«Ero scettico, invece ho scoperto un mondo» 90 studenti volontari
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«Ero scettico, invece ho scoperto un mondo» 90 studenti volontari
L’ECO DI BERGAMO 22 Hinterland DOMENICA 15 MAGGIO 2016 «Ero scettico, invece ho scoperto un mondo» 90 studenti volontari Majorana. A Seriate ragazzi in campo con le associazioni Dallo spazio compiti alla casa di riposo e all’ospedale C’è chi ha deciso di continuare. «Siete una ricchezza» SERIATE EMANUELE CASALI «Si entra in un ambiente malinconico come l’ospedale, ma un sorriso cambia tutta la scena. Gli ammalati aspettano questo piccolo gesto per sorridere anche loro», racconta Alessia. «Ero molto titubante prima di avventurarmi con i ragazzi disabili. Ne sono uscito con uno stravolgimento. Ci sono luoghi comuni e giudizi affrettati, invece si impara molto. Veramente bello». aggiunge Paolo. Un suo compagno di scuola, dopo aver svolto volontariato con i disabili, ha deciso di scegliere Pedagogia all’università, lasciando da parte Ingegneria e Informatica. E non è l’unico a progettare cambiamenti: «Si impara molto in Croce Rossa dice Riccardo -. Si studia il corpo umano e si fa pratica operativa con le esercitazioni. Ho deciso di restare, membro attivo”. Sono racconti di storie piccole ma straordinarie, quelli che gli studenti di terza, quarta, quinta dell’istituto Majorana hanno donato ieri ai compagni di seconda, riportando la loro esperienza di volontariato in alcune associazioni di Seriate. Novanta ragazzi di 16-17- 18 anni si sono messi in gioco: dato che mette il Majorana al primo posto su questo fronte tra le scuole orobiche. Quinto anno L’iniziativa (che garantisce ai giovani crediti formativi) dura da cinque anni ed è un’interazione fra Comune di Seriate e Majorana. Ieri mattina, con i ragazzi, c’erano il vicesindaco Gabriele Cortesi, la dirigente Anna Maria Crotti e i docenti (il percorso è seguito in particolare da Paolo De Zuani). Nella tensostruttura della biblioteca si sono presentate le associazioni in cui gli studenti hanno prestato volontariato (Volontari ospedalieri, 9 ragazzi; Rsa 11; Spazio Compiti 13; Cri 8; Mediazione Didattica 17; Tempo di Agire 5; Protezione Civile Bersaglieri 16; Sommozzatori 10) e si sono ascoltate le testimonianze dei ragazzi. Ha introdotto l’assessore Cortesi: «Quando ai giovani si propongono valori giusti e veri, la risposta è convinta. Con la vostra partecipazione al volontariato avete arricchito di valori la nostra comunità, il territorio, le famiglie». E gli studenti che hanno deciso di proseguire nel volontariato fanno ben sperare per il futuro: «In questo territorio c’è avvenire, c’è ricambio». La dirigente Crotti ha molto insistito sul valore della gratuità che rende liberi, «palestra di allenamento al bene comune». L’arciprete don Mario Carminati ha ricordato che «cittadini si nasce e responsabili si diventa». Lo dicono, nel concreto, i racconti dei ragazzi. Che non nascondono qualche scetticismo iniziale, che rende il finale ancor più bello: «Ero scettico sulla scelta fatta di frequentare un ambiente che credevo monotono - dice Andrea, che è stato in casa di riposo -. Invece che gioia con gli anziani. Si accontentano di poco. Si impara di più di quello che si dà. Si impara a valutare ciò che conta». Anche i bersaglieri conquistano: «Si impara cosa vuol dire essere responsabili nei confronti della nostra terra.Mi iscrivo alla sezione giovani», racconta un ragazzo. Mentre Mohad ha nel cuore lo spazio compiti: «Si instaurano rapporti di amicizia coi ragazzini, ci vogliono bene come a un fratello». Lo scambio di racconti sulle esperienze affrontate dai ragazzi FOTO PERSICO Un bello scatto di gruppo con tutti i partecipanti al progetto Fusione con Almè, il sindaco di Villa scende in campo e scrive ai cittadini «Il processo continui» Lettera aperta per spiegare le ragioni del progetto di fusione, alla vigilia delle elezioni nel Comune vicino (il 5 giugno) Vuole andare ben oltre la prossima tornata elettorale la «lettera aperta» che il sindaco di Villa d’Almè, Manuel Preda, ha distribuito nei giorni scorsi tra nQx4Xy1pd+Go74EbfQLuRE//YryTfaGuqVynsd/Zt/s= gli abitanti del paese sul tema unione/fusione tra i Comuni di Villa d’Almé e Almé, auspicando la continuità del processo avviato. L’iniziativa non vuole interferire sul confronto tra le varie liste candidate a governare il Comune di Almé (al voto il prossimo 5 giugno), ma auspica che chiunque sarà chiamato a governare quel Comune dia continuità e collaborazione per con- seguire l’obiettivo della fusione. «La nostra scelta –dice Preda – è di far progredire l’Unione in Fusione non solo per “fame” (soldi sempre meno, non riusciamo a sostituire i pensionamenti, mentre la fusione consentirebbe più trasferimenti statali per 8-900 mila euro l’anno, per 10 anni), ma per opportunità. Il vantaggio per i cittadini sarebbe ottenuto miglioran- do le dinamiche interne e traducendole in maggiore efficienza dei servizi erogati». «Siamo consapevoli del fatto che la questione unione-fusione, per certi aspetti, sia prettamente burocratica, come per la gestione del personale o per l’organizzazione di tre diversi bilanci; ma – prosegue Preda – con il volantino si è cercato di illustrare alla cittadinanza ciò in cui crediamo e le motivazioni per cui c’è fiducia nel progetto fusione. Il progetto stesso deve partire dal territorio, sia perché la scelta di procedere a fusione viene, in primo luogo, dal singolo cittadino (tramite referendum), sia perché è importante coinvolgere tutti i cittadini circa gli effetti che tale scelta potrebbe avere sui servizi e sul territorio». «L’unico Municipio – dice ancora Preda – non comporterà la perdita delle diverse identità e il senso di appartenenza alle comunità di origine, aspetto già presente a Villa d’Almè pensando alle frazioni di Bruntino e Campana o ai quartieri delle Ghiaie e della Brughiera. Una comunità non sparisce perché giuridicamente si ampliano i confini di un Comune, una comunità sparisce se le persone che la abitano smettono di viverla utilizzando il territorio come erogatore di servizi anziché come luogo di incontro». «Non è immaginabile un ulteriore incremento di servizi in unione – conclude Preda – e mantenere lo status quo potrebbe alla lunga rivelarsi controproducente visto l’incremento esponenziale degli adempimenti richiesti negli ultimi anni agli enti pubblici. Una cosa è certa: è necessario scegliere: fusione, recesso oppure una radicale revisione».