lista settoriale coroplastica

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lista settoriale coroplastica
LISTA SETTORIALE
COROPLASTICA
OGGETTO (OGTD - OGTT)
SOGGETTO (SGTI)
CLASSE E PRODUZIONE (CLS)
DIZIONARIO OGGETTO (OGTD - OGTT)
LISTA DEI LEMMI
OGTD: acroterio
OGTD: acroterio a disco
OGTT: Greco-Pontrandolfo 63, 66
OGTT: Greco-Pontrandolfo 68, 78
OGTT: Greco-Pontrandolfo 69, 79
OGTT: Scatozza 108, 63
OGTT: Scatozza 74, 20
OGTD: antefissa
OGTT: Andren 420, I, 1
OGTT: Andren 466, II 4
OGTT: Andren 467, II 5
OGTT: Andren 469, II 11
OGTT: Andren 470, II 12
OGTT: De Caro tipo B
OGTT: De Caro tipo C
OGTT: De Caro tipo D
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 1
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 2
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 3
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 4
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 5
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 6
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 7
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 8
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 9
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 10
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 11
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 12
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 13
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 14
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 16
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 17
OGTT: Di Mino-Pensabene tipo 18
OGTT: Kaestner typ B I
OGTT: Kaestner typ B II
OGTT: Kaestner typ B III
OGTT: Knoop mould 2
OGTT: Knoop mould 3
OGTT: Knoop mould 4
OGTT: Koch 25, III, 5
OGTT: Koch 33, V, 5-7
OGTT: Koch 38, VII, 1-2
OGTT: Koch 39, VII, 3
OGTT: Koch 50, XI, 4
OGTT: Koch 53, XII, 3
OGTT: Rescigno serie AGor
OGTT: Rescigno serie APDI
OGTT: Rescigno serie ATD
OGTT: Rescigno serie ATF i
OGTT: Rescigno serie ATF ii
OGTT: Rescigno serie ATFL
OGTD. applique (vedi utensile votivo)
OGTD: architettura votiva (vedi votivo architettonico)
OGTD: arula
OGTD: base
OGTD: busto votivo
OGTD: busto votivo femminile (vedi busto votivo)
OGTD: busto votivo giovanile (vedi busto votivo)
OGTD: busto votivo maschile (vedi busto votivo)
OGTD: capitello
OGTD: cassetta
OGTD. Cippetto
OGTD: cornice pendula
OGTT: Andren 477, II, 26
OGTT: Koch 87, XXXII, 3
OGTD: cornice traforata
OGTT: Andren 476, II, 24
OGTD: embrice
OGTD: giocattolo (vedi utensile votivo)
OGTD: gruppo votivo
OGTD: lastra di rivestimento
OGTT: Andren 409, I, 1
OGTT: Andren 410, I, 3
OGTT: Andren 411, I, 4
OGTT: Andren 411, I, 5
OGTT: Andren 412, I, 6
OGTT: Gjerstad IV, 474
OGTT: Andren 459, I,5
OGTT: Andren 474, II, 16
OGTT: Andren 474, II, 17
OGTT: Andren 475, II, 18
OGTT: Andren 475, II, 20
OGTT: De Caro tipo A 42
OGTT: De Caro tipo B 46
OGTT: De Caro tipo C 48
OGTT: De Caro tipo D 49
OGTD: lastra frontonale
OGTD: mezzatesta votiva
OGTD: mezzatesta votiva femminile (vedi mezzatesta votiva)
OGTD: mezza testa votiva maschile (vedi mezzatesta votiva)
OGTD: oscilla (vedi utensile votivo)
OGTD: peso da telaio
OGTD. placchetta (vedi utensile votivo)
OGTD: protome votiva
OGTD: protome votiva femminile (vedi protome votiva)
OGTD. protome votiva maschile (vedi protome votiva)
OGTD: rocchetto
OGTD: scultura acroteriale
OGTD: sima frontonale
OGTT: Andren 373, I, 1
OGTT: Andren 476, II, 23
OGTD: sima laterale
OGTT: Andren 414, 1, 13
OGTT: De Caro 40
OGTD: statua votiva
OGTD: statua votiva di bambino (vedi statua votiva)
OGTD: statua votiva di divinità (vedi statua votiva)
OGTD: statua votiva femminile (vedi statua votiva)
OGTD: statua votiva di fanciullo (vedi statua votiva)
OGTD: statua votiva di fanciullo su animale
OGTD: statua votiva maschile (vedi statua votiva)
OGTD: tegola di gronda
OGTT: Rescigno gruppo A
OGTT: Rescigno gruppo B
OGTD: testa votiva
OGTD: testa votiva di bambino (vedi testa votiva)
OGTD: testa votiva bifronte
OGTD: testa votiva bifronte femminile (vedi testa votiva bifronte)
OGTD: testa votiva bifronte maschile (vedi testa votiva bifronte)
OGTD: testa votiva femminile (vedi testa votiva)
OGTD: testa votiva giovanile (vedi testa votiva)
OGTD: testa votiva maschile (vedi testa votiva)
OGTD: thymiateria (vedi utensile votivo)
OGTD: torso (vedi votivo anatomico)
OGTD. utensile votivo
OGTD: votivo anatomico
OGTD: votivo aniconico (vedi cippetto)
OGTD: votivo architettonico
OGTD: votivo vegetale
OGTD. votivo zoomorfo
DIZIONARIO OGGETTO (OGTD - OGTT)
SCHEDE DEI LEMMI
Acroterio
L'acroterio è un elemento ornamentale posto al vertice ed alle estremità del frontone del tempio; si
dice centrale quando chiude i coppi semicilindrici del colmo del tetto, mentre viene definito laterale
quando è posto alla testata delle tegole terminali del frontone. Gli acroteri possono essere costituiti
da elementi decorativi come la voluta e da figure a tutto tondo come la sfinge.
EAA, vol. I, p.15
Acroterio a disco
Disco di larghe dimensioni posto a protezione della testata terminale centrale del tetto.
TIPI
1) Greco-Pontrandolfo 63, 66
2) Greco-Pontrandolfo 68, 78
3) Greco-Pontrandolfo 69, 79
4) Scatozza 74, 20
5) Scatozza 108, 63
1) Greco-Pontrandolfo 63, 66
Questo tipo, da Fratte, è contraddistinto dalla testa di Acheloo resa con forte esoftalmia, i capelli e la
barba con globetti di argilla, bocca semiaperta, orecchie di prospetto e corna taurine, fuoriuscenti
sulla lastra. I tratti sono piuttosto rigidi. Fine VI-primi del V sec. a.C.
Greco-Pontrandolfo 1990, p. 63, fig. 66; Koch 1912, p. 70, tavv. XXII e XXXI
2) Greco-Pontrandolfo 68, 78
Il tipo, è individuato dal gruppo di Eracle ed il leone di Nemea: Eracle occupa la parte destra del
disco acroteriale, è ritratto di profilo in ginocchio mentre afferra con il braccio sinistro la testa del
leone, posto in posizione speculare. Fine V sec. primi decenni del IV sec.a.C.
Greco-Pontrandolfo, 1990, p.68, fig.78.
3) Greco-Pontrandolfo 69, 79
Il tipo è identificato da una protome di cinghiale poggiante sulle zampe anteriori modellata in modo
plastico e realistico. L'animale è in atteggiamento di riposo, una folta peluria, resa in piccole ciocche
leggermente mosse distinte da sottili incisioni realizzate finemente con un lavoro a stecca., ricopre
tutto il muso. Orecchie appuntite, occhi globulari, zanne sporgenti da un muso digrignante con narici
disegnate con particolare realismo. Fine V sec. primi decenni del IV sec.a.C.
Greco-Pontrandolfo 1990, p.69, fig.79
4) Scatozza 74, 20
Il tipo, da Cuma, è caratterizzato dalla testa di Gorgone la quale si presenta senza barba con i canini
appuntiti in fuori e i capelli disegnati lateralmente. Seconda metà VI-prima metà V sec. a.C.
Scatozza 1971, p. 74, fig. 20.
Dello stesso tipo due esemplari da Capua: uno inserito in una doppia cornice, quella interna decorata
con kymation ionico e quella esterna con meandro. L'altro esemplare presenta una semplice cornice
ed il volto della Gorgone che occupa l'intero spazio del disco.
Koch 1912, p. 73, tav. XX, 1 e tav. XXI, 1
5) Scatozza 108, 63
Il tipo è a forma di piatto con il fondo decorato da un rosone con raggi disposti ad elica,
alternativamente biancastri e bruni. Sul labbro è dipinto un kyma ionico con colori biancastri e bruni
alternati, dietro al quale sporgono le estremità di fogliette lanceolate. Cuma, seconda metà VI-prima
metà V sec. a.C.
Scatozza 1971, pp.107-108, figg.63-64.
Un esemplare simile da Roma, area sacra di S. Omobono, presenta un largo disco con alto bordo
decorato con un kyma ionico, caratterizzato da ovuli dipinti alternativamente in rosso ed in nero,
contenuti in sgusci bianchi, distinti da lancette anch'esse di colore bianco. Seconda metà del VI sec.
a.C.
La grande Roma dei Tarquini, p.121, n.12, fig.5.1.12.
Un esemplare da Fratte con orlo piatto, corpo concavo, con una raffinata decorazione dipinta:
sull'orlo un tralcio a lunghe foglie lanceolate mentre all'esterno del corpo una doppia treccia a nastri
alternati in rosso e ocra con occhio centrale in rosso. Fine VI-iniziV sec. a.C.
Greco-Pontrandolfo 1990, p.64, n. 67
Antefissa
Elemento posto a chiudere, sulla testata delle travi del tetto, le estremità dei coppi.
TIPI
1) Andren 420, I, 1
2) Andren 466, II 4
3) Andren 467, II 5
4) Andren 469, II 11
5) Andren 469, II 12
6) De Caro tipo B
7) De Caro tipo C
8) De Caro tipo D
9) Di Mino-Pensabene tipo 1
10) Di Mino-Pensabene tipo 2
11) Di Mino-Pensabene tipo 3
12) Di Mino-Pensabene tipo 4
13) Di Mino-Pensabene tipo 5
14) Di Mino-Pensabene tipo 6
15) Di Mino-Pensabene tipo 7
16) Di Mino-Pensabene tipo 8
17) Di Mino-Pensabene tipo 9
18) Di MinoPensabene tipo 10
19) Di Mino-Pensabene tipo 11
20) Di Mino-Pensabene tipo 12
21) Di Mino-Pensabene tipo 13
22) Di Mino-Pensabene tipo 14
23) Di Mino-Pensabene tipo 16
24) Di Mino-Pensabene tipo 17
25) Di Mino-Pensabene tipo 18
26) Kaestner typ B I
27) Kaestner typ B II
28) Kaestner typ B III
29) Knoop mould 2
30) Knoop mould 3
31) Knoop mould 4
32) Koch 25, III, 5
33) Koch 33, V, 5-7
34) Koch 38, VII, 1-2
35) Koch 39, VII, 3
36) Koch 50, XI, 4
37) Koch 53, XII, 3
38) Rescigno serie AGor
39) Rescigno serie APDI
40) Rescigno serie ATD
41) Rescigno serie ATF i
42) Rescigno serie ATF ii
43) Rescigno serie ATFL
1) Andren 420, I, 1
Il tipo presenta una testa femminile con il volto allungato e rigonfio, la fronte bassa, gli occhi stretti
amigdaloidi, le guance prominenti, la bocca piccola e carnosa, il mento pronunciato, le orecchie
ribaltate in piano. I capelli sono disposti sulla fronte in un'ampia frangia a riccioli ondulati con
leggera scriminatura centrale, ricadenti in trecce dietro le orecchie. La testa è ornata con un diadema,
orecchini a bottone e una collana con pendente ed è circondata da un nimbo baccellato. Questo
poggia su una fascia traforata, insistente a sua volta su due volute nascenti al centro della testa,
desinenti in due palmette erette a cinque lobi, che ricoprono la parte inferiore del nimbo e della fascia
traforata. Fine VI-prima metà V sec.a.C.
Andren 1940, 420, I, 1, tav.130, 455
2) Andren 466, II 4
Il tipoè a palmetta rovescia, articolata in sette lobi profilati da un sottile tondino, la quale si origina
da una membrana vegetale posta tra le estremità superiori di un nastro, trattenute da un balteo. Il
nastro termina in spirali con bottone centrale, delle quali le inferiori ricoprono il nimbo nella sua
parte interna. Quest'ultimo è baccellato e nasce da un toro sporgente, lo zoccolo _ decorato con un
motivo a scacchiera. Fine VI-inizio V. sec.a.C.
Andren 1940, 466, II 4, tav.144, 501
3) Andren 467, II 5
Il tipo è caratterizzato dalla testa di Gorgone di forma quasi circolare, con grandi occhi, un naso corto
dalle narici allargate; la bocca è aperta in modo da mostrare due file di denti e la lingua pendente. Gli
occhi e le labbra sono profilati a rilievo. I Capelli sono disposti a riccioli chioccioliformi sulla fronte,
ricadenti in trecce dietro le orecchie, ribaltate in piano. Anche la barba è resa con riccioli desinenti in
chiocciola. La testa è circondata da un nimbo baccellato nascente da un toro sporgente, al cui interno
_ posto un nastro piatto con estremità desinenti a spirali con bottone centrale. Fine VI-inizio V sec.
a.C.
Andren 1940, 467, II 5, tav.144, 502
4) Andren 469, II, 11
Il tipo presenta la figura di Tifone dal viso di tipo silenico, caratterizzato dalla barba ad orlo
dentellato: tiene nelle mani due sassi, presenta le gambe terminanti in due serpenti attorcigliati e due
piccole pinne sulle spalle. Fine VI-inizio V sec. a.C.
Andren 1940,.p.469, II, 11, tav,146,509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV.
5) Andren 470, II, 12
Il tipo è caratterizzato dalla figura dell'Arpia la quale ha testa e busto muliebre mentre, a partire dai
fianchi, il corpo piumato di uccello, con zampe dotate di artigli raccolte davanti al ventre. Le braccia
umane sono piegate in corrispondenza della vita. Indossa un corto chitone. La testa è
tipologicamente affine a quella delle menadi delle antefisse a satiro e menade. Fine VI-inizio V sec.
a.C.
Andren 1940, p.470, II, 12, tav.146, 509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV.
6) De Caro tipo B
Il tipo è ad alto listello piatto di base al di sopra del quale si imposta una cornice di diciannove foglie
che hanno alla base un bastoncello semicircolare. La palmetta, pendula, ha sette petali a rilievo,
nascenti da volute superiori di due nastri piatti a S terminanti in basso in altre due volute. Una
foglietta romboidale spunta in alto dalle volute superiori. I colori usati sono: il bianco, il rosso e il
nero. I petali della cornice sono dipinti in bianco e in nero alternati con i bordi rispettivamente in
nero e rosso; Il bastoncello semicircolare è nero, il nastro piatto è bianco con fascette rosse; il fondo
della palmetta è rosso, e i suoi petali sono bianchi con i bordi alternati neri e rossi. Il bocciolo è nero
con fascia mediana bianca, i bottoni all'interno delle volute sono neri. Il listello di base presenta un
motivo a spiga, con elementi alternati bianchi, rossi e neri inserito tra due coppie di fasce orizzontali
bianche e rosse. Fine VI sec. a.C.
De Caro 1986, p. 37, tav. XVII, a.
Sono da intendersi varianti a questo tipo degli esemplari da Cuma che presentano il listello di base
decorato con motivo a meandro, a treccia e a fasce oblique.
Scatozza 1971, p. 66 e ss., figg. 13, 14, 15, 17.
7) De Caro tipo C
In questo tipo le foglie della cornice sono quindici e quelle della palmetta nove con bottone
semicircolare di base e doppia nervatura esterna. La palmetta è circondata da un nastro a rilievo
piatto a sezione semicircolare che funge da base alle foglie della cornice. Di questo tipo si
riconoscono sette varianti. Fine VI sec. a.C.
De Caro 1986, p. 38, tavv. XVIIIa, XIX.
8) De Caro tipo D
Il tipo è a lastra semicircolare formata da una palmetta centrale a nove foglie in leggero rilievo,
nascenti da un bocciolo semicircolare con doppia nervatura. La palmetta è circoscritta ada un nastro
a rilievo piatto semicircolare con base orizzontale; intorno ad esso si sviluppa una cornice di quindici
fogli a rilievo piuttosto piatto, alla base è un basso listello. La policromia, mal conservata, sembra
formata su due soli colori, il bianco ed il rosso. Si tratta con ogni probabilità di esemplare realizzato
per un restauro forse parziale del tempio nel V sec.a.C.
De Caro 1986, p.40, tav.XX, a.
9) Di Mino-Pensabene tipo 1
Il tipo è contraddistinto da una testa femminile inserita nella sima, caratterizzata dal volto ovale, gli
archi sopraccigliari rilevati, occhi con taglio a mandorla ed orbite sporgenti, il naso è di forma
triangolare, le labbra sono sottili ed atteggiate nel cosiddetto sorriso arcaico, il mento è arrotondato e
sporgente. I Capelli sono a calotta con leggera scriminatura centrale, talvolta sono disposti in riccioli
a chiocciola sulla fronte oppure in onde regolari, ricadenti in trecce dietro le orecchie, le quali
possono essere ribaltate in piano. Metà VI sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.49 ss, nn.1-4, tav.I.
10) Di Mino-Pensabene tipo 2
Il tipo è a testa femmiile caratterizzata dal volto ovale, le sopracciglia e le palpebre sono rilevate a
listelli, le orbite oculari sono sporgenti, il naso è di forma triangolare, le labbra sono arcuate, il mento
è triangolare e sporgente, i capelli sono disposti sulla fronte in strette ciocche ad onde. La testa è
ornata con un diadema e con orecchini a disco. Seconda metà VI sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, p.51, nn.5-6, tav.II
11) Di Mino-Pensabene tipo 3
Il tipo è a testa femminile greco-orientale caratterizzata dal volto allungato, occhi a mandorla,
palpebre e arcate sopraccigliari a listello; orecchie ribaltate in piano, labbra atteggiate nel cosiddetto
sorriso arcaico. I capelli sono disposti ad onde regolari sulla fronte oppure in frangetta a sottili
ciocche verticali e ricadono sulle spalle in sottili trecce. La testa presenta inoltre un copricapo a
cuffia con bende sovrapposte, un diadema, orecchini e collana. Seconda metà VI sec. a.C.
12) Di Mino-Pensabene tipo 4
Il tipo è a protome femminile di tipo dedalico con il volto ovale, le arcate sopraccigliari accentuate ed
unite alla radice del naso, di forma triangolare. Gli occhi sono a mandorla, l'iride sporgente, le
palpebre a listello, la bocca semidischiusa, il mento arrorondato e pronunciato, le orecchie ribaltate in
piano. I Capelli sono dispoti sulla fronte in ciocche ondulate orizzontali, raccolti in trecce a perle
ricadenti sulle spalle. La testa è circondata da un nimbo baccellato nascente da un toro sporgente, al
cui interno è posto un nastro piatto con estremità desinenti a spirali con bottone centrale. Lo
Zoccolo è liscio. Metà VI sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.54-55, nn.12-14, tavv.IV-V
13) Di Mino-Pensabene tipo 5
Il tipo è a palmetta dritta articolata in sette lobi ovali con margini sottolineati da un piccolo tondino,
nascente da nucleo semicircolare accompagnato da un nastro il cui margine superiore è sottolineato
da un tondino. Lo Zoccolo è a fascia liscia. la palmetta _ cirondata da un nimbo baccellato nascente
da un toro sporgente, al cui interno è posto un nastro piatto con estremità desinenti a spirali con
bottone centrale. Seconda metà VI. sec.a.C.
Di Mino-Pensabene, p.55, n.5, tav.V
14) Di Mino-Pensabene tipo 6
Il tipo è identificato da una testa femmile caratterizzata dal volto ovale, leggermente triangolare, le
arcate sopraccigliari sono unite alla radice del naso, di forma triangolare, gli occhi sono a mandorla,
l'iride è sporgente, la bocca semidischiusa, il mento arrorondato e sporgente. I Capelli sono disposti
in riccioli a chiocciola sulla fronte e ricadono sul petto in treccioline ondulate. La testa _ ornata con
un diadema ed orecchini a disco ed è posta all'interno di una corona baccellata simile ad una
conchiglia strigilata. Inizio V sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, p.56, n.16, tav.VI
15) Di Mino-Pensabene tipo 7
Il tipo presenta la testa femminile rimpicciolita caratterizzata dal volto ovale, gli occhi a mandorla,
l'iride sporgente, il naso piccolo e diritto, talvolta le orecchie sono in prospettiva ribaltata, le labbra
sono pronunciate, il mento è sporgente. I Capelli sono disposti in tre bande ondulate parallele sulla
fronte, oppure a frangia smerlata. La testa, decorata con un diadema, è posta all'interno di un nimbo
percorso da una serpentina con boccioli di loto alternati alle spire oppure all'interno di una corona
decorata con dischi a rilievo. Prima metà V sec.a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.56-58, nn.17-20, tavv.VI-VII
16) Di Mino-Pensabene tipo 8
Il tipo è formato da quattro elementi strutturali rappresentati da una lastra di rivestimento della
congiunzione delle tegole, a cui è anteposta una figura a tutto tondo, stante su alto zoccolo dietro la
quale si trova di taglio una lastra a profilo semiellittico, che funge da sostegno alla figura e di raccordo
tra l'antefissa vera e propria e l'embrice semicilindrico crestato. L'antefissa presenta entro una
conchiglia baccellata con lobi vegetali atrofizzati, intercalati alle baccellature e toro con estremità
desinenti in spirali con bottone centrale, una lastra decorata con motivi vegetali: entro un archetto
con estremità desinenti a spirali, al di sotto delle quali nascono due semipalmette a cinque lobi, è
posto un fiore a tre petali che nasce da un calice che si origina da una membrana posta dietro due
nastri trattenuti da un balteo. Lo zoccolo dipinto con il motivo dei quadretti puntinati funge da
appoggio per la figura del Sileno, identificabile in base allla gamba umana con piede equino in moto
verso sinistra. La lastra di rinforzo dell'antefissa è decorata su entrambe le facce con una palmetta a
dieci lobi, profilati con il colore nero e dal nucleo rosso, nascente da una membrana vegetale con
lungo stelo dipinto in nero, che si riaccorda allla linea di contorno della lastra. La corona semicircolare
che avvolge il Kalipter è dipinta con i motivi del can corrente e dei denti di lupo. Fine VI-inizi V sec.
a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.58-59, nn.21, tav.VII; La grande Roma dei Tarquini, p.195, 1, tavv.XVIIIXIX
17) Di Mino-Pensabene tipo 9
Il tipo presenta una coppia di Satiro e Menade in atto di danza. Nell'antefissa in esame il gruppo è in
moto verso destra, il satiro è nudo ed afferra un serpente con la mano sinistra, mentre con l'altra
mano abbraccia la menade che tiene in mano una cista. La menade indossa un chitone e l'himation più
o meno fittamente pieghettati, il viso di forma ovale presenta il mento arrotondato e pronunciato,
grandi occhi a mandorla, naso di forma triangolare, labbra legermente dischiuse. I capelli sono
disposti in bande ondulate sulla fronte, ricadenti in trecce dietro le spalle. Talvolta è presente il
diadema. Il satiro presenta la fronte sporgente percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate,
come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e triangolare; gli occhi sono
globulari, la bocca è piccola, con baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal profilo
semiellittico è liscia, i capelli sono a calotta compatta, e ricadono dietro le spalle, le orecchie sono
caprine. Sulla testa è posta una corona di foglie di vite. V sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.59-62, n.22, tav.VIII.
In altri esemplari invece è la menade che trascina il satiro oppure quest'ultimo sembra sollevvare la
menade che suona le nacchere.
Andren 1940, pp.474-476, II,13, tavv.147-149. La Grande Roma dei Tarquini, pp.243-244, n.72,
tav.XXVI.
18) Di Mino-Pensabene tipo 10
Il tipo è contraddistinto da una Nereide seduta sulla spira di un mostro marino. La figura femminile è
posta di tre quarti ed indossa un chitone e l'himation. Fine V sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, p.62, n.23, tav.VIII.
19) Di Mino-Pensabene tipo 11
Il tipo è identificato da una testa femminile tipo severo; caratterizzata dal volto ovale ed allungato, la
fronte tringolare, gli occhi a mandorla con palpebre a listello, il naso diritto, le labbra leggermente
dischiuse, il mento pieno. I Capelli sono divisi sulla fronte in due bande leggermente ondulate
ricadenti in ciocche a tortiglione sulle spalle. La testa è coronata da un diadema con cuffia ed è posta
dentro un nimbo baccellato che si può presentare decorato con tralci a doppia spirale da cui si
originano palmette alternate a fiori di loto. Seconda metà V sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.62-63, nn.24-26, tav.IX
20) Di Mino-Pensabene tipo 12
Il tipo è contraddistinto dalla testa di Sileno la quale presenta la fronte sporgente, percorsa da rughe
ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e
triangolare. Gli occhi sono sporgenti e di forma globulare, la bocca è piccola, i baffi spioventi dalle
punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico, è liscia oppure percorsa da pieghe
orizzontali plasticamente ondulate; i capelli, resi a calotta sulla fronte, ricadono in riccioli al lato della
barba. Sulla testa è posta una corona di rosette e pampini a grappolo. Lo zoccolo è decorato oppure
a fascia liscia. Fine VI-inizio V sec.a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.66-70, n.31, tav.XI; La grande Roma dei Tarquini, p.243, n.71, fig.9.6.71
21) Di Mino-Pensabene tipo 13
Il tipo è contraddistinto dalla testa di Sileno la quale presenta la fronte sporgente percorsa da rughe
ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e
triangolare. Gli occhi sono sporgenti e di forma globulare, la bocca è piccola, i baffi spioventi dalle
punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico, è liscia oppure percorsa da pieghe
orizzontali plasticamente ondulate, i capelli sono disposti in riccioli a chiocciola su quattro file. Sulla
testa è posto un diadema a cuffia di raccordo con il toro da cui nasce la conchiglia strigilata. InizioV
sec.a.C.
Di Mino-Pensabene, p.70, nn.32-33, tav.XI
22) Di Mino-Pensabene tipo 14
Il tipo è identificato dalla testa di Juno Sospita; caratterizzata dall'ovale del volto affilato, con
sopracciglia rilevate ed unite tra loro alla radice del naso, grandi occhi a mandorla, labbra leggermente
arcuate a spicchio di luna, orecchie caprine. I Capelli sono raccolti in trecce ricadenti sulle spalle. La
testa, coronata da un elmo formato da pelle di capra e dotato di corna, _ posta all'interno di un nimbo
semiogivale variamente decorato. V sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.70-71, n.34, tav.XII
23) Di Mino-Pensabene tipo 16
Il tipo presenta una testa dionisiaca, di menade o di sileno ed è circondata da un nimbo decorato con
palmette alternate a fiori di loto. Fine V. sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, pp.71-73, nn.36 e 42, tavv.XIII-XIV
24) Di Mino-Pensabene tipo 17
Il tipo, a lastra a profilo semiogivale, è contraddistinto da una figura di Sfinge a bassorilievo, dal
corpo di profilo, la testa frontale. Volto caratterizzato dal sorriso di tipo arcaico. La Sfinge poggia su
uno zoccolo a fascia liscia delimitato superiormente da un listello. Seconda metà VI sec. a.C.
Di Mino-Pensabene, p.73, n.43, tav.XIV
25) Di Mino-Pensabene tipo 18
Il tipo, a lastra a contorno ellittico, con corona baccellata, zoccolo a fascia decorato a meandro,
presenta una figura a cavallo, con il corpo posto di tre quarti e la testa di prospetto ed è forse
identificabile con una amazzone. Indossa una corta tunica che lascia scoperte le gambe e le braccia.
Impugna con la mano sinistra l'arco e la faretra. V sec.a.C.
Di Mino-Pensabene, p.73, n.44, tav.XIV
26) Kaestner Typ B I
Il tipo presenta una palmetta dritta a rilievo, inclusa in una cornice di foglie semplicemente dipinte,
senza listello di base. Il piano della palmetta è leggermente arretrato rispetto a quello della cornice.
La policromia delle foglie pu• variare dal bianco al marrone mentre per la cornice si sono usati il
marrone e nero con profilo in bianco. Prima metà VI sec. a.C.
Cfr. Knoop 1987, 140, fig. 96 n. 2; Kaestner 1982, p. 14 e ss; Scatozza 1971, p. 60, fig. 1-2.
27) Kaestner Typ B II
Il tipo è contraddistinto da una palmetta semicircolare, con nimbo costituito da foglie larghe e tozze
con profili lavorati a giorno; il listello, nettamente caratterizzato, rappresenta il piano di appoggio
dell'intera antefissa. Prima metà VI sec. a.C.
Mingazzini 1938, p. 726, tav. V n.9; Rescigno 1993, p. 93, fig. 9,1; Kaestner 1982, p. 14 e ss.
Greco-Krinzinger 1994, p.125 fig.155.
28) Kaestner Typ B III
In questo tipo la cornice è aperta a forma di tondino intorno ad un campo centrale semicircolare
allungato. La palmetta collocata al centro presenta le foglie centrali di grandezza maggiore rispetto
alle altre. Prima metà VI sec. a.C.
Mingazzini 1938, p.727, tav. V n.7; Rescigno 1993, p. 93, fig. 9, 3; Kaestner 1982, p. 14 e ss.
29) Knoop Mould 2
Il tipo presenta un busto femminile: testa e collo, trecce e parte del chitone, inseriti in una cornice di
"foglie", che si originano da bande terminanti a volute. La testa è asimmetrica, il volto a forma di U è
ben delineato. Gli occhi a mandorla sono leggermente inclinati, palpebre sporgenti, al di sopra delle
quali sporge la curva delle sopracciglia terminante alle orecchie. Il volto piatto continua fino al naso
stretto e appuntito con piccole narici. La bocca piccola, le labbra chiuse, modellate schematicamente
senza angoli rientranti. Il mento con fossetta è ben disegnato e le guance sono debolmente
conformate. Le orecchie sono messe agli angoli esatti della testa, rese schematicamente e finiscono in
lobi piatti e regolari. I capelli sopra il viso consistono in sei doppie dentellature. Tre coppie di trecce
cadono dalle orecchie alla base. La donna indossa un copricapo a diadema di forma non definita.
