29 Luglio 2015

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29 Luglio 2015
-MSGR - 14 PESARO - 1 - 29/07/15-N:
€1,20*
ANNO 137- N˚ 206
ITALIA
Pesaro
Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma
Mercoledì 29 Luglio 2015 • S. Marta di Betania
Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT
IL GIORNALE DEL MATTINO
Il set a Roma
“The Young Pope”,
Diane Keaton
sarà una suora
per Sorrentino
Tuffi iridati
Satta a pag. 25
Mei nello Sport
Storica Cagnotto:
il primo mondiale
è dal trampolino
Roma, ultima sfida per Marino
Libertà di voto
`
Caso Azzollini
dietrofront Pd
arresto in bilico
`
Antonio Calitri
Il sindaco presenta la giunta bis con 4 nuovi assessori: «Renzi mi giudichi dai fatti»
Sel fuori dalla maggioranza. Il premier: fiducia a tempo, serve la svolta in pochi mesi
La via stretta
Libia. Tobruk non riconosce la sentenza
La proroga
con prognosi
riservata
Mario Ajello
D
oveva essere una scossa. Si
è rivelato un mini rimpasto. Aspirava a rappresentare la ricucitura di un rapporto diventato quasi impossibile tra il premier e il sindaco di
Roma, e invece la nuova giunta
di Ignazio Marino ha ricevuto
soltanto una proroga a denti
stretti da parte di Matteo Renzi.
Anche il cronoprogramma proposto ieri dal sindaco a colpi di
slide non fa pensare a un tempo
lungo, ma limita la prova di rilancio in un arco di sei mesi. Ossia quelli - ormai ridotti a cinque - che questo giornale aveva
indicato come spazio per dimostrare capacità decisionale e
forza di ripartenza. Marino ha
mostrato di sapere che soltanto
sulla base dell’eventuale riuscita dei primi passi si potrà discutere del resto del tragitto.
Da parte del sindaco, della
sua giunta e del Pd romano, abbiamo assistito ieri a una dichiarazione di ottimismo della
volontà. A cui fa da controcanto il pessimismo della ragione
da parte di una città che finora
ha assistito a un elenco di buone intenzioni alle quali, purtroppo, non hanno fatto seguito i risultati. La soddisfazione
di Marino, nella presentazione
della sua nuova squadra, è stata plateale. Gli si leggeva negli
occhi e sulle labbra.
Continua a pag. 20
ROMA Il sindaco Marino presenta la sua giunta bis con
quattro nuovi assessori. Una
squadra con cui affrontare la
fase 2. Presenta una serie di
iniziative (trasporti, viabilità,
decoro, casa e rigenerazione
urbana) da mettere in campo
entro la fine dell’anno. E dice:
«Renzi mi giudichi dai fatti».
Sel resta fuori dalla maggioranza. Tanto che già «invoca
elezioni anticipate». Il premier Matteo Renzi: fiducia a
tempo, serve la svolta in pochi
mesi.
Bertoloni Meli, Conti
e Rossi alle pag. 2, 3 e 5
V
oto segreto, libertà di
coscienza per i senatori del
Pd e accorato intervento in
aula di Antonio Azzollini
(Ncd). Questi gli elementi che
oggi dovrebbero salvare il
senatore pugliese dagli arresti
domiciliari richiesti dalla
procura di Trani lo scorso
giugno per il crac da 500
milioni di euro della Casa della
Divina Provvidenza. Dopo che
la Giunta per le immunità lo
scorso 8 luglio approvò la
relazione del presidente Dario
Stefano in favore degli arresti
di Azzollini, si va verso un
ribaltamento della situazione.
A pag. 11
Il personaggio
Il pro-Tav Esposito
«Sogno l’Atac
ad alta velocità»
Simone Canettieri
S
ogna l’Atav. «E cioè l’alta velocità dell’Atac: autobus e metropolitane
che finalmente vadano
spediti, senza più scioperi a
singhiozzo».
A pag. 5
Sanità, tagli per oltre 2 miliardi
«Società, l’aliquota giù al 24%»
Decreto enti locali, ok alla stretta dopo la fiducia del Senato
`
Saif al-Islam Gheddafi al momento della cattura nel 2011 (foto AP)
Tripoli, condannato a morte
il figlio prediletto di Gheddafi
Carlo Jean
U
n tribunale di Tripoli ha condannato a morte in contumacia Saif al-Islam (che significa “Spada dell’Islam”),
secondogenito del colonnello
Muammar Gheddafi. Egli è sopravvissuto, con altri due fratelli, alla morte del padre e di altri
tre fratelli nella rivolta del 2011.
Continua a pag. 20
ROMA Il testo del maxi-emendamento al decreto enti locali su cui il governo ha ottenuto
ieri la fiducia al Senato - contiene l’annunciata stretta sulla sanità che dovrà generare risparmi per oltre 2,3 miliardi
l’anno già dal 2015. Nel mirino
in particolare le prestazioni
non necessarie: accertamenti,
visite specialistiche, ricoveri
ospedalieri. Intanto sul fronte
fiscale il premier Renzi ha dato qualche elemento sulla riduzione a beneficio delle imprese in programma per il
2017: il prelievo complessivo
sugli utili dovrebbe scendere
al 24 per cento.
Cifoni a pag. 6
L’intervento
«Il diritto alla salute va sostenuto
con le assicurazioni integrative»
Giorgio Squinzi
I
l dibattito di questi giorni
sul futuro del modello sanitario e sulla sua spesa è una
questione di primaria importanza per il Paese, per ciascuno di noi e per la nostra economia. La salute è, infatti, un
diritto inalienabile dell’uomo.
A pag. 7
Italcementi,
Pesenti vende
ai tedeschi
CAPRICORNO, VINCENTI
NEGLI AFFARI
Buongiorno, Capricorno!
Questa nel segno, oggi e
domani, è la vostra seconda
Luna di luglio. Siete in un
momento, in un periodo, in una
stagione della vostra vita, che
è davvero importante. Ma
l’odierna Luna è decisamente
più generosa di quella che
aveva aperto il mese, forma un
aspetto con Venere, segnale di
fortuna in affari-carriera,
prova che siete innamorati.
Uno spettacolo vedervi in
ginocchio davanti all’amore.
Auguri!
MILANO Il controllo di Italcementi,
che da sempre fa capo alla famiglia
Pesenti, viene ceduto a sorpresa
per oltre 1,6 miliardi al gruppo tedesco Heidelberg. «Un imprenditore sa che l’importante è garantire
lo sviluppo futuro dell’attività più
che arroccarsi nella continuità del
controllo dell’azienda», ha commentato Giampiero Pesenti. L’accordo siglato ieri prevede anche
l’assegnazione a Italmobiliare di
una quota della nuova HeidelbergCement fra il 4% e il 5,3% del capitale - tramite un aumento riservato - che corrisponde a un controvalore tra 560 e 760 milioni.
Servizio a pag. 16
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’oroscopo a pag. 33
-TRX IL:28/07/15
23:16-NOTE:
-MSGR - 20 CITTA - 2 - 29/07/15-N:R - CITTA’
2
Primo Piano
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
Marino nomina
4 nuovi assessori
«Renzi mi giudichi
da ciò che faccio»
`La nuova squadra per affrontare la fase 2. La promessa:
«In 6 mesi cambieremo la città». Sel: ormai è ostaggio del Pd
IL CASO
ROMA L’ultima chiamata per la
giunta Marino (griffata Matteo
Orfini) arriva dopo una mattinata passata a cercare una donna
da infilare in giunta (dopo una
lunga serie di «no, grazie»).
Obiettivo raggiunto alle 11.30
quando alla fine Luigina Di Liegro accetta, e si può acchittare la
Sala delle Protomoteca per la
conferenza stampa del primo pomeriggio. Inizia così la fase 2,
post Mafia Capitale, quella dell’ultima chiamata. Che sembra
avere, come il latte, anche una
data di scadenza: sei mesi. Non a
caso Marino nelle slide presenta
una serie di iniziative (trasporti,
viabilità, decoro, casa e rigenerazione urbana) da mettere in campo entro la fine dell’anno. La linea la dà la citazione di Abramo
Lincoln che accompagna la cerimonia: «La cosa migliore del futuro è che arriva un giorno alla
volta». Un modo per dire a Renzi, «inizia a giudicarci da oggi,
sui fatti». Passo dopo passo. Insomma, la teoria dei «segnali da
dare» invocata dal presidente
del Consiglio in una lettera inviata a Il Messaggero inizia a prendere forma almeno nei procla-
mi. Le distanze personali tra
«Ignazio» e «Matteo» rimangono: i due non si sono sentiti, come ammette il chirurgo dem,
nemmeno nelle ore concitate del
rimpasto. «Ma non ho mai avvertito su di me il pressing del Governo o del Pd affinché mi dimetessi», dice il sindaco, durante
una conferenza stampa molto
gremita e con claque al seguito.
LA RIPARTENZA
Il rimpasto si chiude con quattro
nuove entrate: i parlamentari
Marco Causi (Bilancio e vicesindaco) e Stefano Esposito (Trasporti), Marco Rossi Doria (Scuola e periferie) e Luigina Di Liegro
(Turismo). Tre servono a rimpiazzare i dimissionari (Nieri,
Improta e Scozzese) e una l’uscita di scena del pd Paolo Masini.
Sono passati due anni, Marino
ha cambiato così 9 pedine su 12.
IN DUE ANNI, CAMBIATE
9 PEDINE SU 12,
ADESSO IN SQUADRA
NESSUN ROMANO
«MAI SENTITO PRESSING
PER LE DIMISSIONI»
Per gli amanti dei dati anagrafici
non c’è un romano in giunta. La
radiografia politica della squadra, invece, è a trazione Pd stile
ditta, di renziano non ce n’è più
uno. Anche Sel è fuori dai giochi.
Tanto che già «invoca elezioni
anticipate». Anche se Vendola
frena un po’: «Ogni volta che Marino andrà nella direzione del
cambiamento avrà il sostegno
determinato e determinante di
Sel ma, in caso contrario, avremo le mani libere». In Aula insomma sarà un bel Vietnam con
l’ala rossa. Ma intanto il più è stato fatto: è scattata la fase 2, incerta fino alla fine. Se non nella
mente di Matteo Orfini. Anche il
sindaco ha rivendicato: «Li ho
scelti tutti io gli assessori, non
me li ha imposti il Pd». Causi ed
Esposito, in ogni caso, non lasciano i rispettivi seggi in Parlamento, mantenendo così il doppio incarico. Marino ha fatto subito squadra con i nuovi arrivati:
Esposito («E’ un tipo tosto»), Rossi Doria («Un compagno di viaggio»), Di Liegro («Ha una storia
personale simile alla mia») e
Causi, nomina controversa e dibattuta nel Pd, («L’uomo che mi
ha aiutato nel piano di rientro»).
Badando più alle cose da fare per
risollevare la Capitale dal degrado sognando le Olimpiadi del
2024, che alle polemiche a distanza con il premier. «Che non
esistono», ha detto imperturbabile il primo cittadino.
LE REAZIONI
La lettera di
Matteo Renzi
al
Messaggero
in cui chiede
al sindaco
Marino un
segnale
concreto per
Roma,
promettendo
l’impegno del
governo
Per Alfio Marchini, leader dell’opposizione in Campidoglio,
«vince la politica dello struzzo
che vuole negare la realtà». Giogia Meloni, leader di FdI: «Gli
unici romani in Campidoglio sono la Lupa e Marc’Aurelio». Il
M5S, con Di Battista, attacca:
«C’è Causi, viva la rottamazione». Ma è Sel la vera spina nel
fianco, ora. Il cannoneggiamento è partito. Solo che i vendoliani
non possono nemmeno dire:
non moriremo renziani.
Simone Canettieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vicesindaco e Bilancio/Causi
Finanza creativa e derivati
il ritorno sette anni dopo
È
palermitano, e non romano. È
il ritorno del passato in Campidoglio. O forse Marco Causi
è sempre stato qui, in qualche
spazio misterioso e nascosto da
casa degli spettri, perchè fuori dal
palazzo del Comune non si è fatto
notare granchè. Pur avendo fatto
il deputato dal 2008 con tanto di
rielezione nel febbraio del 2013.
Creatura veltroniana, ma assai
lontana dal modello, è stato assessore al Bilancio dal 2001 al 2008.
Definito l’uomo dei derivati, per
la sua dimestichezza con la finanza creativa, dimostrata dai buchi
del bilancio, Causi non ama essere descritto così. E reagisce: «I famosi derivati del Comune, che un
certo giornalismo superficiale
chiama bond, erano obbligatori».
Questo è tutto da dimostrare ma
tant’è: Causi è uno che, senza perdere aplomb o fare il gradasso,
tende a volere avere sempre ragione dall’alto della sua scienza accademica. E in questo somiglia al
suo nuovo principale: saranno
presto scintille tra vice-sindaco e
sindaco il quale è tipo da grandi
entusiasmi di partenza e rapide
dismissioni dei suoi ex protetti?
ASSOMMERÀ
AGLI INCARICHI
QUELLO DA
DEPUTATO
«È UTILE A TUTTI
SE RESTO A
MONTECITORIO»
Causi siede adesso, perchè il Pd
così ha voluto e perchè nessun altro si è fatto avanti dalla società civile, sulla poltrona di vicesindaco
e di responsabile del Bilancio da
Fase Due del sindaco Marino. Ma
continua a sedere anche - «E’ utile
per Roma lavorare anche da lì» sullo strapuntino da parlamentare. Perchè quando i paracaduti
esistono conviene non rinunciarvi. Egli si è presentato ieri con questo biglietto da visita: «Vorrei parlare del presente e del futuro, e
non del passato». Ma le sue prime
dichiarazioni sono queste: «In
questo momento stiamo pagando
gli errori della giunta Alemanno».
Non aveva appena detto di volere
guardare oltre? Sul suo sito web,
campeggia una massima di Luigi
Einaudi. Siccome Einaudi ha scritto tra l’altro «Le prediche inutili»,
è evidente che la scienza di questo
grande economista non si è rivelata utile nel fare di Causi un vero
studioso e un vero politico.
M. A.
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Ignazio Marino presenta i nuovi assessori (foto EIDON)
La doppia poltrona spacca i dem
Il caso incompatibilità è aperto
LA POLEMICA
ROMA Per Marta Leonori, allora
fresca fresca di elezione a deputata, l’incompatibilità scattò subito: per andare a fare l’assessore
della giunta di Marino si dimise
da parlamentare. «Ma sei sicura,
lasci il posto a Montecitorio per il
Campidoglio? Non ci vuoi ripensare?», le disse privatamente l’allora deputato semplice Ettore Rosato, oggi capogruppo. «No,
l’esperienza di assessore mi intriga», rispose più o meno convinta
la Leonori. Poi si capì il motivo
vero, sconosciuto alla stessa neo
deputata: l’incompatibilità fu agitata perché Leonori doveva far
posto a Marco Di Stefano, neo
adepto del Pd romano proveniente dai lidi centristi, sotto inchiesta per tangenti in seguito alle accuse della ex moglie dalla quale
ha divorziato, in dote una decina
di migliaia di preferenze, al quale
era stato promesso di diventare
deputato, ma finì primo dei non
eletti, di qui il passaggio di Marta
da Montecitorio al Campidoglio.
L’INCIAMPO
E’ proprio la questione dell’incompatibilità, il primo inciampo
della nuova giunta mariniana
rimpastata. Nel mirino dei critici
sono finiti proprio i due parlamentari entrati in giunta, Marco
Causi, deputato ex assessore di
Veltroni, e Stefano Esposito, senatore nonché membro dell’Antimafia, già scherzosamente denominato il “turco napoletano” per
quel suo far parte dei giovani turchi di Orfini e per quel cognome
che tradisce una origine partenopea a dispetto dei suoi natali piemontesi (è di Moncalieri). Entrambi, Causi ed Esposito, non
hanno minimamente accennato
alla possibilità di dimettersi da
Marta Leonori (foto LAPRESSE)
TRA I RENZIANI SI
RICORDA IL CASO LEONORI:
VENNE FATTA DIMETTERE,
NON RINUNCIARE AL
SEGGIO DIMOSTRA CHE NON
CREDONO AL RIMPASTO
Trasporti/Esposito
L’ex bersaniano piemontese
che dà battaglia all’Antimafia
N
el panorama politico nazionale è noto per la sua
forte contrapposizione al
movimento No Tav, che ieri gli è stata nuovamente rinfacciata dalla sinistra radicale. A
Roma per il suo ruolo di commissario nel Pd in un territorio
a forte contaminazione criminale come Ostia, dove è stato
spedito da Matteo Orfini dopo
l’esplosione della bufera di Mafia Capitale. Stefano Esposito,
senatore dem classe 1969, è originario di Moncalieri, comune
della cintura torinese, ed è un
appassionato tifoso della Juventus.
Dopo la crescita nei movimenti studenteschi, ha attraversato la sua carriera politica
nei Ds e poi nel Pd: prima esponente della Sinistra per Veltroni, diventa poi un bersaniano
convinto. Dopo l’ascesa di Renzi si avvicina alla componente
dei Giovani turchi, quella di
Matteo Orfini. Si occupa di lavoro - segue la tragedia degli
operai morti alle acciaierie
Thyssen del capoluogo piemontese - di temi ambientali e di tra-
ESPERTO
IN MATERIA
DI LAVORO
E DI MEZZI DI
COMUNICAZIONE
HA SFIDATO
I NO TAV
-TRX IL:29/07/15
parlamentari, concedendo tranquillamente che rinunceranno
agli emolumenti di vicesindaco e
di assessore.
LE POSIZIONI
«E vorrei pure vedere, che si tengano lo stipendio per la giunta»,
sbottano quanti non hanno visto
di buon occhio questo rimpasto a
base di innesti dal Parlamento. I
bene informati raccontano che
Marino avesse chiesto di entrare
in giunta anche ad altri parlamentari, nelle persone di Walter
Tocci, senatore, e Michele Meta,
deputato, ma entrambi hanno rifiutato proprio per non incorrere, fra l’altro, nello scoglio dell’incompatibilità. «Tra i parlamentari sono al terzo posto per indice
di produttività, la stessa produttività del Parlamento la metterò al
Comune», ha promesso Causi.
Ma più d’uno, sicuramente tra i
renzian-gentiloniani romani che
sono di fatto finiti all’opposizione dell’operazione, sottolinea
che l’entrare in giunta senza dimettersi da parlamentari è la migliore, plateale, dimostrazione
che all’operazione non credono
neanche loro: tra un incerto avvenire in Campidoglio e un certo
prosieguo in Parlamento, Causi
ed Esposito non hanno avuto
dubbi su che scegliere.
Nino Bertoloni Meli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
sporti. L’alta velocità, e in particolare la costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione,
diventa il suo cavallo di battaglia. Il primo incarico politico
lo ottiene alla Provincia di Torino, nel 2005, come consigliere
e capogruppo dei Democratici
di sinistra.
Nell’aprile del 2008 viene
eletto alla Camera dei deputati
nella I circoscrizione (Piemonte 1). Anche dopo l’approdo in
Parlamento continua a vivere
in provincia, con la moglie, i tre
figli, un cane e un gatto. È stato
membro della VIII Commissione di Montecitorio (Ambiente,
Territorio e Lavori pubblici) fino al 2013, quando è stato eletto
al Senato. Dal 7 maggio 2013 è
vicepresidente della commissione che si occupa di lavori
pubblici e comunicazioni e
membro della commissione bicamerale Antimafia dal 7 ottobre dello stesso anno.
Fabio Rossi
00:44-NOTE:R - CITTA’
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Primo Piano
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
La proroga a tempo del premier
scettico sulla pax romana nel Pd
`Il leader concede qualche mese
in più alla giunta «formato Orfini»
`Rimandata la rottamazione della
nomenklatura spezzando i potentati
blema qualora Renzi avesse voluto affondare il colpo e rottamare,
insieme a Marino, buona parte
della storia delle ultime amministrazioni comunali, cominciando ovviamente dalla giunta Alemanno e andando indietro sino
alla giunta Veltroni e a quella regionale della Polverini. Giunte,
comunali e regionali, nelle quali
buona parte del Pd - come dimostrano le inchieste - si è proposto
in un consociativo esercizio del
potere.
IL RETROSCENA
ROMA Matteo Renzi continua a
promettere la riduzione delle tasse cominciando da quelle su prima casa e imprese. Le promesse
rendono, anche se, per ora, sono
solo tali. Soprattutto servono al
presidente del Consiglio per coprire l’opposta ”narrazione” sviluppatasi a Roma dove i ”feudatari” del Pd romano - solo in parte
inabissati - gli hanno consegnato
la nuova giunta capitolina. Renzi, non troppo convinto del risultato, ha dato il via libera ad una
fase due targata più Matteo Orfini che Ignazio Marino, nella speranza di chiudere in fretta la faccenda e sottrarre Roma alla non
benevola attenzione dei quotidiani internazionali.
SCISSIONE
SCETTICO
Cronoprogramma
Da subito
Intensificazione dell'azione antiabusivismo
Sfalcio dell'erba su 7 milioni di metri quadri
Entro il 15 settembre
Candidatura ufficiale di Roma per le Olimpiadi 2024
Entro il 2015
Nuove corsie preferenziali
Arrivo delle prime 500 auto elettriche
Arrivo di 200 nuovi bus
Rifacimento del manto del 20% delle grandi strade
La nuova giunta Marino
Nuovi assessori
IGNAZIO MARINO
sindaco
Alessandra Cattoi
Patrimonio
Alfonso Sabella
Legalità, Polizia locale
Giovanni Caudo
Urbanistica, Rapporti
con assemblea
capitolina
Maurizio Pucci
Lavori Pubblici,
Periferie
Francesca Danese
Politiche sociali
Marco Rossi Doria
Scuola, Lavoro, Giovani
Marta Leonori
Attività produttive
Estella Marino
Rifiuti, Ambiente
Luigina Di Liegro
Turismo
Stefano Esposito
Trasporti
Giovanna Marinelli
Cultura, Sport
Marco Causi
vicesindaco con delega al Bilancio
Scuola e periferie/Rossi Doria
Le imprese del maestro di strada
che volle farsi sindaco di Napoli
I
nsieme a Causi, Marco Rossi
Doria rappresenterà il Regno
delle Due Sicilie nella giunta di
Roma. Questo «maestro di strada», definizione e auto-definizione che a lui piace tanto, viene da
Napoli. Dalla Napoli illuminista e
liberal-democratica, in quanto
Marco - classe 1954 - si sente o viene percepito ancora come figlio,
nonostante l’età. Suo padre era
Manlio Rossi Doria, economista,
politico e accademico italiano,
uno dei massimi meridionalisti e
intellettuali d’impronta azionista.
Rossi Doria junior dovrà «ricucire le periferie» e occuparsi delle
scuole. Si è sempre mosso del resto, da insegnante che era, in quel
milieu politico-intellettuale dei
consulenti dei governi di centrosinistra nel campo dell’istruzione.
Lui in Africa ci è andato, insegnando in Kenia dall’87 al 90, ma
poi è tornato. Ed è sembrato adottare, da alternativo nato bene e
ben inserito nei contesti giusti,
quel format che è stato così riassunto spiritosamente con una rima valida per tanti: «Chi contesta
nel contesto / fa carriera assai più
NEL 2006
HA TENTATO
LA CORSA
NEL CAPOLUOGO
CAMPANO
CON UN SUO
MOVIMENTO
L’affondo finale, per sbarazzarsi a Roma di un partito, il Pd,
che considera legato a «logiche
vecchie e clientelari», è solo rimandato. Almeno questo spera il
segretario del Pd che in queste
ore mastica amaro e dispensa
elogi poco convinti. Lo scetticismo sulla durata del ”Marino
due” è fortissimo. «Tre mesi e saremo come prima», sostiene un
sottosegretario anche lui non romano come tutti i componenti la
giunta Marino. Tre mesi che ieri
lo stesso sindaco, tra una slide e
l’altra, ha portato a sei, ma che
non cambia il senso di precarietà
con la quale il nuovo governo della Capitale si è insediato al Campidoglio. Nessuno dei nuovi assessori è riconducibile a Renzi e i
due che c’erano hanno lasciato
sbattendo la porta. Lorenza Bonaccorsi o Paolo Gentiloni, plenipotenziari renziani nella Capitale, non hanno dato ad Orfini alcun nome per la nuova giunta.
Una distanza netta e che nel partito romano fa rumore al pari dei
reiterati complimenti che Renzi
continua a fare a Nicola Zingaretti o del silenzio del segretario sul
doppio incarico di Causi ed Esposito. Malgrado ciò, sarà complicato per il Rottamatore prendere le
distanze tra tre o sei mesi da
un’amministrazione comunale
guidata da un monocolore Pd.
L’uscita di Sel, voluta da Paolo
Cento, indebolisce la maggioranza e scarica le responsabilità su
un unico partito. Orfini, presidente del partito e commissario a
Roma voluto da Renzi, è profondo conoscitore della storia del
partito romano e ne è stato parte
e artefice. Un vantaggio, ma
avrebbe rappresentato un prolesto». Non solo Rossi Doria ha
collaborato con vari ministri - anche con uno di destra: Letizia Moratti - ma è riuscito a fare di più.
Nel 2011 è sottosegretario all’Istruzione nel governo Monti.
Nel 2013 è confermato sottosegretario nell’esecutivo di Enrico Letta. Ora è assessore, ma prima ha
anche provato a fare il sindaco.
Nel 2006, si è candidato a sindaco di Napoli. Sotto le insegne
del suo movimento: Decidiamo
insieme. Una sorta di rete benecomunista precedente al tentativo
di de Magistris, e comunque non
improntato al populismo giustizialista di Giggino ’ a manetta ma
a un pauperismo intellettuale da
decrescita felice. Sconfitto nella
gara elettorale contro i locali potentati di sinistra, l’adesso sessantunenne Rossi Doria junior si è
trasferito a Trento. Dove ha svolto opera di assistenza. Sarà anche
per questo che ora Marino lo ha
voluto al suo fianco.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Renzi nelle cucine della festa dell’Unità (foto OMNIROMA)
MARINO “OSTAGGIO”
DEI NUOVI EQUILIBRI
DEL COMMISSARIO
A FRONTE DI DUE
USCITE, NESSUN
RENZIANO IN SQUADRA
UN SOTTOSEGRETARIO
ESPLICITA
I DUBBI DI PALAZZO
CHIGI: «TRA TRE MESI
SAREMO PUNTO
E A CAPO...»
Il precedente
Quella lettera di Gassman padre a Soavi
«Come è brutta, Roma! Brutta
di questa sua accecante
bellezza, su cui risaltano i segni
dello sfacelo come una voglia di
barbabietola su un volto
purissimo». Era la metà degli
anni Novanta e Vittorio
Gassman scriveva al suo amico
Giorgio Soavi una lettera piena
d'amore e d'odio per la Città
Eterna, che lo aveva accolto
ragazzino e gli aveva dato
gloria e fama. Era il marzo
1995, venti anni prima del
tweet del figlio Alessandro che
oggi invita i romani a prendere
ramazza e paletta e a ripulire la
città. E chissà se Alessandro
aveva in mente questo
testo, quando ha lanciato
quello che è diventato già un
hashtag virale in rete,
scatenando il dibattito.
Turismo/Di Liegro
La nipote del fondatore Caritas
per spianare la strada al Giubileo
D
a poco entrata in assemblea
capitolina, nelle file del Pd,
per sostituire i consiglieri
dem arrestati nell’inchiesta
Mafia Capitale, Luigina Di Liegro
dovrà ora occuparsi principalmente di rilanciare una delle risorse più importanti della Città
eterna, il turismo, nella “fase
due” dell’amministrazione di
Ignazio Marino. Non è stata scelta a caso, la nipote di don Luigi di
Liegro, fondatore della Caritas.
Anzi sembra un esplicito omaggio di Marino al Vaticano proprio alla vigilia del Giubileo.
Nata a Gaeta, da piccola si è si
trasferita con la famiglia negli
Usa, dove ha studiato alla Columbia University di New York e alla
Georgetown
University
di
Washington, conseguendo la laurea in Analisi delle politiche pubbliche e relazioni internazionali.
È stata tra i creatori della Fondazione internazionale intitolata
a suo zio, che si occupa di sostenere le persone affette da disagio
psichico e le loro famiglie, offrendo aiuto per superare situazioni
di isolamento sociale e di solitudine affettiva. Ha ricoperto diver-
LA SCELTA
UN OMAGGIO
ESPLICITO
AL VATICANO
È STATA ATTIVA
NEL VOLONTARIATO
CAPITOLINO
-TRX IL:29/07/15
Renzi prende tempo e rinvia la
resa dei conti a Roma a momenti
migliori per l’esecutivo e la sua
maggioranza che non possono
permettersi, specie al Senato, ulteriori defezioni. Affondare il colpo e rottamare tutto il partito romano rappresenta per il presidente del Consiglio un rischio
troppo grosso specie ora che i rumors di una frattura a sinistra
del Pd sono talmente forti da ringalluzzire persino Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, che ieri l’altro
ha spedito Fedele Confalonieri a
colloquio con il capo dello Stato
Sergio Mattarella, si è di recente
convinto che a Renzi a palazzo
Madama non basteranno nemmeno i voti di Denis Verdini e che
FI può tornare protagonista del
confronto con il Pd proprio a seguito dell’uscita di una corposa
pattuglia di senatori del Pd.
Renzi, da sempre convinto che
la sinistra del Pd sia stata negli
anni il più utile ”alleato” del Cavaliere, si muove con cautela, a
Roma come a Palermo, ma non
ha rinunciato alla sua idea di rendere omogeneo il partito spezzando i potentati locali. Anche
quelli di nuovo conio, come dimostra l’esperienza di questi ultimi giorni nella Capitale.
Anche il sindaco-marziano finisce più o meno ingabbiato nello schema della super corrente
orfiniana. Per ironia della sorte
Marino arriva sul Campidoglio
sottobraccio a Matteo Renzi con
il quale, pochi giorni dopo la sua
elezione, passeggia per via dei Fori Imperiali. La distanza con palazzo Chigi è via via aumentata e
non è detto che non cresca ancora quando sarà chiaro che Marino, e prima di lui Orfini, sul Giubileo non toccheranno palla. Ieri
sera Renzi ha disertato la Festa
dell’Unità dove la sera prima,
con Orfini, ha giocato a bigliardino dopo averlo a suo tempo sfidato alla playstation. Tra i due manca solo il gioco delle freccette.
Marco Conti
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si incarichi in aziende private e
organismi pubblici: è stata presidente dell’Agenzia per lo sviluppo della pubblica amministrazione, assessore regionale alle politiche del welfare e della sicurezza
con l’amministrazione di Piero
Marrazzo nel 2009, durante gli
ultimi tre mesi del mandato dell’allora governatore del Lazio. È
direttore di Anci Res Tipica.
Impegnata in attività di volontariato presso diverse organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ha dato il suo contributo
per la stesura del Rapporto Annuale 2011 del Consorzio Tiberina. È stata responsabile per la Caritas romana di progetti di raccolta fondi e organizzazione grandi
eventi, tra cui il concerto Miles
Davis per l’aiuto ai terremotati in
Romania. Fa parte dell’associazione Rispetto e buone maniere,
per la promozione del rispetto
dei diritti umani e della convivenza civile.
Fa.Ro.
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00:45-NOTE:R - CITTA’
-MSGR - 20 CITTA - 6 - 29/07/15-N:
6
Primo Piano
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
Sanità, stretta
da 2,3 miliardi
su forniture,
analisi e ricoveri
Spesa per la sanità
Il Senato vota la fiducia, rischieranno sanzioni i medici
che prescrivono prestazioni specialistiche non necessarie
Umbria
`
Spesa sanitaria anno 2013
Fondo sanitario anno 2014
Valle d’Aosta
272.649
225.292
xxxx
xxxxx
Lombardia
Prov Aut. Bolzano
Prov Aut. Trento
1.160.304
886.971
1.150.646
928.857
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Liguria
2.475.931
2.203.171
3.135.759
3.035.036
Toscana
IL VOTO
ROMA Una stretta sulla spesa sanitaria da oltre 2,3 miliardi l’anno
da realizzare già a partire dal
2015 con interventi sui contratti
di fornitura sui ricoveri ospedalieri, su analisi e visite specialistiche non necessarie. Il testo del
maxi-emendamento al decreto
enti locali - su cui il governo ha ottenuto ieri la fiducia al Senato
con 163 voti a favore e 11 contrari al capitolo sanità contiene le misure che erano già state presentate dall’esecutivo in commissione,
le quali recepiscono l’accordo
con le Regioni e devono garantire
i risparmi previsti dall’ultima legge di Stabilità. Ma la formalizzazione del pacchetto non ha mancato di suscitare polemiche: un
po’ perché ora gli effetti sono noti
nel dettaglio, un po’ per il timore
delle stesse Regioni che questo
sia solo l’antipasto di ulteriori risparmi da conseguire a partire
dal prossimo anno, quando dalla
revisione della spesa sanitaria e
non andranno ricavati almeno 10
miliardi.
LA RELAZIONE TECNICA
Le altre misure
Entrate, deleghe a tempo
ai funzionari, poi concorsi
Per risolvere lo stallo
dopo la sentenza della
Consulta le Agenzie
fiscali sono
autorizzate a indire
concorsi pubblici entro il 31
dicembre 2016. Nell’attesa, si
prevede l'attribuzione da parte
degli attuali dirigenti di
deleghe a tempo ai funzionari.
1
Fondi per l’assunzione
di 6 mila precari calabresi
2
Dopo le proteste che si
erano scatenate nella
Regione interessata
ma non solo, il
governo nel testo del
maxi-emendamento ha
autorizzato la Calabria a
procedere all’assunzione di
circa 6000 lavoratori
socialmente utili.
