CON 94 - Comune di Pesaro

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CON 94 - Comune di Pesaro
• Sommario
• Pesaro Speciale Urbanistica
• Pesaro in breve Notizie & Flash
• Voci dal Consiglio
Con 94 febbraio 2010- Autorizzazione Tribunale di Pesaro n. 113 del 26/04/1964
Poste Italiane - Tariffa pagata - Pubblicità diretta non indirizzata DCO/DCI PS Aut. n. 3 del 24/02/03 - Alle famiglie
Con94
Notiziario del Comune di Pesaro
Abitare la città
Pesaro è la casa che abitiamo insieme. E come casa comune la vogliamo bella, sicura,
confortevole. Questo è l’obiettivo dell’Amministrazione e delle sue politiche di urbanistica.
Un piano di interventi coordinato e diffuso, per migliorare la qualità complessiva dei quartieri,
delle infrastrutture, dell’ambiente, degli spazi collettivi su tutto il territorio.
Pesaro Speciale Urbanistica/Editoriale (1) Pesaro Speciale Urbanistica/Editoriale (2)
Il Piano regolatore
della sostenibilità
Urbanistica, strumento
dei cittadini
Meno cemento, più qualità, ambiente
e infrastrutture. A Pesaro, i primi frutti
delle nuove politiche di urbanistica
La pianificazione urbana è il futuro di Pesaro.
Dovrà portare qualità su tutto il territorio,
interagendo con gli altri settori del Comune
di Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro
di Luca Pieri, assessore all’Urbanistica
I
l percorso del nuovo piano regolatore è arrivato a una prima fase di
maturità. Dopo cinque anni dalla sua
applicazione possiamo infatti iniziare
a vederne i frutti e a percepirne il
valore.
In questi anni il dibattito si è soprattutto concentrato su interventi quali
largo Ascoli Piceno, parco sportivo e
centro direzionale Benelli, tutti
previsti dal vecchio Prg, quello degli
anni ’80 per intenderci, incentrato
sulla crescita quantitativa della città,
che prevedeva indici edificatori molto
elevati e un impatto forte con il resto
del territorio urbano.
Questi interventi rischiavano di
confondersi con l’impostazione del
nuovo Prg che invece va nella
direzione esattamente opposta, fatta
di qualità, sostenibilità ambientale, e,
negli ultimi tempi, anche di sostenibilità economica.
L’eco-sostenibilità. Le maggiori
realizzazioni del nuovo Prg iniziano
dunque a prendere forma. Rispetto
alla sostenibilità, va citato il quartiere
di Villa Fastiggi, il primo realizzato in
bio-architettura. L’applicazione
sempre più diffusa di questa tecnica
rende la nostra città una specie di
‘macchina ecologica’, che consuma
meno energia possibile, in modo da
rispettare l’ambiente. I nuovi quartieri
nascono con indici edificatori bassi e
con una quantità di verde assolutamente importante, tanto che uno dei
problemi che abbiamo oggi - visti i
chiari di luna dei bilanci comunali
dovuti ai tagli, pesanti, dello Stato - è
la cura del verde, che si ripercuote
proprio sulle manutenzioni.
Un altro tema ambientale forte del
Prg riguarda l’area del San Bartolo.
Ricordiamo che in questo caso il
cambiamento è straordinario:
l’attuale piano del parco prevede
infatti solo un quinto circa delle
precedenti capacità edificatorie
previste dal piano regolatore comunale del 1990.
I concorsi. L’intervento sull’ex
carcere minorile e la partenza dei
lavori del nuovo edificio a terziario tra
via Gagarin e l’Urbinate, che consente anche la realizzazione di una
nuova strada di collegamento, sono i
primi due progetti realizzati con lo
strumento del concorso, uno strumento che dà molta qualità in termini
architettonici. Si tratta
di progetti
che vengono da una
selezione e
dunque
hanno una
cura,
un’attenzione, una qualità certificata dal lavoro
delle commissioni. L’invito quindi è a
continuare a utilizzare questo mezzo.
I progetti legati alla riqualificazione urbana e le abitazioni
a basso costo. L’impostazione del
nuovo Prg punta a rinnovare le
metodologie legate ai Peep tradizionali, che oggi sono accessibili
soltanto a una parte della comunità.
L’obiettivo è trovare una risposta
abitativa anche per le fasce più
deboli. Ecco quindi che gli interventi
destinati all’affitto calmierato sono
finalmente pronti per essere realizzati. Poter dare a Pesaro case in affitto
a cifre decisamente basse e con un
riscatto finale è il salto di qualità a cui
puntiamo, visto che uno dei problemi
della città sono i prezzi molto elevati
delle locazioni.
La parte infrastrutturale del
piano regolatore. Voglio ricordare che tutti i piani regolatori prevedono strade e viabilità. In genere si
finisce però per realizzare le case
previste (edifici e terziario) e solo una
parte delle infrastrutture. Noi invece
oggi possiamo aprire una stagione
davvero nuova. Grazie infatti all’accordo con Società Autostrade per la
realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione vedremo
realizzate le opere viarie più significative previste dal piano regolatore. In
particolare la “nuovissima Montelabbatese” tra via Canonici e via Toscana e la bretella di adduzione tra la
Montelabbatese e l’Urbinate. Non
solo, c’è anche l’impegno del Comune di completare l’Interquartieri fino a
Muraglia.
Dunque, il Prg riuscirà a dotarsi di
tutte le infrastrutture prima ancora
della realizzazione di un quarto delle
sue previsioni edificatorie. Ciò
significa, non c’è dubbio, dare nuova
qualità alla vita dei residenti.
P
er 5 anni sono stato assessore al
turismo di Pesaro e ho avuto
modo di conoscere la nostra città
attraverso gli occhi del turista, di chi,
cioè, non la vive nella quotidianità, di
chi non è “assuefatto” dalla sua
normalità, di chi la confronta con la
propria realtà.
Fa molto piacere quando cittadini
che vengono da fuori affermano che
Pesaro è una città armoniosa e
serena, curata, ben progettata ed
organizzata.
L’urbanistica è stata percepita troppo
spesso come materia per “addetti ai
lavori”, poco comprensibile e trasparente, piena di burocrazia, finalizzata
solo a costruire sempre di più.
Avere, invece, un giudizio positivo
esterno sulla nostra qualità urbana, fa
pensare che la pianificazione urbanistica nei decenni precedenti abbia,
nella maggior parte dei casi, funzionato bene.
Mi sono posto l’obiettivo, il giorno
stesso in cui ho ricevuto la delega, di
lavorare affinché l’urbanistica possa
venire percepita come opportunità,
come strumento per aumentare la
qualità urbana e regolare la crescita,
per salvaguardare spazi dove non è
opportuno costruire, per qualificare
ciò che viene realizzato, per trasformare l’esistente e renderlo più
adeguato alle esigenze della vita, del
lavoro, della mobilità, per supportare
le scelte di un moderno sistema di
protezione sociale, e infine per
salvaguardare il futuro della qualità
ambientale.
Per fare questo l’Amministrazione
comunale non può essere sola, deve
interagire con il tessuto sociale
dell’intera città, deve dialogare con
l’intera comunità.
Vorremmo impostare un percorso
partecipato, capace di coinvolgere la
città nelle scelte di pianificazione,
consapevoli che la bontà del risultato
è nelle mani non soltanto dell’Amministrazione comunale ma di tutti i
cittadini.
Preservare la qualità dell’ambiente a
cominciare dal sistema collinare sarà
alla base della nostra azione amministrativa.
La qualità del vivere deve andare di
pari passo con la qualità urbana, e
perciò sarà necessario prestare
maggior attenzione alla qualità dei
progetti.
Concentreremo gli
sforzi per
potenziare
gli spazi
dello sport
e del
divertimento, per
qualificare il
centro e la
zona mare
consentendo così di aumentare
l’attrattività turistica dell’intera città,
per rinnovare i quartieri, per potenziare la viabilità, per rinnovare e qualificare l’architettura. Lavoreremo
soprattutto perché si inizi a concepire
l’urbanistica non come strumento di
“occupazione” del territorio edificando su aree verdi o agricole, ma
cercando di favorire un processo che
faciliti le azioni di riqualificazione, di
trasformazione, di recupero, di
sostituzione e di aggiunta sugli
edificati esistenti.
Dobbiamo tornare a pensare e a
progettare il nostro territorio come si
è fatto nei secoli passati, rinnovando
la città partendo dal costruito della
città stessa, senza delocalizzare
funzioni centrali e senza il timore di
progettare e modificare l’esistente,
anche se storico, dobbiamo avere il
coraggio di scegliere quando conservare e quando migliorare e di accettare sfide progettuali.
