lista settoriale coroplastica
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lista settoriale coroplastica
LISTA SETTORIALE COROPLASTICA OGGETTO (OGTD - OGTT) SOGGETTO (SGTI) CLASSE E PRODUZIONE (CLS) DIZIONARIO OGGETTO (OGTD - OGTT) LISTA DEI LEMMI OGTD: acroterio OGTD: acroterio a disco OGTT: Greco-Pontrandolfo 63, 66 OGTT: Greco-Pontrandolfo 68, 78 OGTT: Greco-Pontrandolfo 69, 79 OGTT: Scatozza 108, 63 OGTT: Scatozza 74, 20 OGTD: antefissa OGTT: Andren 420, I, 1 OGTT: Andren 466, II 4 OGTT: Andren 467, II 5 OGTT: Andren 469, II 11 OGTT: Andren 470, II 12 OGTT: De Caro tipo B OGTT: De Caro tipo C OGTT: De Caro tipo D OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 1 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 2 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 3 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 4 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 5 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 6 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 7 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 8 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 9 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 10 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 11 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 12 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 13 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 14 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 16 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 17 OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 18 OGTT: Kaestner typ B I OGTT: Kaestner typ B II OGTT: Kaestner typ B III OGTT: Knoop mould 2 OGTT: Knoop mould 3 OGTT: Knoop mould 4 OGTT: Koch 25, III, 5 OGTT: Koch 33, V, 5-7 OGTT: Koch 38, VII, 1-2 OGTT: Koch 39, VII, 3 OGTT: Koch 50, XI, 4 OGTT: Koch 53, XII, 3 OGTT: Rescigno serie AGor OGTT: Rescigno serie APDI OGTT: Rescigno serie ATD OGTT: Rescigno serie ATF i OGTT: Rescigno serie ATF ii OGTT: Rescigno serie ATFL OGTD. applique (vedi utensile votivo) OGTD: architettura votiva (vedi votivo architettonico) OGTD: arula OGTD: base OGTD: busto votivo OGTD: busto votivo femminile (vedi busto votivo) OGTD: busto votivo giovanile (vedi busto votivo) OGTD: busto votivo maschile (vedi busto votivo) OGTD: capitello OGTD: cassetta OGTD. Cippetto OGTD: cornice pendula OGTT: Andren 477, II, 26 OGTT: Koch 87, XXXII, 3 OGTD: cornice traforata OGTT: Andren 476, II, 24 OGTD: embrice OGTD: giocattolo (vedi utensile votivo) OGTD: gruppo votivo OGTD: lastra di rivestimento OGTT: Andren 409, I, 1 OGTT: Andren 410, I, 3 OGTT: Andren 411, I, 4 OGTT: Andren 411, I, 5 OGTT: Andren 412, I, 6 OGTT: Gjerstad IV, 474 OGTT: Andren 459, I,5 OGTT: Andren 474, II, 16 OGTT: Andren 474, II, 17 OGTT: Andren 475, II, 18 OGTT: Andren 475, II, 20 OGTT: De Caro tipo A 42 OGTT: De Caro tipo B 46 OGTT: De Caro tipo C 48 OGTT: De Caro tipo D 49 OGTD: lastra frontonale OGTD: mezzatesta votiva OGTD: mezzatesta votiva femminile (vedi mezzatesta votiva) OGTD: mezza testa votiva maschile (vedi mezzatesta votiva) OGTD: oscilla (vedi utensile votivo) OGTD: peso da telaio OGTD. placchetta (vedi utensile votivo) OGTD: protome votiva OGTD: protome votiva femminile (vedi protome votiva) OGTD. protome votiva maschile (vedi protome votiva) OGTD: rocchetto OGTD: scultura acroteriale OGTD: sima frontonale OGTT: Andren 373, I, 1 OGTT: Andren 476, II, 23 OGTD: sima laterale OGTT: Andren 414, 1, 13 OGTT: De Caro 40 OGTD: statua votiva OGTD: statua votiva di bambino (vedi statua votiva) OGTD: statua votiva di divinità (vedi statua votiva) OGTD: statua votiva femminile (vedi statua votiva) OGTD: statua votiva di fanciullo (vedi statua votiva) OGTD: statua votiva di fanciullo su animale OGTD: statua votiva maschile (vedi statua votiva) OGTD: tegola di gronda OGTT: Rescigno gruppo A OGTT: Rescigno gruppo B OGTD: testa votiva OGTD: testa votiva di bambino (vedi testa votiva) OGTD: testa votiva bifronte OGTD: testa votiva bifronte femminile (vedi testa votiva bifronte) OGTD: testa votiva bifronte maschile (vedi testa votiva bifronte) OGTD: testa votiva femminile (vedi testa votiva) OGTD: testa votiva giovanile (vedi testa votiva) OGTD: testa votiva maschile (vedi testa votiva) OGTD: thymiateria (vedi utensile votivo) OGTD: torso (vedi votivo anatomico) OGTD. utensile votivo OGTD: votivo anatomico OGTD: votivo aniconico (vedi cippetto) OGTD: votivo architettonico OGTD: votivo vegetale OGTD. votivo zoomorfo DIZIONARIO OGGETTO (OGTD - OGTT) SCHEDE DEI LEMMI Acroterio L'acroterio è un elemento ornamentale posto al vertice ed alle estremità del frontone del tempio; si dice centrale quando chiude i coppi semicilindrici del colmo del tetto, mentre viene definito laterale quando è posto alla testata delle tegole terminali del frontone. Gli acroteri possono essere costituiti da elementi decorativi come la voluta e da figure a tutto tondo come la sfinge. EAA, vol. I, p.15 Acroterio a disco Disco di larghe dimensioni posto a protezione della testata terminale centrale del tetto. TIPI 1) Greco-Pontrandolfo 63, 66 2) Greco-Pontrandolfo 68, 78 3) Greco-Pontrandolfo 69, 79 4) Scatozza 74, 20 5) Scatozza 108, 63 1) Greco-Pontrandolfo 63, 66 Questo tipo, da Fratte, è contraddistinto dalla testa di Acheloo resa con forte esoftalmia, i capelli e la barba con globetti di argilla, bocca semiaperta, orecchie di prospetto e corna taurine, fuoriuscenti sulla lastra. I tratti sono piuttosto rigidi. Fine VI-primi del V sec. a.C. Greco-Pontrandolfo 1990, p. 63, fig. 66; Koch 1912, p. 70, tavv. XXII e XXXI 2) Greco-Pontrandolfo 68, 78 Il tipo, è individuato dal gruppo di Eracle ed il leone di Nemea: Eracle occupa la parte destra del disco acroteriale, è ritratto di profilo in ginocchio mentre afferra con il braccio sinistro la testa del leone, posto in posizione speculare. Fine V sec. primi decenni del IV sec.a.C. Greco-Pontrandolfo, 1990, p.68, fig.78. 3) Greco-Pontrandolfo 69, 79 Il tipo è identificato da una protome di cinghiale poggiante sulle zampe anteriori modellata in modo plastico e realistico. L'animale è in atteggiamento di riposo, una folta peluria, resa in piccole ciocche leggermente mosse distinte da sottili incisioni realizzate finemente con un lavoro a stecca., ricopre tutto il muso. Orecchie appuntite, occhi globulari, zanne sporgenti da un muso digrignante con narici disegnate con particolare realismo. Fine V sec. primi decenni del IV sec.a.C. Greco-Pontrandolfo 1990, p.69, fig.79 4) Scatozza 74, 20 Il tipo, da Cuma, è caratterizzato dalla testa di Gorgone la quale si presenta senza barba con i canini appuntiti in fuori e i capelli disegnati lateralmente. Seconda metà VI-prima metà V sec. a.C. Scatozza 1971, p. 74, fig. 20. Dello stesso tipo due esemplari da Capua: uno inserito in una doppia cornice, quella interna decorata con kymation ionico e quella esterna con meandro. L'altro esemplare presenta una semplice cornice ed il volto della Gorgone che occupa l'intero spazio del disco. Koch 1912, p. 73, tav. XX, 1 e tav. XXI, 1 5) Scatozza 108, 63 Il tipo è a forma di piatto con il fondo decorato da un rosone con raggi disposti ad elica, alternativamente biancastri e bruni. Sul labbro è dipinto un kyma ionico con colori biancastri e bruni alternati, dietro al quale sporgono le estremità di fogliette lanceolate. Cuma, seconda metà VI-prima metà V sec. a.C. Scatozza 1971, pp.107-108, figg.63-64. Un esemplare simile da Roma, area sacra di S. Omobono, presenta un largo disco con alto bordo decorato con un kyma ionico, caratterizzato da ovuli dipinti alternativamente in rosso ed in nero, contenuti in sgusci bianchi, distinti da lancette anch'esse di colore bianco. Seconda metà del VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini, p.121, n.12, fig.5.1.12. Un esemplare da Fratte con orlo piatto, corpo concavo, con una raffinata decorazione dipinta: sull'orlo un tralcio a lunghe foglie lanceolate mentre all'esterno del corpo una doppia treccia a nastri alternati in rosso e ocra con occhio centrale in rosso. Fine VI-iniziV sec. a.C. Greco-Pontrandolfo 1990, p.64, n. 67 Antefissa Elemento posto a chiudere, sulla testata delle travi del tetto, le estremità dei coppi. TIPI 1) Andren 420, I, 1 2) Andren 466, II 4 3) Andren 467, II 5 4) Andren 469, II 11 5) Andren 469, II 12 6) De Caro tipo B 7) De Caro tipo C 8) De Caro tipo D 9) Di Mino-Pensabene tipo 1 10) Di Mino-Pensabene tipo 2 11) Di Mino-Pensabene tipo 3 12) Di Mino-Pensabene tipo 4 13) Di Mino-Pensabene tipo 5 14) Di Mino-Pensabene tipo 6 15) Di Mino-Pensabene tipo 7 16) Di Mino-Pensabene tipo 8 17) Di Mino-Pensabene tipo 9 18) Di MinoPensabene tipo 10 19) Di Mino-Pensabene tipo 11 20) Di Mino-Pensabene tipo 12 21) Di Mino-Pensabene tipo 13 22) Di Mino-Pensabene tipo 14 23) Di Mino-Pensabene tipo 16 24) Di Mino-Pensabene tipo 17 25) Di Mino-Pensabene tipo 18 26) Kaestner typ B I 27) Kaestner typ B II 28) Kaestner typ B III 29) Knoop mould 2 30) Knoop mould 3 31) Knoop mould 4 32) Koch 25, III, 5 33) Koch 33, V, 5-7 34) Koch 38, VII, 1-2 35) Koch 39, VII, 3 36) Koch 50, XI, 4 37) Koch 53, XII, 3 38) Rescigno serie AGor 39) Rescigno serie APDI 40) Rescigno serie ATD 41) Rescigno serie ATF i 42) Rescigno serie ATF ii 43) Rescigno serie ATFL 1) Andren 420, I, 1 Il tipo presenta una testa femminile con il volto allungato e rigonfio, la fronte bassa, gli occhi stretti amigdaloidi, le guance prominenti, la bocca piccola e carnosa, il mento pronunciato, le orecchie ribaltate in piano. I capelli sono disposti sulla fronte in un'ampia frangia a riccioli ondulati con leggera scriminatura centrale, ricadenti in trecce dietro le orecchie. La testa è ornata con un diadema, orecchini a bottone e una collana con pendente ed è circondata da un nimbo baccellato. Questo poggia su una fascia traforata, insistente a sua volta su due volute nascenti al centro della testa, desinenti in due palmette erette a cinque lobi, che ricoprono la parte inferiore del nimbo e della fascia traforata. Fine VI-prima metà V sec.a.C. Andren 1940, 420, I, 1, tav.130, 455 2) Andren 466, II 4 Il tipoè a palmetta rovescia, articolata in sette lobi profilati da un sottile tondino, la quale si origina da una membrana vegetale posta tra le estremità superiori di un nastro, trattenute da un balteo. Il nastro termina in spirali con bottone centrale, delle quali le inferiori ricoprono il nimbo nella sua parte interna. Quest'ultimo è baccellato e nasce da un toro sporgente, lo zoccolo _ decorato con un motivo a scacchiera. Fine VI-inizio V. sec.a.C. Andren 1940, 466, II 4, tav.144, 501 3) Andren 467, II 5 Il tipo è caratterizzato dalla testa di Gorgone di forma quasi circolare, con grandi occhi, un naso corto dalle narici allargate; la bocca è aperta in modo da mostrare due file di denti e la lingua pendente. Gli occhi e le labbra sono profilati a rilievo. I Capelli sono disposti a riccioli chioccioliformi sulla fronte, ricadenti in trecce dietro le orecchie, ribaltate in piano. Anche la barba è resa con riccioli desinenti in chiocciola. La testa è circondata da un nimbo baccellato nascente da un toro sporgente, al cui interno _ posto un nastro piatto con estremità desinenti a spirali con bottone centrale. Fine VI-inizio V sec. a.C. Andren 1940, 467, II 5, tav.144, 502 4) Andren 469, II, 11 Il tipo presenta la figura di Tifone dal viso di tipo silenico, caratterizzato dalla barba ad orlo dentellato: tiene nelle mani due sassi, presenta le gambe terminanti in due serpenti attorcigliati e due piccole pinne sulle spalle. Fine VI-inizio V sec. a.C. Andren 1940,.p.469, II, 11, tav,146,509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV. 5) Andren 470, II, 12 Il tipo è caratterizzato dalla figura dell'Arpia la quale ha testa e busto muliebre mentre, a partire dai fianchi, il corpo piumato di uccello, con zampe dotate di artigli raccolte davanti al ventre. Le braccia umane sono piegate in corrispondenza della vita. Indossa un corto chitone. La testa è tipologicamente affine a quella delle menadi delle antefisse a satiro e menade. Fine VI-inizio V sec. a.C. Andren 1940, p.470, II, 12, tav.146, 509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV. 6) De Caro tipo B Il tipo è ad alto listello piatto di base al di sopra del quale si imposta una cornice di diciannove foglie che hanno alla base un bastoncello semicircolare. La palmetta, pendula, ha sette petali a rilievo, nascenti da volute superiori di due nastri piatti a S terminanti in basso in altre due volute. Una foglietta romboidale spunta in alto dalle volute superiori. I colori usati sono: il bianco, il rosso e il nero. I petali della cornice sono dipinti in bianco e in nero alternati con i bordi rispettivamente in nero e rosso; Il bastoncello semicircolare è nero, il nastro piatto è bianco con fascette rosse; il fondo della palmetta è rosso, e i suoi petali sono bianchi con i bordi alternati neri e rossi. Il bocciolo è nero con fascia mediana bianca, i bottoni all'interno delle volute sono neri. Il listello di base presenta un motivo a spiga, con elementi alternati bianchi, rossi e neri inserito tra due coppie di fasce orizzontali bianche e rosse. Fine VI sec. a.C. De Caro 1986, p. 37, tav. XVII, a. Sono da intendersi varianti a questo tipo degli esemplari da Cuma che presentano il listello di base decorato con motivo a meandro, a treccia e a fasce oblique. Scatozza 1971, p. 66 e ss., figg. 13, 14, 15, 17. 7) De Caro tipo C In questo tipo le foglie della cornice sono quindici e quelle della palmetta nove con bottone semicircolare di base e doppia nervatura esterna. La palmetta è circondata da un nastro a rilievo piatto a sezione semicircolare che funge da base alle foglie della cornice. Di questo tipo si riconoscono sette varianti. Fine VI sec. a.C. De Caro 1986, p. 38, tavv. XVIIIa, XIX. 8) De Caro tipo D Il tipo è a lastra semicircolare formata da una palmetta centrale a nove foglie in leggero rilievo, nascenti da un bocciolo semicircolare con doppia nervatura. La palmetta è circoscritta ada un nastro a rilievo piatto semicircolare con base orizzontale; intorno ad esso si sviluppa una cornice di quindici fogli a rilievo piuttosto piatto, alla base è un basso listello. La policromia, mal conservata, sembra formata su due soli colori, il bianco ed il rosso. Si tratta con ogni probabilità di esemplare realizzato per un restauro forse parziale del tempio nel V sec.a.C. De Caro 1986, p.40, tav.XX, a. 9) Di Mino-Pensabene tipo 1 Il tipo è contraddistinto da una testa femminile inserita nella sima, caratterizzata dal volto ovale, gli archi sopraccigliari rilevati, occhi con taglio a mandorla ed orbite sporgenti, il naso è di forma triangolare, le labbra sono sottili ed atteggiate nel cosiddetto sorriso arcaico, il mento è arrotondato e sporgente. I Capelli sono a calotta con leggera scriminatura centrale, talvolta sono disposti in riccioli a chiocciola sulla fronte oppure in onde regolari, ricadenti in trecce dietro le orecchie, le quali possono essere ribaltate in piano. Metà VI sec. a.C. Di Mino-Pensabene, pp.49 ss, nn.1-4, tav.I. 10) Di Mino-Pensabene tipo 2 Il tipo è a testa femmiile caratterizzata dal volto ovale, le sopracciglia e le palpebre sono rilevate a listelli, le orbite oculari sono sporgenti, il naso è di forma triangolare, le labbra sono arcuate, il mento è triangolare e sporgente, i capelli sono disposti sulla fronte in strette ciocche ad onde. La testa è ornata con un diadema e con orecchini a disco. Seconda metà VI sec. a.C. Di Mino-Pensabene, p.51, nn.5-6, tav.II 11) Di Mino-Pensabene tipo 3 Il tipo è a testa femminile greco-orientale caratterizzata dal volto allungato, occhi a mandorla, palpebre e arcate sopraccigliari a listello; orecchie ribaltate in piano, labbra atteggiate nel cosiddetto sorriso arcaico. I capelli sono disposti ad onde regolari sulla fronte oppure in frangetta a sottili ciocche verticali e ricadono sulle spalle in sottili trecce. La testa presenta inoltre un copricapo a cuffia con bende sovrapposte, un diadema, orecchini e collana. Seconda metà VI sec. a.C. 12) Di Mino-Pensabene tipo 4 Il tipo è a protome femminile di tipo dedalico con il volto ovale, le arcate sopraccigliari accentuate ed unite alla radice del naso, di forma triangolare. Gli occhi sono a mandorla, l'iride sporgente, le palpebre a listello, la bocca semidischiusa, il mento arrorondato e pronunciato, le orecchie ribaltate in piano. I Capelli sono dispoti sulla fronte in ciocche ondulate orizzontali, raccolti in trecce a perle ricadenti sulle spalle. La testa è circondata da un nimbo baccellato nascente da un toro sporgente, al cui interno è posto un nastro piatto con estremità desinenti a spirali con bottone centrale. Lo Zoccolo è liscio. Metà VI sec. a.C. Di Mino-Pensabene, pp.54-55, nn.12-14, tavv.IV-V 13) Di Mino-Pensabene tipo 5 Il tipo è a palmetta dritta articolata in sette lobi ovali con margini sottolineati da un piccolo tondino, nascente da nucleo semicircolare accompagnato da un nastro il cui margine superiore è sottolineato da un tondino. Lo Zoccolo è a fascia liscia. la palmetta _ cirondata da un nimbo baccellato nascente da un toro sporgente, al cui interno è posto un nastro piatto con estremità desinenti a spirali con bottone centrale. Seconda metà VI. sec.a.C. Di Mino-Pensabene, p.55, n.5, tav.V 14) Di Mino-Pensabene tipo 6 Il tipo è identificato da una testa femmile caratterizzata dal volto ovale, leggermente triangolare, le arcate sopraccigliari sono unite alla radice del naso, di forma triangolare, gli occhi sono a mandorla, l'iride è sporgente, la bocca semidischiusa, il mento arrorondato e sporgente. I Capelli sono disposti in riccioli a chiocciola sulla fronte e ricadono sul petto in treccioline ondulate. La testa _ ornata con un diadema ed orecchini a disco ed è posta all'interno di una corona baccellata simile ad una conchiglia strigilata. Inizio V sec. a.C. Di Mino-Pensabene, p.56, n.16, tav.VI 15) Di Mino-Pensabene tipo 7 Il tipo presenta la testa femminile rimpicciolita caratterizzata dal volto ovale, gli occhi a mandorla, l'iride sporgente, il naso piccolo e diritto, talvolta le orecchie sono in prospettiva ribaltata, le labbra sono pronunciate, il mento è sporgente. I Capelli sono disposti in tre bande ondulate parallele sulla fronte, oppure a frangia smerlata. La testa, decorata con un diadema, è posta all'interno di un nimbo percorso da una serpentina con boccioli di loto alternati alle spire oppure all'interno di una corona decorata con dischi a rilievo. Prima metà V sec.a.C. Di Mino-Pensabene, pp.56-58, nn.17-20, tavv.VI-VII 16) Di Mino-Pensabene tipo 8 Il tipo è formato da quattro elementi strutturali rappresentati da una lastra di rivestimento della congiunzione delle tegole, a cui è anteposta una figura a tutto tondo, stante su alto zoccolo dietro la quale si trova di taglio una lastra a profilo semiellittico, che funge da sostegno alla figura e di raccordo tra l'antefissa vera e propria e l'embrice semicilindrico crestato. L'antefissa presenta entro una conchiglia baccellata con lobi vegetali atrofizzati, intercalati alle baccellature e toro con estremità desinenti in spirali con bottone centrale, una lastra decorata con motivi vegetali: entro un archetto con estremità desinenti a spirali, al di sotto delle quali nascono due semipalmette a cinque lobi, è posto un fiore a tre petali che nasce da un calice che si origina da una membrana posta dietro due nastri trattenuti da un balteo. Lo zoccolo dipinto con il motivo dei quadretti puntinati funge da appoggio per la figura del Sileno, identificabile in base allla gamba umana con piede equino in moto verso sinistra. La lastra di rinforzo dell'antefissa è decorata su entrambe le facce con una palmetta a dieci lobi, profilati con il colore nero e dal nucleo rosso, nascente da una membrana vegetale con lungo stelo dipinto in nero, che si riaccorda allla linea di contorno della lastra. La corona semicircolare che avvolge il Kalipter è dipinta con i motivi del can corrente e dei denti di lupo. Fine VI-inizi V sec. a.C. Di Mino-Pensabene, pp.58-59, nn.21, tav.VII; La grande Roma dei Tarquini, p.195, 1, tavv.XVIIIXIX 17) Di Mino-Pensabene tipo 9 Il tipo presenta una coppia di Satiro e Menade in atto di danza. Nell'antefissa in esame il gruppo è in moto verso destra, il satiro è nudo ed afferra un serpente con la mano sinistra, mentre con l'altra mano abbraccia la menade che tiene in mano una cista. La menade indossa un chitone e l'himation più o meno fittamente pieghettati, il viso di forma ovale presenta il mento arrotondato e pronunciato, grandi occhi a mandorla, naso di forma triangolare, labbra legermente dischiuse. I capelli sono disposti in bande ondulate sulla fronte, ricadenti in trecce dietro le spalle. Talvolta è presente il diadema. Il satiro presenta la fronte sporgente percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e triangolare; gli occhi sono globulari, la bocca è piccola, con baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico è liscia, i capelli sono a calotta compatta, e ricadono dietro le spalle, le orecchie sono caprine. Sulla testa è posta una corona di foglie di vite. V sec. a.C. Di Mino-Pensabene, pp.59-62, n.22, tav.VIII. In altri esemplari invece è la menade che trascina il satiro oppure quest'ultimo sembra sollevvare la menade che suona le nacchere. Andren 1940, pp.474-476, II,13, tavv.147-149. La Grande Roma dei Tarquini, pp.243-244, n.72, tav.XXVI. 18) Di Mino-Pensabene tipo 10 Il tipo è contraddistinto da una Nereide seduta sulla spira di un mostro marino. La figura femminile è posta di tre quarti ed indossa un chitone e l'himation. Fine V sec. a.C. Di Mino-Pensabene, p.62, n.23, tav.VIII. 19) Di Mino-Pensabene tipo 11 Il tipo è identificato da una testa femminile tipo severo; caratterizzata dal volto ovale ed allungato, la fronte tringolare, gli occhi a mandorla con palpebre a listello, il naso diritto, le labbra leggermente dischiuse, il mento pieno. I Capelli sono divisi sulla fronte in due bande leggermente ondulate ricadenti in ciocche a tortiglione sulle spalle. La testa è coronata da un diadema con cuffia ed è posta dentro un nimbo baccellato che si può presentare decorato con tralci a doppia spirale da cui si originano palmette alternate a fiori di loto. Seconda metà V sec. a.C. Di Mino-Pensabene, pp.62-63, nn.24-26, tav.IX 20) Di Mino-Pensabene tipo 12 Il tipo è contraddistinto dalla testa di Sileno la quale presenta la fronte sporgente, percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e triangolare. Gli occhi sono sporgenti e di forma globulare, la bocca è piccola, i baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico, è liscia oppure percorsa da pieghe orizzontali plasticamente ondulate; i capelli, resi a calotta sulla fronte, ricadono in riccioli al lato della barba. Sulla testa è posta una corona di rosette e pampini a grappolo. Lo zoccolo è decorato oppure a fascia liscia. Fine VI-inizio V sec.a.C. Di Mino-Pensabene, pp.66-70, n.31, tav.XI; La grande Roma dei Tarquini, p.243, n.71, fig.9.6.71 21) Di Mino-Pensabene tipo 13 Il tipo è contraddistinto dalla testa di Sileno la quale presenta la fronte sporgente percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e triangolare. Gli occhi sono sporgenti e di forma globulare, la bocca è piccola, i baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico, è liscia oppure percorsa da pieghe orizzontali plasticamente ondulate, i capelli sono disposti in riccioli a chiocciola su quattro file. Sulla testa è posto un diadema a cuffia di raccordo con il toro da cui nasce la conchiglia strigilata. InizioV sec.a.C. Di Mino-Pensabene, p.70, nn.32-33, tav.XI 22) Di Mino-Pensabene tipo 14 Il tipo è identificato dalla testa di Juno Sospita; caratterizzata dall'ovale del volto affilato, con sopracciglia rilevate ed unite tra loro alla radice del naso, grandi occhi a mandorla, labbra leggermente arcuate a spicchio di luna, orecchie caprine. I Capelli sono raccolti in trecce ricadenti sulle spalle. La testa, coronata da un elmo formato da pelle di capra e dotato di corna, _ posta all'interno di un nimbo semiogivale variamente decorato. V sec. a.C. Di Mino-Pensabene, pp.70-71, n.34, tav.XII 23) Di Mino-Pensabene tipo 16 Il tipo presenta una testa dionisiaca, di menade o di sileno ed è circondata da un nimbo decorato con palmette alternate a fiori di loto. Fine V. sec. a.C. Di Mino-Pensabene, pp.71-73, nn.36 e 42, tavv.XIII-XIV 24) Di Mino-Pensabene tipo 17 Il tipo, a lastra a profilo semiogivale, è contraddistinto da una figura di Sfinge a bassorilievo, dal corpo di profilo, la testa frontale. Volto caratterizzato dal sorriso di tipo arcaico. La Sfinge poggia su uno zoccolo a fascia liscia delimitato superiormente da un listello. Seconda metà VI sec. a.C. Di Mino-Pensabene, p.73, n.43, tav.XIV 25) Di Mino-Pensabene tipo 18 Il tipo, a lastra a contorno ellittico, con corona baccellata, zoccolo a fascia decorato a meandro, presenta una figura a cavallo, con il corpo posto di tre quarti e la testa di prospetto ed è forse identificabile con una amazzone. Indossa una corta tunica che lascia scoperte le gambe e le braccia. Impugna con la mano sinistra l'arco e la faretra. V sec.a.C. Di Mino-Pensabene, p.73, n.44, tav.XIV 26) Kaestner Typ B I Il tipo presenta una palmetta dritta a rilievo, inclusa in una cornice di foglie semplicemente dipinte, senza listello di base. Il piano della palmetta è leggermente arretrato rispetto a quello della cornice. La policromia delle foglie pu• variare dal bianco al marrone mentre per la cornice si sono usati il marrone e nero con profilo in bianco. Prima metà VI sec. a.C. Cfr. Knoop 1987, 140, fig. 96 n. 2; Kaestner 1982, p. 14 e ss; Scatozza 1971, p. 60, fig. 1-2. 27) Kaestner Typ B II Il tipo è contraddistinto da una palmetta semicircolare, con nimbo costituito da foglie larghe e tozze con profili lavorati a giorno; il listello, nettamente caratterizzato, rappresenta il piano di appoggio dell'intera antefissa. Prima metà VI sec. a.C. Mingazzini 1938, p. 726, tav. V n.9; Rescigno 1993, p. 93, fig. 9,1; Kaestner 1982, p. 14 e ss. Greco-Krinzinger 1994, p.125 fig.155. 