Icgeb, 6 milioni di dollari da Bill Gates
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Icgeb, 6 milioni di dollari da Bill Gates
26 Trieste cronaca IL PICCOLO VENERDÌ 9 NOVEMBRE 2012 Icgeb, 6 milioni di dollari da Bill Gates La Fondazione del creatore di Microsoft dona al Centro altri fondi per aiutare l’Africa nello sviluppo di biotecnologie agricole di Donatella Tretjak Tre più sei. Milioni di dollari. Mittente, la Fondazione Bill e Melinda Gates creata dall’inventore di Microsoft. Destinatario, il Centro per l’ingegneria genetica e le biotecnologie di Trieste. Insomma, l’Icgeb raddoppia: nel 2008 aveva già ottenuto un finanziamento per lo sviluppo di un vaccino contro la malaria e la formazione dei ricercatori per la biosicurezza delle biotecnologie agrarie; questa volta di tratta di oltre 6 milioni di dollari per un progetto mirato specificamente ai Paesi dell’Africa sub-sahariana (Burkina Faso, Ghana, Tanzania, Etiopia, Nigeria e Uganda) e mirato, soprattutto e di nuovo, alla sicurezza in tema di organismi geneticamente modificati. In sintesi, il personale del Centro che opera sì a Trieste ma anche a Città del Capo, in Sudafrica, dovrà occuparsi della formazione perché quegli Stati sappiano sviluppare, eventualmente, ogm tanto efficaci quanto sicuri. «Non è una boccata d’ossigeno, è un’enorme boccata d’ossigeno per noi – spiega Decio Ripandelli, direttore delle relazioni internazionali dell’Icgeb –. Certo non copriamo le difficoltà su altri fronti, però ci dà visibilità, testimonia la credibilità internazionale del Centro e la sua unicità in questo settore raggiunte grazie a un approccio basato esclusivamente su valuta- LA SCHEDA Un patrimonio da 28 miliardi di dollari È la Fondazione più grande al mondo e con il suo patrimonio di 28 miliardi di dollari è decisamente la più “ricca” oltre che tra le più importanti nel campo della ricerca medica. Creata nel gennaio del 2000 da Bill Gates e da sua moglie Melinda French, è attiva soprattutto nella lotta all’Aids e alla malaria; e in generale nel miglioramento delle condizioni di vita nel Terzo mondo con un occhio tutto particolare all’educazione. Finanziando vaccini e profilassi - tanto per citare qualche esempio - contro l’epatite B, il morbillo, la febbre gialla piuttosto che la poliomelite, si è calcolato che la Fondazione abbia salvato le vite di quasi 6 milioni di persone: tanto per fare un altro esempio, un numero pari alla popolazione del Lazio. Morale: con un semplice vaccino siamo scesi da 20 milioni di bambini morti ogni anno a poco più di otto milioni. Ad ogni modo Bill Gates, il cui patrimonio comunque (almeno secondo Forbes) si attesta sugli 80 miliardi di dollari, non solo finanzia ma pure sprona altri facoltosi personaggi a fare altrettanto: George Lukas e Mark Zuckerberg hanno sposato le cause del guru di Microsoft investendo nella Fondazione Gates o creandone di nuove (il “papà” di Facebook ha donato da poco 100 milioni di dollari alle scuole attraverso Gates). E adesso questo nuovo investimento a Trieste, al Centro di ingegneria genetica, che consolida i rapporti tra la Fondazione americana e la nostra città. pletare il lavoro che l’Icgeb sta già svolgendo nel settore della biosicurezza espandendo il suo raggio di azione globale». E se per i funzionari verranno organizzati degli stage per agevolare lo scambio di esperienze e competenze in Paesi dove il quadro legislativo è più avanzato (leggi Canada e Australia) mentre per scienziati e rappre- sentanti delle autorità nazionali competenti in materia di ogm saranno promossi dei corsi di formazione teorici e pratici, per i giovani, invece, saranno bandite oltre 20 borse di studio perché possano partecipare a un master biennale studiato ad hoc con la collaborazione di prestigiose università internazionali. Melinda e Bill Gates in Africa: la Fondazione che porta il loro nome ha appena destinato 6 milioni di dollari all’Icgeb zioni di carattere scientifico. E se la Fondazione Gates ha raddoppiato il finanziamento - aggiunge soddisfatto - beh, allora vuol dire