Intanto però il taglio al finanziamento del Servizio sanitario na-
Province, il governo prova
ad accelerare la riforma
I RISPARMI DOVRANNO
ESSERE OPERATIVI
DA QUEST’ANNO:
SALGONO LE ALIQUOTE
NELLE REGIONI
CHE NON CE LA FANNO
Il governo prova ad
accelerare la
complessa riforma
delle Province: le
Regioni che non
hanno provveduto a
disciplinare il passaggio del
personale dovranno trasferire
le relative risorse alle Province
stesse
3
Il ministro Lorenzin
Abruzzo
Molise
Puglia
Calabria
L'eventuale superamento
del tetto di spesa sanitaria
regionale sarà posto
a carico delle aziende
fornitrici di dispositivi
medici per una quota
complessiva pari al 40%
nel 2015, al 45% nel 2016
e al 50% decorrere dal 2017
1.028.247
1.042.971
3.297.242
3.473.717
3.233.326
2.910.662
Tra le novità che avranno conseguenze dirette sui pazienti c’è
l’obbligo per i medici di prescrivere accertamenti clinici e visite
specialistiche con criteri più rigidi, criteri che saranno specificati
in un successivo decreto del ministero della Salute. Al di fuori di
questi vincoli le prestazioni saranno interamente a carico dell’assistito, mentre i dottori verranno chiamati a rispondere, anche in termini economici con il
proprio salario accessorio, di
eventuali comportamenti che
non rispettino queste indicazioni. In tutto viene programmata
una riduzione di circa 28 milioni
di prestazioni specialistiche. Il
contrasto alle cure non necessarie si estende anche al settore
ospedaliero: l’obiettivo quantificato è ridurre il numero di ricoveri e le giornate in regime di riabilitazione: verranno valutate la coerenza tra il precedente evento
acuto e la riabilitazione ed anche
i giorni che intercorrono dalla relativa dimissione.
Per l’industria farmaceutica e
Meno analisi, risonanze
e affini. Costi a totale
carico dell'assistito
9.510.214
10.128.220
7.022.325
7.143.580
Sicilia
Sardegna
I contratti per le forniture
sanitarie vengono
rinegoziati dalle regioni
8.783.767
8.696.062
001.872
01.87
7
72
0.151.220
00.15
1551 220
2
2.290.309
2.389.035
652.881
570.676
Campania
Basilicata
18.446.212
17.555.543
1.650.583
1.630.640
2.743.929
2.816.212
Lazio
zionale, per complessivi 2.352 milioni, dovrà essere operativo già
da quest’anno; il che sulla carta
potrebbe creare qualche problema visto che servirà ancora qualche giorno prima che la legge
(che deve tornare alla Camera)
entri in vigore; alcune misure poi
richiedono ulteriori provvedimenti attuativi. A questo proposito la relazione tecnica chiarisce
che una specifica norma consente alle Regioni (a seguito di intesa,
già a partire dai mesi scorsi) di realizzare risparmi equivalenti con
propri interventi alternativi di
flessibilità. E ricorda un po’ minacciosamente che le Regioni
hanno tutto l’interesse ad adempiere, perché altrimenti scatterebbero le sanzioni di legge compreso l’incremento automatico
delle aliquote fiscali.
Razionalizzazione da 2,3
miliardi già decisa dalla
conferenza Stato-Regioni
ai primi di luglio
8.744.020
7.927.444
7.131.197
6.754.521
Emilia Romagna
Marche
Le novità del decreto
“Enti locali”
8.268.504
7.993.414
Piemonte
Se il medico convenzionato
con il servizio sanitario
fa prescrizioni
inappropriate rischia una
riduzione del trattamento
economico accessorio
8.566.884
8.801.966
in genere per i fornitori della sanità pubblica i provvedimenti più
rilevanti sono quelli che vanno a
toccare i contratti in essere con
l’obiettivo di rivederli per ottenere risparmi. In particolare per gli
acquisti di beni e servizi la rinegoziazione dei contratti dovrà portare una decurtazione del loro valore pari al 5 per cento; per i dispositivi medici la riduzione della spesa tendenziale dovrebbe essere del 3,5 per cento quest’anno
e del 9 per cento dal 2016; per i
farmaci il compito di ridurre i
prezzi pagati dal Servizio sanitario nazionale sarà affidato all’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco).
I DIPENDENTI
Infine una quota di risparmi (di
68 milioni) deriverà dalla riduzione definitiva dei fondi destinati ai
dipendenti per la contrattazione
integrativa, in analogia con quanto avviene altri comparti della
pubblica amministrazione.
Luca Cifoni
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Fisco
Arriva il pin unico
per i servizi della Pa
Sono pronte le regole per lo Spid,
le istruzione per l'uso del
cosiddetto Pin unic siglate
dall'Agid, in accordo con il
Garante della Privacy. Il Sistema
pubblico per la gestione
dell'identità digitale permetterà
l'accesso con un'unica chiave, o
lucchetto (è questo il logo), ai
servizi online della Pa dal fisco
alla sanità. Si tratta di quattro
regolamenti che danno la linea
su tempi e procedure. «Grazie ad
un'efficace collaborazione con il
Garante per la Protezione dei
Dati Personali», spiega l'Agid,
sono stati emanati i
provvedimenti relativi alle
caratteristiche dello Spid, ai
tempi e alle modalità di adozione
del sistema da parte delle
Pubbliche Amministrazioni e
delle imprese.
Numeri rassicuranti, il Pd accelera
e non serve il soccorso di Verdini
IL RETROSCENA
ROMA Al lavoro per sminare il terreno a palazzo Madama. Sembra
sempre più in discesa la strada
per la maggioranza in vista dei
prossimi provvedimenti parlamentari. Intanto i 163 voti incassati sulla fiducia di ieri rappresentano un buon margine di sicurezza. Più della maggioranza assoluta (111 i no sul dl enti locali), tanto
che il premier ha chiamato ieri alcuni senatori per manifestare la
sua soddisfazione.
«Hanno voluto ingigantire questa polemica sulla sanità, ma è andato tutto liscio», ha tagliato corto. Da oggi poi arriverà anche il
soccorso di «Ala» - questo l’acronimo scelto da Denis Verdini che alle 11 presenterà il suo nuovo
gruppo composto di dieci senatori (D’Anna sarà il portavoce, Barani il capogruppo). «Non saremo
una stampella del governo», si
legge nel documento che verrà illustrato in conferenza stampa,
ma è chiaro che il regista del patto del Nazareno potrà essere utilissimo in alcuni passaggi, a parti-
re da quello sulle riforme.
LA PARTITA
Una partita che il presidente del
Consiglio è disposto anche a riaprire (ma non ora), assicurando
una qualche forma di elezione diretta per i senatori su un meccanismo collegato alle Regioni. Renzi,
sottolineano fonti parlamentari
dem, non intende certo sconfessare la linea del presidente Grasso
che spinge affinché si trovi un accordo politico sulla composizione del Senato. Andranno studiate
le prossime mosse, un testo nuovo ancora non c’è. Di sicuro – è il
paletto che pone Renzi – l’Italicum non si tocca, prima ci sarà il
referendum sulle riforme, probabilmente nell’ottobre del 2016,
poi magari si potrà rivedere la
legge elettorale. Gli azzurri sono
disponibili a sedersi al tavolo per
trovare un’intesa organica sul Senato elettivo (a portare avanti la
trattativa è Paolo Romani) e anche ad Arcore non c’è un semaforo rosso per un confronto. Il problema è che Berlusconi non si fida ed è interessato non tanto sulle riforme, quanto sulla legge elet-
torale e sul premio di maggioranza alla coalizione. Per di più la minoranza del Pd su questo punto
non arretra.
LE ALTRE SCADENZE
Non dovrebbe rappresentare uno
scoglio, invece, l’iter sulla riforma della Rai. I vertici dem a palazzo Madama - tra questi il relatore Ranucci e i renziani doc Zanda e Marcucci – stanno lavorando
A PALAZZO MADAMA
LA MAGGIORANZA
OTTIENE IL RISULTATO
SENZA AIUTI E TENTA
LO SPRINT SUGLI
ALTRI PROVVEDIMENTI
L’EX SENATORE AZZURRO
OGGI FORMALIZZA
IL GRUPPO, CHE TORNERÀ
UTILE A SETTEMBRE
QUANDO SULLE RIFORME
CI SARÀ BATTAGLIA
per far sì che a mezzogiorno di venerdì arrivi il primo ok dell’Aula.
I bersaniani otterebbero deleghe
più ristrette al governo e si sta
parlando anche con Lega e 5 stelle per partire subito spediti oggi
pomeriggio. Eclissata l’ipotesi decreto sulla riforma di Viale Mazzini, nella trattativa potrebbe arrivare il via libera ad alcune richieste avanzate dai pentastellati, in
particolar modo sulla trasparenza gestionale dell’azienda e sui requisiti di nomina del Consiglio di
amministrazione (l’attuale dovrebbe essere prorogato fino a
settembre).
A preoccupare il Capo del governo e lo stato renziano è un altro voto, marginale per il programma di governo ma importante per la stabilità. «Se salviamo Azzollini ci diranno che lo abbiamo fatto noi per convenienza,
se lo affossiamo rischiamo conseguenze con Ncd. In ogni caso noi
potremmo avere qualche problema», è il timore di molti esponenti dem. Un timore condiviso anche dal premier. La lettera inviata
ai senatori dal presidente Luigi
Zanda, in cui certifica la possibili-
L’aula del Senato durante la fiducia (foto BLOW UP)
tà di un voto di coscienza, è un segnale della delicatezza della questione. Anche perché è la prima
volta in questa legislatura che palazzo Madama è chiamata a pronunciarsi sull’arresto di un senatore e la minoranza del Pd non
aspetta altro per far ripartire il
fuoco incrociato. Ma Renzi, pur
rimanendo fuori dalla querelle,
preferisce salvaguardare la compattezza della maggioranza e al-
-TRX IL:28/07/15
largare i numeri piuttosto che dover rispondere alle tesi, a suo parere preconcette, dei bersaniani
sulla questione morale. Da qui
l’appello affinché «ognuno si formi un proprio convincimento»,
proprio per spegnere l’incendio
prima che divampi, qualora
l’esponente Ncd dovesse venir salvato.
Emilio Pucci
23:07-NOTE:
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-MSGR - 20 CITTA - 7 - 29/07/15-N:
7
Primo Piano
Mercoledì 29 Luglio 2015
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L’intervento Giorgio Squinzi
«Serve il pilastro integrativo,
rivedere le detrazioni fiscali»
`La proposta del leader di Confindustria `Il nuovo modello basato su libera scelta
per assicurare sostenibilità al sistema
di cura e integrazione pubblico-privato
I
Il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi
Istat
Consumatori e imprese, fiducia in calo
Con l'avanzare dell'estate
l'umore del mondo
imprenditoriale, ma soprattutto
quello delle famiglie italiane si è
fatto più cupo. Dopo il balzo del
mese scorso, infatti, il clima di
fiducia è tornato a calare a luglio,
facendo segnare una battuta
d'arresto, più consistente nel
caso dei consumatori e piuttosto
lieve nel caso delle imprese. Gli
analisti rassicurano dicendo che
il calo di fiducia non è molto
preoccupante e intanto per il
Mezzogiorno si intravedono dei
primi piccoli spiragli di ripresa.
Ma Confindustria si mantiene
cauta e avverte che comunque
questi segnali, seppur
confortanti, non bastano a
decretare l'arrivo della svolta.
Come di consueto l'Istat ha
misurato l'umore della platea
italiana ed ha visto l'indice di
fiducia dei consumatori calare a
106,5 dai 109,3 di giugno, mentre
quello delle imprese è sceso a
104,3 dai precedenti 104,7. Per i
consumatori, la diminuzione si
avverte in tutte le componenti,
con cali più marcati per il clima
economico e per quello futuro e
più contenuti per il clima
personale e quello corrente.
Inoltre, i giudizi delle famiglie
sulla situazione economica del
Paese nell'ultimo anno
peggiorano rispetto al mese
precedente. Leggermente
migliore invece il sentiment
delle mondo imprenditoriale: è
infatti migliorato il clima delle
imprese dei servizi, quello delle
imprese del commercio al
dettaglio, mentre è peggiorato il
livello di fiducia nel settore
manifatturiero e in quello delle
costruzioni.
l dibattito di questi giorni sul
futuro del modello sanitario e
sulla sua spesa è una questione di primaria importanza
per il Paese, per ciascuno di
noi e per la nostra economia.
La salute è, infatti, un diritto inalienabile dell’uomo e garantire
la condizione di benessere è uno
dei compiti fondamentali di ogni
Stato, specchio del suo livello di
civiltà. Le statistiche in parte ci
confortano perché lo stato di salute della popolazione italiana è
buono e i servizi del sistema sanitario sono ancora di discreta
qualità. Altri indicatori dicono
però che l’universalità del servizio è più nominale che altro, che
nel Mezzogiorno ci sono situazioni critiche con mobilità dei
pazienti dove la sanità è migliore
e che le liste d’attesa restano un
problema serio. Il sistema della
salute è in altri termini mediamente accettabile, ma tende a
farsi sempre più diseguale, con il
rischio di trovarci tra non molto
con una buona sanità per i cittadini più abbienti e una scadente
per quelli con meno mezzi.
Oltre ad essere un pilastro di
ogni moderna democrazia, quella della sanità rappresenta una
filiera assai vitale della nostra
economia: vale circa l’11% del Pil
e conta più di un milione di addetti. Ha livelli di export, di ricerca e sviluppo molto alti, una qualità del lavoro e una produttività
tra le migliori dell’economia nazionale, realtà pubbliche e private di assoluto valore. In Italia la
spesa pubblica procapite è tra le
più basse e quella privata tra le
più elevate tra i paesi Ocse. Seguendo una logica di puro risparmio, negli ultimi anni la spesa è
stata ridotta a suon di tagli lineari, penalizzando i settori privati
della filiera. Più di 10 miliardi di
tagli sono ricaduti sulle imprese
a partire dal 2012 e i 2,3 miliardi
di riduzione della legislazione
corrente a decorrere dal 2015, come di consueto, prevedono di
nuovo tagli per le imprese priva-
te. Sempre le esigenze di finanza
pubblica hanno comportato per
le imprese maggiorazioni Irap,
ingenti debiti verso i fornitori
della sanità che non vengono ancora ripagati nei tempi previsti
dalla direttiva europea e l’introduzione di perversi meccanismi
di restituzione da parte dei privati come il cosiddetto pay-back.
Pensare
di
risolvere
la
sostenibilità del sistema salute
in questi termini renderà certezza il rischio che interi segmenti
industriali della filiera trasferiscano altrove la produzione. Il
Paese perderebbe valore, occupazione qualificata e investimenti, diventeremmo una realtà dove la salute si cura all’estero, con
effetti penalizzanti anche sulla
crescita. Non credo sia desiderio
di alcuno che questo accada e occorre che nell’agenda politica al
tema “salute” ci si avvicini con la
consapevolezza non solo della
qualità delle prestazioni del sistema pubblico, ma anche degli
effetti sull’economia e sulle imprese della filiera.
IL PIANO
La nostra proposta ha come
obiettivo la sostenibilità complessiva del sistema a partire dal
servizio nazionale pubblico, il
soggetto che per primo dovrebbe avere interesse a combattere
sprechi e inefficienze, ridurre le
prescrizioni inutili, difendere la
reale universalità del diritto alla
salute. Il tema dell’efficienza è
fondamentale ma, da solo, non è
in grado di risolvere il problema
del finanziamento a medio-lungo termine della domanda di salute dei cittadini. La nostra proposta non ha alcun obiettivo di
privatizzazione, perché non considera la salute un bene scambiabile con il solo meccanismo di
prezzo,
ma
guarda
alla
sostenibilità e all’equità complessive, sposta l’analisi dalla
spesa sanitaria pubblica a quella
totale, privata compresa. Il soddisfacimento della domanda di
salute dei cittadini è infatti già
oggi sempre più caratterizzato
LA FILIERA INDUSTRIALE
DEL COMPARTO GIÀ
MOLTO PENALIZZATA
CON NUOVI TAGLI TANTE
IMPRESE ANDRANNO
ALL’ESTERO
I numeri della sanità
Valore
11%
del Pil
Tagli per le imprese
oltre 10 miliardi
a partire dal 2012
Nuovi tagli
a decorrere
dal 2015
2,3 miliardi
Addetti
Oltre
1 milione
Il presidente della Corte
dei conti Raffaele Squitieri
Partecipate, allarme della Corte dei conti:
in 7 Regioni bilanci in profondo rosso
LA FOTOGRAFIA
ROMA In alcuni casi sono dei veri e
propri colabrodi, enti che fagocitano e distruggono risorse pubbliche. Indebitate, con tanto personale e scarsa produttività. Sono ben
sette le regioni italiane in cui le società partecipate che presentano
bilanci in profondo rosso superano abbondantemente quelle in utile, con perdite che triplicano (e anche più) i profitti. Accade in Sicilia, ad esempio, dove i 36 milioni
di euro di utili messi a segno da alcune partecipate, sono “affossati”
dai 117 milioni di perdite di altre.
Squilibri pesanti anche in Campania, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Calabria. A lanciare l’allarme è
la Corte dei Conti nella relazione
annuale al Parlamento sulle partecipate locali. In 171 pagine i magistrati contabili hanno scandagliato i bilanci di quasi 4.400 società a
partecipazione pubblica, su oltre
seimila attive e 7.684 censite nella
banca dati Siquel (la differenza è
data da quelle in liquidazione o
cessate). Un terzo delle attive
(1.898) è di proprietà interamente
pubblica. La percentuale sale al
70% se si inglobano quelle in cui il
pubblico detiene la maggioranza
delle azioni. Il 35,72% delle partecipate offre servizi (acqua, energia, gestione dei rifiuti, trasporti e
magazzinaggio, sanità e assistenza sociale) e rappresenta il 71,35%
del valore della produzione.
Complessivamente comunque
il giudizio - nonostante la forte
criticità nelle sette regioni già citate - non è negativo: «A livello aggregato, si registra una netta prevalenza degli organismi in utile
anche per quanto riguarda quelli
interamente pubblici» si legge nel
rapporto.
TROPPI DIPENDENTI
Se in Sicilia le perdite sono tre vol-
IN SICILIA LE PERDITE
TRIPLICANO GLI UTILI
MALE ANCHE IN UMBRIA
CAMPANIA, CALABRIA
MOLISE, LAZIO, ABRUZZO
PESA L’ORGANICO
te gli utili, in Campania la situazione è altrettanto preoccupante: le
perdite (57 milioni di euro) sono
più del doppio degli utili (26 milioni). E così nel 2013 (anno al quale
si riferiscono i bilanci analizzati
dalla Corte dei Conti) i cittadini
della regione hanno dovuto sborsare oltre 18 milioni per coprire le
perdite. Situazione simile nel Lazio (55 milioni di perdite contro 33
di utile): qui ad andare veramente
Il costo del personale è uno dei
punti deboli. In Calabria, ad esempio, incide per oltre il 50% sul costo della produzione, a fronte di
una media del 22%. Si spende troppo in stipendi anche in Campania,
Sicilia, Sardegna, Puglia, Friuli e
Valle d’Aosta. In alcuni casi (soprattutto alò Sud) perché gli organici sono sovradimensionati, in altri perché gli stipendi sono troppo
alti, come in Valle d’Aosta dove la
media è di 56.000 euro annui. È
evidente che un costo del personale così elevato «condiziona il rendimento degli altri fattori della
produzione».
male sono le partecipate al 100%
pubbliche (solo 4,4 milioni di euro
di utile contro 31,9 milioni di perdite). I disavanzi doppiano i profitti anche in Umbria (44 milioni
contro 23). Per non parlare dei disastri in Molise (43 milioni di perdite contro appena 315.000 euro di
utili); in Abruzzo (44 milioni contro 6); in Calabria (15 milioni di
perdite contro meno di un milione
di utile).
I numeri delle partecipate
RISANAMENTO LENTO
AZIENDE
7.684
delle quali
In profondo rosso
le partecipate di 7 regioni
Il 35,7% delle società
partecipate fornisce servizi
pubblici locali
attive
6.402
acqua
energia
pubbliche
1.898
da un sistema di finanziamento
misto pubblico/privato, un elemento che assumerà un peso
crescente soprattutto alla luce
della restrizione dell’intervento
pubblico nel campo della salute.
Molta della spesa privata attuale
è pagata in contanti, non è efficiente e drena risorse delle famiglie all’economia. Organizzare
un “secondo pilastro” privato e
integrativo può contribuire alla
sostenibilità e alla piena
esigibilità del diritto alla salute,
bilanciare la composizione della
spesa e rendere più efficiente il
sistema sanitario nel suo complesso.
La massa critica di consolidamento del modello che noi proponiamo può essere raggiunta
con idonee politiche fiscali che
favoriscano l’afflusso di risorse
da parte delle famiglie e dei lavoratori verso il “secondo pilastro”
piuttosto che verso forme cash
di spesa, nonché con un impegno crescente da parte delle imprese, compensato sul piano fiscale. Il costo di una tale politica
per lo Stato può essere minimo o
nullo. Si tratta di operare una revisione dei benefici fiscali già oggi esistenti in materia di spese sanitarie e di sfruttare i vantaggi
connessi all’emersione di una
quota di sommerso.
La sostenibilità del sistema di salute nelle sue diverse componenti, la difesa dei nostri valori industriali e di assistenza non sono
variabili in conflitto, ma al contrario una grande opportunità di
crescita della società, del lavoro
e dell’economia. A una condizione, però, condividere un progetto di lungo termine fondato sulla
libera scelta di cura e l’integrazione pubblico-privato, che consideri finalmente la filiera della
salute come un patrimonio di
tutti. In caso contrario non faremmo un buon servizio alla salute pubblica e ci priveremmo di
una delle leve migliori per far
tornare la crescita in Italia.
Giorgio Squinzi
gestione
dei rifiuti
Solo la metà degli enti di Lombardia, Umbria, Toscana, Marche,
Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo e Veneto, hanno
presentato i piani di razionalizzazione previsti dalla legge di Stabilità. Nelle altre regioni - fa notare la
Corte dei Conti - le percentuali sono ancora più basse. Un’altra
criticità sottolineata dalla magistratura contabile sta nelle gare
per l’affidamento dei servizi: per
la quasi totalità (26.324 rapporti
contro 90) sono affidate in house,
senza pubblica gara.
Giusy Franzese
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-TRX IL:28/07/15
23:08-NOTE:
-MSGR - 20 CITTA - 9 - 29/07/15-N:
9
Primo Piano
Mercoledì 29 Luglio 2015
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«Nel 2017 tassa sulle imprese al 24%»
`Renzi annuncia l’intenzione di ridurre l’aliquota sugli utili `Il messaggio ai colossi internazionali: l’Italia è un Paese
delle società portandola ad un livello più basso della Spagna su cui conviene puntare per spostare produzioni industriali
FISCO
ROMA L’obiettivo l’ha precisato ieri
lo stesso presidente del Consiglio
Renzi: In Italia le società dovranno pagare sui propri utili un’aliquota complessiva del 24 per cento, ovvero un punto in meno di
quella applicata in Spagna. La riforma approvata alla fine dello
scorso anno dal governo di Madrid prevede che il corporate tax
rate scenda nel 2015 dal 30 al 28
per cento e poi appunto al 25 a partire dal prossimo anno. Il nostro
Paese quindi dovrebbe fare un significativo passo avanti nella speciale classifica dell’attrattività agli
occhi dei grandi colossi internazionali; fermo restando che la riduzione del prelievo darebbe ossigeno anche alle imprese di casa
nostra comprese quelle non grandissime, purché in forma societaria.
IL TAX RATE ATTUALE
La scadenza temporale per la realizzazione del prelievo è fissata al
2017, secondo anno della rivoluzione fiscale promessa da Renzi. Il
livello del 24 per cento, stando alle
parole del premier, equivale alla
somma tra l’aliquota dell’Ires, oggi al 27,5 per cento, e quella dell’I-
DA SCIOGLIERE IL NODO
DELLE COPERTURE:
PRIME INDICAZIONI
A SETTEMBRE
CON LA LEGGE
DI STABILITÀ
rap, fissata al 3,9. Dunque il calo
sarebbe di oltre sette punti. In realtà la somma è un po’ impropria,
perché l’Irap a rigore non è un’imposta sugli utili e si applica su una
base imponibile un po’ più ampia
(dalla quale con l’ultima legge di
Stabilità è stata sottratta la componente costo del lavoro). In ogni caso il messaggio che il governo vuole lanciare è chiaro: l’Italia sarà un
Paese in cui conviene investire e
spostare produzioni. Resta invece
più nebuloso, almeno per il momento, il discorso sulle coperture
finanziarie necessarie a realizzare
questa ambiziosa riduzione del carico tributario. Indicativamente
dovranno arrivare oltre che dalla
revisione della spesa (che però è
già in buona parte impegnata per
cancellare gli aumenti di imposta
come quello dell’Iva che scatterebbero in forza di precedenti manovre finanziarie) dalle risorse portate dalla maggiore crescita indotta
dalle stesse riduzione fiscali (un tipo di copertura che storicamente
la Ragioneria generale dello Stato
non ha quasi mai avallato) e infine
da ulteriori margini di flessibilità
di bilancio, che l’Unione europea
non pare al momento orientata a
concedere. Già da settembre comunque il governo potrebbe iniziare a scoprire le proprie carte:
con la legge di Stabilità vanno individuate le risorse per finanziare la
prima tornata di riduzione delle
imposte (incentrata sugli immobili) ma anche i rinnovi contrattuali
del settore pubblico e misure alternative a quelle bocciate dalla Ue
come l’inversione contabile nella
grande distribuzione
L. Ci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Accusa di alto tradimento
L’ex ministro delle Finanze
greco Yanis Varoufakis
Grecia, Varoufakis rischia il processo
Sì della Bce alla riapertura della Borsa
IL CASO
BRUXELLES Dovrebbe essere un segnale di normalizzazione, nel
momento in cui i negoziati tra il
governo di Alexis Tsipras e i creditori della Grecia su un terzo
pacchetto di aiuti da oltre 80 miliardi entrano nel vivo: le autorità greche ieri hanno ricevuto il
via libera dalla Bce per riaprire
la Borsa di Atene dopo un mese
di chiusura, mentre il ministero
delle Finanze ha alzato il tetto
dei prelievi bancari consentendo
ritiri a 420 euro nei 3 giorni tra il
29 e il 31 luglio. La data di riavvio
delle contrattazioni è ancora incerta, ma la Bce ha preteso una
serie di paletti per evitare pericolose fughe dal settore bancario,
che indebolirebbero ulteriormente gli istituti di credito. Perché la Bce e i creditori temono
ancora l'emergenza: l'incertezza
sull'esito delle trattative con le
istituzioni dell'ex Troika e le tensioni politiche ad Atene continuano a far planare l'ombra del-
la Grexit.
Yanis Varoufakis si trova di
fronte all'accusa di alto tradimento: dopo una denuncia presentata a seguito delle rivelazioni su un “piano B” per uscire dall'
euro, la Corte di Cassazione ha
chiesto al parlamento di togliere
l'immunità all'ex ministro delle
Finanze. Ma a preoccupare è soprattutto la decisione del Politburo di Syriza di tenere un congresso straordinario. Tsipras rischia di perdere il sostegno della
maggioranza del suo partito, in
-TRX IL:28/07/15
particolare se dovesse accettare
condizioni troppo dure in cambio degli aiuti: i dissidenti di Syriza ieri hanno chiesto un referendum interno sull'eventuale accordo di salvataggio.
Il braccio di ferro con i creditori è già iniziato, in una corsa contro il tempo per chiudere entro il
20 agosto, quando la Grecia deve
rimborsare 3,2 miliardi alla Bce.
I partner europei insistono affinché Atene completi la riforma
del sistema previdenziale con i
disincentivi ai prepensionamenti e aumenti le tasse sugli agricoltori, prima di procedere all'
esborso della prima tranche di
aiuti. Ma finora Tsipras si oppone ad una terza serie di «azioni
prioritarie». Lo scontro rischia
di intensificarsi sulle misure di
bilancio e riforme da inserire nel
memorandum che fisserà le condizioni per il prestito. Alla fine
«Tsipras dovrà scegliere tra un
accordo per evitare la Grexit e
l'unità del suo partito», spiega
una fonte europea.
L'incertezza greca non sembra invece pesare sui mercati:
grazie ad una riduzione delle
perdite di Shanghai che potrebbe prefigurare una stabilizzazione, per le Borse europee è stata
una giornata positiva. Milano ha
guadagnato il 2,27%, mentre lo
spread tra Btp e Bund è stabile
sotto i 120 punti base.
David Carretta
23:10-NOTE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 20 CITTA - 11 - 29/07/15-N:DA RIBATTERE
11
Primo Piano
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
Arresto di Azzollini, il Pd: libertà di voto
`Oggi in aula al Senato la conta sulla relazione della giunta
`Zanda scrive infatti al gruppo dem: invito tutti ad esprimersi
Ncd chiederà lo scrutinio segreto: il senatore potrebbe salvarsi secondo il proprio convincimento. Almeno la metà verso il no
IL CASO
ROMA Voto segreto, libertà di coscienza per i senatori del Pd e accorato intervento in aula di Antonio Azzollini (Ncd). Questi gli
elementi che oggi dovrebbero
salvare il senatore pugliese dagli
arresti domiciliari richiesti dalla
procura di Trani lo scorso giugno per il crac da 500 milioni di
euro della Casa della Divina
Provvidenza. Dopo che la Giunta
per le Immunità, che lo scorso 8
luglio, con 13 voti a favore e 7
contrari, approvò la relazione
del presidente Dario Stefano in
favore degli arresti di Azzollini
perché non vedeva alcun “fumus
persecutionis” da parte dei magistrati pugliesi, si va verso un ribaltamento della situazione.
LE TAPPE
In questi venti giorni infatti prima si è ricompattato Ncd che all’inizio appariva diviso con il capogruppo Renato Schifani contrario agli arresti, Maurizio Lupi
che si era espresso per la possibilità di votare a favore e il leader
Angelino Alfano che non si era
schierato. Proprio Schifani, ami-
Antonio Azzollini (foto ANSA)
L’EX PRESIDENTE
DELLA COMMISSIONE
BILANCIO DECISO
A FARE UN ULTIMO
APPELLO. IL RISCHIO
DEI GRILLINI
co personale di Azzollini, oltre a
metterci la faccia, è stato il grande tessitore che ha portato il partito a ricompattarsi e a creare
una rete che va da Forza Italia
dove vanta ancora buoni rapporti, ai conservatori e riformisti di
Raffaele Fitto e soprattutto al Pd,
spiegando ai singoli senatori le
carte dell’accusa e facendo notare che non può più esserci alcuna reiterazione del reato in quanto le case di cura sono state commissariate e Azzollini si è dimesso dalla presidenza della commissione Bilancio, da dove
avrebbe compiuto le azioni contestate.
Rai, frenatori
in campo
ma dubbi
sul decreto
LA TV PUBBLICA
presente nel testo arrivato dalla
Camera. In questa ”finestra” potrebbe inserirsi un eventuale tentativo di mediazione con i ribelli
del Pd, i 25 senatori che hanno firmato un documento contro la non
elettività del Senato. Anche se Verdini e i suoi sosterranno il governo, senza quei voti la maggioranza
si troverebbe piuttosto a rischio.
E’ possibile dunque che, senza tornare alla semplice elettività diretta dei senatori, il governo cerchi
una mediazione, il tutto, assicura
Grasso non mettrebbe comunque
in pericolo i tempi fissati. Renzi
del resto ieri sera era perentorio:
«Entro il 15 ottobre la riforma costituzionale sarà approvata al Senato. A giugno o ottobre 2016 ci sarà il referendum confermativo».
Sa. Men.
ROMA Il sentiero che porterebbe ad
una soluzione per decreto della vicenda Rai perde quota. Sarebbe
più una strada battuta dal governo per aumentare il pressing parlamentare, che non un’alternativa effettiva. L’opzione portata
avanti da palazzo Chigi, infatti,
difficilmente passerebbe al vaglio
attento del Quirinale. Viale Mazzini non è mai stata riformata per
decreto, per tradizione si tratta di
un argomento che viene lasciato
al dibattito parlamentare. «Però è il ragionamento di alcune fonti
governative - in questo caso sarebbe diverso: si tratterebbe di un testo ampiamente condiviso dal Senato e che, nonostante le resistenze dell’ultimo momento, in Commissione è stato approvato in maniera bipartisan. M5S compresi».
Non una prova di forza tout
court, quindi, ma una sorta di
compromesso tra palazzo Chigi e
Montecitorio, per evitare di far
impantanare la riforma portata
avanti dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. Compromesso che, però, non
avrebbe appunto trovato sponde
dal presidente della Repubblica.
Del resto fu lo stesso Mattarella,
nel discorso d’insediamento, a
sottolineare la sua preoccupazione per l’uso eccessivo della decretazione d’urgenza. «Vi è anche la
necessità – disse nel suo messaggio alle Camere - di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del processo legislativo, bilanciando l’esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta
dialettica parlamentare». Ecco
perché, spiega un deputato della
maggioranza, «tutti auspicano
una soluzione condivisa, in questa partita più che mai».
Fabrizio Lioni
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LE DIMISSIONI
Sono state proprio le dimissioni
da presidente della commissione che guidava fin dal 26 giugno
2001 a far cambiare il clima in
suo favore. Ncd otterrà il voto segreto che si svolgerà in un’aula
poco gremita, altro fattore pro
Azzollini visto che basta la maggioranza dei presenti per decidere sulla sua libertà. I 36 senatori
di AP-Ncd insieme ai 47 di Forza
Italia possono facilmente sterilizzare i 36 del M5s, i 12 della Lega Nord e i 7 di Sel (quelli che in
giunta si sono espressi compatti
per l’arresto) ma il pallino resta
nelle mani dei dem che con 113
membri è determinante. Di questi ultimi sembra che circa la metà si sia già convinta per il salvataggio del collega. A questi, si dovrebbe aggiungere anche qualche grillino, più per poter denunciare un Pd schierato che per
convincimento.
In più ieri pomeriggio, il capogruppo Luigi Zanda ha mandato
a tutti i senatori Pd una lettera
concendendo libertà di coscienza. Nella missiva con allegate sia
le relazioni di Stefano, sia la relazione di minoranza in favore dei
Azzollini, scritta da Nico D'Ascola, sono stati invitati a farsi un
proprio convincimento e a seguire il dibattito in aula. Secondo le
ultime indiscrezioni Azzollini
dovrebbe chiedere di poter intervenire per fare delle dichiarazioni ai colleghi e dove potrebbe
portare nuovi argomenti per ribadire la totale estraneità ai fatti
che gi vengono contestati.
Antonio Calitri
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Piero Grasso e l'artista Francesca Kezich, autrice del Ventaglio (foto LAPRESSE)
Riforme e intercettazioni, appello di Grasso
«Sui poteri serve un accordo politico alto»
L’INTERVENTO
ROMA «La registrazione di conversazioni da parte di uno dei presenti è da sempre ritenuta legittima
dalla Corte di Cassazione; si tratta
di strumenti di grande utilità per
le indagini su reati molto gravi, come le estorsioni, la corruzione, lo
stalking». Si spinge anche più in là
dell’emendamento presentato dal
Pd (che ha comunque dichiarato
di apprezzare) il presidente del Senato Piero Grasso ieri, a margine
della cerimonia del Ventaglio. «Le
intercettazioni sono un mezzo di
indagine irrinunciabile e indispensabile che non va in alcun modo limitato. Quanto alla pubblicazione
del contenuto delle intercettazioni, occorre conciliare diversi principi democratici: la segretezza del-
le indagini, la riservatezza della vita privata, il diritto all'informazione».
