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CONFERENZA STAMPA-INCONTRO DEL 3 FEBBRAIO 2011 – ROMA, EX HOTEL BOLOGNA, SENATO DELLA REPUBBLICA AMIANTO: FONDO PER LE VITTIME – RICHIESTA DI DISCUSSIONE E APPROVAZIONE DEI DDL 173 E 2141 A Roma c’è una bellissima giornata di sole, ma la sensazione del buio e del vuoto presente nei palazzi dove si decide, è palpabile. Non sappiamo dove si andrà a finire. I problemi principali ed importanti che attanagliano il paese non vengono affrontati. La mancanza di prospettive per i senza lavoro, i precari, i più sfruttati permane come le montagne dell’Himalaya, che appaiono immutabili. La sensazione che i problemi di cui vogliamo parlare – quelli dell’amianto - siano irrisolvibili, quanto meno non affrontabili ora, è evidente. Ci siamo trovati ugualmente, in un gruppo consistente e preparato, deciso a sfondare, nonostante tutto. La proposta di legge Casson (AS.173), lo stralcio relativo ai benefici previdenziali (AS 2141), il Fondo per le vittime dell’amianto con il suo regolamento appena approvato sono al centro delle attenzioni dei presenti, che, testardamente, non accennano a disfarsene. Anzi qualcuno ha preventivato di continuare a discuterne anche, speriamo fra molti anni, in una qualche RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale), insistendo sugli stessi problemi mai risolti. La proposta di legge Casson (nelle precedenti legislature Pizzinato-Malabarba) è il frutto di una osservazione e di un lavoro durato anni. Si è voluto con questa proposta, migliorata ad ogni cambio di legislatura, quasi ad ogni 28 aprile, risolvere alcuni vuoti lasciati dalla pur buona legge 257/92, e dalle distorsioni delle ulteriori leggi successive, soprattutto quelle relative ai risarcimenti previdenziali. Non solo leggi, ma anche pratiche ed esperienze. Le proposte di legge a riguardo del problema dell’amianto, presentate successivamente alla Camera dei Deputati, sono apparse a molti di noi, quanto meno all’AIEA, non solo politicamente inopportune, ma anche non corrette nel merito. Per fortuna, in questo contesto, ininfluenti. Lo scopo per cui era stata indetta la riunione avrebbe dovuto essere quello di consegnare al Presidente del Senato le firme raccolte a sostegno del ddl 2141 che, se discusso e approvato, eliminerebbe la spada di Damocle del termine perentorio 15 giugno 2005) per la presentazione delle domande di risarcimento previdenziale dei lavoratori ex esposti. Si potrebbe così sanare, anche con eventuali atti di indirizzo, in un contesto, finalmente, di equità, i problemi rimasti aperti, e pure risolvere quelli degli esposti andati in pensione prima del 1992. Di questo si è discusso poco perché si doveva giustamente intervenire sull’argomento a seguire (del Fondo per le Vittime), certo è che con lo stessa metodologia che è stata per esso individuata, si dovrebbe, in apposito gruppo di lavoro, proporre una soluzione definiva e condivisa. A.I.E.A. – Conferenza stampa, 2011_02_03- Incontro ex Hotel Bologna-Roma, Senato della Repubblica- “F.V.A.-D.d.L. A.S. 173 e 2141” -pag. 1 di 6 E’ stato emanato il decreto applicativo della legge istitutiva del Fondo per le vittime dell’amianto, atteso ormai da più di due anni, pertanto è stato necessario riunire tutti gli interessati, unanimemente contrari ai contenuti del decreto, per prendere una posizione e decidere iniziative conseguenti. Prendendo, per evitare di ripeterci, come analisi quanto espresso nella lettera inviata dall’associazione dei famigliari delle vittime dell’amianto di Casale Monferrato (allegato 1), si è ritenuto che la proposta avanzata da Giuseppe D’Ercole della CISL, dovesse essere accolta e praticata: si è definito di istituire un ulteriore gruppo di lavoro allo scopo di discutere di una possibile alternativa al decreto applicativo del Fondo Vittime, che possa salvaguardare le esigenze di risarcimento degli esposti non soggetti a rendita INAIL, perché esposti in ambito extra lavorativo, ma pur colpiti da gravi malattie asbesto correlate, considerandone i costi aggiuntivi in un contesto di grave crisi economica. Potrebbero essere trovati fondi aggiuntivi a titolo esemplificativo dalla stessa INAIL e/o dalle aziende che hanno indebitamente impiegato amianto. In altri termini Ad esempio la