Icgeb, 6 milioni di dollari da Bill Gates

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Icgeb, 6 milioni di dollari da Bill Gates
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Trieste cronaca
IL PICCOLO VENERDÌ 9 NOVEMBRE 2012
Icgeb, 6 milioni di dollari da Bill Gates
La Fondazione del creatore di Microsoft dona al Centro altri fondi per aiutare l’Africa nello sviluppo di biotecnologie agricole
di Donatella Tretjak
Tre più sei. Milioni di dollari.
Mittente, la Fondazione Bill e
Melinda Gates creata dall’inventore di Microsoft. Destinatario, il
Centro per l’ingegneria genetica
e le biotecnologie di Trieste. Insomma, l’Icgeb raddoppia: nel
2008 aveva già ottenuto un finanziamento per lo sviluppo di
un vaccino contro la malaria e la
formazione dei ricercatori per la
biosicurezza delle biotecnologie
agrarie; questa volta di tratta di
oltre 6 milioni di dollari per un
progetto mirato specificamente
ai Paesi dell’Africa sub-sahariana (Burkina Faso, Ghana, Tanzania, Etiopia, Nigeria e Uganda) e
mirato, soprattutto e di nuovo,
alla sicurezza in tema di organismi geneticamente modificati.
In sintesi, il personale del Centro che opera sì a Trieste ma anche a Città del Capo, in Sudafrica, dovrà occuparsi della formazione perché quegli Stati sappiano sviluppare, eventualmente,
ogm tanto efficaci quanto sicuri.
«Non è una boccata d’ossigeno, è un’enorme boccata d’ossigeno per noi – spiega Decio Ripandelli, direttore delle relazioni internazionali dell’Icgeb –.
Certo non copriamo le difficoltà
su altri fronti, però ci dà visibilità, testimonia la credibilità internazionale del Centro e la sua
unicità in questo settore raggiunte grazie a un approccio basato esclusivamente su valuta-
LA SCHEDA
Un patrimonio da 28 miliardi di dollari
È la Fondazione più grande al
mondo e con il suo patrimonio di
28 miliardi di dollari è
decisamente la più “ricca” oltre
che tra le più importanti nel
campo della ricerca medica.
Creata nel gennaio del 2000 da
Bill Gates e da sua moglie
Melinda French, è attiva
soprattutto nella lotta all’Aids e
alla malaria; e in generale nel
miglioramento delle condizioni
di vita nel Terzo mondo con un
occhio tutto particolare
all’educazione. Finanziando
vaccini e profilassi - tanto per
citare qualche esempio - contro
l’epatite B, il morbillo, la febbre
gialla piuttosto che la
poliomelite, si è calcolato che la
Fondazione abbia salvato le vite
di quasi 6 milioni di persone:
tanto per fare un altro esempio,
un numero pari alla popolazione
del Lazio. Morale: con un
semplice vaccino siamo scesi da
20 milioni di bambini morti ogni
anno a poco più di otto milioni.
Ad ogni modo Bill Gates, il cui
patrimonio comunque (almeno
secondo Forbes) si attesta sugli
80 miliardi di dollari, non solo
finanzia ma pure sprona altri
facoltosi personaggi a fare
altrettanto: George Lukas e Mark
Zuckerberg hanno sposato le
cause del guru di Microsoft
investendo nella Fondazione
Gates o creandone di nuove (il
“papà” di Facebook ha donato da
poco 100 milioni di dollari alle
scuole attraverso Gates).
E adesso questo nuovo
investimento a Trieste, al Centro
di ingegneria genetica, che
consolida i rapporti tra la
Fondazione americana e la
nostra città.
pletare il lavoro che l’Icgeb sta
già svolgendo nel settore della
biosicurezza espandendo il suo
raggio di azione globale».
E se per i funzionari verranno
organizzati degli stage per agevolare lo scambio di esperienze
e competenze in Paesi dove il
quadro legislativo è più avanzato (leggi Canada e Australia)
mentre per scienziati e rappre-
sentanti delle autorità nazionali
competenti in materia di ogm
saranno promossi dei corsi di
formazione teorici e pratici, per i
giovani, invece, saranno bandite oltre 20 borse di studio perché
possano partecipare a un master biennale studiato ad hoc
con la collaborazione di prestigiose università internazionali.
Melinda e Bill Gates in Africa: la Fondazione che porta il loro nome ha appena destinato 6 milioni di dollari all’Icgeb
zioni di carattere scientifico. E
se la Fondazione Gates ha raddoppiato il finanziamento - aggiunge soddisfatto - beh, allora
vuol dire che abbiamo svolto un
buon lavoro».