Dato politicamente molto significativo è poi la presa di posizione
sulle Riforme istituzionali. La seconda carica dello stato ha spiegato che l’articolo 2 della riforma quello in cui si parla del meccanismo di ”nomina” dei nuovi senatori - dovrà comunque essere ritoccato per una «contraddizione»
RENZI: ENTRO
IL 15 OTTOBRE
IL VIA LIBERA AL NUOVO
SENATO, VEDREMO SE
SERVIRÀ UN PASSAGGIO
ULTERIORE ALLA CAMERA
Il testamento di Mario D’Urso: a Bertinotti 500mila euro
IL PERSONAGGIO
MILANO Andate in giro per il mondo, e cercate gli abiti, le camicie,
le cravatte di Mario D’Urso, arbiter elgantiarum per antonomasia, l’avvocato che si destreggiava fra alta finanza, case reali, jet
set. Ce ne sono dappertutto di
abiti suoi, all’hotel Lutetia di Parigi dove c’era sempre una suite
prenotata a proprio nome, al Vesuvio di Napoli, negli alberghi di
Amalfi. E ovviamente nelle case
(tutte in affitto) da lui abitate in
ogni continente: «Ovunque siano, essi sono destinati a mio nipote Francesco» ha scritto nel testamento.
Certo, quello dei suoi vestiti è
un gran patrimonio. Ma negli
«ultimo voleri» pubblicati il 15
giugno scorso, dieci giorni dopo
la sua morte, ciò che più sorprende non è l’eredità sartoriale affidata al nipote, quanto l’assai consistente lascito lasciato al suo caro amico Fausto Bertinotti.
Quanto consistente? 500 mila
euro, una miliardata del vecchio
conio. Una generosità prontamente ricambiata «dall’amico
Fausto» dopo la dipartita di D’Urso: «Mario era un uomo profon-
damente buono. Lo definivano
snob, ma non era vero».
Il lascito di D’Urso a colui che
è stato il volto del comunismo
italiano anche dopo la morte del
comunismo stesso, è il solo pezzo di eredità destinato a un politico. Eppure, le stanze del potere
nostrano le aveva frequentate
con assiduità, divenendo pure senatore al seguito di Lamberto Dini e ricevendo un incarico da sottosegretario, nel 1995. Ma il solo
per il quale ha conservato affetto
fino al punto di destinargli una
sostanziosa regalia post mortem
è Bertinotti, a cui - oltre al mezzo
milione - andranno pure due serigrafie di Andy Warhol.
riconoscente mettendolo in buona posizione nella gerarchia dei
propri eredi prediletti.
AGNELLI E KISSINGER
Mario D’Urso con Fausto Bertinotti all’Hilton nel 2012
I SALOTTI ROMANI
Strana coppia, la loro. L’uno,
D’Urso, emblema del dorato
mondo internazionale uso a maneggiare cifre con moltissime zeri e a frequentare regge reali; l’altro, Fausto il rosso, paladino delle classi lavoratrici e custode fuori tempo dell’ortodossia operaista. Li fece incontrare il bel mondo dei salotti romani alle cui regole Bertinotti si è prontamente
adeguato anche grazie ai buoni
uffici «dell’amico Mario» che in
fin di vita ha voluto essergliene
D’Urso con la principessa Margaret e con Inès de la Fressange
E del resto Mario D’Urso era così. Capace di intrattenersi alle 5
del mattino in call conference intercontinentali con l’avvocato
Agnelli ed Henry Kissinger, e la
sera disposto ad ascoltare una filippica di Fausto sulle degenerazioni del capitalismo. «Ma io» ha
detto di lui Bertinotti «l’ho visto
nutrire rapporti ben più profondi con i suoi collaboratori domestici che con la contessa o la principessa di turno». E in effetti i
suoi domestici - originari dello
Sry Lanka - figurano fra i principali beneficiari delle sue volontà
testamentarie.
Case di proprietà non ne possedeva. Ma denari e oggetti di va-
IL LASCITO A SORPRESA
NELLE ULTIME VOLONTÀ
DELL’AVVOCATO DI CASA
NEL JET SET. TRA GLI
ALTRI BENEFICIATI, LA
NIPOTE DI CORY AQUINO
-TRX IL:28/07/15
lore sì. Ora destinati a parenti, nipoti (le quattro figlie del fratello
Luigi e di Inès de la Fressange),
fondazioni benefiche (la Dynamo Camp di Vincenzo Manes) e
un ristretto gruppo di amici fra
cui, oltre ai coniugi Bertinotti
(anche la signora Lella è ricordata), spiccano l’avvocato Roberto
Simeone, Nicolò Dubini, il banchiere Massimo Ponzellini destinatario di un dipinto d’un certo
valore. Tutta gente, compreso il
compagno Fausto, a cui i lasciti
di D’Urso certo non cambieranno la vita. Così come non cambieranno la vita alla nipote dell’ex
presidentessa delle Filippine,
Cory Aquino.
C’è infine da spartire l’archivio «dell’avvocato nato a Napoli
e cresciuto a Washington». Ma
non verrà spartito. Fotografie, libri, documenti conservati nella
sua casa romana verranno tutti
affidati alle cure di un nipote,
Francesco Serra di Cassano, che
avrà il compito di creare una
Fondazione apposita e di redigere un libro sulla vita e sulle opere
di Mario d’Urso. E chissà, magari
la prefazione sarà affidato proprio a Fausto Bertinotti.
Renato Pezzini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
22:29-NOTE:DA RIBATTERE
-MSGR - 20 CITTA - 13 - 29/07/15-N:
13
Mondo
IL CASO
ROMA Seif al Islam, secondogenito
del defunto colonnello Mohammar Gheddafi, è stato condannato a morte ieri insieme ad altri otto esponenti dell'ex regime. La
sentenza, comminata da un tribunale libico, arriva dopo oltre
un anno di procedimento giudiziario. Insieme a Seif è stato condannato a morte anche l'ex capo
dell'intelligence Abdullah Senussi e l'ex premier Baghdadi al
Mahmoudi. Insieme a loro altri
sei esponenti della Jamahiriyya
libica sono stati condannati alla
sentenza capitale: Abuzeid Dourda, ex Primo Ministro e capo della sicurezza esterna, Mansur
Dhou, responsabile dei servizi di
sicurezza della capitale, Milan
Daman capo dei servizi interni,
Abdulhamid Ohida, assistente di
Senussi, Awidat Ghandoor Noubi, capo dei Comitati rivoluzionari di Tripoli e Mundar Mukhtar
Ghanaimi. Ora i condannati hanno sessanta giorni per fare appello alla Corte Suprema libica.
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
Tripoli condanna a morte
il figlio preferito di Gheddafi
`Ma le milizie vicine a Tobruk non vogliono
Saif al Islam è stato arrestato nel 2011
mentre fuggiva in Niger: è rinchiuso a Zintan consegnarlo. Libia nel caos se viene giustiziato
`
CLASSE 1972, AI TEMPI
DEL RAIS ERA IL VOLTO
SPENDIBILE DEL PAESE
ALL’ESTERO. ACCUSATO
DI GENOCIDIO PER LA
REPRESSIONE DEL 2011
LE RIFORME
Nell'agosto del 2007 lancia l'idea
di una commissione per la stesura di una bozza di costituzione da
sottoporre ai Congressi Popolari
di base (il Paese non aveva una
costituzione scritta). Il primo
grande scontro con il padre avviene nel 2008. In un discorso
pubblico Seif mette in piedi la
sua agenda riformista e le reazioni non si fanno attendere, costringendolo ad un momentaneo
ritiro dalla vita pubblica. Ma solo
un anno dopo, nel 2009, avviene
la sua definitiva consacrazione
come uomo politico: è lui infatti a
gestire il rilascio e il ritorno trionfale in patria di Abdelbasset al
Maghrahi, unico condannato per
la strage di Lockerbie.
LE VIOLAZIONI
Un processo che, secondo numerosi osservatori internazionali,
tra i quali Human Rights Watch,
è stato segnato da «persistenti,
credibili accuse di violazioni del
giusto processo». Ma la condanna, anche se sarà confermata dalla Corte Suprema, difficilmente
potrà essere eseguita: Seif al
Islam è infatti detenuto dal 2011
in un carcere della città di Zintan, città che è alleata con il governo di Tobruk e che già in precedenza non aveva mai ottemperato alle richieste della magistratura tripolina di consegnare il figlio del Colonnello, rendendo il
processo una «farsa», come lo ha
anche definito il legale del giovane Gheddafi, l'avvocato inglese
John Jones. E già ieri la televisione di Zintan ha riferito che la città non consegnerà a Tripoli l'imputato. E il governo di Tobruk
inoltre non riconosce la giurisdizione del tribunale di Tripoli.
Seif al Islam, classe '72, è stato
fino a poco prima della rivoluzione del 2011 il volto più spendibile
a livello internazionale ed interno, tra gli otto figli del Colonnello, insieme a quello dell'unica figlia femmina Aisha. La figura di
Seif appare a metà anni Novanta
sulla scena libica. La sua visione
politica si concretizza nel proget-
to 'Libya al Ghad' (Libia domani).
Dal 2005 il giovane delfino stava
cercando una soluzione politica
che potesse far uscire il Paese da
una cristallizzazione del potere
tenuto in mano dalla vecchia
guardia rivoluzionaria e dalla
classe dei tecnocrati, entrambi
incapaci di dare una svolta modernizzatrice.
POLIEDRICO
LA FAMIGLIA
Il colonnello Gheddafi insieme alla seconda moglie Safia e ai
figli Saif, Aisha, Saadi e Khamis (foto ANSA)
L’Onu
«Non rispettati i diritti internazionali»
Preoccupazione arriva dalle
Nazioni Unite dopo la
condanna a morte emessa nei
confronti di Saif al-Islam
Gheddafi e altri otto
esponenti del regime del
defunto leader libico
Muammar Gheddafi. L'Alto
commissariato Onu per i
Diritti Umani si dice
«profondamente scosso» a
causa delle sentenze
nell'ambito di un processo
con oltre 30 imputati. «Tra le
principali carenze vi sono
l'incapacità di stabilire
responsabilità penali
individuali in relazione a reati
specifici». «È cruciale
garantire l'accertamento
delle responsabilità per gravi
violazioni dei diritti umani.
Tuttavia questo deve avvenire
con scrupoloso rispetto degli
standard internazionali del
giusto processo e nel pieno
rispetto dei diritti degli
imputati».
IL DELFINO DEL COLONNELLO
Saif al-Islam, 43 anni, secondogenito del raìs, venne arrestato nel
novembre del 2011 a Zintan, 180 chilometri da Tripoli. Temette di
subire la stessa sorte del padre. Ieri è stato condannato a morte
per fucilazione dalla Corte di Tripoli (foto ANSA)
Il clan Gheddafi
Fathia, prima moglie (il
matrimonio è durato solo 6 mesi)
Safia Farkash
seconda moglie
N
A
Muhammad
44 anni, figlio
primogenito, ex
presidente della
telefonica Libyana
A
Muammar Gheddafi
68 anni, al potere dal 1961, catturato
e ucciso a Sirte il 20 ottobre
Saif al-Islam
43 anni, catturato
nel 2011, ieri è stato
condannato
a morte
Saadi
42 anni, ex
calciatore, è in
carcere con
l'accusa di omicidio
A Rifugiati in Algeria nel 2011 e dal 2013 in Oman
A
Mutassim
36 anni, ex capo
sicurezza. Catturato
con il padre
e ucciso
Hannibal
40 anni. È stato
processato per
percosse in Svizzera
nel 2008
Catturato in Libia
A
Aisha
39 anni, unica
figlia, avvocato,
ha difeso Saddam
Hussein
N Rifugiato in Niger
Seif è un personaggio culturalmente interessante: laureato in
scienze ingegneristiche, designer, architetto, un master alla
London School of Economics e
uno in business alla Imadec di
Vienna. Attraverso la sua poliedrica persona cerca di guidare
l'ala riformista pre-rivoluzione,
sviluppando attività nel settore
dei diritti umani e in quello della
libertà di stampa attraverso la
Fondazione Gheddafi (di cui era
presidente), e alcuni quotidiani
come Oea, Quryna e l'agenzia Libya Press, tutti gestiti da una sua
compagnia privata, la Libya al
Ghad. Il 2011 e la rivolta di Bengasi cambiano tutte le carte in tavola. In quel momento tutta la famiglia si trincera intorno al vecchio
Colonnello. Lui, riformista, insieme ai duri della famiglia, come il
fratello Muatassim, Consigliere
nazionale per la sicurezza e Khamis, comandante militare. E' lui
a minacciare i rivoltosi in un ultimatum televisivo. Quando viene
catturato dai ribelli di Zintan, nel
2011, viene fotografato con la mano fasciata. Pare abbia perso tre
dita, tagliate proprio in risposta a
quel discorso.
Cristiano Tinazzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Khamis
28 anni, militare.
Morto negli scontri
con i ribelli nel 2011
FU LUI A GESTIRE
IL RILASCIO DI
AL MAGHRAHI
UNICO CONDANNATO
PER LA STRAGE
DI LOCKERBIE
Saif al-Arab
Morto nell'aprile
2011, all’età di 29
anni, in un raid
della Nato
Deceduto
Fughe, arresti e asili politici: così si è disgregato il clan
LE STORIE
ROMA Da quell’ottobre di quattro
anni fa, quando il colonnello
Gheddafi venne catturato e ucciso, il figlio Saif, il prigioniero più
illustre della Libia post-rivoluzionaria, è rimasto l’unico rappresentante della famiglia a restare sul suolo libico. Il resto del
clan è andato disperso, e nella
terra dove il raìs ha regnato incontrastato per mezzo secolo da
tempo ormai non c’è rimasto più
nessuno.
LA FUGA
Cosa ne è stato del clan e del suo
impero? In questi anni l’albero
genealogico del colonnello ha
perso molti rami. Alcuni sono
morti in guerra, la maggior parte
dei parenti è fuggito oltre confine per scampare alle vendette,
sparpagliato per il mondo, ospitato da sultani amici e aiutato
per “ragioni umanitarie”.
L’albero della discendenza iniziò a sfoltirsi da subito. Durante i
giorni della rivolta, caddero subito sul campo tre degli otto figli
biologici del raìs, Mutassim, che
morì per mano dei ribelli lo stesso giorno di suo padre, il giovane
Saif al Arab e il falco Khamis.
TRA ALGERIA E OMAN
Le notizie sugli altri figli del colonnello sono decisamente più
scarne. Il primogenito Muhammed, nato dalla prima moglie Fathia, era al momento della rivolta presidente del Comitato olimpico e direttore della società che
controllava i telefoni e le comunicazioni satellitari in Libia. Subito dopo lo scoppio della guerra
civile fuggì in Tunisia. E per un
po’ è rimasto lì insieme alla matrigna e ai fratellastri.
La seconda moglie del colonnello, la vedova Safia Farkash
madre di sette degli otto figli di
Gheddafi, ha trascorso un paio
d’anni in Algeria, dopo avervi
trovato rifugio in piena guerra civile per “ragioni umanitarie”. Insieme a sua figlia Ayesha e
Muhammed, passò il confine
quando i ribelli presero il controllo di Tripoli.
Aisha Gheddafi, l'unica figlia
naturale di Gheddafi, per i primi
due anni ha trovato anche lei
ospitalità in Algeria. Tre giorni
dopo il suo arrivo si sparse la notizia che aveva partorito una
bambina, chiamata Safia come
sua madre. Nel marzo del 2013
Safia, insieme ad Aisha, Hannibal E Mohammed si sono trasferiti in Oman. Hanno ottenuto dal
DI DUE MOGLI E
OTTO FIGLI SOLO SAIF
ERA RIMASTO IN LIBIA
I GUAI GIUDIZIARI
DEI DISCENDENTI
E IL GIALLO DI HANAA
sultano Qabus asilo politico per
ragioni umanitarie e vivono a
spese del governo.
Saif al-Islam Gheddafi, il figlio
prediletto di Gheddafi, ieri condannato a morte, era candidato a
essere l'erede diretto del raìs, ma
è stato catturato un mese dopo la
morte del padre.
IL CALCIATORE
Saadi Gheddafi quando
indossava la maglia del Perugia
Suo fratello Saadi, un tempo a capo della Federazione del calcio libico, trovò asilo in Niger, dopo
essere scappato attraverso il deserto del Sahara. In Italia lo ricordano per la breve esperienza
calcistica con il Perugia.
Nei primi anni Duemila, giocò
per qualche mese nel Perugia di
Luciano Gaucci ma risultò poi
positivo all'antidoping e la sua
carriera in serie A venne stroncata. Proprio lo scorso anno è stato
estradato e riconsegnato alla Libia dove attualmente è detenuto
nel carcere di Tripoli.
Oggi è in attesa del processo
-TRX IL:28/07/15
con l'accusa di omicidio per aver
ucciso nel 2006 il calciatore libico Bashir al-Riani.
VITE TURBOLENTE
Hannibal il fumantino, 40 anni,
è quello che ha fatto più parlare
di sé in Europa, per la sua vita
turbolenta e una serie di infrazioni e reati, tra cui percosse alla
moglie, rimasti quasi tutti impuniti. Ha picchiato fotografi e poliziotti in Italia mentre nel 2008,
in Svizzera, è stato arrestato per
maltrattamenti alla servitù.
Infine, il giallo della figlia
adottiva. A lungo il colonnello
ha sostenuto che la figlia adottiva Hanaa fosse stata uccisa in
un'incursione aerea statunitense nel 1986, quando aveva 18 mesi. Ma sono stati diffusi dei video
in cui si vede Hanaa giocare con
il padre e i fratelli diversi anni
dopo il bombardamento.
22:34-NOTE:
Laura Mattioli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 20 CITTA - 24 - 29/07/15-N:
24
Cultura
TAMARO: LE API
PROTAGONISTE
DEL MIO PROSSIMO
RACCONTO
Fax: 06 4720344
e-mail: [email protected]
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
J.K. Rowling
50 anni
e un libro
in arrivo
IL PERSONAGGIO
Q
(foto MASTERFILE)
Presentata a Montecitorio la Dichiarazione in 14 articoli frutto del lavoro di una Commissione
e di cinque mesi di consultazioni pubbliche. Ora sarà sottoposta alle istituzioni internazionali
Internet, la Carta dei diritti
IL DOCUMENTO
«I
nternet è una grossa distrazione - ebbe a dire una volta
Ray Bradbury, scrittore che
avevaprevistogranpartedegli esiti del mondo attuale non ha significato, è irreale». Eppure, i diritti fondamentali dell’uomo valgono anche nel mondo virtualediInternet.Enonsonomeno“reali”, come ben sa chi ha subito sulla
suapelleepisodidiphishing. Ma quali sono le nuove sfide, le nuove
criticità che emergono da un uso
sempre più massiccio e quotidiano del web? La “Dichiarazione dei
diritti in Internet”, presentata ieri
a Montecitorio dalla presidente
della Camera, Laura Boldrini e da
Stefano Rodotà, dopo un anno di
lavoro di una commissione ad
hoc, cerca di rispondere in maniera esaustiva a questa domanda.
«Per la prima volta - ha detto Boldrini - un Parlamento produce
una Carta di portata internazionale e di spirito costituzionale». L’Italia è il primo Paese a farlo.
Il lavoro di 12 sedute, 6 audizioni e decine di persone ascoltate
dalla commissione ha permesso
di perfezionare il testo della bozza
presentata lo scorso ottobre, con
un vero e proprio esperimento di
democrazia diretta: la Dichiarazione è stata sottoposta all’esame
dei cittadini che, per cinque mesi,
hanno espresso 590 opinioni. «La
sfida - ha commentato Boldrini - è
stata riuscire a mettere insieme
sensibilità diverse nello sforzo di
arrivare a una sintesi che potesse
trovare il benestare di tutti. E ci
siamo riusciti». Il risultato è un documento suddiviso in 14 punti,
che ora verrà sottoposto al governo, affinché ne promuova i princi-
BOLDRINI: «LA SFIDA
È STATA TROVARE
UNA SINTESI»
USO CONSAPEVOLE
LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
E PROTEZIONE DEI DATI
pi in tutte le sedi nazionali e internazionali, a partire dall’Internet
Governance Forum in Brasile, dove la Carta verrà presentata. Secondo Rodotà, la Dichiarazione «è
uno strumento utile per costruire
la cittadinanza ai tempi di Internet, perché senza diritti non c’è cittadinanza e senza cittadinanza riconosciuta non c’è democrazia».
LE NOVITÀ
Rispetto al testo presentato lo
scorso ottobre, la Carta contiene
alcune importanti novità. «L’accesso a Internet - recita l’articolo 1
- è un diritto fondamentale della
persona e condizione per il suo
pieno sviluppo individuale e sociale» e le istituzioni (articolo 2) devono assicurare «la creazione, l’uso
e la diffusione della conoscenza in
rete intesa come un bene accessibile e fruibile da parte di ogni soggetto».
Nel testo si parla di «uso consapevole» di Internet, per consentire a
tutti «uguali possibilità di crescita», ma anche per prevenire «discriminazioni e comportamenti a
Il testo
Il diritto all’oblio
e i motori di ricerca
Di particolare interesse e di
attualità è l’articolo 11, che
definisce il diritto all’oblio: ogni
persona «ha diritto di ottenere la
cancellazione degli indici dei
motori di ricerca dei riferimenti
ed informazioni che, per il loro
contenuto o per il tempo
trascorso dal momento della
loro raccolta, non abbiano più
rilevanza pubblica». Un tema
particolarmente sentito,
soprattutto da chi è stato assolto
da accuse o sia stato oggetto di
diffamazione o calunnie. Il
diritto all’oblio, sancisce la Carta
non può però «limitare la libertà
di ricerca e il diritto
dell’opinione pubblica a essere
informata, che costituiscono
condizioni necessarie per il
funzionamento di una società
democratica»
rischio».
Nell’articolo 4 (neutralità della rete) si chiede che i dati personali
«non subiscano discriminazioni,
restrizioni o interferenze»; dati
che (articolo 5) devono anche poter essere accessibili, rettificabili e
cancellabili (il famoso “diritto all’oblio”, definito anche dall’articolo 11).
In tempi di sistemi attaccati da
pirati informatici di ogni tipo (articolo 7 e 13) è anche garantita
l’inviolabilità di sistemi e dispositivi. Con deroghe «possibili nei soli
casi e modi stabiliti dalla legge».
C’è poi il diritto all’identità (art. 9)
che definisce il diritto alla «rappresentazione integrale e aggiornata delle proprie identità in rete»; ma anche la protezione dell’anonimato. Ma non decono essere
ammesse «limitazioni della libertà di manifestazione del pensiero». Infino, il governo della rete:
per regole che siano garantite per
tutti, «sia a livello nazionale che
internazionale».
Riccardo De Palo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
uando sul castello di Edimburgo sventolano grandi
bandiere colorate, a guardarle dal piccolo bar ai piedi della passeggiata sembra di
entrare in un mondo fatato, popolato dai tanti studenti con
l'aria retrò che si trascinano con
lo sguardo furbo e inquieto per
le strade della città medievale, e
quasi pare di veder volare le scope dei giocatori di Quidditch.
Non si fa fatica a capire come seduta a quel tavolo, la quasi trentenne Joanne Rowling, nelle
pause delle lunghe peregrinazioni con la figlia nel passeggino, nel periodo più triste dalla
sua vita, portò a termine il romanzo che avrebbe segnato
l'immaginario di più di una generazione. Oltre a segnare la vita dei protagonisti del film, lungo 10 anni, che ha portato le gesta del maghetto al cinema.
Era l'inizio degli anni Novanta, e la scrittrice - che il 31 luglio
compie 50 anni - era in un momento tragico della sua vita. Dopo un'infanzia in cui a sei anni
aveva già preso abilmente la
penna in mano per i primi racconti, e che l'aveva portata da
Yate (vicino Bristol) a studiare a
Parigi, e poi a Londra, alla madre venne diagnosticata una
sclerosi multipla che la uccise
in brevissimo tempo. Dopo la
morte della madre, Joanne, iniziò la prima stesura del libro
che avrebbe fatto entrare il suo
nome nella storia. Poi, dopo un
breve periodo in Portogallo (ad
Oporto), venne Edimburgo, la
separazione dal marito, la depressione. Quando nel 1995 mise la parola fine al manoscritto,
furono diversi gli editori (miopi
come pochi) a bocciarlo. Finché
nel 1997 la Bloombury decise di
pubblicarlo dando alle stampe i
sette libri che rappresentano il
più rilevante evento letterario
degli ultimi decenni e che lei decise di firmare come J.K.
Rowling. In tutto sono state circa 400 milioni le copie vendute
per i sette volumi firmati dalla
Rowling. La Rowling da allora
non ha smesso di fare notizia,
ha abbracciato molte cause sociali e filantropiche, ha aperto
un sito Internet, ha comprato
un castello dove vive, è tornata
in libreria, e annunciato un
prossimo libro per adulti.
Soprintendenze sottoposte ai Prefetti, un coro di no
IL CASO
B
eni culturali in subbuglio. A
mobilitare fior di personalità della cultura italiana con
una petizione on line e appello corale rivolti ai presidenti
della Repubblica, del Senato e
della Camera, è in queste ore il
disegno di legge Madia sulla riorganizzazione dell'amministrazione statale. Sotto accusa è un
solo articolo (il numero 7 della
nuova legge quadro) che, in super sintesi, prevede la confluenza delle Soprintendenze statali
nelle prefetture. Nel dettaglio, se
la legge entrasse in vigore, le Soprintendenze finirebbero con
l'essere sottoposte ai prefetti.
Della serie, la tutela la fanno i
prefetti. Qual è allora il proble-
ma? Sono in tanti a definirlo «il
colpo di grazia al sistema di controllo e tutela affidato alle Soprintendenze». O anche «Un attentato all'Articolo 9 della Costituzione italiana». Quello che viene ora definito il pasticciaccio
brutto delle "prefetture della cultura" ha fatto scendere in campo
lo storico dell'arte Tomaso Montanari, gli studiosi Vittorio Emiliani, Salvatore Settis, Andrea Carandini, fino all'Associazione
Bianchi Bandinelli e al presidente del Consiglio superiore per i
Beni culturali Giuliano Volpe.
Solo per citare alcune firme.
LA RIORGANIZZAZIONE
Cerchiamo di capire. Intanto, va
da sé, che le prefetture sono organi territoriali del Ministero
dell'Interno, mentre le Soprin-
SOTTO ACCUSA
L’ARTICOLO 7
DELLA RIFORMA MADIA
DAL MIBACT SI FRENA:
«OGNI ATTO VA FATTO
IN ACCORDO CON NOI»
tendenze (come quella speciale
Archeologica che tutela il Colosseo, nella foto) fanno capo al Mibact. Pertanto, se la legge entrasse in vigore potrebbe scattare
una riorganizzazione anche all'
interno del Collegio Romano
(l’ultima è da pochi mesi) che
sembra ipotizzare il trasferimento degli uffici periferici delle Soprintendenze presso le prefetture, in una sorta di "punto di contatto unico". Come evidenziano i
bene informati, siccome le prefetture vengono tagliate (meno
109) ne verrebbe fuori che di uffici "prefettura/soprintendenza"
ce ne sarebbe uno, forse due, per
regione. A questo punto, di fronte al prefetto garante della sicurezza e legalità sul territorio, il
soprintendente (garante sul territorio del patrimonio culturale)
perderebbe il peso del suo ruolo.
Vero, come rifletteva Montanari,
che questo piano semplificherebbe la burocrazia ma, come incalzano gli intellettuali, «Verrebbe
compromessa la figura del Soprintendente segnando un passo
indietro storico visto che all'estero in tutti i convegni in cui si parla di tutela, si fa menzione dell'
Italia come del Paese col sistema
più avanzato, basato appunto su
uffici che rappresentano lo Stato
sul territorio».
IL MINISTERO
Qualcuno ironizza, guardando a
casi recenti, che se i prefetti non
avessero nulla da ridire, potrebbero arrivare le discariche anche
alle porte di illustri siti archeologici. In realtà, ai vertici del Ministero per i Beni culturali e per il
-TRX IL:28/07/15
turismo tendono a frenare l'allarmismo perché, come spiegano
dall'entourage di Franceschini:
«Gli atti per rendere operativa la
norma sulla riorganizzazione
delle Soprintendenze nelle Prefetture vanno intrapresi col Ministero competente, e cioè col
Mibact. E non c'e alcun dubbio
che al Collegio Romano si mantenga la specificità del ruolo delle Soprintendenze. Tra l'altro
proprio su impulso del ministero - continuano - è stato da poco
approvato alla Camera un ordine del giorno che precisa che nella definizione dei decreti si dovrà
tener conto dell'importanza strategica degli uffici delle Soprintendenze».
21:22-NOTE:
Laura Larcan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 14 PESARO - 35 - 29/07/15-N:
Pesaro
Pesaro
ANCONA
Macerata
Fermo
Ascoli P.
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METEO
Mercoledì 29
Luglio 2015
REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931
L’intervista
Iginio Straffi:
«Le mie vere
vacanze
sono a Natale»
Rocca Costanza
La Carmen
di Bizet diventa
un balletto
al maschile
Il festival
Carnevali a pag. 41
A pag. 44
Salvi a pag. 44
L’uragano Midon
al Jazz by the sea
Stasera a Fano in esclusiva il chitarrista americano
dopo il successo strepitoso del duo Fresu-Caine
Lulli, un piano dietro il delitto
Banca d’Italia
a ottobre
chiude la filiale
di Pesaro
`Il pm Lilliu ha contestato l’aggravante della premeditazione ai due giovani albanesi arrestati
`Sotto torchio per ore e ore Ambera, la ragazza di Igli. Ismaele ha reagito dopo il primo colpo
CREDITO
Il sostituto procuratore di Urbino
Irene Lilliu ha contestato l’aggravante della premeditazione a Igli
Meta, 20 anni e Marjo Mema 19 accusati dell’omicidio di Ismaele
Lulli, 17 anni. Domani, intanto, gli
inquirenti hanno deciso di sottoporre a nuovo interrogatorio Ambera, la fidanzata macedone di Igli
Meta. Interrogatorio che verrà effettuato sotto forma di incidente
probatorio. Il sospetto è che la ragazza possa andare con la famiglia in Albania dove ha la casa e
non tornare per un’eventuale testimonianza al processo. Il pm ha già
messo sotto torchio Ambera per
ore e ore. La sua testimonianza è
iniziata lunedì e finita ieri mattina. E l’appuntamento di domani,
con tutte le parti in causa presenti,
appare fondamentale per definire
la sua esatta posizione. Ma perchè
Ismaele si è fatto legare alla croce
senza reagire? Lo spiega lo stesso
Igli: il ragazzo resosi conto che l’albanese era venuto a conoscenza
del tradimento della ragazza, si è
sentito in colpa. E sarebbe stato lo
stesso Isma a dire: «gonfiami, mi
merito che mi gonfi». Ma quando
ha visto il coltello ha gridato. E
suppur ferito la prima volta alla
gola, il ragazzo sarebbe riuscito a
colpire il suo aggressore.
A pag. 40
Kyenge loda
l’integrazione
alla pesarese
Sanità regionale
Marini: «Ho scelto io la squadra»
Un mix di manager d'impresa e
della sanità. E' questa, nelle parole del neo direttore dell'Asur
Alessandro Marini, la fotografia del nuovo team che guiderà,
fino al 2018, la sanità marchigiana. Accolto dalle prime critiche, quel del sindaco Pd di Macerata Romano Carancini. E la
Cisl è preoccupata. I malumori
per le nomine nelle Aree vaste,
soprattutto tra gli addetti ai lavori, erano nell'aria già lunedì.
A far discutere non solo i nomi,
ritenuti poco forti, ma anche il
percorso: niente terne da portare al confronto con le conferenze dei sindaci, la decisione è
stata presa in contemporanea
con quella per il nuovo dg Asur
nelle cui mani è stata la scelta.
Grandi a pag. 36
Ismaele Lulli, 17 anni, la vittima
La vigilia. Il sindaco entusiasta: «Grazie ai giovani»
`L’ex ministro inaugura il corso che formerà
mediatori culturali per richiedenti asilo
IMMIGRATI
A distanza di due anni da quando, in veste di ministro dell’ex Governo Letta era venuta a Pesaro
per la consegna degli attestati di
cittadinanza onoraria ai figli di
immigrati, Cecile Kyenge lunedì
è tornata in città. L’europarlamentare in questa occasione è intervenuta al Centro per l’impiego
di Pesaro, blindato con la presenza delle forze dell’ordine, per
l’inaugurazione del corso per
«Mediatore interculturale alla luce della nuova politica dell’asilo
dell’Unione europea», finanziato
«INVECE DI RAGIONARE
SULL’EMERGENZA
BISOGNA ESSERE
LUNGIMIRANTI
E PIANIFICARE
LE NOSTRE POLITICHE»
L’europarlamentare Kyenge
dalla Provincia con il contributo
del Fondo sociale europeo. L’incontro ha visto la partecipazione
non solo dei corsisti, ma anche di
numerosi immigrati giunti apposta per ascoltarla, tanto che l’onorevole Kyenge, su richiesta di alcuni di loro, ha ripetuto il suo intervento in inglese e francese. E
ha parlato del nuovo impegno
nella Commissione per le libertà
civili, la giustizia e gli affari esteri. «Invece che ragionare sempre
sull’emergenza, bisogna essere
lungimiranti e pianificare le nostre politiche sapendo che l’emigrazione è una realtà, un fenomeno globale - ha detto - Quando ero
ministro, ho sempre parlato di
un modello di integrazione che
deve diventare interazione. Oggi
sto lavorando in Europa su come
fare accoglienza, mi hanno dato
in mano un dossier per tracciare
le linee-guida dell’integrazione
europea e ho potuto toccare con
mano tante buone pratiche e tante realtà italiane che, come Pesaro e provincia, stanno lavorando
su questo versante». La Kyenge è
stata accolta dal responsabile del
Centro per l’impiego Claudio Andreani e dal sindaco Matteo Ricci. Quest’ultimo ha ricordato come Pesaro sia stata tra le prime
città a chiedere ai profughi di fare
volontariato per attività di pubblica utilità. Da parte sua, Cristina Cecchini di Eurolex srl si è soffermata sulle caratteristiche del
corso teorico-pratico che formerà operatori capaci di mettere a
disposizione dei richiedenti asilo
la loro professionalità, a sostegno
di un percorso di accoglienza e inserimento.