La sfida della qualità progettuale
oggi è più difficile e affascinante del
passato proprio perché da decenni
abbiamo diluito lo spazio urbano,
lasciandoci alle spalle aree ed edifici
non utilizzati, spazi senza un disegno.
Il mio augurio è che i cittadini percepiscano questa nostra volontà e
comprendano che l’urbanistica è
stata e rimane un terreno privilegiato
sul quale misurare le scelte future
con coerenza e lungimiranza.
Sarà un lavoro lungo e difficile, ma se
sapremo affiancare l’urbanistica alla
cultura, alle politiche sociali, al
vissuto quotidiano dei cittadini,
saremo in grado di pensare una città
che sia alla nostra portata, in grado di
garantire una qualità del vivere
migliore per i nostri figli e per le generazioni future.
Con 94 febbraio 2010
Notiziario del comune di Pesaro
Piazza del Popolo n. 1
Tel. 0721.387506/306 Fax 0721.387308
[email protected]
Hanno collaborato
Nardo Goffi, Stefano Bruscoli, Guglielmo
Carnaroli, Mauro Moretti, Laura Bertuccioli,
Andrea Cozzini, Adamo Lucarini, Ombretta
Pietrelli, Chiara Scarsi, Marcello Tamburini,
Fabio Uguccioni, Fabiano Zigliani
Editing
Stefano Mariani
Impaginazione
Artù comunicazione
Stampa
Cantelli Rotoweb
Referenze fotografiche
Danilo Billi, Leo Mattioli, Luca Toni,
Luigi Angelucci, Luca Colomban,
Giovanni Panzieri, Maurizio Bonelli,
Romina Angeli, Paolo Semprucci,
archivio: ufficio stampa, urbanistica,
Ente Parco San Bartolo
Colophon
Con94
Direttore responsabile
Manuela Albertini
In redazione
Marina Druda
Segreteria redazione
Carla Cartoceti
-2-
Chiuso in redazione
il 5 febbraio 2010
Per l’acquisto di spazi pubblicitari:
• Redazione di Con tel. 0721.387506
Pesaro Speciale Urbanistica/ Infrastrutture
Strade che portano al futuro
La mappa del territorio si doterà presto di nuove arterie
per collegamenti rapidi anche fra zone lontane della città
I
l Piano regolatore generale, approvato nel dicembre 2003, propone uno schema di viabilità che
ha alla base due obiettivi principali:
la costruzione di un nuovo cardo
e di un nuovo decumano, formati
rispettivamente dall’Interquartieri e
dalla “nuovissima Montelabbatese” e la riduzione dell’interferenza
del traffico industriale tra le diverse
aree produttive, in area urbana,
con la realizzazione del raddoppio
dell’Urbinate e del collegamento
tra Montelabbatese e Urbinate.
L’Amministrazione comunale
di Pesaro sta per completare le
previsioni della viabilità del Prg.
Entro il 2010 inizieranno i lavori del
tratto di raccordo tra via Gagarin
e l’Urbinate, del collegamento, in
prossimità della fiera, tra via degli
Abeti e l’Urbinate e saranno anche
portati a termine e i lavori del tratto
iniziale del raddoppio della provinciale nell’area San Lorenzino, lavori
eseguiti da privati come opere di
urbanizzazione.
L’Amministrazione comunale ha
inoltre richiesto a Società Autostrade la realizzazione della “bretella”
tra Montelabbatese e Urbinate e
della “nuovissima Montelabbatese”
tra via Toscana e via delle Regioni fino all’intersezione con via dei
Canonici; il cofinanziamento del
prolungamento dell’Interquartieri
fino a Muraglia e della circonval-
lazione di Santa Veneranda; il
raddoppio dell’Interquartieri (primo
tratto) e della Montelabbatese (fino
all’industria Gamba); la realizzazione del prolungamento di via degli
Abeti con sovrappasso sul tracciato autostradale e la realizzazione di
un “casello” direzione sud.
L’efficiente schema viabilistico
previsto dal Prg, ha permesso di
richiedere con coerenza a Società
Autostrade opere in conformità al
Piano, che si collegano a quelle
già realizzate, senza stravolgerne il
ruolo e in maniera complementare
alla viabilità in fase di realizzazione.
La possibilità di vedere ultimata tra
pochi anni la maggior parte della
viabilità prevista dal Prg, renderà
Pesaro un’eccezione nel panorama
italiano sia per le ricadute ambientali (minor inquinamento) che produttive (velocità degli spostamenti).
CONTO PROSPETTIVE
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-3-
Illustrazione di Mara Cerri
Conto della Banca di Pesaro per i giovani dai 18 ai 35 anni
Pesaro Speciale Urbanistica/ Centro Storico
Cadono muri, si aprono spazi
San Benedetto, ex carcere minorile, recupero di edifici storici.
Ecco gli interventi che trasformeranno radicalmente il centro
G
li interventi di pianificazione,
di iniziativa pubblica e privata, hanno l’intento di riqualificare il centro storico attraverso il
recupero di volumi oggi quasi
completamente in disuso e destinati a un inevitabile degrado,
prevedendo una riconversione
funzionale dei complessi edilizi
e degli spazi aperti in virtù della
loro localizzazione all’interno del
tessuto storico della città.
Le destinazioni d’uso previste
sono quelle commerciali, terziarie, servizi e spazi pubblici ai piani
terra, residenziali ai piani superiori.
Gli interventi sugli edifici si limitano alle operazioni di recupero totale o parziale di tutti gli elementi
architettonici e decorativi che
caratterizzano l’architettura dei
complessi edilizi senza incremento delle volumetrie esistenti.
nicazione del complesso edilizio
verso lo spazio urbano adiacente,
è proposta l’apertura del muro perimetrale di cinta del giardino dell’ex
ospedale. Il collegamento tra il
nuovo parco e corso XI Settembre
sarà assicurato da gallerie pubbliche, sulle quali si affacciano attività
terziarie e commerciali, che percorrono l’asse centrale del fabbricato
principale, consentendo contempo-
raneamente la fruibilità dei quattro
cortili interni. Le destinazioni d’uso
individuate nei diversi fabbricati
sono principalmente i servizi che,
insieme al parco, contribuiscono
a creare un sistema complesso di
aree ed edifici pubblici in grado
di elevare la qualità complessiva dei servizi del centro storico.
La residenza è collocata ai piani
superiori dell’edificio prospettante
Piani di recupero
I piani di recupero fissano i
parametri entro i quali i vari interventi devono svolgersi, ponendo
le basi delle modalità di esecuzione delle opere, stabilendo infine
le destinazioni d’uso delle diverse
parti del complesso immobiliare.
Tra le iniziative private si evidenziano i piani di recupero “ex
cinema Duse” “via Castelfidardo” “ex cinema Moderno”
“via Giordano Bruno” “palazzo
Bonali”.
su corso XI Settembre. Lo schema
individuato nel progetto preliminare
del giardino pubblico (redatto dal
gruppo INSITU Luca Baroni - LDA
Paris Arch. Luca Dal Cerro) con le
sue articolazioni, mira a conciliare
la realizzazione di nuovi paesaggi
urbani dal forte carattere contemporaneo - capaci di dialogare con
il contesto storico in cui si trovano
- con una grande flessibilità d’uso.
1 san benedetto
Piano di recupero_Arch. Nardo Goffi,
Arch. Chiara Scarsi, Ing. Andrea Cozzini
2 ex carcere minorile
Piano di recupero_ Arch. Nardo Goffi,
Arch. Massimo Brigidi
3 san domenico
Progetto di restauro_Canali Associati
4 ex tribunale
Recupero funzionale_Amministrazione
Comunale
5 piazzale carducci_Società di Trasformazione
Urbana
6 ex cinema duse
piano di recupero_Arch. Luigi Giacomini,
Ing. Giovanna Giacomini
7 via castelfidardo
Piano di recupero_Geom. Luciano Pierini
8 ex cinema moderno
Piano di recupero_Ing. Alessandro
Gradari - Arch. Daniele Vitali
9 via giordano bruno
Piano di recupero_Arch. Rita Carbonari
Arch. Michele Solazzi
10 palazzo bonali
Piano di recupero_Arch. Tiziano Musto
con Arch. Michele Eusepi, Geom. Elisa Clizia
San Benedetto
Per quanto riguarda gli interventi
di iniziativa pubblica si evidenzia
il piano di recupero San Benedetto che prevede, oltre al recupero strutturale e funzionale del
complesso edilizio, l’individuazione di una sequenza di spazi,
piazze e percorsi di collegamento
tra edifici e spazi verdi esterni. All’interno di questa logica di comu-
-4-
Pesaro Speciale Urbanistica/ Centro Storico
Ex carcere minorile
Il progetto dell’ex carcere minorile prevede il recupero degli
edifici e degli spazi aperti costituenti il complesso edilizio – ex
convento S. Maria degli Angeli.
