Scarica in formato PDF - Portale di Archeologia Medievale

Transcript

Scarica in formato PDF - Portale di Archeologia Medievale
Firenze nel bassomedioevo:
Geografia sociale della città. I riflessi dello sviluppo
cittadino nella cultura materiale
Anna Baldi
1-Tema della ricerca
Questo progetto è stato pensato come un contributo allo studio della Firenze bassomedievale ed è da
considerarsi strettamente legato ad altri attualmente in atto.1
Ci si propone di indagare la produzione ceramica nella città bassomedievale partendo in particolare
da un contesto, quello della Biblioteca Magliabechiana -che si trova immediatamente a nord
dell'Arno in prossimità dell'antica chiesa di San Pier Scheraggio non lontano dal maggiore centro
cittadino di potere dal XIV secolo in poi, Palazzo Vecchio, e quindi anche vicino a piazza della
Signoria- e arricchendolo delle notizie provenienti da altri due contesti, praticamente adiacenti al
primo, ed in parte già analizzati: via de' Castellani e Palazzo Vecchio.2
1
2
3
4
Firenze dall’epoca romana al bassomedioevo. In bianco: ipotesi ricostruttiva delle tre cerchie murarie. Dall’interno
verso l’esterno: prima cerchia di età repubblicana, seconda cerchia medievale di XI secolo, terza cerchia medievale di
XIV secolo. In giallo: localizzazione degli scavi principali nell’area fra l’Arno e Piazza della Signoria: 1- Piazza della
Signoria. 2- Palazzo Vecchio. 3- Via de’ Castellani. 4- Biblioteca Magliabechiana.
1 Oltre che al progetto "Grandi Uffizi" ci si riferisce ad un progetto di dottorato del dott. Emiliano Scampoli per la
costruzione di un gis archeologico per la Firenze bassomedievale.
2 Per via de' Castellani è già stata completata la schedatura e ci si accinge allo studio. A Palazzo Vecchio stanno per
ricominciare gli scavi ma il materiale proveniente dalla campagna 1997-98 è già stato studiato: BRUTTINI J., Palazzo
Vecchio (Firenze): indagini archeologiche 1997-98, tesi di laurea inedita in Archeologia Medievale, Università di
Siena, relatore prof. Riccardo Francovich, a.a. 2003-2004
La ricerca non si limiterà però a queste realtà, ma prenderà in considerazione anche i recuperi
minori, mentre per il grande scavo di piazza della Signoria si dovrà verificare la disponibilità della
documentazione.
Parte dello studio sarà dedicato anche a capire quale sia stato il rapporto di causa effetto fra lo
sviluppo della produzione ceramica (arrivo di nuove e più specializzate forme) e i cambiamenti
nell'alimentazione, espandendo quindi la ricerca alla cultura alimentare dell'epoca.
In ultimo ci si dedicherà a capire che tipo di influenza possa avere avuto l'immigrazione dalle
campagne in questi cambiamenti (non solo direttamente per l'importazione di nuove forme
ceramiche nello specifico, e diversi modelli culturali in generale, ma anche indirettamente come
spinta all'innovazione in una società demograficamente più ampia, che non si può più accontentare
delle risorse tradizionali), e come la città abbia reagito anche dal punto di vista urbanistico: se
lasciando al caso la propria crescita o con una pianificazione tesa a soddisfare le necessità di una
società eterogenea, magari conservando una qualche divisione al suo interno per provenienza
geografica degli immigrati.
2-Stato della ricerca
Firenze è una delle città più scavate in Italia, ma in realtà poco studiata e praticamente per niente
pubblicata dal punto di vista archeologico, visto che la massa di informazioni provenienti da scavi
stratigrafici (e ci si riferisce in primo luogo all'immenso lavoro che negli anni '80 ha riguardato
piazza della Signoria) e da recuperi più piccoli e occasionali dovuti a interventi di emergenza,
attendono ancora un adeguato e sistematico studio.
Benché la bibliografia su Firenze non sia quantitativamente scarsa, è poca la letteratura
archeologica sulla città, spesso sorpassata e di gusto antiquario; poche sono le raccolte di
documenti, poche e non recenti le pubblicazioni storiche di carattere più generale (cominciando
dall'imprescindibile Storia di Firenze del Davidsohn), mentre articoli e monografie di argomento
storico più specifico e di urbanistica sono maggiormente presenti.3
Utilizzando questo materiale siamo attualmente in grado di ricostruire con una certa precisione una
zona della città compresa fra il letto dell'Arno e l'antica chiesa di San Pier Scheraggio, per la quale
si può ipotizzare sicuramente una riurbanizzazione bassomedievale, e l'area posta immediatamente
a nord della chiesa, sotto Palazzo Vecchio, corrispondente pressappoco al luogo in cui sorgeva
l'antico teatro romano, che sembra avere avuto maggiore continuità insediativa rispetto alla zona
adiacente -benché anche qui siano praticamente nulli i reperti sicuramente ascrivibili all'VIII-X
secolo. Entrambi i casi suggeriscono comunque un forte momento di sviluppo insediativo nel XIII e
XIV secolo, preceduto da un altro forse meno intenso e probabilmente circoscritto a un'area più
piccola, nei secoli XI e XII.
La ricostruzione storico-urbanistica del resto della città è necessariamente meno puntuale proprio
per la scarsità di dati archeologici: le informazioni provenienti degli scavi ottocenteschi e
primonovecenteschi, fino alla metà del secolo, sono viziate dal metodo di scavo e, benché siano
documentati i ritrovamenti di strutture, rimane piuttosto difficile associarli ai reperti mobili
recuperati in quei medesimi contesti.4 Diverso è il discorso per piazza della Signoria, della quale si
conosce almeno la pianta generale, che da sola offre una visione composita e tutto sommato
esaustiva di quella che è stata la storia costruttiva di quella parte della città, e ci aiuta a fare ipotesi
anche per le aree adiacenti.
3 Per una definizione ampia e particolareggiata si rimanda alla sezione 7 -Bibliografia- in cui le pubblicazioni sono
divise per argomento.
4 Per una ricostruzione storico-urbanistica di Firenze dalla fondazione romana di età repubblicana al tardo medioevo si
veda SCAMPOLI E., Fra Scheraggio e Altafronte: analisi di un area urbana campione per un GIS archeologico di
Firenze Medievale, tesi di laurea, Università di Firenze, relatore prof. G. Vannini, a.a. 2002-2003, cap. I, pp. 5-73
Lo studio dei reperti provenienti da scavi stratigrafici è in stato di avanzamento solo per pochi casi e
riguarda tutte le tipologie di materiali. I contesti sono quelli della terza corte di Palazzo Vecchio, di
via de' Castellani e della Biblioteca Magliabechiana (quest'ultimo solo abbozzato), su un asse nordsud perpendicolare all'Arno. Via via che ci si allontana da quello che doveva essere il centro di
potere cittadino anche prima della costruzione del Palazzo, sembra di intravedere un ritardo
nell'urbanizzazione -o più probabilmente nella riurbanizzazione bassomedievale, rispetto al grande
momento di espansione di età imperiale.
