Verbale riunione del 19/05/2012
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Verbale riunione del 19/05/2012
ASSOCIAZIONE e COMITATO GENITORI ISTITUTO SUPERIORE “G. FALCONE” Via Dunant, 1 – 24128 Bergamo E-Mail [email protected] ccp 000016012247 - CIN H - ABI 07601 - CAB 11100 IBAN: IT 19 H 07601 11100 000016012247 VERBALE RIUNIONE COMITATO/ASSOCIAZIONE GENITORI DEL GIORNO 19.05.2011 Sabato 19.05.2011, nell’Aula Magna dell’Istituto “G. Falcone” di Bergamo, si è tenuta l’ultima riunione del Comitato/Associazione dei genitori per l’anno scolastico 2011-2012. Oltre ad alcuni componenti del direttivo, erano presenti circa quindici genitori. La mattinata é stata impegnata, quasi interamente, da due interventi di esperti che durante l’anno scolastico hanno tenuto corsi di formazione per le classi prime e seconde. Dopo una breve presentazione il presidente del Consiglio d’Istituto sig. Ghislandi, informando che la prof.ssa Bonasio, referente dei progetti relativi alla salute, è assente per motivi di salute ed esprimendo per lei auguri di pronta guarigione, introduce le esperte che hanno tenuto il corso di “Educazione all’Affettività” nelle classi seconde: le ostetriche Vanotti Mary e Migliorini Irene e le psicologhe Agliardi Marianna e Biffignardi Federica. Vanotti Mary e Migliorini Irene lavorano presso il Consultorio e da diversi anni collaborano con il nostro liceo. L’intervento fatto quest’anno è stato articolato allo stesso modo di quello dell’anno precedente: gli obiettivi erano: - Raccogliere i dati forniti dai ragazzi ed elaborarli - Sulla scorta dei dati scegliere gli argomenti da trattare per ogni gruppo classe - Orientare i ragazzi in merito ai servizi socio/sanitari disponibili sul territorio. La sig.ra Vanotti spiega che gli interventi delle ostetriche nelle classi, articolati in due incontri di due ore l’uno, permettono soltanto degli accenni e non possono essere esaustivi ma è importante che gli studenti conoscano i riferimenti in caso di eventuali bisogni. A tale scopo è stata fornita la lista dei consultori della provincia. Il Consultorio non va visto solo come un luogo a cui accedono persone con problemi specifici ma come un normale sostegno alla salute sia psicologica che riproduttiva. Gli interventi sono stati articolati con: - Brainstorming - Lavori in sottogruppi - Lavori di ricerca - Utilizzo di materiale multimediale (film, musica, ecc.) Durante il primo incontro i ragazzi sono stati suddivisi in gruppi e ad ogni gruppo è stato assegnato un lavoro sul tema amore/sesso; si trattava di un lavoro molto bello nel quale dovevano scegliere delle parole collegate al tema. Lo scopo era capire le tematiche di maggior interesse. I ragazzi hanno risposto con lavori molto belli e articolati che spaziavano da poesie a canzoni a libri e si sono dimostrati molto attivi; a volte sono emersi temi importanti come la sottomissione per amore attraverso i quali le relatrici hanno potuto comprendere come i ragazzi vivono le loro relazioni. Sesso e amore sono risultate parole strettamente collegate fra loro. Alla fine le relatrici hanno proposto una proiezione o l’ascolto di un brano musicale per far riflettere sul tema della consapevolezza delle scelte. E’ stato chiesto di cosa la classe avesse bisogno di parlare, quindi sono stati scelti quattro o cinque temi per l’incontro successivo ed è stato assegnato un lavoro a casa: ogni gruppo doveva portare per la volta successiva del materiale (di qualunque genere) inerente l’argomento assegnato. E’ stato sottolineato come alcuni ragazzi abbiano scelto di appartenere ad un gruppo per interesse dell’argomento trattato anche a costo di separarsi dagli amici. I gruppi hanno proposto materiale molto interessante sia per l’originalità delle forme sia per l’elevata qualità tanto che le relatrici hanno affermato