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MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 13 Lo screening e la sorveglianza del carcinoma colorettale MATTHEW W. SHORT, Madigan Army Medical Center, MILES C. LAYTON, Martin Army Community Hospital, BETHANY N. TEER, Carl C. Darnall Army Medical Center, JASON E. DOMAGALSKI, University of California Riverside, USA Il carcinoma colorettale è il terzo carcinoma più comune tra gli uomini e le donne. L’incidenza ed i tassi di mortalità sono diminuiti nel corso degli ultimi due decenni, grazie alla maggiore precocità nel riconoscimento e nel trattamento della neoplasia. La Preventive Services Task Force degli Stati Uniti non consiglia lo screening tra i soggetti di età superiore a 75 anni; nei soggetti esposti ad un rischio intermedio lo screening deve iniziare a 50 anni di età. Le opzioni disponibili per lo screening comprendono le seguenti indagini: ricerca annuale, utilizzando un esame ad alta sensibilità, del sangue occulto nelle feci; sigmoidoscopia flessibile ogni 5 anni e ricerca del sangue occulto nelle feci, con esame ad alta sensibilità, ogni 3 anni; colonscopia ogni 10 anni. Nel 2012 la U.S. Multi-Society Task Force on Colorectal Cancer ha aggiornato le proprie linee-guida; l’obiettivo era di favorire un’utilizzazione appropriata della colonscopia, e di ridurre i rischi associati a procedure eseguite in ritardo o non necessarie. Le linee-guida comprendono anche indicazioni su quando ripetere la colonscopia in base ai risultati ottenuti al primo esame. I polipi adenomatosi e serrati possiedono un potenziale maligno, e necessitano di una colonscopia di sorveglianza precoce. Pazienti con uno o 2 adenomi tubulari di dimensioni inferiori a 10 mm vanno sottoposti ad una nuova colonscopia entro 5-10 anni. Una nuova colonscopia a 5 anni è indicata nei pazienti con polipi serrati non-displasici di dimensioni inferiori a 10 mm. Sono esposti ad un rischio più elevato di sviluppare una neoplasia di grado avanzato durante la sorveglianza i pazienti con 3-10 adenomi identificati durante una singola colonscopia, nonché i pazienti con un adenoma o con un polipo serrato di dimensioni superiori o uguali a 10 mm, con un adenoma con caratteristiche villose o con displasia di grado elevato, con un polipo serrato sessile con displasia citologica, o con un adenoma serrato tradizionale; questi pazienti vanno sottoposti ad una nuova colonscopia entro 3 anni. La presenza di più di 10 adenomi sincroni richiede una colonscopia di sorveglianza entro 3 anni. La colonscopia di sorveglianza va condotta entro 10 anni nei casi in cui l’unico reperto è costituito da polipi iperplastici distali di piccole dimensioni. (Am Fam Physician. 2015; 91 (2): 93-100. Copyrigth© 2015 American Academy of Family Physicians). l carcinoma colorettale è la terza più comune forma di carcinoma, sia tra gli uomini che tra le donne. Malgrado l’individuazione ed il trattamento precoci della neoplasia abbiano determinato, nel corso degli ultimi 2 decenni, una diminuzione di incidenza e mortalità, per il 2014, negli Stati Uniti, i numeri attesi di nuove diagnosi e di morti a causa della malattia erano pari, rispettivamente, a 137.000 ed a 50.000 casi.1-3 Lo screening e la sorveglianza consentono di individuare il carcinoma in fase precoce, quando i sintomi tipicamente non sono ancora presenti.1 Circa il 30% dei pazienti presenta fattori di rischio non-modificabili che aumentano il rischio4; tali fattori comprendono una storia personale o familiare di carcinomi colorettali o di adenomi avanzati, una storia personale di patologie infiammatorie del colon o di sindromi poliposiche ereditarie.1 I fattori di rischio modificabili comprendono invece obesità, inattività, fumo, elevato consumo di alcool.5 Il presente articolo esamina le linee-guida pubblicate nel 2012 da U.S. Multi-Society Task Force on I Colorectal Cancer, riguardanti la sorveglianza di soggetti