1.3 Produzione mondiale e Italiana di noci

Transcript

1.3 Produzione mondiale e Italiana di noci
INDICE :
Introduzione
pag.
3
1.1
Inquadramento sistematico
pag.
3
1.2
Origini del Noce comune
pag.
4
1.3
Produzione mondiale e Italiana di Noci
pag.
6
1.4
Coltivazione del Noce
pag.
8
1.5
Il frutto del Noce
pag.
12
1.5.1
La Qualità delle Noci
pag.
14
1.5.2
Altri utilizzi
pag.
16
Il progetto Noci FVG
pag.
17
Gli obbiettivi del progetto Noci FVG
pag.
18
Scopo della tesi
pag.
19
Materiali e metodi
pag.
20
2.1
Raccolta del materiale vegetale
pag.
20
2.2
Campionamento e raccolta
pag.
20
2.3
Pre-lavorazione
pag.
22
2.3.1
Pulitura
pag.
23
2.3.2
Lavaggio
pag.
23
2.3.3
Pulizia dai residui del mallo
pag.
24
2.3.4
Essiccazione
pag.
24
2.3.5
Selezione
pag.
25
2.3.6
Stoccaggio all’aria
pag.
25
1
1.6
1.6.1
1.7
2
1
Analisi dei campioni
pag.
26
2.4.1
Selezione dei campioni
pag.
26
2.4.2
Misure carpologhe
pag.
26
2.4.3
Colore dell’episperma
pag.
27
2.4.4
Spessore del guscio
pag.
27
2.4.5
Foto pomologiche
pag.
27
2.4.6
Panel Test
pag.
28
Risultati
pag.
29
3.1
Schede carpologiche
pag.
29
3.2
Confronto tra campioni
pag.
29
3.2.1
Peso delle Noci intere
pag.
29
3.2.2
Peso del Gheriglio
pag.
30
3.2.3
Rapporto Gheriglio / Noce
pag.
31
3.2.4
Colore dell’episperma
pag.
32
3.2.5
Spessore del guscio
pag.
33
3.2.6
Panel Test
pag.
34
4
Discussione
pag.
36
5
Bibliografia
pag.
38
Schede Carpologiche
pag.
41
2.4
3
Allegato 1
2
1. INTRODUZIONE
La tesi riguarda un’indagine sul germoplasma autoctono del noce (Juglans regia L.) in Friuli
Venezia Giulia e si inquadra in un progetto di raccolta, valutazione e valorizzazione della
specie promosso dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali assieme al Dipartimento
di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine.
L’interesse per il recupero del noce in regione deriva dalla grande diversità genetica che la
specie presenta, dovuta probabilmente all’incontro di popolazioni di noce comune di area
mediterranea con popolazioni di provenienza balcanica (Pollegioni et al 2011).
Il noce comune ha sempre rappresentato una specie interessante in Regione sia per il legno,
utilizzato per la produzione di mobili di pregio, sia per il frutto, che entra in molte
preparazioni gastronomiche, tipiche soprattutto delle valli (Carnia, Val Canale e Canal del
Ferro, Valli del Natisone, Val Tramontina)
1.1 Inquadramento sistematico
Il noce appartiene alla famiglia delle Juglandaceae, genere Juglans.
NOCE COMUNE :
-
Regno : Plantae
-
Divisione : Magnoliophyta
-
Classe : Magnoliopsida
-
Ordine : Juglandales
-
Famiglia : Juglandacee
-
Genere : Juglans
-
Specie : Juglans regia
Fig. 1 Il noce e i vari organi della pianta
(fonte Wikipedia)
3
1.2 Origini del Noce comune
Il noce comune, o noce di Persia, è considerato da alcuni una forma addomesticata di Juglans
nigra, o noce nero d’America. Il noce comune è la specie economicamente più importante
utilizzata per la produzione di noci. Le restanti specie coltivate appartenenti al genere Juglans
(J. nigra, J. sieboldiana, J. cinerea) sono utilizzate per la produzione di legno di pregio.
Fig 2
Alcune specie di noce: (sx) J. nigra; (centro) J. sieboldiana; (dx) J. cinerea
Il genere Juglans L. comprende dalle 7 alle 45 specie a seconda delle scuole botaniche.
Il genere è distribuito principalmente nelle regioni temperate e subtropicali dell'emisfero
settentrionale (Asia, Europa, Nord America e Indie Occidentali), con diverse specie presenti
in America centrale e lungo la catena delle Ande. Due specie importanti di Juglans sono
native dei Paesi dell'ex URSS. Queste includono Juglans regia L., che si trova in Asia
centrale e nel Caucaso e Juglans mandshurica Maxim., che si trova nel Estremo Oriente.
L'area geografica dell'Asia centrale che comprende Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan,
Kirghizistan e parte del Kazakistan rappresenta una grande e diversificata regione che si
ritiene possa essere il centro di origine e di diversità genetica di J. regia.
4
Fig 3 : Il centro di origine del noce è rappresentato dall’area delle ex-repubbliche sovietiche
del centro Asia: Uzbekistan, Tajikistan, Kyrghyzstan
Reperti archeologici indicano che i frutti del noce venivano utilizzati come alimento già 9000
anni fa nell’era neolitica. Ci sono riscontri sulla presenza del noce già dall'era Terziaria in
Europa. A seguito delle glaciazioni alcuni esemplari sono riusciti ad arrivare nel bacino del
Mediterraneo e nell'età quaternaria il noce si estendeva dalla penisola balcanica fino all'Asia
centrale. Sono ancora oggi presenti dei caratteristici boschi puri di noce in Kirghizistan, in
un’area che si estende verso la catena montuosa del Tien shan, che divide le ex-Repubbliche
sovietiche dalla Cina occidentale.
Le prime testimonianze scritte che fanno riferimento a questa pianta risalgono a Plinio il
Vecchio e Columella. Plinio il vecchio, nel suo Naturalis historia, testimonia l'importazione
del noce in Europa dall'Asia minore da parte dei greci tra il VII e il V secolo a.C..
Il nome deriva dal termine latino "Juglans" che è una contrazione della locuzione "Jovis
glans", cioè "ghianda di Giove", così chiamata in virtù della bontà e dell’alto valore nutritivo
del frutto.
Per i Greci, l’albero era denominato "Karya basilica", cioè "noce regale", e fu chiamato così
perché essi ritenevano che fosse stato portato in Europa dai re persiani. Nella ricca e variegata
mitologia greca la noce ha un posto d’onore in un mito legato al dio Dioniso (il Bacco dei
Romani) ed al suo amore per la principessa Caria.