che abbiamo svolto un buon lavoro». Dunque, al centro di tutto ci sono le biotecnologie agricole: bisogna regolarne l’utilizzo e per questo occorrono programmi di formazione riservati a stu- denti ma anche ai funzionari governativi di quei Paesi sub-sahariani (dove cioè l’agricoltura potrebbe essere fonte di ricchezza, al contrario del nord Africa dove la scelta di sviluppo fatta è di tipo economico) in cui c’è già una capacità scientifica elevata (che significa rispetto della salute e dell’ambiente) ed esiste già una sorta di embrione legislativo sull’argomento. «Con il progetto - annota Ripandelli - diamo ai governi gli strumenti perché le decisioni vengano adottate su base scientifica, consapevolmente. Nulla di più. L’approccio del Centro – afferma ancora Ripandelli - è da sempre mirato alla promozione dell’uso sicuro e sostenibile delle biotecnologie: in questo modo andiamo a com- ©RIPRODUZIONERISERVATA Dottori di famiglia: «Snobbati dai colleghi» Convenzione Provincia-Ass a favore del 118 Polemica sulle Giornate mediche per l’assenza di relatori della categoria. Il presidente: «Fatti nostri» Raggiungere il più rapidamente possibile il luogo dell’intervento per i mezzi del soccorso sanitario è fondamentale. Da oggi, le unità del 118 locale avranno un moderno strumento tecnologico in più, utile soprattutto sull’altipiano, dove non sempre è facile individuare l’area da raggiungere: l’Azienda sanitaria avrà libero accesso al motore grafico predisposto dalla Provincia. Va in questa direzione la convenzione firmata fra Provincia e Ass, rappresentate dalla presidente Maria Teresa Bassa Poropat e dal direttore Fabio Samani, presenti l’assessore Vittorio Zollia e il dirigente della Provincia, Pierpaolo Olla. «Da tempo usiamo un programma cui possono essere sovrapposti alcuni fra gli strati informativi concessi dalla Regione – ha detto Zollia – perciò l’Ass, potendo accedervi direttamente, avrà facilità a individuare i numeri civici di tutti i Comuni della provincia, i piani regolatori, gli immobili di proprietà provinciale, gli itinerari del trasporto pubblico». «La convenzione serve a migliorare l'assistenza sanitaria - ha detto Bassa Poropat - faciliterà l'individuazione delle destinazioni. Strumento flessibile, lo potremo migliorare costantemente». A breve entreranno nel sistema anche i Comuni di Muggia e Duino Aurisina. Fabio Samani, direttore generale dell’Ass, ha evidenziato che «già operiamo come se fossimo all’interno di un'area metropolitana, perciò l'amministrazione provinciale è il nostro partner ideale. Il significato di questa collaborazione sta nel fatto che potremo dare risposte ancor più puntuali e rapide». Ugo Salvini Ignorati, arrabbiati. Il più importante convegno medico della città, organizzato dalla più importante associazione, è accusato di aver calpestato una categoria fondamentale, i medici di medicina generale. «La sanità tra presente e futuro: aspetti organizzativi, formativi, diagnostici e terapeutici” è il titolo della ben 66.a edizione delle Giornate mediche triestine che si svolgono oggi e domani nell’aula magna dell’ospedale di Cattinara, organizzate come sempre dall’Associazione medica triestina, di cui ora è presidente Alessandro Cosenzi, direttore di un reparto medico all’ospedale San Polo di Monfalcone. Una durissima lettera di pro- testa è stata l’altro giorno inoltrata a tutti, Azienda sanitaria e Ordine dei medici compreso (il cui presidente Claudio Pandullo è nel consiglio direttivo dell’Amt ed è tra i relatori al congresso). Un po’ addolcita, ieri, per tentativi di mediazione che sono intercorsi. Ma non modificata. A protestare ufficialmente è stata la Società italiana di medicina generale (Simg), con il presidente provinciale Maurizio Pagan e i consiglieri Olivia Giannini, Doriano Battigelli, Rita Leprini. Al convegno, cui partecipa anche Paolo Zamboni, l’ormai celebre medico dell’Università di Ferrara secondo cui un intervento di angioplastica potrebbe dare sollievo e speranze ai malati Giornate mediche al via a Cattinara di sclerosi