Echi-3-2016 - Parrocchia di Agordo
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Echi-3-2016 - Parrocchia di Agordo
Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003 (conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL Anno LXXXII - n. 4-5 - Agosto-Ottobre 2016 www.agordo.diocesi.it Taxe perçue - Tassa riscossa 32100 BELLUNO - ITALIA BIMESTRALE DELLA PIEVE ARCIDIACONALE DI SANTA MARIA DI AGORDO È stato davvero un bel settembre. Ci sono stati giorni in cui un cielo terso avvolgeva dal mattino alla sera - e anche di notte - il cielo della nostra valle: contorni nitidissimi, luce abbagliante, colori vivaci, distanze che sembravano ridursi tra noi e le montagne, i prati, le colline… Si respirava aria di novità, si sentiva crescere la voglia di fare, quasi per rispondere all’aria frizzante che, come una bambina impertinente, ti pizzica le guance e ti mantiene sveglio… E io guardavo queste meraviglie che abbracciavano la Conca in maniera così poderosa da sembrare un augurio particolare in vista dell’autunno che segna il riprendere delle attività: augurio di freschezza, di vivacità, di limpidezza, di gioia, di vita. Grazie, Signore, per la novità che portano le stagioni: sempre uguali eppure sempre diverse. Esse ci invitano a osservare lo scorrere del tempo cogliendo i Foto di Barbara Benvegnù Da settembre a... novembre Sommario La prima Assemblea " 2 Spigolando in Archivio " 3 Comunità in cammino.. " 5 Pastorale giovanile " 6 I nostri capitelli " 8 La visita del vescovo "10 La pagina foraniale "11 Il racconto di Cielo blu "13 Il “Centro Sollievo” “ 14 Solidarietà/Volontariato “ 15 Dal Comune... "19 Cronachetta Agordina "20 I 50 anni del Coro Agordo "21 Dedicato a... Mariannina "25 Una donna al CAI “ 27 Il ritorno di Mario Dorigo "31 L’alluvione del ’66 “ 32 Dal mondo scuola " 34 Felicitazioni e auguri "41 L’Enrosadira di don Carlo "43 In memoria/Anagrafe " 44-48 Foto di Federico Costa grandi doni che tu, nel tempo, ci fai. Grazie, Signore, per le persone che qui vivono o fin qui giungono, spesso sempre le stesse, eppure anch’esse ogni giorno nuove perché la tua presenza in loro, le rende così: un dono sempre nuovo posto sulla nostra strada per camminare insieme verso di te. Grazie, Signore, per le attività che in questa Comunità ci hai permesso, ci permetti e ci permetterai di fare. Noi vorremmo che chi ci incontra, avvertisse la tua stessa presenza e potesse sentirsi rinnovato e fresco, simile al settembre di cui ci hai fatto dono! Quando “Echi” entrerà nelle nostre case sarà già novembre inoltrato, che abbiamo aperto con la solennità dei Santi e la commemorazione dei defunti. Il Papa emerito, Benedetto, in un libro recente, ad una precisa domanda, risponde: “Bisogna prepararsi alla morte. Non nel senso di compiere certi atti, ma di vivere preparandosi a superare l’ultimo esame di fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarci davanti a Lui e ai Santi, agli amici e ai nemici. Ad accettare, diciamo, la finitezza di questa vita… Pensando sempre che la fine si avvicina. Cercando di prepararci a quel momento e soprattutto tenendolo sempre presente. L’importante non è immaginarselo, ma vivere nella consapevolezza che tutta la vita tende a questo incontro”. E se ci preparassimo a quello che è il momento più certo della nostra vita, cercando di essere limpidi e belli, nuovi e frizzanti come il settembre che abbiamo vissuto? Pensiamoci mentre ci rechiamo sulle tombe dei nostri cari: non è un momento da vivere come “convenzione sociale” (non si può non farlo!), ma come riflessione personale e comunitaria su quell’“incontro ultimo e definitivo” per realizzare il quale la morte è il passaggio obbligato. Ho voluto mettere insieme il mese di settembre apparsomi in tutta la sua vitalità e freschezza, col mese di novembre, nella nostra mente forse più piatto e oscuro. Perché? Perché sono le due facce della nostra vita che è unica! E ce l’abbiamo - solo questa! - per prepararci alla Vita vera, a quella Felicità “settembrina” che sarà eterna! Pensiamoci. Don Giorgio Ottobre 2016 2 Echi di Agordo La prima Assemblea Parrocchiale: RICERCA DI SINODALITA’ Abbiamo vissuto, il 25 settembre scorso, l’esperienza dell’Assemblea parrocchiale, tenutasi in chiesa e presieduta dall’Arcidiacono. Il tema, ben evidenziato da un cartellone allestito dai giovani, era: “Per un nuovo cammino insieme”. È stata la prima esperienza e ci è parsa positiva. Anzitutto per il lavoro che l’ha preparata, che ha coinvolto diverse persone del Consiglio pastorale; poi per l’uso che è stato fatto della “cassetta delle idee” (dove sono stati inseriti 28 messaggi, riflessioni, desideri, puntualizzazioni, critiche – materiale utile per la discussione all’interno del Consiglio pastorale). Infine per la partecipazione: circa un centinaio di persone che ha pregato insieme, ha ascoltato le relazioni e gli interventi effettuati in Assemblea. L’Eucaristia domenicale ha concluso la mattinata che ha avuto un’appendice nel rinfresco preparato a sottolineare che l’incontro tra persone nel nome dell’unica fede, deve essere sempre improntato alla gioia e alla condivisione. Per l’occasione è stata offerta anche una “T-shirt” con l’immagine dell’Arcidiaconale e il motto del Vescovo Renato “Va’dai miei fratelli”, a ricordarci che la Chiesa o è missionaria o rischia di inaridirsi e chiudersi in se stessa. L’auspicio è che questo momento assembleare possa diventare tappa annuale nel cammino di crescita della nostra comunità parrocchiale. Pare giusto pubblicare, in estrema sintesi, il contenuto degli interventi scritti trovati nella “cassetta delle idee” posta in chiesa. Sono stati depositati 28 interventi. Due, via e-mail. *** 1. Emerge il problema della partecipazione scarsa alla Messa: viene chiesto di studiare se non sia possibile vivacizzare le celebrazioni anche per favorire la partecipazione delle famiglie con i figli; questo, soprattutto nel settore dei canti pensando alla presenza di un gruppo di persone che, partecipando al canto, aiutino e incoraggino altri a farlo. Viene suggerito di trovare il modo di provare le confessioni per i bambini e i ragazzi (maggiore disponibilità) e il sacramento dell’Unzione degli infermi (maggiore conoscenza). Viene chiesto che possa essere garantita maggior- Ci si augura che il Gruppo “Famiglie in Parrocchia” possa vedere altre coppie inserirsi per questa esperienza di incontri mensili arricchenti dal punto di vista umano e cristiano. C’è lo sfogo amaro di un giovane che si è sentito emarginato dai suoi coetanei, che non si sente attratto dalle liturgie che vengono celebrate (canti in particolare), che auspica maggiore accoglienza al Centro parrocchiale. Un altro giovane chiede di affrontare seriamente proprio con i giovani il tema dell’eutanasia, dopo il fatto della “morte dolce” data ad un ragazzo in Belgio. *** ...si respirava aria di novità, si sentiva crescere la voglia di fare, quasi per rispondere all’aria frizzante... (foto di Barbara Benvegnù) canti nuovi (oltre a quelli proposti dal foglietto domenicale), magari prima delle Messe. Qualcuno suggerisce anche alcuni cambiamenti di orari sia per le Messe che per il rosario che normalmente si recita per i defunti. Ci sono degli auspici che riguardano mente l’assistenza religiosa all’Ospedale. A questo proposito si comunica che è in dirittura d’arrivo una soluzione concordata col vescovo e un sacerdote della zona. *** 2. Per quanto riguarda la carità, viene espresso il bisogno che venga istituito in parrocchia un centro “caritas”. Qualcuno auspica maggiore vicinanza agli anziani e persone colpite da lutti e crescita tra tutti di atteggiamenti di comprensione e amicizia. *** 3. Per l’ambito educativoformativo, viene auspicata attenzione ai giovani con la collaborazione dei genitori e l’utilizzo pieno del Centro parrocchiale; nuovo impulso alla catechesi, coinvolgendo i genitori. Una piccola chiosa: la cosa importante era che chi avesse avuto qualcosa da dire, in bene o in male, lo potesse fare. Ed è stato fatto. Mi permetto solo una osservazione che vale per ogni situazione, anche per la vita di una parrocchia: le cose negative si superano non rifugiandosi altrove, ma cercando di cambiare le cose dall’interno. Spero che l’Assemblea che stiamo celebrando ci aiuti in questo cammino. Riporto la conclusione di una riflessione giunta via e-mail, che mi pare molto significativa: “…importanti, nella vita della Chiesa, ma non solo, sono le persone. Le attività, le realizzazioni sono opportunità che aiutano nella ricerca di Dio, ma al centro ci sono sempre le persone in cammino che – se siamo attenti – ci fanno trovare un ‘pezzetto’ di Dio”. A tutti noi l’augurio di saperci impegnare davvero per “un nuovo cammino insieme”. L’Arcidiacono Echi di Agordo Ci sembra interessante ma anche doveroso ricordare l’Arcidiacono Giacomo Antonio Businelli (in alcuni documenti anche Businello), che durante il suo percorso ecclesiastico nell’Agordino, tra le tante vicende personali, con la sua decisione del 2 aprile1775, ha sovvertito la storia della Pieve di Agordo che da secoli, ma sicuramente dal 1484, data dell’ultima revisione dello Statuto Ecclesiastico, era gestita da tre comparroci. Don Giacomo proveniente da Spilimbergo (nato nel 1734, ordinato sacerdote nel 1758), fu prima parroco di Tiser (1770-1774), poi comparroco (1774-1775) e quindi parroco (1775-1786) con il titolo di san Michele di La Valle e infine Arcidiacono (1786-1807) con il titolo di Santa Maria di Agordo. La comparrocchialità era nata per soddisfare le esigenze di una Pieve importante e consisteva nel servizio dei sacerdoti delle tre chiese più prossime (Agordo, La Valle, Voltago) che esercitavano e celebravano nell’Arcidiaconale a turno settimanale (perciò detto servizio ebdomadario). Dovevano abitare ad Agordo. Era imposto un cerimoniale da seguire come, ad esempio, l’ordine nelle processioni, il posto nel presbiterio durante le cerimonie delle festività principali e altro ancora. Le chiese più lontane (Gosaldo, Tiser, Frassenè, ecc.) proprio perché le persone avevano più difficoltà a raggiungere la Pieve, lentamente nel tempo, erano state rese autonome, con un sacerdote proprio in loco. L’Arcidiacono aveva il titolo di Rettore della chiesa di S. Maria di Agordo, un sacerdote era Rettore della chiesa dei Santi Vittore e Corona alias san Tomaso di Voltago e infine un terzo era il Rettore della chiesa di San Michele a La Valle. Questo tipo di servizio verso il 1740 fu osteggiato dall’arcidiacono (Carlo Bottaini) perché si vedeva defraudato di parte del suo Beneficio a favore degli altri due, che oltre a ciò avevano a loro vantaggio pure il Beneficio proveniente dalle parrocchie cui erano titolari. Tale situazione creò un contenzioso che durò molti anni. Anche gli abitanti di La Valle nel 1773 rivolgono suppliche perché vogliono il sacerdote in paese, ma anche il nuovo Ottobre 2016 3 a cura di GABRIELE BERNARDI La fine della Comparrocchialità con l’Arcidiacono Giacomo Antonio Businelli fondamentale tappa della vita ecclesiale di Agordo Parroco Businelli, fa resistenza e si apre una lite. La vertenza si conclude finalmente con un accordo che prevede di portare la residenza in parrocchia, nella canonica costruita allo scopo. Il 2 aprile 1775 il parroco, costretto dal parere del Consiglio Giovanni Felice Menegazzi, 24° arcidiacono di Agordo dal 1807 al 1834. di Agordo e dal decreto dogale, cede alle insistenze e si trasferisce a La Valle, lasciando la “casa in Agordo, chiamata la Canonica posta nella Piazza della Pieve vicino alla fontana”, con piena soddisfazione della popolazione. Con questo atto cessa ogni vincolo di comparrocchialità con la Pieve di Agordo e la chiesa di san Michele Arcangelo di La Valle diviene libera e indipendente. La Parrochia di Voltago risolve l’annoso problema nel 1786. In seguito alla rinuncia del Beneficio Arcidiaconale fatta da Alleandro Castrodardo, il giorno 11 maggio 1786 il Vescovo elegge Arcidiacono di Agordo don Giacomo Businelli. Per festeggiarlo “Fù fatto Campanò con il Campanon, e fù accompagnato con Tamburri e Trombe in casa Crotta dove era alloggiato”. Probabile che questa abitazione fosse la stessa che aveva lasciato nel 1775, una dipendenza di Casa Crotta. Il 17 giugno 1801 il Businelli, per motivi personali, rinuncia al titolo; ma dopo le insistenze del Consiglio della Comunità agordina accolte dal Vescovo che le fa proprie, l’arcidiacono ritorna sui suoi passi, cede alla volontà di tutti, ritira la rinuncia e di nuovo accetta l’incarico. Mansione che svolgerà nel migliore dei modi. Purtroppo nel luglio del 1806 l’arcidiacono non sta bene, ha difficoltà nei contatti interpersonali, trascura le sue competenze, crea dei disagi anche nell’ambito del bilancio economico della Canonica. Il Vescovo Luigi Zuppani è preoccupato, non sa come risolvere (segue a pag. 4) Ottobre 2016 4 (segue da pag. 3) il delicato problema. L’imperativo è che l’arcidiacono non deve più essere lasciato solo. Mons. Zuppani chiede aiuto! Anche la Municipalità di Agordo è preoccupata e incarica il Vescovo di prendere gli opportuni provvedimenti. Il presule tenta tutte le possibili soluzioni, purtroppo dall’ospedale dove era sicuro di avere aiuto riceve una risposta negativa. La direzione ospedaliera La fine della Comparrocchialità tempo, trova subito la soluzione incaricando ad economo il Curato di Gosaldo don Giovanni Felice Menegazzi. Ecco come lo raccomanda all’Autorità: “...La sua prudenza, la sua Dottrina, il suo Zelo, e le altre sue qualità non oscurate da certi vizi troppo Comuni sono note a tutti; siccome a me lo rendono caro, così sono persuaso che lo rendano accennato nella casa del sig.r Mattei, che se vi fosse qualche differenza intorno alla spesa ciò non deve impedire la esecuzione del progetto...”. Il contratto con il signor Mattei fu concluso valutando il compenso in £ 6:- al giorno, che verrà offerto dalla Municipalità Agordina, alla quale il vescovo, il 1° settembre, così esprime la sua soddisfazione e Archidiaconorum sepulcra - La tomba degli arcidiaconi nel cimitero di Agordo. ha bisogno di garanzie per il quotidiano mantenimento e non può fornire un’assistenza continua poiché il malato è bisognoso oltre che di cure anche di essere sempre “guardato”. Neppure la soluzione di collocarlo nei conventi è fattibile in quanto gli edifici sono occupati dalle truppe e rimane appena lo spazio per i religiosi. Mentre il vescovo dispera di poter trovare una casa privata che accolga l’infelice, ecco profilarsi una possibile soluzione (22 agosto). Arriva la notizia “...dal sig.r Arciprete Scarpis... che il sig,r Antonio Mattei è disposto a riceverlo a casa sua e somministrargli il necessario vitto per quel tanto che sarà giudicato conveniente e giusto...”. Nel frattempo, mons. Zuppani é sollecitato dalla Municipalità a non dimenticare neppure la critica situazione venutasi a creare per mancanza di assistenza spirituale nella Comunità, dovuta all’assenza dell’arcidiacono. Il vescovo non perde Echi di Agordo ancora grato a tutta codesta popolazione. Io però caldamente lo raccomando a codesta benemerita Municipalità. Il primo atto con cui essa dimostrerà la sua compiacenza al sig.r Economo, senza il quale ne egli, ne nessun altro assumerebbe il governo della Parrocchia deve esser quello di render libera la Canonica, collocando il sig.r Arcidiacono come di sopra ho gratitudine: “...Sono contentissimo di aver provveduto l’infelice Arcidiacono di un buon Ospite, la Canonica di un buon Economo, la Parrocchia di un buon Pastore... Coi sentimenti più sinceri di riconoscenza, di stima, di rispetto mi pregio di protestarmi L.Zuppani - Vicario Capitolare”. Finalmente, l’arcidiacono viene accolto fraternamente nella famiglia di Antonio Mattei abitante ad Agordo in Contrada dei Signori al n° 61. La famiglia è formata da 4 individui, Antonio (1768), la moglie Giovanna Bagini (1773) sposata il 7 ottobre 1791, il sacerdote Giuseppe Bagini fu Marco (19.3.1744) e la domestica del prete Lucia Buttol (30.8.1756). Giovanna è la nipote di don Giuseppe. A favorire la soluzione probabilmente è il legame di affezionata amicizia tra don Giacomo e don Giuseppe Bagini che a quel tempo (dal 1783) era prima Mansionario, poi economo spirituale e Cooperatore Curato a Rivamonte. L’arcidiacono Businelli, dopo un anno di sofferenze e tribolazioni, ma amorevolmente assistito, il 1° luglio1807 muore e come si legge nel VI° libro dei Morti dal 1799 al 1816, il “2 luglio 1807 il Rev.ndo D. Giacomo Antonio Businello Arcidiacono di questa Matrice d’anni 73 c.a. Munito de’ Santissimi Sacramenti Jeri passò all’eternità, e licenziato il di Lui Cadavere dall’uff.o Civile, oggi fu sepolto nel Tumulo dei Sacerdoti coll’assistenza del Rev.ndo p. Pietro Toneguti Parroco della Valle, ed il Rev. ndo Clero, e Chierici”. Al suo posto, il 13 dicembre del 1807, verrà nominato arcidiacono Giovanni Felice Menegazzi. G.B. Bibliografia: - F.Tamis, Storia dell’Agordino, II° - Archivio Storico Belluno Feltre Cadore - Anno VI° 1934 - Bibl. Arch. St. Arcid. - doc. vari L’arcidiacono Businelli, dopo un anno di sofferenze e tribolazioni, ma amorevolmente assistito, il 1° luglio1807 muore come si legge nel VI° libro dei Morti dal 1799 al 1816. Ottobre 2016 Echi di Agordo 5 COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO Incontri di catechismo per i nostri ragazzi: La “Giornata della Speranza” ISCRITTI: Agli incontri di catechismo partecipano quest’anno circa un centinaio di ragazzi della Scuola Primaria. GIORNO: Mercoledì LUOGO: Centro parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio” ORARI: Gruppi della seconda classe: ore 16.00 - 17.00 A. Suor Francesca Chemello B. Renata Laveder Gruppi della terza classe: ore 16.00 - 17.00 A. Daniela Farenzena - Nicola Savio B. Daniela Santomaso C. Suor Cristina Trivellato Gruppi della quarta classe: ore 15.00 - 16.00 (Prima Confessione) A. Chiara Marcon B. Erika Costa - Anna Parissenti C. Irene Costa Gruppi della quinta classe: ore 15.00 - 16.00 (Cresima ed Eucaristia) A. Maria Case B. Maria Teresa Cirronis C. Giuseppina Gaz Domenica 18 settembre abbiamo celebrato l’ormai tradizionale “Giornata della Speranza”. Durante la Messa parrocchiale, animata dal Coro “A. Dalmistro” di Coste di Maser (TV) (v. foto sotto), una dozzina di anziani della nostra parrocchia ha ricevuto l’Unzione degli Infermi, Sacramento della speranza cristiana. Era presente anche un nutrito gruppo di sorelle e barellieri dell’Unitalsi che accompa- gnano annualmente i malati a Lourdes. Don Giorgio ha invitato i presenti a guardare le cose negative della vita con gli occhi stessi di Dio, da veri “figli della luce” in modo da non perdere mai la serenità e la gioia interiore. Al termine della Messa, un ricordo da Lourdes da parte dell’Arcidiacono che ha anche offerto - a nome dell’Unitalsi - una boccetta di acqua proveniente dalla sorgente della Grotta di Massabielle. Non c’è catechismo: - il 2 novembre - Durante le vacanze di Natale - Mercoledì delle Ceneri - Durante le vacanze di Pasqua - Qualora, di mercoledì, non ci fosse scuola Il nostro benvenuto a Don Luciano Todesco Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, da alcune settimane è tra noi il sabato pomeriggio per seguire i ragazzi e i giovani. La domenica, sarà a disposizione per la celebrazione delle Messe dove gli verrà chiesto. Ha accettato volentieri e gli auguriamo buon lavoro. GRUPPO DOPO-CRESIMA: Ci saranno due Gruppi “Dopo-Cresima” guidati da una coppia di sposi e da alcuni giovani, seguiti da don Luciano. Il primo gruppo, guidato dalla coppia di sposi Stefano ed Eleonora, si riunirà quindicinalmente, il venerdì, dalle 17.30 alle 19.00, al Centro parrocchiale. Per l’altro gruppo che continuerà il percorso degli anni scorsi e guidato da acluni giovani, non sono ancora state fissate le date. Ottobre 2016 6 Echi di Agordo COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO L’avventura dei campeggi 2016 Pomi d’ottone e manici di zucchine Nella prima mattinata del 18 giugno e in quella del 3 luglio, cominciano i turni (prima quello delle elementari, poi quello delle medie) del nuovo anno di campeggio organizzato dalla Pastorale Giovanile Agordina. I bambini erano così impazienti di cominciare o ricominciare questa fantastica avventura, che hanno iniziato ad arrivare ancor prima dell’orario concordato con i genitori (anch’essi impazienti di affidarci i loro pargoletti): ma questo non ha spaventato noi animatori che, già pronti dal giorno prima, abbiamo iniziato ad accogliere i veterani del campeggio e a conoscere invece i bambini alla prima esperienza attraverso giochi, chiacchiere e risate. Quest’anno il campeggio si è svolto non più, come da molti anni a questa parte, a Casera Copàda (luogo che però continua a rimanere nel nostro cuore), bensì a Gosaldo, nelle sue frazioni di Masoch per le elementari e Piole per le medie. La novità di quest’anno è stata lasciare le tende per tornare ad alloggiare in camerate, in due belle e ben fornite strutture di proprietà di parrocchie venete. Tutte le nostre giornate sono trascorse, sia per i ragazzi che per noi animatori, all’insegna del divertimento, attraverso i vari giochi che abbiamo proposto, da quelli classici come commando (sempre molto apprezzato e che trasmette molte emozioni) ad altri più nuovi, a quelli improvvisati nei vari momenti liberi; all’insegna dello sport, come la ginnastica e i balli mattutini, la gita e la caccia al tesoro; all’insegna del servizio, con la sistemazione delle camere, la preparazione del refettorio e la pulizia dei bagni. Non dimentichiamo inoltre la buona, anzi ottima, cucina delle ...quest’anno il campeggio si è svolto non più, come da molti anni a questa parte, a Casera Copàda , ma a Gosaldo, nelle sue frazioni di Masoch per le elementari e Piole per le medie. ...non dimentichiamo l’ottima cucina delle nostre cuoche ma nemmeno la spiritualità vissuta attraverso le messe celebrate da Don Fabiano, che anche quest’anno ci ha guidato, accompagnato e supportato... nostre cuoche (Mariuccia, Carla, Maria, Laura,Adriana) e cuochi (Tanco, Luigino, Ivano), che hanno saputo far gioire i nostri palati, ed infine, ma non meno importante, la spiritualità vissuta attraverso le messe celebrate da Don Fabiano, che anche quest’anno ci ha guidato, accompagnato e supportato in questo campeggio, anche attraverso le preghiere recitate prima dei pasti e prima di andare a dormire. Tutto questo contornato dal tema e dalle scenette di quest’anno che era il cartone della Dreamworks “La strada per El Dorado”: ci ha fatto emozionare, divertire e ridere molto ma soprattutto ci ha insegnato cosa vuol dire seguire i propri sogni, quelli veri, come hanno fatto i protagonisti Tullio e Miguel. Vogliamo citare soprattutto due momenti che molto ci sono piaciuti: il primo la serata del secondo giorno dove nel Gosaldo’s Got Talent i bambini hanno potuto cimentarsi in coreografie, balli e spettacoli che molto hanno divertito ed emozionato noi giudici, tanto che abbiamo deciso di promuovere con verdetto unanime tutte le squadre a pieni voti. Il secondo momento la serata avuta col burattinaio che molto ha divertito i bambini ma soprattutto alcuni animatori. Come ogni anno è venuto anche il momento di salutarci: il 23 giugno (I turno) e l’8 luglio (II turno), dopo il tradizionale falò dell’ultima sera che sempre emoziona e che fa scendere qualche lacrimuccia, e la messa di fine campo, animati ed animatori si sono salutati con molto affetto, senza risparmiare da entrambi gli schieramenti abbracci, baci e molte lacrime. Infine vorremmo ringraziare chi in questo campeggio è venuto a farci visita e a partecipare ad alcuni momenti con noi, in particolare il sindaco di Gosaldo Giocondo e quello di Rivamonte Valter. Nella speranza che quest’anno sia stato ricco ed emozionante per i bambini e che i saluti finali siano stati non degli addii ma degli arrivederci, vi aspettiamo gioiosi e con impazienza l’anno prossimo. Matteo e Anna Echi di Agordo Ottobre 2016 7 COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO Confraternita della B.V. della Salute La gita pellegrinaggio a Dossobuono È stata dura trovare una chiesa dedicata alla B.V. della Salute che non fosse stata ancora oggetto di pellegrinaggio da parte della nostra Confraternita, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. La mattina di domenica 17 Aprile, una piccola folla di 54 agordini ha “invaso”, fra lo stupore e la curiosità dei fedeli locali, la piccola Chiesa parrocchiale di Dossobuono (VR), alle porte del capoluogo scaligero sulla strada per Mantova. Il parroco dopo la messa ci ha cordialmente salutato rivolgendo parole di gratitudine per esserci uniti alla loro preghiera e ci ha raccontato la storia e le particolarità della Chiesa. Nei pressi di Sirmione abbiamo pranzato in una sala con spettacolare vista sul Lago di Garda. Dopo pranzo abbiamo effettuato in motoscafo un insolito e suggestivo periplo della penisola di Sirmione. Il sole giocava a nascondino con le nuvole creando magici riflessi e giochi di luce sull’acqua! Al termine è seguita una visita guidata all’antico e grazioso borgo, molto ricco di storia, già affollato di turisti stranieri in cerca di primavera. Ancora una volta la convivialità e la preghiera collettiva sono stati motivo di aggregazione umana e spirituale. *** Nel prossimo mese di novembre, per celebrare la Festa della Beata Vergine della Salute sono previsti due momenti: Domenica 20 novembre 2016 FESTA