l`ac: vivere la fede amare la vita

Transcript

l`ac: vivere la fede amare la vita
_________________________ a t t u a li t à
D
al 6 all'8 maggio l'Azione cat­
tolica italiana ha vissuto la sua
14" Assemblea nazionale con 900 de­
legati provenienti da tutte le diocesi
d'Italia, chiamati ad eleggere il nuo­
vo Consiglio nazionale; 260 ospiti, tra
cui molti provenienti da diversi pae­
si aderenti al Forum internazionale
di Azione cattolica (Fiac).
Il presidente nazionale, Franco
Miano, ha precisato che <d'Assem­
blea nazionale dell'Azione cattolica
non è solo un appuntamento di rile­
vante valenza spirituale, ecclesiale,
culturale e sociale. È un segno di im­
pegno e una testimonianza di amore
alla Chiesa e all'Italia che l'Azione
cattolica continua a dare. Una fe­
conda possibilità di costruire ponti
anziché abbatterli, di creare legami
anziché scioglierli, di fare comunità
anziché distruggerla. Insieme, e nOn
da soli».
Costruire
la città di tutti
All'apertura dei lavori assemblea­
ri, presieduti da Emilio Inzaurraga,
presidente dell'AC argentina e coor­
dinatore del Fiac, sono intervenuti il
card. Stanislaw Rylko, presidente del
Pontificio consiglio per i laici; mons.
Mariano Crociata, segretario genera­
le della Cei; mons. Giacinto-Boulos
Marcuzzo, vescovo ausiliare di Ge­
rusalemme e vicario patriarcale lati­
no per Israele.
Con grande entusiasmo è stato ac­
colto il messaggio di Benedetto XVI,
il quale ha attennato: «La vostra pre­
senza è capillare nelle parrocchie, nel­
le famiglie, nei quartieri, negli am­
bienti sociali ... I vostri bambini e ra­
gazzi, adolescenti e giovani vogliono
essere vivaci e felici, generosi e co­
raggiosi, come il beato Pier Giorgio
Frassati. Avete slancio di dedizione
alla costruzione della città di tutti e
coraggio di servizio nelle istituzioni,
come Vittorio Bachelet, come il bea­
to Alberto Marvelli, come Giuseppe
Toniolo, che presto sarà proclamato
beato. Nel vostro progetto di forma­
zione umana e cristiana volete esse­
re amici fedeli di Cristo, come le bea­
te Pierina Morosini e Antonia MesÌ­
na, come la venerabile Armida Ba­
relli. Volete ravvivare le nostre co­
munità con bambini affascinanti per
la purezza del loro cuore, come An­
tonietta Meo, capaci di attirare an­
che i genitori a Gesù».
Inoltre il papa ha voluto affidare
ai delegati alcune indicazioni di im­
pegno:
L Chinmmi a valorizzare la vostra
vocaz IOne educmiva a servizio dei
bambini e dei ragazzi, dei giovani e
degli adulti. attraverso la proposta di
«modelli dI vita cristiana, dì impegno
generoso e glOioso. di interiorità
profonda e di comunione ecclesiale».
2. Swre una palesrra di santità, ren­
dendo questo termme «(una parola
comune. non eccezionale. che non de­
SIgna sollamo staù eroici di vita cri­
stiana, ma che mdica nella realtà di
luttI I giorni una decisa nsposta e di­
spombilltà all'aZlone dello Spirito
Santo>,.
3. Spende/evI nefl'impegno cll/tura­
le e po/uico. a servizio del bene co­
Illune, attualo «anzitutto a partire dal­
Ia vita quotidiana. di mamme e papà
alle prese con le nuove sfide dell'e­
ducanont: del figlI. (I! la\loratori e di
settimana 22 rnagglCJ 2011/rl
20
ASSEMBLEA NAZIONALE DELL'AC DAL 6ALL'8 MAGGIO AROMA
L'AC: VIVERE LA FEDE AMARE LA VITA È stato rinnovato il Consiglio nazionale. L'associazione ha
sottolineato i principi dell'impegno educativo. Ribadito l'attaccamento
al paese in occasione dei 150 anni dell'unità.
.. '.:-:; , .
studenti, di centri di culhna orienta~
ti al servizio della crescita di tutti".