La Banca d’Italia lascerà Pesaro, si aprono possibilità per
l’utilizzo del palazzo di via Rossini. Il riordino era nell’aria,
ma dopo l’accordo coi sindacati, chiuderanno 22 filiali decentrate, tra cui Pesaro. Il direttore Maurizio Grassini spiega le
tempistiche. «Attualmente il
presidio di Pesaro è specializzato in servizi all’utenza, ma
dal prossimo ottobre sarà trasformata in unità di servizio
territoriale e accorpata alla sede d’Ancona. Sarà svuotata dal
punto di vista funzionale e gestionale. Non avremo neppure
contante o la possibilità di fare
operazioni di cassa». La perdita di autonomia porterà allo
smantellamento del consiglio
direttivo, della direzione stessa e degli uffici. I dipendenti sono 16, tra cui il direttore Grassini che andrà in pensione. «Al
personale saranno offerti incentivi per il pensionamento
anticipato o il trasferimento in
altra sede. A Pesaro rimarranno alcuni dipendenti per svolgere solo compiti amministrativi per conto della sede regionale, alla quale saranno trasferite anche le competenze di te-
IL PALAZZO
DI VIA
ROSSINI
NON HA
VINCOLI
SARÀ
VENDUTO
i valori risultano essere decisamente elevati – spesso superiori
ai 25˚C. La giornata odierna sarà stabile e soleggiata, con caldo
accettabile; i venti saranno deboli settentrionali su costa e colline, deboli o moderati occidentali sui rilievi. Mare poco mosso.
Domani la giornata inizierà in
un contesto assolutamente soleggiato ma nel pomeriggio, il
tempo diverrà più variabile ed
in serata saranno possibili locali
rovesci o temporali, specie sui
monti e nelle aree più settentrionali. Venti deboli orientali con
mare poco mosso. La fase di
tempo incerto proseguirà anche
nella prima parte di venerdì
mentre incertezze si evidenziano anche per il week-end.
soreria dello stato». E qui si
apre uno scenario inequivocabile perché l’obiettivo della direzione nazionale è quello di
chiudere definitivamente tra
giugno e settembre 2016 qualora il numero dei dipendenti
che non accetterà gli incentivi
sarà inferiore a sette. «Da un
primo sondaggio - continua
Grassini - pare che questa condizione si verificherà e quindi
la filiale pesarese chiuderà la
prossima estate». Altrimenti
sarebbe tutto rimandato al
2018, ma è un’ipotesi molto
lontana dalla realtà dei fatti.
È chiaro che il palazzo sia molto appetibile perché è in una
posizione centrale, strutturato
su tre piani con garage e appartamenti al piano superiore. Ma
soprattutto non ha alcun vincolo imposto dalla Soprintendenza quindi ogni tipo di lavoro o intervento potrà essere realizzato in tempi rapidi e senza
dover richiedere particolari
permessi. «Solitamente Banca
d’Italia ha sempre creato bandi
per la vendita o il comodato
d’uso degli immobili - chiude
Grassini - non sappiamo ancora come intenderanno muoversi ma il palazzo è più che appetibile e adatto per diverse soluzioni».
Lu.Ben.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Palio dei bracieri, l’orgoglio cittadino
Rocca Costanza vive oggi il suo ultimo giorno di quiete poi, da domani, ogni centimetro dentro e sopra il
fossato respirerà il Palio dei Bracieri.
Sacchi a pag. 39
Il meteorologo
E ora l’afa allenta la morsa
Massimiliano Fazzini
Mentre nell’emisfero australe e
sulle aree più settentrionali del
nostro emisfero prosegue una
fase meteorologica caratterizzata da eccezionalità “fredde”, sul
mare Nostrum è in fieri una nuova offensiva africana. Già da ieri,
almeno sulle regioni meridionali ed insulari le colonnine di mercurio puntano nuovamente verso valori decisamente elevati
mentre il continuo passaggio
dei fronti atlantici in movimento verso est lambisce il nord, determinandovi condizioni di tempo variabile o instabile sui mon-
ti, con temperature intorno alle
medie del periodo.- Sulla nostra
regione, anche nella giornata di
ieri è proseguito il flusso di correnti sud-occidentali in quota,
con conseguente frequente passaggio peraltro innocuo di nubi
cumuliformi. Le temperature
diurne si sono mantenute su valori prossimi alle medie decadali – con punte massime di
33-34˚C nei fondivalle – mentre
nottetempo è evidente l’influenza marina che riemette calore
durante la notte lungo la costa e
nell’immediato entroterra dove
-TRX IL:28/07/15
22:04-NOTE:
-MSGR - 14 PESARO - 36 - 29/07/15-N:
36
Marche
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
Sanità, Marini
«Squadra coesa
l’ho scelta io»
Ceriscioli: «Liste d’attesa e case della salute per iniziare»
Ma il sindaco di Macerata tuona: «È la notte della politica»
ASSETTI/1
ANCONA Un mix di manager d'impresa e della sanità. E' questa, nelle
parole del neo direttore dell'Asur
Alessandro Marini, la fotografia
del nuovo team che guiderà, fino al
2018, la sanità marchigiana. Accolto dalle prime critiche, quel del sindaco Pd di Macerata Romano Carancini. E la Cisl è preoccupata.
I malumori per le nomine nelle
Aree vaste, soprattutto tra gli addetti ai lavori, erano nell'aria già
lunedì. A far discutere non solo i
nomi, ritenuti poco forti, ma anche il percorso: niente terne da
portare al confronto con le conferenze dei sindaci, la decisione è
stata presa in contemporanea con
quella per il nuovo dg Asur nelle
cui mani è stata la scelta («Me ne
assumo tutto il carico», dice). Marini parla al plurale, perché, per
dirla con il presidente della Regione Luca Ceriscioli, ieri in conferenza stampa assieme a Marini, al presidente della Commissione Sanità
Fabrizio Volpini (grande assente il
dirigente del Servizio Salute Piero
Ciccarelli), ai direttori di Area vasta Carmine Di Bernardo (Pesaro),
Maurizio Bevilacqua (Ancona),
Alessandro Maccioni (Macerata),
Licio Livini (Fermo), Giulietta Capocasa (Ascoli) e ai neo direttori
dell'Asur Nadia Storti (sanitario),
l'ex dg di Macerata Piergluigi Gigliucci (amministrativo) e Giovanni Feliziani (integrazione sociosanitaria), «il gioco di squadra ha guidato la scelta e sarà lo strumento
per raggiungere gli obiettivi».
Eccoli. Dati per scontati il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e la quadratura dei conti, il primo è la riduzione delle liste d'attesa in 300 giorni. Come? «Tra l'altro, governando la domanda», sottolinea Ceriscioli. Gli altri obiettivi: realizzare le previsioni del Piano sanitario a partire dalle Case
della salute, spingere sull'integrazione sociosanitaria, rendere «l'
Asur finalmente Asur. Basta con i
territori che ancora ragionano per
vecchie Zone». La strada per centrare gli obiettivi? «Il rapporto
sempre più stretto tra politica che
definisce i target e parte tecnica
che opera per raggiungerli», dice.
Non dimentica, il presidente, il
rapporto con i territori. «Ogni amministratore deve essere attore
IL NUOVO DIRETTORE
DELL’ASUR SI È PRESENTATO
IL GOVERNATORE: «NIENTE
TAGLI IN ARRIVO»
PESA L’ESCLUSIONE
DEI SINDACI NELLE SCELTE
Incaricata società
Banca Marche, via alla riscossione dei crediti
Banca Marche ha dato
incarico alla Cribis, società
del Gruppo Crif, e allo Studio
Legale La Scala di gestire in
outsourcing due pacchetti di
crediti in sofferenza, per
posizioni inferiori a 150mila
euro. Il valore nominale dei
crediti dovrebbe ammontare
a un totale di circa 600-700
milioni di euro, ed oltre 6.000
sarebbero le pratiche
esternalizzate. Il
risanamento dell’istituto da
parte dei commissari,
procede. Solo la settimana
scorsa il presidente Ceriscioli
aveva avuto assicurazioni del
governatore di Bankitalia
Visco.
Maurizio Bevilacqua (Ancona), Licio Livini (Fermo) e Giulietta
Capocasa (Ascoli). In basso Alessandro Maccioni
(Macerata) e Carmine di Bernardo (Pesaro). A
sinistra il dg Asur Marini con il governatore
Ceriscioli
con noi». Eppure il sindaco di Macerata Carancini non ci sta: «Sono
profondamente deluso - dice sulla
scelta di Maccioni - Credo purtroppo che sia avvenuta una lottizzazione. Promesse elettorali, figure
non rapportate agli obiettivi dei
territori. È la notte della politica»,
La Cisl? Il segretario regionale Fp,
Luca Talevi: «Fatte le nomine - dice - occorre un incontro con il presidente-assessore alla Sanità, anche per condividere le critiche ai
tagli in arrivo dal Governo». Tagli
su cui Ceriscioli si dice fiducioso:
«Il ministro Lorenzin ha negato
l'arrivo di tagli. E io mi fido di lei».
Claudia Grandi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Lega mantiene la vicepresidenza: Malaigia
ASSETTI/2
ANCONA Tutto secondo copione
nel consiglio regionale di ieri. Renato Claudio Minardi e Marzia
Malaigia sono stati nominati vicepresidenti. Si chiude così il tormentone iniziato una decina di
giorni fa con un post choc contro
il prefetto di Roma Gabrielli pubblicato sulla pagina Facebook
dall'allora vicepresidente Zaffiri.
Sono seguiti giorni di polemiche
con il leghista che non voleva saperne di dimettersi nonostante le
sollecitazioni provenienti sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Si è reso così necessario il
"sacrificio" di Minardi che con le
sue dimissioni ha causato, come
prevede il regolamento, la decadenza anche dell'altro vicepresidente del consiglio.
Un "sacrificio" piuttosto piccolo dato che dopo neppure 48 ore il
consigliere democrat è stato riconfermato vice di Mastrovincenzo. «Missione compiuta - esulta il
capogruppo Pd Gianluca Busilacchi - Grazie all'iniziativa del Pd
abbiamo eletto il nuovo Ufficio di
Presidenza del Consiglio regionale delle Marche, che non prevede
più la presenza di Zaffiri, dopo le
sue indecenti dichiarazioni di
qualche settimana fa che avevano
fatto vergognare tutta l'assemblea legislativa. A nome non solo
del Pd, ma di tutta la maggioranza ho riproposto alla carica di vicepresidente Renato Claudio Minardi che è stato rieletto con il voto compatto di tutti i consiglieri di
maggioranza. Avanti così».
La situazione rischiava di essere più complicata nel centrodestra. Dopo il passo falso del leghista Zaffiri in tanti chiedevano un
passo indietro al Carroccio. Si era
fatto il nome di Celani. Ma il se-
LA CONSIGLIERA ELETTA
AL POSTO DI ZAFFIRI
«CONDIVIDO IL SENSO
DI QUEL CHE HA DETTO
NON IL MODO». RIENTRA
ANCHE MINARDI
gretario regionale della Lega Paolini è stato fermo e nella trattativa
politica ha fatto pesare i tre voti
delle camicie verdi. E così l'ha
spuntata Marzia Malaigia eletta
con 7 voti contro i 5 del grillino
Maggi. Zura resta capogruppo.
«Il centrodestra ha votato compatto ed ha rispettato gli accordi
in base ai quali alla Lega spettava
la vicepresidenza - spiega Malai-
gia - E' stato confermato anche
l'accordo della staffetta con Celani che tra due anni e mezzo prenderà il mio posto. Zaffiri? Credo si
tratti di un caso strumentalizzato. Condanno il linguaggio utilizzato ma nella sostanza condivido
le motivazioni che hanno spinto
Zaffiri a scrivere quelle cose».
Luca Fabbri
La Malaigia con Mastrovincenzo e Minardi
-TRX IL:28/07/15
20:41-NOTE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 14 PESARO - 37 - 29/07/15-N:
37
Pesaro
Mercoledì 29 Luglio 2015
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Tensione sul Prg, vertice da Drudi
Appuntamento questa mattina alla Camera di commercio `Venerdì il Piano regolatore light che prevede supermercati
tra amministrazione comunale e associazioni di categoria fino a 2000 metri quadri in centro verrà discusso in Consiglio
`
IL CASO
Supermercati e centri commerciali in centro storico, Drudi prova a
fare il pompiere tra Comune e associazioni di categoria. Fissato il
consiglio sul Prg light: venerdì si
parte con due ore di anticipo e non
è in programma nessuna maggioranza per apportare modifiche.
L’appuntamento è per questa mattina tra le 10 e le 10,30 a Palazzo
dell’Economia. Chiamati dal presidente della Camera di Commercio
Alberto Drudi, ci saranno l’amministrazione comunale, probabilmente con l’assessore all’Urbanistica Stefania De Regis e il sindaco
Matteo Ricci. E dall’altra parte i
rappresentanti delle associazioni
di categoria, in primis quelle legate al commercio che negli ultimi
giorni hanno alzato steccati contro alcune delle modifiche alle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore. Fino ad oggi le parti
non si erano mai sedute intorno ad
un tavolo per parlare del Prg Light.
Un metodo che non è andato giù,
tra gli altri, al direttore della Confcommercio Amerigo Varotti, il
quale ha chiesto di optare per un
rinvio. Segnali di uno slittamento
non ce ne sono, tanto che il consiglio comunale proprio ieri è stato
convocato per venerdì pomeriggio
IL PACCHETTO
CON LE VARIAZIONI
URBANISTICHE
APPARE BLINDATO
VAROTTI
CHIEDE UN RINVIO
con inizio alle 15 (due ore di anticipo rispetto al consueto orario delle
17). Seduta che, a quanto pare, non
sarà preceduta da nessuna riunione di maggioranza, in quanto, come dicono nel Palazzo, il gruppo
Pd e alleati hanno già licenziato in
un recente incontro i contenuti del
Prg Light.
LE ISTANZE
Il pacchetto di variazioni urbanistiche appare blindato, anche se, come riferiscono dall’ente camerale,
il sindaco avrebbe apprezzato l’iniziativa di Drudi. Ascolterà le istanze delle categorie, poi deciderà se
tirare dritto con quanto già stabilito oppure se apportare qualche
eventuale correzione. Le questioni
in ballo sono diverse. Quella che
preme di più alle associazioni degli esercenti, per la quale hanno
espresso pubbliche riserve, riguarda l’estensione dei centri commerciali in centro storico fino a 2 mila
metri quadri, con la possibile apertura anche di supermercati di medie dimensioni. Che, nei timori delle categorie, potrebbero penalizzare i piccoli negozi. «E’ necessario
che ci siano consultazioni preventive - afferma Drudi - E’ una questione di metodo: collaborazione e
confronto, dunque, non possono
che fare bene». Secondo il presidente, l’iniziativa della giunta comunale sul Prg Light «si rende necessaria in un contesto economico
e sociale in continua trasformazione, che richiede scelte innovative
anche coraggiose, senza ovviamente penalizzare il tessuto delle nostre piccole imprese, che costituiscono l’ossatura del nostro sistema economico, anche sotto il profilo occupazionale. Sono certo che
dal tavolo possano emergere proposte equilibrate - anticipa Drudi tra esigenze di sviluppo e rivitalizzazione del centro storico pesarese
e
salvaguardia
della
competitività della micro-impresa, artigiana e commerciale in particolare». Qual è l’interesse dell’ente camerale nel Prg light? «Così come siamo intervenuti sul porto di
Pesaro, sulla sicurezza nella città
finanziando l’installazione di telecamere o sul porto di Fano, sulle
fermate dei treni a Pesaro e sulla
Fano-Grosseto, con questo incontro vorremmo trovare la sintesi».
Thomas Delbianco
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Lo sviluppo dei supermercati solleva nuove perplessità nelle associazioni di categoria. Sotto a sinistra il presidente Alberto Drudi
Siamo Pesaro: «In ospedale ogni notte
quaranta pazienti in attesa di posti letto»
SANITÀ
«Ospedale di Pesaro sempre più in
emergenza, 40 persone in attesa di
posti letto ogni notte. E il sindaco
Ricci è immobile davanti a questa
situazione. Ora vada in Regione a
difendere davvero la nostra sanità». Il capogruppo di Siamo Pesaro
Roberta Crescentini ricorda che
nel primo consiglio comunale del
nuovo mandato, il 30 giugno 2014,
era stata votata all’unanimità una
mozione nella quale si chiedeva alla giunta di interessarsi, e di fare
da tramite con la Regione, rispetto
alla grave situazione creatasi all’ospedale di Pesaro. Parte da quel
documento, l’esponente di centrodestra, per tracciare un bilancio
negativo dell’operato di Matteo
Ricci nel dare seguito alle indicazioni politiche sul fronte sanitario
arrivate dai consiglieri di maggioranza e opposizione. «Mi sorprende, ma poi non più di tanto, l'immobilismo del nostro sindaco Matteo Ricci, affaccendato in altre questioni, rispetto a quanto sta avvenendo al San Salvatore e alla famigerata Azienda Ospedaliera Marche Nord, che ha subito un taglio
del 5% sui fondi assegnati per il
2015». Per la Crescentini è tempo
che Ricci si faccia sentire dalle parti di Palazzo Raffaello, ora guidato
dall’ex sindaco Luca Ceriscioli.
«Sarebbe il caso che invece di interventi al vetriolo, congiunti anche con il sindaco di Fano Massimo Seri, contro i tagli, si salisse veramente in Regione a rivendicare
la qualità della nostra sanità. Invece quello che otteniamo sono accorpamenti o dislocazioni dei servizi e dei reparti tra Pesaro e Fano
accrescendo il disagio per i cittadini. Si prenda consapevolezza che
la struttura del San Salvatore deve
essere difesa, come devono essere
difesi gli operatori sanitari, che soprattutto ora sono sottoposti a turni massacranti a causa del sottodimensionamento degli organici».
Una situazione che per l’ex candidato sindaco è già arrivata ai limiti
CRESCENTINI:
«MI SORPRENDE
L’IMMOBILISMO
DEL SINDACO
SU QUANTO
STA ACCADENDO»
della sopportazione nelle ultime
settimane, in concomitanza con
l’aumento delle temperature. «Per
dare le ferie accorpano i reparti. In
piena emergenza caldo, quando ci
sono di solito circa 40 persone nella notte in attesa di posti letto, che
sono zero tra Fano e Pesaro. Ore e
ore in attesa di un posto fuori unità
di competenza oppure spediti in giro per la provincia in cerca di un
posto». Da qui Siamo Pesaro sollecita il sindaco «a fare il suo mestiere dato che nel suo ruolo è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Altrimenti eviti i proclami
e gli anatemi contro amministratori del suo stesso partito tra l'altro».
Un messaggio dalla Crescentini anche a Ceriscioli in merito alle recenti nomine dei responsabili delle aree vaste regionali. «Speriamo
che nella scelta abbia prevalso la
meritocrazia e la competenza piuttosto che i giochi di potere. Ma non
entro nel merito e aspetto fiduciosa prima di giudicare. Ceriscioli
dopotutto è stato votato soprattutto perché pensasse alla nostra provincia. Speriamo non nello stesso
modo del precedente assessore regionale alla Sanità Mezzolani». Le
tappe dell’«eutanasia dell’ospedale», partono dalla «chiusura dei reparti di Pneumologia, Oculistica,
Post Acuzie e interventistica in
Day Hospital. E Diminuzione di 30
posti letti nel reparto di Medicina e
di 14 nel reparto Neurologia, oltre
ai tagli negli altri reparti di Nefrologia, Ostetricia e Pediatria.
L'Ospedale Torrette di Ancona
controllerà direttamente le patologie Neonatali, la Chirurgia Vascolare, la Radiologia e la Neuroradiologia Interventistica. Un solo reparto di Pediatria, una sola Diagnostica per immagini tra Pesaro e
Fano».
T.D.
Roberta Crescentini
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Incidente in Australia
Bandito solitario
tempi lunghi per Giorgia assalta una farmacia
IL DRAMMA
Giorgia Rastelletti avrebbe una
frattura alla cervicale. Ma per il
resto «pare che stia abbastanza
bene. Ho saputo che muove il corpo, non ci sono lesioni al midollo», riferisce Mirko Ballerini, lo
zio della ragazza pesarese di 26
anni rimasta gravemente ferita
nell’incidente automobilistico di
venerdì scorso in Australia, nel
quale la sorella maggiore, Gloria
di 29 anni, è deceduta. Ieri i genitori delle due giovani, Milena Ballerini e Stefano Rastelletti sono atterrati a Sidney e hanno potuto incontrare Giorgia, ricoverata al
Townswille Hospital, nel Queensland. La 26enne potrebbe anche
non essere operata venerdì, come
era stato deciso inizialmente dai
medici. Oggi la sua cartella clinica
verrà inviata in Italia per un’ulteriore valutazione medica. «Il servizio sanitario in Australia è efficiente, ma avere un parere in più
può sempre essere utile, per supportare mia sorella che dovrà decidere se far operare o meno Giorgia». Il recupero della ragazza si
prospetta comunque lungo, alme-
no di qualche settimana. E i genitori, come ha riferito lo zio, «vorrebbero tornare con tutte e due le
figlie». Il corpo di Gloria potrebbe
essere cremato, ma ancora non è
stato deciso. Per Milena e Stefano,
a quanto pare, non ci sarebbe l’obbligo dello straziante riconoscimento del cadavere di Gloria.
«Non so cosa vorrà fare mia sorella, ma a quel che abbiamo saputo,
può anche decidere di non sottoporsi al riconoscimento. Se deciderà di farlo, sarà per una questione affettiva. Una scelta che spetta
a lei». Non c’è ancora chiarezza
sulla dinamica dell’incidente e i ricordi di Giorgia «che è molto affranta, per lei è stato un colpo duro», potrebbero servire a fare luce
su cosa sia successo, appurando
anche eventuali responsabilità.
HA UNA FRATTURA
CERVICALE, MA NON HA
LESIONI AL MIDOLLO
PER LA SORELLA
MORTA SI PENSA
ALLA CREMAZIONE
VIA GIOLITTI
Rapinatore solitario assalta una
farmacia, minaccia la farmacista con una pistola (forse un’arma giocattolo) e fugge con un
bottino di circa 200 euro. È successo ieri poco dopo le 12.30, all’ora di chiusura, alla Farmacia
comunale di via Giolitti, all’angolo con via Costa.
Una rapina «mordi e fuggi». Il
malvivente solitario, un italiano
dai capelli brizzolati, non più
giovanissimo, piuttosto alto,
con indosso una maglietta verde
e il volto coperto in parte, fatto
irruzione all’interno della farmacia impugnando una pistola,
forse giocattolo con cui ha minacciato la farmacista dietro il
bancone intimandole di consegnare quanto aveva in cassa.
Non più di 200 euro che il rapinatore ha arraffato dileguandosi poi a piedi per le vie laterali di
Pantano. Sono stati attimi paura, ma tutto si è risolto rapidamente e senza ulteriori problemi: il rapinatore è fuggito con i
soldi e ha fatto sparire le sue
tracce. La farmacista, poi, ha su-
bito dato l’allarme alle forze dell’ordine, che hanno fatto scattare immediatamente le ricerche
che al momento, però, non hanno dato alcun risultato.
Si tratta della seconda rapina in
poche settimane commessa ai
danni di una farmacia in città. In
precedenza, infatti, era stata rapinata, sempre all’ora di chiusura ma quella volta intorno alle
20, la farmacia Sant’Antonio di
viale XI Febbraio. Nei giorni
scorsi, invece, un rapinatore solitario, con il volto coperto da un
casco da motociclista, ha tentato
di rapinare il supermercato Simply di via Luca della Robbia, ma
è stato fatto scappare dalla cassiera. Gli investigatori stanno valutando se possano essere state
opera della stessa persona.
HA PUNTATO
CONTRO LA COMMESSA
UNA PISTOLA FORSE
GIOCATTOLO
POI È FUGGITO
CON CIRCA 200 EURO
-TRX IL:28/07/15
22:25-NOTE:
-MSGR - 14 PESARO - 39 - 29/07/15-N:
39
Pesaro
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
Palio, l’orgoglio di essere pesaresi
`Da domani la festa inventata cinque anni fa da Santini
`«Ha fatto emergere nei giovani il valore dell’appartenenza
ed entrata nel cuore della città. Il sindaco: «Ci mancava» e il merito è tutto loro, il Comune si limita a sostenerli»
L’EVENTO
Quattro giorni, 14 contrade, migliaia di persone coinvolte, dozzine di
eventi in cartellone, un solo luogo.
Rocca Costanza vive oggi il suo ultimo giorno di quiete poi, da domani, ogni centimetro dentro e sopra
il fossato respirerà il Palio dei Bracieri. Per la quinta volta. «E cinque
anni fa non l'avrei mai immaginato di arrivare al quinto Palio - confessa l'ideatore Massimiliano Santini - È un Palio che è cresciuto
ogni anno grazie al coinvolgimento dei tanti giovani e dei quartieri
che si impegnano a renderlo migliore. Ora puntiamo a rendere il
Palio e la Rocca sempre più appetibili, estendendone il nome oltre i
confini provinciali». Intanto però,
fra il San Bartolo e l'Ardizio sono
rari i luoghi non "marchiati" dagli
addobbi che demarcano i territori,
a rammentare che questa è la settimana del Palio. Sul quale la benedizione del sindaco Matteo Ricci
resta coerente: «Dopo la prima edizione l'avevo bollato come una "figata" e a distanza di anni è una
convinzione che si rafforza. Noi pesaresi abbiamo bisogno di momenti in cui valorizziamo noi stessi con
un orgoglio di appartenenza locale
sana e senza eccessi. Il Palio è uno
BELLONI CONTRO
LE POLEMICHE:
«PER QUALCHE
GIORNO CHIEDIAMO
SOLO UN PO’
DI PAZIENZA»
di questi rari momenti. Il valore
che ha fatto emergere è che i giovani si sentono orgogliosamente pesaresi. E il merito è tutto loro. Sono
loro i protagonisti, non il Comune
che si limita a sostenere. C'è folclore che non dura solo il tempo del
Palio, ma ci sono momenti di condivisione che i quartieri non hanno mai vissuto prima». E Ricci non
ha dubbi: «Non c'è mai stata un'
estate più bella di questa. Non solo
per il caldo, ma per la volontà di
moltiplicare le occasioni di vivacità. Non inseguiremo mai il caos riminese, ma cinque anni fa la città
era diversa. Oggi una città più vivace è una città migliore. "Massi" e i
ragazzi del Palio l'hanno capito
prima degli altri con una manifestazione che a Pesaro non ha eguali nella portata del coinvolgimento
popolare».
LA SOLIDARIETÀ
Coinvolgimento che trascina con
sé anche lodevoli valori sociali:
l'Avis sarà ancora a fianco della
manifestazione «con un meeting
dedicato alla Rocca (sabato alle
18.30) e con un premio al quartiere
che dona di più - spiega il presidente Avis comunale Lina Rocca - Abbiamo fatto un faticoso lavoro di
individuazione dei donatori dell'
annata per ogni quartiere. Ma lo
merita una manifestazione che è
espressione di tante persone che si
aggregano per un lavoro di comune coinvolgimento. Lo stesso sentimento di collettività che anima i
donatori». Idem per il Centro servizi per il volontariato che veicolerà
in loco i suoi valori attraverso il
presidente del Csv Thomas Nobili,
confermato speaker dell'evento.
Confermato come Radio Prima Re-
A sinistra Vimini, Santini,
Ricci e Belloni
alla presentazione del Palio
dei bracieri
te che seguirà il Palio passo passo.
Per il vicesindaco Daniele Vimini
«il Palio è stato anche la più immediata dimostrazione di appropriamento della Rocca da parte della
città. Noi stiamo lavorando con il
Demanio per riuscire ad ottenere
la proprietà quantomeno del fossato in modo da investire più concretamente nella struttura». La settimana d'avvicinamento ha detto anche che il Palio piace a tanti, ma
non a tutti: «Per qualche giorno
chiediamo un po' di pazienza - invita l'assessore Enzo Belloni - Ma il
Palio è una partita vinta. Che sta
coinvolgendo ogni fascia d'età e
non solo i giovani. Magari non sarà una partita vinta 10-0, ma 9-1
magari sì».
Daniele Sacchi
Non solo bracieri, ma un grande show
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL PROGRAMMA
Non solo Bracieri, ma tanto Palio.
Di nuovo "dilatato" su 4 giorni.
Sempre più ampliato di eventi collaterali. Da domani a domenica
Rocca Costanza sarà farcita di 14
stand gastronomici di quartiere, di
tanta musica e di spettacoli di sicuro appeal. Già, perché oltre all'accompagnamento dei 14 artisti musicali di quartiere, la Rocca ospiterà un impareggiabile tris di comici
di Zelig: domani Kalabrugovic, venerdì Marco Della Noce, sabato Paolo Migone. A precederli lo scoppiettante duo dei Camillas reduci
da Italia's Got Talent (giovedì), il
musical “La Bottega degli Orrori”
realizzato da Center Stage e il meeting Avis "Dove stiamo andando?"
con tanto di premio al quartiere
più sensibile alla donazione. Premio che si accoderà alla lunga bacheca da riempire che domenica
BEN QUATTRO
GIORNI
TRA MUSICA,
OSPITI,
SPETTACOLI
E TANTI STAND
GASTRONOMICI
-TRX IL:28/07/15
accompagnerà la corsa attorno alla Rocca: migliori video, tifoseria,
addobbi di quartiere, braciere,
stand gastronomico, Miss Palio,
premio Fair Play in memoria del
compianto Saverio Mancini e il
Calcio dei Bracieri già vinto nel
weekend scorso dalla contrada Soria. Poi la corsa: da metà pomeriggio di domenica quattro semifinale a dividere 14 contrade (già sorteggiate due batterie da quattro
contrade e altrettante da tre), poi
la finalissima serale che decreterà
chi erediterà il Palio dai bicampioni di Pantano e Tombaccia.
D.S.
21:20-NOTE:
-MSGR - 14 PESARO - 40 - 29/07/15-N:
40
Pesaro Urbino
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
«Il delitto Lulli è stato premeditato»
`Ambera, la ragazza macedone fidanzata di Igli Meta
Il pm ha aggiunto l’aggravante al capo di imputazione
dopo aver valutato attentamente tutti gli elementi d’indagine messa torchio per ore e ore, domani altro interrogatorio
`
L’INCHIESTA
SANT’ANGELO IN VADO Delitto Lulli,
ore decisive per una svolta. Sia nel
capo di imputazione sia nelle persone coinvolte o collegate.
Il sostituto procuratore di Urbino Irene Lilliu sta valutando tutti
gli aspetti che emergono dalle indagini, dagli interrogatori e dalle
testimonianze. E se finora il pm
non ha ritenuto di contestare la
premeditazione nei confronti di
Igli Meta, 20 anni e Marjo Mema 19
accusati dell’omicidio di Ismaele
Lulli, 17 anni, ora l’aggravante
prende corpo. Soprattutto dopo gli
ultimi accertamenti. E non è solo il
coltello a serramanico l’elemento
capace di avvalorare questa tesi,
quanto la presenza soprattutto dei
guanti di lattice e del solvente che
Igli Meta aveva portato con sé all’interno dell’auto insieme a un nastro adesivo da pacchi e due sacchi
neri per l’immondizia. Il coltello,
che l’arrestato dice di tenere sempre con sé come ricordo del nonno, rientra nell’usanza di un certo
ambiente albanese. Ambiente che
non si distacca mai dall’arma bianca. In alcuni casi è rituale addirittura che alla nascita di un figlio il coltello venga appoggiato sotto la culla. Secondo tradizioni. Ma Igli Meta aveva più volte manifestato alla
stessa Ambera l’intenzione di uccidere Ismaele con il pugnale, tanto
da inviarle una foto con l’immagine dell’arma che avrebbe usato.
L’insieme, comunque di tutti gli
elementi utilizzati durante l’efferato omicidio, inducono gli inquirenti a ipotizzare un disegno criminoso preparato e messo in atto: il nastro adesivo per legare la vittima, i
sacchi dell’immondizia per raccogliere e gettare via in luoghi diversi
gli indumenti sporchi di sangue
ma soprattutto la bottiglietta di solvente e i guanti di lattice. Il solvente, come emerge dagli interrogatori, è stato versato addosso alla vittima. E precedenti analoghi aprono
il campo ad altre ipotesi inquietanti. Molti anni fa a Casteldimezzo,
per un regolamento di conti, due
albanesi sono stati ritrovati legati,
uccisi e carbonizzati. Poi, se l’intenzione era di limitarsi a picchiare la vittima per punirla delle attenzione rivolte verso la ragazza di
Igli, l’uso di guanti di lattice non fa
pensare proprio ad un pugno ma
al tentativo di non lasciare impronte digitali. Analizzati separatamen-
ISMAELE
DOPO IL PRIMO
FENDENTE
HA CERCATO DI REAGIRE
COLPENDO
L’AGGRESSORE
te, possono risultare articoli custoditi occasionalmente in auto, insieme, invece, inducono gli inquirenti
a propendere per un omicidio premeditato.
L’avv. Martines
«Tutto fa pensare
a un piano
preordinato»
EVENTUALI COMPLICI
Quanti erano presenti sul luogo
del delitto? O meglio, oltre a Igli
Meta e Marjo Mema c’erano altri
sul poggio della croce dove è stato
ucciso Ismaele? Gli inquirenti non
lo escludono ma al momento il sostituto procuratore Lilliu non ha
elementi per sostenere l’ipotesi di
ulteriori complici. Seppure la modalità intera del delitto, dalla sua
origine all’esecuzione, appare ancora strana. Sicuramente con qualche ombra.
IL RUOLO DELLA GIOVANE
E proprio per cercare di chiarire
ogni dubbio, domani gli inquirenti
hanno deciso di sottoporre a nuovo interrogatorio Ambera, la fidanzata macedone di Igli Meta. Interrogatorio che verrà effettuato sotto forma di incidente probatorio,
per cristallizzare la deposizione e
utilizzarla poi al processo. Il sospetto è che la ragazza possa andare con la famiglia in Albania dove
ha la casa e non tornare per
un’eventuale testimonianza al processo. Domani verrà ricostruita
con la teste tutta la vicenda. E sotto
attenzione appare il suo stesso ruolo, dato che lei stessa ha dichiarato
LA PARTE OFFESA
Nel momento di alta tensione
sociale arrivano quattro protocolli di intesa per permettere ai
migranti richiedenti asilo politico di fare lavoretti come volontari. E così dopo Pesaro, Fano e
Saltara si aggiungono Cagli, Acqualagna, Macerata Feltria e
Fossombrone. Realtà in cui sono concentrati diverse strutture
che ospitano i migranti, tutti gestiti dalla coop Labirinto.