DELLA BEATA VERGINE DELLA SALUTE - Santa Messa delle ore 10.00 nella chiesa Arcidiaconale di Agordo per onorare la nostra Patrona. Seguirà il pranzo sociale durante il quale relazionerò le attività svolte e le opere di beneficenza fatte. Spero di incontrarvi numerose! Lunedì 21 Novembre giorno proprio della ricorrenza - S.Messa nella Chiesa di S.Agostino a Tóccol alle ore 17:30. Invito consorelle, confratelli e chiunque volesse unirsi a partecipare alle celebrazioni. Le iscrizioni per il pranzo sociale si possono effettuare presso la cartoleria Miola entro sabato 12 novembre 2016. Colgo l’occasione per rin- graziare tutte le persone che in vario modo hanno aiutato e aiutano la Confraternita a rimanere viva dedicando il loro tempo, le loro preghiere, il loro aiuto economico. Arrivederci a presto! Adriana Alfonsi XX° Pellegrinaggio a piedi Agordo - S.Maria delle Grazie “Nel primo chiarore del giorno, vestite di luce e silenzio, le cose si destan dal buio, com’era al principio del mondo” (Inno lodi mattutine) Così è iniziato il XX° pellegrinaggio alle 5 del mattino il giorno 8 agosto ad Agordo. Il filo conduttore, nelle brevi riflessioni prima di recitare i quattro rosari lungo il cammino, è stato: la MISERICORDIA. Ogni atto della nostra vita non è profondamente vero se non parte dalla coscienza di essere peccatori. È la prima verità dell’uomo: peccatore, cioè bisognoso. È da questo bisogno che scatta il grido, la domanda, come diceva il pubblicano dal fondo del tempio: “Dio, abbi pietà di me peccatore” (Lc 18,13). Papa Francesco ci dice: “… la morale cristiana non è lo sforzo titanico, volontaristico, di chi decide di essere coerente e ci riesce, una sorta di sfida solitaria di fronte al mondo. No, la morale cristiana è risposta, è la risposta commossa di fronte a una misericordia sorprendente, imprevedibile, addirittura “ingiusta” secondo i criteri umani, di UNO che mi conosce, conosce i miei tradimenti e mi vuole bene lo stesso, mi stima, mi abbraccia, mi chiama di nuovo, spera in me, attende da me. La morale cristiana non è non cadere mai, ma alzarsi sempre, grazie alla Sua mano che ci prende”. Daniela Ottobre 2016 8 Echi di Agordo COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO Dal volontariato di Tóccol rifatto il vecchio capitello Alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, l’allora arcidiacono di Agordo, monsignor Lino Mottes, assieme al sindaco Armando «Tama» Da Roit e all’avvocato Nello Ronchi amante dell’arte e della poesia, proponeva di portare avanti un progetto per il recupero e il restauro di tutti i capitelli della parrocchia, ormai usurati dallo scorrere del tempo e dalle intemperie. Grazie alla preziosa collaborazione degli alpini e di molti volontari l’idea, felicemente iniziata con «l’operazione Pianizze» e il ripristino dell’antico sacello lungo la strada fra Agordo e Voltago, è proseguita nel corso degli anni con il rinnovamento di altre testimonianze della devozione popolare agordina come la chiesetta di San Rocco a Colvignas, gli oratori di Paluch e Pian de Crós e tanti altri capitelli. Idea che è stata suggerita recentemente anche dall’attuale arcidiacono, monsignor Giorgio Lise, durante la messa della festa patronale dei santi Pietro e Paolo, e subito accolta dalla comunità di Tóccol che ha provveduto a rifare il vecchio crocifisso della frazione, ormai consunto e pericolante. Viste le pessime condizioni, Giorgio Zasso, Eros Decima e alcuni volontari si sono subito attivati, chiedendo l’intervento di due artisti del legno, e in men che non si dica le abili mani di Mario «Coppi»Savio ed Eugenio «Sfèrlo» Buttol, hanno realizzato rispettivamente la struttura lignea in larice e la scultura in cirmolo. Una volta ultimata, l’opera è stata posizionata nel luogo di sempre, sopra un grosso masso caduto durante l’alluvione del 4 novembre 1966 e fermatosi proprio nei pressi del crocifisso. La sera dello scorso 18 agosto l’arcidiacono, alla presenza del vicesindaco Stefano Tomè, del diacono Sandro Miola e di molte persone intervenute per l’occasione, ha inaugurato con la benedizione il crocifisso che da sempre vigila sulla comunità del villaggio. Nel ringraziare tutti, il vicesindaco, ha rivolto un ricordo particolare al papà di Giorgio, Giovanni Zasso («Balo»), il quale ha curato il crocifisso per tutta la vita, con amore e devozione. Ma non vanno dimenticati Luigi Rumor («Giòti»), Romano Andrich e tante altre persone che nel corso degli anni, considerando sempre questo luogo un importante punto di riferimento, si sono costantemente impegnati per il suo buon mantenimento. Il piacevole rinfresco allestito con la collaborazione di tutti e del sempre presente e disponibile G.S. Le Ville, ha rallegrato la serata, animata anche dalla presenza di molti gioiosi bambini. Un cambio generazionale, dunque? Forse sì, e ben venga, seppur con un po’ di nostalgia per chi non c’è più. Il vecchio crocifisso, verso il quale vi è un particolare legame affettivo, una volta restaurato, Tóccol 18 agosto 2016. Foto ricordo dell’inaugurazione del nuovo capitello. Da sn.: Eros Decima, don Giorgio Lise, Giorgio Zasso, Eugenio Buttol e Barbara De Menech, circondati da una gioiosa frotta di bambini. verrà collocato nel vicino oratorio di Sant’Agostino, in cui si venera pure il beato Adilio Da Ronch, discendente diretto di una famiglia agordina emigrata in Brasile a fine ‘800, morto martire per la fede nel 1924, a soli 16 anni. Questa chiesetta, ricostruita con tenacia nel 1862 dalla popolazione di Tóccol riunitasi nell’omonima Confraternita, tutt’ora operante, è un altro prezioso simbolo religioso della frazione che testimonia come l’impegno e la volontà, uniti all’amore per la propria terra, consentano di realizzare opere che durano nel tempo, unendo in modo indelebile passato e presente, in virtù di un futuro memore delle proprie antiche tradizioni. Barbara De Menech Per la 18a volta Al Cristo di Forcella Camp 50 anni fa la baita del Gio Tromba a Binàtega Il 30 luglio, per i 50 anni della baita dell’indimenticato Gio tromba a Binàtega, è stato posato dal nipote Silo e pronipote Liam (suo figlio) un nuovo capitello, con celebrazione di una S. Messa e benedizione da parte di don Fabiano, presente anche la figlia, mamma e nonna Grazia. Sabato 10 settembre si è celebrata la S.Messa a Forcella Camp. L’appuntamento, organizzato da Giorgio Favero – anche nel ricordo della moglie Rosi – ha avuto come sempre una buona accoglienza. Una quarantina di persone si è ritrovata, assieme all’Arcidiacono, per la S. Messa in quella suggestiva cornice di monti. All’omelia, don Giorgio (dopo aver portato i saluti del Vescovo Renato che in un primo momento aveva accettato di essere presente) ha fatto riferimento alle parole del Vangelo: prendendo lo spunto dalle rocce che circondavano il luogo in cui si celebrava l’Eucaristia, ha invitato i presenti ad evitare le “sabbie mobili” dell’egoismo che chiude agli altri e dell’indifferenza che spinge a credere di poter vivere senza Dio che è, invece, la roccia sicura a cui ancorare la nostra vita. La foto di gruppo ha concluso una bella mattinata di serena fraternità. Ottobre 2016 Echi di Agordo 9 COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO S. Rocco a Colvignas: tradizione rispettata Si è ripeteuta puntalmente anche quest’anno, il giorno dopo ferragosto, la bella consuetudine dell’incontro alla suggestiva chiesetta di San Rocco a Colvignas di Agordo, il quarto punto cardinale della devozione popolare della conca agordina assieme al Cristo delle Pianizze, al capitello di Pian de Crós e all’oratorio della Ss.ma Trinità di Paluch. Martedì16 agosto, alle 17, c’è stato il tradizionale momento di preghiera e amicizia e, durante la Messa celebrata dall’arci- Grest 2016: sempre una bella esperienza! Anche quest’anno nel mese di luglio è stato organizzato il “Grest” grazie all’impegno e alla disponibilità di alcuni ragazzi che dalle 9 alle 12, dal lunedì al venerdì delle ultime due settimane di luglio hanno permesso ad un inizialmente ristretto gruppo di bambine e bambini di trascorrere insieme le mattinate svolgendo attività istruttive e ricreative presso il Centro Parrocchiale di Agordo. L’importante, dicono Alessandro ed Alberto, è che i bambini abbiano avuto la possibilità di diacono monsignor Lise, di ricordo degli emigranti e dei defunti della frazione e dei villaggi vicini, con una particolare memoria quest’anno per Alida De Pellegrin, a lungo solerte e generosa “sacrestana” della chiesetta, morta prematura- mente lo scorso anno. Un sentito “grazie” a Celeste Tète De Nardin che si è volontariamente offerto di sostituirla. Al termine i convenuti si sono trovati come sempre in allegra compagnia con i “Bòce da Rif”. Ciao Bruno ...e grazie di cuore! stare insieme e di conoscersi, nel rispetto reciproco e nella condivisione. Col passare dei giorni il gruppo si è allargato a vista d’occhio, arrivando fino a 17 bambini il giorno dell’uscita al parco giochi come chiusura di questo periodo. Noi, i genitori e i ragazzi siamo rimasti molto contenti e soddisfatti di quanto fatto e speriamo che negli anni futuri si possa migliorare e restare a contatto con tutti i ragazzi. Alessandro Deola-AlbertoZornitta Venerdì 21 ottobre si sono celebrati in Arcidiaconale i funerali di Bruno Dalla Zuanna, che per anni ha portato fedelmente la croce nel tragitto di accompagnamento dei defunti al cimitero. Tanta la gente che ha voluto essere presente anche come segno di gratitudine per quanto – come ha sottolineato l’Arcidiacono – “Bruno ha dato alla Parrocchia, con la sua semplicità e anche con la sua fragilità”. La Comunità intera – ricordiamo nuovamente – attende ancora una persona generosa che sostituisca Bruno in questo servizio. 10 Ottobre 2016 Echi di Agordo COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO Tanta gente alla Festa Patronale del 29 giugno 2016 Non è andata delusa l‘attesa che, come sempre, ha preceduto anche quest’anno nel capoluogo la tradizionale festa dei Ss. Pietro e Paolo, patroni di Agordo e dell’Agordino. È stata veramente larga la partecipazione di gente ai due consueti distinti momenti previsti dalla ricorrenza: quello religioso con la solenne concelebrazione pontificale, nella chiesa madre di santa Maria nascente, presieduta dall’arcidiacono monsignor Giorgio Lise assieme al clero agordino, seguita dai vesperi del pomeriggio, e quello ludico durato quattro giorni, con tante manifestazioni musicali ed enogastronomiche. Quest’ultimo, oltre al favore del bel tempo (l’immancabile «mare de san Piéro» si è fatta sentire solo con poche gocce di pioggia), ha avuto la «sorpresa» del ritorno del parco divertimenti sul grande spazio verde del Brói, come avveniva fino ad alcuni anni fa prima del suo dislocamento in varie aree del comune. Ma chiesa gremita, nonostante il giorno feriale, anche alla Messa, preceduta dalla processione che, al suo ingresso, è stata accolta dalla classica invocazione «Patroni Augurdinorum», dell’indimenticato maestro Nino Prosdocimi, eseguita dalla Nuova Corale, diretta da Marina Nessenzia. Corale che si è poi fatta apprezzare per l’ottimo accompagnamento liturgico fatto con canti di grande effetto come «Vai dai miei fratelli» dell’agordino don Sandro Gabrieli, arciprete di Falcade, lo splendido «Vierge Marie» di Siougos-Zarpellon e, al termine, con il Christus Vincit cantato anche da tutti i fedeli. Vari i temi di carattere religioso ma anche di attualità toccati all’omelia da don Giorgio, che ha invitato anzitutto a «fissare lo sguardo su quel Gesù di cui i nostri Patroni sono stati apostoli e testimoni», chiedendosi se «quel Gesù, come Pietro, saremo in grado di riconoscere nella sua verità?, quel Gesù sempre vivo ed eloquente col suo messaggio, sempre efficace con i suoi mezzi di grazia, quel Gesù che, pur non sempre adeguatamente amato e testimoniato dai «suoi», spesso osteggiato e quasi emarginato in un mondo desideroso di dimostrare di poter fare senza di Lui, è Colui che risulterà comunque alla fine l’unico Salvatore di tutti». Sottolineato poi che in un contesto come il nostro «diventiamo veri testimoni quando domandiamo al Signore che cosa sia il bene e cosa sia il male, dove sia l’uno e dove sia l’altro; e non ai sondaggi Arcidiaconale e Framónt, simboli della nostra città, fermati con indubbia ispirazione artistica dall’obbiettivo di Barbara Benvegnù. Il momento centrale del pontificale di san Pietro; sull’altare il pastorale e la mitria: simboli del privilegio concesso da Pio IX all’arcidiacono, abate-mitrato di Agordo in alcune particolari ricorrenze liturgiche. di opinione compiuti da chi non ha forse gli occhi del tutto limpidi e magari altri interessi da salvaguardare», ha concluso ricordando che il cristiano, mentre nutre grande rispetto per le istituzioni, non teme di criticarle quando esse si pongono in contrasto con la legge di Dio e la dignità dell’uomo, facendo un preciso riferimento all’obiezione di coscienza che «sui temi basilari riguardanti la persona, la sua dignità e la vita stessa, è diritto fondamentale, fortunatamente riconosciuto nella nostra legislazione, e di cui nessuno ci può privare». La gradita visita del Vescovo Renato Giovedì 20 ottobre il vescovo Renato ha fatto visita alla nostra parrocchia, in maniera informale, senza alcuna solennità, secondo il proposito che lui stesso aveva manifestato durante le celebrazione di ingresso, il 24 aprile scorso, in Cattedrale. Ha celebrato la Santa Messa, per l’occasione accompagnata all’organo da Alberto Del Zenero con i canti guidati da Tecla Zasso, e assistito da un bel gruppo di chierichetti che hanno risposto all’invito di Silvia (la loro coordinatrice). Buona la partecipazione della Comunità. Il Vescovo ha esortato tutti a rinnovare quotidianamente il cammino di fede cristiana. Al termine della Messa si è intrattenuto lungo la navata a salutare i presenti, uno ad uno. La serata “agordina” del Vescovo si è conclusa con un proficuo incontro con il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Echi di Agordo Ottobre 2016 11 la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale Marmolada, ricordando Papa Wojtyla La preghiera per i terremotati nella grotta della Madonna mano i fogli che il vento voleva strappargli: un invito per tutti ad essere così saldi e sicuri, nella vita di ogni giorno». Numerose le autorità civili e militari presenti alla cerimonia, svoltasi prima a Punta Rocca, con la messa, e poi a Serauta, (ha fatto gli onori di casa Mario Vascellari, della società Funivie Marmolada), dove è stato benedetto il cippo che rende omaggio al tenente Flavio Rosso e ai suoi 15 fanti caduti a Forcella V. Si è levata forte qui la raccomandazione di monsignor Lise a decidersi: «coraggiosamente per il bene, non seguendo le scelte sciagurate del passato - ma purtroppo anche del presente in tante parti del mondo - scelte che hanno portato ad insanguinare questi luoghi di paradiso e di pace, stroncando tragicamente tante giovani vite che da questa vetta vogliamo ancora una volta affidare all’abbraccio materno di Maria». «Lei interceda affinché non ci venga a mancare la speranza», ha concluso don Lise, «e torni ad infondere in tutti, in particolare nei giovani, il gusto della vita e il disgusto per tutto ciò che divide, scarta, respinge, separa, crea diffidenza e inimicizie, mortifica nel corpo e nello spirito». A La Valle Agordina La Veglia missionaria Marmolada 25 agosto. Punta Rocca, monsignor Giorgio Lise celebra la Messa ai piedi della Madonna Regina delle Dolomiti. Una preghiera per i terremotati. È stata sicuramente l’invocazione fatta più in alto quella recitata da monsignor Giorgio Lise la mattina del 25 agosto agli oltre 3 mila metri della Marmolada in occasione dell’annuale messa in ricordo della storica salita del 1979 di Giovanni Paolo II. Non poteva certo mancare, accanto anche alla memoria dei Caduti delle guerre, il richiamo ai recenti luttuosi fatti del terremoto che ha colpito in modo così disastroso il centro Italia. L’arcidiacono di Agordo è salito lassù a celebrare, a nome del vescovo Renato, la messa nella grotta ai piedi della Madonna Regina delle Dolomiti, non dimenticando nella circostanza di ricordare anche il vescovo Ducoli, artefice della venuta del Papa sia in Marmolada che a Canale d’Agordo, e dell’artista bellunese Franco Fiabane, autore della statua della Madonna, nel primo anniversario della morte. «”Levavi oculos meos in montes...”. Alzo gli occhi verso i monti..», ha detto monsignor Lise, «…così iniziò la preghiera dell’Angelus 37 anni fa Papa Giovanni Paolo II, il 26 agosto 1979, dall’alto di questa cima in una vorticosa tempesta di vento e di neve», così continuando: «Desidero insieme con tutta la Chiesa alzare gli occhi a Colei, la cui immagine sovrasta da oggi, quale splendida corona, le cime delle Dolomiti. Sollevino a lei il loro sguardo pieno d’amore e di speranza tutte le Chiese… Lasciamo questo segno: questa statua della Madre di Dio qui su questa chiostra di monti, affinché abbracci di qua tutta l’Italia. Affinché guardi in tutti i cuori degli uomini, che da tutta questa terra verso di lei levano lo sguardo». Facendo leva su tali parole, don Lise ha manifestato quindi l’affetto di tutti i bellunesi alle popolazioni terremotate rivolgendo una commossa preghiera per i morti, e invitando poi a pregare per le vittime delle guerre in corso, affidando alla Madonna la pace oggi ancor più urgente. «Ricordo la violenza di quella tempesta», ha detto ancora l’arcidiacono, «e il Santo Padre, saldo come roccia sulla roccia, con in Marmolada. Serauta, il ricordo dei Caduti della Grande Guerra a Forcella V. (Foto di Dario Fontanive) Venerdì 21 ottobre si è celebrata la Veglia foraniale Missionaria, guidata da don Luigi Canal, Direttore del Centro Missionario. Le riflessioni sono state tenute da Padre Pino Locati, missionario bergamasco della Congregazione religiosa dei “Padri Bianchi”. Egli ha portato la sua testimonianza di missionario in Congo, sottolineando il valore della carità che si traduce nella preghiera (il missionario è prima di tutto uomo di preghiera), nella solidarietà e nella concreta, quotidiana compassione nei confronti di chi soffre. La Veglia ha visto una buona partecipazione di fedeli dell’Agordino ed è stata presieduta dall’Arcidiacono di Agordo. 12 Ottobre 2016 Echi di Agordo la pagina foraniale la pagina foraniale la pagina foraniale Nel 38° dell’elezione di Papa Luciani Inauguratoil26agostoaCanaled’Agordo Un museo pensato La Messa presieduta dal cardinale Parolin anche per chi non vede «Io penso che, dato il carattere umile di Albino Luciani, sia lui il primo a non avere fretta di diventare santo. Ma ho speranza che si possa andare avanti con una certa celerità». Lo ha detto il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, venerdì 26 agosto, durante la celebrazione eucaristica che annualmente ricorda l’elezione di Albino Luciani al soglio pontificio e concelebrata dal vescovo di Belluno-Feltre mons. Renato Marangoni e dal vescovo emerito Giuseppe Andrich (foto in alto), assieme ad un nutrito gruppo di sacerdoti. All’omelia il Cardinale ha sottolineato come Luciani considerasse centro del cristianesimo l’amore di Dio per le sue creature. “Papa Luciani - ha detto - era consapevole che se non si comprende questa verità si rischia di ridurre il cristianesimo a pura dottrina”. Dopo la celebrazione, il Card. Parolin, ha inaugurato il museo che Canale d’Agordo ha dedicato al suo cittadino più illustre, divenuto Patriarca di Venezia e poi Pontefice con il nome di Giovanni Paolo I. Nel museo sono esposti documenti, oggetti appartenuti ad Albino Luciani, libri e tante testimonianze sulla sua vita. Fra queste anche la carta d’identità di Luciani durante gli anni veneziani in cui, nello spazio dedicato alla professione, è indicata quella singolare di Patriarca. (da “Gente Veneta”, n.33/2016) Fra i vari incontri avuti dal cardinale Pietro Parolin con persone ed enti il 26 agosto scorso a Canale d’Agordo, in occasione dell’inaugurazione del museo di papa Luciani, è stato particolarmente intenso ed emozionante quello con i rappresentanti del Cilp, il Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre. «Gli ho parlato della nostra realtà feltrina», ha detto la presidente Luisa Alchini, «portando i saluti dei trecento volontari, sparsi sul territorio nazionale, che sua eminenza, congratu- donatori di voce: italiano (Marilisa Luchetta con il contributo di Loris e Gianni Santomaso), tedesco (Mariagrazia Zatta), inglese (Orfeo Durigon), francese (Manuela Tagliabue), spagnolo (Donatella Vanghi) e portoghese madrelingua. Al compimento di un file ha partecipato alla registrazione anche lo scrittore inglese Paul Spackman, autore della biografia in inglese di papa Luciani». Le registrazioni sono disponibili al museo su supporto con cuffia per poter essere ascoltate dai visitatori non vedenti lungo Canale d’Agordo. Il cordiale colloquio della presidente del Cilp, Luisa Manfroi (a sn.) e della coordinatrice per l’Agordino, Marilisa Luchetta (al centro), con il cardinale segretario di stato vaticano, Pietro Parolin. landosi per il loro impegno, ha definito “...brava gente!”». «Il Cilp», ha poi aggiunto l’Alchini, «ha l’onore di essere annoverato fra le collaborazioni del prestigioso museo Papa Luciani a Canale d’Agordo». Nell’allestimento della struttura, particolare attenzione è stata infatti riservata alla disabilità e il curatore Loris Serafini ha coinvolto personalmente la presidente Alchini, assieme alla coordinatrice Cilp per l’Agordino Marilisa Luchetta, con l’obiettivo di rendere fruibile il museo anche alle persone non vedenti. «La nostra associazione», precisa Luisa, «ha contribuito inizialmente attraverso la registrazione delle audioguide in cinque lingue da parte dei il percorso. «Grazie ad uno scambio di opinioni con il presidente Unione Ciechi di Belluno Stefano Pellini e lo stesso Loris Serafini», ricorda ancora la Alchini, «abbiamo pure pensato di realizzare le guide al museo in formato cartaceo con mappa tattile e relative descrizioni in braille. Il fascicolo è stato testato dal presidente UICI con altre persone non vedenti in provincia e diventerà utile strumento di orientamento all’interno della struttura». Il disabile potrà in questo modo muoversi all’interno dei locali in maniera autonoma e la guida potrà essere restituita a fine visita o trattenuta come ricordo. Echi di Agordo Ottobre 2016 13 Il racconto di Cielo Blu Questa è stata per me un’estate ricca e densa di moltissime soddisfazioni. Sono riuscita a coltivare il mio svago preferito, quello di camminare armoniosamente fra le montagne, condividendolo e trasmettendolo alle persone più care che ho: i miei figli. Morena e Valentino, seppur piccoli, hanno raggiunto la giusta età per conoscere e apprezzare la montagna e i luoghi dove viviamo. Abbiamo così fatto insieme molte gite, anche impegnative come percorso e sono rimasta molto contenta dell’entusiasmo con cui hanno affrontato i vari percorsi. Ho cercato di portarli anche in luoghi con valenza storica affinché possano conoscere a fondo le radici del nostro territorio. Una gita molto bella che abbiamo fatto è stata al Pelmetto per vedere le impronte dei dinosauri impresse nella la fantasia. Ci siamo incamminati di buona lena sul sentiero verso il rifugio Venezia, spiegando ai bambini quello che dovevano sapere sulla formazione di quelle orme. Non abbiamo potuto non guardarci intorno, la visione sulla valle di Zoldo e sul Civetta, visto dall’altra parte erano davvero poesia per i nostri occhi. Al bivio siamo saliti verso il sasso con le impronte che si è staccato in epoche lontane dal monte Pelmo. Il sentiero si fa più ripido e meno agevole, ma ciamente nell’aria. La giornata si è conclusa al museo «Vittorino Cazzetta» di Selva di Cadore, una struttura molto ben curata, dove c’è la copia a grandezza naturale, della lasta di roccia delle impronte del Pelmetto con una ricostruzione virtuale del passaggio dei dinosauri. Una spiegazione visiva sulla formazione di queste impronte ci è stata molto utile. Questa gita mi è piaciuta molto perché è un cocktail di natura, avventura, geologia e storia del nostro territorio, ma soprattutto roccia e conseguentemente il museo «Cazzetta» di Selva di Cadore che ci ha aiutato a capire meglio com’è stata possibile la formazione di queste tracce. Era agosto e siamo partiti al mattino, la giornata non era meteorologicamente delle migliori, nuvole bianche e sospette ingombravano il cielo e a tratti nascondevano il sole, che quando usciva scottava e ci donava tutto il suo calore amico. Abbiamo raggiunto passo Staulanza; insieme a noi c’era Daniele, un bambino speciale e dolcissimo che è molto amico dei miei figli e i suoi genitori. Tre bambini curiosi, ansiosi di partire, di conoscere e vedere in prima persona queste impronte. Il fascino che un dinosauro emana sui bambini è sempre grande, magico e mette in moto la voglia di arrivare e di vedere è stata una spinta motrice eccezionale. Quando siamo arrivati davanti al sasso, non so se quanto trovato corrispondesse a quanto immaginato e sono partite a raffica le domande dei bambini mettendo alla prova il compito di noi genitori di spiegare e rendere magico e interessante questo momento. La cosa che mi ha colpito di più è stata la misurazione delle impronte e la comparazione delle stesse con le loro manine. Al termine della visita mi sembravano soddisfatti e dopo pranzo sono tornati sotto