Dunque, al centro di tutto ci
sono le biotecnologie agricole:
bisogna regolarne l’utilizzo e
per questo occorrono programmi di formazione riservati a stu-
denti ma anche ai funzionari governativi di quei Paesi sub-sahariani (dove cioè l’agricoltura potrebbe essere fonte di ricchezza,
al contrario del nord Africa dove
la scelta di sviluppo fatta è di tipo economico) in cui c’è già una
capacità scientifica elevata (che
significa rispetto della salute e
dell’ambiente) ed esiste già una
sorta di embrione legislativo
sull’argomento. «Con il progetto
- annota Ripandelli - diamo ai
governi gli strumenti perché le
decisioni vengano adottate su
base scientifica, consapevolmente. Nulla di più. L’approccio
del Centro – afferma ancora Ripandelli - è da sempre mirato alla promozione dell’uso sicuro e
sostenibile delle biotecnologie:
in questo modo andiamo a com-
©RIPRODUZIONERISERVATA
Dottori di famiglia: «Snobbati dai colleghi»
Convenzione
Provincia-Ass
a favore del 118 Polemica sulle Giornate mediche per l’assenza di relatori della categoria. Il presidente: «Fatti nostri»
Raggiungere il più rapidamente
possibile il luogo dell’intervento
per i mezzi del soccorso sanitario è fondamentale. Da oggi, le
unità del 118 locale avranno un
moderno strumento tecnologico in più, utile soprattutto
sull’altipiano, dove non sempre
è facile individuare l’area da raggiungere: l’Azienda sanitaria
avrà libero accesso al motore
grafico predisposto dalla Provincia. Va in questa direzione la
convenzione firmata fra Provincia e Ass, rappresentate dalla
presidente Maria Teresa Bassa
Poropat e dal direttore Fabio Samani, presenti l’assessore Vittorio Zollia e il dirigente della Provincia, Pierpaolo Olla. «Da tempo usiamo un programma cui
possono essere sovrapposti alcuni fra gli strati informativi concessi dalla Regione – ha detto
Zollia – perciò l’Ass, potendo accedervi direttamente, avrà facilità a individuare i numeri civici
di tutti i Comuni della provincia,
i piani regolatori, gli immobili di
proprietà provinciale, gli itinerari del trasporto pubblico». «La
convenzione serve a migliorare
l'assistenza sanitaria - ha detto
Bassa Poropat - faciliterà l'individuazione delle destinazioni.
Strumento flessibile, lo potremo
migliorare costantemente». A
breve entreranno nel sistema
anche i Comuni di Muggia e Duino Aurisina. Fabio Samani, direttore generale dell’Ass, ha evidenziato che «già operiamo come se
fossimo all’interno di un'area
metropolitana, perciò l'amministrazione provinciale è il nostro
partner ideale. Il significato di
questa collaborazione sta nel fatto che potremo dare risposte ancor più puntuali e rapide».
Ugo Salvini
Ignorati, arrabbiati. Il più importante convegno medico della città, organizzato dalla più importante associazione, è accusato di
aver calpestato una categoria
fondamentale, i medici di medicina generale. «La sanità tra presente e futuro: aspetti organizzativi, formativi, diagnostici e terapeutici” è il titolo della ben 66.a
edizione delle Giornate mediche triestine che si svolgono oggi e domani nell’aula magna
dell’ospedale di Cattinara, organizzate come sempre dall’Associazione medica triestina, di cui
ora è presidente Alessandro Cosenzi, direttore di un reparto medico all’ospedale San Polo di
Monfalcone.
Una durissima lettera di pro-
testa è stata l’altro giorno inoltrata a tutti, Azienda sanitaria e
Ordine dei medici compreso (il
cui presidente Claudio Pandullo
è nel consiglio direttivo dell’Amt
ed è tra i relatori al congresso).
Un po’ addolcita, ieri, per tentativi di mediazione che sono intercorsi. Ma non modificata. A
protestare ufficialmente è stata
la Società italiana di medicina
generale (Simg), con il presidente provinciale Maurizio Pagan e
i consiglieri Olivia Giannini, Doriano Battigelli, Rita Leprini.