con determinati reperti alla colonscopia; l’obiettivo di tali linee-guida era quello di favorire un’utilizzazione appropriata delle risorse colonscopiche disponibili, e di ridurre i rischi derivanti da esami condotti in ritardo oppure in maniera non necessaria.6 Lo screening del carcinoma colorettale La U.S. Preventive Services Task Force e altre società scientifiche consigliano che lo screening per il carcinoma colorettale abbia inizio, in soggetti caratterizzati da un rischio intermedio, all’età di 50 anni.710 American College of Gastroenterology consiglia di iniziare lo screening all’età di 45 anni nei soggetti di razza nera, in quanto tale popolazione presenta un’incidenza più elevata della neoplasia; tale indicazione, d’altro canto, non appare attualmente supportata da studi di outcome incentrati sul paziente.8,11 La U.S. Preventive Services Task Force è contraria allo 13 - febbraio 2016 - Minuti MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 15 Tabella 1. Indicazioni sullo screening del carcinoma colorettale in soggetti adulti asintomatici esposti a un rischio intermedio Società scientifica U.S. Preventive Services Task Force*7 Esame di screening e intervallo Età del paziente Le seguenti opzioni sono ugualmente accettabili: Iniziare a 50 anni; proSangue occulto nelle feci ad elevata sensibilità ogni anno gramma individualizzato Sigmoidoscopia flessibile ogni 5 anni e sangue occulto nelle feci a 75 anni ad elevata sensibilità ogni 3 anni Colonscopia ogni 10 anni Preferibile Iniziare a 50 anni, o a 45 American College of Colonscopia ogni 10 anni anni nei soggetti di razza Gastroenterology§8 Esame immunochimico fecale ogni anno (se la colonscopia non nera è possibile) Approccio alternativo, a scopo preventivo Sigmoidoscopia flessibile ogni 5-10 anni Colongrafia con tomografia computerizzata ogni 5 anni Approccio alternativo per l’individuazione del carcinoma Sangue occulto nelle feci con elevata sensibilità ogni anno Esame del DNA nelle feci ogni 3 anni Iniziare a 50 anni American Cancer Society, Esami che individuano adenomi e carcinomi Sigmoidoscopia flessibile ogni 5 anni U.S. Multy-Society Task Colonscopia ogni 10 anni Force, American College Clistere con bario a doppio contrasto ogni 5 anni of Radiology#9 Colongrafia con tomografia computerizzata ogni 5 anni Esami che individuano primariamente carcinomi Sangue occulto nelle feci con elevata sensibilità ogni anno Esame immunochimico fecale ogni anno Esame del DNA nelle feci, ad intervalli incerti NOTA: La Tabella 2 riassume le indicazioni allo screening in base ai fattori di rischio * Le indicazioni riguardano anche soggetti con parenti di primo grado con carcinoma colorettale o adenomi; le linee-guida sottolineano che un inizio più precoce dello screening è una scelta ragionevole nei soggetti con parenti di primo grado che hanno sviluppato un carcinoma colorettale in giovane età. Le indicazioni non riguardano pazienti con sindromi ereditarie o patologie infiammatorie del colon. § Una storia familiare di adenomi tubulari di piccole dimensioni in un parente di primo grado non viene considerata un fattore che aumenta il rischio di carcinoma colorettale. Pazienti con una storia familiare di carcinoma colorettale in un solo parente di primo grado di età superiore o uguale a 60 anni possono seguire lo stesso programma di screening previsto per soggetti esposti ad un rischio intermedio. # Le linee-guida non riguardano i pazienti con una storia personale o familiare di carcinoma colorettale o di adenomi, patologie infiammatorie del colon, sindromi genetiche ad alto rischio. Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 7-9 screening nei soggetti di età superiore a 75 anni, in quanto in tale ambito di età i possibili vantaggi sono superati dai rischi e dalla “competizione” esercitata da altre cause di mortalità; dopo tale età le decisioni riguardanti lo screening vanno prese caso per caso dal medico e dal paziente.7 In conferma di questo approccio, la U.S. Multi-Society Task Force afferma che la decisione di continuare la sorveglianza deve basarsi sul rischio stimato per il paziente, sui possibili benefici, sulla presenza di patologie associate.6 La Tabella 1 riassume le indicazioni riguardanti lo screening in soggetti adulti asintomatici esposti ad un rischio intermedio.7-9 I pazienti con un risultato positivo vanno sottoposti ad una colonscopia, volta ad ottenere una visualizzazione completa del colon. Le indicazioni riguardanti lo screening nei pazienti con una storia familiare di carcinoma del colon variano in base al grado di parentela con il paziente, ai dati clinici ed all’età in cui è avvenuta la diagnosi del carcinoma (Tabella 2).8 I pazienti con un parente di primo grado affetto da un carcinoma colorettale o da un adenoma avanzato (cioè un adenoma di dimensioni pari o superiori a 10 mm, con elementi villosi, o con displasia di grado elevato) diagnosticati prima dei 60 anni di età, oppure con 2 parenti di primo grado affetti da carcinoma colorettale o da un adenoma avanzato diagnosticati a qualsiasi età, vanno sottoposti ad una colonscopia di screening ogni 5 anni a partire dai 40 anni di età, oppure a partire da un’età 10 anni inferiore a quella in cui è avvenuta la diagnosi nel parente in 15 - febbraio 2016 - Minuti MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 16 Tabella 2. Indicazioni alla colonscopia di screening in base ai fattori di rischio Fattore di rischio Età di inizio dello screening Intervallo in presenza di risultati normali (anni) Un solo parente di primo grado con car- 50 anni (si può iniziare a 45 anni nei soggetti di razza 10 cinoma colorettale o adenoma avanzato nera) diagnosticati a un’età >=60 anni Un solo parente di primo grado con car- 40 anni, oppure 10 anni prima dell’età del parente al 5 cinoma colorettale o adenoma avanzato momento della diagnosi (si segue quella, tra le due diagnosticati a un’età <60 anni possibilità, che si verifica per prima) Due parenti di primo grado con carcino- 40 anni, oppure 10 anni prima dell’età del parente più 5 ma colorettale o un adenoma avanzato giovane al momento della diagnosi (si segue quella, diagnosticati a qualsiasi età tra le due possibilità, che si verifica per prima) NOTA: Per adenoma avanzato si intende un adenoma di dimensioni superiori o pari a 10 mm, con elementi villosi, o con displasia di grado elevato. Informazioni tratte dalla referenza bibliografica 8 questione (l’indicazione da seguire, tra le due, è quella corrispondente all’età più bassa). I pazienti con un parente di primo grado con un carcinoma colorettale o con un adenoma avanzato diagnosticati ad un’età superiore o pari a 60 anni vanno sottoposti allo stesso programma di screening previsto per soggetti esposti ad un rischio intermedio. Le linee-guida riguardanti il follow-up mediante sorveglianza colonscopica sono riassunte in Tabella 3.6,8,12 Polipi del colon Un polipo del colon è una neoformazione che protrude nel lume a partire dalla mucosa. I polipi del colon possono essere suddivisi in 2 categorie principali: polipi neoplastici e polipi non-neoplastici. I più comuni polipi non-neoplastici sono i polipi iperplastici. I polipi neoplastici più comuni comprendono gli adenomi ed i polipi serrati. Polipi iperplastici I polipi iperplastici (Figura 1), che rappresentano una percentuale pari fino al 50% dei polipi del colon sigmoideo e del retto, sono tipicamente di piccole dimensioni (comprese tra 1e 5 mm), sessili.13 I polipi iperplastici di piccole dimensioni (inferiori a 10 mm) del colon sigmoideo e del retto raramente presentano una displasia o evolvono in un carcinoma; quando tali polipi costituiscono l’unico reperto la colonscopia può essere ripetuta dopo 10 anni. In pazienti con polipi iperplastici ed adenomi associati non è stato descritto un aumento del rischio a 3 anni di distanza da una colonscopia