ad
esempio il caso della “Trèsa Speciéra” da Avoscan (1899-1976)
figura dalle indiscusse capacità
taumaturgiche per la cura di
problemi legati a infortuni dell’apparato scheletrico o muscolare
mentre, più indietro nel tempo,
è ancora assai diffusa a Fodóm
la fama dei poteri preveggenti
delle Popace de Lasta, sorelle
siamesi dalle precise e terribili
predizioni relative agli eventi del
XX° secolo.
Anche Dino Farenzena “Subiòt”
- attualmente residente a Taibon
- si situa nella categoria delle
persone naturalmente dotate di
alcune capacità extrasensoriali:
il suo campo d’azione non è
direttamente legato alla persona
quanto a un comparto comunque
estremamente importante nelle
attività umane: l’acqua.
Nato nel 1943 a Veràn di Agordo (della numerosa famiglia del
Tita), fin da bambino si ritrovò a
vivere esperienze sensitive rimaste per lungo tempo delle anonime casualità poi, con la maturità,
la consapevolezza di riuscire a
“vedere oltre il visibile” è diventata
una realtà che Dino “Subiòt” ha
ulteriormente sviluppato senza
mai farne un uso improprio.
Le percezioni extrasensoriali
di fondo furono messe in evidenza ormai vari decenni or
sono dall’anziano amico Angelo
Campedel di Taibon attraverso
una serie di precise casualità:
presa coscienza di alcune capacità sensoriali innate, negli anni
che seguirono Dino Farenzena
si dedicò a questo campo con
varie sperimentazioni affinando
le proprie competenze e il modus
operandi.
Persona semplice, dallo spiccato buon senso, le sue doti si
esprimono al meglio nella ricerca
dell’acqua con sistemi rabdomantici: il suo legno preferito è
il nocciolo.
Già da alcuni decenni la sua
presenza è stata richiesta dapprima in ambito locale ma via via
anche provinciale fino ad essere
intervenuto per ricerche idriche
nel sottosuolo triveneto: le sue
innate prestazioni hanno individuato con assoluta sicurezza
falde acquifere da pochi metri fino
a 200 metri di profondità oltre che
nel Bellunese (come nel caso di
Lósch), nel Trevigiano, nel Veronese, nel Collio, in Trentino, nelle
Valli Ladine.
Superando ogni iniziale incredulità delle persone coinvolte, le
operazioni sono andate sempre
a buon fine con la successiva
esplorazione diretta attraverso
sondaggi e la messa in opera
delle strumentazioni per la captazione; utilissima ad esempio la
sua consulenza per le ricerche
legate alle necessità dell’innevamento artificiale.
Dino Farenzena possiede indubbiamente delle potenzialità
Anche l’area del Rifugio ScarpaGurekian/Malga Lósch negli
anni ’90 venne indagata per la
ricerca di falde acquifere: qui
il “Subiòt” localizzò il sito del
pozzo (a destra).
di grande respiro fors’anche non
ancora sufficientemente indagate
in altri campi come la singolare
visione a distanza e altre capacità
di percezione remota.
In tal senso è da sottolineare
ad esempio la sua attiva partecipazione all’identificazione
dell’imbocco della “Galleria Breda” a Colle S.Lucia, operazione
necessaria per avviare i lavori
di recupero con finalità turistica
delle Miniere del Fursil; tra altri
interessanti casi, da segnalare
quelli legati alla localizzazione di
oggetti apparentemente smarriti
e irrecuperabili, ritrovati su indicazione del “Subiòt”, ottenuta
dopo attenta concentrazione su
quanto indicato dallo sconsolato
proprietario.
Quello di Dino Farenzena “Subiòt” è dunque un caso di assoluta
valenza: da tenere in attenzione
e da considerare nella giusta
misura per la realtà dei fatti ma
sicuramente parte di quella risorsa che è l’ancestrale sapere che
sta dentro di noi.
G. Fontanive
Echi di Agordo
Ottobre 2016
43
Un video di don Carlo De Bernard
racconta l’uomo e le sue emozioni
Enrosadira. Un filmato di
oltre sessanta minuti, autore
don Carlo De Bernard, che
ora, dopo tanti anni dalla sua
scomparsa (23 giugno 1982),
ci è stato riproposto attraverso
un dvd acquistabile (a scopo benefico pro Centro parrocchiale
di Agordo).
