1.3 Produzione mondiale e Italiana di noci
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1.3 Produzione mondiale e Italiana di noci
INDICE : Introduzione pag. 3 1.1 Inquadramento sistematico pag. 3 1.2 Origini del Noce comune pag. 4 1.3 Produzione mondiale e Italiana di Noci pag. 6 1.4 Coltivazione del Noce pag. 8 1.5 Il frutto del Noce pag. 12 1.5.1 La Qualità delle Noci pag. 14 1.5.2 Altri utilizzi pag. 16 Il progetto Noci FVG pag. 17 Gli obbiettivi del progetto Noci FVG pag. 18 Scopo della tesi pag. 19 Materiali e metodi pag. 20 2.1 Raccolta del materiale vegetale pag. 20 2.2 Campionamento e raccolta pag. 20 2.3 Pre-lavorazione pag. 22 2.3.1 Pulitura pag. 23 2.3.2 Lavaggio pag. 23 2.3.3 Pulizia dai residui del mallo pag. 24 2.3.4 Essiccazione pag. 24 2.3.5 Selezione pag. 25 2.3.6 Stoccaggio all’aria pag. 25 1 1.6 1.6.1 1.7 2 1 Analisi dei campioni pag. 26 2.4.1 Selezione dei campioni pag. 26 2.4.2 Misure carpologhe pag. 26 2.4.3 Colore dell’episperma pag. 27 2.4.4 Spessore del guscio pag. 27 2.4.5 Foto pomologiche pag. 27 2.4.6 Panel Test pag. 28 Risultati pag. 29 3.1 Schede carpologiche pag. 29 3.2 Confronto tra campioni pag. 29 3.2.1 Peso delle Noci intere pag. 29 3.2.2 Peso del Gheriglio pag. 30 3.2.3 Rapporto Gheriglio / Noce pag. 31 3.2.4 Colore dell’episperma pag. 32 3.2.5 Spessore del guscio pag. 33 3.2.6 Panel Test pag. 34 4 Discussione pag. 36 5 Bibliografia pag. 38 Schede Carpologiche pag. 41 2.4 3 Allegato 1 2 1. INTRODUZIONE La tesi riguarda un’indagine sul germoplasma autoctono del noce (Juglans regia L.) in Friuli Venezia Giulia e si inquadra in un progetto di raccolta, valutazione e valorizzazione della specie promosso dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali assieme al Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine. L’interesse per il recupero del noce in regione deriva dalla grande diversità genetica che la specie presenta, dovuta probabilmente all’incontro di popolazioni di noce comune di area mediterranea con popolazioni di provenienza balcanica (Pollegioni et al 2011). Il noce comune ha sempre rappresentato una specie interessante in Regione sia per il legno, utilizzato per la produzione di mobili di pregio, sia per il frutto, che entra in molte preparazioni gastronomiche, tipiche soprattutto delle valli (Carnia, Val Canale e Canal del Ferro, Valli del Natisone, Val Tramontina) 1.1 Inquadramento sistematico Il noce appartiene alla famiglia delle Juglandaceae, genere Juglans. NOCE COMUNE : - Regno : Plantae - Divisione : Magnoliophyta - Classe : Magnoliopsida - Ordine : Juglandales - Famiglia : Juglandacee - Genere : Juglans - Specie : Juglans regia Fig. 1 Il noce e i vari organi della pianta (fonte Wikipedia) 3 1.2 Origini del Noce comune Il noce comune, o noce di Persia, è considerato da alcuni una forma addomesticata di Juglans nigra, o noce nero d’America. Il noce comune è la specie economicamente più importante utilizzata per la produzione di noci. Le restanti specie coltivate appartenenti al genere Juglans (J. nigra, J. sieboldiana, J. cinerea) sono utilizzate per la produzione di legno di pregio. Fig 2 Alcune specie di noce: (sx) J. nigra; (centro) J. sieboldiana; (dx) J. cinerea Il genere Juglans L. comprende dalle 7 alle 45 specie a seconda delle scuole botaniche. Il genere è distribuito principalmente nelle regioni temperate e subtropicali dell'emisfero settentrionale (Asia, Europa, Nord America e Indie Occidentali), con diverse specie presenti in America centrale e lungo la catena delle Ande. Due specie importanti di Juglans sono native dei Paesi dell'ex URSS. Queste includono Juglans regia L., che si trova in Asia centrale e nel Caucaso e Juglans mandshurica Maxim., che si trova nel Estremo Oriente. L'area geografica dell'Asia centrale che comprende Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan, Kirghizistan e parte del Kazakistan rappresenta una grande e diversificata regione che si ritiene possa essere il centro di origine e di diversità genetica di J. regia. 4 Fig 3 : Il centro di origine del noce è rappresentato dall’area delle ex-repubbliche sovietiche del centro Asia: Uzbekistan, Tajikistan, Kyrghyzstan Reperti archeologici indicano che i frutti del noce venivano utilizzati come alimento già 9000 anni fa nell’era neolitica. Ci sono riscontri sulla presenza del noce già dall'era Terziaria in Europa. A seguito delle glaciazioni alcuni esemplari sono riusciti ad arrivare nel bacino del Mediterraneo e nell'età quaternaria il noce si estendeva dalla penisola balcanica fino all'Asia centrale. Sono ancora oggi presenti dei caratteristici boschi puri di noce in Kirghizistan, in un’area che si estende verso la catena montuosa del Tien shan, che divide le ex-Repubbliche sovietiche dalla Cina occidentale. Le prime testimonianze scritte che fanno riferimento a questa pianta risalgono a Plinio il Vecchio e Columella. Plinio il vecchio, nel suo Naturalis historia, testimonia l'importazione del noce in Europa dall'Asia minore da parte dei greci tra il VII e il V secolo a.C.. Il nome deriva dal termine latino "Juglans" che è una contrazione della locuzione "Jovis glans", cioè "ghianda di Giove", così chiamata in virtù della bontà e dell’alto valore nutritivo del frutto. Per i Greci, l’albero era denominato "Karya basilica", cioè "noce regale", e fu chiamato così perché essi ritenevano che fosse stato portato in Europa dai re persiani. Nella ricca e variegata mitologia greca la noce ha un posto d’onore in un mito legato al dio Dioniso (il Bacco dei Romani) ed al suo amore per la principessa Caria. 