Rassegna Stampa 7 Febbraio 2017

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Rassegna Stampa 7 Febbraio 2017
07/02/2017
La Nuova di Venezia e
Mestre
pagina 24
Abusivi, morosi e "prigionieri" «Serve un intervento
immediato»
Parlamentari e sindaco in visita agli intrappolati tra i passaggi a livello della Gazzera e nei
luoghi del disagio sociale ed economico, dalle Vaschette al Circus. Brugnaro: a volte ci
vorrebbero le mazze
di Francesco Furlan Alle Vaschette di Marghera c' è l' ultimo
palazzone da tirare giù. Nelle case popolari di via Del Bosco,
quando si libera uno dei 122 appartamenti dell' Ater, non ci
vuole andare più nessuno tanto è il degrado sociale. Alla
Gazzera la periferia è un fazzoletto di terra chiuso tra due
passaggi a livello che tiene in trappola 80 famiglie, in tre
condomìni. Negli alloggi del Circus le famiglie sono 150, più di
un terzo morose, e il bilancio del 2016 sta per chiudersi con un
buco di 100 mila euro. «Situazioni che meritano interventi
mirati, ma dove ci sono ancora molte persone che hanno
voglia di prendersi cura della cosa pubblica», dice Andrea
Causin, deputato presidente della Commissione parlamentare
d' inchiesta sulle periferie che ieri, con il suo vice Roberto
Morassut (assessore all' Urbanistica a Roma con Veltroni) ha
visitato le periferie della città, in vista della relazione che dovrà
presentare al Parlamento. Con loro il sindaco Luigi Brugnaro e
mezza giunta, il deputato Michele Mognato (Pd), presidenti e rappresentanti delle Municipalità
attraversate.
Le Vaschette. È il simbolo del guado attraversato solo a metà. Alle Vaschette i vecchi palazzi del
degrado, ricettacolo di sbandati e spacciatori, sono stati abbattuti tutti, meno uno.
Pare vuoto, non lo è: c' è ancora un inquilino, in via Murialdo, che ancora non se ne vuole andare.
«L' accordo è quasi raggiunto», fanno sapere dal Comune. Poi anche l' ultimo palazzo andrà giù.
Lasciando il problema delle bonifiche dei terreni. In via Rinascita invece odora ancora di fresco la
mano di pittura data ai vecchi palazzi popolari. E alla vecchia scuola elementare San Francesco d'
Assisi, chiusa da anni, potrebbe presto arrivare una scuola di musica.
Via del Bosco. È la situazione sociale più esplosiva: anche il Comune ha alzato bandiera bianca da
tempo. Tanti casi sociali concentrati in solo grande palazzo: proprietà dell' Ater, assegnazione degli
alloggi di Ca' Farsetti. Peccato che chi vince la casa qui non ci voglia venire, per paura. E chi invece
ci abita in modo abusivo, non se ne vuole andare.
«Stando alle nostre informazioni ci sono due famiglie», spiegano dalla Municipalità di Marghera,
«che gestiscono lo smistamento e il mercato degli alloggi agli abusivi». Quanti sono abusivi su 122?
«Nessuno lo sa bene», dice Corrado Munaretto, del Comitato di via Del Bosco, «per questo
chiediamo verifiche sulla titolarità di chi li abita». Già, e chi le fa? La domanda resta sospesa. Intanto
basterebbe un po' di maggior decoro. «Che la raccolta del secco si facesse almeno tre volte a
settimana, e non due, così eviteremmo di trovarci le montagne di rifiuti all' ingresso delle case».
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Gazzera alta. «Qui è invivibile». Così i residenti prigionieri tra i due passaggi al livello accolgono la
commissione d' inchiesta e il sindaco. Più che il degrado, è l' isolamento. Tre condomìni e 80 famiglie
con l' ansia di non poter uscire di casa, con i due passaggi a livello che si abbassano di continuo. La
soluzione è una strada che scorre lungo i binari, via Gazzera Bassa, via Brendole e sbocco in via
Castellana. Intervento pubblico (Regione, per la vicina fermata della metro) e privato. Lottizzazioni
saltate negli anni neri del mercato immobiliare, e la strada è finita nel freezer. Eppure manca da
stendere solo un chilometro d' asfalto, forse lo farà la Regione, forse Cav. Ok, così l' ambulanza può
arrivare senza restare incastrata. Ma i residenti vogliono andarsene. Come? Il percorso è lungo.