Sabato scorso l’ultimo degli arrivi, circa 35 eritrei, con cui si è
toccata la capienza massima
provinciale di 450. Molti di loro
sono ripartiti verso la Germania
e così sono circa 430 i rifugiati
in provincia. Il prefetto Luigi
Pizzi (nella foto) ha sottolineato
come «l’inoperosità totale può
essere foriera di comportamenti devianti» e che molti sindaci
lamentano «il fatto che il non
far nulla sia di cattivo esempio».
Ecco allora il protocollo di intesa per inserire i migranti in piccoli lavori di manutenzione del
verde, delle strade e altri impieghi nei comuni. Tutti assicurati
grazie alla Coop e all’Auser, l’associazione di volontariato che
inserirà e formerà i giovani stranieri. Nel comune di Pesaro sono oltre una ventina quelli già
attivi, con una convenzione allargata già a 40 e alcuni di loro
saranno impegnati persino al
Palio dei Bracieri, che comincerà domani e durerà quattro giorni.
I SINDACI
Il sindaco di Cagli, Alberto Alessandri ha ricordato che «non si
risolvono i problemi con questi
protocolli. Servono ad attenuare ed evitare tensioni sociali o
strumentalizzazioni, per questo
sono positivi».
A Macerata Feltria arrivò il primo nucleo di 30 migranti quasi
due anni fa. Il sindaco Luciano
Arcangeli ha fatto presente che
«in paese non ci sono state tensioni. I migranti sono ben visti
dalla popolazione. Come Comune non potremo permetterci
neppure di assicurare questi ragazzi nei lavoretti di volontariato, ma a questo ci pensano coop
e associazioni». Per il vicesindaco di Fossombrone Michele
Chiarabilli «è stato un percorso
HANNO ADERITO
ALLA CONVENZIONE
ANCHE CAGLI,
ACQUALAGNA
MACERATA FELTRIA
E FOSSOMBRONE
Outlet, si tira dritto
MONDOLFO
Le critiche e le riserve sul progetto
outlet espresse, dopo Confcommercio e Confesercenti, da Italia
Nostra, non turbano più di tanto
l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Massimiliano Lucchetti che difende la scelta dell’amministrazione comunale di realizzare la struttura. «Il nostro percorso
sulla questione outlet è stato limpido e lineare, in accordo con la
Provincia che dopo averci chiesto
un atto di ricognizione dell’attuale
Ptc deve esprimersi sulla variante
al comparto Pp15 a destinazione
terziario prima della conferenza
dei servizi necessaria al rilascio
delle licenze. L’atto ricognitivo al
Piano territoriale di coordinamento non fa altro che dislocare l’area
che prevede la grande distribuzio-
ne, già presente sul territorio comunale, davanti al casello autostradale di Marotta dove ci sono
tutte le condizioni infrastrutturali
e di previsione urbanistica per attuare il progetto del villaggio
Grandi Firme. Siamo alle fasi finali di un percorso che questa maggioranza ha portato avanti con forza e che, come assessore competente, non mi ha impedito di criticare anche esponenti del mio partito che remavano contro questa
opportunità per la nostra comunità e per l’intera vallata del Cesano». Poi Lucchetti si rivolge alla
Provincia al fine di ottenere in
tempi brevi il via libera. «Ci aspettiamo che l’approvazione della variante avvenga in tempi brevi visto
che la società Expandia, che realizzerà l’investimento, è pronta ad intervenire appena regolarizzata
quest’ultima questione».
Per il direttore generale Marco
Domenicucci «tutto è lodevole,
ma non abbiamo soldi neppure
per comprare le scarpe a questi
ragazzi. La realtà è che da gennaio non riusciremo più a pagare gli stipendi neppure ai dipendenti». Il prefetto ha rilanciato
anticipando che potrebbe esserci un impegno dei volontari per
le pulizie dei fiumi, a partire dalla zona di Borgo Pace. Ad oggi
comunque sono impegnati circa 50 migranti, ma col protocollo di ieri il numero è destinato
sicuramente a crescere.
Luigi Benelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il sostituto procuratore Irene Lilliu dopo il fermo dei due albanesi
di aver inviato il messaggio che si è
rivelato trappola mortale per Ismaele. E lei stessa appare l’autrice seppure a sua insaputa - di un secondo sms di depistaggio. E ancora lei ha invitato Igli, ricercato dai
carabinieri, a non muoversi dopo
aver saputo che la convocavano in
caserma. Il pm ha già messo sotto
torchio Ambera per ore e ore. La
sua testimonianza è iniziata lunedì e finita ieri mattina. E l’appuntamento di domani, con tutte le parti
in causa presenti, appare fondamentale per definire la sua esatta
posizione. Ovvero, rimanere nel
ruolo di teste, o entrare a vario titolo nell’inchiesta.
FERITO 9 VOLTE
Ma perchè Ismaele si è fatto legare alla croce senza reagire? Lo
spiega lo stesso Igli: il ragazzo resosi conto che l’albanese era venuto
a conoscenza del tradimento della
ragazza, si è sentito in colpa. E sarebbe stato lo stesso Isma a dire:
«gonfiami, mi merito che mi gonfi». Ma quando ha visto il coltello
ha gridato. Nove ferite hanno relazionato i periti. Dopo essere stato
colpito la prima volta, il ragazzo ha
avuto la forza quasi di liberarsi. E
pur ferito profondamente alla gola, sarebbe riuscito a colpire il suo
aggressore. Ma non a sfuggire agli
altri fendenti mortali.
lo in Vado, in cui si è toccato anche il tema dell’integrazione ha
spiegato che «occorre costruire
una rete solida di convivenza,
senza lasciare la diffidenza strisciante o il limbo della tolleranza latenti. Ho visto amministratori tesi, tutt’altro che tranquilli
in questo senso». E poi ha chiesto conto alla Provincia di
un’iniziativa di cui si era parlato
a marzo. Ovvero impegnare i volontari anche nella manutenzione delle strade provinciali. «Ne
abbiamo parlato a marzo, ma a
tutt’oggi non ho risposte».
Lavori volontari per i profughi
si parte in altre quattro città
PREFETTURA
Il doppio mandato dell’avvocato
Marco Martines. Da lunedì è il legale della famiglia Lulli e ha iniziato a studiare le carte.
«Sono stato incaricato per un duplice obiettivo. Il primo è quello
di conservare intatta la memoria
di Ismaele, un ragazzo d’oro. Il
secondo è quello di garantire una
pena giusta a chi ha commesso
questo gesto. Non è una questione di vendetta, ma di ricerca di
una pena che possa essere corretta». E in questo senso, visto che la
difesa di chi è accusato di omicidio punta al rito abbreviato cercando sconti di pena, tutto ruota
attorno all’aggravante della premeditazione. Ma Martines è cauto: «Ci sono molte pronunce difformi della Cassazione, ogni processo è un caso a sé. E’ chiaro che
tutto lascia pensare a un disegno
preordinato di uccidere Ismaele,
ma va supportato da elementi e
prove. La procura sta facendo un
lavoro eccellente nel ricercarle.
Vedremo quali saranno gli sviluppi in questo senso nei prossimi giorni».
Ci sono altri punti da chiarire, come ulteriori ruoli o protagonisti.
L’avvocato Martines si riferisce
«a eventuali altre piste. Ismaele
era salito in macchina solo con
Igli Meta e Marjo Mema o c’era
qualcun altro? Sono elementi
che vanno approfonditi e appurati. Le indagini non sono ancora finite». Tra i vari «protagonisti»
anche Ambera, la ragazza macedone che ha fatto scattare la gelosia di Igli Meta. E’ stata sentita
dalla procura e sarà nuovamente
ascoltata per cristallizzare la sua
versione in un incidente probatorio. Dal suo cellulare è partito il
messaggio trappola che invitava
Ismaele a uscire. Lei stessa racconta di sapere che Ismaele è
morto già domenica 19 luglio,
quando ancora tutti lo davano
per disperso. «E’ chiaro - sottolinea l’avvocato Martines - che i
prossimi giorni saranno cruciali
per capire la sua posizione». Martines sarà a Urbino i prossimi
giorni. Ha parlato al telefono con
la mamma di Ismaele. «E’ una vicenda devastante» chiude.
Lu. Ben.
IL DG
lungo e difficile, in cui ci sono
stati anche malumori rientrati.
Siamo pronti a iniziare».
Infine il vicesindaco di Acqualagna Luca Lisi ha messo in evidenza il lavoro positivo dell’incontro: «iniziative come queste
portano alla crescita dell’integrazione».
IL COMITATO
Il prefetto, reduce da un comitato per la sicurezza a Sant’Ange-
AVVISO DI VENDITA
Procedura esecutiva n. 124/2011 R.G.E.
La sottoscritta Barbara Campagna, Dottore Commercialista, delegata alle operazioni di vendita dal Giudice delle Esecuzioni,
AVVISA
che il giorno 24 SETTEMBRE 2015, alle ore 11:30, presso il proprio studio di Urbino, Via Ca’ Biancone,
si procederà alla VENDITA SENZA INCANTO dei seguenti immobili oggetto di pignoramento:
AVVISA ALTRESI’
che, in caso di vendita deserta, il giorno 22 OTTOBRE 2015, alle ore 10:00, presso il Tribunale di Urbino,
Via Raffaello 28, si procederà alla VENDITA CON INCANTO dei medesimi immobili:
LOTTO UNICO intera e piena proprietà
Capannone industriale, sito nel Comune di Urbino, località Canavaccio, Via dell’Industria, 23, composto da:
Immobile di mq 4.048,51 adibito a opificio industriale, censito al N.C.E.U. al Foglio 227, Particella 54,
Sub. 1 Categoria D/1;
Immobile di mq 310, su due piani, adibito a ufficio, censito al N.C.E.U. al Foglio 227, Particella 1081, Sub
1, Categoria A/10;
Terreno industriale, scoperto esclusivo del suddetto opificio industriale, di mq 7.165,12, censito al Catasto
Terreni al Foglio 227, particella 54, sub 1.
PREZZO BASE: euro 1.660.000,00 (unmilioneseicentosessantamila/00) ed offerte in aumento non
inferiori ad euro euro 16.000,00 (sedicimila/00).
Sui siti internet www.tribunaleurbino.it e www.astalegale.net è possibile esaminare:
=> la “Relazione di stima”;
=> le modalità di vendita;
=> le istruzioni per presentare l’offerta di acquisto.
Per informazioni: Dott.ssa Barbara Campagna,
Urbino, Via Cà Biancone sn, tel 0722/328785, fax 0722/325353, cell. 3331535046
e-mail [email protected].
Urbino, li 7 luglio 2015
Milano Tel. 02757091 Fax 0275709244
Napoli Tel. 0812473111 Fax 0812473220
Roma Tel. 06377081 Fax 0637708415
AVVISO DI VENDITA
PROCEDURA ESECUTIVA N.59/2012 R.G.E.
La sottoscritta Barbara Campagna, Dottore Commercialista, delegata alla vendita dal Giudice delle Esecuzioni
AVVISA
che il giorno 24 SETTEMBRE 2015, alle ore 11:30, presso il proprio studio di Urbino, Via Ca’ Biancone, si procederà
alla VENDITA SENZA INCANTO dei seguenti immobili oggetto di pignoramento:
AVVISA ALTRESI’
che, in caso di vendita deserta, il giorno 22 OTTOBRE 2015, alle ore 10:00, presso il Tribunale di Urbino, Via Raffaello
28, si procederà alla VENDITA CON INCANTO dei medesimi immobili:
LOTTO N. 1 intera e piena proprietà
1) Fabbricato adibito ad appartamento, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia,
snc, posto al primo piano sottostrada, costituito da locale ingresso/pranzo/soggiorno, due camere da letto, bagno,
ripostigli, bagno/lavanderia, ampio balcone e scoperto esclusivo. L’appartamento è dotato di impianto di riscaldamento
a pavimento.
2) Fabbricato adibito ad autorimessa, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia,
snc.
PREZZO BASE: euro 114.000,00 (centoquattordicimila/00) ed offerte in aumento non inferiori ad euro 1.100,00
(millecento/00).
LOTTO N. 2 Omissis
LOTTO N. 3 intera e piena proprietà
1) Fabbricato adibito ad appartamento, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia,
snc, posto al piano strada, costituito da locale ingresso/pranzo/soggiorno, una camera da letto, bagno, ripostiglio,
ampio balcone e secondo balcone.
2) Fabbricato adibito ad autorimessa, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia,
snc.
PREZZO BASE: euro 72.000,00 (settantaduemila/00) ed offerte in aumento non inferiori ad euro 700,00 (settecento/00).
LOTTO N. 4 intera e piena proprietà
1) Fabbricato adibito ad appartamento, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia,
snc, posto al piano strada, costituito da locale ingresso/pranzo/soggiorno, due camere da letto, bagno, ripostiglio,
ampio balcone e secondo balcone.
2) Fabbricato adibito ad autorimessa, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia,
snc.
PREZZO BASE: euro 76.000,00 (settantaseimila/00) ed offerte in aumento non inferiori ad euro 700,00 (settecento/00).
LOTTO N. 5 Omissis
LOTTO N. 6 Omissis
Sui siti internet www.tribunaleurbino.it e www.astalegale.net è possibile esaminare:
=> la “Relazione di stima”;
=> le modalità di vendita;
=> le istruzioni per presentare l’offerta di acquisto.
Per informazioni: Dott.ssa Barbara Campagna,
Urbino, Via Cà Biancone sn, tel 0722/328785, fax 0722/325353, cell. 3331535046
e-mail [email protected].
Urbino, li 7 luglio 2015
-TRX IL:28/07/15
22:15-NOTE:
-MSGR - 14 PESARO - 42 - 29/07/15-N:
42
Mercoledì 29 Luglio 2015
www.ilmessaggero.it
Giorno & Notte Estate
Dopo il sold out di Fresu e Caine, stasera Fano Jazz by the sea
ospita in esclusiva nazionale il famoso chitarrista americano
Arriva l’uragano Midon
FESTIVAL
A TUTTO GAG
D
opo il sold out per l'intenso, applauditissimo concerto di Paolo Fresu e Uri
Caine (una sorta di reunion visto che i due da tempo non suonavano più insieme), e la musica africana di
Dobet Gnahorè, questa sera altro concerto di livello a Fano Jazz
By The Sea che propone all'Anfiteatro Rastatt (ore 21,15) un'altra
esclusiva italiana: il concerto del
cantante e chitarrista statunitense Raul Midon, talento in costante crescita di popolarità. Altro appuntamento che conferma la
bontà di un calendario che ha
proposto ogni sera musica di
qualità come quella di Fresu e
Caine che hanno regalato una
performance entusiasmante all'
insegna dell'interplay e della straordinaria empatia con il pubblico. Particolarmente apprezzato
nel programma della serata
l'omaggio a Federico Fellini. Ma
veniamo al programma della
giornata che prevede altri appuntamenti. Alla Mediateca Montanari Memo (ore 18,30), nell'ambito della rassegna "Jazz Films From The Sixties", verrà proiettato “Appunti per un film sul jazz”,
girato nel 1965 al festival jazz di
Bologna da Gianni Amico. Alle
19,30 avranno quindi inizio i concerti-aperitivo al Green Bar (Lungomare Simonetti - Zona Lido),
con il gruppo Fm, al Ristorantino
Da Santin (viale Adriatico, Zona
Sassonia), con il Trio Jazz Ensemble, e al Pino Bar (Corso Matteotti - Zona Centro) con il Giovanni Baleani Trio. Chiusura di
C’è Petruzzi
Da Colorado
Caffè al palco
di Cabaretour
Raul Midon
serata alla Corte Sant'Arcangelo
(ore 23) con i Rhythmoflight.
IL PROTAGONISTA
Ma il protagonista della giornata
è Midon un one-man band che
trasforma «la sua chitarra in un'
orchestra e la sua voce in un coro»: così lo presenta il New York
Times. Nativo del Nuovo Messico, cieco dalla nascita, Midón ha
collaborato con icone del jazz e
della musica nera in generale come Herbie Hancock e Stevie
Wonder, partecipando alle regi-
GROTTAMMARE Cabaretour gioca l’asso Emiliano Petruzzi,
la rivelazione di Colorado Caffè questa sera ore 21,30 a piazza Carducci. La rassegna
umoristica organizzata
dall’associazione LiCieco dalla nascita,
do degli Aranci con il
per il New York
compito di fare da
Times il suo
apripista al Festival
strumento
“Cabaret
amore
è un’orchestra
mio!” dal 7 al 9 agoe la sua voce un coro
sto, propone uno
spettacolo tutto da
One-man
ridere con il comico
band
campano, tra le rivelazioni televisive del
2015. Vincitore del Festival
“Cabaret amoremio!” 2013 e
nuovo volto Colorado Caffè di
Italia 1, tornerà in esclusiva
nella Marche con il suo nuovo
show comico. . Una serata ad
ingresso libero che propone il
meglio della nuova comicità
italiana, valorizzata dalla kermesse “Cabaret amoremio!”
che sta battendo il record degli abbonamenti, quasi 600.
T.Cap.
strazioni di dischi di Jason Mraz,
Queen Latifah e Snoop Dogg, ol© RIPRODUZIONE RISERVATA
tre che alla colonna sonora del
film “She Hate Me” di Spike Lee.
Quando era piccolo, qualcuno gli
disse che cecità significava non
poter fare molte cose: con la sua
voce e la sua chitarra Raul Midón
è riuscito ad abbattere questo e
tanti altri stereotipi. Biglietti:
concerto Anfiteatro Rastatt 15 euro; ridotto 10; corte Sant'Arcangelo 5 euro; ridotto 3.
Claudio Salvi
Emiliano Petruzzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Una scena dello spettacolo e sotto Basile
Pesaro, Carmen diventa
una danza al maschile
BALLETTO
PESARO Un punto di vista singolare per un capolavoro della lirica,
nella messinscena di un gruppo
di danzatori: questa sera a Rocca Costanza, ore 21.30, è di scena
«Carmen, Les Hommes» lavoro
coreografico di Loredana Parrella per Cie Twain physical
dance theatre, ispirato all'
opera omonima di Merimée su musiche originali, eseguite dal vivo da Pino Basile.
Uno sguardo femminile attraverso
i corpi maschili
dei sei interpreti
capaci di alternare
ironia e ricerca poetica in una fusione tra
classico e contemporaneo, con alcuni richiami ai
brani dell'opera di Bizet. «Carmen è la dimensione ideale per
rappresentare l'orgoglio, la forza di vita e la potenza - si legge
nelle note allo spettacolo - Uno
spettacolo corale dove forza, dinamica, ritmo, irriverenza, faranno da tappeto e si confrontano costantemente con questa riflessione. Attraverso la presen-
-TRX IL:28/07/15
za-assenza di Carmen, la scrittura coreografica si delinea attraversando i corpi dei danzatori.
L'orizzonte del femminile diviene armonia unica di cui il corpo
maschile si fa interprete, in un
tripudio coinvolgente di forza e
vigore. Le melodie si confondono diventando atmosfera unica,
che guida e scandisce il viaggio
dei protagonisti. La persistenza
di un sapore gitano, rappresenta la forza indomabile dalla quale non riescono a liberarsi e
che si trasforma in
un banco di prova
per ognuno dei
protagonisti». La
Cie Twain physical dance theatre,
nata nel 2006 dall'
incontro tra la coreografa e regista italiana
Parrella e il designer belga Roel Van Berckelaer ha realizzato
già oltre 15 produzioni. Sul palco: Fernando Pasquini, Yoris
Petrillo, Tomek Pomersbach,
Giacomo Severini Bonazelli,
Marco Bissoli, Pino Basile. Il disegno luci è di Gianni Melis. Biglietti 15 euro, ridotti 12 euro, info e prevendite 0721/638882 e
366 6305500.
21:44-NOTE:
-MSGR - 14 PESARO - 45 - 29/07/15-N:
45
IL PRESIDENTE DELL’ENTE
MANIFESTAZIONI, CECCHINI,
CONTRO LE POLEMICHE:
«SBAGLIATO PARAGONARE
LE INIZIATIVE PESARESI
AL NOSTRO CARNEVALE»
Fano
Mercoledì 29 Luglio 2015
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Musica di notte
scatta la norma
per la tolleranza
`L’assessore
Marchegiani
«Qualcuno dice che qui
non si può ballare? Falso»
FESTE
Più tolleranza per le serate estive
con musica. La giunta fanese ha
approvato ieri la cosiddetta deroga, l'atto che permette di fare eccezione al limite notturno del rumore. «Un provvedimento generalizzato - ha commentato il vice sindaco Stefano Marchegiani - che prevede diverse fasce orarie e che presto illustreremo nel dettaglio.
Qualcuno dice che a Fano non si
balla, non è vero. Guerra dei decibel? Ma se siamo alle baruffe
chioggiotte». Nella mattinata di ieri lo stesso presidente dell'Ente
L’AMMINISTRAZIONE
INTANTO HA INCONTRATO
I CARRISTI AL CENTRO
DELLE CONTESTAZIONI
DOPO I RITARDI
NEI PAGAMENTI
Manifestazioni, Luciano Cecchini,
ha provato a mettere uno stop alle
polemiche mentre presentava la
festa dei 1.000 soci, dopodomani a
ingresso libero in piazza centrale a
partire dalle 20.30. «Un errore - ha
detto Cecchini - paragonare le iniziative pesaresi al Carnevale di Fano. Massimo rispetto per tutti, ma
le differenze esistono». Tornando
alla festa, sul palco il deejay Carlo
Canestrari e a seguire l'Orchestra
italiana Bagutti, che suonerà per
tre ore. Torta per tutti i presenti e
possibilità di acquistare a 10 euro
la tessera della Carnevalesca. In
abbinamento la maglietta dal vago
richiamo garibaldino I love 1.000
(Amo i mille) e una consumazione
gratis al bar. «Per la prima volta
porteremo un carro allegorico in
piazza 20 Settembre, gli operatori
sono al lavoro per smontare e poi
rimontare il grande Pinocchio»,
ha specificato Cecchini.
LE POLEMICHE
Con la fine del mese vengono al
pettine alcuni nodi che hanno infuocato di polemiche questi giorni
già abbastanza torridi. Ieri i carristi hanno ricevuto l'ultima tranche
dei loro compensi (20.000 euro) in
ritardo per lo slittare del bilancio
2015. Nel pomeriggio precedente si
Ripartiti dopo la bonifica
i lavori per il McDonald’s
FAST FOOD
Sono ripresi i lavori nel cantiere
di viale Piceno, periferia sud di
Fano, per realizzare il nuovo ristorante fast food della multinazionale statunitense McDonald's. La sede italiana, a Milano,
è infatti intervenuta per bonificare il terreno, che molti anni prima era stato contaminato da
idrocarburi pesanti, con ogni
probabilità nafta. «I valori sono
scesi sotto la soglia massima prevista dalle normative ambientali
e ulteriori accertamenti hanno
escluso problemi alla falda idrica», ha specificato ieri l'assessore Samuele Mascarin. Via libera,
dunque, dopo un lungo stop che
ha fatto slittare di parecchio tempo l'inaugurazione del nuovo ristorante McDonald's, in origine
prevista per il tardo autunno
dell'anno scorso. I lavori erano
stati interrotti dopo che i primi
scavi avevano scoperto alcune
macchie di idrocarburi pesanti,
un paio più grosse delle altre,
che hanno richiesto l'intervento
di bonifica. Nel frattempo la multinazionale statunitense aveva
già selezionato il personale: venti giovani fra crew e hostess (oppure steward), le due categorie
professionali richieste. La scelta
conclusiva era stata effettuata su
una platea di 136 aspiranti, risultanti dalla prima scrematura sulla base di 1.600 domande di assunzione. Per inciso, le modalità
del concorso furono piuttosto
contestate, avendo portato decine di aspiranti crew e hostess a
presentarsi in piazza centrale,
sotto lo sguardo incuriosito dei
passanti.
IL PROGETTO
Nel progetto depositato dalla so-
cietà negli uffici comunali dell'
urbanistica, si prevedono 450
posti a sedere e altri 300 all'esterno. In totale circa 500 metri quadri fra cucine, sale e altri ambienti. Il resto della superficie, circa
3.800 metri quadri, sarà occupato da parcheggi (collegati anche
al serbatoio di sosta Rema) e
aree di manovra per le macchine. Ci sarà pure il Mc Drive, lo
sportello take away per il menù
da asporto.
Nel 2012 McDonald's annunciò
una nuova campagna di aperture in Italia, che nell'arco del triennio dovrebbero portare 3.000
nuovi posti di lavoro nel nostro
Paese. La sede centrale è a Chicago, nell'Illinois, la multinazionale Usa impiega nel mondo circa
450.000 lavoratori a tempo pieno.
O.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Terme chiuse
e pendolarismo
la protesta
di una mamma
CARIGNANO
Il carro di Pinocchio
erano incontrati con il sindaco
Massimo Seri e il vice sindaco Stefano Marchegiani per sollecitare
l'inizio del confronto sul Carnevale 2016: «Il primo incontro è fissato
per il 3 agosto prossimo», è stata la
risposta degli amministratori.
Marchegiani, intervenendo al successivo incontro per presentare la
festa per i mille soci, ha poi aperto
rispetto a un'idea cara ai carristi:
«Vogliamo qualificare la prossima
Notte Rosa attingendo al nostro
Carnevale? La manifestazione è
ben presente nei nostri progetti.
Jazz e Carnevale non sono in anti-
tesi: a New Orleans, per esempio,
rappresentano l'anima della città.
E il Carnevale di Fano, non scordiamolo, ha avuto grande visibilità all'
Expo: passaggi in tv e in radio, filmati sui siti web. Più in generale, è
contro l'oggettività dei fatti sostenere la desertificazione della città». La polemica sugli eventi estivi
è stata proseguita ieri da Mario Alberto Rinaldi, dei Giovani Progetto
Fano, in risposta ai coetanei della
lista Noi Giovani, e dall'opposizione di centrodestra.
Osvaldo Scatassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pattuglia dei carabinieri
Le terme di Carignano sono
chiuse da poco più di un mese
e in tutto questo tempo una
mamma fanese ha continuato
a peregrinare di struttura in
struttura per fare in modo che
sua figlia possa proseguire le
cure alla sordità rinogena.
«Tutti i miei peggiori timori sono stati confermati», afferma
la donna, che poi si rivolge all'
Amministrazione comunale:
«Mi chiedo sempre più se si
renda conto che un altro patrimonio di Fano sta prendendo
il volo verso altre città, lasciando tante famiglie fanesi senza
la preziosa risorsa delle terme». La scelta di chiudere, però, non è del Comune, è dei proprietari privati. Resta il disagio
incontrato dalla mamma fanese e da una sua amica, anche
lei con una figlia bisognosa di
cure termali. Hanno provato a
Cattolica, poi scartata per problemi di tipo logistico: «Trovare un parcheggio sul lungomare, di luglio e di mattino, sarebbe stato un grosso problema».
Ulteriore tentativo, Gallo di Petriano: «Per 40 minuti di trattamento, ci sorbiamo quasi due
ore di macchina».
Senzatetto
ai carabinieri:
«Arrestatemi
ma d’inverno»
CLOCHARD
Se proprio avesse potuto scegliere, avrebbe preferito andare in prigione in inverno: d'estate è un peccato, perché si dorme bene anche all'aperto. Dal
punto del senzatetto in questione, 44 anni, origini baresi, il discorso non faceva una piega, il
problema è che la sua richiesta
non collimava con la legge. I carabinieri di Fano l'hanno portato in carcere a Villa Fastiggi, dove resterà 5 mesi per un cumulo di condanne: inosservanza
delle misure di prevenzione, lesioni e stupefacenti. In precedenza l'uomo era stato spesso
segnalato ai carabinieri per la
sua questua troppo petulante.
COMUNE
SEDUTE DI BILANCIO
Il bilancio 2015 torna
in consiglio comunale, a distanza
di poche settimane
dall'approvazione, per il dibattito
e il voto sulla salvaguardia degli
equilibri. La delibera è tra gli
argomenti da trattare nell'arco di
una doppia seduta: la prima è
convocata oggi alle 19 e la
seconda lo sarà domani alla
stessa ora, sempre che siano
rimaste questioni da trattare. Il
programma dei lavori prevede
che si discuta, inoltre, di mense
scolastiche, Fondazione
Carifano, fusione delle Aset, caso
dell'ambito sociale, contratto per
l'affitto dei fondi agricoli.
CONCERTO
AGATA LEANZA TRIO
Concerto stasera alle 20.30, nella
piazza centrale di Fano, con
l'Agata Leanza Trio. Il gruppo
prende il nome della sua
cantante, che vanta
collaborazioni con grandi artisti
del pop internazionale, come
Gloria Gaynor, Kid Creole, Gipsy
King e del jazz come Eddie
Gomez oppure Eumir Deodato.
Sul palco con lei Ricky Burattini,
pianista, organista, compositore,
e il batterista Roberto Rossi.
Organizza il Bardàn, collaborano
Caffè Aurora, Buburger, Al
Vicolo e piadineria Gnam Gnam.
ALBERGHI
SERATE CON L’AUTORE
In arrivo il McDonald’s
IL CANTIERE DI VIALE
PICENO ERA STATO
BLOCCATO
PER LA SCOPERTA
DI IDROCARBURI
NEL TERRENO
All'hotel CasaDei, a Torrette di
Fano in via Ammiraglio
Cappellini, la nuova tappa di
Serate con l'autore. Elisabetta
Duchi, artista e grafico di grande
esperienza, presenterà alle 21.30
la sua opera Cronistoria di un
sogno, che potrà essere
ammirata fino al 13 settembre.
L'iniziativa fa parte della
manifestazione Art H8tel 2015,
una mostra plurale che coinvolge
otto strutture ricettive della
riviera fanese e altrettanti artisti.
-TRX IL:28/07/15
21:29-NOTE:
LA NUOVA REGIONE
MERCOLEDÌ
29 LUGLIO 2015
19
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
NOMINE, OBIETTIVI E PROGETTI
Parte la rivoluzione della sanità:
«Liste d’attesa brevi e più servizi»
Il presidente Ceriscioli: «Non bastano conti in ordine: serve cambiare»
Zoom
LEGA NORD
Marzia Malaigia
Frasi choc sui social,
chiuso il caso Zaffiri
Eletti vicepresidenti
Minardi e Malaigia
Lo slogan
«Una squadra coesa, dialogo
e trasparenza. Sì al patto
dei 300 giorni per affrontare
le liste d’attesa». Queste
le parole del presidente
Luca Ceriscioli
ANCONA
SI CHIUDE con l’elezione di
un’altra leghista, la vicenda
che ha visto coinvolto il vicepresidente del consiglio regionale Sandro Zaffiri, costretto a decadere dalla carica istituzionale per le frasi
scritte su Facebook contro il
prefetto di Roma Franco Gabrielli. Ieri, in consiglio regionale, è stata eletta vicepresidente dell’assemblea legislativa Marzia Malaigia, appunto del Carroccio anche
lei come Zaffiri che, in un
breve discorso dopo l’elezione, ha annunciato che avrà
un comportamento «confacente al ruolo con garanzia
di rispetto per le istituzione,
rispetto che però non sarà privo di incisività e schiettezza». L’altro vice presidente
Renato Claudio Minardi, riconfermato alla vicepresidenza come da programma, ha
ringraziato «per la fiducia
nel rieleggermi. Ho ritenuto
doveroso rimettere il mandato perché si era incrinato il
rapporto fiduciario tra vice
presidenti e aula». Per Minardi, «la prima priorità è di lavorare costantemente per
creare occasioni di sviluppo.
Altro tema è quello della sburocratizzazione».
Cinquanta
Scontrini, cene
e finti convegni:
le contestazioni
La rasoiata della Corte
è doppia: gli ex consiglieri,
e alcuni ancora in carica,
rispondono in proprio per
il 50 per cento di tutte le
spese non regolari che
hanno incassato
indebitamente e rispondono
totalmente delle proprie
spese personali ritenute
irregolari
Gli ostacoli
Dal governo sono attesi
nuovi tagli, dopo quelli che
hanno già messo in
ginocchio i sistemi sanitari.
«Non li chiamo tagli,
ma forme di risparmio»
CAMBIAMENTI
Ceriscioli con i vertici
di Asur e Aree Vaste
ANCONA
«UNA SQUADRA coesa, dialogo e trasparenza
per andare oltre alle divisioni e agli interessi
del passato. Sì al patto dei 300 giorni per affrontare le liste d’attesa». Il governatore delle
Marche, Luca Ceriscioli, sceglie questo slogan
per presentare la nuova formazione che per i
prossimi tre anni dovrà occuparsi della sanità
sui territori. Il valzer delle poltrone alla guida
di Asur e Aree Vaste inizia già prima della presentazione al tavolo della conferenza stampa,
esempio di un repulisti imposto dalla nuova
giunta: «Non basta tenere i conti in ordine e
rispettare i parametri sull’assistenza – ha affondato la lama Ceriscioli –, la sanità regionale va
trasformata, partendo certo anche da alcune
cose fatte bene in passato. Per questo ho deciso di tenere per me le deleghe su sanità e socia-
le». Intanto, a proposito di conti in ordine, dal
governo sono attesi nuovi tagli, dopo quelli
che nel corso degli anni della crisi dura hanno
messo in ginocchio i sistemi sanitari della
maggior parte delle Regioni, salvo le Marche e
poche altre: «Non li chiamo tagli – ha aggiunto Ceriscioli –, piuttosto forme di risparmio,
le linee guida imposte dal ministero. E noi, in
questo senso, abbiamo in testa alcuni interventi che dovrebbero snellire la macchina
dell’Asur, delle Aree Vaste e, in generale, della
sanità regionale. Accorpare, semplificare, aggregare, penso ad un magazzino farmaceutico
unico regionale, ai laboratori analisi e così via.
L’Asur esiste da 11 anni, ma nessuno se ne è
accorto. Nominando il nuovo direttore, Alessandro Marini, e a cascata gli altri vertici, ci
poniamo l’obiettivo di rivoluzionare un sistema per farlo rendere al massimo. La priorità?
Le liste di attesa. Negli ultimi mesi, ce lo dicono i dati, sono aumentate e non va bene. Sarà
una battaglia dura, ma con la trasparenza dimostreremo i risultati e i marchigiani se ne accorgeranno da soli». Ceriscioli parla di rivoluzioni, di cambiamenti, dimenticando forse
che prima di lui alla guida del governo regionale c’era soprattutto il partito che lo sostiene
e che ha stravinto le elezioni. Il suo predecessore alla sanità, inoltre, Almerino Mezzolani, oltre ad essere del Pd era pure pesarese. Annunciando le scelte nelle Aree Vaste, lo stesso Marini ha parlato di scelte radicali, eppure quasi
tutti i direttori vengono dall’ambiente Asur.