il sasso per un’ulteriore osservazione… Al primo pomeriggio siamo scesi, sotto un cielo grigio che a mano a mano si annuvolava e l’odore della pioggia era presente massic- perché insegna ai nostri figli a usare la fantasia e l’immaginazione, doti importantissime, spesso sottovalutate dalla frenesia della nostra società, che Impronte permettono a ognuno di noi una qualità di vita migliore. Ma l’escursione è stata motivo di riflessione anche per me. Ho pensato a quanto ci viene dal passato, alla magia di questi segni impressi nella roccia milioni di anni fa, per testimoniare un passaggio su questa terra di animali estinti che non abbiamo mai conosciuto e che per questo alimentano ancor di più la nostra curiosità. Mi è sorta spontanea una domanda: «Quali saranno le impronte che io lascerò del mio passaggio su questa terra?» Difficile la risposta. La vita e l’esistenza stessa dei dinosauri è l’esempio di come tutto su questa terra sia di passaggio, anche la nostra vita. Il mio impegno affinché le impronte che ho lasciato e lascerò dietro di me, in eredità ai miei figli e agli altri, possano essere tracce di positività, rispetto, solidarietà e amore tali da servire a rendere la nostra realtà e il nostro mondo più vivibile e sereno. Blu Sky 15 agosto, festa dell’Assunta Ottobre 2016 14 Echi di Agordo solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato Con l’apporto del volontariato locale Il “Centro Sollievo” un progetto a favore delle persone anziane con iniziale decadimento cognitivo e per prevenire l’isolamento dei nuclei familiari Prosegue il finanziamento da parte della Regione Veneto per l’anno 2016-2017 del Progetto “Sollievo”, a favore delle persone anziane affette da iniziale decadimento cognitivo. Le finalità del progetto sono di prevenire il doloroso isolamento a cui spesso vanno incontro i nuclei familiari, valorizzare il contributo offerto dalle organizzazioni del volontariato operanti in tale ambito oltre ad introdurre riferimenti operativi fondati su evidenze scientifiche che hanno dimostrato come una corretta stimolazione cognitiva, tenda a ritardare l’evolversi della malattia dementigena. Il gestore del progetto è il Comune di Agordo per conto del Comitato dei Sindaci del Distretto Socio-Sanitario n.2 – Agordo. Partito a luglio del 2014 con poche adesioni, oggi vede la partecipazione di 12 anziani, che salvo defezioni dovute a ragioni di salute, partecipano con continuità. E’ un servizio che nel tempo è cresciuto non solo per numero di partecipanti ma anche per provenienza territoriale: i suoi attuali utenti sono residenti oltre che ad Agordo, anche a La Valle Agordina, Taibon Agordino e Voltago Agordino. Al centro gli anziani socializzano, si “raccontano”, svolgono sia attività di stimolazione cognitiva che motoria, tutto ciò in un contesto “giocoso e armonioso” reso possibile grazie alla proficua collaborazione con i volontari del GAV che costantemente presenti contribuiscono, con il loro supporto alle attività condotte dalla psicologa dottoressa Stefania Troian, per creare le condizioni di un clima sereno Con le fisarmoniche di Giuliano e Franco, attività ludiche assicurate. Don Mario, operatori socio sanitari e volontari alla bella giornata del 30 agosto in San Lucano. Nuovamente finanziato dalla Regione Veneto per l’anno 2016-17 Un servizio cresciuto dal 2014 (12 utenti provenienti dalla Conca Agordina) molto apprezzato dai pazienti e dalle loro famiglie Valle di San Lucano, martedì 30 agosto 2016. Il prelibato pranzo preparato dai volontari di Taibon. e costruttivo. Altrettanto importante è il contributo reso dai volontari dell’Auser che ogni martedì assicurano il trasporto in pulmino del maggior numero di partecipanti. Tra le iniziative svolte si ricorda l’uscita ad agosto, in Valle di san Lucano, con consumazione di un prelibato pranzo preparato dai volontari di Taibon, consumato presso la struttura gentilmente messa a disposizione da don Mario. Allietati dalle musiche di due allegri musicisti, Giuliano Titòt De Colò e Franco Colleselli, sempre disponibili con altrettanto spirito solidale. Si ricorda che la selezione dei profili e quindi degli utenti del centro viene effettuata in collaborazione con l’Ambulatorio Geriatrico di Agordo. La sede del Centro Sollievo è al terzo Piano del Polifunzionale in via Dozza n.1. E’ aperto ogni martedì mattina, dalle ore 9.00 alle 12.00. Per informazioni sul servizio contattare il n. cellulare 340 0696666, attivo il martedì mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Echi di Agordo Ottobre 2016 15 solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato All’Assemblea 2017 per affrontare le nuove sfide del volontariato Il prossimo anno, 2017, sarà per l’Auser un anno di rinnovo dei direttivi di molti circoli; seguiranno poi le assemblee congressuali provinciali e regionali fino al congresso nazionale che si terrà a Salerno nel mese di giugno. L’assemblea del Circolo Auser “el Broi’’ si svolgerà nel mese di gennaio con l’elezione del nuovo Consiglio direttivo. Come sempre, alla fine di un mandato è obbligo fare un bilancio del proprio operato e del gruppo che ti è stato vicino. Aiutandosi con la memoria e in modo particolare con i documenti, si percorrono questi anni, ricordando chi era compagno d’avventura e ora non c’è più, chi per svariati motivi lungo il percorso ha lasciato, ciò che si è fatto e ciò che non si è riusciti a fare. Riaffiora anche il ricordo di quei momenti in cui, come credo ogni volontario, si chiede: ma perché lo faccio? Serve a qualcosa e a qualcuno il mio contributo alla società? Visto che spesso le istituzioni sembrano assenti e indifferenti e si ricordano del volontario solo quando hanno bisogno di chiedere. A questo interrogarsi sull’utilità del tuo contributo al mondo del volontariato, prevale sempre la consapevolezza che ciò che hai dato in modo spontaneo e gratuito a qualcosa è servito, un grazie sincero dalle persone meno fortunate ne è la conferma e ripaga il tuo impegno. A questo si possono aggiungere alcune statistiche ricavate dal bilancio sociale: mediamente in un anno si percorrono 60.000 km per circa 1.500 interventi, impiegando 3.500 ore, le persone accompagnate sia verso strutture sanitarie sia sul posto di lavoro sono oltre 200. Distribuzione dei pasti a domicilio, in collaborazione con il G.A.V. nel basso Agordino, nella Val Bióis con i volontari locali. Accompagnamento alunni scuola materna negli scuolabus in alcuni comuni, trasporto utenti del Progetto Sollievo, piccola prevenzio- Ricordi delle riuscitissime gite del 2016: ad Asiago, Capri e Napoli dare continuità e per accettare tali nuove sfide che la società ci propone, la nostra associazione è sempre aperta e anzi sollecita nuove forze che possano continuare e dare nuova linfa. Ricordiamo in breve le principali attività e iniziative attuate nel corso di quest’anno. Oltre l’impegno di volontariato verso la persona, la consueta aperura della sede, la festa dei compleanni, la serata dedicata al ricordo del socio Silvano Peloso, con la proiezione di immagini della sua raccolta di Agordo di un tempo, la gita a Napoli e Capri a completamento del tour di una decina d’anni fa. Quindi la trasferta all’arena di Verona per una serata all’opera assistendo all’Aida di Verdi. Settembre ha proposto una gita ad Asiago nei luoghi della Grande e valorizzare il contributo che l’anziano può ancora dare alla società, e in particolare la loro capacità di prendersi cura di chi ha delle difficoltà, con attività di volontariato; ecco, penso che l’Auser “el Broi”’ abbia sempre cercato di seguire questa strada, cercando di valorizzare al meglio le forze che si sono rese disponibili sul territorio. Il prossimo futuro porterà nuove sfide nel mondo del volontariato con la riforma del Terzo Settore, che prevede una revisione organica della legislazione riguardante questo mondo. Per Guerra, in particolare con la visita al sacrario militare che ricorda le decine di migliaia di caduti, e in proposito vorrei ricordare con gratitudine la guida, assessore del comune, che ospitandoci in municipio ci ha intrattenuto sulla storia di Asiago. Nell’ultimo scorcio dell’anno, oltre alle attività programmate, si dovrà preparare l’assemblea di gennaio con il rinnovo delle cariche, per cui questo si confida in nuove adesioni per dare continuità al passato e vincere le nuove sfide del futuro. Alvio Peratoner ne sanitaria, collaborazione con altre ODV per raccolta fondi. Per il comitato d’Intesa di Belluno, la gestione degli appartamenti del condominio Arcadia dati in locazione a persone disagiate, gestione non sempre facile. La presa in carico di persone condannate come messa in prova per servizi di pubblica utilità. E molte altre iniziative come conferenze, gite, apertura della sede ecc., in questa breve sintesi del mandato che si sta concludendo, alcune rivolte esclusivamente ai soci, altre aperte a tutti. Si parla spesso di incoraggiare Omaggio a Silvano Peloso. Sabato 9 aprile, all’auditorium del Centro parrocchiale «Vincenzo Savio», tanta gente ad assistere al filmato «Agordo, raccontata attraverso la sua raccolta di foto e cartoline», a cura di Corrado Cattadori e Pietro Urpi. 16 Ottobre 2016 Echi di Agordo solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato A poco più di un anno dall’inaugurazione, il Punto di Scambio–Swappoint di Agordo continua a perseguire il desiderio di offrire a tutta la cittadinanza un luogo dove poter scambiare vestiti ancora in buono/ottimo stato e promuovere quindi una cultura del non spreco e del riuso. Il Punto di Scambio, che ha sede ad Agordo a fianco del Brói, è diventato in questi mesi anche una occasione d’incontro, sia per chi usufruisce del Punto di Scambio, sia per il gruppo di volontarie che si riunisce periodicamente e si confronta su come poter portare avanti al meglio questa iniziativa e farla conoscere. A volte infatti si confonde il Punto di Scambio con un centro che aiuta le persone in difficoltà economica, che non possono permettersi di spendere. Non è questo il senso, anche se naturalmente, lo scambio – essendo gratuito – permette alle famiglie di risparmiare. Ciò che le volontarie vorrebbero trasmettere è proprio il principio del riutilizzo e dello scambio delle cose, che una volta era patrimonio comune delle famiglie, ma che col consumismo degli ultimi decenni si è perduto. Nella prima parte dell’anno, nel Punto di Scambio-Swappoint di Agordo le persone che hanno usufruito del servizio sono state 129, anche se solo il 25% delle persone ha realizzato lo scambio vero e proprio (cioè ha sia portato che preso). I numeri che si ricavano dall’attività del Punto (458 accessi in sei mesi) danno ragione a chi ha creduto nella sua realizzazione: il Centro Servizi Volontariato di Belluno, che ha finanziato il BUON COMPLEANNO, PUNTO DI SCAMBIO SWAPPOINT PUNTO DI SCAMBIO- SWAPPOINT Corso Alpini 1 - AGORDO Aperto il sabato, dalle 16.00 alle 18.00 Cell. (in orario di apertura) 389 1371038 E-mail: [email protected] progetto presentato dall’associazione Volontari Agordini S. Martino, il comune di Agordo (che ha messo a disposizione gratuitamente i locali) e l’Ulss 1 di Belluno attraverso il Consultorio Familiare di Agordo (che ha lanciato l’idea e coordinato I «Bòce da Rif», in collaborazione con il Gruppo Alpini e il patrocinio del Comune di Agordo, ripropongono la tradizionale «Lucciolata» che prevede il solito itinerario di passeggiata a piedi Agordo-Rif. La manifestazione è fissata per il pomeriggio di domenica 13 novembre, con partenza alle 14.30 da piazza S. Maria e arrivo nella piazzetta di Rif, dove i partecipanti saranno attesi da un chiosco con castagne, vin brulè… e tombolata per tutti all’insegna dell’amicizia e della beneficenza. L’intero incasso sarà devoluto, come sempre, a favore della Casa «Via di Natale» di Aviano. I “bòce” ricordano in proposito che il ricavato dello scorso anno (3.000 euro grazie le vari fasi del progetto). Da citare anche la psicologa Patrizia Stevanin, che ha favorito in questi mesi la creazione ed il consolidamento del gruppo di volontari, aiutandolo a lavorare sull’identità e sui valori condivisi all’interno del gruppo stesso. Un invito particolare, inoltre, lo facciamo ai giovani: venite a visitare lo Swappoint! A breve potrete trovarlo anche su facebook! Carlo Scussel Presidente Associazione Volontari Agordini San Martino Il sempre grande cuore dei “Bòce da Rif” anche al contributo degli Alpini e degli esercizi commerciali di Agordo, Taibon e La Valle Ag. che hanno esposto all’ interno dei loro locali una «scatolina» per la raccolta di eventuali offerte e che ringraziano), è stato regolarmente consegnato nelle mani della signora Carmen Gallini, direttrice dell'hospice, da una loro delegazione questa volta tutta al femminile: Valentina, Paola, Luana e Barbara, come vediamo nella foto. Ma, bisogna proprio dire, con ammirazione, che la loro ben nota generosità non si ferma qui. Infatti, con il ricavato delle frittelle e del mercatino di beneficenza della Fiera del Bestiam 2015 fatti dalle mamme di Rif, sono stati acquistati e donati al Centro Servizi Anziani di Agordo 28 tallonette in fibra cava siliconata e 3 cuscini decubito laterale, beni sanitari e riabilitativi utili per prevenire traumi e lesioni agli ospiti. Infine, con i proventi della sagra del 1° maggio, purtroppo segnata dal cattivo tempo, hanno acquistato e fatto dono all’ Associazioni volontari Agordini Onlus San Martino di scaffali per il magazzino della loro sede. Echi di Agordo Ottobre 2016 17 solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato ...il pettirosso... ...in volo da sei anni verso nuovi importanti traguardi... Volontarie della Valle del Bióis al mercatino Romanticaviola. C’è un’importante novità nell’ambito dei servizi sociosanitari agordini. L’Ulss 1 ha annunciato l’apertura all’ospedale di Agordo di un ambulatorio di cure palliative per pazienti affetti da patologie evolutive ed irreversibili. Spiega al riguardo l’azienda sanitaria: “A tale servizio possono rivolgersi quei pazienti che sono eleggibili per le cure palliative, su segnalazione dei medici specialisti, dei colleghi palliativisti o con prescrizione del medico di famiglia. Sono di fatto quei pazienti che hanno buon grado di autonomia funzionale e motoria, ma affetti da patologie progressive e irreversibili, non soltanto oncologiche, la cui presa in carico esce dalla prospettiva delle cure finalizzate alla guarigione, ma è necessaria a garantire una qualità di vita il più possibile adeguata, pur nella gravità della malattia”. L’ambulatorio è gestito dall’Unità Operativa di Cure Palliative ed è attivo il mercoledì dalle ore 10 alle 12 al pian terreno dell’ospedale di Agordo. Come presidente di Cucchini Agordino, ma alla pari come assessore ai Servizi alla Persona del Comune di Agordo, sono molto felice. Era questa una delle esigenze che, come amministratori, avevamo raccolto dal basso e portato all’attenzione dell’Ulss 1. Ci piace vedere come in questo caso le richieste formulate su vari livelli siano state accolte e concretizzate. Si è dunque completato, con l’apertura dell’ambulatorio, il numero di quelli previsti dalla rete aziendale delle cure palliative che ha come obiettivo l’estensione del servizio a tutto il territorio dell’Ulss così come previsto dalla normativa nazionale, dalla legge 38/2010 e dalla legge regionale 7/2009. Negli ambulatori messi negli ospedali di Belluno, Pieve di Cadore e ora anche di Agordo i pazienti vengono accolti per una valutazione specialistica finalizzata a tenere sotto controllo La splendida e preziosa trapunta, generoso dono del Gruppo Filò. i sintomi della malattia oltre che gestire il dolore e offrire l’eventuale supporto psicologico ai pazienti e ai loro familiari. I cardini dell’operato del «Pettirosso» sono la formazione dei volontari per l’assistenza e la sensibilizzazione dei cittadini, ma anche delle amministrazioni e delle istituzioni, per poter creare una rete in cui nessuno si sostituisca all’altro, ma si operi in sinergia. *** In tal senso è risultato estremamente positivo il convegno: “Le cure palliative: significato, visione e organizzazione nell’Ulss 1" svoltosi il primo ottobre al centro parrocchiale “Vincenzo Savio” di Agordo. La mattina- Il convegno al Centro parrocchiale “Mons.Vincenzo Savio”. ta, rivolta principalmente alle figure professionali coinvolte nella rete è stata moderata dal direttore dei Servizi Sociali e Funzioni Territoriali dell’Ulss 1 dottor Gian Antonio Dei Tos. A lui e a tutti i relatori va il cordiale ringraziamento per la disponibilità e sensibilità di saper trasmettere ognuno con la propria competenza le varie tematiche tanto delicate. Gli argomenti trattati sotto il profilo organizzativo e di attività svolte hanno confermato la necessità della medicina palliativa. In realtà la medicina palliativa esprime una vera e propria filosofia di vita che vede il malato al centro di un percorso di cura e che è in ascolto dei bisogni sociali, relazionali e spirituali. Il pomeriggio infine si è svolto l’altrettanto importante evento aperto alla cittadinanza dal titolo “Il tempo prezioso del prendersi cura” condotto dalla dottoressa Nadia Brusasca, psicologa/ Nadia Brusasca, relatrice al convegno del 1° ottobre. psicoterapeuta responsabile della psiconcologia della ASL di Nuoro e presidente della SIPO/ Regione Sardegna. *** Cucchini Agordino, il 24 novembre compie sei anni. Sei anni di impegno possibile solo grazie al grande senso di solidarietà che anima ogni volontario e chi offre un proprio contributo per sostenere il sodalizio. Emozionante e preziosa la donazione della trapunta confezionata dalle signore del gruppo Filò di Agordo. Gli ormai oltre mille accessi agli ammalati effettuati dai nostri volontari, ma anche le oltre 30 attivazioni da parte dell’Ulss 1 e in particolare nel 2015 nell’Agordino, confermano la validità e l’importanza di continuare in questa grande sfida. Continua la presenza del “Pettirosso” sia in varie manifestazioni per promuovere le cure palliative come ai mercatini di Romanticaviola a Caviola, il Palio dei Cento ad Agordo, la Fiera del Bestiam ad Agordo, come anche nella collaborazione per la rappresentazione della compagnia “Teatro che pazzia”, diretta da Marco Sartorello a Taibon. Tante energie si spendono e altrettante energie si sprigionano per nuove idee. *** Vi aspettiamo al consueto Concerto di Natale ad Agordo il 23 dicembre in Chiesa Arcidiaconale e intanto invitiamo bambini con adulti a due pomeriggi di “bricolage con il Pettirosso”. Confezioneremo insieme dei semplici lavoretti natalizi. Sabato 5 novembre e sabato 12 novembre dalle 15.00 alle 17.00 c/o sede “Pettirosso”. Per informazioni e iscrizioni entro il 31 ottobre: cell. 342 0813080. In attesa... un grande grazie di cuore a tutti! Nadia Dell’Agnola Ottobre 2016 18 Echi di Agordo solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato Per una cultura della prevenzione La campagna “Nastro Rosa” della LILT L’amministrazione comunale di Agordo partecipa alla campagna “Nastro Rosa 2016” promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Sezione di Belluno), con uno striscione nei pressi del ponte Rova. La “campagna nastro rosa” promuove la cultura della prevenzione come metodo di vita, affinché tutte le donne possano sottoporsi a visite senologiche periodiche, le invitano ad effettuare sia l’autoesame come anche a sottoporsi ad eventuali adeguati controlli clinicostrumentali (visita, ecografia e mammografia). Il cancro al seno, prima causa di tumore femminile, è purtroppo sempre più in aumento, colpisce una donna su 10, anche le più giovani. Oggi, grazie alle terapie innovative e tecniche acquisite dai medici, la guaribilità del cancro è molto alta e si riscontra comunque che un’efficace prevenzione e diagnosi precoce comporta una guaribilità superiore al 90%. Care concittadine, non abbiate paura! Procedete all’autoesame e sottoponetevi ai controlli di tipo preventivo. Rispondete positivamente all’invito dell’ULSS per lo screening e parlatene con il vostro medico curante in caso di dubbi. La prevenzione è l’unica strada efficace per arrivare a scoprire per tempo il tumore al seno e sconfiggere la malattia. La buona salute comincia dal nostro impegno e dal rispetto verso il nostro corpo! È stata accolta con evidente grande soddisfazione la conferma, anche per l’anno 2016-17, del finanziamento da parte della Regione Veneto che consente il proseguimento del “Progetto Sollievo” a favore delle persone anziane affette da iniziale decadimento cognitivo. Si tratta sicuramente del riconoscimento della positività dell’iniziativa, partita a luglio del 2014 (con l’allora responsabile dei Servizi socio-sanitari dott.ssa Tiziana Chinellato), che con le attuali dodici presenze di anziani si rivela come quella col miglior risultato fra le analoghe attivate in provincia. È al contempo un riconoscimento alla bontà dell’azione collaborativa portata avanti, anche in questo ambito, dai volontari del GAV, programma delle attività previste sia nel servizio assistenziale che nei reparti ospedalieri come pure domiciliari. Alcune cifre: - Reparto ospedaliero: presenze 57 per 219 ore - Reparto socio sanitario: presenze 2190 per 2555 ore - Centro Sollievo: presenze 96 per 144 ore - Interventi e ricorrenze: presenze 65 per 173 ore - Accompagnamento ospiti casa soggiorno: presenze 311 per 472 ore - Consegna pasti a domicilio (solo GAV): presenze 782 per 1564 ore - Complessivamente le attività hanno impegnato i volontari per 3501 presenze e 5127 ore Questi dati - di inequivocabile Nadia Dell’Agnola Assessore Servizi alla Persona del Comune di Agordo L’AISM (l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla) attraverso Barbara, ringrazia di cuore tutti gli amici agordini per la loro generosità dimostrata domenica 9 ottobre in occasione della vendita di mele per aiutare la ricerca contro la malattia, con un ricavato di 235 euro. Il grazie della “Vècia Pòpa” ai ragazzi del CEOD Ricordando con soddisfazione il rinnovato grande successo dell’edizione 2016 della tradizionale manifestazione di metà quaresima, il Comitato «Vècia Pòpa» ha voluto continuare puntualmente anche quest’anno la festa con gli amici del locale gruppo Ceod. Come avviene ormai da parecchio tempo, Giorgio Favero La forza e il valore del “donare” e i compagni del gruppo hanno trascorso alcune ore in allegra compagnia con i ragazzi del Centro diurno disabili presso la sede del Polifunzionale, per ringraziarli della loro preziosa disponibilità prestata ancora una volta nella decorazione artistica dei «botói» della Vècia Pòpa, distribuiti e apprezzati sul Brói domenica 6 marzo. Il Comitato «Vècia Pòpa» in festa con i ragazzi del Ceod. L’assemblea 2016 del Gruppo Assistenza Volontaria in sala “Framónt” del Centro Parrocchiale “mons. Vincenzo Savio”. Gruppo Assistenza Volontaria e dal Circolo Auser “El Brói”. Dunque, mentre il progetto, di cui riferiamo in altra parte del giornale prosegue in maniera ottimale, sotto la guida competente e appassionata della psicologa Stefania Troian, con apprezzamento delle famiglie, è il caso di ricordare come l’attività del Gruppo, presieduto da Loretta Ben, continui a sua volta nello svolgimento di un servizio che si dimostra sempre più di fondamentale importanza per le nostre popolazioni. È il caso allora di richiamare, per sommi capi, o meglio per aridi ma significativi numeri, i vari interventi operativi e le presenze dei volontari del sodalizio – che ha registrato la felice e provvidenziale adesione di una dozzina di nuovi soci fra cui i due giovani Marco e Denis – nello svolgimento del chiarezza ed eloquenza portano inevitabilmente ad una considerazione-constatazione: la necessità che i volontari con la loro presenza e dedizione soddisfino il buco nero delle istituzioni. È infatti evidente che il volontario ha ormai assunto un ruolo centrale, diventato indispensabile per garantire alcuni servizi necessari per una vita dignitosa della nostra gente di montagna. “Consoliamoci”, afferma con pensiero positivo la presidente Loretta Ben, “pensando sempre al risvolto primario e gratificante del donare. Restano sempre validi i presupposti per continuare a mettere in atto solidarietà e disponibilità nel rispetto dei programmi che ci siamo posti, allo scopo di rendere meno difficile e meno sofferta l’esistenza delle persone bisognose. Grazie ai volontari e a tutti coloro che vorranno darci una mano”. Echi di Agordo Ottobre 2016 Notizie dal Comune Grazie alla sempre cortese ospitalità di “Echi”, continuiamo a riferire dell’attività dell’Amministrazione Comunale svolta negli ultimi mesi, suddivisa nei relativi referati dei membri della Giunta. Affari generali, bilancio e urbanistica Il Consiglio comunale dello scorso 22 settembre ha approvato il progetto definitivo dell’intervento di restauro e valorizzazione dell’ex Istituto Minerario - ala nuova 1° intervento per un importo complessivo di 5.132.000 euro. Nella stessa data la Giunta ha approvato il progetto esecutivo dell’intervento di restauro e valorizzazione dell’ex Istituto Minerario - ala storica 1° stralcio per un importo previsto di 768.000 euro. Lo scorso 21 ottobre nella sala “Valmassoi” di La Valle Agordina si è tenuto il terzo incontro previsto all’interno del ciclo di serate informative proposto dalle amministrazioni comunali di Agordo, La Valle, Voltago e Rivamonte sul tema della fusione dei comuni. Nel corso della serata il giornalista Luigi Guglielmi ha affrontato il tema “Cos’è l’identità e come si può difendere”. Servizi alla Persona (sanità e sociale, cultura, istruzione, famiglia, giovani e servizi per l’infanzia e l’adolescenza) All’inizio del corrente anno scolastico, grazie al contributo del Consorzio BIM Piave di euro. 3.000,00, l’Amministrazione ha potuto fornire all’Istituto Comprensivo di Agordo (Scuola Elementare – Primaria) materiale informatico utile alla didattica. In particolare sono stati acquistati una lavagna interattiva multimediale (LIM) dotata di videoproiettore a focale corta, sistema di diffusione e computer portatile con programma di gestione, oltre ad altri portatili, di cui uno in sostituzione del computer in dotazione a una LIM già in uso, e alcuni schermi per pc più moderni. Per il corrente anno scolastico, in aggiunta a quanto attivato l’anno scorso, è stato avviato il nuovo servizio di doposcuola rivolto anche ai ragazzi delle scuole medie (opportunità che mancava nei precedenti anni scolastici) che ha già ricevuto numerose iscrizioni. Il servizio è reso possibile dalla convenzione con la Cooperativa sociale La Via. È stata ripresa l’iniziativa dei Gruppi di Cammino di cui avevamo già riferito in precedenza. In collaborazione con il Servizio Igiene e Sanità Pubblica e la palestra B-Fit Agordo è stato realizzato un incontro informativo (venerdi 16 settembre), a cui sono seguite le prime uscite con quasi una ventina di partecipanti. Sono terminati i corsi di apprendimento della lingua italiana organizzati dal CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) in collaborazione con Comune e Sportello Informa immigrati, utili ad ottenere la certificazione della lingua appresa. I corsi riprenderanno in questi mesi, per informazioni rivolgersi al CPIA o allo sportello Informa immigrati. Il primo di ottobre all’auditorium “A. Favretti” dell’Istituto Follador si è tenuta la presentazione del libro “Valle Imperina. A ricordo della plurisecolare miniera e dei suoi minatori” di Gianfranco Mazzolli. Il volume, di cui è stata donata al Comune una copia in originale da parte dell’autore, è stato realizzato con il contributo di Comune, dell’APIM, del Gamp, della Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino e della cooperativa ElSac. Il libro, con una ricca dotazione iconografica, risulta importante L’accoglimento in municipio degli otto giovani partecipanti, dal 20 agosto al 3 settembre 2016, al Campo internazionale di volontariato “Paths of Dolomites in Agordo” organizzato dal Comune in collaborazione con l’Associazione Lunaria di Roma, la Sezione agordina del CAI e l’associazione Dolomites Heart. 