Sembra che consista in tre bande o fasce terminanti dietro la nuca: le bande superiore ed inferiore
sono piatte quella centrale è rotonda e sporgente. Il collo si evidenzia dal resto attraverso solchi poco
profondi su di esso vi _ dipinta una collana di corda con piccoli tratti a croce. Sono visibili dei fori al
di sotto delle trecce che coincidono con il punto di giuntura delle tegole di copertura e la lastra. La
fronte e il retro dell'antefissa e la parte alta della tegola sono coperte con argilla bianca e dipinta con
colori rosso e nero. Fine VI a.C.
Knoop 1987, p. 73-73, fig. 42
30) Knoop Mould 3
Il tipo somiglia al "Mould 2" con le seguenti differenze: la testa è più piccola; il mento _ affossato
solo parzialmente; nessun diadema; quattro trecce anziché sei; la base è separta dal busto da una
sporgenza orizzontale a sezione semicircoalare. La figura è racchiusa da un paio di bande a forma di
ferro di cavallo. Quella interna, piatta termina con due volute con dischi interni leggermente convessi;
la banda esterna, o toro a sezione semicircolare, è separata dalle volute da un taglio obliquo. La
cornice ha sedici "foglie" convesse sporgenti che formano una curva come una conchiglia e con
contorni in rilievo. La tegola è relativamente larga con pareti sottili; può essere fissata alla lastra in
due modi: o incurvandosi dietro il viso o fissandosi alla lastra ad angolo retto. Fine VI a.C.
Knoop 1987, p. 79; pls. 24-28; fig. 49-57
31) Knoop Mould 4
Il tipo presenta alcune differenze rispetto al "Mould 3": la testa è circa il 9% più piccola del "Mould
3" e del 18/20% del "Mould 2"; le bande a forma di U sono più sporgenti; la base, meno ampia e più
alta, consta di due gradini; il busto e la base non sono separti da una sporgenza; le foglie della cornice
sono quidici anzich‚ sedici. La fronte è interamente asimmetrica, la base è fissata leggermente fuori
dal centro a sinistra. I dettagli della tegola e il rovescio dell'antefissa sono come quelli della
precedente variante ma non c'è rinforzo della giuntura tra la tegola e la lastra. Fine VI a.C.
Knoop 1987, p. 89; pls. 2
32) Koch 25, III, 5
Il tipo presenta un nimbo a foglie piatte con bordi a rilievo; tra il nimbo e la palmetta sono posti un
bastoncello a sezione semicircolare e un nastro piatto a sezione quadrangolare che si conclude con
due volute con bottone centrale; all'interno della cornice è una palmetta a nove petali che si origina da
un semicerchio a tre listelli concentrici. Tutta la palmetta poggia su un nastro orizzontale dritto e
piatto, terminante con due volute rivolte all'interno intorno ad un disco centrale. Sia le volute del
nastro superiore che di quello al di sotto della palmetta si appoggiano al listello di base. VI sec. a.C.
Koch 1912, p. 25, tav. III n. 5 per alcune varianti nel tipo di palmetta e nastro cfr. ibidem p. 25, tav.
IV n. 1-4
33) Koch 33, V, 5-7
Il tipo è caratterizzato da un Gorgoneion dal volto poco rilevato, con grandi occhi spalancati quasi
dritti con le iridi dipinte nere e grandi arcate sopraccigliari rialzate; il naso di animale è reso a forma di
T rovesciata; la bocca aperta mostra la lingua tra i denti; il mento ben ripartito appena visibile sotto
la lingua. Le orecchie molto stilizzate sono messe oblique e rese piatte nel piano. Sulla fronte una
serie di riccioli plastici che proseguono sotto le orecchie con due paia di trecce a perline ondulate. La
mandibola è contornata da una criniera di leone costituita da numerose ciocche a fiamma. Sulla fronte,
sugli zigomi e sul naso sono dipinti zig-zag che rappresentano rughe di animale.
Il nimbo è composto da baccelli con bordi rilevati; fra il nimbo e il centro dell'antefissa corrono un
bastoncello e un nastro piatto terminante con volute che girano intorno a dischi. Il nastro è dipinto
con fasce oblique, lo zoccolo di base è dipinto con quadretti neri, rossi e bianchi sopra a un motivo a
losanghe. VI sec. a.C.
Knoop 1985, p. 103, fig. 58; Koch 1912, p. 29, tav. 33, n. 2 per alcune varianti cfr. ibidem tav. V nn.
5-7; tav. VI nn. 1-4 tav. VIII nn. 1-2; Kaestner 1982, p. 37.
34) Koch 38, VII, 1-2
Il tipo presenta una maschera di Gorgone entro una cornice di foglie. La forma della lastra è
semicircolare, leggermente schiacciata; tra la cornice di foglie e la maschera nessun elemento
decorativo di separazione. Il volto della gorgone, ritratto con bocca aperta e lingua sporgente, occupa
tutto il campo centrale della lastra cosich‚ la piega della fronte congiunge le due orecchie, come pure
gli occhi e le arcate sopraccigliari; il naso è sporgente, bocca molto ampia con denti a rilievo e canini
acuminati. Probabile il suo utilizzo nel kalypter egemon. VI sec.a.C.
Koch 1912, p. 38, tav. VII, 1-2
35) Koch 39, VII, 3
Il tipo è caratterizzato da un alto listello di base al di sopra del quale si imposta un nimbo baccellato
con foglie piatte con margini rialzati. Un listello a sezione quadrangolare separa il nimbo dalla parte
centrale ove è inserita una palmetta ad undici lobi. Al centro della palmetta è raffigurata una testa
femminile con diadema, riccioli sulla fronte e tre trecce perlinate disposte ai lati. VI sec. a.C.
Koch 1912, p 39, tav. VII, 3
36) Koch 50, XI, 4
Lastra semiellittica con listello di base decorato con motivo a meandro a rilievo. La lastra è circondata
tutta intorno da un kyma ionico, separato dalla zona centrale da un sottile tondino. Il centro della
lastra, liscio sul fondo, è occupato dalla figura di un cavallo posto di profilo in corsa, con la testa, le
zampe e la coda che fuoriescono dal campo e si appoggiano alla decorazione. Un'amazzone armata
con faretra cavalca l'animale. Il busto è frontale, le gambe rese di profilo, sono entrambe poste su un
fianco del cavallo. Al di sotto del cavallo è raffigurato un uccello nell'atto di bere. L'amazzone è di
tipo dedalico, con trecce, occhio sporgente, ovale ad U.
Koch 1912, p. 50, tav. XI n. 4
37) Koch, 53, XII, 3
Lastra semiellittica con listello a sezione quadrangolare piuttosto irregolare che circonda tutto il
profilo. All'interno, su una base costituita da un kyma ionico, si dispongono due corpi di pantera
alati affrontati, poggianti con le zampe anteriori su due volute. Le code fuoriescono dalle zampe
posteriori per erigersi al di sopra del corpo e curvarsi all'indietro. La testa, unica, a protrome
femminile sovrasta i due corpi (la testa è visibile nella tavola del Koch mentre in quella dello
Johannowsky risulta mutila).
Koch 1912, p. 53, tav. XII, n. 3; Johannowsky 1989, p. 191
38) Rescigno serie AGor
Il tipo, a lastra di forma quadrangolare presenta un bordo formato da due nastri piatti terminanti in
volute sia, in basso, alle estremità laterali, sia nella parte superiore della lastra. Il punto di giunzione
delle due volute superiori funge da base ad una palmetta a cinque petali; le due volute terminali sono
sormontate anch'esse da due palmette più piccole. All'interno la gorgone è ritratta in corsa verso
destra con il torso di prospetto e le gambe di profilo. Il volto è barbato e il capo è coperto da
diadema. Le mani stringono due serpenti e il braccio destro risulta coperto da una delle ali falcate. La
lastra presenta un listello a doppio gradino strombato verso il basso. Inizio VI sec. a.C.
Rescigno 1993, p. 97, fig.10;.Koch 1912, pp. 52 e ss. nota 1
39) Rescigno serie APDi
Il tipo è caratterizzato dal nimbo e dal listello di base pendulo. Il nimbo è evidenziato da una
profonda solcatura che lo separa dal campo centrale della palmetta. La cornice è inesistente ed il
nimbo si presenta quasi piatto con foglie appena accennate. Il campo centrale è perfettamente
semicircolare; la palmetta dritta _ a sette petali con cuore convesso e profili non rilevati di identico
modulo che lasciano interpretare che si tratti piuttosto di una semirosetta. Prima metà Vi sec. a.C.
Cfr. Mingazzini 1938, p.727, tav. V n. 5; Rescigno 1993, p. 92, fig. 8, 1
40) Rescigno serie ATD
Il tipo presenta una testa femminile-dedalica dal volto ad U lievemente sagomato; la fronte è piatta e
breve, gli occhi a mandorla sono resi con evidente esoftalmia, sono evidenziati da un solco intorno
alle palpebre; le arcate sopraccigliari sono rese da una sporgenza arcuata che si allunga fino alle
orecchie; il naso è dritto ed appuntito; le labbra sono larghe e serrate; il mento arrotondato con una
lieve fossetta centrale. I capelli a calotta liscia si dispongono sulla fronte ad onda mentre ai due lati
dietro le orecchie molto evidenti tre trecce rese a perle scendono fino al collo l'antefissa presenta un
listello di base sormontato da una testa femminile. I colori usati riconoscibili sono il nero, il
paonazzo. Inizio VI sec. a.C.
Rescigno 1993, p. 94, fig. 8, 2-3; Mingazzini 1938, p 739-740, tav. V, 2-4.
41) Rescigno serie ATFi
Il tipo presenta un listello di base a tre gradini; tra il nimbo baccellato concavo e il campo centrale è
la cornice, a sezione semicircolare delimitata da un doppio nastro piatto. La testa femminile in
posizione centrale presenta un profilo ovale, capigliatura con riccioli plastici sulla fronte sormontata
da diadema; ai lati del volto all'altezza di due orecchini a disco concavo, discendono tre trecce a
perline. Il collo è appena modellato e al di sotto si individua la veste resa da un doppio risalto
plastico. Il tipo corrisponde a Kaestner Typ L IV. Inizi VI a.C.
Rescigno 1993, p. 95-96, fig. 9 n. 2; Kaestner 1982, pp.52 ss.
Da considerare una variante un esemplare da Fratte Greco-Pontrandolfo p.61, fig.62.
42) Rescigno serie ATFii
In questo tipo il nimbo assume forma di conchiglia ed è circondato esternamente da quattro nastri a
volute, dal cui incontro nascono palmette plasticamente rilevate nei due semielementi di base, mentre
le altre sono semplicemente dipinte. il listello di base è a due gradini più ampi di quelli della serie
precedente. Il capo in questi esemplari presenta variazioni nella capigliatura, che è resa a festone con
linea ondulata con scriminatura centrale e con sole due trecce laterali, il margine del chitone _ reso da
una semplice linea rilevata.Il tipo corrisponde a Kaestner Typ L VI. Inizi VI a.C.
Rescigno 1993, p. 96, fig. 9 n. 4; Kaestner 1982, pp.52 ss.
43) Rescigno serie ATFL
Il tipo presenta un listello di base piano sormontato da un elemento orizzontale a forma di toro; la
testa femminile è diademata e coronata con riccioli plastici sulla fronte e quattro trecce a perline che
discendono ai lati. La testa è inserita tra una serie di nastri che nella parte bassa, si avvolgono intorno
a due dischi con bottone centrale. Nel punto di giunzione dei due dischi vi è una fascetta al di sotto
della quale è inserita una foglia con ampio bordo. La parte superiore dei nastri termina con un
bocciolo dischiuso di fiore di loto. Inizi VI a.C.
Rescigno 1993, p. 96, fig. 9 n. 4; Greco-Pontrandolfo 1990, p.62, fig.63.
Alcuni esemplari con le varianti del diadema alto e liscio e a toro semicircolare sporgente, provenienti
da Capua, possono essere considerati i prototipi degli esemplari di Fratte, Koch 1912, p.39, tav.VII.
Applique (vedi utensile votivo)
Architettura votiva (vedi votivo atchitettonico)
Arula
Ha forma quadrata o rettangolare co fronte decorata a rilievo. E' chiusa superiormente, presenta
un'apertura alla base ed è cava all'interno. Ha inoltre una cornice di base e di coronamento. Viene
usata come piedistallo o sostegno di piccolo oggetto.
Esiste un tipo particolare "a clessidra" o a doppio echino, forma determinata dalla modanatura a gola
dei lati corti. Il soggetto iconografico più ricorrente è Europa che cavalca il toro.
Comella 1986, G I, p.85, tav. 44 a
VARIANTI TIPOLOGICHE
Arula a cassetta
Arula a doppio echino
Arula di forme varie
Base
Elemento di transizione tra il piano del pavimento e l'imoscapo della colonna. Nell'ambito della
decorazione architettonica in terracotta per base si intende il rivestimento della struttura lignea.
Un frammento esemplificativo è quello proveniente dall'area sacra di S. Omobono, il quale presenta
un plinto decorato con un motivo a can corrente sormontato da una fascia con largo pettine rosa. Il
plinto è distinto dal toro rigonfio, decorato con un motivo a lune spinose alternativamente rosse e
nere, mediante un tondino dipinto con nastri alternativamente rossi e neri. Seconda meta VI sec. a.C.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.129, n.38, fig. 5.1.38
Nell'ambito della coroplastica votiva la base viene usata come sostegno di piccoli oggetti e modellata
al tornio.
VARIANTI TIPOLOGICHE
Base attica (Comella 1986, H 1 I, p.91, tav.47 d)
Base con profilo a gradini (su plinto articolata in tori di diametro decrescente; cfr. Comella 1982, H 2
I, p.91, tav.48 c.)
Busto votivo
Con questo termine si indica la coroplastica raffigurante uomini, donne e giovani rappresentati fino
alle spalle; generalmente hanno un piano di appoggio che consente loro di stare eretti. Per
l'illustrazione dei soggetti si vedano le schede relative alle teste isolate Bedello, 1975, pag. 13 e sgg.
SOGGETTI
Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l’occipite
Donna con cuffia
Donna con diadema
Donna con polos
Donna con svariate pettinature
Fanciullo con capelli corti
Capitello
Elemento posto tra la colonna e la trabeazione. Nell'ambito della decorazione in terracotta il capitello
costituisce il rivestimento fittile della struttura lignea.
Un frammento esemplificativo è quello proveniente dall'area scara di S. Omobono, il quale
costituisce il rivestimento del sommoscapo di una colonna e del relativo capitello dorico. Il fusto è
scanalato, chiuso superiormente con un collarino rivestito di foglie estroflesse. Il capitello è
caratterizzato da un echino schiacciato sormontato da un basso abaco. Seconda meta VI sec. a.C.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.128, n.37, fig. 5.1.37
Cassetta
Elemento di sostegno degli elementi acroteriali.
Un esemplare esemplificativo è quello proveniente dall'area scara di S. Omobono, il quale presenta
forma ovoidale, con margine superiore obliquo, cavo all'interno, con foro di forma ellittica per
l'inserimento del perno ligneo. Seconda metà VI sec. a.C.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.121, n.9
Cippetto
I coisiddetti cippetti sono a forma di cono o di pigna, talvolta con protuberanze, con o senza base,
che può essere decorata con foglie d'acanto.
I cippetti sono di norma ritenuti immagini aniconiche dell'offerente, per similitudine tipologica con
quelli funerari. Alcuni studiosi invece ritengono che i cippetti a forma di pigna e quelli con
protuberanze contrapposte alla base rappresentino il cuore, dato in particolare che l'unico elemento
di differenzzazione con le immagini di tale organo è l'assenza delle protuberanze.Pensabene, Rizzo,
Roghi, Talamo 1980, p. 321 ss.
VARIANTI TIPOLOGICHE
Cippetto a forma di cono bombato senza base
Cippetto a forma di pigna, su base talvolta con foglie di acanto
Cippetto con o senza base con protuberanze contrapposte
Cornice pendula
Elemento che rifinisce inferiormente le lastre che ricoprivano le travature orizzontali, oblique e le
tegole di gronda. Generalmente la cornice è decorata con un anthemion a rilievo ed unita alla lastra ed
alla tegola mediante dei perni di metallo. Può costituire comunque strutturalmente la parte terminale
della lastra di rivestimento: in questo caso per la tipologia delle cornici pendule si rimanda a quella
delle relative lastre.
TIPI
1) Andren 477, II, 26
2) Koch 87, XXXII, 3
1) Andren 477, II, 26
Il tipo consiste in un anthemion a nastri intermittenti da cui nascono palmette rovescie ed alternate a
dischi dipinti con cerchi concentrici rossi e neri. Inizi V sec.a.C.
Andren, 1940, p.475, II, 26, tav.152,518; Area scara di Satricum, 1985, p.65, n.2, fig.26.
2) Koch 87, XXXII, 3
La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette rovesce e fiori di loto; il fiore di loto, è
inserito in un nastro ad arco terminante con due occhielli; il fiore presenta tra i due petali laterali e
quello centrale due piccole palmette a tre petali ciascuna. L'accostamento dei due occhielli dei nastri
determina un motivo a doppia voluta collegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta lanceolata
in alto e una palmetta pendula a sette petali, dai bordi a rilievo, in basso. Nel registro superiore la
cortina presenta un doppio toro sovrapposto decorato con bande alterne dritte e oblique rosse e
nere. Sono evidenti nelle fogliette lanceolate e sul toro le tracce dei fori per il fissaggio.
Fine VI sec. a. C.
Koch 1912, p. 87, tav. XXXII, n. 3
Cornice traforata
Lastra che fungeva da coronamento della sima frontonale; viene introdotta a partire dalla fine del VI
sec.a.C.
TIPI
1) Andren 476, II,24
La cornice traforata consiste in due ordini di archetti intrecciati legati da baltei coronati da una
palmetta a cinque lobi. Fine VI-inizi V sec. a.C.
Andren 1940, p476, II,24, tav.152,517. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.242, n.69, fig.9.6.69.
Embrice
Tegola piana di forma trapezoidale con orli laterali rialzati. E' messa in opera a filari alternati di
coppi che coprono i giunti. Si definisce di tipo laconico quando ha una forma semicircolare, mentre di
tipo corinzio quando ha forma "a doppia falda".
Ad esemplificazione dell'oggetto si ricordino:
1) un embrice di tipo corinzio con decorazione policroma sulla parte esterna: semilune ai lati dell'asse
mediano alternativamente rosse e nere. Seconda metà VI sec. a.C.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.25
2) un embrice di tipo laconico, con superficie esterna con decorazione su fasce parallele: fiori alterni
aperti e chiusi in rosso e nero, denti di lupo in rosso, baccellature in nero. Seconda metà VI sec. a.C.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.24
Giocattolo (vedi utensile votivo)
Gruppo votivo
Formato da due o più figure umane stanti o sedute. Generalmente la coppia è femminile, rara è qualla
mista, recano offerte o tengono in braccio un bambino. Le figure vestono tunica ed himation, che può
avvolgerle e velarle insieme. Sono considerate rappresentazioni allusive della famiglia dell'offerente
per la quale si invoca la protezione (matrimonio e fecondità), oppure di Kore e Demetra, o anche
della stessa Demetra sdoppiata. Il culto delle figure in diadi o triadi ha origini orientali ed è
ampiamente documentato in Grecia a Creta, poi diffusosi in Magna Grecia.
A titolo esemplificativo si veda per il gruppo seduto Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.143,
tav.50 n.211; Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 43, tav.XVI, 4; per quello stante Comella 1978, CIV 1,
p.54 tav.25 n.125.
SOGGETTI
Coppia seduta .
Coppia stante
Lastra di rivestimento
Elemento di rivestimento dei geisa obliqui ed orizzontali di un edificio, realizzati in serie a stampo.
Durante il periodo arcaico (VI sec.a.C.) presentano di solito superiormente una fascia decorata con
baccellature concave, a cui segue un fregio figurato ed un piccolo listello. (Cfr. La grande Roma dei
Tarquini, 1990, p.61, n.13, tav.III: la lastra di rivestimento ‚ decorata con una fascia baccellata
distinta, mediante un listello dipinto, dal fregio figurato, rappresentante due felini gradienti a sinistra
ed il Minotauro. Segue un listello dipinto. Prima metà VI sec. a.C.).
Talvolta una fascia decorata si interpone tra quella baccellata ed il fregio dipinto (Andren 410, I,3;
Andren 409, I,1; Andren 411, I,5), oppure pu• presentarsi liscia (La grande Roma dei Tarquini,
1990,p.60, n.11,2: lastra con fregio di felini e coronamento a fascia liscia. Prima metà VI sec. a.C.),
oppure ancora la fascia superiore pu• essere decorata con un motivo diverso dalle baccellature (La
grande Roma dei Tarquini, 1990, p.61, n.12, tav.III: la lastra _ decorata con un fregio figurato di
felini posto tra due listelli su cui sono dipinti a vernice rossa degli ovuli. Prima metà VI sec. a.C.).
I motivi ricorrenti nei fregi figurati di questo periodo sono:
1) la processione di bighe e trighe (Andren 409, I,1)
2) la corsa di bighe e trighe (Andren 910, I,3)
3) la corsa dei cavalli (Andren 411, I,4)
4) la scena di banchetto (Andren 411, I,5)
5) la scena di consesso (Andren 412, I,6)
6) la teoria di felini, uccelli gradienti e Minotauro (Gjerstadt IV, 474).
Dalla fine del VI sec.a.C. la lastra di rivestimento presenta superiormente una fascia baccellata
distinta, mediante una fascia, da quella decorata con un anthemion (Andren 459, I,5; Andren 910, I,3;
Andren 411, I,4; Andren 411, I,5; Andren 412, I,6; Andren 459, I,5; Andren 474, II,16; Andren 474,
II,17; Andren 475, II,18; Andren 475, II,20; De Caro Tipo A 42; De Caro Tipo B 46; De Caro Tipo
C 48; De Caro Tipo D 49).
TIPI:
1) Andren 409, I,1
2) Andren 910, I,3
3) Andren 411, I,4
4) Andren 411, I,5
5) Andren 412, I,6
6) Gjerstadt IV, 474
7) Andren 459, I,5
8) Andren 474, II,16
9) Andren 474, II,17
10) Andren 475, II,18
11) Andren 475, II,20
12) De Caro Tipo A 42
13) De Caro Tipo B 46
14) De Caro Tipo C 48
15) De Caro Tipo D 49
1)Andren 409, I,1
Il tipo presenta una fascia baccellata, un toro decorato con il motivo a squame ed un fregio figurato
rappresentante una processione di trighe e bighe in moto verso destra. Seconda metà VI sec. a.C.
Andren 1940, p.409, I, 1, tav.126, 442. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, n.13-15,
fig.8.6.15.
2) Andren 410, I,3
La lastra presenta una fascia con baccellature concave distinta, mediante una fascia decorata con
meandri incrociati formanti campi metopali occupati alternativamente da una stella ad otto punte e
da un uccello, dal fregio figurato rappresentante trighe e bighe in corsa verso destra. Seconda metà VI
sec. a.C.
Andren 1940, p.410, I,3, tav.127,444. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.202-203, n.1-12,
tav.XXI
3) Andren 411, I,4
Il tipo è caratterizzato da un fregio figurato rappresentante cavalieri in corsa verso sinistra. Seconda
metà VI sec. a.C.
Andren 1940, p.411, I,4 tav.127,446. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.92-93,nn.19-21,
fig.4.1.19 n.1-12.
4) Andren 411, I,5
La lastra presenta una fascia con baccellature convesse distinta, mediante un toro decorato con il
motivo a squame, dal fregio figurato rappresentante un banchetto:. Seconda metà VI sec. a.C.
Andren 1940, p.411, I,5, tav.128,447-448. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, nn.1718.
Al medesimo tipo possono essere collegate la lastra di rivestimento decorata con una scena di
convivio proveniente dal Palatino. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.94, n.22, fig.4.1.22.
5) Andren 412, I,6
La lastra di rivestimento presenta una scena di consesso: una figura femminile con lungo chitone ed
un uomo con arco e freccia incedono verso cinque persone sedute su sgabelli. Questi indossano il
chitone lungo, la tebenna ed i calcei. Seconda metà VI sec. a.C.
Andren 1940, pp.412-413, I,6, tav.128,449-450. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.204, n.19.
6) Gjerstadt IV, 474
Il tipo è caratterizzato da un fregio raffigurante una teoria di felini, uccelli ed il Minotauro. La lastra è
coronata da una fascia con baccellature convesse distinta dal sottostante fregio da un listello, che lo
inquadra anche inferiormente.
Gjerstadt 1966, p.474, fig.141. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.61-62, nn.12-13, tav.III
7) Andren 459, I,5
Il tipo presenta superiormente una fascia decorata con baccellature convesse separata da un tondino
da un'alta fascia decorata con il motivo a treccia policroma. La lastra _ chiusa inferiormente da un
anthemion formato da nastri arcuati dalle estremità ricurve con bottone centrale unite da un balteo,
dietro il quale è posta una membrana vegentale terminante superiomente a cuspide da cui si originano
palmette rovesce a sette lobi. Dietro i lobi laterali delle palmette nascono due piccoli viticci da cui si
originano dei fiori di loto che occupano lo spazio vuoto dell'archetto. Terzo quarto del VI sec. a.C.
Andren 1940, p.459, I,5, tav 139, 488
8) Andren 474, II,16
La lastra presenta superiormente una alta fascia decorata con baccellature convesse, distinta da
un'altra fascia liscia mediante un tondino, che separa quest'ultima dall'anthemion con cui si conclude
inferiormente la lastra. L'anthemion è formato da tralci intermittenti desinenti a spirale con bottone
centrale. Le estremità sono unite da un balteo, dietro il quale nascono alternativamente palmette
dritte a cinque lobi e palmette rovesce a sette lobi; queste ultime in particolare, si originano da una
membrana vegetale che termina superiormente con una palmetta con lobi dal bordo dentellato. Tra le
palmette rovesce sono posti dei fiori di loto sotto i quali sono boccioli penduli. Fine VI.inizio V sec.
a.C.
Andren 1940, p.474, II,16, tav.150, 513.
9) Andren 474, II,17
Il tipo si distingue da quello precedente solo per l'articolazione dell'anthemion, ed inoltre pu• essere
considerato una variante del tipo Andren 459, I,5. L'anthemion è formato da nastri arcuati dalle
estremità ricurve con bottone centrale unite da un balteo, dietro il quale è posta una membrana
vegetale terminante superiomente a cuspide da cui si originano palmette rovesce a sette lobi dal
bordo dentellato. Dei fiori di loto occupano lo spazio vuoto dell'archetto, sotto i quali sono boccioli
penduli. Fine Vi-inizio V sec. a.C.
Andren 1940, p.474, II,17, tav.151, 515
10) Andren 475, II,18
Il tipo costituisce una variante rispetto a quello precedente: le estremtà dei tralci, desinenti ad S,
sono unite da un balteo, dietro il quale nascono da una piccola membrana vegetale desinente, al di
sopra del balteo, in una piccola foglia cuoriforme, palmette articolate in nove lobi. Dalle estremità ad
S del balteo nascono due sottili nastri intermittenti, dietro le cui estremità spiraliformi, unite da un
balteo, si originano superiormente dei boccioli, inferiormente dei fiori di loto penduli.
Andren 1940, p.475, II, 18, tav.150, 514
11) Andren 475, II,20
La diversa articolazione dell'anthemion costituisce la variante del tipo rispetto ad Andren 474, II,16:
dietro le estremità di nastri intemittenti desinenti a spirali con bottone centrale, nascono palmette
articolate in sette lobi, alternativamente dritte e rovesce; in particolare quelle dritte sono
caratterizzate dal bordo dentellato. Da viticci ad S, intersecanti i nastri nel loro punto mediano, si
originano fiori di loto diritti e rovesci posti alternativamente alle palmette. I petali dei fiori rovesci si
allungano fino a toccare quelli del fiore adiacente venendo cos_ a formare una sorta di margine di
contorno della palmetta pendula.
Andren 1940, p.475, II,20, tav.151,516
12)De Caro Tipo A 42
La lastra è divisa in tre partizioni: una baccellatura superiore, una fascia mediana dipinta e una
cortina inferiore pendula.
La baccellatura superiore presenta quattordici elementi a rilievo policromi decorati, sulla merlettatura
superiore con archetti di colore opposto a quello del fondo. La fascia mediana, inserita tra due listelli,
presenta un motivo a treccia semplice dipinta (per ogni lastra sono visibili diciannove o venti
spirali); i listelli sono decorati con una fascia obliqua sinistrorsa, su quello inferiore e destrorsa su
quello superiore.
La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette dritte e rovesce; la palmetta dritta a cinque
petali è inserita in un nastro ad arco terminante con due occhielli. L'accostamento di due occhielli
determina un motivo a doppia voluta collegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta lanceolata
in alto e una palmetta pendula a sei petali in basso. Tra le palmette rovesce e in corrispondenza di
quelle dritte, nel campo libero, è inserito in sola pittura un cerchietto. Sono inoltre visibili i fori dei
chiodi per il fissaggio al supporto ligneo; la policromia è fondata su quattro colori: bianco giallino,
marrone, nero-azzurrino e rosso bruno. Fine VI sec. a.C.
De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXII, b e tav. XXIII, nn. 59-60.
13)De Caro Tipo B 46
Il tipo è sempre a lastra a tre partizioni: baccellatura superiore, fascia mediana, cortina pendula.
La baccellatura superiore presenta sedici elementi a rilievo policromi. La fascia mediana, inserita tra
due listelli, presenta un motivo a treccia semplice dipinta (per ogni lastra sono visibili undici spirali);
i listelli sono decorati con fasce oblique destrorse in un solo colore.