La stessa nuova direttice sanitaria Asur, Nadia Storti, dopo l’esperienza agli ‘Ospedali
Riuniti’ torna da dove era partita. A proposito
delle nomine aziendali a Torrette e Marche
Nord, unanime la risposta: «Non è questo l’oggetto della conferenza stampa».
INCHIESTA SPESE PAZZE CHIESTI INDIETRO I SOLDI AI CONSIGLIERI
La Corte dei Conti batte cassa
ANCONA
LA CORTE dei conti delle Marche batte cassa. Chiede indietro i soldi spesi in maniera allegra e senza
pensieri dai vecchi consiglieri regionali per presunto
danno erariale. Scontrino per scontrino, la procura
contesta a tutti cene, pranzi, viaggi, consulenze inventate, convegni farlocchi (memorabile quello «fantasma» organizzato al 31 dicembre sul tema sanità),
libri, rimborsi benzina, chilometraggi inventati, acquisti di libri e giornali, tutto a carico del contribuente. Per i capogruppo dei partiti, che hanno avallato
queste spese specificando che erano tutte regolari e
permesse dalla legge, la rasoiata della Corte è doppia:
rispondono in proprio per il 50 per cento di tutte le
spese non regolari che hanno incassato indebitamente i consiglieri e rispondono totalmente delle proprie
spese personali ritenute irregolari. Ora i consiglieri
(sono 66) sottoposti ad indagine contabile hanno ses-
santa giorni di tempo per controdedurre le contestazioni della procura diretta dal dottor Maurizio Mirabella. Dovranno spiegare perché hanno speso quei
soldi per gli affari propri, fino ad ottenere «...una illecita duplicazione di erogazione se non l’erogazione
di un trattamento aggiuntivo rispetto a quello già ottenuto con l’indennità, che non solo non è consentito ma è anzi espressamente vietato». Per la procura, i
consiglieri e i capigruppi hanno manifestato «l’elemento psicologico del dolo, essendo state consapevolmente spese risorse ed erogati relativi rimborsi per
finalità diverse da quelle cui erano destinate. Tutti
sapevano che le predette spese – scrive la procura –
dovevano essere correlate a situazioni aventi la funzione di promuovere all’esterno l’immagine del gruppo consiliare». Con pranzi, cene e viaggi a spese del
contribuente, l’immagine che ne ricavava la gente
provate ad indovinare qual era?
RIMBORSI
Il consiglio regionale
PESARO PRIMO PIANO
MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015
IN TANTI SAPEVANO
ORRIBILE DELITTO
LA RABBIA DELL’ALBANESE
NEI CONFRONTI DI ISMAELE
ERA NOTA A DIVERSI GIOVANI
Domani Ambera a confronto con Igli
Le scriveva sms a raffica: «L’ammazzo»
Ci sarà anche Marjo. Contestata anche la premeditazione
di ROBERTO DAMIANI
non c’erano vendette o gelosie da
temere visto che ognuno faceva
un po’ come gli andava. Nella deposizione al procuratore dell’altro
ieri, la ragazza ha negato di aver
mai detto ai giornalisti che avrebbe amato per sempre Igli Meta dopo quello che aveva fatto, dimostrandosi nello stesso tempo insensibile al dolore della famiglia
di Ismaele: «Hanno travisato le
mie parole, io non ho mai detto
quelle parole, mai» ha riferito la
ragazza agli inquirenti che le chiedevano conto di quelle affermazioni e del loro vero significato.
AMBERA o Igli non la raccontano giusta. Uno dei due dice il falso. Per questo, il ventenne albanese, reo confesso di aver torturato e
poi semidecapitato per vendetta il
17enne Ismaele Lulli, verrà messo a confronto domani in tribunale con Ambera Saliji, 19 anni, macedone, residente a Lunano, sua
fidanzata. Ci sarà anche Marjo
Mema, il presunto complice
dell’omicidio. Un faccia a faccia
che la procura della Repubblica ritiene indispensabile e urgente.
Con una novità processuale: ora
viene contestata a Igli Meta la pre-
PER GLI inquirenti appare im-
DIETROFRONT
«Non è vero che ho detto
che lo amerò per sempre:
travisate le mie parole»
LA FRASE IN ALBANESE
«Do e vras», equivalente
a «Lo uccido», detta
più volte da Igli ad Ambera
meditazione. Ha pianificato, voluto, e portato a termine insieme al
suo amico connazionale il delitto.
In un primo momento questa consapevolezza da parte degli inquirenti non c’era. Sembrava un raptus. La svolta è arrivata da Ambera che ha rivelato l’altro ieri al capo della procura dela Repubblica
di Urbino Irene Lilliu e ai carabinieri del nucleo operativo di aver
ricevuto una lunga serie di messaggi da Igli nei quattro giorni
precedenti l’omicidio con l’annuncio di voler uccidere Ismaele.
Usava soprattutto questa frase in
albanese: «do e vras» che significa
«io l’ammazzo».
UN CRESCENDO fino a quando domenica mattina 19 luglio,
Ambera riceve un messaggio di
Igli che le chiede se vuole aiutarlo. Al che la ragazza risponde di
sì. L’aiuto significa mandare un
messaggino invitante a Ismaele
per vedersi alla stazione delle corriere di Sant’Angelo in Vado «perché se glielo chiedo io non esce»
SI RITROVERANNO Sopra l’arresto di Marjo Mema (In alto) e Igli
Meta (sotto e in basso in primo piano), che ritroveranno Ambera Saliji
le dice Igli. E Ambera accetta di
scrivere quel messaggio che dà il
via al piano criminale. Che lei continua a non ritenere possibile per
una ragione semplice: il tradimento con Ismaele non è l’unico in ordine di tempo e questo lo sa anche Igli. Ma Ambera ha affermato
di non aver capito la determinazione del suo fidanzato nel voler
uccidere perché «non l’aveva mai
fatto prima». Ed inoltre lei pensa
che il suo fidanzato non ha motivi di essere indispettito «perché
anche lui mi aveva tradito più volte». Insomma, lei ha pensato che
probabile che Ismaele sia salito
volontariamente nell’auto di Igli.
Un’amica di Ismaele, Valentina,
ha riferito ai carabinieri che
Ismaele non poteva più andare a
Urbania dove viveva Igli «perché
doveva restituirgli 500 euro, e preferiva evitare di incontrarlo». Insomma, ne aveva paura. Ma una
volta caricato in macchina alla stazione delle corriere di Sant’Angelo in Vado (avvenuta con la forza), Ismaele si è ritrovato prigioniero accorgendosi di essere finito in trappola quando era tardi. Il
ruolo di Marjo Mema, 20enne, albanese che ha cercato di scrollarsi
di dosso le responsabilità
dell’omicidio, sta assumendo invece contorni netti. Mema ha aiutato a legare la vittima assistendo
prima al versamento di solvente
addosso a Ismaele e poi all’esecuzione. E ha raccolto da terra la
scarpa perduta dal corpo di Ismaele prima di venir gettato nel dirupo. Scrive il gip Egidio De Leone: «Entrambi gli indagati hanno
dimostrato una totale indifferenza per il valore della vita umana».
LA RAGAZZA CONTESA LA 19ENNE MACEDONE E L’OMICIDIO ANNUNCIATO
Otto ore di interrogatorio non sono sufficienti
GUIDA LE INDAGINI Il capo
della procura Irene Lilliu
3
OTTO, quasi nove ore di interrogatorio per Ambera. Nomi, parole, messaggi e soprattutto riscontri.
Che ancora mancano. La dottoressa Irene Lilliu, il
magistrato che conduce le indagini per la morte di
Ismaele Lulli, sa che non c’è tempo da perdere per
raccogliere prove e indizi. E allora in base ai tabulati
telefonici, sono stati ascoltati nelle ultime ore molti
amici di Ismaele e di Igli Meta, oltre che di Ambera.
E si scopre che le minacce del ventenne albanese nei
confronti del 17enne di S. Angelo erano note a tanti.
E la stessa Ambera aveva appreso fin dalla domenica
pomeriggio, cioè un’ora dopo l’omicidio, la fine di
Ismaele. Glielo aveva confessato in un messaggino
al telefono lo stesso Igli, che è poi andato a Parchiule
a farsi un bagno nel fiume per ripulirsi del sangue di
Ismaele che gli aveva imbrattato i vestiti. E poi i messaggini mandati a raffica da Igli col telefonino di
Ismaele alla madre «Vado a Milano, non cercatemi»
e agli amici ai quali scriveva di non cercarlo.
SEMBRA QUASI che l’esecuzione di Ismaele fosse
l’evento che tutti si aspettavano ma che nessuno ha
avuto il coraggio di interrompere, magari avvisando
il povero ragazzo o i suoi genitori. Molti sono rimasti alla finestra.
DAI VERBALI
Il killer racconta
lo sgozzamento
con un distacco
agghiacciante
HA AMMAZZATO un ragazzo di 19 anni per punirlo. Lo accusava di aver avuto rapporti sessuali con la
propria ‘fidanzata’, Ambera. Ma Igli Meta sapeva anche altro. Ossia che quello
non era stato l’unico tradimento. Ce n’era stato anche
un altro, recentissimo, a
maggio, tanto che i rapporti
tra lui e Ambera si erano raffreddati. Ma anche lui aveva avuto altre donne. E allora perché Ismaele? Secondo
Igli gli doveva dei soldi, dopo aver comprato della marijuana. Ma non poteva essere solo questo. Eppure Igli
ha agito come un killer senza scrupoli. Ma ha raccontato Ambera agli inquirenti:
«...la sera della domenica,
dopo l’omicidio, Igli al telefono mi ha detto “però cazzo, mi è dispiaciuto perché
gli ho dato un calcio in faccia e l’ho accoltellato al collo”».
E a questo punto, le parole
di Igli nell’interrogatorio
del pm sono queste: «...ho
colpito Ismaele da dietro
col coltello che tenevo nella
mano destra. Marjo era vicino a me. Il mio sguardo non
era rivolto verso Lulli. Preciso che dopo che ho colpito Ismaele col coltello mentre era ancora infilzato, l’ho
brandeggiato all’interno della ferita. Lulli si dimenava a
tal punto che si era quasi
sciolto. Infatti ricordo che
sono stato colpito da Lulli
alla tempia destra. Mi sentivo preso da una furia omicida, volevo ucciderlo in quel
momento. Il coltello ricordo che era caduto dal collo
in terra, io non riuscivo a
trovarlo. Marjo lo ha raccolto e messo in macchina.
Lui dopo al fiume si dimostrava più sicuro di me e cercava di tranquillizzarmi»
••
••
8
PESARO E PIAN DEL BRUSCOLO
MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015
COMUNE LA GIUNTA FA DECIDERE IL CONSIGLIO COMUNALE. DALLASTA (SIAMO PESARO): «E PERCHE’ NON SOTTOMONTE?»
La spiaggia dei cani: alla Baia o davanti Villa Marina
DECIDERA’ il consiglio comunale se la spiaggia per i cani si farà
a Villa Marina o a Baia Flaminia.
La capogruppo Pd Francesca Fraternali, infatti, ha presentato due
mozioni da votare in aula, l’una
impegna sindaco e giunta ad individuare lo spazio per cani nella
spiaggia libera di Baia Flaminia e
l’altra nella spiaggia di ponente,
di fronte a Villa Marina. Considerato che per la seconda soluzione,
prescelta dalla giunta, i cittadini
hanno già raccolto oltre mille firme contrarie, non è escluso che
l’aula si esprima per Baia Flaminia. Le mozioni sono all’ordine
del giorno giàa venerdì prossimo.
Ieri è mancato all’affetto dei suoi cari, munito dei conforti religiosi, all’età di anni 91 il
Ieri se ne è parlato in commissione Urbanistica. Commenta Giovanni Dallasta (Siamo Pesaro):
«Se il sindaco e l’assessore avesse-
UN TEMA CALDISSIMO
Si potrebbe già votare
venerdì, contro l’ipotesi
del viale raccolte già firme
ro realmente voluto un confronto
non ci avrebbero messo davanti
solo due soluzioni, ma ce ne avrebbero portate anche altre da vagliare, tipo la spiaggia libera Sottomonte, oppure dato a noi l’incarico di individuare la zona più adat-
ta. La verità è che sono ricorsi al
consiglio solo per scaricare su di
noi la scelta e poter poi affrontare
gli eventuali contrari dicendo che
ha deciso l’aula».
IN commissione si è parlato anche di modifiche al Prg light.
Alessandro Bettini (Fi) ha confermato che presenterà un emendamento per escludere il settore alimentare dalle attività che potranno aprire in centro storico in strutture di medie dimensioni, fino a
2.500 metri quadri. «L’assessore
si è attaccata ad un cavillo normativo per farci credere che la differenziazione merceologica da ma
proposta è vietata a livello regiona-
le – commenta Bettini -, ma non è
vero e se farà bocciare il mio
emendamento confermerà che ho
ragione quando dico che questa
del Prg light è un’operazione per
portare nuovi supermercati in
centro». Ha ottenuto invece il consenso anche del Pd, dopo che si sono espressi la De Regis e il dirigente Nardo Goffi, l’emendamento di Dallasta sugli edifici in muratura. Questa mattina, l’assessore De Regis e Goffi illustreranno
le modifiche al Piano regolatore
alle associazioni di categoria, che
nei giorni scorsi hanno protestato
per non essere state interpellate.
L’incontro è organizzato dalla Camera di commercio.
Patrizia Bartolucci
L’estate pesarese di Margot
da Bagni n.5 al Moloco
«Solo qui certi tramonti». E rivede i vecchi amici
di GIANLUCA MURGIA
Comm. Rino Roberti
ne danno il doloroso annuncio i figli Vittorina, Roberto ed i parenti tutti.
Il funerale avrà luogo domani giovedì 30 luglio alle ore 10.00 nella chiesa parrocchiale di S. Carlo Borromeo, poi seguirà l’accompagno al cimitero centrale.
Pesaro, 29 Luglio 2015.
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O.F. Paianini, Pesaro, t. 0721 410097
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie TONI e ARDUINI ringraziano
di vero cuore tutti quelli che gli sono stati
vicino in questo momento di dolore per la
scomparsa della cara
Laura
Pesaro, 29 Luglio 2015.
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O.F. Paianini, Pesaro, t. 0721 410097
RINGRAZIAMENTO
La famiglia ROBERTI ringrazia di vero cuore tutto il Personale del Reparto di Dialisi
di Pesaro, diretto dalla Dott.ssa Marina di
Luca, per le amorevoli cure prestate al loro caro
Rino
durante la sua lunga malattia.
Pesaro, 29 Luglio 2015.
_
O.F. Paianini, Pesaro, t. 0721 410097
COSA hanno in comune Porto
Cervo, Ibiza e Fosso Sejore?
L’uragano Margot. Che continua
a surfare sull’onda lunga dell’Isola dei Famosi, tra foto di moda e
campagne pubblicitarie, posti
esclusivi e jet-set milanese, ma
quando può torna a casa, nella sua
Pesaro, da mamma Corinne e babbo Edo. Questa volta lo ha fatto insieme alla sorella Anais, fresca di
laurea. E il cocktail è stato micidiale, ovviamente per chi ha avuto la fortuna di incontrarle in scala uno a uno. Per tutti gli altri le
sorprese sono arrivate su instagram, dove Margot Ovani conta
80 mila follower. Le foto del tramonto sul molo di Pesaro (il padre lavora al ristorante del Moloco) o sugli scogli di Fosso Sejore,
ai Bagni n.5, unite al video del balletto scatenato girato sul lungomare di Sassonia e al blitz sugli autoscontri del Luna Park di Fano
hanno fatto il giro d’Italia a colpi
di like. «Mi fa un po’ strano, lo ammetto – sorride Margot Ovani –,
tutti mi riconoscono, sono gentilissimi e mi fanno grandi sorrisi».
LEGATISSIME Con la sorella
Anais, che si è laureata da poco
VOGLIA DI FAMIGLIA
La modella, gettonatissima
per foto e sfilate, si divide
tra sorella, madre e padre
DICIAMO che più che sorrisi sono paresi... da stupore: non capita
proprio tutti i giorni di trovarsi di
fronte una delle modelle più richieste del momento, gambe chilometriche e occhi che rientrano
nella categoria blu assassino. Un
mix di bellezza franco-pesarese
non a caso finito recentemente su
maxi cartelloni di mezzo mondo
e, da settembre, forse in un programma tv. «Ho appena finito
una campagna pubblicitaria a Milano per una griffe di gioielli – racconta – e subito dopo, sabato, mi
sono fiondata a Pesaro. Appena arrivata mi sono beccata la tromba
d’aria al mare: è arrivata Margot.
Ai Bagni n.5 sono in paradiso: i
ragazzi che lavorano qui mi conoscono da quando ero una bambina e mi trattano tutti benissimo.
E io mi diverto tanto: sembro
un’aliena ma il tramonto che c’è a
Pesaro non c’è a Milano: io mi incanto. E qui trovo la libertà assoluta».
RITROVANDO tanti amici e
amiche. «Ho saputo che Daniel
Hackett ha lasciato l’Armani:
l’ho sentito poco fa, mi dispiace
tanto non aver più un amico vicino (Margot e Daniel sono andati
a scuola insieme a Pesaro, ndr),
ma Milano è una città che ti mette sempre nel mirino». Tanti progetti in cantiere: «Sono molto richiesta sia per sfilare che come testimonial, alcuni marchi mi vogliono e anche instagram: ormai
è diventato un lavoro con diversi
brand». Perché Margot, ora, fa
FOSSOSEJORE Un bikini
mozzafiato per Margot Ovani
tendena unendo bellezza a spontaneità. «Diciamo che sono stata
brava, dopo la breve apparizione
all’Isola dei Famosi, a farmi conoscere anche dopo ma rimanendo
sempre me stessa. A settembre potrei far parte di un programma tv.
Prima, però, andrò in vacanza:
una decina di giorni con degli
amici a Porto Cervo e poi Ibiza».
E il tempo per l’amore? «Maxi Lopez, Montolivo... Cercano di appiopparmi storie con personaggi,
perché in questo ambiente capita
spesso di trovarsi insieme negli
stessi locali con calciatori o attori.
Ma io non sono una ragazza che
fa scandali, la realtà è che sono single e appena mi fidanzerò non
avrò problemi a dirlo a tutti».
AMBIENTE SI PRESENTA STASERA IN VIALE TRIESTE PROVINCIA L’ASTA DI VALORE IMMOBILIARE
Ecco il comitato ‘Trivellezero’ Solo l’ex-Cral può interessare
SBARCA a Pesaro il comitato ‘Trivellezero’. Questa sera, alle 21, al
Gran Teatro dei Ragazzi di viale Trieste, il movimento formato da cittadini e associazioni si incontrerà per dire no alle trivellazioni in Adriatico e in tutto il Mediterraneo. In questo primo appuntamento si parlerà
di ‘Sblocca Italia’ e progetto Sibilla. Tra i protagonisti, Augusto De
Sanctis, attivista del coordinamento abruzzese ‘No Ombrina’. «Una trivella è per sempre, il petrolio no – mettono in guardia gli attivisti del
movimento -. Con il decreto Sblocca Italia, il Governo Renzi ha dato il
via alle attività di ricerca e coltivazione degli idrocarburi. Una vasta
area di mare tra Pesaro e Ancona è stata individuata per lo stoccaggio di
CO2, attraverso l’attuazione del progetto ‘Sibilla’. Da giugno le compagnie petrolifere hanno iniziato le attività di ricerca. Questi sondaggi
sono effettuati con la tecnica airgun che comporta effetti disastrosi per
la flora e la fauna marine».
L’ENNESIMA ASTA pubblica per la vendita degli immobili di Valore Immobiliare si è svolta ieri mattina. Due le offerte pervenute, ma per
lo stesso bene: uno dei due lotti dell’ex podere Bruscia, sul San Bartolo,
noto anche come ex Cral (Circolo ricreativo aziendale). Entrambe le
offerte, però, sono più basse della base d’asta, che era di 600mila euro.
La più vantaggiosa è di 530mila euro. «Andremo a trattativa privata
con l’offerente perché riteniamo che il valore dell’immobile sia superiore», spiega il presidente di Valore Immobliare Adriano Gattoni. D’altronde, nell’avviso di gara era scritto che sarebbero state ammesse anche offerte in ribasso. Nonostante ciò, non è arrivato nessun interessamento per gli altri beni all’asta: l’ex fabbricato rurale ex Gasparri, il
centro allevamento selvaggina, la palazzina con appartamenti in via
Flacco e il secondo lotto dell’ex podere Bruscia (o Cral). Il valore complessivo dei beni in gara era di 4 milioni e 236mila euro.
9
MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015
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INCONTRO PER I VOLONTARI DELLA MENSA SOS-TITUTIVA
DOMANI, alle 18.30, al Centro Pastorale Diocesano, è in programma un
incontro informativo per tutti i volontari interessati a prestare questo
servizio, sulla mensa SOS-titutiva. In concomitanza con la chiusura, nel
mese di agosto, della mensa di San Paterniano, la Caritas diocesana
attiva la mensa SOS-titutiva, il servizio di distribuzione di cestini per il
pranzo che sarà attivo tutti i giorni (sabato e domenica compresi) al
centro RiCibiAmo in via Piave 13. Durante la serata saranno divulgati
alle parrocchie gli aggiornamenti del progetto ”-Scarti + Cibo e Lavoro”.
e-mail: [email protected]
CENTRO STORICO DOVEVA ESSERE PRONTO AD APRILE INVECE...
Piano del decoro? Desaparecido
- FANO -
SUOLO PUBBLICO I tavolini all’aperto, annosa
questione ancora da risolvere
- FANO -
C’ERA UNA VOLTA il gioco
della corda, che assieme a quello
delle caselle, al nascondino e al
gioco del’oca animavano l’antico
borgo dei Piattelletti. Oggi questi giochi che hanno accompagnato l’infanzia di generazioni
di fanesi nella prima e seconda
metà del novecento, rivivranno
a Borgo Cavour, in via Vecchia a
Fano per la «Festa dell’oca» organizzata dall’osteria La Peppa.
Dalle 19 il «Cialtron trio» farà da
sottofondo con le sue note di musica swing italiana anni ‘20-‘50,
CHE FINE ha fatto il «Piano del decoro
urbano», ovvero il regolamento che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto approntare mesi fa? Erano i primi di
aprile quando il consigliere di minoranza Aramis Garbatini fece esplodere il caso-bis delle «sedie e tavolini in piazza»
dopo la lettera inviata dal dirigente del
servizio che annunciava, a chi aveva fatto richiesta di occupazione temporanea
del suolo pubblico per la stagione estiva,
una risposta negativa.
Il Comune si era dimenticato di presentare il regolamento per l’occupazione
del suolo pubblico e di conseguenza la
Soprintendenza ai beni architettonici
era stata costretta a bloccare tutte le richieste di bar e ristoranti. Poi si è trovato il modo di andare incontro ai commercianti. Lunedì, parlando con gli esercenti che protestavano e gli chiedevano
«maggior flessibilità», il sindaco Seri ha
ribadito che «non si vive di deroghe, ma
di regolamenti».
E allora la domanda iniziale nasce spontanea, soprattutto ricordando che ad
aprile Marchegiani aveva affermato: «Il
regolamento è sostanzialmente pronto.
Mercoledì mi vedo con il dirigente Fossi per fare l’ultima relazione della bozza,
riguardando gli articoli più controversi.
Rimpalli
La soprintendente: «Siamo fermi
ma non è un problema nostro
Stiamo aspettando il Comune»
Poi la portiamo immediatamente in
giunta e in commissione, in modo che alla fine del mese vada in consiglio comunale. Il regolamento è fatto per agevolare
gli operatori nella scelta dell’arredo, che
sia compatibile con il centro storico. Il
nostro lavoro è stato quello di studiare i
regolamenti dei centri storici delle Marche simili a Fano per avere regole di
buon senso già applicate e condivise».
Da chiarire erano colore, materiali e forme degli arredi e la questione del «dove»
posizionarli. A che punto siamo? «Abbiamo inviato all’architetto Guida (la Soprintendente, ndr) la bozza avanzata del
Piano decoro Urbano – ha risposto ieri
Marchegiani -. Ci vedremo a settembre
per la verifica definitiva. Io non l’ho ancora vista perché l’ha redatta il dirigente
Fossi». «A dire il vero siamo ancora in
alto mare – ha rivelato invece Fossi –.
Abbiamo preso atto della situazione attuale e avanzato delle ipotesi, tenendo
conto che ci sono delle zone particolari
che necessitano di una tutela maggiore.
Per cui lì niente gazebi né strutture...».
«A dire il vero, non c’è ancora nessuna
indicazione – ha chiuso il discorso la
Guida –. Per valutare abbiamo bisogno
di una proposta concreta e al momento
ci sono proposte dalla A alla Z, non un
indirizzo preciso. Non ci vuole poco a redigere un piano del genere. Ma se è fermo, non è un problema nostro. Noi stiamo aspettando loro. E ormai siamo di
gran lunga oltre i termini».
Tiziana Petrelli
FESTA DELL’OCA E L’OSTERIA DELLA PEPPA PRESENTA «EL ROSC», IL NUOVO VINO
Borgo Cavour in festa coi giochi di una volta
ai giochi della tradizione che i
bambini di adesso e quelli di allora, genitori e nonni, potranno rivivere. Il tutto abbinato ai piatti
della osteria La Peppa che proporrà gnocchi o tagliatelle fatte a
mano con sugo di oca, oca in porchetta con patate arrosto, crescia
sfogliata a mano con prosciutto,
salsiccia e verdura, birra Peppa,
acqua Val di Meti Apecchio e la
novità enologica «El Rosc», vino
dei Piattelletti realizzato per
l’osteria in collaborazione con
l’azienda Lucarelli di Cartoceto.
Un Sangiovese robusto e verace
che sarà in degustazione su prenotazione, assieme al menù. «Come un tempo l’oste andava nel
contado per concepire il suo vino - dicono Marco Canestrari e
Martina Carloni dell’osteria (foto) - così abbiamo fatto noi, riprendendo la tradizione e perso-
nalizzando il nostro vino per gli
avventori dell’osteria. Un Sangiovese dal cannello lungo in purezza, di cui la metà barricata in
botti di rovere e l’altra affinata
in acciaio». L’osteria La Peppa
esiste dal 1800. Qui passavano
viandanti, pellegrini diretti a Loreto e mercanti del vicino foro
boario. Tutti hanno assaggiato il
vino della Peppa. Che da stasera
ritorna.
••
10 FANO
TRE PONTI
MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015
CARNEVALESCA DIVENTA COSI’ L’ASSOCIAZIONE FANESE CON PIU’ ISCRITTI
Traguardo dei mille raggiunto
Un’arena
dai mille volti
Venerdì festa per celebrare l’evento con una t-shirt speciale
Agosto ricco
- FANO -
- FANO -
ALL’ARENA Bcc un agosto pieno di eventi. «Fino ad
oggi è stata un’estate veramente calda - racconta il presidente della Cooperativa
Tre Ponti, Gino Bartolucci -.
Ai lunedì del Teatro sotto le
stelle si sono aggiunte serate
teatrali classiche con Oltre il
Sipario e le uscite del Concorso A Crepapelle, la serata con
gli amici del San Costanzo
Show e la proiezione del film
Gli Sbancati di Henry Secchiaroli». Un totale di 15
spettacoli in meno di 2 mesi
e circa 8.000 presenze. «E siamo solo a metà stagione - prosegue Bartolucci -. Agosto,
infatti proporrà ancora 10
spettacoli». Che prevedono
la continuazione della rassegna dialettale, tutti i lunedì,
due serate con gli amici del
San Costanzo show (3 e 26
agosto) e due da non perdere
con l’Orchestra sinfonica
Rossini che proporrà le musiche dei Queen (il 6 agosto) e
di Lucio Battisti, il 29.
ERA UN SOGNO che inseguiva
da anni il presidente Cecchini e finalmente lo ha realizzato. Mille soci per la Carnevalesca. Un traguardo che inorgoglisce gli animi ed
agevola un po’ le cose, perché trasforma l’ente organizzatore della
manifestazione di punta della città
nell’associazione fanese più numerosa (con 400 soci in più rispetto al
2014 e tutto il peso che ne consegue a livello di scelte cittadine) e
riversa pure nelle casse dell’ente
10mila euro in più, per chiudere
un bilancio che per il 2015 parla di
375mila euro di uscite totali e documentate, da far rientrare con i
50mila dalla Regione, 130mila dal
Comune e gli altri sponsor minori.
Per tutte queste ragioni quello del
millesimo socio è un traguardo da
festeggiare.
«I love Carnevale di Fano!» sarà il
grido di entusiasmo che si leverà
da piazza XX Settembre venerdì
durante la «Festa dei Mille... soci»
organizzata dall’Ente Carnevalesca con il supporto del Comune.
«L’iniziativa nasce dalla volontà
di festeggiare con tutta la città,
una manifestazione che appartiene al dna culturale di Fano» ha
chiarito Luciano Cecchini presentando il cartellone di eventi gratui-
«BUGIARDON» Il carro realizzato dall’associazione “Gommapiuma
per caso” che sfilerà per l’occasione venerdì in Piazza XX Settembre
ti «senza biglietto, né offerta» approntato per questa speciale serata, che parte alle 20.30 con l’intrattenimento musicale del dj Carlo
Canestrari. Alle 21 sarà la volta del
grande
spettacolo-concerto
dell’Orchestra Italiana Bagutti: 12
musicisti su un palco di 32 metri
per 3 ore di performance, fino
all’una di notte, in una piazza in
maschera. Per l’occasione, infatti,
arriverà all’ombra del campanile
del teatro della Fortuna uno dei
Il sindaco Seri
«Una manifestazione
dal valore strategico»
Il 3 incontro dedicato
carri allegorici dell’edizione 2015:
«Il Bugiardòn» realizzato dall’Associazione «Gommapiuma per caso» con i pupi di Pinocchio.
«I CARRISTI hanno lavorato not-
tetempo per smembrare il carro in
tanti pezzi che saranno poi ricomposti in piazza – ha spiegato Cecchini –. Ci sarà anche il taglio della “Torta dei Mille” che i maestri
della pasticceria Guerrino hanno
ideato appositamente». Ma che festa è senza regali? E così è stata
pensata la t-shirt ufficiale
dell’evento con il claim «I love Carnevale di Fano» che sarà donata come gadget insieme a un coupon valido per una bibita (offerta dagli
esercenti del centro) a chi presenterà la tessera di socio. Per dare a
quanti più cittadini la possibilità
di ritirare la maglietta e usufruire
del buono sarà possibile diventare
socio fino a venerdì sera, anche direttamente in piazza XX Settembre, pagando la quota annuale di
10 euro. «L’obiettivo dei mille soci è un traguardo non scontato, il
cui merito va al grande impegno
profuso in questi anni dall’Ente
Carnevalesca - sottolinea il sindaco Seri – E come Amministrazione siamo convinti del valore strategico che questa manifestazione
continua ad avere: il 3 agosto ci
riuniremo per capire le possibilità
di manovra per le prossime edizioni, sia invernale che estiva, nel
2016». E i carristi possono considerarlo un invito ufficiale.
Tiziana Petrelli
L’OPPOSIZIONE IL DIVIETO DI BALLO E IL RESTO
«Un piano di auto-distruzione
delle feste fanesi più popolari»
- FANO -
«CONTINUATE a ballare, sempre».
L’invito è del segretario della lista civica
del sindaco «Noi Giovani», Edoardo Carboni, mentre l’opposizione suggerisce agli
esercenti che lo hanno esposto, di «strappare il cartello “vietato ballare” affisso su richiesta dei vigili urbani inviati nei locali
dall’Amministrazione Seri». «Il divieto di
ballare - spiegano Alberto Santorelli e Aramis Garbatini (Progetto Fano), Stefano
Aguzzi (La Tua Fano), Davide Del Vecchio (Udc) e Marina Cucuzza (Forza Italia) - non fa parte di alcuna prescrizione
normativa e non si può imporre ai clienti
dei locali, anche se questi sono autorizzati
solo per l’intrattenimento musicale».
Il segretario di «Noi Giovani», ha incontra-
to lunedì il sindaco Seri per trovare «una
possibile soluzione con la modifica del regolamento comunale che risale al 2008, così da non aver più bisogno di concedere
singole deroghe». Non chiede incontri al
sindaco l’opposizione che, però, non manca di ribadire le proprie critiche sulla gestione degli eventi. «Finalmente - prosegue la minoranza - questa maggioranza ha
calato la maschera con le parole chiarissime della consigliera Luzi che si è espressa
contro il Carnevale e la Fano dei Cesari».
Il riferimento è alle dichiarazioni della collega di Sinistra Unita «non ho mai amato
la Fano dei Cesari e il Carnevale va celebrato d’inverno». L’opposizione insiste: «E’
in atto un piano di autodistruzione delle
feste fanesi più popolari: progetto politico
confermato da Luzi».
COMMERCIANTI DOPO IL FLOP DELLA MANIFESTAZIONE
Il direttivo del Comitato si dimette
- FANO -
«NON ABBIAMO tenuto conto della poca serietà dei colleghi che hanno fomentato e poi non si sono presentati all’appuntamento». Era la prova del nove ed è stato un
flop. Così, dopo l’assenza dei commercianti alla manifestazione organizzata per lunedì contro l’amministrazione (vice sindaco
Marchegiani in primis) il direttivo del Comitato Apriamo il centro conferma le proprie dimissioni. «Siamo stati boicottati da
più parti – prosegue la nota del direttivo affinché questa manifestazione non raggiungesse il risultato sperato. Ci siamo fat-
ti portavoce del malcontento di tanti, ma
ci siamo ritrovato solo noi a metterci la faccia». «Tutto ciò – concludono con amarezza - dopo il tempo libero investito negli ultimi anni pensando in coscienza di lavorare per il bene di tutti ci ha fatto rendere
conto di aver intrapreso la strada giusta dimettendoci. Se i commercianti hanno permesso che qualcuno gli strozzasse questo
grido di protesta, significa che hanno deciso di subire in silenzio tutte le decisioni
che in futuro verranno imposte. Tutti i colleghi che in passato non hanno perso l’occasione per stare in silenzio, ieri hanno
perso l’occasione per parlare».