Obiettivo del piano è la trasformazione del recinto esistente, attraverso l’abbattimento del muro
di confine, rendendo elemento
di connessione uno spazio oggi
dimenticato, da “periferia” a
“centro città”, luogo riconoscibile, frequentato, centrale. La
grande dimensione e complessità architettonica prevede il riuso
attraverso l’intersecarsi di più
funzioni compatibili tra loro, con
le caratteristiche dell’edificio e
del contesto; sono pertanto previste destinazioni “complesse”,
necessarie per la creazione di un
luogo centrale, riconoscibile per
gli abitanti. Il piano di recupero,
nell’affrontare la complessità dell’area, sviluppa alcune indicazioni che sono state le linee guida
per il concorso di progettazione
(gruppo vincitore è il raggruppamento temporaneo di architetti
prof. arch. Fabrizio Rossi Prodi
capogruppo).
Il progetto preliminare prevede
pertanto la definizione dei seguenti elementi: parco pubblico (con strutture ricettive, per
il tempo libero e attrezzature
sportive); la nuova edificazione
residenziale e terziaria; il recupe-
ro dell’ex chiesa di S. Maria degli
Angeli (servizi pubblici destinati
ai giovani).
È in fase di redazione il progetto di recupero dell’ex convento
di San Domenico, che ospiterà
spazi universitari oltre ad attività
commerciali e pubbliche ai piani
terra.
Ex Tribunale
L’Amministrazione comunale ha
inoltre previsto di trasferire gli
uffici tecnici nella ex sede del
tribunale di via San Francesco.
Stu per piazzale Carducci
Oltre agli interventi citati, è stata
attivata la procedura relativa alla
costituzione di una società di
trasformazione urbana (Stu) che
comprende anche l’area di piazzale Carducci per la realizzazione di un parcheggio pluripiano
interrato e la riorganizzazione
dello spazio in superficie con
le seguenti destinazioni: par-
-5-
cheggio a raso, viabilità di attraversamento (strade circostanti
piazzale Carducci, via Bramante,
via Monti, via San Decenzio e
via XXIV Maggio), piazza alberata/percorsi pedonali e verde
giardino in prossimità dell’antico
bastione di S. Chiara.
Pesaro Speciale Urbanistica/ Mare - Porto
Nuova vita al lungomare
Dal centro al porto turistico, una fluida area pedonale e ciclabile
con parcheggi interrati e nuovi arredi urbani lungo viale Trieste
U
na delle sfide più ambiziose
per una trasformazione di
qualità della città di Pesaro è
rappresentata dalla valorizzazione
urbana economica e sociale
della zona litoranea cittadina
individuata in particolare nel
lungomare di viale Trieste.
Zona mare
Tale area - già caratterizzata
dalla presenza di servizi turistici
ricettivi - necessita di una
riorganizzazione d’insieme
volta a migliorarne la fruibilità
da parte del singolo cittadino
e a ricevere la preferenza del
turista, anche attraverso un
rapporto sinergico e diretto con
il centro storico della città.
Percorso di riqualificazione
L’obiettivo principale
dell’aggregazione di queste due
aree strategiche della città
- centro storico e zona mare
- è quello di garantire sia una
riqualificazione funzionale ed
estetica di spazi pubblici quali
collegamenti, percorsi pedonali
e aree attrezzate, sia una
valorizzazione di risorse/capitali
privati come strutture ricettive
preesistenti.
In quest’ultimo ambito un primo
passo è gia stato compiuto
grazie al sostegno del Comune
di Pesaro, mirato sia al
mantenimento delle destinazioni
d’uso turistico ricettive delle
realtà esistenti e alla loro
riqualificazione, sia a favorire
investimenti che garantiscono
da un lato un incremento
occupazionale e dall’altro
creino impulso a un turismo
che qualificherà ancor più il
territorio.
Ad oggi tra le strutture ricettive
che hanno iniziato il percorso di
riqualificazione e razionalizzazione
funzionale degli spazi possiamo
citare: hotel Alexander, hotel
Cruiser, hotel Napoleon, hotel
Excelsior, hotel Figaro.
La passeggiata dal centro
al porto
Altro elemento essenziale è
rappresentato dalla valorizzazione
di una “passeggiata che dal
centro storico conduce al porto”
attraverso viale della Repubblica
e viale Trieste. Un percorso
pubblico inteso funzionalmente
come un asse che permette di
concepire una pedonalizzazione
di qualità della città a mare,
connessione tra il centro storico
e il porto turistico di Pesaro.
La passeggiata ha inizio con
il recupero degli spazi aperti
relativi a largo Aldo Moro e degli
spazi pedonali su viale della
Repubblica, per poi proseguire
con la riqualificazione del
lungomare nord della città ed
approdare al porto turistico in
previsione.
delle Poste e delle aree
circostanti per ottenere un
progetto unitario coerente con
la trasformazione urbanistica
del contesto.
Riqualificazione viale
Trieste
L’intervento è finalizzato a
riqualificare il lungomare nord
della città, prospiciente la
spiaggia di ponente attraverso
il progetto della passeggiata
inclusa tra viale della Repubblica
e via Paterni, la realizzazione di
un parcheggio interrato compreso
tra via Dante Alighieri e via
Paterni. L’intervento di maggiore
rilevanza sarà la riqualificazione
di superficie, che trasformerà
viale Trieste in una passeggiata
pedonale caratterizzata da
un arredo urbano integrato e
di qualità, una sorta di piazza
allungata con aree verdi e spazi
di ampio respiro per la sosta,
il ristoro, le attività ludiche e
di aggregazione a servizio dei
fruitori del lungomare. Elemento
non visibile ma di utilità pubblica
sarà il parcheggio interrato, che,
sviluppandosi per tutto il tratto
su cui insistono gli stabilimenti
balneari, potrà offrire numerosi
posti auto.
Il percorso riprende con la
riqualificazione dell’edificio
Porto Turistico
La passeggiata termina con il
porto turistico, localizzato sul
tratto di mare a sud- est del molo
di levante. Il porto turistico ha
una conformazione geometrica
curvilinea, per dissipare meglio
il moto ondoso che va ad
abbracciare, verso mare, il molo
di levante del porto di Pesaro.
L’intera banchina è composta
da: percorsi pedonali, parcheggi
a raso alberati, sedi stradali di
distribuzione interna al porto,
strutture dei ricoveri nautici. In
fondo alla banchina, verso il mare
aperto, vi sono alcune strutture
di servizio al porto e gli impianti
tecnologici, sono state inoltre
mantenute le strutture ricettive
esistenti che attualmente si
trovano sul molo di levante. Lo
specchio d’acqua ospiterà 470
natanti di diverse dimensioni.
Saranno realizzati 120 ricoveri
nautici ricavati a ridosso della
mantellata paraonde. La ricettività
sarà soddisfatta grazie ai pubblici
esercizi previsti, che sono stati
distribuiti in 3 punti diversi lungo
la struttura dei ricoveri nautici.
Riqualificazione di viale Trieste
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Riqualificazione area Villa Marina
Porto Turistico
Hotel Napoleon
Hotel Cruiser
Hotel Excelsior
Hotel Figaro
Hotel Alexander
-6-
Pesaro Speciale Urbanistica/ Quartieri
La città Policentrica
A Pesaro, i quartieri sono piccole città dentro la città.
Obiettivo del Piano regolatore è aprire e integrare ogni area con le altre
I
l Piano Regolatore generale di
Pesaro prevede l’integrazione di
nuovi quartieri con quelli esistenti
in diverse zone della città. La redazione da parte del servizio pianificazione urbanistica dei progetti
relativi a spazi e opere pubbliche
ha consentito di controllare e di
elevare la qualità progettuale.
Nel contempo, la possibilità di
curare l’intero procedimento di
progettazione da parte del servizio,
ha permesso di meglio gestire le
complesse relazioni che si instaurano fra “città in espansione” e
“città consolidata”, affrontando nei
singoli casi le specificità “del luogo” che permangono in relazione
al territorio circostante e risolvendole pertanto in maniera sempre
differente ed originale.
L’occasione progettuale data dalla
necessità di integrare le nuove porzioni di città con le realtà esistenti
ha portato ad ottenere quartieri
dotati di autonomia e centralità,
mediante un sistema di percorsi
protetti, strade, parchi, parcheggi,
abitazioni, servizi ed esercizi commerciali.
