YL Réunion /Meeting /Sitzung Strasbourg, 25.09
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YL Réunion /Meeting /Sitzung Strasbourg, 25.09
Intergroup FIELDSPORTS, FISHING & CONSERVATION Intergroupe CHASSE, PECHE & ENVIRONNEMENT Intergruppe JAGD, FISCHEREI & UMWELT Intergruppo CACCIA, PESCA & AMBIENTE Y.L. Réunion /Meeting /Sitzung Strasbourg, 25.09.2002 1.1.1.1. 1.1.1.2. Députés européens / MEPs / MdEPs Présents / Present / Anwesend: J-P. BEBEAR (PPE/F) M. MANTOVANI (EPP/I) S. BERLATO (UEN/I) V. MATHIEU (EDD/F) JL. BERNIÉ (EDD/F) H-P MAYER (EPP/DE) Y. BUTEL (EDD/F) G. LISI (PPE/I) G. DEPREZ (PPE/B) A. LULLING (PPE/L) M. EBNER (PPE/I) Co-ordinator J. SAINT-JOSSE (EDD/F) A. ESCLOPÉ (EDD/F) A. SCHIERHUBER (PPE/A) N. FARAGE (NI/UK) Earl of STOCKTON (EPP/UK) R. HELMER (PPE/UK), Chairman H. KEPPELHOFF-WIECHERT (PPE/DE) Excusés / apologised / entschuldigt : P-N. KAUPPI. (EPP/FIN) C. de VEYRAC (PPE/F) Représentés / represented / vertreten: J. DAUL (PPE/F) X. MAYER (EPP/D) C. KLASS (EPP/DE) D. SOUCHET (NI/F) A. THORS (ELDR/FIN) 1.1.2. Orateur / Speaker / Referenten Prof. J-M. GIFFROY (Facultés Universitaires Notre-Dame de la Paix-Namur,B) K. HOEY, MP (House of Commons, UK) 1.1.3. Observateurs / Observers / Beobachter M. ANDRADE (FACE/) P. MAGNE (Min. Agri & Pêche/F) D. BOURGEOIS (Eurogroup Animal B. NÖSSING (PPE/I) Welfare/B) J. SWIFT (BASC/UK) A. FINAYER (F) G. TITEUX (FDC 67/F) T. HOGGARTH (FACE UK) G. von WÜLFING (DJV/D) R. HYSCLOP (Conservatives/UK) J. YEOMANS (PPE/UK) P. JAEGER(F) P. LEBERSORGER (ZÖLJV/A) 1.2. 1.3. Secretariat 1.4. A. GRAHN 2 FACE Y. LECOCQ FACE 1. Apertura dei lavori – Benvenuto M. EBNER, il coordinatore dell’intergruppo, porge il benvenuto a tutti gli MPE, ai relatori invitati e alle altre persone invitate alla riunione odierna. 2. Introduzione della tematica R. HELMER, presidente della riunione, accoglie favorevolmente il fatto che la riunione odierna tratterà del benessere degli animali nel contesto della caccia con i segugi. Egli fa riferimento all’intenzione delle autorità del Regno Unito di vietare la caccia con i cani, sulla base di argomentazioni relative al benessere degli animali, come già avvenuto in Scozia. Ciò ha fortemente turbato molti cittadini britannici e pertanto è stata organizzata una marcia per la “libertà e la sussistenza” a Londra il 22 settembre con oltre 400.000 partecipanti. 3. Il benessere e la sofferenza degli animali selvatici – un approccio scientifico Secondo il prof. Dr. J-M. GIFFROY dell’università di Nôtre-Dame de la Paix-Namur, non è facile definire con esattezza il benessere animale. Egli indica tre principi fondamentali: il concetto di armonia (la perfetta salute fisica e mentale, la soddisfazione dei bisogni) l’adattamento all’ambiente e l’assenza di emozioni negative causate da perturbazione, stress e da altri fattori. La valutazione del benessere animale non dovrebbe essere influenzata da alcun elemento soggettivo. Gli animali non possono essere valutati in base alla natura dell’uomo, del suo comportamento e delle sue intenzioni. J.M. GIFFROY afferma che la valutazione del benessere animale è fortemente interdisciplinare riguarda discipline come la zootecnia, la patologia, l’etologia, la fisiologia ecc. Sebbene il tema sia oggetto di studio da 30 anni, vi sono ancora molti interrogativi senza risposta. Per quanto riguarda il benessere degli animali selvatici si devono considerare aspetti a lungo termine (habitat, clima) e a breve termine (attività umane quali il turismo e la caccia, gli incidenti, ecc.). J.M. GIFFROY, ritiene che sia perfino più difficile