La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette dritte e rovesce; la palmetta dritta a cinque
petali è inserita in un nastro ad arco terminante con due occhielli. L'accostamento di due occhielli
determina un motivo a doppia voluta collegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta
romboidale in alto e una palmetta pendula a sette petali in basso.La catena su ogni lastra è costituita
dalla ripetizione per due volte e mezzo di un modulo di palmetta diritta e di due mezze palmette
rovesce.
La policromia è fondata su quattro colori: bianco giallino, rosso da vivo a tendente al viola, nero con
sfumature blu, ocra-marroncino. Fine VI sec. a.C.
De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXIV a; Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88,
tav.XXVII, 3.
14) De Caro Tipo C 48
La lastra è sempre del tipo a tre partizioni: una baccellatura superiore, una fascia mediana dipinta e
una cortina inferiore pendula.
La baccellatura superiore presenta quindici elementi a rilievo policromi decorati, sulla merlettatura
superiore con archetti di colore opposto a quello del fondo.
La fascia mediana, inserita tra due listelli, presenta un motivo a treccia semplice dipinta (per ogni
lastra sono visibili undici spirali); i listelli sono decorati con una fascia obliqua destrorsa su quello
inferiore e sinistrorsa su quello superiore eseguite in un solo colore.
La cortina pendula è costituita dall'alternanza di palmette dritte e rovesce; la palmetta dritta a cinque
petali _ inserita in un nastro ad arco terminante con due occhielli. L'accostamento di due occhielli
determina un motivo a doppia voluta coolegata da fascette e dalla quale nasce una foglietta
romboidale in alto e una palmetta pendula a sette petali in basso. La catena su ogni lastra è costituita
dalla ripetizione per cinque volte di un modulo di palmetta diritta e di due mezze palmette rovesce.
La policromia è fondata su quattro colori: bianco giallino, rosso da vivo a tendente al viola, nero con
sfumature blu, ocra-marroncino. Fine VI sec. a.C.
De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXVI a; Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88,
tav.XXVII, 3.
15)De Caro Tipo D 49
La lastra si compone di tre parti: di una baccellatura superiore con elementi a rilievo, di una fascia
mediana dipinta compresa tra due listelli a rilievo, piatto quello superiore e a sezione semicircolare
quello inferiore; infine, in basso, di un alto listello di base dipinto.
La baccellatura superiore presenta una varietà di colori: bianco-giallino, rosso bruno e nero-bluastro
alternati; la merlettatura superiore è dipinta con gli stessi colori dei baccelli corrispondenti; nella
fascia mediana è dipinto un motivo a doppia treccia di quattro nastri a fasce rosse, bianche e nere. I
due listelli sono decorati da fasce oblique, destrorse in quello superiore, sinistrorse in quello inferiore
con alternanza di colori, rosso, bianco e nero; le fasce bianche sono attraversate da lineette oblique
nere e rosse alternate; la faccia inferiore del listello superiore _ dipinta di rosso. La fascia di base
presenta un motivo a spiga sinistrorsa con elementi alternati bianchi, neri e rossi, attraversati a metà
da una linea orizzontale rossa. La faccia inferiore della lastra presenta fasce oblique destrorse in
bianco, nero e rosso alternati. Fine VI sec. a.C.
De Caro 1986, pg.49-50, tav. XXVII, a; Scatozza 1971, pp. 87-103
Lastra frontonale
Elemento che chiude il timpano del frontone. Pu• essere liscio o decorato
L'oggetto può ssere esemplificato dalle seguenti varianti provenienti dall'area sacra di S. Omobono:
1) lastra liscia frontonale
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.124, n.19, 1-2, fig.5.1.19.1/2
2) lastra decorata con un felino posto di profilo accucciato sulle zampe posteriori ed eretto su quelle
anteriori. Seconda metà VI sec. a.C.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.123, n.16, fig.5.1.16
Mezza testa votiva
Con questo termine si indicano le teste femminili e maschili di cui è stato eseguito solo il profilo
laterale. Il loro uso lo si deve essenzialmente a motivi di risparmio; la loro diffusione, allo stato
attuale, sembra essere stata l'area etrusco-laziale-campano-apula oltre ai ritrovamenti carseolani;
generalmente le mezzeteste si modellano sui prototipi delle teste isolate, tranne alcune eccezioni.
A Capua dei 26 gruppi individuati tra le teste isolate, soltanto 7 gruppi di mezzeteste sembrano
derivare da esse; così a Carsoli, solo 6 gruppi su 22. Nelle schede sono presentati come profilo di
donna e uomo; di essi saranno illustrati solo i tipi che non rientrano nei gruppi delle teste isolate già
trattate. Bonghi Jovino, 1965, pag. 140; Marinucci, 1976, pag.127
SOGGETTI
Profilo laterale femminile/maschile
Oscilla (vedi utensile votivo)
Peso da telaio
A forma troncopiramidale, troncoconica e raramente, a forma conica, talvolta con foro passante.
Sembra unanimamente riconosciuta la loro funzione: inizialmente come oggetti necessari nella pratica
della tessitura a telaio; solo in un secondo tempo come ex voto, offerte a divinità tutelari del mondo
femminile e protettrici del lavoro domestico. Datazione poco certa a causa del grande utilizzo che si
fece, ma quelle troncopiramidali e troncoconiche di Capua possono ascriversi al IV sec., quelle
coniche al III sec. a.C. Alle volte sulla base vi sono impressi segni. Pesetti, 1994, pag. 116; Comella
1986, p.94, tav. 49 a.
Placchetta (vedi utensile votivo)
Protome votiva
Il soggetto (donna/uomo)), per il quale valgono le ooservazioni relative alla testa votiva, è limitato
alla parte anteriore del volto.
Vagnetti 1971, pp.47-50.
SOGGETTI
Donna con capelli a ciocche
Uomo con capelli a ciocche
Rocchetto
A forma cilindrica, con estremità ingrossate, concave o convesse. Per la funzione e la datazione si
veda quanto detto per il PESO DA TELAIO. Comella 1986, p.96, tav. 50.
Scultura acroteriale
Le sculture acroteriali: servono a decorare la sommità del timpano come acroteri centrali, infatti sono
posti sopra la testata del columen del triangolo frontonale. Narrano in sintesi un particolare episodio
mitico e sono strettamente collegati alla decorazione a figure plastiche isolate o a gruppi che
decoravano la sima dei due rampanti del timpano con disposizione saliente fra gli acroteria angularia
e l'acroterio centrale:
A esemplificazione dell'oggetto pu• essere ricordato il gruppo acroteriale di Eracle ed Atena
proveniente da S. Omobono:
Atena è raffigurata stante con il piede destro avanzato, indossa un lungo chitone, calzari ionici,
impugna l'asta lo scudo circolare, la testa è coronata da un elmo di tipo calcidese. Eracle (tipo
cipriota) indossa una corta tunica e la leont‚ annodata sul petto. Il gruppo poggia su una stessa
lastrina. Seconda metà VI sec. a.C.
Enea nel Lazio 1981, p. 122, C 3
Sima frontonale
Elemento che corona l'orlo del tetto sulla fronte attaccandosi alla tegola terminale del frontone. La
sima è' articolata generalmente da una fascia superiore baccellata, da una variamente decorata e da un
toro. Nel periodo arcaico la fascia intermedia si presenta decorata con scene figurate a rilievo
(Andren 373, I,1; Andren 475, II,20). Dalla fine del VI sec.a.C. la fascia intermedia invece è decorata
con altri motivi ornamentali (De Caro 40).
TIPI
1) Andren 373, I,1
2) Andren 476, II, 23
3) De Caro 40
1) Andren 373, I,1
Il tipo presenta una fascia decorata con baccellature convesse monocrome con spigoli evidenziati dal
colore, un tondino dipinto con il motivo a cordone, un fregio figurato a rilievo rappresentante una
processione di bighe e trighe in moto verso sinistra ed inferiormente un toro liscio. Fine VI sec. a.C.
Andren 1940, p.373, I,1, tav.115,406. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.166, n.1, tav. XVII.
2) Andren 476, II, 23
Il tipo presenta una fascia con baccellature convesse, un tondino dipinto con il motivo a cordone,
una fascia decorata con il meandro ed un toro di base decorato a squame. Fine VI-inizio V sec.a.C.
Andren 1940, p.476, II, 23. La grande Roma dei Tarquini 1990, p.242, n.69, fig.9.6.69.
Una variante del tipo presenta la fascia superiore decorata con baccellature convesse.
Di Mino, Roma Repubblicana 1982, p.68, tav.XV,4.
3) De Caro 40
La fronte della sima si compone di due parti: in alto una baccellatura strigilata curvata in fuori a
rilievo e una fascia solo dipinta delimitata da due listelli a rilievo, in basso.
I baccelli in numero di dieci per lastra sono a colori alterni, bianco-giallino, nero e marrone-rossiccio;
la merlettatura superiore è decorata ad ovoli in marrone su fondo bianco. Nella fascia inferiore è
dipinto un motivo a treccia semplice i cui nastri sono bianchi e marroni, l'occhio centrale bianco e
marrone. I listelli che racchiudono la fascia sono decorati entrambi da fasce oblique sinistrorse in
bianco e marrone alternati.
Nel punto di sporgenza oltre il trave di appoggio, nella faccia inferiore della tegola vi due motivi
decorativi: varietà 1: una serie di cerchi concentrici in bianco su fondo nero, varietà 2 :due fasce sul
margine esterno bianche e bleu-nero su fondo rosso scuro-nero; i cerchi più accostati sono campiti di
bleu-nero nel giro esterno e di rosso scuro-nero in quello interno e nell'occhio centrale. Fine VI sec.
a.C.
De Caro 1986, pp. 40-41, tav. XXI a; Scatozza 1971, pp. 85-87; Rescigno 1993, p. 100; Mingazzini
1938, col. 756 n.2, tav. X.4.
Sima laterale
Elemento che decora l'orlo del tetto sui fianchi ed è attaccato alle tegole terminali.
In epoca arcaica la sima laterale era costituita da una fascia baccellata che coronava le gronde a
protome felina alternate a coppi terminanti a teste femminili. Dalla fine del VI sec.a.C. lo sviluppo
delle antefisse come lemento decorativo delle estremità delle tegole di gronda determina l'abbandono
della sima laterale.
TIPI
1)Andren 414, I,13
Il tipo presenta gronde a testa felina alternate a coppi terminanti a teste femminili. Tra le testa sono
baccellature convesse. Metà VI sec. a.C.
Andren p.414, I,13, pianta D, 1-2.
Al medesimo tipo pu• essere ricondotto il frammento della IV Regia della seconda metà VI sec. a.C.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.61, n.16, fig.3.2.16
Statua votiva
Comprende figure di bambini, di divinità, femminili, giovanili e maschili sia di grandi, sia di piccole
dimensioni, realizzati con la tecnica a stampo. I prototipi modellati in argilla erano di grandi
dimensioni; scomponibili in varie parti e poi assemblate, oppure si divideva la statua in due metà:
quella anteriore e quella posteriore. Era frequente, lavorare le teste a parte, secondo il procedimento
delle teste isolate, e poi aggiungerle alla matrice. In caso di statue molto alte, si ricorreva a degli
espedienti per sostenerle: o si applicava un supporto come una roccia, o si inseriva una barra di
argilla all'interno della statua o si allungava la veste nella parte posteriore facendola toccare a terra. Le
rifiniture erano eseguite a mano. Una volta assemblati i pezzi si procedeva alla cottura. I soggetti più
ricorrenti erano: eroi, divinità, figure di bambini, femminili sedute, stanti, gradienti, sdraiate nude e
vestite, e machili stanti, gradienti sedute, armate, nude e vestite. Hanno una datazione ampia: dalla
fine del V sec. a.C. agli inizi del I sec.. Bonghi Jovino, 1965, pag. 11 e sgg. Pensabene, Rizzo, Roghi,
Talamo 1980, p.127 ss.
SOGGETTI:
Afrodite
Apollo
Artemide
Atleta
Attis seduto che suona la siryx
attore
Centauro con centauro più piccolo
Dioniso
Dioscuro
Ermafrodito
Erote
Figura di bambino accovacciato
Figura di bambino stante
Figura di fanciullo accovacciato
Figura di fanciullo a cavallo
Figura di fanciullo seduto su una roccia
Figura di fanciullo stante
Figura femminile distesa
Figura femminile gradiente
Figura femminile in trono
Figura femminile stante
Figura maschile gradiente
Figura maschile in trono
Figura maschile stante
Hera
Hermes
Io
Kore (vedi Demetra)
Lar
Marsia
Menade
Nano
Pan
Psyllos
Sileno
Tritone con Nereide
Zeus
Zeus Ammon
Tegola di gronda
Le tegole di gronda erano poste sugli spioventi dei tetti e sporgevano al di fuori di esso. La loro
forma era quadrangolare, fornite di alette laterali, a sezione quadrangolare o a quarto di cerchio,
lunghe quanto tutta la tegola Erano dotate di due fori disposti specularmente vicino alle alette e alla
fine della fascia che delimitava la parte sporgente, che servivano al fissaggio della tegola. Due bugne,
anch'esse collocate vicino alle alette, servivano per bloccare lo scivolo dei coppi di riva. Nel tipo
tardo-arcaico, in cui non è presente un bordo anteriore rivolto verso il basso, veniva applicata una
cortina pendula a mo' di gocciolatoio.
TIPI
1) Rescigno gruppo A
2) Rescigno gruppo B
1) Rescigno gruppo A
La tegola di gronda è ad alette a sezione quadrangolare, che si sviluppano lungo tutta la superficie
longitudinale della lastra concludendosi in corrispondenza del bordo posteriore o arretrate da esso di
pochi centimetri. La tegola presenta una forte rastremazione posteriore delle alette e una graduale
riduzione di spessore.
Alcune varianti presentano due fori disposti specularmente in prossimità dell'aletta e in
corrispondenza della fine della fascia iposcopica. Uno di essi si inserisce in una bugna posta a poca
distanza dall'aletta che trovando corrispondenza in un'apertura dei coppi di riva ne bloccava lo
scivolo. Per quanto riguarda la decorazione, la fascia iposcopica presenta un unico registro; su di uno
sfondo bianco a consistenza di ingobbio, sono tracciati in nero tre gruppi di cerchi concentrici con
zona intermedia campita in rosso, bianco e bruno. VI sec. a.C.
Rescigno 1993, pp. 87-92, fig. 10; Scatozza 1971, pp. 74 e segg., fig. 30;
Knoop 1987, pp. 186-189, fig. 124 e pp. 235-236 figg. 3-5.
2) Rescigno gruppo B
La tegola di gronda è ad alette a sezione a quarto di cerchio, che presenta opzionalmente una fascia
anteriore a spessore ridotto, ma, soprattutto, due incassi quadrangolari laterali per permettere la
sovrapposizione delle alette sugli elementi corrispondenti della tegola inferiore. Per quanto riguarda
la decorazione per questo gruppo sono individuabili due serie distinte: nella prima la decorazione
dipinta sottolinea tutte le articolazioni minori del gocciolatoio con fasce diagonali sinistrorse, mentre
sul listello anteriore vi è dipinto un meandro spezzato. Il campo centrale della fascia iposcopica è
marginata in bruno e sviluppa una treccia destrorsa con colori rosso, bianco e bruno. Nella seconda
serie, da una ricostruzione del Mingazzini si risale alla fascia iposcopica con fasce brune profilate in
rosso ed in bianco con motivo a zig-zag in rosso, bianco e bruno. VI sec. a.C.
Rescigno 1993, pp. 87-92, fig. 10; Scatozza 1971, pp. 74 e segg., fig. 33
Testa votiva
Il soggetto, comprendente il bambino, il giovane, la donna e l'uomo, costituisce l'immagine ridotta
dell'offerente, che viene posta presso la divinità per tutelare non solo la salute fisica, psichica della
dedicante o di persona a lei cara, ma anche quella sentimentale. Queste teste non sono comunque,
salvo rari casi, dei ritratti fisionomici ma solamente morali, tesi cioè ad evidenziare il sentimento di
profonda devozione religiosa della dedicante. Viene realizzata a tutto tondo.
Tutti i soggetti sono rappresentati isolati: il bambino ha generalmente il viso paffuto e capelli
acconciati in vario modo, la donna è a capo nudo, velato, diademato o coperto con copricapo di varia
foggia, l'uomo è imberme (imberbe), barbato o con il capovelato. Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo
1980, p.189 ss..
SOGGETTI:
Bambino con capelli
Bambino senza capelli
Donna con boccoli
Donna con capelli a calotta
Donna con capelli a ciocche
Donna con capelli a "melonenfrisur".
Donna con capelli a riccioli
Donna con capelli spartiti e frangia
Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite
Donna con cappuccio
Donna con cuffia
Donna con diadema
Donna con elementi ed ornamenti vari
Donna con frangia
Donna con polos
Donna con svariate pettinature
Donna di tipo ionico
Donna velata con ampia basetta
Fanciullo con berretto a punta
Fanciullo con capelli corti
Fanciullo con capelli lunghi
Fanciullo con collo slanciato e tubolare
Fanciullo con frangia
Soggetto non caratterizzato eseguito senza impiego di matrici
Soggetto di sesso indefinibile velato
Uomo barbato
Uomo con capelli a bande e taenia
Uomo con capelli a calotta
Uomo con capelli a ciocche
Uomo con capelli a riccioli a chiocciola.
Uomo con capelli incisi solo anteriormente;
Uomo con capelli lisci pettinati in avanti
Uomo con capelli con cercine
Uomo con elmo
Uomo con frangia
Uomo con pettinatura "all'Alessandro"
Uomo tipo policleteo
Uomo velato
Testa votiva bifronte
E' formata da due teste plasmate dalla stessa matrice, unite sul capo da una zona di raccordo. Tale
tipo di offerta, rappresentante la divinità, è generalemnte diffuso in Magna Grecia, mentre, nell'area
etrusco-italica in età ellenistica viene usato come dono votivo la testa o la protome dell'offerente, da
cui infatti le teste bifronti femminili non si differenziano tipologicamente. Unico elemento di
distinzione, ma non del tutto precipuo, è la corona di alloro che cinge il capo. Possono essere
femminili o maschili: si ritiene che quella femminile rappresenti Demetra, mentre quella maschile
Giano.
Stefani 1984, pp.31-34, nn.64 e 68.
SOGGETTI:
Demetra
Giano
Thymiateria (vedi utensile votivo)
Torso (vedi votivo anatomico)
Utensile votivo: "appliques" o placchette
Venivano usate, molto probabilmente, per decorare l'interno di sarcofagi lignei. Strettamente legate
alle antefisse tardo arcaiche, ne riproducono gli stessi soggetti: teste di Acheloo, di Gorgoni, di Sileni.
Vennero riprodotte con l'impiego di matrici sin dai tempi più arcaici, in quanto questo tipo di
decorazione richiedeva una seriazione precisa. Le placchette lavorate "a jour" nella parete anteriore e
piatte in quella posteriore, aderivano meglio alle pareti dritte oltre a essere più adatte per
laraffigurazione di scene più articolate. I lettini e le casse funebri erano decorati con queste
"appliques" dorate, disposte in tutta la loro lunghezza e larghezza. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag.4546
SOGGETTI:
Acheloo
Gorgone
Grifi ed Amazzoni
Lapiti e Centauri
Maschera teatrale
Utensile votivo: giocattoli
Rientrano in questo tipo di "oggetto" i giocattoli: le bambole, le culle e le sfere.
La bambola è' un genere di terracotta diffuso in Grecia, sin dall'epoca geometrica, in Asia Minore e in
Italia. Si tratta forse di offerte fatte dalle fanciulle ad Afrodite e Artemide quando andavano spose, o
venivano deposte nelle tombe dei bambini come oggetti cari. Nelle loro articolazioni venivano inseriti
fili di ferro che permettevano il movimento delle braccia e delle gambe. In età ellenistica si diffonde
un tipo di bambola con le sole braccia snodabili, nuda e seduta.
Anche per le culle-tintinnabula, l'origine è microasiatica; si ritrovano in corredi di sepolture infantili.
Si tratta di una sorta di pinax, nel quale è inserita la figurina di un bambino con le gambe ritratte come
gli infanti. In tombe rodie, questo genere di votivo, è stato trovato insieme ad animaletti, conchiglie
astragali, e si pensa che possa essere un giocattolo del bambino defunto. In età ellenistica questo
genere si diffonde nelle regioni dell'Italia centro-Meridionale, arricchendosi di particolari, quali il
lenzuolo, il cappuccio e le fasce. Alle volte l'infante raffigurato non è un mortale ma un Eros alato.
Alcuni problemi nascono a proposito delle sfere, in quanto non sempre si è d'accordo a definirle tali;
sono spesso considerate delle mele, anche se la loro forma perfettamente circolare non si addice a
quella di un frutto. Gli esemplari capuani si possono datare al III sec. a.C. Pesetti, 1994, pagg.109112 .
SOGGETTI:
Bambola con braccia e gambe snodabili
Bambola con gambe snodabili
Culla
Palline
Sfera
Utensile votivo: oscilla
Questo tipo di oggetto raffigura teste femminili recanti due fori ai lati del capo, in genere sulle
tempie. E' ancora incerto il loro uso, anche se sembra probabile un loro utilizzo, durante cerimonie
che si svolgevano all'aperto, appesi ad alberi. Come per i pesi da telaio a forma piramidale o
lenticolare, si dibatte sulla priorità di un utilizzo pratico su quello votivo o viceversa. Per quanto
riguarda Capua può valere il secondo aspetto; anche se i fori presenti nelle terecotte non rivelano
tracce di usura. Per la datazione sono attribuibili all'ultimo quarto del IV sec. a.C. Bedello Tata,
1990, pagg. 3 e sgg.
SOGGETTI:
Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite
Donna con elementi ed ornamenti vari
Donna con svariate pettinature
Donna con frangia
Utensile votivo: thymateria
L'originaria funzione di questi oggetti non è certa. Alcuni modelli punici venivano usati come
portaprofumi e raffiguravano delle giovinette con dei fiori sul capo. A Paestum sono stati trovatti
oggetti simili con tracce di bruciatura nella coppa del fiore e ciò farebbe pensare a contenitori per
incenso o piccole offerte. A Capua non vi sono tracce di bruciatura e ciò fa ritenere che essi furono
usati come offerte. Il soggetto maggiormente ritratto è sempre quello femminile. La datazione è
ascrivibile all'età ellenistica. Bedello Tata, 1990, pagg. 3 e sgg.
SOGGETTI:
Donna con polos
Donna con velo
Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite
Donna con elementi ed ornamenti vari
Votivo anatomico
Rientrano in questa categoria tutte le parti del corpo umano, gli organi interni, rappresentati isolati o
in gruppo (tavolette poliviscerali) e le maschere. Sono ex-voto molto diffusi nei depositi etruscoitalici, segno della forte presenza di una religiosità popolare connessa con divinità salutari. Fenelli
1975 pp.253 ss;Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, p. 227 ss.
SOGGETTI:
Arto inferiore
Arto superiore
Bacino
Cuore
Glutei
Intestino
Lingua
Mammella
Mano
Maschera anatomica
Occhi
Orecchie
Pene
Piede
Placenta
Pube
Tavoletta poliviscerale
Torso
Utero
Vescica
Votivo aniconico (vedi cippetto)
Votivo architettonico
Si tratta di modelli di edifici civili e religiosi, questi ultimi molto numerosi, resi nella loro
tridimensionalità. Il ritrovamento di questi oggetti in depositi, recinti e aree sacre, fuga ogni dubbio
sulla loro natura religiosa. Il territorio in cui si attestano è abbastanza ampio e comprende l'area
etrusco-laziale-campana La cronologia dei modelli è piuttosto ampia: dal VII al I sec. a.C. con un
certo incremento nel V e nel IV-III sec. a.C. La materia primaria è l'argilla e la lavorazione
principalmente a mano con rifiniture a stecca o con argilla diluita per i modelli più curati e destinati a
ricevere una decorazione dipinta. Comella, 1986, ag.82 e sgg, 88 e sgg.; Staccioli, 1968, pag.67 e sgg.
SOGGETTI:
Edificio ad oikos
Edificio prostilo
Edificio privo di colonne
Edificio con apertura sul lato lungo
Votivo vegetale
Questo genere di fittili nasce in Grecia già in età arcaica e da qui trasmessa ai centri magnogreci e
sicelioti, per attestarsi con significativa presenza nelle aree etrusco- laziale e campana dal IV sec. a.C.
Frutti come melagrane e mele cotogne sono propriamente greche, il fico si ritrova essenzialmente,
anche se raramente, in territorio italico, come a Tarquinia, Rossano di Vaglio e nell'agro pestano.
Pesetti, 1994, pagg. 15-45
SOGGETTI:
Bacca
Mela
Melagrane
Mele cotogne
Fichi
Zucca
Votivo zoomorfo
Le terrecotte raffiguranti animali furono piuttosto diffuse in Grecia e nella colonie greche
d'Occidente; nell'area etrusco-laziale e campana si attestarono con significativa presenza dal IV sec.
a.C. in poi. Al tipo arcaico e classico con appoggio diretto sulle zampe, si sostituì in età ellenistica
l'animale poggiante su basetta.Tali votivi si possono intendere come equivalenti di un sacrificio, o
più probabilmente come offerte alle divinità della natura a protezione dei propri animali. Furono
usati anche come giocattoli, si trovano infatti all'interno di queste statuette sassolini che tintinnano
con il movimento. Tra i soggetti, i meno diffusi furono i cani e pantere gradienti, più legati ad un
simbolismo funerario.
In territorio italico subirono delle elaborazioni, che si tradussero principalmente in un'innovazione
nella resa plastica. Sono fatti quasi tutti con l'impiego di matrici: da due stampi uniti lungo l'asse
longitudinale della figura e ritoccate successivamente; le basette, erano previste nello stampo
originario. Non mancano i pezzi lavorati a mano che in genere denotano maggior cura. Una precisa
datazione è difficile, in quanto queste tipologie si ripetono nel tempo senza subire grossi mutamenti.
Pesetti, 1994, pagg. 15-45; Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo, 1980, pag.313 e sgg.
SOGGETTI:
Ariete
Bovino
Cane
Capra
Cavallo
Cervo
Cinghiale
Colomba
Gallo
Leone
Levriero
Ovino
Pantera
Scrofa
Suino
Teste di animali
Zampe di animali
DIZIONARIO SOGGETTO (SGTI)
LISTA DEI LEMMI
SGTI: Acheloo
SGTI: Afrodite
SGTI: amazzone armata
SGTI: animale (testa)
SGTI: animale (zampe)
SGTI: anthemion
SGTI: Apollo
SGTI: ariete
SGTI: Arpia
SGTI: Artemide
SGTI: arto inferiore
SGTI: arto superiore
SGTI: atleta
SGTI: Attis seduto che suona la siryx
SGTI: attore
SGTI: bacca
SGTI: bacino
SGTI: bambino con capelli
SGTI: bambino senza capelli
SGTI: bambola con braccia e gambe snodabili
SGTI: bambola con gambe snodabili
SGTI: bovino
SGTI: cane
SGTI.:capra
SGTI: cavaliere e oca
SGTI: cavallo
SGTI: centauro con centauro più piccolo
SGTI: cervo
SGTI: cinghiale
SGTI: colomba
SGTI: coppia seduta
SGTI: coppia stante
SGTI: corsa di bighe e trighe
SGTI: corsa di cavalieri
SGTI: culla
SGTI: cuore
SGTI: Demetra
SGTI: Dioniso
SGTI: Dioscuro
SGTI: Donna con boccoli
SGTI: Donna con capelli a calotta
SGTI: Donna con capelli a ciocche
SGTI: Donna con capelli a "melonenfrisur"
SGTI: Donna con capelli a riccioli
SGTI: Donna con capelli spartiti e frangia
SGTI: Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l'occipite
SGTI: Donna con cappuccio
SGTI: Donna con cuffia
SGTI: Donna con diadema
SGTI: Donna con elementi ed ornamenti varii
SGTI: Donna con frangia
SGTI: Donna con pettinatura "a melone" (vedi Donna con capelli a "melonenfrisur")
SGTI: Donna con polos
SGTI: Donna con svariate pettinature
SGTI: Donna di tipo ionico
SGTI: Donna velata con ampia basetta
SGTI: Edificio ad oikos
SGTI: Edificio prostilo
SGTI: Edificio privo di colonne
SGTI: Edificio con apertura sul lato lungo
SGTI: Eracle e Atena
SGTI: Eracle e il leone di Nemea
SGTI: Ermafrodito
SGTI: Erote
SGTI: Fanciullo con berretto a punta
SGTI: Fanciullo con capelli corti
SGTI: Fanciullo con capelli lunghi
SGTI: Fanciullo con collo slanciato e tubolare
SGTI: Fanciullo con frangia
SGTI: felino
SGTI: fico
SGTI: figura di bambino accovacciato
SGTI: figura di bambino stante
SGTI: figura di fanciullo accovacciato
SGTI: figura di fanciullo a cavalcioni di un gallo
SGTI: figura di fanciullo a cavallo
SGTI: figura di fanciullo in groppa ad un animale
SGTI: figura di fanciullo seduto su una roccia
SGTI: figura di fanciullo stante
SGTI: figura femminile distesa
SGTI: figura femminile gradiente
SGTI: figura femminile in trono
SGTI: figura femminile stante
SGTI: figura maschile gradiente
SGTI: figura maschile in trono
SGTI: figura maschile stante
SGTI: gallo
SGTI: Giano
SGTI: glutei
SGTI: Gorgone
SGTI: Grifi alati ed amazzoni
SGTI: Guerriero con offerta (vedi figura maschile stante)
SGTI: Hera seduta in trono
SGTI: Hermes
SGTI: intestino
SGTI: Io
SGTI: Kore (vedi Demetra)
SGTI: Lapiti e Centauri
SGTI: Lar
SGTI: leone
SGTI. levriero in corsa
SGTI: lingua
SGTI: mammella
SGTI: mano
SGTI: Marsia
SGTI: maschera
SGTI: mela
SGTI: mela cotogna
SGTI: melagrana
SGTI: Menade
SGTI: Menade e Sileno
SGTI: modello architettonico (vedi edificio)
SGTI: nano panciuto con bambino sulla spalla
SGTI: Nereide e mostro marino
SGTI: occhi
SGTI: orecchie
SGTI: organi genitali femminili esterni (vedi pube)
SGTI: organi genitali femminili interni (vedi utero)
SGTI: organi genitali maschili (vedi pene)
SGTI: ovino
SGTI: pallina
SGTI: palmetta dritta
SGTI: palmetta rovescia
SGTI: Pan che suona la syrix
SGTI: pantera a doppio corpo
SGTI: pantera gradiente
SGTI: pene
SGTI: piede
SGTI: placenta
SGTI: processione di bighe e trighe
SGTI: profilo laterale femminile
SGTI: profilo laterale maschile
SGTI: protome di cinghiale (acroterio)
SGTI: protome femminile tipo dedalico e nimbo (antefissa)
SGTI: Psyllos
SGTI: pube
SGTI: scena di banchetto
SGTI: scena di consesso
SGTI: scrofa
SGTI: sfera
SGTI: Sfinge
SGTI: Sileno stante
SGTI: Soggetto non caratterizzato eseguito senza impiego di matrici
SGTI: Soggetto di sesso indefinibile
SGTI: suino
SGTI: tavoletta poliviscerale
SGTI: teoria di felini, uccelli e Minotauro
SGTI: testa dionisiaca (antefissa)
SGTI: testa femminile (antefissa)
SGTI: testa femminile dedalica (antefissa)
SGTI: testa femminile entro palmetta (antefissa)
SGTI: testa femminile rimpicciolita (antefissa)
SGTI: testa femminile tipo greco-orientale (antefissa)
SGTI: testa femminile tipo severo (antefissa)
SGTI: testa di Juno Sospita (antefissa)
SGTI: testa di Sileno (antefissa)
SGTI: Tifone
SGTI: torso
SGTI: Tritone con Nereide
SGTI: Uomo barbato
SGTI: Uomo con capelli a bande e taenia
SGTI: Uomo con capelli a calotta
SGTI: Uomo con capelli a ciocche
SGTI: Uomo con capelli a riccioli a chiocciola
SGTI: Uomo con capelli incisi solo anteriormente
SGTI. Uomo con capelli lisci pettinati in avanti
SGTI. Uomo con cercine
SGTI: Uomo con elmo
SGTI: Uomo con frangia
SGTI: Uomo con pettinatura "all'Alessandro"
SGTI. Uomo tipo policleteo
SGTI. Uomo velato
SGTI: utero
SGTI: vescica
SGTI: voluta
SGTI: Zeus
SGTI: Zeus Ammone
SGTI: Zucca
DIZIONARIO SOGGETTO (SGTI)
SCHEDE DEI LEMMI
Acheloo
Divinità fluviale mitologica greca, figlio di Oceano e Teti, raffigurata anche come toro o serpente,
trasformazioni a cui era ricorso, secondo il mito, per conquistare Deianira. Il soggetto fu molto
utilizzato in ambiente capuano, alternato alla Gorgone, per la decorazione degli acroteri a disco e
delle "appliques", e da qui diffuso anche in altri siti campani. In genere il ritratto, con i tratti
piuttosto rigidi privi di plasticità, è inespressivo, con barba lunga e baffi ondeggianti e spioventi,
mentre i capelli, lunghi e pettinati a riccioli, incorniciano la fronte dotata di e lasciano scoperte le
orecchie. Gli occhi sono due semplici fessure, il naso è sottile e le labbra piccole e sporgenti. Fine
VI-inizi V sec. a.C.