Cattabrighe
Di grande rilievo dal punto di vista
progettuale è l’intervento localizzato a Cattabrighe che ha come
obiettivo principale sia la delocalizzazione di edifici industriali obsoleti
sia il ricongiungimento dei quartieri
Vismara e Cattabrighe. Gli edifici
residenziali disposti a pettine si
aprono verso la collina antistante,
e scandiscono un’alternanza di
parcheggi e giardini che saranno
collegati pedonalmente al parco
lineare che occuperà l’ambito in
prossimità al fosso della Ranocchia. La nuova strada di quartiere, volutamente sinuosa nel suo
sviluppo, impedirà elevate velocità
dei veicoli e consentirà di unire i
quartieri di Vismara e Cattabrighe
ad una piazza commerciale, posta
in posizione baricentrica rispetto il
quartiere.
Via Solferino
La vicinanza al centro storico di Pesaro, l’adiacenza ad ambiti destinati
principalmente al terziario, definiscono il “ruolo centrale” dell’intervento di via Solferino, determinandone la funzione strategica. Uno
degli elementi principali del progetto è una piazza che sarà visibile
e fruibile dall’esterno dell’area per
mezzo di un’attenta sequenza di
spazi aperti pedonali e nuovi corpi
edilizi opportunamente orientati. Il
progetto individua ampi spazi da
destinare a luoghi pubblici pedonali, ponendoli ad opportuna distanza
da via Solferino e via Giolitti.
Cuneo Verde
Obiettivo del progetto del Cuneo
Verde è la valorizzazione di un
importante penetrante verde, che
ancora oggi permane, che dal
paesaggio collinare posto a sud si
addentra nel centro abitato della
città. Tra le funzioni che verranno
collocate in quest’area, che principalmente sarà trasformata in parco
urbano, sono comprese le attrezzature sportive ed alcune residenze
collocate in posizione marginale
rispetto al parco, oltre a essere il
principale spazio di riconnessione,
attraverso un adeguato sistema di
percorsi e di servizi, con i quartieri
ormai consolidati di Loreto, Muraglia e Pantano.
Case Bruciate
L’insediamento previsto per Case
Bruciate si inserisce in un contesto
caratterizzato da un forte rapporto
con la campagna ed il paesaggio
Santa Veneranda
collinare. Il progetto prevede la
realizzazione di un parco che si
sviluppa all’interno dell’edificato
sino a risalire la collina e che, oltre
a costituire il filtro con gli edifici
esistenti, diviene luogo pubblico
per tutto il centro abitato. I nuovi
fabbricati, posti a contatto con il
verde, sono collocati in modo tale
da ridurre l’impatto e garantire un
rapporto visivo continuo con l’ambiente naturale circostante.
zione saranno realizzati a diretto
contatto con un parco che costituirà, mediante percorsi pedonali e
ciclabili, l’elemento di connessione
tra l’insediamento di Santa Veneranda e quello di Ponte Valle.
Borgo Santa Maria
L’intervento residenziale di Borgo
Santa Maria, posto a confine di un
parco lineare che svolge funzione
di filtro rispetto l’adiacente area
produttiva, rappresenta la naturale
espansione verso valle dell’aggregato urbano esistente e ne costituisce la definitiva chiusura verso sud
– ovest. Il grande verde pubblico
è facilmente fruibile e direttamente
collegato agli edifici con un asse
pedonale.
Santa Veneranda
Con la realizzazione di una circonvallazione esterna sarà pedonalizzata la via storica del nucleo abitato
di Santa Veneranda ripristinando
in tal modo l’immagine dell’antico
borgo. Gli edifici di nuova edifica-
Cuneo Verde
Cattabrighe
via Solferino
-7-
Pesaro Speciale Urbanistica/ Opere di qualificazione
Piccoli grandi interventi di qualità
Ogni zona di Pesaro ha giovato di opere di qualificazione urbana.
Altre sono previste, per una città sempre più a misura di cittadino
I
l Comune di Pesaro da anni sta
rivolgendo la sua attenzione al
tema della qualità urbana in tutti
gli interventi di urbanizzazione che
mirano a fornire alla cittadinanza
realizzazioni funzionali per una
migliore qualità dei servizi.
Il Servizio Pianificazione Urbanistica segue e controlla la realizzazione delle opere dalla fase della
progettazione, fino al collaudo e
alla cessione delle opere dei grandi
piani fino agli interventi più piccoli
e distribuiti nel territorio.
Dotazioni territoriali di standard urbanistici sempre maggiori rispetto
ai parametri dimensionali proposti
dalla normativa garantiscono un
adeguato livello di qualità della
vita sociale nonché la possibilità
di ridisegnare interi quartieri, nuovi
o di completamento, in relazione
agli ambiti territoriali, alle necessità
del contesto, al tipo di intervento
ed alle esigenze espresse dalla
collettività.
Impiego di materiali coerenti e dotazione di arredo urbano di qualità
garantiscono alle nuove realizzazioni un alto standard qualitativo
degli spazi nel tentativo di un miglioramento continuo dei processi
di controllo delle urbanizzazioni.
Nel corso degli ultimi anni la realizzazione di interventi complessi
ed impegnativi ha portato alla
creazione di spazi accoglienti, ben
disegnati e dimensionati rispetto ai
nuovi interventi.
Le opere di Villa Fastiggi, via degli
Abeti, Celletta di Santa Veneranda o Villa Ceccolini sono alcune
delle realizzazioni ove, accanto alla
dotazione di un’adeguata viabilità
e a un congruo numero di
posti auto, è stata posta grande attenzione al
completamento della rete
dei percorsi ciclo-pedonali
e al disegno di aree verdi
e di svago con l’intento
di dare ad interi quartieri
un’autonomia di servizi
e gradevoli spazi per la
socialità.
In altre realtà, come
negli interventi legati
alle concessioni convenzionate di Strada dei
Colli, Strada Sotto le Selve,
Santa Maria delle Fabrecce,
via Rossi, di via Giolitti, via Hermada o via Gai – Via Tesei, l’attenzione è stata rivolta invece alla
realizzazione di nuovi servizi di cui
il territorio era carente, nuovi parchi
-8-
di quartiere, un nuovo asse viabile
di collegamento tra la Strada Statale e la Strada del Montefeltro, la
Pesaro Speciale Urbanistica/ Opere di qualificazione
nuova piazza Padre G. Bocci quale
elemento di pausa nell’edificato del
quartiere Pantano o nuovi parcheggi in aree particolarmente sensibili
della città.
Discorso particolare meritano,
infine, le opere legate all’intervento
urbanistico di largo Ascoli Piceno.
Accanto alle nuove reti impiantisti-
1)
2)
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4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
che e al ridisegno dei nuovi spazi
urbani, vedrà la luce un nuovo
ponte ciclo pedonale sul fiume Foglia nato dall’idea di far compiere
un salto qualitativo all’intera città.
Il ponte, lungo circa 100 metri,
renderà possibile il collegamento
ciclo-pedonale tra via Gagarin e
l’area Miralfiore collegando le due
sponde del fiume Foglia con una
struttura ingegneristica del tutto
originale.
La costruzione del nuovo collegamento permetterà pertanto di superare l’immagine di barriera verso
la città che il fiume Foglia ha avuto
fino ad oggi, restituendogli valore
ambientale e funzionale attraverso
il completamento della rete dei
percorsi.
La qualità degli interventi, calibrati
sui bisogni, fattibili dal punto di
vista amministrativo e condivisi
socialmente, rappresenta l’obiettivo della collaborazione tra sapere
tecnico, capacità amministrativa,
volontà politica ed economica.
Santa Maria delle Fabrecce
Via Rossi, piazza Padre G. Bocci
Strada sotto le Selve
Strada dei Colli
Via Giolitti
Via Hermada
Villa Fastiggi
Celletta SantaVeneranda
Via degli Abeti
Villa Ceccolini
Ponte ciclopedonale
di Largo Ascoli Piceno
Dal 1°gennaio 2010 Aspes Gas è diventata Hera Comm Marche
Prosegue il processo di razionalizzazione finalizzato a portare vantaggi per i cittadini sia commerciali sia sul fronte del servizio al cliente.
E’ stato sottoscritto a metà dicembre, con efficacia dal
1° gennaio 2010, l’atto di fusione per incorporazio ne di
Aspes Gas in Hera Comm Marche Srl, la società già
operativa nel territorio provinciale. Oggi la nuova
azienda unificata supera così gli 80.000 clienti e
consolida ulteriormente il suo ruolo di primario
operatore per il gas ed energia elettrica della Regione.
Questa operazione conclude di fatto il percorso già
intrapreso da Aspes Gas per portare maggiori servizi
ai propri clienti attraverso una stretta collaborazione
commerciale con il Gruppo Hera.
Cristian Fabbri, Amministratore Delegato di Hera
Comm Marche, ha espresso soddisfazione per la
conclusione di questa operazione che rappresenta
una grande opportunità per il territorio, sottolineando
che “i clienti di Aspes Gas potranno infatti godere
delle numerose opportunità che l’appartenenza ad
un grande Gruppo può portare, in termini di servizi
e competitività, senza rinunciare al radicamento
territoriale della società”.