Al convegno, cui partecipa anche Paolo Zamboni, l’ormai celebre medico dell’Università di
Ferrara secondo cui un intervento di angioplastica potrebbe dare sollievo e speranze ai malati
Giornate mediche al via a Cattinara
di sclerosi multipla, parlano medici ospedalieri e universitari,
protesta la Simg, opponendo il
fatto che la medicina del territorio è il perno dell’integrazione
socio-sanitaria, che mentre il
ministro Balduzzi vara riforme
per gli studi di medici di famiglia
aperti 24 ore, proprio su riforme
e organizzazione non si interpella la «medicina generale - dice la
nota - che è una disciplina accademica e scientifica». Una
“svista”, concedono infine i dottori. Sperando che “non si ripeta”.
«L’Amt è sempre stata una
“casa comune”, invece siamo
vittime di una visione schizofrenica “ospedale-università”» redarguisce Doriano Battigelli.
«Lasciar fuori mezza sanità regionale in mezzo a “spending review”, riforme nazionali e regionali semplicemente non è logico» sottolinea il presidente provinciale della Simg, Maurizio Pagan. Pandullo, destinatario delle
proteste e presidente dell’Ordi-
conferenza nazionale dell’oms
Porto, il sorvegliato speciale per la sicurezza
Azienda sanitaria e altri enti “in rete” per monitorare spazi e aziende: calati gli incidenti gravi
Il convegno alla Marittima
L’idea prende forma quattro
anni fa, dopo un gravissimo incidente che coinvolge un giovane lavoratore del porto.
L’obiettivo è migliorare la prevenzione in quell’area e presidiare la sicurezza degli operatori portuali: un compito delicato in una realtà in cui s’intrecciano aziende e lavorazioni complesse e in cui interagiscono più enti e amministrazioni. Ma grazie all’impegno
comune nell’arco di un anno
vede la luce, sotto l’egida della
Prefettura di Trieste, un Coordinamento degli organi ispettivi che coinvolge Autorità por-
tuale e marittima, Azienda per
i Servizi Sanitari n.1 Triestina,
Vigili del fuoco, Direzione territoriale del lavoro, Inps, Inail e
Uffici di sanità marittima aerea
e di frontiera. Una realtà che,
anche attraverso un apposito
ufficio allestito nell’area portuale, ottimizza i controlli e la
vigilanza tanto da rappresentare oggi una delle esperienze di
punta a livello nazionale.
E’ una delle tante buone pratiche in sanità presentate ieri
alla Marittima nella XV Conferenza nazionale Hph-Health
Promoting Hospital & Health
Services, la rete internazionale
per la promozione della salute
voluta dall’Oms-Organizzazione mondiale della sanità. Al
centro dell’incontro, realizzato
fra gli altri dall’Ass triestina e
dall’Ass 2 Isontina che è Centro di coordinamento della rete regionale Hph & Hs, le migliori progettualità improntate
alle alleanze con i partner territoriali.
Quella del porto è per molti
versi una sperimentazione modello. «Si tratta di una delle tante esperienze realizzate a Trieste – sottolinea il direttore generale dell’Azienda sanitaria
Fabio Samani – che dimostra
ne, ha cercato di ottenere per i
dottori due parole di presenza .
Ma non è la stessa cosa.
«Per me il caso è chiuso - risponde il presidente dell’Associazione medica triestina Alessandro Cosenzi -, noi il convegno lo abbiamo fatto a beneficio
di tutti, guai se ogni medico dicesse “devo esserci anch’io”. Alla Simg nessuno dice che cosa fare, e così anche noi, come ogni
altra società scientifica, non vogliamo che qualcuno venga a
dirci cosa e come dobbiamo organizzare. Peraltro - aggiunge
Cosenzi - un medico di famiglia
è stato presidente dell’Amt, e
ora è vicepresidente, e ci sono altri rappresentanti della sanità
territoriale».
(g. z.)
come la strategia di rete e il
coinvolgimento di altri soggetti del territorio possono produrre risultati di grande rilievo
per la tutela della salute».
«I dati dell’attività in porto –
spiega infatti Paolo Toffanin,
responsabile della prevenzione e vigilanza in quell’area – ci
mostrano che dal 2009 a oggi i
sopralluoghi sono quasi raddoppiati così come gli interventi di assistenza alle aziende
e che è aumentato anche il numero delle imprese vigilate». E
mentre aumenta la resa delle
ore lavorate, c’è una costante
diminuzione degli incidenti
più gravi.
Per il lavoro “in rete” premiate ieri anche due due altre
esperienze triestine: le Microaree nei quartieri e l’Educazione ambientale specie per i ragazzi.