Il periodo maggiormente documentato a livello di reperti mobili è il XIII e XIV secolo. Dallo studio
della ceramica emerge che nell'arco di questi due secoli si assiste ad un incremento tipologico delle
forme di uso comune: il persistere di quelle di tradizione altomedievale (principalmente le olle e
solo in parte i boccali e le brocche) si accompagna all'aumentare di altre che si manterranno nella
tradizione più tarda (come i catini o le grandi forme da dispensa) e al veloce comparire e tramontare
di altre ancora (ad esempio il paiolo, ma in un certo senso anche il tegame se si pensa alla variante
con immanicatura verticale), suggerendo dei notevoli cambiamenti nelle abitudini alimentari -dieta
e modalità di preparazione dei cibi- di buona parte della popolazione.
In particolare la presenza del paiolo è percentualmente piuttosto alta. Il robusto manico verticale fa
pensare ad una cottura degli alimenti per sospensione e non esclusivamente a riverbero o su fornello
come per le olle; questa forma sembra essere quindi un indicatore di una variazione molto
importante: è difficile non ipotizzare cambiamenti nel focolare domestico, come l'introduzione del
camino nelle abitazioni fiorentine, che permetteva di appendere i paioli direttamente sopra la
fiamma. A parziale conferma di questa ipotesi sta il comparire di un'altra forma con una variante
che la caratterizza proprio in area fiorentina: il tegame immanicato verticalmente, probabilmente
influenzato in questa caratteristica proprio dal paiolo.
Paioli e tegami immanicati verticalmente dagli scavi di piazza della
Signoria (immagine tratta da DE MARINIS G., Archeologia postclassica a Firenze. La cultura materiale negli scavi urbani.
Catalogo della mostra, Offagna, 19 luglio 1997- 3 gennaio 1998,
Loreto, 1997)
Miniatura del sec. XV da
manoscritto della Biblioteca di
Norinberga (tratto da Stadtluft
Hirsebrai
und
Bettelmönch,
Zurich, 1992, p. 282)
Certo è che, se per il tegame si può supporre una derivazione morfologica dal testo, più difficile è
collegare queste due forme dal punto di vista funzionale: se il testo veniva usato per la preparazione
di focacce in ambito domestico -e non per il pane che ha bisogno di una diversa distribuzione del
calore e che più probabilmente veniva cotto nei forni comuni- il tegame è più probabile che venisse
utilizzato per la preparazione di cibi asciutti a base di verdure e carne -anche se questa ipotesi deve
essere confermata dalle analisi in corso sui residui organici. Vista da questa angolazione questa
forma sembra derivare più che da un innalzamento e verticalizzazione delle pareti del testo, da un
abbassamento di quelle di olle e paioli, ipotesi che trova un suo senso se collegata appunto ad un
cambiamento della dieta, fatta sempre meno di zuppe semiliquide e sempre più di stufati più solidi.
Assolutamente da tenere in considerazione è l'origine di queste nuove forme, fra cui è da
annoverare anche il riemergere del catino e in generale lo svilupparsi di quelle aperte, accanto ad
una sempre maggiore specializzazione di tutte le forme, anche quelle medio-grandi da dispensa
come gli orci e gli orcioli. Sicuramente alcune nascono autonomamente da esigenze accresciute di
una società in frenetico sviluppo, ma per altre si deve pensare ad un'influenza esterna. Ancora una
volta è il paiolo, confermando la sua vocazione di forte indicatore culturale e cronologico, a
mostrarci la via d'accesso alla città: è diffuso in tutto il Mediovaldarno, per quanto attualmente
sembra essere proprio Firenze a detenerne i primato percentuale; ma se allarghiamo l'area di
interesse noteremo che la sua distribuzione riguarda tutta la dorsale appenninica fino all'Umbria e
alle Marche, mentre esemplari rinvenuti nell'alta Romagna e in Veneto e cronologicamente
antecedenti di quasi due secoli, hanno nome e morfologia diversa (ad esempio hanno il manico in
metallo).
Siti di rinvenimento di paioli. Eccetto che per gli esemplari con ansa verticale in metallo possiamo
notare che la distribuzione è prevalente lungo la dorsale appenninica
Per assistere alla piena affermazione della maiolica arcaica in città bisogna invece aspettare il
trecento: questo almeno è ciò che sembra emergere dai tre contesti a nostra disposizione, anche se le
notizie che si hanno degli scavi in piazza della Signoria sembrano confermare questo ritardo
produttivo.
E' evidente che l'esigua presenza di maiolica arcaica in questo particolare caso sia difficilmente
indicativa di un ritardo tecnologico o di una marginalità della città, in forte espansione nel XIII
secolo. Tanto più che accordi commerciali la legavano saldamente a Pisa già dal secolo precedente.5
Sembra quasi che per un bel po' di tempo la maiolica sia un articolo che non interessa ai fiorentini.
Anche se difficilmente confermabile, a questo punto prende campo l'ipotesi dell'utilizzo di altri
materiali, come il metallo, per la produzione di stoviglie di pregio nella Firenze bassomedievale -la
5 DAVIDSOHN R., Storia di Firenze, 1, Firenze, 1962, p. 1175
presenza di forchette in argento a Palazzo Vecchio è documentata nel 1361-6, dove la ceramica
acroma risulta non sempre di ottima fattura ma altamente specializzata nelle forme.7 Anzi per
alcune di esse -e ci riferiamo principalmente ai boccali- possiamo quasi parlare di una produzione
"industriale", nel senso dell'estrema standardizzazione morfologica, indice di una raggiunta solidità
tecnica dei vasai.
Se ciò che si è appena detto è vero, ci indica che in questo particolare caso bisogna porre estrema
attenzione nell'utilizzare la ceramica come indicatore di status, mentre ci può aiutare a comprendere
i meccanismi che regolano l'organizzazione produttiva e commerciale nel contesto storico in esame.
3-Problematiche della ricerca
I dati archeologici completi attualmente a nostra disposizione riguardano tre scavi di una certa
importanza ed estensione, che hanno restituito una grande quantità di materiale. Questi tre contesti
sono stati scavati stratigraficamente dalla stessa cooperativa archeologica, quindi con una certa
uniformità nella produzione di documentazione. Degli altri recuperi cittadini non abbiamo né un
quadro chiaro né sappiamo in che modo sono avvenuti. Uno dei problemi sarà quindi l'accesso alla
documentazione e la sua uniformazione.
In primo luogo però ci attende la schedatura e lo studio dei materiali a nostra disposizione; se per
via de' Castellani il lavoro è ad uno stadio avanzato e per la campagna di scavo 1997-98 di Palazzo
Vecchio è completato,8 quasi interamente da affrontare è la Biblioteca Magliabechiana -che da sola
ha restituito più di duecento casse prevalentemente di ceramica anche se apparentemente con
cronologia un po' più bassa rispetto alle altre-, e in Palazzo Vecchio stanno per riprendere gli scavi.
In tutti questi casi, e sicuramente questo vale anche per i piccoli recuperi di cui poco sappiamo, non
dobbiamo dimenticare che si tratta di contesti urbani che hanno avuto continuità insediativa fino ai
giorni nostri e che quindi hanno sicuramente subito un numero notevole di interventi che hanno
portato all'alterazione delle stratigrafie originarie -con conseguente rischio di aumento della
presenza di residualità e infiltrazioni-, e che quindi risultano di difficile lettura. Questo è ancora più
vero se si considera che sempre si è trattato di scavi di emergenza inesorabilmente legati per tempi
ed estensione a cantieri di intervento messi in opera per altre esigenze.