di essere state piacevolmente sorprese anche quest’anno dalla vivacità culturale ed espressiva degli adolescenti. Gli argomenti più richiesti sono stati: sessualità, prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, contraccezione e aborto. Le ostetriche hanno citato alcuni dei lavori più significativi e originali: - Innamorarsi a suon di musica (sulla canzone di De Andrè “Ho visto Nina volare”) - Prevenire divertendosi (scenetta teatrale) - Fisicamente amarci (slide molto belle riportanti prevalentemente le parti di corteggiamento del Kamasutra) - Intervista tra pari (interviste ad amici sulla loro “prima volta”) - Consapevolmente scegliere (tema importante che ha permesso alle relatrici di sottolineare il concetto di rispetto dell’altro, dell’importanza che nessuno sia costretto a comportamenti sessuali che non sceglie e di introdurre il tema della prevenzione alle malattie a trasmissione sessuale) In conclusione è stata sottolineata l’importanza che ognuno sia sé stesso. Un genitore chiede come viene percepito dai ragazzi il tema delle malattie a trasmissione sessuale. Le ostetriche affermano che il tema è stato trattato in quasi tutte le classi, tanti ragazzi conoscono una o due patologie che sono le più grosse ma anche le più rare, mentre diverse malattie, molto diffuse ma meno gravi sono quasi sconosciute e anche la rete fornisce pochissime informazioni in merito. Ad esempio tantissime ragazze sono state vaccinate contro il papilloma virus senza sapere cosa sia. La relazione continua con l’intervento delle psicologhe. La dott. Agliardi sottolinea come fisico e mente pur essendo collegati a volte vengano illustrati come distanti dagli interventi dei ragazzi. La presenza delle psicologhe si è articolata dapprima osservando la classe per capire i legami già esistenti e inquadrare le dinamiche relazionali al fine di creare un contesto protettivo che permettesse a tutti di esprimersi liberamente con i propri tempi e modi e nel rispetto di quello che ognuno voleva portare: spesso il contesto classe non aiuta ad esprimersi e qualcuno non parla ma usa altri modi per comunicare; inoltre era importante garantire la riservatezza e non lasciare la classe con dinamiche aperte, anche dopo la fine del corso, ma proteggere tutti creando un contesto dove ognuno fosse libero di esprimersi. L’obiettivo era quello di far emergere le rappresentazioni del pensiero dei ragazzi rispetto al tema. Durante il primo incontro (anche le psicologhe ne hanno avuti due di due ore l’uno), è stata fatta un’attività pratica poi chiusa con “una cornice”. I ragazzi dovevano creare una scultura partendo da una scatola da bomboniera e reinventandola con la possibilità di modificarla nelle forme e nei colori. I temi da sviluppare erano: affettività, sessualità, adolescenza e cambiamento. E’ stata data voce ai ragazzi tramite la creatività che è più spontanea della parola che espone molto di più. Per il secondo incontro era stato programmato di proiettare delle slides ma non sono quasi mai state usate: la dott. Agliardi afferma che sono stati favoriti il confronto e la discussione in classe, a volte gli elementi che la compongono sono talmente diversi e pesa molto il giudizio degli altri, in questi casi le psicologhe hanno lavorato per raggiungere un clima di piena comunicazione prima di affrontare i temi previsti. E’ stato fatto un lavoro individuale relativo all’identificazione delle parole chiave, poi si è passati alla rielaborazione costruendo la scatola. L’argomento omosessualità è emerso pochissimo mentre si è trattato molto del cambiamento che i ragazzi hanno collocato all’interno dell’adolescenza. Sono stati formati dei gruppi a caso che hanno lavorato alla rielaborazione della scatola: alcuni hanno deciso di rispettarne la forma, altri l’hanno completamente spaccata