5
1.3 Produzione mondiale e Italiana di noci
La maggiore produzione mondiale di noci si concentra in Cina, dove si raccolgono oltre 1
milione di tonnellate di noci (fonte FAOSTAT – 2011). Circa 420.000 t si producono negli
U.S.A. che detengono una produzione unitaria record, pari a 6 t/ha. In Italia oggi la
produzione si aggira intorno alle 12-14.000 t, una offerta capace di soddisfare meno del 30%
del fabbisogno nazionale stimato in circa 50.000 t. La copertura della quota mancante è
soddisfatta prevalentemente da paesi extra UE, in particolare dagli Stati Uniti, Cile, Argentina
e Australia, mentre i principali fornitori europei del mercato interno all’Unione sono la
Francia e la Bulgaria. L’Unione Europea ha infatti una produzione di noci insufficiente al
proprio fabbisogno e le importazioni sono in costante aumento. Nel nostro paese la
produzione media per ettaro si attesta intorno alle 2,5 tonnellate e le regioni maggiormente
interessate a questa produzione sono la Campania, il Veneto, la Basilicata, il Lazio e le
Marche.
Fino al 1985 l’Italia era il paese leader europeo della produzione e commercializzazione di
noci, ma l’elevato costo della manodopera, il suo difficile reperimento e la scarsa redditività
hanno, di fatto, ridotto drasticamente le coltivazioni italiane di noci. Solo negli ultimi anni la
coltura in Italia ha subito una lieve ripresa grazie anche ai contributi stanziati dall’Unione
Europea per la frutta secca. Altri paesi, come Francia e Germania, grazie all’innovazione nelle
tecniche di coltivazione e di trattamento del prodotto e all’introduzione di nuove varietà, sono
entrati nel novero dei paesi che giocano un ruolo significativo sul mercato delle noci. Ad oggi
l’Italia ha trovato un rinnovato interesse nelle regioni del Nord, dove alcune imprese hanno
sviluppato la meccanizzazione ed un sistema produttivo, commerciale ed organizzativo
piuttosto dinamico e competitivo.
In complesso però, se si esclude la Francia, la coltura del noce europea si è ridimensionata in
rapporto a quella americana (quella Californiana in particolare) che, avvantaggiata dai minori
costi di produzione, dall’elevata meccanizzazione e dalle efficaci azioni di standardizzazione
del prodotto e di promozione commerciale, ha preso sempre più piede nel mercato
internazionale.
Come già detto ora il leader mondiale è la Cina, con oltre 1 milione di tonnellate di noci
prodotte. La coltivazione del noce in questo paese ha subito un enorme sviluppo negli ultimi
6
anni, tanto da superare la produzione americana che, fino a pochi anni fa, vantava il primato
di produzione mondiale.
La produzione mondiale di noci nel 2011 è stata di 3.418.502 tonnellate, di cui più del 70 % è
stato prodotto in Cina, il 16% in America e l’11% in Europa, come evidenzia il grafico che
segue.
Produzione mondiale di noci
Europa;
11,16%
Asia; 71,33%
Fig 4
Oceania;
0,08%
Africa ; 0,81%
America;
16,61%
Ripartizione della produzione mondiale di noci (FAOSTAT 2011)
Inoltre si può notare come negli ultimi sette anni la Cina abbia incrementato
esponenzialmente la propria produzione di noci divenendo così di fatto il leader mondiale.
Il seguente grafico rappresenta l’andamento della produzione mondiale di noci negli ultimi
dieci anni dei quattro principali paesi produttori :
Tonnellate
Produzione di noci
1800000
1600000
1400000
1200000
1000000
800000
600000
400000
200000
0
Cina
Iran
Turchia
U.S.A.
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Fig 5
Produzione di noce nel mondo : comparazione dei principali
paesi produttori (fonte FAOSTAT)
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1.4 Coltivazione del noce
Generalità
Il noce è un albero vigoroso, alto e dritto, caratterizzato da un tronco solido con corteccia
prima bruno-argentea lucente ed in seguito cenerina e screpolata con l’età. Ha portamento
maestoso, può raggiungere i 25-30 metri di altezza e presenta una radice robusta e fittonante.
Fig 6 Un grande esemplare di noce
Ha chioma ampia, folta, globosa e presenta robusti rami con foglie caduche, imparipennate ed
alterne, formate da 5-7-9 e, più raramente, 11 foglioline.
È una pianta monoica in cui i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi 10-15 cm,
con numerosi stami, che appaiono sui rami dell'anno precedente prima della comparsa delle
foglie.
I fiori unisessuali femminili schiudono da gemme miste dopo quelli maschili (proterandria),
sono solitari o riuniti in gruppi di 2-3, raramente 4, appaiono sui nuovi germogli dell'anno,
contemporaneamente alle foglie. La fioritura avviene, nelle latitudini del nord Italia,
generalmente nei mesi di aprile - maggio.
Esigenze pedologiche e climatiche
Il noce predilige terreni profondi, freschi e ben drenati; teme i ristagni d'acqua, i quali
possono favorire l'insorgere di marciumi alle radici causando un generale indebolimento della
pianta con danni anche alla produzione dei frutti. Esso, inoltre, non tollera i terreni pesanti,
asfittici, mentre resiste anche ad un elevato tenore in calcare. Resiste inoltre bene al freddo
pur prediligendo climi miti e non troppo umidi. La zona ideale è la collina con altitudini non
superiori ai 600-800 metri ma è molto diffusa anche la coltivazione in pianura, dove la
8
maggior parte delle piante è destinata alla produzione del pregiatissimo legno. Il noce è un
albero in grado di sopportare in genere anche temperature di -20° C, purché vengano
raggiunte gradualmente e la pianta si trovi in pieno riposo vegetativo.
Fig 7 Noceto in produzione
Distribuzione e habitat
Il noce è una pianta introdotta in quasi tutte le regioni temperate, ma la sua diffusione
originaria allo stato selvaggio è relativamente più limitata. Essa è compresa tra la penisola
balcanica meridionale e l'Asia centrale. Boschi spontanei di noci misti ad aceri si trovano ad
esempio sulle montagne dell'Uzbekistan.
Fig 8 Il noce nel mondo
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Esistono in tutta Italia impianti specializzati da frutto e da legno, specialmente nella pianura
padana ed in centro Italia. In Campania è molto utilizzata in impianti misti con noccioli e in
agrumeti.
Le principali varietà di noce coltivate in Italia
Per quanto riguarda il noce da frutto a livello nazionale il panorama varietale è dominato
dalla cultivar Sorrento diffusa particolarmente nelle aree meridionali.