effettuare ricerche sugli animali selvatici proprio a causa della loro vita “selvatica” e della carenza di dati. Egli riconosce che l’uccisione di un animale selvatico nel corso della caccia rimane un argomento controverso; sottolinea tuttavia che la morte di un animale selvatico nell’ambito di condizioni naturali non è necessariamente rapida e indolore. La morte può sopraggiungere a causa di malattie, di esposizione al freddo o di ferite ecc. Egli ritiene che sarebbe importante e utile raccogliere informazioni in merito a quanta sofferenza sia causata agli animali selvatici dalla caccia e quanta dalla morte naturale. A causa della carenza di dati, J.M GIFFROY ritiene che tutte le decisioni prese dai politici in merito al benessere degli animali selvatici dovrebbero basarsi non solo su criteri scientifici, ma anche su considerazioni di tipo sociale, economico, culturale e di conservazione. Vi sono istituzioni pronte a intraprendere ricerche in questo campo. [Il testo originale della relazione in francese può essere richiesto alla segreteria] 3 4. Il dibattito sulla caccia nel Regno Unito Secondo K. HOEY, parlamentare laburista, la crudeltà verso gli animali esiste soltanto quando il dolore, la sofferenza o l’angoscia vengono inflitti in modo deliberato; ella è convinta che ciò non avvenga nella caccia con i segugi. Ella ritiene anzi che la caccia con i segugi sia il modo più naturale di uccidere gli animali. Per K. HOEY, è stato dedicato fin troppo tempo alla discussione della caccia con i segugi nel parlamento britannico, quando vi sono altri temi più importanti e questioni effettive di benessere degli animali da discutere. Si è cercato di incentrare il dibattito sui fatti relativi al benessere degli animali, ma questi sono spesso mischiati con elementi fittizi. Ella ritiene che il dibattito verta più su chi caccia anziché sul fatto che la caccia comprometta o meno il benessere degli animali. Ciò è deplorevole poiché la maggior parte delle persone che praticano la caccia con i segugi non è ricca, bensì gente comune. Poiché la volpe viene considerata un specie dannosa, K. HOEY teme che il divieto sulla caccia con i segugi possa portare all’estinzione delle popolazioni di volpi. Infatti, se non vi fosse alcuna caccia con i segugi, le volpi verrebbero uccise con altri metodi, spesso ancora più crudeli. Nella “Relazione Burns” si è giunti alla conclusione che seppure la caccia alla volpe compromette il benessere delle volpi, essa non reca più danno rispetto ad altri metodi di abbattimento. Un divieto in questo senso significherebbe inoltre la perdita di posti di lavoro e di uno stile di vita. K. HOEY è convinta che la campagna a favore della caccia con i segugi andrà avanti. Il ministro responsabile presenterà presto un rapporto che delinea il futuro della caccia con i cani. Ella crede che sia giunto il tempo che i cacciatori facciano pressioni sui loro politici, non solo nel Regno Unito, ma anche nel PE poiché ritiene che i politici contrari alla caccia nel Regno Unito stiano cercando di ottenere il sostegno del Parlamento europeo. 