4. Siate generosi, accogliemi, soli­
dali e soprattutto comunicatori della
bellezza della fede: "L'Azione catto­
lica può aiutare l'Italia a rispondere
alla sua vocazione peculiare, colloca­
ta nel Mediterraneo, crocevia di cul­
ture, di aspirazioni, di tensioni che
esigono una grande forza di comu­
nione, di solidarietà e di generosità.
L'Italia ha sempre offerto ai popoli
vicini e lontani la ricchezza della sua
cultura e della sua fede, della sua ar­
te e del suo pensiero. Oggi voi, laici
cristiani, siete chiamati ad offrire con
convinzione la bellezza della vostra
cultura e le ragioni della vostra fede,
oltre che la solidarietà fraterna, af­
finché l'Europa sia all'altezza della
presente sfida epocale».
Messaggio
alla Chiesa e al paese
A conclusione dei lavori, dopo la
proclamazione del nuOvO Consiglio
nazionale e l'approvazione del Do­
cumento assembleare per il triennio
2011/2014, i delegati hanno inviato un
messaggio alla Chiesa e al paese, del
quale vale la pena riportare alcuni
brani.
«In continuità con le celebrazioni
per i 150 anni dell'unità d'Italia, l'A­
zione cattolica italiana intende testi­
moniare oggi, con entusiasmo, l'in­
tenso esercizio di unità morale e ma­
teriale di persone e territori del no­
stro amato paese. Lo condivide con
un messaggio che si leva a conclusio­
ne dell'Assemblea nazionale, in cui
l'AC ha voluto esprimere, nella scel­
ta dei responsabili e delle idee che la
accompagneranno nei prossimi tre an­
ni, i valori della democrazia e della
partecipazione. Questi si realizzano
pienamente se sono vissuti nella logi­
ca del servizio, perché crediamo che
il servizio sia la chiave della gioia».
«L'AC desidera condividere la for­
za di comunione e di coesione na­
zionale che si realizza quando le per­
sone, abbandonando pregiudizi ideo­
logici, vivono relazioni sincere, au­
tentiche, serene ... E tutta la vita as­
sociativa, nel livello parrocchiale, dio­
cesano, regionale e nazionale, è con­
cepita come un dono d'amicizia che
abilita all'impegno gratuito per gli al­
tri. I ragazzi, i giovani e gli adulti,
quando trovano corrispondenza allo­
ro desiderio di relazioni vere, aderi­
scono volentieri a progetti grandi e
seri. Quello dell'Azione cattolica è
. ..•. I
appassionare, con rispetto e senso
della laicità, alla vita buona del Van­
gelo, attraverso la proposta di cam­
mini ordinari che uniscono fede e vi­
ta in un'unica cornice di senso».
«Desideriamo offrire luoghi in cui
rigenerare la propria fede in Gesù
crocifisso e risorto, in cui condivide­
re le proprie domande più profonde
e le preoccupazioni del quotidiano,
in cui discernere in profondità con
criteri evangelici sulla propria esi­
stenza ed esperienza, al fine di orien­
tare al bene e al bello le 12roprie scel­
te individuali e sociali. E stato, è e
sarà questo l'impegno educativo del­
l'Azione cattolica italiana: aiutare
tutte le generazioni a coltivare la pro­
pria vita, sostenere il dialogo tra ra­
gazzi, giovani e adulti».
"Tale impegno si snoda nella Chie­
sa locale e nella parrocchia, e si tra­
duce nella scelta fondante della po­
polarità. Per l'Azione cattolica italia­
na popolarità significa l'impegno dei
soci a farsi prossimi di tu tti, di ogrti
generazione e condizione, da amare
e curare senza separazioni, perché la
comunità cresca come popolo di Dio;
si esprime nel condividere con tutti la
possibilità di vivere la speranza, che
nasce da un camrrlÌno fondato sulla
Parola, nutrito da contemplazione e
preghiera costante, e che parte dalla
situazione in cui si trova ogni perso­
na; si rivela concretamente nella con­
sapevolezza che la gente dell'Azione
cattolica è contemporaneamente gen­
te di Chiesa e gente di strada, per un
dono che non dipende dalle singole
persone ma dal rispondere ad una sto­
ria che ha ormai più di 140 anni».
