IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA NELL`ORDINE DELLA

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IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA NELL`ORDINE DELLA
IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA NELL’ORDINE DELLA CREAZIONE
E Dio disse.” Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui
pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i
rettili che strisciano sulla terra…Dio vide quanto aveva fatto,ed ecco, era cosa molto
buona”1. Nel primo libro della genesi viene narrata la creazione del mondo. Nei primi tre
giorni Dio crea l’ambiente, nei secondi tre giorni crea gli abitanti. L’ultimo ad essere creato
è l’uomo. Perché? L’uomo, creatura totalmente dipendente dal suo creatore, è la più
perfetta tra tutte le altre forme di vita ed è il coronamento di tutta l’opera. Viene fatto da
Dio a sua immagine e somiglianza e questo vuol dire che come creatura viene innalzato a
una maggiore dignità. Pur rimanendo creatura fragile e debole ha in sé il respiro di Dio.
Dio lo rende amministratore di tutti i beni creati e la facoltà di dare il nome, è per il popolo
ebraico sinonimo di potere. L’essere amministratore ha anche il valore di poter portare a
pieno sviluppo ciò che è stato creato. Questo significa che Dio affida una grande
responsabilità all’uomo, quella di lavorare perché tutta la realtà non solo si mantenga, ma
cresca e fruttifichi. L’uomo però deve rispettare il disegno che Dio ha su ogni creatura e
per questo, non deve agire in modo autonomo.
Il brano della genesi, dopo aver sottolineato il ruolo più importante dell’uomo rispetto alle
altre creature, continua presentando un’altra caratteristica che Dio dona all’uomo e che
diventa parte della sua natura: la relazionalità. L’uomo non è bene che resti solo. Per
questo Dio crea la donna. La donna è una creatura che ha la stessa dignità dell’uomo; è
l’unica creatura che l’uomo troverà simile a sé2; la donna viene creata usando la costola
dell’uomo e questo dice che i due hanno la stessa natura. L’uomo non impone il nome alla
donna ma riconosce nella donna il suo stesso nome al femminile. La si chiamerà “Ishah”
perché da “ish” è stata tolta. La donna rimane per l’uomo un mistero poiché quando Dio
l’ha creata l’uomo era addormentato. Così è per la donna che, all’atto della creazione
dell’uomo non esisteva ancora. Questo sottolinea che ogni persona è chiamata ad
armonizzare la propria singolarità e unicità, che comunemente chiamiamo solitudine, con il
bisogno di relazione di cui l’uomo non può fare a meno. Il parlare di uomo e donna inoltre,
non si limita alla relazione tra essere maschile e femminile ma si riferisce a una relazione
più allargata per indicare che nessun uomo può vantare una dignità maggiore del fratello.
La dignità di cui l’uomo, come singolo, viene investito, assume un ruolo molto importante.
Dio ha affidato la cura di questa dignità alla chiesa che con ogni mezzo segue il cammino
dei suoi figli. Per questo il Magistero non tralascia di conoscere tutto ciò che ruota attorno
alla vita matrimoniale e famigliare dei suoi figli poiché ancor prima di vigilare sulla realtà di
coppia, desidera e opera affinché ogni creatura trovi la sua felicità.
Il matrimonio è una delle realtà in cui l’uomo può trovare la sua realizzazione e per questo
la Chiesa interviene e proclama la verità sul matrimonio e sulla famiglia affinché nulla
possa oscurare il vero senso della comunione tra un uomo e una donna ossia il dono
totale di sé all’altro. Il beneficio del donarsi all’altro non rimane limitato ai due soggetti ma
ha una ripercussione anche sull’ambiente in cui i due soggetti vivono, l’ambiente sociale.
Tale ambiente è, per coloro che credono, il regno di Dio che va rispettato e custodito
secondo il volere del creatore. Per questo le azioni che la chiesa svolge non si limitano né
ai singoli, né alle coppie ma si indirizzano a tutto il contesto.
Un altra motivazione che spinge la chiesa ad interessarsi alla famiglia e al matrimonio è
legata alla realtà chiamata “genealogia”. Generalmente con questo termine si fa
1 Gn. 1,26. 31
Gn. 2,23.
2
riferimento alla sequenza di persone che fanno parte dello stesso ramo familiare.
L’attenzione che la chiesa ha verso questo riprodursi si fonda sul fatto che essa lo
considera semplicemente come un fatto biologico, ma anche spirituale poiché la nascita di
una persona è un atto creativo di Dio da cui nasce una persona unica e irripetibile.
Sr. Alessia Farronato pssf