EAA, vol. I, p. 15
Della Torre-Ciaghi, 1980, p.44, tav. XVII, 1
Afrodite
Dea greca dell'amore, identificata dai Romani con Venere, è raffigura stante, con la gamba flessa o
incrociata, talvolta appoggiata ad un sostegno laterale; può vestire chitone ed himation, oppure
essere seminuda o del tutto priva del vestito. Le mani in alcuni casi stringono oggetti o animali.
Comella 1978, n.32, p.26, tav.VII.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.52, p.87, tav.17
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.53, p.88, tav.17.
VARIANTI:
1) Afrodite ed Eros bambino
2) Afrodite e Pan
1) Afrodite e Eros bambino
Afrodite ha il capo rivolto a destra a guardare l'amorino. Sul capo porta un diadema a punta e un
cercine; ha i capelli raccolti sulla nuca con crocchia piuttosto bassa. Ha orecchini a pastiglia veste un
chitone ed un himation che si rigonfia sulle ginocchia e cade con pieghe a coda di rondine sulla
sinistra. Il braccio destro è alzato e piegato e con la mano tiene un alabastron. Il braccio sinistro è
ricurvo e la mano con il palmo rivolto verso l'alto, regge una patera.La gamba destra sembra
leggermene spostata indietro; i piedi poggiano su una base. Alla destra di afrodite c'è un amorino
alatoin piedi sul bracciolo del trono, col profilorivolto verso la dea, il braccio destro è ricurvo sul
petto, la gamba sinistra leggermente flessa. Databile nei primi decenni del III sec. a.C. Della Torre Ciaghi, 1980, pag. 14, tav. III, 2.
2)Afrodite e il dio Pan
Afrodite ha i capelli divisi in due bande sulla fronte e raccolti a crocchia al centro del capo; la testa è
piegata in avanti a sinistra. Porta gli orecchini ed un velo che scende sulle spalle, lasciando
completamente libera la parte anteriore del corpo. Il braccio destro è alzato e ricurvo a toccare la
nuca; il braccio sinistro è piegato a toccare il capo del dio Pan. La ganba destra è flessa ed il piede
spostato verso destra. pan è rivolto di profilo; ha i capelli a calotta e la barba; il braccio destro è
alzato e con la mano tocca il seno di lei; il braccio sinistro è quasi dritto. Sembra indossare solo una
cinta fatta di piccoli anelli. La statuetta è su un piedistallo e sul retro non è modellata. Databile ad
epoca ellenistica, nel II-I sec. a.C. Della Torre - Ciaghi, 1980, pag. 14-15, tav. III, 3.
Amazzone armata
Questo soggetto è uno dei prediletti delle arti figurative greche a cominciare dal VI sec. a.C. In
territorio italico si sviluppa insieme a motivi greco-orientali che influenzeranno l'arte italica.
L'Amazzone, donna guerriro della Cappadocia, è raffigurata armata con faretra e cavalca un cavallo
che occupa il centro dell'antefissa, di forma semiellitica, con listello di base decorato con motivo a
meandro a rilievo. La figura del cavallo è in corsa ed è posto di profilo, con la testa, le zampe e la
coda che fuoriescono dal campo e si appoggiano alla decorazione. L'amazzone, di tipo dedalico, con
trecce, occhio sporgente, ovale ad U, ha il busto frontale, le gambe sono rese di profilo ed entrambe
poste su un fianco del cavallo. Al di sotto del cavallo è raffigurato un uccello nell'atto di bere.
Koch 1912, p. 50, tav. XI n. 4; EAA vol. I, p. 302 e ss.
Animale (testa)
Testa di ariete, ibidem, pag. 94, tav. XV, 1
Testa di bovino, Pesetti, 1994, pag. 91 tav. XIV, 1
Testa di cavallo, ibidem, pag. 93 tav. XIV, 5
Ttesta di leone, ibidem, pag. 94, tav. XV, 2
Animale (zampe)
Zampe di bovino, Pesetti, pag. 96, tav.XVI, 2
Zampe di equino, ibidem pag. 98, tav. XVI, 6
Anthemion
Decorazione vegetale generalmente consistente in nastri intermittenti dalle cui estremità, desinenti in
spirali, trattenute da un balteo, si originano palmette dritte e rovescie che possono essere alternate a
vari elementi vegetali, per esempio il fiore di loto.
Andren 1940, p.459, I,5, tav 139, 488.
Andren 1940, p.474, II,16, tav.150, 513.
Andren 1940, p.474, II,17, tav.151, 515.
Andren 1940, p.475, II, 18, tav.150, 514.
Andren 1940, p.475, II,20, tav.151,516.
De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXII, b e tav. XXIII, nn. 59-60.
De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXIV a.
Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88, tav.XXVII, 3.
De Caro 1986, pp. 42-46, tav. XXVI a.
Knoop 1987, p. 241, fig. 112, tav. 79; Koch 1912, p. 88, tav.XXVII, 3.
Apollo
Dio greco delle arti e dell'armonia viene raffigurato nudo o con himation posto sul retro della figura o
a coprirne la parte inferiore. Di solito ha la lira in mano.
VARIANTI:
1)Apollo seduto
2)Apollo stante
1)Apollo seduto: il dio viene raffigurato seduto su trono o altro sedile (roccia)
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.31, p.77, tav.10.
2)Apollo stante: il dio viene raffigurato stante, talvolta con la gamba flessa ed appoggiato ad un
sostegno laterale.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.25, p.76, tav.9.
Ariete
Viene raffigurato stante, presenta il corpo quasi tubolare con collo troncoconico e muso allungato e
corna ritorte sulla testa. Le zampe sono dritte ed unite tra loro.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.314, n.1194, tav.111.
Arpia
E’raffigurata come una creatura metà donna e metà uccello: ha la testa ed il busto femminili, mentre a
partire dai fianchi, da cui si originano le ali, ha corpo di uccello. Le zampe, munite di artigli, sono
raccolte davanti al ventre. Indossa un corto chitone.
Andren 1940, p.470, II, 12, tav.146, 509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV
Artemide
Dea della natura, identificata dai Romani con Diana, viene raffigurata stante, con la gamba flessa o
incrociata, talvolta appoggiata ad un sostegno laterale; veste un corto chitone con apoptygma ed
himation.
Comella 1978, n.38, p.28, tav.VIII.
Arto inferiore
Si trova rappresentato nella sua interezza o nelle sue parti, era fabbricato con la giunzione di parti
ottenute separatamente a stampo. Viene modellato in modo molto aderente al vero, indicando le
unghie, le giunture, il ginocchio, la caviglia, le falangi e le vene del piede, che può poggiare su suola.
Arto completo con ginocchio: Fenelli 1975, D 196, p.279, fig. 367
Arto con gluteo, coscia e ginocchio: Fenelli 1975, D 198, p.279, fig. 367
Arto superiore
Si trova rappresentato nella sua interezza o nelle sue parti. L'arto completo è di solito rappresentato
piegato con la superficie d'appoggio costituita dal braccio. A differenza degli arti inferiori, quelli
superiori sono modellati in modo più sommario, con l'avambracio a forma di tronco di cono senza
notazioni anatomiche, il braccio ha una parte piatta che funge da base, con il bicipite più o meno
ingrossato
Braccio e avambraccio: Fenelli 1975, D 92, p.267, fig. 359
Avambraccio con mano: Fenelli 1975, D 97, p.267, fig. 359
Atleta
Questo soggetto rientra in una tipologia abbastanza diffusa in Grecia e in Asia Minore, a Capua si ha
un solo prototipo.
Ha la capigliatura a calotta e forse un cercine in capo. La testa è rivolta leggermente a sinistra. Il
braccio destro è flesso in avanti e stringe una palla con la mano; la gamba destra è leggermente flessa
ed il piede poggia completamente a terra, la gamba sinistra, piegata, è portata all'indietro ed è
poggiata solo sulla punta del piede. E' coperto solo da perizoma che gli gira intorno ai fianchi.
Databile intorno al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 32, tav.XI, 2.
Attis seduto che suona la syrinx
Dio della natura legato alla mitologia frigia e a Cibele, rappresenta la morte e la rinascita della
vegetazione. Pur non essendo molto numerose le raffigurazioni di Attis se ne trovano in Italia
meridionale, a Napoli, Cuma, a Roma.
Porta un berretto frigio ed indossa una corta tunica; ha le braccia ricurve e con le mani tiene la syrinx.
Le gambe sono aperte. La parte posteriore non è modellata; la statuetta poggia su un basso
piedistallo. Databile al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 15-16, tav. IV, 3.
Attore
Figura grottesca, obesa, raffigurata stante, con volto e testa deformi oppure con maschera. Indossa
tunica e mantello.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, n.49, p.85, tav.16.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, n.50, p.85, tav.16.
Bacca
Frutto di forma rotondeggiante,con protuberanze sulla superficie.
Stefani 1984, n.194, p.74, tav.XLIII f.
Bacino
Parte anatomica del corpo umano rappresentato inferiormente con una superficie piatta di appoggio,
distinta dal bacino vero e prorpio. Si trovano raffigurazioni sia del bacino femminile sia di quello
maschile.
Comella 1982, D 4 I, p.111, tav. 75 c
Bambino con capelli
Presenta un volto generalmente rotondo e pieno, gli occhi sono grandi e contornati da palpebre a
listello. Il naso è largo e schiacciato, la bocca modellata in modo più o meno accurato, chiusa,
leggermente dischiusa o sorridente.
Comella 1982, p.30 ss.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1)Bambino con capelli appena accennati
2)Bambino con capelli a calotta liscia
3)Bambino con capelli a ciocche aderenti
4)Bambino con capelli a ciocche arricciate cadenti sulla fronte e sul viso
5)Bambino con capelli a ciocche mosse
6)Bambino con capelli con frangia
7)Bambino con capelli intrecciati sul capo
8)Bambino con capelli lunghi fino al collo
9)Bambino con capelli stretti in nodo sulla fronte
10)Bambino con capelli stretti in treccia sul capo
11)Bambino con corona tra i capelli
1)Bambino con capelli appena accennati: il volto è rotondo e pieno, con grandi occhi contornati da
palpebre a listello, il naso è largo e schiacciato, la bocca leggermente sorridente. I capelli sono resi
con ciocche sottili lievemente delineate. Prima metà II sec. a.C.
Comella 1982, p.97, tav.65 b.
2)Bambino con capelli a calotta liscia: il volto è rotondo e tozzo, gli occhi sono grandi e obliqui, con
spesse palpebre a listello, il naso è leggermente schiacciato, la bocca ha il labbro superiore a forma di
cuore, mentre quello inferiore è molto carnoso, il mento è squadrato. I capelli sono a calotta liscia
leggermente rigonfia. III-II sec. a.C.
Comella 1986, p.40, tav.21 a.
3)Bambino con capelli a ciocche arricciate cadenti sulla fronte e sul viso: il volto è rotondo e paffuto,
gli occhi hanno palpebre a listello ben modellate, il naso è piccolo e leggermente schiacciato, la bocca
è piccola e chiusa. I capelli sono resi in ciocche arricciate sulla fronte, allungate ed ondulate ai lati del
volto. III-II sec. a.C.
Comella 1986, p.40, tav.20 b.
4)Bambino con capelli a ciocche mosse: il volto è rotondo e pieno, gli occhi hanno spesse palpebre a
listello, il naso è largo e schiacciato, la bocca larga e carnosa. I capelli sono resi con piccole ciocche
mosse modellate a stecca. Prima metà III sec. a.C.
Comella 1986, pp.39-40, tav. 20 a.
5)Bambino con capelli con frangia: il volto è ovale, gli occhi sono piccoli ed infossati, il naso è ben
modellato come la piccola bocca carnosa. I capelli sono pettinati in una frangia a lunghe ciocche
leggermente mosse. Prima metà II sec. a.C.
Comella 1982, p.93, tav.60 b.
6)Bambino con capelli intrecciati sul capo
Testina giovanile con la capigliatura a ciocche aderenti al cranio che lasciano scoperti gli orecchi a
metà. Al centro del capo è rappresentata una treccia tirata verso l'occipite. Il volto è rotondo e
mostra fronte spaziosa, occhi grandi e bocca atteggiata a sorriso ed appena dischiusa. Le guance sono
paffute. Il collo è basso. Bonghi Jovino, 1965, pag. 136, tav. LXVII, 1-2
7)Bambino con capelli lunghi fino al collo
Presenta la capigliatura lunga fino al collo e con un ciuffo sulla fronte. E' ottenuta con profondi solchi
che creano spesse ciocche allungate ed è rappresentata anche nella parte posteriore della testa. Il
volto è molto rotondo e grassoccio e reca ampia fronte e piccoli occhi con palpebre marcate. Le gote
sono sottolineate da due tratti di stecca. La bocca è aperta al sorriso. Il mento reca la pozzetta e
presenta anche una sorta di doppio mento.
Bonghi Jovino, 1965, pag. 135, tav. LXV, 3-4.
8)Bambino con capelli stretti in nodo sulla fronte: il volto è ovale e rotondeggiante, gli occhi sono a
mandorla con palpebre superiori ben delieate a listello. Il naso è leggermente schiacciato, la bocca
chiusa e carnosa. I capelli sono resi in ciocche che si annodano al centro della fronte formando un
nodo. Seconda metà III sec. a.C.
Comella 1982, p. 91, tav.58 a.
9)Bambino con capelli stretti in una treccia sul capo: il volto è rotondeggiante, gli occhi sono grandi,
a mandorla con spesse palpebre a listello, il naso è ben modellato, come la bocca leggermente
dischiusa. I capelli sono raccolti in una treccia sulla sommità del capo. Seconda metà II sec. a.C.
Comella 1982, pp.92-93, tav.60 a.
10)Bambino con coroncina tra i capelli
Presenta sulla capigliatura rappresentata a calotta, una coroncina a globetti. Il volto mostra ampia
fronte aggettante, occhi piccoli e con palpebre ben marcate, naso volto all'insù e bocca aperta al
sorriso. Il viso rotondo, dalle guance paffute, si chiude in un piccolo mento sporgente. Ai lati, gli
orecchi restano scoperti. Il collo è basso e di forma tubolare. L'occipite è molto tondeggiante. Bonghi
Jovino, 1965, pag.135, tav. LXV, 1-2.
11)Bambino senza capelli: il soggetto presenta il volto ovale, massiccio e leggermente squadrato. Gli
occhi sono contornati da sottili palpebre a listello, il naso è piccolo e affilato, la bocca ha labbra
sinuose, il mento è ampio e rotondeggiante. I capelli non sono rappresentati. III-II sec. a.C.
Comella 1986, p.41, tav.21 b.
Bambola con braccia e gambe snodabili
Ha i capelli rigonfi intorno alla nuca; veste una tunica corta che, fermata in vita da una cinta, scende
in pieghe fitte. Le braccia e le gambe nude sono attaccate al corpo tramite dei piccoli perni. Simile ad
un esemplare da Taranto. Databile nel V sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 44, tav.XVII, 1
Bambola con gambe snodabili
Ha due ciocche di capelli che scendono sulle spalle, mentre il resto è raccolto a crocchia sulla nuca.
Porta un diadema; veste una tunica altocinta molto corta e con scollatura triangolare che fa uno
sbuffo sul grembo. Porta una collana e due specie di bracciali alle caviglie. Le braccia sono ricurve sui
fianchi; le gambe sono attaccate per mezzo di due perni. Databile nel IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi,
1980, pag. 44
Bovino
Tra gli animali votivi è uno dei più raffigurati. Possono essere rappresentati sia stanti che
accovacciati. Questo esemplare mostra il muso con occhi che presentano l'indicazione della palpebra,
nari incavate, linea della bocca, orecchie appuntite e sporgenti; tra le corna e lungo l'osso frontale si
trovano ciuffi di pelo.La muscolatura è rilevata; i genitali sono accennati, le zampe mostrano
evidenziati garretti e zoccoli, la coda cade dritta tra le zampe posteriori. A base rettangolare cava,
con spazio pieno tra le zampe. Pesetti, 1994, pag.48, tav. I, 5; Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo,
1980, pag. 313 e sgg.
VARANTI TIPOLOGICHE:
1)Bovino stante
2)Bovino accovacciato
1)Bovino stante: lo spazio tra le zampe è quasi sempre pieno.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.314, n.1196, tav.111.
2)Bovino accovacciato: è adagiato su un fianco con le zampe ripiegate.
Stefani 1984, n.142, p.65, tav.XXXIX c.
Cane
La raffigurazione del cane è meno diffusa tra i votivi zoomorfi, in quanto questo animale è più legato
ad una simbologia funeraria. L'esemplare mostra il muso leggermente volto a destra, presenta occhi
con indicazione della palpebra, linea della bocca e orecchie dritte a punta. Il pelo è lungo, la coda si
arriccia in posizione eretta sul posteriore. A base rettangolare cava, con spazio pieno tra le zampe.
Pesetti, 1994, pag. 76 tav. VIII, 3; si confronti anche l'esemplare di Della Torre-Ciaghi, 1980, pag.
60, tav.XXV, 1, databile forse nel IV-III sec. a.C.
Capra
Viene raffigurata stante, il corpo tozzo è modellato sommariamente.
Comella -Stefani 1990, F 2 I, p.101, tav.31 e.
Cavaliere ed oca
Il cavaliere, probabilmente una amazzone, _ ritratto con il corpo di tre quarti e la testa di prospetto.
Indossa una corta tunica che lascia scoperte le gambe e le braccia. Impugna con la mano sinistra l'arco
e la faretra.
Il soggetto viene utilizzato nelle antefisse a partire dalla prima metà del VI sec a.C. in Campania.
Di Mino-Pensabene, p.73, n.44, tav.XIV
Cavallo
E' un animale abbastanza diffuso tra i votivi. Questo esemplare mostra il muso con l'indicazione degli
occhi incavati e della bocca; sulla fronte il pelo si dispone a riccioli e sulla criniera a ciuffi. La
muscolatura è ben rilevata; i genitali sono poco evidenti. Pesetti, 1994, pag.70 tav. VI, 3.
Centauro con centauro più piccolo
E' una figura mostruosa della mitologia greca, metà uomo e metà cavallo. Nella coroplastica votiva si
è individuato il soggetto del centauro grande con uno più piccolo. Il gruppo rimanda a dei confronti
tipicamente ellenistici di centauri con in groppa amorini, anche se la fattura di questo pezzo capuano
è molto rozza e trova confronti con un esemplare dei Musei Capitolini.
Il centauro più grande ha il corpo di profilo e il torso e la testa in posizione frontale.
Ha la barba e la capigliatura a ciocche mosse; con la mano destra impugna la clava appoggiandola alla
spalla, con il braccio sinistro regge il corpo del centauro più piccolo, che gli sta in groppa. La zampa
anteriore destra è alzata e l'altra è dritta. Il piccolo centauro ha la capigliatura a calotta, il torso e
tutto il resto del corpo di profilo. Con il braccio destro teso tende a toccare la barba dell'altro
centauro, con il sinistro regge una patera; le due zampe anteriori sono flesse in direzioni opposte.
Databile tra il II e il I sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 17, tav. V, 1
Cervo
Dal collo abbastanza lungo ed il muso allungato di forma quasi cilindrica. Il corpo lungo, presenta le
corna ramificate e le quattro zampe dritte. Databile nel IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag.
60, tav.XXV, 2
Cinghiale
E’raffigurato stante; il corpo è tozzo, caratterizzato da un profilo superiore ondulato con peli irti. Il
muso è lungo e schiacciato con lieve indicazione della bocca e delle orecchie.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.315, n.1199, tav.111.
Colomba
Di questi animali alcuni esemplari sono rozzamente ritratti, altri mostrano attenzione ai particolari.
In questo esempio il capo presenta piccoli occhi e linea della bocca; le ali si riuniscono sulla coda a
terminazione piatta. Sotto il ventre due fori per l'inserimento delle zampe. Pesetti, 1994, pag. 80,
tav. IX, 4; Gatti Lo Guzzo 1978, T 13, p.141, tav.LIII.
Coppia seduta
E’formata quasi sempre da due figure femminili, raramente da una maschile e femminile, siede
generalmente su trono, che ha spalliere di vario tipo. La coppia veste generalmente una tunica, può
presentarsi avvolta in un solo himation, che talvolta vela il capo di entrambe le figure. Nel caso
invece di una coppia mista, la figura maschile può avere il torso nudo e cingere con un braccio le
spalle della figura femminile. Le figure possono recare in una mano una offerta.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.141 ss.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1)Coppia seduta con bambino
2)Coppia seduta senza bambino
3)Coppia femminile seduta
1)Coppia seduta con bambino: una delle due figure, quella femminile nel caso di una coppia mista,
tiene in grembo un bambino.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, tipo 94, p.143, tav.50 n.211.
2)Coppia seduta senza bambino: entrambe le figure oppure una soltanto, recano in una mano
un'offerta, rappresentata da un frutto o da una patera.
Gatti Lo Guzzo 1978, p.31.
3)Coppia femminile seduta
Entrambe hanno i capelli cadenti a boccoli sulle spalle; portano un copricapo ed il cercine. vestono
tutte e due una tunica con scollatura rotonda; le braccia sono leggermente piegate e le mani poggiano
sulle gambe. I confronti per questo pezzo risultano piuttosto generici. Da Satricum, da Taranto e dal
Sud Italia. Databile intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 43, tav.XVI, 4
Coppia stante
Rappresenta la variante in piedi della coppia seduta, a cui si rimanda per le osservazioni sulle vesti e
gli atteggiamenti delle figure.
Vagnetti 1971, N II, p.88, tav.XLVII.
Corsa di bighe e trighe
Carri trainati da due e tre cavalli, questi talvolta anche alati, in moto verso destra o verso sinistra.
Il soggetto viene utilizzato a decorare le lastre di rivestimenento e la sima frontonale in periodo
arcaico.
Andren 1940, p.410, I,3, tav.127,444.
La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.202-203, n.1-12, tav.XXI.
Corsa di cavalieri
Coppie di cavalieri, di cui quello in primo piano è dotato di scudo, spada ed elmo, in corsa verso
destra o verso sinistra.
Andren 1940, p.411, I,4 tav.127,446.
La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.92-93,nn.19-21, fig.4.1.19 n.1-12.
Culla
Culla a forma tronco-piramidale, sui cui lati minori si dispongono tre dentelli. La raffigurazione in
rilievo mostra un fanciullo a busto nudo in posizione supina, con il braccio destro piegato e posto
sotto il capo, mentre quello sinistro si dispone lungo il fianco. Composto da due stampi. Pesetti,
1994, pag. 113, tav. XIX, 2-3
Cuore
A forma di cono, sia cavo sia a fondo piatto, con protuberanze nella parte inferiore più o meno
accentuate.
Comella 1982, D 19 VIII, p.153, tav. 90 c
Demetra
Dea dell'agricoltura, venerata dai Romani come Cerere, rappresenta un soggetto utilizzato per le teste
bifronti. La dea presenta il volto ovale ed allungato, gli occhi hanno palpebre alte lievemente
delineate, il naso è sottile, le labbra sono ben modellate; i capelli, rigonfi sul capo con scriminatura al
centro, ricadono in ciocche mosse ai lati del volto, serpeggianti sulle spalle. Il soggetto ha il capo
cinto da una corona di foglie lanceolate. Inizi II sec. a.C.
Stefani 1984, pp.33-34, n.68, tavv. XXII-XXIII.
Dioniso
Dio del vino e della sfrenatezza, conosciuto dai Romani come Bacco, viene rapresentato sia stante,
talvolta appoggiato ad un sostegno laterale oppure seduto in trono. Veste generalmente una tunica e
la pardalé. Il volto è incorniciato da una folta capigliatura e dalla barba.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n. 17, p.73, tav.5.
Pautasso 1994, pp.48-49, tav. 28 a-b.
Dioscuro
Divinità gemellare (Castore e Polluce) figli di Zeus, tutelari dei combattenti. Questo esemplare
raffigura uno solo dei Dioscuri. Reca sul capo il pileo. La capigliatura con anastolé ricade in morbide
ciocche. Il volto presenta grandi occhi con sopracciglia e mento molto pronunciato. Veste una tunica
su cui poggia la clamide trattenuta da una fibula circolare. Il braccio destro è ripiegato verso l'alto e
probabilmente doveva reggere l'asta. La parte posteriore è completamente liscia e priva di
annotazioni. Databile al primo venticinquennio del III sec. Bonghi Jovino 1971, Tav. XII,1-2, n. 4,
pag. 45
Donna con boccoli
I capelli divisi da una scriminatura centrale in due bande, risultano acconciati davanti in lunghi
boccoli e dietro in ciocche dritte, incise a stecca. La fronte è ampia, le sopracciglia morbide; gli occhi
hanno palpebre rese da listelli marcati e lunghi, che continuano anche oltre l'angolo esterno. Il naso è
storto ed ha la pinna destra più grande e più sporgente della sinistra; la bocca sorridente appare
tumida; il mento appuntito, con una pozzetta. Databile al II sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 69, tavv.
26-27.
Donna con capelli a calotta
E’caratterizzata da un volto ovale, gli occhi hanno generalmente bulbi oculari rigonfi, il naso è a dorso
largo, le labbra sono piccole e carnose, il mento è quasi sempre prominente. I capelli sono resi con
una calotta compatta.
Vagnetti 1971, p.40, tav.IX, A.XIII.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1)Donna con capelli a calotta con bordo a denti di lupo
2)Donna con capelli a calotta con polos
1)Donna con capelli a calotta con bordo a denti di lupo: i capelli sono a calotta liscia, con bordo a
denti di lupo. Fine VI-inizi V sec. a.C.
Comella 1986, p.28, tav. 11 a
2)Donna con capelli a calotta con polos: la testa, con capelli resi con una calotta compatta, è
coronata da un polos. Fine VI-inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.32, tav.V
Donna con capelli a ciocche
Presenta il volto ovale, di forma più o meno regolare, gli occhi, talvolta allungati, piccoli o grandi,
hanno quasi sempre spesse palpebre a listello, come le sopracciglia diversamente rilevate. Il naso si
presenta generalmente a dorso piatto, sottile o leggermente allargato, più o meno accuratamente
modellato. La bocca presenta labbra sia sottili sia carnose ed è talvolta leggermente dischiusa. Il
mento è quasi sempre lievemente prominente. I capelli, nella maggior parte dei casi scriminati al
centro della fronte, sono modellati a ciocche.
Comella 1982, p.68, tav. 30 a.