Regione Basilicata in altro convegno, celebrato a Pisticci (Matera) il 15 gennaio u.s. sta esplorando la possibilità di istituire un fondo regionale per le vittime facendo in qualche modo intervenire l’Enichem del medesimo territorio dove l’epidemia di operai colpiti da malattie asbesto correlate non si arresta, ma è in aumento. Anche questo argomento, pur non essendo stato oggetto di discussione all’ex Hotel Bologna il 3 febbraio, può costituire ulteriore argomento di discussione per il secondo gruppo di lavoro. Per quanto riguarda la possibilità di ricorrere alla Magistratura amministrativa (TAR del Lazio) sulla scorta della evidente contraddizione fra il principio generale espresso nella legge (tutti gli esposti colpiti, o i loro eredi) hanno diritto ai benefici del fondo e l’esplicitazione del decreto applicativo che risulta limitativo pur rifacendosi ad un ulteriore comma della legge che appare subordinato e dettato esclusivamente da esigenze finanziarie, si è deciso di fare un ulteriore celere approfondimento. In altri termini L’AIEA inviterà a breve i sindacati e le associazioni, che non hanno ancora deciso di fare ricorso ad una discussione, - se lo ritengono - con i loro avvocati, riprendendo quando esposto al convegno al Senato dall’avv. Alessandra Mari, con le riflessioni giuridiche ulteriori proposte dal senatore Felice Casson, per verificare: a) decidere se ci sono gli elementi per proporre ricorso; b) decidere, se del caso, di fare un ricorso comune. A.I.E.A. – Conferenza stampa, 2011_02_03- Incontro ex Hotel Bologna-Roma, Senato della Repubblica- “F.V.A.-D.d.L. A.S. 173 e 2141” -pag. 2 di 6 La discussione e l’ampia partecipazione giustificano la formazione di un terzo gruppo di lavoro che assuma le rilevazioni scientifiche avanzate dal dott. Enzo Merler (registro Mesoteliomi del Veneto), rappresentante dell’associazione Bepi Ferro di Padova, il quale ha esposto come il trattamento risarcitorio dei lavoratori (o loro eredi) colpiti da mesotelioma sia alquanto diverso secondo la collocazione territoriale, il genere e l’età. Altre rilevazione, sempre in tema di INAIL sono state svolte dal dott. Vito Totire (medicina del lavoro di Bologna), esponente AEA, che chiedono di essere ulteriormente discusse per arrivare ad una piattaforma comune. Ad esse possono essere aggiunte: la necessità di arrivare, da parte del Ministero della Salute, a conclusione dell’iniziata discussione con i sindacati, all’emanazione di linee guida comuni alle Regioni per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti e, non ultimo, di verifica delle difficoltà, in alcune regioni, di mantenimento, quanto meno di operatività, del Registro dei Mesoteliomi (Liguria, Sardegna, Lombardia, Puglia). Infine si fa presente la sottolineatura del senatore Felice Casson il quale ha rilevato che oggi vi sono in atto numerosi processi penali in tema di amianto. I datori di lavoro che hanno esposto i lavoratori e i cittadini all’amianto vengono accusati di lesioni colpose, e/o di disastro doloso e/o di omissioni di cautele, complessivamente di non applicazione delle leggi sulla salute e sicurezza del lavoro. Alcuni anni fa’ ciò era impensabile. Dunque c’è stato un pregresso e un’attenzione maggiore da parte della Magistratura. Perché questo si consolidi e si diffonda è necessario, con tutte le cautele e quando si tiene di avere prove sufficienti, procedere da parte degli interessati e dei sindacati e delle associazioni richiedere tramite esposti e denunce che la Magistratura competente ( = il Procuratore della Repubblica del territorio dove i fatti sono avvenuti), apra un procedimento ad hoc. Hanno partecipato all’incontro-conferenza stampa: Le senatrici e i senatori: Maria Antezza, Felice Casson Gianpiero Scanu, Paolo Nerozzi I deputati: Elisabetta Zamparutti I funzionari del Senato: Varinia Cignoli, Davide Piras, Manuela Bianchi Gli esperti: dott. Enzo Merler (epidemiologo) Padova, dott. Vito Totire (medico del lavoro) Bologna, avv. Alessandra Mari (Roma), avv. Paola Lanese (Napoli), avv. Ezio Bonanni (Latina) I sindacati: Giuseppe d’Ercole (CISL), Stefano Oriano (CGIL) Le associazioni: Silvio Mingrino (AVANI, Broni), Michele Michelino (Comitato per la salute nei luoghi di lavoro e sul territorio, Sesto S. Giovanni), Santina Pasitto (AEA-FVG, Trieste), Luciano Carleo (Contramianto, Taranto), Elio Sartorio (ARASIS, Mondovì), Vito Totire (AEA A.I.E.A. – Conferenza stampa, 2011_02_03- Incontro ex Hotel Bologna-Roma, Senato della Repubblica- “F.V.A.