Un modo di ricordare persone
ed emozioni di anni lontani.
Emozioni vissute in montagna.
Emozioni che non muoiono
mai, sempre attuali. Un film
che solo la tenacia di Loris
Santomaso e di Italo Schena
ci consentono oggi di rivedere.
Un video che va oltre i silenzi
di don Carlo De Bernard, che
vive della sua cultura, della
sua vivacità intellettuale, della
poesia che era in lui, attraverso il suo linguaggio sintetico,
chiaro.
Enrosadira raccoglie alcune
delle sue escursioni più significative, cui don Carlo era
legato. Da Malga Duran sotto
le Moiazze, si espande ancora il
profumo di una polenta appena
versata, si innalzano i canti
dei suoi ragazzi. Quei canti di
aggregazione nascevano tra il
verde dei boschi, sulle vette
splendenti che sanno di luce.
Nel racconto di alcune delle
sue arrampicate, la corda gli
diventava amica, si trasformava
in un legame materiale fatto di
gentilezza, di dedizione, di lotte
comuni, di gioia condivisa.
E un momento importante
è dedicato anche ai seggiolai,
ai cónze de Riva. Quasi una
sosta questa tra le montagne di
casa, belle ma avare, ricche di
panorami, ma di “poco pan”,
che hanno costretto spesso i
loro figli a percorrere le strade
dell’emigrazione.
Quanti spunti ancora, quante
riflessioni! Sulla Schiara, sulle
Cime d’Auta, sulla Marmolada.
Al ritorno di ogni “avventura”
egli portava con sé a valle tutte
le voci dei monti, dei canti che
salivano al cielo, dei sassi che
rotolavano a valle. Anche la
voce del torrente che scorreva
verso la foce, come la sua vita
verso l’eternità.
Nel dvd, presentato il 22
luglio, su iniziativa della Parrocchia e della Sezione Agordina del Cai, nell’auditorium
gremito di gente (foto sopra) del
centro parrocchiale di Agordo
(il sogno della casa della gio-
ventù di don Carlo, ndr), che è
stato realizzato in forma digitale, tratto da un film 8 mm di fine
anni Sessanta, nella copertina
del medesimo, come all’inizio
del video stesso, ci appare
l’immagine di don Carlo nella
sua forma più seriosa, quasi
triste, fotografato accanto alla
sua amata roccia.
L’uomo e la montagna che lui
tanto amava, la sola, con alcuni
amici, a consentirci di carpire
un suo sorriso, qualche parola
in più. Ho avuto don Carlo com-
Da sn. Antonello Cibien, presidente della sezione Agordina del CAI,
Italo Schena, Loris Santomaso e monsignor Giorgio Lise.
...l’immagine di don Carlo nella sua forma più seriosa, quasi triste,
fotografato accanto alla sua amata roccia...
una solenne austerità, che mi
ha accompagnato anche lungo
gli impervi sentieri dei Monti
del Sole. L’amico che è riuscito
a “rubarmi” un’intervista per
la radio.
Credo fosse la mia prima
intervista.
Certamente un amico generoso che è tornato nella mia vita di
famiglia a “visitarmi” persino
dopo la morte in varie occasioni
per farmi dei singolari doni.
Lo ricordo nella poesia. O
Il significativo dipinto murale
realizzato all’ingresso del centro e
dedicato a don Carlo, appassionato
della montagna, dal laboratorio di
pittura di Laura Ballis della sezione
di Agordo dell’Università A/A.
pagno di escursioni sui monti,
conversatore intelligente sui
problemi della montagna, l’ho
avuto vicino nella sofferenza
quando si è allontanato da Agordo ove per 25 anni aveva svolto
l’incarico di arcidiacono (dal
1953 al 1977) e anche quando
ha dovuto lasciare questa vita
terrena.
Un amico che mi ha fatto
conoscere le suggestioni della
Via delle Bocchette nelle Dolomiti di Brenta, i loro scenari
di una bellezza spaventosa, di
meglio in una dedicata a “La
zigaréta”, alla sua “Muratti
méa”, che tanta compagnia ghe
féa. E ricordo quel particolare
distacco doloroso dalla sua Muratti, causato dalla malattia.