VARIANTI TIPOLOGICHE
1) Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e diadema
2) Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e velo
3) Donna con capelli a ciocche lisce, scriminati al centro
4) Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto
5) Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto, scriminati al
centro e velo
6) Donna con capelli a ciocche ondulate e diadema
7) Donna con capelli a ciocche ondulate, diadema e nimbo
8) Donna con capelli a ciocche ondulate, reticella e velo
9) Donna con capelli a sottili ciocche ondulate e taenia
10)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro
11)Donna con capelli a ciocche ondulate con estremità a chiocciola, scriminati al centro e diadema
12)Donna con capelli a ciocche ondulate, desinenti in boccoli, scriminati al centro e velo
13)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e benda intorno al capo
14)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e taenia
15)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e velo
16)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro, diadema e velo
17)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro
18)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e diadema
19)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca e grossa ciocca rigonfia al centro della
fronte
20)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro
21)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro, con due bande che
si elevano sulla fronte
22)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e ciocche arricciate
davanti alle orecchie
1)Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e diadema: la testa, con diadema, ha i
capelli divisi al centro della fronte in due bande a ciocche morbidamente arricciate. Seconda metà del
IV sec. a.C.
Comella 1986, pp.36-37, tav. 17 b-c
2)Donna con capelli a ciocche arricciate, scriminati al centro e velo: la testa velata presenta i capelli
scriminati al centro e resi in ciocche arricciate che scendono ai lati del volto. Seconda metà IV sec.
a.C.
Gatti Lo Guzzo 1978, p.89, tav.XXXV, G V, 1.
3)Donna con capelli a ciocche lisce, scriminati al centro: il soggetto presenta i capelli scriminati al
centro della fronte che scendono ai lati del volto in lunghe e strette ciocche lisce. Ultimi decenni I sec.
a.C.
Gatti Lo Guzzo 1978, p.92, tav. XXXVI, G IX.
4)Donna con capelli a ciocche ondulate, desinenti in boccoli, scrimimanti al centro e velo: il soggetto
velato è caratterizzato da capelli scriminati al centro della fronte, resi con ciocche ondulate che
ricadono ai lati del volto in piccoli boccoli. Seconda metà IV sec. a.C.
Gatti Lo Guzzo 1978, p.88, tav.XXXIV, G II, 1.
5)Donna con capelli a ciocche ondulate e diadema: la testa, sormontata da un piatto diadema,
presenta i capelli raccolti a krobylos e ricadono intorno al volto in ciocche ondulate. Fine VI-inizi V
sec. a.C.
Comella 1986, pp.28-29, tav.11 b
6)Donna con capelli a ciocche ondulate, diadema e nimbo: la testa è coronata da un diadema e da un
velo che assolve la funzione del nimbo. I capelli sono disposti in tre file di sottili ciocche ondulate
intorno al volto. Prima metà v.sec. a.C.
Comella 1986, p.29, tav. 12 a
7)Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto: il soggetto
presenta i capelli resi con ciocche ondulate che ricadono in modo disordinato incorniciando il volto e
il collo. Seconda metà III sec. a.C.
Comella 1982, p.68, tav.30 a
8)Donna con capelli a ciocche ondulate disposte disordinatamente intorno al volto, scriminati al
centro e velo: la testa è caratterizzata da capelli scriminati al centro che presentano ciocche ondulate
disposte in modo disordinato sulla fronte. La donna è velata. II sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.50, tav.XIX, B IV.
9)Donna con capelli a ciocche ondulate con estremità a chiocciola, scriminati al centro e diadema: la
testa, coronata da un diadema, ha i capelli scriminati al centro della fronte in due bande rese in
ciocche leggermente ondulate che presentano le estremità desinenti a chiocciola. Seconda metà V sec.
a.C.
Vagnetti 1971, 44, tav.XVII, A XXV a.
10)Donna con capelli a ciocche ondulate, reticella e velo: la testa velata presenta i capelli raccolti da
una reticella e resi con lunghe e morbide ciocche ondulate che ricadono ai lati del volto. III-II sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.49, tav. XIX, B III.
11)Donna con capelli a ciocche ondulate sottili e taenia: la testa, cinta da una tenia, presenta i capelli
scriminati in due bande al centro della fronte e resi in sottili ciocche incise, che scendono ai lati del
viso. IV sec. aC.
Vagnetti 1971, p.46, tav. XVIII
12)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro: il soggetto presenta i capelli divisi al
centro della fronte in due bande ricadenti ai lati del viso in lunghe ciocche ondulate. Seconda metà IV
sec. a.C.
Comella 1986, p.37, tav. 18 b
13)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e benda intorno al capo: la testa è cinta
da una benda e presenta i capelli spartiti al centro della bassa fronte in due bande a ciocche sottili ed
ondulate. II sec. a.C.
Comella 1986, p.39, tav.19 d
14)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e taenia: la testa, cinta da una tenia,
presenta i capelli scriminati al centro della fronte e resi in ciocche morbide ed ondulate che ricadono
ai lati del viso. Metà V sec. a.C.
Comella 1986, pp.30-31, tav. 13 a-b
15)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro e velo: il soggetto velato è
caratterizzato da capelli scriminati al centro della fronte in due bande ricadenti ai lati del volto in
grosse e morbide ciocche ondulate. III-II sec. a.C.
Comella 1986, p.38, tav. 18 d
16)Donna con capelli a ciocche ondulate, scriminati al centro, velo e diadema: la testa, coronata da un
diadema e dal velo, presenta i capelli divisi al centro della fronte in due bande rese in sottili ciocche
leggermente ondulate. Inizi V sec. a. C.
Vagnetti 1971, p.41, tav. X b
17)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro: il soggetto
presenta i capelli scriminati al centro della fronte in due bande e raccolti dietro la nuca in ciocche
ondulate. Seconda metà III sec. a.C.
Comella 1982, p.69, tav.31 b.
18)Donna con capelli a ciocche ondulate raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e diadema: la
donna, coronata da un diadema, ha i capelli scriminati al centro della fronte e raccolti in due bande
leggermente ondulate dietro la nuca. Fine V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.45, tav. XVII, A XXV, a.
19)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca e grossa ciocca rigonfia al centro della
fronte: il soggetto presenta i capelli tirati e raccolti dietro la nuca, trattenuti da una tenia, i quali si
gonfiano al centro della fronte formando una grossa ciocca. Fine II-inizi I sec. a.C.
Comella 1982, p.85, tav.50 a.
20)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro: la testa è
caratterizzata da capelli scriminati al centro e raccolti dietro la nuca in ciocche tirate. Prima metà.
Seconda metà III sec. a.C.
Comella 1982, p.77, tav.41 a.
21)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro, con due bande che
si elevano sulla fronte: il soggetto presenta i capelli scriminati al centro della fronte dove si elevano
con due bande e vengono raccolti tirati dietro la nuca. II sec. a.C.
Comella 1982, p.77, tav.41 b.
22)Donna con capelli a ciocche tirate, raccolti dietro la nuca, scriminati al centro e ciocche arricciate
davanti alle orecchie: la testa è caratterizzata da capelli scriminati al centro della fronte in due bande e
raccolti dietro la nuca, mentre due ciocche sfuggono arricciandosi intorno alle orecchie. Prima metà II
sec. a.C.
Comella 1982, pp.81-82, tav.45 a.
Donna con capelli a "melonfrisur"
I capelli raccolte in bande ondulate dietro la nuca, formano al centro della fronte la tipica acconciatura
a melone di caratteristica forma tondeggiante. Generalmente presenta il volto ovale, gli occhi hanno
palpebre a listello, il naso affilato, la bocca è ben sagomata, il mento è rotondeggiante.
Di terrecotte femminili di questo tipo ne sono state travate un diverso numero in località differenti
del Centro-Italia, a significare la diffusione che questi tipi ebbero. Bonghi Jovino, 1965, pp. 66 e sgg.
Comella, 1982, pag. 82, Tav. 46 b
Donna con pettinatura a "melone" (Vedi Donna con capelli a "melonfrisur")
VARIANTI TIPOLOGICHE:
Varianti 1-2-3
1)Variante 1
La capigliatura si presenta in bande abbastanza regolari e composte realizzate in ciocche sottili e
ravviate verso la nuca. I capelli inquadrano il volto, coprendo gli orecchi, due riccioli spuntano dai
lobi, ove sono visibili gli orecchini e si incurvano sulle guance. Il capo è leggermente inclinato verso
destra. Il volto è regolare con lineamenti delicati. Il collo è slanciato. Bonghi Jovino, 1965, pp. 66-67,
tavv. XXVI, 1-2-3.
2)Variante 2
La capigliatura si presenta in piccole bande regolari ravviate verso la nuca coprendo la parte alta degli
orecchi. I capelli sono raccolti in due trecce che girano due volte intorno al capo e si annodano alla
nuca. il volto è ovale e mostra lineamenti delicati. Al collo è visibile una collana composta dal filo di
sostegno rilevato da cui cadono pendagli lanceolati a rilievo. Bonghi Jovino, 1965, pp. 67, tav.
XXVI, 4.
3)Variante 3
La capigliatura è trattata in bande più libere che si dipartono dalla sommità della fronte e si allargano
a raggiera intorno al capo. Gli orecchi sono parzialmente coperti; in alcuni esempi le bande sono
incise da tagli ad esse perpendicolari ad indicare la trama dei capelli. L'iride e la pupilla degli occhi
sono ottenute con un cerchietto ed un punto ad impressione. I lineamenti sono regolari, il collo è
slanciato e si allarga leggermente alla base. Bonghi Jovino, 1965, pp. 68, tav. XXVII, 2-3-4.
Donna con capelli a riccioli
Il soggetto presenta il volto ovale, gli occhi, sia piccoli sia grandi hanno palpebre a listello, le
sopracciglia, più o meno rilevate mediante un listello, possono essere unite alla radice del naso, quasi
sempre di forma triangolare. La bocca è variamente modellata, mentre il mento è generalmente
prominente. I capelli sono disposti in riccioli intorno il volto.
Comella 1986, pp.36-37, tav.17 b-c.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1)Donna con capelli a riccioli a chiocciola e velo
2)Donna con capelli a riccioli disordinati e diadema
3)Donna con capelli a riccioli stilizzati
1)Donna con capelli a riccioli a chiocciola e velo: la donna è velata e presenta i capelli acconciati sulla
fronte in tre ordini di riccioli a chiocciola. Inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.42, tav. XI a
2)Donna con capelli a riccioli disordinati e diadema: la testa, coronata da un diadema, presenta i
capelli disposti intorno al volto in riccioli disordinati. Metà V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.46, tav.XV, A XXI
3)Donna con capelli a riccioli stilizzati
La particolarità del gruppo si esprime essenzialmente nella varietà delle acconciature.La capigliatura
è espressa mediante globetti intorno alla fronte e alle tempie, mentre il retro è liscio. Il volto,
triangolare, ha la fronte spaziosa, con occhi e palpebre rilevate, naso che si slarga alle pinne bocca
serrata ed atteggiata a sorriso. La testa che si erge su alto collo presenta orecchi piccoli. Bonghi
Jovino, 1965, p.77, tav. XXXIII, 1-2
Donna con capelli spartiti e frangia
Questo gruppo comprende le teste distinte in base a due diversi tipi di acconciature: a frangia e divisi
sulla fronte.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Donna con capelli a frangia
2) Donna con capelli spartiti
3) Donna con capelli spartiti e treccia sulla fronte
1)Donna con capelli a frangia
In questo esemplare la capigliatura, che si limita solo dinanzi, è pettinata al centro in una breve
frangia di ciocche semilunate e ai lati in riccioli plastici che scendono fino alla mandibola. Fronte
stretta, occhi piccoli, naso grossolano. Databile al III-II sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 65-66; tav.
25, H I a 1.
2)Donna con capelli spartiti
presenta i capelli espressi in due bande sottilissime ondulate a festone, divisi al centro e scendenti
fino al lobo delle orecchie, al di sopra sono coperti da una calotta liscia. Le orecchie sono grandi e
piate, la fronte stretta, sopraccigli alti e morbidi, occhio con palpebre a listello e globo sporgente.
Profilo acuto, zigomo marcato, naso camuso. Le labbra sono semilunate, il mento a fossetta, collo
largo con collana. Marinucci, 1976, pag. 65-66; tav. 25, H II a 1.
3)Donna con capell spartiti e treccia sulla fronte
presenta la capigliatura limitata alle parti anteriore e inferiore del capo, con una treccia sulla fronte il
cui disegno delle ciocche è reso una scacchiera incisa a stecca. Sotto di essa i capelli sono divisi in due
bande ondulate che si arrestano alle orecchie queste risultano applicate dopo la cottura. Gli occhi a
mandorla hanno le palpebre a cordoncino, zigomi sporgenti, naso sottile e eggermente storto. Il
mento è appiattito da una grossolana fossetta. Marinucci, 1976, pag. 67, tav. 26, H V a 1.
Donna con capigliatura spartita e ravviata verso l’occipite
Il tipo presenta la capigliatura con scriminatura centrale e ravviata verso la nuca in ciocche più o
meno sottili che coprono parzialmente gli orecchi. I lineamenti sono regolari con naso sottile, bocca
socchiusa o semiaperta atteggiata a sorriso. Il capo è inclinato verso sinistra e gli occhi infossati di
alcuni tipi si ispirano a modelli scopadei. Il collo è alto e in alcuni casi si allarga alla base. Solo il tipo
H V a 1 non reca il foro all'occipite. Datazione IV sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 60-61, tavv.
XXI, 2,3,4; XXII, 1-2-3-4-; XXIII, 1-2..
VARIANTI TIPOLOGICHE:
Varianti 1-2
1)Variante 1
Disegno sciatto e sommario; i capelli sono resi a ciocche pesanti con una serie di ondulazioni a
raggiera o a spesse bande isolate ciascuna con andamento proprio. Gli orecchi sono parzialmente
coperti dai capelli. Il volto è rotondo con lineamenti regolari e marcati. Il collo è slanciato e allargato
alla base nel tipo H XI a 1 che è anche l'unico ad essere sprovvisto di foro all'occipite. Datazione IV
sec. a.C.
Bonghi Jovino, 1965, pp. 63-64, tavv. XXIII, 3-4; XXIV, 1-2, XXIII, 4.
2)Variante 2
I capelli presentano oltre alla scriminatura centrale, due bande a festoni sulla fronte ampia ove
assumono andamento quasi serpentiforme o con colpi di stecca che indicano le pieghe e la sottile
trama capillare, e ciascuna banda dei capelli è resa con profonde incisioni perpendicolari al volto.
Orecchini di grandi dimensioni e a disco forato ornano rispettivamente i tipi. Il volto mostra grandi
occhi con le palpebre cordonate ed il bulbo sporgente e occhi infossati ed ampia fronte. La testa si
erge su alto collo che presenta un tentativo di resa muscolare nel tipo e si slarga alla base in una
basetta rotonda o sagomata. Datazione IV sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 64-65, tavv. XXIV, 34; XXV, 1-2-3-4.
Donna con cappuccio
Questo gruppo comprende le teste femminili che si distinguono tipologicamente in base al tipo di
cappuccio che le adorna. Si riportano cinque varianti tipologiche.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Donna con cappuccio di foggia diversa
2) Donna con cappuccio a manica
3) Donna con cappuccio conico, cercine e velo
4) Donna con cappuccio troncoconico, cercine e velo
5) Donna con cappuccio, cercine e velo
1)Donna con cappuccio di foggia diversa
I quattro prototipi presentano il capo coperto da cappucci in varia foggia: con la punta piegata
all'indietro, o in avanti con la punta aperta ed il cercine alla base.
Marinucci, 1976, pag. 103-104
Questo esemplare ha il copricapo formato da uno stretto cercine, posto sulla fronte e da un
cappuccio composto da tre lembi di diversa lunghezza che si sovrappongono l'un l'altro. La
capigliatura evidente nella parte anteriore, è resa da due nastri di argilla sovrapposti, dei quali
l'inferiore diviso in due bande incurvate. Le orecchie sono schematiche; la destra è indicata
semplicemente da una mezzaluna sporgente. La fronte è piatta, le arcate sopraccigliari cadenti, gli
occhi con l'angolo esterno cadente, contorno ovale e rozzo. Bocca lunghissima, naso corto con narici
espresse da fori, mento ampio ed appuntito, il collo sottile, corto, svasato e sproporzionato.
Marinucci, 1976, pag.104; tav. 43, P III a 1.
2)Donna con cappuccio a manica
Questi tipi sono caratterizzati dal tipo di copricapo che indossano, cosidetto cappuccio "a manica"
che consiste in un cappuccio che dalla fronte scende fin sotto la nuca e si distingue in tre parti: una
fascia iniziale piatta che poggia sui capelli; un rotolo a sezione parzialmente cilindrica che si affusola
dietro gli orecchi e che si pone verticalmente rispetto alla prima, infine una parte terminale a forma di
"manica pendente sul collo" interamente vuota e comunicante con la cavità della testa. I capelli
pettinati in due bande scendono ai lati del viso. Gli occhi a mandorla hanno le palpebre a listelli; gli
zigomi sono marcati, la bocca è aperta. La datazione deve porsi tra la seconda metà del IV secolo e la
prima metà del III sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 105-106, tav. 44
3)Donna con cappuccio conico, cercine e velo
Caratterizzato da un cappuccio conico desinente in due piccole punte e con la base avvolta da un
cercine; da esso scendono due lembi che incorniciano il viso e interpretati come legacci destinati a
fermare il cappuccio sotto il collo, ma che probabilmente indicano le estremità di un velo indossato
sotto il cappuccio. Sotto il cercine appare un bordo ad avvalorare il fatto che esso sia un elemento
distinto dal cappuccio e non il suo bordo ripiegato. I capelli si dispongono a frangia sulla fronte con
ciocche semilunate. La fronte è ampia,con una depressione longitudinale, gli occhi hanno palpebre a
listello, il collo ben modellato. Marinucci, 1976, pag. 113, tav 51, R I a 1.
4)Donna con cappuccio troncoconico, cercine e velo
Presenta il copricapo troncoconico con la punta chiusa e la base cinta da un cercine, al di sotto del
quale, all'altezza delle orecchie, sale un nastro che poggia sulla base del cappuccio. I capelli sono
abande ondulate con ciocche indicate da sottili incisioni. Le orecchie sono schematiche, la fronte è
fortemente bombata, gli occhi a spesse palpebre a listello; il naso è piccolo senza narici, la bocca
piccola e tumuda; il mento è arrotondato. Marinucci, 1976, pag. 117, tav. 55, S I a1 1, 1.
5)Donna con cappuccio, cercine e velo
presenta il capo avvolto in un velo su cui è posto un cappuccio volto all'indietro che presenta a
mezza altezza un cercine. I capelli indicati in un'unica fascia che scende fino alle orecchie. La fonte
ampia è triangolare,le cavità orbitali sono profonde con occhi a mandorla con palpebre a listello e
globo aggettante. Il naso è aggettante; la bocca con labbro superiore a cuore, il collo corto. Marinucci,
1976, pag. 119, tav. 57, T I a 1.
Donna con cuffia
In questo gruppo rientrano tutte le teste femminili decorate con svariati tipi di cuffia. Queste sono
corte o aderenti e sono usate anche insieme ad altri elementi quali il velo o lacci. Rispettano la stessa
suddivisione tipologica anche i busti femminili. Bedello, 1965, pag. 74-75
VARIANTI TIPOLOGICHEarianti tipologiche
1) Donna con velo o cuffia
2) Donna con cuffia aderente e cuffia aderente e cercine
3) Donna con cuffia corta e lacci e con cuffia corta e velo
1)Donna con velo o cuffia
Reca il velo molto elevato sul capo, accosto sotto gli orecchi e ricadente sulle spalle. La capigliatura è
rappresentata a massa unita. Il volto è allungato e mostra occhi grandi con palpebre marcate, naso
slargato alle nari bocca chiusa e atteggiata a sorriso convenzionale. Gli orecchi sono celati dal velo.
L'occipite è leggermente appiattito. Il piano di posa è ampio. Non reca il foro all'occipite.
Datazione: dalla metà del IV sec. a. C. in poi. Bonghi Jovino, 1965, p. 43, tav. X, 4.
2)Donna con cuffia aderente e cuffia aderente e cercine
Presenta il capo avvolto da una cuffia aderente, cinta da un cercine sottile che termina
assottigliandosi in due capi aperti sulla nuca. Davanti alcopricapo i capelli sono acconciati in due
bande ritoccate a stecca che sulle orecchie si dispongono a grandi ciuffi. L'orecchio di sinistra è rozzo
e troppo basso, la fronte è piccola, la cavità orbitale profonda; l'occhio ha le palpebre rese con due
listelli, il naso sottile con narici eleganti; la bocca è piccola il mento appuntito con accenno al doppio
mento. Databile alla fine del IV sec. Marinucci, 1976, pag. 97-98, tav. 41, N II a 1.
3)Donna con cuffia corta e lacci e con cuffia corta e velo
Presenta una corta cuffia che va dalla fronte alla nuca terminando con un orlo elevato sulla nuca.
Davanti i capelli sono adornati da un diadema affusolantesi alle estremità, diviso da linee verticali
impresse in fasce rettangolari decorate da quattro cerchietti sovrapposti, anch'essi impressi.
All'estremità del diadema gli orli della cuffia si prolungano in due lunghi nastri che pendono liberi sul
collo, destinati a fermare la cuffia. I capelli sono aconciati in ciocche cirriformi ricadenti sulla fronte e
sui lati del viso. Le orecchie sono ornate da orecchini con pendente ovale. Gli occhi hanno palpebre a
listello marcate e globo appiattito. La bocca, tumida, risulta applicata a testa finita. Il mento è
piccolo e il collo cilindrico. Marinucci, 1976, pag. 99, tav.41, O I a 1, 1
Donna con diadema
Esiste un ampio repertorio del tipo di testa ornata con diadema ed altri elementi. Il diadema può
avere svariate forme, alto o basso, decorato o liscio, e può essere abbinato ad un velo o a nastri varii.
Anche i busti femminili rientrano in questa tipologia. Si veda, Bedello, 1975, pp.79-80; Bonghi
Jovino, 1965, pag. 39 e sgg.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Donna con diadema a fiamma
2) Donna con diadema e velo
3) Donna con diadema e nastri di vario tipo
1)Donna con diadema a fiamma
La capigliatura, trattata a massa unita, si dispone sulla fronte in onde a festoni abbastanza regolari. Il
diadema è alto e decorato a lingue di fiamma. All'occipite i capelli non sono stati rappresentati. La
parte posteriore del capo ha forma notevolmente tondeggiante. Non c'è indicazione degli orecchi. Nel
volto, le arcate orbitali sono ampie e l'occhio reca l'indicazione della pupilla. Il naso è sottile, le
labbra morbidamente modellate, il mento robusto. Il collo termina in guisa di basetta rettangolare.
Non reca il foro all'occipite. Databile intorno alla metà del V sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, p. 39,
tav. IX, 3.
2)Donna con diadema e velo
Il diadema presenta nella parte inferiore una decorazione ottentuta a colpi di stecca in forma di
tondelli. Sotto, è visibile una fascia dentellata. Il velo segue la linea del capo e sporge leggermente
all'intorno. I capelli riccioluti contornano la fronte. Il volto presenta occhi con angoli esterni pendenti
e bocca serrata. Al collo reca tre collane. La prima, in alto, si compone di due fili abbinati, la seconda
è formata da una catenina di cerchielli, la terza collana presenta il filo di sostegno che passa tra
globetti rilevati e cerchietti forati, disposti alternatamente. Bonghi Jovino, 1965, p. 59, tav. XXI, 1.
3)Donna con diademi e nastri di vario tipo
Il diadema è disposto ad arco sul capo, è composto da due file di elementi ovoidali, una anteriore di
elementi più piccoli, una posteriore di elementi più grandi; davanti al diadema i capelli sono pettinati
in un solo ordine di lunghe ciocche stilizzate a fiamma. Sul retro è stato applicato un lungo nastro di
argilla che scende fino alle spalle, solcato da incisione ondulate. Le orecchie sono piccole, la fronte è
convessa, gli occhi obliqui con angolo esterno cadente, bocca tumida con labbro superiore a cuore.
Databile intorno alla prima metà del III sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 72, tav. 27, J II a 1.
Donna con elementi e ornamenti varii
"sphendone", nocche, nastri, ciuffi di capelli posticci, ghirlanda
A questo gruppo si riferiscono varie teste e anche i busti femminili decorati e acconciati in modo
diverso. Bonghi Jovino, 1965, pp. 69 e sgg; Bedello, 1975, pp.82-83
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Con ciuffi posticci
2) Con nastri
3) Con nastri e ""chignon
1)Con ciuffi posticci
Il volto ha la fronte spaziosa, si presenta grassoccio, sorridente, con fossetta sul mento, i capelli
sono pettinati compostamente e presentano due ciuffi posticci Il collo è slanciato e più o meno si
allarga alla base. Per i tipi di teste adorni con larghe fasce non si trovano molti esempi in periodo
ellenistico, tuttavia il motivo ricorre nel corso del I sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 69-70, tavv.
XXVIII, 1-2-3-4, XXIX, 1-2.
2)Con nastri
I capelli sono trattati in maniera differente: con scriminatura centrale pettinati in onde ampie e
irregolari che coprono parzialmente gli orecchi con due riccioli che scendono sulla fronte e sulle
guance, il capo è decorato con un nastro. Bonghi Jovino, 1965, pp. 69-70, tavv. XXVIII, 1-2-3-4,
XXIX, 1-2.
3)Con nastri e "chignon"
La capigliatura è simmetricamente composta ed è stata rappresentata anche nella parte posteriore
della testa, ove si raccoglie in un cavo "chignon" formato da due giri di trecce. Un largo nastro
trattiene i capelli ed orna la testa arrestandosi sotto lo "chignon". Due riccioli spuntano dai lobi degli
orecchi e si incurvano sulle guance. Il volto è ovale e mostra la fronte triangolarmente incorniciata dai
capelli, gli occhi con l'iride e la pupilla ottenute con un cerchietto ed un punto ad impressione. La
bocca è piccola ed increspata e conferisce al viso un'espressione sorridente. Bonghi Jovino, 1965, p.
71, tav. XXIX, 3-4.
Donna con frangia
I capelli sono acconciati sulla fronte in una frangia. Il soggetto è caratterizzato da un volto ovale, gli
occhi, talvolta globulari, presentano palpebre a listello e soparcciglia rilevate unite alla radice del
naso, di forma triangolare. La bocca è variamente modellata, il mento è quasi sempre prominente.
Vagnetti 1971, p.36 tav. VI, A V f.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e diadema
2) Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e tutulo
3) Donna con frangia dal margine ondulato e diadema
1)Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e diadema: la testa, coronata da un diadema presenta i
capelli acconciati sulla fronte in una frangia resa con sottili ciocche. Inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.36, tav.VI A V a.
2)Donna con frangia a sottili ciocche ondulate e tutulo: il volto, coronato da un tutulo, ha i capelli
acconciati in una rigonfia frangia resa in sottili ciocche ondulate. Inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.36, tav.IX, A XII.
3)Donna con frangia dal margine ondulato e diadema: il soggetto, coronato da un diadema, presenta i
capelli caratterizzati da una frangia a margine ondulato. Primo quarto V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.39, tav VII, A VIII a..
Donna con polos
A questo gruppo appartengono le teste e i busti femminili aventi questo tipo di copricapo. Il polos
ha una forma cilindrica e può essere cavo e di dimensioni notevoli, può essere sagomato o svasato
alla sommità e essere decorato almeno nella parte anteriore. I tipi considerati rientrano in una
datazione piuttosto ampia dall'epoca arcaica a quella ellenistica. Bonghi Jovino, 1965, p. 26; Bedello,
1975, pag. 65
VARIANTI TIPOLOGICHE :
1) Donna con polos sagomato
2) Donna con polos parzialmente rappresentato
3) Donna con polos e velo
4) Donna con polos schiacciato
5) Donna con polos schiacciato e velo
1)Donna con polos sagomato
I tipi presentano il polos inferiormente sagomato. I capelli discriminati al centro sono ravviati verso
la nuca o si acconciano in larghe onde e ricadono in una massa di gonfi riccioli che sugli orecchi
assumono forma circolare. Il volto, ha palpebre appesantite, la bocca molto accosta al naso e il
mento prominente. Datazione: seconda metà del V sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 27-28, tavv. I,
3 - II, 3-4.
2)Donna con polos parzialmente rappresentato
Questo tipo presenta il polos di notevoli dimensioni e rappresentato solo nella parte anteriore.
Presenta capelli discriminati centralmente e pettinati verso la nuca in ampi solchi. Gli orecchi non
sono visibili. Alcune ciocche sembrano doppi cordoncini. La fronte ha forma triangolare. Gli occhi
sono indicati rozzamente come globi aggettanti. Datazione:V sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pp. 2829, tavv. II, 1-2-3; III, 3-4; IV, 1.
3)Donna con polos e velo
In genere il polos si presenta sagomato con il velo aggettante o accosto alla testa.I capelli sono
spartitti al centro del capo e la capigliatura è trattata a massa unita, abbastanza movimentata sulle
tempie. Il volto è allungato con occhi piccoli, naso sottile. Il collo è poco modellato nell'esemplare.
Bonghi Jovino, 1965, pp. 52-53, tavv. XVIII, 4; XIX, 1.
4)Donna con polos schiacciato
Generalmente in questi esemplari il polos è ben calato sul capo e lascia visibili ai lati i capelli che si
dispongono a festoni o a bande ravviate verso la nuca leggermente gonfie sulle tempie. Le orecchie
sono scoperte e ben disegnate.Gli occhi sono tagliati a mandorla e recano l'iride e la pupilla segnate
con un cerchietto ed un punto ad impressione o sono discosti. Il volto è grosso ed ha tratti
appesantiti; la bocca è serrata o semiaperta e in atteggiamento di sorriso. Nel III sec. a.C. sembra si
sia esaurito il tipo femminile con polos schiacciato. Bonghi Jovino, 1965, 32-34, tavv. V, 4; VI, 3.