Vediamo un po’ più nel dettaglio i vantaggi per i clienti
derivanti dall’unificazione delle due aziende.
Hera Comm Marche è in grado di proporre ai
propri clienti nuove offerte energetiche ancora più
vantaggiose. Già oggi sono oltre 5.000 i clienti della
provincia di Pesaro che acquistano gas ed energia
elettrica dal Gruppo Hera. L’unificazione delle due
aziende locali permette di estendere le offerte in
maniera più omogenea sul territorio e offrire i
vantaggi del mercato libero in maniera più chiara e
trasparente.
Gli operatori commerciali di Hera Comm Marche
visiteranno i clienti negli uffici e nelle case, ma per chi
lo preferisce è possibile anche un contatto
personale presso gli Uffici di Via Mario del Monaco,
dove un incaricato sarà presente alcuni giorni a
settimana per illustrare i vantaggi del mercato libero.
Essere clienti di Hera Comm Marche permette
quindi di risparmiare anche sulla bolletta della
luce.
Migliorare il servizio ai clienti è uno dei principali
obiettivi dell’unificazione delle due aziende e la
nuova dimensione ha già permesso l’attivazione in
breve tempo di un nuovo servizio telefonico di
assistenza clienti completamente gratuito. E’ stato
infatti da poco attivato il muovo Numero Verde del
Servizio Clienti (800 991 111) che permette di
chiedere informazioni e di svolgere operazioni
contrattuali comodamente da casa senza doversi
recare fisicamente agli sportelli. Per i clienti che
navigano in internet, verrà presto unificato anche lo
Sportello
on-line
accessibile
dal
sito
www.gruppohera.it/marche. Dallo sportello on-line i
clienti possono inviare l’autolettura, esaminare i
consumi, controllare l’estratto conto, ecc.
-9-
Anche per quanto riguarda gli sportelli migliorano i
punti di accesso sul territorio: ci si potrà rivolgere
presso gli stessi sportelli di Aspes Gas, utilizzando le
stesse modalità di prima ma ci sarà anche la
possibilità di rivolgersi, in caso di necessità, all’intera
rete dei 15 sportelli territoriali.
Per quanto riguarda le bollette non ci saranno
cambiamenti nelle modalità di invio e pagamento,
saranno semplicemente inviate con il marchio e i colori
di Hera Comm Marche, e conterranno tutte le
informazioni necessarie alla lettura dei dati e i
riferimenti per contattare l’azienda.
dal 1° gennaio Aspes Gas è diventata….
Pesaro Speciale Urbanistica/ Piano casa
È tempo di ampliamento
Da novembre 2009, la legge sul ‘Piano casa’ è in vigore.
Ecco in dettaglio chi può ampliare, e quanto, la propria abitazione
L
a Regione Marche, nel 2009, ha
approvato la legge (8 ottobre
2009, n. 22) relativa agli “Interventi
della Regione per il riavvio delle
attività edilizie al fine di fronteggiare
la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza
degli edifici e promuovere tecniche
di edilizia sostenibile”.
La legge, nota come “Piano Casa”,
trova piena applicazione a far data
dal 30 novembre scorso e dà la
possibilità di presentare progetti
fino al 31 maggio 2011. L’anno
scorso, il Consiglio comunale (con
delib. n. 144 del 23.11.2009) ha
approvato gli indirizzi operativi.
Di seguito viene proposto un
prospetto sintetico con i principali
contenuti della legge.
Interventi di ampliamento
È consentito l’ampliamento degli
edifici residenziali, anche in zona
agricola, nei limiti del 20% della
volumetria esistente, (max 200
mc); qualora gli edifici abbiano
una superficie inferiore a 80 mq,
l’ampliamento è consentito fino al
raggiungimento di 95 mq di superficie calpestabile, oltre a 18 mq di
garage.
È consentito l’ampliamento degli
edifici non residenziali ubicati nelle zone omogenee a destinazione
industriale, artigianale, direzionale,
commerciale e agricola nei limiti
del 20% della superficie utile lorda
(max 400 mq). L’ampliamento che
comporta anche l’incremento dell’altezza dell’edificio, in deroga alle
normative vigenti, è consentito nei
limiti del 20% della Sul (max 100
mq). Per gli edifici non residenziali
ubicati in zone omogenee con destinazione diversa, purché conformi
alla destinazione della zona in cui
sono situati, l’ampliamento è consentito nella misura prevista per gli
edifici residenziali. Gli ampliamenti
sono consentiti purché prevedano
il mantenimento della destinazione
in atto o la sua modifica conformemente agli strumenti urbanistici
in vigore e garantiscano il rispetto
degli standard.
Interventi di demolizione e
ricostruzione
È consentita la demolizione anche
integrale e la ricostruzione degli
edifici residenziali, con eventuale ampliamento (max 35%) della
volumetria esistente da demolire.
In ogni caso, gli interventi devono
prevedere il mantenimento della
destinazione in atto.
È consentita la demolizione anche
integrale e la ricostruzione degli
edifici non residenziali (max 35%
della Sul da demolire), se gli stessi
sono ubicati nelle zone omogenee
a destinazione industriale, artigia-
nale, direzionale, commerciale e
agricola. Per gli edifici non residenziali ubicati in zone omogenee con
altra destinazione, purché conformi
alla destinazione della zona in cui
sono ubicati, gli ampliamenti sono
consentiti nella misura prevista per
gli edifici residenziali. E’ consentito
il mutamento della destinazione
d’uso degli edifici non residenziali,
ubicati nelle zone omogenee B o
C di cui al d.m. 1444/1968, non
più utilizzati per finalità produttive
prima del 1° gennaio 2007, a condizione che esso sia compatibile
con la destinazione di zona prevista dagli strumenti urbanistici e
garantisca il rispetto degli standard
urbanistici.
Ambito di applicazione
Gli interventi riguardano gli edifici
ultimati alla data del 31 dicembre
2008 e sono consentiti, per quanto riguarda le altezze, la densità
edilizia, le volumetrie, il numero
dei piani e a tutti gli altri parametri
urbanistico-edilizi (individuati con la
citata delibera di Consiglio n. 144
del 23.11.2009), in deroga ai regolamenti edilizi e alle previsioni dei
piani urbanistici e territoriali comu-
nali, provinciali e regionali. Restano
comunque fermi i limiti inderogabili
di altezza e di distanza tra i fabbricati stabiliti dal d.m. 1444/1968.
Divieti
Non sono comunque ammessi
interventi nelle zone A (centri storici), nelle aree di tutela integrale,
nelle zone esondabili, nelle aree
di versante in dissesto (AVD_P2,
AVD_P3 e AVD_P4) del “Pai”, per
gli immobili ricadenti nelle zone
A, B, e C dei parchi, sulle aree
dichiarate inedificabili per legge,
per sentenza, per provvedimento
amministrativo, per contratto o
per atto d’obbligo unilaterale, per
gli edifici privati che sorgono su
aree demaniali o vincolate ad uso
pubblico e per gli edifici anche
parzialmente abusivi per i quali
non sia intervenuto il condono,
per gli edifici a restauro e a risanamento conservativo e per quelli
ricadenti all’interno di piani attuativi o di concessioni convenzionate
non attivati o in fase di attuazione.
Per gli edifici sottoposti a ristrutturazione vincolata e per i cambi
di destinazione d’uso di locali
accessori comunque abbinati ad
-10-
ampliamenti sono previste specifiche modalità attuative. Gli edifici
condonati sono di fatto equiparati
a quelli legittimamente autorizzati. In nessun caso comunque gli
interventi previsti possono essere
considerati interventi in sanatoria.
Procedimento
I titoli abilitativi edilizi richiesti sono
quelli previsti dal D.P.R. 380/2001
e non sono previste specifiche
semplificazioni; necessitano invece
ulteriori dichiarazioni in merito al
rispetto di quanto richiesto dalla
legge per gli aspetti energetici,
sismici, ecc.. Per gli edifici costituiti
da più unità immobiliari gli interventi sono consentiti nel rispetto delle
norme che disciplinano, a seconda
delle situazioni giuridiche coinvolte,
la comproprietà o il condominio
negli edifici.
Riduzione del contributo di
costruzione
In molti casi è prevista la riduzione
o addirittura l’esenzione dal pagamento del contributo di costruzione. È comunque sempre prevista la
cessione di aree necessarie per gli
standard o la loro monetizzazione.
Pesaro Speciale Urbanistica/ Concorsi
In architettura, il migliore vince
Il Comune di Pesaro, si avvale sempre di più dei concorsi di progettazione.