Un secondo amore oltre alla
montagna, alle sue amicizie che
non erano forse tante, ma ben
selezionate.
Gli ultimi versi della sua
poesia…
Ma, passada la zima
dei sessanta,
anca se l’amicizia
l’era tanta,
l’é mèio che se lassóne
con amor,
senza che ne reste
nessun rancor.
Giuliano Dal Mas
44
Ottobre 2016
Una via «per Vallì»
sui Cantoni di Pelsa
Come ricordare una cara
amica, compagna dei giovanili
anni di scuola, strappata troppo
presto alla vita che tanto amava, dopo aver combattuto fino
all’ultimo contro il male che
non perdona?
Per Stefano Santomaso, forte
quanto discreto alpinista agordino, autore di straordinarie
imprese che gli hanno meritato
l’ammissione al prestigioso
Club Accademico del Cai, non ci
Il sorriso di Vallì Dorigo.
sono stati dubbi. Dedicare al suo
nome una via sulle montagne
ad altri due alpinisti appartenenti
che anche lei tanto amava.
«Per Vallì», questo il nome come lui al Gruppo Rocciatori
dato al nuovo itinerario aperto Gir di Agordo e alla seziolo scorso mese d’agosto, si ne Agordina del Cai: Ermes
Dell’Agnola
svolge sulla
e Matteo Coparete giallasta, che hanno
stra dell’antiimpiegato sei
cima di Pelsa,
ore per vinfacente parte
cere le nove
del sottogruplunghezze di
po dei Cantoni
corda della
di Pelsa in Civia (300m).
vetta e situata
Via che è stata
appena a riaperta in stile
dosso a nord
tradizionale,
della ben nota
usando una
Torre Venequindicina di
zia. Si tratta di
chiodi, lasciati
un’arrampicain parete per
ta molto diretagevolare le
ta ed elegante
eventuali riche si svolge
al centro di Stefano Santomaso in un impegnati- petizioni, con
un grande pi- vo passaggio sull’anticima di Pelsa. difficoltà di
6° e 6°+ con
lastro ancora
passi
di
7°.
Ne
è uscito un
inviolato; a sinistra corre papiccolo
capolavoro
alpinistico,
rallelamente una via aperta dal
grande scalatore sud tirolese una salita quasi d’altri tempi,
Heini Holzer nel 1965, che un percorso autonomo in una
sfrutta una larga fenditura che zona del Civetta particolarmente
frequentata, aperto con naturadelimita il pilastro salito.
L’ascensione è stata compiuta lezza e spontaneità. «Anche per
da Stefano Santomaso assieme queste peculiarità», ha dichiarato visibilmente soddisfatto
Stefano Santomaso, «la nuova
salita è stata dedicata a Vallì
Dorigo di Agordo, coetanea e
“vecchia” compagna di banco a
scuola, per ricordare con affetto
la semplicità di spirito e la bontà
d’animo che la caratterizzavano. Appassionata di montagna
non perdeva occasione per
camminare sulle cime, sempre
disponibile a offrire col sorriso
la sua collaborazione al volontariato locale, purtroppo deceduta
prematuramente per malattia il
2 novembre dello scorso anno,
a soli 44 anni».
Il tracciato della via «Per Vallì».
Echi di Agordo
IN MEMORIA DI
Avv. Nello Ronchi, in prossimità del 30° anniversario della
morte, avvenuta il 7 dicembre
1986 all’ospedale di Feltre, la
nostra comunità sente il dovere
di rievocarne la memoria con
affettuosa gratitudine.
Ricordiamo, in particolare,
che dal 1978 al 1986 - uomo
di vasta cultura impegnato
in innumerevoli iniziative di
salvaguardia della montagna e
recupero del patrimonio storico
artistico - è stato un motore determinanate nel grande restauro
della chiesa arcidiaconale,
affiancando continuamente
don Lino Mottes nell’apposito
comitato, per cui va considerato
un “benefattore di Agordo e
dell’Agordino”.
Vito Valcozzena, “Da cinque
anni (9 dicembre 2011) vive
nella luce del Signore e nei
nostri pensieri. La moglie e le
figlie”.