4-Obiettivi
Se consideriamo valida l'ipotesi di un primo importante momento di sviluppo dell'industria
fiorentina -probabilmente fin dai primordi di tipo laniero- già nel secondo quarto del XII secolo,
con origine alla fine del precedente, e se valutiamo che realmente essa può avere avuto impulso solo
da una notevole pressione demografica che rese insufficiente lo spazio agricolo e spinse un gran
numero di persone verso la città,9 c'è da domandarsi che tipo di traccia lasciò questo incremento di
popolazione cittadina sulla cultura materiale del bassomedioevo a Firenze e come influenzò la
crescita e il modellarsi della città. Questo studio si propone di individuare il rapporto fra questi
aspetti, rintracciandone gli eventuali segni proprio nella produzione ceramica: avanzamenti
tecnologici, incremento tipologico e numerico, ma anche modalità di formazione dei depositi
archeologici; questo perché il modo con cui sono venuti a crearsi certi depositi può essere indice o
6 DAVIDSOHN R., Firenze ai tempi di Dante, Firenze, 1929, p.592
7 La specializzazione produttiva doveva essere una caratteristica della città già da tempo se un documento del 1195
parla di orciolai che producevano esclusivamente orci ed anfore per la conservazione del vino e dell'olio.
DAVIDSOHN R., Forschungen zur Geschichte von Florenz, I,Berlino, 1885, p.156
8 BRUTTINI J., Palazzo Vecchio ... op. cit.
9 Si veda FAINI E., Firenze fra fine secolo X e inizi XIII: economia e società, tesi di dottorato inedita in Storia
Medievale, Università di Firenze, relatore prof. Andrea Zorzi, 2002-2005
meno di una qualche pianificazione urbana; ad esempio proprio in via de' Castellani sono presenti
alcune tipologie stratigrafiche inconsuete: un susseguirsi di battuti pavimentali composti quasi per
intero da frammenti ceramici -prevalentemente anse verticali di paiolo-, strati in cui troviamo un
misto di scarti e pezzi con evidenti tracce d'uso ma che non sono sicuramente scarichi di fornace, e
altri che presentano materiali che vanno dal tardoantico al bassomedioevo.
Per quel che riguarda gli strati con scarti possiamo dire che sicuramente non si tratta di scarichi di
fornace in prima giacitura, visto che mancano tutti quegli indizi che lo proverebbero (rosticci,
cenere, mattoni stracotti etc.), né di accumuli di "spazzatura", visto che in questo caso non si
capirebbe la necessità di spostare nel cuore della città materiale da scarichi di fornace che non
dovevano essere tanto lontano dalle officine produttive e quindi ormai difficilmente compresi
all'interno delle mura (siamo fra XIII e XIV secolo). Dovremo capire se questi depositi non
attengano invece ad una fase ben regolamentata in cui si procede alla risistemazione da parte del
Comune di ampie zone della città;10così per gli acciottolati che mostrano una studiata selezione dei
materiali -forse per favorire il drenaggio dell'acqua piovana. E qualcosa di simile si può ipotizzare
anche per quegli strati con ceramica attinente a diversi periodi (si va dalle anfore ai paioli); potrebbe
provenire dal medesimo luogo ed essere frutto di stravolgimenti delle stratigrafie più antiche in un
momento di grandi interventi, ma c'è anche da valutare l'ipotesi secondo la quale proverrebbero da
altre zone della città: la Firenze della fine del '200 e della prima metà del '300 ha visto un fermento
urbanistico notevole; si tratta di un periodo costellato da interventi poderosi, che hanno comportato
grandi spostamenti di terra da una parte all'altra della città e questi depositi potrebbero esserne il
risultato.11
Ricapitolando quello che ci si propone di fare è utilizzare i dati dei tre scavi della Biblioteca
Magliabechiana, di via de' Castellani e di Palazzo Vecchio per creare una cronotipologia ceramica
che serva come punto di partenza per l'analisi degli altri contesti fiorentini che si intendono studiare
unitariamente. Oltre allo studio della ceramica -comprendendovi ovviamente anche l'individuazione
delle officine produttive-, di ogni situazione si cercherà di capire anche la modalità di formazione
stratigrafica per valutare, dove possibile, oltre al momento anche la modalità di urbanizzazione:
casuale e spontanea o pianificata?
Solo in un secondo momento, quando si sarà verificata la reale responsabilità dell'immigrazione
sull'introduzione di forme nuove -oltre che di modi di cucinare diversi- si valuterà se è possibile ed
utile, anche tramite ricerca di archivio, individuare all'interno della città una sorta di distrettuazione
informale secondo cui si distribuivano i nuovi arrivati.
Ovviamente non si intende prescindere da confronti con altri contesti extracittadini -cominciando
dai più vicini, come Fiesole, ma senza darsi limiti di distanza laddove siano evidenti forti
similitudini morfologiche-, che saranno presi in esame sia in maniera diacronica che sincronica per
capire quale siano stati gli apporti e gli scambi all'interno di uno stesso contesto culturale e fra
differenti realtà.
Per lo studio delle funzioni, soprattutto di ceramica da fuoco, si terrà conto anche di confronti con
10 Sono molti i documenti di fine '200 e prima metà '300 che attestano questa volontà ordinatrice da parte del Comune.
Fra di essi uno che riguarda proprio questa zona, una petizione "pro parte hominum et personarum sextus S. Petri
Scheradii et precipue hominum populorum S. Remigii et S. Jacobi inter voveas : quod a porticiola muri orti conventus
fratrum minorum de Florentia supra cursum tintorum ad portam S. Petri Scheradii sitam in muris insule prope Arnum
est quasi continue lacus palustris et unceus, ita quod per ipsum locum transiri nequitur tempore hjemis vel pluvie, nec
non estivo tempore coruptio aëris est ibi non modica que totam reddit circumstantiam morbidam et infectam, et cessat
amenitas que haberetur per cives florentinos per ipsum locum spatiari volentes [...]". La petizione chiede ed ottiene
"ordinare ac mittere viam a dicta porticiola ad predictam portam novam [...]". (A.S.F., Provvisioni, XVIII, f. 91 t 29
marzo 1322, contenuto in OTTOKAR N., Criteri d'ordine,di regolarità e di organizzazione nell'urbanistica e in genere
nella vita fiorentina dei secoli XIII-XIV, in Studi comunali e fiorentini, Firenze, 1948, pp. 143-144)
11Documenti in via di pubblicazione riportano notizie di grandi spostamenti di terra sia dalla zona dell'attuale piazza
SS. Annunziata che da piazza Duomo verso i lungarni in rifacimento o in costruzione, quindi probabilmente proprio
verso la nostra area di interesse (comunicazione personale del dott. Giovanni Roncaglia). Inoltre in seguito al decreto di
allargamento della piazza della cattedrale e del battistero del 1296 si procede anche allo sbassamento del terreno per
rendere più maestosa la vista dal lato meridionale della piazza ( CHERUBINI G. 2001, La Firenze di Santa Maria del
Fiore, Firenze, p. 37). In questa occasione la grande massa di terreno asportata deve essere stata collocata altrove.
realtà storicamente più vicine a noi12.
