Scovare e riconoscere i talenti – perché spesso vengono ignorati all
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Scovare e riconoscere i talenti – perché spesso vengono ignorati all
LA RIVISTA ONLINE PER CLIENTI AZIENDALI Ricerca Scovare e riconoscere i talenti – perché spesso vengono ignorati all’interno delle aziende? Una nuova strategia promette di ritornare al successo con maggior intuito ed efficienza, non solo trovando il talento giusto per ogni compito, ma il compito per chi ha talento! Q uesto recentissimo metodo è innovativo, creativo e a dir poco strabiliante: il direttore di una PMI nella Svizzera centrale assume giovani promettenti senza sapere esattamente come impiegarli. Solo in seguito, essi saranno adibiti alle loro varie mansioni. E solo nei campi in cui sapranno distinguersi, troveranno il proprio posto di lavoro o di formazione. «È come mettere insieme una squadra di calcio», afferma Peter Anderegg, partner dell’agenzia di selezione del personale Mercuri Urval di Zollikon. «Prima si riuniscono tutti i soggetti più dotati e poi iniziano l’allenamento. Solo in un secondo momento si vedrà chi è più adatto al ruolo di difensore piuttosto che di attaccante». Il principio di non ricercare più un talento adatto a un compito, ma un compito adatto a un talento sta già dando i propri frutti. E sono proprio idee innovative come questa ciò di cui oggi si ha bisogno: ogni anno, infatti, secondo l’andamento demografico in molti Paesi del mondo occidentale si riduce il numero degli individui in età lavorativa. Attualmente, già molte PMI svizzere devono far fronte a una grave carenza di personale specializzato. La pressione della concorrenza sul mercato del lavoro aumenta di giorno in giorno. E, parallelamente, la fedeltà dei collaboratori nei confronti dell’azienda diminuisce. Ed è proprio la generazione più giovane quella più propensa a cambiare posto di lavoro ogni due anni o ancora più spesso. In che modo è possibile contrastare queste tendenze? Dove si celano le risorse interne più dotate? In quest’ottica, sarebbe pertanto opportuno ricercare i talenti presenti all’interno della propria impresa, promuoverli e fidelizzarli a lungo termine all’azienda. Eppure, solo una PMI su dieci utilizza il metodo della valutazione individuale per identificare giovani leve qualificate. Questo principio, un tempo molto quotato, appare ormai palesemente trascurato. Come mai la ricerca, l’identificazione e la promozione dei giovani talenti non funziona più come un tempo? E cosa occorre cambiare per valorizzare i giovani più dotati all’interno della propria azienda? 02 /2015 I talenti non sono soltanto i soggetti di giovane età più qualificati, ma in generale tutti i collaboratori che contribuiscono in misura determinante al successo aziendale, e che s’impegnano a favore dell’impresa consolidandola anche per il futuro. Esattamente come nel calcio: molti titolari della squadra nazionale hanno saputo distinguersi in modesti circoli, prima di approdare nei grandi club. Le PMI sono in vantaggio rispetto ai grandi gruppi aziendali Vi sono sei criteri inequivocabili con cui è possibile identificare i giovani collaboratori più indicati a reggere il futuro dell’azienda. Davvero incomprensibile poi è il fatto che sui giovani collaboratori di grandi capacità non sussistano di fatto informazioni disponibili: le conoscenze si limitano perlopiù alla formazione scolastica, accademica e di apprendistato, all’esperienza professionale precedente e magari agli obiettivi di carriera personali. È ora di cambiare registro: tutto ciò è assolutamente insufficiente, scarso e superficiale. Per quale motivo le cosiddette “soft skills” restano sempre in secondo piano? Per i dirigenti delle PMI sarebbe molto più facile entusiasmare i talenti, se si concentrassero maggiormente sui vantaggi in termini di carriera che le PMI offrono rispetto ai grandi gruppi aziendali. I collaboratori di talento dovrebbero poter realizzare quanto prima possibile che in una PMI essi si trovano a più stretto contatto con la Direzione, e che hanno quindi la possibilità di farsi notare, applicare a sfruttare appieno le proprie capacità. 02 /2015 - Un talento deve identificarsi totalmente con i valori e i principi della propria PMI. - Un talento deve essere in grado addirittura di superare le aspettative nei suoi confronti. La ricerca dei talenti non è L’ambizione è il motore di ogni un’arte magica, ma duro lavoro carriera. - Un talento deve risultare adeguato e congeniale per un ruolo dirigenziale o altamente specializzato. In quest’ottica, le doti fondamentali risiedono nella precisione e nella scrupo«L’amara realtà è che molte losità, così come nell’iniziativa imprese non sanno assoluta- personale e in un atteggiamente quali dei loro collabo- mento propositivo. ratori sono determinanti per il successo aziendale», afferma - Un talento deve risultare l’esperto di risorse umane all’altezza del compito a cui Peter Anderegg, «poiché non aspira e “tagliato” per esso. si utilizzano con regolarità dei metodi d’indagine in grado di - Un talento è sempre compiaappurarlo». cente e dimostra di voler prodigarsi maggiormente a servizio Qualifiche specializzate o intel- dell’azienda. ligenza – da cosa dipende la scelta? - Un talento deve abbracciare e interiorizzare strategia aziendale. In che modo quindi è possibile la scoprire se i giovani hanno la stoffa giusta per occupare I giovani di talento aspirano al un ruolo chiave all’interno successo dell’azienda negli anni a venire? Ad esempio, cosa conta Chi desidera scoprire un di più: le qualifiche specialis- talento tra i giovani deve tiche o l’intelligenza in genere? essere consapevole che Che peso hanno l’ambizione e doti intellettuali, coscienziosità, propensione al lavoro la coscienziosità? in team e una sana dose di Per rispondere a questi egoismo sono i fattori chiave interrogativi esistono – unitamente all’ambizione criteri e regole ben precisi: al successo a ogni costo. Con un simile talento, anche una porzione di futuro per l’azienda sarà già garantito. Ecco perché il talent management spetta sostanzialmente ai dirigenti. Joachim Zoellner 02 /2015