19 per evitare la dispersione della preziosa storia anche tecnica del sito minerario. Patrimonio e Salvaguardia del territorio (manutenzione e amministrazione del patrimonio comunale e lavori pubblici) Sono stati completati i lavori di rifacimento anche nella piazzetta di Tóccol, lavori che fanno parte dell’intervento a regia dell’Unione Montana Agordina, per complessivi 168.330 euro, finanziato con un contributo proveniente da un bando IPA con il quale era stata precedentemente realizzata la riqualificazione della piazzetta di Prompicai. L’8 Agosto si è tenuta, con la partecipazione dell’Ensamble “Concertino” diretta da Svetlana Pletneva, la semplice e partecipata cerimonia di inaugurazione di tale opera. Inoltre, tra i lavori realizzati dalla squadra operai dell’amministrazione segnaliamo che: - Sono stati rinnovati i guardrail in alcuni punti di particolare attenzione nelle strade di accesso alle Il bel concerto dell’8 agosto per l’inaugurazione della piazzetta di Prompicai. Il 5 ottobre 2016 il Comune ha installato altri due defibrillatori, rispettivamente nella palestra delle scuole Medie e palestrina delle scuole Elementari. I DAE sono a disposizione degli utilizzatori delle palestre, scuole e associazioni. Il costo dei DAE e delle cassette porta DAE è stato di 2.816,98 euro. Il Comune, a partire dal 2017, provvederà inoltre alla manuten- Completati i lavori che hanno dato un nuovo volto alla bella e suggestiva piazzetta di Tóccol con la storica fontana davanti al “casèlo” e le recenti opere del progetto “Agordo, paese del graffito”. frazioni di Piasént e Farenzena; - È stata effettuata una sistemazione complessiva dell’area del lavatoio di Colvignas Alto; - Sono stati realizzati scarichi per la raccolta e la canalizzazione dell’acqua piovana all’asilo nido comunale; - Lavori di canalizzazione dell’acqua piovana lungo la strada che porta alla frazione di Colvignas Alto Referato Sviluppo Sostenibile (turismo, associazionismo, sport, sviluppo sostenibile, agricolturaattività primarie e mobilità). Nel mese di giugno del 2015 sono stati dotati di defibrillatore (DAE) l’impianto di atletica leggera-campo di calcio “I. Dorigo” e i campi da tennis di via R. Paganini. Le apparecchiature sono state acquistate dall’Unione montana agordina, che ha coordinato per conto dei Comuni richiedenti, acquisto e corsi di formazione. La spesa del Comune è stata di euro 2.000,00, in quanto l’Unione montana, anche con il contributo del Consorzio BIM Piave, ha sostenuto le maggiori spese e il costo dei corsi, seguiti da 18 persone delle associazioni che hanno in gestione le strutture. zione dei 4 DAE, per un costo complessivo di 976,00 euro. Dal 20 agosto al 3 settembre 2016 si è svolto il Campo internazionale di volontariato “Paths of Dolomites in Agordo” organizzato dal Comune in collaborazione con l’Associazione Lunaria di Roma. All’iniziativa hanno partecipato 8 giovani provenienti da varie nazioni europee e non solo, che in collaborazione con la Sezione del CAI e l’associazione Dolomites Heart hanno provveduto alla pulizia di alcuni sentieri sul territorio comunale. Il campus è stato inoltre un’importante occasione di scambio interculturale. A partire dall’estate il Comune ha aderito (con i primi punti di interesse) al servizio denominato “Touristoffice”, che sta trovando impiego da parte di un numero sempre crescente dei comuni della provincia. Touristoffice è un app per smartphone, pensata per fornire direttamente sul cellulare del turista-utente informazioni su punti di interesse visitabili ed eventi in programma. La app è scaricabile gratuitamente negli app store di Apple e Android. L’addetto stampa Marco Da Roit Ottobre 2016 20 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Le Lòpe Anche quest’anno, Arca ha portato a termine la campagna di scavo archeometallurgico in località Pian de Le Lópe - Alta Valle del Mis, in Comune di Gosaldo: è stata la quarta indagine, o meglio la quinta se contiamo il primo intervento di saggi del 2012. Ci siamo impegnati in un’attività durata due settimane, dall’11 al 22 luglio 2016, e siamo stati diretti dalla dott.ssa Chiara D’Incà della Soprintendenza Archeologia del Veneto e, sul campo, dal geoarcheologo Luca Rinaldi. Il sito, pian piano, si sta rivelando essere stato un antico complesso metallurgico per la produzione di rame, databile al 1500. La campagna di quest’anno fa parte di un progetto biennale 2016-2017 presentato da Arca sia al PNDB che al Consorzio BIM-Piave di Belluno; gli enti, visti gli esiti concreti raggiunti nelle precedenti quattro campagne, hanno risposto in maniera molto positiva a quanto progettato. Gli obiettivi di massima da conseguire nel biennio sono così riassumibili: - anni 2016 e 2017, prosecuzione dello scavo per l’individuazione del forno, del locale dei mantici e di altre strutture (2 settimane all’anno), per comprendere l’articolazione della fusina anche in vista di una sua futura valorizzazione; - anno 2016, raccolta di campioni dei materiali da analizzare: carbone, calce, minerale, scorie, rame, operazione svolta da Ricercatori dell’Università di Padova Dipartimento di Geoscienze, allo scopo di studiare i processi metallurgici del Medioevo, le datazioni delle lavorazioni e lo studio sia del tipo di minerale trattato che della provenienza dello stesso; - anno 2017, analisi di laboratorio dei materiali raccolti quest’anno; l’operazione sarà gestita dal Dipartimento di Geoscienze - Università di Padova, con l’obiettivo il presente e il futuro già sopra esposto; - anno 2017: esecuzione di confronti e di disegni delle ceramiche ritrovate, studio e restauro della moneta risalente ai primi anni del ‘500, studio e datazione della cultura materiale del secolo XVI, compiti tutti da realizzare da parte della Soprintendenza Arch. del Veneto. Gli interventi in atto, per essere Delegazione della Fondazione Dolomiti Unesco in visita a le Lópe. spezione geo-sismica, eseguita come esercitazione da studenti dell’Istituto Follador e finalizzata alla ricerca dell’imbocco della galleria sopra accennata. *** Raccolta dei campioni da parte delle dottoresse I. Angelini e A. Addis dalla rosta svuotata. completati, richiederebbero anche l’individuazione, nei pressi del sito, dell’imbocco della galleria di ricerca mineraria effettuata negli anni 1922-1923; dalla poca documentazione esistente, tale galleria sembrerebbe aver intercettato l’antica miniera che troviamo già citata in documenti del 1700. Auspichiamo che il Comune di Gosaldo e il PNDB, Parco nazionale Dolomiti bellunesi possano accordarsi nella realizzazione di tale operazione. Sulla sinistra orografica del torrente Campotorondo, nella zona delle Lópe, detta Costa Fusina, dove negli anni abbiamo portato Il grande muro di sostegno, con massi scalpellati. alla luce le fondamenta di un grande edificio, nella decina di giorni di attività archeologica estiva: - è emerso un ulteriore grande locale, metri (7 x 7) circa; - si è raggiunto il livello pavimentale in malta di calce del locale adiacente alla ruota idraulica; - si è scoperta l’esistenza di un grande muro massiccio con la funzione di sostegno del pendio e della calchèra. Mentre nel sito delle roste, poste sulla destra orografica del torrente, - è stata svuotata una delle strutture, raggiungendo così lo strato di terre scottate costituente l’antico suo fondo; - inoltre, è comparso sul lato ovest quello che resta del muro della rosta, uno spesso muro legato a malta con la funzione di bordo di contenimento della rosta stessa. Come da progetto finanziato, è stato realizzato il prelievo dei campioni da analizzare da parte del Dip di Geoscienze dell’Università di Padova, analisi che saranno effettuate nel corso del prossimo anno. Prima dell’inizio della campagna 2017, per poter dare un senso più compiuto alla nostra ricerca archeometallurgica, incaricheremo il Dipartimento di padovano di effettuare una serie di prospezioni geo-magnetiche e geo-elettriche, in special modo per individuare l’eventuale forno fusorio. Daremo il benvenuto anche a una pro- Aiuto essenziale nella realizzazione dello scavo 2016 è venuto dall’opera dei soci Guendalina Bordin, Manuel Conedera, Mara Dalla Vecchia, Eleonora Dai Pra, Chiara De Biasio, Gabriele Fogliata, Enzo Galeone, Ivano Groppa, Ivan Minella, Manlio Monestier, Graziano Ronchi e Mafalda Rossi. Ringraziamo in particolare il socio dott. Ivan Minella per i rilievi topografici e fotografici effettuati sullo scavo e per aver coinvolto, con prestazioni determinanti, anche sei amici archeologi: Mattia Curto, Filippo Favilli, Alice Giacomin, Alessandro Mazzariol, Stefania Piedigace e Andrea Ziglio. Altri, che hanno dato una mano nello scavo, sono stati: Claudio Bovolato, Costantino Fontana, Maurizio Olivotto e Zaira Venzo. Abbiamo avuto le gradite visite di una ventina di visitatori ai quali si sono fornite spiegazioni sull’attività in corso. Ancor più gradita è stata la visita della delegazione della Fondazione Dolomiti Unesco, composta da un’altra quindicina di persone, guidata dal Direttore Marcella Morandini; i partecipanti hanno così potuto conoscere il sito delle Lópe e riconoscerne la valenza storica e paleoindustriale tanto da accennare ad un suo inserimento in un futuro progetto di valorizzazione dell’Alta Valle del Mis. *** Cogliamo l’occasione per ringraziare ancora una volta il Bim di Vallata, nella persona del presidente Bruno Zanvit per il contributo economico, il Comune di Gosaldo, nella persona del Sindaco Giocondo Dalle Feste per l’importante collaborazione prestata e, quest’anno, per l’importante finanziamento venuto dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. G.F. Echi di Agordo Ottobre 2016 21 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Quando questo numero di Echi sarà in fase di stampa il nostro Coro avrà vissuto l’appuntamento clou dell’anno: la serata di festa organizzata per il 50° di fondazione, brillantemente condotta dall’ “amico del Coro” Dino Bridda. Il 22 ottobre nella chiesa arcidiaconale di Agordo (gentilmente concessa da monsignor Giorgio Lise per l’evento) abbiamo ripercorso tramite canti e documentazioni visive il cammino che il sodalizio ha percorso in ben 10 lustri di attività. Sarà un momento di condivisione e di ricordi, a cui speriamo intervengano molti agordini, in virtù di quanto ha rappresentato il Coro Agordo sia sul territorio sia in tutti gli altri luoghi dove si è esibito. Momenti importanti dal punto di vista musicale ma anche storico e culturale poiché si può tranquillamente affermare che i canti del Coro hanno fatto spesso da colonna sonora agli avvenimenti nella nostra valle siano stati essi di gioia o di dolore. Il Coro è stato molte volte anche ambasciatore agordino in Italia e all’estero, così come è accaduto l’8 ottobre scorso quando ha avuto l’onore di accompagnare il comitato di gemellaggio a Zugliano. Una splendida giornata di amicizia vissuta assieme ai “gemelli” vicentini che hanno accolto il sindaco Sisto Da Roit e la nostra piccola “delegazione” con grande ospitalità. L’evento è stato coronato dalla nostra esibizione, meravigliosamente accompagnata dalle immagini di Roberto Soramaè, nelle sale di Villa Giusti. Vogliamo anche rivolgere un particolare grazie a Michela Paganin, presidente del Messa per i Caduti sui monti, celebrata nell’arcidiaconale di Agordo domenica 30 ottobre alle 18.30. Il 12/13 novembre ci recheremo quindi a Biella, ospiti del gruppo vocale VOCEVERSA che molti lettori di “Echi” hanno avuto occasione di sentire e apprezzare in due concerti tenuti ad Agordo negli scorsi anni. Orgogliosi dell’invito, vista la fama del complesso piemontese in ambito nazionale, cercheremo come sempre di fare il massimo per non sfigurare. Anche il pullman per la trasferta a VIENNA, il 2/4 dicembre, si è riempito subito di amici che vogliono viaggiare con noi verso la capitale austriaca dove ci esibiremo nelle sale del Municipio in occasione dei concerti dell’Avvento che vengono organizzati ogni anno. Un altro bel momento di vita corale e, speriamo, di divertimento tra visite culturali e mercatini di Natale. Che dire per concludere? Solo che invitiamo fin d’ora tutti, ma proprio tutti i “vecchi” coristi a partecipare al concerto di Natale del 26 dicembre e a contattare pertanto il coro per le comunicazioni sulle prove necessarie per un’esibizione degna del miglior Coro Agordo. Roberta Lo splendido pannello dipinto da Dunio per il 50° del Coro, svelato e ammirato dal pubblico dell’arcidiaconale la sera del 22 ottobre, che reca una significativa dedica del bravo autore: “...al calar del sole si canta, in ricordo di chi ci ascolta lassù e per il piacere delle persone di questo mondo che sanno ascoltare…” comitato, per averci coinvolto nell’iniziativa. Il 16 ottobre siamo scesi a Sassuolo (MO) alla Rassegna Molto apprezzata in terra emiliana l’ultima trasferta del Coro Agordo. corale organizzata della locale Corale Puccini (anch’essa in pieni festeggiamenti per il 90° di fondazione). Abbiamo approfittato dell’occasione per fare un po’ di turismo “culturalsportivo”, infatti alcuni di noi hanno avuto l’opportunità di visitare il Museo FERRARI di Maranello mentre un altro gruppo ha passato la mattinata nello splendido Ducale di Sassuolo. Nel pomeriggio un bel concerto in compagnia anche della Corale S. Isidoro di Trento ha concluso gli impegni della giornata. Sicuramente una bella uscita grazie anche ai molti amici che hanno deciso di scendere in Emilia con noi. Dopo la serata per il 50° saremo per la 41a volta presenti (dal 1976) alla tradizionale e attesa Cara Amica, caro Amico, anche tu, come noi, hai fatto la storia del Coro Agordo e crediamo che, cantare in questo gruppo, abbia lasciato in te una traccia importante nella vita. È per questo motivo che, nell’anno del 50° di fondazione, vorremmo invitarti ancora una volta a rientrare nelle fila del Coro, lunedì 26 dicembre, per il Concerto di Natale. Intoneremo assieme alcuni canti e proveremo ancora le emozioni che ci hanno legato a questo gruppo. Venerdì 9, martedì 13 e venerdì 16 dicembre, alle 20.30, nella sede del Coro, ci ritroveremo per “accordare” le voci e provare assieme i canti. Ti aspettiamo. Il tuo Coro Agordo Info: [email protected] direttore: [email protected] cell. 347 8883140. 22 Ottobre 2016 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Continua con successo il viaggio musicale del sempre giovane coro dell’Istituto comprensivo di Agordo Otto concerti e un interessante viaggio di tre giorni hanno coronato l’attività dei Musici nell’ultimo anno scolastico. Il viaggio dei giovani cantori, accomunati dalla passione per la musica, è stato caratterizzato dalla visita al Vittoriale, la casa-museo voluta dallo scrittore Gabriele D’Annunzio a Gardone Riviera, dove stanze e parco rievocano continuamente la complicità che unisce in un unico intreccio musica, poesia e le altre arti. Un’intensa giornata all’insegna del canto ha poi consentito di focalizzare l’attenzione su alcuni brani di compositori contemporanei, per concludere il terzo giorno con la visita ad un laboratorio di liuteria nella città di Cremona. Tre giorni di totale condivisione di esperienze e di momenti di vita in comune, sicuramente una bella opportunità di crescita dal punto di vista culturale e umano. Dopo il concerto del 23 aprile nella Chiesa Arcidiaconale di Agordo con il Coro San Biagio di Montorso Vicentino, una nuova esperienza concertistica al Teatro Comunale di Belluno, dove i Musici avevano partecipato già a dicembre a un concerto assieme alla Giovane Orchestra Bellunese, sotto la direzione del maestro Matteo Andri. Il 30 aprile il coro, diretto da Marina Nessenzia e accompagnato dalla pianista Manuela Ben, si è esibito in occasione della serata di beneficenza “Cantando con il cuore”, nella quale si sono alternati il Coro Minimo, il Gruppo Corale Bellunese, l’Ensemble di canto del Liceo Musicale, che hanno donato la loro esibizione a favore del Comitato Onlus Gocce di sole, che si occupa di bambini colpiti da malattie rare e in difficoltà della provincia di Belluno. Una serata curata nei minimi dettagli dagli organizzatori, che Una esemplare lezione di arte e umanità all’indomani del concerto hanno espresso alla Scuola il loro apprezzamento: “[…] I ragazzi hanno dimostrato grande preparazione, impegno, serietà ed educazione” scrive la presidente “e questo credo debba essere motivo d’orgoglio per tutti, per i ragazzi stessi, per i genitori e per i loro docenti; la loro performance è stata particolarmente apprezzata sia dal pubblico che dalle altre formazioni corali [...]”. Queste parole confermano una volta di più come i Musici possano essere considerati a pieno titolo ambasciatori dell’Istituto Comprensivo, ma facciano onore anche all’intera comunità, dal momento che vi sono rappresentate varie scuole della provincia, grazie ai giovani che portano avanti negli anni la loro passione per il canto. La musica d’insieme è un gioco di squadra: oltre ad affinare la sensibilità artistica e la competenza musicale, contribuisce a educare all’ascolto degli altri: dal respirare insieme, iniziare Il 30 aprile, a Belluno, per la serata di beneficenza “Cantando con il cuore”, a favore del Comitato Onlus Gocce di sole, che si occupa di bambini colpiti da malattie rare e in difficoltà della provincia di Belluno. insieme, uniformare la propria voce a quella degli altri, unirsi in una comune interpretazione, al saper rispettare i tempi altrui. Possiamo affermare che questi ragazzi stiano dimostrando di amare il gioco di squadra e, in questo, un merito particolare va ai più grandi che con l’impegno continuativo e le abilità che stanno via via scoprendo in se stessi, sono per gli altri esempio e oggetto di ammirazione. A loro va un plauso particolare, ma molto apprezzabile è anche l’impegno dei più giovani, che hanno partecipato con entusiasmo, realizzando notevoli progressi. Infine un cenno merita ancora una volta il Concerto di fine anno scolastico, evento sempre molto atteso, che consente di unire il percorso corale dei Musici dall’inizio della scuola primaria alla secondaria. Tutti con un repertorio accuratamente ricercato e ben preparato, dalle filastrocche e canti infantili tradizionali dell’America Latina dei più piccoli sotto la guida della maestra Daniela Lena, alla polifonia sacra e profana dei più grandi, hanno saputo entusiasmare ed esibirsi nel reciproco apprezzamento e rispetto di ciascuno per il lavoro altrui. Un bel filmato conclusivo, Un interessante viaggio di tre giorni caratterizzato dalla visita al Vittoriale, la casa-museo dello scrittore Gabriele D’Annunzio a Gardone Riviera. ...da ricordare il sempre atteso Concerto di fine anno scolastico, che unisce il percorso corale dei Musici dall’inizio della scuola primaria alla secondaria. Al Centro parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio” tutti con un repertorio accuratamente ricercato e ben preparato, sotto la guida della maestra Daniela Lena. creato attingendo alle abilità dei giovani esperti informatici, ha rievocato i momenti più intensi di questo anno insieme. Un grazie ai genitori e a tutti coloro che in vari modi hanno collaborato, al Parroco che ha ospitato i Musici in numerose manifestazioni, alle insegnanti del coro, alla pianista Manuela Ben, alla prof.ssa Sandra De Toffoli, al Dirigente Scolastico: il loro supporto è stato prezioso per poter concretizzare tante attività, perché dietro la realizzazione di un concerto o di un viaggio c’è sempre un grande lavoro poco visibile, ma indispensabile: a tutti la riconoscenza dei Musici per le piccole e grandi collaborazioni. Ottobre 2016 Echi di Agordo 23 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina nuovamente la possibilità di Agordo Musica vedere un’opera cinematografica proiettata in questo modo La 22a edizione di che certamente appartiene al «Musica nell’Agordino» L’abbracciocon passato, ma che unisce due forme di arte che si completano benissimo a vicenda. Andrea Colaiacomo “Idiecicomandamenti”diDeMille i “Gemelli” di Zugliano sulle note dell’organo Cipriani Riproposta anche quest’anno la rassegna “Musica nell’Agordino”, giunta già alla sua ventitreesima edizione e organizzata dall’Associazione Asolo Musica e da Agordo Musica. Tra i vari eventi proposti è da segnalare quello del 12 agosto, che ha visto come protagonista un film degli anni Venti e l’organo Cipriani, nella Chiesa Arcidiaconale di Agordo. Come un salto nel passato, ai tempi in cui i film non avevano il sonoro, quando l’attore doveva avere la capacità di recitare anche senza il mezzo della voce, che le tecnologie del tempo non permettevano di registrare. Nei cinema, i film in bianco e nero venivano proiettati con il solo accompagnamento di alcuni musicisti, che tramite i propri strumenti commentavano la pellicola, cercando di rendere con le note la maggior espressività possibile alle scene. Potremmo dire che il prezzo del biglietto comprendesse non solo lo spettacolo cinematografico ma, in un certo senso, anche un vero e proprio concerto. Questo modo di intrattenimento durò praticamente fino all’inizio degli anni Trenta, quando i grandi film hollywoodiani con il sonoro iniziarono ad essere distribuiti su scala mondiale. Abbiamo avuto però modo di rivivere le emozioni del cinema muto grazie a Ferruccio Bartoletti, musicista ligure specializzato proprio nell’accompagnamento di opere narrative come film, foto o poesie. Ad Agordo ha voluto presentare “I dieci comandamenti”, film del 1923 del grande cineasta americano Cecil DeMille che in questo colossal racconta le gesta bibliche di Mosè nel libro dell’Esodo. L’artista, con grande capacità e servendosi del maestoso organo Cipriani, è riuscito a rendere il pubblico partecipe della narrazione, adeguandosi a momenti di drammaticità, di suspence e a volte di grande impatto visivo. A conclusione del film poi è stato anche presentato un video di Roberto Soramaè con bellissime immagini di paesaggi e di animali dolomitici, il tutto sempre accompagnato dalle note di Bartoletti. Non da meno, sicuramente, la straordinaria cornice dell’Arcidiaconale di Agordo che per una sera ha preso le sembianze di sala cinematografica. La serata è stata organizzata in collaborazione con il Circolo Fotografico Agordino “Gigia De Nardin” (anche come evento collaterale a La Torresella 2016) e dal gruppo Dialogando Coi Film. Sarebbe bello poter avere Il maestro Ferruccio Bartoletti all'organo Cipriani. Il gruppo davanti la splendida Villa Giusti che ha ospitato il concerto del Coro Agordo e le proiezioni di Roberto Soramaè. Il Comitato di Gemellaggio con il patrocinio del Comune di Agordo e il contributo del Consorzio Bim Piave ha organizzato un evento suggestivo nella cittadina Vicentina. L’Amministrazione Comunale di Zugliano e la locale Proloco hanno accolto una