Sostanzialmente si cercherà di ricavare dall'insieme dei nostri reperti ogni tipo di informazione che
essi possono fornire: non solo indicazioni cronologiche o che servano a determinare le aree
produttive, ma anche economiche e tecnologiche, tenendo sempre presenti quelli che risulteranno
essere gli indicatori culturali e sociali; perciò attenzione particolare sarà data anche allo studio delle
funzioni e a ciò che ci potrà suggerire per l'individuazione della cultura alimentare dell'epoca.
5-Metodo
Lo studio della ceramica si articolerà nel seguente modo:
• Siglatura
• Divisione per impasti attraverso analisi macroscopica
• Schedatura, utilizzando la scheda informatizzata del Dipartimento di Archeologia e Storia delle
Arti dell'Università di Siena, eventualmente arricchita di nuovi campi secondo necessità
• Disegno e vettorializzazione dei reperti selezionati (nel caso vengano rinvenute forme intere
verrà fatta una scansione direttamente con scanner 3D)
• Quantificazione percentuale dei reperti divisi per classi, impasti, morfologia
• Creazione di tavole cronotipologiche
• Confronti con materiale da altri contesti principalmente editi e, dove possibile, inediti
Dove sarà possibile accedere alla documentazione di scavo completa si opererà anche la
vettorializzazione delle piante di scavo.
Tutti i dati andranno a comporre un database relazionale in cui far confluire anche le notizie più
strettamente stratigrafiche.
Per la datazione delle US (anche al fine di definire la periodizzazione del matrix) verranno usati sia
metodi tradizionali che analisi al C14 (già in parte realizzate per tutti e tre gli scavi).
Tutte le informazioni utili potranno essere georeferenziate all'interno del GIS urbano.
6-Tempi della ricerca
Primo anno
Biblioteca magliabechiana:
• Siglatura e schedatura dei reperti ceramici
• Disegno dei reperti ceramici selezionati e loro vettorializzazione
• Quantificazione dei reperti fittili
• Informatizzazione schede US e USM
• Vettorializzazione delle piante di scavo
• Studio della sequenza stratigrafica
•
•
12
Acquisizione dei dati archeologici dello scavo di via de' Castellani
Acquisizione dei dati archeologici delle campagne passate di Palazzo Vecchio
Ad esempio sulla montagna pistoiese ancora fino a pochi anni fa si faceva uso di una specie di testelli per la cottura
dei necci, sorta di piadina a base di farina di castagne. Per un approccio etnografico in archeologia si veda
PEACOCK D. P. S., La ceramica romana tra archeologia e etnografia, Bari, 1998
Secondo anno
•
•
•
•
Acquisizione dei dati archeologici degli scavi più recenti di Palazzo Vecchio
Confronti fra i tre contesti
Creazione di tavole cronotipologiche delle forme e delle decorazioni delle varie classi ceramiche
Acquisizione e informatizzazione di dati provenienti dagli altri recuperi cittadini (compresa
siglatura e schedatura e disegno dei reperti)
Terzo anno
•
•
•
•
•
Ulteriore acquisizione e informatizzazione di dati provenienti dagli altri recuperi cittadini
(compresa siglatura e schedatura e disegno dei reperti)
Quantificazione dell'insieme dei reperti fittili
Incremento delle tavole cronotipologiche
Eventuale ricerca di archivio
Elaborazione finale dei dati
7-Bibliografia
Firenze. Storia, architettura, urbanistica, reperti mobili
AA.VV., Mensa e cucina nell’alto Medioevo e Medioevo (V-XIII sec.), Firenze, 1986
AA.VV., Tavola e dispensa nella Toscana dell’Umanesimo, Firenze, 1988
AMICI S., La ceramica nell’iconografia Toscana dal XII al XV secolo, in Atti del XXIX Convegno
Internazionale della Ceramica, Albisola, 1996, pp. 151-158
BALDI A., La ceramica comune nella Firenze medievale: lo scavo di via de’ Castellani, tesi di
laurea inedita in Archeologia Medievale, Università di Firenze, relatore prof. G.Vannini, a.a. 20022003
BRUTTINI J., Palazzo Vecchio (Firenze): indagini archeologiche 1997-98, tesi di laurea inedita in
Archeologia Medievale, Università di Siena, relatore prof. Riccardo Francovich, a.a. 2003-2004
BURGER J.E., Reperti degli scavi di S. Reparata. Notizie preliminari, “Archeologia Medievale”, II
1975, pp. 191-201
CAPECCHI C. (a cura di), Alle origini di Firenze. Dalla Preistoria alla città romana, Firenze 1996
CARDINI D., Ipotesi sulle fasi trasformative dalla formazione della cinta difensiva carolingia alla
sua sostituzione, in Il bel San Giovanni e Santa Maria del Fiore. Il Centro religioso di Firenze dal
Tardo Antico al Rinascimento, Firenze, 1996
CAROCCI G., Firenze scomparsa: ricordi storico-artistici, Firenze 1898
CAROCCI G., Il mercato vecchio di Firenze. Ricordi e curiosità di Storia dell’Arte, Firenze, 1884
CHERUBINI G., La Firenze di Santa Maria del Fiore, in La cattedrale e la città. Saggi sul duomo
di Frenze. Atti del VII centenario del duomo di Firenze, Firenze, 2001, pp. 27-37
CORA G., Storia della maiolica di Firenze e del Contado: secoli XIV e XV, vol. I-II, Firenze, 1973
CORINTI C., Degli avanzi del teatro di Firenze romana, “Atti della società Colombaria fiorentina”,
1925
CORINTI C., Firenze antica nei disegni di Corinto Corinti, “L’Universo”, 56 VI 1976
DAVIDSOHN R., Firenze ai tempi di Dante, Firenze, 1929
DAVIDSOHN R., Storia di Firenze, Firenze, 1962
DE MARINIS G., Archeologia post-classica a Firenze. La cultura materiale negli scavi urbani.
Catalogo della mostra, Offagna, 19 luglio 1997- 3 gennaio 1998, Loreto, 1997
DE MARINIS G., Archeologia urbana a Firenze: piazza della Signoria, in CAPECCHI G. (a cura
di), Alle origini di Firenze. Dalla Preistoria alla città romana, Firenze 1996, pp. 49-54
DE MARINIS G., Firenze, in Enciclopedia dell’Arte antica, II supplemento 1994, pp. 667-670
DE MARINIS G., VANNINI G., Firenze, “Studi e materiali” V, 1982
DE MARINIS G., BECATTINI M., Firenze ritrovata, “Archeologia Viva”, XIII 48 nov.-dic.1994,
pp. 40-57
DE MARINIS G., Florentia in: Firenze e Provincia, Guida TCI, Roma 1993
DE MARINIS G., Piazza della Signoria 1987: dossier, inedito
DE MARINIS G., Piazza della Signoria: il problema archeologico, in Gli scavi di piazza della
Signoria. Prospettive. Atti della tavola rotonda fra gli uomini di cultura fiorentini, Firenze, 1988,
pp. 5-22
DE MARINIS G., San Lorenzo. I dati archeologici, in San Lorenzo 393-1993. L’architettura, le
vicende della fabbrica, Firenze 1993, pp. 31 sgg.