5)Donna con polos schiacciato e velo
Il polos è ricoperto da un velo di sagoma rettangolare dagli angoli ben marcati e privo di morbidezza
da assomigliare ad una custodia metallica. E' ben calato sul capo. Il velo scende sulle spalle
ripiegandosi in avanti in modo da racchiudere il volto largo e tondo. Il viso mostra spaziose arcate
orbitali ed il globo oculare esente da ogni dettaglio. L'occhio è rappresentato con l'indicazione del
bulbo. La capigliatura era forse discriminata al centro del capo. Due riccioli spuntano sulle guance dai
lobi degli orecchi parzialmente ricoperti dai capelli. Il collo è alto e sommariamente modellato.
Bonghi Jovino, 1965, p. 56-57, tav. XX, 2-3.
Donna con svariate pettinature
Gli esemplari appartenti al gruppo hanno un tipo di capigliatura che si dispone in festoni ondulati
sulla fronte. Il tipo più caratteristico si rifà direttamente ai modelli delle korai samie, anche se la
fattura è molto grezza.
VARIANTI TIPOLOGICHE
1) Con capigliatura ondulata sulla fronte
2) A riccioli stilizzati
3) A bande ripiegate
4) Con trecce annodate
1)Con capigliatura ondulata sulla fronte
La capigliatura si presenta trattata a massa unita e disposta a festoni intorno alla fronte. Sul capo si
mostra un elemento svasato alla sommità. Il volto è ovale ed atteggiato a sorriso. Gli orecchi sono
aderenti al cranio. Il collo termina col solito piano di posa. Si nota una certa trascuratezza
nell'esecuzione ed un'incapacità da parte dei coroplasti di cogliere l'essenza artistica dei prodotti
ionici. Bonghi Jovino, 1965, p.74-75, tav. XXXII, 3.
2)A riccioli stilizzati
La particolarità del gruppo si esprime essenzialmente nella varietà delle acconciature. La capigliatura
è espressa mediante globetti intorno alla fronte e alle tempie, mentre il retro è liscio. Il volto,
triangolare, ha la fronte spaziosa, con occchi e palpebre rilevate, naso che si slarga alle pinne, bocca
serrata ed atteggiata a sorriso. La testa che si erge su alto collo presenta orecchi piccoli. Bonghi
Jovino, 1965, p. 77, tav. XXXIII, 1-2
3)A bande ripiegate
Il tipo presenta la capigliatura spartita al centro del capo e ripiegata verso la nuca. I capelli sono
rappresentati in bande più spesse sui due lati mentre nel resto del capo sono espresse mediante fasce
di linee parallele. Il volto rotondo, ha occhi grandi accostati, piccolo naso, e mento rotondo. Bonghi
Jovino, 1965, p.77, tav. XXXIII, 3-4
4)Con trecce annodate
reca i capelli raccolti in due trecce che girano due volte intorno al capo e si annodano sulla sommità a
mo' di bottone. Sono rese a lisca di pesce con solco centrale profondamente inciso ed una serie di
trattini laterali espressi in superficie. Il volto è ovale e mostra orecchi troppo piccoli ed attaccati
troppo in basso. Capo inclinato verso destra , espressione sorridente. Bonghi Jovino, 1965, p.77,
tav. XXXIV, 3.
Donna di tipo ionico
Presenta il volto affusolato e leggermente triangolare, gli occhi sono a mandorla, obliqui, con bulbi
oculari rigonfi. Le sopracciglia, leggermente rilevate, sono unite alla radice del naso, le labbra, piccole
e carnose, sono atteggiate in un tenue sorriso, il mento è piccolo e rotondeggiante. La testa, coronata
da un tutulo, presenta i capelli acconciati intorno al volto in una frangia rigonfia resa in ciocche sottili
ed ondulate; i capelli ricadono ai lati del collo, lavorati nello stesso modo. Fine VI-inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.35, tav.VIII, A IV.
Donna velata e con ampia basetta
Questo tipo è caratterizzato da teste che si presentano coperte da velo e con il collo ad ampia
basetta. Il tipo trova ampia diffusione in varie città della Campania, del Lazio, dell'Abruzzo,
dell'Etruria. Questi esemplari sembrano rifarsi a prototipi caleni; la datazione infatti ci è fornita dal
confronto con alcuni pezzi ritrovati a Cales che presentano riccioli spiraliformi. . Bonghi Jovino,
1965, pag. 91, tav. XLII, 3.
Edificio ad oikos
Ad unico ambiente con base antistante l'ingresso notevolmente sporgente; ampia porta che mostra ai
suoi lati i segni di elementi di sostegno del tetto. Nella parete di fondo vi è una grande finestra a
forma di clessidra. Il tetto è a due spioventi aggettante soprattutto sul davanti; sul colmo è visibile la
fila dei kalypteres e su ogni spiovente tre file continue di tegole curve. Una serie di cornici corre
lungo tutti e quattro i lati, sono più alte nei lati brevi dove al culmine del tetto terminano con un
volto umano a rilievo. Ai quattro angoli delle cornici altrettanti acroteri; sono evidenti tracce di colore
Proveniente da Capua. Databile tra il IV-III sec. a.C. Staccioli, 1968, pag.59, tavv.LVIII-LIX
Edificio prostilo: è diptero, generalmente tuscanico, con pronao e cella quasi quadrata
Staccioli 1968, n.15, pp.24-26, tavv.XII-XV
Edificio privo di colonne: ha la fronte priva di colonne ed il pronao chiuso lateralmente
Staccioli 1968, n.32, pp.41-43, tav,XXXVIII
Edificio con apertura su lato lungo
A pianta rettangolare, unico ambiente aperto su uno dei lati lunghi, tra colonnine poggianti su bassa
base circolare. Le pareti dei lati brevi terminano al di sopra con andamento triangolare. Il tetto è a
spioventi, nel senso del lato maggiore dell'edificio con indicazione a rilievo della fila dei kalypteres.
Su ogni spiovente sono evidenti le file delle tegole. Datazione fine IV inizi del III sec. a.C. Staccioli,
1968, pag.63, tavv.LXIII-LXIV
Eracle ed Athena
Quasi sempre queste due divinità sono raffigurate in atteggiamento di riposo, con Eracle in piedi,
dopo il completamento delle sue imprese, dinanzi alla dea seduta. Atena, divinità mitologica greca,
figlia di Zeus e di Metis, è raffigurata stante con il piede destro avanzato, indossa un lungo chitone,
calzari ionici, impugna l'asta lo scudo circolare, la testa è coronata da un elmo di tipo calcidese.
Eracle (tipo cipriota), figlio di Zeus ed Alcmena, indossa una corta tunica e la leonté‚ annodata sul
petto.
Lexicon Iconographicum 1990, vol. V, 1, p. 56, nn. 2265-2266; ibidem p. 59, n. 2302
Eracle e il leone di Nemea
Eracle uccide il leone che vive vicino a Nemea strozzandolo in quanto invulnerabile alle armi. Quasi
sempre l'episodio è raffigurato con Eracle in piedi che occupa la parte sinistra della raffigurazione,
meno frequente è Eracle ritratto accovacciato a sinistra con il leone a destra, rarissime le
rappresentazioni di Eracle che occupa la parte destra stando accovacciato, come in questo esemplare
da Fratte. La rappresentazione di un soggetto così specifico rende probabile l'inserimento del pezzo
in un programma figurativo di un edificio in cui il culto di Eracle doveva avere molta importanza.
Lexicon Iconographicum 1990, vol. V, 1, p.16, nn. 1761-1977
Ermafrodito
Figlio di Ermes ed Afrodite, viene raffigurato stante, generalmente nudo, con accenno dei seni e
piccoli genitali.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.21, p.74, tav.7.
Erote
Tale soggetto è, come è noto, uno dei più cari alla coroplastica ellenistica, ebbe infatti una diffusione
notevole in tutto il Mediterraneo. L'Erote viene spesso raffigurato infante in diverse pose: mentre
vola, danza, in groppa ad uno animale, a volte nudo, a volte panneggiato, con il viso tondo e
sorridente ed il capo circondato da un cercine e con una corona di foglie di edera. Della Torre-Ciaghi,
1980, pag. 39; Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, p.62, tav.3, 9.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Erote alato
2) Erote seduto su un animale
3) Erote sdraiato su un animale
4)Erote sdraiato nella culla
1)Erote alato
Ha un cercine sul capo ornato da due file di puntini ed una corona di edera, in gran parte staccata. Il
capo è piegato a sinistra e l'espressione è sorridente. Il braccio destro sembra alzato (non è ben
visibile) il sinistro è invece piegato. Questo soggetto trova molti confronti in Italia Meridionale ed in
Grecia. Databile tra la fine del III e il II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 39, tav.XIV, 6
2)Erote seduto su un animale: si presenta seduto su vari animali (porcellino, toro)
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.42, p.82, tav.14.
3)Erote sdraiato su un animale: si presenta sdraiato su vari animali
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.43, p.82, tav.14.
4)Erote sdraiato nella culla: si presenta addormentato, disteso o posto di 3/4 nella culla e si succhia
un dito.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.48, p.84, tav.16.
Fanciullo con berretto a punta
L'area di diffusione di questo genere di teste con copricapo a punta è piuttosto ampia: in Magna
Grecia, a Taranto, in Sicilia, anche se è soprattutto in Campania che essi hanno avuto fortuna.
Generalmete presentano la capigliatura rappresentata solo anteriormente o a massa unita o a grosse
ciocche lunate. Il berretto soprastante è allungato a punta. Il volto è rotondo con fronte più o meno
ampia; gli occhi hanno il globo oculare molto evidente, il naso è largo e la bocca non molto grande,
generalmente è serrata. Il mento è rotondo e il collo è lungo desinente in una basetta. Bonghi Jovino,
1965, pagg. 131-132, tav. LXIII, 3.
Fanciullo con capelli corti
Le capigliature di questi tipi sono le più diverse: con capelli corti e frangia confusa, con scriminatura
centrale e tirata con ciocche verso la nuca, con capelli disposti intorno al volto con ondulazioni
appena accennate, a ciocche che possono essere semilunate sulla fronte e più regolari sulle tempie,
con scriminatura centrale e ciocche a virgola intorno al volto, a ciocche con profonde incisioni e
ravviate verso l'occipite.
Bonghi Jovino, 1965, pagg. 92-95, tav. XLV, 3.
Fanciulli con capelli lunghi
La caratteristica di questo gruppo è la capigliatura lunga, generalmente spartita al centro. L'area di
diffusione di questo tipo non è molto ampia: la Campania e alcuni centri etruschi. La datazione per
alcuni confronti si ascrive intorno al III sec. a.C. Bonghi Jovino, 1965, pag.118
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Fanciulli con capelli lunghi e cercine liscio
2) Fanciulli con capelli lunghi e cercine scabro
1)Fanciulli con capelli lunghi e cercine liscio
Le teste riferibili a questo gruppo presentano capelli lunghi e recano sul capo un cercine non
decorato. I capelli sono fluenti nel collo oppure trattati in ampie ciocche o spartiti e ravviati verso
l'occipite. Non hanno avuto un'ampia diffusione se non in Campania. Bonghi Jovino, 1965, pag. 124,
tav. LX, 1
2)Fanciulli con capelli lunghi e cercine scabro
Il tipo delle teste giovanili con capelli lunghi su cui poggia un cercine decorato. Anch'essi con un'area
di diffusione abbastanza ristretta. La datazione, è riferibile alla seconda metà del IV sec. a.C. Bonghi
Jovino, 1965, pag. 128, tav. LXII, 1
Fanciullo con collo slanciato e tubolare
A questo gruppo si ascrivono pochi esemplari e ristretti all'ambito campano. Sono caratterizzati da
capelli corti ed alto collo tubolare. Il volto appare sorridente di forma ovale, e fronte spaziosa, occhi
allungati palpebre marcate, bocca grande e naso che si allarga alle nari. Gli orecchi piccoli recano il
padiglione ben discosto dalla calotta cranica. Bonghi Jovino, 1965, pagg. 97-100, tav.XLVIII, 3.
Fanciullo con frangia
In genere il capo è coperto da un cercine liscio, privo di decorazioni; al di sotto i capelli si
dispongono per lo più in una frangia più o meno folta che ricopre non solo la fronte ma anche le
tempie e parzialmente gli orecchi. Il volto è ovale, e mostra gli occhi con l'iride e la pupilla indicate
con un cerchietto ed un punto ad impressione. Il mento è rotondo con una fossetta che può essere
più o meno pronunciata. Il collo non molto slanciato si allrga alla base. Bonghi Jovino, 1965, pagg.
101-109, tav. XLIX, 3-4.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Fanciullo con frangia sulla fronte e cercine scabro
2) Fanciullo con frangia sulla fronte e tenia
1)Fanciullo con frangia sulla fronte e cercine scabro
In esso si raccolgono le teste giovanili che presentano il capo coperto da un cercine scabro, con
superficie puntinata a rilievo o punzonata in bassorilievo. Databili anche questi esemplari tra la fine
del IV e gli inzi del III sec. a.C. Il cercine che in genere decora questo tipo di teste, può essere più o
meno spesso e generalmente presenta la superficie lavorata. I capelli al di sotto, si dispongono in
ampie e ricche frange, ai lati scendono a volte fino al collo coprendo parzialmente le orecchie; in
alcuni esempi i capelli sono trattati con sottili incisioni anche all'occipite. Bonghi Jovino, 1965, pagg.
110-113, tav.LIV, 1-2.
2)Fanciullo con frangia sulla fronte e tenia
Ciò che differenzia questo gruppo dagli altri due precedenti con i quali ha delle relazioni, è la
decorazione del capo con una o due tenie al posto del cercine. La capigliatura è in genere disposta in
frangia sulla fronte e trattata a ciocche sottili o spesse al di sotto di una o doppia tenia. Queste in
genere sono ritorte e vanno da un orecchio ad un altro. Come gli altri due gruppi, esso è diffuso
soprattutto in Campania. La datazione oscilla, per il confronto con una testa frammentata da
S.M.Capua Vetere e delle statue femminili del Museo Provinciale Campano, tra il IV-III e il II sec.
a.C. Bonghi-Jovino 1965, p.114 ss., tav. LIV, 4
Felino
Posto di profilo accucciato sulle zampe posteriori ed eretto su quelle anteriori.
Poteva decorare le lastre di rivestimento del timpano del frontone, oppure essere utilizzato in teorie
di animali nei fregi delle lastre di rivestimento.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.123, n.16, fig.5.1.16
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.61, n.13, tav.III
Fico
Frutto di forma ovoidale schiacciata con superficie percorsa da solcature verticali.
Stefani 1984, n.187, p.73, tav. XLIII b.
Figura di bambino accovacciato
E’raffigurata seduta a terra con le gambe disposte in vario modo, può indossare una tunica oppure
essere nuda; di solito tiene un animale o un oggetto nella mano non poggiata a terra. La tipologia dei
volti ripete quelle delle teste isolate coeve.
Comella 1982, p.17, tav. 3 a.
Figura di bambino stante
E’caratterizzata da un viso paffuto, viene generalmente raffigurato in piedi con tunica ed oggetti
diversi nelle mani oppure può essere strettamente avvolta in fasce. Il capo si presenta scoperto o
velato. La tipologia dei volti ripete quelle delle teste isolate coeve.
Comella 1982, p.16, tav. 2.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Figura di bambino stante in fasce con velo arretrato
2) Figura di bambino stante in fasce e velo "a cappuccio"
1)Figura di bambino stante in fasce con velo arretrato: il velo è arretrato sul capo e molto scostato ai
lati del volto e passante dietro le orecchie. II sec. a.C.
Pautasso 1994, p.38, tav. 38 16 a-c.
2)Figura di bambino stante in fasce e velo "a cappuccio": l'elemento caratterizzante è costituito dal
velo "a cappuccio", calato sulla fronte e sgallettato al petto ed ai lati del volto. La fasciatura è resa
con solchi orizzontali sommariamente incisi. II sec. a.C.
Pautasso 1994, p.41, tav. 21 a-c.
Figura di fanciullo accovacciato
Questo tipo di figura, generalmente bambini accovacciati che si appoggiano con una mano, è
abbastanza diffusa in età ellenistica; solitamente però sono ritratti nudi. I confronti sono da cercarsi
ancora una volta in Asia Minore.
Ha il viso piuttosto tondo, la capigliatura a calotta, sopracciglia piuttosto marcate e arcuate, la bocca
atteggiata a sorriso. E' coperto da un panneggio morbido che gli lascia scoperto solo la spalla sinistra.
Si sostiene poggiando al suolo la mano sinistra, mentre il destro è ricurvo sul petto ed è nascosto
sotto il manto. La gamba destra è flessa la sinistra completamente piegata: sono visibili solo la coscia
e il ginocchio. Databile intorno al III-II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 34, tav.XII, 1
Figura di fanciullo a cavalcioni di un gallo
Ampiamente attestato in altri centri dell'Italia Meridionale, tipologicamente si può collegare ad
esemplari greci.
Il bambino ha il corpo di profilo ed il capo rivolto frontalmente; ha una corona d'edera sul capo e con
le braccia si tiene attaccato al collo del gallo. Quest'ultimo ha una cresta abbastanza alta e una grossa
coda; le ali sono invece appena accennate. Databile nel II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 41,
tav.XV, 3
Figura di fanciullo a cavallo
H un significato funerario. Il cavallo infatti è utilizzato come simbolo funerario, in quanto nei tempi
più remoti esso fu simbolo della cavalcatura infernale per il viaggio verso l'Ade, e come simbolo di
un determinato rango sociale; lo troviamo molto spesso sullo sfondo di questi gruppi raffiguranti il
banchettante e la donna.
Influenza pugliese.
Il cavaliere ha la testa ed il busto quasi in posizione frontale; ha il braccio destro portato indietro, la
mano appoggiata alla groppa del cavallo e il braccio sinistro appoggiato al collo del cavallo. veste un
manto gettato dietro le spalle. Il cavallo è posto di profilo; ha il muso appiattito, le quattro zampe
dritte e la coda abbassata. Databile al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 41, tav.XV, 4
Figura di fanciullo in groppa ad un animale
Il soggetto si presenta generalmente in groppa ad animali. Gli animali sono atteggiati in posizioni
diverse, mentre la figura di fanciullo è disposta a cavalcare l'animale.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Figura di fanciullo in groppa ad un ariete
2) Figura di fanciullo in groppa ad un leone
3) Figura di fanciullo in groppa ad un maialino
1)Figura di fanciullo in groppa ad un ariete
Ha la testa vista frontalmente ed il corpo di profilo; è piegato in avanti e con le mani si tiene alle
corna dell'ariete: I capelli sono a calotta. L'animale di profilo mostra le quattro zampe tese. Il tema è
ricorrente nell'Italia Meridionale e in particolare a Teano, nonché nel mondo orientale ad Alessandria.
Databile nel II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 41, tav.XV, 1
2)Figura di fanciullo in groppa ad un leone
Il fanciullo ha il capo appoggiato alla criniera dell'animale; ha il braccio flesso e con la mano gli tocca
la criniera. Il leone con il muso visto nella sua frontalità ha la zampa anteriore destra dritta e un po'
più avanzata della sinistra. Databile al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 40, tav.XIV, 7
3)Figura di fanciullo in groppa ad un maialino
L'animale ha il muso piuttosto schiacciato e lungo, le orecchie dritte e quasi triangolari e la parte
posteriore del corpo piuttosto larga. le zampe sono tese. Il bambino, di profilo, è accovacciato
sull'animale, con i gomiti appoggiati sul dorso di quest'ultimo; una gamba è flessa l'altra è
completamente distesa. Il volto è in posizione frontale, il capo sebra essere sormontato da un pileo.
su alta base. Soggetto molto diffuso in territorio apulo. Databile intorno al III sec. a.C. Della TorreCiaghi, 1980, pag. 40, tav.XV, 2.
Figura di fanciullo seduto su una roccia
Come iconografia è piuttostorara, non ci sono confronti pertinenti in ambiente italico, pertanto è da
ritenersi un'elaborazione indigena di modelli ellenistici.
Dai tratti negroidi, con i capelli rassati resi a piccole ciocche che lasciano scoperte le orecchie. Il
volto è rivolto verso l'alto, e le pupille sono ben segnate. E' Nudo, il braccio destro è ricurvo e la
mano tocca il ginocchio sinistro, il braccio sinistro è flesso e poggia col gomito sulla mano destra e la
mano sinistra è portata sotto il mento. Databile intorno al II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag.
32, tav.XI, 3
Figura di fanciullo stante
La figura del fanciullo è tra le più usate nella coroplastica votiva. Essa come le figure femminili e
maschili generalmente rappresenta l'offerente ritratto negli atteggiameti della vita quotidiana. Bonghi
Jovino 1971, pag. 72
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Figura di fanciullo stante appoggiato ad una stele
2) Figura di fanciullo stante con capelli lunghi
3) Figura di fanciullo stante nuda
4) Figura di fanciullo stante che suona la lira
5) Figura di fanciullo stante velata
1)Figura di fanciullo stante appoggiato ad una stele
Rientra nel tipo di "togato" ampiamente diffuso in epoca ellenistica.
La figura è avvolta in un mantello che lascia scoperto solo il volto, la parte superiore del torace e i
piedi. Il bracciodestro è piegato sul petto, il sinistro teso, è appoggiato all'anca. La gamba destra è
flessa in avanti. Databile intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 27, tav.IX, 2. Diffuso
per tutto il III e il II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 33, tav.XI, 6
2)Figura di fanciullo stante con capelli lunghi
Questo tipo trova diversi confronti in territotrio italico, in ambiente apulo, e a Capua stessa.
Ha i capelli mossi che gli scendono sulle spalle; anteriormente nudo, porta sulle spalle un mantello
agganciato sulla spalla sinistra. Il braccio sinistro ricurvo su un fianco è nascosto sotto il manto, il
destro è piegato sul petto e la mano tocca il mento. La gamba destra è flessa, la sinistra è dritta.
Poggia su una base. Databile in epoca ellenistica più precisamente nel II sec. a.C. Della Torre-Ciaghi,
1980, pag. 33, tav.XI, 5
3)Figura di fanciullo stante nudo
Mostra il capo eretto con capigliatura a ciocche aderenti che lasciano parzialmente scoperti gli
orecchi; sulla fronte i capelli ricadono in bassa frangia. Il volto è rotondo e mostra fronte spaziosa,
occhi grandi e bocca atteggiata a sorriso. il tronco presenta spalle arrotondati e cascanti, torace ampio
con indicazione della muscolatura. Il braccio destro è ripiegato verso l'alto, il sinistro si discosta dal
busto. le gambe sono divaricate con la sinistra flessa ed arretrata. la figura insiste su un plinto
circolare, sorretta da uno sperone roccioso. Riferibile ai tipi greci del III sec. a.C.
Bonghi Jovino 1971, Tav. XL, 1, n. 55 pag. 72
4)Figura di fanciullo stante che suona la lira
Non ha confronti in territorio italico, mentre presenta delle affinità con centri greci e dell'Asia
Minore.
Ha i capelli spartiti e che gli scendono lunghi a boccoli sulle spalle. Un manto gli copre la testa e le
spalle e un velo gli copre dalla cinta in giù, formando rade pieghe tra le gambe. Il braccio sinistro
nascosto dal manto, sostiene la lira; la mano destra è portata sullo strumento. Le gambe sono
divaricate, la sinistra è flessa e portata leggermente indietro. Databile alla fine del III sec. a.C. Della
Torre-Ciaghi, 1980, pag. 33, tav.XI, 4
5)Figura di fanciullo stante velata
In posizione frontale, ha il capo leggermente abbassato ed inclinato a destra. La testa, con
capigliatura disposta in frangia sulla fronte e lunga sui lati, è adorna di un cerchio liscio e appare
velata. Veste una lunga tunica con apertura rotonda e su questo indossa un ampio mantello che
ricopre il braccio destro ed i cui lembi risalgono in parte sulla spalla sinistra ed in parte ricadono
lungo il fianco. La mano destra è ripiegata sul torace e la sinistra regge una coppa. La parte posteriore
non presenta annotazioni di rilievo, salvo la presenza di due fori sfiatatori, uno all'occipite e l'altro
nella schiena.Databile al primo venticinquennio del III sec. a.C. Bonghi Jovino 1971, Tav. XLIV,1-23, S.M. 3, pag. 77
Figura femminile distesa
E’generalmente raffigurata distesa su kliné, appoggiata su un gomito e con una gamba flessa. Indossa
un chitone ed un himation. Le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella
della teste isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati.
Vagnetti 1971, p.75, tav. XXXIX, H I.
Figura femminile gradiente
E’raffigurata incedente verso destra o verso sinistra e talvolta in passi di danza. Indossa un chitone
ed himation. Le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste
isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati.
Comella-Stefani 1990, p.79, tav.24 a
Figura femminile in trono
Appare generalmente seduta su un trono che può essere di vari tipi (con spalliera ricurva o
squadrata, con orecchie laterali più o meno accentuate, con i fianchi dritti, oppure privo di spalliera,
con suppedaneo). Veste usualmente un chitone e lo himation, il quale può avvolgere solo la parte
inferiore della figura oppure al contrario velarla completamente. Le braccia sono disposte in vari
modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati. Le mani
sono poggiate sulle ginocchia oppure recano un'offerta o ancora un bambino. Il capo può essere
scoperto, velato, diademato oppure coronato da copricapi di varia foggia.
Bonghi-Jovino 1971, pp.66-75, tavXLV, 1-2.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Figura femminile in trono con bambino
2) Figura femminile in trono con le mani sulle ginocchia
3) Figura femminile in trono con offerta
4) Figura femminile in trono in atto di alattare
1)Figura femminile in trono con bambino: siede su trono con suppedaneo, alta spalliera e orecchie
laterali. E' strettamente avvolta da un himation, che avvolge anche il bambino seduto in braccio. Fine
VI-inizi V sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.80, tav.25 a.
2)Figura femminile in trono con le mani sulle ginocchia: è seduta su trono con suppedaneo e spalliera
con orecchie laterali. Indossa un chitone ed un himation che ricopre anche il capo coronato da un
tutulo. Le mani sono poggiate sulle ginocchia. Inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.69, tav.XXXI, G IX.
3)Figura femminile in trono con offerta: è seduta su trono con suppedaneo, alta spalliera e sporgenze
laterali. Veste chitone ed himation che avvolge completamente la figura e tiene una offerta in mano. V
sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.82, tav.25 f.
4)Figura femminile seduta in trono in atto di allattare
la donna ha i capelli a boccoli sulla fronte che scendono a trecce sulle spalle; porta orecchini a
pastiglia. Il trono ha schienale e braccioli e la donna vi aderisce quasi interamente. veste un chitone ed
un himation; il braccio destro è incurvato sul seno, il sinistro piegato regge il bambino. La gamba
destra è portata leggermente più indietro della sinistra. Il bambino è seduto di profilo; con la mano
sinistra prende la desta della madre, la gamba sinistra leggermente flessa tocca con il piede il
ginocchio destro di lei.
Databile alla fine del IV sec. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 28, tav.IX, 4
Figura femminile stante
Presenta le gambe unite oppure una delle due avanzata, talvolta flessa; le braccia sono atteggiate in
vario modo: una può essere distesa lungo il fianco, mentre l'altra, piegata al seno, stringe in mano
un'offerta, un bambino o un animale. Talvolta una mano sorregge l'orlo del vestito, costituito da un
chitone con himation, il quale può avvolgere completamente o solo parzialmente la figura. Il capo
può essere scoperto, velato, diademato oppure coronato da copricapi di varia foggia. La tipologia dei
volti ripete quella della teste isolate coeve. I piedi sono nudi o calzati.
Vagnetti 1971, pp.57-66, tav.XXIV, F I.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Figura femminile stante con animale
2) Figura femminile stante con bambino
3) Figura femminile stante con bambino per mano
4) Figura femminile stantecon braccio piegato al petto
5) Figura femminile stante con himation che noncopre il busto
6) Figura femminile stante con himation che scopre solo la parte inferiore della veste
7) Figura femminile stante con himation solo sul retro
8) Figura femminile stante con lembo della veste sollevato
9) Figura femminile stante con offerta
10)Figura femminile stante con testa radiata
11)Figura femminile stante in atto di allattare
12)Figura femminile stante in atto di suonare il flauto
13)Figura femminile stante totalmente avvolta dall'himation
1)Figura femminile stante con animale: La figura stringe con la mano destra al petto una colomba,
mentre quella sinistra solleva un lembo della veste. Fine VI-inizi V sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.74, tav.21 d.
2)Figura femminile stante con bambino: la figura tiene in braccio un bambino. Metà V sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.75, tav.22 c.
3)Figura femminile stante con bambino per mano
La figura femminile sembra avere un velo sul capo e vestire un chitone cinto in vita. Le braccia sono
tese lungo i fianchi e la donna con la mano destra tiene la mano del bambino che le sta a fianco. Le
gambe della madre sono leggermente divaricate, e tra i suoi piedi c'è una specie di base cilindrica
ornata da rombi e da una rosetta. Ilbambino porta un manto che lo avvolge completamente; ha il
braccio destro tes lungo il fianco ed il sinistro alzato. Poggia su una base parallelepipeda. databile
intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 25, tav. VIII, 4
4)Figura femminile stante con braccio piegato al petto: la figura mostra il braccio sinistro disteso
lungo il fianco mentre la mano stringe un lembo della veste, l'altro braccio invece è piegato contro il
petto con la mano aperta sul seno. Inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.59, tav.XXV, F V.
5)Figura femminile stante con himation che non copre il busto: il soggetto presenta lo himation che
vela il capo e lascia scoperto il busto. IV-III sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.76, tav.22 e.
6)Figura femminile stante con himation che scopre solo la parte inferiore della veste: il soggetto è
avvolta strettamente dallo himation, che lascia visibili solo le pieghe inferiori del chitone. II sec. a.C.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.61, tav.19 n.61.
7)Figura femminile stante con himation solo sul retro: la figura veste un chitone cinto sotto il seno ed
un himation che la avvolge solo posteriormente. II sec. a.C.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.104, tav.26 n.89.
8)Figura femminile stante con lembo della veste sollevato: la figura ha il braccio sinistro disteso lungo
il fianco mentre la mano afferra l'orlo della veste. Inizi V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.58, tav.XXIV, F II a.