5 1.3 Produzione mondiale e Italiana di noci La maggiore produzione mondiale di noci si concentra in Cina, dove si raccolgono oltre 1 milione di tonnellate di noci (fonte FAOSTAT – 2011). Circa 420.000 t si producono negli U.S.A. che detengono una produzione unitaria record, pari a 6 t/ha. In Italia oggi la produzione si aggira intorno alle 12-14.000 t, una offerta capace di soddisfare meno del 30% del fabbisogno nazionale stimato in circa 50.000 t. La copertura della quota mancante è soddisfatta prevalentemente da paesi extra UE, in particolare dagli Stati Uniti, Cile, Argentina e Australia, mentre i principali fornitori europei del mercato interno all’Unione sono la Francia e la Bulgaria. L’Unione Europea ha infatti una produzione di noci insufficiente al proprio fabbisogno e le importazioni sono in costante aumento. Nel nostro paese la produzione media per ettaro si attesta intorno alle 2,5 tonnellate e le regioni maggiormente interessate a questa produzione sono la Campania, il Veneto, la Basilicata, il Lazio e le Marche. Fino al 1985 l’Italia era il paese leader europeo della produzione e commercializzazione di noci, ma l’elevato costo della manodopera, il suo difficile reperimento e la scarsa redditività hanno, di fatto, ridotto drasticamente le coltivazioni italiane di noci. Solo negli ultimi anni la coltura in Italia ha subito una lieve ripresa grazie anche ai contributi stanziati dall’Unione Europea per la frutta secca. Altri paesi, come Francia e Germania, grazie all’innovazione nelle tecniche di coltivazione e di trattamento del prodotto e all’introduzione di nuove varietà, sono entrati nel novero dei paesi che giocano un ruolo significativo sul mercato delle noci. Ad oggi l’Italia ha trovato un rinnovato interesse nelle regioni del Nord, dove alcune imprese hanno sviluppato la meccanizzazione ed un sistema produttivo, commerciale ed organizzativo piuttosto dinamico e competitivo. In complesso però, se si esclude la Francia, la coltura del noce europea si è ridimensionata in rapporto a quella americana (quella Californiana in particolare) che, avvantaggiata dai minori costi di produzione, dall’elevata meccanizzazione e dalle efficaci azioni di standardizzazione del prodotto e di promozione commerciale, ha preso sempre più piede nel mercato internazionale. Come già detto ora il leader mondiale è la Cina, con oltre 1 milione di tonnellate di noci prodotte. La coltivazione del noce in questo paese ha subito un enorme sviluppo negli ultimi 6 anni, tanto da superare la produzione americana che, fino a pochi anni fa, vantava il primato di produzione mondiale. La produzione mondiale di noci nel 2011 è stata di 3.418.502 tonnellate, di cui più del 70 % è stato prodotto in Cina, il 16% in America e l’11% in Europa, come evidenzia il grafico che segue. Produzione mondiale di noci Europa; 11,16% Asia; 71,33% Fig 4 Oceania; 0,08% Africa ; 0,81% America; 16,61% Ripartizione della produzione mondiale di noci (FAOSTAT 2011) Inoltre si può notare come negli ultimi sette anni la Cina abbia incrementato esponenzialmente la propria produzione di noci divenendo così di fatto il leader mondiale. Il seguente grafico rappresenta l’andamento della produzione mondiale di noci negli ultimi dieci anni dei quattro principali paesi produttori : Tonnellate Produzione di noci 1800000 1600000 1400000 1200000 1000000 800000 600000 400000 200000 0 Cina Iran Turchia U.S.A. 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fig 5 Produzione di noce nel mondo : comparazione dei principali paesi produttori (fonte FAOSTAT) 7 1.4 Coltivazione del noce Generalità Il noce è un albero vigoroso, alto e dritto, caratterizzato da un tronco solido con corteccia prima bruno-argentea lucente ed in seguito cenerina e screpolata con l’età. Ha portamento maestoso, può raggiungere i 25-30 metri di altezza e presenta una radice robusta e fittonante. Fig 6 Un grande esemplare di noce Ha chioma ampia, folta, globosa e presenta robusti rami con foglie caduche, imparipennate ed alterne, formate da 5-7-9 e, più raramente, 11 foglioline. È una pianta monoica in cui i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi 10-15 cm, con numerosi stami, che appaiono sui rami dell'anno precedente prima della comparsa delle foglie. I fiori unisessuali femminili schiudono da gemme miste dopo quelli maschili (proterandria), sono solitari o riuniti in gruppi di 2-3, raramente 4, appaiono sui nuovi germogli dell'anno, contemporaneamente alle foglie. La fioritura avviene, nelle latitudini del nord Italia, generalmente nei mesi di aprile - maggio. Esigenze pedologiche e climatiche Il noce predilige terreni profondi, freschi e ben drenati; teme i ristagni d'acqua, i quali possono favorire l'insorgere di marciumi alle radici causando un generale indebolimento della pianta con danni anche alla produzione dei frutti. Esso, inoltre, non tollera i terreni pesanti, asfittici, mentre resiste anche ad un elevato tenore in calcare. Resiste inoltre bene al freddo pur prediligendo climi miti e non troppo umidi. La zona ideale è la collina con altitudini non superiori ai 600-800 metri ma è molto diffusa anche la coltivazione in pianura, dove la 8 maggior parte delle piante è destinata alla produzione del pregiatissimo legno. Il noce è un albero in grado di sopportare in genere anche temperature di -20° C, purché vengano raggiunte gradualmente e la pianta si trovi in pieno riposo vegetativo. Fig 7 Noceto in produzione Distribuzione e habitat Il noce è una pianta introdotta in quasi tutte le regioni temperate, ma la sua diffusione originaria allo stato selvaggio è relativamente più limitata. Essa è compresa tra la penisola balcanica meridionale e l'Asia centrale. Boschi spontanei di noci misti ad aceri si trovano ad esempio sulle montagne dell'Uzbekistan. Fig 8 Il noce nel mondo 9 Esistono in tutta Italia impianti specializzati da frutto e da legno, specialmente nella pianura padana ed in centro Italia. In Campania è molto utilizzata in impianti misti con noccioli e in agrumeti. Le principali varietà di noce coltivate in Italia Per quanto riguarda il noce da frutto a livello nazionale il panorama varietale è dominato dalla cultivar Sorrento diffusa particolarmente nelle aree meridionali. Le altre varietà italiane, quali la Feltrina, la Bleggiana, la Noce Premice o Mollese, la Noce di S.Giovanni, ecc. presentano un’importanza strettamente locale e uno scarso interesse per quanto riguarda l’impiego diretto nella costituzione di noceti specializzati. Di seguito viene data una breve descrizione delle principali varietà italiane ed estere di interesse generale anche per la coltivazione nel nostro Paese: - Sorrento: è la varietà più diffusa in Italia, di vigore elevato, portamento