28) Kaestner Typ B III In questo tipo la cornice è aperta a forma di tondino intorno ad un campo centrale semicircolare allungato. La palmetta collocata al centro presenta le foglie centrali di grandezza maggiore rispetto alle altre. Prima metà VI sec. a.C. Mingazzini 1938, p.727, tav. V n.7; Rescigno 1993, p. 93, fig. 9, 3; Kaestner 1982, p. 14 e ss. 29) Knoop Mould 2 Il tipo presenta un busto femminile: testa e collo, trecce e parte del chitone, inseriti in una cornice di "foglie", che si originano da bande terminanti a volute. La testa è asimmetrica, il volto a forma di U è ben delineato. Gli occhi a mandorla sono leggermente inclinati, palpebre sporgenti, al di sopra delle quali sporge la curva delle sopracciglia terminante alle orecchie. Il volto piatto continua fino al naso stretto e appuntito con piccole narici. La bocca piccola, le labbra chiuse, modellate schematicamente senza angoli rientranti. Il mento con fossetta è ben disegnato e le guance sono debolmente conformate. Le orecchie sono messe agli angoli esatti della testa, rese schematicamente e finiscono in lobi piatti e regolari. I capelli sopra il viso consistono in sei doppie dentellature. Tre coppie di trecce cadono dalle orecchie alla base. La donna indossa un copricapo a diadema di forma non definita. Sembra che consista in tre bande o fasce terminanti dietro la nuca: le bande superiore ed inferiore sono piatte quella centrale è rotonda e sporgente. Il collo si evidenzia dal resto attraverso solchi poco profondi su di esso vi _ dipinta una collana di corda con piccoli tratti a croce. Sono visibili dei fori al di sotto delle trecce che coincidono con il punto di giuntura delle tegole di copertura e la lastra. La fronte e il retro dell'antefissa e la parte alta della tegola sono coperte con argilla bianca e dipinta con colori rosso e nero. Fine VI a.C. Knoop 1987, p. 73-73, fig. 42 30) Knoop Mould 3 Il tipo somiglia al "Mould 2" con le seguenti differenze: la testa è più piccola; il mento _ affossato solo parzialmente; nessun diadema; quattro trecce anziché sei; la base è separta dal busto da una sporgenza orizzontale a sezione semicircoalare. La figura è racchiusa da un paio di bande a forma di ferro di cavallo. Quella interna, piatta termina con due volute con dischi interni leggermente convessi; la banda esterna, o toro a sezione semicircolare, è separata dalle volute da un taglio obliquo. La cornice ha sedici "foglie" convesse sporgenti che formano una curva come una conchiglia e con contorni in rilievo. La tegola è relativamente larga con pareti sottili; può essere fissata alla lastra in due modi: o incurvandosi dietro il viso o fissandosi alla lastra ad angolo retto. Fine VI a.C. Knoop 1987, p. 79; pls. 24-28; fig. 49-57 31) Knoop Mould 4 Il tipo presenta alcune differenze rispetto al "Mould 3": la testa è circa il 9% più piccola del "Mould 3" e del 18/20% del "Mould 2"; le bande a forma di U sono più sporgenti; la base, meno ampia e più alta, consta di due gradini; il busto e la base non sono separti da una sporgenza; le foglie della cornice sono quidici anzich‚ sedici. La fronte è interamente asimmetrica, la base è fissata leggermente fuori dal centro a sinistra. I dettagli della tegola e il rovescio dell'antefissa sono come quelli della precedente variante ma non c'è rinforzo della giuntura tra la tegola e la lastra. Fine VI a.C. Knoop 1987, p. 89; pls. 2 32) Koch 25, III, 5 Il tipo presenta un nimbo a foglie piatte con bordi a rilievo; tra il nimbo e la palmetta sono posti un bastoncello a sezione semicircolare e un nastro piatto a sezione quadrangolare che si conclude con due volute con bottone centrale; all'interno della cornice è una palmetta a nove petali che si origina da un semicerchio a tre listelli concentrici. Tutta la palmetta poggia su un nastro orizzontale dritto e piatto, terminante con due volute rivolte all'interno intorno ad un disco centrale. Sia le volute del nastro superiore che di quello al di sotto della palmetta si appoggiano al listello di base. VI sec. a.C. Koch 1912, p. 25, tav. III n. 5 per alcune varianti nel tipo di palmetta e nastro cfr. ibidem p. 25, tav. IV n. 1-4 33) Koch 33, V, 5-7 Il tipo è caratterizzato da un Gorgoneion dal volto poco rilevato, con grandi occhi spalancati quasi dritti con le iridi dipinte nere e grandi arcate sopraccigliari rialzate; il naso di animale è reso a forma di T rovesciata; la bocca aperta mostra la lingua tra i denti; il mento ben ripartito appena visibile sotto la lingua. Le orecchie molto stilizzate sono messe oblique e rese piatte nel piano. Sulla fronte una serie di riccioli plastici che proseguono sotto le orecchie con due paia di trecce a perline ondulate. La mandibola è contornata da una criniera di leone costituita da numerose ciocche a fiamma. Sulla fronte, sugli zigomi e sul naso sono dipinti zig-zag che rappresentano rughe di animale. Il nimbo è composto da baccelli con bordi rilevati; fra il nimbo e il centro dell'antefissa corrono un bastoncello e un nastro piatto terminante con volute che girano intorno a dischi. Il nastro è dipinto con fasce oblique, lo zoccolo di base è dipinto con quadretti neri, rossi e bianchi sopra a un motivo a losanghe. VI sec. a.C. Knoop 1985, p. 103, fig. 58; Koch 1912, p. 29, tav. 33, n. 2 per alcune varianti cfr. ibidem tav. V nn. 5-7; tav. VI nn. 1-4 tav. VIII nn. 1-2; Kaestner 1982, p. 37. 34) Koch 38, VII, 1-2 Il tipo presenta una maschera di Gorgone entro una cornice di foglie. La forma della lastra è semicircolare, leggermente schiacciata; tra la cornice di foglie e la maschera nessun elemento decorativo di separazione. Il volto della gorgone, ritratto con bocca aperta e lingua sporgente, occupa tutto il campo centrale della lastra cosich‚ la piega della fronte congiunge le due orecchie, come pure gli occhi e le arcate sopraccigliari; il naso è sporgente, bocca molto ampia con denti a rilievo e canini acuminati. Probabile il suo utilizzo nel kalypter egemon. VI sec.a.C. Koch 1912, p. 38, tav. VII, 1-2 35) Koch 39, VII, 3 Il tipo è caratterizzato da un alto listello di base al di sopra del quale si imposta un nimbo baccellato con foglie piatte con margini rialzati. Un listello a sezione quadrangolare separa il nimbo dalla parte centrale ove è inserita una palmetta ad undici lobi. Al centro della palmetta è raffigurata una testa femminile con diadema, riccioli sulla fronte e tre trecce perlinate disposte ai lati. VI sec. a.C. Koch 1912, p 39, tav. VII, 3 36) Koch 50, XI, 4 Lastra semiellittica con listello di base decorato con motivo a meandro a rilievo. La lastra è circondata tutta intorno da un kyma ionico, separato dalla zona centrale da un sottile tondino. Il centro della lastra, liscio sul fondo, è occupato dalla figura di un cavallo posto di profilo in corsa, con la testa, le zampe e la coda che fuoriescono dal campo e si appoggiano alla decorazione. Un'amazzone armata con faretra cavalca l'animale. Il busto è frontale, le gambe rese di profilo, sono entrambe poste su un fianco del cavallo. Al di sotto del cavallo è raffigurato un uccello nell'atto di bere. L'amazzone è di tipo dedalico, con trecce, occhio sporgente, ovale ad U. Koch 1912, p. 50, tav. XI n. 4 37) Koch, 53, XII, 3 Lastra semiellittica con listello a sezione quadrangolare piuttosto irregolare che circonda tutto il profilo. All'interno, su una base costituita da un kyma ionico, si dispongono due corpi di pantera alati affrontati, poggianti con le zampe anteriori su due volute. Le code fuoriescono dalle zampe posteriori per erigersi al di sopra del corpo e curvarsi all'indietro. La testa, unica, a protrome femminile sovrasta i due corpi (la testa è visibile nella tavola del Koch mentre in quella dello Johannowsky risulta mutila). Koch 1912, p. 53, tav. XII, n. 3; Johannowsky 1989, p. 191 38) Rescigno serie AGor Il tipo, a lastra di forma quadrangolare presenta un bordo formato da due nastri piatti terminanti in volute sia, in basso, alle estremità laterali, sia nella parte superiore della lastra. Il punto di giunzione delle due volute superiori funge da base ad una palmetta a cinque petali; le due volute terminali sono sormontate anch'esse da due palmette più piccole. All'interno la gorgone è ritratta in corsa verso destra con il torso di prospetto e le gambe di profilo. Il volto è barbato e il capo è coperto da diadema. Le mani stringono due serpenti e il braccio destro risulta coperto da una delle ali falcate. La lastra presenta un listello a doppio gradino strombato verso il basso. Inizio VI sec. a.C. Rescigno 1993, p. 97, fig.10;.Koch 1912, pp. 52 e ss. nota 1 39) Rescigno serie APDi Il tipo è caratterizzato dal nimbo e dal listello di base pendulo. Il nimbo è evidenziato da una profonda solcatura che lo separa dal campo centrale della palmetta. La cornice è inesistente ed il nimbo si presenta quasi piatto con foglie appena accennate. Il campo centrale è perfettamente semicircolare; la palmetta dritta _ a sette petali con cuore convesso e profili non rilevati di identico modulo che lasciano interpretare che si tratti piuttosto di una semirosetta. Prima metà Vi sec. a.C. Cfr. Mingazzini 1938, p.727, tav. V n. 5; Rescigno 1993, p. 92, fig. 8, 1 40) Rescigno serie ATD Il tipo presenta una testa femminile-dedalica dal volto ad U lievemente sagomato; la fronte è piatta e breve, gli occhi a mandorla sono resi con evidente esoftalmia, sono evidenziati da un solco intorno alle palpebre; le arcate sopraccigliari sono rese da una sporgenza arcuata che si allunga fino alle orecchie; il naso è dritto ed appuntito; le labbra sono larghe e serrate; il mento arrotondato con una lieve fossetta centrale. I capelli a calotta liscia si dispongono sulla fronte ad onda mentre ai due lati dietro le orecchie molto evidenti tre trecce rese a perle scendono fino al collo l'antefissa presenta un listello di base sormontato da una testa femminile. I colori usati riconoscibili sono il nero, il paonazzo. Inizio VI sec. a.C. Rescigno 1993, p. 94, fig. 8, 2-3; Mingazzini 1938, p 739-740, tav. V, 2-4. 41) Rescigno serie ATFi Il tipo presenta un listello di base a tre gradini; tra il nimbo baccellato concavo e il campo centrale è la cornice, a sezione semicircolare delimitata da un doppio nastro piatto. La testa femminile in posizione centrale presenta un profilo ovale, capigliatura con riccioli plastici sulla fronte sormontata da diadema; ai lati del volto all'altezza di due orecchini a disco concavo, discendono tre trecce a perline. Il collo è appena modellato e al di sotto si individua la veste resa da un doppio risalto plastico. Il tipo corrisponde a Kaestner Typ L IV. Inizi VI a.C. Rescigno 1993, p. 95-96, fig. 9 n. 2; Kaestner 1982, pp.52 ss. Da considerare una variante un esemplare da Fratte Greco-Pontrandolfo p.61, fig.62. 42) Rescigno serie ATFii In questo tipo il nimbo assume forma di conchiglia ed è circondato esternamente da quattro nastri a volute, dal cui incontro nascono palmette plasticamente rilevate nei due semielementi di base, mentre le altre sono semplicemente dipinte. il listello di base è a due gradini più ampi di quelli della serie precedente. Il capo in questi esemplari presenta variazioni nella capigliatura, che è resa a festone con linea ondulata con scriminatura centrale e con sole due trecce laterali, il margine del chitone _ reso da una semplice linea rilevata.Il tipo corrisponde a Kaestner Typ L VI. Inizi VI a.C. Rescigno 1993, p. 96, fig. 9 n. 4; Kaestner 1982, pp.52 ss. 43) Rescigno serie ATFL Il tipo presenta un listello di base piano sormontato da un elemento orizzontale a forma di toro; la testa femminile è diademata e coronata con riccioli plastici sulla fronte e quattro trecce a perline che discendono ai lati. La testa è inserita tra una serie di nastri che nella parte bassa, si avvolgono intorno a due dischi con bottone centrale. Nel punto di giunzione dei due dischi vi è una fascetta al di sotto della quale è inserita una foglia con ampio bordo. La parte superiore dei nastri termina con un bocciolo dischiuso di fiore di loto. Inizi VI a.C. Rescigno 1993, p. 96, fig. 9 n. 4; Greco-Pontrandolfo 1990, p.62, fig.63. Alcuni esemplari con le varianti del diadema alto e liscio e a toro semicircolare sporgente, provenienti da Capua, possono essere considerati i prototipi degli esemplari di Fratte, Koch 1912, p.39, tav.VII. Applique (vedi utensile votivo) Architettura votiva (vedi votivo atchitettonico) Arula Ha forma quadrata o rettangolare co fronte decorata a rilievo. E' chiusa superiormente, presenta un'apertura alla base ed è cava all'interno. Ha inoltre una cornice di base e di coronamento. Viene usata come piedistallo o sostegno di piccolo oggetto. Esiste un tipo particolare "a clessidra" o a doppio echino, forma determinata dalla modanatura a gola dei lati corti. Il soggetto iconografico più ricorrente è Europa che cavalca il toro. Comella 1986, G I, p.85, tav. 44 a VARIANTI TIPOLOGICHE Arula a cassetta Arula a doppio echino Arula di forme varie Base Elemento di transizione tra il piano del pavimento e l'imoscapo della colonna. Nell'ambito della decorazione architettonica in terracotta per base si intende il rivestimento della struttura lignea. Un frammento esemplificativo è quello proveniente dall'area sacra di S. Omobono, il quale presenta un plinto decorato con un motivo a can corrente sormontato da una fascia con largo pettine rosa. Il plinto è distinto dal toro rigonfio, decorato con un motivo a lune spinose alternativamente rosse e nere, mediante un tondino dipinto con nastri alternativamente rossi e neri. Seconda meta VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.129, n.38, fig. 5.1.38 Nell'ambito della coroplastica votiva la base viene usata come sostegno di piccoli oggetti e modellata al tornio. VARIANTI TIPOLOGICHE Base attica (Comella 1986, H 1 I, p.91, tav.47 d) Base con profilo a gradini (su plinto articolata in tori di diametro decrescente; cfr. Comella 1982, H 2 I, p.91, tav.48 c.) Busto votivo Con questo termine si indica la coroplastica raffigurante uomini, donne e giovani rappresentati fino alle spalle; generalmente hanno un piano di appoggio che consente loro di stare eretti. Per l'illustrazione dei soggetti si vedano le schede relative alle teste isolate Bedello, 1975, pag. 13 e sgg. SOGGETTI Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l’occipite Donna con cuffia Donna con diadema Donna con polos Donna con svariate pettinature Fanciullo con capelli corti Capitello Elemento posto tra la colonna e la trabeazione. Nell'ambito della decorazione in terracotta il capitello costituisce il rivestimento fittile della struttura lignea. Un frammento esemplificativo è quello proveniente dall'area scara di S. Omobono, il quale costituisce il rivestimento del sommoscapo di una colonna e del relativo capitello dorico. Il fusto è scanalato, chiuso superiormente con un collarino rivestito di foglie estroflesse. Il capitello è caratterizzato da un echino schiacciato sormontato da un basso abaco. Seconda meta VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.128, n.37, fig. 5.1.37 Cassetta Elemento di sostegno degli elementi acroteriali. Un esemplare esemplificativo è quello proveniente dall'area scara di S. Omobono, il quale presenta forma ovoidale, con margine superiore obliquo, cavo all'interno, con foro di forma ellittica per l'inserimento del perno ligneo. Seconda metà VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.121, n.9 Cippetto I coisiddetti cippetti sono a forma di cono o di pigna, talvolta con protuberanze, con o senza base, che può essere decorata con foglie d'acanto. I cippetti sono di norma ritenuti immagini aniconiche dell'offerente, per similitudine tipologica con quelli funerari. Alcuni studiosi invece ritengono che i cippetti a forma di pigna e quelli con protuberanze contrapposte alla base rappresentino il cuore, dato in particolare che l'unico elemento di differenzzazione con le immagini di tale organo è l'assenza delle protuberanze.Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, p. 321 ss. VARIANTI TIPOLOGICHE Cippetto a forma di cono bombato senza base Cippetto a forma di pigna, su base talvolta con foglie di acanto Cippetto con o senza base con protuberanze contrapposte Cornice pendula Elemento che rifinisce inferiormente le lastre che ricoprivano le travature orizzontali, oblique e le tegole di gronda. Generalmente la cornice è decorata con un anthemion a rilievo ed unita alla lastra ed alla tegola mediante dei perni di metallo. Può costituire comunque strutturalmente la parte terminale della lastra di rivestimento: in questo caso per la tipologia delle cornici pendule si rimanda a quella delle relative lastre. TIPI 1) Andren 477, II, 26 2) Koch 87, XXXII, 3 1) Andren 477, II, 26 Il tipo consiste in un anthemion a nastri intermittenti da cui nascono palmette rovescie ed alternate a dischi dipinti con cerchi concentrici rossi e neri. Inizi V sec.a.C. Andren, 1940, p.475, II, 26, tav.152,518; Area scara di Satricum, 1985, p.65, n.2, fig.26. 2) Koch 87, XXXII, 3 La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette rovesce e fiori di loto; il fiore di loto, è inserito in un nastro ad arco terminante con due occhielli; il fiore presenta tra i due petali laterali e quello centrale due piccole palmette a tre petali ciascuna. L'accostamento dei due occhielli dei nastri determina un motivo a doppia voluta collegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta lanceolata in alto e una palmetta pendula a sette petali, dai bordi a rilievo, in basso. Nel registro superiore la cortina presenta un doppio toro sovrapposto decorato con bande alterne dritte e oblique rosse e nere. Sono evidenti nelle fogliette lanceolate e sul toro le tracce dei fori per il fissaggio. Fine VI sec. a. C. Koch 1912, p. 87, tav. XXXII, n. 3 Cornice traforata Lastra che fungeva da coronamento della sima frontonale; viene introdotta a partire dalla fine del VI sec.a.C. TIPI 1) Andren 476, II,24 La cornice traforata consiste in due ordini di archetti intrecciati legati da baltei coronati da una palmetta a cinque lobi. Fine VI-inizi V sec. a.C. Andren 1940, p476, II,24, tav.152,517. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.242, n.69, fig.9.6.69. Embrice Tegola piana di forma trapezoidale con orli laterali rialzati. E' messa in opera a filari alternati di coppi che coprono i giunti. Si definisce di tipo laconico quando ha una forma semicircolare, mentre di tipo corinzio quando ha forma "a doppia falda". Ad esemplificazione dell'oggetto si ricordino: 1) un embrice di tipo corinzio con decorazione policroma sulla parte esterna: semilune ai lati dell'asse mediano alternativamente rosse e nere. Seconda metà VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.25 2) un embrice di tipo laconico, con superficie esterna con decorazione su fasce parallele: fiori alterni aperti e chiusi in rosso e nero, denti di lupo in rosso, baccellature in nero. Seconda metà VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.24 Giocattolo (vedi utensile votivo) Gruppo votivo Formato da due o più figure umane stanti o sedute. Generalmente la coppia è femminile, rara è qualla mista, recano offerte o tengono in braccio un bambino. Le figure vestono tunica ed himation, che può avvolgerle e velarle insieme. Sono considerate rappresentazioni allusive della famiglia dell'offerente per la quale si invoca la protezione (matrimonio e fecondità), oppure di Kore e Demetra, o anche della stessa Demetra sdoppiata. Il culto delle figure in diadi o triadi ha origini orientali ed è ampiamente documentato in Grecia a Creta, poi diffusosi in Magna Grecia. A titolo esemplificativo si veda per il gruppo seduto Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.143, tav.50 n.211; Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 43, tav.XVI, 4; per quello stante Comella 1978, CIV 1, p.54 tav.25 n.125. SOGGETTI Coppia seduta . Coppia stante Lastra di rivestimento Elemento di rivestimento dei geisa obliqui ed orizzontali di un edificio, realizzati in serie a stampo. Durante il periodo arcaico (VI sec.a.C.) presentano di solito superiormente una fascia decorata con baccellature concave, a cui segue un fregio figurato ed un piccolo listello. (Cfr. La grande Roma dei Tarquini, 1990, p.61, n.13, tav.III: la lastra di rivestimento ‚ decorata con una fascia baccellata distinta, mediante un listello dipinto, dal fregio figurato, rappresentante due felini gradienti a sinistra ed il Minotauro. Segue un listello dipinto. Prima metà VI sec. a.C.). Talvolta una fascia decorata si interpone tra quella baccellata ed il fregio dipinto (Andren 410, I,3; Andren 409, I,1; Andren 411, I,5), oppure pu• presentarsi liscia (La grande Roma dei Tarquini, 1990,p.60, n.11,2: lastra con fregio di felini e coronamento a fascia liscia. Prima metà VI sec. a.C.), oppure ancora la fascia superiore pu• essere decorata con un motivo diverso dalle baccellature (La grande Roma dei Tarquini, 1990, p.61, n.12, tav.III: la lastra _ decorata con un fregio figurato di felini posto tra due listelli su cui sono dipinti a vernice rossa degli ovuli. Prima metà VI sec. a.C.). I motivi ricorrenti nei fregi figurati di questo periodo sono: 1) la processione di bighe e trighe (Andren 409, I,1) 2) la corsa di bighe e trighe (Andren 910, I,3) 3) la corsa dei cavalli (Andren 411, I,4) 4) la scena di banchetto (Andren 411, I,5) 5) la scena di consesso (Andren 412, I,6) 6) la teoria di felini, uccelli gradienti e Minotauro (Gjerstadt IV, 474). Dalla fine del VI sec.a.C. la lastra di rivestimento presenta superiormente una fascia baccellata distinta, mediante una fascia, da quella decorata con un anthemion (Andren 459, I,5; Andren 910, I,3; Andren 411, I,4; Andren 411, I,5; Andren 412, I,6; Andren 459, I,5; Andren 474, II,16; Andren 474, II,17; Andren 475, II,18; Andren 475, II,20; De Caro Tipo A 42; De Caro Tipo B 46; De Caro Tipo C 48; De Caro Tipo D 49). TIPI: 1) Andren 409, I,1 2) Andren 910, I,3 3) Andren 411, I,4 4) Andren 411, I,5 5) Andren 412, I,6 6) Gjerstadt IV, 474 7) Andren 459, I,5 8) Andren 474, II,16 9) Andren 474, II,17 10) Andren 475, II,18 11) Andren 475, II,20 12) De Caro Tipo A 42 13) De Caro Tipo B 46 14) De Caro Tipo C 48 15) De Caro Tipo D 49 1)Andren 409, I,1 Il tipo presenta una fascia baccellata, un toro decorato con il motivo a squame ed un fregio figurato rappresentante una processione di trighe e bighe in moto verso destra. Seconda metà VI sec. a.C. Andren 1940, p.409, I, 1, tav.126, 442. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, n.13-15, fig.8.6.15. 2) Andren 410, I,3 La lastra presenta una fascia con baccellature concave distinta, mediante una fascia decorata con meandri incrociati formanti campi metopali occupati alternativamente da una stella ad otto punte e da un uccello, dal fregio figurato rappresentante trighe e bighe in corsa verso destra. Seconda metà VI sec. a.C. Andren 1940, p.410, I,3, tav.127,444. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.202-203, n.1-12, tav.XXI 3) Andren 411, I,4 Il tipo è caratterizzato da un fregio figurato rappresentante cavalieri in corsa verso sinistra. Seconda metà VI sec. a.C. Andren 1940, p.411, I,4 tav.127,446. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.92-93,nn.19-21, fig.4.1.19 n.1-12. 4) Andren 411, I,5 La lastra presenta una fascia con baccellature convesse distinta, mediante un toro decorato con il motivo a squame, dal fregio figurato rappresentante un banchetto:. Seconda metà VI sec. a.C. Andren 1940, p.411, I,5, tav.128,447-448. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, nn.1718. Al medesimo tipo possono essere collegate la lastra di rivestimento decorata con una scena di convivio proveniente dal Palatino. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.94, n.22, fig.4.1.22. 5) Andren 412, I,6 La lastra di rivestimento presenta una scena di consesso: una figura femminile con lungo chitone ed un uomo con arco e freccia incedono verso cinque persone sedute su sgabelli. Questi indossano il chitone lungo, la tebenna ed i calcei. Seconda metà VI sec. a.C. Andren 1940, pp.412-413, I,6, tav.128,449-450. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.204, n.19. 6) Gjerstadt IV, 474 Il tipo è caratterizzato da un fregio raffigurante una teoria di felini, uccelli ed il Minotauro. La lastra è coronata da una fascia con baccellature convesse distinta dal sottostante fregio da un listello, che lo inquadra anche inferiormente. Gjerstadt 1966, p.474, fig.141. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.61-62, nn.12-13, tav.III 7) Andren 459, I,5 Il tipo presenta superiormente una fascia decorata con baccellature convesse separata da un tondino da un'alta fascia decorata con il motivo a treccia policroma. La lastra _ chiusa inferiormente da un anthemion formato da nastri arcuati dalle estremità ricurve con bottone centrale unite da un balteo, dietro il quale è posta una membrana vegentale terminante superiomente a cuspide da cui si originano palmette rovesce a sette lobi. Dietro i lobi laterali delle palmette nascono due piccoli viticci da cui si originano dei fiori di loto che occupano lo spazio vuoto dell'archetto. Terzo quarto del VI sec. a.C. Andren 1940, p.459, I,5, tav 139, 488 8) Andren 474, II,16 La lastra presenta superiormente una alta fascia decorata con baccellature convesse, distinta da un'altra fascia liscia mediante un tondino, che separa quest'ultima dall'anthemion con cui si conclude inferiormente la lastra. L'anthemion è formato da tralci intermittenti desinenti a spirale con bottone centrale. Le estremità sono unite da un balteo, dietro il quale nascono alternativamente palmette dritte a cinque lobi e palmette rovesce a sette lobi; queste ultime in particolare, si originano da una membrana vegetale che termina superiormente con una palmetta con lobi dal bordo dentellato. Tra le palmette rovesce sono posti dei fiori di loto sotto i quali sono boccioli penduli. Fine VI.inizio V sec. a.C. Andren 1940, p.474, II,16, tav.150, 513. 9) Andren 474, II,17 Il tipo si distingue da quello precedente solo per l'articolazione dell'anthemion, ed inoltre pu• essere considerato una variante del tipo Andren 459, I,5. L'anthemion è formato da nastri arcuati dalle estremità ricurve con bottone centrale unite da un balteo, dietro il quale è posta una membrana vegetale terminante superiomente a cuspide da cui si originano palmette rovesce a sette lobi dal bordo dentellato. Dei fiori di loto occupano lo spazio vuoto dell'archetto, sotto i quali sono boccioli penduli. Fine Vi-inizio V sec. a.C. Andren 1940, p.474, II,17, tav.151, 515 10) Andren 475, II,18 Il tipo costituisce una variante rispetto a quello precedente: le estremtà dei tralci, desinenti ad S, sono unite da un balteo, dietro il quale nascono da una piccola membrana vegetale desinente, al di sopra del balteo, in una piccola foglia cuoriforme, palmette articolate in nove lobi. Dalle estremità ad S del balteo nascono due sottili nastri intermittenti, dietro le cui estremità spiraliformi, unite da un balteo, si originano superiormente dei boccioli, inferiormente dei fiori di loto penduli. Andren 1940, p.475, II, 18, tav.150, 514 11) Andren 475, II,20 La diversa articolazione dell'anthemion costituisce la variante del tipo rispetto ad Andren 474, II,16: dietro le estremità di nastri intemittenti desinenti a spirali con bottone centrale, nascono palmette articolate in sette lobi, alternativamente dritte e rovesce; in particolare quelle dritte sono caratterizzate dal bordo dentellato. Da viticci ad S, intersecanti i nastri nel loro punto mediano, si originano fiori di loto diritti e rovesci posti alternativamente alle palmette. I petali dei fiori rovesci si allungano fino a toccare quelli del fiore adiacente venendo cos_ a formare una sorta di margine di contorno della palmetta pendula. Andren 1940, p.475, II,20, tav.151,516 12)De Caro Tipo A 42 La lastra è divisa in tre partizioni: una baccellatura superiore, una fascia mediana dipinta e una cortina inferiore pendula. La baccellatura superiore presenta quattordici elementi a rilievo policromi decorati, sulla merlettatura superiore con archetti di colore opposto a quello del fondo. La fascia mediana, inserita tra due listelli, presenta un motivo a treccia semplice dipinta (per ogni lastra sono visibili diciannove o venti spirali); i listelli sono decorati con una fascia obliqua sinistrorsa, su quello inferiore e destrorsa su quello superiore. La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette dritte e rovesce; la palmetta dritta a cinque petali è inserita in un nastro ad arco terminante con due occhielli. L'accostamento di due occhielli determina un motivo a doppia voluta collegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta lanceolata in alto e una palmetta pendula a sei petali in basso. Tra le palmette rovesce e in corrispondenza di quelle dritte, nel campo libero, è inserito in sola pittura un cerchietto. Sono inoltre visibili i fori dei chiodi per il fissaggio al supporto ligneo; la policromia è fondata su quattro colori: bianco giallino, marrone, nero-azzurrino e rosso bruno. Fine VI sec. a.C. De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXII, b e tav. XXIII, nn. 59-60. 13)De Caro Tipo B 46 Il tipo è sempre a lastra a tre partizioni: baccellatura superiore, fascia mediana, cortina pendula. La baccellatura superiore presenta sedici elementi a rilievo policromi. La fascia mediana, inserita tra due listelli, presenta un motivo a treccia semplice dipinta (per ogni lastra sono visibili undici spirali); i listelli sono decorati con fasce oblique destrorse in un solo colore. La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette dritte e rovesce; la palmetta dritta a cinque petali è inserita in un nastro ad arco terminante con due occhielli. L'accostamento di due occhielli determina un motivo a doppia voluta collegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta romboidale in alto e una palmetta pendula a sette petali in basso.La catena su ogni lastra è costituita dalla ripetizione per due volte e mezzo di un modulo di palmetta diritta e di due mezze palmette rovesce. La policromia è fondata su quattro colori: bianco giallino, rosso da vivo a tendente al viola, nero con sfumature blu, ocra-marroncino. Fine VI sec. a.C. De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXIV a; Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88, tav.XXVII, 3. 