Le altre varietà italiane, quali la Feltrina, la Bleggiana, la Noce Premice o Mollese, la Noce di
S.Giovanni, ecc. presentano un’importanza strettamente locale e uno scarso interesse per
quanto riguarda l’impiego diretto nella costituzione di noceti specializzati.
Di seguito viene data una breve descrizione delle principali varietà italiane ed estere di
interesse generale anche per la coltivazione nel nostro Paese:
-
Sorrento: è la varietà più diffusa in Italia, di vigore elevato, portamento assurgente, a
duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti medi, di forma ovale, di buona
qualità; la maturazione è medio-tardiva (fine settembre al Sud);
-
Franquette: di origine francese, con vigore elevato, a duplice destinazione (frutto e
legno), produce frutti grossi, di forma ovale, di ottima qualità; è consigliabile al CentroNord e al Sud nelle zone più fredde per il suo fabbisogno di freddo piuttosto elevato;
-
Hartley: di origine californiana, di vigore medio, destinata prevalentemente alla
produzione del frutto, è molto produttiva dato che fiorisce anche sui rami laterali, produce
frutti grossi, di forma subovale, di buona qualità e si adatta bene sia al Nord che al Sud.
Altre
cultivar interessanti sono: Malizia, una selezione della noce di Sorrento che
rappresenta una varietà-popolazione essendo stata moltiplicata per molto tempo per seme,
Feltrina, Bleggiana, Cerreto e Midland.
Fig 9 Alcune varietà comuni di noce: (sx) ‘Sorrento’; (centro) Franquette ; (dx) ‘Hartley’
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Una grande innovazione che il miglioramento genetico ha portato nel corso della storia della
nocicoltura è sicuramente rappresentata dalla capacità di fruttificare anche sulle gemme
laterali del ramo di un anno, oltre che su quelle terminali. Questa caratteristica ha due risvolti
positivi: aumenta la capacità produttiva della pianta a parità di sesti di impianto e facilita la
potatura di ritorno, essendo possibile deviare su rami laterali senza compromettere
eccessivamente la produzione della pianta. Tale caratteristica genetica è tipica delle varietà
di noci californiane, introdotte anche in Italia a partire dagli anni ’90.
Propagazione del noce
Normalmente il noce comune viene propagato per seme, mentre per alcune varietà e selezioni
si pratica l'innesto.
I portainnesti più usati sono tre:
-
Franco: più usato in Europa, dà un ottimo sviluppo alla pianta ma ritarda la messa a
frutto.
-
Selezioni di noce nero americano (J. Nigra) : utilizzate maggiormente negli Stati Uniti,
riducono lo sviluppo della pianta e ne anticipano la messa a frutto. Talvolta portano a
fenomeni di disaffinità dopo una trentina d’anni. Inoltre, il noce nero è sensibile al virus
CLRV che induce rottura nel punto d’innesto;
-
Paradox : ibrido di prima generazione di J.hindsii x J.regia. Si sta diffondendo in tutte le
zone in cui si attua la coltivazione industriale moderna del noce.
Il legno del noce
Il legno del noce è molto pregiato, di colore bruno scuro, duro, pesante e compatto, molto
resistente e durevole. Viene utilizzato per la costruzione di mobili e parquet. Ricercate per le
belle venature sono le ceppaie utilizzate per la produzione di materiali cosiddetti di radica.
Fig 10 (sx) Mobile in radica di noce; (dx) Tavole per parquet in noce comune
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1.5 Il frutto del noce
Il mercato richiede un prodotto sano, omogeneo, buono dal punto di vista organolettico, in
grado di mantenere nel tempo uno standard qualitativo elevato. Non è quindi sufficiente
intervenire bene nelle fasi del processo produttivo, fino alla raccolta, ma occorre migliorare e
razionalizzare la cura del prodotto in fase di post-raccolta, cercando di ridurre al minimo (al
massimo 2-3 giorni) il periodo che passa dalla raccolta all’essiccazione. Infatti la noce come
esce dal frutteto ha un’umidità molto elevata e perciò la sua conservabilità risulta molto breve.
Per questa ragione le lavorazioni post-raccolta, soprattutto il lavaggio e l’essiccazione, devono
essere molto tempestive.
Fig 11 (sx) Il frutto del noce; (dx) Calibratura industriale delle noci
Il frutto nel noce dal punto di vista botanico è una drupa, composta da un esocarpo carnoso
detto mallo di colore verde che si spacca a maturità (fine settembre – inizio ottobre) e da un
endocarpo (noce) che a sua volta contiene due valve contenenti l’episperma (gheriglio).
Una pianta di noce in piena produzione è in grado di fornire mediamente dai 50 ai 70 kg di
frutti perciò nell’impianto, a seconda della densità di allevamento, si raggiungono
mediamente le 4 t/ha di noci, mentre in zone dove la produzione è maggiormente spinta si può
arrivare a 6-8 t/ha (U.S.A.)
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La raccolta dei frutti avviene da metà settembre fino a fine ottobre e può essere totalmente
meccanizzata, mediante l’uso di scuotitori, andanatrici e raccattatrici meccaniche, oppure
manuale tramite la stesura di reti sotto gli alberi che vengono poi raccolte una volta caduti i
frutti.
Fig 12 Raccolta meccanica delle noci mediante scuotitore
In Italia di norma la raccolta viene fatta raccattando i frutti caduti naturalmente, o con
l’ausilio di pertiche, su reti appositamente distese sotto gli alberi.
Le lavorazioni post-raccolta delle noci si possono suddividere nelle seguenti operazioni :
-
lavaggio in acqua = serve a favorire l’ammorbidimento del mallo esterno e la sua
successiva rimozione
-
smallatura = rimozione del mallo esterno. L’operazione viene fatta a macchina con
l’ausilio di superfici abrasive su cui vengono fatte scorrere le noci col mallo. Una volta
smallate le noci devono essere lavate nuovamente e asciugate per evitare l’imbrunimento
del guscio
-
essiccazione = riduzione del umidità fino a valori del 10-12 % in essiccatoi ventilati a
temperature che vanno dai 28 ai 30 °C. L’essicazione permette la conservazione
successiva delle noci anche a temperatura ambiente
-
calibratura = selezione delle noci secondo classi di pezzatura prestabilite e legate
ovviamente alla varietà effettuata attraverso vagli meccanici
-
selezione = eliminazione delle noci con difetti esterni. E’ un’operazione che viene fatta a
mano da operatori addestrati.
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A queste operazioni può a volte seguire lo sbiancamento del guscio, che si ottiene con l’uso di
anidride solforosa o ipoclorito di sodio.