«Compensazione urbanistica, come per il Passante», ipotizza Causin, sul modello delle case
espropriate per fare il Passante di Mestre.
Il Circus. Centocinquanta famiglie, cuore popolare di Chirignago. Metà appartamenti di proprietà del
Comune, e metà dell' Ater. Una decina le famiglie abusive - «Una famiglia da trent' anni», dice una
donna, mentre tutti annuiscono - circa 70 quelle che non pagano.
«Il bilancio quest' anno sarà un disastro, un buco di 100 mila euro, e la situazione sta continuando a
peggiorare». E poi i vandali: le antenne spaccata dai chi corre sui tetti, tutte le cassette della posta
incendiate, un mese fa. Le cose belle: la signora che racconta di sentirsi la custode di questo luogo.
Pulisce le scale per la dignità del posto in cui vive - dice - ma non è serva di nessuno. E poi il gruppo
dei Celestini, luogo di ritrovo dei giovani e delle famiglie del quartiere. Anche se giovani gang ci
mettono del loro.
Battibecco Brugnaro-Mognato, sull' uso delle mazze da baseball. Il sindaco, contro vandali e
criminali: «Ci vorrebbero le mazze». Mognato: «E allora che facciamo, diamo una mazza da baseball
a ogni cittadino?».
Altobello. L' esempio di un progetto di riqualificazione riuscita, grazie al contratto di quartiere che ha
trasformato il vecchio Macaé in quartiere residenziale. L' area pedonale, il centro civico, l' arredo
urbano di qualità.
[email protected].
FRANCESCO FURLAN
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07/02/2017
Corriere del Veneto
Rabbia e impegno, i volti delle periferie
Dalle Vaschette al Circus, lungo sopralluogo della commissione parlamentare
MESTRE Lungo sopralluogo a Mestre della commissione
parlamentare Periferie. Dalle Vaschette al Circus, il presidente
Andrea Causin e il suo vice Roberto Morassut hanno visitato i
luoghi più critici, incontrando associazioni locali e comitati dei
residenti, fra proteste e impegno. «I soldi dei bandi si usino
qui», ha detto Causin. Con i commissari c' era anche il sindaco
Luigi Brugnaro, a cui il gruppo di Renzo Piano ha illustrato il
progetto per l' ex scuola Edison. a pagina 10 Bertasi.
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pagina 1
07/02/2017
Corriere del Veneto
pagina 10
Periferie, il degrado e l' impegno Causin: i soldi dei bandi si
usino qui
Commissione parlamentare in sopralluogo da Marghera al Circus, tra le proteste e il lavoro
di tanti comitati. Il gruppo di Renzo Piano spiega al sindaco il progetto
MESTRE «Ogni giorno esco di casa e pulisco le scale, di qui
non posso andarmene e voglio vivere in un posto dignitoso,
non mollo, anche se poi continuano a sporcare». Al Circus di
Chirignago, da decenni i residenti «combattono» contro chi
occupa le case pubbliche sfitte e poi non contribuisce a tenere
pulite le scale condominiali, gli spicchi di verde tra i palazzoni
a semicerchio. Non è un problema del quartiere di Chirignago,
è così anche a Marghera, in via del Bosco e ad Altobello, alle
«navi». «Occupano anche i garage, in alcuni appartamenti
sono stati demoliti muri, l' incuria e lo sporco sono sotto gli
occhi di tutti, ma non possiamo dire nulla», hanno raccontato a
rotazione i residenti delle periferie di Mestre, tappa dopo tappa
nel lungo tour fatto dalla Commissione parlamentare sulle
periferie, arrivata ieri in città. Il sopralluogo è iniziato alle 14.30
alle Vaschette di Marghera ed è finito ad Altobello quando
ormai era l' ora di cena. Accompagnati dal sindaco Luigi
Brugnaro e dalla sua giunta e dall' onorevole del Pd Michele
Mognato, il presidente della commissione Andrea Causin
(Area popolare) e il suo vice Roberto Morrassut (Pd) hanno
visitato i luoghi più critici, incontrando associazioni locali e comitati dei residenti. «Ci sono situazioni
difficili ma vedo esperienze positive di cittadini che si riprendono il territorio: la signora del Circus che
pulisce le scale, le associazioni all' ex scuola Edison di Marghera con il progetto di G124 ( il gruppo di
lavoro dell' architetto senatore a vita Renzo Piano, ndr ) - ha detto Causin - purtroppo abbiamo un
problema legislativo in Italia, sulle occupazioni, sul degrado siamo all' anno zero». La commissione
periferie ha già visitato Roma, Napoli e Milano prima di arrivare a Venezia. «A Napoli e Roma le
periferie sono in mano alla criminalità, a Milano il 40 per cento dei residenti è straniero - ha spiegato qui siamo anni luce avanti, ci sono problemi di servizi e degrado. Per questo - ha sottolineato Causin,
toccando il nervo scoperto delle polemiche sui progetti in attesa di finanziamento - i bandi periferia
del governo vanno vincolati a questi usi, non si possono chiedere fondi per un cinema a Concordia,
per una stazione ferroviaria o il tribunale. I fondi vanno chiesti per questi problemi».