FANO E VAL CESANO
MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015
Mondavio, percorso alla Rocca
- MONDAVIO -
L’INIZIATIVA ‘Lasciati stupire
dall’arte… a Mondavio’ vivrà domani
la quarta tappa della rassegna che si
colloca all’interno di «Belle Scoperte!», progetto sperimentale tra arte,
storia, cultura, avventura, scienze, natura e divertimento proposto da una rete di importanti realtà museali tra cui,
appunto, Mondavio e la sua straordi-
naria Rocca Roveresca. E proprio il celebre fortilizio martiniano, ritenuto
una delle massime espressioni dell’architettura militare del Rinascimento,
ospiterà un percorso che condurrà il
visitatore alla scoperta della vita e delle abitudini di Giovanni Della Rovere
e della sua corte. A seguire, nel mastio
della Rocca, un elegante aperitivo accompagnato da sottofondo musicale.
- FRATTE ROSA -
PROSEGUONO gli appuntamenti
enogastronomici tra i filari dell’azienda ‘Terracruda’ di Fratte Rosa, che
per stasera propone una cena in vigna
dal titolo ‘Favetta, Terracotta e Terracruda’ con i piatti del ristorante ‘La
Graticola’, specializzato nella preparazione a base di pietanze locali. Merco-
«Ci sono tutte le condizioni
per attuare un bel progetto»
PROSEGUE il dibattito sul progetto dell’outlet di Marotta. L’opinione
pubblica sembra spaccata ma non ci
sono solo polemiche in merito, anzi.
L’assessore all’urbanistica di Mondolfo Massimiliano Lucchetti, che
ha portato avanti con il sindaco Cavallo e l’intera maggioranza l’iter per
la variante urbanistica propedeutica
alla realizzazione dell’outlet, ci tiene
a sottolineare il bicchiere mezzo pieno sull’argomento: «Mi compiaccio
che alcuni esponenti politici e comitati del territorio abbiano finalmente
espresso apprezzamento nei confronti del progetto ed esortino la Provincia ad una rapida risoluzione della
questione - dice -. Il nostro percorso
è stato limpido e lineare, in accordo
con la Provincia che, come ente sovra-comunale, deve coordinare e diri-
mere le questioni che riguardano tutto il territorio».
Lucchetti ricorda i passaggi che hanno portato all’attuale situazione:
«Nel testo definitivo della variante la
Provincia ci ha richiesto di predisporre un ‘atto ricognitorio’ all’attuale
Prossimi passi
«Ci aspettiamo una risoluzione
in tempi brevi dalla Provincia
La ditta Expandia è già pronta»
Piano Territoriale di Coordinamento prima della conferenza dei servizi
necessaria al rilascio delle licenze. E
dietro a quest’istanza abbiamo predisposto l’atto, che non fa altro che dislocare l’area per la grande distribuzione, già prevista per il nostro comune, davanti al casello autostradale, dove ci sono tutte le condizioni, infra-
••
Fratte Rosa, cena in vigna
OUTLET DI MAROTTA L’ASSESSORE LUCCHETTI E’ POSITIVO
- MAROTTA -
11
strutturali e di previsione urbanistica per attuare il progetto del villaggio
grandi firme. Siamo alle fasi finali di
un percorso che questa maggioranza
ha portato avanti con forza, consapevole che si tratta di un’opportunità
per la nostra comunità e per l’intera
provincia». E conclude: «Sono contento che ci sia condivisione da parte
di altri esponenti politici e associazioni, perché così si ribadisce la volontà
di un intero territorio di non perdere
questa occasione. A questo punto - è
l’auspicio di Lucchetti - ci aspettiamo una risoluzione in tempi brevi, visto che la società Expandia, che realizzerà l’opera, è pronta ad intervenire appena regolarizzata quest’ultima
questione. Sono convinto che il presidente Tagliolini sia in grado di dare
risposta positiva a questo progetto
che ci vede impegnati protagonisti
dal lontano 2009».
Sandro Franceschetti
ledì 12 agosto sarà la volta di ‘Nero
d’estate’ con le specialità a base di tartufo del ristorante ‘Osteria del Borgo’
di Pergola e il 19 agosto sarà protagonista ‘Il Giardino’ di San Lorenzo in
Campo dello chef e sommelier Massimo Biagiali. I dettagli si possono avere telefonando allo 0721.777412 oppure scrivendo all’indirizzo mail [email protected].
ALLARME
Un pronto
intervento da
parte dei
Vigili del
Fuoco di Fano
DOMATO DAI VIGILI DEL FUOCO
Incendio a Saltara
Colpa di un mozzicone
- SALTARA -
VIGILI DEL FUOCO in azione nel primo pomeriggio di ieri a Calcinelli di Saltara per domare un incendio propagatosi a ridosso della Strada Statale Flaminia, a poche centinaia di metri dal semaforo che regola l’intersezione con l’arteria che porta al capoluogo.
Ad andare a fuoco sono state delle sterpaglie sul ciglio della carreggiata, all’altezza del negozio ‘Acqua e
Sapone’. Il tempestivo intervento dei pompieri, arrivati in pochi minuti con un’autobotte da Fano, ha evitato la diffusione delle fiamme, domate completamente in poco tempo. Si presume che alla base dell’episodio ci possa essere lo sciagurato lancio dal finestrino
di un’auto di un mozzicone di sigaretta. Una pratica
incivile e pericolosa, che con le temperature altissime
di questi giorni diventa estremamente minacciosa.
Dal 1860 il quotidiano delle Marche
Anno 155 N˚ 207
Mercoledì 29 Luglio 2015
€ 1.20
PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003
conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu”
CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20
(RegioneMarche)
PESARO e FANO
y(7HB5J0*QOTORO( +\!"!_!$!;
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Ismaele, omicidio premeditato
PIANETA SANITA’
μ Ceriscioli presenta la sua Asur
“Liste d’attesa
da ridurre
in 300 giorni”
Dopo l’interrogatorio di Ambera il Pm aggrava le accuse a Meta e Mema
Urbino
Il Pm di Urbino Irene Lilliu ha contestato la premeditazione ai due indagati per l'omicidio di Ismaele
Lulli, il 17enne sgozzato a Sant'Angelo in Vado, per cui sono finiti in
carcere i due albanesi Igli Meta,
considerato l'autore materiale e
reo confesso, e il presunto complice Marjo Mema. Lo ha deciso ieri
dopo aver ascoltato a lungo Ambera, la ragazza macedone fidanzata
di Meta. Lunedì la ragazza era stata convocata dal magistrato per
chiederle di non abbandonare la
provincia in vista dei prossimi interrogatori. Lilliu ha chiesto di po-
terla ascoltare in incidente probatorio, insieme agli indagati, per
confrontare le loro versioni. Ambera è suo malgrado (non risulta ancora indagata) il punto di snodo
dell'inchiesta: sarebbe stata una
sua occasionale relazione con
Ismaele, alcuni mesi fa, il motivo
scatenante della gelosia di Meta,
che del tradimento era però venuto a sapere pochi giorni prima del
delitto. Dal telefono cellulare della
ragazza, che abita a Lunano, sarebbe poi partito il messaggino con cui
veniva dato un appuntamento al
17enne - alla fermata degli autobus
- rivelatosi una trappola.
Gulini In cronaca di Pesaro
μ Si è spento ieri a Torrette il padre della bimba di sei mesi. Il generoso gesto voluto dalla compagna e dai familiari
E’ morto Matteo, doneranno i suoi organi
LA TRAGEDIA
Piobbico
Alessandro Marini e Luca Ceriscioli
Ancona
L’obiettivo principale del presidente Ceriscioli è quello di recuperare la fiducia dei
cittadini sul sistema sanitario iniziando a ridurre le liste d’attesa in 300 giorni.
Bianciardi A pagina 3
μ Otto
strutture cambiano volto
Cliniche private
più posti letto
Matteo Sacchi ha perso la sua
battaglia contro la morte: ieri
nel tardo pomeriggio, il suo
cuore ha smesso di battere
tra lo sconforto della sua giovane compagna Patrizia, i
suoi familiari e tutta la comunità piobbichese e pure apecchiese, dove era molto conosciuto. Matteo è deceduto in
seguito ai gravissimi traumi
riportati nell’incidente stradale accaduto venerdì scorso
in particolare per un devastante trauma cranico. La
sua compagna, madre della
loro bambina di sei mesi, insieme alla famiglia hanno deciso di donare gli organi del
ragazzo.
Parlani In cronaca di Pesaro
ESTATE
μ Per Lunaria
Paola
e Walter
insieme
Matteo Sacchi con la sua compagna Patrizia
Rapina in farmacia
In azione bandito armato di pistola. Esiguo bottino
Pesaro
La clinica privata Villa Serena di Jesi
Ancona
Razionalizzare, più efficienza, dare una certa omogeneità. E’ per questo che è in atto
una piccola rivoluzione in termini di posti
letto nella sanità privata delle Marche.
Falconi A pagina 2
Una rapina per poche centinaia di euro consumata alla
farmacia comunale di via Giolitti, approfittando dell'orario
del cambio turno. E' tornato
il panico in una delle farmacie comunali della città che
più volte negli ultimi tempi è
stata presa di mira dai rapinatori. Un bandito solitario, armato di pistola e con il volto
travisato a minacciate le farmaciste e si è fatto consegnare l’incasso della mattinata,
circa 300 euro.
Francesconi In cronaca di Pesaro
IL PIANO
La scuola assume
PAOLO FORNI
D
a ieri e fino alla vigilia di Ferragosto
sarà possibile presentare domanda
per entrare nelle assunzioni previste
dalla Buona scuola per coprire 55.258 nuovi posti del potenziamento, di cui 6.446 destinati al rafforzamento del sostegno. A
questi si sommeranno i posti...
Continua a pagina 17
“In carcere d’inverno
Ora non cerco un tetto”
Fano
E' stato arrestato il clochard
che più volte aveva fatto parlare di sè per atti violenti, anche contro la compagna. Domenico Abbinante, 44enne
originario di Bari ma da diverso tempo a Fano, dove invece
di trovare una casa aveva scelto di vivere all'aperto, tra il
Pincio e il portici di Palazzo
San Michele, a volte spingendosi fino a Corso Matteotti. In
più occasioni l'uomo era stato
segnalato alle forze dell'ordine per l'insistenza con cui
chiedeva l'elemosina ai passanti oppure per l'arroganza
con cui cercava di posteggiare le auto di alcuni avventori.
Quando i carabinieri di Fano
lo hanno arrestato ha chiesto
loro di posticipare all’inverno
la sua entrata in cella.
Falcioni In cronaca di Fano
Spadavecchia In Cultura e Spettacoli
Paola Turci
L’assessore regionale Pieroni ha presentato la manifestazione
Montelago Celtic Festival, tutto è pronto
Ancona Saràl’evento
dell’estateperl’afflussodelle
personeeperlaparticolarità
dell’evento:MontelagoCeltic
Festival.Ealanciarela
manifestazioneèstatolo
stessoassessorealTurismoe
CulturadellaRegionePieroni
affiancatodagliorganizzatori
SerafinieMonceri.“E’un
appuntamentoconnumeri
importanticheneglianniha
consolidatolaparteculturale”.
Fabrizi In Cultura e Spettacoli
SPORT
μ Oggi ad Apecchio utile test per i granata
Il Fano pensa a Scalbi
Cesselon è più lontano
μ Clochard ai carabinieri che lo stavano arrestando
L’OPERAZIONE
Recanati Larassegna
Lunariariservaunanovità:
domanilapiazzaLeopardi
ospiteràilrecitaldiPaolaTurci
chevedràsulpalcoanche
WalterVeltroni.“Cosa
accadrà?Saràunasorpresa”,
dicelacantautrice.
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Alessandrini durante un allenamento
Barbadoro Nello Sport
2 Mercoledì 29 Luglio 2015
MARCHE
Online
www.corriereadriatico.it
Rivoluzione al via nelle cliniche private
Otto strutture in rete si riorganizzano. Marchetti e Villa Serena diventeranno case della salute
CASE DI CURA ACCREDITATE
PIANETA
SANITA’
RIPARTIZIONE DEI BUDGET STORICI
LOLITA FALCONI
Ancona
Razionalizzare, più efficienza,
dare una certa omogeneità. E’
per questo che è in atto, proprio in questi giorni, una piccola rivoluzione in termini di posti letto nella sanità privata delle Marche. Un accordo per certi versi storico è stato sottoscritto qualche giorno fa dalla
Regione e dalle case di cura
multispecialistiche private accreditate delle Marche aderenti all’Aiop (Associazione italiana ospitalità privata).
Otto cliniche rivedranno la
distribuzione interna dei posti
letto dando vita ad una importante riorganizzazione delle
strutture sanitarie private che,
per la prima volta, ragioneranno non più ognuna per sè ma in
rete. In qualche modo consorziandosi. Non c’era tempo da
perdere visto che il decreto del
ministero della sanità prevede
degli standard qualitativi,
quantitativi, strutturali e tecnologici relativi all’assistenza
ospedaliera da raggiungere in
tempi ristrettissimi.
In particolare la normativa
prevede che dal primo luglio di
quest’anno non possono più essere sottoscritti contratti con
strutture accreditate con meno di 40 posti letto per acuti.
Limite minimo che diventa di
60 posti letto a partire dal primo gennaio 2017. Da qui l’urgenza di rimettere immediatamente mano all’organizzazione delle cliniche private. La situazione, infatti, è molto variegata.
Delle otto multispecialistiche presenti nelle Marche solo
cinque hanno il requisito dei
40 posti letto, tetto minimo
per il 2015 ovvero Villa Igea
(60 pl), Villa dei Pini (91 pl), Villa Anna (53 pl), Villa San Marco (40 pl) e Stella Maris (40
pl). Le altre tre ovvero Villa Serena (20 posti letto), Villa Verde (32 posti letto) e Casa di cura Marchetti (25 posti letto)
non raggiungevano fin da subito gli standard. Non solo. Delle
cinque rientranti nei requisiti
minimi del 2015, però tre sarebbero finite fuori standard a
partire dall’anno prossimo
non raggiungendo i 60 posti
letto per acuti.
E’ per questo che si è voluto
prendere il toro per le corna e
rimettere mano fin da subito
alla riorganizzazione comples-
·
Struttura Privata
Accreditata
Totale
Anno 2014
RIORDINO POSTI LETTO
Totale
Anno 2016
Sanatrix - Villa Pini
13.348.884,89 14.407.384,89
511.378,18
Sanatrix - Villa Alba
511.378,18
3.250.888,03
Casa di Cura Dr. Marchetti
3.846.625,21
4.843.622,58
Villa Verde
4.992.913,98
3.967.845,14
3.967.845,14
Stella Maris
5.130.697,63
5.130.697,63
Villa Anna
3.529.896,93
3.526.896,93
Villa San Marco
270.000,00
270.000,00
Villa Igea (Prog. DCA)
11.746.077,49
9.446.077,49
Villa Igea
6.200.054,02
6.761.306,8
Villa Serena
51.805.626,11 53.857.844,90
Totale Generale
Struttura
Villa Serena
Villa Igea
CdC Dr. MArchetti
Villa Pini
Villa Verde
Villa San Marco
Villa Anna
Stella Maris
Totale
PL Acuti PL l&R
(735/13)
(735/13)
20
60
25
91
32
40
53
40
361
60
24
25
18
22
10
25
20
204
Nuova organizzazione
PL Acuti PL l&R PL C. int PL “RSA”
0
70
0
95
60
60
70
60
415
60
24
30
24
10
0
30
10
188
20
0
20
0
0
0
0
0
40
PL Acuti = Posti letto Acuti - PL I&R = Posti letto Lungodegenza e Riabilitazione
PL C. Int. = Posti letto Cure intermedie - PL “RSA” Posti letto Residenza Sanitaria Assistenziale
A sinistra Piero Ciccarelli, sopra i palazzi della Regione
siva della rete delle cliniche private così da arrivare tranquilli
tranquilli alle prossime scadenze dettate dal decreto. Lo schema di accordo per la di riconversione, firmato già dai responsabili delle otto cliniche
Aumentano i posti letto per
acuti nelle altre per rientrare
nei parametri previsti
dal decreto governativo
private e dal dirigente del Servizio Salute della Regione Marche Piero Ciccarelli ha già ottenuto il via libera della giunta regionale lo scorso 15 luglio.
Il progetto di riorganizzazione prevede complessivamente la riconversione di due
strutture, ovvero della Casa di
cura Marchetti di Civitanova
Marche e di Villa Serena di
Jesi, in case della salute. In pratica niente più posti letto per
acuti ma solo post acuzie e resi-
20
0
0
0
0
0
0
0
20
denziali.
I posti letto per acuti passeranno invece da 60 a 70 a Villa
Igea, da 91 a 95 a Villa dei Pini,
da 32 a 60 a Villa Verde (è l’aumento più considerevole), da
40 a 60 a Villa San Marco, da
53 a 70 a Villa Anna e da 40 a
60 per la Stella Maris.
Inoltre le otto cliniche, pur
con proprietà diverse, ragioneranno per la prima volta in rete. Rete che nascerà su base
provinciale o di Area vasta, se
si preferisce. Così Villa Igea e
Villa Serena costituiranno la
rete dell’Av2 di Ancona, Villa
dei Pini e Casa di cura Marchetti la rete di Av3 e, infine
dialogheranno insieme le restanti quattro cliniche delle
aree vaste di Ascoli e Fermo ovvero Villa Verde, Villa Anna,
Stella Maris e Villa San Marco.
“La ratio di questo accordo spiega il direttore del Servizio
Salute Piero Ciccarelli - rispon-
de agli stessi criteri che ci siamo dati nella sanità pubblica
dove abbiamo lavorato per ridurre la frammentazione riconvertendo tredici piccoli
ospedali in case della salute.
Con i privati vale la stessa logica. Di qui la necessità di farli ragionare in rete per portare l’intero sistema sanitario su posizioni coerenti, riducendo la
frammentazione, lavorando
sull’appropriatezza delle erogazioni, tanto nel pubblico
quanto nel privato convenzionato così che tutti parlino la
stessa lingua e ci sia una organizzazione e un’offerta quanto
più omogenea possibile”. L’intesa siglata dall’Aiop e dalle ot-
Ciccarelli: “La ratio di questo
accordo risponde agli stessi
criteri che ci siamo dati
nella sanità pubblica”
to strutture multispecialistiche
che si trovano nella Regione
punta dunque ad una riorganizzazione complessiva dei posti letto tenendo conto del nuovo dettato normativo e soprattutto “costringe” le cliniche a
dialogare e a coordinarsi per
dare un’offerta più centrata su
quelli che sono gli obiettivi da
raggiungere.
Il budget che annualmente
la Regione Marche destina alle
strutture sanitari private multispecialistiche dell’Aiop è di circa 50 milioni di euro. Si tratta
grosso modo di un quarto di
quanto più in generale le Marche spendono per la sanità privata che assorbe all’incirca il
5-6 per cento del bilancio regionale complessivo destinato
al settore.
Una percentuale che sale in
maniera esponenziale nella riabilitazione e fisioterapia, specialità che nel tempo il pubblico ha sempre più delegato al
privato, che peraltro nelle Marche si chiama gruppo De Benedetti che ha sicuramente un
ruolo di primissimo piano e soprattutto ha nelle Marche, dopo la Lombardia, il cuore pulsante della sua attività di impresa nel settore socio-sanitario e assistenziale.
Un mondo, quella della sanità privata, in continua evoluzione nella nostra come nelle
altre regioni, su cui le aziende
fanno business mentre il pubblico arranca, costretto da patti di stabilità, blocchi di turn
over e divieti vari. Tanto è flessibile il privato tanto è rigido il
pubblico. E il mercato, in ogni
settore, sanità compresa, premia chi si adatta. Chi è flessibile e si mette al passo coi tempi.
(1 - continua)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mercoledì 29 Luglio 2015
3
MARCHE
Online
www.corriereadriatico.it
“Primo: ridurremo le liste d’attesa”
Il presidente Ceriscioli annuncia il programma dei 300 giorni assieme al Dg dell’Asur e ai direttori di Area vasta
La ricetta
che unisce
politici
e tecnici
PIANETA
SANITA’
MARIA TERESA BIANCIARDI
Ancona
Per alcuni esami i tempi sono
lunghissimi, fino ad un anno di
attesa: un paradosso non più tollerabile in una sanità che sta cercando di uscire da un vicolo cieco e in una regione che punta
dritta al rilancio. Così l’impegno
principale del presidente Ceriscioli è quello di recuperare la fiducia dei cittadini sul sistema sanitario iniziando a ridurre le liste d’attesa e di realizzare in
300 giorni sei obiettivi essenziali per attuare la riforma delle riforme facendo lavorare l’Asur a
pieno regime.
Su quest’ultimo punto il governatore ci ha già messo il sigillo,
consegnando l’Azienda sanitaria al Dg Alessandro Marini e ai
cinque nuovi direttori di Area
vasta presentati ieri a Palazzo
nel corso di una conferenza
stampa. Sulle priorità da portare avanti, che Ceriscioli ha definito “dimensioni”, la macchina
politica è al lavoro e ad aprile si
tireranno le somme dei risultati
conseguiti. “Tenendo ben saldo
l’obbligo di ridurre le liste d’attesa - ha sottolineato il presidente
- da qui alla prossima primavera
dovremo realizzare le previsioni
della normativa che trasforma
le strutture sanitarie in Case della Salute, rimaste al palo, lavorando sull’integrazione socio-sanitaria dove sono stati fatti molti
passi avanti e recuperando il
μ Dopo
LE TAPPE
Ancona
Il presidente Luca Ceriscioli con il Dg Alessandro Marini, i tre direttori dell’Azienda sanitaria e i direttori di Area vasta FOTO MASI
rapporto di confronto e collaborazione con gli amministratori e
gli operatori sanitari”. Ultimo
capitolo è quello della trasparenza, nota su cui Ceriscioli batte a
lungo tanto da progettare l’inserimento dei progressi fatti sulle
liste d’attesa nel monitor all’ingresso del Palazzo delle Marche. “Siamo in grado di portare
avanti questo importante processo di riforma - ha ribadito Luca Ceriscioli - ben sapendo che
andremo a toccare le piccole patrie di un territorio che ancora
non ha bene assimilato il concet-
“Solo in questa maniera
recupereremo la fiducia
dei cittadini per far capire
l’importanza della riforma”
to di un’unica sanità regionale
integrata, Ma se recuperiamo la
fiducia dei marchigiani riusciremo a fare comprendere la necessità di proseguire su questa strada”.
Il primo ad indossare l’elmetto e a rimboccarsi le maniche è il
Dg Marini, il quale ha già predisposto un programma per la direzione dell’Asur non a caso ribattezzato “15-18”. “Il titolo evoca un periodo storico complesso
per l’Italia - ha spiegato - ma serve a far capire quello che ci
aspetta da qui ai prossimi tre anni. Quello che oggi presentiamo
non un dream team, ma un
gruppo di dirigenti con i piedi
ben piantati per terra e soprattutto molto coeso. Hanno esperienze e competenze diverse
che si intrecciano fra loro e so-
prattutto sono già in grado di essere operativi, perchè scelti per
guidare le Aree vaste dei territori che conoscono bene e dove
hanno lavorato. L’obiettivo principale è quello di portare avanti
un sistema di riallineamento dell’offerta sanitaria nelle Marche
e fare in modo che tutti i cittadini possano avere l’opportunità
di utilizzare al meglio i servizi a
disposizione. Insomma per la
battaglia siamo pronti - chiosa per la guerra ci stiamo attrezzando”.
Alessandro Marini ha quindi
ufficializzato le nomine di Nadia
Storti come direttore sanitario,
di Giovanni Feliziani confermato nell’incarico di direttore all’integrazione socio-sanitaria e di
Pierluigi Gigliucci nominato direttore amministrativo. Presen-
ti anche i cinque direttori di
Area vasta: Carmine di Bernardo per Pesaro, Maurizio Bevilacqua per Ancona, Alessandro
Maccioni per Macerata, Licio Livini per Fermo e Giulietta Capocasa per Ascoli. In particolare
quello di Bevilacqua è un rientro
carico di ricordi: nel 2012 si era
autosospeso dalla direzione a seguito di un’inchiesta giudiziaria
da cui è uscito con un’assoluzione e adesso ritorna a guidare lo
stesso territorio. “Non nascondo di essere molto emozionato ha detto - ma sono pronto a lavorare ricominciando da dove ho
terminato. Soddisfatto il presidente della prima commissione
Sanità, Fabrizio Volpini: “La
partita non è semplice ma il punto di partenza è dei migliori”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
il caso Zaffiri la poltrona passa a Marzia Malaigia. Prove di compattezza mentre il Movimento 5 Stelle è isolato
Centrodestra unito, la vice presidenza alla Lega
IN CONSIGLIO
MARTINA MARINANGELI
Ancona
Buona la seconda. Nell'ultima
seduta del Consiglio regionale
prima della pausa estiva, l'Aula ha espresso ieri i due nuovi
vice presidenti: riconfermato
Renato Claudio Minardi (Pd)
per la maggioranza, mentre
l'opposizione ha eletto la new
entry, sempre targata Lega,
Marzia Malaigia.
Il centrodestra ha votato
compatto per il nome proposto dal Carroccio, mostrando
così un'unità che è stata in
dubbio fino all'ultimo momento, e i 7 voti guadagnati dalla
maestra di Casette d'Ete hanno sfilato per la seconda volta
lo scranno di vice presidente a
Gianni Maggi (M5S), che si è
fermato a 5 preferenze.
Nessun terremoto politico
ha quindi scosso una votazione resa necessaria dalle dimissioni di Minardi che hanno fatto decadere anche l'altro vice
Sandro Zaffiri (Lega), finito
nella bufera per avere invocato l'olio di ricino per il prefetto
Franco Gabrielli.
Una vicenda che ha imbarazzato non poco la regione
Marche e che si spera conclusa con l'auspicio del presiden-
·
Approvato a maggioranza
il rendiconto dell’Assemblea
per l’esercizio
finanziario del 2014
A sinistra Marzia Malaigia neo vice presidente del Consiglio
te dell'Assemblea legislativa
Antonio Mastrovincenzo "di
avviare un percorso di rinnovata collaborazione, nel pieno
rispetto delle istituzioni democratiche e nella consapevolezza del ruolo che si è chiamati a
svolgere".
Dal canto suo, Minardi ha
espresso "un sentito ringraziamento per il rinnovo della fiducia accordata. Ci aspetta
molto lavoro, a partire dalla
necessità di creare valide opportunità occupazionali, soprattutto per le nuove generazioni".
Soddisfazione anche per
Malaigia, "consapevole del peso e dell'onore dell'incarico
che mi è stato conferito. La
mia partecipazione sarà caratterizzata da incisività e schiettezza. Un pensiero a tutte le
donne marchigiane, che con
una di loro alla vice presidenza trovano ancora più concretizzata la democrazia paritaria nelle istituzioni".
Ma il voto al consigliere leghista Marzia Malaigia, si diceva, vale più della vice presidenza e corrisponde alla volontà del centrodestra marchi-
giano di ritrovare un volto unitario dopo le elezioni di maggio che lo hanno visto spaccato in due.
Un proposito reso evidente dalle parole di Carlo Ciccioli, portavoce regionale di Fratelli d’Italia, secondo cui "la riconferma dell'alleanza del
centrodestra con l'elezione di
Marzia Malaigia rafforza lo
spirito di collaborazione tra i
partiti. Il passaggio in Aula
non era semplice perché la decadenza del vice presidente
Zaffiri poteva riaprire la competizione tra le forze politiche
delle due coalizioni presentatesi separate alle ultime elezioni regionali. Va dato atto
che tutti i consiglieri hanno
compreso la necessità di una
sintesi per dare voce unitaria
all'elettorato che si richiama a
quest'area politica".
Archiviata la questione vice presidenti, l'Aula ha approvato a maggioranza la proposta di atto amministrativo concernente il rendiconto dell'Assemblea legislativa per l'esercizio finanziario del 2014, che
ha ricevuto parere favorevole
da parte dell'organo di revisione. Una spesa complessiva di
oltre 15 milioni di euro, con
una diminuzione di 235 mila
euro rispetto al 2013 dovuta
alla riduzione dei costi per il finanziamento dell'ente e agli
effetti delle manovre economiche nazionali che hanno introdotto misure di contenimento della spesa per la pubblica amministrazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
C’è la convenzione
con i vigili del fuoco
INCENDI BOSCHIVI
Ancona
Durante la seduta di ieri, l'Aula
ha approvato all'unanimità la
risoluzione sulla partecipazione
della Regione alla
consultazione, avviata dalla
Commissione europea, in
merito all'elaborazione di un
regolamento che istituisce un
Piano pluriennale per la
gestione della pesca dei piccoli
pelagici nel mar Adriatico
settentrionale.
Nel dibattito sono emersi
messaggi a sostegno di un
settore, quello della pesca, che
sta attraversando notevoli
difficoltà, come lo
spopolamento ittico
dell'Adriatico.
Una buona notizia arriva invece
dall'annuncio da parte
dell'assessore Angelo
Sciapichetti dell'atto di
Convenzione tra la Regione
Marche e il Corpo dei Vigili del
Fuoco e della campagna
antincendio boschivo dal 1
agosto al 9 settembre.
La consigliera Fdi Elena
Leonardi, che aveva presentato
una mozione a riguardo lo
scorso 24 luglio, si è detta solo
"parzialmente soddisfatta,
considerato che siamo ormai
arrivati ad agosto e che il lasso
di tempo interessato è molto
limitato".
Una serrata tabella di marcia che veda la collaborazione tra politica ed apparato
tecnico, ed un rapporto più
diretto con i bisogni del territorio. La sua personale ricetta per la sanità il governatore Luca Ceriscioli l'aveva già presentata durante il
discorso di insediamento
della X legislatura quando,
dallo scranno di presidente
appena conquistato, aveva
tracciato un cronoprogramma che poneva obiettivi ambiziosi già nei primi 300
giorni di governo. Un disegno ampio e complesso, che
ha nella riduzione dei tempi
delle liste d'attesa il suo primo tassello. Le "difficoltà
nell'avere la risposta e la necessità di dover spendere di
tasca propria per poter accorciare i tempi delle liste
d'attesa", erano state individuate dal governatore nel
suo programma sulla sanità
come cause di "frattura fra
governo e cittadini perché,
nell'analizzare
l'allungamento delle liste d'attesa, il
giudizio che il cittadino ha è
che dietro ci siano forti interessi che agiscono per catturare ulteriore valore dalla
prestazione pagata dal cittadino stesso. Allora accorciare le liste d'attesa è un obiettivo che non solo riqualifica
i servizi, ma ricrea anche
una sintonia fra chi governa
e chi è governato, fra la comunità e chi ha la responsabilità di governo, perché togliamo quell'idea che a prevalere non sia il bisogno della persona, ma gli interessi
che stanno sopra la testa di
tutti". L'analisi di Ceriscioli
si era focalizzata inoltre sullo scarso ascolto delle necessità del territorio, in particolare riguardo al tema delle
acuzie. "Faccio un esempio
banale - spiegava il presidente tornato per un attimo
professore -: un cittadino
che ha bisogno di una struttura come una Rsa, che non
trova posto in una struttura
di tipo territoriale e rimane
per due settimane in più in
un ospedale per acuti, non è
solo un costo spropositato
rispetto a quello che si dovrebbe avere in maniera appropriata, ma non è il servizio di cui ha bisogno. Quindi
riorganizzare il sistema,
rompere la dicotomia, dare
equilibrio fra territorio e
acuti era la missione della riforma sanitaria, ma le cose
sono finora rimaste sulla
carta. Il nostro impegno deve essere quello di rafforzare la medicina territoriale in
forza del fatto che oggi il tema centrale della sanità è
l'allungamento della vita e
la conseguente presenza di
malattie croniche, e la gestione del malato cronico è
il nodo centrale del sistema
sanitario".
m.m.
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Mercoledì 29 Luglio 2015
T: 0721 31633
FANO
E: [email protected]
XV
F: 0721 67984
“In atto un piano di distruzione delle feste popolari”
LA POLEMICA
Fano
Opposizione di nuovo all'attacco
della maggioranza di Centro Sinistra approfittando del varco
aperto dalla consigliere comunale di Sinistra Unita Carla Luzi
che ha manifestato chiaramente
la sua opposizione al carnevale
estivo e alla Fano dei Cesari. Se
queste sono le posizioni che si
nutrono all'interno della coalizione che sostiene la giunta, come fa quest'ultima a ribadire che
queste due manifestazioni sono
sempre considerate tra le massime espressioni del folclore fanese? "Finalmente, evidenziano Alberto Santorelli e Aramis Garbatini di Progetto Fano, Stefano
Aguzzi de La Tua Fano, Davide
Delvecchio dell'Udc e Maria Antonia Cucuzza di Forza Italia - la
maggioranza di questa giunta
Seri ha calato la maschera con le
parole chiarissime della consigliera Luzi che si è espressa contro il Carnevale e la Fano dei Cesari. L'avevamo detto che sono
manifestazioni che non si sentono loro, tanto da ritirarle dal programma a promozione avviata
quando, il carnevale estivo ad
esempio, sarebbe servito non solo come accoglienza, ma anche
come promozione di quello invernale. In questi giorni Sindaco
e Giunta stanno mascherando
una finta amicizia con la Carnevalesca, mentre in realtà è in atto
un piano di autodistruzione delle feste fanesi più popolari che
rappresenta un chiaro progetto
politico di questa maggioranza e
le parole della consigliera Luzi lo
confermano. Prediligono e impongono al popolo la cultura per
pochi fingendo una confronto
che non hanno mai avuto con
nessuno". E per quanto riguarda
gli intrattenimenti musicali l'opposizione precisa che non fa parte di alcuna prescrizione normativa il divieto di ballare. Gli articoli 68, 69 e 80 del Testo Unico
sulle Leggi di Pubblica Sicurez-
Tutto il centro destra
contro le dichiarazioni
di Carla Luzi
sulle manifestazioni fanesi
za, che normano le attività di
spettacolo e trattenimento anche in pubblici esercizi, non dispongono alcun divieto agli avventori e fruitori dei locali bensì
solo disposizioni inerenti il pubblico spettacolo e solo ai gestori
dei locali che, se vogliono avere
una pista da ballo, oltre al locale
di intrattenimento musicale,
debbono fare specifica richiesta
per la licenza di agibilità.