multipla, parlano medici ospedalieri e universitari, protesta la Simg, opponendo il fatto che la medicina del territorio è il perno dell’integrazione socio-sanitaria, che mentre il ministro Balduzzi vara riforme per gli studi di medici di famiglia aperti 24 ore, proprio su riforme e organizzazione non si interpella la «medicina generale - dice la nota - che è una disciplina accademica e scientifica». Una “svista”, concedono infine i dottori. Sperando che “non si ripeta”. «L’Amt è sempre stata una “casa comune”, invece siamo vittime di una visione schizofrenica “ospedale-università”» redarguisce Doriano Battigelli. «Lasciar fuori mezza sanità regionale in mezzo a “spending review”, riforme nazionali e regionali semplicemente non è logico» sottolinea il presidente provinciale della Simg, Maurizio Pagan. Pandullo, destinatario delle proteste e presidente dell’Ordi- conferenza nazionale dell’oms Porto, il sorvegliato speciale per la sicurezza Azienda sanitaria e altri enti “in rete” per monitorare spazi e aziende: calati gli incidenti gravi Il convegno alla Marittima L’idea prende forma quattro anni fa, dopo un gravissimo incidente che coinvolge un giovane lavoratore del porto. L’obiettivo è migliorare la prevenzione in quell’area e presidiare la sicurezza degli operatori portuali: un compito delicato in una realtà in cui s’intrecciano aziende e lavorazioni complesse e in cui interagiscono più enti e amministrazioni. Ma grazie all’impegno comune nell’arco di un anno vede la luce, sotto l’egida della Prefettura di Trieste, un Coordinamento degli organi ispettivi che coinvolge Autorità por- tuale e marittima, Azienda per i Servizi Sanitari n.1 Triestina, Vigili del fuoco, Direzione territoriale del lavoro, Inps, Inail e Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera. Una realtà che, anche attraverso un apposito ufficio allestito nell’area portuale, ottimizza i controlli e la vigilanza tanto da rappresentare oggi una delle esperienze di punta a livello nazionale. E’ una delle tante buone pratiche in sanità presentate ieri alla Marittima nella XV Conferenza nazionale Hph-Health Promoting Hospital & Health Services, la rete internazionale per la promozione della salute voluta dall’Oms-Organizzazione mondiale della sanità. Al centro dell’incontro, realizzato fra gli altri dall’Ass triestina e dall’Ass 2 Isontina che è Centro di coordinamento della rete regionale Hph & Hs, le migliori progettualità improntate alle alleanze con i partner territoriali. Quella del porto è per molti versi una sperimentazione modello. «Si tratta di una delle tante esperienze realizzate a Trieste – sottolinea il direttore generale dell’Azienda sanitaria Fabio Samani – che dimostra ne, ha cercato di ottenere per i dottori due parole di presenza . Ma non è la stessa cosa. «Per me il caso è chiuso - risponde il presidente dell’Associazione medica triestina Alessandro Cosenzi -, noi il convegno lo abbiamo fatto a beneficio di tutti, guai se ogni medico dicesse “devo esserci anch’io”. Alla Simg nessuno dice che cosa fare, e così anche noi, come ogni altra società scientifica, non vogliamo che qualcuno venga a dirci cosa e come dobbiamo organizzare. Peraltro - aggiunge Cosenzi - un medico di famiglia è stato presidente dell’Amt, e ora è vicepresidente, e ci sono altri rappresentanti della sanità territoriale». (g. z.) come la strategia di rete e il coinvolgimento di altri soggetti del territorio possono produrre risultati di grande rilievo per la tutela della salute». «I dati dell’attività in porto – spiega infatti Paolo Toffanin, responsabile della prevenzione e vigilanza in quell’area – ci mostrano che dal 2009 a oggi i sopralluoghi sono quasi raddoppiati così come gli interventi di assistenza alle aziende e che è aumentato anche il numero delle imprese vigilate». E mentre aumenta la resa delle ore lavorate, c’è una costante diminuzione degli incidenti più gravi. Per il lavoro “in rete” premiate ieri anche due due altre esperienze triestine: le Microaree nei quartieri e l’Educazione ambientale specie per i ragazzi.