DE MARINIS G., Scavi e scoperte, Firenze 1992
DE MARINIS G., Via Cavour, via de’ Gori, via della Colonna e via dei Pilastri, in Archeologia e
territorio, Firenze , 1985
DETTI E., DETTI T., Pianta del centro distrutto di Firenze, in Firenze scomparsa, Firenze 1970
FAINI E., Firenze fra fine secolo X e inizi XIII: economia e società, tesi di dottorato inedita in
Storia Medievale, Università di Firenze, relatore prof. Andrea Zorzi, 2002-2005
FANELLI G., Firenze, Firenze, 1980
FANELLI G., Firenze, architettura e città, Firenze 1991
FRANCOVICH R., Firenze, in Storia d’Italia, 6, Atlante, Torino, 1976, pp. 303-315
FRANCOVICH R., VANNINI G., Saggio di scavo nell’area absidale esterna di S. Miniato al
Monte di Firenze, “Archeologia Medievale”,IV 1977, 213-226
FREY K., Pianta di Firenze alla fine del XII sec. in: Die Loggia dei Lanzi zu Florenz : eine
quellenkritische Untersuchung Berlin - 1885
GABBA E., Commento a Floro, II 9, 27-28, “Studi classici e orientali”, XIX-XX, 1970-71, pp.
461-464
GALLI E., Dove sorse il “bel San Giovanni”, “Rivista d’Arte”, 1916, pp. 36-37
GALLI E., Scoperte archeologiche nell’area del Nuovo Palazzo delle Poste in Firenze, “Arte e
Storia” 36 1917, pp. 235-245
GASPERI CAMPANI E., Firenze. Scoperte archeologiche fatte durante i lavori stradali dell’anno
1926, Firenze, 1927
GASPERI CAMPANI E., Firenze. Scoperte archeologiche nella città e nel suburbio, Firenze, 1929
GUIDONI GUIDI G., Notizie preliminari su alcuni ritrovamenti effettuati a Firenze: piazza della
Libertà-viale Spartaco Lavagnini; la Fortezza da Basso, “Archeologia Medievale” XV 1988, pp.
407-415
HARDIE C., The origin and plan of Roman Florence, “The Journal of Roman Studies”, 55, 1965,
pp. 122-140
Il Centro di Firenze. Studi storici e ricordi artistici pubblicati a cura della Commissione Storico-
artistica Comunale, Firenze, 1900
LOPES PEGNA M., Firenze dalle Origini al Medioevo, Firenze 1962
LOPES PEGNA M., Le più antiche chiese di Firenze, Firenze, 1971
MACCI L., ORGERA V., Architettura e civiltà delle torri, Firenze, 1994
MAETZKE GA., Contributi per la conoscenza della ceramica medievale delle Marche, “Rivista di
studi marchigiani”, I, 1, 1978, pp.85-117
MAETZKE GA., Metodi e problemi dell’analisi delle fonti archeologiche, “Archeologia
Medievale”, VIII, 1981, pp. 9-23
MAETZKE GA., Vasi medievali dal centro di Firenze, in Studi sul Medioevo cristiano offerti a
Raffaello Morghen, I, Roma, 1974, pp. 475-497 e tavv. I-IX
MAETZKE G., Considerazione sugli scavi in piazza del Duomo di Firenze, in AA.VV., scritti di
Storia dell’Arte in onore di Ugo Procacci, Milano 1977, pp. 47-49
MAETZKE G., Firenze. Scavi nella zona di via Por Santa Maria, “Notiziario degli scavi”, 1948.
MAETZKE G., Florentia, Regio VII, Etruria. Roma 1941
MAETZKE G., Gli scavi di piazza della Signoria a Firenze, “Prospettiva” III, 1975, pp. 64-66
MAETZKE G., Ricerche sulla topografia fiorentina nel periodo delle guerre goto-bizantine, in Atti
della Accademia nazionale dei Lincei,, serie VIII, rendiconti, volume III, fascicolo 3-4, Roma 1948,
pp. 97-112
MAETZKE G., Testimonianze romane e medievali negli scavi degli anni cinquanta, in TROTTA
G., Gli antichi chiassi fra Ponte Vecchio e S. Trinita, Firenze, 1992, pp. 101-113
MALESPINI R. e G., Storia fiorentina, Livorno, 1830
MAZZI C., La mensa dei priori di Firenze nel secolo XIV, “Archivio Storico” XX, 1897, 208, pp.
339-343
MILANI L. A., Scavi di Mercato Vecchio, “Atti Reale Accademia dei Lincei”, s. IV,3, 1887,
pp.128-133
MINTO A., Scoperte archeologiche in lavori stradali ed edilizi nel centro della città, Firenze, 1926
MIRANDOLA R., Firenze, in GELICHI S., Archeologia urbana in Toscana: la città
altomedievale, Firenze, 1999, pp. 59-72
MORI A., BOFFITO G., Firenze nelle vedute e piante. Studio storico, topografico, cartografico,
Firenze, 1926
Nuova guida della città di Firenze, Firenze, 1838
OTTOKAR N., Criteri d'ordine,di regolarità e di organizzazione nell'urbanistica e in genere nella
vita fiorentina dei secoli XIII-XIV, in Studi comunali e fiorentini, Firenze, 1948
Pianta di Firenze, Torino, 1865
PLESNER I., L’emigrazione dalla campagna alla città libera di Firenze nel XIII secolo, Firenze,
1979
RISTORI G.B., Alcune notizie sul palazzo del vescovo fiorentino, “Archivio Storico Italiano”,18
1896, pp. 58
SCAMPOLI E., Fra Scheraggio e Altafronte: analisi di un area urbana campione per un GIS
archeologico di Firenze Medievale, tesi di laurea, Università di Firenze, relatore prof. G. Vannini,
a.a. 2002-2003
SCHIAPARELLI A., La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV, Firenze, 1983 (1°ed. Fi
1908)
SFRAMELI M., Il centro di Firenze restituito, Firenze, 1989
Stradario storico e amministrativo della città e del comune di Firenze, Firenze 1913
SZNURA F., L’espansione urbana di Firenze nel Duecento, Firenze, 1975
VANNI DESIDERI A., Cucina e mensa tra medioevo e rinascimento: il contributo delle fonti
archeologiche, in AA.VV., Tavola e dispensa nella Toscana dell’Umanesimo, Firenze, 1988, pp.