14) De Caro Tipo C 48 La lastra è sempre del tipo a tre partizioni: una baccellatura superiore, una fascia mediana dipinta e una cortina inferiore pendula. La baccellatura superiore presenta quindici elementi a rilievo policromi decorati, sulla merlettatura superiore con archetti di colore opposto a quello del fondo. La fascia mediana, inserita tra due listelli, presenta un motivo a treccia semplice dipinta (per ogni lastra sono visibili undici spirali); i listelli sono decorati con una fascia obliqua destrorsa su quello inferiore e sinistrorsa su quello superiore eseguite in un solo colore. La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette dritte e rovesce; la palmetta dritta a cinque petali _ inserita in un nastro ad arco terminante con due occhielli. L'accostamento di due occhielli determina un motivo a doppia voluta coolegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta romboidale in alto e una palmetta pendula a sette petali in basso. La catena su ogni lastra è costituita dalla ripetizione per cinque volte di un modulo di palmetta diritta e di due mezze palmette rovesce. La policromia è fondata su quattro colori: bianco giallino, rosso da vivo a tendente al viola, nero con sfumature blu, ocra-marroncino. Fine VI sec. a.C. De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXVI a; Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88, tav.XXVII, 3. 15)De Caro Tipo D 49 La lastra si compone di tre parti: di una baccellatura superiore con elementi a rilievo, di una fascia mediana dipinta compresa tra due listelli a rilievo, piatto quello superiore e a sezione semicircolare quello inferiore; infine, in basso, di un alto listello di base dipinto. La baccellatura superiore presenta una varietà di colori: bianco-giallino, rosso bruno e nero-bluastro alternati; la merlettatura superiore è dipinta con gli stessi colori dei baccelli corrispondenti; nella fascia mediana è dipinto un motivo a doppia treccia di quattro nastri a fasce rosse, bianche e nere. I due listelli sono decorati da fasce oblique, destrorse in quello superiore, sinistrorse in quello inferiore con alternanza di colori, rosso, bianco e nero; le fasce bianche sono attraversate da lineette oblique nere e rosse alternate; la faccia inferiore del listello superiore _ dipinta di rosso. La fascia di base presenta un motivo a spiga sinistrorsa con elementi alternati bianchi, neri e rossi, attraversati a metà da una linea orizzontale rossa. La faccia inferiore della lastra presenta fasce oblique destrorse in bianco, nero e rosso alternati. Fine VI sec. a.C. De Caro 1986, pg.49-50, tav. XXVII, a; Scatozza 1971, pp. 87-103 Lastra frontonale Elemento che chiude il timpano del frontone. Pu• essere liscio o decorato L'oggetto può ssere esemplificato dalle seguenti varianti provenienti dall'area sacra di S. Omobono: 1) lastra liscia frontonale La grande Roma dei Tarquini 1990, p.124, n.19, 1-2, fig.5.1.19.1/2 2) lastra decorata con un felino posto di profilo accucciato sulle zampe posteriori ed eretto su quelle anteriori. Seconda metà VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.123, n.16, fig.5.1.16 Mezza testa votiva Con questo termine si indicano le teste femminili e maschili di cui è stato eseguito solo il profilo laterale. Il loro uso lo si deve essenzialmente a motivi di risparmio; la loro diffusione, allo stato attuale, sembra essere stata l'area etrusco-laziale-campano-apula oltre ai ritrovamenti carseolani; generalmente le mezzeteste si modellano sui prototipi delle teste isolate, tranne alcune eccezioni. A Capua dei 26 gruppi individuati tra le teste isolate, soltanto 7 gruppi di mezzeteste sembrano derivare da esse; così a Carsoli, solo 6 gruppi su 22. Nelle schede sono presentati come profilo di donna e uomo; di essi saranno illustrati solo i tipi che non rientrano nei gruppi delle teste isolate già trattate. Bonghi Jovino, 1965, pag. 140; Marinucci, 1976, pag.127 SOGGETTI Profilo laterale femminile/maschile Oscilla (vedi utensile votivo) Peso da telaio A forma troncopiramidale, troncoconica e raramente, a forma conica, talvolta con foro passante. Sembra unanimamente riconosciuta la loro funzione: inizialmente come oggetti necessari nella pratica della tessitura a telaio; solo in un secondo tempo come ex voto, offerte a divinità tutelari del mondo femminile e protettrici del lavoro domestico. Datazione poco certa a causa del grande utilizzo che si fece, ma quelle troncopiramidali e troncoconiche di Capua possono ascriversi al IV sec., quelle coniche al III sec. a.C. Alle volte sulla base vi sono impressi segni. Pesetti, 1994, pag. 116; Comella 1986, p.94, tav. 49 a. Placchetta (vedi utensile votivo) Protome votiva Il soggetto (donna/uomo)), per il quale valgono le ooservazioni relative alla testa votiva, è limitato alla parte anteriore del volto. Vagnetti 1971, pp.47-50. SOGGETTI Donna con capelli a ciocche Uomo con capelli a ciocche Rocchetto A forma cilindrica, con estremità ingrossate, concave o convesse. Per la funzione e la datazione si veda quanto detto per il PESO DA TELAIO. Comella 1986, p.96, tav. 50. Scultura acroteriale Le sculture acroteriali: servono a decorare la sommità del timpano come acroteri centrali, infatti sono posti sopra la testata del columen del triangolo frontonale. Narrano in sintesi un particolare episodio mitico e sono strettamente collegati alla decorazione a figure plastiche isolate o a gruppi che decoravano la sima dei due rampanti del timpano con disposizione saliente fra gli acroteria angularia e l'acroterio centrale: A esemplificazione dell'oggetto pu• essere ricordato il gruppo acroteriale di Eracle ed Atena proveniente da S. Omobono: Atena è raffigurata stante con il piede destro avanzato, indossa un lungo chitone, calzari ionici, impugna l'asta lo scudo circolare, la testa è coronata da un elmo di tipo calcidese. Eracle (tipo cipriota) indossa una corta tunica e la leont‚ annodata sul petto. Il gruppo poggia su una stessa lastrina. Seconda metà VI sec. a.C. Enea nel Lazio 1981, p. 122, C 3 Sima frontonale Elemento che corona l'orlo del tetto sulla fronte attaccandosi alla tegola terminale del frontone. La sima è' articolata generalmente da una fascia superiore baccellata, da una variamente decorata e da un toro. Nel periodo arcaico la fascia intermedia si presenta decorata con scene figurate a rilievo (Andren 373, I,1; Andren 475, II,20). Dalla fine del VI sec.a.C. la fascia intermedia invece è decorata con altri motivi ornamentali (De Caro 40). TIPI 1) Andren 373, I,1 2) Andren 476, II, 23 3) De Caro 40 1) Andren 373, I,1 Il tipo presenta una fascia decorata con baccellature convesse monocrome con spigoli evidenziati dal colore, un tondino dipinto con il motivo a cordone, un fregio figurato a rilievo rappresentante una processione di bighe e trighe in moto verso sinistra ed inferiormente un toro liscio. Fine VI sec. a.C. Andren 1940, p.373, I,1, tav.115,406. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.166, n.1, tav. XVII. 2) Andren 476, II, 23 Il tipo presenta una fascia con baccellature convesse, un tondino dipinto con il motivo a cordone, una fascia decorata con il meandro ed un toro di base decorato a squame. Fine VI-inizio V sec.a.C. Andren 1940, p.476, II, 23. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.242, n.69, fig.9.6.69. Una variante del tipo presenta la fascia superiore decorata con baccellature convesse. Di Mino, Roma Repubblicana 1982, p.68, tav.XV,4. 3) De Caro 40 La fronte della sima si compone di due parti: in alto una baccellatura strigilata curvata in fuori a rilievo e una fascia solo dipinta delimitata da due listelli a rilievo, in basso. I baccelli in numero di dieci per lastra sono a colori alterni, bianco-giallino, nero e marrone-rossiccio; la merlettatura superiore è decorata ad ovoli in marrone su fondo bianco. Nella fascia inferiore è dipinto un motivo a treccia semplice i cui nastri sono bianchi e marroni, l'occhio centrale bianco e marrone. I listelli che racchiudono la fascia sono decorati entrambi da fasce oblique sinistrorse in bianco e marrone alternati. Nel punto di sporgenza oltre il trave di appoggio, nella faccia inferiore della tegola vi due motivi decorativi: varietà 1: una serie di cerchi concentrici in bianco su fondo nero, varietà 2 :due fasce sul margine esterno bianche e bleu-nero su fondo rosso scuro-nero; i cerchi più accostati sono campiti di bleu-nero nel giro esterno e di rosso scuro-nero in quello interno e nell'occhio centrale. Fine VI sec. a.C. De Caro 1986, pp. 40-41, tav. XXI a; Scatozza 1971, pp. 85-87; Rescigno 1993, p. 100; Mingazzini 1938, col. 756 n.2, tav. X.4. Sima laterale Elemento che decora l'orlo del tetto sui fianchi ed è attaccato alle tegole terminali. In epoca arcaica la sima laterale era costituita da una fascia baccellata che coronava le gronde a protome felina alternate a coppi terminanti a teste femminili. Dalla fine del VI sec.a.C. lo sviluppo delle antefisse come lemento decorativo delle estremità delle tegole di gronda determina l'abbandono della sima laterale. TIPI 1)Andren 414, I,13 Il tipo presenta gronde a testa felina alternate a coppi terminanti a teste femminili. Tra le testa sono baccellature convesse. Metà VI sec. a.C. Andren p.414, I,13, pianta D, 1-2. Al medesimo tipo pu• essere ricondotto il frammento della IV Regia della seconda metà VI sec. a.C. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.61, n.16, fig.3.2.16 Statua votiva Comprende figure di bambini, di divinità, femminili, giovanili e maschili sia di grandi, sia di piccole dimensioni, realizzati con la tecnica a stampo. I prototipi modellati in argilla erano di grandi dimensioni; scomponibili in varie parti e poi assemblate, oppure si divideva la statua in due metà: quella anteriore e quella posteriore. Era frequente, lavorare le teste a parte, secondo il procedimento delle teste isolate, e poi aggiungerle alla matrice. In caso di statue molto alte, si ricorreva a degli espedienti per sostenerle: o si applicava un supporto come una roccia, o si inseriva una barra di argilla all'interno della statua o si allungava la veste nella parte posteriore facendola toccare a terra. Le rifiniture erano eseguite a mano. Una volta assemblati i pezzi si procedeva alla cottura. I soggetti più ricorrenti erano: eroi, divinità, figure di bambini, femminili sedute, stanti, gradienti, sdraiate nude e vestite, e machili stanti, gradienti sedute, armate, nude e vestite. Hanno una datazione ampia: dalla fine del V sec. a.C. agli inizi del I sec.. Bonghi Jovino, 1965, pag. 11 e sgg. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, p.127 ss. SOGGETTI: Afrodite Apollo Artemide Atleta Attis seduto che suona la siryx attore Centauro con centauro più piccolo Dioniso Dioscuro Ermafrodito Erote Figura di bambino accovacciato Figura di bambino stante Figura di fanciullo accovacciato Figura di fanciullo a cavallo Figura di fanciullo seduto su una roccia Figura di fanciullo stante Figura femminile distesa Figura femminile gradiente Figura femminile in trono Figura femminile stante Figura maschile gradiente Figura maschile in trono Figura maschile stante Hera Hermes Io Kore (vedi Demetra) Lar Marsia Menade Nano Pan Psyllos Sileno Tritone con Nereide Zeus Zeus Ammon Tegola di gronda Le tegole di gronda erano poste sugli spioventi dei tetti e sporgevano al di fuori di esso. La loro forma era quadrangolare, fornite di alette laterali, a sezione quadrangolare o a quarto di cerchio, lunghe quanto tutta la tegola Erano dotate di due fori disposti specularmente vicino alle alette e alla fine della fascia che delimitava la parte sporgente, che servivano al fissaggio della tegola. Due bugne, anch'esse collocate vicino alle alette, servivano per bloccare lo scivolo dei coppi di riva. Nel tipo tardo-arcaico, in cui non è presente un bordo anteriore rivolto verso il basso, veniva applicata una cortina pendula a mo' di gocciolatoio. TIPI 1) Rescigno gruppo A 2) Rescigno gruppo B 1) Rescigno gruppo A La tegola di gronda è ad alette a sezione quadrangolare, che si sviluppano lungo tutta la superficie longitudinale della lastra concludendosi in corrispondenza del bordo posteriore o arretrate da esso di pochi centimetri. La tegola presenta una forte rastremazione posteriore delle alette e una graduale riduzione di spessore. Alcune varianti presentano due fori disposti specularmente in prossimità dell'aletta e in corrispondenza della fine della fascia iposcopica. Uno di essi si inserisce in una bugna posta a poca distanza dall'aletta che trovando corrispondenza in un'apertura dei coppi di riva ne bloccava lo scivolo. Per quanto riguarda la decorazione, la fascia iposcopica presenta un unico registro; su di uno sfondo bianco a consistenza di ingobbio, sono tracciati in nero tre gruppi di cerchi concentrici con zona intermedia campita in rosso, bianco e bruno. VI sec. a.C. Rescigno 1993, pp. 87-92, fig. 10; Scatozza 1971, pp. 74 e segg., fig. 30; Knoop 1987, pp. 186-189, fig. 124 e pp. 235-236 figg. 3-5. 2) Rescigno gruppo B La tegola di gronda è ad alette a sezione a quarto di cerchio, che presenta opzionalmente una fascia anteriore a spessore ridotto, ma, soprattutto, due incassi quadrangolari laterali per permettere la sovrapposizione delle alette sugli elementi corrispondenti della tegola inferiore. Per quanto riguarda la decorazione per questo gruppo sono individuabili due serie distinte: nella prima la decorazione dipinta sottolinea tutte le articolazioni minori del gocciolatoio con fasce diagonali sinistrorse, mentre sul listello anteriore vi è dipinto un meandro spezzato. Il campo centrale della fascia iposcopica è marginata in bruno e sviluppa una treccia destrorsa con colori rosso, bianco e bruno. Nella seconda serie, da una ricostruzione del Mingazzini si risale alla fascia iposcopica con fasce brune profilate in rosso ed in bianco con motivo a zig-zag in rosso, bianco e bruno. VI sec. a.C. Rescigno 1993, pp. 87-92, fig. 10; Scatozza 1971, pp. 74 e segg., fig. 33 Testa votiva Il soggetto, comprendente il bambino, il giovane, la donna e l'uomo, costituisce l'immagine ridotta dell'offerente, che viene posta presso la divinità per tutelare non solo la salute fisica, psichica della dedicante o di persona a lei cara, ma anche quella sentimentale. Queste teste non sono comunque, salvo rari casi, dei ritratti fisionomici ma solamente morali, tesi cioè ad evidenziare il sentimento di profonda devozione religiosa della dedicante. Viene realizzata a tutto tondo. Tutti i soggetti sono rappresentati isolati: il bambino ha generalmente il viso paffuto e capelli acconciati in vario modo, la donna è a capo nudo, velato, diademato o coperto con copricapo di varia foggia, l'uomo è imberme (imberbe), barbato o con il capovelato. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, p.189 ss.. SOGGETTI: Bambino con capelli Bambino senza capelli Donna con boccoli Donna con capelli a calotta Donna con capelli a ciocche Donna con capelli a "melonenfrisur". Donna con capelli a riccioli Donna con capelli spartiti e frangia Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite Donna con cappuccio Donna con cuffia Donna con diadema Donna con elementi ed ornamenti vari Donna con frangia Donna con polos Donna con svariate pettinature Donna di tipo ionico Donna velata con ampia basetta Fanciullo con berretto a punta Fanciullo con capelli corti Fanciullo con capelli lunghi Fanciullo con collo slanciato e tubolare Fanciullo con frangia Soggetto non caratterizzato eseguito senza impiego di matrici Soggetto di sesso indefinibile velato Uomo barbato Uomo con capelli a bande e taenia Uomo con capelli a calotta Uomo con capelli a ciocche Uomo con capelli a riccioli a chiocciola. Uomo con capelli incisi solo anteriormente; Uomo con capelli lisci pettinati in avanti Uomo con capelli con cercine Uomo con elmo Uomo con frangia Uomo con pettinatura "all'Alessandro" Uomo tipo policleteo Uomo velato Testa votiva bifronte E' formata da due teste plasmate dalla stessa matrice, unite sul capo da una zona di raccordo. Tale tipo di offerta, rappresentante la divinità, è generalemnte diffuso in Magna Grecia, mentre, nell'area etrusco-italica in età ellenistica viene usato come dono votivo la testa o la protome dell'offerente, da cui infatti le teste bifronti femminili non si differenziano tipologicamente. Unico elemento di distinzione, ma non del tutto precipuo, è la corona di alloro che cinge il capo. Possono essere femminili o maschili: si ritiene che quella femminile rappresenti Demetra, mentre quella maschile Giano. Stefani 1984, pp.31-34, nn.64 e 68. SOGGETTI: Demetra Giano Thymiateria (vedi utensile votivo) Torso (vedi votivo anatomico) Utensile votivo: "appliques" o placchette Venivano usate, molto probabilmente, per decorare l'interno di sarcofagi lignei. Strettamente legate alle antefisse tardo arcaiche, ne riproducono gli stessi soggetti: teste di Acheloo, di Gorgoni, di Sileni. Vennero riprodotte con l'impiego di matrici sin dai tempi più arcaici, in quanto questo tipo di decorazione richiedeva una seriazione precisa. Le placchette lavorate "a jour" nella parete anteriore e piatte in quella posteriore, aderivano meglio alle pareti dritte oltre a essere più adatte per laraffigurazione di scene più articolate. I lettini e le casse funebri erano decorati con queste "appliques" dorate, disposte in tutta la loro lunghezza e larghezza. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag.4546 SOGGETTI: Acheloo Gorgone Grifi ed Amazzoni Lapiti e Centauri Maschera teatrale Utensile votivo: giocattoli Rientrano in questo tipo di "oggetto" i giocattoli: le bambole, le culle e le sfere. La bambola è' un genere di terracotta diffuso in Grecia, sin dall'epoca geometrica, in Asia Minore e in Italia. Si tratta forse di offerte fatte dalle fanciulle ad Afrodite e Artemide quando andavano spose, o venivano deposte nelle tombe dei bambini come oggetti cari. Nelle loro articolazioni venivano inseriti fili di ferro che permettevano il movimento delle braccia e delle gambe. In età ellenistica si diffonde un tipo di bambola con le sole braccia snodabili, nuda e seduta. Anche per le culle-tintinnabula, l'origine è microasiatica; si ritrovano in corredi di sepolture infantili. Si tratta di una sorta di pinax, nel quale è inserita la figurina di un bambino con le gambe ritratte come gli infanti. In tombe rodie, questo genere di votivo, è stato trovato insieme ad animaletti, conchiglie astragali, e si pensa che possa essere un giocattolo del bambino defunto. In età ellenistica questo genere si diffonde nelle regioni dell'Italia centro-Meridionale, arricchendosi di particolari, quali il lenzuolo, il cappuccio e le fasce. Alle volte l'infante raffigurato non è un mortale ma un Eros alato. Alcuni problemi nascono a proposito delle sfere, in quanto non sempre si è d'accordo a definirle tali; sono spesso considerate delle mele, anche se la loro forma perfettamente circolare non si addice a quella di un frutto. Gli esemplari capuani si possono datare al III sec. a.C. Pesetti, 1994, pagg.109112 . SOGGETTI: Bambola con braccia e gambe snodabili Bambola con gambe snodabili Culla Palline Sfera Utensile votivo: oscilla Questo tipo di oggetto raffigura teste femminili recanti due fori ai lati del capo, in genere sulle tempie. E' ancora incerto il loro uso, anche se sembra probabile un loro utilizzo, durante cerimonie che si svolgevano all'aperto, appesi ad alberi. Come per i pesi da telaio a forma piramidale o lenticolare, si dibatte sulla priorità di un utilizzo pratico su quello votivo o viceversa. Per quanto riguarda Capua può valere il secondo aspetto; anche se i fori presenti nelle terecotte non rivelano tracce di usura. Per la datazione sono attribuibili all'ultimo quarto del IV sec. a.C. Bedello Tata, 1990, pagg. 3 e sgg. SOGGETTI: Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite Donna con elementi ed ornamenti vari Donna con svariate pettinature Donna con frangia Utensile votivo: thymateria L'originaria funzione di questi oggetti non è certa. Alcuni modelli punici venivano usati come portaprofumi e raffiguravano delle giovinette con dei fiori sul capo. A Paestum sono stati trovatti oggetti simili con tracce di bruciatura nella coppa del fiore e ciò farebbe pensare a contenitori per incenso o piccole offerte. A Capua non vi sono tracce di bruciatura e ciò fa ritenere che essi furono usati come offerte. Il soggetto maggiormente ritratto è sempre quello femminile. La datazione è ascrivibile all'età ellenistica. Bedello Tata, 1990, pagg. 3 e sgg. SOGGETTI: Donna con polos Donna con velo Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite Donna con elementi ed ornamenti vari Votivo anatomico Rientrano in questa categoria tutte le parti del corpo umano, gli organi interni, rappresentati isolati o in gruppo (tavolette poliviscerali) e le maschere. Sono ex-voto molto diffusi nei depositi etruscoitalici, segno della forte presenza di una religiosità popolare connessa con divinità salutari. Fenelli 1975 pp.253 ss;Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, p. 227 ss. SOGGETTI: Arto inferiore Arto superiore Bacino Cuore Glutei Intestino Lingua Mammella Mano Maschera anatomica Occhi Orecchie Pene Piede Placenta Pube Tavoletta poliviscerale Torso Utero Vescica Votivo aniconico (vedi cippetto) Votivo architettonico Si tratta di modelli di edifici civili e religiosi, questi ultimi molto numerosi, resi nella loro tridimensionalità. Il ritrovamento di questi oggetti in depositi, recinti e aree sacre, fuga ogni dubbio sulla loro natura religiosa. Il territorio in cui si attestano è abbastanza ampio e comprende l'area etrusco-laziale-campana La cronologia dei modelli è piuttosto ampia: dal VII al I sec. a.C. con un certo incremento nel V e nel IV-III sec. a.C. La materia primaria è l'argilla e la lavorazione principalmente a mano con rifiniture a stecca o con argilla diluita per i modelli più curati e destinati a ricevere una decorazione dipinta. Comella, 1986, ag.82 e sgg, 88 e sgg.; Staccioli, 1968, pag.67 e sgg. SOGGETTI: Edificio ad oikos Edificio prostilo Edificio privo di colonne Edificio con apertura sul lato lungo Votivo vegetale Questo genere di fittili nasce in Grecia già in età arcaica e da qui trasmessa ai centri magnogreci e sicelioti, per attestarsi con significativa presenza nelle aree etrusco- laziale e campana dal IV sec. a.C. Frutti come melagrane e mele cotogne sono propriamente greche, il fico si ritrova essenzialmente, anche se raramente, in territorio italico, come a Tarquinia, Rossano di Vaglio e nell'agro pestano. Pesetti, 1994, pagg. 15-45 SOGGETTI: Bacca Mela Melagrane Mele cotogne Fichi Zucca Votivo zoomorfo Le terrecotte raffiguranti animali furono piuttosto diffuse in Grecia e nella colonie greche d'Occidente; nell'area etrusco-laziale e campana si attestarono con significativa presenza dal IV sec. a.C. in poi. Al tipo arcaico e classico con appoggio diretto sulle zampe, si sostituì in età ellenistica l'animale poggiante su basetta.Tali votivi si possono intendere come equivalenti di un sacrificio, o più probabilmente come offerte alle divinità della natura a protezione dei propri animali. Furono usati anche come giocattoli, si trovano infatti all'interno di queste statuette sassolini che tintinnano con il movimento. Tra i soggetti, i meno diffusi furono i cani e pantere gradienti, più legati ad un simbolismo funerario. In territorio italico subirono delle elaborazioni, che si tradussero principalmente in un'innovazione nella resa plastica. Sono fatti quasi tutti con l'impiego di matrici: da due stampi uniti lungo l'asse longitudinale della figura e ritoccate successivamente; le basette, erano previste nello stampo originario. Non mancano i pezzi lavorati a mano che in genere denotano maggior cura. Una precisa datazione è difficile, in quanto queste tipologie si ripetono nel tempo senza subire grossi mutamenti. Pesetti, 1994, pagg. 15-45; Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo, 1980, pag.313 e sgg. SOGGETTI: Ariete Bovino Cane Capra Cavallo Cervo Cinghiale Colomba Gallo Leone Levriero Ovino Pantera Scrofa Suino Teste di animali Zampe di animali DIZIONARIO SOGGETTO (SGTI) LISTA DEI LEMMI SGTI: Acheloo SGTI: Afrodite SGTI: amazzone armata SGTI: animale (testa) SGTI: animale (zampe) SGTI: anthemion SGTI: Apollo SGTI: ariete SGTI: Arpia SGTI: Artemide SGTI: arto inferiore SGTI: arto superiore SGTI: atleta SGTI: Attis seduto che suona la siryx SGTI: attore SGTI: bacca SGTI: bacino SGTI: bambino con capelli SGTI: bambino senza capelli SGTI: bambola con braccia e gambe snodabili SGTI: bambola con gambe snodabili SGTI: bovino SGTI: cane SGTI.:capra SGTI: cavaliere e oca SGTI: cavallo SGTI: centauro con centauro più piccolo SGTI: cervo SGTI: cinghiale SGTI: colomba SGTI: coppia seduta SGTI: coppia stante SGTI: corsa di bighe e trighe SGTI: corsa di cavalieri SGTI: culla SGTI: cuore SGTI: Demetra SGTI: Dioniso SGTI: Dioscuro SGTI: Donna con boccoli SGTI: Donna con capelli a calotta SGTI: Donna con capelli a ciocche SGTI: Donna con capelli a "melonenfrisur" SGTI: Donna con capelli a riccioli SGTI: Donna con capelli spartiti e frangia SGTI: Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite SGTI: Donna con cappuccio SGTI: Donna con cuffia SGTI: Donna con diadema SGTI: Donna con elementi ed ornamenti varii SGTI: Donna con frangia SGTI: Donna con pettinatura "a melone" (vedi Donna con capelli a "melonenfrisur") SGTI: Donna con polos SGTI: Donna con svariate pettinature SGTI: Donna di tipo ionico SGTI: Donna velata con ampia basetta SGTI: Edificio ad oikos SGTI: Edificio prostilo SGTI: Edificio privo di colonne SGTI: Edificio con apertura sul lato lungo SGTI: Eracle e Atena SGTI: Eracle e il leone di Nemea SGTI: Ermafrodito SGTI: Erote SGTI: Fanciullo con berretto a punta SGTI: Fanciullo con capelli corti SGTI: Fanciullo con capelli lunghi SGTI: Fanciullo con collo slanciato e tubolare SGTI: Fanciullo con frangia SGTI: felino SGTI: fico SGTI: figura di bambino accovacciato SGTI: figura di bambino stante SGTI: figura di fanciullo accovacciato SGTI: figura di fanciullo a cavalcioni di un gallo SGTI: figura di fanciullo a cavallo SGTI: figura di fanciullo in groppa ad un animale SGTI: figura di fanciullo seduto su una roccia SGTI: figura di fanciullo stante SGTI: figura femminile distesa SGTI: figura femminile gradiente SGTI: figura femminile in trono SGTI: figura femminile stante SGTI: figura maschile gradiente SGTI: figura maschile in trono SGTI: figura maschile stante SGTI: gallo SGTI: Giano SGTI: glutei SGTI: Gorgone SGTI: Grifi alati ed amazzoni SGTI: Guerriero con offerta (vedi figura maschile stante) SGTI: Hera seduta in trono SGTI: Hermes SGTI: intestino SGTI: Io SGTI: Kore (vedi Demetra) SGTI: Lapiti e Centauri SGTI: Lar SGTI: leone SGTI. levriero in corsa SGTI: lingua SGTI: mammella SGTI: mano SGTI: Marsia SGTI: maschera SGTI: mela SGTI: mela cotogna SGTI: melagrana SGTI: Menade SGTI: Menade e Sileno SGTI: modello architettonico (vedi edificio) SGTI: nano panciuto con bambino sulla spalla SGTI: Nereide e mostro marino SGTI: occhi SGTI: orecchie SGTI: organi genitali femminili esterni (vedi pube) SGTI: organi genitali femminili interni (vedi utero) SGTI: organi genitali maschili (vedi pene) SGTI: ovino SGTI: pallina SGTI: palmetta dritta SGTI: palmetta rovescia SGTI: Pan che suona la syrix SGTI: pantera a doppio corpo SGTI: pantera gradiente SGTI: pene SGTI: piede SGTI: placenta SGTI: processione di bighe e trighe SGTI: profilo laterale femminile SGTI: profilo laterale maschile SGTI: protome di cinghiale (acroterio) SGTI: protome femminile tipo dedalico e nimbo (antefissa) SGTI: Psyllos SGTI: pube SGTI: scena di banchetto SGTI: scena di consesso SGTI: scrofa SGTI: sfera SGTI: Sfinge SGTI: Sileno stante SGTI: Soggetto non caratterizzato eseguito senza impiego di matrici SGTI: Soggetto di sesso indefinibile SGTI: suino SGTI: tavoletta poliviscerale SGTI: teoria di felini, uccelli e Minotauro SGTI: testa dionisiaca (antefissa) SGTI: testa femminile (antefissa) SGTI: testa femminile dedalica (antefissa) SGTI: testa femminile entro palmetta (antefissa) SGTI: testa femminile rimpicciolita (antefissa) SGTI: testa femminile tipo greco-orientale (antefissa) SGTI: testa femminile tipo severo (antefissa) SGTI: testa di Juno Sospita (antefissa) SGTI: testa di Sileno (antefissa) SGTI: Tifone SGTI: torso SGTI: Tritone con Nereide SGTI: Uomo barbato SGTI: Uomo con capelli a bande e taenia SGTI: Uomo con capelli a calotta SGTI: Uomo con capelli a ciocche SGTI: Uomo con capelli a riccioli a chiocciola SGTI: Uomo con capelli incisi solo anteriormente SGTI. Uomo con capelli lisci pettinati in avanti SGTI. Uomo con cercine SGTI: Uomo con elmo SGTI: Uomo con frangia SGTI: Uomo con pettinatura "all'Alessandro" SGTI. Uomo tipo policleteo SGTI. Uomo velato SGTI: utero SGTI: vescica SGTI: voluta SGTI: Zeus SGTI: Zeus Ammone SGTI: Zucca DIZIONARIO SOGGETTO (SGTI) SCHEDE DEI LEMMI Acheloo Divinità fluviale mitologica greca, figlio di Oceano e Teti, raffigurata anche come toro o serpente, trasformazioni a cui era ricorso, secondo il mito, per conquistare Deianira. Il soggetto fu molto utilizzato in ambiente capuano, alternato alla Gorgone, per la decorazione degli acroteri a disco e delle "appliques", e da qui diffuso anche in altri siti campani. In genere il ritratto, con i tratti piuttosto rigidi privi di plasticità, è inespressivo, con barba lunga e baffi ondeggianti e spioventi, mentre i capelli, lunghi e pettinati a riccioli, incorniciano la fronte dotata di e lasciano scoperte le orecchie. Gli occhi sono due semplici fessure, il naso è sottile e le labbra piccole e sporgenti. Fine VI-inizi V sec. a.C. EAA, vol. I, p. 15 Della Torre-Ciaghi, 1980, p.44, tav. XVII, 1 Afrodite Dea greca dell'amore, identificata dai Romani con Venere, è raffigura stante, con la gamba flessa o incrociata, talvolta appoggiata ad un sostegno laterale; può vestire chitone ed himation, oppure essere seminuda o del tutto priva del vestito. Le mani in alcuni casi stringono oggetti o animali. Comella 1978, n.32, p.26, tav.VII. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.52, p.87, tav.17 Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.53, p.88, tav.17. VARIANTI: 1) Afrodite ed Eros bambino 2) Afrodite e Pan 1) Afrodite e Eros bambino Afrodite ha il capo rivolto a destra a guardare l'amorino. Sul capo porta un diadema a punta e un cercine; ha i capelli raccolti sulla nuca con crocchia piuttosto bassa. Ha orecchini a pastiglia veste un chitone ed un himation che si rigonfia sulle ginocchia e cade con pieghe a coda di rondine sulla sinistra. Il braccio destro è alzato e piegato e con la mano tiene un alabastron. Il braccio sinistro è ricurvo e la mano con il palmo rivolto verso l'alto, regge una patera.La gamba destra sembra leggermene spostata indietro; i piedi poggiano su una base. Alla destra di afrodite c'è un amorino alatoin piedi sul bracciolo del trono, col profilorivolto verso la dea, il braccio destro è ricurvo sul petto, la gamba sinistra leggermente flessa. Databile nei primi decenni del III sec. a.C. Della Torre Ciaghi, 1980, pag. 14, tav. III, 2. 2)Afrodite e il dio Pan Afrodite ha i capelli divisi in due bande sulla fronte e raccolti a crocchia al centro del capo; la testa è piegata in avanti a sinistra. Porta gli orecchini ed un velo che scende sulle spalle, lasciando completamente libera la parte anteriore del corpo. Il braccio destro è alzato e ricurvo a toccare la nuca; il braccio sinistro è piegato a toccare il capo del dio Pan. La ganba destra è flessa ed il piede spostato verso destra. pan è rivolto di profilo; ha i capelli a calotta e la barba; il braccio destro è alzato e con la mano tocca il seno di lei; il braccio sinistro è quasi dritto. Sembra indossare solo una cinta fatta di piccoli anelli. La statuetta è su un piedistallo e sul retro non è modellata. Databile ad epoca ellenistica, nel II-I sec. a.C. Della Torre - Ciaghi, 1980, pag. 14-15, tav. III, 3. Amazzone armata Questo soggetto è uno dei prediletti delle arti figurative greche a cominciare dal VI sec. a.C. In territorio italico si sviluppa insieme a motivi greco-orientali che influenzeranno l'arte italica. L'Amazzone, donna guerriro della Cappadocia, è raffigurata armata con faretra e cavalca un cavallo che occupa il centro dell'antefissa, di forma semiellitica, con listello di base decorato con motivo a meandro a rilievo. La figura del cavallo è in corsa ed è posto di profilo, con la testa, le zampe e la coda che fuoriescono dal campo e si appoggiano alla decorazione. L'amazzone, di tipo dedalico, con trecce, occhio sporgente, ovale ad U, ha il busto frontale, le gambe sono rese di profilo ed entrambe poste su un fianco del cavallo. Al di sotto del cavallo è raffigurato un uccello nell'atto di bere. Koch 1912, p. 50, tav. XI n. 4; EAA vol. I, p. 302 e ss. Animale (testa) Testa di ariete, ibidem, pag. 94, tav. XV, 1 Testa di bovino, Pesetti, 1994, pag. 91 tav. XIV, 1 Testa di cavallo, ibidem, pag. 93 tav. XIV, 5 Ttesta di leone, ibidem, pag. 94, tav. XV, 2 Animale (zampe) Zampe di bovino, Pesetti, pag. 96, tav.XVI, 2 Zampe di equino, ibidem pag. 98, tav. XVI, 6 Anthemion Decorazione vegetale generalmente consistente in nastri intermittenti dalle cui estremità, desinenti in spirali, trattenute da un balteo, si originano palmette dritte e rovescie che possono essere alternate a vari elementi vegetali, per esempio il fiore di loto. Andren 1940, p.459, I,5, tav 139, 488. Andren 1940, p.474, II,16, tav.150, 513. Andren 1940, p.474, II,17, tav.151, 515. Andren 1940, p.475, II, 18, tav.150, 514. Andren 1940, p.475, II,20, tav.151,516. De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXII, b e tav. XXIII, nn. 59-60. De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXIV a. Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88, tav.XXVII, 3. De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXVI a. Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88, tav.XXVII, 3. Apollo Dio greco delle arti e dell'armonia viene raffigurato nudo o con himation posto sul retro della figura o a coprirne la parte inferiore. Di solito ha la lira in mano. VARIANTI: 1)Apollo seduto 2)Apollo stante 1)Apollo seduto: il dio viene raffigurato seduto su trono o altro sedile (roccia) Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.31, p.77, tav.10. 2)Apollo stante: il dio viene raffigurato stante, talvolta con la gamba flessa ed appoggiato ad un sostegno laterale. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.25, p.76, tav.9. Ariete Viene raffigurato stante, presenta il corpo quasi tubolare con collo troncoconico e muso allungato e corna ritorte sulla testa. Le zampe sono dritte ed unite tra loro. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.314, n.1194, tav.111. Arpia E’raffigurata come una creatura metà donna e metà uccello: ha la testa ed il busto femminili, mentre a partire dai fianchi, da cui si originano le ali, ha corpo di uccello. Le zampe, munite di artigli, sono raccolte davanti al ventre. Indossa un corto chitone. Andren 1940, p.470, II, 12, tav.146, 509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV Artemide Dea della natura, identificata dai Romani con Diana, viene raffigurata stante, con la gamba flessa o incrociata, talvolta appoggiata ad un sostegno laterale; veste un corto chitone con apoptygma ed himation. Comella 1978, n.38, p.28, tav.VIII. Arto inferiore Si trova rappresentato nella sua interezza o nelle sue parti, era fabbricato con la giunzione di parti ottenute separatamente a stampo. Viene modellato in modo molto aderente al vero, indicando le unghie, le giunture, il ginocchio, la caviglia, le falangi e le vene del piede, che può poggiare su suola. Arto completo con ginocchio: Fenelli 1975, D 196, p.279, fig. 367 Arto con gluteo, coscia e ginocchio: Fenelli 1975, D 198, p.279, fig. 367 Arto superiore Si trova rappresentato nella sua interezza o nelle sue parti. L'arto completo è di solito rappresentato piegato con la superficie d'appoggio costituita dal braccio. A differenza degli arti inferiori, quelli superiori sono modellati in modo più sommario, con l'avambracio a forma di tronco di cono senza notazioni anatomiche, il braccio ha una parte piatta che funge da base, con il bicipite più o meno ingrossato Braccio e avambraccio: Fenelli 1975, D 92, p.267, fig. 359 Avambraccio con mano: Fenelli 1975, D 97, p.267, fig. 359 Atleta Questo soggetto rientra in una tipologia abbastanza diffusa in Grecia e in Asia Minore, a Capua si ha un solo prototipo. Ha la capigliatura a calotta e forse un cercine in capo. La testa è rivolta leggermente a sinistra. Il braccio destro è flesso in avanti e stringe una palla con la mano; la gamba destra è leggermente flessa ed il piede poggia completamente a terra, la gamba sinistra, piegata, è portata all'indietro ed è poggiata solo sulla punta del piede. E' coperto solo da perizoma che gli gira intorno ai fianchi. Databile intorno al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 32, tav.XI, 2. Attis seduto che suona la syrinx Dio della natura legato alla mitologia frigia e a Cibele, rappresenta la morte e la rinascita della vegetazione. Pur non essendo molto numerose le raffigurazioni di Attis se ne trovano in Italia meridionale, a Napoli, Cuma, a Roma. Porta un berretto frigio ed indossa una corta tunica; ha le braccia ricurve e con le mani tiene la syrinx. Le gambe sono aperte. La parte posteriore non è modellata; la statuetta poggia su un basso piedistallo. Databile al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 15-16, tav. IV, 3. Attore Figura grottesca, obesa, raffigurata stante, con volto e testa deformi oppure con maschera. Indossa tunica e mantello. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, n.49, p.85, tav.16. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, n.50, p.85, tav.16. Bacca Frutto di forma rotondeggiante,con protuberanze sulla superficie. Stefani 1984, n.194, p.74, tav.XLIII f. Bacino Parte anatomica del corpo umano rappresentato inferiormente con una superficie piatta di appoggio, distinta dal bacino vero e prorpio. Si trovano raffigurazioni sia del bacino femminile sia di quello maschile. Comella 1982, D 4 I, p.111, tav. 75 c Bambino con capelli Presenta un volto generalmente rotondo e pieno, gli occhi sono grandi e contornati da palpebre a listello. Il naso è largo e schiacciato, la bocca modellata in modo più o meno accurato, chiusa, leggermente dischiusa o sorridente. Comella 1982, p.30 ss. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1)Bambino con capelli appena accennati 2)Bambino con capelli a calotta liscia 3)Bambino con capelli a ciocche aderenti 4)Bambino con capelli a ciocche arricciate cadenti sulla fronte e sul viso 5)Bambino con capelli a ciocche mosse 6)Bambino con capelli con frangia 7)Bambino con capelli intrecciati sul capo 8)Bambino con capelli lunghi fino al collo 9)Bambino con capelli stretti in nodo sulla fronte 10)Bambino con capelli stretti in treccia sul capo 11)Bambino con corona tra i capelli 1)Bambino con capelli appena accennati: il volto è rotondo e pieno, con grandi occhi contornati da palpebre a listello, il naso è largo e schiacciato, la bocca leggermente sorridente. I capelli sono resi con ciocche sottili lievemente delineate. Prima metà II sec. a.C. Comella 1982, p.97, tav.65 b. 2)Bambino con capelli a calotta liscia: il volto è rotondo e tozzo, gli occhi sono grandi e obliqui, con spesse palpebre a listello, il naso è leggermente schiacciato, la bocca ha il labbro superiore a forma di cuore, mentre quello inferiore è molto carnoso, il mento è squadrato. I capelli sono a calotta liscia leggermente rigonfia. III-II sec. a.C. Comella 1986, p.40, tav.21 a. 3)Bambino con capelli a ciocche arricciate cadenti sulla fronte e sul viso: il volto è rotondo e paffuto, gli occhi hanno palpebre a listello ben modellate, il naso è piccolo e leggermente schiacciato, la bocca è piccola e chiusa. I capelli sono resi in ciocche arricciate sulla fronte, allungate ed ondulate ai lati del volto. III-II sec. a.C. Comella 1986, p.40, tav.20 b. 4)Bambino con capelli a ciocche mosse: il volto è rotondo e pieno, gli occhi hanno spesse palpebre a listello, il naso è largo e schiacciato, la bocca larga e carnosa. I capelli sono resi con piccole ciocche mosse modellate a stecca. Prima metà III sec. a.C. Comella 1986, pp.39-40, tav. 20 a. 5)Bambino con capelli con frangia: il volto è ovale, gli occhi sono piccoli ed infossati, il naso è ben modellato come la piccola bocca carnosa. I capelli sono pettinati in una frangia a lunghe ciocche leggermente mosse. Prima metà II sec. a.C. Comella 1982, p.93, tav.60 b. 6)Bambino con capelli intrecciati sul capo Testina giovanile con la capigliatura a ciocche aderenti al cranio che lasciano scoperti gli orecchi a metà. Al centro del capo è rappresentata una treccia tirata verso l'occipite. Il volto è rotondo e mostra fronte spaziosa, occhi grandi e bocca atteggiata a sorriso ed appena dischiusa. Le guance sono paffute. Il collo è basso. Bonghi Jovino, 1965, pag. 136, tav. LXVII, 1-2 7)Bambino con capelli lunghi fino al collo Presenta la capigliatura lunga fino al collo e con un ciuffo sulla fronte. E' ottenuta con profondi solchi che creano spesse ciocche allungate ed è rappresentata anche nella parte posteriore della testa. Il volto è molto rotondo e grassoccio e reca ampia fronte e piccoli occhi con palpebre marcate. Le gote sono sottolineate da due tratti di stecca. La bocca è aperta al sorriso. Il mento reca la pozzetta e presenta anche una sorta di doppio mento. Bonghi Jovino, 1965, pag. 135, tav. LXV, 3-4. 8)Bambino con capelli stretti in nodo sulla fronte: il volto è ovale e rotondeggiante, gli occhi sono a mandorla con palpebre superiori ben delieate a listello. Il naso è leggermente schiacciato, la bocca chiusa e carnosa. I capelli sono resi in ciocche che si annodano al centro della fronte formando un nodo. Seconda metà III sec. a.C. Comella 1982, p. 91, tav.58 a. 9)Bambino con capelli stretti in una treccia sul capo: il volto è rotondeggiante, gli occhi sono grandi, a mandorla con spesse palpebre a listello, il naso è ben modellato, come la bocca leggermente dischiusa. I capelli sono raccolti in una treccia sulla sommità del capo. Seconda metà II sec. a.C. Comella 1982, pp.92-93, tav.60 a. 10)Bambino con coroncina tra i capelli Presenta sulla capigliatura rappresentata a calotta, una coroncina a globetti. Il volto mostra ampia fronte aggettante, occhi piccoli e con palpebre ben marcate, naso volto all'insù e bocca aperta al sorriso. Il viso rotondo, dalle guance paffute, si chiude in un piccolo mento sporgente. Ai lati, gli orecchi restano scoperti. Il collo è basso e di forma tubolare. L'occipite è molto tondeggiante. Bonghi Jovino, 1965, pag.135, tav. LXV, 1-2. 11)Bambino senza capelli: il soggetto presenta il volto ovale, massiccio e leggermente squadrato. Gli occhi sono contornati da sottili palpebre a listello, il naso è piccolo e affilato, la bocca ha labbra sinuose, il mento è ampio e rotondeggiante. I capelli non sono rappresentati. III-II sec. a.C. Comella 1986, p.41, tav.21 b. Bambola con braccia e gambe snodabili Ha i capelli rigonfi intorno alla nuca; veste una tunica corta che, fermata in vita da una cinta, scende in pieghe fitte. Le braccia e le gambe nude sono attaccate al corpo tramite dei piccoli perni. Simile ad un esemplare da Taranto. Databile nel V sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 44, tav.XVII, 1 Bambola con gambe snodabili Ha due ciocche di capelli che scendono sulle spalle, mentre il resto è raccolto a crocchia sulla nuca. Porta un diadema; veste una tunica altocinta molto corta e con scollatura triangolare che fa uno sbuffo sul grembo. Porta una collana e due specie di bracciali alle caviglie. Le braccia sono ricurve sui fianchi; le gambe sono attaccate per mezzo di due perni. Databile nel IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 44 Bovino Tra gli animali votivi è uno dei più raffigurati. Possono essere rappresentati sia stanti che accovacciati. Questo esemplare mostra il muso con occhi che presentano l'indicazione della palpebra, nari incavate, linea della bocca, orecchie appuntite e sporgenti; tra le corna e lungo l'osso frontale si trovano ciuffi di pelo.La muscolatura è rilevata; i genitali sono accennati, le zampe mostrano evidenziati garretti e zoccoli, la coda cade dritta tra le zampe posteriori. A base rettangolare cava, con spazio pieno tra le zampe. Pesetti, 1994, pag.48, tav. I, 5; Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo, 1980, pag. 313 e sgg. VARANTI TIPOLOGICHE: 1)Bovino stante 2)Bovino accovacciato 1)Bovino stante: lo spazio tra le zampe è quasi sempre pieno. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.314, n.1196, tav.111. 2)Bovino accovacciato: è adagiato su un fianco con le zampe ripiegate. Stefani 1984, n.142, p.65, tav.XXXIX c. Cane La raffigurazione del cane è meno diffusa tra i votivi zoomorfi, in quanto questo animale è più legato ad una simbologia funeraria. L'esemplare mostra il muso leggermente volto a destra, presenta occhi con indicazione della palpebra, linea della bocca e orecchie dritte a punta. Il pelo è lungo, la coda si arriccia in posizione eretta sul posteriore. A base rettangolare cava, con spazio pieno tra le zampe. Pesetti, 1994, pag. 76 tav. VIII, 3; si confronti anche l'esemplare di Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 60, tav.XXV, 1, databile forse nel IV-III sec. a.C. Capra Viene raffigurata stante, il corpo tozzo è modellato sommariamente. Comella -Stefani 1990, F 2 I, p.101, tav.31 e. Cavaliere ed oca Il cavaliere, probabilmente una amazzone, _ ritratto con il corpo di tre quarti e la testa di prospetto. Indossa una corta tunica che lascia scoperte le gambe e le braccia. Impugna con la mano sinistra l'arco e la faretra. Il soggetto viene utilizzato nelle antefisse a partire dalla prima metà del VI sec a.C. in Campania. Di Mino-Pensabene, p.73, n.44, tav.XIV Cavallo E' un animale abbastanza diffuso tra i votivi. Questo esemplare mostra il muso con l'indicazione degli occhi incavati e della bocca; sulla fronte il pelo si dispone a riccioli e sulla criniera a ciuffi. La muscolatura è ben rilevata; i genitali sono poco evidenti. Pesetti, 1994, pag.70 tav. VI, 3. Centauro con centauro più piccolo E' una figura mostruosa della mitologia greca, metà uomo e metà cavallo. Nella coroplastica votiva si è individuato il soggetto del centauro grande con uno più piccolo. Il gruppo rimanda a dei confronti tipicamente ellenistici di centauri con in groppa amorini, anche se la fattura di questo pezzo capuano è molto rozza e trova confronti con un esemplare dei Musei Capitolini. Il centauro più grande ha il corpo di profilo e il torso e la testa in posizione frontale. Ha la barba e la capigliatura a ciocche mosse; con la mano destra impugna la clava appoggiandola alla spalla, con il braccio sinistro regge il corpo del centauro più piccolo, che gli sta in groppa. La zampa anteriore destra è alzata e l'altra è dritta. Il piccolo centauro ha la capigliatura a calotta, il torso e tutto il resto del corpo di profilo. Con il braccio destro teso tende a toccare la barba dell'altro centauro, con il sinistro regge una patera; le due zampe anteriori sono flesse in direzioni opposte. Databile tra il II e il I sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 17, tav. V, 1 Cervo Dal collo abbastanza lungo ed il muso allungato di forma quasi cilindrica. Il corpo lungo, presenta le corna ramificate e le quattro zampe dritte. Databile nel IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 60, tav.XXV, 2 Cinghiale E’raffigurato stante; il corpo è tozzo, caratterizzato da un profilo superiore ondulato con peli irti. Il muso è lungo e schiacciato con lieve indicazione della bocca e delle orecchie. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.315, n.1199, tav.111. Colomba Di questi animali alcuni esemplari sono rozzamente ritratti, altri mostrano attenzione ai particolari. In questo esempio il capo presenta piccoli occhi e linea della bocca; le ali si riuniscono sulla coda a terminazione piatta. Sotto il ventre due fori per l'inserimento delle zampe. Pesetti, 1994, pag. 80, tav. IX, 4; Gatti Lo Guzzo 1978, T 13, p.141, tav.LIII. Coppia seduta E’formata quasi sempre da due figure femminili, raramente da una maschile e femminile, siede generalmente su trono, che ha spalliere di vario tipo. La coppia veste generalmente una tunica, può presentarsi avvolta in un solo himation, che talvolta vela il capo di entrambe le figure. Nel caso invece di una coppia mista, la figura maschile può avere il torso nudo e cingere con un braccio le spalle della figura femminile. Le figure possono recare in una mano una offerta. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.141 ss. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1)Coppia seduta con bambino 2)Coppia seduta senza bambino 3)Coppia femminile seduta 1)Coppia seduta con bambino: una delle due figure, quella femminile nel caso di una coppia mista, tiene in grembo un bambino. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, tipo 94, p.143, tav.50 n.211. 2)Coppia seduta senza bambino: entrambe le figure oppure una soltanto, recano in una mano un'offerta, rappresentata da un frutto o da una patera. Gatti Lo Guzzo 1978, p.31. 3)Coppia femminile seduta Entrambe hanno i capelli cadenti a boccoli sulle spalle; portano un copricapo ed il cercine. vestono tutte e due una tunica con scollatura rotonda; le braccia sono leggermente piegate e le mani poggiano sulle gambe. I confronti per questo pezzo risultano piuttosto generici. Da Satricum, da Taranto e dal Sud Italia. Databile intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 43, tav.XVI, 4 Coppia stante Rappresenta la variante in piedi della coppia seduta, a cui si rimanda per le osservazioni sulle vesti e gli atteggiamenti delle figure. Vagnetti 1971, N II, p.88, tav.XLVII. Corsa di bighe e trighe Carri trainati da due e tre cavalli, questi talvolta anche alati, in moto verso destra o verso sinistra. Il soggetto viene utilizzato a decorare le lastre di rivestimenento e la sima frontonale in periodo arcaico. Andren 1940, p.410, I,3, tav.127,444. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.202-203, n.1-12, tav.XXI. Corsa di cavalieri Coppie di cavalieri, di cui quello in primo piano è dotato di scudo, spada ed elmo, in corsa verso destra o verso sinistra. Andren 1940, p.411, I,4 tav.127,446. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.92-93,nn.19-21, fig.4.1.19 n.1-12. Culla Culla a forma tronco-piramidale, sui cui lati minori si dispongono tre dentelli. La raffigurazione in rilievo mostra un fanciullo a busto nudo in posizione supina, con il braccio destro piegato e posto sotto il capo, mentre quello sinistro si dispone lungo il fianco. Composto da due stampi. Pesetti, 1994, pag. 113, tav. XIX, 2-3 Cuore A forma di cono, sia cavo sia a fondo piatto, con protuberanze nella parte inferiore più o meno accentuate. Comella 1982, D 19 VIII, p.153, tav. 90 c Demetra Dea dell'agricoltura, venerata dai Romani come Cerere, rappresenta un soggetto utilizzato per le teste bifronti. La dea presenta il volto ovale ed allungato, gli occhi hanno palpebre alte lievemente delineate, il naso è sottile, le labbra sono ben modellate; i capelli, rigonfi sul capo con scriminatura al centro, ricadono in ciocche mosse ai lati del volto, serpeggianti sulle spalle. Il soggetto ha il capo cinto da una corona di foglie lanceolate. Inizi II sec. a.C. Stefani 1984, pp.33-34, n.68, tavv. XXII-XXIII. Dioniso Dio del vino e della sfrenatezza, conosciuto dai Romani come Bacco, viene rapresentato sia stante, talvolta appoggiato ad un sostegno laterale oppure seduto in trono. Veste generalmente una tunica e la pardalé. Il volto è incorniciato da una folta capigliatura e dalla barba. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n. 17, p.73, tav.5. Pautasso 1994, pp.48-49, tav. 28 a-b. Dioscuro Divinità gemellare (Castore e Polluce) figli di Zeus, tutelari dei combattenti. Questo esemplare raffigura uno solo dei Dioscuri. Reca sul capo il pileo. La capigliatura con anastolé ricade in morbide ciocche. Il volto presenta grandi occhi con sopracciglia e mento molto pronunciato. Veste una tunica su cui poggia la clamide trattenuta da una fibula circolare. Il braccio destro è ripiegato verso l'alto e probabilmente doveva reggere l'asta. La parte posteriore è completamente liscia e priva di annotazioni. Databile al primo venticinquennio del III sec. Bonghi Jovino 1971, Tav. XII,1-2, n. 4, pag. 45 Donna con boccoli I capelli divisi da una scriminatura centrale in due bande, risultano acconciati davanti in lunghi boccoli e dietro in ciocche dritte, incise a stecca. La fronte è ampia, le sopracciglia morbide; gli occhi hanno palpebre rese da listelli marcati e lunghi, che continuano anche oltre l'angolo esterno. Il naso è storto ed ha la pinna destra più grande e più sporgente della sinistra; la bocca sorridente appare tumida; il mento appuntito, con una pozzetta. Databile al II sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 69, tavv. 26-27. Donna con capelli a calotta E’caratterizzata da un volto ovale, gli occhi hanno generalmente bulbi oculari rigonfi, il naso è a dorso largo, le labbra sono piccole e carnose, il mento è quasi sempre prominente. I capelli sono resi con una calotta compatta. Vagnetti 1971, p.40, tav.IX, A.XIII. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1)Donna con capelli a calotta con bordo a denti di lupo 2)Donna con capelli a calotta con polos 1)Donna con capelli a calotta con bordo a denti di lupo: i capelli sono a calotta liscia, con bordo a denti di lupo. Fine VI-inizi V sec. a.C. Comella 1986, p.28, tav. 11 a 2)Donna con capelli a calotta con polos: la testa, con capelli resi con una calotta compatta, è coronata da un polos. Fine VI-inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.32, tav.V Donna con capelli a ciocche Presenta il volto ovale, di forma più o meno regolare, gli occhi, talvolta allungati, piccoli o grandi, hanno quasi sempre spesse palpebre a listello, come le sopracciglia diversamente rilevate. Il naso si presenta generalmente a dorso piatto, sottile o leggermente allargato, più o meno accuratamente modellato. La bocca presenta labbra sia sottili sia carnose ed è talvolta leggermente dischiusa. Il mento è quasi sempre lievemente prominente. I capelli, nella maggior parte dei casi scriminati al centro della fronte, sono modellati a ciocche. Comella 1982, p.68, tav. 30 a. VARIANTI TIPOLOGICHE 1) Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e diadema 2) Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e velo 3) Donna con capelli a ciocche lisce, scriminati al centro 4) Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto 5) Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto, scriminati al centro e velo 6) Donna con capelli a ciocche ondulate e diadema 7) Donna con capelli a ciocche ondulate, diadema e nimbo 8) Donna con capelli a ciocche ondulate, reticella e velo 9) Donna con capelli a sottili ciocche ondulate e taenia 10)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro 11)Donna con capelli a ciocche ondulate con estremità a chiocciola, scriminati al centro e diadema 12)Donna con capelli a ciocche ondulate, desinenti in boccoli, scriminati al centro e velo 13)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e benda intorno al capo 14)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e taenia 15)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e velo 16)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro, diadema e velo 17)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro 18)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e diadema 19)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca e grossa ciocca rigonfia al centro della fronte 20)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro 21)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro, con due bande che si elevano sulla fronte 22)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e ciocche arricciate davanti alle orecchie 1)Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e diadema: la testa, con diadema, ha i capelli divisi al centro della fronte in due bande a ciocche morbidamente arricciate. Seconda metà del IV sec. a.C. Comella 1986, pp.36-37, tav. 17 b-c 2)Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e velo: la testa velata presenta i capelli scriminati al centro e resi in ciocche arricciate che scendono ai lati del volto. Seconda metà IV sec. a.C. Gatti Lo Guzzo 1978, p.89, tav.XXXV, G V, 1. 3)Donna con capelli a ciocche lisce, scriminati al centro: il soggetto presenta i capelli scriminati al centro della fronte che scendono ai lati del volto in lunghe e strette ciocche lisce. Ultimi decenni I sec. a.C. Gatti Lo Guzzo 1978, p.92, tav. XXXVI, G IX. 4)Donna con capelli a ciocche ondulate, desinenti in boccoli, scrimimanti al centro e velo: il soggetto velato è caratterizzato da capelli scriminati al centro della fronte, resi con ciocche ondulate che ricadono ai lati del volto in piccoli boccoli. Seconda metà IV sec. a.C. Gatti Lo Guzzo 1978, p.88, tav.XXXIV, G II, 1. 