tunisia in camera di commercio il console tunisino nasr ben soltana

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tunisia in camera di commercio il console tunisino nasr ben soltana
TUNISIA IN CAMERA DI COMMERCIO IL CONSOLE TUNISINO NASR
BEN SOLTANA INCONTRA LE IMPRESE
Nasr Ben Soltana, Console di Tunisia a Genova e decano del corpo consolare,
accompagnato da una delegazione di rappresentanti del Governo tunisino, ha
incontrato oggi in Camera di commercio, insieme al presidente Andrea Zanlari,
le aziende del territorio. Obiettivo: presentare le opportunità di investimento in
Tunisia e illustrare il quadro istituzionale ed economico del Paese nel difficile
frangente internazionale.
Il Console è intervenuto sulla la situazione politica ed economica della Tunisia;
Thouraya Khayati, rappresentante dell'Agenzia nazionale per Promozione
degli Investimenti, ha illustrato le opportunità di business per gli investitori
stranieri mdngfd Kaouther Kouki, dell'Agenzia di Promozione per gli
Investimenti Agricoli, ha approfondito i vantaggi esistenti per gli investitori nel
settore agricolo. E' seguito un focus sul settore turistico e dei trasporti a cura
del rappresentante del Ministero del Turismo, di Tunisair e della
Compagnia tunisina di navigazione.
Ha concluso l’incontro Bruno Cassola, del Gruppo bancario Iccrea
BancaImpresa, con un intervento gli strumenti finanziari a supporto degli
investitori italiani in Tunisia.
SCHEDA PAESE
La Tunisia ha sempre presentato caratteristiche ideali per gli investitori italiani, grazie
alla vicinanza geografica, ad una normativa particolarmente favorevole in materia di
incentivi e al basso costo dei fattori di produzione. La Tunisia rappresenta un ponte
per l'Italia sul Mediterraneo, una piattaforma produttiva naturale per le imprese
italiane impegnate a diversificare le proprie attività e a penetrare nuovi mercati.
L'Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia, con un saldo commerciale in
attivo. E' il secondo cliente e il secondo fornitore della Tunisia, con un interscambio
bilaterale, nel 2015, pari a circa 5 miliardi di euro. Storicamente, l'Italia è anche il
secondo investitore in Tunisia (con una quota di mercato del 16%).
In Tunisia, la presenza delle aziende italiane è forte e ben radicata. Nonostante le
difficoltà di questi ultimi anni, esse hanno mantenuto le loro posizioni, spesso
incrementandole. Secondo le statistiche delle competenti Agenzie nazionali (API e
FIPA) risultano attive nel Paese oltre 800 imprese (la maggior parte delle quali sono
società totalmente esportatrici, off-shore). Le imprese italiane installate in Tunisia
(miste, a partecipazione italiana o a capitale esclusivamente italiano) impiegano oltre
60mila persone e rappresentano quasi un terzo del totale delle imprese a
partecipazione straniera. La maggior parte di esse è concentrata nella Grande Tunisi e
nelle regioni costiere. Tuttavia, grazie ad una manodopera qualificata presente
sull’intero territorio, le imprese italiane si stanno situando sempre più nelle regioni
interne.
Esiste un elevato grado di integrazione tra le imprese italiane presenti in Tunisia. Sono
intensi anche i rapporti consortili con il tessuto industriale locale, alla pari di
un’apprezzata specializzazione settoriale dei giovani quadri tunisini che forniscono un
apporto
sostanziale
allo
sviluppo
delle
aziende
italiane
in
Tunisia.
Una serie di riforme strutturali in campo economico, come ad esempio la
modernizzazione delle dogane (riduzione dei dazi doganali; eliminazione dei diritti di
consumazione su molti beni; dematerializzazione delle procedure) e un nuovo codice
degli investimenti, sono in cantiere per ristabilire un clima d'affari più efficiente,
ispirato a sani criteri di concorrenza, per ripristinare la fiducia degli investitori. Una
legge sul partenariato pubblico-privato è stata approvata a fine 2015. Una normativa
di dettaglio è attesa sulle energie rinnovabili per permettere l’accesso di operatori
privati nel settore. E' stato ultimato un ambizioso Piano strategico di sviluppo
quinquennale 2016-2020, ispirato a principi di crescita inclusiva e sviluppo sostenibile,
che prevedrà, tra le altre cose, una serie di progetti infrastrutturali e d’investimento,
pubblici e privati, considerati prioritari per lo sviluppo del Paese e la riduzione della
disoccupazione.
L’Italia è presente nel settore manifatturiero, costruzioni e grandi opere,
componentistica automotive, bancario, trasporti, meccanico, elettrico, agro-alimentare,
farmaceutico. Significativa anche la rilevanza del settore energetico, in quanto in
Tunisia passa il gasdotto TTPC che collega Italia e Algeria. Aziende italiane si sono
aggiudicate importanti commesse per Grandi Lavori nelle infrastrutture (autostrade,
rete ferroviaria veloce, centrali elettriche e altro). Il settore merceologico con
maggiore presenza di imprese italiane resta quello del tessile/abbigliamento, con la
presenza sia di piccole e medie imprese che di noti gruppi industriali.
La Tunisia continua a rappresentare per il nostro Paese una perdurante priorità,
circostanza ribadita nel corso delle ricorrenti visite politiche succedutesi dalla
Rivoluzione ad oggi. Analogamente, è chiara alle Autorità tunisine l’esigenza di
rassicurare gli imprenditori stranieri sul miglioramento del clima d’affari nella nuova
Tunisia e, per quanto riguarda le imprese italiane, sulle opportunità di investimento e
partenariato che verranno offerte al nostro Sistema-Paese. il ripristino e la tenuta di
condizioni di sicurezza adeguate sono le premesse necessarie per garantire la
continuità e il consolidamento di una presenza economica straniera significativa,
nonché l’entrata di potenziali nuovi investitori nel Paese.
Parma 28 aprile 2016
Camera di commercio di Parma
Servizio Affari economici
Tel. 0521 210246 - [email protected]