rappresentanza Agordina nel pomeriggio di sabato 8 ottobre. La comitiva ha visitato dapprima la distilleria Zonin, conosciuta in tutto il mondo per la produzione di grappe molto pregiate. Sono seguite le visite guidate alla chiesa di Santa Maria Addolorata con i suoi antichi affreschi e alla famosa Villa Giusti,orgoglio della comunità Vicentina. Entrambe raccontano un significativo pezzo di storia della comunità di Zugliano. Ha riscosso molto interesse per il gruppo la visita alla mostra micologica inaugurata nel tardo pomeriggio dalla Proloco. L’intensa giornata si è conclusa con il concerto tenuto dal Coro Agordo, che quest’anno festeggia il cinquantennale dalla sua fondazione, nella splendida e antica Villa Giusti. Il coro ha spaziato nel suo repertorio presentando al pubblico celebri canti di montagna, di musica leggera e popolare. Le esibizioni, molto apprezzate dai presenti, sono state accompagnate da magistrali documentari fotografici realizzati dal fotografo Roberto Soramaè che ha presentato con immagini sapientemente montate i paesaggi e le vette Dolomitiche. Gabriella De Nardin, membro del direttivo del comitato di gemellaggio, ha recitato una poesia di Ugo Neri in dialetto Bellunese che ben si è armonizzata con i canti del coro e le immagini scelte da Roberto Soramaè. I Sindaci di Zugliano, Sandro Maculan e di Agordo, Sisto Da Roit, hanno rinnovato la volontà e l’impegno nel portare avanti un gemellaggio che unisce le due comunità dal 2 luglio 1989. Il vincolo storico che accomuna Agordo e Zugliano risale alla fine dell’Ottocento quando molte donne Agordine emigrarono nella cittadina Vicentina per lavorare nel cascamificio, ora sede della rinomata distilleria Zanin. Queste vicende sono state raccontate anche in una pubblicazione che il Comitato ha ricevuto in dono assieme ad un lungo poemetto sul Gemellaggio composto da un amico di Zugliano della classe 1938 per ricordare un incontro conviviale con i coscritti di Agordo. Claudia Cattadori Ottobre 2016 24 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina W i coscritti settantenni e... Pirano . Foto di gruppo dei settantenni del 1946 con la colorita maglietta promozionale di «Agordo, cuore delle Dolomiti». Autunno, stagione propizia per le gite, con particolare riferimento a quelle delle classi che, nonostante il passare degli anni non demordono e sono sempre più animate dal desiderio di trascorrere un momento di serena e gioiosa compagnia, ricordando con un po’ di immancabile nostalgia i trascorsi giovanili e andando a visitare luoghi di interesse sia storico-paesaggistico, come pure enogastronomico. È il caso delle due comitive agordine che quasi contemporaneamente in questi giorni hanno voluto festeggiare rispettivamente il traguardo dei settanta e dei cinquanta anni. I primi, sulla collaudata e inesauribile spinta organizzativa di Franco Colleselli, classe 1946, sono ritornati come dieci anni fa in Slovenia, scegliendo però questa volte la meta di Pirano, una delle più belle cittadine della costa istriana, per spegnere le fatidiche settanta candeline. Dopo il pranzo, ovviamente a base di pesce, sulla via del ritorno il nutrito gruppo ha fatto tappa a Pedavena, atteso dalla fisarmonica del giovane Emil per una serie di polke e valzer Oberkrainer a ravvivare anche la serata prima di rientrare soddisfatti ad Agordo. I secondi, di vent’anni più giovani, venuti al mondo nel 1966, non potevano mancare di onorare come si conviene il raggiunto traguardo delle nozze d’oro con la vita. Gruppo numeroso (40 persone) e allegro anche in questo caso, che ha optato per il mare Adriatico di Caorle, per un pranzo ovviamente di pesce e tappa enologica alle fornite cantine di villa Sandi a Valdobbiadene. Ma i cinquant’anni valgono qualcosa di più e allora il gruppo ha continuato a festeggiare con la gita di un week-end a Barcellona, già programmata ed effettuata dal 21 al 23 ottobre. i cinquantenni... felicemente in gita! Valdobbiadene. I cinquantenni del 1966 davanti a Villa Sandi dopo la visita alle cantine. Il Panorama Salendo da Belluno per la strada 203, oltrepassato Ponte Alto, ci appare la corona dei monti che attorniano la conca di Agordo. Ma per gustare appieno lo stupendo panorama a 360 gradi dell’ambiente dolomitico e il paesaggio urbano della vallata bisogna soffermarsi in corrispondenza dell’hotel Villa Imperina (già villa Magni) o percorrere, a piedi, il marciapiede a bordo strada. È possibile ammirare il centro di Agordo, le sue frazioni, il grande complesso Luxottica e le altre realtà artigianali di Valcozzena… Ottobre 2016 Echi di Agordo 25 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Maestra che ha plasmato gegestita ancora oggi dal Circolo a nerazioni di studenti, studiosa culturale agordino, importante della storia e delle tradizioni, realtà che presiede dal 1982. infaticabile promotrice di culAutrice di pregevoli pubblitura, donna innamorata della cazioni di storia, folclore, tradipropria terra. zioni ed eventi calamitosi (una Mariannina Del Din Dall’Arricerca conservata nell’archivio mi ha meritato sul campo la del CNR a Padova e giunta andedica che sabato sera 9 luglio che in Europa), Mariannina Del il Comitato «Vècia Pòpa» le ha e forte tempra montanara, fatta con parentesi da emigrante pure Din si è battuta sempre per la tributato in sala «don Tamis». di coraggio e di saggezza, doti in Sicilia e Lombardia, che sono salvaguardia e la catalogazione La quarta edizione dell’ini- che le hanno dischiuso gratifi- stati accompagnati e seguiti da di documenti importanti per la ziativa intrapresa nel 2013 (che canti orizzonti nel campo del un amore per la cultura e per la ricostruzione della storia locale. negli anni ha premiato Loris volontariato sociale (anche sua diffusione. Ha altresì saputo riconoscere Santomaso, il Coro e valorizzare coloro Agordo e Renzo Da che, come lei, si sono Rif alla memoria) ha dati da fare per difvisto la presenza di un fondere la cultura in pubblico numeroso e Agordino nelle sue la partecipazione del varie forme. Coro Agordo, diretto «Un carattere decida Roberta Conedera, so e allo stesso dolce», e del Coro Fodóm, diha sottolineato l’arciretto da Lorenzo Valdiacono di Agordo, lazza, che hanno alliemonsignor Giorgio tato la serata con i loro Lise, che ha evidencanti. La curiosità, ziato l’importanza tuttavia, era tutta per della cultura «droga il personaggio a cui positiva che rende era stata riservata la liberi». I complimenti dedica. La rivelazione sono giunti anche dal è avvenuta, come di sindaco di Agordo, consueto, al termine Sisto Da Roit, che ha di un ritratto letto da ringraziato la premiaAntonia Bortot nel Sala don Tamis, sabato 9 luglio. Mariannina Del Din Dall’Armi riceve l’omaggio del ta per il ruolo sociale e quale, piano piano, comitato Vècia Pòpa nella serata a lei dedicata. culturale svolto attrasono stati disseminati verso il Circolo e la una serie di indizi. biblioteca. «Oltre agli A partire dalla fondazione del amici della Vècia Pòpa e dei due «Una vicenda umana vera», politico per breve tempo), ma Circolo culturale agordino nel cori, devo ringraziare le mie è stato detto di quella di Ma- soprattutto del sapere». Sette lustri di apprezzato in- 1977, assieme a un drappello di collaboratrici», ha concluso riannina Del Din Dall’Armi, «un’esperienza di vita segnata segnamento alle elementari di amici di buona volontà e dalla Mariannina, «perché senza di da dolore e difficoltà, ma anche Ornella di Livinallongo, di San conseguente istituzione della loro non avremmo raggiungo sorretta sempre da una tenace Tomaso, di Taibon e di Agordo, biblioteca civica di Agordo, risultati tanto buoni». “Dedicato a...” 4 edizione 2016 A Mariannina Del Din il premio della Vècia Pòpa orama ritrovato ...e anche qualche sgorbio edilizio. Il tutto è sublimato dalla unicità del disegno di prati e boschi adesso nella loro livrea autunnale e dalla maestosa bellezza dei monti. A rendere fruibile questo balcone panoramico è stato Mario Garavana già valente tecnico minerario e ora boscaiolo provetto il quale, su incarico della proprietà, ha tolto la copertura arborea stramatura che, come sipario in un teatro, nascondeva la preziosa immagine immortalata da “Agordo foto” di Gio Cadorin. (tp) 26 Ottobre 2016 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina 33a ADUNANZA AD ANDRAZ SAS DE BÈITA NOTIZIE SEZIONALI PRIMAVERA-ESTATE 2016 L’attività estiva della Sezione Agordina si è basata sugli incontri tradizionali in calendario (Adunanza e Giornata dell’Amicizia), completando il programma sempre con buona partecipazione di soci con una serie di uscite ben selezionate e “testate”. Tra queste si ricorda la traversata delle Vette Feltrine, Punta Fiames, Cima Juribrutto, Vallon Bianco, l’appassionante giro dei 3 laghi nel Gruppo dei Lagorai, spesso favorite da una meteo eccellente; altre giornate sono state rivolte alla manutenzione dei sentieri e ai rifugi mentre a ottobre ci sono state le “Sere d’Autunno” giunte alla 10a edizione. Tra le novità, da segnalare il nuovo sito web operativo da giugno www.caiagordo.it rinnovato in funzionalità e i tentativi per migliorare il settore dell’Alpinismo Giovanile, ambito importante per il futuro ma non privo di sofferenze e anche di malaugurate coincidenze. Infine, il cambio di guardia alla presidenza con il subentro di Anna Magro ad Antonello Cibien, di cui si riferisce a parte. Avviata a dicembre 2015 a Pieve di Livinallongo, la 33.ma Adunanza della Sezione Agordina del CAI ha avuto luogo sabato 23 luglio presso il Castello di Andraz, e più precisamente al vicino Sas de Bèita, enorme masso dolomitico sotto il cui aggetto hanno trovato spazio oltre un centinaio di persone. All’incontro in “terra Fodóma” ha collaborato l’Istitut Cultural Ladin “Cesa de Jan” diretto da Moreno Kerer e il Gruppo “Col di Lana”dell’Ana (attivi soprattutto Luca Deltedesco capogruppo, Guglielmo Gabrielli e Valerio Nagler). Hanno partecipato alla manifestazione - che si è collocata nelle iniziative per il centenario della Grande Guerra - il Comune di Livinallongo (con il sindaco Leandro Grones), il Coro Parrocchiale (presente alla cerimonia al Sas de Bèita) e il Coro Fodóm per la logistica. Individuata la data affiancandosi alla locale Sagra de S.Jaco Intervento di Moreno Kerer per l’Istitut Cultural Ladin “Cesa de Jan” unitamente a Michela Lezuo del Comune di Livinallongo e all’architetto Marino Baldin prima della visita alla mostra allestita nei locali del Castello. L’uscita a Vallon Bianco, il 21 agosto. e allontanandosi dall’affollato inizio di agosto dell’intero comprensorio, l’Adunanza coordinata dallo scrivente, ha seguito il programma tradizionale ma con due iniziative che hanno arricchito l’intera giornata: mostra storico-fotografica al Castello e all’Edelweiss “Trebo” di Andraz: la prima dedicata a “L’Ospedaletto da Autorità alloctone e locali: da sinistra:Emilio Bertan ora consigliere centrale del Cai; Umberto Martini pastpresident del Cai nazionale; il sindaco di Livinallongo Leandro Grones e il presidente della Sezione Agordina del CAI Antonello Cibien. Campo 061” (tema del libretto monografico) - in tarda mattinata ha permesso ai partecipanti l’accesso all’antico maniero; ad Andraz è stata invece allestita un’altra rassegna iconografica grazie alla disponibilità della signora Luigina, completando il programma pomeridiano unitamente alla visita delle lapidi restaurate dell’ex-cimitero di guerra. A beneficio dell’organizzazione il contesto della cerimonia è stato elogiato da numerosi convenuti: uno scenario tra i più caratteristici della serie delle Adunanze. Invero c’era ancora un po’ di spazio sotto il Sas de Bèita: molti i volti dello “zoccolo duro” del CAI agordino anche se mancava qualche amico; per contro invece gradita sorpresa nel trovare tra i presenti l’ex presidente del CAI centrale Umberto Martini e il Consigliere centrale ed ex presidente regionale Emilio Bertan. Grazie a tutti coloro che c’erano. Giorgio Fontanive Ingresso dei convenuti al Castello per la visita alla mostra fotografica su “L’Ospedaletto da Campo n. 061” di Andraz, anche tema del tradizionale libretto in questa occasione a carattere monografico. Dimensioni del Sas de Bèita: sotto l’aggetto i partecipanti erano ben protetti anche se in mattinata la meteo è stata clemente. Echi di Agordo Ottobre 2016 27 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Storico. Per la prima volta dal 1868 Il convegno del 16 settembre Una donna alla guida La caserma XXII marzo 1848 della Sezione Agordina del Cai Patrimonio agordino tra storia e… futuro È Anna Magro la quale, prima rappresentante del gentil sesso nella storia dei 148 anni del prestigioso sodalizio alpino (sorto nel 1868, primo dell’arco dolomitico orientale, quarto in Italia dopo Torino, Aosta e Varallo), da giovedì scorso ne ha assunto la presidenza. Non si tratta di un’affermazione delle… «quote rosa», quanto piuttosto dei regolamenti e della burocrazia, di cui non è immune nemmeno il volontariato del Cai, ma che in questo caso, con tutto il rispetto per chi l’ha preceduta, possono essere visti in positivo per aver portato ai vertici di una così importante istituzione una donna da anni attivamente impegnata nell’associazione. Il consiglio direttivo della sezione, con sede in Piazzale Marconi ad Agordo, nella seduta di giovedì 28 settembre, ha provveduto infatti allo storico cambio di presidente. Antonello Cibien, che un anno e mezzo fa aveva accettato per senso di responsabilità di iniziare il terzo mandato al timone del club, si è fatto da parte. La sua apprezzata azione ha fra l’altro permesso in questi ultimi mesi di fare esperienza a coloro che per la prima volta erano entrati in consiglio e ora, pur rimanendo consigliere e protagonista nella vita della sezione, ha deciso di passare la mano. Ed è toccato proprio a uno di questi consiglieri prendere il suo posto: Anna Magro, da tempo colonna portante della sezione, sempre presente alle manifestazioni e accompagnatrice nelle escursioni. Sarà dunque con lei al comando che la Sezione agordina del Cai, guidata in passato da figure mitiche quali Cesare Tomè e Ar- mando «Tama» Da Roit, nel 2018 festeggerà i 150 anni di storia. Non nasconde una grande emozione la nuova presidente: «…questa investitura dimostra che anche ad Agordo siamo montanari aperti. Arrivo a questo ruolo dopo un periodo di rodaggio prima fuori del consiglio, poi dentro. Chi mi conosce sa che in qualunque veste ho sempre cercato di dare una mano perché in questa sezione ho trovato un ambiente fatto di persone splendide con cui ho lavorato benissimo». Ma Anna Magro non si nasconde la responsabilità che l’aspetta, ma nemmeno un legittimo orgoglio. «Credo che tutti coloro che fanno parte di questa sezione», ha aggiunto, «debbano sentirsi orgogliosi. Certo, sento su di me il peso dell’eredità: quella dei 148 anni di storia e quella di chi mi ha preceduto». La sua è stata una scelta sulla quale il direttivo non ha avuto dubbi. «Si tratta di un avvicendamento naturale», precisa l’ex presidente Cibien, «un anno e mezzo fa avevo deciso di lasciare. Poi nel Consiglio non era emersa alcuna disponibilità a ricoprire il ruolo per cui avevo allora accettato ritenendolo un atto di doveroso rispetto nei confronti dei 1200 soci della sezione». Una decisione di grande responsabilità quella di Cibien, molto apprezzata dall’assemblea, che però non si conciliava con le direttive del Cai centrale per il quale non sono ammessi più di due mandati consecutivi. «Devo ringraziare un’altra volta», dice Cibien, «tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato e so che adesso saranno di sostegno anche ad Anna. Credo che lei sia la persona giusta per l’esperienza maturata in questi anni e giovedì ha ricevuto dal Consiglio intero un pieno appoggio. Fare il presidente della Sezione agordina del Cai è motivo di grande orgoglio, ma comporta sicuramente anche tanta responsabilità e impegno» La presenza di tantissima gente che ha gremito l’auditorium del centro parrocchiale «Mons. Vincenzo Savio» di Agordo, partecipando al convegno su «La caserma XXII marzo 1848. Patrimonio agordino tra storia e… futuro», ha confermato l’attualità e l’interesse di una questione da tempo aperta. Molto positive le impressioni e i giudizi raccolti alla fine delle due ore dell’incontro promosso dal Gruppo Politico Conca Agordina in occasione del Centenario della Grande Guerra e nel 150° della ricorrenza del plebiscito dell’unione dell’Agordino all’allora Regno d’Italia (21 ottobre 1866). «Il ricordo di avvenimenti così importanti», ha detto al termine il coordinatore del gruppo e moderatore Cesare Dal Bo, «e la storia della nostra caserma hanno toccato un tasto sensibile risvegliando interessi sopiti ma non cancellati». Presentando l’incontro e i relatori, Dal Bo ha ricordato come «la presenza degli Alpini nelle caserme distribuite nel nostro territorio abbia sempre rappresentato un corredo naturale così come i boschi e le montagne che ci circondano». Una simbiosi, si può dire, che per più di un secolo e mezzo ha accompagnato varie generazioni. «Col groppo in gola e nel cuore», ha aggiunto, «abbiamo assistito al progressivo abbandono di questa caserma (realizzata nel 1882 dai sacrifici della popolazione di Agordo e dismessa nel 1996 ndr) e soprattutto al suo triste deperire nel tempo come oggetto decretato ormai inutile (qualche analogia col nostro amato ospedale forse c’è, ma speriamo ardentemente che ciò non accada)». «Ma dietro questi muri ormai scrostati» ha concluso, «c’è una storia che non si può e non si deve dimenticare perché è vita vissuta, parte integrante del nostro patrimonio storico, culturale, sociale, economico».. L’attuale situazione di degrado della caserma XXII marzo 1848. Si sono quindi susseguiti gli interventi di quattro qualificati relatori, seguiti con grande attenzione e partecipazione anche emotiva dal pubblico. Giuseppe Colferai ha proposto, con l’ausilio di un prezioso corredo di immagini, scorci di storia relativi all’Agordino tra la fine della 3a Guerra di Indipendenza e la 1a Guerra Mondiale. Roberto Mezzacasa, autore di varie pubblicazioni in particolare sulle due ultime guerre mondiali, ha offerto una sintesi del libro «La Linea Gialla» ovvero la linea di difesa alpina che transitava anche per le nostre montagne. Il colonnello in pensione Antonio Zanetti, coautore de «La linea Gialla», nonché di un libro sulla Caserma XXII Marzo in collaborazione con Gino Sorio, ha spiegato con aneddoti e curiosità il motivo del nome. Della storia infrastrutturale della caserma ha parlato infine Rino Sorio, docente di storia e filosofia al liceo di Belluno, svelando notizie interessanti che testimoniano la ferma volontà degli Agordini nel volere le truppe alpine in questi luoghi e le vicende non facili e brevi che hanno portato alla costruzione e al successivo ampliamento della caserma stessa. All’evento hanno anche collaborato, mettendo a disposizione materiale fotografico e di archivio come Giovanni Da Prà, Giorgio Fontanive, Alessandro Savio, Aldo Zender, Loris Santomaso (anche per la dizione di alcuni brani) e Mauro Ipsa che ha coordinato grafica e regia nell’assemblare il tutto. Il pubblico presente al convegno sull’ex caserma degli alpini all’auditorium del Centro parrocchiale. Ottobre 2016 28 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina La prima domenica di settembre Sempre tanta amicizia a Malga Framónt Tanta gente, soprattutto tante famiglie e la splendida giornata. Sono questi gli ingredienti che hanno salutato il felice ritorno, domenica 4 settembre, del tradizionale appuntamento della «Giornata dell’amicizia» ai 1575 m di malga Framónt, incantevole luogo, incastonato fra le pendici di Moiazza e Framónt, scelto ormai da tanti anni come ideale per rafforzare le amicizie vere quali quelle nate sui monti che legano persone diverse nella condivisione della passione e dell’amore per i monti. L’incontro è iniziato, come sempre, con i saluto dei rappresentanti degli enti organizzatori: Antonello Cibien per la sezione Agordina del Cai, Gabriele Riva per il Coro Agordo e Lauro Caio Gavaz per il Gruppo Alpini Agordo-Rivamonte-Taibon, nonché della famiglia Frigimelica che gestisce la malga, di proprietà del comune di Agordo, che offre sempre la sua collaborazione. L’evento di quest’anno ha riservato due gradite sorprese per la scelta della sezione del Cai di dare un significativo riconoscimento a due figure di spicco dell’alpinismo agordino e dolomitico del secolo scorso: Oddone “Tópo” Zasso, 87 anni ancora ben portati, che fu fra l’altro per 25 anni alla guida della squadra Malga Framónt domenica 4 settembre. Il presidente della sezione agordina del Cai, Antonello Cibien (a destra) e l’alpinista Walter Levis consegnano a Oddone «Tópo» Zasso un pannello scolpito da Tita Bressan. Umberto Benvegnù, a dx, ascolta il ricordo della sua impresa fatto da Eugenio Bien, prima di ricevere dall’accademico del Cai Stefano Santomaso, la foto con il tracciato della sua via aperta in Moiazza nel 1971. Malga Framónt. Un momento della Messa all’aperto celebrata da monsignor Giorgio Lise, accompagnata dal Coro Agordo. Una delle ultime immagini di Bernardino «Gato» Viel, popolare e simpatico pastore della malga. del soccorso alpino di Agordo, e Umberto Benvegnù, classe 1941, fortissimo scalatore degli anni ’60-’70, iniziatore in quel periodo dell’attività alpinistica di tanti giovani agordini. È toccato alla «memoria storica», oltre che a sua volta provetto alpinista, Eugenio Bien il compito di fare un breve excursus dell’attività dei due mettendo in particolare evidenza due imprese di eccezionale valore, realizzate entrambe «in libera»: la via «Topo», aperta nell’estate 1953 da Oddone Zasso con Gianni Bongiana su una parete a nord tra la 1a e la 2a Torre del Camp in Moiazza e quella tracciata da Umberto Benvegnù, sul finire della sua attività alpinistica, in cordata col compianto Carlo Andrich, il 4 luglio 1971 sulla parete sudovest della Moiazza sud. A ricordo di tali imprese è stato consegnato al primo un pannello ligneo opera dello scultore Tita Bressan e al secondo una bella fotografia riproducente la parete con il tracciato della via. Prima dell’appetitoso «rancio» all’aperto, preparato e servito dagli alpini, la Messa celebrata dall’arcidiacono monsignor Giorgio Lise e accompagnata dai canti del Coro Agordo, diretto da Roberta Conedera. Durante il rito c’è stato un commosso ricordo per Bernardino «Gato» Viel, simpatica figura di pastore e montanaro, morto lo scorso 8 maggio, che fu presente per più di venti stagioni come collaboratore a malga Framónt. Da parte sua don Giorgio ha proposto di «allargare» questa festa e renderla «Festa dell’Amicizia e Giornata per la cura del Creato» per tutto il territorio agordino. «Questo perché», ha detto «il 1° settembre si celebra a livello mondiale proprio la «Giornata di preghiera per la cura del Creato» e la «Festa dell’Amicizia» cade sempre la prima domenica di settembre». Affidando ai presenti l’idea dell’iniziativa, l’arcidiacono ha suggerito di pensare, nel caso fosse accolta, a un «qualcosa» che caratterizzi anche sotto questo aspetto la giornata. La festa si è conclusa con una pesca benefica organizzata dall’alpino Giorgio Favero. SUL PALMO DELLA SUA MANO La strada ti venga sempre dinanzi, e il vento soffi alle tue spalle e la rugiada bagni l’erba su cui poggi passi. E il sorriso brilli sul tuo volto e il cielo ti copra di benedizioni. Possa una mano amica tergere le tue lacrime nel momento del dolore. Possa il Signore Iddio tenerti sul palmo della mano fino al nostro prossimo incontro. (Antica benedizione gaelica). Echi di Agordo Ottobre 2016 29 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Un prestigioso riconoscimento alla quasi trentennale attività del Gamp Dolomiti, il Gruppo agordino mineralogico e paleontologico. Ogni anno, l’ultimo fine settimana di ottobre, si svolge a Monaco di Baviera la più grande Fiera di minerali, fossili, gemme e gioielli d’Europa, la «Mineralientage Messe München». Una rassegna di portata internazionale, che combina infatti al suo interno quattro mondi di notevole fascino: «Mineralworld», «Gemworld», «Stoneworld» e «Fossilworld». Oltre 1.200 espositori, provenienti da più di 60 nazioni, presenteranno minerali, gemme, pietre grezze, fossili, cristalli, meteoriti, Il GAMP e i minerali agordini in vetrina alla Fiera di Monaco pubblico tutte le varietà dei minerali agordini facenti parte sia della collezione del Gruppo che di quelle private dei soci, nonché le varie pubblicazioni edite dal Gamp, tra le quali, sicuramente la più interessante per la locazione bavarese è quella relativa al celebre mineralogista tedesco Friedrich Mohs (che morì ad Agordo il 29 settembre 1839). Ma ci saranno pure dei piccoli e natura: essenziale, quindi, per lo sviluppo turistico dell’area, approfittare di queste opportunità. Senza trascurare l’aspetto socio-culturale di tale occasione che, oltre a far stringere contatti con altre realtà e associazioni interessate ai minerali e fossili, offrirà alla rappresentanza agordina la possibilità di far conoscere l’Istituto Minerario e la sua ultracentenaria attività didattica e le bellezze e peculiarità della vallata agordina «cuore delle Dolomiti». «Senza dimenticare», rileva giustamente Alfieri, «che molti appassionati sono anche interessati alla storia della ricerca mineraria e questo appuntamento può essere un notevole volano pubblicitario sia per