assurgente, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti medi, di forma ovale, di buona qualità; la maturazione è medio-tardiva (fine settembre al Sud); - Franquette: di origine francese, con vigore elevato, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti grossi, di forma ovale, di ottima qualità; è consigliabile al CentroNord e al Sud nelle zone più fredde per il suo fabbisogno di freddo piuttosto elevato; - Hartley: di origine californiana, di vigore medio, destinata prevalentemente alla produzione del frutto, è molto produttiva dato che fiorisce anche sui rami laterali, produce frutti grossi, di forma subovale, di buona qualità e si adatta bene sia al Nord che al Sud. Altre cultivar interessanti sono: Malizia, una selezione della noce di Sorrento che rappresenta una varietà-popolazione essendo stata moltiplicata per molto tempo per seme, Feltrina, Bleggiana, Cerreto e Midland. Fig 9 Alcune varietà comuni di noce: (sx) ‘Sorrento’; (centro) Franquette ; (dx) ‘Hartley’ 10 Una grande innovazione che il miglioramento genetico ha portato nel corso della storia della nocicoltura è sicuramente rappresentata dalla capacità di fruttificare anche sulle gemme laterali del ramo di un anno, oltre che su quelle terminali. Questa caratteristica ha due risvolti positivi: aumenta la capacità produttiva della pianta a parità di sesti di impianto e facilita la potatura di ritorno, essendo possibile deviare su rami laterali senza compromettere eccessivamente la produzione della pianta. Tale caratteristica genetica è tipica delle varietà di noci californiane, introdotte anche in Italia a partire dagli anni ’90. Propagazione del noce Normalmente il noce comune viene propagato per seme, mentre per alcune varietà e selezioni si pratica l'innesto. I portainnesti più usati sono tre: - Franco: più usato in Europa, dà un ottimo sviluppo alla pianta ma ritarda la messa a frutto. - Selezioni di noce nero americano (J. Nigra) : utilizzate maggiormente negli Stati Uniti, riducono lo sviluppo della pianta e ne anticipano la messa a frutto. Talvolta portano a fenomeni di disaffinità dopo una trentina d’anni. Inoltre, il noce nero è sensibile al virus CLRV che induce rottura nel punto d’innesto; - Paradox : ibrido di prima generazione di J.hindsii x J.regia. Si sta diffondendo in tutte le zone in cui si attua la coltivazione industriale moderna del noce. Il legno del noce Il legno del noce è molto pregiato, di colore bruno scuro, duro, pesante e compatto, molto resistente e durevole. Viene utilizzato per la costruzione di mobili e parquet. Ricercate per le belle venature sono le ceppaie utilizzate per la produzione di materiali cosiddetti di radica. Fig 10 (sx) Mobile in radica di noce; (dx) Tavole per parquet in noce comune 11 1.5 Il frutto del noce Il mercato richiede un prodotto sano, omogeneo, buono dal punto di vista organolettico, in grado di mantenere nel tempo uno standard qualitativo elevato. Non è quindi sufficiente intervenire bene nelle fasi del processo produttivo, fino alla raccolta, ma occorre migliorare e razionalizzare la cura del prodotto in fase di post-raccolta, cercando di ridurre al minimo (al massimo 2-3 giorni) il periodo che passa dalla raccolta all’essiccazione. Infatti la noce come esce dal frutteto ha un’umidità molto elevata e perciò la sua conservabilità risulta molto breve. Per questa ragione le lavorazioni post-raccolta, soprattutto il lavaggio e l’essiccazione, devono essere molto tempestive. Fig 11 (sx) Il frutto del noce; (dx) Calibratura industriale delle noci Il frutto nel noce dal punto di vista botanico è una drupa, composta da un esocarpo carnoso detto mallo di colore verde che si spacca a maturità (fine settembre – inizio ottobre) e da un endocarpo (noce) che a sua volta contiene due valve contenenti l’episperma (gheriglio). Una pianta di noce in piena produzione è in grado di fornire mediamente dai 50 ai 70 kg di frutti perciò nell’impianto, a seconda della densità di allevamento, si raggiungono mediamente le 4 t/ha di noci, mentre in zone dove la produzione è maggiormente spinta si può arrivare a 6-8 t/ha (U.S.A.) 12 La raccolta dei frutti avviene da metà settembre fino a fine ottobre e può essere totalmente meccanizzata, mediante l’uso di scuotitori, andanatrici e raccattatrici meccaniche, oppure manuale tramite la stesura di reti sotto gli alberi che vengono poi raccolte una volta caduti i frutti. Fig 12 Raccolta meccanica delle noci mediante scuotitore In Italia di norma la raccolta viene fatta raccattando i frutti caduti naturalmente, o con l’ausilio di pertiche, su reti appositamente distese sotto gli alberi. Le lavorazioni post-raccolta delle noci si possono suddividere nelle seguenti operazioni : - lavaggio in acqua = serve a favorire l’ammorbidimento del mallo esterno e la sua successiva rimozione - smallatura = rimozione del mallo esterno. L’operazione viene fatta a macchina con l’ausilio di superfici abrasive su cui vengono fatte scorrere le noci col mallo. Una volta smallate le noci devono essere lavate nuovamente e asciugate per evitare l’imbrunimento del guscio - essiccazione = riduzione del umidità fino a valori del 10-12 % in essiccatoi ventilati a temperature che vanno dai 28 ai 30 °C. L’essicazione permette la conservazione successiva delle noci anche a temperatura ambiente - calibratura = selezione delle noci secondo classi di pezzatura prestabilite e legate ovviamente alla varietà effettuata attraverso vagli meccanici - selezione = eliminazione delle noci con difetti esterni. E’ un’operazione che viene fatta a mano da operatori addestrati. 13 A queste operazioni può a volte seguire lo sbiancamento del guscio, che si ottiene con l’uso di anidride solforosa o ipoclorito di sodio. 