-D.d.L. A.S. 173 e 2141” -pag. 3 di 6 Bologna), Enzo Merler (Fondazione Bepi Ferro, Padova), Monica Cataldo (AGENPARL, Roma) e per l’AIEA: Armando Vanotto (Savigliano), Fulvio Aurora, (Milano), Tore Garau (Sardegna), Rocco Regina, Mario Murgia (Basilicata), Tiziano Volpato, Enrico Picetti (Turbigo), Giuseppe Turudda (Padova), Lorenzo Vangelisti, Mauro Pieretti, Maurizio Cardellini (Larderello), Anna Virgili (Lazio) Hanno mostrato interesse, ma non hanno potuto partecipare perché avvisati in ritardo o per altre ragioni: Salvatore Nania (Sicilia), Fabrizio Tomaselli (USB, Roma), Ferruccio Diminich (EARA, Trieste), Pierluigi Sostaro (CUB, Milano), dott. Valerio Gennaro (ISDE, Genova), Pietro Serarcangeli (AFEA La Spezia) ----------------------------------------------------------Allegato 1 - lettera dell’associazione famigliari vittime dell’amianto di Casale Monferrato Casale Monferrato, 2 febbraio 2011 Piazza Castello, 31 – 15033 Casale Monferrato 0142336811 [email protected] www.afeva.it Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali “ dell'Economia e delle Finanze p.c. Ai rispettivi Uffici Legislativi Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati Alla Commissione Lavoro del Senato “ “ della Camera p.c. Al Senatore Felice Casson – proponente l'emendamento di cui legge in oggetto p.c. Segreterie nazionali CGIL CISL UIL LL. SS. Roma p.c. Alle Associazioni interessate LL. SS. OGGETTO: Fondo per le vittime dell’amianto, decreto interministeriale (Lavoro – MEF) ai sensi dell’Art. 1, commi 241 – 246 della L. 28-12-2007, n. 244. Richiesta incontro. La scrivente Associazione, in relazione a quanto citato in oggetto, ribadisce quanto segue: A.I.E.A. – Conferenza stampa, 2011_02_03- Incontro ex Hotel Bologna-Roma, Senato della Repubblica- “F.V.A.-D.d.L. A.S. 173 e 2141” -pag. 4 di 6 Abbiamo già avuto modo di affermare, fin dall'epoca dell'istituzione del Fondo in oggetto, la profonda contraddizione che lo caratterizza e che ne snatura lo scopo, conseguente al fatto che il Fondo, di cui il decreto attuativo, si limita a predisporre una maggiorazione “aggiuntiva” alla rendita INAIL (diretta o ai superstiti) per malattie professionali da amianto, confermando così l'attuale esclusione delle vittime fra i cittadini in generale, cioè l'esclusione di coloro che hanno subito un'esposizione ambientale da amianto e che a causa di ciò si sono ammalati e deceduti. Queste popolazioni si attendevano, finalmente, di recuperare l'istituzione del fondo per tutte le vittime dell'amianto, già richiesto ai competenti organismi parlamentari all'epoca della lotta e del varo della legge 257 del 1992, che ha bandito l'uso dell'amianto nel nostro Paese. Purtroppo, il provvedimento in oggetto ci pare non possa essere definito “Fondo per le vittime dell'amianto” ma una rivalutazione, ovviamente ben accetta dai diretti interessati, delle rendite INAIL, quindi un beneficio solo per le vittime da esposizione professionale. Vi sono poi altri limiti e contraddizioni, di cui: 1. 2. 3. l'esiguità dei finanziamenti pubblici destinati al Fondo; la parte della contribuzione al Fondo a carico delle imprese, è prevista solo per le imprese che operano attualmente per le bonifiche sono esclusi da tali prestazioni economiche i titolari di rendite INAIL amianto correlate, con danno dal 6% al 15% liquidato in capitale Ci pare, dunque, che sia necessaria ed urgente una modifica della normativa in oggetto, prima di tutto per recuperare lo scopo essenziale dell'istituzione del Fondo, che deve valere per tutte le vittime dell'amianto, professionali e non. Questo per recuperare anche una funzione perequativa, sull'esempio del FIVA (Fondo francese istituito nel 2000); prevedendo altresì maggiori risorse, sia pubbliche che dal sistema contributivo generale delle imprese (es. mediante INAIL). Riteniamo, pertanto, che occorra attuare un confronto fra le Organizzazioni Sindacali e Associazioni delle vittime dell'amianto con i Rappresentanti istituzionali del Parlamento e del Governo. Saremmo lieti se ciò avvenisse tramite un riscontro alla presente, da parte di almeno una delle Istituzioni in indirizzo, con il necessario ruolo di coordinamento e coinvolgimento del confronto. Siamo certi dell'attenzione dei destinatari della presente e nel sottolineare cortesemente le aspettative e la diffusa e profonda sofferenza delle famiglie delle vittime e delle popolazioni coinvolte dalla strage dell'amianto, porgiamo distinti saluti. Per l’Associazione Famigliari Vittime Amianto Romana Blasotti Pavesi – Presidente Bruno Pesce Nicola Pondrano A.I.E.A. – Conferenza stampa, 2011_02_03- Incontro ex Hotel Bologna-Roma, Senato della Repubblica- “F.V.A.