Valle Imperina che per l’area del Fursil». La squadra che a fine mese si recherà in Baviera sarà dunque composta da quattro soci del Gamp, guidati dal vicepresidente Maurizio Alfieri, dai docenti del «Follador» Dino Preloran e Tommaso Avoscan e dall’assessore alla cultura del Comune di Agordo, Nadia Dell’Agnola che, conoscendo bene la lingua tedesca, sarà di sicuro aiuto nelle pubbliche relazioni. I piccoli appassionati di minerali e fossili Uno splendido cristallo di aragonite di Valle Imperina che sarà esposto fra gli altri a Monaco. gioielli, accessori, macchine e strumenti per il taglio, conchiglie, coralli, sussidi didattici e letteratura di settore. È un evento sempre atteso non solo da commercianti e collezionisti, ma anche da un numeroso pubblico di appassionati e curiosi. Inoltre, la fiera prevede un vasto programma di momenti collaterali dedicati ai bambini e le mostre speciali annuali con reperti provenienti dai più rinomati musei di storia naturale del mondo. Ebbene, dopo un paziente lavoro di pubbliche relazioni con gli organizzatori della manifestazione, durato quasi un anno, il Gamp è riuscito a ottenere per l’edizione 2016 un importante spazio espositivo all’interno della fiera. Verranno così mostrate al La copertina del prezioso libro su Friedrich Mohs edito dal Gamp. campioni di minerali agordini da regalare ai bambini a ricordo del Gruppo e dell’Agordino Come riferisce il geologo Maurizio Alfieri, vicepresidente del Gamp, «al fine di rendere più importante e significativa la presenza agordina a Monaco, è stato chiesto l’appoggio e la condivisione dell’evento all’Istituto minerario «U.Follador» e l’insegnante Dino Preloran, socio e consigliere del Gruppo, si è subito reso disponibile, attivandosi con il dirigente scolastico in modo da reperire tutto il materiale necessario per la manifestazione». «Oltre ad alcuni campioni di minerali e fossili», dice Alfieri, «verranno esposte le vecchie attrezzature per il lavoro in miniera come quelle per il rilevamento topografico, fiore all’occhiello della scuola, e un manichino con l’antico vestito da parata dei minatori di Valle Imperina». L’attività del Gruppo sarà illustrata anche attraverso un elegante dépliant con belle illustrazioni a colori e testi rigorosamente in lingua tedesca. Al prestigio della spedizione contribuirà anche l’Amministrazione comunale di Agordo, con un proprio rappresentante e il supporto di pubblicazioni e materiale informativo della vallata agordina che porterà un significativo contributo alla valorizzazione e conoscenza dell’intero comprensorio. Nei tre giorni di apertura al pubblico, la mostra sarà infatti un’importante vetrina non solo per gli specialisti del settore, ma per tutti gli appassionati di montagna Ancora un buon successo per la «Giornata scambio per bambini», la manifestazione organizzata del GAMP, domenica 16 ottobre. Giunto alla terza edizione, l’appuntamento si è svolto al polo scolastico «Follador» di Tamonich e ha coinvolto una ventina di bambini tra i gli 8 e i 12 anni accompagnati dai propri genitori. La metà di loro si è allestita in proprio, con l’aiuto degli esperti presenti, un banchetto sul quale hanno esposto dei piccoli campioni di minerali e fossili, provenienti sia dalle loro piccole collezioni che altri donati dal Gruppo. Molto impegnati, per tutta la giornata, nello scambiarsi i pezzi, i bambini si sono dimostrati anche molto interessati agli altri due momenti proposti nella mattinata: una piccola lezione sui fossili delle Dolomiti, tenuta dal geologo Maurizio Alfieri, vice presidente del Gamp e un’altra nei laboratori di petrografia dell’Istituto, condotta dall’insegnante Dino Preloran. L’incontro è stato fortemente voluto dal Consiglio direttivo del gruppo per sollecitare i bambini all’apprendimento del mondo dei minerali e dei fossili in modo da creare sin dalla giovane età un nucleo di giovani appassionati che potranno in un futuro essere nuova linfa anche per l’attività del gruppo. Un vivace banchetto allestito dai bambini alla terza Giornata di scambio di minerali e fossili all’Istituto «Follador», seguiti dall’insegnante Dino Preloran a sn. e da alcuni genitori. 30 Ottobre 2016 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Un evento nato per recuperare un’antica tradizione e che negli anni è stato capace di innovarsi e arricchirsi conservando la sua anima. A diciassette anni dal suo esordio, avvenuto nell’ottobre 2000, la «Fiera del Bestiam» continua a essere «una manifestazione di sostanza». Questo il commento più appropriato sentito fra la gene alla fine di una giornata - quella di sabato 8 ottobre - lunga, impegnativa, ma ricca di soddisfazioni per il Comitato che assieme al Comune di Agordo, alla Pro loco e al Gruppo alpini ha organizzato come sempre in modo impeccabile la 17a edizione. Soddisfazione per il buon esito della festa visibile sul volto di Damiano Soppelsa che, con Roberto Chissalè e Renato Da Ronch, nel 2000 lanciò l’idea della fiera: «Siamo contenti», ha detto a fine serata, «perché il tempo ci ha aiutato, c’è stato un grande afflusso di persone e soprattutto perché hanno comprato i prodotti locali esposti. E questo ritengo sia davvero l’aspetto più significativo della nostra iniziativa». Considerazione del resto avallata dai tanti commenti positivi raccolti dallo stesso Soppelsa fra gli operatori che hanno proposto la loro merce sotto il tendone allestito sul Broi di Agordo. «Vengono qui sempre volentieri», continua, «perché trovano gente che apprezza tutti quei prodotti a chilometro zero che portano il marchio del territorio locale». Non sono comunque mancate le abituali attrazioni: le mucche, le capre, il maiale di cui bisognava indovinare il peso. Il Un successo lungo 17 anni La FIERA DEL BESTIAM Fiera del bestiam 2016. Tanta gente anche quest’anno sul Brói, nonostante le non ideali condizioni del tempo. Il recinto delle capre, sempre oggetto di grande attrazione. Dimostrazione degli «Amighi dei veci mistieri» di Sedico. Il tradizionale piatto di Carla & Figli della «polènta e tocà da bóia». Successo confermato... anche per la rassegna enogastronomica «Formai e vin», prologo alla 17a edizione della «Fiera del bestiam». La sera di giovedì 6, nelle cantina di Palazzo De’ Manzoni, c’è stato il pienone di gente all’apertura della manifestazione promossa dal Comitato Fiera del Bestiam, dal Comune di Agordo, da Ad Agordo Pro loco e dal Gruppo alpini. Nel sempre suggestivo scenario di villa CrottaDe’ Manzoni, gli intervenuti hanno Molta gente pure nelle cantine di palazzo De’ Manzoni per l’apertura della rassegna «Formài e vin» mondo dell’artigianato locale ha mostrato le proprie creazioni: su tutte le maschere in legno («i òlt da Riva») realizzate da Tita Bressan che ha fatto incetta di complimenti. Nino Belòt ha ripetuto quel rito speciale e sempre affascinante della «scòta», la lavorazione del latte. Gli «Amighi dei veci mistieri» di Sedico hanno spiegato come dal granoturco si arrivi alla farina attraverso la sgranatura e poi al classico piatto del «tocà da bóia» preparato da Carla e figli, mentre le donne da Rif sono state nuovamente artefici delle gustosissime «frìtole» andate subito a ruba. Infine, Remo Corona, che ha fatto conoscere l’incredibile e affascinante mondo delle api. Soppelsa è convinto che: «questa manifestazione, che conclude il ciclo di eventi legato al recupero delle tradizioni agricole agordine, offra alla gente la sostanza di questo mondo». Un segnale evidente, lanciato da Agordo per la 17a volta, proprio nel momento in cui la città pare si appresti ad accogliere un nuovo supermercato nell’ex Caserma degli alpini. Ma dalla Fiera del bestiam giunge anche il messaggio che «insieme» si possono fare manifestazioni di successo. «Infatti», conclude Soppelsa, «negli anni la Fiera si è arricchita di eventi collaterali: grazie alla Pro loco, «Formài e vin» (rassegna con abbinamento di formaggi locali a vini del Triveneto) è cresciuta e la cortesia di Luca Matteucci De’ Manzoni ci ha dato una location di assoluto prestigio, mettendo a disposizione i locali della splendida Villa veneta Crotta». potuto degustare i tanti e pregiati formaggi dei produttori agordini abbinati a vini di importanti cantine del Triveneto, assaggi che sono stati poi proposti anche dai numerosi esercenti della città che avevano aderito all’iniziative. Contemporaneamente, negli stessi locali, si è pure inaugurata la mostra sugli «Òlt da Riva» (antiche caratteristiche maschere in legno) dello scultore di Rivamonte Tita Bressan, visitata e apprezzata da tanti anche il giorno seguente, e si è tenuto, a cura dell’esperta Serena Turrin, un interessante incontro su frutti, piante e radici, infusi e grappe «Spirito» di montagna. Echi di Agordo Ottobre 2016 31 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Consegnata ai familiari la piastrina di Mario Dorigo, alpino disperso in Russia nel 1943 È stata una cerimonia commovente e carica di emozione, quella svoltasi il 29 giugno scorso in sala «Luciani» della chiesa arcidiaconale. Un momento significativo che, pur nella sua raccolta semplicità, ha racchiuso in sé un prezioso patrimonio di testimonianza di valori socioumanitari nel ricordo dell’alpino Mario Dorigo, un figlio di Agordo caduto per la Patria nei terribili tragici giorni della ritirata di Russia del 1943. «Il pensiero della nostra famiglia va a tutte le nonne Pina del mondo che oggigiorno stanno aspettando il loro Mario, nella speranza che ogni Mario possa ritornare a casa». È stato sicuramente quello segnato dalle parole della giovane pronipote Jessica Miola il momento più 20 agosto dello stesso anno parte per la Russia. L’ultima cartolina è del dicembre 1942. «La nonna Pina», ha detto ancora Jessica, «visse nella speranza del ritorno di Mario. La lunga agonia di una madre sfinita». Lo scorso 29 giugno, il lungo viaggio del giovane Mario Dorigo, figlio di Camillo e Giuseppina Benvegnù, si è concluso. È tornato simbolicamente a casa grazie ad Antonio Respighi, un alpino del gruppo di Abbiategrasso (Mi) che, in seguito a un viaggio in Russia, ha ritrovato il 16 aprile scorso a Miciurinsk (370 chilometri da Mosca) il piastrino del soldato agordino. Miciurinsk: uno dei principali campi di prigionia sovietici dove secondo i dati ufficiali morirono 4178 prigionieri di guerra. La consegna del quadro contenente la piastrina di Mario Dorigo ai nipoti, da parte del sindaco Da Roit, con il presidente della sezione Ana di Belluno, Dal Borgo e il capo gruppo di Agordo, Gavaz. Zasso? «In questa Europa sorta sull’humus di tanto dolore», ha detto il sindaco Sisto Da Roit davanti al pubblico fra cui c’erano anche i rappresentanti dei Comuni di Rivamonte, Gosaldo e Voltago, monsignor Giorgio Lise e Giovan Battista Farenzena (classe 1921, che ha fatta la guerra in Jugoslavia e conosceva Mario Dorigo), «sembrano rifiorire e prendere consistenza ombre che pensavamo definitivamente chiuse nei cassetti della storia. Il ritrovamento della piastrina del soldato Mario Dorigo è un monito a non dimenticare, ad avere rispetto della vita e pure della morte, di migliaia di giovani, di onorare la sofferenza, i patimenti di migliaia di madri, padri, mogli e figli, di non credere che la pace sia un valore o uno status di vita conquistato definitivamente e perciò scontato. Ben tornato Mario Dorigo! Mi piace credere che tu sia tornato a casa per dirci tutto ciò, nella speranza che tutti noi si sappia ascoltarlo». Con gli Alpini a Paluch La famiglia di Mario Dorigo (il secondo in piedi da sn.) in una vecchia foto con i genitori: la mamma Giuseppina Benvegnù e il papà Camillo e i fratelli: da sn.: Bruno, Gianni, Anna Maria, Giacomina (fra mamma e papà), (Mario), Elsa e Clelia. bello e toccante della cerimonia svoltasi dopo la messa pontificale per la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Agordo e dell’Agordino. Una cerimonia, coordinata da Loris Santomaso, con la quale il piastrino di Mario Dorigo è stato consegnato ai famigliari 73 anni dopo. Nella memoria di questo agordino, classe 1922, si sono fuse la commozione del presente, la rabbia per il passato e le speranze per il futuro; la memoria affettuosa di un «giovane forte, pieno di vita, di energia e di fame, instancabile, grande aiuto per il sostentamento della famiglia Dorigo dove la mamma Pina è nel frattempo rimasta vedova». Un giovane che, però, come molti altri, il 19 gennaio 1942 viene chiamato alle armi e che il Anche per Angelo Dal Borgo, presidente della Sezione Ana di Belluno, presente assieme ad altri alpini dei gruppi di Agordo, Gosaldo, La Valle e Alleghe, visibilmente commosso «oggi Mario è tornato nel suo paese e nella sua vallata». Un ritorno che è stato arricchito dalla lettura di un passo de «La ritirata di Russia» di Egisto Corradi e dalla recita, da parte di Marta Schena, della nota poesia di Giuliano Penco, «Io resto qui», musicata da Giorgio Susana, fatta ascoltare da l’ultima incisione del Coro Agordo. Ma perché è tornato Mario Dorigo? Per dire cosa? Per restare un nome sulla targa donata ieri ai nipoti Silvano e Daria Mosca, Massimo, Sandro, Marina, Marina Dorigo, Nilva e Adriano Gli alpini del gruppo Agordo, Taibon e Rivamonte sono «ritornati» puntualmente a Paluch per il tradizionale incontro - il 22° - dell’ultima domenica di luglio. Un appuntamento che si ripete dal 1995 quando furono proprio loro, gli alpini, con la ben nota sensibilità e generosità, gli artefici del felice restauro e recupero del prezioso capitello di Paluch che sorge sullo sperone di roccia sovrastante Pontealto, lungo la provinciale per Rivamonte. Risalente al 1759, l’antico oratorio, da sempre caro alla tradizione religiosa di quei villaggi, è dedicato alla SS.ma Trinità ed è considerato, assieme al Cristo delle Pianezze, alla chiesetta di san Rocco a Colvignas e al capitello di san Lucano di Pian de Crós ad Agordo, uno dei quattro «punti cardinali» testimoni della fede e della devozione popolare della conca agordina. Dal 30 luglio 1995, giorno dell’inaugurazione, è diventata ormai simpatica consuetudine ritrovarsi in amicizia sulla piana verde del villaggio, adeguatamente preparata e sempre cortesemente messa a disposizione da Paolo Da Ronch. Anche domenica 31 luglio c’è stato dunque il «Ritorno a Paluch» con ritrovo alle 11 e successivo alzabandiera; quindi alle 11,30, la Messa «alpina» celebrata dal parroco don Fabiano Del Favero a ricordo dei benefattori e degli alpini viventi e defunti, presente anche il presidente della sezione Ana di Belluno, Angelo Dal Borgo. È seguito il «rancio alpino» sotto il tendone predisposto dalle penne nere, guidate dal capo gruppo Lauro «Caio» Gavaz, nel prato circostante, in uno scenario naturale di suggestiva bellezza, allietato da musica, allegria e tanta amicizia. Paluch 31 luglio. Il saluto del sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, prima della Messa celebrata da don Fabiano Del Favero. Ottobre 2016 32 Echi di Agordo cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Ricordando il 4 novembre 1966... A 50 anni dall’alluvione siamo ancora a rischio? Il ricordo dell’alluvione del 4 novembre 1966 è sempre presente in coloro che vissero quelle disastrose giornate. Inevitabile che tornasse di stretta attualità nel 50° anno del drammatico evento. Molteplici pertanto le iniziative programmate un po’ ovunque per farne memoria anche alle giovani generazioni. Anche ad Agordo sono state previste varie manifestazioni, promosse dalla locale sezione dell’Università Adulti/Anziani, dalla Parrocchia con il Circolo Auser “El Brói” e dal recuperato Gruppo di lavoro “La brentana del ’66”, in collaborazione con il Circolo Culturale Agordino, la Fondazione G. Angelini di Belluno, Ad Agordo Pro Loco, Gruppo Alpini Agordo-Rivamonte-Taibon, col patrocinio e il contributo dell'Unione montana agordina e del Comune di Agordo, consistenti in conferenze, proiezioni e tavole rotonde che sono confluite opportunamente in un unico cartellone di cui diamo conto qui sotto. - Sala “don Tamis” Agordo, martedì 25 ottobre 2016 - ore 15.00 Proiezione filmato d’epoca “L’alluvione del 4 novembre 1966 ad Agordo e dintorni” di Italo Schena e Giuseppe Lise - Intervento del geologo Vittorio Fenti - Auditorium “Mons. Vincenzo Savio” Agordo, sabato 5 novembre 2016 - ore 20.30 Proiezione del medesimo filmato, con intervento del geologo Alberto Bertini - Auditorium “Mons. Vincenzo Savio” Agordo, sabato 17 dicembre 2016 - ore 9.00 Tavola rotonda “a 50 anni dall’alluvione siamo ancora a rischio?” Coordina: Luigi Guglielmi - giornalista Intervengono: Luigi D’Alpaos, ordinario di idraulica Università di Padova (em.to), Consiglio scientifico Fondazione G.Angelini; Vittorio Fenti, geologo, libero professionista; Orazio Andrich, presidente Ordine Agronomi e Forestali della Provincia di Belluno; Ester Cason, Fondazione G. Angelini Centro Studi sulla Montagna - Sala “don Tamis” Agordo - sabato 17 dicembre 2016 - ore 16.00 Inaugurazione Mostra fotografica “La brentana del 66” Apertura: dal 17 al 28 dicembre 2016 (esclusi 24 e 25, Vigilia e Natale) dalle 16,00 alle 19,00 / Mercoledi e Domenica apertura anche dalle 10,00 alle 12,00. Le scuole possono prenotare la visita al di fuori degli orari previsti, presso Biblioteca civica di Agordo Tel. 0437/640666 (Patrizio De Ventura) La copertina dello storico DVD di Italo Schena e Giuseppe Lise, ricavato da film d’epoca 8 mm: una impressionante testimonianza diretta - e forse unica - delle tragiche giornate d’inizio novembre di 50 anni fa. Una emblematica immagine storica delle conseguenze dell’alluvione del ‘66 anni nella zona dell'ospedale civile, rimasto privo dell’accesso. Milleduecento visitatori per “L’ora del Patchwork” Non è sicuramente esagerato affermare che uno degli eventi di maggior successo dell’estate ad Agordo sia stata senza dubbio la splendida mostra «L’ora del Patchwork» allestita dal locale «Gruppo Filò 2000» in sala «don Tamis». A dirlo sono state le oltre mille e duecento firme apposte sul registro dei visitatori nelle due settimane di apertura (ma molte altre sono mancate per fretta o dimenticanza), nonché i tanti lusinghieri commenti e giudizi critici, formulati pure da tantissimi turisti (o letti sul libro delle firme), sul valore della mostra e del lodevolissimo impegno del gruppo di donne che da anni, nel tempo libero e in serena compagnia, continuano a produrre pregevoli opere d’arte. Fra questi, particolarmente gratificante il positivo giudizio espresso da un’esperta del settore come Gigliola Baldo, da vent’anni direttrice della rinomata scuola di ricamo di Aldeno (TN). Un meritato riconoscimento alle componenti del Filò 2000 che quest’anno si sono pure distinte per aver esposto un originale quilt (trapunta), eseguito da tutte le donne del gruppo sullo spunto di un disegno dell’artista lavallese Albino Mezzacasa, e che si sono inoltre fatte apprezzare per lo spirito solidale con cui hanno confezionato una grande coperta, donata con squisita sensibilità alla Cucchini Associazione Agordino. Alcune donne del gruppo Filò 2000 assieme a Gigliola Baldo (prima a sn.), direttrice della scuola di ricamo di Aldeno (TN), accanto a una delle tante splendide opere di patchwork della mostra. Echi di Agordo Ottobre 2016 33 cronachetta agordina - cronachetta agordina - cronachetta agordina Nuovo libro su Valle Imperina Una storia di cinque secoli di lavoro sacrifici e umanità La copertina del libro. I cinque secoli di Valle Imperina, con le sue antiche miniere (probabilmente attive già in epoca romana, documentate dagli inizi del 1400 fino alla chiusura dell’8 settembre 1962), restano senza dubbio una pietra miliare nella storia economica, sociale e culturale non solo di Agordo e di Rivamonte, ma dell’intero Agordino. Un nome, quello del grande giacimento di pirite cuprifera alle porte di Agordo, la cui fama assunse dimensioni europee, continua ad essere un richiamo di grande interesse sia per la gente della vallata che per tanti studiosi, ricercatori e appassionati di vicende minerarie che vengono dall’Italia e dall’estero a visitare i forni e le gallerie in Valle Imperina come pure il museo geo-mineralogico di via 5 maggio ad Agordo. Scontata quindi la grande partecipazione di pubblico alla presentazione del nuovo libro «Valle Imperina. A ricordo della plurisecolare miniera e dei suoi minatori», di Gianfranco Mazzolli, avvenuta sabato 1° ottobre all’auditorium «A.Favretti» dell’Istituto «Follador». Il corposo volume (oltre 200 pagine con ricca dotazione iconografica, edito da DBS), realizzato con il contributo del Comune di Agordo, dell’Apim - Associazione Periti Minerari di Agordo, del Gamp - Gruppo Agordino Mineralogico Paleontologico, della Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino e della Cooperativa ElSac, rappresenta un’altra importante testimonianza sulla storia plurisecolare del sito di Valle Imperina che ha visto partecipe la nostra comunità, colmando in parte un vuoto che, nonostante le numerose e pregevoli pubblicazioni già prodotte, non ha mai visto trattare le attività minerarie del sito anche da un punto di vista prettamente tecnico. L’autore, nato a Monterotondo Marittimo (Grosseto) nel 1932, L’autore Gianfranco Mazzolli, a sn, con i collaboratori Dino Preloran, Tomaso Avoscan e Luciano Sabbedotti. dopo aver conseguito il diploma di perito minerario all’ITI «B.Lotti» di Massa Marittima nel 1955, ha preso servizio nel 1957 in Valle Imperina quale responsabile dell’Ufficio tecnico ricoprendo tale ruolo fino alla chiusura del 1962. Davvero prezioso e unico è stato il contributo portato da Mazzolli nel ricercare, catalogare e conservare la documentazione presente sia negli archivi della miniera che presso il Distretto minerario di Padova e l’Archivio di Stato di Venezia, Il pubblico intervenuto alla presentazione nell’auditorium «A. Favretti» del «Follador». materiale che, unitamente alla personale rielaborazione di accuratissimi disegni tecnici ricchi di particolari, è andato a formare la copiosa raccolta documentale riportata nel volume e che l’autore ha donato in originale al Comune di Agordo. Senza questo suo importante contributo sarebbe andata sicuramente perduta e probabilmente mai più recuperata un’interessante e preziosa fetta di storia tecnica riguardante il sito. Dopo il saluto del sindaco di Agordo, Sisto Da Roit e di quel- lo di Rivamonte, Valter Todesco, la presentazione dell’opera è stata condotta da Tomaso Avoscan, docente del «Follador» che, dopo aver riassunto le vicende storiche che hanno caratterizzato Valle Imperina, ha illustrato i contenuti del testo sottolineandone la peculiarità rappresentata, oltre che dalla documentazione storica, soprattutto dai grafici e dalle immagini realizzati dall’autore con meticolosa precisione e ricchezza di particolari. Sono poi intervenuti Dino Preloran, pure docente al «Follador» e l’ingegner Luciano Sabbedotti che ha fra l’altro ricostruito l’iter tecnico amministrativo che ha portato al recupero di alcune strutture del sito minerario. Entrambi hanno fattivamente collaborato alla realizzazione del libro di Gianfranco Mazzolli, aiutandolo nella riorganizzazione della copiosissima mole di materiale raccolto e prodotto. Ultimo ma non meno importante è stato il contributo portato dall’architetto Antonio Pollazzon, progettista del recupero di alcune strutture sotterranee del sito, che ha dato notizia del recentissimo appalto dei lavori relativi alle opere medesime. Al pari di altri siti minerari presenti nelle regioni confinanti, è infatti ormai indispensabile poter dotare il sito di Valle Imperina di percorsi sotterranei fruibili dai potenziali visitatori che riescano, finalmente, a far decollare il luogo nella giusta dimensione che merita. L’incontro si è concluso con le commosse parole di Gianfranco Mazzolli: «…possa essere questo mio libro (dedicato alla moglie Elda, agordina, nda), un atto divulgativo della storia materiale di questa terra e della vita civile, quale doveroso riconoscimento verso intere generazioni di lavoratori». LE FOTO di questo numero di “Echi” sono di, o fornite da: Federico Costa, Eliofoto Luly Della Lucia, Agordo Foto Gio Cadorin, Dario Fontanive, Barbara Benvegnù, Gabriele Bernardi, Daniela Farenzena, Barbara De Menech, Silo Zasso, Damiano Soppelsa, Giuliana Da Ronch, Italo Schena, Marc De Col, Franco Colleselli, Cilp Feltre, Stefania Troian, Luana Gavaz, Roberto Favero, Marisa Santomaso, Marco Da Roit, Manola Gnech, Andrea Colaiacomo, Claudio Sito, Marco Fossen, Odilia Cadorin, Giorgio Fontanive, Antonello Cibien, Stefano Santomaso, Floriana Santomaso, Cesare Benvegnù, Michela Paganin, Giuseppe Colferai, Maurizio Alfieri, Confr.B.V. Salute, Dunio Piccolin, Gianni Santomaso, Scuola Materna, Auser “El Brói”, Cucchini Ass. Agordino, Giorgio Zanon, Volontari S.Martino, GAMP, ARCA, Agordo Musica, Piergiorgio De Bastiani. Archivio: Loris Santomaso, Dario De Nardin, Silvano Peloso. Ottobre 2016 34 Echi di Agordo dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Estate 2016 Le classi 3e e 4e del Liceo... Noi ragazzi dell’Istituto “Follador” di Agordo abbiamo avuto l’opportunità di partecipare al bando “MOVE 2.0” promosso dalla Regione Veneto grazie a fondi europei. È stato così che le classi 3a e 4a del Liceo Scientifico sono state selezionate fra centinaia di altre scuole della regione per partecipare a un percorso di potenziamento della lingua inglese, interamente finanziato dall’ente regionale. Questo percorso prevede: - Una formazione linguistica extracurricolare di 40 ore presso il nostro Istituto; - Due settimane di soggiornostudio in Inghilterra, a Cambridge, comprensive di viaggio, 80 ore di corso di lingua, visite e approfondimenti, con alloggio in famiglia (accompagnati dalle nostre prof. Gigliola Avoscan e Manola Gnech); - Esame finale di certificazione europea di livello B2 (FCE, First Certificate in English). Ci siamo quindi confrontati con una nuova cultura, un nuovo luogo in cui vivere e una nuova famiglia, chi avvantaggiato da precedenti esperienze, chi per la prima volta. Un’occasione eccezionale di crescita dal punto di vista linguistico e culturale ma anche personale e umano. La scuola, “sfortunatamente” I soggiorni-studio degli allievi del “Follador” MOVE 2.0 “in viaggio verso il futuro” London,Trafalgar Square per noi, è iniziata in anticipo grazie a una media di 4-5 ore giornaliere trascorse in una scuola locale privata specializzata in corsi intensivi di lingua, accompagnate dalle attività pomeridiane più svariate. Ci siamo destreggiati attraverso musei, escursioni all’aperto nelle campagne inglesi e visite a monumenti, con ovviamente una buona dose di tempo libero da dedicare allo shopping e alla scoperta della città in base agli interessi di ciascuno. Giornate intense che si concludevano con una piacevole serata trascorsa in compagnia delle nostre “host families”. Ma una sfida, in particolare, ci ha accompagnato lungo tutta questa esperienza: abituarsi alle usanze culinarie e culturali del luogo, abbastanza diverse dal nostro Paese. Ovviamente è sempre questione di fortuna trovare una famiglia perfetta nel cibo e nelle maniere, insomma in linea con i nostri “standard”, ma è proprio questo che tende a farci sviluppare un senso di adattamento e a farci andare oltre l’apparenza che spesso c’inganna. Noi stessi ci siamo ricreduti, essendo in partenza abbastanza titubanti e restii all’idea. «Ero decisamente spaventato prima di intraprendere Punting on the river Cam quest’avventura. Non ero per niente sicuro di cosa avrei trovato. Già dopo alcuni giorni la mia visione è cambiata avendo notato la facilità di inserimento che avevo in un altro ambiente» Marco. Caterina: «La cosa che più ho apprezzato è stata la famiglia. Avendo origine dal Bangladesh, hanno cucinato per noi piatti orientali e ci hanno avvicinato alla loro cultura. I due coniugi sono sempre stati molto gentili e aperti, viziandoci e facendoci sentire come delle figlie». Anche l’aspetto urbanistico ci ha offerto una visione diversa dalla nostra: «Ho apprezzato molto la grande presenza di 4^A 4^C ...due settimane a Cambridge (Inghilterra) King’s College, Cambridge (segue a pag.35) 5^C Echi di Agordo Ottobre 2016 35 dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Per gli ottantanove bambini della... Si ricomincia! ...Scuola materna “Mons. Luigi Cappello” C’era una volta... un re! diranno subito i nostri lettori... e invece no! Siamo i bambini della scuola dell’Infanzia di Agordo pronti per iniziare un nuovo anno insieme, che sicuramente ci riserverà tanti impegni e soddisfazioni e delle bellissime sorprese che affronteremo in un’atmosfera fatata e incantata come lo è la nostra progettazione annuale “Mi racconti una favola?”