1.5.1 La qualità delle noci Dal punto di vista nutrizionale le noci sono un alimento altamente energetico, hanno un bassissimo indice glicemico (velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all'assunzione di un dato quantitativo di noci) e si caratterizzano, come tutta la frutta secca, per l'elevato contenuto di lipidi. Le noci sono inoltre ricche di zinco, rame, ferro, vitamina E e vitamine del gruppo B. Nei primi anni novanta un ampio studio clinico sulla popolazione aveva evidenziato che mangiare una porzione di noci più di una volta alla settimana sembrava proteggere l’organismo da attacchi cardiaci e ictus (Sabate J. 1999) . Inoltre, incrementare la frequenza di assunzione delle noci portava a un aumento di tale protezione. Altri studi hanno costantemente confermato tali risultati iniziali e hanno evidenziato che le noci presentano un effetto positivo per la salute cardiaca negli uomini e nelle donne, negli anziani e nelle persone con o senza problemi di pressione sanguigna L’effetto positivo dei grassi delle noci Le noci presentano un’elevata percentuale di grassi monoinsaturi e polinsaturi benefici e una bassa percentuale di grassi saturi, responsabili dell’aumento del colesterolo. I grassi monoinsaturi, e soprattutto quelli polinsaturi, abbassano il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e il contenuto lipidico nel sangue. Inoltre, dato che apparentemente le noci hanno un effetto positivo anche in caso di assunzione in modeste quantità, è probabile che le noci esercitino effetti che vanno al di là della riduzione dei livelli di colesterolo. Ricchezza di sostanze nutritive e di altre sostanze benefiche Oltre a sostanze generalmente presenti nella frutta secca, come grassi, proteine e fibre, le noci sono ricche anche di vitamine e sali minerali. La maggior parte delle varietà di noce contengono un ottimo quantitativo di vitamina E (un potente antiossidante che neutralizza i radicali liberi e impedisce loro di attaccare le cellule sane), di acido folico (importante per prevenire concentrazioni elevate di omocisteina, altro fattore di rischio per le malattie cardiache), e di magnesio (importante nel controllo della pressione sanguigna). 14 Le noci inoltre contengono una serie di altre sostanze benefiche come fitosteroli, fitoestrogeni e altri composti cosiddetti ‘nutraceutici’ che possono contribuire alla salute cardiaca. Azione antinfiammatoria Recentemente è stato suggerito che le noci possono aiutare a ridurre l’infiammazione delle arterie, sintomo precoce di cardiopatia. Le noci sono particolarmente ricche di arginina (un aminoacido contenuto nelle proteine), necessaria per produrre ossido nitrico, che a sua volta aiuta il rilassamento, la dilazione e il flusso sanguigno nelle arterie e negli altri vasi sanguigni. Protezione da altre malattie È stato dimostrato che il consumo frequente di noci è associato a un rischio inferiore di diabete mellito di tipo 2, noto anche come diabete dell’adulto. Anche in questo caso si ritiene che l’effetto dipenda dell’attività antinfiammatoria. Esiste inoltre l’ipotesi che le noci possano esercitare un effetto di prevenzione contro determinati tipi di tumore. Ad esempio lo studio European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (Jenab M. et al 2004) ha evidenziato che nelle donne con l’aumentare del consumo di noci e semi si riduce il rischio di tumore al colon. Nonostante gli effetti positivi derivanti da questi frutti l’allergia alimentare alle noci è relativamente comune ed in individui predisposti può essere causa di seri problemi. Per i soggetti allergici, infatti, ingerire o entrare in contatto anche con piccole quantità di noci, soprattutto quando presenti in preparazioni industriali e non dichiarate, può essere causa di shock anafilattico. Composizione e valori nutrizionali delle noci : In tab. 1 sono riportati i valori medi relativi alla composizione nutrizionale delle noci. 15 Tabella 1 : Composizione nutrizionale media delle noci (fonte progetto noci FVG) PER 2/3 NOCI VALORI NUTRIZIONALI PER 100 g DI NOCI Valore energetico 689 kcal 172 kcal Proteine 14,3 g 3,6 g Carboidrati 5,1 g 1,3 g Grassi 68,1 g 17 g di cui polinsaturi 40,7 g 10,2 g Fibra totale 6,2 g 1,6 g Calcio 83 mg 20,8 mg Ferro 2,1 mg 0,5 mg Fosforo 380 mg 95 mg Magnesio 131 mg 32,8 mg Potassio 368 mg 92 mg (~)25G 1.5.2. Altri utilizzi Oltre alla produzione di noci per il consumo fresco e di legno di pregio, il noce si presta ad altri impieghi. Utilizzi in cosmetica Dalla macerazione del mallo di noce si estrae un pregevole olio richiesto dall'industria cosmetica-saponiera. Nel mallo si trovano grosse quantità di juglone che è antisettico e cheratinizzante, favorisce cioè il rinnovo delle cellule della pelle. L’olio di noce può anche essere usato come abbronzante in quanto è capace di stimolare la produzione di melanina. Inoltre possiede una quantità di acidi grassi insaturi e di vitamine che ne fa una sorta di filtro naturale contro i raggi solari, paragonabile a un fattore di protezione 216 3, adatto quindi a pelli già abbronzate. Inoltre il decotto di foglie è utilizzato per scurire i capelli e contrastarne la caduta. Utilizzi in fitoterapia Al noce vengono tradizionalmente riconosciute proprietà astringenti, toniche, antisettiche e cicatrizzanti. Ha proprietà amaro-toniche, digestive, decongestionanti e astringenti intestinali, vantaggiose nel trattamento di diarree e dissenterie. Buoni risultati sono stati ottenuti nel contrastare parassitosi intestinali dovute soprattutto alla Taenia solium. Le noci sono state usate anche per curare, con ottimi risultati, infiammazioni linfoghiandolari di origine tubercolare. La noce è utile per dermatosi, eczemi, geloni, nelle infiammazioni oculari, in alcuni disturbi della sfera genitale: leucorree nelle donne e orchite nell'uomo. Favorisce la diuresi, stimola la funzione pancreatica ed epatica ed è quindi utile per ridurre il senso di pesantezza. L'estratto delle foglie era anche usato in passato nel trattamento del diabete, il noce infatti ha anche azione ipoglicemizzante Utilizzi nella protezione delle piante Lo juglone è un composto allelopatico che si trova nella foglia, nella radice e nella corteccia di alberi della famiglia delle Juglandaceae (in particolare in Juglans nigra). Per molte specie botaniche lo juglone è un composto tossico che impedisce la crescita delle piante attraverso l’azione di alcuni enzimi che inibiscono l'attività enzimatica. Oltre ad essere tossico per molte specie vegetali, lo juglone risulta avere un’elevata tossicità anche per molte specie di insetti ed alcuni funghi patogeni delle piante. 