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“Servizi erogati per senso di responsabilità”
Il presidente della cooperativa Il Labirinto spiega la situazione paradossale all’Ambito sociale 6
“Le aziende incaricate pagano per tre motivi”
IL CASO
CHE SCOTTA
LA PROTESTA
Fano
Franco Alleruzzo, presidente della
cooperativa Il Labirinto, illustra la
difficile situazione delle aziende
che lavorano al servizio di sollievo
e al progetto home care premium
Tre i punti critici che descrivono la
situazione paradossale all’Ambito
sociale nelle parole del presidente
della cooperativa il Labirinto,
Franco Alleruzzo. “Noi che
eroghiamo il servizio paghiamo il
prezzo di questa situazione per tre
motivi: le fatture che non ci
vengono liquidate dal Comune le
portiamo allo sconto in banca,
abbiamo così anticipazioni con le
quali possiamo pagare gli stipendi
ai nostri dipendenti ma su quelle
dobbiamo sborsare gli interessi;
continuiamo a erogare servizi
banditi due anni fa, in base a
tariffe della Regione ferme al
2009, mentre nel frattempo i
natrice d’Ambito avrebbe indetto per ciascun servizio una sola
gara regolare, procedendo poi
con proroghe degli incarichi senza che ne ricorressero i presupposti legali.
Già due mesi fa, secondo la ricognizione del dirigente comunale dei servizi sociali, le fatture
bloccate alle cooperative, che rivendicano il pagamento di prestazioni effettivamente erogate,
ammontavano a più di mezzo
milione di euro (542.589,48).
Nel frattempo nessuna iniziativa
operativa è stata assunta. Sonia
Battistini resta al suo posto (oggi
in Consiglio comunale è prevista
la risposta all’ennesima interrogazione sul tema di Fano 5 Stelle
che chiede conto dell’annunciata istruttoria disciplinare) e il sistema non è saltato solamente
per la responsabilità delle cooperative coinvolte che continuano
a erogare a proprie spese servizi
essenziali per utenti che sono in
estrema condizione di bisogno.
In questa soffocante afa estiva,
insomma, c’è una calma piatta
come se, ora che è stato scoperto
e denunciato il problema, ciascu-
LORENZO FURLANI
Fano
“Noi sinceramente abbiamo il
senso di responsabilità rispetto
agli utenti e le loro famiglie, per
questo continuiamo a erogare il
servizio e a pagare le persone
che ci lavorano”. Franco Alleruzzo, presidente della cooperativa
Il Labirinto, fotografa così la situazione paradossale che si è
creata all’Ambito sociale 6.
L’immagine efficace è quella
di un treno che procede a forte
velocità nonostante ci sia un
ostacolo sul binario che finirà
per farlo deragliare. Nessuno rimuove l’ostacolo né devia su un
altro binario il convoglio, che a
sua volta, per senso di responsabilità di chi lo conduce, non si ferma perché ha un servizio importante da compiere. All’Ambito
sociale 6 sembra questa la situazione per l’assistenza domiciliare ai non autosufficienti (progetto home care premium) e il sostegno a quanti soffrono di disagio mentale e alle loro famiglie
(servizio di sollievo).
Per le prestazioni a queste due
fasce di soggetti deboli della popolazione, il Comune di Fano
quasi tre mesi fa ha presentato
un primo esposto alla Corte dei
conti e alla Procura della Repubblica di Pesaro contestando gravi irregolarità nell’affidamento
dei servizi da parte della coordinatrice dell’Ambito sociale, Sonia Battistini, e bloccando di conseguenza le fatture presentate
“Non siamo pagati per
colpe non nostre. Se ci
fermassimo licenziamenti
e utenti senza assistenza”
dalle cooperative Il Labirinto e
Crescere per il servizio di sollievo e Il Labirinto e Coos Marche
per il progetto home care premium. Quaranta giorni dopo il
Comune ha inoltrato un secondo esposto.
Secondo le verifiche dei dirigenti comunali, confermate dal
parere di un consulente legale
esterno, non sarebbe stata rispettata la normativa sugli appalti pubblici perché con affidamenti frazionati (sempre al di
sotto della soglia di 200 mila euro del bando europeo) la coordi-
Reginetta di Senigallia, concorrenti in massa dalla città della Fortuna
Anche le Miss in fuga da Fano
“Le occasioni di sfilare sono poche”
SILVIA FALCIONI
Fano
Miss in fuga da Fano. Nel concorso di bellezza che si è svolto venerdì scorso a Senigallia
infatti delle 16 partecipanti, la
metà era proveniente da Fano, cosa che fa pensare in un
momento in cui si dibatte della carenza di eventi estivi. Persino la vincitrice del concorso, Marica Caldari, è fanese.
"Ho partecipato al concorso
grazie alla mia agenzia top
model Agency Senigallia - racconta la neo Miss Senigallia,
20enne studentessa - frequento il corso di culture e tecniche della moda all'universita
di Rimini e dopo la laurea mi
piacerebbe riuscire a lavorare in quel settore senza abbandonare le sfilate". Una
passione quindi per il mondo
della moda che ha travalicato
Per Miss Senigallia su 16 aspiranti 8 erano fanesi e fanese è la vincitrice
il confine della città di provenienza, di cui la stessa Marica
afferma: "A Fano potrebbero
fare più eventi di questo tipo,
perché al momento sono molto pochi e comunque sono
sempre delle belle occasioni
che radunano tanta gente".
Di certo l'arrivo di Internet a
favorito la partecipazione ad
eventi non sempre strettamente locali, dal momento
che ci sono agenzie che utilizzano il web, in particolare Facebook, per richiamare nuove aspiranti reginette. Ma co-
me spiega questa predilezione per il concorso di Senigallia chi di miss se ne intende?
"Abbiamo notato che se una
ragazza partecipa ad un concorso, lo dice alle amiche e si
iscrivono insieme - riferisce
Alex Montanari, titolare dell'
agenzia di comunicazione
che organizza Miss Fano e
Miss Lady Over - Anche noi
abbiamo tolto limitazioni di
residenza ed area geografica
per le partecipanti, perchè ci
sembrava limitativo. Però ci
teniamo a spiegare alle ragazze che è necessario garantire
una certa presenza durante
tutto l'anno, cioè da noi nasce
una vera e propria collaborazione, che prosegue anche durante le altre manifestazioni
cittadine, cosa che non sempre succede in altri concorsi".
Il concorso per incoronare
Miss Fano è comunque confermato per il 9 agosto alle 21
all'anfiteatro Rastatt, a cui si
aggiunge Miss Lady Over in
programma per il 12 agosto a
Rosciano. Forse Fano non sarà ricca di eventi come Senigallia, ma in fatto di bellezza
non ha nulla da invidiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
contratti sono stati aggiornati;
infine da quando si parla di questo
caso passiamo come quelli delle
procedure irregolari mentre ci
siamo limitati a fare ciò che l’ente
pubblico ci ha chiesto. Se la
coordinatrice fraziona il
finanziamento al di sotto della
soglia del bando europeo sottolinea Alleruzzo - noi non lo
sappiamo, se invita a una gara sei
cooperative senza rispettare la
procedura più corretta noi non lo
sappiamo, se affida il servizio in
proroga senza bandire prima una
nuova gara come vorrebbe la
legge noi non lo sappiamo.
Abbiamo promosso istanze per
fare valere le nostre ragioni che
credo sia opportuno restino
nell’ambito del rapporto tra la
cooperativa e l’ente pubblico”.
no dei soggetti politici e istituzionali coinvolti aspetti che qualcun
altro faccia la prima mossa.
“Assumiamo una condizione
di rischio per asserite irregolarità che non sono nostre - sottolinea il presidente della cooperativa Il Labirinto - perché diversamente, se ci fermassimo, dovremmo lasciare i nostri dipendenti senza lavoro e gli utenti
senza assistenza. Aspettiamo di
chiarirci le idee ma da parte istituzionale ancora non si scorge
alcuna novità”.
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La richiesta ai carabinieri di un clochard
“Arrestatemi d’inverno
Ora non cerco un tetto”
Fano
E' stato arrestato il clochard
che più volte aveva fatto parlare di sè per atti violenti, anche
contro la compagna. Domenico Abbinante, 44enne originario di Bari ma da diverso
tempo a Fano, dove invece di
trovare una casa aveva scelto
di vivere all'aperto, tra il Pincio e il portici di Palazzo San
Michele, a volte spingendosi
fino a Corso Matteotti. In più
occasioni l'uomo era stato segnalato alle forze dell'ordine
per l'insistenza con cui chiedeva l'elemosina ai passanti oppure per l'arroganza con cui
cercava di posteggiare le auto
di alcuni avventori. Insomma,
tutti gli abitanti, gli esercenti
del centro storico lo conoscono e il 44enne era persino saltato alle cronache locali per
aver malmenato, qualche settimana fa, la compagna, che
condivide la sua stessa vita di
senzatetto. . Numerosissime
erano le denunce collezionate
dall'uomo in diverse città della provincia di Pesaro e Rimini per reati connessi all'inosservanza di fogli di via obbligatori. Infine lunedì pomeriggio i Carabinieri di Fano hanno arrestato il clochard eseguendo un provvedimento di
carcerazione emesso dalla
Procura di Pesaro. L'uomo dovrà scontare la pena di 5 mesi
di reclusione a causa del cumulo di condanne per inosservanza delle misure di prevenzione, lesioni e stupefacenti.
Al momento dell'arresto, i militari hanno però ricevuto una
richiesta inaspettata da parte
di Abbinante: posticipare la
detenzione nei mesi invernali
"per non patire il freddo dato
che in estate dormiva comunque bene anche all'aperto".
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XVI Mercoledì 29 Luglio 2015
FANO •VALCESANO
Carnevalesca a quota mille
Venerdì in piazza la grande kermesse dedicata ai soci: pace fatta con Seri
CULTURA
E FOLCLORE
MASSIMO FOGHETTI
Fano
Che la Carnevalesca cerchi la
rivincita con il Comune e voglia
fare le cose in grande, è apparso chiaro nella conferenza
stampa di ieri, quando è stata
presentata la festa che si svolgerà venerdì prossimo in piazza
Venti Settembre per festeggiare il superamento del millesimo socio dell'ente. A tutt'oggi i
soci sono 1.070, ma potranno
aumentare ancora fino a dopo
domani, quando in piazza sarà
possibile richiedere le ultime
tessere. A chi esibirà la tessera
verrà consegnata una maglietta con la scritta "I love il Carnevale di Fano", in più gli esercenti del centro storico offriranno
una bibita. Tutti comunque potranno gustare una fetta di torta, confezionata appositamente per celebrare l'evento dalla
pasticceria Guerrino. La festa,
secondo quanto annunciato
dal presidente della Carnevalesca Luciano Cecchini, inizierà
alle 20.30 con le musiche proposte dal Dj e speaker Carlo Canestrari, finché alle 22 inizierà
l'esibizione della grande orchestra Bagutti, i cui fans residenti
anche fuori regione hanno già
organizzato dei pullman per
partecipare al concerto fanese.
Il concerto - spettacolo, di cui si
avverte una notevole aspettativa, durerà 3 ore. In piazza verrà portato il carro di Pinocchio,
l'unico che per le sue dimensioni riuscirà a transitare per le
strette strade del centro storico. Alla conferenza stampa di
ieri hanno partecipato anche il
sindaco Massimo Seri e l'assessore alle manifestazioni Stefano Marchegiani, la cui collaborazione alla organizzazione della festa (la concessione della
piazza e la promessa di un sostegno economico) sembra che
abbia favorito la pace con l'ente
Carnevalesca. "Confermo - ha
dichiarato il sindaco - che il Carnevale rappresenta anche per
noi la massima manifestazione
folcloristica della città, manifestazione che riproporremo sia
nella sua edizione invernale sia
in quella estiva nel 2016". A
questo proposito un incontro
con la Carnevalesca si terrà il
prossimo 3 agosto. Marchegiani ha ribadito che le polemiche
sorte intorno alla mancata edizione estiva di quest'anno vanno incorniciate nella stretta finanziaria, mentre la rinuncia
alla Fano dei Cesari è stata concordata con gli operatori. Purtroppo la sua riproposizione
per il prossimo anno rimane
ancora incerta, in quanto la corsa delle bighe sarà la prima a
essere sacrificata se dovessero
manifestarsi difficoltà di bilancio. Tuttavia l'organizzazione
delle maggiori manifestazioni
per il 2016 dovrà essere definita entro il mese di settembre,
quando verrà convocato un tavolo sul turismo, per mettere in
condizione gli albergatori di definire il loro pacchetto promozionale da esporre alle mostre
europee. Una idea è quella di
connaturare la Notte Rosa del
prossimo anno allo spirito del
carnevale fanese.
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Successo dei nostri prodotti al Fuori Expo
Olio Dop, Moretta
e Pasta di Montagna
Cartoceto
Stefano Marchegiani, Massimo Seri e Luciano Cecchini
“La giunta laurentina investe solo negli eventi
Non c’è un euro per le strade e i servizi sociali”
L’OPPOSIZIONE
San Lorenzo in Campo
Bilancio previsionale: critica la
minoranza. "Un documento che
definire "piatto" è dire poco. Le
uniche opere in cantiere sono
progettate o finanziate dalla
vecchia amministrazione: lavori
per l'impianto fognario di via
Cefalonia, ristrutturazione della
scuola materna e secondo
stralcio dei lavori
d'illuminazione per via Cavour e
San Demetrio. Non è previsto un
euro in più né per le strade né
per finanziare progetti sul
sociale. Proporremo
emendamenti. Chiediamo un
intervento di 120mila euro per
la sistemazione delle strade e di
convogliare almeno alcune
migliaia di euro di previsione sul
capitolo sociale. La giunta
incrementa solo i capitoli degli
eventi. Ci sono documenti
relativi alle nuove tariffe della
mensa scolastica nei quali regna
la più totale confusione; si è
fatta chiudere la materna una
settimana prima e i lavori sono
cominciati a fine luglio; hanno
toppato la procedura del click
day perdendo ogni possibilità di
essere inseriti in graduatoria".
Felice trasferta al Fuori Expo
di Milano nello showroom della Regione Marche per il Comune di Cartoceto rappresentato dal vice sindaco Michele
Mariotti: "Si è rivelato scelta
vincente l'abbinamento tra
l'olio dop di Cartoceto con la
Pasta di Montagna di Fano e la
Moretta. Il tutto alla presenza
degli operatori dei media internazionali". Occasione d'oro
per presentare l'eccellenza
dell'olio perché "spesso si è
portati a credere gli oli siano
tutti uguali oppure che sia la
marca a fare la differenza. In
realtà ci troviamo di fronte ad
un prodotto non industriale
ma agricolo caratterizzato fortemente da colore, sapore, aroma e territorio geografico di
provenienza". Una sorta di
coinvolgimento che va oltre i
dati tecnici. Un olio che rispetta norme dettagliate dal momento che "la Denominazione
di Origine Protetta DOP è marchio collettivo introdotto dal
Regolamento Ce n.2081/92
per la tutela e la valorizzazione
dei prodotti agro-alimentari
originari di un determinato territorio. Nel caso della DOP, tutto il processo produttivo, dalla
materia prima alla trasformazione, fino al confezionamento, deve essere realizzato all'interno di un'area geografica delimitata. Nel nostro caso il consumatore non si trova davanti
un olio anonimo, o la cui garan-
Il vice sindaco Mariotti
“L’occasione d’oro per
presentare le eccellenze
del territorio”
Lucchetti tranquillizza Barbieri: giusto il passaggio in Consiglio
Festa dell’Oca, giochi
e musica a Borgo Cavour
“Il Pd è da sempre per l’outlet”
"Il progetto dell'outlet è sempre
stato sostenuto dal Pd locale e
provinciale". L'assessore all'urbanistica Massimiliano Lucchetti replica al consigliere provinciale Nicola Barbieri intervenuto sottolineando i dubbi sull'
effettiva volontà del partito di
realizzare il villaggio grandi firme. "Sono contento che esponenti politici e associazioni del
territorio, abbiano espresso apprezzamento nei confronti del
progetto ed esortino la Provincia a una rapida risoluzione della questione, dell'atto ricognitorio. Ribadisco con forza la paternità del progetto, sempre sostenuto dal Pd locale e provinciale. Il nostro percorso è stato
Marco Canestrari e Martina Carloni
Fano
Per fortuna Fano è una città dalle mille risorse: se l'Amministrazione Comunale sopprime per
quest'anno la Fano dei Cesari e
il Carnevale estivo, subito nascono nuove iniziative: oggi, infatti,
si propone la Festa dell'Oca a
Borgo Cavour. Si tratta di una festa che rievoca un modo lontano
di vivere, più libero e meno caotico, quando i bambini potevano
giocare liberamente sulla strada, magari al gioco dell'oca, oppure al salto della corda o alla
corsa dei birilli e quando la cucina si rifaceva alla gustosa tradizione contadina. Nell'occasione
i giochi di strada saranno animati dalla associazione Ar Fun Animasion, si potrà ascoltare musica swing anni 20 - 50 suonata
dal vivo dai Cialtron Trio e sarà
l'Osteria della Peppa a preparare l'oca con le tagliatelle, l'oca
con gli gnocchi, l'oca in porchetta con le patate unitamente con
la crescia sfogliata a mano. In
più verrà presentato per la prima volta "El Rosc'" il vino rosso
dei Piattelletti. Si tratta di un
Sangiovese cannello, con un 30
per cento di Cabernet e Merlot,
per metà barricato in botti di rovere e per l'altra metà affinato in
acciaio prodotto dalla ditta Lucarelli di Cartoceto appositamente per l'Osteria della Peppa.
Un'osteria antica frequentata
fin dal 1800 dai viandanti che
passavano per l'Adriatica, dai
pellegrini che si dirigevano a Loreto e dagli allevatori che suggellavano con un buon bicchiere di
vino la vendita del bestiame nel
vicino Foro Boario.
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portato avanti in maniera limpida e lineare, in accordo con la
Provincia. Nel testo definitivo
della variante, la Provincia ci ha
richiesto di predisporre un atto
ricognitorio all'attuale Piano
territoriale di coordinamento,
prima della conferenza dei servizi necessaria al rilascio delle licenze. L'atto ricognitorio di fatto non fa altro che dislocare
l'area che prevede la grande distribuzione, già presente sul territorio comunale, davanti al casello autostradale, dove ci sono
“Sono convinto che
il presidente Taglioni sia
in grado di dare risposta
positiva al progetto”
L’Avis laurea 45 operatori
per l’uso del defibrillatore
Fano
Un defibrillatore può salvare
delle vite ed ora Fano ha anche
degli esperti nel suo utilizzo. Si
sono infatti conclusi i corsi promossi dall'Avis insieme all'associazione Fanocuore che hanno
visto impegnati 45 volontari i
quali hanno imparato le nozioni indispensabili per l'utilizzo.
Al termine del corso si è svolta
la cerimonia di consegna degli
attestati di autorizzazione alla
defibrillazione in modalità se-
tutte le condizioni, infrastrutturali e di previsione urbanistica,
per attuare il progetto del villaggio grandi firme. Siamo alle fasi
finali di un percorso che la maggioranza ha portato avanti con
forza". Da Barbieri anche la richiesta di dibattere del progetto in consiglio provinciale. "Che
se ne parli in consiglio provinciale siamo totalmente d'accordo, anche se ci aspettiamo che
la vertenza sia risolta in tempi
brevi, visto che la società
Expandia che realizzerà l'opera
è pronta a intervenire appena
regolarizzata quest'ultima questione. Sono convinto che il presidente Taglioni sia in grado di
dare risposta positiva al progetto".
miautomatica, alla quale hanno
preso partela presidente di Avis
Giuliana Peroni, l'assessore allo
sport Caterna Del Bianco, il presidente del Rotaract Andrea
Salvatori e l'istruttrice del 118
Valeria Barbieri. Il corso, inizialmente rivolto ai dirigenti e collaboratori avisini, è stato poi
esteso ai componenti dell'associazione Fano Rugby, dell'Atletica Fano e del Centro Itaca. "Il
nostro impegno - ha sostenuto
Caverni - si conferma nel diffondere una capillare informazio-
Lezione dell’Arma
Prevenire
frodi
e raggiri
Il luogotenente Barrasso
Marotta
ne sulla presenza e l'utilizzo di
questi importanti apparecchi
coinvolgendo cittadini e istituzioni, innovando al contempo il
legame che unisce la città di Fano con il volontariato e l'Avis". Il
progetto dei defibrillatori coinvolge non solo le scuole ed i centri sportivi ma è di interesse per
tutta la cittadinanza; un apparecchio, donato alla città dalla
Fondazione Carifano, è stato alloccato in Piazza Venti Settembre all'interno del bancomat
della Carifano. "Siamo certi - ha
concluso il vicepresidente di
Avis Andrea Vitali - di avere dato alla città dei protagonisti attivi per un altro importante tassello di solidarietà, altruismo ed
educazione ad uno stile di vita
sano e consapevole".
Continua l'azione della "Staffetta della solidarietà" promossa dal Comune, a favore
delle persone più deboli.
"Prevenire frodi, truffe e raggiri alle persone più deboli"
è il titolo dell'incontro, organizzato in collaborazione
con l'Arma dei carabinieri,
che si terrà venerdì alle 21 alla sala Arcobaleno. "Sono anziani e soggetti deboli - spiega l'assessore Flavio Martini
- le vittime più frequenti, le
preferite dai malintenzionati perché con maggiore facilità riescono a carpirne la fiducia". Sarà il luogotenente Antonio Barrasso a illustrare
accorgimenti, utili e pratici
consigli. "Lo scopo dell'iniziativa è infornare la popolazione, svelando i più comuni
metodi di approccio utilizzati dai truffatori".
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Concluso il corso e consegnati gli attestati
zia sia solamente la marca del
produttore, ma può avere certezze riguardo alle varietà impiegate, la qualità delle stesse,
le modalità di coltivazione, le
tecniche di raccolta, la molitura. Gli elementi distintivi variano a cominciare dal colore che
può variare dal giallo paglierino al verde; il sapore, che richiama, oltre al gusto dell'oliva
fresca, anche quello della frutta o della verdura, l'aroma intenso o lieve". Per l'olio Cartoceto Dop "parliamo di olive
provenienti prevalentemente
dalle specialità Raggiola, Frantoio e Leccino in modo che il
gusto sia armonico, fra le sensazioni di fruttato verde, dolce,
amaro e piccante. E può essere
presente anche un gradevole e
caratteristico retrogusto di
mandorla verde". All'Expo ha
preso forma e consistenza un
angolo tutto speciale. Nella sostanza sconosciuto ai più. Una
filiera che deriva da una tradizione nobile frutto di passione,
competenza e amore per la terra.
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Il pennuto non mancherà anche a tavola
Mondolfo
Il vice sindaco Mariotti e Montagna
12 Mercoledì 29 Luglio 2015
SPORT
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Samb, oggi il via alla nuova stagione
De Patre e la squadra si ritrovano a Serravalle di Carda. Ufficializzati Conson e Simeri. Saltato l’accordo con Romano
CALCIO
SERIE D
LUCA BASSOTTI
San Benedetto
Inizia finalmente la nuova stagione agonistica della Samb.
Stamattina i rossoblù si ritroveranno all'hotel Montenerone di Serravalle di Carda e
sarà lì ad aspettarli il tecnico
Tiziano De Patre che non vede
l'ora di cominciare a lavorare
visto che la squadra rossoblù
è partita in ritardo rispetto
alle altre squadre. Va subito
detto che la Samb che raggiungerà il ritiro nel Pesarese
sarà incompleta, visto che ieri
hanno firmato in pochi il contratto con il club rossoblù. Al
gruppo ci saranno diversi aggregati che verranno visionati
dal tecnico De Patre e dal vice
Gabriele Matricciani. A ieri
sera erano tre gli over ufficializzati. I primi due sono stati il
difensore della Lupa Castelli
Romani Diego Conson e
l'attaccante del Melfi Simone
Simeri. E' saltato l'ingaggio
dell'esperto centrocampista
della Maceratese Alfredo Romano. Già da alcuni giorni si
parlava di un accordo che era
stato raggiunto ed invece ieri
Il centrocampista
della Maceratese ha scelto
di accasarsi al Gubbio
Napolano più vicino
Il tecnico Tiziano De Patre con il Ds Aniello Martone
Romano ha preferito definire
l'approdo al Gubbio dove ritroverà il tecnico Magi ed altri
giocatori che nella passata
stagione erano a Macerata.
Un brutto colpo per il club
rossoblù che confidava moltissimo nelle possibilità dell'ex
centrocampista della Maceratese. Il ds Martone ha comunque
ammortizzato
la
delusione del mancato ingaggio di Romano con l'arrivo del
centrocampista Roberto Candeloro Assenzio. Ventotto
anni, siciliano, la scorsa stagione ha iniziato a giocare
nell'Akragas per passare, durante il mercato di riparazione, alla Viterbese. Sul
fronte degli under sono stati
ufficializzati gli ingaggi del difensore centrale dell'Aquila
Berretti, Manuel Capuani,
dell'esterno difensivo Ruggiero Lanza, del centrocampista della Cavese Ciro Lucchese
e del fantasista del Benevento
Michele Albino. Diverse sono
state le trattative sviluppate
da Martone ieri nella sede
della Samb. In primis quella
relativa alla riconferma dell'attaccante rossoblù Giordano Napolano. Lungo il
colloquio fra il ds Martone e i
procuratori del ventisettenne
fantasista di Terracina. I contatti fra le due parti si stavano
tenendo già da qualche giorno
e c'era ancora qualche di-
Raggiunta l’intesa
con l’attaccante Nazziconi
Ieri è stato ingaggiato
anche Candeloro Assenzio
stanza da limare sotto
l'aspetto economico, oltre al
fatto che Napolano voleva conoscere il progetto del club
rossoblù. E' probabile che
l'accordo fra le parti possa essere vicino. Poi ci sono sempre
in ballo le trattative per
l'attaccante del Monza Paolo
Carbonaro e per il difensore
Stefano Riccio. Da definire,
poi, l'accordo con l'esperta
punta della Carrarese Antonio
Di Nardo e con l'attaccante
Nappello del Melfi. Una trattativa si è aperta anche con
l'attaccante della Civitanovese
ed ex Samb Henry Shiba.
Molto movimento anche tra
gli under. Ieri raggiunto
l'accordo con l'attaccante
della Fermana ma di proprietà
dell'Ascoli Matteo Nazziconi
(classe 1996). Manca solo la
firma per definire del tutto la
trattativa. Saranno in ritiro a
Serravalle di Carda anche il
portiere del Gualdo Casacastalda Roberto Di Nardo
(classe 1995) che fino a poco
tempo fa era di proprietà dell'Ascoli. In prova ci saranno
anche il trequartista della Juve
Stabia Giammarco Parlato
(classe 1997) ed il difensore
della Berretti dell'Ascoli Maicol
Canali.
Insomma
l'organico della Samb è ancora
tutto da definire e quindi il
compito di De Patre non si
presenta per niente agevole.
Però il tecnico rossoblù non si
perde d'animo perchè è fiducioso che il presidente Moneti
ed il ds Martone gli metteranno a disposizione una rosa
che cercherà di recitare un
ruolo importante nel campionato di serie D.
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Di Amato: “Difficile fare previsioni”
Questione ripescaggio
Venerdì l’udienza decisiva
L’ATTESA
San Benedetto
Il Collegio di Garanzia del Coni
ha disposto la fissazione dell'udienza di discussione per venerdì 31 luglio, alle ore 9,30,
dinanzi alle sezioni unite, relativa al ricorso della Samb, Forlì
e Gubbio che hanno impugnato la delibera del Consiglio
Federale dello scorso 25 giugno sui criteri di ripescaggio in
Lega Pro e specificatamente
sul contributo straordinario
alla Figc Pari a 500 mila euro.
L'udienza si terrà limitatamente alla trattazione della richiesta di sospensiva e non
entrerà nel merito della questione. E' un distinguo abbastanza importante, ma che
potrà delineare il destino del
ricorso della società rossoblù.
“Da quello che scaturirà nell'udienza arriverà un segnale
molto importante per quando
la questione, successivamente,
verrà trattata nel merito – afferma il Prof. Astolfo Di
Amato, che ha curato il ricorso
per le tre società -. Vediamo
quello che succederà venerdì
prossimo: sarà un primo step
fondamentale. La questione
sollevata è completamente
nuova ed è difficile fare previsioni”. Quando il ricorso verrà
trattato nel merito, e probabilmente intorno al 10 agosto, e
Il presidente Giovanni Moneti
potrebbe essere rigettato, i criteri del ripescaggio resteranno
ovviamente quelli dettati dal
Consiglio Federale dello
scorso 26 giugno e quindi la
Samb non ha nulla da chiedere
perchè non ha presentato alcuna domanda di ripescaggio
in Lega Pro.. Nel caso in cui, invece, il ricorso venisse accettato? “Dipende dalla decisione
del Collegio – dice il Prof. Di
Amato -. Se ci fosse un annullamento totale, allora la Figc
dovrà ridefinire i criteri di ripescaggio e tutti torneranno in
ballo. Se invece ci sarà un annullamento parziale, relativo
all'efficacia dell'impugnazione,
la Samb, il Gubbio ed il Forlì
avranno diritto al ripescaggio
senza che la Figc disponga ulteriori criteri”.
l.b.
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I granata scendono in campo alle 18.30 ad Apecchio contro la squadra locale. Buongiorno: “Voglio dimostrare il mio valore”
Il Fano vira su Scalbi: è lui l’alternativa a Cesselon
L’AMICHEVOLE
MASSIMILIANO BARBADORO
Fano
“Se un giocatore non viene a
Fano per nostalgia di casa o per
motivi di studio, allora prendiamolo di qui vicino”. Avrà forse
pensato così il direttore sportivo
granata Roberto Canestrari
dopo aver visto sfumare la trattativa col goriziano Giulio Cesselon,
legittimamente
desideroso di avvicinarsi alla
sua Sagrado e quindi non proprio entusiasta della destinazione fanese. Diverso potrebbe
essere il discorso per Ivan
Scalbi, terzino destro urbinate
classe ’96 nella passata stagione
divisosi in D tra Fidelis Andria e
Termoli per complessive venti
presenze. Il suo nome è tra
quelli che figurano nella lista di
alternative a Cesselon in mano
a Canestrari, deciso a soddisfare
anche questa richiesta avanzata
dal suo allenatore. Marco Alessandrini vorrebbe infatti in quel
ruolo un under che abbia già
maturato un’esperienza in categoria, così da non mettere
troppa pressione addosso ai
promettenti giovani di cui attualmente dispone trattandosi
di ’97. Intanto l’amichevole di
oggi (ore 18.30) nel ritiro di
Apecchio contro la locale formazione potrà servire al tecnico
dell’Alma per approfondire la
conoscenza dei nuovi e valutare
lo stato di forma dei tanti confermati, attesi poi domenica dal
debutto in Tim Cup di Salò. Si è
peraltro appurato che nella
sfida di Coppa con la Feralpi il
Fano sarà costretto a schierare
quattro under (un ’95, due ’96
ed un ’97), come accadrà in
campionato. Questo non varrà
per gli avversari, perché la regola (assurda) riguarderà esclusivamente le squadre di D. Nel
test di questo pomeriggio occhi
puntati in particolare sui neoacquisti, compreso il centravanti
ex Celano Daniele Buongiorno.
“Mi trovo veramente bene –
racconta dal ritiro il ventunenne nativo di Castel di Sangro, transitato nel vivaio del
Genoa e svezzato in C2 da Campobasso e Messina prima dell’avventura celanese – anche
perché sono tutti bravi ragazzi
e sono stato messo nella condizione di ambientarmi subito.
Gruppi come questo non ne
vedi tanti, ed in questi giorni di
preparazione mi sono reso
conto che esiste una grossa cultura del lavoro. Il primo a trasmetterla è il mister, ma vedo
che è seguito con scrupolo dal
più piccolo al più grande dei
giocatori in rosa. Questo è indubbiamente stimolante e invoglia a crescere e migliorarsi, con
la consapevolezza di partire da
una base tecnica già importante
visti i risultati ottenuti dal Fano
nello scorso campionato. Non
nascondo che per me questo periodo iniziale di preparazione è
piuttosto duro, non solo per la
mia struttura fisica ma anche
per il fatto che la mia stagione è
finita a maggio a differenza di
molti dei miei compagni che
hanno giocato fino a metà giugno. Mi sto però impegnando al
massimo, voglio sfruttare sino in
fondo questa opportunità”.
Il difensore Ivan Scalbi
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Il vice presidente ribadisce: “Ci muoveremo sul mercato esclusivamente per giocatori meritevoli”. Oggi galoppo in famiglia
Dolce: “Il Matelica farà acquisti solo se necessario”
I BIANCOROSSI
SARA SANTACCHI
Matelica
·
Primo test della stagione per il
Matelica che, a distanza di una
settimana dall’inizio della preparazione, oggi alle 17 sarà impegnato
nell’amichevole
in
famiglia. La rosa, partita lunedì
nel primo pomeriggio alla volta
di Sefro, dove rimarrà per due
settimane, sarà divisa in due
squadre da Clementi che potrà
fare le prime marginali valutazioni. Sarà un modo per vedere i
primi movimenti dei suoi ragazzi, nonché per cominciare ad
Un’immagine dell’allenamento del Matelica
accumulare qualche minuto
nelle gambe. Sabato, poi, sarà la
volta della prima uscita ufficiale.
Alle 16 al Comunale di Matelica
arriverà, infatti, il Corridonia.
L’amichevole contro la formazione
del
campionato
d’Eccellenza servirà per mettere in pratica le prime prove
fatte in allenamento nonché
avere un approccio diverso alla
gara perché contro un avversario esterno. Intanto sul fronte
mercato il vice presidente Carlo
Dolce non ha fretta riguardo al
pacchetto under e ribadisce
quanto sostenuto durante
l’estate: “Arriveranno giocatori
giovani – afferma – solo se effet-
tivamente meritevoli. Vogliamo
dare l’opportunità ai nostri ragazzi di fare il salto di qualità
quindi abbiamo fatto una scelta
alla quale cercheremo di rimanere fedeli il più possibile in accordo col presidente Canil e il
responsabile del settore giovanile Mario Gambini. Qualcuno
da fuori arriverà esclusivamente
nel caso in cui si tratti di un giovane che possa fare la differenza”. Per il momento l’unico
under arrivato in biancorosso è
Massimo Vallorani, terzino sinistro, classe ’96, la scorsa stagione alla Sambenedettese. La
situazione resta, dunque, in
stallo anche se sembrano avviati
dei contatti con ragazzi del settore giovanile di società professionistiche. “Vedo entusiasmo e
voglia – spiega Dolce – in questi
primi giorni i ragazzi hanno
avuto modo di rompere il ghiaccio e questo periodo a Sefro permetterà di farli conoscere,
sperando che si formi un buon
gruppo. Mi do tempo anche per
la fine di agosto per chiudere la
questione under”. Mercoledì 5
ci sarà la seconda amichevole in
programma, alle 17 contro la
Biagio Nazzaro a Matelica, mentre il 12, alle 20.30 sarà la volta
del triangolare, a Gualdo, con
Gualdoasacastalda e Foligno.
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