Gli unici a garantire obiettivi di vera qualità
I
concorsi d’architettura sono per
le Amministrazioni pubbliche, lo
strumento principe per incentivare
la qualità dell’architettura, in quanto
permettono di scegliere tra proposte diverse a volte sorprendenti,
concentrandosi sulla qualità progettuale, inoltre sono un valido mezzo
per incentivare i professionisti che
intendono investire sulla qualità.
Nel resto d’Europa è uno strumento
largamente utilizzato e l’auspicio è
che lo diventi anche in Italia.
La diffusione dei concorsi e la loro
attuabilità passa attraverso specifiche attenzioni, innanzitutto il progetto deve essere realizzato, quindi
il concorso deve prevedere l’incarico, e deve poter essere attuato:
la fattibilità è essenziale visto che
il fine non dovrebbe essere quello
di avere idee irrealizzabili, ma di
attuare architetture di qualità.
Il percorso è estremamente difficile, per gli aspetti procedurali, per
i maggiori tempi, per le maggiori
responsabilità da parte delle Amministrazioni e le diffidenze generali;
ma con la sinergia di professionisti,
amministrazioni e privati è possibile
attuare un percorso di qualità: città
come Pesaro, che ha attivato quattro concorsi, lo dimostrano.
Durante il 2010 si attiveranno alcuni
dei progetti oggetto di concorso, in
particolare inizieranno i lavori per
la realizzazione dell’edificio terziario in via Gagarin, sono in fase di
completamento le procedure per
l’alienazione dell’ex carcere, sono
stati redatti i progetti per l’edificio di
culto in via degli Abeti e l’edificio
economico popolare a Vismara.
Inoltre sono previsti l’impiego di
ulteriori strumenti concorsuali
quali società di trasformazioni
urbane (Stu) e project financing,
per piazzale Carducci-tribunalequestura e per la riqualificazione di
viale Trieste.
Edificio terziario via Gagarin
Concorso ex carcere minorile
Edificio di culto
Pesaro Speciale Urbanistica/ Piano di assetto idrogeologico
Costruire in ‘terra ferma’
Prima nelle Marche, Pesaro si è dotata di un Piano territoriale per limitare nuove edificazioni
nelle zone a rischio di esondazione
Nel gennaio del 2004 è stato approvato definitivamente il “Piano di
Bacino per l’Assetto Idrogeologico” (Pai) che programma le azioni
e le norme d’uso del territorio per
le aree individuate a rischio idrogeologico.
Per la città di Pesaro i limiti di pericolosità idraulica individuati dal
“Pai” sono particolarmente vincolanti data la presenza nel contesto urbano di due corsi d’acqua
(il Foglia ed il Genica) a rischio
esondazione. Il primo effetto del
Pai è stato quello di bloccare ogni
ulteriore espansione edilizia non
prevista dal Prg all’interno del perimetro di esondazione. Gli unici
interventi concessi senza alcuna
verifica tecnica sono quelli di
manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione
senza aumenti volumetrici. Tutti gli
altri interventi conformi al Prg, per
essere ammessi devono prevedere un progetto di mitigazione delle
condizioni di rischio su cui esprime il proprio parere vincolante
l’Autorità di Bacino Regionale.
Il Comune di Pesaro ha individuato la necessità di costruire uno
strumento unitario di valutazione
dei singoli interventi per individuare quali sono compatibili con
il livello di rischio. Per questo
motivo l’Amministrazione comunale, prima e unica nelle Marche,
ha costruito una metodologia
di verifica unitaria per definire i
parametri su cui basare la mitigazione degli interventi conformi
al Prg. La procedura, approvata
dall’Autorità di Bacino, è basata
su uno studio idraulico di dettaglio
e prevede che il
progetto edilizio
soddisfi precisi
criteri sulle quote
d’imposta degli
edifici. Grazie
alla Mitigazione
Generale il parere vincolante sui
progetti è espresso dal servizio
Pianificazione
Urbanistica. Ad
oggi gli interventi
di mitigazione
richiesti (da marzo 2009) sono
circa una decina
con un tempo di
risposta medio
dell’ufficio di una
settimana.
-11-
Pesaro Speciale Urbanistica/ Piano del San Bartolo
Dalla Regione, sì al Parco
Approvato in Consiglio regionale il Piano del parco San Bartolo.
Strumento cardine per il futuro delle aree di interesse ambientale
I
l Consiglio Regionale nella
seduta del 2 febbraio scorso
ha deliberato la proposta di atto
amministrativo n. 144 relativa all’approvazione del piano del Parco
Naturale del monte San Bartolo.
L’istruttoria tecnica degli uffici
regionali e la delibera di giunta
che proponeva l’approvazione del
Piano, sono state presentate entro
i termini stabiliti dalla L.R. 15/90 e
hanno permesso al Consiglio regionale di potersi esprimere prima
della fine della legislatura, consentendo così alle realtà interessate
di completare la pianificazione dei
loro territori e di dare risposte alle
pressanti richieste di tutela e valorizzazione.
La Regione con il suo provvedimento riconosce il valore del Piano
sia per quanto riguarda le indicazioni di salvaguardia paesaggistico
ambientale, sia per quanto concerne molte delle proposte di valorizzazione del territorio.
Una volta trasmesso ufficialmente
l’atto di approvazione, lo stesso
sarà esaminato in maniera approfondita al fine di valutare puntualmente tutte le indicazioni di modifica e di integrazione che dovranno
essere recepite negli elaborati
nei successivi 90 giorni. Ultimata
questa fase il Piano dovrà essere
ritrasmesso in Regione e una volta
pubblicato sul Bollettino Ufficiale
della Regione entrerà pienamente
in vigore.
-12-
Pesaro Speciale Urbanistica/ Housing sociale
Calmierato l’affitto,
agevolato l’acquisto
Pozzo Alto
‘Una casa per tutti’, è una priorità del Comune di Pesaro.
A iniziare da alcuni interventi che offriranno locazioni a 250-300 euro al mese
A
d avviare la riflessione sull’“housing sociale” ha contribuito l’esperienza di altri paesi europei
che da tempo si sono attivati con
politiche di edilizia abitativa indirizzata alle classi meno abbienti.
L’affitto calmierato è una delle
principali strade che il Comune di
Pesaro ha deciso di percorrere per
agevolare quella fascia sociale il cui
potere di acquisto non consente
di aderire alle altre forme di agevolazione attivate dall’ente (come ad
esempio i piani di edilizia economico popolare). I primi passi in tale
direzione sono stati mossi nel 2005
con una mozione di indirizzo di
Consiglio comunale che destinava
il 10 % della quota di edilizia economica convenzionata per appartamenti ad affitto calmierato (assegnati dal Comune). Inoltre nel 2007,
con l’approvazione del Programma
Pluriennale d’Attuazione, si è scelto
di trasformare una quota delle aree
edificabili già previste dal PRG in
aree PEEP (Piani di edilizia economica popolare), evitando un ulteriore consumo del territorio agricolo.
Nel contempo una risposta alle
suddette esigenze è arrivata anche dalla Regione che ha bandito
finanziamenti per agevolare l’attivazione degli interventi che prevedono canoni calmierati direttamente
proporzionali alla lunghezza del
contratto di affitto (massimo per
gli affitti trentennali). L’Amministrazione comunale, partecipando ai
concorsi, si è aggiudicata finanziamenti per un totale di 1.820.000
euro destinati alla realizzazione dei
seguenti progetti:
• Pozzo Alto (20 appartamenti a
canone moderato per 30 anni).
• Vismara-Cattabrighe (30 appartamenti a canone moderato a
termine non inferiore a 15 anni).
La scelta adottata dall’Ammini-
strazione relativamente agli affitti
moderati deriva principalmente dai
seguenti aspetti:
• possibilità per il Comune di
disporre di appartamenti che
potranno essere dati in affitto a
250-350 euro/mese;
• possibilità per l’affittuario di riscattare l’immobile a fine locazione.
Parallelamente sono state avviate
altre strategie per affrontare il problema abitativo delle classi sociali
meno agiate. Una è rappresentata
dall’attivazione dei piani di edilizia
economica popolare che si attuano mediante l’assegnazione in
proprietà degli immobili a prezzo
Villa Fastiggi
Montegranaro
-13-
agevolato e previa pubblicazione
di un bando pubblico.
Si evidenziano gli interventi localizzati a Villa Fastiggi (300 alloggi) e
Montegranaro (20 alloggi) in fase di
ultimazione, mentre sono in fase di
progettazione gli interventi localizzati a Case Bruciate (16 alloggi) e
Borgo Santa Maria (100 alloggi).
Un’altra strategia è costituita dall’integrazione tra residenza sociale e
servizi, come, ad esempio, appartamenti protetti per anziani, strutture
sanitarie per anziani, servizi educativi per l’infanzia. Il progetto “Cives”
previsto nell’”eco villaggio” di Villa
Fastiggi sarà il primo ad attivarsi.