iniziale.14 Pertanto, il riscontro di polipi iperplastici di piccole dimensioni e distali non modifica le linee-guida 16 - febbraio 2016 - Minuti riguardanti la sorveglianza colonscopica. Adenomi Gli adenomi sono polipi con un potenziale maligno e richiedono una sorveglianza colonscopica precoce.15 Gli adenomi vengono classificati in base all’istologia ghiandolare ed al grado di displasia; questi fattori determinano il potenziale maligno della lesione e l’intervallo di tempo dopo il quale occorre ripetere la colonscopia. Gli adenomi tubulari (Figure 2 e 3) rappresentano l’80% di tutti gli adenomi, ed al momento della diagnosi presentano un tasso di trasformazione maligna pari a 4,8%. Gli adenomi tubulo-villosi e villosi (Figura 4) sono meno comuni ma presentano un potenziale maligno più elevato (19,0% per gli adenomi tubulo-villosi, 38,4% per gli adenomi villosi).16 Benché tutti gli adenomi siano displasici, il grado di displasia può essere classificato come basso o elevato. Una displasia di grado elevato (Figura 5) indica che il polipo sta evolvendo verso la malignità. La presenza di un adenoma di dimensioni superiori o pari a 10 mm, con elementi villosi, o con un grado elevato di displasia, oppure il riscontro di 3 o più adenomi nel corso di un singolo esame, risultano fortemente associati al riscontro di una neoplasia avanzata nel corso di successivi esami colonscopici.6,17-19 Polipi serrati I polipi sessili serrati vengono considerati i principali precursori dei carcinomi da ipermetilazione genica; il 20-30% dei carcinomi colorettali proviene da questa via.6 Questi polipi sono spesso di difficile identificazione alla colonscopia, in quanto possono essere appiattiti e poco evidenti, e possono essere ricoperti da muco aderente6,20 (Figure 6 e 7). Tutti MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 17 Tabella 3. Linee-guida per la sorveglianza colonscopica di follow-up Reperti colonscopici iniziali Normali8 Nessun polipo o risultati bioptici normali Polipi iperplastici6 Piccolo (<10 mm) polipo iperplastico nel retto o nel colon sigmoideo Polipi a basso rischio6 Uno o 2 piccoli (<10 mm) adenomi tubulari Piccolo (<10 mm) polipo sessile serrato senza displasia Polipi ad alto rischio6 3-10 adenomi tubulari Adenoma tubulare o polipo serrato >=10 mm Adenoma con caratteristiche villose o displasia di grado elevato Polipo sessile serrato con displasia citologica Adenoma serrato tradizionale Altre circostanze6 Più di 10 adenomi Sindrome poliposica serrata* In seguito ad asportazione per via endoscopica piecemeal di un grosso (>15 mm) adenoma sessile o polipo serrato Intervallo di follow-up 10 anni 10 anni 5-10 anni 5 anni Figura 1. Polipo iperplastico 3 anni <3 anni Un anno Prendere in considerazione un nuovo esame entro meno di un anno se esistono dubbi sulla presenza un residuo del polipo In seguito a resezione a scopo cura- Un anno dopo la retivo di un carcinoma colorettale12 sezione, e successivamente 3 e 5 anni in presenza di risultati normali * Criteri per la diagnosi di sindrome da poliposi serrata: Almeno 5 polipi serrati prossimali al colon sigmoideo, con almeno 2 polipi di dimensioni superiori a 10 mm; qualsiasi polipo serrato prossimale al colon sigmoideo in presenza di storia familiare di sindrome da poliposi serrata; più di 20 polipi serrati di qualsiasi dimensione in tutto il colon. Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 6, 8 e 12 Figura 2. Adenoma tubulare (peduncolato) Figura 3. Adenoma tubulare (sessile) i polipi sessili serrati necessitano di una precoce colonscopia di follow-up; sono associate ad un rischio più elevato di evoluzione in un carcinoma le lesioni con segni citologici di displasia, le lesioni di dimensioni superiori o pari a 10 mm, o con una localizzazione prossimale al colon sigmoideo.6 Sorveglianza colonscopica dopo una polipectomia I pazienti con adenomi hanno maggiori probabilità di presentare ulteriori adenomi o un carcinoma colorettale in occasione di successivi esami.6 Il fol17 - febbraio 2016 - Minuti MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 19 Figura 6. Polipo sessile serrato Figura 4. Adenoma tubulo-villoso Figura 5. Adenoma tubulare con displasia di grado elevato Figura 7. Adenoma serrato tradizionale low-up endoscopico di pazienti con adenomi viene definito sorveglianza colonscopica. L’intervallo di sorveglianza dipende dalla presenza di adenomi a basso rischio o ad alto rischio.6 di dimensioni inferiori a 10 mm.20 Polipi a basso rischio I polipi a basso rischio comprendono i casi con 12 piccoli (meno di 10 mm) adenomi tubulari o polipi serrati senza displasia citologica. I pazienti con adenomi tubulari a basso rischio devono sottoporsi ad una nuova colonscopia entro 5-10 anni. Le evidenze disponibili suggeriscono che in pazienti con adenomi tubulari a basso rischio sia ragionevole adottare un intervallo di sorveglianza superiore a 5 anni; appare tuttavia prudente un intervallo di sorveglianza di 5 anni nei casi in cui la preparazione del colon all’esame colonscopico non sia stata adeguata, oppure nei casi in cui, durante la colonscopia, non sia stato possibile visualizzare il cieco.17,18,21,22 La ripetizione della colonscopia dopo 5 anni è indicata nei pazienti con polipi serrati non-displasici Polipi ad alto rischio I polipi ad alto rischio comprendono i seguenti casi: 3-10 adenomi tubulari identificati durante un singolo esame colonscopico; almeno un adenoma tubulare o polipo serrato di dimensioni superiori o pari a 10 mm; almeno un adenoma con caratteristiche villose o displasia di grado elevato; un polipo sessile serrato con displasia; un adenoma serrato tradizionale. In presenza di polipi ad alto rischio la sorveglianza colonscopica è consigliata a 3 anni.6,17,18 La U.S. Multy-Society Task Force consiglia, in alcune situazioni, una sorveglianza colonscopica prima di 3 anni. L’indicazione riguarda ad esempio pazienti con più di 10 adenomi sincroni. L’esame per la mutazione MUTYH o il consulto di un genetista vanno presi in considerazione per valutare la presenza di una poliposi associata a MUTYH, malattia genetica autosomica recessiva associata ad un aumento del rischio di sviluppare un carcinoma colorettale.23 19 - febbraio 2016 - Minuti MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 21 Colonscopie di sorveglianza Colonscopia iniziale Polipo/i a basso rischio Polipo/i ad alto rischio 5-10 anni (adenomi) 5 anni (serrati) 3 anni Prima colonscopia di sorveglianza Prima colonscopia di sorveglianza Nessun adenoma Polipo/i a basso rischio Polipo/i ad alto rischio Nessun adenoma Polipo/i a basso rischio Polipo/i ad alto rischio 10 anni 5 anni 3 anni 5 anni 5 anni 3 anni Seconda colonscopia di sorveglianza Seconda colonscopia di sorveglianza NOTA: A basso rischio = 1-2 adenomi tubulari (<10 mm) o polipi sessili serrati (<10 mm) senza displasia; ad alto rischio = 3-10 adenomi, adenomi tubulari o polipi serrati >=10 mm, adenoma con caratteristiche villose o displasia di grado elevato, polipo sessile serrato con displasia citologica, o adenoma serrato tradizionale Figura 8. Algoritmo per le colonscopie di sorveglianza La U.S. Multi-Society Task Force ha pubblicato delle linee-guida sulla valutazione genetica ed il trattamento di pazienti con malattia di Lynch, condizione a trasmissione autosomica dominante che rappresenta la causa più frequente di carcinoma colorettale trasmesso per via genetica.24 A causa del rischio significativo di sviluppare un carcinoma, i pazienti con diagnosi di sindrome da poliposi serrata vanno sottoposti a sorveglianza colonscopica dopo un anno.6,25 Nei casi in cui esistono dubbi di resezione incompleta di un grosso (dimensioni superiori a 15 mm) adenoma sessile o polipo serrato, asportato mediante resezione endoscopica piecemeal, una nuova colonscopia va condotta entro meno di un anno. Una nuova colonscopia entro 2-6 mesi non è necessaria nei casi in cui l’endoscopista è certo che la resezione del polipo mediante resezione piecemeal è stata completa.6 Il secondo intervallo di sorveglianza dipende dai risultati del primo e del secondo esame colonscopico (Figura 8).6 I pazienti con una storia di adenomi a basso rischio e con un risultato negativo alla prima colonscopia di sorveglianza sono esposti ad un rischio molto basso. 