Il lungo viaggio negli angoli meno visibili della città ha mostrato i risultati dei lavori finanziati da Roma
a Marghera sud, dove le Vaschette, fatto salvo un condominio, sono state abbattute e i condominii
popolari lì attorno sistemati con nuovi infissi e murature. «I palazzi sono migliorati ma sono troppi gli
alloggi sfitti», ha detto un abitante. A Marghera, la delegazione ha visitato l' ex scuola Edison, il cui
recupero è stato elaborato da associazioni e G124, non senza polemiche. Domenica infatti la giunta
ha disertato la presentazione pubblica del progetto.
«Non ho ricevuto inviti, Piano lo stimo molto ma qui non si è mai visto», ha tagliato corto Brugnaro
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che di fronte alle proposte dei cittadini e di G124 di realizzare una sede per la banda musicale
scolastica, una scuola di musica, una di danza, un' area per lo sport ha chiesto: «Come si regge
questo progetto?».
«Con fondi propri delle associazioni», hanno risposto i proponenti. Quando poi, al Circus, la
Commissione e il sindaco hanno ascoltato i problemi di furti e aggressioni dell' associazione «I
Celestini», tra il serio e il faceto, Brugnaro ha detto: «Andrebbero distribuite mazze da baseball a tutti,
quest e persone vanno cacciate».
In via Gazzera alta la quantità di cittadini in attesa della commissione era notevole: qui ci sono 80
famiglie, prigioniere tra due passaggi a livello destinati ad essere chiusi quando sarà ultimata l' Sfmr.
«Una soluzione c' è già, bisogna spingere Cav e Regione a far sì che le 80 famiglie traslochino, com'
era previsto», ha detto il presidente della Municipalità Gianluca Trabucco. Il vecchio accordo con
Grandi stazioni prevedeva di demolire le case e trasferire i residenti. «Il bando periferie, ad esempio,
potrebbe dare loro un indennizzo, come è stato fatto col Passante», ha detto Causin che ora riferirà a
Roma.
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07/02/2017
Corriere del Veneto
pagina 10
Il convegno degli Architetti
Il sindaco di Cona e le dimissioni snobbate: «La periferia
siamo noi»
MESTRE Periferie da recuperare e valorizzare a Venezia ma
anche nei territori di confine, come Cona, Portogruaro o San
Donà. Ieri al Centro servizi della Città metropolitana, architetti,
tecnici e politici si sono confrontati sul tema «Declinazioni,
mappatura, strategie di recupero e sviluppo delle aree di
degrado», un convegno dell' Ordine degli architetti e della
Commissione parlamentare sulle periferie, il cui presidente
Andrea Causin (Area popolare) ha aperto i lavori: «Non
abbiamo banlieue ma situazioni di degrado da contrastare».
Anna Buzzacchi, presidente degli architetti veneziani ha
aggiunto: «L' urbanistica non ha aggiornato i suoi strumenti,
sono fermi alla visione espansiva del dopo guerra». Un j'
accuse a cui ha risposto il sindaco Luigi Brugnaro: «Sono
contrario all' urbanistica fatta coi retini (strumento usato sui
lucidi dagli architetti, ndr), l' architetto non è solo chi porta
carte in Comune.
A Marghera ad esempio non coltiveremo mai melanzane ma
servono attività - ha detto - il Piano del sindaco lo permette da
subito, voi l' avete letto? Ditelo ai vostri committenti che a
Marghera si può investire».