1.5.1 La qualità delle noci
Dal punto di vista nutrizionale le noci sono un alimento altamente energetico, hanno un
bassissimo indice glicemico (velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all'assunzione di
un dato quantitativo di noci) e si caratterizzano, come tutta la frutta secca, per l'elevato
contenuto di lipidi.
Le noci sono inoltre ricche di zinco, rame, ferro, vitamina E e vitamine del gruppo B.
Nei primi anni novanta un ampio studio clinico sulla popolazione aveva evidenziato che
mangiare una porzione di noci più di una volta alla settimana sembrava proteggere
l’organismo da attacchi cardiaci e ictus (Sabate J. 1999) . Inoltre, incrementare la frequenza di
assunzione delle noci portava a un aumento di tale protezione. Altri studi hanno
costantemente confermato tali risultati iniziali e hanno evidenziato che le noci presentano un
effetto positivo per la salute cardiaca negli uomini e nelle donne, negli anziani e nelle persone
con o senza problemi di pressione sanguigna
L’effetto positivo dei grassi delle noci
Le noci presentano un’elevata percentuale di grassi monoinsaturi e polinsaturi benefici e una
bassa percentuale di grassi saturi, responsabili dell’aumento del colesterolo. I grassi
monoinsaturi, e soprattutto quelli polinsaturi, abbassano il colesterolo LDL (colesterolo
cattivo) e il contenuto lipidico nel sangue. Inoltre, dato che apparentemente le noci hanno un
effetto positivo anche in caso di assunzione in modeste quantità, è probabile che le noci
esercitino effetti che vanno al di là della riduzione dei livelli di colesterolo.
Ricchezza di sostanze nutritive e di altre sostanze benefiche
Oltre a sostanze generalmente presenti nella frutta secca, come grassi, proteine e fibre, le noci
sono ricche anche di vitamine e sali minerali. La maggior parte delle varietà di noce
contengono un ottimo quantitativo di vitamina E (un potente antiossidante che neutralizza i
radicali liberi e impedisce loro di attaccare le cellule sane), di acido folico (importante per
prevenire concentrazioni elevate di omocisteina, altro fattore di rischio per le malattie
cardiache), e di magnesio (importante nel controllo della pressione sanguigna).
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Le noci inoltre contengono una serie di altre sostanze benefiche come fitosteroli, fitoestrogeni
e altri composti cosiddetti ‘nutraceutici’ che possono contribuire alla salute cardiaca.
Azione antinfiammatoria
Recentemente è stato suggerito che le noci possono aiutare a ridurre l’infiammazione delle
arterie, sintomo precoce di cardiopatia. Le noci sono particolarmente ricche di arginina (un
aminoacido contenuto nelle proteine), necessaria per produrre ossido nitrico, che a sua volta
aiuta il rilassamento, la dilazione e il flusso sanguigno nelle arterie e negli altri vasi sanguigni.
Protezione da altre malattie
È stato dimostrato che il consumo frequente di noci è associato a un rischio inferiore di
diabete mellito di tipo 2, noto anche come diabete dell’adulto. Anche in questo caso si ritiene
che l’effetto dipenda dell’attività antinfiammatoria.
Esiste inoltre l’ipotesi che le noci possano esercitare un effetto di prevenzione contro
determinati tipi di tumore. Ad esempio lo studio European Prospective Investigation into
Cancer and Nutrition (Jenab M. et al 2004) ha evidenziato che nelle donne con l’aumentare
del consumo di noci e semi si riduce il rischio di tumore al colon.
Nonostante gli effetti positivi derivanti da questi frutti l’allergia alimentare alle noci è
relativamente comune ed in individui predisposti può essere causa di seri problemi. Per i
soggetti allergici, infatti, ingerire o entrare in contatto anche con piccole quantità di noci,
soprattutto quando presenti in preparazioni industriali e non dichiarate, può essere causa di
shock anafilattico.
Composizione e valori nutrizionali delle noci :
In tab. 1 sono riportati i valori medi relativi alla composizione nutrizionale delle noci.
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Tabella 1 : Composizione nutrizionale media delle noci (fonte progetto noci FVG)
PER 2/3 NOCI
VALORI
NUTRIZIONALI
PER 100 g DI
NOCI
Valore energetico
689 kcal
172 kcal
Proteine
14,3 g
3,6 g
Carboidrati
5,1 g
1,3 g
Grassi
68,1 g
17 g
di cui polinsaturi
40,7 g
10,2 g
Fibra totale
6,2 g
1,6 g
Calcio
83 mg
20,8 mg
Ferro
2,1 mg
0,5 mg
Fosforo
380 mg
95 mg
Magnesio
131 mg
32,8 mg
Potassio
368 mg
92 mg
(~)25G
1.5.2. Altri utilizzi
Oltre alla produzione di noci per il consumo fresco e di legno di pregio, il noce si presta ad
altri impieghi.
Utilizzi in cosmetica
Dalla macerazione del mallo di noce si estrae un pregevole olio richiesto dall'industria
cosmetica-saponiera. Nel mallo si trovano grosse quantità di juglone che è antisettico e
cheratinizzante, favorisce cioè il rinnovo delle cellule della pelle.
L’olio di noce può anche essere usato come abbronzante in quanto è capace di stimolare la
produzione di melanina. Inoltre possiede una quantità di acidi grassi insaturi e di vitamine che
ne fa una sorta di filtro naturale contro i raggi solari, paragonabile a un fattore di protezione 216
3, adatto quindi a pelli già abbronzate. Inoltre il decotto di foglie è utilizzato per scurire i
capelli e contrastarne la caduta.
Utilizzi in fitoterapia
Al noce vengono tradizionalmente riconosciute proprietà astringenti, toniche, antisettiche e
cicatrizzanti. Ha proprietà amaro-toniche, digestive, decongestionanti e astringenti intestinali,
vantaggiose nel trattamento di diarree e dissenterie. Buoni risultati sono stati ottenuti nel
contrastare parassitosi intestinali dovute soprattutto alla Taenia solium.
Le noci sono state usate anche per curare, con ottimi risultati, infiammazioni linfoghiandolari
di origine tubercolare.
La noce è utile per dermatosi, eczemi, geloni, nelle infiammazioni oculari, in alcuni disturbi
della sfera genitale: leucorree nelle donne e orchite nell'uomo. Favorisce la diuresi, stimola la
funzione pancreatica ed epatica ed è quindi utile per ridurre il senso di pesantezza.