9)Figura femminile stante con offerta: la figura presenta la mano destra che stringe al petto
un'offerta, mentre quella sinistra solleva un lembo della veste. Fine VI-inizi V sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.72, tav.21 a.
10)Figura femminile stante con testa radiata
Probabilmente si può collegare con una statuetta di Veio raffigurata con il capo radiato.
Ha la testa radiata, veste forse un chitone del quale si vede solo il lembo inferiore, ed un himation. Il
braccio sinistro è disteso lungo il fianco, il destro nascosto sotto l'himation, è piegato e portato al
petto. Il retro non è modellato. Databile tra il IV e il III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 18,
tav.VI, 1
11)Figura femminile stante in atto di allattare
La donna ha un polos ed un velo che le scende sulle spalle e la copre fino alle ginocchia, formando
sulla sinistra pieghe a coda di rondine. Sotto il velo porta il chitone. La gamba destra è dritta, la
sinistra appena flessa. Le braccia sotto il velo sono piegate a reggere l'infante. Poggia su una base.
Databile intorno al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 27, tav.IX, 2
12)Figura femminile stante che suona il flauto
Veste un peplo sopra il quale porta un manto, le braccia sono piegate sul petto, e tra le mani tiene un
flauto. La gamba destra è dritta, la sinistra è invece flessa, poggia su una base. Databile intorno al IV
sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 18, tav.V, 5
13)Figura femminile stante totalmente avvolta dall'himation: è completamente avvolta dall'himation,
che vela anche il capo. III-II sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.77, tav.23 b.
Figura maschile gradiente
E’raffigurata incedente verso destra o verso sinistra, veste chitone ed himation, che può velare anche
il capo. Si può presentare del tutto armata oppure nuda ma con le armi in pugno. I piedi possono
essere calzati, le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella della teste
isolate coeve. Il capo può essere scoperto, velato o coronato da un elmo.
Comella-Stefani 1990, p.66, tav.18 a.
Figura maschile in trono
E’seduta su un trono che può essere di vari tipi (con spalliera ricurva o squadrata, con orecchie
laterali più o meno accentuate, con i fianchi dritti, oppure privo di spalliera, con suppedaneo).
Indossa una tunica ed un himation che talvolta avvolge completamente la figura, velandone anche il
capo. I piedi sono nudi o calzati. Le braccia sono atteggiate in modo differente con le mani che
possono recare delle offerte.
Vagnetti 1971, p.85, tav XLVI, K I.
Figura maschile stante
Presenta le gambe unite oppure una delle due flessa; talvolta necessita di un appoggio laterale
(colonnina o pilastrino), Può essere completamente nuda o con lo himation posto a coprire solo il
retro della figura, oppure il mantello può avvolgerla completamente oppure ancora lasciare visibile
solo il busto. Il soggetto può essere del tutto armato oppure nudo ma stringere le armi in pugno. I
piedi possono essere calzati, le braccia sono disposte in vari modi. La tipologia dei volti ripete quella
della teste isolate coeve. Il capo può essere scoperto, velato o coronato da un elmo.
Vagnetti 1971, pp.76-80, tav.XL, I I.
VARIANTI TIPOLOGICHE
1) Figura maschile stante con o su animale
2) Figura maschile stante armata
3) Figura maschile stante armata con offerta
4) Figura maschile stante armata nuda
5) Figura maschile stante avvolta completamente dall'himation
6) Figura maschile stante con himation che lascia scoperto il busto
7) Figura maschile stante nuda
8) Figura maschile stante nuda con himation sul retro
1)Figura maschile stante con o su animale: il soggetto si presenta stante al fianco di un animale
oppure seduto su di esso.
Gatti Lo Guzzo, tipo VI, p.33 tav. V D VI.
Gatti Lo Guzzo, tipo IV, p.33 tav. IV D IV.
2)Figura maschile stante armata: indossa una corta corazza con gonnellino, schinieri e mantello
allacciato al collo. Con una mano impugna lo scudo rotondo, mentre con l'altra destra stringe la
lancia, la testa è coronata da un elmo che può essere di vario tipo. Metà V sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.68, tav. 19 a.
3)Figura maschile stante armata con offerta
In posizione frontale, ha il capo eretto e caratterizzato da una corta capigliatura. Veste una corta
tunica con apertura rotonda e con maniche corte. La mano destra è poggiata sull'anca e la sinistra,
ripiegata sul torace, regge unpomo. Le gambe sono leggermente divaricate e la sinistra è flessa. la
figura insiste su una base quadrangolare. La parte posteriore è appiattita e priva di annotazioni.
Bonghi Jovino, 1971, pag. 78, tav. XLV, 3, M.N.N.3
4)Figura maschile stante armata nuda: il soggetto si presenta stante nudo con scudo circolare in una
mano e con la lancia nell'altra. Fine V sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.69, tav. 19 e.
5)Figura maschile stante completamente avvolta dall'himation: il soggetto è caratterizzato da uno
himation che avvolge completamente la figura e forma un ampio sinus sul petto, da cui esce una
mano. III-II sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.61, tav. 14 c.
6)Figura maschile stante con himation che lascia scoperto il busto: la figura nuda o con tunica
presenta un himation che lascia scoperto il busto. III-II sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.62, tav.15 a.
7)Figura maschile stante nuda: si presenta su gambe unite o con una gamba flessa, è nuda e può
stringere un oggetto oppure un animale al petto. V sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.60, tav.13 d.
8)Figura maschile stante nuda con himation sul retro: il soggetto si presenta nudo con himation
posto a coprire solo il retro della figura. IV sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.60, tav.14 a.
Gallo
Può presentarsi con il corpo sommariamente delineato oppure ben modellato con delineazione della
cresta, delle piume delle ali e della coda.
Gatti Lo Guzzo 1978, T 16, p.141, tav. LIII.
Giano
Divinità italica usualmente raffigurata con una testa bifronte, simboleggiante il tempo passato e
quello futuro. Il soggetto è quindi usato preferibilmente nelle teste votive bifronti. Presenta il volto
ovale, gli occhi hanno spesse palpebre a listello, il naso appare ben modellato, la bocca è morbida e
leggermente dischiusa. I capelli, con scriminatura a destra, sono resi con ciocche ondulate sulla
fronte. Il soggetto ha la testa cinta da una corona di bacche e foglie. Prima metà II sec. a.C.
Stefani 1984, p.31, n.64, tavv. XVI-XVII.
Glutei
Sono generalmente ben delineati e plastici
Fenelli 1975, D 22, p.256, fig. 351.
Gorgone
Sono tre mostruose sorelle figlie di Forco e di Cheto, dotate di ali d'oro, mani di ferro, zanne di
cinghiale ed aspidi sul capo, famose per il loro sguardo pietrificante. Le rappresentazioni della sola
testa della Gorgone si ispirano a modelli arcaici greci. Nella metà del VII sec. a.C. si definisce un
modello iconografico preciso, caratterizzato da una visione frontale del mostro, dai grandi occhi e
grande bocca con zanne ferine dalla quale penzola la lingua fino al mento, le guance increspate, i
capelli a riccioli sulla fronte, gli orecchi rappresentati di prospetto. Anche questo soggetto fu molto
utilizzato in ambiente capuano, alternato ad Acheloo, per la decorazione degli acroteri a disco e delle
"appliques".
EAA vol. III, p. 982 e ss.; Andren 1940, 467, II 5, tav.144, 502
VARIANTI:
Varianti: A e B.
1) Variante A: Gorgone in un nimbo
2) Variante B: Gorgone in corsa.
Grifi alati ed Amazzoni
Il primo gruppo comprende un'Amazzone con capelli lunghi ed elmo, corta tunica e calzari, e due
Grifi che la stanno assalendo. L'Amazzone ha le gambe divaricate: la destra, vista frontalmente, è
tesa, la sinistra, di profilo è flessa. Il braccio destro è ricurvo e nella mano tiene un'ascia; il braccio
sinistro è teso; è inserita tra due Grifi ad ampie ali con le zampe anteriori sollevate sul corpo
dell'Amazzone: nel tentativo di sbranarle le braccia. Segue un'altra Amazzone, con la destra tiene
un'ascia con la sinistra lo scudo. Alla sua sinistra un Grifo che tenta di divorarla. Databile alla fine del
IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 56, tav.XXIII, 1
Hera seduta in trono
Figlia di Crono e Rea sposa di Zeus. La divinità seduta in trono è solitamente Hera; generalmente è
rappresentata con due dei suoi attributi principali, la phiale baccellata e il melograno.
La divinità è raffigurata su un trono con alta spalliera: la dea ha capelli spartiti al centro della fronte
che scendono in trecce sulle spalle; il capo è coperto da un velo. Veste una tunica; nella mano destra
appoggiata sulla gamba, reca una patera. Il braccio sinistra è appena incurvato sotto il petto e la
mano regge un melograno. Databile nella seconda metà del IV sec. a.C.Della Torre - Ciaghi, 1980,
pag. 14, tav. III, 2.
Hermes
Venerato dai Romani come Mercurio, è la divinità tutelare della buona sorte. Vie raffigurato stante,
generalmente appoggiato ad un sostegno laterale, con tunica e mantello. Può avere un caduceo in
mano.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.32, p.78, tav.11.
Intestino
Ha forma ovale con viscere espresse da larghe spirali con appendice al centro
Comella 1978, DV 113, p.82, tav. XXXVI n.215.
Io
Figlia di Inaco e sacerdotessa di Era. Ha i capelli spartiti al centro del capo e ravviati verso la nuca; ai
lati della fronte spuntano due corna. Gli occhi sono abbastanza grandi, le sopracciglia poco marcate e
il naso piuttosto sottile. La bocca è chiusa e ben fatta; sotto il labbro inferiore una piccola fossetta.
Databile agli inizi del IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 45, tav.XVII, 4
Lapiti e Centauri
I Lapiti sono un favoloso popolo gigantesco della Tessaglia; i Centauri sono mostri metà uomini e
metà cavalli. Il primo gruppo ritrae un Centauro e un Lapita che si affrontano in un combattimento,
il Centauro reso di profilo con una mano regge la spalla dell'avversario e con l'altra tenta di scagliare
una pietra; gli stessigesti li compie il Lapita; nel secondo gruppo c'è un Cetauro atterrato che tenta di
afferrare la gamba del Lapita che sta alla sua sinistra, mentre questo con loscudo nella mano sinistra
si rivolge verso un altro Centauro che afferra con la mano sinistra la spalla del Centauro con la destra
una pietra. Databile al IV sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 56-57, tav.XXIII, 2
Lar
Divinità tutelare della casa, viene raffigurato stante, veste una corta tunica stretta in vita da una
cintura. I piedi sono calzati.
Pautasso 1994, p.51, tav.29 a-b.
Leone
Tra i votivi zoomorfi il leone appare di frequente rappresentato in varie posizioni. Seduto. Il muso
presenta occhi e nari incavati, boccaaperta con due denti laterali, baffi; le orecchie sono tondeggianti
sulla fronte si dispone una specia di benda. La muscolatura è ben rilevata e si notano le pieghe del
costato; le zampe mostrano gli artigli; la coda, al centro del posteriore scende fino alla base, risale
lungo la coscia sinistra e termina sul dorso. A base rettangolare piena, con spazio vuoto tra le zampe.
Pesetti, 1994, pag. 90 tav. XIII, 4
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Leone gradiente
1)Leone gradiente
Ha il corpo piuttosto grosso sul davanti che si va assottigliando. Sul collo ci sono tracce della
criniera, la bocca è grande e semiaperta, e le orecchie triangolari. La coda è lunga e piegata sul corpo
aformare una U. Le zampe posteriori sono flesse, di quelle anteriori una dritta e l'altra è leggermente
alzata in avanti. Databile nel III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 59, tav.XXIV, 6
Levriero in corsa
Ha il corpo piuttosto sottile con il muso affusolato; al collo è visibile un collare. Le zampe sono
molto sottili; le posteriori sono tese all'indietro, le anteriori sono flesse e la destra è alzata. La coda,
piuttosto lunga è piegata e tocca la zampa posteriore sinistra. Databile nel III sec. a.C. Della TorreCiaghi, 1980, pag. 59-60, tav.XXIV, 8
Lingua
E’di forma ovale terminante a punta
Fenelli 1975, D 11, p.255, fig. 348
Mammella
Presenta una forma più o meno schiacciata, con il capezzolo delineato
Fenelli 1975, D 15, p.256, fig. 352
Mano
Può essere aperta o chiusa intorno ad un frutto.
La mano aperta ha il pollice volto in alto o in fuori, le dita sono accostate, modellate su entrambe le
faccie o solo su quella palmare, distinte da solcature oppure plasmate singolarmente e applicate in
una seconda fase di lavorazione. Possono essere indicate le linee del palmo della mano.
Fenelli 1975, D142, p.273, fig. 362
Fenelli 1975, D 142, p.273, fig. 362
Fenelli 1975, D 100, p.267, fig. 360
Marsia
Satiro seguace di Cibele, famoso suonatore di flauto, che viene usualmente rappresentato appeso
all'albero con le braccia alzate e la testa piegata in avanti. Il volto ha occhi infossati, orecchie grandi
ed appuntite, i capelli e la barba sono resi con ciocche ondulate.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.3, p.60, tav.2.
Maschera
Si possono distinguere due tipi di maschere in base alle funzioni:
A)Maschera anatomica
B)Maschera teatrale
A)Maschera anatomica: come le teste isolate rappresenta l'immagine ridotta dell'offerente, sono
attestate maschere sia femminili sia maschili distinte dall'ingubbiatura bianca e venivano colorate
(nero per la pupilla, rosso per il viso).
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1)Maschera tagliata a metà del setto nasale
Pensabene-Rizzo 1980, tipo 1 n.554, p.228, tav.95
2)Maschera tagliata al di sotto del labbro superiore
Pensabene-Rizzo 1980, tipo 2 n.555, p.228, tav.95
3)Maschera tagliata al di sotto del labbro inferiore
Pensabene-Rizzo 1980, tipo 3 n.576, p.230, tav.95
4)Maschera tagliata al di sotto del mento
Pensabene-Rizzo 1980, tipo 4 n.578, p.231, tav.95
B)Maschera teatrale
VARIANTI TIPOLOGICHE:
Variante 1 e 2
1)Variante 1: presenta i capelli dritti sul capo; gli occhi allungati verso l'alto hanno un'espressione
demoniaca; la bocca è molto grande ed atteggiata a sogghigno; il naso è piccolo e schiacciato; la barba
è piuttosto lunga e i baffi pendenti. Ricorda certe maschere della commedia nuova. Databile agli inizi
del III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 45, tav.XVII, 2
2) Variante 2: reca intorno al volto una fascia che alla sommità forma una sorta di fiocco (?)
La fronte è rugosa e sporgente, gli occhi grandi con pupille incavate, il naso schiacciato, la bocca
forata, grande e di forma rettangolare, la barba mossa.
Databile al tardo ellenismo. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 45, tav.XVII, 3
Mela
Il frutto presenta il polo superiore con quattro bozzi, visibili anche su quello inferiore, al centro dei
quali è applicato un motivo indicante il residuo degli stami.
Stefani 1984, n.164, p.69, tav.XLI b.
Melagrane
La descrizione del frutto varia a seconda della forma e della coroncina: la prima può essere
schiacciata o globulare, la seconda può essere aperta o chiusa.In questo esempio
è presente il calice chiuso con indicazione dei petali. Composto da due stampi. Pesetti, 1994, pag.
106, tav. XVII, 4
Mela cotogna
Nella parte superiore sono evidenti le indicazione degli spicchi; alla sommità si trovano quattro
foglioline. Composto da 2 stampi. Pesetti, 1994, pag. 107, tav. XVII, 5-6
Menade
Questo soggetto viene utilizzato sia nella coroplastica votiva, sia in quella architettonica, dove
compare usualmente abbinato al Sileno (vedi Menade e Sileno). La partecipante al culto orgiastico
dionisiaco viene raffigurata stante, con chitone ed himation più o meno fittamente pieghettati, in
atteggiamento di danza.
Comella 1978, n.39, p.29, tav. VIII.
Menade e Sileno
Personaggi del corteggio dionisiaco generalmente ritratti incedenti verso destra oppure verso sinistra
in atto definibile di danza. Soggeto preferibilmente usato nella coroplastica architettonica.
Il Satiro è nudo, presenta la fronte sporgente percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate,
come gli archi sopraccigliari che si toccano alla radice del naso, largo e triangolare; gli occhi sono
globulari, la bocca _ piccola, con baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal
profilo semiellittico è liscia, i capelli sono a calotta compatta, e ricadono dietro le spalle, le orecchie
sono caprine. Sulla testa è posta una corona di foglie di vite. Talvolta afferra un serpente con una
mano mentre con l'altra abbraccia la Menade. Questa indossa un chitone e l'himation più o meno
fittamente pieghettati, ha il viso di forma ovale con il mento arrotondato e pronunciato, grandi occhi
a mandorla, naso di forma triangolare, labbra leggermente dischiuse. I capelli sono disposti in bande
ondulate sulla fronte, ricadenti in trecce dietro le spalle. Talvolta è presente il diadema.
Di Mino-Pensabene, pp.59-62, n.22, tav.VIII.
Andren 1940, pp.474-476, II,13, tavv.147-149.
La Grande Roma dei Tarquini, pp.243-244, n.72, tav.XXVI
Nano panciuto con bambino sulla spalla
Soggetto di origine probabilmente greco-orientale, questo gruppo ha confronti con una statuetta da
Egnazia ora al museo di Napoli e da altri centri dell'Asia minore.
Il nano sembra avere il capo coperto da un velo che gli scende poi sulle spalle, ha il braccio destro
teso e nella mano reca un oggetto, forse una patera; il sinistro è piegato e con la mano regge il
bambino che gli è seduto sulla spalla. Il bambino è in posizione frontale ed ha un copricapo; ha il
braccio destro appoggiato sulla testa del nano, il sinistro è incurvato sul petto. Si nota che la sua
esecuzione è avvenuta in un secondo momento e poi aggiunta. Databile tra la fine del V e gli inizi del
IV sec. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 16, tav. IV, 4
Nereide e mostro marino
Sono le cinquanta figlie di Nereo, raffigurate usualmente come delle fanciulle che salvano marinai
naufragati, a cavallo di animali marini favolosi, vesti te con un chitone ed un himation oppure nude.
Di Mino-Pensabene, p.62, n.23, tav.VIII, 23
Occhi
Sono modellati su tavoletta, possono essere di fattura accurata con delineazione precisa delle
palpebre a listello e dei bulbi oculari, oppure essere realizzati in modo sommario
Comella 1986, E 2 I, p.63, tav. 31 c
Comella 1986, E 2 II, p.63, tav. 31 c
Orecchie
Vengono rappresentate distinguendo in modo accurato o sommario l'elice, il lobo e il padiglione.
Fenelli 1975, D 1, p.255, fig. 348
Fenelli 1975, D 5, p.255, fig. 348
Ovini
Il muso presenta occhi leggermente rilevati e linea della bocca; le corna sono arricciate. Il vello è reso
a boccoli; le zampe mostrano in evidenza gli zoccoli. A base rettangolare cava, con spazio pieno tra
le zampe. Pesetti, 1994, pag. 72 tav. VII, 1.
Pallina
E’forma rotonda e modellata a mano.
Comella 1978, p.60, n.141, tav.XXVIII.
Palmetta dritta
Elemento decorativo composto da tre o più lobi o petali di palma, sempre in numero dispari,
disposti a ventaglio, che si originano da una goccia, da un archetto, da un bottone o da una protome
femminile. Nel periodo arcaico è tipico delle antefisse, delle fasce decorate con anthemion nelle lastre
di rivestimento e delle cornici pendule. Le estremità dei petali sono stondate oppure ad orlo
dentellato. Nelle antefisse la palmetta poteva essere a rilievo o solo dipinta ed essere inserita in un
nimbo baccellato o occupare tutto lo spazio della lastra. L'antefissa a palmetta si ritiene sia il primo
anello della serie delle antefisse nimbate.
Caffarello 1971, p. 360; Greco-Krinzinger 1994, p. 138 e ss.
Palmetta rovescia
Elemento decorativo composto da tre o pi— lobi o petali di palma, sempre in numero dispari,
disposti a ventaglio, che si originano da una goccia, da un archetto, da un bottone o da una protome
femminile. Nel periodo arcaico _ tipico delle antefisse, delle fasce decorate con anthemion nelle lastre
di rivestimento e delle cornici pendule. Le estremit… dei petali sono stondate oppure ad orlo
dentellato. Il motivo della palmetta rovescia si _ sviluppato successivamente a quello a palmetta
dritta probabilemnte in territorio italico.
Caffarello 1971, p. 360; Greco- Krinzinger 1994, p. 138 e ss.
Pan che suona la syrinx
Generalmente la raffigurazione più diffusa di Pan è quella che ritrae il dio, nudo e appoggiato ad una
roccia, come risulta dai svariati esempi rinvenuti in Italia Meridionale. Questo esemplare di Capua è,
invece, abbastanza originale, in quanto il dio indossa una veste a rete.
Il dio ha i capelli lunghi che scendono sulle spalle e le corna curve all'indietro. Le braccia sono piegate
sul petto e con le mani tiene la syrinx. Porta dalla vita in giù una specie di veste a rete tenuta da una
cinta.
Databile nel III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 15, tav. IV, 2
Pantera a doppio corpo
Lastra semiellittica con listello a sezione quadrangolare piuttosto irregolare che circonda tutto il
profilo. All'interno, su una base costituita da un kyma ionico, si dispongono due corpi di pantera
alati affrontati, poggianti con le zampe anteriori su due volute. Le code fuoriescono dalle zampe
posteriori per erigersi al di sopra del corpo e curvarsi all'indietro. La testa, unica, a protrome
femminile sovrasta i due corpi (la testa _ visibile nella tavola del Koch mentre in quella dello
Johannowsky risulta mutila).
Koch 1912, p. 53, tav. XII, n. 3; Johannowsky 1989, p. 191
Pantera gradiente
Ha il corpo più grosso davanti che si assottiglia verso il retro. Il collo è lungo e sottile,la bocca larga è
aperta, le orecchie sono rotonde. Le zampe posteriori sono flesse; delle anteriori la sinistra è dritta e
la destra è flessa e portata in avanti. Databile nel III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 59,
tav.XXIV,7
Pene
E’ rappresentato in modo completo (pene, scroto e monte del pube). Può essere indicata la peluria, il
glande viene quasi sempre evidenziato. E' eseguito a mano o a stampo. L'organo può essere cavo o
pieno, in quest'ultimo caso il pene viene applicato in una seconda fase.
Fenelli 1975, D 36, p.260, fig. 354
Piede
Sono rappresentati fino alla caviglia, poggianti anche su suola.i
VARIANTI TIPOLOGICHE
Tipi A-P
1)Tipo A: piede con mignolo ritratto, alluce divaricato, indicazione delle vene, modellato
naturalistico.
Fenelli 1975, D 215, p.282, fig. 369
2)Tipo B: piede a pianta larga, alluce più corto e molto distaccato dal secondo dito, mignolo ritratto,
dita oblique.
Fenelli 1975, D 224, p.284, fig. 370
3)Tipo C: piede di forma allungata, dita distese e staccate tra loro.
Fenelli 1975, D 280, p.290, fig. 370
4)Tipo D: piede con collo alto e stretto, dita allungate e staccate tra loro.
Fenelli 1975, D 297, p.292, fig. 373
5)Tipo E: piede di piccole dimensioni, collo alto, alluce divaricato, mignolo sproporzionatamente
grande.
Fenelli 1975, D 310, p.292, fig. 374
6)Tipo F: piede deforme, dorso schiacciato, dita a spatola non caratterizzate, le unghie indicate
sommariamente.
Fenelli 1975, D 320, p.294, fig. 374
7)Tipo G: piede deforme, dita lunghe, a spatola, distese.
Fenelli 1975, D 322, p.293, fig. 374
8)Tipo H: piede molto snello e dita molto allugate.
Fenelli 1975, D 325, p.294, fig. 374
9)Tipo I: piede dalla punta larga e schiacciata, dita lunghe e distese, secondo dito lungo come l'alluce.
Fenelli 1975, D 327, p.295, fig. 375.
10)Tipo L: piede a pianta larga, dorso alto, dita corte, ricurve e ben modellate.
Fenelli 1975, D 337, p.295, fig. 375
11)Tipo M: piede schiacciato, deforme, dita a spatola, molto corte, distese.
Fenelli 1975, D 341, p.297, fig. 375
12)Tipo N: piede largo, dita distese e allungate, non caratterizzate, unghie evidenziate.
Fenelli 1975, D 343, p.297, fig. 375
13)Tipo O: piede ben modellato, dita rivolte verso l'alto,, secondo dito più lungo dell'alluce.
Fenelli 1975, D 347, p.297, fig. 375
14)Tipo P: piede ottimamente modellato, dita lunghe con estremità rivolte verso l'alto, unghie ben
caratterizzate.
Fenelli 1975, D 350, p.297, fig. 376
Placenta
E’di forma ovoidale, con nervatura centrale serpeggiante, poggiante su base distinta.
Gatti Lo Guzzo 1978, R 14, p.138, tav.LI R 14
Processione di bighe e trighe
Carri trainati da due o tre cavalli, talvolta alati, incedenti verso destra o verso sinistra
Andren 1940, p.409, I, 1, tav.126, 442.
La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, n.13-15, fig.8.6.15
Andren 1940, p.373, I,1, tav.115,406.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.166, n.1, tav. XVII.
Profilo laterale femminile
In questo gruppo rientrano tutte le teste raffigurate nel loro profilo laterale e ispirantesi a dei tipi
riconosciuti delle teste votive. La sigla MT sta per mezzatesta seguita da una lettera e un numero per
l'identificazione. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141; Marinucci, 1976, pag. 130
VARIANTI TIPOLOGICHE
1) MT. D XXVI
2) MT. H XVI
3) MT. N III
4) MT. N III
1)MT. D XXVI
Mezzatesta femminile con capigliatura ravviata verso l'occipite in ciocche molto movimentate. Gli
orecchi restano coperti dai capelli. Il volto è ovale ed atteggiato a sorriso. Sul mento reca una
fossetta. Il collo termina in una piatta base. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141, tav. LXX,3.
2)MT. H XVI
Mezzatesta femminile con la capigliatura spartita e ravviata in morbide onde verso l'occipite. Nel
resto del capo aderisce alla calotta cranica. Il volto ha lineamenti regolari. Agli orecchi mostra
orecchini globulari. Il collo è grosso e si allarga alla base.
Bonghi Jovino, 1965, pag. 141, tav. LXX,2.
3)MT. N III
La capigliatura è pettinata in una banda di sei ciocche ondulate, che scendono dal centro della fronte
all'orecchio verso l'occipite; esse escono da una cuffia aderente fermata sulla fronte da un nastro.
L'orecchio è grande, l'occhio molto allungato con palpebre rese da listelli marcati, il collo, poco
curato, è svasato a costituire un piano di posa. Databile al V sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 130,
tav. 61, a 1.
4)MT. N III
Come il precedente, manca il nastro che ferma la cuffia, mentre l'orecchio appare più grande e più
schiacciato.
Databile al V sec. a.C. Marinucci, 1976, pag. 130, tav. 61, a 2.
Profilo laterale maschile
In questo gruppo rientrano tutte le teste raffigurate nel loro profilo laterale e ispirantesi a dei tipi
riconosciuti delle teste votive. La sigla MT sta per mezzatesta seguita da una lettera e un numero per
l'identificazione. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141; Marinucci, 1976, pag. 130
VARIANTI TIPOLOGICHE
1) MT. P V
1)MT. P V
Mezzatesta maschile molto rozza senza alcuna rappresentazione della capigliatura. Mostra la fronte
spaziosa, occhi con palpebre gonfie e globo oculare sprgente. Il naso è grosso. La bocca è premuta ed
il mento aggettante. Il collo si allarga alla base. Bonghi Jovino, 1965, pag. 141, tav. LXXI, 1
Protome di cinghiale
Il soggetto, proprio degli acroteri a disco, è identificato da una protome di cinghiale poggiante sulle
zampe anteriori modellata in modo plastico e realistico. L'animale è in atteggiamento di riposo, una
folta peluria, resa in piccole ciocche leggermente mosse distinte da sottili incisioni realizzate
finemente con un lavoro a stecca., ricopre tutto il muso. Orecchie appuntite, occhi globulari, zanne
sporgentin da un muso digrignante con narici disegnate con particolare realismo. Fine V sec. primi
decenni del IV sec.a.C.
Greco-Pontrandolfo 1990, p.69, fig.79
Protome femminile tipo dedalico e nimbo
Il soggetto prorpio delle antefisse, è caratterizzato dal volto ovale, le arcate sopraccigliari sono
accentuate ed unite alla radice del naso, di forma triangolare, gli occhi sono a mandorla, l'iride
sporgente, le palpebre a listello, la bocca è semidischiusa, il mento arrorondato e pronunciato, le
orecchie ribaltate in piano. I Capelli sono dispoti sulla fronte in ciocche ondulate orizzontali, raccolti
in trecce a perle ricadenti sulle spalle. La testa è circondata da un nimbo baccellato.
Di Mino-Pensabene, pp.54-55, nn.12-14, tavv.IV-V
Psyllos
E’raffigurato stante, il volto è barbato, il naso è camuso e gibboso, la bocca aperta con la lingua di
fuori, i capelli sono resi in corte ciocche sulla fronte, il capo è coperto da un piccolo copricapo piatto
e di forma rettangolare. Indossa una corta tunica che lascia nudo il petto. Dei serpenti sono avvolti
intorno alle braccia piegate.
Pensabene, Rizzo, Roghi, Talamo 1980, n.7, p.61, tav.3.
Pube
L’organo femminile esterno è rappresentato talvolta con peluria, può avere forma arrotondata
oppure triangolare.
Fenelli 1975, D 71, p.263, fig. 356
Fenelli 1975, D 72, p.263, fig. 356
Scena di banchetto
Coppie di banchettanti su klinai, davanti a ciascuna delle quali sono un cane, un volatile ed un
tavolino. Al centro è un auleta, mentre ai piedi della klinai sinistra è un servitore con oinochoe.