Brugnaro ieri ha parlato dei nuovi hotel di Mestre («Esistono caste che dicono no, poi si ricordano
che il commercio va difeso»), del Regolamento edilizio veneziano («Faceva schifo ma per riscriverlo
ci avremmo messo anni») e, in generale, della necessità di «far risorgere la città». Mai, nel suo
intervento, ha citato l' area metropolitana, di cui Brugnaro è sindaco. E a farglielo notare è stato il
sindaco di Cona Alberto Panfilio, i cui abitanti sono raddoppiati con il centro di accoglienza profughi.
«Nelle periferie sono ammassati esseri umani provenienti da altre periferie del globo», ha detto infatti
ieri. Ma il cuore del problema, ieri, era un altro.. «Brugnaro ha parlato solo di Venezia - ha detto - è
impossibile fare il sindaco di una città così importante e al contempo della Città metropolitana, io
sono la periferia degradata e dimenticata, viverci è difficile, amministrarla peggio ma mi sento
veneziano e essere veneziani è l' obiettivo della Città metropolitana». A Cona, non ci sono fondi
pubblici o privati da investire, non c' è modo per incentivare il turismo della natura. Per questo,
Panfilio aveva deciso di approfittare della legge Delrio che incentiva la fusione dei Comuni e aveva
proposto a Chioggia le proprie dimissioni. «Ho offerto le mie dimissioni per aggregare i due Comuni,
Chioggia avrebbe ricevuto la dote di 20 milioni di trasferimenti non vincolati, c' erano 30 mila euro
regionali per la fattibilità. Solo quando era ormai troppo tardi Chioggia mi ha chiesto i documenti».
(g.b.
)
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07/02/2017
La Nuova di Venezia e
Mestre
pagina 24
«Gli architetti in città non toccano palla»
Il sindaco: ma devono avere una visione sociale. Panfilio: si pensa solo a Venezia e Mestre
Riqualificare e rigenerare, creando nuovi "contenitori" ma
soprattutto nuovi contenuti: ieri mattina, nell' auditorium della
Città Metropolitana in via Forte Marghera, a Mestre, istituzioni,
professionisti e amministrazioni locali sono tornati a discutere
di periferie, sicurezza e degrado, grazie allo spunto proposto
dall' ordine degli Architetti e dall' apposita commissione d'
inchiesta della Camera dei Deputati presieduta da Andrea
Causin. All' appello hanno prontamente risposto il prefetto di
Venezia, Carlo Boffi, il questore Angelo Sanna e numerosi
primi cittadini del territorio provinciale, oltre allo stesso sindaco
Metropolitano, Luigi Brugnaro.
«In questa città gli architetti non toccano palla da troppo
tempo - ha esordito il patron di Umana, a sua volta laureato
Iuav - ma perché tornino protagonisti devono avere una
visione sociale, senza limitarsi a lavorare sui retini e a firmare
le pratiche da portare in Comune. Noi come amministrazione
stiamo lavorando giorno e notte, e non si dica che siamo noi a
bloccare i progetti: dovreste chiamarmi "Svitol", visto quanto
cerco di oliare tutti gli ingranaggi! Siamo riusciti a far arrivare a Venezia più di 740 milioni di fondi
pubblici, abbiamo attirato investimenti per la riqualificazione di via Ca' Marcello, stilato il Piano del
Sindaco e proseguito il marginamento di Marghera, e adesso l' area deve di nuovo catalizzare l'
attenzione dei principali attori nazionali e internazionali, ma sembra che non sia mai abbastanza.
Abbiamo predisposto il bando di gara per risistemare i complessi scolastici di Mirano, eppure gli
studenti hanno scioperato lo stesso».
Alle dichiarazioni di Brugnaro ha replicato Alberto Panfilio, sindaco di Cona. «Dovremmo essere qui
per discutere di tutto il territorio, ma dal sindaco Metropolitano ho sentito solo parlare di Venezia e
Mestre: evidentemente ricoprire due incarichi, entrambi tanto delicati, non è la soluzione ideale. Noi,
a Cona, siamo stati dimenticati da anni - ha proseguito Panfilio - e tra il continuo calo demografico e
le norme assurde decise a Roma, amministrare le periferie è sempre più difficile: il mio assessore all'
Urbanistica ha un compenso di 86 euro al mese, alla Città Metropolitana è stato tagliato il 25% del
bilancio (soldi che servivano per le strade, le scuole, gli edifici pubblici), la Regione ha anche
cancellato il Gruppo di Azione Locale (GAL), non abbiamo le risorse né le strutture per intercettare i
fondi europei».
Giacomo Costa.
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