5)Donna con capelli a ciocche ondulate e diadema: la testa, sormontata da un piatto diadema, presenta i capelli raccolti a krobylos e ricadono intorno al volto in ciocche ondulate. Fine VI-inizi V sec. a.C. Comella 1986, pp.28-29, tav.11 b 6)Donna con capelli a ciocche ondulate, diadema e nimbo: la testa è coronata da un diadema e da un velo che assolve la funzione del nimbo. I capelli sono disposti in tre file di sottili ciocche ondulate intorno al volto. Prima metà v.sec. a.C. Comella 1986, p.29, tav. 12 a 7)Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto: il soggetto presenta i capelli resi con ciocche ondulate che ricadono in modo disordinato incorniciando il volto e il collo. Seconda metà III sec. a.C. Comella 1982, p.68, tav.30 a 8)Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto, scriminati al centro e velo: la testa è caratterizzata da capelli scriminati al centro che presentano ciocche ondulate disposte in modo disordinato sulla fronte. La donna è velata. II sec. a.C. Vagnetti 1971, p.50, tav.XIX, B IV. 9)Donna con capelli a ciocche ondulate con estremità a chiocciola, scriminati al centro e diadema: la testa, coronata da un diadema, ha i capelli scriminati al centro della fronte in due bande rese in ciocche leggermente ondulate che presentano le estremità desinenti a chiocciola. Seconda metà V sec. a.C. Vagnetti 1971, 44, tav.XVII, A XXV a. 10)Donna con capelli a ciocche ondulate, reticella e velo: la testa velata presenta i capelli raccolti da una reticella e resi con lunghe e morbide ciocche ondulate che ricadono ai lati del volto. III-II sec. a.C. Vagnetti 1971, p.49, tav. XIX, B III. 11)Donna con capelli a ciocche ondulate sottili e taenia: la testa, cinta da una tenia, presenta i capelli scriminati in due bande al centro della fronte e resi in sottili ciocche incise, che scendono ai lati del viso. IV sec. aC. Vagnetti 1971, p.46, tav. XVIII 12)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro: il soggetto presenta i capelli divisi al centro della fronte in due bande ricadenti ai lati del viso in lunghe ciocche ondulate. Seconda metà IV sec. a.C. Comella 1986, p.37, tav. 18 b 13)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e benda intorno al capo: la testa è cinta da una benda e presenta i capelli spartiti al centro della bassa fronte in due bande a ciocche sottili ed ondulate. II sec. a.C. Comella 1986, p.39, tav.19 d 14)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e taenia: la testa, cinta da una tenia, presenta i capelli scriminati al centro della fronte e resi in ciocche morbide ed ondulate che ricadono ai lati del viso. Metà V sec. a.C. Comella 1986, pp.30-31, tav. 13 a-b 15)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e velo: il soggetto velato è caratterizzato da capelli scriminati al centro della fronte in due bande ricadenti ai lati del volto in grosse e morbide ciocche ondulate. III-II sec. a.C. Comella 1986, p.38, tav. 18 d 16)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro, velo e diadema: la testa, coronata da un diadema e dal velo, presenta i capelli divisi al centro della fronte in due bande rese in sottili ciocche leggermente ondulate. Inizi V sec. a. C. Vagnetti 1971, p.41, tav. X b 17)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro: il soggetto presenta i capelli scriminati al centro della fronte in due bande e raccolti dietro la nuca in ciocche ondulate. Seconda metà III sec. a.C. Comella 1982, p.69, tav.31 b. 18)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e diadema: la donna, coronata da un diadema, ha i capelli scriminati al centro della fronte e raccolti in due bande leggermente ondulate dietro la nuca. Fine V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.45, tav. XVII, A XXV, a. 19)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca e grossa ciocca rigonfia al centro della fronte: il soggetto presenta i capelli tirati e raccolti dietro la nuca, trattenuti da una tenia, i quali si gonfiano al centro della fronte formando una grossa ciocca. Fine II-inizi I sec. a.C. Comella 1982, p.85, tav.50 a. 20)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro: la testa è caratterizzata da capelli scriminati al centro e raccolti dietro la nuca in ciocche tirate. Prima metà. Seconda metà III sec. a.C. Comella 1982, p.77, tav.41 a. 21)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro, con due bande che si elevano sulla fronte: il soggetto presenta i capelli scriminati al centro della fronte dove si elevano con due bande e vengono raccolti tirati dietro la nuca. II sec. a.C. Comella 1982, p.77, tav.41 b. 22)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e ciocche arricciate davanti alle orecchie: la testa è caratterizzata da capelli scriminati al centro della fronte in due bande e raccolti dietro la nuca, mentre due ciocche sfuggono arricciandosi intorno alle orecchie. Prima metà II sec. a.C. Comella 1982, pp.81-82, tav.45 a. Donna con capelli a "melonfrisur" I capelli raccolte in bande ondulate dietro la nuca, formano al centro della fronte la tipica acconciatura a melone di caratteristica forma tondeggiante. Generalmente presenta il volto ovale, gli occhi hanno palpebre a listello, il naso affilato, la bocca è ben sagomata, il mento è rotondeggiante. Di terrecotte femminili di questo tipo ne sono state travate un diverso numero in località differenti del Centro-Italia, a significare la diffusione che questi tipi ebbero. Bonghi Jovino, 1965, pp. 66 e sgg. Comella, 1982, pag. 82, Tav. 46 b Donna con pettinatura a "melone" (Vedi Donna con capelli a "melonfrisur") VARIANTI TIPOLOGICHE: Varianti 1-2-3 1)Variante 1 La capigliatura si presenta in bande abbastanza regolari e composte realizzate in ciocche sottili e ravviate verso la nuca. I capelli inquadrano il volto, coprendo gli orecchi, due riccioli spuntano dai lobi, ove sono visibili gli orecchini e si incurvano sulle guance. Il capo è leggermente inclinato verso destra. Il volto è regolare con lineamenti delicati. Il collo è slanciato. Bonghi Jovino, 1965, pp. 66-67, tavv. XXVI, 1-2-3. 2)Variante 2 La capigliatura si presenta in piccole bande regolari ravviate verso la nuca coprendo la parte alta degli orecchi. I capelli sono raccolti in due trecce che girano due volte intorno al capo e si annodano alla nuca. il volto è ovale e mostra lineamenti delicati. Al collo è visibile una collana composta dal filo di sostegno rilevato da cui cadono pendagli lanceolati a rilievo. Bonghi Jovino, 1965, pp. 67, tav. XXVI, 4. 3)Variante 3 La capigliatura è trattata in bande più libere che si dipartono dalla sommità della fronte e si allargano a raggiera intorno al capo. Gli orecchi sono parzialmente coperti; in alcuni esempi le bande sono incise da tagli ad esse perpendicolari ad indicare la trama dei capelli. L'iride e la pupilla degli occhi sono ottenute con un cerchietto ed un punto ad impressione. I lineamenti sono regolari, il collo è slanciato e si allarga leggermente alla base. Bonghi Jovino, 1965, pp. 68, tav. XXVII, 2-3-4. Donna con capelli a riccioli Il soggetto presenta il volto ovale, gli occhi, sia piccoli sia grandi hanno palpebre a listello, le sopracciglia, più o meno rilevate mediante un listello, possono essere unite alla radice del naso, quasi sempre di forma triangolare. La bocca è variamente modellata, mentre il mento è generalmente prominente. I capelli sono disposti in riccioli intorno il volto. Comella 1986, pp.36-37, tav.17 b-c. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1)Donna con capelli a riccioli a chiocciola e velo 2)Donna con capelli a riccioli disordinati e diadema 3)Donna con capelli a riccioli stilizzati 1)Donna con capelli a riccioli a chiocciola e velo: la donna è velata e presenta i capelli acconciati sulla fronte in tre ordini di riccioli a chiocciola. Inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.42, tav. XI a 2)Donna con capelli a riccioli disordinati e diadema: la testa, coronata da un diadema, presenta i capelli disposti intorno al volto in riccioli disordinati. Metà V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.46, tav.XV, A XXI 3)Donna con capelli a riccioli stilizzati La particolarità del gruppo si esprime essenzialmente nella varietà delle acconciature.La capigliatura è espressa mediante globetti intorno alla fronte e alle tempie, mentre il retro è liscio. Il volto, triangolare, ha la fronte spaziosa, con occhi e palpebre rilevate, naso che si slarga alle pinne bocca serrata ed atteggiata a sorriso. La testa che si erge su alto collo presenta orecchi piccoli. Bonghi Jovino, 1965, p.77, tav. XXXIII, 1-2 Donna con capelli spartiti e frangia Questo gruppo comprende le teste distinte in base a due diversi tipi di acconciature: a frangia e divisi sulla fronte. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Donna con capelli a frangia 2) Donna con capelli spartiti 3) Donna con capelli spartiti e treccia sulla fronte 1)Donna con capelli a frangia In questo esemplare la capigliatura, che si limita solo dinanzi, è pettinata al centro in una breve frangia di ciocche semilunate e ai lati in riccioli plastici che scendono fino alla mandibola. Fronte stretta, occhi piccoli, naso grossolano. Databile al III-II sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 65-66; tav. 25, H I a 1. 2)Donna con capelli spartiti presenta i capelli espressi in due bande sottilissime ondulate a festone, divisi al centro e scendenti fino al lobo delle orecchie, al di sopra sono coperti da una calotta liscia. Le orecchie sono grandi e piate, la fronte stretta, sopraccigli alti e morbidi, occhio con palpebre a listello e globo sporgente. Profilo acuto, zigomo marcato, naso camuso. Le labbra sono semilunate, il mento a fossetta, collo largo con collana. Marinucci, 1976, pag. 65-66; tav. 25, H II a 1. 3)Donna con capell spartiti e treccia sulla fronte presenta la capigliatura limitata alle parti anteriore e inferiore del capo, con una treccia sulla fronte il cui disegno delle ciocche è reso una scacchiera incisa a stecca. Sotto di essa i capelli sono divisi in due bande ondulate che si arrestano alle orecchie queste risultano applicate dopo la cottura. Gli occhi a mandorla hanno le palpebre a cordoncino, zigomi sporgenti, naso sottile e eggermente storto. Il mento è appiattito da una grossolana fossetta. Marinucci, 1976, pag. 67, tav. 26, H V a 1. Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l’occipite Il tipo presenta la capigliatura con scriminatura centrale e ravviata verso la nuca in ciocche più o meno sottili che coprono parzialmente gli orecchi. I lineamenti sono regolari con naso sottile, bocca socchiusa o semiaperta atteggiata a sorriso. Il capo è inclinato verso sinistra e gli occhi infossati di alcuni tipi si ispirano a modelli scopadei. Il collo è alto e in alcuni casi si allarga alla base. Solo il tipo H V a 1 non reca il foro all'occipite. Datazione IV sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 60-61, tavv. XXI, 2,3,4; XXII, 1-2-3-4-; XXIII, 1-2.. VARIANTI TIPOLOGICHE: Varianti 1-2 1)Variante 1 Disegno sciatto e sommario; i capelli sono resi a ciocche pesanti con una serie di ondulazioni a raggiera o a spesse bande isolate ciascuna con andamento proprio. Gli orecchi sono parzialmente coperti dai capelli. Il volto è rotondo con lineamenti regolari e marcati. Il collo è slanciato e allargato alla base nel tipo H XI a 1 che è anche l'unico ad essere sprovvisto di foro all'occipite. Datazione IV sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 63-64, tavv. XXIII, 3-4; XXIV, 1-2, XXIII, 4. 2)Variante 2 I capelli presentano oltre alla scriminatura centrale, due bande a festoni sulla fronte ampia ove assumono andamento quasi serpentiforme o con colpi di stecca che indicano le pieghe e la sottile trama capillare, e ciascuna banda dei capelli è resa con profonde incisioni perpendicolari al volto. Orecchini di grandi dimensioni e a disco forato ornano rispettivamente i tipi. Il volto mostra grandi occhi con le palpebre cordonate ed il bulbo sporgente e occhi infossati ed ampia fronte. La testa si erge su alto collo che presenta un tentativo di resa muscolare nel tipo e si slarga alla base in una basetta rotonda o sagomata. Datazione IV sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 64-65, tavv. XXIV, 34; XXV, 1-2-3-4. Donna con cappuccio Questo gruppo comprende le teste femminili che si distinguono tipologicamente in base al tipo di cappuccio che le adorna. Si riportano cinque varianti tipologiche. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Donna con cappuccio di foggia diversa 2) Donna con cappuccio a manica 3) Donna con cappuccio conico, cercine e velo 4) Donna con cappuccio troncoconico, cercine e velo 5) Donna con cappuccio, cercine e velo 1)Donna con cappuccio di foggia diversa I quattro prototipi presentano il capo coperto da cappucci in varia foggia: con la punta piegata all'indietro, o in avanti con la punta aperta ed il cercine alla base. Marinucci, 1976, pag. 103-104 Questo esemplare ha il copricapo formato da uno stretto cercine, posto sulla fronte e da un cappuccio composto da tre lembi di diversa lunghezza che si sovrappongono l'un l'altro. La capigliatura evidente nella parte anteriore, è resa da due nastri di argilla sovrapposti, dei quali l'inferiore diviso in due bande incurvate. Le orecchie sono schematiche; la destra è indicata semplicemente da una mezzaluna sporgente. La fronte è piatta, le arcate sopraccigliari cadenti, gli occhi con l'angolo esterno cadente, contorno ovale e rozzo. Bocca lunghissima, naso corto con narici espresse da fori, mento ampio ed appuntito, il collo sottile, corto, svasato e sproporzionato. Marinucci, 1976, pag.104; tav. 43, P III a 1. 2)Donna con cappuccio a manica Questi tipi sono caratterizzati dal tipo di copricapo che indossano, cosidetto cappuccio "a manica" che consiste in un cappuccio che dalla fronte scende fin sotto la nuca e si distingue in tre parti: una fascia iniziale piatta che poggia sui capelli; un rotolo a sezione parzialmente cilindrica che si affusola dietro gli orecchi e che si pone verticalmente rispetto alla prima, infine una parte terminale a forma di "manica pendente sul collo" interamente vuota e comunicante con la cavità della testa. I capelli pettinati in due bande scendono ai lati del viso. Gli occhi a mandorla hanno le palpebre a listelli; gli zigomi sono marcati, la bocca è aperta. La datazione deve porsi tra la seconda metà del IV secolo e la prima metà del III sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 105-106, tav. 44 3)Donna con cappuccio conico, cercine e velo Caratterizzato da un cappuccio conico desinente in due piccole punte e con la base avvolta da un cercine; da esso scendono due lembi che incorniciano il viso e interpretati come legacci destinati a fermare il cappuccio sotto il collo, ma che probabilmente indicano le estremità di un velo indossato sotto il cappuccio. Sotto il cercine appare un bordo ad avvalorare il fatto che esso sia un elemento distinto dal cappuccio e non il suo bordo ripiegato. I capelli si dispongono a frangia sulla fronte con ciocche semilunate. La fronte è ampia,con una depressione longitudinale, gli occhi hanno palpebre a listello, il collo ben modellato. Marinucci, 1976, pag. 113, tav 51, R I a 1. 4)Donna con cappuccio troncoconico, cercine e velo Presenta il copricapo troncoconico con la punta chiusa e la base cinta da un cercine, al di sotto del quale, all'altezza delle orecchie, sale un nastro che poggia sulla base del cappuccio. I capelli sono abande ondulate con ciocche indicate da sottili incisioni. Le orecchie sono schematiche, la fronte è fortemente bombata, gli occhi a spesse palpebre a listello; il naso è piccolo senza narici, la bocca piccola e tumuda; il mento è arrotondato. Marinucci, 1976, pag. 117, tav. 55, S I a1 1, 1. 5)Donna con cappuccio, cercine e velo presenta il capo avvolto in un velo su cui è posto un cappuccio volto all'indietro che presenta a mezza altezza un cercine. I capelli indicati in un'unica fascia che scende fino alle orecchie. La fonte ampia è triangolare,le cavità orbitali sono profonde con occhi a mandorla con palpebre a listello e globo aggettante. Il naso è aggettante; la bocca con labbro superiore a cuore, il collo corto. Marinucci, 1976, pag. 119, tav. 57, T I a 1. Donna con cuffia In questo gruppo rientrano tutte le teste femminili decorate con svariati tipi di cuffia. Queste sono corte o aderenti e sono usate anche insieme ad altri elementi quali il velo o lacci. Rispettano la stessa suddivisione tipologica anche i busti femminili. Bedello, 1965, pag. 74-75 VARIANTI TIPOLOGICHEarianti tipologiche 1) Donna con velo o cuffia 2) Donna con cuffia aderente e cuffia aderente e cercine 3) Donna con cuffia corta e lacci e con cuffia corta e velo 1)Donna con velo o cuffia Reca il velo molto elevato sul capo, accosto sotto gli orecchi e ricadente sulle spalle. La capigliatura è rappresentata a massa unita. Il volto è allungato e mostra occhi grandi con palpebre marcate, naso slargato alle nari bocca chiusa e atteggiata a sorriso convenzionale. Gli orecchi sono celati dal velo. L'occipite è leggermente appiattito. Il piano di posa è ampio. Non reca il foro all'occipite. Datazione: dalla metà del IV sec. a. C. in poi. Bonghi Jovino, 1965, p. 43, tav. X, 4. 2)Donna con cuffia aderente e cuffia aderente e cercine Presenta il capo avvolto da una cuffia aderente, cinta da un cercine sottile che termina assottigliandosi in due capi aperti sulla nuca. Davanti alcopricapo i capelli sono acconciati in due bande ritoccate a stecca che sulle orecchie si dispongono a grandi ciuffi. L'orecchio di sinistra è rozzo e troppo basso, la fronte è piccola, la cavità orbitale profonda; l'occhio ha le palpebre rese con due listelli, il naso sottile con narici eleganti; la bocca è piccola il mento appuntito con accenno al doppio mento. Databile alla fine del IV sec. Marinucci, 1976, pag. 97-98, tav. 41, N II a 1. 3)Donna con cuffia corta e lacci e con cuffia corta e velo Presenta una corta cuffia che va dalla fronte alla nuca terminando con un orlo elevato sulla nuca. Davanti i capelli sono adornati da un diadema affusolantesi alle estremità, diviso da linee verticali impresse in fasce rettangolari decorate da quattro cerchietti sovrapposti, anch'essi impressi. All'estremità del diadema gli orli della cuffia si prolungano in due lunghi nastri che pendono liberi sul collo, destinati a fermare la cuffia. I capelli sono aconciati in ciocche cirriformi ricadenti sulla fronte e sui lati del viso. Le orecchie sono ornate da orecchini con pendente ovale. Gli occhi hanno palpebre a listello marcate e globo appiattito. La bocca, tumida, risulta applicata a testa finita. Il mento è piccolo e il collo cilindrico. Marinucci, 1976, pag. 99, tav.41, O I a 1, 1 Donna con diadema Esiste un ampio repertorio del tipo di testa ornata con diadema ed altri elementi. Il diadema può avere svariate forme, alto o basso, decorato o liscio, e può essere abbinato ad un velo o a nastri varii. Anche i busti femminili rientrano in questa tipologia. Si veda, Bedello, 1975, pp.79-80; Bonghi Jovino, 1965, pag. 39 e sgg. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Donna con diadema a fiamma 2) Donna con diadema e velo 3) Donna con diadema e nastri di vario tipo 1)Donna con diadema a fiamma La capigliatura, trattata a massa unita, si dispone sulla fronte in onde a festoni abbastanza regolari. Il diadema è alto e decorato a lingue di fiamma. All'occipite i capelli non sono stati rappresentati. La parte posteriore del capo ha forma notevolmente tondeggiante. Non c'è indicazione degli orecchi. Nel volto, le arcate orbitali sono ampie e l'occhio reca l'indicazione della pupilla. Il naso è sottile, le labbra morbidamente modellate, il mento robusto. Il collo termina in guisa di basetta rettangolare. Non reca il foro all'occipite. Databile intorno alla metà del V sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, p. 39, tav. IX, 3. 2)Donna con diadema e velo Il diadema presenta nella parte inferiore una decorazione ottentuta a colpi di stecca in forma di tondelli. Sotto, è visibile una fascia dentellata. Il velo segue la linea del capo e sporge leggermente all'intorno. I capelli riccioluti contornano la fronte. Il volto presenta occhi con angoli esterni pendenti e bocca serrata. Al collo reca tre collane. La prima, in alto, si compone di due fili abbinati, la seconda è formata da una catenina di cerchielli, la terza collana presenta il filo di sostegno che passa tra globetti rilevati e cerchietti forati, disposti alternatamente. Bonghi Jovino, 1965, p. 59, tav. XXI, 1. 3)Donna con diademi e nastri di vario tipo Il diadema è disposto ad arco sul capo, è composto da due file di elementi ovoidali, una anteriore di elementi più piccoli, una posteriore di elementi più grandi; davanti al diadema i capelli sono pettinati in un solo ordine di lunghe ciocche stilizzate a fiamma. Sul retro è stato applicato un lungo nastro di argilla che scende fino alle spalle, solcato da incisione ondulate. Le orecchie sono piccole, la fronte è convessa, gli occhi obliqui con angolo esterno cadente, bocca tumida con labbro superiore a cuore. Databile intorno alla prima metà del III sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 72, tav. 27, J II a 1. Donna con elementi e ornamenti varii "sphendone", nocche, nastri, ciuffi di capelli posticci, ghirlanda A questo gruppo si riferiscono varie teste e anche i busti femminili decorati e acconciati in modo diverso. Bonghi Jovino, 1965, pp. 69 e sgg; Bedello, 1975, pp.82-83 VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Con ciuffi posticci 2) Con nastri 3) Con nastri e ""chignon 1)Con ciuffi posticci Il volto ha la fronte spaziosa, si presenta grassoccio, sorridente, con fossetta sul mento, i capelli sono pettinati compostamente e presentano due ciuffi posticci Il collo è slanciato e più o meno si allarga alla base. Per i tipi di teste adorni con larghe fasce non si trovano molti esempi in periodo ellenistico, tuttavia il motivo ricorre nel corso del I sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 69-70, tavv. XXVIII, 1-2-3-4, XXIX, 1-2. 2)Con nastri I capelli sono trattati in maniera differente: con scriminatura centrale pettinati in onde ampie e irregolari che coprono parzialmente gli orecchi con due riccioli che scendono sulla fronte e sulle guance, il capo è decorato con un nastro. Bonghi Jovino, 1965, pp. 69-70, tavv. XXVIII, 1-2-3-4, XXIX, 1-2. 3)Con nastri e "chignon" La capigliatura è simmetricamente composta ed è stata rappresentata anche nella parte posteriore della testa, ove si raccoglie in un cavo "chignon" formato da due giri di trecce. Un largo nastro trattiene i capelli ed orna la testa arrestandosi sotto lo "chignon". Due riccioli spuntano dai lobi degli orecchi e si incurvano sulle guance. Il volto è ovale e mostra la fronte triangolarmente incorniciata dai capelli, gli occhi con l'iride e la pupilla ottenute con un cerchietto ed un punto ad impressione. La bocca è piccola ed increspata e conferisce al viso un'espressione sorridente. Bonghi Jovino, 1965, p. 71, tav. XXIX, 3-4. Donna con frangia I capelli sono acconciati sulla fronte in una frangia. Il soggetto è caratterizzato da un volto ovale, gli occhi, talvolta globulari, presentano palpebre a listello e soparcciglia rilevate unite alla radice del naso, di forma triangolare. La bocca è variamente modellata, il mento è quasi sempre prominente. Vagnetti 1971, p.36 tav. VI, A V f. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e diadema 2) Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e tutulo 3) Donna con frangia dal margine ondulato e diadema 1)Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e diadema: la testa, coronata da un diadema presenta i capelli acconciati sulla fronte in una frangia resa con sottili ciocche. Inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.36, tav.VI A V a. 2)Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e tutulo: il volto, coronato da un tutulo, ha i capelli acconciati in una rigonfia frangia resa in sottili ciocche ondulate. Inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.36, tav.IX, A XII. 3)Donna con frangia dal margine ondulato e diadema: il soggetto, coronato da un diadema, presenta i capelli caratterizzati da una frangia a margine ondulato. Primo quarto V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.39, tav VII, A VIII a.. Donna con polos A questo gruppo appartengono le teste e i busti femminili aventi questo tipo di copricapo. Il polos ha una forma cilindrica e può essere cavo e di dimensioni notevoli, può essere sagomato o svasato alla sommità e essere decorato almeno nella parte anteriore. I tipi considerati rientrano in una datazione piuttosto ampia dall'epoca arcaica a quella ellenistica. Bonghi Jovino, 1965, p. 26; Bedello, 1975, pag. 65 VARIANTI TIPOLOGICHE : 1) Donna con polos sagomato 2) Donna con polos parzialmente rappresentato 3) Donna con polos e velo 4) Donna con polos schiacciato 5) Donna con polos schiacciato e velo 1)Donna con polos sagomato I tipi presentano il polos inferiormente sagomato. I capelli discriminati al centro sono ravviati verso la nuca o si acconciano in larghe onde e ricadono in una massa di gonfi riccioli che sugli orecchi assumono forma circolare. Il volto, ha palpebre appesantite, la bocca molto accosta al naso e il mento prominente. Datazione: seconda metà del V sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 27-28, tavv. I, 3 - II, 3-4. 2)Donna con polos parzialmente rappresentato Questo tipo presenta il polos di notevoli dimensioni e rappresentato solo nella parte anteriore. Presenta capelli discriminati centralmente e pettinati verso la nuca in ampi solchi. Gli orecchi non sono visibili. Alcune ciocche sembrano doppi cordoncini. La fronte ha forma triangolare. Gli occhi sono indicati rozzamente come globi aggettanti. Datazione:V sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 2829, tavv. II, 1-2-3; III, 3-4; IV, 1. 3)Donna con polos e velo In genere il polos si presenta sagomato con il velo aggettante o accosto alla testa.I capelli sono spartitti al centro del capo e la capigliatura è trattata a massa unita, abbastanza movimentata sulle tempie. Il volto è allungato con occhi piccoli, naso sottile. Il collo è poco modellato nell'esemplare. Bonghi Jovino, 1965, pp. 52-53, tavv. XVIII, 4; XIX, 1. 4)Donna con polos schiacciato Generalmente in questi esemplari il polos è ben calato sul capo e lascia visibili ai lati i capelli che si dispongono a festoni o a bande ravviate verso la nuca leggermente gonfie sulle tempie. Le orecchie sono scoperte e ben disegnate.Gli occhi sono tagliati a mandorla e recano l'iride e la pupilla segnate con un cerchietto ed un punto ad impressione o sono discosti. Il volto è grosso ed ha tratti appesantiti; la bocca è serrata o semiaperta e in atteggiamento di sorriso. Nel III sec. a.C. sembra si sia esaurito il tipo femminile con polos schiacciato. Bonghi Jovino, 1965, 32-34, tavv. V, 4; VI, 3. 5)Donna con polos schiacciato e velo Il polos è ricoperto da un velo di sagoma rettangolare dagli angoli ben marcati e privo di morbidezza da assomigliare ad una custodia metallica. E' ben calato sul capo. Il velo scende sulle spalle ripiegandosi in avanti in modo da racchiudere il volto largo e tondo. Il viso mostra spaziose arcate orbitali ed il globo oculare esente da ogni dettaglio. L'occhio è rappresentato con l'indicazione del bulbo. La capigliatura era forse discriminata al centro del capo. Due riccioli spuntano sulle guance dai lobi degli orecchi parzialmente ricoperti dai capelli. Il collo è alto e sommariamente modellato. Bonghi Jovino, 1965, p. 56-57, tav. XX, 2-3. Donna con svariate pettinature Gli esemplari appartenti al gruppo hanno un tipo di capigliatura che si dispone in festoni ondulati sulla fronte. Il tipo più caratteristico si rifà direttamente ai modelli delle korai samie, anche se la fattura è molto grezza. VARIANTI TIPOLOGICHE 1) Con capigliatura ondulata sulla fronte 2) A riccioli stilizzati 3) A bande ripiegate 4) Con trecce annodate 1)Con capigliatura ondulata sulla fronte La capigliatura si presenta trattata a massa unita e disposta a festoni intorno alla fronte. Sul capo si mostra un elemento svasato alla sommità. Il volto è ovale ed atteggiato a sorriso. Gli orecchi sono aderenti al cranio. Il collo termina col solito piano di posa. Si nota una certa trascuratezza nell'esecuzione ed un'incapacità da parte dei coroplasti di cogliere l'essenza artistica dei prodotti ionici. Bonghi Jovino, 1965, p.74-75, tav. XXXII, 3. 