L'estratto delle foglie era anche usato in passato nel trattamento del diabete, il noce infatti ha
anche azione ipoglicemizzante
Utilizzi nella protezione delle piante
Lo juglone è un composto allelopatico che si trova nella foglia, nella radice e nella corteccia
di alberi della famiglia delle Juglandaceae (in particolare in Juglans nigra). Per molte specie
botaniche lo juglone è un composto tossico che impedisce la crescita delle piante attraverso
l’azione di alcuni enzimi che inibiscono l'attività enzimatica. Oltre ad essere tossico per molte
specie vegetali, lo juglone risulta avere un’elevata tossicità anche per molte specie di insetti
ed alcuni funghi patogeni delle piante.
1.6 Il progetto noci FVG
Il progetto noci FVG si propone di diffondere la coltura del noce nella regione Friuli Venezia
Giulia e mira alla sua promozione come prodotto fresco e come componente di prodotti
alimentari tipici.
Il progetto considera anche il valore di mercato del legno in quanto il legno di noce è un legno
molto pregiato e perciò di rilevante interesse economico.
17
1.6.1 Gli obbiettivi del progetto noci FVG
Più in dettaglio, gli obiettivi e le attività del progetto possono essere così riassunte:

Raccolta di germoplasma di noce (Juglans regia) presente in Friuli Venezia Giulia
-
Individuazione delle zone caratterizzate da presenze significative di piante di noce
-
campionamento di circa 200 piante di noce
-
scelta di 40-50 soggetti/accessioni su cui concentrare le attività di valutazione
merceologica e genetica

Valutazione merceologica delle accessioni
-
peso medio e resa in sgusciato
-
analisi chimico fisiche relative a sostanza secca, contenuto in olio e qualità degli oli
-
panel test
-
caratterizzazione genetica, basata su marcatori molecolari che permettano il
confronto con banche dati di varietà e accessioni italiane e possibilmente europee

Moltiplicazione e riproduzione delle selezioni migliori
-
10-20 accessioni sono scelte con il criterio di includere i migliori genotipi per quanto
riguarda la qualità dei frutti e con l’avvertenza di salvaguardare una buona variabilità
genetica
-
queste 10-20 accessioni vengono fatte moltiplicare per via vegetativa da vivaisti di
fiducia e distribuite per nuovi impianti, alberature nei paesi di collina e montagna,
giardini, arboreti, parchi pubblici ecc.
-
se possibile, vengono costituiti due impianti di valutazione comparativa in zone
diverse

Promozione dell’utilizzo del prodotto
-
promozione del prodotto nelle manifestazioni agricole e folkloristiche locali (sagre di
paese legate alla frutta e a prodotti tipici ...)
-
promozione dell’uso del prodotto locale nella preparazione di prodotti tipici
(cjalsons, gubane, ecc.)
18
-
agreement con le industrie alimentari che utilizzano noci nella produzione di prodotti
tipici.

Valorizzazione del legno
1.7 Scopo della tesi
Scopo della tesi, che ha avuto carattere sperimentale, è stato il completamento della
mappatura di noci autoctoni nella Regione Friuli Venezia Giulia, la raccolta dei frutti, la
preparazione di schede pomologiche, alcune della quali vengono portate a titolo di esempio, la
messa a punto di metodi di valutazione carpologica dei frutti e la messa a punto, infine, di un
test di valutazione sensoriale delle noci. Queste ultime attività, essendo a carattere
investigativo preliminare, hanno riguardato un campione limitato di accessioni.
Fig. 13 In centro un campione di noci raccolte in regione FVG. A destra in basso alcune
varietà di riferimento. Da sinistra: noce di Sorrento, Hartley e Lara.
19
2. MATERIALI E METODI
2.1 Raccolta del materiale vegetale
Per lo svolgimento di questo progetto di ricerca sono state campionate fino al momento della
stesura della tesi più di duecento piante di noce nel territorio della regione Friuli Venezia
Giulia, avendo cura di selezionare nei diversi areali di studio piante quanto più vecchie
possibili, garantendo perciò di raccogliere materiale verosimilmente autoctono e non
proveniente da vivai commerciali.
Fig 14
Aree di raccolta delle noci nell’ambito del progetto noci FVG
2.2 Campionamento e raccolta
Gli alberi di noce campionati dal progetto noci FVG sono stati selezionati principalmente in
base all’età della pianta, che possibilmente doveva avere più di cinquant’anni. Questo criterio
è stato scelto in modo da garantire che le piante campionate fossero autoctone del Friuli
Venezia Giulia, in quanto si è ritenuto verosimile che in tale data il Friuli ospitasse
esclusivamente alberi di noce della zona. A sostegno di tale tesi ad ogni campionamento i
ricercatori hanno cercato testimonianze della gente del luogo riguardo al origine della pianta
20
da campionare. Dove non è risultato possibile trovare piante così vecchie sono stati
campionati anche alberi più giovani, fino ad un età approssimativa di 20-25 anni.
Su tali piante poi si è deciso di svolgere questa tesi sulla qualità dei frutti di noce di questo
materiale autoctono friulano, in modo da comprendere se all’interno campioni più interessanti
ci potesse essere qualche accezione rilevante dal punto di vista carpologico.
Alla maturazione delle noci si è quindi proceduto alla raccolta di almeno quaranta frutti per
pianta. In alcune aree di raccolta, a causa delle avverse condizioni climatiche e della
particolare condizione fitosanitaria delle piante, i frutti raccolti sono stati in numero inferiore
a quello programmato.
Fig 15 Il campionamento delle piante e la raccolta delle noci.
A tal proposito si vuol evidenziare che la stagione vegetativa 2013, anno in cui sono stati
raccolti i campioni di noci, ha visto un andamento climatico alquanto insolito, con una
primavera molto piovosa e fredda seguita da un’estate con alcuni periodi di temperature
massime decisamente sopra la media regionale. Questo andamento climatico non ha
certamente favorito lo sviluppo ottimale dei frutti di noce e perciò, soprattutto per quanto
riguarda i campioni raccolti in zona montana, numerose accessioni si sono presentate alla
raccolta sprovviste di frutti, o comunque con noci più piccole del normale ed in numero
inferiore.
21
2.3 Pre-lavorazione
I campioni di noci sono stati raccolti con il mallo e trasferiti al laboratorio in buste di carta
contrassegnate dal numero di riconoscimento del campione.
Fig 16
I campioni all’arrivo in laboratorio
Si è immediatamente provvisto ad applicare ad ogni accessione un cartellino identificativo
con il numero di campione che ha poi accompagnato l’accessione per tutte le successive
lavorazioni.