Cesare Gobbis, nel 6° anniversario della morte (20 novembre
2010), la moglie, i figli e i
nipoti lo ricordano ai parenti e
agli amici che gli hanno voluto bene e lo affidano alla loro
preghiera.
Antonio Favretti, lo hanno
ricordato i congiunti e con gratitudine anche la nostra comunità
nel 9° anniversario della morte
(27 settembre 2007).
Maria Santel in Bressan. “Nel
5° anniversario della tua morte
(22 dicembre 2011), sei sempre
nel cuore del marito, dei figli e
di chi ti ha voluto bene”.
L’unica cosa importante della vita sono le tracce
dell’amore che lasciamo dietro di noi, quando
siamo costretti ad andarcene e a congedarci.
(Albert Schweitzer)
Echi di Agordo
“L’eterno riposo
dona loro,
o Signore...
Ottobre 2016
IN MEMORIA DI
Ada Spat Dell’Osbel, nel ventesimo anniversario della scomparsa (20 settembre 1996) la ricordano con grande affetto i figli
Sabrina, Damiano, Elena e le rispettive famiglie.
Sara Cecchella, La ricordano
con immenso affetto coloro
che continuano ad amarla (21
settembre 2008)
Dino Scussel, “Il 29 agosto
sono stati quattro anni...
Tempo... che cosa sei? Fai
mutare le stagioni quando
passi... eppure non ti vedo.
Corri senza tregua e io... non
riesco ad afferrarti. Sfiori il
mio corpo... eppure non avverto il tuo tocco. Mi prendi
per mano e mi accompagni nei
meandri della mia vita. Quando vorrai, mi farai dono del tuo
segreto? Insieme ci fermeremo
e... immersi nella beatitudine
sconfinata, contempleremo
l’essenza della vita. Essenza,
che non cesserà di esistere.
Nadia e Miriam”
Massimo Da Rif, dopo 21
anni (26 novembre 1995) “...
sei sempre nel nostro cuore. I
tuoi cari”.
45
“...splenda ad essi
la luce perpetua
e riposino in pace”
Clementina Dalla Putta (+11-5-1994) ed Enrico Santomaso
(+1-2-2005) “Vi ricordiamo sempre con tanto affetto. I vostri
figli Damiana, Sara, Giovanni e Attilio”
Elena De Pellegrin (nata a
Colvignas il 29-06-1942 –
morta a. Sopracroda (Belluno
il 23-06-2016), La ricordano ai
compaesani agordini il marito
Severino con i figli Donatella,
Diletta e Christian tutti De
Pellegrin.
Cleonice Consolini Bassi,
che riposa nel cimitero di Maderno sul Garda (BS) accanto
al suo adorato Beppino, nel 4°
anniversario (24 agosto 2008),
la figlia Gianna con Camillo,
Claudio e le nipotine Laura e
Annalisa la ricordano con tanto
affetto a tutti i cari agordini.
Renata Soppera in Costantini, nel 2° anniversario (15
settembre 2014) La ricordano
con immenso affetto il marito, i
figli, nipoti e famigliari tutti.
Ines Miana Santomaso, nel
33° anniversario (29 novembre
1983) “Ciao, mamma, sei sempre viva più che mai nei nostri
cuori riconoscenti per l'amore
e l’esempio che ci hai donato.
I tuoi figli con nipoti, pronipoti
e parenti”.
Carmela De Zolt in Fusina,
nel 1° anniversario (28.9.2015)
“Non esiste separazione finché
esiste il ricordo. Marcello”.
“Il ricordo
dei buoni
resta per sempre”
Giorgio Da Ronch, nel 14°
anniversario (21 novembre
2002), è ricordato con grande affetto dalla moglie Edi,
dalle figlie Laura e Nadia e
parenti tutti. “Ogni momento
non dura che un soffio! L’uomo non è che un’ombra che
passa. Tutto il suo agitarsi
è vanità: egli raduna, né sa
chi raccoglie. Ma egli vive
(Salmo 39).
Ottobre 2016
46
Echi di Agordo
I Fiori della Vita
anagrafe parrocchiale
Le quattro generazioni e...