1.6 Il progetto noci FVG Il progetto noci FVG si propone di diffondere la coltura del noce nella regione Friuli Venezia Giulia e mira alla sua promozione come prodotto fresco e come componente di prodotti alimentari tipici. Il progetto considera anche il valore di mercato del legno in quanto il legno di noce è un legno molto pregiato e perciò di rilevante interesse economico. 17 1.6.1 Gli obbiettivi del progetto noci FVG Più in dettaglio, gli obiettivi e le attività del progetto possono essere così riassunte: Raccolta di germoplasma di noce (Juglans regia) presente in Friuli Venezia Giulia - Individuazione delle zone caratterizzate da presenze significative di piante di noce - campionamento di circa 200 piante di noce - scelta di 40-50 soggetti/accessioni su cui concentrare le attività di valutazione merceologica e genetica Valutazione merceologica delle accessioni - peso medio e resa in sgusciato - analisi chimico fisiche relative a sostanza secca, contenuto in olio e qualità degli oli - panel test - caratterizzazione genetica, basata su marcatori molecolari che permettano il confronto con banche dati di varietà e accessioni italiane e possibilmente europee Moltiplicazione e riproduzione delle selezioni migliori - 10-20 accessioni sono scelte con il criterio di includere i migliori genotipi per quanto riguarda la qualità dei frutti e con l’avvertenza di salvaguardare una buona variabilità genetica - queste 10-20 accessioni vengono fatte moltiplicare per via vegetativa da vivaisti di fiducia e distribuite per nuovi impianti, alberature nei paesi di collina e montagna, giardini, arboreti, parchi pubblici ecc. - se possibile, vengono costituiti due impianti di valutazione comparativa in zone diverse Promozione dell’utilizzo del prodotto - promozione del prodotto nelle manifestazioni agricole e folkloristiche locali (sagre di paese legate alla frutta e a prodotti tipici ...) - promozione dell’uso del prodotto locale nella preparazione di prodotti tipici (cjalsons, gubane, ecc.) 18 - agreement con le industrie alimentari che utilizzano noci nella produzione di prodotti tipici. Valorizzazione del legno 1.7 Scopo della tesi Scopo della tesi, che ha avuto carattere sperimentale, è stato il completamento della mappatura di noci autoctoni nella Regione Friuli Venezia Giulia, la raccolta dei frutti, la preparazione di schede pomologiche, alcune della quali vengono portate a titolo di esempio, la messa a punto di metodi di valutazione carpologica dei frutti e la messa a punto, infine, di un test di valutazione sensoriale delle noci. Queste ultime attività, essendo a carattere investigativo preliminare, hanno riguardato un campione limitato di accessioni. Fig. 13 In centro un campione di noci raccolte in regione FVG. A destra in basso alcune varietà di riferimento. Da sinistra: noce di Sorrento, Hartley e Lara. 19 2. MATERIALI E METODI 2.1 Raccolta del materiale vegetale Per lo svolgimento di questo progetto di ricerca sono state campionate fino al momento della stesura della tesi più di duecento piante di noce nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia, avendo cura di selezionare nei diversi areali di studio piante quanto più vecchie possibili, garantendo perciò di raccogliere materiale verosimilmente autoctono e non proveniente da vivai commerciali. Fig 14 Aree di raccolta delle noci nell’ambito del progetto noci FVG 2.2 Campionamento e raccolta Gli alberi di noce campionati dal progetto noci FVG sono stati selezionati principalmente in base all’età della pianta, che possibilmente doveva avere più di cinquant’anni. Questo criterio è stato scelto in modo da garantire che le piante campionate fossero autoctone del Friuli Venezia Giulia, in quanto si è ritenuto verosimile che in tale data il Friuli ospitasse esclusivamente alberi di noce della zona. A sostegno di tale tesi ad ogni campionamento i ricercatori hanno cercato testimonianze della gente del luogo riguardo al origine della pianta 20 da campionare. Dove non è risultato possibile trovare piante così vecchie sono stati campionati anche alberi più giovani, fino ad un età approssimativa di 20-25 anni. Su tali piante poi si è deciso di svolgere questa tesi sulla qualità dei frutti di noce di questo materiale autoctono friulano, in modo da comprendere se all’interno campioni più interessanti ci potesse essere qualche accezione rilevante dal punto di vista carpologico. Alla maturazione delle noci si è quindi proceduto alla raccolta di almeno quaranta frutti per pianta. In alcune aree di raccolta, a causa delle avverse condizioni climatiche e della particolare condizione fitosanitaria delle piante, i frutti raccolti sono stati in numero inferiore a quello programmato. Fig 15 Il campionamento delle piante e la raccolta delle noci. A tal proposito si vuol evidenziare che la stagione vegetativa 2013, anno in cui sono stati raccolti i campioni di noci, ha visto un andamento climatico alquanto insolito, con una primavera molto piovosa e fredda seguita da un’estate con alcuni periodi di temperature massime decisamente sopra la media regionale. Questo andamento climatico non ha certamente favorito lo sviluppo ottimale dei frutti di noce e perciò, soprattutto per quanto riguarda i campioni raccolti in zona montana, numerose accessioni si sono presentate alla raccolta sprovviste di frutti, o comunque con noci più piccole del normale ed in numero inferiore. 