Al fine di mantenere la qualità organolettica delle noci raccolte e di evitare l’insorgenza di
muffe ed altre alterazioni dovute al elevato contenuto di umidità, i frutti sono stati puliti
sommariamente, smallati quando questi presentavano ancora la presenza totale o parziale di
mallo, lavati in acqua, avendo cura di rimuovere quanto più possibile i residui vegetali
presenti sulla superficie del guscio, senza ricorrere agli sbiancanti (anidride solforosa o
ipoclorito di Na) che vengono comunemente usati nell’industria delle noci e che avrebbero
rischiato di alterare le qualità organolettiche dei gherigli al momento del panel test.
22
2.3.1 Pulitura
Le noci appena raccolte sono state private del mallo che agevolmente si poteva staccare
tramite l’utilizzo di un coltello.
Fig 17 (sx) Strumenti per la pulitura e la smallatura; (dx) la rimozione del mallo residuo e la
pulizia delle noci
Spesse volte le noci appena raccolte si presentavano quasi integralmente pulite e prive di
mallo, per queste accessioni si è ritenuto possibile saltare le operazioni di lavaggio e
smallatura e procedere con l’essiccamento del frutto.
2.3.2 Lavaggio
Le noci pulite che presentavano ancora delle parti di mallo verde attaccato al guscio legnoso
sono state inserite in sacchi di rete ed immerse in acqua per circa 72 ore al fine di consentire
l’ammorbidimento del mallo residuo ed agevolarne perciò la successiva rimozione.
Fig 18
Il lavaggio delle noci
23
2.3.3 Pulizia dai residui del mallo
All’uscita dal lavaggio le noci sono state private dei residui del mallo, ormai ammorbidito
dall’azione del acqua, tramite energico sfregamento con una spazzola in plastica.
Fig 19 (sx) L’operazione di lavaggio e pulizia; (dx) I campioni pronti per l’essiccazione
2.3.4 Essiccazione
I campioni sono stati successivamente trasferiti in contenitori di alluminio e posti in stufa
ventilata alla temperatura di 30 °C per circa 72 ore al fine di abbassare l’umidità del gheriglio,
aumentare la conservabilità del prodotto ed evitare attacchi fungini.
Fig 20
L’essiccazione dei campioni in stufa a 30 °C
24
2.3.5 Selezione
Per eliminare le noci vuote o marce è stata effettuata una selezione manuale di tutte le
accessioni
in
uscita
dall’essiccazione.
Tale
selezione
consisteva
nel
valutare
approssimativamente il peso specifico delle noci ed il rumore provocato dalla caduta su un
piano rigido per capire quali fossero i frutti vuoti o marci.
Fig 21
La selezione delle noci
2.3.6 Stoccaggio all’aria
Alla fine delle operazioni di pre-lavorazione i campioni sono stati trasferiti in sacchi a rete
appesi in modo da evitare il contatto con il pavimento conservati in zona ben areata, in modo
da consentire una buona conservazione delle accessioni fino al momento delle analisi.
Fig 22 (sx) Campione pronto per lo stoccaggio; (dx) Lo stoccaggio all’aria
25
2.4 Analisi dei campioni
2.4.1 Selezione dei campioni
Dopo un breve periodo di stoccaggio all’aria si è proceduto alla selezione di alcuni campioni
facendo attenzione a scegliere accessioni che provenissero dalle diverse aree della regione
(bassa, media, alta pianura, zone collinari e montane). Inoltre sono state selezionate accessioni
quanto più diverse tra loro (frutti grandi, piccoli, medi…) cosicché si potesse arrivare ad un
campione finale quanto più diversificato possibile. Alla fine di questa selezione da più di
duecento campioni provenienti dal progetto noci FVG sono state scelte dieci accessioni
rappresentative sia della tipologia di frutto che delle aree di provenienza.
Foto 23 I dieci campioni scelti per le analisi
2.4.2 Misure carpologiche
Sui campioni scelti sono stati determinati i seguenti parametri
Peso della noce intera :
Da ogni singolo campione sono state prelevate dieci noci che sono poi state pesate
individualmente con una bilancia elettronica a compensazione magnetica.
Peso del gheriglio :
Dopo aver pesato le noci intere sono stati estratti i gherigli,
che sono stati pesati
individualmente.
26
Rapporto gheriglio/noce :
E’ stato calcolato il rapporto in peso del gheriglio : peso della noce.
2.4.3 Colore dell’episperma
Per valutare il colore dell’episperma, cioè della pelllicina
che ricopre la parte edule della noce, è stata adottata una
tavola di riferimento messa a punto dalla Dried Fruit
Association of California (DFA). La tavola divide i
colori dell’episperma in quattro categorie : Extra Light,
Light, Light Amber e Amber.
Si è scelto di assegnare un valore ad ogni colore tramite
una scala che va da 1 (Extra light) a 4 (Amber) e anche
in questo caso le valutazioni sono state fatte su frutti
singoli.
Fig 24 Colori dell’episperma
2.4.4 Spessore del guscio
Lo spessore del guscio è stato misurato con l’uso di un calibro. Per questo rilievo si è prestata
attenzione a misurare lo spessore del legno nella parte mediana del guscio evitando le
introflessioni create dal legno della noce.
2.4.5 Foto pomologiche
Per le dieci accessioni sono state prodotte delle foto pomologiche. Gli specimen utilizzati
sono stati scelti modificando le figure descritte in letteratura (Bellini 2007).
27
2.4.6 Panel test
Il test di assaggio dei frutti delle accessioni analizzate è stato organizzato utilizzando alcuni
descrittori identificati in letteratura (Colarič et al 2006), con alcuni aggiustamenti. In
particolare, i descrittori utilizzati sono stati
-
Aroma. 0 = molto debole, 10 = aroma intenso tipico di noce
-
Amaro. 0 = assenza di amaro, 10 = forte gusto amaro
-
Astringenza. 0 = molto debole, 10 = forte astringenza, polpa che allappa
-
Consistenza. 0 = polpa molto tenera, 10 = polpa molto soda
-
Croccantezza. 0 = polpa poco croccante, 10 = polpa molto croccante
-
Oleosità. 0 = polpa poco oleosa, 10 = polpa che lascia evidente sentore di olio in bocca
-
Accettabilità. Riassumeva un giudizio generale sul frutto con il seguente intervallo di
valori 0 = non gradita, 10 = molto gradita
Fig 25 : Svolgimento del panel test
28
3. RISULTATI
3.1 Schede carpologiche
Le schede carpologiche delle 10 accessioni scelte sono riportate in allegato alla fine del testo.
Oltre alle foto sono fornite informazioni relativamente alla provenienza del campione e alcune
caratteristiche della pianta.
3.2 Confronto tra campioni
3.2.1 Peso delle noci intere
PESO NOCI INTERE
25
grammi
20
15
10
5
0
W042
W079
W098
Fig 26
W104
W122
W156
W162
W179
W206
W215
Peso medio delle noci intere
Dalla Fig. 26 si può notare l’ampia variabilità riscontrata con valori medi che vanno da circa
5 a 18 g. Tre accessioni presentano pesi medi significativamente maggiori rispetto alle altre.
