la revisione degli habitat nella rete natura 2000

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la revisione degli habitat nella rete natura 2000
Biol. Mar. Mediterr. (2009), 16 (1): 59-60
G. Giaccone
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LA REVISIONE DEGLI HABITAT NELLA RETE NATURA 2000
HABITATS REVISION IN THE NATURA 2000 NETWORK
Abstract – According to EUR27 version of the Interpretation Manual, Coastal and Halophytic
Habitats in the marine environment of Italian Regions are revised from both point of view of bionomic
and phytosociologic studies and researches. Distribution along Italian coast is reported.
Key-words: EUR27 Coastal and Halophytic Habitats, Italian Regions, Mediterranean Sea.
Introduzione – I criteri di valutazione dei S.I.C. marini, allo scopo di validarne
le proposte o di istituirne dei nuovi, si basano anche sulla caratterizzazione degli
habitat in essi ospitati. L’ultima proposta di novembre 2008 dell’ETC-BD considera
come esclusivamente marini gli habitat 1110, 1120, 1160, 1170, 1180, 8830. Inoltre negli
ambienti costieri vi sono gli habitat di transizione 1130, 1140, 1150. Si discute tra
gli esperti se nel territorio italiano esista o meno l’habitat 1180, cioè se vi siano
strutture sottomarine costruite dalle emissioni di gas. Il lavoro di revisione è stato
fatto sia sui 5 habitat marini sia sui 3 habitat di transizione. La prima bozza di
lavoro è stata compilata, su un format di scheda standard, per conto della SBI da
Giovanni Spampinato che però non ha redatto un testo per l’habitat 1170 “Scogliere”.
Il MATTM ha sottoposto alla SIBM queste bozze per rivederle e completarle.
Nell’ambito del gruppo di coordinamento, diretto da Relini e formato dai presidenti
e vicepresidenti dei Comitati Benthos e Fascia costiera, il compito di scrivere una
prima stesura dei testi è toccato al presidente del Comitato Benthos. Un grosso
lavoro di implementazione della componente faunistica è stato compiuto da Relini,
mentre gli altri 3 componenti hanno rivisto il prodotto per finalizzarlo. Le 8 schede
sono state, infine, sottoposte a tutti i referenti regionali del progetto che in generale
sono intervenuti per precisare la distribuzione degli habitat nel loro territorio o per
implementarne le liste faunistiche.
Materiali e metodi – La revisione si è basata principalmente nel completare nel
testo italiano la definizione e l’eventuale articolazione in Mediterraneo dell’habitat,
nel riportare per ogni habitat le liste di specie, biocenosi, associazioni e facies
presenti nei documenti della Convenzione di Barcellona e nel completare i riferimenti
bibliografici.
Risultati – Le schede compilate da Spampinato erano abbastanza complete per la
parte botanica relativa soprattutto agli habitat di transizione, le schede compilate dal
gruppo della SIBM, tenuto conto che soltanto spagnoli e francesi hanno pubblicato
dei manuali sugli habitat dell’EUR27, contengono sinteticamente tutte le informazioni
disponibili su questi habitat in Mediterraneo ed in particolare sui mari italiani.
Riteniamo che il contenuto di queste schede contribuirà in maniera importante
alla caratterizzazione definitiva di questi habitat, che finalmente contengono anche
elementi della Regione Mediterranea, prima poco presenti o del tutto assenti. Gli
apporti più significativi di questa revisione nel caratterizzare gli habitat marini
riguardano le schede relative all’habitat 1110 sui banchi di sabbia adattato ai fondi
mobili dell’infralitorale del Mediterraneo, l’habitat 1120 sulle praterie a Posidonia
articolato nelle varie ecomorfosi e nei popolamenti delle altre 4 Angiosperme
marine presenti in Italia, l’habitat 1170 sulle Scogliere distinto nei 5 piani del
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dominio bentonico ed articolato nelle varie biocenosi presenti nelle varie tipologie
di substrato in Mediterraneo con particolare approfondimento per le biocostruzioni,
l’habitat 8830 sulle Grotte presenti nei vari piani e caratterizzato dalle biocenosi
negli ambienti semisommersi, sommersi, semioscuri ed oscuri.
Conclusioni – Il lavoro svolto servirà al Ministero per portare un contributo
qualificato nei competenti gruppi di lavoro della CE, servirà alle Regioni per
validare o creare i S.I.C. marini, servirà alla didattica universitaria per avere una
sintesi aggiornata di questi habitat, finalmente presentati con gli apporti della
cultura mediterranea dell’ecologia marina.
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