. Non ci resta che cominciare: “C’era una volta...” (segue da pag.34) Isoggiorni-studio piste ciclabili praticamente ovunque e il grande utilizzo che gli abitanti fanno della bicicletta. Mi sembra un bel modo per ridurre l’inquinamento nelle grandi città e per muoversi con grande velocità! Altra meraviglia erano i grandi parchi di cui era tappezzata la città, un bel mondo per “staccarsi” un po’dalla monotonia dei palazzi grigi» Davide. «Per me il bello è stata l’immersione totale in una realtà non solo estera, e quindi impegnativa, ma anche più grande e varia di quella a cui siamo abituati qui a casa. Il fatto di essere più responsabili di noi stessi e di poter Playing cricket in Cambridge Ely, the Cathedral testare una vita diversa, allarga decisamente la nostra visione del mondo» Enrico. «L’esperienza mi ha reso senz’altro più indipendente e responsabile» Sabrina. Pur essendo volate troppo in fretta, queste due settimane trascorse nella bellissima e vivace Cambridge ci hanno lasciato dei ricordi indelebili sotto tutti i punti di vista. Ricorderemo quindi questo soggiorno-studio come un’esperienza unica che ci ha consentito di praticare “sul campo” e quindi di affinare il nostro inglese, ma che ci ha anche aiutato a crescere e a migliorarci dal punto di vista culturale e umano. Noi abbiamo avuto questa grande opportunità e siamo convinti di averla sfruttata al meglio cogliendone ogni attimo. Un ringraziamento particolare va alle professoresse Gigliola Avoscan e Manola Gnech che hanno lavorato al progetto permettendoci di cogliere questa importante opportunità e che ci hanno accompagnato attraverso questo percorso in Italia e in Inghilterra. Gli alunni delle attuali classi 4a e 5 del Liceo Scientifico “Follador” di Agordo a Ottobre 2016 36 Echi di Agordo dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della (Seconda Parte - Continua da Echi di Novembre 2015) Un anno fa, in questo stesso periodo, sempre fra le pagine di Echi, vi avevo introdotto la mia esperienza di studio in Cina che era appena iniziata: la mia famiglia ospitante, la città in cui ho vissuto, come funziona il sistema scolastico cinese. I dieci mesi previsti dal programma di scambio culturale che ho seguito si sono conclusi a giugno, con il mio rientro in Italia. È stato un periodo lungo, ma che in realtà è passato molto velocemente: fra la scuola molto impegnativa, la vita quotidiana in famiglia e i numerosi viaggi alla scoperta della Cina, non mi sono reso conto di quanto rapidamente il tempo stesse volando. Sono soddisfatto della mia esperienza per diversi motivi: innanzitutto ho avuto la possibilità di vivere in una famiglia che mi ha accolto come un figlio e che mi ha supportato durante tutto il percorso; ho imparato il cinese, partendo da zero ma studiandolo e praticandolo quotidianamente a scuola e a casa; ho avuto la possibilità di viaggiare in lungo e in largo per questo paese che custodisce bellezze naturali e culturali. Ho molta riconoscenza per le persone che ho incontrato, perché si sono dimostrate aperte, disponibili e gentili nei miei confronti. Per quanto mi riguarda, ho profondo rispetto per il popolo cinese e per il modo in cui riescono a farti sentire benvoluto. Ho conosciuto la Cina e la ho fatta mia. Un Paese di straordinarie origini, fiero ed orgoglioso delle proprie tradizioni; Paese che nell’ultimo secolo ha subito Il mio anno di scuola all’estero: in Cina Tornare a casa convinti che è importante viaggiare L’esperienza di un giovane studente agordino Con mamma e sorellina cinesi. Andrea nel cortile della scuola con la divisa e... ...il giorno di Natale a scuola. una velocissima trasformazione che l’ha incoronato fra le grandi potenze mondiali, ma che purtroppo ha anche creato grossi Veduta di Hong Kong in notturna. squilibri sociali. Non potrò sicuramente dimenticare le tante cose che ho vissuto - per esempio, il 25 dicembre a scuola, gli eterni viaggi in vecchi treni, alcuni piatti di cui tutt’ora ignoro gli ingredienti misteriosi - e ovviamente i tanti legami che ho creato. Quando sono tornato a casa qui in Italia ho piano piano iniziato a rendermi conto di ciò che questa esperienza mi ha dato: - una consapevolezza diversa sul mondo, che sembra grande, difficile da girare, ma in verità oggi tutto è vicino, a portata d’aereo, a poche ore di viaggio; - il concetto che siamo veramente tutti uguali: sembra una cosa banale, è vero, ma questo è un periodo in cui spesso si va a sottolineare ciò che ci differenzia rispetto a ciò che ci accomuna. Parliamo lingue diverse, i nostri volti hanno tratti differenti ma in fondo abbiamo tutti gli stessi desideri, proviamo tutti le stesse emozioni, abbiamo tutti qualcosa da imparare a vicenda per migliorarci; - l’idea che conoscersi è il modo giusto per risolvere i conflitti, per il semplice motivo che conoscendosi si è più disposti ad ascoltarsi, più disponibili a capire le ragioni dell’altro; - la consapevolezza di quanto siamo fortunati a vivere in Italia, un paese che certamente non è perfetto, che deve maturare ancora molto, ma che si basa su principi e ideali che non sono garantiti in tutti i Paesi del mondo. Penso però anche a quanto fortunati siamo noi Agordini a vivere in un luogo come questo dove problemi di inquinamento o di acqua potabile non sono all’ordine del giorno. Ricordiamoci che vivere in un ambiente con un’elevata qualità della vita non è cosa scontata! Spero di essere riuscito in queste breve righe a darvi un’idea dell’importanza che questo lungo viaggio ha avuto per me e su quanto questo tipo di esperienze possano essere formative. Infine ne approfitto per ringraziare tutti quelli che si sono interessati al mio viaggio e che mi hanno supportato durante l’anno. Il ringraziamento più grande, però, va alla mia famiglia che mi ha sostenuto fin dall’inizio e senza la quale non sarei mai potuto partire. Andrea Colaiacomo Echi di Agordo Ottobre 2016 37 dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della 22 ottobre: giornata indimenticabile Il 1966 resterà nella storia di otecnica e per tutti organizzò il Agordo non solo per le funeste conseguimento della Patente di giornate di quel novembre di guida B. Ricordiamo bene con mezzo secolo fa, ma anche per quale entusiasmo e impegno un importante evento verificatosi Lei sostenne più attività sportive nel campo della scuola e della (col G.S. Follador), coinvolgencultura. do anche il CONI, offrendo a Al termine degli esami di tutti i giovani la possibilità di maturità dell’anno scolastico competere in varie discipline. 1965-66, alla vigilia del suo Tutto fu compreso nel piano di anno centenario (solennemente studio e avvenne a costo zero per celebrato il 1° ottobre 1967), il le famiglie: un’uguale organiznostro prestigioso Istituto “Umzazione oggi non sarebbe posberto Follador” licenziava infatti “Follador”, hanno voluto ringraRicordiamo con piacere, come sibile! Ricordiamo, tra l’altro, i primi diciotto Periti Chimici a ziare il “mitico” preside di allora, se fosse adesso, il grande viag- che Lei ci ha accompagnato ogni conclusione dei cinque anni del l’ingegner Franco Foresi, 96enne gio di istruzione attraverso anno in chiesa per affidare tutti corso studio della relativa sezio- tuttora vivente a Roma-Ostia, l’Europa: Innsbruck, Seefeld, alla speciale protezione di S. ne, istituita per la prima volta nel indirizzandogli questa missiva: Garmisch, Monaco di Baviera, Barbara. Ricorrendo anche al1961-62, accanto a quella storica Mannheim, Francoforte, Essen, lora tempi difficili per il lavoro, dei Minerari. “Carissimo ingegnere, oggi Düsseldorf, Colonia, Liegi, organizzò, per i Chimici, il corso Non poteva quindi mancare il 22 ottobre 2016, Minerari e attraversando poi Lussembur- post-diploma in Biochimica, uniricordo e la festa del felice tra- Chimici ci siamo ritrovati per go, Francia, Svizzera, lungo il co ed ambito per più anni in tutta guardo delle “nozze d’oro” con festeggiare il 50° anno di di- Lago di Costanza, Liechtenstein, Italia (ora corso triennale di il diploma. ploma, conseguito presso l’Itim Vaduz, Arlberg, Innsbruck, Agor- laurea). Così si ebbe accesso ai Il che è avvenuto sabato 22 ot- “U.Follador” di Agordo, nel do (in 7 giorni), con visite: al laboratori di analisi degli ospetobre in maniera dali e fu un feliparticolarmente ce risultato. Per significativa. tutte queste raDimenticando gioni Le siamo le simpatiche profondamente schermaglie di riconoscenti, rivalità di quegli consapevoli anni fra studenti che Lei ha dodelle due spenato un tempo cializzazioni, di straordinaria auspice ancora eccellenza nella una volta quello storia del nostro spirito partico“Follador”. Rilare e unico, che tenendoci fortuda sempre connati di trovarci traddistingue insieme in queil “Follador”, i sto giorno, con periti Minerari e affetto La rinChimici del lugraziamo. Con glio 1966 hanno grande piacere pensato bene di e con orgoglio festeggiare “asdi essere stasieme” il 50° di ti suoi alunni, diploma. Le auguriamo Lo hanno fatogni bene e ci to anzitutto con sottoscriviamo, una Messa e anche a nome una preghiera di dei compagni ringraziamento Sabato, 22 ottobre 2016. La foto-ricordo (di Luly Della Lucia) doverosamente scattata davanti alla sede storica che non ci sono per un percorso del Follador di via 5 maggio, fra i periti minerari e chimici del 1966 fraternamente uniti nel 50° di diploma: più: umano e profes- Da sx: Elio Mazzocato (m), Mirco Cesco Frare (m), Aldo De Biasio (m, accucciato), Guido Agostini sionale, ricco (m), Ovidio De Biasio (m), Giovanni De Biasio (m), Ezio Facchin (m), Giovanni Santomaso (m), Renato Aldo Alchini, di soddisfazio- De Toni (m), Valentino Rosson (m), Stanislao Cernuta (m), WilliamTolazzi (m), Fulvio De Col (m), Germano Anni, nel ricordo Giandomenico Cappellaro (c), Gianni Fiocco (c), Maria Rosa Costa (c), Maurizio Milone (c), Lidia drich, Mansueaffettuoso dei Conedera (c), Angelo Mezzacasa (m), Francesco Colleselli (c), Dario Santel (c), Celestino Zucal (m). to Fontanive c o l l e g h i n e l Tra i minerari, tre morti e 6 assenti. Tra i chimici, 4 morti e 7 assenti. (Minerari); Anfrattempo “anselmo Cagnati, dati avanti”. Renata Curti, Sono stati accolti nella chiesa luglio 1966. Nel ricordo di que- museo di Monaco, alle miniere Tito De Nardin, Fabio Fontaarcidiaconale da monsignor gli anni, così preziosi per noi, il del grande bacino della Ruhr, nive (Chimici)”. Giorgio Lise, da don Sandro pensiero va anzitutto a Lei, che all’Industria Bayer, alla miGabrieli, perito minerario da 20 ebbe allora competenza e re- niera di Micheroux, in Belgio, Seguono quindi le firme dei anni (arciprete di Falcade, uno sponsabilità nella gestione della all’industria Ajax, alla piccola presenti alla cerimonia che si è dei 9 preti diplomati al Follador), scuola, la cui amministrazione Vaduz, centro strategico per conclusa con un cordiale incondai chierichetti Silvia Zasso e e organizzazione dipendeva dal l’economia europea. Un viaggio tro conviviale al ristorante “stoAlessandro Deola, periti mine- Corpo delle Miniere. Lei ci ha di informazione e formazione rico” Alla Stanga, dove fra un rari da quattro mesi e dai canti formati con l’autorevolezza di che ci ha permesso di spalancare brindisi e l’altro si è dato libero del coro parrocchiale di La Valle dirigente esperto, con saggezza l’orizzonte agordino, prendendo e allegro sfogo ai ricordi e alla Agordina. ci ha aiutati a crescere, acco- coscienza del mondo del lavoro. rievocazione degli anni felici Ma nel ricordo degli amici gliendoci nella scuola più bella Lei completò la preparazione vissuti nelle aule del Follador, e dei proficui anni trascorsi al del mondo! dei Minerari con il corso di Ge- definiti “anni indimenticabili”. Minerari e Chimici del “Follador”abraccetto per i 50 anni di diploma Ottobre 2016 38 Echi di Agordo dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Periti Minerari dal 1975 e... 30 settembre. Foto-ricordo del recente annuale ritrovo dei periti minerari del Follador del 1975 all’agriturismo «La Busca» di Tiser. Non poteva certo mancare anche quest’anno l’appello puntualmente lanciato da Ivan Paganin ai colleghi periti mi- nerari diplomati al Follador nel 1975. E anche questa volta un bel gruppetto di amici ha risposto volentieri all’invito ricevuto dal vecchio compagno di classe (molti ancor oggi si trovano lontani per lavoro o si sono trasferiti altrove, altri sono pre- ...Periti Minerari da 20 anni A distanza di venti anni dal conseguimento del diploma, dodici dei venti Periti minerari usciti dal glorioso Istituto «Follador» alla fine dell’anno scolastico 1995-96, si sono recentemente ritrovati per trascorrere assieme una gioiosa giornata all’insegna dell’amicizia e del ricordo degli anni trascorsi nella vecchia sede di via 5 maggio, e in particolare nella storica aula della «caminaza» dell’ala nord. Il felice incontro è iniziato con il ritrovo per l’aperitivo in piazza Libertà ad Agordo e poi, guidato dal compagno di classe don Sandro Gabrieli, attuale arciprete di Falcade, il gruppo è salito nella splendida Valfréda, nella zona di passo San Pellegrino, dove hanno partecipato alla Messa, celebrata da don Sandro nella chiesetta alpina dedicata al beato Pier Giorgio Frassati. La bella giornata si è poi conclusa in spensierata convivialità al vicino ristorante Flora Alpina, assieme ad alcuni insegnanti di allora. maturamente andati… avanti), e si è ritrovato a ricordare il 41° anniversario del conseguimento del sudato diploma in un sempre allegro convivio, in un clima di sincero cameratismo condito, fra una pietanza e l’altra, di memorie e aneddoti sempre simpatici e spassosi. All’esame di maturità di quell’anno lontano il gruppo era sicuramente più numeroso di quello che si è ritrovato lo scorso 30 settembre all’Agriturismo La Busca di Tiser, qui nella foto. Ma quel che conta è che non demorde nel voler tenere vivo il profondo sentimento dell’amicizia nata sui banchi della storica scuola di via 5 maggio. La piccola compagnia di quest’anno era composta da: Ivan Paganin, Claudio Sito, Roberto Grisotto, Gianmoreno Gambaretto, Franco Sacchet, Luciano Fadigà, Ivano Borghese, Fausto Dall’Acqua, Claudio Panziera, Tiziano De Col, Giuseppe Sbardella, Mario Baldissera. Come sempre hanno voluto condividere la gioia del loro ritrovarsi anche con la segreteria del Follador di quegli anni, qui rappresentata da Amalia e Loris. Valfreda, 16 luglio. In piedi da sn: Alfredo Avoscan, Daniele Tissi, Diego Spinelli, Gianluca Roilo, Ivan Groppa, Alessio De Bastiani, Marco Fossen, don Sandro Gabrieli, Rossano Gorza, Emanuel De Cassan, Luca Sartor, Luca Chizzali e l’ingegner Tito Livio Ben. Seduti da sn, gli insegnanti: Tomaso Avoscan, Giuliana Gualandi, Marianella Zasso, Primo Dorigo e Antonio Smerilli. Ottobre 2016 Echi di Agordo 39 dal mondo della scuola dal mondo della scuola dal mondo della Iniziato il nuovoAnnoAccademico all“Università Adulti/Anziani con un commosso riconoscente ricordo di Bianca Maria Da Rif e Francesco Bortolini Martedì 4 ottobre ha riaperto i battenti per la 21a volta la Sezione di Agordo dell’Università adulti/anziani. Il nuovo anno accademico, il primo del sesto ciclo, è iniziato come di consueto con una prolusione introduttiva tenuta quest’anno dal giornalista Mario Ferruccio Belli, scrittore e storico di comprovata fama, già noto e apprezzato dagli «studenti» della sezione. Nel centenario della Grande guerra, il tema del suo intervento è stato «1915-18. A cento anni dalla guerra insensata». Nel portare il suo saluto agli studenti e alle autorità, ringraziando l’Unione montana agordina per la sempre gradita ospitalità della “sala don Tamis”, il coordinatore Gabriele Bernardi ha rivolto anzitutto un commosso pensiero, ricordandole con affetto e gratititudine, a due persone agordine, recentemente scomparse: Francesco Bortolini (noto regista televisivo, autore di importanti servizi e opere dedicati anche al nostro territorio) e Bianca Maria Da Rif (autorevole docente di Studi linguistici dell'Università di Padova) che svolsero alcune preziose e apprezzate lezioni. Ha poi brevemente elencato le materie (Storia, Scienze Sociali, Medicina, Letteratura, Filosofia, Musica e Arte), i temi e i relatori di questo primo trimestre, che seguiranno il programma predisposto, ringraziando i qualificati docenti per la loro Bianca Maria Da Rif Francesco Bortolini generosa collaborazione che continua a dar vita all’importante iniziativa socio-culturale. La sezione ha registrato anche quest’anno un positivo aumento delle iscrizioni che hanno toccato quota 120. Questo il calendario delle altre lezioni, sempre il martedì dalle 15 alle 17 in sala don Tamis (fra parentesi il nome del relatore). Martedì 11 ottobre: «Guida all’ascolto della musica: duo «na fuoia», note di tradizione» (Andrea Da Cortà e Anna Belli); 18 ottobre: «Navigare senza bussola: dibattito etico» (Attilio Menia); 25 ottobre: «Nel ricordo dell’alluvione del 4.11.1966» (proiezione filmato di Italo Schena e intervento del geologo Vittorio Fenti); 8 novembre: «Crimini su fasce deboli: bambini e donne» (Roberta Gallego) e «Le piante e loro benefici » (Rossella Dal Bo); 15 novem- bre: «Profughi: problemi in partenza e in accoglienza» (Sergio Sacco) e «Il potere della parola» (Lisa De Luca); 22 novembre: Le lezioni in sala don Tamis del martedì pomeriggio. «Ingegno migrante: profili e vicende di personaggi bellunesi importanti» (Dino Bridda); 29 novembre: «I miti pascoliani» (Viviana Sogne); 6 dicembre: «Diabete mellito: una epidemia di malessere nella società del benessere» (Giampaolo Ben) e«I bisogni psicologici espressi e non espressi della persona fragile ricoverata in ospedale» (Francesca De Biasi); 13 dicembre: «Anziani, attenzione alle truffe! » (Polizia di Stato) e «Il senso del Giubileo appena concluso» (Giorgio Lise); 20 dicembre: «Natale nell’Arte» (Erminio Mazzucco) e «Natale nella Music»a (Silvia Tessari). Scambio di auguri natalizi e di fine anno. Attività complementari: Laboratorio artistico (Laura Ballis, tutti i giovedì); Laboratorio di Informatica (Enza Dagai). Gite d’istruzione e visite: Pieve di Cadore, visita archeologica a Lagole e al museo archeologico; Sesto al Reghena (PN), visita all’Abbazia benedettina di S. Maria in Silvis e territorio. Recapiti telefonici per informazioni: 0437/62416 (coordinatore) e 333 / 8638929 (segretaria). I quattro “centini” del “Follador-De Rossi” Marco De Bastiani Federica Mezzacasa Nicola Genuin Nadine De Biasio Sono quattro i «centini» che hanno brillato al termine degli esami di maturità dell’a.s. 2015-16 al «Follador-De Rossi». Gli scrutini finali all’Istituto di istruzione secondaria di Agordo e Falcade hanno messo in particolare evidenza quattro alunni che hanno ottenuto il massimo dei voti. Tre al liceo scientifico di Agordo: Marco De Bastiani che si è visto attribuire anche la lode, Federica Mezzacasa e Nicola Genuin. Uno all’istituto chimico: Nadine De Biasio. Ottobre 2016 40 Echi di Agordo Le felicitazioni e gli auguri di “Echi” a... Al botegón, anni 50 Fra gli agordini, sportivi e non di una certa età, chi non ricorda il Carletto Gusatto, commesso nel “botegón” di Bortolini, ma anche “el Carléto Campèa” (il nome della frazione di Miane - TV - da cui proveniva) severo arbitro di calcio? Qui in una bella istantanea con la giovane Luciana Bortolini e il giovane commesso Adone Santomaso. Un quartetto anni ’40 Non c’è dubbio che questa bella foto, fornitaci da Odilia Cadorin, ritrae quattro amici accomunati soprattutto dalla stessa passione per la musica che li ha visti, a quei tempi, protagonisti di tante belle manifestazioni sia strumentali che vocali. Ricordiamoli: da sn. Giovanni Apollonia (Nani titèla), Luigi Fusina (Gigéto bacanét), Guido Schena (Guido puìna) e Giovanni Zasso (Nani mónech). Gli 80 anni di don Mario Zanon Il 26 settembre e il 1° ottobre, la comunità religiosa e civile di Taibon Agordino si è stretta affettuosamente attorno al parroco don Mario Zanon in occasione del suo 80° genetliaco in due significativi momenti. Anzitutto quello di lunedì 26 settembre, giorno del compleanno, quando l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Silvia Tormen, ha conferito a don Mario la «Cittadinanza benemerita», nel corso di un Consiglio comunale straordinario, presente tanta gente, fra cui le simpatiche scolaresche con le insegnanti e l’arcidiacono monsignor Lise che ha elogiato l’opera di don Mario (che “odo- ra di pecora”) complimentandosi anche con l’Amministrazione per il riconoscimento. Successivamente, sabato 1° ottobre, ad iniziativa del Coro parrocchiale, interprete del sentimento dell’intera Comunità di Taibon, la S. Messa nella parrocchiale, accompagnata dai canti del coro stesso, e concelebrata con i fratelli taibonèr don Francesco e don Giorgio Soccol, in una chiesa gremita di fedeli venuti anche dalle altre comunità in cui ha operato don Mario. Ad Agordo si ricorda ancora con affettuosa gratitudine la sua primizia pastorale donata alla nostra comunità negli anni 1961-66. Nozze d’Oro con la Chiesa Paracadutisti sul Brói Siamo nell’estate 1973 e ad Agordo c’è grande animazione per un evento decisamente insolito in quegli anni. Ma il Brói era già allora quanto di meglio per ospitare una manifestazione di lancio di paracadutisti. Da notare i teli posti al centroper segnare l’obbiettivo preciso che i paracadutisti dovevano cercare di centrare. Ma interessante anche la foto di gruppo nella quale riconosciamo Guido e l’indimenticabile Toni Guadagnini. Domenica 25 settembre 2016 don Antonio Dal Bo ha festeggiato il 50° di ordinazione sacerdotale concelebrando con Mons. Giorgio Lise la S. Messa nella chiesa arcidiaconale di Agordo. Figlio di Luigi e di Santina Santomaso nata e vissuta fino alla giovinezza nel nostro paese, don Antonio ha così rinverdito i legami stretti con questa terra dove risiedono parenti e parte dei familiari. Già rettore del seminario minorile di Treviso e della casa vacanze della diocesi trevigiana di Lorenzago che ospitò Papa Giovanni Paolo II, è stato parroco a Treviso, quindi responsabile del centro diocesano di spiritualità “don Paolo Chiavacci”, e parroco di Fietta. Dopo una breve pausa agordina sarà a Lourdes per un periodo di spiritualità pregando per tutti coloro che gli si sono affidati, disponibile con i pellegrini italiani che si recano al santuario. Al suo rientro in diocesi rimarrà a disposizione del Vescovo per impegni pastorali meno onerosi ma preziosi e irrinunciabili stante il numero sempre più contenuto di vocazioni sacerdotali. Nella foto: don Antonio a sn. con il fratello Mario e la nipotina più giovane Caterina. Ottobre 2016 Echi di Agordo Nozze di Diamante 41 Le felicitazioni e gli auguri di “Echi” a... Giovanna Sommariva e Luciano Schena che il 18 agosto hanno festeggiato 60 anni di matrimonio attorniati affettuosamente dai familiari: 5 figli, 4 nipoti e 3 pronipoti, non tutti nella foto. Laurea Selle Miriam, il 21 settembre scorso, all’Università di Ferrara, ha discusso con il Prof. Matteo Bovolenta la tesi magistrale dal titolo: “Correzione della duplicazione dell’esone due in linee cellulari di mioblasti DMD tramite un sistema CRISPR/ Cas9". Ha dunque conseguito la laurea in Scienze Biomolecolari e dell’Evoluzione con votazione 110/110. Nozze d’Avorio Nozze d’Oro Gabriella Conedera e Adone Santomaso che hanno festeggiato il felice traguardo con le figlie Mariuccia, Anita e Daniela, nipoti e congiunti, ricordando lo scambio di anelli del 21 ottobre di 55 anni fa benedetto nell’arcidiaconale da don Carlo De Bernard. Michela Cambosu e Tito Livio Ben il 4 luglio scorso hanno festeggiato le nozze d’oro a San Vittore, con una Messa celebrata da don Lino Mottes al quale son rimasti legati da affettuosa amicizia. Hanno ricordato che 50 anni fa a Taibon il loro “sì” fu benedetto dal compianto don Gino Del Favero del quale pure conservano un caro ricordo. I cinque fratelli Agnoli ritornati... ...nuovamente ad Agordo per ricordare... Martedì 6 settembre si sono felicemente ritrovati e riabbracciati ad Agordo i figli viventi di Gino Agnoli e Gisella Rossi, che molti agordini ricordano con simpatia: Mario, giunto da Pistoia, Emma e Anna Maria residenti ad Agordo, Marcella e Giulio residenti rispettivamente a Bruxelles e a Trento. “È stato un incontro bello” questo il loro entusiasta commento prima di salutarsi e ritornare a casa, “in un luogo meraviglioso, tanto amato: come un sogno che non si dimentica, e nel ricordo costante di mamma e papà e dei due fratelli, perduti: la piccola Anna Maria ed Edoardo”. Ottobre 2016 42 Le felicitazioni e gli auguri di “Echi” a... Le Cento Primavere di... ...Rosalia Colle nata ad Agordo il 22 luglio 1916) ha festeggiato il suo 100° compleanno nella sua casa a Genova, circondata dagli affetti più cari: le figlie, i generi, nipoti, pronipoti e da numerosi amici. Nella foto è con le figlie Giorgina e Giovanna e i loro mariti Carlo e Franco e assieme a loro manda un affettuoso saluto alle amicizie agordine. 