21 2.3 Pre-lavorazione I campioni di noci sono stati raccolti con il mallo e trasferiti al laboratorio in buste di carta contrassegnate dal numero di riconoscimento del campione. Fig 16 I campioni all’arrivo in laboratorio Si è immediatamente provvisto ad applicare ad ogni accessione un cartellino identificativo con il numero di campione che ha poi accompagnato l’accessione per tutte le successive lavorazioni. Al fine di mantenere la qualità organolettica delle noci raccolte e di evitare l’insorgenza di muffe ed altre alterazioni dovute al elevato contenuto di umidità, i frutti sono stati puliti sommariamente, smallati quando questi presentavano ancora la presenza totale o parziale di mallo, lavati in acqua, avendo cura di rimuovere quanto più possibile i residui vegetali presenti sulla superficie del guscio, senza ricorrere agli sbiancanti (anidride solforosa o ipoclorito di Na) che vengono comunemente usati nell’industria delle noci e che avrebbero rischiato di alterare le qualità organolettiche dei gherigli al momento del panel test. 22 2.3.1 Pulitura Le noci appena raccolte sono state private del mallo che agevolmente si poteva staccare tramite l’utilizzo di un coltello. Fig 17 (sx) Strumenti per la pulitura e la smallatura; (dx) la rimozione del mallo residuo e la pulizia delle noci Spesse volte le noci appena raccolte si presentavano quasi integralmente pulite e prive di mallo, per queste accessioni si è ritenuto possibile saltare le operazioni di lavaggio e smallatura e procedere con l’essiccamento del frutto. 2.3.2 Lavaggio Le noci pulite che presentavano ancora delle parti di mallo verde attaccato al guscio legnoso sono state inserite in sacchi di rete ed immerse in acqua per circa 72 ore al fine di consentire l’ammorbidimento del mallo residuo ed agevolarne perciò la successiva rimozione. Fig 18 Il lavaggio delle noci 23 2.3.3 Pulizia dai residui del mallo All’uscita dal lavaggio le noci sono state private dei residui del mallo, ormai ammorbidito dall’azione del acqua, tramite energico sfregamento con una spazzola in plastica. Fig 19 (sx) L’operazione di lavaggio e pulizia; (dx) I campioni pronti per l’essiccazione 2.3.4 Essiccazione I campioni sono stati successivamente trasferiti in contenitori di alluminio e posti in stufa ventilata alla temperatura di 30 °C per circa 72 ore al fine di abbassare l’umidità del gheriglio, aumentare la conservabilità del prodotto ed evitare attacchi fungini. Fig 20 L’essiccazione dei campioni in stufa a 30 °C 24 2.3.5 Selezione Per eliminare le noci vuote o marce è stata effettuata una selezione manuale di tutte le accessioni in uscita dall’essiccazione. Tale selezione consisteva nel valutare approssimativamente il peso specifico delle noci ed il rumore provocato dalla caduta su un piano rigido per capire quali fossero i frutti vuoti o marci. Fig 21 La selezione delle noci 2.3.6 Stoccaggio all’aria Alla fine delle operazioni di pre-lavorazione i campioni sono stati trasferiti in sacchi a rete appesi in modo da evitare il contatto con il pavimento conservati in zona ben areata, in modo da consentire una buona conservazione delle accessioni fino al momento delle analisi. Fig 22 (sx) Campione pronto per lo stoccaggio; (dx) Lo stoccaggio all’aria 25 2.4 Analisi dei campioni 2.4.1 Selezione dei campioni Dopo un breve periodo di stoccaggio all’aria si è proceduto alla selezione di alcuni campioni facendo attenzione a scegliere accessioni che provenissero dalle diverse aree della regione (bassa, media, alta pianura, zone collinari e montane). Inoltre sono state selezionate accessioni quanto più diverse tra loro (frutti grandi, piccoli, medi…) cosicché si potesse arrivare ad un campione finale quanto più diversificato possibile. Alla fine di questa selezione da più di duecento campioni provenienti dal progetto noci FVG sono state scelte dieci accessioni rappresentative sia della tipologia di frutto che delle aree di provenienza. Foto 23 I dieci campioni scelti per le analisi 2.4.2 Misure carpologiche Sui campioni scelti sono stati determinati i seguenti parametri Peso della noce intera : Da ogni singolo campione sono state prelevate dieci noci che sono poi state pesate individualmente con una bilancia elettronica a compensazione magnetica. Peso del gheriglio : Dopo aver pesato le noci intere sono stati estratti i gherigli, che sono stati pesati individualmente. 26 Rapporto gheriglio/noce : E’ stato calcolato il rapporto in peso del gheriglio : peso della noce. 2.4.3 Colore dell’episperma Per valutare il colore dell’episperma, cioè della pelllicina che ricopre la parte edule della noce, è stata adottata una tavola di riferimento messa a punto dalla Dried Fruit Association of California (DFA). La tavola divide i colori dell’episperma in quattro categorie : Extra Light, Light, Light Amber e Amber. Si è scelto di assegnare un valore ad ogni colore tramite una scala che va da 1 (Extra light) a 4 (Amber) e anche in questo caso le valutazioni sono state fatte su frutti singoli. Fig 24 Colori dell’episperma 2.4.4 Spessore del guscio Lo spessore del guscio è stato misurato con l’uso di un calibro. Per questo rilievo si è prestata attenzione a misurare lo spessore del legno nella parte mediana del guscio evitando le introflessioni create dal legno della noce. 2.4.5 Foto pomologiche Per le dieci accessioni sono state prodotte delle foto pomologiche. Gli specimen utilizzati sono stati scelti modificando le figure descritte in letteratura (Bellini 2007). 27 2.4.6 Panel test Il test di assaggio dei frutti delle accessioni analizzate è stato organizzato utilizzando alcuni descrittori identificati in letteratura (Colarič et al 2006), con alcuni aggiustamenti. In particolare, i descrittori utilizzati sono stati - Aroma. 0 = molto debole, 10 = aroma intenso tipico di noce - Amaro. 0 = assenza di amaro, 10 = forte gusto amaro - Astringenza. 0 = molto debole, 10 = forte astringenza, polpa che allappa - Consistenza. 0 = polpa molto tenera, 10 = polpa molto soda - Croccantezza. 0 = polpa poco croccante, 10 = polpa molto croccante - Oleosità. 0 = polpa poco oleosa, 10 = polpa che lascia evidente sentore di olio in bocca - Accettabilità. Riassumeva un giudizio generale sul frutto con il seguente intervallo di valori 0 = non gradita, 10 = molto gradita Fig 25 : Svolgimento del panel test 28 3. RISULTATI 3.1 Schede carpologiche Le schede carpologiche delle 10 accessioni scelte sono riportate in allegato alla fine del testo. Oltre alle foto sono fornite informazioni relativamente alla provenienza del campione e alcune caratteristiche della pianta. 