Cattabrighe
Villa Fastiggi
Pesaro Speciale Urbanistica/ Voci dal Consiglio
La parola ai capigruppo
Silvano Ciancamerla
capogruppo Partito Democratico
Lunedì 23 novembre scorso il Consiglio comunale con un voto a larghissima maggioranza - 30 voti a favore 5
astenuti e nessun contrario -, ha dato
il via libera al Piano Casa. Una decisione importante riguardante una materia
di grande interesse che va incontro
a molteplici necessità sia di carattere
economico che di carattere sociale.
Una norma che scongiura come si era
temuto l’ennesima sanatoria di abusi
edilizi e va incontro alle necessità dei
cittadini che potranno entro un limite massimo del 20% della volumetria
esistente, procedere all’ampliamento
degli edifici residenziali esistenti. Sono
inoltre previsti interventi di demolizione e ricostruzione con eventuale ampliamento con un massimo del 35%
della volumetria esistente.
Il provvedimento è stato accolto con
favore e già dai primi giorni di gennaio
oltre un centinaio di cittadini pesaresi avevano chiesto di poter applicare
il Piano Casa. Non tutte le zone della
città potranno vedere la sua attuazione. E’ escluso il centro storico, le aree
franose e le zone sotto tutela ambientale. Si comprende bene quindi come
sia una norma che non stravolgerà gli
assetti dell’equilibrio territoriale, non
consentendo in nessun modo “abusi”
di qualsiasi genere. Ma verrà incontro
a tanti piccoli proprietari che necessitano di apportare alla propria abitazione quelle migliorie funzionali a una
migliore vivibilità per sé e per i propri
figli. Contemporaneamente potrà consentire una spinta al rilancio del settore
dell’edilizia che soffre come tutti i comparti produttivi della morsa della perdurante crisi economica con particolare riguardo alle aziende edili artigiane.
Prossimamente per dare ampia possibilità di comprensione e di accesso
alle opportunità previste dalla norma
saranno da parte del Comune indette
assemblee nei quartieri per spiegare a
tutti la portata di questo Piano.
Luca Acacia Scarpetti
capogruppo ‘IdV’
Nel 2000, da neo consigliere comunale, durante i lavori di redazione e approvazione del Piano Regolatore cittadino (le regole urbanistiche della città), tentai di inserire una norma locale
che avrebbe anticipato di ben 9 anni il
recente Piano Casa.
L’IdV aveva già capito che ogni tanto
bisogna pensare, concretamente, an-
che ai “piccoli”. Ci sembrava immorale
autorizzare la realizzazione di mega interventi come nuovi palazzoni a ridosso di altri, o a ridosso del fiume, e negare ad un piccolo proprietario un minimo allargamento della propria abitazione, un innalzamento della soffitta
e così via. Ci sembrava che una norma del genere potesse servire anche a
tanti piccoli artigiani, e al diffuso quanto vitale commercio locale. Poteva essere un volano economico di rara portata e lungimiranza. Forse i poteri forti,
o forse una semplice e più innocente
(ma non meno nociva) mancata sensibilità, non fecero approvare l’idea. Ben
venga quindi la recente approvazione
da parte del Consiglio comunale del
Piano Casa. Da oggi, e per soli 18 mesi, finalmente intervenire su un edificio non sarà più a sola discrezione del
Piano Regolatore, ma seguirà un criterio oggettivo uguale per tutti. Chi ha
i requisiti, potrà farlo. Finalmente una
norma equa e non settaria, una “par
condicio” urbanistica di cui si sentiva
veramente il bisogno.
Grazie a questa “livella urbanistico-sociale” molti cittadini potranno finalmente soddisfare le loro esigenze e smuovere tanta micro economia locale. Molto meglio avere una norma generalizzata per lo sviluppo edilizio (che non
può fare figli e figliastri) piuttosto che
Piani regolatori “ad personam”, come
da 40 anni accade in Italia. Un passo
avanti per i cittadini comuni è stato finalmente fatto.
Giovanna Cassiani
capogruppo ‘LiberiXPesaro’
La casa, è bene ripeterlo sempre, è un
diritto, un bene primario che si pone a
salvaguardia e garanzia della dignità
stessa dell’uomo. Il piano casa si propone, tra l’altro, di dare la possibilità di
effettuare interventi di ampliamento e/
o ricostruzione della propria abitazione secondo criteri che salvaguardano
i vincoli urbanistici e questa ci sembra
un’azione efficace per andare incontro alle esigenze delle famiglie e per rilanciare un settore chiave della nostra
economia quale è l’edilizia.
Detto questo, credo che non si possa parlare di case e di urbanistica senza riflettere sui nuovi bisogni abitativi.
E’ infatti cambiata la capacità economica, con esclusione di fasce sempre
più numerose di persone e di famiglie,
non solo dalla possibilità di accedere
a mutui per l’acquisto della casa - diventati onerosi anche in caso di edilizia economica convenzionata - ma anche dalla possibilità di un affitto a prezzo di mercato. Persone e famiglie d’altra parte con una capacità economica
che per quanto modesta, le esclude
dall’attività dell’Erap.
L’evolversi dei nuovi bisogni abitativi, è un appuntamento al quale Pesaro si è presentato puntuale, con scelte
che non soltanto hanno portato il Consiglio comunale ad approvare nel 2006
il Ppa - in cui si dice che nella quota
di edilizia economica convenzionata il
10 % deve riguardare appartamenti ad
affitto calmierato, con selezione degli
affittuari tramite bandi comunali -, ma
hanno anche favorito progetti di “housing sociale”.
Una filosofia dell’abitare che tiene conto del cambiamento avvenuto nella
composizione sociale con incremento
di soggetti soli, di immigrati, di studenti e conseguente necessità di ricreare
coesione sociale attraverso spazi destinati all’aggregazione, ma anche attraverso l’attivazione di servizi come
asili nido, case della salute e abitazioni
protette per anziani. L’insieme di questi percorsi, il piano casa, la costruzione di alloggi per l’affitto a canone calmierato dentro un’ottica di “housing
sociale”, credo siano aspetti che gettano una luce favorevole sul futuro del bisogno abitativo della nostra città.
economico, sarebbe insostenibile da
quello ambientale.
Noi amministratori, anche a livello locale, dobbiamo essere i primi a comprendere che non ci troviamo di fronte alla solita crisi ciclica della nostra
economia, ma ci troviamo ad affrontare una recessione di portata storica
che ci condurrà ad un nuovo modello di sviluppo, e dobbiamo noi essere i primi a cercare soluzioni vere e alternative da proporre ai nostri concittadini per rendere questo passaggio il
meno traumatico possibile.
Mauro Mosconi
capogruppo ‘Vivi Pesaro’
Mirko Ballerini
capogruppo ‘Pesaro a 5 stelle’
Il piano casa è la risposta del governo
a questa crisi.
Ci troviamo di fronte ad una crisi terribile, una crisi di sovrapproduzione e
ambientale allo stesso tempo senza
precedenti. Stiamo pagando lo scotto
di 50 anni di follia, spinti dal petrolio a
basso costo, abbiamo innestato un tipo di sviluppo incentrato sul consumo
indiscriminato, sullo spreco con danni ambientali forse irreparabili. I due
settori cardini del nostro sviluppo sono l’edilizia e l’industria dell’auto. Nel
dopoguerra circolavano in Italia un milione di automobili, oggi ne circolano
trentacinque milioni. Negli ultimi 15 anni, se si fa un confronto tra i censimenti agricoli del 1990 e del 2005, in Italia sono spariti più di 3 milioni di ettari di superfici libere da costruzioni e infrastrutture, un’area più grande del Lazio e dell’Abruzzo messi insieme! Anche nella nostra città si vedono gli effetti di questa cementificazione selvaggia, passeggiando per Pesaro possiamo ammirare ecomostri passati, presenti e ancora in costruzione (la piccola Dubai largo Ascoli Piceno, Benelli 2, via Hermada e speriamo di riuscire
a fermare l’ultima idea speculativa della nostra giunta: Campus universitario
in via Nanterre).
Negli anni ‘60, in pieno boom economico, la popolazione aveva un forte indice di crescita e una espansione edilizia aveva il suo senso, oggi siamo a
crescita 0 da anni e anche la nostra
città è piena di alloggi sfitti e continuare a consumare prezioso territorio è
una follia. Quindi ci troviamo di fronte ad una crisi innescata proprio dalla saturazione del mercato edilizio e
la soluzione proposta dai nostri geni
è spingere un settore che difficilmente ripartirà, al massimo può produrre
altre bolle speculative che pagheremo, ma soprattutto, anche se dovesse riuscire a ripartire dal punto di vista
-14-
La legge regionale dell’8 ottobre 2009
n. 22, ha come obiettivo quello di riavviare le attività edilizie per fronteggiare
la crisi economica consentendo interventi che di norma non sono ammessi dagli strumenti urbanistici in vigore al
momento nonché di creare opportunità
per migliorare la sicurezza degli edifici
promuovendo nel contempo l’impiego
di tecniche di edilizia sostenibile.