96 candeline per... Festa grande a Valchesina di Rivamonte lo scorso 15 luglio per il 96° compleanno di Ida Carmela Fossen, vedova Xaiz, classe 1920, una delle persone più anziane del paese. Ancora lucida di mente, ha spento con slancio le candeline della torta attorniata dai sette figli (ne ha avuti nove), da una decina di nipoti e da cinque pronipoti, l’ultimo nato due mesi fa. Le zucche giganti di Devid A quanto pare, la stagione micologica avrebbe lasciato quest’anno alquanto a desiderare, deludendo le attese del sempre nutrito mondo dei cercatori, soprattutto per quanto riguarda il prezioso porcino, il «Boletus Edulis». Risulta che non sia sfuggita a tale sorte neppure una sicura esperta come la signora Carla, costretta suo malgrado a consolarsi condividendo la delusione (con un po’ di cinica soddisfazione) con il cugino Tète, suo storico contendente di primati nella raccolta di miceti. A confortare nonna Carla, incorsa fra l’altro nella fastidiosa disavventura di aver sbadatamente snidato uno stuolo arrabbiato di vespe di terra…, ci ha pensato il nipote Devid il quale, assieme a papà Daniele, si è dedicato alla raccolta di zucche giganti, andata a buon fine come si può notare dalla foto. Di tutto rispetto il peso delle due figlie della famiglia delle «Cucurbitaceae»: 28 e 26,400 chilogrammi con i quali la nonna, collaudata cuoca, potrà non solo preparare gustose pietanze, ma anche sfidare il Tète, ammesso che voglia a sua volta gettare il guanto, nel campo degli... ortaggi. Echi di Agordo Personaggi agordini: Dino Farenzena “Subiòt” DALLE CAPACITÀ RABDOMANTICHE Dino Farenzena “Subiòt” agordino dalle singolari capacità extrasensoriali. Nelle nostre comunità sono spesso presenti persone che si distinguono per particolari doti in grado di mettersi in luce nei vari campi delle attività umane: è ad esempio il caso della “Trèsa Speciéra” da Avoscan (1899-1976) figura dalle indiscusse capacità taumaturgiche per la cura di problemi legati a infortuni dell’apparato scheletrico o muscolare mentre, più indietro nel tempo, è ancora assai diffusa a Fodóm la fama dei poteri preveggenti delle Popace de Lasta, sorelle siamesi dalle precise e terribili predizioni relative agli eventi del XX° secolo. Anche Dino Farenzena “Subiòt” - attualmente residente a Taibon - si situa nella categoria delle persone naturalmente dotate di alcune capacità extrasensoriali: il suo campo d’azione non è direttamente legato alla persona quanto a un comparto comunque estremamente importante nelle attività umane: l’acqua. Nato nel 1943 a Veràn di Agordo (della numerosa famiglia del Tita), fin da bambino si ritrovò a vivere esperienze sensitive rimaste per lungo tempo delle anonime casualità poi, con la maturità, la consapevolezza di riuscire a “vedere oltre il visibile” è diventata una realtà che Dino “Subiòt” ha ulteriormente sviluppato senza mai farne un uso improprio. Le percezioni extrasensoriali di fondo furono messe in evidenza ormai vari decenni or sono dall’anziano amico Angelo Campedel di Taibon attraverso una serie di precise casualità: presa coscienza di alcune capacità sensoriali innate, negli anni che seguirono Dino Farenzena si dedicò a questo campo con varie sperimentazioni affinando le proprie competenze e il modus operandi. Persona semplice, dallo spiccato buon senso, le sue doti si esprimono al meglio nella ricerca dell’acqua con sistemi rabdomantici: il suo legno preferito è il nocciolo. Già da alcuni decenni la sua presenza è stata richiesta dapprima in ambito locale ma via via anche provinciale fino ad essere intervenuto per ricerche idriche nel sottosuolo triveneto: le sue innate prestazioni hanno individuato con assoluta sicurezza falde acquifere da pochi metri fino a 200 metri di profondità oltre che nel Bellunese (come nel caso di Lósch), nel Trevigiano, nel Veronese, nel Collio, in Trentino, nelle Valli Ladine. Superando ogni iniziale incredulità delle persone coinvolte, le operazioni sono andate sempre a buon fine con la successiva esplorazione diretta attraverso sondaggi e la messa in opera delle strumentazioni per la captazione; utilissima ad esempio la sua consulenza per le ricerche legate alle necessità dell’innevamento artificiale. Dino Farenzena possiede indubbiamente delle potenzialità Anche l’area del Rifugio ScarpaGurekian/Malga Lósch negli anni ’90 venne indagata per la ricerca di falde acquifere: qui il “Subiòt” localizzò il sito del pozzo (a destra). di grande respiro fors’anche non ancora sufficientemente indagate in altri campi come la singolare visione a distanza e altre capacità di percezione remota. In tal senso è da sottolineare ad esempio la sua attiva partecipazione all’identificazione dell’imbocco della “Galleria Breda” a Colle S.Lucia, operazione necessaria per avviare i lavori di recupero con finalità turistica delle Miniere del Fursil; tra altri interessanti casi, da segnalare quelli legati alla localizzazione di oggetti apparentemente smarriti e irrecuperabili, ritrovati su indicazione del “Subiòt”, ottenuta dopo attenta concentrazione su quanto indicato dallo sconsolato proprietario. Quello di Dino Farenzena “Subiòt” è dunque un caso di assoluta valenza: da tenere in attenzione e da considerare nella giusta misura per la realtà dei fatti ma sicuramente parte di quella risorsa che è l’ancestrale sapere che sta dentro di noi. G. Fontanive Echi di Agordo Ottobre 2016 43 Un video di don Carlo De Bernard racconta l’uomo e le sue emozioni Enrosadira. Un filmato di oltre sessanta minuti, autore don Carlo De Bernard, che ora, dopo tanti anni dalla sua scomparsa (23 giugno 1982), ci è stato riproposto attraverso un dvd acquistabile (a scopo benefico pro Centro parrocchiale di Agordo). Un modo di ricordare persone ed emozioni di anni lontani. Emozioni vissute in montagna. Emozioni che non muoiono mai, sempre attuali. Un film che solo la tenacia di Loris Santomaso e di Italo Schena ci consentono oggi di rivedere. Un video che va oltre i silenzi di don Carlo De Bernard, che vive della sua cultura, della sua vivacità intellettuale, della poesia che era in lui, attraverso il suo linguaggio sintetico, chiaro. Enrosadira raccoglie alcune delle sue escursioni più significative, cui don Carlo era legato. Da Malga Duran sotto le Moiazze, si espande ancora il profumo di una polenta appena versata, si innalzano i canti dei suoi ragazzi. Quei canti di aggregazione nascevano tra il verde dei boschi, sulle vette splendenti che sanno di luce. Nel racconto di alcune delle sue arrampicate, la corda gli diventava amica, si trasformava in un legame materiale fatto di gentilezza, di dedizione, di lotte comuni, di gioia condivisa. E un momento importante è dedicato anche ai seggiolai, ai cónze de Riva. Quasi una sosta questa tra le montagne di casa, belle ma avare, ricche di panorami, ma di “poco pan”, che hanno costretto spesso i loro figli a percorrere le strade dell’emigrazione. Quanti spunti ancora, quante riflessioni! Sulla Schiara, sulle Cime d’Auta, sulla Marmolada. Al ritorno di ogni “avventura” egli portava con sé a valle tutte le voci dei monti, dei canti che salivano al cielo, dei sassi che rotolavano a valle. Anche la voce del torrente che scorreva verso la foce, come la sua vita verso l’eternità. Nel dvd, presentato il 22 luglio, su iniziativa della Parrocchia e della Sezione Agordina del Cai, nell’auditorium gremito di gente (foto sopra) del centro parrocchiale di Agordo (il sogno della casa della gio- ventù di don Carlo, ndr), che è stato realizzato in forma digitale, tratto da un film 8 mm di fine anni Sessanta, nella copertina del medesimo, come all’inizio del video stesso, ci appare l’immagine di don Carlo nella sua forma più seriosa, quasi triste, fotografato accanto alla sua amata roccia. L’uomo e la montagna che lui tanto amava, la sola, con alcuni amici, a consentirci di carpire un suo sorriso, qualche parola in più. Ho avuto don Carlo com- Da sn. Antonello Cibien, presidente della sezione Agordina del CAI, Italo Schena, Loris Santomaso e monsignor Giorgio Lise. ...l’immagine di don Carlo nella sua forma più seriosa, quasi triste, fotografato accanto alla sua amata roccia... una solenne austerità, che mi ha accompagnato anche lungo gli impervi sentieri dei Monti del Sole. L’amico che è riuscito a “rubarmi” un’intervista per la radio. Credo fosse la mia prima intervista. Certamente un amico generoso che è tornato nella mia vita di famiglia a “visitarmi” persino dopo la morte in varie occasioni per farmi dei singolari doni. Lo ricordo nella poesia. O Il significativo dipinto murale realizzato all’ingresso del centro e dedicato a don Carlo, appassionato della montagna, dal laboratorio di pittura di Laura Ballis della sezione di Agordo dell’Università A/A. pagno di escursioni sui monti, conversatore intelligente sui problemi della montagna, l’ho avuto vicino nella sofferenza quando si è allontanato da Agordo ove per 25 anni aveva svolto l’incarico di arcidiacono (dal 1953 al 1977) e anche quando ha dovuto lasciare questa vita terrena. Un amico che mi ha fatto conoscere le suggestioni della Via delle Bocchette nelle Dolomiti di Brenta, i loro scenari di una bellezza spaventosa, di meglio in una dedicata a “La zigaréta”, alla sua “Muratti méa”, che tanta compagnia ghe féa. E ricordo quel particolare distacco doloroso dalla sua Muratti, causato dalla malattia. Un secondo amore oltre alla montagna, alle sue amicizie che non erano forse tante, ma ben selezionate. Gli ultimi versi della sua poesia… Ma, passada la zima dei sessanta, anca se l’amicizia l’era tanta, l’é mèio che se lassóne con amor, senza che ne reste nessun rancor. Giuliano Dal Mas 44 Ottobre 2016 Una via «per Vallì» sui Cantoni di Pelsa Come ricordare una cara amica, compagna dei giovanili anni di scuola, strappata troppo presto alla vita che tanto amava, dopo aver combattuto fino all’ultimo contro il male che non perdona? Per Stefano Santomaso, forte quanto discreto alpinista agordino, autore di straordinarie imprese che gli hanno meritato l’ammissione al prestigioso Club Accademico del Cai, non ci Il sorriso di Vallì Dorigo. sono stati dubbi. Dedicare al suo nome una via sulle montagne ad altri due alpinisti appartenenti che anche lei tanto amava. «Per Vallì», questo il nome come lui al Gruppo Rocciatori dato al nuovo itinerario aperto Gir di Agordo e alla seziolo scorso mese d’agosto, si ne Agordina del Cai: Ermes Dell’Agnola svolge sulla e Matteo Coparete giallasta, che hanno stra dell’antiimpiegato sei cima di Pelsa, ore per vinfacente parte cere le nove del sottogruplunghezze di po dei Cantoni corda della di Pelsa in Civia (300m). vetta e situata Via che è stata appena a riaperta in stile dosso a nord tradizionale, della ben nota usando una Torre Venequindicina di zia. Si tratta di chiodi, lasciati un’arrampicain parete per ta molto diretagevolare le ta ed elegante eventuali riche si svolge al centro di Stefano Santomaso in un impegnati- petizioni, con un grande pi- vo passaggio sull’anticima di Pelsa. difficoltà di 6° e 6°+ con lastro ancora passi di 7°. Ne è uscito un inviolato; a sinistra corre papiccolo capolavoro alpinistico, rallelamente una via aperta dal grande scalatore sud tirolese una salita quasi d’altri tempi, Heini Holzer nel 1965, che un percorso autonomo in una sfrutta una larga fenditura che zona del Civetta particolarmente frequentata, aperto con naturadelimita il pilastro salito. L’ascensione è stata compiuta lezza e spontaneità. «Anche per da Stefano Santomaso assieme queste peculiarità», ha dichiarato visibilmente soddisfatto Stefano Santomaso, «la nuova salita è stata dedicata a Vallì Dorigo di Agordo, coetanea e “vecchia” compagna di banco a scuola, per ricordare con affetto la semplicità di spirito e la bontà d’animo che la caratterizzavano. Appassionata di montagna non perdeva occasione per camminare sulle cime, sempre disponibile a offrire col sorriso la sua collaborazione al volontariato locale, purtroppo deceduta prematuramente per malattia il 2 novembre dello scorso anno, a soli 44 anni». Il tracciato della via «Per Vallì». Echi di Agordo IN MEMORIA DI Avv. Nello Ronchi, in prossimità del 30° anniversario della morte, avvenuta il 7 dicembre 1986 all’ospedale di Feltre, la nostra comunità sente il dovere di rievocarne la memoria con affettuosa gratitudine. Ricordiamo, in particolare, che dal 1978 al 1986 - uomo di vasta cultura impegnato in innumerevoli iniziative di salvaguardia della montagna e recupero del patrimonio storico artistico - è stato un motore determinanate nel grande restauro della chiesa arcidiaconale, affiancando continuamente don Lino Mottes nell’apposito comitato, per cui va considerato un “benefattore di Agordo e dell’Agordino”. Vito Valcozzena, “Da cinque anni (9 dicembre 2011) vive nella luce del Signore e nei nostri pensieri. La moglie e le figlie”. Cesare Gobbis, nel 6° anniversario della morte (20 novembre 2010), la moglie, i figli e i nipoti lo ricordano ai parenti e agli amici che gli hanno voluto bene e lo affidano alla loro preghiera. Antonio Favretti, lo hanno ricordato i congiunti e con gratitudine anche la nostra comunità nel 9° anniversario della morte (27 settembre 2007). Maria Santel in Bressan. “Nel 5° anniversario della tua morte (22 dicembre 2011), sei sempre nel cuore del marito, dei figli e di chi ti ha voluto bene”. L’unica cosa importante della vita sono le tracce dell’amore che lasciamo dietro di noi, quando siamo costretti ad andarcene e a congedarci. (Albert Schweitzer) Echi di Agordo “L’eterno riposo dona loro, o Signore... Ottobre 2016 IN MEMORIA DI Ada Spat Dell’Osbel, nel ventesimo anniversario della scomparsa (20 settembre 1996) la ricordano con grande affetto i figli Sabrina, Damiano, Elena e le rispettive famiglie. Sara Cecchella, La ricordano con immenso affetto coloro che continuano ad amarla (21 settembre 2008) Dino Scussel, “Il 29 agosto sono stati quattro anni... Tempo... che cosa sei? Fai mutare le stagioni quando passi... eppure non ti vedo. Corri senza tregua e io... non riesco ad afferrarti. Sfiori il mio corpo... eppure non avverto il tuo tocco. Mi prendi per mano e mi accompagni nei meandri della mia vita. Quando vorrai, mi farai dono del tuo segreto? Insieme ci fermeremo e... immersi nella beatitudine sconfinata, contempleremo l’essenza della vita. Essenza, che non cesserà di esistere. Nadia e Miriam” Massimo Da Rif, dopo 21 anni (26 novembre 1995) “... sei sempre nel nostro cuore. I tuoi cari”. 45 “...splenda ad essi la luce perpetua e riposino in pace” Clementina Dalla Putta (+11-5-1994) ed Enrico Santomaso (+1-2-2005) “Vi ricordiamo sempre con tanto affetto. I vostri figli Damiana, Sara, Giovanni e Attilio” Elena De Pellegrin (nata a Colvignas il 29-06-1942 – morta a. Sopracroda (Belluno il 23-06-2016), La ricordano ai compaesani agordini il marito Severino con i figli Donatella, Diletta e Christian tutti De Pellegrin. Cleonice Consolini Bassi, che riposa nel cimitero di Maderno sul Garda (BS) accanto al suo adorato Beppino, nel 4° anniversario (24 agosto 2008), la figlia Gianna con Camillo, Claudio e le nipotine Laura e Annalisa la ricordano con tanto affetto a tutti i cari agordini. Renata Soppera in Costantini, nel 2° anniversario (15 settembre 2014) La ricordano con immenso affetto il marito, i figli, nipoti e famigliari tutti. Ines Miana Santomaso, nel 33° anniversario (29 novembre 1983) “Ciao, mamma, sei sempre viva più che mai nei nostri cuori riconoscenti per l'amore e l’esempio che ci hai donato. I tuoi figli con nipoti, pronipoti e parenti”. Carmela De Zolt in Fusina, nel 1° anniversario (28.9.2015) “Non esiste separazione finché esiste il ricordo. Marcello”. “Il ricordo dei buoni resta per sempre” Giorgio Da Ronch, nel 14° anniversario (21 novembre 2002), è ricordato con grande affetto dalla moglie Edi, dalle figlie Laura e Nadia e parenti tutti. “Ogni momento non dura che un soffio! L’uomo non è che un’ombra che passa. Tutto il suo agitarsi è vanità: egli raduna, né sa chi raccoglie. Ma egli vive (Salmo 39). Ottobre 2016 46 Echi di Agordo I Fiori della Vita anagrafe parrocchiale Le quattro generazioni e... BATTEZZATI Rinati dall’acqua alla luce 8. Capretta Kevin, battezzato il 22 maggio 2016 (n. 10.06.2015) 9. Mosca Sara b. il 18 agosto (n. 21.10.2015) La bisnonna Alma Pasquali con la figlia Jole e il nipote Simone è felice di presentare a tutti i parenti vicini e lontani e agli agordini il suo primo pronipote: Manuel. 10. Sirena Stefano b. il 20 agosto (n.28.05.2016) Noemi Callegari in braccio a mamma Nicole Pegoraro con accanto, sorridenti e orgogliose, la nonna Isabella De Nardin e la bisnonna Dina Dal Mut. ...Fiocco rosa a Rif Il 6 luglio di quest’anno è nata Aurora Olivier che ha aumentato il gioioso numero dei “Bòce da Rif”, ma in particolare è venuta a far compagnia a Devid, rendendo felici mamma Genny e papà Daniele, i nonni Maria Pia, Fabrizio, Carla e Stefano, ma soprattutto la nonna Alma, divenuta ancora una volta bisnonna! 11. Callegari Noemi, (nella foto) b. il 4 settembre (n. 4.05.2016) 12. Barillari Leonardo, b. il 18 settembre (n. 7.10.2015) 13. De Toffol Thomas, b. il 2 ottobre (n. 27.04.2016) 14. Cassol Benvegnù Mariacarla, b. il 9 ottobre (n. 2.08.2016) 15. Soppelsa Davide, b. 16.10.2016 (n. 08.2.2016) Echi di Agordo Ottobre 2016 47 anagrafe parrocchiale DEFUNTI - Riposino in pace 29. Sorarù Giuseppe, di anni 90, il 19 settembre 20. Maieron Matteo, di anni 68, il 27 giugno 25. De Martin Aldo, di anni 87, il 10 agosto 27. Farenzena Amabile ved. Dorigo, il 30 agosto 21. De Nardin Sandro, di anni 68, il 10 luglio 30. Nardi Pietro, di anni 73, il 4 ottobre 26. Zasso Oliva ved. Zanin, di anni 92, il 18 agosto 22. Levis Gemma, di anni 99, il 13 luglio 28. De Riva Nella ved. Da Rif, di anni 95 il 14 settembre PROSSIMI APPUNTAMENTI DA SEGNARE IN AGENDA Domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re Chiusura Anno Giubilare della Misericordia ore 18.30 34a S.Messa per i Caduti sul Lavoro (Nuova Corale) - Termine anno liturgico 31. Rumor Rosina ved. Zasso, di anni 85, il 7 ottobre Martedì 22 novembre ore 18,30 S.Messa in onore di Santa Cecilia (Patrona dei musicisti) Domenica 27 novembre 1a Domenica d’Avvento (Colletta alimentare nazionale) 23. Fusina Giorgio, di anni 85, il 3 agosto (morto a Monza) Sabato 3 dicembre ore 10.00 S.Messa in onore di Santa Barbara con gli studenti del “Follador”, Periti minerari ed ex minatori Giovedì 8 dicembre, ore 20.30 in Arcidiaconale - Concerto di Arpa e Oboe del "Rondò Duo" (Chiara Gasparotto e Angelo Martin) con offerta libera a favore dei terremotati del Centro Italia. 32. Dalla Zuanna Bruno, di anni 68, il 19 ottobre Lunedì 26 dicembre ore 21.00 Concerto di Natale del Coro Agordo nel 50° della sua fondazione. 24. Gaz Domenica, ved. Dell’Andrea, di anni 95, il 6 agosto Ricordando che la collaborazione a “Echi di Agordo” è sempre auspicata e gradita, ci scusiamo per non aver potuto, per mancanza di spazio e di... tempo, dar conto di varie altre iniziative e manifestazioni dell’estate. 33. Forcellini Erminio, di anni 76, il 22 ottobre (sepolto a La Valle) 48 Giornata della cultura italiana in Bulgaria: 24 settembre 2016. Cercata da anni, voluta e proclamata da Plovdiv (l’antica Filippopoli), 400.000 abitanti, seconda città più importante della Bulgaria, dopo la capitale Sofia. E in questa occasione, nella Biblioteca della città, dove un locale è ricco di soli libri italiani, dove i professori universitari hanno dissertato su Ungaretti, Dante, Montale, l’ospite d’onore è stato Giuliano Dal Mas. Accolto con gli onori delle persone importanti, cui certamente non era abituato, Giuliano è stato presentato a un pubblico interessato, volgendo l’attenzione e l’interesse a tutte le sue opere d’arte, di storia, di montagna, di poesia. Con il desiderio di conoscere nella sua globalità la persona e attraverso lui l’Italia. Allieve del Liceo Linguistico si sono cimentate con abilità, nonostante solo due anni di studio della lingua, nella lettura e traduzione in bulgaro di alcuni brani dei suoi libri, con scioltezza ma non poco timore. Un interprete di eccezionale cultura italiana ed esperienza, ha creato il “trade-union” tra il pubblico e l’autore, dando brillantezza alla serata organizzata dalla dott.ssa Anahit, durata oltre quattro ore, in una carrellata di suggestioni e testimonianze, con la presenza attiva di Confesercenti Bulgara attraverso la sua Presidente Norma Saccardo. Una giornalista bulgara, già direttrice della Radio di Plovdiv, ha illustrato ai presenti, i palazzi della città progettati dagli architetti italiani, già studiati in una sua ampia pubblicazione. Il console attuale e quello emerito hanno fatto gli onori di casa e con lui tante professoresse di Liceo e dell’Università. Ma bisogna anche aggiungere che, uscendo nella città di Plovdiv, città ultramillenaria, scelta per il 2019 come Capitale Europea della Cultura, i primi reperti parlano dell’età della pietra, del rame, del bronzo, gli Italiani non possono che sentirsi a casa. Oltre ai locali con chiari nomi italiani, dominano al centro, sui vari colli dove si snoda la parte vecchia della città, imponenti resti dell’antica Roma, le vie lastricate, il teatro, lo stadio che ospitava sino a 30.000 persone, evidenziati e curati con ricercatezza e orgoglio. Ottobre 2016 Echi di Agordo Dalle Dolomiti ai Balcani: Giuliano Dal Mas in trasferta tra gli amanti della cultura italiana Importante esperienza del noto scrittore bellunese-agordino, nostro prezioso collaboratore, che ha portato in Bulgaria attraverso le sue opere d’arte, di storia, di montagna e di poesia il respiro e il profumo culturale delle Dolomiti e dell’Italia. 24 settembre 2016. Bulgaria: Giuliano Dal Mas ospite d’onore della Biblioteca della città di Plovdiv (l’antica Filippopoli), dove un locale è ricco di soli libri italiani. Tutto questo in ambiente ricco di storia e di archeologia, dai Traci ai Turchi, ai Bizantini, ai Bulgari, dove convivono pacificamente musulmani, cristiani ortodossi e cattolici, in un’armonia di elegante bellezza. Floriana Santomaso Cesare, il guardiano della piazza ...l’amico Gio lo canzona bonariamente così, ma lui ormai è invece il fedele “guardiano” video delle uscite dell’amico Coro Agordo. “ECHI di AGORDO” Anno LXXXII - n. 4-5 - 2016 registrazione del Tribunale di Belluno n. 12/90 dell’ 8/8/1990; col permesso dell’Autorità Ecclesiastica. Mons. Giorgio Lise, Arcidiacono - Direttore Responsabile 32021 Agordo (BL) - Dolomiti - tel. 0437/62143. Spedizione in abb. postale D.L.335/2003 (conv. in L.27.2.2004, n.46), art.1, c.2, DCB, BL. c.c.p. n. 10163327 Composizione e impaginazione computerizzate a cura di Loris Santomaso e Toni Pampanin e-mail: [email protected] - [email protected] www.agordo.diocesi.it Stampa: Tipografia Piave - Belluno