Queste tre accessioni sono la W 42, la W 156 e la W 215, provengono rispettivamente da
Rigolato, Zoppola e Pagnacco ed hanno fatto riscontrare valori medi di 13,2 g, 17,5 g e 15,5g.
Le ultime due accessioni provengono da alberi siti in zone collinari o pianeggianti, mentre la
prima accessione è stata prelevata in zona di montagna. Come già evidenziato in precedenza il
2013 ha visto un clima alquanto sfavorevole per lo sviluppo dei frutti ed è possibile che in
annate più favorevoli i valori medi possano risultare superiori a quelli registrati.
29
3.2.2 Peso del gheriglio
PESO DEL GHERIGLIO
8
7
6
grammi
5
4
3
2
1
0
W042
W079
W098
W104
W122
W156
W162
W179
W206
W215
Fig 27 Peso medio dei gherigli
I pesi del gheriglio hanno rispettato sostanzialmente l’andamento dei pesi del frutto intero con
valori elevati per i campioni W 042, W 156 e W 215. In questi tre casi i valori medi rilevati
sono risultati rispettivamente pari a 4,68, 5,25 e 6,17 grammi. A queste si aggiungono altre
due accessioni che hanno fatto rilevare dei valori medi di peso del gheriglio lievemente
inferiori ma comunque interessanti (4,01 e 4,51 g rispettivamente). Queste accessioni sono la
W 079 e la W 122 provenienti rispettivamente da Buttrio e Lignano Sabbiadoro. La prima
località è nella pianura centrale friulana, la seconda si trova in prossimità della costa.
30
3.2.3 Rapporto Gheriglio / Noce
G/N
0,50
0,45
0,40
0,35
0,30
0,25
0,20
W042
W079
W098
W104
W122
W156
W162
W179
W206
W215
Fig 28 Rapporto Gheriglio / Noce
Il rapporto gheriglio/noce è stato calcolato per dare un idea del contenuto edule del frutto in
rapporto alla sua massa. Dalla figura 28 si può evincere che il gheriglio
rappresenta
mediamente il 30 – 40 % del peso della noce intera. Le differenze tra le accessioni sono
piuttosto ampie e vanno da 0,30 a 0,43. Nonostante siano registrati scarti dalle medie piuttosto
elevati, si vuole comunque sottolineare come il campione W156 che ha fatto inizialmente
registrare un peso molto interessante della noce intera, abbia presentato una resa in sgusciato
piuttosto bassa, mentre l’accessione W 179 che è risultata essere la più leggera di tutte sia per
il peso della noce intera che per il peso del gheriglio, ha presentato un rapporto gheriglio/noce
leggermente superiore alle altre. Ciò significa che in alcune accessioni la resa in sgusciato può
essere elevata nonostante le piccole dimensioni dei frutti. Si vuol inoltre portare l’attenzione
sul campione W156 che ha fatto inizialmente registrare un peso molto interessante della noce
intera, mentre al rapporto gheriglio/noce risulta essere l’accessione meno dotata.
31
3.2.4 Colore dell’episperma
COLORE DEL EPISPERMA
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
W042
W079
W098
W104
Fig. 29
W122
W156
W162
W179
W206
W215
Colore dell’episperma
Dalla figura 29 si può notare che mediamente il colore del episperma delle noci friulane in
campione si aggira attorno al valore 2, ovverosia sono del tipo ‘light’.
In due casi (W 104, proveniente da Ponte San Quirino e W179 proveniente da Verzegnis) il
colore del episperma è stato decisamente più chiaro, attorno al valore 1 (Light Amber),
mentre non sono stati rilevati significativi casi di accessioni con colore dell’episperma scuro
del tipo ’Amber’.
Il colore scuro dell’episperma è spesso associato ad un sentore astringente del frutto e
rappresenta quindi un aspetto negativo ai fini della qualità del frutto.
32
3.2.5 Spessore del guscio
SPESSORE DEL GUSCIO
2,5
2,3
2,1
1,9
mm
1,7
1,5
1,3
1,1
0,9
0,7
0,5
W042
W079
W098
W104
Fig 30
W122
W156
W162
W179
W206
W215
Spessore del guscio
Dalla fig. 30 si può notare che lo spessore del guscio delle noci campionate mediamente si
aggira attorno al valore di 1,5 mm, in media con i valori riportati per altre collezioni (Balta et
al 2007).
Fanno eccezione due accessioni (W 098 e W 179) che hanno fatto rilevare uno spessore
medio del guscio inferiore, pari a circa 1,1 mm.
In contrapposizione si può notare che il campione W156 ha registrato uno spessore del guscio
lievemente maggiore rispetto alla media del resto dei campioni. E’ evidente come lo spessore
del guscio sia in relazione alla facilità di rottura della noce, un carattere di pregio per quanto
riguarda il consumo, ma che può presentare qualche problema per la manipolazione dei frutti
in fase di smallatura, pulizia e confezionamento a causa delle possibili rotture dovute al
contatto delle noci tra di loro e ad eventuali urti contro superfici rigide delle macchine
utilizzate per la lavorazione del prodotto.
33
3.2.6 Panel test
Fig. 31
Panel test. Ciascun grafico radar presenta i valori del campione (linea blu) a
confronto con il valore medio di tutti i campioni (linea rossa)
34
Fig 31 (continua) Ciascun grafico radar presenta i valori del campione (linea blu) a confronto
con il valore medio di tutti i campioni (linea rossa)
Come si può notare dai grafici, la variabilità tra le accessioni non è risultata molto elevata per
tutti i parametri considerati. La deviazione standard, tuttavia, è risultata elevata per alcuni
parametri e questo sta ad indicare la necessità di un ‘training’ per gli assaggiatori.
Le migliori accessioni di noce riguardo all’aroma sono risultate le accessioni W 042, W 179 e
W 215, più amare delle altre sono invece risultate le W 098, W 104, W 179 e W 215 e
riguardo al astringenza si è potuto notare che le accessioni W 179 e W 215 hanno fatto
registrare valori piuttosto elevati. La consistenza è risultata bassa in W 079, W 162, W 179 e
W 206 e la croccantezza è risultata maggiore in W 79, W 122, W 156 e W 215. L’oleosità è
stata rilevata minore in W 042, W 079, W 104 e W 122.
Infine, il grado di accettabilità ha presentato variazioni piuttosto ampie, con valori elevati
riservati ai campioni W 042 e W 079 e valori lievemente inferiori per W 122 e W 206. Valori
inferiori sono stati registrati per le altre accessioni.