BATTEZZATI
Rinati dall’acqua alla luce
8. Capretta Kevin, battezzato il 22 maggio 2016 (n. 10.06.2015)
9. Mosca Sara
b. il 18 agosto
(n. 21.10.2015)
La bisnonna Alma Pasquali con la figlia Jole e il nipote Simone
è felice di presentare a tutti i parenti vicini e lontani e agli agordini
il suo primo pronipote: Manuel.
10. Sirena Stefano b. il 20 agosto
(n.28.05.2016)
Noemi Callegari in braccio a mamma Nicole Pegoraro con
accanto, sorridenti e orgogliose, la nonna Isabella De Nardin e la
bisnonna Dina Dal Mut.
...Fiocco
rosa
a Rif
Il 6 luglio di
quest’anno è nata
Aurora Olivier
che ha aumentato il
gioioso numero dei
“Bòce da Rif”, ma in
particolare è venuta
a far compagnia a
Devid, rendendo felici mamma Genny
e papà Daniele, i
nonni Maria Pia,
Fabrizio, Carla e
Stefano, ma soprattutto la nonna Alma,
divenuta ancora una
volta bisnonna!
11. Callegari Noemi, (nella foto) b. il 4 settembre (n. 4.05.2016)
12. Barillari Leonardo, b. il 18 settembre (n. 7.10.2015)
13. De Toffol Thomas, b. il 2 ottobre (n. 27.04.2016)
14. Cassol Benvegnù Mariacarla, b. il 9 ottobre (n. 2.08.2016)
15. Soppelsa Davide, b. 16.10.2016 (n. 08.2.2016)
Echi di Agordo
Ottobre 2016
47
anagrafe parrocchiale
DEFUNTI - Riposino in pace
29. Sorarù Giuseppe, di anni
90, il 19 settembre
20. Maieron Matteo, di anni
68, il 27 giugno
25. De Martin Aldo, di anni
87, il 10 agosto
27. Farenzena Amabile ved.
Dorigo, il 30 agosto
21. De Nardin Sandro, di anni
68, il 10 luglio
30. Nardi Pietro, di anni 73,
il 4 ottobre
26. Zasso Oliva ved. Zanin, di
anni 92, il 18 agosto
22. Levis Gemma, di anni 99,
il 13 luglio
28. De Riva Nella ved. Da Rif,
di anni 95 il 14 settembre
PROSSIMI APPUNTAMENTI
DA SEGNARE IN AGENDA
Domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re
Chiusura Anno Giubilare della Misericordia
ore 18.30 34a S.Messa per i Caduti sul Lavoro (Nuova
Corale) - Termine anno liturgico
31. Rumor Rosina ved. Zasso,
di anni 85, il 7 ottobre
Martedì 22 novembre
ore 18,30 S.Messa in onore di Santa Cecilia (Patrona
dei musicisti)
Domenica 27 novembre
1a Domenica d’Avvento (Colletta alimentare nazionale)
23. Fusina Giorgio, di anni 85,
il 3 agosto (morto a Monza)
Sabato 3 dicembre
ore 10.00 S.Messa in onore di Santa Barbara con gli
studenti del “Follador”, Periti minerari ed ex minatori
Giovedì 8 dicembre,
ore 20.30 in Arcidiaconale - Concerto di Arpa e Oboe
del "Rondò Duo" (Chiara Gasparotto e Angelo Martin) con
offerta libera a favore dei terremotati del Centro Italia.
32. Dalla Zuanna Bruno, di
anni 68, il 19 ottobre
Lunedì 26 dicembre
ore 21.00 Concerto di Natale del Coro Agordo nel 50°
della sua fondazione.
24. Gaz Domenica, ved. Dell’Andrea, di anni 95, il 6 agosto
Ricordando che la collaborazione a “Echi di Agordo”
è sempre auspicata e gradita, ci scusiamo per non aver
potuto, per mancanza di spazio e di... tempo, dar conto
di varie altre iniziative e manifestazioni dell’estate.