2)A riccioli stilizzati La particolarità del gruppo si esprime essenzialmente nella varietà delle acconciature. La capigliatura è espressa mediante globetti intorno alla fronte e alle tempie, mentre il retro è liscio. Il volto, triangolare, ha la fronte spaziosa, con occchi e palpebre rilevate, naso che si slarga alle pinne, bocca serrata ed atteggiata a sorriso. La testa che si erge su alto collo presenta orecchi piccoli. Bonghi Jovino, 1965, p. 77, tav. XXXIII, 1-2 3)A bande ripiegate Il tipo presenta la capigliatura spartita al centro del capo e ripiegata verso la nuca. I capelli sono rappresentati in bande più spesse sui due lati mentre nel resto del capo sono espresse mediante fasce di linee parallele. Il volto rotondo, ha occhi grandi accostati, piccolo naso, e mento rotondo. Bonghi Jovino, 1965, p.77, tav. XXXIII, 3-4 4)Con trecce annodate reca i capelli raccolti in due trecce che girano due volte intorno al capo e si annodano sulla sommità a mo' di bottone. Sono rese a lisca di pesce con solco centrale profondamente inciso ed una serie di trattini laterali espressi in superficie. Il volto è ovale e mostra orecchi troppo piccoli ed attaccati troppo in basso. Capo inclinato verso destra , espressione sorridente. Bonghi Jovino, 1965, p.77, tav. XXXIV, 3. Donna di tipo ionico Presenta il volto affusolato e leggermente triangolare, gli occhi sono a mandorla, obliqui, con bulbi oculari rigonfi. Le sopracciglia, leggermente rilevate, sono unite alla radice del naso, le labbra, piccole e carnose, sono atteggiate in un tenue sorriso, il mento è piccolo e rotondeggiante. La testa, coronata da un tutulo, presenta i capelli acconciati intorno al volto in una frangia rigonfia resa in ciocche sottili ed ondulate; i capelli ricadono ai lati del collo, lavorati nello stesso modo. Fine VI-inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.35, tav.VIII, A IV. Donna velata e con ampia basetta Questo tipo è caratterizzato da teste che si presentano coperte da velo e con il collo ad ampia basetta. Il tipo trova ampia diffusione in varie città della Campania, del Lazio, dell'Abruzzo, dell'Etruria. Questi esemplari sembrano rifarsi a prototipi caleni; la datazione infatti ci è fornita dal confronto con alcuni pezzi ritrovati a Cales che presentano riccioli spiraliformi. . Bonghi Jovino, 1965, pag. 91, tav. XLII, 3. Edificio ad oikos Ad unico ambiente con base antistante l'ingresso notevolmente sporgente; ampia porta che mostra ai suoi lati i segni di elementi di sostegno del tetto. Nella parete di fondo vi è una grande finestra a forma di clessidra. Il tetto è a due spioventi aggettante soprattutto sul davanti; sul colmo è visibile la fila dei kalypteres e su ogni spiovente tre file continue di tegole curve. Una serie di cornici corre lungo tutti e quattro i lati, sono più alte nei lati brevi dove al culmine del tetto terminano con un volto umano a rilievo. Ai quattro angoli delle cornici altrettanti acroteri; sono evidenti tracce di colore Proveniente da Capua. Databile tra il IV-III sec. a.C. Staccioli, 1968, pag.59, tavv.LVIII-LIX Edificio prostilo: è diptero, generalmente tuscanico, con pronao e cella quasi quadrata Staccioli 1968, n.15, pp.24-26, tavv.XII-XV Edificio privo di colonne: ha la fronte priva di colonne ed il pronao chiuso lateralmente Staccioli 1968, n.32, pp.41-43, tav,XXXVIII Edificio con apertura su lato lungo A pianta rettangolare, unico ambiente aperto su uno dei lati lunghi, tra colonnine poggianti su bassa base circolare. Le pareti dei lati brevi terminano al di sopra con andamento triangolare. Il tetto è a spioventi, nel senso del lato maggiore dell'edificio con indicazione a rilievo della fila dei kalypteres. Su ogni spiovente sono evidenti le file delle tegole. Datazione fine IV inizi del III sec. a.C. Staccioli, 1968, pag.63, tavv.LXIII-LXIV Eracle ed Athena Quasi sempre queste due divinità sono raffigurate in atteggiamento di riposo, con Eracle in piedi, dopo il completamento delle sue imprese, dinanzi alla dea seduta. Atena, divinità mitologica greca, figlia di Zeus e di Metis, è raffigurata stante con il piede destro avanzato, indossa un lungo chitone, calzari ionici, impugna l'asta lo scudo circolare, la testa è coronata da un elmo di tipo calcidese. Eracle (tipo cipriota), figlio di Zeus ed Alcmena, indossa una corta tunica e la leonté‚ annodata sul petto. Lexicon Iconographicum 1990, vol. V, 1, p. 56, nn. 2265-2266; ibidem p. 59, n. 2302 Eracle e il leone di Nemea Eracle uccide il leone che vive vicino a Nemea strozzandolo in quanto invulnerabile alle armi. Quasi sempre l'episodio è raffigurato con Eracle in piedi che occupa la parte sinistra della raffigurazione, meno frequente è Eracle ritratto accovacciato a sinistra con il leone a destra, rarissime le rappresentazioni di Eracle che occupa la parte destra stando accovacciato, come in questo esemplare da Fratte. La rappresentazione di un soggetto così specifico rende probabile l'inserimento del pezzo in un programma figurativo di un edificio in cui il culto di Eracle doveva avere molta importanza. Lexicon Iconographicum 1990, vol. V, 1, p.16, nn. 1761-1977 Ermafrodito Figlio di Ermes ed Afrodite, viene raffigurato stante, generalmente nudo, con accenno dei seni e piccoli genitali. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.21, p.74, tav.7. Erote Tale soggetto è, come è noto, uno dei più cari alla coroplastica ellenistica, ebbe infatti una diffusione notevole in tutto il Mediterraneo. L'Erote viene spesso raffigurato infante in diverse pose: mentre vola, danza, in groppa ad uno animale, a volte nudo, a volte panneggiato, con il viso tondo e sorridente ed il capo circondato da un cercine e con una corona di foglie di edera. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 39; Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, p.62, tav.3, 9. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Erote alato 2) Erote seduto su un animale 3) Erote sdraiato su un animale 4)Erote sdraiato nella culla 1)Erote alato Ha un cercine sul capo ornato da due file di puntini ed una corona di edera, in gran parte staccata. Il capo è piegato a sinistra e l'espressione è sorridente. Il braccio destro sembra alzato (non è ben visibile) il sinistro è invece piegato. Questo soggetto trova molti confronti in Italia Meridionale ed in Grecia. Databile tra la fine del III e il II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 39, tav.XIV, 6 2)Erote seduto su un animale: si presenta seduto su vari animali (porcellino, toro) Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.42, p.82, tav.14. 3)Erote sdraiato su un animale: si presenta sdraiato su vari animali Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.43, p.82, tav.14. 4)Erote sdraiato nella culla: si presenta addormentato, disteso o posto di 3/4 nella culla e si succhia un dito. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.48, p.84, tav.16. Fanciullo con berretto a punta L'area di diffusione di questo genere di teste con copricapo a punta è piuttosto ampia: in Magna Grecia, a Taranto, in Sicilia, anche se è soprattutto in Campania che essi hanno avuto fortuna. Generalmete presentano la capigliatura rappresentata solo anteriormente o a massa unita o a grosse ciocche lunate. Il berretto soprastante è allungato a punta. Il volto è rotondo con fronte più o meno ampia; gli occhi hanno il globo oculare molto evidente, il naso è largo e la bocca non molto grande, generalmente è serrata. Il mento è rotondo e il collo è lungo desinente in una basetta. Bonghi Jovino, 1965, pagg. 131-132, tav. LXIII, 3. Fanciullo con capelli corti Le capigliature di questi tipi sono le più diverse: con capelli corti e frangia confusa, con scriminatura centrale e tirata con ciocche verso la nuca, con capelli disposti intorno al volto con ondulazioni appena accennate, a ciocche che possono essere semilunate sulla fronte e più regolari sulle tempie, con scriminatura centrale e ciocche a virgola intorno al volto, a ciocche con profonde incisioni e ravviate verso l'occipite. Bonghi Jovino, 1965, pagg. 92-95, tav. XLV, 3. Fanciulli con capelli lunghi La caratteristica di questo gruppo è la capigliatura lunga, generalmente spartita al centro. L'area di diffusione di questo tipo non è molto ampia: la Campania e alcuni centri etruschi. La datazione per alcuni confronti si ascrive intorno al III sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pag.118 VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Fanciulli con capelli lunghi e cercine liscio 2) Fanciulli con capelli lunghi e cercine scabro 1)Fanciulli con capelli lunghi e cercine liscio Le teste riferibili a questo gruppo presentano capelli lunghi e recano sul capo un cercine non decorato. I capelli sono fluenti nel collo oppure trattati in ampie ciocche o spartiti e ravviati verso l'occipite. Non hanno avuto un'ampia diffusione se non in Campania. Bonghi Jovino, 1965, pag. 124, tav. LX, 1 2)Fanciulli con capelli lunghi e cercine scabro Il tipo delle teste giovanili con capelli lunghi su cui poggia un cercine decorato. Anch'essi con un'area di diffusione abbastanza ristretta. La datazione, è riferibile alla seconda metà del IV sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pag. 128, tav. LXII, 1 Fanciullo con collo slanciato e tubolare A questo gruppo si ascrivono pochi esemplari e ristretti all'ambito campano. Sono caratterizzati da capelli corti ed alto collo tubolare. Il volto appare sorridente di forma ovale, e fronte spaziosa, occhi allungati palpebre marcate, bocca grande e naso che si allarga alle nari. Gli orecchi piccoli recano il padiglione ben discosto dalla calotta cranica. Bonghi Jovino, 1965, pagg. 97-100, tav.XLVIII, 3. Fanciullo con frangia In genere il capo è coperto da un cercine liscio, privo di decorazioni; al di sotto i capelli si dispongono per lo più in una frangia più o meno folta che ricopre non solo la fronte ma anche le tempie e parzialmente gli orecchi. Il volto è ovale, e mostra gli occhi con l'iride e la pupilla indicate con un cerchietto ed un punto ad impressione. Il mento è rotondo con una fossetta che può essere più o meno pronunciata. Il collo non molto slanciato si allrga alla base. Bonghi Jovino, 1965, pagg. 101-109, tav. XLIX, 3-4. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Fanciullo con frangia sulla fronte e cercine scabro 2) Fanciullo con frangia sulla fronte e tenia 1)Fanciullo con frangia sulla fronte e cercine scabro In esso si raccolgono le teste giovanili che presentano il capo coperto da un cercine scabro, con superficie puntinata a rilievo o punzonata in bassorilievo. Databili anche questi esemplari tra la fine del IV e gli inzi del III sec. a.C. Il cercine che in genere decora questo tipo di teste, può essere più o meno spesso e generalmente presenta la superficie lavorata. I capelli al di sotto, si dispongono in ampie e ricche frange, ai lati scendono a volte fino al collo coprendo parzialmente le orecchie; in alcuni esempi i capelli sono trattati con sottili incisioni anche all'occipite. Bonghi Jovino, 1965, pagg. 110-113, tav.LIV, 1-2. 2)Fanciullo con frangia sulla fronte e tenia Ciò che differenzia questo gruppo dagli altri due precedenti con i quali ha delle relazioni, è la decorazione del capo con una o due tenie al posto del cercine. La capigliatura è in genere disposta in frangia sulla fronte e trattata a ciocche sottili o spesse al di sotto di una o doppia tenia. Queste in genere sono ritorte e vanno da un orecchio ad un altro. Come gli altri due gruppi, esso è diffuso soprattutto in Campania. La datazione oscilla, per il confronto con una testa frammentata da S.M.Capua Vetere e delle statue femminili del Museo Provinciale Campano, tra il IV-III e il II sec. a.C. Bonghi-Jovino 1965, p.114 ss., tav. LIV, 4 Felino Posto di profilo accucciato sulle zampe posteriori ed eretto su quelle anteriori. Poteva decorare le lastre di rivestimento del timpano del frontone, oppure essere utilizzato in teorie di animali nei fregi delle lastre di rivestimento. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.123, n.16, fig.5.1.16 La grande Roma dei Tarquini 1990, p.61, n.13, tav.III Fico Frutto di forma ovoidale schiacciata con superficie percorsa da solcature verticali. Stefani 1984, n.187, p.73, tav. XLIII b. Figura di bambino accovacciato E’raffigurata seduta a terra con le gambe disposte in vario modo, può indossare una tunica oppure essere nuda; di solito tiene un animale o un oggetto nella mano non poggiata a terra. La tipologia dei volti ripete quelle delle teste isolate coeve. Comella 1982, p.17, tav. 3 a. Figura di bambino stante E’caratterizzata da un viso paffuto, viene generalmente raffigurato in piedi con tunica ed oggetti diversi nelle mani oppure può essere strettamente avvolta in fasce. Il capo si presenta scoperto o velato. La tipologia dei volti ripete quelle delle teste isolate coeve. Comella 1982, p.16, tav. 2. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Figura di bambino stante in fasce con velo arretrato 2) Figura di bambino stante in fasce e velo "a cappuccio" 1)Figura di bambino stante in fasce con velo arretrato: il velo è arretrato sul capo e molto scostato ai lati del volto e passante dietro le orecchie. II sec. a.C. Pautasso 1994, p.38, tav. 38 16 a-c. 2)Figura di bambino stante in fasce e velo "a cappuccio": l'elemento caratterizzante è costituito dal velo "a cappuccio", calato sulla fronte e sgallettato al petto ed ai lati del volto. La fasciatura è resa con solchi orizzontali sommariamente incisi. II sec. a.C. Pautasso 1994, p.41, tav. 21 a-c. Figura di fanciullo accovacciato Questo tipo di figura, generalmente bambini accovacciati che si appoggiano con una mano, è abbastanza diffusa in età ellenistica; solitamente però sono ritratti nudi. I confronti sono da cercarsi ancora una volta in Asia Minore. Ha il viso piuttosto tondo, la capigliatura a calotta, sopracciglia piuttosto marcate e arcuate, la bocca atteggiata a sorriso. E' coperto da un panneggio morbido che gli lascia scoperto solo la spalla sinistra. Si sostiene poggiando al suolo la mano sinistra, mentre il destro è ricurvo sul petto ed è nascosto sotto il manto. La gamba destra è flessa la sinistra completamente piegata: sono visibili solo la coscia e il ginocchio. Databile intorno al III-II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 34, tav.XII, 1 Figura di fanciullo a cavalcioni di un gallo Ampiamente attestato in altri centri dell'Italia Meridionale, tipologicamente si può collegare ad esemplari greci. Il bambino ha il corpo di profilo ed il capo rivolto frontalmente; ha una corona d'edera sul capo e con le braccia si tiene attaccato al collo del gallo. Quest'ultimo ha una cresta abbastanza alta e una grossa coda; le ali sono invece appena accennate. Databile nel II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 41, tav.XV, 3 Figura di fanciullo a cavallo H un significato funerario. Il cavallo infatti è utilizzato come simbolo funerario, in quanto nei tempi più remoti esso fu simbolo della cavalcatura infernale per il viaggio verso l'Ade, e come simbolo di un determinato rango sociale; lo troviamo molto spesso sullo sfondo di questi gruppi raffiguranti il banchettante e la donna. Influenza pugliese. Il cavaliere ha la testa ed il busto quasi in posizione frontale; ha il braccio destro portato indietro, la mano appoggiata alla groppa del cavallo e il braccio sinistro appoggiato al collo del cavallo. veste un manto gettato dietro le spalle. Il cavallo è posto di profilo; ha il muso appiattito, le quattro zampe dritte e la coda abbassata. Databile al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 41, tav.XV, 4 Figura di fanciullo in groppa ad un animale Il soggetto si presenta generalmente in groppa ad animali. Gli animali sono atteggiati in posizioni diverse, mentre la figura di fanciullo è disposta a cavalcare l'animale. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Figura di fanciullo in groppa ad un ariete 2) Figura di fanciullo in groppa ad un leone 3) Figura di fanciullo in groppa ad un maialino 1)Figura di fanciullo in groppa ad un ariete Ha la testa vista frontalmente ed il corpo di profilo; è piegato in avanti e con le mani si tiene alle corna dell'ariete: I capelli sono a calotta. L'animale di profilo mostra le quattro zampe tese. Il tema è ricorrente nell'Italia Meridionale e in particolare a Teano, nonché nel mondo orientale ad Alessandria. Databile nel II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 41, tav.XV, 1 2)Figura di fanciullo in groppa ad un leone Il fanciullo ha il capo appoggiato alla criniera dell'animale; ha il braccio flesso e con la mano gli tocca la criniera. Il leone con il muso visto nella sua frontalità ha la zampa anteriore destra dritta e un po' più avanzata della sinistra. Databile al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 40, tav.XIV, 7 3)Figura di fanciullo in groppa ad un maialino L'animale ha il muso piuttosto schiacciato e lungo, le orecchie dritte e quasi triangolari e la parte posteriore del corpo piuttosto larga. le zampe sono tese. Il bambino, di profilo, è accovacciato sull'animale, con i gomiti appoggiati sul dorso di quest'ultimo; una gamba è flessa l'altra è completamente distesa. Il volto è in posizione frontale, il capo sebra essere sormontato da un pileo. su alta base. Soggetto molto diffuso in territorio apulo. Databile intorno al III sec. a.C. Della TorreCiaghi, 1980, pag. 40, tav.XV, 2. Figura di fanciullo seduto su una roccia Come iconografia è piuttostorara, non ci sono confronti pertinenti in ambiente italico, pertanto è da ritenersi un'elaborazione indigena di modelli ellenistici. Dai tratti negroidi, con i capelli rassati resi a piccole ciocche che lasciano scoperte le orecchie. Il volto è rivolto verso l'alto, e le pupille sono ben segnate. E' Nudo, il braccio destro è ricurvo e la mano tocca il ginocchio sinistro, il braccio sinistro è flesso e poggia col gomito sulla mano destra e la mano sinistra è portata sotto il mento. Databile intorno al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 32, tav.XI, 3 Figura di fanciullo stante La figura del fanciullo è tra le più usate nella coroplastica votiva. Essa come le figure femminili e maschili generalmente rappresenta l'offerente ritratto negli atteggiameti della vita quotidiana. Bonghi Jovino 1971, pag. 72 VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Figura di fanciullo stante appoggiato ad una stele 2) Figura di fanciullo stante con capelli lunghi 3) Figura di fanciullo stante nuda 4) Figura di fanciullo stante che suona la lira 5) Figura di fanciullo stante velata 1)Figura di fanciullo stante appoggiato ad una stele Rientra nel tipo di "togato" ampiamente diffuso in epoca ellenistica. La figura è avvolta in un mantello che lascia scoperto solo il volto, la parte superiore del torace e i piedi. Il bracciodestro è piegato sul petto, il sinistro teso, è appoggiato all'anca. La gamba destra è flessa in avanti. Databile intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 27, tav.IX, 2. Diffuso per tutto il III e il II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 33, tav.XI, 6 2)Figura di fanciullo stante con capelli lunghi Questo tipo trova diversi confronti in territotrio italico, in ambiente apulo, e a Capua stessa. Ha i capelli mossi che gli scendono sulle spalle; anteriormente nudo, porta sulle spalle un mantello agganciato sulla spalla sinistra. Il braccio sinistro ricurvo su un fianco è nascosto sotto il manto, il destro è piegato sul petto e la mano tocca il mento. La gamba destra è flessa, la sinistra è dritta. Poggia su una base. Databile in epoca ellenistica più precisamente nel II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 33, tav.XI, 5 3)Figura di fanciullo stante nudo Mostra il capo eretto con capigliatura a ciocche aderenti che lasciano parzialmente scoperti gli orecchi; sulla fronte i capelli ricadono in bassa frangia. Il volto è rotondo e mostra fronte spaziosa, occhi grandi e bocca atteggiata a sorriso. il tronco presenta spalle arrotondati e cascanti, torace ampio con indicazione della muscolatura. Il braccio destro è ripiegato verso l'alto, il sinistro si discosta dal busto. le gambe sono divaricate con la sinistra flessa ed arretrata. la figura insiste su un plinto circolare, sorretta da uno sperone roccioso. Riferibile ai tipi greci del III sec. a.C. Bonghi Jovino 1971, Tav. XL, 1, n. 55 pag. 72 4)Figura di fanciullo stante che suona la lira Non ha confronti in territorio italico, mentre presenta delle affinità con centri greci e dell'Asia Minore. Ha i capelli spartiti e che gli scendono lunghi a boccoli sulle spalle. Un manto gli copre la testa e le spalle e un velo gli copre dalla cinta in giù, formando rade pieghe tra le gambe. Il braccio sinistro nascosto dal manto, sostiene la lira; la mano destra è portata sullo strumento. Le gambe sono divaricate, la sinistra è flessa e portata leggermente indietro. Databile alla fine del III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 33, tav.XI, 4 5)Figura di fanciullo stante velata In posizione frontale, ha il capo leggermente abbassato ed inclinato a destra. La testa, con capigliatura disposta in frangia sulla fronte e lunga sui lati, è adorna di un cerchio liscio e appare velata. Veste una lunga tunica con apertura rotonda e su questo indossa un ampio mantello che ricopre il braccio destro ed i cui lembi risalgono in parte sulla spalla sinistra ed in parte ricadono lungo il fianco. La mano destra è ripiegata sul torace e la sinistra regge una coppa. La parte posteriore non presenta annotazioni di rilievo, salvo la presenza di due fori sfiatatori, uno all'occipite e l'altro nella schiena.Databile al primo venticinquennio del III sec. a.C. Bonghi Jovino 1971, Tav. XLIV,1-23, S.M. 3, pag. 77 Figura femminile distesa E’generalmente raffigurata distesa su kliné, appoggiata su un gomito e con una gamba flessa. Indossa un chitone ed un himation. Le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati. Vagnetti 1971, p.75, tav. XXXIX, H I. Figura femminile gradiente E’raffigurata incedente verso destra o verso sinistra e talvolta in passi di danza. Indossa un chitone ed himation. Le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati. Comella-Stefani 1990, p.79, tav.24 a Figura femminile in trono Appare generalmente seduta su un trono che può essere di vari tipi (con spalliera ricurva o squadrata, con orecchie laterali più o meno accentuate, con i fianchi dritti, oppure privo di spalliera, con suppedaneo). Veste usualmente un chitone e lo himation, il quale può avvolgere solo la parte inferiore della figura oppure al contrario velarla completamente. Le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati. Le mani sono poggiate sulle ginocchia oppure recano un'offerta o ancora un bambino. Il capo può essere scoperto, velato, diademato oppure coronato da copricapi di varia foggia. Bonghi-Jovino 1971, pp.66-75, tavXLV, 1-2. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Figura femminile in trono con bambino 2) Figura femminile in trono con le mani sulle ginocchia 3) Figura femminile in trono con offerta 4) Figura femminile in trono in atto di alattare 1)Figura femminile in trono con bambino: siede su trono con suppedaneo, alta spalliera e orecchie laterali. E' strettamente avvolta da un himation, che avvolge anche il bambino seduto in braccio. Fine VI-inizi V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.80, tav.25 a. 2)Figura femminile in trono con le mani sulle ginocchia: è seduta su trono con suppedaneo e spalliera con orecchie laterali. Indossa un chitone ed un himation che ricopre anche il capo coronato da un tutulo. Le mani sono poggiate sulle ginocchia. Inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.69, tav.XXXI, G IX. 3)Figura femminile in trono con offerta: è seduta su trono con suppedaneo, alta spalliera e sporgenze laterali. Veste chitone ed himation che avvolge completamente la figura e tiene una offerta in mano. V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.82, tav.25 f. 4)Figura femminile seduta in trono in atto di allattare la donna ha i capelli a boccoli sulla fronte che scendono a trecce sulle spalle; porta orecchini a pastiglia. Il trono ha schienale e braccioli e la donna vi aderisce quasi interamente. veste un chitone ed un himation; il braccio destro è incurvato sul seno, il sinistro piegato regge il bambino. La gamba destra è portata leggermente più indietro della sinistra. Il bambino è seduto di profilo; con la mano sinistra prende la desta della madre, la gamba sinistra leggermente flessa tocca con il piede il ginocchio destro di lei. Databile alla fine del IV sec. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 28, tav.IX, 4 Figura femminile stante Presenta le gambe unite oppure una delle due avanzata, talvolta flessa; le braccia sono atteggiate in vario modo: una può essere distesa lungo il fianco, mentre l'altra, piegata al seno, stringe in mano un'offerta, un bambino o un animale. Talvolta una mano sorregge l'orlo del vestito, costituito da un chitone con himation, il quale può avvolgere completamente o solo parzialmente la figura. Il capo può essere scoperto, velato, diademato oppure coronato da copricapi di varia foggia. La tipologia dei volti ripete quella della teste isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati. Vagnetti 1971, pp.57-66, tav.XXIV, F I. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Figura femminile stante con animale 2) Figura femminile stante con bambino 3) Figura femminile stante con bambino per mano 4) Figura femminile stantecon braccio piegato al petto 5) Figura femminile stante con himation che noncopre il busto 6) Figura femminile stante con himation che scopre solo la parte inferiore della veste 7) Figura femminile stante con himation solo sul retro 8) Figura femminile stante con lembo della veste sollevato 9) Figura femminile stante con offerta 10)Figura femminile stante con testa radiata 11)Figura femminile stante in atto di allattare 12)Figura femminile stante in atto di suonare il flauto 13)Figura femminile stante totalmente avvolta dall'himation 1)Figura femminile stante con animale: La figura stringe con la mano destra al petto una colomba, mentre quella sinistra solleva un lembo della veste. Fine VI-inizi V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.74, tav.21 d. 2)Figura femminile stante con bambino: la figura tiene in braccio un bambino. Metà V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.75, tav.22 c. 3)Figura femminile stante con bambino per mano La figura femminile sembra avere un velo sul capo e vestire un chitone cinto in vita. Le braccia sono tese lungo i fianchi e la donna con la mano destra tiene la mano del bambino che le sta a fianco. Le gambe della madre sono leggermente divaricate, e tra i suoi piedi c'è una specie di base cilindrica ornata da rombi e da una rosetta. Ilbambino porta un manto che lo avvolge completamente; ha il braccio destro tes lungo il fianco ed il sinistro alzato. Poggia su una base parallelepipeda. databile intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 25, tav. VIII, 4 4)Figura femminile stante con braccio piegato al petto: la figura mostra il braccio sinistro disteso lungo il fianco mentre la mano stringe un lembo della veste, l'altro braccio invece è piegato contro il petto con la mano aperta sul seno. Inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.59, tav.XXV, F V. 5)Figura femminile stante con himation che non copre il busto: il soggetto presenta lo himation che vela il capo e lascia scoperto il busto. IV-III sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.76, tav.22 e. 6)Figura femminile stante con himation che scopre solo la parte inferiore della veste: il soggetto è avvolta strettamente dallo himation, che lascia visibili solo le pieghe inferiori del chitone. II sec. a.C. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.61, tav.19 n.61. 7)Figura femminile stante con himation solo sul retro: la figura veste un chitone cinto sotto il seno ed un himation che la avvolge solo posteriormente. II sec. a.C. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.104, tav.26 n.89. 