-D.d.L. A.S. 173 e 2141” -pag. 5 di 6 L'Associazione Famigliari Vittime Amianto si è costituita a Casale Monferrato nel 1988, a seguito di una intensa battaglia sindacale e civile contro l'amianto e a tutela dei cittadini ed ex lavoratori, in particolare ex Eternit, e vede l'adesione di: 3277 FAMIGLIARI di oltre 1300 deceduti per MESOTELIOMA, CARCINOMA POLMONARE, ASBESTOSI, di cui 357 riguardano decessi di CITTADINI causati dall'inquinamento ambientale provocato dalla Eternit. A queste adesioni vanno aggiunte quelle di 275 ammalati di patologie amianto correlate. Tutti questi famigliari ed ammalati, di Casale M.to (AL) e Cavagnolo (TO), si sono costituiti parte civile nel processo penale Eternit , in corso a Torino, per DISASTRO AMBIENTALE DOLOSO PERMANENTE. Alle adesioni di cui sopra vanno altresì aggiunti 275 famigliari di 110 deceduti e 25 ammalati, in quanto nuovi casi. L'Associazione Famigliari Vittime Amianto con CGIL CISL UIL locali e di Rubiera(RE) e Napoli rappresentano ed hanno organizzato la quasi totalità dei famigliari e degli ammalati,oltre 5000, costituitisi parti civili nel processo Eternit --------------------------------------------------------------------Allegato 2 - bozza di volantino - IL FONDO PER LE VITTIME DELL’AMIANTO E’ OPERATIVO: ASSOCIAZIONI E DEI SINDACATI UNA PRIMA VITTORIA DELLE Finalmente è uscito il decreto applicativo della legge 28 dicembre 2007 articolo 1 commi 241-246, aveva stabilito un fondo di complessivi 40 milioni di euro da distribuire alla vittime dell’amianto (o loro eredi). Lo scopo del Fondo richiesto a gran voce dalle associazioni dei famigliari delle vittime e dai sindacati era ed è quello di risarcire chi è stato esposto all’amianto e ha subito un grave danno per la sua salute. In gran parte si tratta di persone che sono decedute al seguito di una grave malattia (asbestosi, mesotelioma della pleura, tumore del polmone, tumore della laringe, tumore del tratto gastro intestinale…). Il risarcimento del Fondo non è alternativo alla richiesta di giustizia e al risarcimento del danno nei confronti di chi porta la responsabilità dell’esposizione (datore di lavoro). Il grave limite del Fondo istituito (al di là dei pochi denari stanziati) è quello di erogarlo esclusivamente ai lavoratori che hanno già una rendita INAIL; fra questi sono anche esclusi i titolari di rendite amianto correlate, con danno dal 6% al 15% liquidato in capitale. Le associazioni e i sindacati che si sono trovati con i senatori impegnati e interessati al problema amianto il 3 febbraio presso il Senato della Repubblica, hanno discusso nel merito del decreto e hanno deciso iniziative nei confronti delle Istituzioni competenti al fine di superarne i limiti. In particolare ritengono che il Fondo, così era stato chiesto e così risulta dallo spirito della legge, doveva servire a chi è stato esposto all’amianto oltre che negli ambienti di lavoro anche negli ambienti di vita. Chi è stato colpito da una malattia perché a contatto con indumenti inquinati da amianto, oppure chi altrettanto, è stato colpito respirando polveri contenenti amianto, causa la vicinanza di una fonte emissiva: fabbrica, miniera, cava o altro. L’associazione cui si fa riferimento o i patronati sindacali potranno dare ulteriori informazioni a partire dalle prossime settimane, anche in relazione alle domande da compilare. Sarà necessario continuare ad essere vigilanti e pronti alla mobilitazione perché quanto ottenuto come primo risultato possa essere più giusto e più adeguato. A.I.E.A. – Conferenza stampa, 2011_02_03- Incontro ex Hotel Bologna-Roma, Senato della Repubblica- “F.V.A.-D.d.L. A.S. 173 e 2141” -pag. 6 di 6