e trasformata. Gli elementi che permettono la discussione all’interno del gruppo sono: - Confronto/discussione - Condivisione - Rispetto dei tempi e dei modi di ognuno - Riconoscimento - Apertura/chiusura - Curiosità, interrogativi. In altri corsi il lavoro è stato improntato più sulle tematiche, quest’anno più sul contesto. Un genitore chiede se le esperte giudicano sufficiente il tempo a disposizione e se pensano che ci sia qualcosa migliorabile. Le ostetriche osservano che a volte è difficile intervenire senza avere in anticipo il programma dettagliato degli interventi (sapere chi interviene prima) e riterrebbero migliore andare in classe dopo che sono intervenute le psicologhe. Le psicologhe sostengono che qualunque sia l’ordine degli interventi, il corso non perde la sua efficacia. Le esperte affermano che sarebbe interessante programmare un incontro a parte con i docenti e con i genitori dopo l’intervento in classe. Un genitore chiede se durante il corso è emerso l’aspetto religioso da parte dei ragazzi. Le ostetriche rispondono che è emerso l’aspetto religioso ed etico soprattutto a fronte di temi come aborto e anticoncezionali. La relazione continua con l’intervento del dott. Erba Fabio, pedagogista, operatore della cooperativa Crisalide, che interviene da solo ma ricordando la dott. Antonella Boioni la quale ha lavorato su parte delle classi. Il corso della cooperativa Crisalide consisteva nella promozione della cultura dell’autonomia rispetto alla cultura della dipendenza. Sono stati affrontati gli argomenti di fumo, alcol, ecc. ma prima è stato messo l’accento su quanto di bello ci sia nell’essere adolescente, poi è stata sottoposta ai ragazzi la riflessione su cosa voglia dire avere stili di vita dipendenti che possono anche portare a tossicodipendenze e, ragionando su quali sono le cose di cui non si può fare a meno che non costituiscono dipendenza (cibo, acqua, aria, ecc.), la discussione ha portato a comprendere che le dipendenze sono quelle da sostanze o cose che danneggiano la persona. Lo stile del corso è stato aperto al dialogo ed ognuno ha potuto pensare “ad alta voce” rispettando la regola di intervenire uno per volta senza dare mai giudizi: ogni intervento era gradito, nel caso di disaccordo con gli altri l’argomento veniva approfondito. La modalità ricercata era quella della comunicazione, imparando a sentire idee diverse e sapendo che esiste la diversità. Il tema principale era capire cos’è una persona. I ragazzi sono stati stimolati a non confondere il benessere con il “ben avere” cercando di esprimere delle idee sulla storia dell’evoluzione dal concepimento in poi per arrivare a capire che ognuno di noi è UNICO, DIVERSO E IRRIPETIBILE e che l’ambiente geografico, culturale e l’educazione contribuiscono a formarci da quando nasciamo. Questo è stato il punto di partenza per poi parlare del resto: salute bio-psico-sociale. Dando valore all’IO si è parlato di adolescenza: - Cambiamento fisico - Cambiamento che dura tutta la vita ma che è più forte durante l’adolescenza - Cambiamento di pensiero - Cambiamento di pensiero critico - Cambiamento di interazione sociale - Cambiamento di amicizie sulla scorta di valori e ideali comuni Si è arrivati alla consapevolezza di esistere: “Sono io, ma dove vado?” E’ emersa l’esigenza di essere responsabile, di trovare delle risposte facendosi delle domande. Il dott. Erba ha sottolineato come in questa fase sia importante che gli adulti incoraggino e siano presenti ma che non si sostituiscano all’adolescente. Con i ragazzi è stata fatta la riflessione che essere adolescente è un po’ come quando da bambini si imparava a camminare ma più faticoso perché ora c’è la consapevolezza e si deve essere abili a rispondere a quello che la vita ci chiama a vivere. Sono gli adolescenti che decidono quando “camminare” e devono imparare a rapportarsi con i genitori e con gli altri. Autonomia significa darsi delle regole da solo e non va confuso con fare tutto quello che si vuole. Il compito degli adolescenti è elaborare da soli regole e principi che li guidino nella vita. Spesso gli adolescenti in questa fase vivono momenti di conflitto in famiglia perché, per fare ordine, devono “buttare fuori tutto” e poi riprendere quello che serve loro. Libertà non significa fare tutto quello che è di moda o che fa comodo in quel momento, ma significa poter esprimere sé stessi fino in fondo con responsabilità e autonomia. I relatori hanno cercato di far comprendere che ogni ragazzo ha dentro di sé una grande ricchezza che non va sprecata, ognuno è chiamato a costruire il suo futuro e deve essere riacquisito il concetto di cosa significhi essere giovane. Chi vuole vendere prodotti esprime il concetto che le persone siano inadeguate e che possano risolvere le loro inadeguatezze comprando degli oggetti. Spesso il valore della persona viene ricondotto alla marca/modello del suo cellulare. Con i cellulari viene persa la personalizzazione della comunicazione. La pubblicità promuove gli oggetti, non le persone. Questi oggetti vengono paragonati a dei “girelli” che intrappolano la persona e la condizionano. Su queste riflessioni sono stati analizzati gli stili di vita della dipendenza. La dignità sta nel valore dell’importanza della diversità, il razzismo non ammette che esista qualcuno di diverso. Durante questi passaggi spesso gli adolescenti parlano di morte: il relatore spiega che, quando si mette in dubbio tutto, la morte rappresenta l’unica certezza e quindi pensando alla morte si cerca di costruire la vita adesso. Durante il corso sono stati analizzati i danni che le sostanza tossiche (alcol, fumo, ecc.) provocano alle persone: se ci si ubriaca, si danneggia il corpo e in quei momenti si è tutto tranne che sé stessi, è molto meglio vivere appieno la vita. Le persone che somministrano bevande alcoliche ai minorenni commettono un reato penale secondo la legge. I ragazzi sono stati invitati ad analizzare quello che scelgono di vivere e le loro scelte: è importante, usando l’analogia della fiaba di Cappuccetto Rosso, imparare a distinguere la nonna dal lupo. E’ stato messo l’accento sul fatto che se un adulto sbaglia, i ragazzi si dovrebbero opporre: così come sono spesso critici con i genitori, non dovrebbero lasciarsi manovrare da persone scorrette fuori dalle mura domestiche. Negli interventi è stato stimolato il dialogo sulle sigarette. E’ stata fatta la riflessione che al Telegiornale o sui giornali si vedono quasi solo gli adolescenti “sbagliati” ma c’è bisogno di quelli che sono persone e stanno crescendo. Lo stimolo è quello al “ben divenire”, essere in continua evoluzione positiva. Il relatore ha concluso diffondendo il risultato di test somministrati ai ragazzi relativamente al gradimento del corso. * Di seguito sono riportati i grafici relativi * I ragazzi hanno espresso la volontà di poter tornare sugli argomenti trattati perché amano poter esprimersi liberamente senza essere giudicati. Il compito dell’adulto è stare insieme a loro a vedere i cambiamenti ed il distacco è normale. Il dott. Erba ha proposto che nelle prossime edizioni, dopo l’intervento in classe la mattina, il pomeriggio si possa incontrare con i genitori. Dopo aver ringraziato i relatori e tutti i presenti, il Sig. Ghislandi ha chiuso l’assemblea. Documento redatto da: Paladini Brunella (Tesoriera Associazione Genitori) Antonia De Stefano (presidente Associazione Genitori) Nota: Il presente verbale è pubblicato sul sito della scuola www.liceofalcone.it nella sezione: Genitori >Bacheca Genitori, viene inoltre inviato tramite posta elettronica ai genitori che hanno fornito il loro indirizzo.