5. Domande e discussione R. HELMER richiama l’attenzione dei partecipanti sulla proposta di risoluzione sulla caccia (cfr. allegato), che sarà posta in votazione alla fine della sessione. T. HOGGARTH riferisce che nella marcia di Londra sulla “libertà e la sussistenza” erano rappresentati 31 paesi e li ringrazia per il loro sostegno. Egli crede che la questione non sia se vi debba essere o meno una gestione delle volpi, ma piuttosto come vada effettuata. A suo parere il metodo più appropriato sarebbe la caccia con i segugi. K. HOEY è dell’opinione che la popolazione rurale tolleri maggiormente le volpi se esse vengono cacciate. Ciò accade perché la caccia rappresenta una componente importante del tessuto rurale. Y. BUTEL descrive la situazione nella sua regione della Francia dove la caccia viene considerata un modo per mantenere le tradizioni. La gente ha votato in linea con tale principio, con la conseguenza che oggi non vi sono politici socialisti nella regione. Egli crede che gli inglesi debbano capire che le tradizioni e le libertà vanno rispettate. J.M. GIFFROY non può dire con sicurezza se le volpi soffrirebbero di più o di meno se la caccia con i segugi venisse abolita. Egli fa tuttavia riferimento alla legislazione belga sul benessere 4 degli animali, nella quale si afferma che l’uomo ha il dovere di fornire agli animali ciò di cui hanno bisogno; perché mai non si dovrebbero considerare anche i bisogni dell’uomo in tale contesto? A. LULLING ritiene che abolire la caccia sarebbe insensato e controproducente. Ella si riferisce alla passata situazione dei paesi ex comunisti, dove i funzionari erano responsabili della gestione della fauna selvatica. Tale sistema ha portato alla perdita di fauna selvatica e dei legami con la natura. Coloro che cacciano danno un proprio contributo alla gestione degli animali. J. SWIFT ha l’impressione che molte parole siano state spese sulla gestione degli animali, anziché preoccuparsi della gestione degli atteggiamenti umani verso gli animali. Nel caso della caccia alla volpe, si tratta di gestire il rapporto tra le comunità rurali e le volpi, che vengono viste come fonte di danno. Le ben radicate tradizioni legate all’attività venatoria assicurano un atteggiamento di rispetto e tolleranza verso le popolazioni di volpi. I cacciatori non necessariamente svolgono attività di controllo della selvaggina in termini numerici, ma sicuramente promuovono il rispetto e la cura per gli animali che potrebbero andar perduti se tali tradizioni fossero vietate. R. HELMER si riferisce alla proposta di risoluzione sulla caccia e chiede se i partecipanti siano disposti ad approvarla. La risoluzione viene approvata con qualche emendamento al testo francese, indicando che l’uomo può intervenire su tutte le specie di fauna selvatica, comprese quelle delle zone protette. 6. Il programma di lavoro per l’anno 2003 M. EBNER presenta la proposta di programma di lavoro per il 2003 (cfr. allegato). Sono state presentate altre due proposte: la prima sul finanziamento della rete NATURA 2000, la seconda relativa alla piscicoltura. Il programma di lavoro modificato è approvato. La commissaria WALLSTRÖM l’ha informato che non sarà in grado di partecipare alla riunione dell’intergruppo di febbraio, ma sarà rappresentata dal suo capo gabinetto, sig. Rolf ANNERBERG. J. SAINT-JOSSE chiede se la Commissaria abbia motivato la sua assenza alla riunione. Secondo M. EBNER, la Commissaria non ha fornito una motivazione specifica. 7. Varie H. KEPPELHOFF-WIECHERT invita il coordinatore a cambiare l’orario delle prossime riunioni dell’intergruppo in modo tale che non coincidano con altre riunioni del PPE alle quale molti MPE devono partecipare. M. EBNER verificherà altre possibilità, ma teme che non sarà facile poiché le altre riunioni programmate dei gruppi politici richiederanno spazi e strutture per l’interpretazione simultanea. 8. Prossima/e riunione/i e chiusura dei lavori La prossima riunione si terrà il 18 dicembre e sarà presieduta da Alexander RADWAN. Essa sarà dedicata al tema “cultura e tradizioni venatorie “. 5