La medicina è meglio del miele Dimostriamo con l`esempio la forza
Transcript
La medicina è meglio del miele Dimostriamo con l`esempio la forza
GIOVANI A MILANINO IL FUGGI FUGGI DAI LUOGHI DI FEDE IMPONE UNA RIFLESSIONE La medicina è meglio del miele Dimostriamo con l’esempio la forza dell’essere Cristiani Sfogliando “La Scossa” del mese di Maggio sono rimasto colpito dallo spunto di riflessione proposto “Giovani a Milanino”. Non è stato facile espormi in prima persona, ma, poiché sono particolarmente interessato all’argomento, ho trovato il coraggio necessario. Sottolineo che le mie sono esclusivamente considerazioni personali: non ho mai seguito studi sociologici e quindi potrei anche sostenere tesi scientificamente errate. Osservando la realtà di Milanino è evidente l’assenza di un punto di aggregazione per i giovani. Capita spesso di vedere gruppi di giovani (in gergo “compagnie”) che si ritrovano in alcuni luoghi della nostra cittadina, ma la sera, e in particolare il sabato, si dirigono verso centri più grandi dove trovano luoghi di svago. La cosa è del tutto naturale: è improponibile che la piccola realtà del nostro comune possa competere con veri e propri “paesi dei balocchi” dislocati nelle periferie del capoluogo. L’esodo non è dettato dall’insofferenza per il proprio domicilio, ma dal dato oggettivo che Milanino non offre (e nemmeno potrebbe offrire) di meglio dei vicini paesi più grandi e più attrezzati. A volte la ricerca del divertimento può condurre a situazioni di vero e proprio disagio. Il tanto stigmatizzato “disagio giovanile”, può essere ricondotto, nella stragrande maggioranza dei casi, alla ricerca senza freni dello svago; la droga, e di conseguenza la delinquenza, ne sono le più evidenti manifestazioni. Nelle discoteche capita, purtroppo, di vedere gente con occhi fuori dal normale: osservano un punto fisso all’infinito e sembrano non avere alcun riflesso. È l’effetto delle famose pasticche. Ne esistono di diversi tipi, ma il motivo per cui si assumono rimane sempre lo stesso: si vuole “sballare”. Da ciò una serie di eventi che mettono i giovani in situazioni tragiche: basti pensare all’impressionante numero di morti sulle strade dovuto alla guida in stato di ebbrezza. Dinanzi ad una situazione che pare catastrofica, spesso i giovani vengono giudicati dal mondo adulto in modo piuttosto ingiusto. Tralasciando il coro di coloro mai stati giovani che non fanno altro che appellarsi al grido di antica memoria o tempora o mores!, capita di sentir dire, anche dalle persone più mentalmente aperte, che la società che si va a formare è priva di valori, priva di cultura, priva di umanità. Ma si può veramente pensare alla morte della civiltà? Certo, lo spettacolo che danno i giovani che fanno notizia è agghiacciante, ma si sa: fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Ciò che suscita preoccupazione è il fuggi, fuggi generale dai luoghi di fede. Le nostre chiese stanno sempre più invecchiando. Ma dove le cause di ciò? Alcuni sostengono che i giovani non vanno più in Chiesa perché la dottrina cristiana è scomoda. La cosa è sicuramente vera pur essendo una delle cause minori. Mi capita spesso di parlare con i miei amici (la maggior parte odia il fumo delle candele) riguardo l’esistenza o meno di Dio. La cosa sorprendente è che chi crede maggiormente nell’esistenza di Dio non mette piede in chiesa. Perché? I motivi, come al solito, sono tanti, ma quello che emerge è il fatto che la Chiesa, secondo queste persone, è un luogo per bambini e per bigotti. Ciò impone una riflessione! Spesso ci si preoccupa in modo ossessivo dei bambini: si cerca di mettere il miele sulla Disagio Giovanile: tazza per far “ARIA FRITTA o REALTÀ?” bere una E’ un disagio subìto o provocato? medicina amara (che Quali le responsabilità della società poi non lo è e quali quelle dei singoli giovani…? eccessivamente) facendo così prevalere il gusto del miele al gusto vero della medicina. Il risultato è che quando la medicina si rivela tale si preferisce prendere il miele e non bere il resto. Tutto ciò per dire che non è corretto presentare tutto come un gioco. È chiaro che non si può aprire con un bambino una disputa sulle virtù teologali, ma non si può nemmeno sminuire il potente valore dell’insegnamento evangelico. Il bambino quando cresce e si sente già adulto, si rende conto che il messaggio non è più adatto a lui, che la Chiesa era una succursale delle elementari e, se si è fortunati, delle medie. I nostri oratori cercano di scimmiottare luoghi di svago alla moda: ma come si può pensare che tali ambienti, dove spesso mancano fondi, possano competere con strutture create ad hoc? Piuttosto facciamo una prova: iniziamo tutti a far gustare la vera dottrina, a dimostrare, con l’esempio, la forza vitale che nasce dall’essere cristiani, la capacità di accettare le gioie e soprattutto le prove della vita utilizzando come forza l’insegnamento di Cristo. Ciò non vuol dire diventare Fede e Chiesa: “TUTTI EDUCATI, noiosi e bacchettoni, ma solo più inTANTI SPARITI” teressati alla medicina che al miele. Quale è la fede dei giovani? La stragrande Chiudiamo le stalle: forse non sono maggioranza di loro non ha più riferimento ancora scappati tutti i buoi. Gianluca Polastri alcuno nella Chiesa. Perché? n. 4 - dicembre 2002 5