8)Figura femminile stante con lembo della veste sollevato: la figura ha il braccio sinistro disteso lungo il fianco mentre la mano afferra l'orlo della veste. Inizi V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.58, tav.XXIV, F II a. 9)Figura femminile stante con offerta: la figura presenta la mano destra che stringe al petto un'offerta, mentre quella sinistra solleva un lembo della veste. Fine VI-inizi V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.72, tav.21 a. 10)Figura femminile stante con testa radiata Probabilmente si può collegare con una statuetta di Veio raffigurata con il capo radiato. Ha la testa radiata, veste forse un chitone del quale si vede solo il lembo inferiore, ed un himation. Il braccio sinistro è disteso lungo il fianco, il destro nascosto sotto l'himation, è piegato e portato al petto. Il retro non è modellato. Databile tra il IV e il III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 18, tav.VI, 1 11)Figura femminile stante in atto di allattare La donna ha un polos ed un velo che le scende sulle spalle e la copre fino alle ginocchia, formando sulla sinistra pieghe a coda di rondine. Sotto il velo porta il chitone. La gamba destra è dritta, la sinistra appena flessa. Le braccia sotto il velo sono piegate a reggere l'infante. Poggia su una base. Databile intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 27, tav.IX, 2 12)Figura femminile stante che suona il flauto Veste un peplo sopra il quale porta un manto, le braccia sono piegate sul petto, e tra le mani tiene un flauto. La gamba destra è dritta, la sinistra è invece flessa, poggia su una base. Databile intorno al IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 18, tav.V, 5 13)Figura femminile stante totalmente avvolta dall'himation: è completamente avvolta dall'himation, che vela anche il capo. III-II sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.77, tav.23 b. Figura maschile gradiente E’raffigurata incedente verso destra o verso sinistra, veste chitone ed himation, che può velare anche il capo. Si può presentare del tutto armata oppure nuda ma con le armi in pugno. I piedi possono essere calzati, le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste isolate coeve. Il capo può essere scoperto, velato o coronato da un elmo. Comella-Stefani 1990, p.66, tav.18 a. Figura maschile in trono E’seduta su un trono che può essere di vari tipi (con spalliera ricurva o squadrata, con orecchie laterali più o meno accentuate, con i fianchi dritti, oppure privo di spalliera, con suppedaneo). Indossa una tunica ed un himation che talvolta avvolge completamente la figura, velandone anche il capo. I piedi sono nudi o calzati. Le braccia sono atteggiate in modo differente con le mani che possono recare delle offerte. Vagnetti 1971, p.85, tav XLVI, K I. Figura maschile stante Presenta le gambe unite oppure una delle due flessa; talvolta necessita di un appoggio laterale (colonnina o pilastrino), Può essere completamente nuda o con lo himation posto a coprire solo il retro della figura, oppure il mantello può avvolgerla completamente oppure ancora lasciare visibile solo il busto. Il soggetto può essere del tutto armato oppure nudo ma stringere le armi in pugno. I piedi possono essere calzati, le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste isolate coeve. Il capo può essere scoperto, velato o coronato da un elmo. Vagnetti 1971, pp.76-80, tav.XL, I I. VARIANTI TIPOLOGICHE 1) Figura maschile stante con o su animale 2) Figura maschile stante armata 3) Figura maschile stante armata con offerta 4) Figura maschile stante armata nuda 5) Figura maschile stante avvolta completamente dall'himation 6) Figura maschile stante con himation che lascia scoperto il busto 7) Figura maschile stante nuda 8) Figura maschile stante nuda con himation sul retro 1)Figura maschile stante con o su animale: il soggetto si presenta stante al fianco di un animale oppure seduto su di esso. Gatti Lo Guzzo, tipo VI, p.33 tav. V D VI. Gatti Lo Guzzo, tipo IV, p.33 tav. IV D IV. 2)Figura maschile stante armata: indossa una corta corazza con gonnellino, schinieri e mantello allacciato al collo. Con una mano impugna lo scudo rotondo, mentre con l'altra destra stringe la lancia, la testa è coronata da un elmo che può essere di vario tipo. Metà V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.68, tav. 19 a. 3)Figura maschile stante armata con offerta In posizione frontale, ha il capo eretto e caratterizzato da una corta capigliatura. Veste una corta tunica con apertura rotonda e con maniche corte. La mano destra è poggiata sull'anca e la sinistra, ripiegata sul torace, regge unpomo. Le gambe sono leggermente divaricate e la sinistra è flessa. la figura insiste su una base quadrangolare. La parte posteriore è appiattita e priva di annotazioni. Bonghi Jovino, 1971, pag. 78, tav. XLV, 3, M.N.N.3 4)Figura maschile stante armata nuda: il soggetto si presenta stante nudo con scudo circolare in una mano e con la lancia nell'altra. Fine V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.69, tav. 19 e. 5)Figura maschile stante completamente avvolta dall'himation: il soggetto è caratterizzato da uno himation che avvolge completamente la figura e forma un ampio sinus sul petto, da cui esce una mano. III-II sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.61, tav. 14 c. 6)Figura maschile stante con himation che lascia scoperto il busto: la figura nuda o con tunica presenta un himation che lascia scoperto il busto. III-II sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.62, tav.15 a. 7)Figura maschile stante nuda: si presenta su gambe unite o con una gamba flessa, è nuda e può stringere un oggetto oppure un animale al petto. V sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.60, tav.13 d. 8)Figura maschile stante nuda con himation sul retro: il soggetto si presenta nudo con himation posto a coprire solo il retro della figura. IV sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.60, tav.14 a. Gallo Può presentarsi con il corpo sommariamente delineato oppure ben modellato con delineazione della cresta, delle piume delle ali e della coda. Gatti Lo Guzzo 1978, T 16, p.141, tav. LIII. Giano Divinità italica usualmente raffigurata con una testa bifronte, simboleggiante il tempo passato e quello futuro. Il soggetto è quindi usato preferibilmente nelle teste votive bifronti. Presenta il volto ovale, gli occhi hanno spesse palpebre a listello, il naso appare ben modellato, la bocca è morbida e leggermente dischiusa. I capelli, con scriminatura a destra, sono resi con ciocche ondulate sulla fronte. Il soggetto ha la testa cinta da una corona di bacche e foglie. Prima metà II sec. a.C. Stefani 1984, p.31, n.64, tavv. XVI-XVII. Glutei Sono generalmente ben delineati e plastici Fenelli 1975, D 22, p.256, fig. 351. Gorgone Sono tre mostruose sorelle figlie di Forco e di Cheto, dotate di ali d'oro, mani di ferro, zanne di cinghiale ed aspidi sul capo, famose per il loro sguardo pietrificante. Le rappresentazioni della sola testa della Gorgone si ispirano a modelli arcaici greci. Nella metà del VII sec. a.C. si definisce un modello iconografico preciso, caratterizzato da una visione frontale del mostro, dai grandi occhi e grande bocca con zanne ferine dalla quale penzola la lingua fino al mento, le guance increspate, i capelli a riccioli sulla fronte, gli orecchi rappresentati di prospetto. Anche questo soggetto fu molto utilizzato in ambiente capuano, alternato ad Acheloo, per la decorazione degli acroteri a disco e delle "appliques". EAA vol. III, p. 982 e ss.; Andren 1940, 467, II 5, tav.144, 502 VARIANTI: Varianti: A e B. 1) Variante A: Gorgone in un nimbo 2) Variante B: Gorgone in corsa. Grifi alati ed Amazzoni Il primo gruppo comprende un'Amazzone con capelli lunghi ed elmo, corta tunica e calzari, e due Grifi che la stanno assalendo. L'Amazzone ha le gambe divaricate: la destra, vista frontalmente, è tesa, la sinistra, di profilo è flessa. Il braccio destro è ricurvo e nella mano tiene un'ascia; il braccio sinistro è teso; è inserita tra due Grifi ad ampie ali con le zampe anteriori sollevate sul corpo dell'Amazzone: nel tentativo di sbranarle le braccia. Segue un'altra Amazzone, con la destra tiene un'ascia con la sinistra lo scudo. Alla sua sinistra un Grifo che tenta di divorarla. Databile alla fine del IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 56, tav.XXIII, 1 Hera seduta in trono Figlia di Crono e Rea sposa di Zeus. La divinità seduta in trono è solitamente Hera; generalmente è rappresentata con due dei suoi attributi principali, la phiale baccellata e il melograno. La divinità è raffigurata su un trono con alta spalliera: la dea ha capelli spartiti al centro della fronte che scendono in trecce sulle spalle; il capo è coperto da un velo. Veste una tunica; nella mano destra appoggiata sulla gamba, reca una patera. Il braccio sinistra è appena incurvato sotto il petto e la mano regge un melograno. Databile nella seconda metà del IV sec. a.C.Della Torre - Ciaghi, 1980, pag. 14, tav. III, 2. Hermes Venerato dai Romani come Mercurio, è la divinità tutelare della buona sorte. Vie raffigurato stante, generalmente appoggiato ad un sostegno laterale, con tunica e mantello. Può avere un caduceo in mano. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.32, p.78, tav.11. Intestino Ha forma ovale con viscere espresse da larghe spirali con appendice al centro Comella 1978, DV 113, p.82, tav. XXXVI n.215. Io Figlia di Inaco e sacerdotessa di Era. Ha i capelli spartiti al centro del capo e ravviati verso la nuca; ai lati della fronte spuntano due corna. Gli occhi sono abbastanza grandi, le sopracciglia poco marcate e il naso piuttosto sottile. La bocca è chiusa e ben fatta; sotto il labbro inferiore una piccola fossetta. Databile agli inizi del IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 45, tav.XVII, 4 Lapiti e Centauri I Lapiti sono un favoloso popolo gigantesco della Tessaglia; i Centauri sono mostri metà uomini e metà cavalli. Il primo gruppo ritrae un Centauro e un Lapita che si affrontano in un combattimento, il Centauro reso di profilo con una mano regge la spalla dell'avversario e con l'altra tenta di scagliare una pietra; gli stessigesti li compie il Lapita; nel secondo gruppo c'è un Cetauro atterrato che tenta di afferrare la gamba del Lapita che sta alla sua sinistra, mentre questo con loscudo nella mano sinistra si rivolge verso un altro Centauro che afferra con la mano sinistra la spalla del Centauro con la destra una pietra. Databile al IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 56-57, tav.XXIII, 2 Lar Divinità tutelare della casa, viene raffigurato stante, veste una corta tunica stretta in vita da una cintura. I piedi sono calzati. Pautasso 1994, p.51, tav.29 a-b. Leone Tra i votivi zoomorfi il leone appare di frequente rappresentato in varie posizioni. Seduto. Il muso presenta occhi e nari incavati, boccaaperta con due denti laterali, baffi; le orecchie sono tondeggianti sulla fronte si dispone una specia di benda. La muscolatura è ben rilevata e si notano le pieghe del costato; le zampe mostrano gli artigli; la coda, al centro del posteriore scende fino alla base, risale lungo la coscia sinistra e termina sul dorso. A base rettangolare piena, con spazio vuoto tra le zampe. Pesetti, 1994, pag. 90 tav. XIII, 4 VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Leone gradiente 1)Leone gradiente Ha il corpo piuttosto grosso sul davanti che si va assottigliando. Sul collo ci sono tracce della criniera, la bocca è grande e semiaperta, e le orecchie triangolari. La coda è lunga e piegata sul corpo aformare una U. Le zampe posteriori sono flesse, di quelle anteriori una dritta e l'altra è leggermente alzata in avanti. Databile nel III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 59, tav.XXIV, 6 Levriero in corsa Ha il corpo piuttosto sottile con il muso affusolato; al collo è visibile un collare. Le zampe sono molto sottili; le posteriori sono tese all'indietro, le anteriori sono flesse e la destra è alzata. La coda, piuttosto lunga è piegata e tocca la zampa posteriore sinistra. Databile nel III sec. a.C. Della TorreCiaghi, 1980, pag. 59-60, tav.XXIV, 8 Lingua E’di forma ovale terminante a punta Fenelli 1975, D 11, p.255, fig. 348 Mammella Presenta una forma più o meno schiacciata, con il capezzolo delineato Fenelli 1975, D 15, p.256, fig. 352 Mano Può essere aperta o chiusa intorno ad un frutto. La mano aperta ha il pollice volto in alto o in fuori, le dita sono accostate, modellate su entrambe le faccie o solo su quella palmare, distinte da solcature oppure plasmate singolarmente e applicate in una seconda fase di lavorazione. Possono essere indicate le linee del palmo della mano. Fenelli 1975, D142, p.273, fig. 362 Fenelli 1975, D 142, p.273, fig. 362 Fenelli 1975, D 100, p.267, fig. 360 Marsia Satiro seguace di Cibele, famoso suonatore di flauto, che viene usualmente rappresentato appeso all'albero con le braccia alzate e la testa piegata in avanti. Il volto ha occhi infossati, orecchie grandi ed appuntite, i capelli e la barba sono resi con ciocche ondulate. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.3, p.60, tav.2. Maschera Si possono distinguere due tipi di maschere in base alle funzioni: A)Maschera anatomica B)Maschera teatrale A)Maschera anatomica: come le teste isolate rappresenta l'immagine ridotta dell'offerente, sono attestate maschere sia femminili sia maschili distinte dall'ingubbiatura bianca e venivano colorate (nero per la pupilla, rosso per il viso). VARIANTI TIPOLOGICHE: 1)Maschera tagliata a metà del setto nasale Pensabene-Rizzo 1980, tipo 1 n.554, p.228, tav.95 2)Maschera tagliata al di sotto del labbro superiore Pensabene-Rizzo 1980, tipo 2 n.555, p.228, tav.95 3)Maschera tagliata al di sotto del labbro inferiore Pensabene-Rizzo 1980, tipo 3 n.576, p.230, tav.95 4)Maschera tagliata al di sotto del mento Pensabene-Rizzo 1980, tipo 4 n.578, p.231, tav.95 B)Maschera teatrale VARIANTI TIPOLOGICHE: Variante 1 e 2 1)Variante 1: presenta i capelli dritti sul capo; gli occhi allungati verso l'alto hanno un'espressione demoniaca; la bocca è molto grande ed atteggiata a sogghigno; il naso è piccolo e schiacciato; la barba è piuttosto lunga e i baffi pendenti. Ricorda certe maschere della commedia nuova. Databile agli inizi del III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 45, tav.XVII, 2 2) Variante 2: reca intorno al volto una fascia che alla sommità forma una sorta di fiocco (?) La fronte è rugosa e sporgente, gli occhi grandi con pupille incavate, il naso schiacciato, la bocca forata, grande e di forma rettangolare, la barba mossa. Databile al tardo ellenismo. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 45, tav.XVII, 3 Mela Il frutto presenta il polo superiore con quattro bozzi, visibili anche su quello inferiore, al centro dei quali è applicato un motivo indicante il residuo degli stami. Stefani 1984, n.164, p.69, tav.XLI b. Melagrane La descrizione del frutto varia a seconda della forma e della coroncina: la prima può essere schiacciata o globulare, la seconda può essere aperta o chiusa.In questo esempio è presente il calice chiuso con indicazione dei petali. Composto da due stampi. Pesetti, 1994, pag. 106, tav. XVII, 4 Mela cotogna Nella parte superiore sono evidenti le indicazione degli spicchi; alla sommità si trovano quattro foglioline. Composto da 2 stampi. Pesetti, 1994, pag. 107, tav. XVII, 5-6 Menade Questo soggetto viene utilizzato sia nella coroplastica votiva, sia in quella architettonica, dove compare usualmente abbinato al Sileno (vedi Menade e Sileno). La partecipante al culto orgiastico dionisiaco viene raffigurata stante, con chitone ed himation più o meno fittamente pieghettati, in atteggiamento di danza. Comella 1978, n.39, p.29, tav. VIII. Menade e Sileno Personaggi del corteggio dionisiaco generalmente ritratti incedenti verso destra oppure verso sinistra in atto definibile di danza. Soggeto preferibilmente usato nella coroplastica architettonica. Il Satiro è nudo, presenta la fronte sporgente percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e triangolare; gli occhi sono globulari, la bocca _ piccola, con baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico è liscia, i capelli sono a calotta compatta, e ricadono dietro le spalle, le orecchie sono caprine. Sulla testa è posta una corona di foglie di vite. Talvolta afferra un serpente con una mano mentre con l'altra abbraccia la Menade. Questa indossa un chitone e l'himation più o meno fittamente pieghettati, ha il viso di forma ovale con il mento arrotondato e pronunciato, grandi occhi a mandorla, naso di forma triangolare, labbra leggermente dischiuse. I capelli sono disposti in bande ondulate sulla fronte, ricadenti in trecce dietro le spalle. Talvolta è presente il diadema. Di Mino-Pensabene, pp.59-62, n.22, tav.VIII. Andren 1940, pp.474-476, II,13, tavv.147-149. La Grande Roma dei Tarquini, pp.243-244, n.72, tav.XXVI Nano panciuto con bambino sulla spalla Soggetto di origine probabilmente greco-orientale, questo gruppo ha confronti con una statuetta da Egnazia ora al museo di Napoli e da altri centri dell'Asia minore. Il nano sembra avere il capo coperto da un velo che gli scende poi sulle spalle, ha il braccio destro teso e nella mano reca un oggetto, forse una patera; il sinistro è piegato e con la mano regge il bambino che gli è seduto sulla spalla. Il bambino è in posizione frontale ed ha un copricapo; ha il braccio destro appoggiato sulla testa del nano, il sinistro è incurvato sul petto. Si nota che la sua esecuzione è avvenuta in un secondo momento e poi aggiunta. Databile tra la fine del V e gli inizi del IV sec. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 16, tav. IV, 4 Nereide e mostro marino Sono le cinquanta figlie di Nereo, raffigurate usualmente come delle fanciulle che salvano marinai naufragati, a cavallo di animali marini favolosi, vesti te con un chitone ed un himation oppure nude. Di Mino-Pensabene, p.62, n.23, tav.VIII, 23 Occhi Sono modellati su tavoletta, possono essere di fattura accurata con delineazione precisa delle palpebre a listello e dei bulbi oculari, oppure essere realizzati in modo sommario Comella 1986, E 2 I, p.63, tav. 31 c Comella 1986, E 2 II, p.63, tav. 31 c Orecchie Vengono rappresentate distinguendo in modo accurato o sommario l'elice, il lobo e il padiglione. Fenelli 1975, D 1, p.255, fig. 348 Fenelli 1975, D 5, p.255, fig. 348 Ovini Il muso presenta occhi leggermente rilevati e linea della bocca; le corna sono arricciate. Il vello è reso a boccoli; le zampe mostrano in evidenza gli zoccoli. A base rettangolare cava, con spazio pieno tra le zampe. Pesetti, 1994, pag. 72 tav. VII, 1. Pallina E’forma rotonda e modellata a mano. Comella 1978, p.60, n.141, tav.XXVIII. Palmetta dritta Elemento decorativo composto da tre o più lobi o petali di palma, sempre in numero dispari, disposti a ventaglio, che si originano da una goccia, da un archetto, da un bottone o da una protome femminile. Nel periodo arcaico è tipico delle antefisse, delle fasce decorate con anthemion nelle lastre di rivestimento e delle cornici pendule. Le estremità dei petali sono stondate oppure ad orlo dentellato. Nelle antefisse la palmetta poteva essere a rilievo o solo dipinta ed essere inserita in un nimbo baccellato o occupare tutto lo spazio della lastra. L'antefissa a palmetta si ritiene sia il primo anello della serie delle antefisse nimbate. Caffarello 1971, p. 360; Greco-Krinzinger 1994, p. 138 e ss. Palmetta rovescia Elemento decorativo composto da tre o pi— lobi o petali di palma, sempre in numero dispari, disposti a ventaglio, che si originano da una goccia, da un archetto, da un bottone o da una protome femminile. Nel periodo arcaico _ tipico delle antefisse, delle fasce decorate con anthemion nelle lastre di rivestimento e delle cornici pendule. Le estremit… dei petali sono stondate oppure ad orlo dentellato. Il motivo della palmetta rovescia si _ sviluppato successivamente a quello a palmetta dritta probabilemnte in territorio italico. Caffarello 1971, p. 360; Greco- Krinzinger 1994, p. 138 e ss. Pan che suona la syrinx Generalmente la raffigurazione più diffusa di Pan è quella che ritrae il dio, nudo e appoggiato ad una roccia, come risulta dai svariati esempi rinvenuti in Italia Meridionale. Questo esemplare di Capua è, invece, abbastanza originale, in quanto il dio indossa una veste a rete. Il dio ha i capelli lunghi che scendono sulle spalle e le corna curve all'indietro. Le braccia sono piegate sul petto e con le mani tiene la syrinx. Porta dalla vita in giù una specie di veste a rete tenuta da una cinta. Databile nel III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 15, tav. IV, 2 Pantera a doppio corpo Lastra semiellittica con listello a sezione quadrangolare piuttosto irregolare che circonda tutto il profilo. All'interno, su una base costituita da un kyma ionico, si dispongono due corpi di pantera alati affrontati, poggianti con le zampe anteriori su due volute. Le code fuoriescono dalle zampe posteriori per erigersi al di sopra del corpo e curvarsi all'indietro. La testa, unica, a protrome femminile sovrasta i due corpi (la testa _ visibile nella tavola del Koch mentre in quella dello Johannowsky risulta mutila). Koch 1912, p. 53, tav. XII, n. 3; Johannowsky 1989, p. 191 Pantera gradiente Ha il corpo più grosso davanti che si assottiglia verso il retro. Il collo è lungo e sottile,la bocca larga è aperta, le orecchie sono rotonde. Le zampe posteriori sono flesse; delle anteriori la sinistra è dritta e la destra è flessa e portata in avanti. Databile nel III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 59, tav.XXIV,7 Pene E’ rappresentato in modo completo (pene, scroto e monte del pube). Può essere indicata la peluria, il glande viene quasi sempre evidenziato. E' eseguito a mano o a stampo. L'organo può essere cavo o pieno, in quest'ultimo caso il pene viene applicato in una seconda fase. Fenelli 1975, D 36, p.260, fig. 354 Piede Sono rappresentati fino alla caviglia, poggianti anche su suola.i VARIANTI TIPOLOGICHE Tipi A-P 1)Tipo A: piede con mignolo ritratto, alluce divaricato, indicazione delle vene, modellato naturalistico. Fenelli 1975, D 215, p.282, fig. 369 2)Tipo B: piede a pianta larga, alluce più corto e molto distaccato dal secondo dito, mignolo ritratto, dita oblique. Fenelli 1975, D 224, p.284, fig. 370 3)Tipo C: piede di forma allungata, dita distese e staccate tra loro. Fenelli 1975, D 280, p.290, fig. 370 4)Tipo D: piede con collo alto e stretto, dita allungate e staccate tra loro. Fenelli 1975, D 297, p.292, fig. 373 5)Tipo E: piede di piccole dimensioni, collo alto, alluce divaricato, mignolo sproporzionatamente grande. Fenelli 1975, D 310, p.292, fig. 374 6)Tipo F: piede deforme, dorso schiacciato, dita a spatola non caratterizzate, le unghie indicate sommariamente. Fenelli 1975, D 320, p.294, fig. 374 7)Tipo G: piede deforme, dita lunghe, a spatola, distese. Fenelli 1975, D 322, p.293, fig. 374 8)Tipo H: piede molto snello e dita molto allugate. Fenelli 1975, D 325, p.294, fig. 374 9)Tipo I: piede dalla punta larga e schiacciata, dita lunghe e distese, secondo dito lungo come l'alluce. Fenelli 1975, D 327, p.295, fig. 375. 10)Tipo L: piede a pianta larga, dorso alto, dita corte, ricurve e ben modellate. Fenelli 1975, D 337, p.295, fig. 375 11)Tipo M: piede schiacciato, deforme, dita a spatola, molto corte, distese. Fenelli 1975, D 341, p.297, fig. 375 12)Tipo N: piede largo, dita distese e allungate, non caratterizzate, unghie evidenziate. Fenelli 1975, D 343, p.297, fig. 375 13)Tipo O: piede ben modellato, dita rivolte verso l'alto,, secondo dito più lungo dell'alluce. Fenelli 1975, D 347, p.297, fig. 375 14)Tipo P: piede ottimamente modellato, dita lunghe con estremità rivolte verso l'alto, unghie ben caratterizzate. Fenelli 1975, D 350, p.297, fig. 376 Placenta E’di forma ovoidale, con nervatura centrale serpeggiante, poggiante su base distinta. Gatti Lo Guzzo 1978, R 14, p.138, tav.LI R 14 Processione di bighe e trighe Carri trainati da due o tre cavalli, talvolta alati, incedenti verso destra o verso sinistra Andren 1940, p.409, I, 1, tav.126, 442. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, n.13-15, fig.8.6.15 Andren 1940, p.373, I,1, tav.115,406. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.166, n.1, tav. XVII. Profilo laterale femminile In questo gruppo rientrano tutte le teste raffigurate nel loro profilo laterale e ispirantesi a dei tipi riconosciuti delle teste votive. La sigla MT sta per mezzatesta seguita da una lettera e un numero per l'identificazione. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141; Marinucci, 1976, pag. 130 VARIANTI TIPOLOGICHE 1) MT. D XXVI 2) MT. H XVI 3) MT. N III 4) MT. N III 1)MT. D XXVI Mezzatesta femminile con capigliatura ravviata verso l'occipite in ciocche molto movimentate. Gli orecchi restano coperti dai capelli. Il volto è ovale ed atteggiato a sorriso. Sul mento reca una fossetta. Il collo termina in una piatta base. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141, tav. LXX,3. 2)MT. H XVI Mezzatesta femminile con la capigliatura spartita e ravviata in morbide onde verso l'occipite. Nel resto del capo aderisce alla calotta cranica. Il volto ha lineamenti regolari. Agli orecchi mostra orecchini globulari. Il collo è grosso e si allarga alla base. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141, tav. LXX,2. 3)MT. N III La capigliatura è pettinata in una banda di sei ciocche ondulate, che scendono dal centro della fronte all'orecchio verso l'occipite; esse escono da una cuffia aderente fermata sulla fronte da un nastro. L'orecchio è grande, l'occhio molto allungato con palpebre rese da listelli marcati, il collo, poco curato, è svasato a costituire un piano di posa. Databile al V sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 130, tav. 61, a 1. 4)MT. N III Come il precedente, manca il nastro che ferma la cuffia, mentre l'orecchio appare più grande e più schiacciato. Databile al V sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 130, tav. 61, a 2. Profilo laterale maschile In questo gruppo rientrano tutte le teste raffigurate nel loro profilo laterale e ispirantesi a dei tipi riconosciuti delle teste votive. La sigla MT sta per mezzatesta seguita da una lettera e un numero per l'identificazione. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141; Marinucci, 1976, pag. 130 VARIANTI TIPOLOGICHE 1) MT. P V 1)MT. P V Mezzatesta maschile molto rozza senza alcuna rappresentazione della capigliatura. Mostra la fronte spaziosa, occhi con palpebre gonfie e globo oculare sprgente. Il naso è grosso. La bocca è premuta ed il mento aggettante. Il collo si allarga alla base. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141, tav. LXXI, 1 Protome di cinghiale Il soggetto, proprio degli acroteri a disco, è identificato da una protome di cinghiale poggiante sulle zampe anteriori modellata in modo plastico e realistico. L'animale è in atteggiamento di riposo, una folta peluria, resa in piccole ciocche leggermente mosse distinte da sottili incisioni realizzate finemente con un lavoro a stecca., ricopre tutto il muso. Orecchie appuntite, occhi globulari, zanne sporgentin da un muso digrignante con narici disegnate con particolare realismo. Fine V sec. primi decenni del IV sec.a.C. Greco-Pontrandolfo 1990, p.69, fig.79 Protome femminile tipo dedalico e nimbo Il soggetto prorpio delle antefisse, è caratterizzato dal volto ovale, le arcate sopraccigliari sono accentuate ed unite alla radice del naso, di forma triangolare, gli occhi sono a mandorla, l'iride sporgente, le palpebre a listello, la bocca è semidischiusa, il mento arrorondato e pronunciato, le orecchie ribaltate in piano. I Capelli sono dispoti sulla fronte in ciocche ondulate orizzontali, raccolti in trecce a perle ricadenti sulle spalle. La testa è circondata da un nimbo baccellato. Di Mino-Pensabene, pp.54-55, nn.12-14, tavv.IV-V Psyllos E’raffigurato stante, il volto è barbato, il naso è camuso e gibboso, la bocca aperta con la lingua di fuori, i capelli sono resi in corte ciocche sulla fronte, il capo è coperto da un piccolo copricapo piatto e di forma rettangolare. Indossa una corta tunica che lascia nudo il petto. Dei serpenti sono avvolti intorno alle braccia piegate. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.7, p.61, tav.3. Pube L’organo femminile esterno è rappresentato talvolta con peluria, può avere forma arrotondata oppure triangolare. Fenelli 1975, D 71, p.263, fig. 356 Fenelli 1975, D 72, p.263, fig. 356 Scena di banchetto Coppie di banchettanti su klinai, davanti a ciascuna delle quali sono un cane, un volatile ed un tavolino. Al centro è un auleta, mentre ai piedi della klinai sinistra è un servitore con oinochoe. Andren 1940, p.411, I,5, tav.128,447-448. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, nn.17-18. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.94, n.22, fig.4.1.22. Scena di consesso Una figura femminile con lungo chitone ed un uomo con arco e freccia incedono verso cinque persone sedute su sgabelli. Questi indossano il chitone lungo, la tebenna ed i calcei. Andren 1940, pp.412-413, I,6, tav.128,449-450. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.204, n.19. Scrofa Viene rappresentata con la coda arricciata, sono visibili le mammelle. Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.316, n.1202, tav.112. Sfera Eseguita a tornio. Base forata. Pesetti, 1994, pag. 114, tav. XIX, 4 Sfinge Mostro alato , mezzo donna e mezzo leonessa, è generalmente ritratta di profilo, con la testa frontale, dal volto caratterizzato dal sorriso di tipo arcaico. Il soggetto è usato sia a decorare antefisse, sia acroteri. Di Mino-Pensabene, p.73, n.43, tav.XIV La Grande Roma dei Tarquini 1990, n.14, fig.5.1.14 Sileno stante Il soggetto viene utilizzato sia nella coroplastica votiva sia in quella architettonica. Il Sileno, educatore di Dioniso e suo accompagnatore, è rappresentato generalmente isolato nell'atto di incedere in un passo di danza, con le gambe incrociate in uno schema chiastico. Il soggetto, molto simile ad un Satiro, da cui si differenzia solo per i tratti equini, è molto diffuso nella coroplastica etrusco-italica della fine del VI-inizi V sec. a.C., spesso associato alla figura di Menade in atto di danza. Per quanto riguarda la coroplastica architettonica, il soggetto può essere rappresentato da solo oppure insieme ad una Menade (vedi Menade e Sileno). Nell'antefissa in esame il Sileno può essere identificato solo in base al piede equino. Di Mino-Pensabene, pp.58-59, nn.21, tav.VII. La grande Roma dei Tarquini, p.195, 1, tavv.XVIIIXIX Anche nel campo della coroplastica votiva il Sileno viene raffigurato da solo oppure insieme ad un'altra figura. Singolare è la figura di un Sileno stante che sembra portare un copricapo annodato sulla fronte verso sinistra e la barba. Dalle spalle scende un manto sulla schiena, che lo lascia nudo anteriormente; il braccio destro è teso lungo il fianco, il sinistro piegato regge, una bisaccia posta sulla spalla. La gamba destra è dritta, la sinistra è leggermente piegata in avanti. La statuetta poggia su di una base rotonda. Il retro non è modellato. Il soggetto non sembra avere confronti in ambiente italiota, ma con esemplari dell'Asia Minore (Smirne). Databile tra il III e il II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 16-17, tav. V, 3 VARIANTI TIPOLOGICHE 1) Sileno stante con bambino in braccio 1)Sileno stante con bambino in braccio Per l'esecuzione rozza si avvicina ad un'antefissa da Lentini, anche se si può avvicinare ad un pezzo attico raffigurante un vecchi satiro con bambino. Il Sileno ha capelli a calotta, barba e baffi. Veste un manto che non gli copre però la parte anteriore del corpo; si appoggia ad un bastone tenuto dalla mano destra e con il braccio sinistro tiene un bambino, non bene distinguibile. Databile tra l'inizio e la metà del IV sec. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 16, tav. V, 2 Soggetto non caratterizzato eseguito senza impiego di matrici A questo gruppo si riferiscono tutte le teste eseguite senza l'impiego di matrici; sono infatti piene, di esecuzione rozza e frettolosa che ne impedisce una datazione precisa. Possono essere privi di capigliatura, con sopracciglia che possono essere evidenti, o del tutto assenti; il volto è triangolare, con zigomi che nel primo esemplare sono marcati, negli altri completamente assenti. Bocca generalmente piccola e serrata, ma abbastanza evidente. I colli sono molto allungati e si allargano alla base o invece, con una capigliatura visibile meglio sul lato destro ove ricade a ciocche tondeggianti sulla fronte. Il volto presenta occhi appena indicati, naso molto sporgente e bocca piccola e serrata. Il mento è squadrato; la testa si erge su collo molto allungato che si allarga sul piano di appoggio. Bonghi Jovino, 1965, pag. 137-138, tav. LXVIII, 1. LXVII,4 e LXVIII, 2-3 Soggetto di sesso indefinibile A questo gruppo appartengono quelle teste di cui è difficile definire il sesso. Questo esemplare mostra il velo che anteriormente si arrestava ai capelli, ma si prolungava fino alla stretta fronte in un lembo che scendeva lungo le guance, coprendo le orecchie. Le arcate sopraccigliari sono marcate e con la linea del naso formano lo ipsilon maiuscolo. Gli occhi hanno il contorno indicato da un solco e il bulbo è molto aggettante. Il naso è piccolo. La bocca è una fessura semilunata e labbra sporgenti. Marinucci, 1976, pag. 121, tav. 57.U I a 1 Suino Il muso presenta occhi con indicazione delle palpebre, del grugno con nari, della bocca e delle orecchie sprgenti. Il dorso ha profilo ondulato. La muscolatura è ben rilevata; le zampe mostrano in evidenza zoccoli e garretti; la coda a forma di "s" si dispone al centro del posteriore. A base rettangolare cava, con spazio pieno tra le zampe. Pesetti, 1994, pag.61 tav. IV, 3. Tavoletta poliviscerale Costituisce una raffigurazione completa degli organi interni ed è realizzata a tutto tondo. Comella 1982, D 20 I, p.157, tav. 91 c Teoria di felini, uccelli e Minotauro Questo soggetto compare a decorare le lastre di rivestimento in periodo arcaico: i felini possono essere identificati con delle leonesse o delle pantere, gli uccelli sono probabilmente delle gru; tutti ritratti con il busto di profilo e la testa di prospetto come il Minotauro. In particolare la presenza delle gru e del Minotauro sembra alludere al mito di Teseo. Gjerstadt 1966, IV, p.474, fig.141. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.61-62, nn.12-13, tav.II Testa dionisiaca Generalmente testa di Menade o di Sileno entro nimbo. Per la descrizione delle teste si riamanda ai corrispondenti soggetti. Di Mino-Pensabene, pp.71-73, nn.36 e 42, tav.XIV, 43 Testa femminile La testa femminile è un soggetto tipico delle antefisse: è generalmente raffigurata fino al collo, è caratterizzata dal volto ovale, occhi a mandorla, naso triangolare, labbra più o meno carnose, orecchie talvolta ribaltate in piano. I capelli sono disposti a ciocche sulla fronte oppure a bande ondulate e raccolti in trecce che ricadono sulle spalle. La testa presenta generalmente un diadema ed una cuffia, può essere adornata da vari monili e circondata da un nimbo. Per la descrizione particolareggiata delle teste si rimanda ai Tipi Andren 420, I,1, Di Mino-Pensabene 1, 2, 6. Andren 1940, 420, I, 1, tav.130, 455. Di Mino-Pensabene, pp.49 ss, nn.1-4, tav.I. Di Mino-Pensabene, p.51, nn.5-6, tav.II. Di Mino-Pensabene, p.56, n.16, tav.VI. Rescigno 1993, p. 95-96, fig. 9 n. 2; Kaestner 1982, pp.52 ss. Greco-Pontrandolfo p.61, fig.62. Rescigno 1993, p. 96, fig. 9 n. 4; Kaestner 1982, pp.52 ss. Greco-Pontrandolfo 1990, p.62, fig.63. Testa femminile dedalica Il soggetto, tipico delle antefisse, presenta il volto ad U lievemente sagomato; la fronte è piatta e breve, gli occhi a mandorla sono resi con evidente esoftalmia, il naso è dritto e appuntito; il mento arrotondato con una lieve fossetta centrale. I capelli a calotta liscia si dispongono sulla fronte ad onda mentre ai due lati dietro le orecchie molto evidenti tre trecce rese a perle scendono fino al collo. La testa è lavorata a tutto tondo, interamente cava all'interno. La concezione volumetrica e il trattamento dei piani rivelano un linguaggio stilistico evoluto. La testa appartiene alla tendenza definita "dedalica" propria del periodo orientalizzante recente, che trova riferimenti con tipi diffusi nelle zone nord-occidentali della grecia. Alcune antefisse molto vicine ai prototipi greci si sono ritrovate a Capua e a Minturnae attestandone la diffusione in Campania e nel territorio italico. Johannowsky 1989, pp. 54 e 185 Testa femminile entro palmetta La testa femminile inserita nella palmetta è un altro soggetto tipico delle antefisse e trova confronti con i tipi di teste femminili di tipo dedalico con nimbo, diffuse tanto in Campania che nel Lazio. L'iconografia è la stessa: volto ad U, naso dritto, ciocche di capelli ondulati sulla fronte, trecce perlinate laterali che scendono fino al collo. L'inserimento della testa femminile nella palmetta è da ritenersi probabilmente il risultato di un'elaborazione e fusione di motivi figurativi greco-tirrenici ed etruschi avvenuta nelle officine capuane. Greco-Pontrandolfo 1990, p. 61-62; Greco-Krinzinger 1994, p. 140 fig. 181 Testa femminile rimpicciolita La testa femminile rimpicciolita presenta il volto ovale, gli occhi a mandorla, l'iride sporgente, il naso piccolo e diritto, talvolta le orecchie sono in prospettiva ribaltata, le labbra sono pronunciate, il mento è sporgente. I Capelli sono disposti in tre bande ondulate parallele sulla fronte, oppure a frangia smerlata. La testa, decorata con un diadema, è posta all'interno di un nimbo percorso da una serpentina con boccioli di loto alternati alle spire oppure di una corona decorata con dischi a rilievo. Anche questo soggetto è tipico delle antefisse. Di Mino-Pensabene, pp.56-58, nn.17-20, tavv.VI-VII Testa femminile tipo greco-orientale Il soggetto, anch'esso tipico delle antefisse, è caratterizzato da una testa dal volto allungato, con occhi a mandorla, le orecchie sono ribaltate in piano, le labbra atteggiate nel cosiddetto sorriso arcaico; i capelli sono disposti ad onde regolari sulla fronte oppure in frangetta a ciocche verticali, mentre ricadono sulle spalle in sottili trecce. La testa presenta inoltre un copricapo a cuffia con bende sovrapposte, un diadema, orecchini e collana. Di Mino-Pensabene, pp.51-54, nn.7-11, tavv.II-IV Testa femminile tipo severo La testa è caratterizzata dal volto ovale ed allungato, la fronte è tringolare, gli occhi sono a mandorla, il naso è diritto, le labbra leggermente dischiuse, il mento è pieno. I Capelli sono divisi sulla fronte in due bande leggermente ondulate ricadenti in ciocche a tortiglione sulle spalle. La testa è coronata da un diadema con cuffia ed è posta dentro un nimbo baccellato che si può presentare decorato con tralci a doppia spirale da cui si originano palmette alternate a fiori di loto. Il soggetto è normalemente usato per decorare le antefisse. Di Mino-Pensabene, pp.62-63, nn.24-26, tav.IX Testa di Juno Sospita L’antica divinità italica, assimilabile alla graca Era, che talvolta assume come appellativo quello di liberatrice (sospita), può costituire un soggetto decorativo delle antefisse. Il volto della dea è caratterizzato dall'ovale affilato, con sopracciglia rilevate ed unite tra loro alla radice del naso, grandi occhi a mandorla, labbra leggermente arcuate a spicchio di luna, orecchie caprine. I capelli sono raccolti in treccie ricadenti sulle spalle. La testa, coronata da un elmo formato da pelle di capra e dotato di corna, è posta all'interno di un nimbo semiogivale variamente decorato. Di Mino-Pensabene, pp.70-71, n.34, tav.XII Testa di Sileno Il soggetto è largamente usato per decorare le antefisse. La testa di Sileno presenta la fronte sporgente, percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e triangolare. Gli occhi sono sporgenti e di forma globulare, la bocca è piccola, i baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico, è liscia oppure percorsa da pieghe orizzontali plasticamente ondulate, i capelli a calotta sulla fronte ricadono in riccioli al lato della barba. Sulla testa è posta una corona di rosette e pampini a grappolo. Di Mino-Pensabene, pp.66-70, n.31, tav.XI; La grande Roma dei Tarquini, p.243, n.71, fig.9.6.71 Il medesimo soggetto pu• essere posto all'interno di un nimbo. Di Mino-Pensabene, p.70, nn.32-33, tav.XI Tifone E’una tipica divinità ctonia, figlio mostruoso di Gea e del Tartaro, presenta il viso di tipo silenico con barba ad orlo dentellato. Le mani stringono sassi, le gambe terminano in due serpenti attorcigliati, mentre due piccole pinne spuntano sulle spalle. Le caratteristiche della barba e la presenza delle pinne denunciano una contaminazione con l'iconografia del Tritone. Andren 1940,.p.469, II, 11, tav,146,509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV. Torso Si intende non l'oggetto tipologicamente definito ma il soggetto iconografico. Può essere femminile o maschile, viene rappresentato fino all'inguine, la base è generalmente piatta. Fenelli 1975, D 12, p.255, fig. 349 Tritone con Nereide Il tema è tipico dell'età ellenistica. Trova confronti con pezzi siciliani; eseguito con più matrici. Il Tritone presenta il volto e la parte del corpo dalla vita in giù (che è a forma di pesce) di profilo; il torso è invece rappresentato nella sua frontalità. Ha i capelli ricci, il capo rivolto verso destra, è appoggiato alla nuca della donna. Il braccio sinistro proteso in avanti, e la mano che probabilmente portava qualche oggetto, ha il palmo rivolto verso l'alto; con il braccio destro stringe la vita della donna. La Nereide ha il volto rivolto verso destra, e porta sul capo un diadema. E' seduta sul corpo del Tritone al quale si appoggia con il braccio sinistro, dalla vita in giù è coperta da un velo che forma morbide pieghe. Databile al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 15, tav. IV, 1 Uomo barbato Il volto è ovale, gli occhi, di forma varia, sono contornati da palpebre a listello più o meno sottili. Il naso e la bocca sono generalmente ben modellati. La barba può essere di varia foggia (liscia e rotondeggiante; breve ed a punta, con bordo a spigolo vivo; a ciocche;. con incisioni a zig-zag) e generalmente i baffi nascondono il labbro superiore della bocca. Vagnetti 1971, pp.54-56, tav.XX. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Uomo barbato con capelli a calotta 2) Uomo barbato con capelli a calotta e stephané 3) Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate 4) Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate e taenia 5) Uomo barbato con capelli arrotolati solo sulla fronte 6) Uomo barbato con velo 1)Uomo barbato con capelli a calotta: il soggetto presenta i capelli resi con una calotta compatta. Metà V sec.a.C. Vagnetti 1971, p.55, tav.XXIII, D II. 2)Uomo barbato con capelli a calotta e stephané: la testa presenta i capelli resi a calotta compatta e coperti da una stephané: Seconda metà V sec. aC. Vagnetti 1971, p.54, tav.XXIII, D I. 3)Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate: il volto è incorniciato da capelli resi con ampie ciocche scomposte. III sec. a C. Vagnetti 1971, p.56, tav.XXIII, D IV. 4)Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate e taenia: il soggetto presenta i capelli trattenuti da una tenia e resi con ciocche incise disordinatamente. Seconda metà V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.55, tav.XXIII, D III 5)Uomo barbato con con capelli arrotolati solo sulla fronte: il soggetto è caratterizzato da capelli rappresentati solo sulla fronte arrotolati ed annodati. Meta V sec. aC. Comella 1986, p.18, tav.I a-b. 6)Uomo barbato con velo: è l'unico prototipo di uomo velato e barbato. I confronti per questo esemplare si rifanno al ritratto di Santippo, padre di Pericle, conservato nella Gliptoteca Ny Carlsberg, con repliche anche al Louvre e ai Capitolini, databile al 440 a.C. Teste velate e barbate sono state rinvenute in Campania e nell'alto Lazio. Per dei confronti tra questa serie di teste ed un bronzetto votivo di testa barbata ma non velata, se ne deduce la datazione al IV sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 61, tav 24, F I a 1 Uomo con capelli a bande e taenia Il soggetto presenta il volto triangolare, gli occhi sono a mandorla con spesse palpebre a listello. Il naso è sottile e ben modellato, come la bocca carnosa, il mento è rotondeggiante. I capelli, trattenuti da una tenia, sono disposti in riccioli a chiocciola intorno alla fronte ed a ciocche ondulate sulle tempie. Fine IV sec. a.C. Vagnetti 1971, p.53, tav.XXI, C IV. Uomo con capelli a calotta E’caratterizzato da un volto ovale, talvolta squadrato, gli occhi generalmente grandi hanno palpebre a listello, il naso è ben modellato, la bocca è grande e carnosa, il mento rotondeggiante. I capelli sono resi con una calotta compatta. Metà V sec. a.C. Vagnetti 1971, p.52, tav.XXI. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Uomo con capelli a calotta e basette 2) Uomo con capelli a calotta e frangia quadrata 1)Uomo con capelli a calotta e basette: il soggetto è caratterizzato da capelli a calotta compatta che ricadono ai lati del viso formando delle basette. Seconda metà V sec. a.C. Comella 1986, p.19, tav.2 a 2)Uomo con capelli a calotta e frangia quadrata Comprende un unico prototipo che presenta la particolarità di questa acconciatura a frangia quadrata non testimoniata in nessuna testa di questo o dialtri scarichi votivi. I capelli sono resi a calotta nettamente margianta, più spessa lungo le tempie, che scende in una frangia quadrata solo sulla parte centrale della fronte, mentre le tempie restano nude. Sulla calotta una serie di incisioni, dalla fronte alla nuca, rende il disegno dei capelli. Le orecchie, poste in basso, sono piccole e schematiche. Gli occhi hanno palpebre a listello e superficie convessa; il naso narici modellate e pinne sporgenti; la bocca con labbro superiore a cuore. il mento è prominente. Marinucci, 1976, pag. 37; tav.6, B I a 1. Uomo con capelli a ciocche Il soggetto presenta il volto è ovale, di forma più o meno regolare, gli occhi sono generalmente contornati da palpebre a listello ed il naso ben modellato, come la bocca dalle labbra leggermente dischiuse o del tutto serrate. Il mento appare quasi sempre prominente. I capelli che incorniciano il volto sono rese con ciocche di vaie fogge. Comella 1982, p.28, tav.10 c. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Uomo con capelli a ciocche arricciate 2) Uomo con capelli a ciocche arricciate e scriminatura centrale 3) Uomo con capelli a ciocche ondulate 4) Uomo con capelli a ciocche ondulate e scriminatura centrale 5) Uomo con capelli a ciocche semilunate 6) Uomo con capelli a ciocche serpeggianti 7) Uomo con capelli a ciocche serpeggianti e motivo "a tenaglia" 1)Uomo con capelli a ciocche arricciate: il soggetto presenta i capelli a ciocche arricciate intorno al volto. Seconda metà IV sec. a.C. Comella 1986, p.24, tav.7 c 2)Uomo con capelli a ciocche arricciate e scriminatura centrale: la testa ha i capelli scriminati al centro, che ricadono in lunghe ciocche arricciate ai lati del volto. Primo quarto III sec. a.C. Comella 1986, pp.25-26, tav.8 a 3)Uomo con capelli a ciocche ondulate: il soggetto è caratterizzato da capelli a ciocche ondulate che ricadono sulla fronte e sulle tempie. II sec. a.C. Comella 1986, p.28, tav.10 c 4)Uomo con capelli a ciocche ondulate e scriminatura centrale: la testa presenta i capelli scriminati al centro, i quali sono disposti in sottili ciocche ondulate intorno alla fronte. Le basette sono modellate come i capelli. Secondo quarto del IV sec. a.C. Comella 1986, pp.23-24, tav.7 a-b. 5)Uomo con capelli a ciocche semilunate: i capelli che incorniciano il volto sono resi con piccole ciocche semilunate. III sec. a.C. Comella-Stefani 1990, p.30, tav.I b. 6)Uomo con capelli a ciocche serpeggianti: il soggetto è caratterizzato da capelli resi con ciocche serpeggianti pettinate in avanti. II sec. a.C. Gatti Lo Guzzo 1978, p.90, tav. XXXV, G VI, 1. 7)Uomo con capelli a ciocche serpeggianti e motivo "a tenaglia": la testa ha i capelli resi con corte ciocche serpeggianti pettinate in avanti, due delle quali si dispongono "a tenaglia" al centro della fronte. Seconda metà I sec. a.C. Gatti Lo Guzzo 1978, p.92, tav.XXXVI, G VIII. Uomo con capelli a riccioli a chiocciola Il soggetto presenta generalmente il volto ovale, la fronte è bassa, gli occhi sono grandi con palpebre spesse, il naso è ben delienato, la bocca ha labbra ben modellate, il mento è rotondeggiante. I capelli sono disposti in due ordini di riccioli a chiocciola intorno alla fronte. Fine V-inizi IV a.C. Vagnetti 1971, p.52, tav.XX, C II Uomo con capelli incisi solo anteriormente Il soggetto è caratterizzato usualmente dal volto ovale, gli occhi sono contornati da spesse palpebre. Il naso è ben delineato come la bocca. Il mento è grosso e sporgente. I capelli sono resi con linee incise intorno al viso. Seconda metà V sec. a.C. Comella 1986, p.20, tav. 3 a-b. Uomo con capelli lisci pettinati in avanti Il soggetto è caratterizzato usualmente dal volto ovale, gli occhi sono grandi con palpebre a listello ben modellate, come il naso, la bocca può essere chiusa, il mento leggermente prominente con fossetta. I capelli lisci sono segnati da fitte incisioni, spartiti al centro e pettinati in avanti. Seconda metà IV sec. a.C. Gatti Lo Guzzo 1978, p.89, tav.XXXIV, G III. Uomo con cercine Il soggetto presenta generalmente il volto di forma triangolare, gli occhi hanno palpebre a listello, il naso è grosso, la bocca piccola e serrata, il mento è appuntito e prominenente. I capelli sono a calotta con cercine. II sec. a.C. Comella 1986, pp.27-28, tav.10 b Uomo con elmo Elmo a bassorilievo che presenta le paragnatidi abbassate sulle guance. Il volto con ampia fronte, naso sottile e bocca serrata. Il collo è basso e modellato sommariamente e non rifinito. Bonghi Jovino, 1965, pag.86, tav. XXXIX, 4. Uomo con frangia I capelli sono disposti con una frangia sulla fronte articolata in ciocche. Il soggetto è caratterizzato usualmente da un volto ovale, occhi sono contornati da palpebre a listello, talvolta spesso e rilevato, come le sopracciglia. Il naso è rappresentato sia piccolo sia grande, ma quasi sempre ben modellato, come la bocca, talvolta semidischiusa. Primo quarto III sec. a.C. Comella 1986, p.26, tav.8 b-c. Bonghi Iovino 1965, p.81 VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Uomo con frangia scriminata al centro 2) Uomo con frangia scriminata al centro e disposta ad arco 3) Uomo con frangia verso la tempia sinistra 1)Uomo con frangia scriminata al centro: il soggetto presenta i capelli disposti sulla fronte in una frangia scriminata al centro. II sec. a.C. Comella 1986, p.27, tav. 9 b 2)Uomo con frangia scriminata al centro e disposta ad arco: il soggetto presenta la fronte coperta dalla frangia, leggermente scriminata al centro e disposta ad arco. Prima metà II sec. a.C. Comella 1982, p.52, tav. 12 a 3)Uomo con frangia verso la tempia sinistra: il soggetto è caratterizzato da capelli disposti in una frangia resa con grosse e morbide ciocche rivolte verso la tempia sinistra. Prima metà II sec. a.C. Comella 1982, pp.49-50, tav. 9 b Uomo con pettinatura "all'Alessandro" I capelli sono pettinati "all'Alessandro", ossia in ciocche corte e stilizzate. Il soggetto presenta il volto ovale, gli occhi hanno palpebre a listello, il naso è ben modellato, come la bocca con labbra distinte da una sottile incisione, il mento è arrotondatoSeconda metà II sec. a.C. Comella 1982, p.p.58, tav.19 a Uomo tipo policleteo Il soggetto ha il volto ovale, gli occhi sono più o meno grandi con palpebre a listello. Il naso è ben delineato, le labbra sono modellate con cura. I capelli ricadono in ciocche semilunate sulla fronte ed in riccioli sulle tempie. Fine V-inizi IV a.C. Comella 1986, pp.20-22, tavv.4 a-b, 5 a-b-c-d. Uomo velato Il gruppo si divide in teste di uomini adulti e teste di giovani ricoperti da velo. Questo genere si è diffuso nel territorio dell'Italia centro-meridionale. I capelli scendono a ciocche semilunate dal velo sulla fronte. Le ciocche appaiono solcate da sottili incisioni a stecca. La fronte, ampia e triangolare, presenta una depressione orizzontale; le arcate sopraccigliari concludono la linea del naso; gli occhi sono grandi, dal taglio a mandorla; le palpebre indicate da due listelli che si congiungono nell'angolo esterno; la superficie è convessa, con la pupilla e l'iride rese da un cerchiettoe un punto impresso; il naso è dritto, tra esso e il labbro superiore si apre una fossetta. La bocca ha il labbro superiore a cuore, mentre quello inferiore è pieno e allungato. Il mento è forte con una pozzetta; il collo realisticamente modellato con muscoli in evidenza termina con una svasatura che funge da base. Databile al III sec. a.C.Marinucci, 1976, pag. 47-48; tav.8, E I a 1. Utero Organo femminile interno Comella 1982, p.140, tav.85 a. VARIANTI TIPOLOGICHE: 1) Utero di forma "a mandorla" 2) Utero di forma "a pera" 3) Utero di forma ovoide. 1)Utero di forma "a mandorla": è distinguibile in due metà da un cordone con protuberanze da cui partono striature. Comella 1982, D 17 IV, p.141, tav. 85 d 2)Utero di forma "a pera": è distinguibile in due metà da un cordone con protuberanze da cui partono striature Comella 1982, D 17 I, p.140, tav. 85 a 3)Utero di forma ovoide: presenta l'estremità superiore desinente a ricciolo. Comella 1978, DV 10, p.71, tav. XXXII n.168 Vescica Ha forma ovoidale Fenelli 1975, D 90, p.265, fig. 358, D 90 Voluta La voluta ha base di forma ovoidale allungata, con i lati corti squadrati, si rastrema verso l'alto e termina a ricciolo. Questo soggetto è presente soprattutto negli acroteri. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.121, n.5, fig.5.1.69 Zeus Divinità venerata dai Romani come Giove, viene rappresentato generalmente in trono, con suppedaneo, può vestire tunica e mantello. Le mani possono stringere attributi divini. Il volto barbato è incorniciato da una folta capigliatura. Pautasso 1994, p.47, tav.27 a-b. Zeus Ammon E' uno degli epiteti con cui si defIniva Zeus per assimilarlo a Ra massima divinità egiziana. I capelli ricci sono disposti in una frangia compatta sulla fronte. Due corna di ariete si incurvano ai lati del viso, terminando appena sotto le orecchie; le sopracciglia marcate si incurvano fino a toccarsi sotto il naso; i baffi sono arcuati e rivolti verso l'alto e la barba sembra ricciuta. Indossa un mantello panneggiato, fermato da una borchia o fibbia rotonda, sulla spalla sinistra; il mantello copre il lato sinistro e sul retro, appena sopra la spalla, forma una specie di rigonfio. Il soggetto di Zeus Ammon, pur rientrando nella tipologia del busto di divinità, prodotti nella Sicilia greca e largamenti diffusi in Campania, ha un'area di diffusione abbastanza ristretta; egli è infatti rappresentato raramente e il suo culto è attestato solo a Metaponto e nelle città greche. Databile ad epoca ellenistica, fra il III e il II sec. a.C. Della Torre - Ciaghi, 1980, pagg.9- 10, tav. I, 2. Zucca Pesetti, 1994, pag. 108, tav. XVIII, 5 DIZIONARIO CLASSE E PRODUZIONE (CLS) LISTA DEI LEMMI CLS: inserita nella sima CLS: tipo corinzio CLS: tipo laconico DIZIONARIO CLASSE E PRODUZIONE (CLS) SCHEDE DEI LEMMI Inserita nella sima Con questa espessione si intendono i tipi più antichi di antefisse a teste femminili con coppo applicato solo nella parte superiore: questo infatti veniva inserito direttamente nella sima per nascondere i giunti della stessa. De Mini-Pensabene, p.49, n.1, tav.I. Tipo corinzio Termine con cui si intende l'embrice di forma "a doppia falda" La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.25 Tipo laconico Termine con cui si intende l'embrice di forma semicircolare La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.24 BIBLIOGRAFIA Area Sacra di Satricum, Catalogo della Mostra, Albano Museo Civico, Roma 1985 M. Almagro Gorbea, "L'area del tempio di Giunone gabina nel VI-V secolo a.C"., in Archeologia laziale IV, 4, Incontro di Studio per il Comitato per l'Archeologia Laziale, Roma 1981, pp.297-304 A. Andren, Architectural terraccottas from etrusco-italic temples, London, 1921 L. Anselmino, Terracotte architettoniche 1, Antefisse, Roma 1977, Studi e materiali dei musei comunali di Roma. cataloghi dell'Antiquarium Comunale S. Baroni, V. Casolo, M. Bedello Tata, Terrecotte votive. Piccole figure muliebri panneggiate. 4-5 voll., Firenze, 1990 M. 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