24-25
VANNINI G., Il vasellame da mensa: una lettura archeologica, in SEIDEL M., Ambrogio
Lorenzetti cronista nuziale, Torino, 1977, pp.245-261
VANNINI G., La formazione della topografia urbana di Firenze medievale, tesi di laurea,
Università di Firenze, a.a.1974, relatore prof. E. Conti
VANNINI G., Le mura com’erano, “Archeologia Viva”, II 11 dic. 1983, pp.32-45
VANNINI G., Un problema topografico alle origini della formazione di Firenze comunale :
S.Maria Fereleuba, in Scritti di Storia dell'arte in onore di Ugo Procacci, Milano, 1977, pp. 51-61
VILLANI G., Cronica, Torino, 1979
Confronti da contesti extra-fiorentini
AA.VV., Ceramiche medievali dall’Umbria, Firenze, 1989
AA.VV., Montelucci, uno scavo una mostra (Catalogo della mostra settembre-ottobre 1985),
Firenze, 1985
ABELA E., Ceramica dipinta in rosso, in BRUNI S. (a cura di), Pisa. Piazza Dante: uno spaccato
della storia pisana. La campagna di scavo 1991, Pontedera, 1993, pp. 413-418
ABELA E., BERTI G., Pisa. I commerci fra X e XIII secolo alla luce dei rinvenimenti ceramici, in
GELICHI S. (a cura di), Ceramiche città e commerci nell’Italia tardomedievale, Mantova, 1998
ALBERTI A., Ceramiche medievali acrome: forme aperte, in BRUNI S. (a cura di),
Pisa. Piazza Dante: uno spaccato della storia pisana. La campagna di scavo 1991,
Pontedera (PI), 1993, pp. 525-534
ALESSI D., BONET P., SPINESI P., Vasellame da fuoco privo di rivestimento: forme chiuse, in
BRUNI S: (a cura di), Pisa. Piazza Dante: uno spaccato della storia pisana. La campagna di scavo
1991, Pontedera (PI), 1993, pp.427-444.
ALIPRANDI G., MILANESE M., La ceramica europea. Introduzione alla tecnologia, alla storia
all’arte, Genova, 1986
BERNAL CASASOLA D., GUIGGI B., SANGRISO G.,, Vasellame da fuoco privo di
rivestimento: forma aperte, in BRUNI S. (a cura di), Pisa. Piazza Dante. Uno spaccato della storia
pisana. La campagna di scavo 1991, Pontedera (PI), 1993, pp. 445-473
BIANCHI G., BOLDRINI E., DE LUCA D., Indagine archeologica a Rocchette Pannocchieschi
(GR). Rapporto preliminare, “Archeologia Medievale”, XXI, 1994, pp. 251-268
BIANCHI G. et ALII, Prime indagini a Castel di Pietra (Gavorrano-GR): le campagne 1997-1998,
“Archeologia Medievale”, XXVI, 1999, pp. 151-170
BLAKE H., Descrizione provvisoria delle ceramiche assisiane e discussione sulla maiolica
arcaica, in Atti del IV Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola, 1971, pp. 363-391
BLAKE H., La ceramica medievale di Assisi, in Ceramiche medievali dell’Umbria: Assisi, Orvieto,
Todi (catalogo della mostra di Spoleto), Firenze, 1981, pp. 15-33
BROGIOLO G.P., GELICHI S., La ceramica grezza medievale nella pianura Padana, in La
ceramica medievale del Mediterraneo occidentale, Atti del III Congresso Internazionale (SienaFaenza, 8-13 ottobre 1984), Firenze, 1986, pp.293-31
CIAMPOLTRINI G., Città “frammentate” e città-fortezza. Storie urbane della Toscana centrosettentrionale fra Teodosio e Carlo Magno., in FRANCOVICH R., NOYE’ G., La storia dell’alto
medioevo (VI-X sec.) alla luce dell’archeologia, Atti del convegno internazionale, Siena 2-6
dicembre 1992, Firenze, 1994, pp. 615-633
CUTERI F.A., Il paiolo in ceramica acroma grezza e la sua diffusione nella Toscana Medievale,
“Rassegna di Archeologia” 11, 1993, pp. 326-347
DE MARINIS G., Un piccolo “castrum” altomedievale presso Pomino in Val di Sieve,
“Archeologia Medievale”, IV, pp. 275-288
FOSSATI S., MANNONI T., Gli strumenti della cucina e della mensa in base ai reperti
archeologici, “Archeologia Medievale”,VIII, 1981, pp. 409-420
FRANCOVICH R. et ALII, I saggi archeologici nel Palazzo Pretorio in Prato. 1976-77, Firenze,
1978
FRANCOVICH R., VALENTI M., La ceramica d’uso comune in Toscana tra V-X secolo. Il
passaggio tra età tardoantica e altomedievale, in La cèramique Médiévale en Méditerranée, Actes
du VI congrès de l’Aiecm 2, Aix-en-Provance 13-18 novembre 1995, Aix en Provance, 1997, pp.
129-137
FRANCOVICH R., La ceramica medievale a Siena e nella Toscana meridionale (secc. XIV-XV).
Materiali per una tipologia, Firenze, 1982
FRANCOVICH R., GELICHI S., La ceramica medievale nelle raccolte del museo medievale e
moderno di Arezzo, Firenze 1983
FRANCOVICH R., VANNINI G., Le ceramiche medievali del museo civico di Fiesole, Firenze,
1989
FRANCOVICH R., Per la storia dell’insediamento mugellano: il caso di Ascianello, “Archeologia
Medievale” I 1974, pp.57-79
FRANCOVICH R., Rivisitando il museo archeologico di Fiesole: in margine ad alcune ceramiche
di epoca longobarda, in Studi di Antichità in onore di Guglielmo Maetzke, Firenze,1984, pp. 617628
FRANCOVICH R., PARENTI R. (a cura di), Rocca San Silvestro e Campiglia. Prime indagini
archeologiche, Firenze, 1987
FRANCOVICH R., VANNINI G., S. Salvatore a Vaiano: saggi di uno scavo in una badia del
territorio pratese, “Archeologia Medievale”,III, 1976, pp. 55-138
GARDELLI G., Cultura materiale nel Montefeltro: la ceramica dal medioevo al ‘700, in
ANSELMI S. (a cura di), La montagna tra Toscana e Marche. Ambiente, territorio, cultura, società
dal medioevo al XIX secolo, Milano, 1985.
GARDELLI G., GORICCHI R., ODONE P., I tipi ceramici usati a Genova dai Fieschi nei secoli
XIII-XIV, in Atti del V Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola, 1972, pp.29-46
GARDELLI G., Pennabilli nel Montefeltro: ceramica da fuoco e contenitori dal medioevo ai giorni
nostri, Pesaro, 1984
GELICHI S. (a cura di), Ceramiche città e commerci nell’Italia tardomedievale, Mantova, 1998
GELICHI S., Studi sulla ceramica medievale riminese. 2. Il complesso dell’ex Hotel Commercio,
“Archeologia Medievale”, XIII, 1986, pp.117-172
GRASSI C., Parole e strumenti del mondo contadino. Recipienti tradizionali per cuocere le
vivande in Storia d’Italia, 6, Atlante, Torino, 1976, pp.476-478
GRASSI F., Produzione e circolazione delle olle in acroma grezza modellate a “tornio lento” tra
la fine dell’XI e la prima metà del XV secolo nella Toscana meridionale, “Archeologia Medievale”
XXV, 1998, pp. 335-343
LUZZATI M., Note di metrologia pisana, “Bollettino storico pisano”, XXXI-XXXII 1962-63, pp.
191-220
MANNONI L. e T., Per una storia regionale della cultura materiale: i recipienti in Liguria, in T.
