interventi di particolari servizi ausiliari di tipo sociale
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interventi di particolari servizi ausiliari di tipo sociale
Allegato alla deliberazione dell’Organo esecutivo n. 32 dd. 10.02.2014 IL SEGRETARIO GENERALE dott. Roberto Lazzarotto PROGETTO INTERVENTO 19 “interventi di particolari servizi ausiliari di tipo sociale” ANNO 2014 OGGETTO INTERVENTO 19 SERVIZI DI TIPO SOCIALE PER L’OCCUPAZIONE DI SOGGETTI DEBOLI IN INIZIATIVE DI UTILITA’ COLLETTIVA. PREMESSA La Comunità della Valle di Cembra dal 2012 è sensibile all’inserimento di soggetti svantaggiati con l’obiettivo di dare una risposta concreta alla necessità d’inserimento lavorativo proveniente da un’utenza difficilmente collocabile sul mercato del lavoro normale. Si tratta, infatti, di persone in carico al servizio sociale e con necessità di tipo economico. L’obiettivo è anche quello di sensibilizzare la comunità locale, smuovere resistenze e favorire un cambio di mentalità: meno assistenzialistica e più orientata a concepire la condizione delle persone svantaggiate in termini di emancipazione, riduzione delle diversità e essere risorsa per il benessere comunitario. CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITA’ SVOLTA L’esperienza progettuale è stata avviata nel giugno del 2012 al fine di offrire un servizio utile alla collettività che entri a far parte della rete dei servizi proposti sul territorio. Inizialmente il progetto ha visto l’occupazione di due donne, successivamente, venendo meno l’esigenza di proseguire con un intervento di custodia presso la RSA di Lisignago, il numero di persone occupate nel progetto di tipo sociale sono state 3: una con contratto a 30 ore settimanali, mentre gli altri due a 15 ore settimanali. L’attività è stata svolta sia a domicilio degli utenti, sia sui centri servizi “Oasi” e “Mughetto” sia per un accompagnamento in attività esterne sia per stimolare gli utenti in attività di socializzazione. Importante è stato anche il contributo offerto sul gruppo appartamento che ospita un utente con disagio mentale. Rispetto al 2012 le situazioni seguite con il progetto di accompagnamento e socializzazione sono aumentate (tra interventi a domicilio e presso i centro servizi sono state in totale 16) a dimostrazione del fatto che è un intervento che sempre più rientra nella rete di servizi a disposizione del Servizio Sociale. Questo intervento, a differenza del Servizio di Assistenza Domiciliare, garantisce una certa flessibilità e la possibilità di adattarsi alle reali esigenze degli utenti. Nel corso del 2013 sono stati fatti incontri di verifica a cadenza quindicinale con l’obiettivo di monitorare le situazioni gestite dagli operatori dell’intervento 19 e sostenere i lavoratori nella responsabilità lavorativa che a loro viene chiesta. La collaborazione con la Cooperativa La Sfera è stata importante e funzionale alla risoluzione di problemi legati agli aspetti organizzativi, nonché alla particolare natura del servizio proposto. La promozione di questo progetto ha permesso di accrescere il benessere sociale ed economico di tre persone, che non avrebbero trovato altra risposta occupazionale. Inoltre, positivo è stato il riscontro di chi ha usufruito del servizio come dimostrato dalla lettera inviata dalla signora Sartori Flora che si allega per completezza di informazioni. L’ATTIVITA’ PREVISTA PER IL 2014 E’ intenzione della Comunità della Valle di Cembra per l’anno 2014 ripresentare il progetto “Intervento 19 - interventi di particolari servizi ausiliari di tipo sociale” programmando una unica squadra composta da tre persone appartenenti alla categoria D, ovvero segnalate dal Servizio Sociale e con difficoltà sociale accertate dall’assistente sociale che ha in carico la situazione. La proposta è quella di mantenere comunque una certa continuità soprattutto sulla persona che ha seguito le persone a domicilio, al fine di dare continuità al lavoro interrotto a dicembre 2013. In assenza di persone appartenenti alla categoria D, si proporrà l’assunzione di persone in categoria C (ovvero soggetti con invalidità civile appartenenti alle categorie ex L 68/99), a seguito anche di valutazione effettuata dall’assistente sociale competente. L’obiettivo per i lavoratori è: - Promuovere l’emancipazione personale e sociale attraverso l’occupazione: attraverso il lavoro hanno la possibilità di rimettersi in gioco in un ambito lavorativo e di diventare una risorsa importante per la propria comunità. - Sostenere i lavoratori nel riprendersi un ruolo di sostentamento della propria famiglia. - Favorire l’acquisizione di maggiori competenze spendibili in futuro per reperire un’occupazione stabile. L’obiettivo per la Comunità è: - arricchire il tessuto sociale della comunità facilitando la mobilità degli anziani; - creare un servizio complementare ai servizi socio-assistenziali, meno legato all’assistenza ma di forte importanza per un benessere globale delle persone; - lasciare spazio