Gli effetti del taglio dei tassi d`interesse della BCE ed il nuovo

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Gli effetti del taglio dei tassi d`interesse della BCE ed il nuovo
INVESTMENT
TALKS
Gli effetti del taglio dei tassi d’interesse della BCE
ed il nuovo governo in Italia
Il 2 maggio la BCE ha annunciato il taglio dei tasso di riferimento di un quarto
di punto a 0.5%. Quali sono gli aspetti chiave di questo annuncio?
Cosimo Marasciulo
Responsabile European Government
Bonds e FX
Il taglio del tasso d’interesse di riferimento è stato largamente “scontato” dal mercato,
considerato il basso livello d’inflazione. La BCE ha stimato per il 2013 un tasso
d’inflazione compreso nel range 1.2% - 2.0% e tra 0.6 % e 2.0% per il 2014 (con uno
scenario centrale pari a 1,3%), pertanto il rischio inflazionistico sembra in diminuzione.
Non ci aspettiamo che il taglio dei tassi rappresenti un punto di svolta, ma è una delle
misure annunciate avente l’obiettivo di sostenere la debole economia della zona euro, le
cui attese di crescita sono ancora poco incoraggianti.
La Commissione europea, per il 2013, ha appena rivisto al ribasso (il 3 maggio 2013) la
crescita del PIL della zona euro a -0.4% con un tasso di disoccupazione stimato per il
2013 al 12.2%, in crescita rispetto all’11.4% del 2012. Questa visione non è valida solo
per i paesi periferici ma anche per quelli centrali, come la Francia, che fino a questo
momento sembrava maggiormente immune alla crisi.
In questo contesto, la BCE sta cercando di sostenere la ripresa dell’area euro nella
seconda parte dell’anno, fornendo liquidità illimitata alle banche nel tentativo di
assicurare un’adeguata trasmissione delle politica monetaria per favorire le condizioni
di finanziamento nei paesi dell’area Euro. Tra le principali misure adottate in questa
direzione vi è il taglio del tasso di rifinanziamento marginale (tasso d’interesse applicato
dalla BCE a cui le banche si finanziamo con operazioni “overnight”) all’1%, dal
precedente 1.5%, e l’annuncio che la BCE continuerà ad erogare ulteriori fondi alle
banche che ne fanno richiesta, fino a metà 2014 con l’estensione del cosiddetto “fixed
rate full allotment” (erogazione di finanziamenti a tasso fisso).
Il presidente della BCE Mario Draghi ha aggiunto che la Banca centrale è tecnicamente
pronta a ridurre il tasso d’interesse di deposito. Avere un tasso di deposito negativo
significherebbe per le banche detenere minore liquidità presso la BCE con contestuale
incentivo ad erogare maggiori finanziamenti e quindi immettere liquidità nel sistema
economico.
Quali sono gli effetti di queste misure sulla zona euro? Pensa che siano efficaci per
affrontare la frammentazione del mercato del credito?
Queste misure dovrebbero fornire alle banche maggiori certezze sulle condizioni di
finanziamento e quindi avere effetti positivi sul mercato monetario, riducendo la
volatilità del tasso EONIA.
Tuttavia, in alcuni paesi dell’area Euro, i principali problemi risultano ancora essere la
frammentazione del mercato del credito e le stringenti condizioni di finanziamento
applicate alle PMI.
Durante il suo discorso, Mario Draghi ha annunciato che la BCE sta sviluppando
metodi per promuovere un mercato funzionante degli ABS (asset cartolarizzati) e per
trasmettere politiche monetarie efficaci a favore delle PMI.
Siamo ancora in una fase iniziale, ma è importante che la Banca centrale abbia
annunciato l’intenzione di muoversi verso questa direzione.
Ci aspettiamo quindi altre iniziative nei prossimi mesi, dato che la BCE sta cercando di
risolvere il problema specifico dei finanziamenti erogati verso le PMI all’interno della
zona euro.
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Messaggio pubblicitario. I dati e le informazioni contenuti nel presente documento sono elaborati da Pioneer Investments,
hanno carattere puramente informativo e, non tenendo conto delle specifiche caratteristiche del singolo investitore,
non rappresentano raccomandazioni personalizzate. La società si riserva il diritto di modificare, in ogni momento,
le analisi e le informazioni prodotte. Prima dell'adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare
prima della sottoscrizione, o il Prospetto disponibile sul sito internet www.pioneerinvestments.it, presso gli intermediari
collocatori e gli uffici dei promotori finanziari.
Investment Talks | Gli effetti del taglio dei tassi d’interesse della BCE e del nuovo governo in Italia
Nel frattempo, come ha detto Draghi “è essenziale per i governi intensificare
l’attuazione di riforme strutturali a livello nazionale, consolidando i progressi fatti nel
risanamento del bilancio statale, e procedendo con la ricapitalizzazione delle banche ove
necessario” 1.
Le riforme strutturali rimangono fondamentali per la risoluzione della crisi dell’Euro.
A questo proposito, cosa pensa del nuovo governo italiano?
Credo che la definizione di un nuovo governo in Italia sia un fattore positivo per il
paese. Dalle dichiarazioni iniziali sembrerebbe che la nuova compagine politica sia
orientata verso la promozione di misure che favoriscano la crescita per ridurre la
disoccupazione nel paese, con misure di austerità meno stringenti.
Queste azioni dovrebbero avere effetti positivi nel breve periodo, ma saranno necessarie
riforme strutturali nel medio-lungo periodo, ed è comunque troppo presto per valutare
l’azione politica del nuovo governo.
Quali saranno gli effetti derivanti dal taglio dei tassi d’interesse da parte della BCE e
dal nuovo governo italiano sui portafogli da voi gestiti?
Penso che i recenti sviluppi siano di aiuto per le banche ed i titoli di Stato emessi da
paesi periferici e potremmo aspettarci una ulteriore riduzione degli spread in Italia e
Spagna.
Infatti in un contesto molto frammentato come quello del credito, le misure della BCE
dovrebbero essere ancora più efficaci nel ridurre i costi del finanziamento per le banche.
Questo dovrebbe quindi portare ad un ripristino dei finanziamenti verso le piccole
medie-imprese, con effetti positivi sull’intera economia. Con questa prospettiva, siamo
posizionati a favore dei paesi periferici, in particolare l’Italia.
Dato che la situazione è in continua evoluzione, soprattutto sul fronte politico,
continueremo a monitorare da vicino gli eventi per essere pronti a gestire cambiamenti
inattesi, anche se al momento non ci aspettiamo un ritorno all’alta volatilità sui mercati
osservata durante il periodo più difficile della crisi.
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Fonte: Mario Draghi, Presidente della BCE, Conferenza stampa, 2 Maggio 2013.
http://www.ecb.int/press/pressconf/2013/html/is130502.en.html#qa
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