«Il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, indirizzando i
propri saluti all'Assemblea. ha volu­
to sottolìneare come "nell'evolversi
della sua identità associativa, l'Azio­
ne cattolica è divenuta un'Importan­
te componente del tessuto sociale del
paese. Grazie anche alla gUIda illu­
minata di responsabili illustri ... e il
pensiero non può non andare alla me­
moria di Vittorio Bachelet -, essa ha
saputo rinnovarsi seguendo non sol­
tanto gli indirizzi scaturill dal conci­
lio Vaticano II, ma anche I fermenti
politici, sociali e culturali che hanno
scandito la nostra storia recente",)
Per questo motivo, a conclusione
dell'Assemblea nazionale. l'AZIone
cattolica italiana ribadisce alcune
scelte che propone, come coni nhuto
al dialogo, a tutti gli uomim c le don­
ne di buona volontà, alle parti poh­
tiche, ai corpi intermedi. alla ,')()cietà
civile, alle altre associazioni laIche e
cattoliche:
* il rispetto assoluto della vita e di
ogni vita, dal concepimento alla mor­
te, che deve anche attraversare tutti
i passaggi esistenziali che ne minano
la digrtità (mancanza di lavoro, ca­
renza di servizi socio-assistenziali e
sanitari, carenza delle reti di solida­
rietà, solitudine dei nuclei familiari,
esclusione ed emarginazione, nega­
zione del diritto all'istruzione);
* il riconoscimento e la promozio­
ne della famiglia come cellula fonda­
mentale della società;
• la sobrietà delle scelte quotidia­
ne, ovvero il coraggio di emancipar­
si interiormente dalle morse del con­
sumismo sfrenato, senza cadere in ra­
dicalismi;
• la solidarietà e la scelta preferen­
ziale per i poveri, gli stranieri e le fa­
miglie in difficoltà;
* il senso del dovere professionale
e il valore dello studio come ambiti
privilegiati della testimonianza cre­
dente dei laici associati;
* la tensione verso il futuro delle
nuove generazioni come investimen­
to gratuito e appassionato, convinti
che i giovani italiani siano una risor­
sa e non un problema per il paese;
* la coerenza tra sfera privata e sfe­
ra pubblica non come semplice pro­
clama moralistico, ma piuttosto con
la convinzione che vite interiormen­
te libere e autentiche alimentino un
diverso senso del bene comune e del
servizio agli altri;
* l'attenzione alla vita amministra­
tiva e politica delle città e del paese
come caratteristica del laico creden­
te che non vive chiuso nelle "sacre­
stie", ma si immerge nel mondo sen­
za però contaminare il cuore;
* l'essere scuola di cattolicità attiva
attraverso la promozione di una pas­
sione per il mondo intero con l'edu­
cazione alla dimensione internazio­
nale, missionaria e solidale.
L'Azione cattolica
e la sfida educativa
Il card. Angelo Bagnasco, presi­
dente della Cei, ha espresso "la vici­
nanza affettuosa e incoraggiante dei
vescovi italiani) e, commentando il
vangelo dei discepoli di Emmaus, ha
fatto riferimento all'impegno davan­
ti alla storia, la quale appare com­
plessa e complicata, «a volte addirit­
tura confusa nei suoi fenomeni, ma
lo sguardo del credente deve coglie­
re le linee sotterranee, i criteri di fon­
do che guidano, con fili invisibili ma
ferrei. logiche personali e collettive.
Deve essere attento a non lasciarsi
ingannare dai fenomeni di superficie:
essi sono reali e concreti, ma non ne­
cessariamente i più Importanti e de­
cisivi. Deve avere la capacità spiri­
tuale e culturale dI andare anche ol­
tre la coltre più o meno ruvida degli
accadimenti, per stanare i criteri di
giudizio, e per confrontarsi con la for­
za della verità)). E ha concluso, a nO­
me dell'epIscopato Italtano: (Nel de­
cennio che i vescovi italiani hanno
dedicato alla sfida educati\la, sarete
anche voi. insieme alle molteplici
realtà ecclesiali, dei nferimenti viva­
ci e generosi per i campamli c le piaz­
ze del nostro amato paese. Come
sempre. CI contlamO~,).
(l'ì5L\fCnlt
d()11 DinO Pirri
)]u;:io/iale ACR
3