33. Forcellini Erminio, di
anni 76, il 22 ottobre (sepolto
a La Valle)
48
Giornata della cultura italiana in Bulgaria: 24 settembre
2016. Cercata da anni, voluta e
proclamata da Plovdiv (l’antica
Filippopoli), 400.000 abitanti,
seconda città più importante
della Bulgaria, dopo la capitale
Sofia. E in questa occasione,
nella Biblioteca della città,
dove un locale è ricco di soli
libri italiani, dove i professori
universitari hanno dissertato
su Ungaretti, Dante, Montale,
l’ospite d’onore è stato Giuliano Dal Mas.
Accolto con gli onori delle
persone importanti, cui certamente non era abituato, Giuliano è stato presentato a un
pubblico interessato, volgendo
l’attenzione e l’interesse a tutte
le sue opere d’arte, di storia,
di montagna, di poesia. Con il
desiderio di conoscere nella sua
globalità la persona e attraverso
lui l’Italia.
Allieve del Liceo Linguistico
si sono cimentate con abilità,
nonostante solo due anni di
studio della lingua, nella lettura e traduzione in bulgaro di
alcuni brani dei suoi libri, con
scioltezza ma non poco timore.
Un interprete di eccezionale
cultura italiana ed esperienza,
ha creato il “trade-union” tra
il pubblico e l’autore, dando
brillantezza alla serata organizzata dalla dott.ssa Anahit,
durata oltre quattro ore, in
una carrellata di suggestioni e
testimonianze, con la presenza
attiva di Confesercenti Bulgara
attraverso la sua Presidente
Norma Saccardo.
Una giornalista bulgara, già
direttrice della Radio di Plovdiv, ha illustrato ai presenti, i
palazzi della città progettati dagli architetti italiani, già studiati
in una sua ampia pubblicazione.
Il console attuale e quello emerito hanno fatto gli onori di casa
e con lui tante professoresse di
Liceo e dell’Università.
Ma bisogna anche aggiungere che, uscendo nella città di
Plovdiv, città ultramillenaria,
scelta per il 2019 come Capitale
Europea della Cultura, i primi
reperti parlano dell’età della
pietra, del rame, del bronzo, gli
Italiani non possono che sentirsi a casa. Oltre ai locali con
chiari nomi italiani, dominano
al centro, sui vari colli dove si
snoda la parte vecchia della
città, imponenti resti dell’antica Roma, le vie lastricate, il
teatro, lo stadio che ospitava
sino a 30.000 persone, evidenziati e curati con ricercatezza
e orgoglio.
Ottobre 2016
Echi di Agordo
Dalle Dolomiti ai Balcani:
Giuliano Dal Mas
in trasferta tra gli amanti
della cultura italiana
Importante esperienza del noto
scrittore bellunese-agordino,
nostro prezioso collaboratore,
che ha portato in Bulgaria attraverso le sue opere d’arte, di
storia, di montagna e di poesia
il respiro e il profumo culturale
delle Dolomiti e dell’Italia.
24 settembre 2016. Bulgaria: Giuliano Dal Mas ospite d’onore della Biblioteca della città di Plovdiv
(l’antica Filippopoli), dove un locale è ricco di soli libri italiani.
Tutto questo in ambiente ricco di storia e di archeologia, dai
Traci ai Turchi, ai Bizantini, ai
Bulgari, dove convivono pacificamente musulmani, cristiani
ortodossi e cattolici, in un’armonia di elegante bellezza.
Floriana Santomaso
Cesare, il guardiano
della piazza
...l’amico Gio lo canzona bonariamente così, ma lui ormai è invece
il fedele “guardiano” video delle
uscite dell’amico Coro Agordo.
“ECHI di AGORDO”
Anno LXXXII - n. 4-5 - 2016
registrazione del Tribunale di Belluno n. 12/90 dell’ 8/8/1990;
col permesso dell’Autorità Ecclesiastica.
Mons. Giorgio Lise, Arcidiacono - Direttore Responsabile
32021 Agordo (BL) - Dolomiti - tel. 0437/62143.
Spedizione in abb. postale D.L.335/2003 (conv. in L.27.2.2004,
n.46), art.1, c.2, DCB, BL.
c.c.p. n. 10163327
Composizione e impaginazione computerizzate a cura di
Loris Santomaso e Toni Pampanin
e-mail: [email protected] - [email protected]
www.agordo.diocesi.it
Stampa: Tipografia Piave - Belluno