3.2 Confronto tra campioni 3.2.1 Peso delle noci intere PESO NOCI INTERE 25 grammi 20 15 10 5 0 W042 W079 W098 Fig 26 W104 W122 W156 W162 W179 W206 W215 Peso medio delle noci intere Dalla Fig. 26 si può notare l’ampia variabilità riscontrata con valori medi che vanno da circa 5 a 18 g. Tre accessioni presentano pesi medi significativamente maggiori rispetto alle altre. Queste tre accessioni sono la W 42, la W 156 e la W 215, provengono rispettivamente da Rigolato, Zoppola e Pagnacco ed hanno fatto riscontrare valori medi di 13,2 g, 17,5 g e 15,5g. Le ultime due accessioni provengono da alberi siti in zone collinari o pianeggianti, mentre la prima accessione è stata prelevata in zona di montagna. Come già evidenziato in precedenza il 2013 ha visto un clima alquanto sfavorevole per lo sviluppo dei frutti ed è possibile che in annate più favorevoli i valori medi possano risultare superiori a quelli registrati. 29 3.2.2 Peso del gheriglio PESO DEL GHERIGLIO 8 7 6 grammi 5 4 3 2 1 0 W042 W079 W098 W104 W122 W156 W162 W179 W206 W215 Fig 27 Peso medio dei gherigli I pesi del gheriglio hanno rispettato sostanzialmente l’andamento dei pesi del frutto intero con valori elevati per i campioni W 042, W 156 e W 215. In questi tre casi i valori medi rilevati sono risultati rispettivamente pari a 4,68, 5,25 e 6,17 grammi. A queste si aggiungono altre due accessioni che hanno fatto rilevare dei valori medi di peso del gheriglio lievemente inferiori ma comunque interessanti (4,01 e 4,51 g rispettivamente). Queste accessioni sono la W 079 e la W 122 provenienti rispettivamente da Buttrio e Lignano Sabbiadoro. La prima località è nella pianura centrale friulana, la seconda si trova in prossimità della costa. 30 3.2.3 Rapporto Gheriglio / Noce G/N 0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 W042 W079 W098 W104 W122 W156 W162 W179 W206 W215 Fig 28 Rapporto Gheriglio / Noce Il rapporto gheriglio/noce è stato calcolato per dare un idea del contenuto edule del frutto in rapporto alla sua massa. Dalla figura 28 si può evincere che il gheriglio rappresenta mediamente il 30 – 40 % del peso della noce intera. Le differenze tra le accessioni sono piuttosto ampie e vanno da 0,30 a 0,43. Nonostante siano registrati scarti dalle medie piuttosto elevati, si vuole comunque sottolineare come il campione W156 che ha fatto inizialmente registrare un peso molto interessante della noce intera, abbia presentato una resa in sgusciato piuttosto bassa, mentre l’accessione W 179 che è risultata essere la più leggera di tutte sia per il peso della noce intera che per il peso del gheriglio, ha presentato un rapporto gheriglio/noce leggermente superiore alle altre. Ciò significa che in alcune accessioni la resa in sgusciato può essere elevata nonostante le piccole dimensioni dei frutti. Si vuol inoltre portare l’attenzione sul campione W156 che ha fatto inizialmente registrare un peso molto interessante della noce intera, mentre al rapporto gheriglio/noce risulta essere l’accessione meno dotata. 31 3.2.4 Colore dell’episperma COLORE DEL EPISPERMA 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 W042 W079 W098 W104 Fig. 29 W122 W156 W162 W179 W206 W215 Colore dell’episperma Dalla figura 29 si può notare che mediamente il colore del episperma delle noci friulane in campione si aggira attorno al valore 2, ovverosia sono del tipo ‘light’. In due casi (W 104, proveniente da Ponte San Quirino e W179 proveniente da Verzegnis) il colore del episperma è stato decisamente più chiaro, attorno al valore 1 (Light Amber), mentre non sono stati rilevati significativi casi di accessioni con colore dell’episperma scuro del tipo ’Amber’. Il colore scuro dell’episperma è spesso associato ad un sentore astringente del frutto e rappresenta quindi un aspetto negativo ai fini della qualità del frutto. 32 3.2.5 Spessore del guscio SPESSORE DEL GUSCIO 2,5 2,3 2,1 1,9 mm 1,7 1,5 1,3 1,1 0,9 0,7 0,5 W042 W079 W098 W104 Fig 30 W122 W156 W162 W179 W206 W215 Spessore del guscio Dalla fig. 30 si può notare che lo spessore del guscio delle noci campionate mediamente si aggira attorno al valore di 1,5 mm, in media con i valori riportati per altre collezioni (Balta et al 2007). Fanno eccezione due accessioni (W 098 e W 179) che hanno fatto rilevare uno spessore medio del guscio inferiore, pari a circa 1,1 mm. In contrapposizione si può notare che il campione W156 ha registrato uno spessore del guscio lievemente maggiore rispetto alla media del resto dei campioni. E’ evidente come lo spessore del guscio sia in relazione alla facilità di rottura della noce, un carattere di pregio per quanto riguarda il consumo, ma che può presentare qualche problema per la manipolazione dei frutti in fase di smallatura, pulizia e confezionamento a causa delle possibili rotture dovute al contatto delle noci tra di loro e ad eventuali urti contro superfici rigide delle macchine utilizzate per la lavorazione del prodotto. 33 3.2.6 Panel test Fig. 31 Panel test. Ciascun grafico radar presenta i valori del campione (linea blu) a confronto con il valore medio di tutti i campioni (linea rossa) 34 Fig 31 (continua) Ciascun grafico radar presenta i valori del campione (linea blu) a confronto con il valore medio di tutti i campioni (linea rossa) Come si può notare dai grafici, la variabilità tra le accessioni non è risultata molto elevata per tutti i parametri considerati. La deviazione standard, tuttavia, è risultata elevata per alcuni parametri e questo sta ad indicare la necessità di un ‘training’ per gli assaggiatori. Le migliori accessioni di noce riguardo all’aroma sono risultate le accessioni W 042, W 179 e W 215, più amare delle altre sono invece risultate le W 098, W 104, W 179 e W 215 e riguardo al astringenza si è potuto notare che le accessioni W 179 e W 215 hanno fatto registrare valori piuttosto elevati. La consistenza è risultata bassa in W 079, W 162, W 179 e W 206 e la croccantezza è risultata maggiore in W 79, W 122, W 156 e W 215. L’oleosità è stata rilevata minore in W 042, W 079, W 104 e W 122. Infine, il grado di accettabilità ha presentato variazioni piuttosto ampie, con valori elevati riservati ai campioni W 042 e W 079 e valori lievemente inferiori per W 122 e W 206. Valori inferiori sono stati registrati per le altre accessioni. 