anche all’ideazione di iniziative ricreative ed animative; - creare un osservatorio privilegiato sul benessere del territorio, fonte d’informazioni per il Servizio Sociale. La proposta, al fine di garantire anche una certa continuità del lavoro svolto e consolidare le prassi operative individuate nel corso del 2013, è quella di affidare la gestione del progetto alla Cooperativa La Sfera. Strumento che garantisce l’efficienza del servizio è il coordinamento previsto a cadenza mensile che coinvolge gli operatori, l’assistente sociale referente del progetto e il coordinatore di cantiere definito dalla Cooperativa. L’obiettivo degli incontri è la definizione del piano di lavoro e la discussione sui casi, ma anche sostegno e confronto sulle difficoltà che possono emergere. Più frequente il confronto con l’operatrice sul territorio al fine di modificare l’orario in base alle esigenze espresse dagli utenti. Nell’organizzazione del piano di lavoro si cercherà di rispondere ai bisogni di tutti i comuni dando la precedenza ai comuni poco serviti e alle frazioni, cercando di facilitare gli spostamenti dei lavoratori con i propri mezzi o con i trasporti pubblici. Gli utenti destinatari del servizio sono principalmente anziani o adulti che manifestano bisogni ai quali il Servizio di Assistenza Domiciliare non può rispondere e che con un supporto potrebbero migliorare il loro stile di vita. Inoltre situazioni non in carico al Servizio Territoriale, ma che tramite un aggancio diverso come questo possano trovare risposta ai propri bisogni. La progettualità prevista dell’Intervento 19 potrebbe venir arricchita da un’estensione della stessa a sostegno di un ventaglio più ampio di bisogni di cura familiari, non contemplati a livello istituzionale né attuati a livello comunitario di valle. Come può essere ad esempio, la necessità di alcune famiglie di conciliare tempo lavoro e tempo famiglia, a fronte dell’assenza di semplici servizi di animazione e di custodia dei minori in età scolare. TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI In via generale ci si riferisce ad un insieme di azioni a carattere espressivo-artigianale e di volontariato volte a favorire l’aggregazione e la vita di relazione degli anziani, sia autosufficienti che non autosufficienti e di persone affette da limitazioni o disabilità, ci si riferisce anche ad attività e prestazioni di supporto strumentale ai servizi socio-assistenziali esistenti a livello territoriale. Altra finalità individuata nella concreta operatività è quella di rispondere, in certi casi, ai bisogni di sollievo e tregua ai familiari impegnati continuativamente nell’assistenza (respite care). Come si accennava sopra possono essere ipotizzate anche attività sperimentali nell’ ambito dei servizi che aiutano a rendere più compatibili gli orari di lavoro dei genitori con la fruizioni dei servizi per i minori, utilizzando opportunamente il personale assegnato. In particolare, vengono identificate le seguenti attività: - servizi di accompagnamento per necessità personali, visite mediche - acquisto farmaci – commissioni varie – per il disbrigo di incombenze burocratiche – per recarsi dal parrucchiere – pedicure manicure – lavanderia ecc.; - servizi di accompagnamento per favorire i rapporti con la comunità (organizzazioni associative, feste-ricorrenze, momenti religiosi e di culto, amicizie, visite a parenti, circoli anziani, frequenza di attività socio-culturali-ricreative); - attività presso le abitazioni: accensione fuoco, riordino legna, gestione rifiuti, piccole attività di manutenzione; - servizi di sostegno e aiuto individualizzato per necessità quotidiane personali non svolte da personale istituzionale operante a livello domiciliare (custodia – sorveglianza – vigilanza; spostamento con l’utilizzo di ausili tipo carrozzella, assistenza durante la consumazione dei pasti, aiuto per incombenze o servizi integrativi; attività di ascolto e compagnia); - servizi di accompagnamento e svago per passeggiate nei dintorni del paese, ecc. Mancando la figura del caposquadra, va sottolineata quella del Coordinatore di Cantiere, che svolgerà le funzioni di coordinamento, monitoraggio e verifica di tutte le attività e percorsi di inserimento lavorativo, a garanzia di una visione unitaria degli aspetti tecnici e sociali, che necessariamente deve essere assicurata in questo tipo di progettualità. Per l’anno 2014 si propone di assumere tre persone: una a 30 ore settimanali per un totale di 10 mesi (indicativamente marzo – 24 dicembre 2014) e altre due a 15 ore settimanali per 7 mesi (indicativamente aprile – 30 novembre 2014. Sulla base dell’esperienza di quest’anno, per poter garantire il periodo di attività richiesto dal progetto nel periodo dal 01 marzo al 24 dicembre 2014, si confida in una risposta compatibile con i tempi di avvio delle procedure necessarie per l’affido del progetto e la conseguente assunzione dei lavoratori coinvolti. Il Presidente della Comunità Valle di Cembra Aurelio Michelon