La stessa legge regionale incentiva
le realizzazioni d’interventi che sono
finalizzati a migliorare complessivamente la sicurezza degli edifici oltre a
migliorare la qualità degli edifici sotto il profilo della sicurezza sismica e
dell’edilizia energetica e costituisce
l’opportunità anche per mettere in
sicurezza gli edifici esistenti ricadenti all’interno delle aree definite come
inondabili considerato che il Comune
di Pesaro ha approvato la mitigazione
del rischio idraulico ai sensi degli articoli 23 e 24 delle norme di attuazione
del piano stralcio di assetto idrogeologico riguardante interventi diretti all’interno delle aree di completamento
ricadenti nella fascia di esondazione
indicata dal Pai.
Nell’ambito delle finalità consentite
dalla legge regionale ritengo che la
Regione debba anche con ulteriore
atto far rientrare anche quegli interventi che prevedono lo sfruttamento
delle volumetrie o superfici consentite
mediante la realizzazione di fabbricati o manufatti disgiunti dal fabbricato
principale limitandone eventualmente
la destinazione a superfici accessorie
(esempio garage staccato dal fabbricato principale) e che nella definizione
di ampliamento oltre agli interventi che
prevedono incrementi volumetrici possano rientrare anche quelli che comportano semplicemente un aumento
del carico urbanistico mediante la
trasformazione di superfici accessorie
come sottotetti, depositi o cantine in
superfici utili.
La legge suddetta denominata Piano
Casa risulta incompleta e di difficile
applicazione pertanto, a mio parere,
l’Amministrazione comunale dovrà attivare una variante al Prg riproponendo
le metodologie previste nel Prg precedente “Dierna-Carrieri” nelle zone definite di riequilibrio volumetrico.
Notizie&Flash
Pesaro in breve
Celletta, inaugurati parcheggio
e pista ciclabile in via del Novecento
Alliniziativa ha preso parte un gruppo di artigiani aderente alla Confartigianato; i pesaresi hanno avuto l’opportunità di esporre i propri prodotti in uno
spazio di circa 100 metri quadri.
Inaugurati lo scorso dicembre in via del Novecento (Celletta), il nuovo parcheggio e i servizi
collegati. All’inaugurazione erano presenti il
sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli, l’assessore ai Lavori pubblici Rito Briglia, l’assessore alla Mobilità Andrea Biancani e il presidente dell’associazione di quartiere Pantano
- S. Veneranda Ugo Schiaratura. Il quartiere
dispone quindi di un parcheggio a raso tra via
del Novecento e via Roberto Rossellini, servito
da un passaggio pedonale e da una pista ciclabile. L’area, di 1.572 metri quadri, dispone
di 97 posti auto (di cui 3 per disabili); è dotata
di corpi illuminanti di ultima generazione, è alberata e piantumata con siepi.
Una vita dedicata al lavoro.
Il sindaco premia sette commercianti “storici”
Torna la raccolta alimentare
L’esperienza della raccolta alimentare patrocinata dal Comune di Pesaro
(assessorato Rapporti con il volontariato e associazionismo onlus sociale) nel periodo natalizio e realizzata
dai volontari della Protezione civile e
dagli scout dell’Agesci, ha prodotto
come risultato oltre 500 chili di alimenti raccolti, che sono stati consegnati alla Caritas. Vista la riuscita
dell’iniziativa, la raccolta è stata effettuata anche a gennaio e continuerà nei prossimi mesi, per contribuire ad
assicurare quel cibo che ogni giorno la Caritas mette a disposizione di chi
si trova in difficoltà. I volontari distribuiranno sacchetti in cui ciascuno potrà
porre alimenti non deperibili - come pasta, riso, scatolame, olio - , che verranno poi consegnati alla sede della Caritas diocesana. Sono previsti altri
due appuntamenti di raccolta, uno nel periodo pasquale e l’ultimo alla fine
di maggio. “Poiché la generosità è spesso contagiosa – afferma il vicesindaco Giuseppina Catalano -, è possibile che altri esercizi alimentari offrano
la loro disponibilità alla raccolta”. Per aderire basta rivolgersi al numero
telefonico 0721/387551, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 14.
Attestati di “gratitudine e riconoscenza” a Marta Bianchi Binetti, Enrico Brardinelli, Clelia Clini, Donato Donati, Tito Gibertini, Graziella Pierantoni, Giorgio Valchera per l’impegno profuso nella loro attività e per l’attaccamento al
lavoro. Il Comune di Pesaro continua a premiare, con riconoscimenti, la professionalità di commercianti ed esercenti “storici” della città. A consegnare
i riconoscimenti ai sette commercianti sono stati il sindaco Luca Ceriscioli e
l’assessore allo Sviluppo economico, turismo, sport e gioco Enzo Belloni. La
cerimonia si è svolta il 19 dicembre, nella sala Rossa del Comune
Riconoscimenti di benemerenza
a presidente e direttore dell’Ente Concerti
Per celebrare la cinquantesima
edizione della stagione concertistica promossa dall’Ente
Concerti di Pesaro (fondato
nel 1961), il sindaco Luca Ceriscioli ha consegnato attestati
di benemerenza al presidente
dell’ente Guidumberto Chiocci
e al direttore artistico M° Federico Mondelci. La cerimonia si
è tenuta al teatro Rossini il 6
gennaio scorso, prima dell’inizio dello spettacolo di danza
del “Moscow ballet” che ha
messo in scena “Lo Schiaccianoci” di P.I Ciajkowskij.
Artigiani pesaresi
alla “Grande Fattoria”
di Nanterre
Una delegazione del Comune di Pesaro si è recata lo scorso novembre
a Nanterre - città francese gemellata
con Pesaro - in occasione del fiera popolare “La Ferme Geante (la
grande Fattoria), che si è svolta nel
centro della cittadina transalpina.
Convegno sul San Bartolo
Un convegno per conoscere, apprezzare e difendere la meravigliosa falesia del San Bartolo. Lo
ha organizzato lo scorso dicembre
l’Ente Parco, in collaborazione con
l’università di Urbino, la Regione
Marche, la Provincia e i Comuni di
Pesaro e Gabicce. Di fronte ad una
platea numerosa, docenti dell’ateneo feltresco si sono succeduti
illustrando gli aspetti più caratteristici che rendono davvero preziosa
l’area protetta. L’incontro si è aperto con i saluti del sindaco di Pesaro
Luca Ceriscioli, di Gabicce Corrado
Curti e dell’assessore provinciale
alla Difesa del Suolo Massimo Galuzzi, mentre a fare gli onori di casa
è stato il presidente del Parco Luca
Acacia Scarpetti, che ha illustrato
i nuovi progetti realizzati per valorizzare il San Bartolo (dalla nuova
aula verde adibita a prato pascolo, al museo dei fossili del monte
Castellaro, fino all’ampliamento e
recupero della rete sentieristica del
parco). Protagonista del convegno
è quindi diventata la scienza.
Il primo relatore è stato Leonardo
Gubellini responsabile del Centro
Ricerche Floristiche Marche, che
nel raccontare “La flora del Parco”
e le oltre 650 specie esistenti, ha ricordato come il San Bartolo sia la
zona collinare più bella delle Marche, in cui sono conservate spe-
cie rare che si credevano persino
estinte. Hanno proseguito poi i docenti di Urbino Rodolfo Coccioni e
Olivia Nesci, che hanno illustrato “Il
patrimonio paleontologico e geomorfologico del Parco”. A seguire
Federico Morelli e Maria Balsamo
con “La Fauna del San Bartolo”, e
poi Antonella Penna con “L’habitat
marino costiero del Parco: un’area
da proteggere”. Hanno concluso
l’incontro Almo Farina e Riccardo
Santolini con interventi su “Il valore
ambientale del Parco”. Entusiasta
dell’iniziativa e del grande riscontro di pubblico il presidente Acacia
Scarpetti. “Sono davvero felice sia
per l’apprezzamento dei pesaresi,
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che hanno ancora una volta dimostrato di amare il parco - ha detto
il presidente - sia per i contenuti
espressi dai docenti di Urbino, che
hanno in pratica ‘benedetto’ l’indirizzo tecnico gestionale dell’area
protetta, ma anche quanto scritto
nelle norme del Piano, e hanno
tracciato un chiarissimo solco per
redigere il Regolamento di prossima adozione”.
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