Mannoni, Archeologia delle tecniche produttive, ESCUM 1994, pp.179-191
MANNONI T., MAGI M.G., Alcuni caratteri tecnici di ceramiche liguri d’uso comune, in Atti del
X Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola 1977, pp. 43-65
MANNONI T., A medieval glasshouse in the Genovese Appennines, Italy, “Medieval Archeology”,
XVI (1972)
MANNONI T., GIANNICHEDDA E., Archeologia della produzione, Torino, 1996
MANNONI T., I materiali e le tecniche tra produzione e consumo, in: Atti del XXVIII Convegno
Internazionale della Ceramica, Albisola 1995, pp. 9-13
MANNONI T., Il “testo” e la sua diffusione nella Liguria di Levante, “Bollettino linguistico”,
XVII 1/2 1965, pp. 49-64
MANNONI T., La ceramica d’uso comune in Liguria prima del XIX secolo, in Atti del III
Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola 1970, Genova, 1971, pp. 297-336
MANNONI T., La ceramica in Liguria dal secolo VI al secolo XVI, in Atti della società di Storia
ligure di Storia Patria, n.s. VIII (LXXXII), 1968, II, pp. 213
MANNONI T., La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, in FRANCOVICH R. (a cura di),
Archeologia e storia del medioevo italiano, Roma, 1987, pp.115-130
MANNONI T., Repertorio di manufatti funzionali, “Notiziario di Archeologia Medievale”, 44,
Novembre 1986, pp. 19-21
MAZZI M. S., Arredi e masserizie della casa rurale nelle campagne fiorentine del XV secolo,
“Archeologia Medievale”, VI, 1980, pp.275-288
MAZZI M. S., RAVEGGI S., Gli uomini e le cose nelle campagne fiorentine del Quattrocento,
Firenze, 1983
MAZZI M. S., RAVEGGI S., Masserizie contadine nella prima metà del Quattrocento: alcuni
esempi del territorio fiorentino e pistoiese, in Atti del Convegno su Civiltà ed economia agricola in
Toscana nei secoli XIII-XV (Pistoia, aprile 1977), 1981, pp.169-197
MAZZUCCATO O., Ceramiche medioevali nell’edilizia laziale, in Atti del III Convegno
Internazionale della Ceramica, Albisola 1970, pp. 337-370
MAZZUCCATO O., La ceramica laziale dei secoli XI-XII, Roma 1976, pp. 63-79, pp. 63-79
MAZZUCCATO O., La ceramica medioevale da fuoco nel Lazio, in Atti del IX Convegno
Internazionale della Ceramica, Albisola, 1976, pp. 63-79
MENCHELLI S., Vasellame privo di rivestimento per usi vari: forme chiuse, in BRUNI S. (a cura
di), Pisa. Piazza Dante. Uno spaccato della storia pisana. La campagna di scavo 1991, Pontedera
(PI), 1993, pp. 473-524
MERCANDO L., Matelica (Macerata). Rinvenimenti di età gallica e di età medievale, “Notiziario
di scavi”, XXIV, 1970, pp.394-435
MILANESE M., VANNINI G., Fonti archeologiche sul commercio tardomedievale nelle aree di
Lucca e Pistoia, in GELICHI S. (a cura di), Ceramiche città e commerci nell’Italia tardomedievale,
Mantova, 1998, pp. 35-48
NEPOTI S., Manufatti d’uso domestico, “Archeologia Medievale” X, 1983
NICOSIA F., La prima campagna di scavo ad Ascianello, , “Archeologia Medievale” I 1974, pp.
81-90
PALUMBO G., Un nuovo gruppo di ceramiche medievali assisiane, in Atti del IV Convegno
Internazionale della Ceramica, Albisola 1971, pp. 329-362
PALUMBO G., Vasi medievali ad Assisi, “Faenza”, 57 1971.
PAROLI L., SAGUì L. (a cura di), L’esedra della Crypta Balbi nel medioevo (XI-XV secolo),
Firenze, 1990
PAROLI L., SAGUì L., Scavi sul colle di Pionta: i materiali in Arezzo e il suo territorio nell’alto
medioevo, in Atti del del Convegno (Arezzo, casa del Tetrarca, 22-23 ottobre 1983), Cortona (AR),
1994, pp. 157
REDI F. (a cura di), Medioevo vissuto. Primi dati sulla cultura materiale del castello di
Ripafratta. I reperti dello scavo, Pisa, 1990
REGGI G.L., Vasellame medievale da cucina, “Bollettino Musei Ferraresi”, 1972, pp. 227-240
RENZI RIZZO C., Contenitori, in REDI F. 1990(a cura di), Medioevo vissuto. Primi
dati sulla cultura materiale del castello di Ripafratta. I reperti dello scavo, Pisa, 1990,
p. 40 e ss.
RENZI RIZZO C., Recipienti da cucina. Secoli X-XIX, in REDI F.(a cura di), Medioevo vissuto.
Primi dati sulla cultura materiale del castello di Ripafratta. I reperti dello scavo, Pisa, 1990,
pp.31-39
RONCAGLIA G., La ceramica grezza medievale in un insediamento del contado senese, in Il
progetto Montarrenti (SI). Relazione preliminare 1985, “Archeologia Medievale”, XIII, 1986,
pp.267-275
RONCAGLIA G., Un inventario di beni mobili dalla chiesa plebana di S. Maria dell’Impruneta
(aprile 1432), “Rivista d’Arte”; XXXVIII, S. IV, vol. VII, 1986, pp. 277-286
SIVIERO G.B. (a cura di), Il ritrovamento di Torretta. Per uno studio della ceramica padana,
Venezia, 1986
SIVIERO G.B., Ceramica dal XIII al XVII secolo, da collezioni pubbliche e private in Este, Rovigo
1975
SIVIERO G.B., Ceramica medievale non invetriata della Val Padana, “Padusa”, X, 3-4, 1974,
pp.89-105
SIVIERO G.B., Ceramica medievale veneta di uso domestico, in Atti del IX Convegno
Internazionale della Ceramica, Albisola 1976, pp. 83-92
SIVIERO G.B., Nuovi rinvenimenti nel Veneto di ceramica medievale veneta, in Atti del X
Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola 1977, pp. 111-117
SZNURA F. 1988, Le città toscane nel XIV secolo. Aspetti edilizi e urbanistici, in GENSINI S. (a
cura di), La Toscana nel secolo XIV. Caratteri di una civiltà regionale, Pisa, 1988, pp. 385-402
TANGHERONI M., Fonti e problemi della storia del commercio mediterraneo nei secoli XI-XIV,
in GELICHI S. (a cura di), Ceramiche città e commerci nell’Italia tardomedievale, Mantova, 1998,
pp. 11-21
VANNINI G. (a cura di), Il castello di Porciano in Casentino. Storia e archeologia, Firenze, 1987
VANNINI G. (a cura di), L’antico palazzo dei vescovi a Pistoia. I documenti archeologici, Firenze
1987
VANNINI G. (a cura di), L’antico palazzo dei vescovi a Pistoia. Indagini archeologiche, Firenze
1985
VANNINI G., Dicomano. Mostra documentaria-archeologica del territorio, “N.A.M.”, giugno
1976
VANNINI G., Firenze, Prato, Pistoia. Aspetti di produzione e consumo della ceramica nel
mediovaldarno medievale, in BOJANI G.C. (a cura di), Ceramica Toscana dal Medioevo al XVIII
