Itinerari Una giornata nel piccolo paese, ricco di storia ma con le
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Itinerari Una giornata nel piccolo paese, ricco di storia ma con le
16 Lunedì 17 agosto 2015 [email protected] Itinerari Una giornata nel piccolo paese, ricco di storia ma con le immancabili pale eoliche A spasso tra le vie di Forenza con l’archeologa di VITANTONIO IACOVIELLO* QUANDO ho chiesto al mio nipotino Filippo se gli era piaciuta la gita a Forenza, lui, 4 anni, ha risposto che era stato tutto bello, ma che Gesù non gli era piaciuto...”. Non voglio che sia morto”, ha spiegato. Il Crocifisso ligneo esposto nel Convento di S.Maria delle Stella in effetti turba anche gli adulti per il verismo delle tre espressioni che offre da differenti punti di vista: sorridente, sofferente ed agonizzante. Eravamo arrivati a Forenza nel pomeriggio, trovandovi il fresco dei suoi 800 metri, qualche goccia di piacevole pioggia e, ad attenderci, Isabella Marchetta, giovane e bella archeologa materana e Franco Mastrandrea, ex sindaco e guida d’eccezione. Prima ancora, a pochi chilometri dal bel paesino arroccato come tutti i centri lucani, eravamo stati accolti da selve di pale eoliche che segnavano dapprima i colli circostanti, poi, una di queste, la piana del paese tagliandone in due la bella vista ed infine altre selve ad incorniciare tutto l’abitato. Poi, la passeggiata fra i vicoli e le stradine è stata piacevole anche per gli altri nipotini Alessandro e Riccardo, di nove ed otto anni, molto attenti alle spiegazioni di Isabella e Franco, il quale mostrava man mano le tracce del passaggio dal medioevo agli aragonesi, visibili nell’architettura dei palazzi e delle chiese. Come per tutta la Lucania, sorridente ed accogliente la popolazione, dall’anziana donna che offre caramelle a Filippo alla giovane signora che ci accoglie nel suo antico palazzo per darci scampo alla brevissima pioggia. Ma i nipotini erano venuti per i cavalli ed io per i palmenti (non c’è stato tem- po...) e per il rudere della chiesa di S. Maria degli Armeni e dunque, ripromettendoci di tornare per visitare altri monumenti, ci siamo avviati verso la “chiesa senza tetto” (così Isabella per incuriosire i bambini) e l’agriturismo “dei cavalli”. Anche qui, teste di pale affacciate sui box dei cavalli e la solita pala spacca paese che stavolta segnava la vista del rudere vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Paesaggistici. Per il resto, la chiesa senza tetto affascina ed incuriosisce anche per gli aspetti non ancora risolti della sua storia, raccontata da Isabella, che ci dice come la chiesa dovesse essere un tempo ricca di affreschi come l’unico rimastoci, se pure mangiato dal tempo. L’archeologa descrive anche l’emozione provata quando ha scoperto l’affresco a me, a Riccardo ed a Marcello, figlio di Franco, gli unici ad averla accompagnata giù nella valle. Tornati su, i proprietari dell’agriturismo, dopo il giro su magnifici cavalli, fra i quali la coloratissima altezzosa Rose, ci accolgono nella sala da pranzo con volta a botte e ci colmano di delizie. Ma Forenza è tanto altro. Quando ci andrete dedicatele l’intera giornata e non dimenticate di assicurarvi la compagnia di Franco ed Isabella e di prenotare se volete ristorarvi. *Presidente sezione Italia Nostra del Vulture Alto Bradano