Andren 1940, p.411, I,5, tav.128,447-448.
La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.203-204, nn.17-18.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.94, n.22, fig.4.1.22.
Scena di consesso
Una figura femminile con lungo chitone ed un uomo con arco e freccia incedono verso cinque persone
sedute su sgabelli. Questi indossano il chitone lungo, la tebenna ed i calcei.
Andren 1940, pp.412-413, I,6, tav.128,449-450.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.204, n.19.
Scrofa
Viene rappresentata con la coda arricciata, sono visibili le mammelle.
Pensabene-Rizzo-Roghi-Talamo 1980, p.316, n.1202, tav.112.
Sfera
Eseguita a tornio. Base forata. Pesetti, 1994, pag. 114, tav. XIX, 4
Sfinge
Mostro alato , mezzo donna e mezzo leonessa, è generalmente ritratta di profilo, con la testa
frontale, dal volto caratterizzato dal sorriso di tipo arcaico.
Il soggetto è usato sia a decorare antefisse, sia acroteri.
Di Mino-Pensabene, p.73, n.43, tav.XIV
La Grande Roma dei Tarquini 1990, n.14, fig.5.1.14
Sileno stante
Il soggetto viene utilizzato sia nella coroplastica votiva sia in quella architettonica.
Il Sileno, educatore di Dioniso e suo accompagnatore, è rappresentato generalmente isolato nell'atto
di incedere in un passo di danza, con le gambe incrociate in uno schema chiastico. Il soggetto, molto
simile ad un Satiro, da cui si differenzia solo per i tratti equini, è molto diffuso nella coroplastica
etrusco-italica della fine del VI-inizi V sec. a.C., spesso associato alla figura di Menade in atto di
danza.
Per quanto riguarda la coroplastica architettonica, il soggetto può essere rappresentato da solo
oppure insieme ad una Menade (vedi Menade e Sileno). Nell'antefissa in esame il Sileno può essere
identificato solo in base al piede equino.
Di Mino-Pensabene, pp.58-59, nn.21, tav.VII. La grande Roma dei Tarquini, p.195, 1, tavv.XVIIIXIX
Anche nel campo della coroplastica votiva il Sileno viene raffigurato da solo oppure insieme ad
un'altra figura. Singolare è la figura di un Sileno stante che sembra portare un copricapo annodato
sulla fronte verso sinistra e la barba. Dalle spalle scende un manto sulla schiena, che lo lascia nudo
anteriormente; il braccio destro è teso lungo il fianco, il sinistro piegato regge, una bisaccia posta
sulla spalla.
La gamba destra è dritta, la sinistra è leggermente piegata in avanti. La statuetta poggia su di una base
rotonda. Il retro non è modellato. Il soggetto non sembra avere confronti in ambiente italiota, ma con
esemplari dell'Asia Minore (Smirne).
Databile tra il III e il II sec. a.C.
Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 16-17, tav. V, 3
VARIANTI TIPOLOGICHE
1) Sileno stante con bambino in braccio
1)Sileno stante con bambino in braccio
Per l'esecuzione rozza si avvicina ad un'antefissa da Lentini, anche se si può avvicinare ad un pezzo
attico raffigurante un vecchi satiro con bambino.
Il Sileno ha capelli a calotta, barba e baffi. Veste un manto che non gli copre però la parte anteriore
del corpo; si appoggia ad un bastone tenuto dalla mano destra e con il braccio sinistro tiene un
bambino, non bene distinguibile. Databile tra l'inizio e la metà del IV sec. Della Torre-Ciaghi, 1980,
pag. 16, tav. V, 2
Soggetto non caratterizzato eseguito senza impiego di matrici
A questo gruppo si riferiscono tutte le teste eseguite senza l'impiego di matrici; sono infatti piene, di
esecuzione rozza e frettolosa che ne impedisce una datazione precisa.
Possono essere privi di capigliatura, con sopracciglia che possono essere evidenti, o del tutto assenti;
il volto è triangolare, con zigomi che nel primo esemplare sono marcati, negli altri completamente
assenti. Bocca generalmente piccola e serrata, ma abbastanza evidente. I colli sono molto allungati e
si allargano alla base o invece, con una capigliatura visibile meglio sul lato destro ove ricade a ciocche
tondeggianti sulla fronte. Il volto presenta occhi appena indicati, naso molto sporgente e bocca
piccola e serrata. Il mento è squadrato; la testa si erge su collo molto allungato che si allarga sul piano
di appoggio. Bonghi Jovino, 1965, pag. 137-138, tav. LXVIII, 1. LXVII,4 e LXVIII, 2-3
Soggetto di sesso indefinibile
A questo gruppo appartengono quelle teste di cui è difficile definire il sesso. Questo esemplare
mostra il velo che anteriormente si arrestava ai capelli, ma si prolungava fino alla stretta fronte in un
lembo che scendeva lungo le guance, coprendo le orecchie. Le arcate sopraccigliari sono marcate e con
la linea del naso formano lo ipsilon maiuscolo. Gli occhi hanno il contorno indicato da un solco e il
bulbo è molto aggettante. Il naso è piccolo. La bocca è una fessura semilunata e labbra sporgenti.
Marinucci, 1976, pag. 121, tav. 57.U I a 1
Suino
Il muso presenta occhi con indicazione delle palpebre, del grugno con nari, della bocca e delle
orecchie sprgenti. Il dorso ha profilo ondulato. La muscolatura è ben rilevata; le zampe mostrano in
evidenza zoccoli e garretti; la coda a forma di "s" si dispone al centro del posteriore. A base
rettangolare cava, con spazio pieno tra le zampe. Pesetti, 1994, pag.61 tav. IV, 3.
Tavoletta poliviscerale
Costituisce una raffigurazione completa degli organi interni ed è realizzata a tutto tondo.
Comella 1982, D 20 I, p.157, tav. 91 c
Teoria di felini, uccelli e Minotauro
Questo soggetto compare a decorare le lastre di rivestimento in periodo arcaico: i felini possono
essere identificati con delle leonesse o delle pantere, gli uccelli sono probabilmente delle gru; tutti
ritratti con il busto di profilo e la testa di prospetto come il Minotauro. In particolare la presenza
delle gru e del Minotauro sembra alludere al mito di Teseo.
Gjerstadt 1966, IV, p.474, fig.141. La grande Roma dei Tarquini 1990, pp.61-62, nn.12-13, tav.II
Testa dionisiaca
Generalmente testa di Menade o di Sileno entro nimbo. Per la descrizione delle teste si riamanda ai
corrispondenti soggetti.
Di Mino-Pensabene, pp.71-73, nn.36 e 42, tav.XIV, 43
Testa femminile
La testa femminile è un soggetto tipico delle antefisse: è generalmente raffigurata fino al collo, è
caratterizzata dal volto ovale, occhi a mandorla, naso triangolare, labbra più o meno carnose, orecchie
talvolta ribaltate in piano. I capelli sono disposti a ciocche sulla fronte oppure a bande ondulate e
raccolti in trecce che ricadono sulle spalle. La testa presenta generalmente un diadema ed una cuffia,
può essere adornata da vari monili e circondata da un nimbo. Per la descrizione particolareggiata delle
teste si rimanda ai Tipi Andren 420, I,1, Di Mino-Pensabene 1, 2, 6.
Andren 1940, 420, I, 1, tav.130, 455.
Di Mino-Pensabene, pp.49 ss, nn.1-4, tav.I.
Di Mino-Pensabene, p.51, nn.5-6, tav.II.
Di Mino-Pensabene, p.56, n.16, tav.VI.
Rescigno 1993, p. 95-96, fig. 9 n. 2; Kaestner 1982, pp.52 ss.
Greco-Pontrandolfo p.61, fig.62.
Rescigno 1993, p. 96, fig. 9 n. 4; Kaestner 1982, pp.52 ss.
Greco-Pontrandolfo 1990, p.62, fig.63.
Testa femminile dedalica
Il soggetto, tipico delle antefisse, presenta il volto ad U lievemente sagomato; la fronte è piatta e
breve, gli occhi a mandorla sono resi con evidente esoftalmia, il naso è dritto e appuntito; il mento
arrotondato con una lieve fossetta centrale. I capelli a calotta liscia si dispongono sulla fronte ad
onda mentre ai due lati dietro le orecchie molto evidenti tre trecce rese a perle scendono fino al collo.
La testa è lavorata a tutto tondo, interamente cava all'interno. La concezione volumetrica e il
trattamento dei piani rivelano un linguaggio stilistico evoluto.
La testa appartiene alla tendenza definita "dedalica" propria del periodo orientalizzante recente, che
trova riferimenti con tipi diffusi nelle zone nord-occidentali della grecia. Alcune antefisse molto
vicine ai prototipi greci si sono ritrovate a Capua e a Minturnae attestandone la diffusione in
Campania e nel territorio italico. Johannowsky 1989, pp. 54 e 185
Testa femminile entro palmetta
La testa femminile inserita nella palmetta è un altro soggetto tipico delle antefisse e trova confronti
con i tipi di teste femminili di tipo dedalico con nimbo, diffuse tanto in Campania che nel Lazio.
L'iconografia è la stessa: volto ad U, naso dritto, ciocche di capelli ondulati sulla fronte, trecce
perlinate laterali che scendono fino al collo. L'inserimento della testa femminile nella palmetta è da
ritenersi probabilmente il risultato di un'elaborazione e fusione di motivi figurativi greco-tirrenici ed
etruschi avvenuta nelle officine capuane.
Greco-Pontrandolfo 1990, p. 61-62; Greco-Krinzinger 1994, p. 140 fig. 181
Testa femminile rimpicciolita
La testa femminile rimpicciolita presenta il volto ovale, gli occhi a mandorla, l'iride sporgente, il naso
piccolo e diritto, talvolta le orecchie sono in prospettiva ribaltata, le labbra sono pronunciate, il
mento è sporgente. I Capelli sono disposti in tre bande ondulate parallele sulla fronte, oppure a
frangia smerlata. La testa, decorata con un diadema, è posta all'interno di un nimbo percorso da una
serpentina con boccioli di loto alternati alle spire oppure di una corona decorata con dischi a rilievo.
Anche questo soggetto è tipico delle antefisse.
Di Mino-Pensabene, pp.56-58, nn.17-20, tavv.VI-VII
Testa femminile tipo greco-orientale
Il soggetto, anch'esso tipico delle antefisse, è caratterizzato da una testa dal volto allungato, con
occhi a mandorla, le orecchie sono ribaltate in piano, le labbra atteggiate nel cosiddetto sorriso
arcaico; i capelli sono disposti ad onde regolari sulla fronte oppure in frangetta a ciocche verticali,
mentre ricadono sulle spalle in sottili trecce. La testa presenta inoltre un copricapo a cuffia con
bende sovrapposte, un diadema, orecchini e collana.
Di Mino-Pensabene, pp.51-54, nn.7-11, tavv.II-IV
Testa femminile tipo severo
La testa è caratterizzata dal volto ovale ed allungato, la fronte è tringolare, gli occhi sono a mandorla,
il naso è diritto, le labbra leggermente dischiuse, il mento è pieno. I Capelli sono divisi sulla fronte in
due bande leggermente ondulate ricadenti in ciocche a tortiglione sulle spalle. La testa è coronata da
un diadema con cuffia ed è posta dentro un nimbo baccellato che si può presentare decorato con
tralci a doppia spirale da cui si originano palmette alternate a fiori di loto. Il soggetto è normalemente
usato per decorare le antefisse.
Di Mino-Pensabene, pp.62-63, nn.24-26, tav.IX
Testa di Juno Sospita
L’antica divinità italica, assimilabile alla graca Era, che talvolta assume come appellativo quello di
liberatrice (sospita), può costituire un soggetto decorativo delle antefisse. Il volto della dea è
caratterizzato dall'ovale affilato, con sopracciglia rilevate ed unite tra loro alla radice del naso, grandi
occhi a mandorla, labbra leggermente arcuate a spicchio di luna, orecchie caprine. I capelli sono
raccolti in treccie ricadenti sulle spalle. La testa, coronata da un elmo formato da pelle di capra e
dotato di corna, è posta all'interno di un nimbo semiogivale variamente decorato.
Di Mino-Pensabene, pp.70-71, n.34, tav.XII
Testa di Sileno
Il soggetto è largamente usato per decorare le antefisse. La testa di Sileno presenta la fronte
sporgente, percorsa da rughe ondulate e leggermente rilevate, come gli archi sopraccigliari che si
toccano alla radice del naso, largo e triangolare. Gli occhi sono sporgenti e di forma globulare, la
bocca è piccola, i baffi spioventi dalle punte più o meno arricciate, la barba dal profilo semiellittico, è
liscia oppure percorsa da pieghe orizzontali plasticamente ondulate, i capelli a calotta sulla fronte
ricadono in riccioli al lato della barba. Sulla testa è posta una corona di rosette e pampini a grappolo.
Di Mino-Pensabene, pp.66-70, n.31, tav.XI; La grande Roma dei Tarquini, p.243, n.71, fig.9.6.71
Il medesimo soggetto pu• essere posto all'interno di un nimbo.
Di Mino-Pensabene, p.70, nn.32-33, tav.XI
Tifone
E’una tipica divinità ctonia, figlio mostruoso di Gea e del Tartaro, presenta il viso di tipo silenico
con barba ad orlo dentellato. Le mani stringono sassi, le gambe terminano in due serpenti attorcigliati,
mentre due piccole pinne spuntano sulle spalle. Le caratteristiche della barba e la presenza delle
pinne denunciano una contaminazione con l'iconografia del Tritone.
Andren 1940,.p.469, II, 11, tav,146,509. La grande Roma dei Tarquini, pp.242-243, n.70, tav.XXV.
Torso
Si intende non l'oggetto tipologicamente definito ma il soggetto iconografico. Può essere femminile o
maschile, viene rappresentato fino all'inguine, la base è generalmente piatta.
Fenelli 1975, D 12, p.255, fig. 349
Tritone con Nereide
Il tema è tipico dell'età ellenistica. Trova confronti con pezzi siciliani; eseguito con più matrici.
Il Tritone presenta il volto e la parte del corpo dalla vita in giù (che è a forma di pesce) di profilo; il
torso è invece rappresentato nella sua frontalità. Ha i capelli ricci, il capo rivolto verso destra, è
appoggiato alla nuca della donna. Il braccio sinistro proteso in avanti, e la mano che probabilmente
portava qualche oggetto, ha il palmo rivolto verso l'alto; con il braccio destro stringe la vita della
donna. La Nereide ha il volto rivolto verso destra, e porta sul capo un diadema. E' seduta sul corpo
del Tritone al quale si appoggia con il braccio sinistro, dalla vita in giù è coperta da un velo che
forma morbide pieghe. Databile al III sec. a.C. Della Torre-Ciaghi, 1980, pag. 15, tav. IV, 1
Uomo barbato
Il volto è ovale, gli occhi, di forma varia, sono contornati da palpebre a listello più o meno sottili. Il
naso e la bocca sono generalmente ben modellati. La barba può essere di varia foggia (liscia e
rotondeggiante; breve ed a punta, con bordo a spigolo vivo; a ciocche;. con incisioni a zig-zag) e
generalmente i baffi nascondono il labbro superiore della bocca.
Vagnetti 1971, pp.54-56, tav.XX.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Uomo barbato con capelli a calotta
2) Uomo barbato con capelli a calotta e stephané
3) Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate
4) Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate e taenia
5) Uomo barbato con capelli arrotolati solo sulla fronte
6) Uomo barbato con velo
1)Uomo barbato con capelli a calotta: il soggetto presenta i capelli resi con una calotta compatta.
Metà V sec.a.C.
Vagnetti 1971, p.55, tav.XXIII, D II.
2)Uomo barbato con capelli a calotta e stephané: la testa presenta i capelli resi a calotta compatta e
coperti da una stephané: Seconda metà V sec. aC.
Vagnetti 1971, p.54, tav.XXIII, D I.
3)Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate: il volto è incorniciato da capelli resi con ampie
ciocche scomposte. III sec. a C.
Vagnetti 1971, p.56, tav.XXIII, D IV.
4)Uomo barbato con capelli a ciocche disordinate e taenia: il soggetto presenta i capelli trattenuti da
una tenia e resi con ciocche incise disordinatamente. Seconda metà V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.55, tav.XXIII, D III
5)Uomo barbato con con capelli arrotolati solo sulla fronte: il soggetto è caratterizzato da capelli
rappresentati solo sulla fronte arrotolati ed annodati. Meta V sec. aC.
Comella 1986, p.18, tav.I a-b.
6)Uomo barbato con velo: è l'unico prototipo di uomo velato e barbato. I confronti per questo
esemplare si rifanno al ritratto di Santippo, padre di Pericle, conservato nella Gliptoteca Ny
Carlsberg, con repliche anche al Louvre e ai Capitolini, databile al 440 a.C. Teste velate e barbate
sono state rinvenute in Campania e nell'alto Lazio. Per dei confronti tra questa serie di teste ed un
bronzetto votivo di testa barbata ma non velata, se ne deduce la datazione al IV sec. a.C. Marinucci,
1976, pag. 61, tav 24, F I a 1
Uomo con capelli a bande e taenia
Il soggetto presenta il volto triangolare, gli occhi sono a mandorla con spesse palpebre a listello. Il
naso è sottile e ben modellato, come la bocca carnosa, il mento è rotondeggiante. I capelli, trattenuti
da una tenia, sono disposti in riccioli a chiocciola intorno alla fronte ed a ciocche ondulate sulle
tempie. Fine IV sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.53, tav.XXI, C IV.
Uomo con capelli a calotta
E’caratterizzato da un volto ovale, talvolta squadrato, gli occhi generalmente grandi hanno palpebre a
listello, il naso è ben modellato, la bocca è grande e carnosa, il mento rotondeggiante. I capelli sono
resi con una calotta compatta. Metà V sec. a.C.
Vagnetti 1971, p.52, tav.XXI.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Uomo con capelli a calotta e basette
2) Uomo con capelli a calotta e frangia quadrata
1)Uomo con capelli a calotta e basette: il soggetto è caratterizzato da capelli a calotta compatta che
ricadono ai lati del viso formando delle basette. Seconda metà V sec. a.C.
Comella 1986, p.19, tav.2 a
2)Uomo con capelli a calotta e frangia quadrata
Comprende un unico prototipo che presenta la particolarità di questa acconciatura a frangia quadrata
non testimoniata in nessuna testa di questo o dialtri scarichi votivi.
I capelli sono resi a calotta nettamente margianta, più spessa lungo le tempie, che scende in una
frangia quadrata solo sulla parte centrale della fronte, mentre le tempie restano nude. Sulla calotta
una serie di incisioni, dalla fronte alla nuca, rende il disegno dei capelli. Le orecchie, poste in basso,
sono piccole e schematiche. Gli occhi hanno palpebre a listello e superficie convessa; il naso narici
modellate e pinne sporgenti; la bocca con labbro superiore a cuore. il mento è prominente.
Marinucci, 1976, pag. 37; tav.6, B I a 1.
Uomo con capelli a ciocche
Il soggetto presenta il volto è ovale, di forma più o meno regolare, gli occhi sono generalmente
contornati da palpebre a listello ed il naso ben modellato, come la bocca dalle labbra leggermente
dischiuse o del tutto serrate. Il mento appare quasi sempre prominente. I capelli che incorniciano il
volto sono rese con ciocche di vaie fogge.
Comella 1982, p.28, tav.10 c.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Uomo con capelli a ciocche arricciate
2) Uomo con capelli a ciocche arricciate e scriminatura centrale
3) Uomo con capelli a ciocche ondulate
4) Uomo con capelli a ciocche ondulate e scriminatura centrale
5) Uomo con capelli a ciocche semilunate
6) Uomo con capelli a ciocche serpeggianti
7) Uomo con capelli a ciocche serpeggianti e motivo "a tenaglia"
1)Uomo con capelli a ciocche arricciate: il soggetto presenta i capelli a ciocche arricciate intorno al
volto. Seconda metà IV sec. a.C.
Comella 1986, p.24, tav.7 c
2)Uomo con capelli a ciocche arricciate e scriminatura centrale: la testa ha i capelli scriminati al
centro, che ricadono in lunghe ciocche arricciate ai lati del volto. Primo quarto III sec. a.C.
Comella 1986, pp.25-26, tav.8 a
3)Uomo con capelli a ciocche ondulate: il soggetto è caratterizzato da capelli a ciocche ondulate che
ricadono sulla fronte e sulle tempie. II sec. a.C.
Comella 1986, p.28, tav.10 c
4)Uomo con capelli a ciocche ondulate e scriminatura centrale: la testa presenta i capelli scriminati al
centro, i quali sono disposti in sottili ciocche ondulate intorno alla fronte. Le basette sono modellate
come i capelli. Secondo quarto del IV sec. a.C.
Comella 1986, pp.23-24, tav.7 a-b.
5)Uomo con capelli a ciocche semilunate: i capelli che incorniciano il volto sono resi con piccole
ciocche semilunate. III sec. a.C.
Comella-Stefani 1990, p.30, tav.I b.
6)Uomo con capelli a ciocche serpeggianti: il soggetto è caratterizzato da capelli resi con ciocche
serpeggianti pettinate in avanti. II sec. a.C.
Gatti Lo Guzzo 1978, p.90, tav. XXXV, G VI, 1.
7)Uomo con capelli a ciocche serpeggianti e motivo "a tenaglia": la testa ha i capelli resi con corte
ciocche serpeggianti pettinate in avanti, due delle quali si dispongono "a tenaglia" al centro della
fronte. Seconda metà I sec. a.C.
Gatti Lo Guzzo 1978, p.92, tav.XXXVI, G VIII.
Uomo con capelli a riccioli a chiocciola
Il soggetto presenta generalmente il volto ovale, la fronte è bassa, gli occhi sono grandi con palpebre
spesse, il naso è ben delienato, la bocca ha labbra ben modellate, il mento è rotondeggiante. I capelli
sono disposti in due ordini di riccioli a chiocciola intorno alla fronte. Fine V-inizi IV a.C.
Vagnetti 1971, p.52, tav.XX, C II
Uomo con capelli incisi solo anteriormente
Il soggetto è caratterizzato usualmente dal volto ovale, gli occhi sono contornati da spesse palpebre.
Il naso è ben delineato come la bocca. Il mento è grosso e sporgente. I capelli sono resi con linee
incise intorno al viso. Seconda metà V sec. a.C.
Comella 1986, p.20, tav. 3 a-b.
Uomo con capelli lisci pettinati in avanti
Il soggetto è caratterizzato usualmente dal volto ovale, gli occhi sono grandi con palpebre a listello
ben modellate, come il naso, la bocca può essere chiusa, il mento leggermente prominente con
fossetta. I capelli lisci sono segnati da fitte incisioni, spartiti al centro e pettinati in avanti. Seconda
metà IV sec. a.C.
Gatti Lo Guzzo 1978, p.89, tav.XXXIV, G III.
Uomo con cercine
Il soggetto presenta generalmente il volto di forma triangolare, gli occhi hanno palpebre a listello, il
naso è grosso, la bocca piccola e serrata, il mento è appuntito e prominenente. I capelli sono a calotta
con cercine. II sec. a.C.
Comella 1986, pp.27-28, tav.10 b
Uomo con elmo
Elmo a bassorilievo che presenta le paragnatidi abbassate sulle guance. Il volto con ampia fronte,
naso sottile e bocca serrata. Il collo è basso e modellato sommariamente e non rifinito. Bonghi
Jovino, 1965, pag.86, tav. XXXIX, 4.
Uomo con frangia
I capelli sono disposti con una frangia sulla fronte articolata in ciocche. Il soggetto è caratterizzato
usualmente da un volto ovale, occhi sono contornati da palpebre a listello, talvolta spesso e rilevato,
come le sopracciglia. Il naso è rappresentato sia piccolo sia grande, ma quasi sempre ben modellato,
come la bocca, talvolta semidischiusa. Primo quarto III sec. a.C.
Comella 1986, p.26, tav.8 b-c. Bonghi Iovino 1965, p.81
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Uomo con frangia scriminata al centro
2) Uomo con frangia scriminata al centro e disposta ad arco
3) Uomo con frangia verso la tempia sinistra
1)Uomo con frangia scriminata al centro: il soggetto presenta i capelli disposti sulla fronte in una
frangia scriminata al centro. II sec. a.C.
Comella 1986, p.27, tav. 9 b
2)Uomo con frangia scriminata al centro e disposta ad arco: il soggetto presenta la fronte coperta
dalla frangia, leggermente scriminata al centro e disposta ad arco. Prima metà II sec. a.C.
Comella 1982, p.52, tav. 12 a
3)Uomo con frangia verso la tempia sinistra: il soggetto è caratterizzato da capelli disposti in una
frangia resa con grosse e morbide ciocche rivolte verso la tempia sinistra. Prima metà II sec. a.C.
Comella 1982, pp.49-50, tav. 9 b
Uomo con pettinatura "all'Alessandro"
I capelli sono pettinati "all'Alessandro", ossia in ciocche corte e stilizzate. Il soggetto presenta il
volto ovale, gli occhi hanno palpebre a listello, il naso è ben modellato, come la bocca con labbra
distinte da una sottile incisione, il mento è arrotondatoSeconda metà II sec. a.C.
Comella 1982, p.p.58, tav.19 a
Uomo tipo policleteo
Il soggetto ha il volto ovale, gli occhi sono più o meno grandi con palpebre a listello. Il naso è ben
delineato, le labbra sono modellate con cura. I capelli ricadono in ciocche semilunate sulla fronte ed in
riccioli sulle tempie. Fine V-inizi IV a.C.
Comella 1986, pp.20-22, tavv.4 a-b, 5 a-b-c-d.
Uomo velato
Il gruppo si divide in teste di uomini adulti e teste di giovani ricoperti da velo. Questo genere si è
diffuso nel territorio dell'Italia centro-meridionale.
I capelli scendono a ciocche semilunate dal velo sulla fronte. Le ciocche appaiono solcate da sottili
incisioni a stecca. La fronte, ampia e triangolare, presenta una depressione orizzontale; le arcate
sopraccigliari concludono la linea del naso; gli occhi sono grandi, dal taglio a mandorla; le palpebre
indicate da due listelli che si congiungono nell'angolo esterno; la superficie è convessa, con la pupilla
e l'iride rese da un cerchiettoe un punto impresso; il naso è dritto, tra esso e il labbro superiore si
apre una fossetta. La bocca ha il labbro superiore a cuore, mentre quello inferiore è pieno e allungato.
Il mento è forte con una pozzetta; il collo realisticamente modellato con muscoli in evidenza termina
con una svasatura che funge da base. Databile al III sec. a.C.Marinucci, 1976, pag. 47-48; tav.8, E I a
1.
Utero
Organo femminile interno
Comella 1982, p.140, tav.85 a.
VARIANTI TIPOLOGICHE:
1) Utero di forma "a mandorla"
2) Utero di forma "a pera"
3) Utero di forma ovoide.
1)Utero di forma "a mandorla": è distinguibile in due metà da un cordone con protuberanze da cui
partono striature.
Comella 1982, D 17 IV, p.141, tav. 85 d
2)Utero di forma "a pera": è distinguibile in due metà da un cordone con protuberanze da cui partono
striature
Comella 1982, D 17 I, p.140, tav. 85 a
3)Utero di forma ovoide: presenta l'estremità superiore desinente a ricciolo.
Comella 1978, DV 10, p.71, tav. XXXII n.168
Vescica
Ha forma ovoidale
Fenelli 1975, D 90, p.265, fig. 358, D 90
Voluta
La voluta ha base di forma ovoidale allungata, con i lati corti squadrati, si rastrema verso l'alto e
termina a ricciolo. Questo soggetto è presente soprattutto negli acroteri.
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.121, n.5, fig.5.1.69
Zeus
Divinità venerata dai Romani come Giove, viene rappresentato generalmente in trono, con
suppedaneo, può vestire tunica e mantello. Le mani possono stringere attributi divini. Il volto
barbato è incorniciato da una folta capigliatura. Pautasso 1994, p.47, tav.27 a-b.
Zeus Ammon
E' uno degli epiteti con cui si defIniva Zeus per assimilarlo a Ra massima divinità egiziana. I capelli
ricci sono disposti in una frangia compatta sulla fronte. Due corna di ariete si incurvano ai lati del
viso, terminando appena sotto le orecchie; le sopracciglia marcate si incurvano fino a toccarsi sotto il
naso; i baffi sono arcuati e rivolti verso l'alto e la barba sembra ricciuta. Indossa un mantello
panneggiato, fermato da una borchia o fibbia rotonda, sulla spalla sinistra; il mantello copre il lato
sinistro e sul retro, appena sopra la spalla, forma una specie di rigonfio. Il soggetto di Zeus Ammon,
pur rientrando nella tipologia del busto di divinità, prodotti nella Sicilia greca e largamenti diffusi in
Campania, ha un'area di diffusione abbastanza ristretta; egli è infatti rappresentato raramente e il suo
culto è attestato solo a Metaponto e nelle città greche. Databile ad epoca ellenistica, fra il III e il II
sec. a.C. Della Torre - Ciaghi, 1980, pagg.9- 10, tav. I, 2.
Zucca
Pesetti, 1994, pag. 108, tav. XVIII, 5
DIZIONARIO CLASSE E PRODUZIONE (CLS)
LISTA DEI LEMMI
CLS: inserita nella sima
CLS: tipo corinzio
CLS: tipo laconico
DIZIONARIO CLASSE E PRODUZIONE (CLS)
SCHEDE DEI LEMMI
Inserita nella sima
Con questa espessione si intendono i tipi più antichi di antefisse a teste femminili con coppo
applicato solo nella parte superiore: questo infatti veniva inserito direttamente nella sima per
nascondere i giunti della stessa.
De Mini-Pensabene, p.49, n.1, tav.I.
Tipo corinzio
Termine con cui si intende l'embrice di forma "a doppia falda"
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.25
Tipo laconico
Termine con cui si intende l'embrice di forma semicircolare
La grande Roma dei Tarquini 1990, p.125, n.24
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