6 I pazienti con adenomi ad alto rischio alla colonscopia iniziale devono invece continuare ad osservare intervalli di follow-up più brevi.26,27 Le migliori pratiche di medicina preventiva Indicazione Società scientifica proponente Non consigliare esami di screening American Geriatrics per il carcinoma della mammella Society o il carcinoma colorettale, né per il carcinoma della prostata (mediante esame dell’antigene prostata-specifico) senza prendere in considerazione l’aspettativa di vita del paziente e i rischi agli esami, i problemi associati a sovradiagnosi e/o sovratrattamento Non ripetere l’esame di screening per il American Gastroentecarcinoma colorettale (con qualsiasi rological Association metodo) per 10 anni nei casi in cui, in un paziente esposto a rischio intermedio, una colonscopia di buona qualità risulta negativa Fonte: Per maggiori informazioni sulla campagna Choosing Wisely, si veda il sito http://www.choosingwisely.org. Per le referenze bibliografiche di supporto e per accedere alle indicazioni della campagna Choosing Wisely importanti per il medico di base si veda il sito http://www.aafp.org/afp/recommendations/search.htm Qualità della colonscopia Gli intervalli consigliati per lo screening e la sorveglianza del carcinoma colorettale presuppongono un’elevata qualità dell’esame colonscopico. Esiste 21 - febbraio 2016 - Minuti Depositato presso AIFA in data 22/10/2013 MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 23 Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della forza delle evidenze): Indicazioni per la pratica clinica Indicazione clinica Livello di Referenze evidenza bibliografiche In soggetti esposti a un rischio intermedio lo screening per il carcinoma del colon deve iniziare a 50 anni A 7,9 American College of Gastroenterology consiglia di iniziare lo screening per il carcinoma del colon a 45 C 8 anni nei soggetti di razza nera Pazienti esposti a un rischio intermedio e con risultato normale alla colonscopia devono ripetere C 8 l’esame dopo 10 anni Il riscontro di polipi iperplastici di piccole dimensioni viene considerato un reperto colonscopico C 6,14 normale, e i pazienti devono ripetere la colonscopia dopo 10 anni Pazienti con 1-2 piccoli (<10 mm) adenomi tubulari devono ripetere la colonscopia dopo 5-10 anni C 6,17,18,21,22 Pazienti con piccoli (<10 mm) polipi serrati senza displasia devono ripetere la colonscopia dopo 5 anni C 6,20 Devono ripetere la colonscopia dopo 3 anni i pazienti con 3-10 adenomi tubulari, un adenoma C 6,17,18 tubulare o un polipo serrato >=10 mm, un adenoma con caratteristiche villose e displasia di grado elevato, un polipo sessile serrato con displasia citologica, o un adenoma serrato tradizionale A = Evidenza coerente, di buona qualità e orientata sul paziente; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici. Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml una relazione diretta tra gli indicatori di qualità della colonscopia ed il rischio di sviluppare un carcinoma nell’intervallo tra gli esami.28,29 Il rischio di carcinoma durante l’intervallo è più basso quando la colonscopia viene eseguita da un endoscopista esperto nell’intubazione del cieco e nella ricerca di adenomi del colon.30,31 Un endoscopista valido è in grado di raggiungere il cieco nel 95% delle colonscopie di screening che conduce, e di individuare adenomi nel 15% delle donne e nel 25% degli uomini che si sottopongono ad una colonscopia di screening dopo i 50 anni di età.28 Nei casi di insufficiente preparazione del colon