secolo, Monte S. Savino, 1990, pp. 23-88
VANNINI G., Scavi nell’area antistante il castello dell’Imperatore. Notizie preliminari, in Il
castello dell’Imperatore a Prato, Prato, 1975, pp.26-29
VANNINI G., Stratigrafia e reperti ceramici del “castrum” di Ascianello, “Archeologia
Medievale” I 1974, pp. 91-110
VEGAS M., Ceramica comùn del Mediterraneo occidental, Barcelona, 1983
WHITEHOUSE D., The pottery, in M. MALLET-D. WHITEHOUSE, Castel Porciano: An
abandoned Medieval Village of the Roman Compagne, “Paper of the British School at Rome”, 35
1967, pp. 113-146
Documenti
CAGGESE R. (a cura di...per il comune di Firenze), Statuti della repubblica fiorentina, vol. I,
Statuto del capitano del popolo degli anni 1322-1325. Firenze, 1910
CAGGESE R. (a cura di...per il comune di Firenze), Statuti della repubblica fiorentina, vol. II,
Statuto del Podestà, anno 1325, Firenze, 1921
CASTELLANI A.(a cura di), Nuovi testi fiorentini del Duegento, Firenze, 1952
CIAPPELLI G., Una famiglia e le sue ricordanze. I Castellani di Firenze nel tre-quattrocento, Città
di Castello (PG), 1995
DAVIDSOHN R., Forschungen zur Geschichte von Florenz, Berlino, 1885
PAMPALONI G. (a cura di), Firenze al tempo di Dante: documenti sull’urbanistica fiorentina,
Firenze, 1973
SANTINI D. (a cura di), Documenti dell’antica costituzione del Comune di Firenze, Firenze, 1895;
Appendice, Firenze, 1952
SCHIAFFINI A. (a cura di), Testi fiorentini del Dugento e dei primi delTrecento, Firenze, 1954
SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA TOSCANA, Archivi dell'aristocrazia fiorentina :
mostra di documenti privati restaurati a cura della Sovrintendenza archivistica per la Toscana tra
il 1977 e il 1989 : Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 19 ottobre-9 dicembre 1989, Firenze,
1989
Alimentazione
BARKER G., Studi sulla fauna e l’economia medievale in Italia, “Archeologia Medievale”, VIII,
1981, pp. 59-70
BARKER G., WHEELER A., Informazioni sull'economia medievale e post-medievale di Pavia, le
ossa dello scavo, in WARD PERKINS B., et alii, Scavi nella Torre Civica di Pavia, “Archeologia
Medievale”, V, 1978, pp. 437-451
CARTLEDGE J., Le ossa animali dell’area sud del chiostro di San Silvestro a Genova, in BLAKE
H. et alii, Papers in Italian Archaeology I, the Lancaster Seminar, pp. 358-361
D’ERRICO F., GIACOBINI G., VILETTE P., Studio dei resti faunistici, in Indagine archeologica
al “Palazzo Duecentesco” antico ospedale di Sant’Andrea in Vercelli, “Quaderni della
Soprintendenza Archeologica del Piemonte”, 3, Torino, 1984, pp. 205-216
DE LA RONCIERE CH. M., Alimentation et ravitaillement à Florence au XIV siècle, “Archeologia
Medievale”, VIII 1981, pp. 183-192
FACCIOLI E. (a cura di), Arte della cucina. Libri di ricette, testi sopra lo scalco, il trincante e i
vini, dal XIV al XIX secolo, Milano, 1966
FACCIOLI E., La cucina, in Storia d’Italia V, I documenti, Torino 1973, pp. 981-1030
FACCIOLI E., Le fonti letterarie della storia dell’alimentazione nel Basso Medioevo, “Archeologia
Medievale”, VIII 1981, pp. 71-82
FLANDRIN J. L., REDON O., Les livres de cuisine italiens des XIV et XV siècles, “Archeologia
Medievale”, VIII 1981, pp. 393-408
GINATEMPO M., Per la storia degli ecosistemi e dell’alimentazione medievale: recenti studi di
archeozoologia in Italia, “Archeologia Medievale”, XI 1984, pp. 35-61
Libro della cocina, in FACCIOLI E. (a cura di), Arte della cucina. Libri di ricette, testi sopra lo
scalco, il trincante e i vini, dal XIV al XIX secolo, Milano, 1966
MAZZI M. S., Consumi alimentari e malattie nel basso medioevo, “Archeologia Medievale”, VIII
1981, pp. 321-336
MAZZI M. S., Note per una storia dell’alimentazione nell’Italia medievale, in Studi di storia
medievale e moderna per Ernesto Sestan, Firenze 1980, I, pp.57-102
MONTANARI M., Storia, alimentazione e storia dell’alimentazione: le fonti scritte altomedievali,
“Archeologia Medievale”, VIII 1981, pp. 25-37
NEPOTI FRESCURA S., Cucina e ceramica nei ricettari dei secoli XIV-XVII, in Atti del IX
Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola 1976, pp.129-146
NIGRO G., Gli uomini dell'irco. Indagine sui consumi di carne nel basso Medioevo. Prato alla fine
del '300, 1983, Firenze
NIGRO G., GRIECO A. J. (a cura di), Et coquatur ponendo. Cultura della cucina e della tavola in
Europa tra medioevo ed età moderna, Prato, 1996
PINI A. I., Alimentazione, trasporti, fiscalità: i “containers” medievali, “Archeologia Medievale”,
VIII 1981, pp. 173-182
PINTO G., Le fonti documentarie bassomedievali, “Archeologia Medievale”, VIII, 1981, pp. 39-58
Problemi di storia dell’alimentazione nell’Italia Medievale (Modena 28-30 novembre 1980). Atti
del Convegno, “Archeologia Medievale”, VIII
REDON O., A tavola nel medioevo con centocinquanta ricette dalla Francia e dall’Italia, Roma,
2001
ZAZZERI R. (a cura di), Ci destinò l'abate. Ospiti e cucina nel monastero di Santa Trinita. Firenze,
1360-1363, Firenze, 2003
Antropologia dello spazio e del potere
AA.VV., 1993-2003. Uffizi: oltre la facciata, Firenze, 2003
ARNHEIM R., Il potere del centro, Torino, 1984
REMOTTI F., SCARDUELLI P., FABIETTI U., Centri, ritualità, potere: significati
antropologici dello spazio, Bologna, 1989
ROSSETTI G. (a cura di), Forme di potere e struttura sociale in italia nel medioevo, Bologna,
1977
ROSSETTI G. (a cura di), Spazio, società potere nell’italia dei comuni, Napoli, 1986
ROSSETTI G., Civiltà urbana e sistema dei rapporti nell'Europa del Medioevo, in ROSSETTI G.
(a cura di), Spazio, società potere nell’italia dei comuni, Napoli, 1986, pp. 305-319
SZABÒ T., Il controllo dello spazio e la genesi della rete viaria comunale nel Medioevo, in
ROSSETTI G. (a cura di), Spazio, società potere nell’italia dei comuni, Napoli, 1986, pp. 27-36
Altro
CUOMO DI CAPRIO N., La ceramica in archeologia. Antiche tecniche di lavorazione e moderne
tecniche d’indagine, Roma, 1985
PEACOCK D. P. S., La ceramica romana tra archeologia e etnografia, Bari, 1998