Masina Lucia Storia dell`arte contemporanea

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Masina Lucia Storia dell`arte contemporanea
Programma Storia dell’arte contemporanea
A.A. 2013-‘14
Prof. Lucia Masina
[email protected]
LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI COME LUOGO DI CREATIVITA’ DIFFUSA
In bilico tra il declassamento economico e la rinascita del nostro paese, la preparazione
dell’Esposizione Universale di Milano del 2015 sta in questi mesi monopolizzando l’attenzione dei
media. Nell’area destinata ad ospitare i padiglioni fervono i lavori mentre non sono ancora definitivi
né il numero delle adesioni estere né l’interpretazione che si darà del tema prescelto, Nutrire il
pianeta. Energia per la vita.
Le esposizioni universali, dalla prima inglese Great Exhibition of the works of Industry of all
Nations del 1851, hanno suscitato nel mondo intero altissimo interesse. Il corso intende guardare
alla storia di questi grandi eventi con un’attenzione maggiore di quella a loro decretata finora dagli
studi storico-artistici, nella considerazione che le Esposizioni appartennero a tutti. Agli storici, agli
economisti, agli antropologi, ai collezionisti, agli architetti e agli urbanisti, ai decoratori, ai
commercianti, ai tanti che trassero spunti da esse per rilanciare, ad esempio, i giochi olimpici, per
concepire moderni spazi di vendita come i grandi magazzini parigini, inglesi , americani, per
strutturare, copiandone il format spaziale, eventi come la Biennale di Venezia dal 1895....
Questa fantasmagorica manifestazione, fatta di capolavori architettonici destinati a durare al
massimo un anno, tra la loro costruzione, vita e smantellamento, fu un’occasione creativa in cui la
precarietà rese audaci e coraggiosi molti celebri maestri. Ispirati ne furono Courbet per il suo
Pavillon du Realisme, Eiffel per la sua torre, Le Corbusier e Melnikov presenti nel 1925 in una
esposizione – quella sulle Arti Decorative - dedicata all’antitesi delle loro ricerche, Mies van der
Rohe allestitore nel 1929 , in una Barcellona di cartapesta, di un padiglione tanto ammirato da
essere ricostruito, molti anni dopo, ad memoriam, Picasso con Guernica insieme con Delaunay,
Léger , Dufy, e molti dei più grandi artisti di Francia, trasformati in muralisti e scenografi
nell’ultima esposizione francese nel 1937... Alla diffusa creatività architettonica, così difficile da
documentare in modo esaustivo perché innumerevoli furono gli edifici effimeri costruiti per le
esposizioni, molto rapidamente smantellati – qualche centinaio nelle ultime edizioni di Hannover
2000, Aichi 2005, Shanghai 2010 – si accompagnò una inesauribile espressione creativa. Per
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scoprirla lo storico dell’arte italiano, quello che frequenta stanze, aule e biblioteche dove solo molto
lentamente il termine Arti Visive (Visual Arts) sta penetrando, permettendo con i suoi plurali la
pluralità tipologica, l’eterogeneità della creazione, non dovrà fuggire , però, inorridito da termini e
ambienti considerati secondari, troppo popolari, “minori”. Il vocabolario della identificazione della
creatività diffusa italiana dovrà essere composto dalle parole artigianato, moda, decorazione,
collage, fotografia, grafica, plastici, supporti “altri” come i pannelli, il vetro, la ceramica, la stoffa.
La storia delle esposizioni universali verrà dunque ripercorsa nell’arco cronologico 1851-2015.
Per prepararsi all’esame:
1) Materiali bibliografici e immagini consegnati a lezione e postati nel gruppo facebook L. Masina –
Accademia L’Aquila
2) Lucia Masina, Esposizioni Universali: storie, immagini, moda , Il Bagatto Editore, Roma 2012
3) Lucia Masina, Le Esposizioni Universali come luogo di creatività diffusa in I. Schiaffini, C.
Zambianchi, (a cura di) Contemporanea. Scritti di storia dell'arte per Jolanda Nigro Covre,
Campisano Editore, 2013, pp.33-38
4) Alberto Abruzzese, voce Esposizioni Universali, in Lessico della comunicazione, Meltemi 2003
(scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice)
5) Alexander C.T.Geppert, Città brevi: storia, storiografia e teoria delle pratiche espositive europee,
1851-2000, pp. 7-18; Angela Schwarz, Transfer translatlantici tra le esposizioni universali 18511940 , pp.65-93; Luigi Tomassini, Immagini delle esposizioni universali nelle grandi riviste
europee del XIX secolo, pp.95-140. I saggi sono contenuti nella rivista “Memoria e Ricerca”, n.17
Esposizioni in Europa tra Otto e Novecento, Franco Angeli 2004.
6) H.Foster, R.Krauss, Yve-Alain Bois e B.H.D.Buchloh, Arte dal 1900, Zanichelli 2006, 1925a
pp.196-201 e 1937a pp.281-285
7) A.Baculo, S.Gallo, M.Mangone, Le grandi esposizioni nel mondo 1851-1900, Liguori Editore,
1988, pp.107-165
8) M.Picone Petrusa, M.R.Pessolano, A.Bianco, Le grandi esposizioni in Italia 1861-1911, Liguori
Editore, 1988, pp.114-130
9) AA.VV. Scheda I Salon
10) L. Aimone, C.Olmo, L’ultima frontiera dell’esotismo (estratto) in, Storia delle esposizioni
universali, Allemandi 1990, pp.165-173
11) M. G. Messina, stralci da Le Muse d’oltremare, Esotismo e primitivismo dell’arte contemporanea,
Einaudi 1993
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12) Genèvieve Lacambre, Japonisme, in Le Livre des Expositions Universelles, Parigi 1983, pp. 297304
13) AA.VV. Gli Impressionisti e il Giappone
14) AA.VV Il Primitivismo
15) M.N. Pradel-de Grandry, XIX secolo - La scoperta delle civiltà nello spazio e nel tempo (estratto) in
Le livre des Expositions Universelles, Parigi 1983 , pp.289-296
16) Bruce
Robertson,
The
South
Kensington
Museum
in
context:
an
alternative
history.http://www2.le.ac.uk/departments/museumstudies/museumsociety/documents/volumes/robe
rtson.pdf, Versione integrale, corredata di note e bibliografia,
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