alla colonscopia occorre prendere in considerazione la ripetizione dell’esame entro un anno; un’insufficiente preparazione è infatti associata a mancate diagnosi.6 La ricerca del sangue occulto nelle feci negli intervalli tra colonscopie eseguite a scopo di sorveglianza non è attualmente consigliata,6 anche se l’argomento necessita di ulteriori studi.32,33 In presenza di un risultato positivo alla ricerca del sangue occulto nelle feci la decisione se procedere o meno ad una colonscopia precoce dipende dalla qualità della colonscopia precedente. Sorveglianza dopo una diagnosi di carcinoma colorettale Quando una colonscopia evidenzia un carcinoma colorettale, prima dell’intervento chirurgico occorre esaminare la restante parte del colon, prossimalmente al carcinoma. In presenza di un carcinoma ostruttivo, per visualizzare la parte prossimale del colon occorre procedere ad una colongrafia me- diante tomografia computerizzata con mezzo di contrasto (“colonscopia virtuale”), oppure ad un clistere con bario a doppio contrasto; 3-6 mesi dopo la resezione il paziente va sottoposto ad una colonscopia. In seguito ad una resezione chirurgica del carcinoma, condotta a scopo curativo, il paziente va sottoposto a colonscopia 1, 3 e 5 anni dopo la colonscopia iniziale; l’indicazione vale se i risultati di queste colonscopie di sorveglianza sono normali.12 Dopo l’esame condotto ad un anno l’intervallo tra le colonscopie successive può essere ridotto in base ai reperti adenomatosi, oppure in presenza di cause ereditarie di carcinoma del colon. Aderenza alle linee-guida L’aderenza alle linee-guida riguardanti la sorveglianza colonscopica è variabile, e sono stati descritti casi di eccessiva utilizzazione dell’esame in gruppi a basso rischio e di ipo-utilizzazione in gruppi ad alto rischio.34 L’osservanza di linee-guida basate su evidenze riduce i costi ed i rischi associati a procedure non necessarie, e consente di prevenire i carcinomi in soggetti ad alto rischio. La campagna Choosing Wisely ha l’obiettivo di promuovere il colloquio tra medico e paziente, e di aiutare quest’ultimo a scegliere un trattamento supportato da evidenze, che non contenga duplicati di esami o procedure, che sia libero da pericoli ed effettivamente necessario.35 La campagna Choosing Wisely promossa da American Gastroenterological Association sconsiglia la ripetizione di esami di screening (con qualsiasi metodo) per 10 anni dopo un esame 23 - febbraio 2016 - Minuti 7 MINUTI 221_Layout 1 08/02/16 11:38 Pagina 25 colonscopico negativo, e sconsiglia inoltre, in pazienti asintomatici, l’esecuzione di esami di screening prima che siano trascorsi 5 anni dall’asportazione di un adenoma a basso rischio.36 Fonti dei dati: È stata condotta una ricerca bibliografica su PubMed (Clinical Queries) utilizzando le parole chiave colonic carcinoma, colonic neoplasms, colonscopy, colorectal neoplasms. La ricerca ha riguardato meta-analisi, studi randomizzati e controllati, studi controllati, review. Sono state condotte inoltre ricerche utilizzando Essential Evidence Plus, il database Cochrane, National Guideline Clearinghouse, Trip Database, DynaMed, Agency for Healthcare Research and Quality. Date di esecuzione delle ricerche: 2 novembre 2013, 4 ottobre 2014. Le opinioni espresse nel presente articolo sono degli autori e non rappresentano la posizione ufficiale di Department of the Army, Department of Defense, Governo degli Stati Uniti. Gli autori Il Dr. Matthew W. Short è il Direttore di Transitional Year Program, Family Medicine Colonscopy Fellowship, e Associate Director of Medical Education, Madigan Army Medical Center, di Tacoma, Washington (Stati Uniti). Il Dr. Miles C. Layton è endoscopista, medico di famiglia e docente presso Family Medicine Residency Program, Martin Army Community Hospital, di Fort Benning, Georgia. Bibliografia 1. Siegel R, Ma J, Zou Z, Jemal A. 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