35
4. DISCUSSIONE
Una prima valutazione dei campioni di noci raccolte nella regione Friuli Venezia Giulia fanno
intravvedere un’ampia diversità genetica per quanto riguarda i parametri carpologici rilevati
(dimensione della noce, rapporto gheriglio/frutto, spessore del guscio ecc.). Per quanto
riguarda le caratteristiche qualitative dei frutti, rilevate con un panel test preliminare, queste
non hanno mostrato variazioni elevate tra i campioni, mentre sono risultate elevate le
differenze tra i panelisti che valutavano lo stesso campione (dati non riportati).
Le accessioni W042, W156 e W215 hanno fatto registrare fin dall’inizio dei buoni risultati dal
punto di vista del peso della noce intera e del peso del gheriglio. Il rapporto gheriglio/noce ha
però poi messo in evidenza che l’accessione W156, nonostante l’elevato peso della noce
intera, ha un contenuto edule di gheriglio piuttosto basso se rapportato con le altre accessioni
in esame ed uno spessore del guscio tra i più alti, probabilmente in buona quantità
responsabile del peso totale della noce intera. Come detto in precedenza, uno spessore elevato
del guscio può rappresentare qualche problema in fase di consumo a causa della possibile
difficoltà di rottura dello stesso.
Le altre due accessioni interessanti dal punto di vista carpologico hanno fatto registrare dei
buoni valori di peso e rapporti gheriglio/noce ed uno spessore del guscio ed una colorazione
con valori medi rispetto agli altri campioni analizzati.
Da queste prime analisi risultano perciò rilevanti dal punto di vista carpologico le accessioni
W042 e W215 provenienti rispettivamente da Rigolato e Pagnacco.
La prima accessione può risultare interessante in quanto ha fatto registrare dei buoni risultati
nonostante l’annata di produzione alquanto sfavorevole per la crescita ottimale dei frutti ed il
suo areale di crescita montano.
La seconda accessione proveniente invece da una zona collinare del medio Friuli ha fatto
registrare dei risultati molto rilevanti dal punto di vista carpologico con dei frutti di grosse
dimensioni e con un contenuto in gheriglio ugualmente elevato.
Da un punto di vista gustativo le migliori accezioni in studio sono risultate la W 042, che ha
mostrato un buon aroma, una buona consistenza ed un equilibrato valore di oleosità unito ad
un grado di accettabilità piuttosto alto, la W 122 che ha fatto registrare ottimi valori di
croccantezza, consistenza ed oleosità con un grado di accettabilità medio-elevato e la W 215
36
che ha mostrato buoni valori di aroma, consistenza e croccantezza unitamente ad un grado di
accettabilità mediocre.
Si nota infine che il campione W042 proveniente da Rigolato (UD) ha raggiunto risultati
ottimi sia dal punto di vista delle misure carpologiche che dal punto di vista della qualità
organolettica emersa dal panel test.
Ovviamente si tratta delle prime osservazioni condotte su un campione limitato di accessioni.
L’elevato intervallo di variazione dei dati relativi alle dimensioni delle noci intere, del
gheriglio e del rapporto tra i due e la discreta variabilità relativa nelle caratteristiche
organolettiche dei frutti fanno vedere la grande diversità genetica presente nel germoplasma
del noce in Friuli Venezia Giulia e fanno sperare nella possibilità di selezionare qualche
accessione interessante per l’industria regionale delle noci.
37
5. BIBLIOGRAFIA
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www.agraria.org – Noce (Juglans regia L.)
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www.italiasquisita.net – Noci: Carattere, proprietà e storia

www.giardinaggio.it – Noce (Juglans regia L.)

www.giardini.biz – Il Noce
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it.wikipedia.org – Juglans regia
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www.angolohermes.com – Il simbolismo della noce

www.piantedafrutto.org – Noce

www.erbe.altervista.org – Utilizzo e proprietà curative Juglans regia

www.agricoltura24.com – Possibilità di rilancio della coltura del noce nella zona di
origine della costiera sorrentina

www.leziosa.com – Cosa sono le noci?

www.eufic.org – Informazioni sulle noci
40
ALLEGATO 1 – SCHEDE CARPOLOGICHE
Campione W 042
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Rigolato (UD)
766 m s.l.m.
55 anni
25 m
1,99 m
13,22
1,68
4,68
0,72
0,35
0,03
1,62
0,17
2
0,47
Campione W 079
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Buttrio (UD)
77 m s.l.m.
60 anni
9m
2,12 m
9,59
0,92
4,01
0,44
0,42
0,03
1,37
0,25
2,3
0,48
41
Campione W 098
Media
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Dev. St.
San Martino di
Campagna (PN)
170 m s.l.m.
60 anni
10 m
1,75 m
6,93
0,93
2,90
0,48
0,42
0,05
1,12
0,09
2,6
0,84
Campione W 104
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Ponte San Quirino
(UD)
170 m s.l.m.
40 anni
12 m
1,45 m
9,21
0,95
3,53
0,59
0,38
0,04
1,70
0,35
1,1
0,32
42
Campione W 122
Media
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Dev. St.
Lignano Sabbiadoro
(UD)
0 m.s.l.m.
20 anni
8m
0,8 m
10,81
1,75
4,51
0,73
0,42
0,04
1,56
0,40
2,1
0,57
3.1.6 Campione W 156
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Zoppola (PN)
36 m s.l.m.
25 anni
12 m
1,22 m
17,51
2,63
5,25
1,05
0,30
0,04
1,97
0,26
2,1
0,32
43
Campione W 162
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Lusevera (UD)
597 m s.l.m.
60 anni
15 m
2,6 m
7,38
0,83
2,58
0,46
0,35
0,04
1,47
0,25
1,9
0,32
Campione W 179
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Verzegnis (UD)
942 m s.l.m.
50 anni
10 m
1,87 m
4,98
0,59
2,15
0,38
0,43
0,04
1,14
0,20
1
0,00
44
Campione W 206
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Fogliano (GO)
12 m s.l.m.
20 anni
8m
1,06 m
7,28
0,98
2,42
0,47
0,33
0,03
1,39
0,11
2,2
0,42
Campione W 215
Provenienza
Altitudine
Età
Altezza
Circonferenza
Peso noce
Peso gheriglio
G/N
Spessore guscio
Colore gheriglio
Media
Dev. St.
Pagnacco (UD)
184 m s.l.m.
35 anni
14 m
1,71
15,47
2,44
6,17
1,28
0,40
0,04
1,49
0,14
2,6
0,52
45