35 4. DISCUSSIONE Una prima valutazione dei campioni di noci raccolte nella regione Friuli Venezia Giulia fanno intravvedere un’ampia diversità genetica per quanto riguarda i parametri carpologici rilevati (dimensione della noce, rapporto gheriglio/frutto, spessore del guscio ecc.). Per quanto riguarda le caratteristiche qualitative dei frutti, rilevate con un panel test preliminare, queste non hanno mostrato variazioni elevate tra i campioni, mentre sono risultate elevate le differenze tra i panelisti che valutavano lo stesso campione (dati non riportati). Le accessioni W042, W156 e W215 hanno fatto registrare fin dall’inizio dei buoni risultati dal punto di vista del peso della noce intera e del peso del gheriglio. Il rapporto gheriglio/noce ha però poi messo in evidenza che l’accessione W156, nonostante l’elevato peso della noce intera, ha un contenuto edule di gheriglio piuttosto basso se rapportato con le altre accessioni in esame ed uno spessore del guscio tra i più alti, probabilmente in buona quantità responsabile del peso totale della noce intera. Come detto in precedenza, uno spessore elevato del guscio può rappresentare qualche problema in fase di consumo a causa della possibile difficoltà di rottura dello stesso. Le altre due accessioni interessanti dal punto di vista carpologico hanno fatto registrare dei buoni valori di peso e rapporti gheriglio/noce ed uno spessore del guscio ed una colorazione con valori medi rispetto agli altri campioni analizzati. Da queste prime analisi risultano perciò rilevanti dal punto di vista carpologico le accessioni W042 e W215 provenienti rispettivamente da Rigolato e Pagnacco. La prima accessione può risultare interessante in quanto ha fatto registrare dei buoni risultati nonostante l’annata di produzione alquanto sfavorevole per la crescita ottimale dei frutti ed il suo areale di crescita montano. La seconda accessione proveniente invece da una zona collinare del medio Friuli ha fatto registrare dei risultati molto rilevanti dal punto di vista carpologico con dei frutti di grosse dimensioni e con un contenuto in gheriglio ugualmente elevato. Da un punto di vista gustativo le migliori accezioni in studio sono risultate la W 042, che ha mostrato un buon aroma, una buona consistenza ed un equilibrato valore di oleosità unito ad un grado di accettabilità piuttosto alto, la W 122 che ha fatto registrare ottimi valori di croccantezza, consistenza ed oleosità con un grado di accettabilità medio-elevato e la W 215 36 che ha mostrato buoni valori di aroma, consistenza e croccantezza unitamente ad un grado di accettabilità mediocre. Si nota infine che il campione W042 proveniente da Rigolato (UD) ha raggiunto risultati ottimi sia dal punto di vista delle misure carpologiche che dal punto di vista della qualità organolettica emersa dal panel test. Ovviamente si tratta delle prime osservazioni condotte su un campione limitato di accessioni. L’elevato intervallo di variazione dei dati relativi alle dimensioni delle noci intere, del gheriglio e del rapporto tra i due e la discreta variabilità relativa nelle caratteristiche organolettiche dei frutti fanno vedere la grande diversità genetica presente nel germoplasma del noce in Friuli Venezia Giulia e fanno sperare nella possibilità di selezionare qualche accessione interessante per l’industria regionale delle noci. 37 5. BIBLIOGRAFIA Balta MF, Dogan A, Kazankaya A, Ozrenk K, F Celik F (2007) Pomological Definition of Native Walnuts(Juglans regia L.). Grown in Central Bitlis. J Biol Sci 7 (2): 442-444. 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(2012) Appunti di lezione del corso di Frutticoltura – Università degli studi di Udine (pro manuscipto) UPOV. 1989. Draft guidelines for the conduct of tests for distinctness, homogeneity and stability. Walnut (Juglans regia L.). UPOV, Geneva, Switzerland, 30 p. 39 Siti Internet : www.progettonocifvg.com faostat.fao.org www.agraria.org – Noce (Juglans regia L.) www.italiasquisita.net – Noci: Carattere, proprietà e storia www.giardinaggio.it – Noce (Juglans regia L.) www.giardini.biz – Il Noce it.wikipedia.org – Juglans regia www.angolohermes.com – Il simbolismo della noce www.piantedafrutto.org – Noce www.erbe.altervista.org – Utilizzo e proprietà curative Juglans regia www.agricoltura24.com – Possibilità di rilancio della coltura del noce nella zona di origine della costiera sorrentina www.leziosa.com – Cosa sono le noci? www.eufic.org – Informazioni sulle noci 40 ALLEGATO 1 – SCHEDE CARPOLOGICHE Campione W 042 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Rigolato (UD) 766 m s.l.m. 55 anni 25 m 1,99 m 13,22 1,68 4,68 0,72 0,35 0,03 1,62 0,17 2 0,47 Campione W 079 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Buttrio (UD) 77 m s.l.m. 60 anni 9m 2,12 m 9,59 0,92 4,01 0,44 0,42 0,03 1,37 0,25 2,3 0,48 41 Campione W 098 Media Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Dev. St. San Martino di Campagna (PN) 170 m s.l.m. 60 anni 10 m 1,75 m 6,93 0,93 2,90 0,48 0,42 0,05 1,12 0,09 2,6 0,84 Campione W 104 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Ponte San Quirino (UD) 170 m s.l.m. 40 anni 12 m 1,45 m 9,21 0,95 3,53 0,59 0,38 0,04 1,70 0,35 1,1 0,32 42 Campione W 122 Media Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Dev. St. Lignano Sabbiadoro (UD) 0 m.s.l.m. 20 anni 8m 0,8 m 10,81 1,75 4,51 0,73 0,42 0,04 1,56 0,40 2,1 0,57 3.1.6 Campione W 156 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Zoppola (PN) 36 m s.l.m. 25 anni 12 m 1,22 m 17,51 2,63 5,25 1,05 0,30 0,04 1,97 0,26 2,1 0,32 43 Campione W 162 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Lusevera (UD) 597 m s.l.m. 60 anni 15 m 2,6 m 7,38 0,83 2,58 0,46 0,35 0,04 1,47 0,25 1,9 0,32 Campione W 179 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Verzegnis (UD) 942 m s.l.m. 50 anni 10 m 1,87 m 4,98 0,59 2,15 0,38 0,43 0,04 1,14 0,20 1 0,00 44 Campione W 206 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Fogliano (GO) 12 m s.l.m. 20 anni 8m 1,06 m 7,28 0,98 2,42 0,47 0,33 0,03 1,39 0,11 2,2 0,42 Campione W 215 Provenienza Altitudine Età Altezza Circonferenza Peso noce Peso gheriglio G/N Spessore guscio Colore gheriglio Media Dev. St. Pagnacco (UD) 184 m s.l.m. 35 anni 14 m 1,71 15,47 2,44 6,17 1,28 0,40 0,04 1,49 0,14 2,6 0,52 45